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Terza commissione - Via libera unanime alla Rendicontazione sull’attività del 2020 di Avepa
18 marzo 2021
(Arv) Venezia 18 mar. 2021 -La Terza commissione del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Marco Andreoli (Liga Veneta), Vicepresidente Cristina Guarda (Europa Verde), nel corso della seduta di oggi, ha approvato all’unanimità la Rendicontazione n. 13 contenente la Relazione sull’attività svolta nel 2020 dall’AVEPA, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, ovvero dall’ente strumentale della Regione del Veneto che svolge, oltre alle originarie funzioni di organismo pagatore degli aiuti, dei premi e dei contributi nel settore agricolo, anche quelle delegate quale organismo intermedio per la gestione di parte del Programma Operativo Regionale (POR) FESR 2014-2020 e, da ultimo, per la gestione degli strumenti finanziari regionali per la concessione di finanziamenti a sostegno delle imprese. Avepa, in sostanza, svolge la funzione di ‘cinghia di trasmissione’ tra gli enti sovraordinati programmatori (regionali, ministeriali, europei) che stanziano risorse, e le aziende, che le ricevono, aziende originariamente agricole e in seguito, a più ampio spettro produttivo: un sistema integrato che quindi raccoglie gli input da una molteplicità di organismi traducendoli in contributi a 220mila imprese venete per complessivi 650 milioni di euro all’anno. Due sono i filoni degli interventi: il filone della semplificazione amministrativa, destinata a rendere meno oneroso per le imprese l’accesso agli aiuti, e quello dell’innovazione tecnologica che consente la dematerializzazione delle operazioni di rendere più agevole l’utilizzo degli strumenti di sostegno da parte degli operatori. L’Avepa nel 2020, a mero titolo esemplificativo, ha gestito oltre 113mila i fascicoli aziendali e circa 64mila Domande Uniche, ha istruito oltre 9mila domande del PSR strutturali e immateriali, e 1.418 domande per danni derivanti dalla cimice asiatica. Nel corso dell’illustrazione della Rendicontazione da parte del direttore Mauro Trapani è stato evidenziato il progressivo miglioramento degli standard dei pagamenti alle imprese agricole, circa 591 milioni di euro nel 2020 contro, ad esempio, i 538 dell’anno precedente, nonostante le limitazioni e i problemi imposti dalla situazione emergenziale determinata dalla situazione pandemica da Covid 19, situazione emergenziale che non ha influito negativamente sui tempi di pagamento (il tempo medio complessivo è stato di 50 giorni su 1585 domande di pagamento, inferiori rispetto a quanto richiesto dai bandi, pur dovendo scontare gli 84 giorni di sospensione dei termini disposte dalle diverse autorità di gestione) e durante la quale sono stati tenuti 28 incontri sul territorio, informativi con aziende e tecnici per guidare nella compilazione delle domande e far conoscere alle aziende le opportunità offerte dai bandi regionali. Altri aspetti toccati nella rendicontazione: la completa digitalizzazione dei libretti UMA, il rispetto del termine del 1 marzo 2021 sull’identità digitale pubblica da parte di Avepa che consente l’accesso ai propri servizi in rete tramite SPID e CIE; l’adesione alla piattaforma IO di PagoPA per l’accesso telematico ai servizi della pubblica amministrazione; lo sviluppo dell’applicazione AVEPA Image per l’acquisizione di foto geo-referenziate funzionali alla fase di verifica delle informazioni dichiarate dall’utenza, la firma di un protocollo d’intesa con istituti di credito legate alle anticipazione dei finanziamenti, la gestione delle 620 richieste di contributo connesse alla gestione dell’emergenza Vaia per danni a strutture, impianti, scorte, macchinari e attrezzature (42 milioni l’importo finanziato, 8 milioni di euro quello liquidato nell’anno), la gestione di 327 domande cui ha corrisposto il pagamento di quasi 30,5 milioni di euro nell’ambito del POR-FESR per il 2020, la gestione di oltre 20,5 milioni di euro a supporto di micro e piccole colpite dall’emergenza Covid 19, di cui 17,2 pagati entro dicembre 2020 a favore di 8.074 imprese, la performance del Veneto sulla gestione delle risorse del PSR, che ha pagato oltre 800 milioni di euro su oltre un miliardo in dotazione, un avanzamento che pone il Veneto tra le prime regioni d’Italia, superato solo dalla provincia autonoma di Bolzano, e a rischio zero di disimpegno; nel 2020, inoltre, l’Agenzia, sul fronte dei danni da cimice asiatica, ha pagato 1289 aziende su 1300 aventi diritto, per complessivi 5,2 milioni di euro di fondi regionali e sta procedendo con l’accreditamento di 26,4 milioni di euro di fondi statali alle 934 aziende beneficiarie.
La Commissione, inoltre, ha approvato all’unanimità anche il parere alla Giunta regionale n. 34 “Approvazione del programma triennale di attività 2021-2023 e del piano annuale per l’anno 2021 dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario “Veneto Agricoltura””.
“È stata molto importante e corposa la rendicontazione dell’attività di Avepa - ha ricordato a margine dei lavori il Presidente Andreoli - d’altra parte stiamo parlando di uno dei più importanti enti strumentali della Regione che non si occupa solamente di agricoltura, ma che ha ampliato e diversificato i propri interessi su tante altre realtà produttive e quindi ha una responsabilità enorme non solo sul fronte dei pagamenti, ma nel proprio ruolo di ‘anello di congiunzione’ tra le grandi istituzioni e gli imprenditori. Avepa è un ente che funziona, e non è una novità per il Veneto, ed è una realtà costituisce un riferimento anche per le altre regioni, un modello che esce confermato dalla Rendicontazione del 2020 nonostante il periodo di enorme difficoltà. L’illustrazione dei programmi di Veneto Agricoltura ci ha consentito di fare una disamina dell’attività complessiva di questo ente strumentale: i grandi temi che l’Agenzia andrà ad affrontare nei prossimi anni saranno quelli della tutela della biodiversità, della vivaistica per le foreste, del sostegno alle piantumazioni, della formazione, della sicurezza idrogeologica del territorio, della costituzione della banca del germoplasma per la tutela delle biodiversità. Un altro tema che sicuramente dovrà essere affrontato nel prossimo periodo sarà anche quello della conservazione e valorizzazione del grandissimo patrimonio immobiliare in terreni e fabbricati, per farlo rendere al meglio, difficile da gestire in quanto fortemente dislocato nel territorio in maniera capillare”.
“Sui temi legati alla presentazione del Programma di Veneto Agricoltura - ha affermato la Vicepresidente Guarda - c’è effettivamente bisogno di un cambio di rotta: non si tratta solo delle questioni legate alla controllata Intermizoo o di altre situazioni rimaste in bilico in questi anni, ma anche della soluzione della diversità tra l’est e l’ovest del Veneto, con una situazione di disponibilità e di collocazione dei servizi per l’innovazione e la ricerca per gli agricoltori a sfavore della parte occidentale della regione. È importante tuttavia ricordare ciò che è stato dichiarato in sede di illustrazione, ovvero la salvaguardia del centro di Thiene, l’inserimento dell’Istituto Strampelli all’interno della rete di Veneto Agricoltura per la garanzia di funzionamento della banca del germoplasma che garantirà la riproduzione dei semi conservati in questi anni, ed è importante l’annuncio di una collaborazione nel veronese con il settore frutticolo che era rimasto inopinatamente scoperto in un territorio particolarmente vocato”.
Illustrato, infine, dal primo firmatario, il Vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Finco, il Disegno di legge n. 39 “Modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996, n. 23 “Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati”” che propone una nuova ripartizione dell’utilizzo delle risorse in capo alle Unioni montane derivanti dal pagamento del contributo per la raccolta dei funghi. Il tema sarà approfondito nel corso delle prossime sedute della Commissione.