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Terza Commissione: seduta fuori sede a Vallevecchia, Brussa di Caorle, sperimentazioni 2023 per una agricoltura sostenibile
19 aprile 2023
(Arv) Venezia 19 apr. 2023 - La Terza Commissione consiliare permanente in data odierna si è riunita fuori sede presso la sede di Veneto Agricoltura ed Intermizoo, siti a Brussa di Caorle in provincia di Venezia.
Il Presidente della terza commissione Marco Andreoli, ha salutato tutti i presenti e ricorda l’importanza delle sedute fuori sedi che permettono di conoscere realtà importanti, uniche nel loro genere.
Presente all’incontro, il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che ha portato i saluti e ha sottolineato che il sito di Vallevecchia, è una realtà particolare, unico posto in Europa dove si riscontrano risultati di performance ed eccellenza grazie ai progetti life. Il Presidente Ciambetti, “Ricorda a tutti i presenti la forte siccità che ha contraddistinto il 2022, ma tale siccità non ha creato problemi nell’area di Vallevecchia. Nel corso della mattinata sarà presentata Intermizoo S.p.A., una azienda leader nel settore della genetica bovina, che nel 2023 ha inaugurato il suo nuovo laboratorio di sessaggio del seme presso il Centro Tori Vallevecchia a Brussa di Caorle”.
Ad introdurre i lavori il Presidente, dott. Nicola Dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura e il dott. Lorenzo Furlan. E’ necessaria una premessa: l’area che comprende l’azienda pilota e dimostrativa Vallevecchia, di proprietà della Regione del Veneto e gestita da Veneto Agricoltura, è rimasta l’unico sito costiero di dimensioni significative, non urbanizzato dell’Alto Adriatico. Parliamo di una superficie totale di circa 800 ettari, con una eccezionale biodiversità del territorio.
Come espresso dal dott. Nicola Dell’Acqua, le parole chiavi che caratterizzano nel loro complesso, Vallevecchia, Veneto Agricoltura ed Intermizoo, sono: sperimentazione ed innovazione, che il mondo ci invidia.
Vallevecchia, un sito come unico al mondo più volte ribadito dai presenti alla seduta dove sono presenti tre parametri che non si trovano in nessuna altra parte dell’Europa e non solo. Solo nella Regione del Veneto. I parametri sono: elevata biodiversità; zona costiera di particolare pregio; una agricoltura innovativa. Vallevecchia è qualcosa di speciale. Molte le caratteristiche, una tra tutte, la presenza delle dune grigie che rimane l’unico pezzo di estensione significativa.
Quando si parla di Veneto Agricoltura ed Intermizoo, si parla inevitabilmente di innovazione che presenta 3 elementi: sperimentazione in capo all’Università, al CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e al CNR (Consiglio nazionale delle ricerche); Innovazione che si concretizza con una sperimentazione confutata da progetti visibili, effettivamente realizzati, come per esempio, i bacini idrici “trasportabili” in tutte le zone del Veneto che hanno problemi di acqua, alimentati solo da acqua piovana; Una agricoltura conservativa che rappresenterà il nostro futuro.
Tra i progetti illustrati: progetto LIFE+WSTORE 2 (Life 11 EN/7IT/035), ovvero, conciliare l’agricoltura con l’ambiente attraverso nuove forme di governance dell’acqua nelle zone costiere salmastre. In sintesi, il progetto attraverso un sistema di gestione dell’acqua piovana, mira a garantire la conservazione dell’ambiente e delle attività economiche nelle zone costiere minacciate dal cambiamento climatico.
Progetto ELECTA, ovvero, il seme sessato femmina di Intermizoo. Il mercato di riferimento è nazionale ma anche internazionale. L’azienda esporta il seme dei tori in tutto il mondo. La razza fulcro del mercato di Intermizoo è la frisona italiana (vacca bianca e nera). Segue, la bufala mediterranea italiana, la pezzata rossa italiana. Un elemento ulteriore che eleva Intermizoo S.p.A., è la gestione pubblica, con i conti in ordine e con una continua innovazione. Questo è un aspetto che va evidenziato. Non si deve dimenticare che si deve produrre cibo, food, con dei sistemi meno impattanti per il territorio. Intermizoo nasce nel 1974, il primo Centro Tori a San Donà di Piave, fino al 2011 poi trasferito in Vallevecchia, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza delle tecniche di riproduzione artificiale nella zootecnica.
Nella seconda parte della giornata, la Terza Commissione ha visitato l’intera area, con particolare attenzione agli invasi per l’acqua, al Centro Tori Vallevecchia, che ospita circa 200 tori, assieme a laboratori, magazzini e uffici. L’edificio è totalmente isolabile in caso di emergenza sanitaria. Si è visitato anche i laboratori per il sessaggio del seme. Nell’oasi naturalistica, erano presenti i Cavalli del Delta, che sono una delle quattro razze equine riconosciute in Veneto ai quali è dedicato un progetto per la realizzazione di un nucleo di conservazione allo stato brado. A titolo informativo, il Cavallo del Delta è diretto discendente del Cavallo Camargue.