Ats, provvedimenti attuativi. Luisetto, Bigon e Zottis (Pd): "Sindaci troppo soli, servono strumenti chiari e risorse. La Regione si assuma la responsabilità di accompagnare i nuovi ambiti"

10 settembre 2024

(Arv) Venezia 10 set. 2024 - "L'avvio sul campo degli Ats è destinato ad una pesante salita se non verrà accompagnato con strumenti chiari. Ed è proprio questo il momento di costruirli, attraverso provvedimenti attuativi che siano utili ai Comuni". Questa la presa di posizione della consigliera regionale del Partito Democratico, Chiara Luisetto assieme alle colleghe dem Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.

"Partiamo con le ruote sgonfie davanti ad una strada da percorrere lunga e accidentata. Parliamo di una fase delicata che è decisiva per l'operatività degli ambiti: i sei provvedimenti attuativi descrivono come dovranno funzionare, ma sono insufficienti ad accompagnare questa vera e propria rivoluzione dei servizi sociali. Abbiamo presentato in Quinta Commissione una serie di osservazioni e richieste di modifica ai provvedimenti. Crediamo infatti che serva dare ai Comuni tutti gli strumenti, organizzativi, economici e di governo per poter partire. In particolare – commentano le consigliere - ci deve essere un vero coinvolgimento dei sindaci nella definizione delle regole dei nuovi Ats. Non è pensabile, come deciso dalla Giunta regionale, che a decidere sia un tavolo composto da soli tecnici e che le linee guida non vengano condivise nemmeno con i presidenti delle Conferenze dei sindaci prima della loro approvazione. Ci troviamo davanti ad atti che dovrebbero fare chiarezza, ma che non sono in grado di orientare gli amministratori in questa sfida".  “C'è inoltre il nodo del personale che rimane un rebus. Non c'è chiarezza sulle tutele e sui contratti che verranno applicati per chi opererà negli Ats, - osservano le esponenti dem - tra il rischio di perdere lo status di dipendente pubblico per il personale comandato o distaccato e quello di contratti più sfavorevoli per il personale Ulss che si sposterà all'ambito. È ancora notte fonda anche per quanto riguarda i criteri di attribuzione delle risorse per l'avvio degli ambiti: quanto dovranno spendere i Comuni? Come la Regione distribuirà le poche risorse che ha messo in campo? Non si tratta di dettagli - conclude Luisetto - ma di questioni che vanno risolte a monte per garantire prossimità ed efficienza agli ambiti. La capacità e la qualità delle risposte alla fragilità abitativa, al bisogno di assistenza, di supporto alle famiglie, alla disabilità, alle povertà, dipenderanno da come si concretizzeranno gli ambiti e questi provvedimenti non possono lasciare tutto sulle spalle dei sindaci. La Regione si assuma la responsabilità di stare accanto ai Comuni: formazione, stanziamenti e stabilità del personale sono tre punti fondamentali e ad oggi proprio su questi manca chiarezza. Queste prime linee guida non bastano per supportare i Comuni".