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Lorenzoni (Portavoce opposizione), Bigon, Zanoni e Montanariello (Pd), Masolo (Europa Verde): “Aumentati i canoni 2024 per i grandi impianti idroelettrici, un segnale di attenzione per il territorio”
03 ottobre 2024
(Arv) Venezia 3 ott. 2024 - “Aumentati i canoni 2024 per i grandi impianti idroelettrici, dal 5% al 6% del fatturato degli stessi. Un incremento di valore stimato in tre milioni di euro relativamente all’anno in corso: un contributo alle politiche di gestione e difesa del territorio, a cui sono (per legge) destinati gli introiti dei canoni. La delibera proposta dalla Giunta regionale, il cui parere è stato espresso stamane in sede di Seconda commissione consiliare, proponeva di mantenere la quota variabile dei canoni al minimo previsto dalla normativa, sia per la quota fissa, pari a 40 euro per kW nominale, che per la quota variabile, pari al 5% del prezzo orario di mercato dell’energia prodotta da ciascun impianto. Il prezzo dell’energia nell’ultimo trimestre, con un valore medio di 122,8 euro/MWh, è tornato prossimo al valore medio del 2023 di 127 euro/MWh. In queste condizioni di mercato i margini per la grande produzione idroelettrica sono significativi, dal momento che i costi di produzione non sono legati al costo dei combustibili o ad altri fattori variabili”. Sono le parole dei consiglieri regionali Arturo Lorenzoni (Portavoce opposizione), Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni e Jonatan Montanariello (Partito Democratico) e Renzo Masolo (Europa Verde) che spiegano: “Le grandi derivazioni idroelettriche rappresentano risorse preziose per la Regione e la buona gestione è assicurata da operatori di prim’ordine a livello internazionale. Tuttavia, è fondamentale, nella logica del dialogo tra i concessionari e il territorio, condividere i risultati positivi della gestione. Motivo per cui la Seconda Commissione, con voto a maggioranza, ha chiesto alla Giunta di incrementare la componente variabile del canone dal 5% al 6% del valore dell’energia prodotta nel 2024”.
“Si tratta di un segno di attenzione a favore del territorio, in forte difficoltà nel gestire la sicurezza idrogeologica - concludono i consiglieri - che non inficia in alcun modo la redditività degli impianti, indiscussa ai valori di mercato attuali dell’energia elettrica. Da qui il nostro voto compatto”.