ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 02/05/2023 n. 96

Resoconto n. 96 - 11^ legislatura
Resoconto 96 a Seduta pubblica
Martedì, 2 maggio 2023
SOMMARIO
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.32, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.56

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno. Registratevi su Concilium.
Diamo inizio alla 96a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 6354 del 27 aprile 2023.
PUNTO
1



APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 95a Seduta pubblica di martedì 18 aprile 2023.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Laura CESTARI
Cristina GUARDA
I congedi sono concessi.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Iniziamo con le interrogazioni a risposta immediata. Mi guardo attorno per vedere interroganti e rappresentanti della Giunta che rispondono.
L'assessore Corazzari era qua un attimo fa.
Partiamo con l' interrogazione a risposta immediata n. 378 della collega Baldin.

Interrogazione a risposta immediata n. 378 del 21 marzo 2023 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "LA REGIONE INTERVENGA PER SALVARE I 31 POSTI DI LAVORO ALLO STABILIMENTO MICRON TECHNOLOGY DI PADOVA"

Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso a mezzo stampa che il 16 marzo c'è stata una notizia riguardo alla possibile chiusura, entro il prossimo mese, quindi aprile, mese di luglio, da parte del colosso della produzione di semiconduttori Micron Technology dello stabilimento di Padova. Sarebbero a rischio circa trentuno posti di lavoro. Si tratta di ingegneri, fisici e tecnici di alto profilo professionale che costituiscono parte dell'eccellenza veneta. Sempre secondo la stampa, non si apprenderebbero quali sono le informazioni in merito ai motivi di questa decisione.
L'interrogazione è proprio per chiedere alla Giunta regionale quali azioni intenda porre in essere, per quanto di competenza, per dirimere questa situazione.

PRESIDENTE

Grazie.
Risponde l'assessore Elena Donazzan. Prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
Micron è la consociata italiana della multinazionale statunitense Micron Technology, azienda leader mondiale nella progettazione e fabbricazione di microchip di memoria avanzata di tipo DRAM e NAND dei sistemi basati su questi dispositivi, come ad esempio gli hard-disk a stato solido di ultima generazione.
La multinazionale conta circa 50.000 dipendenti in tutto il mondo. La divisione italiana progetta memorie flash NAND occupandosi di attività di ricerca, progettazione e sviluppo prodotti, ingegneria e supporto ai clienti, con circa 550 dipendenti distribuiti in quattro sedi, Vimercate (Milano), Padova, Arzano (Provincia di Napoli), Avezzano (Provincia di L'Aquila), dei quali trentuno in forza alla sede veneta.
Lo scorso 27 febbraio la società ha comunicato l'intenzione di chiudere il sito di Padova e di ricollocare i dipendenti presso le sedi di Vimercate o Avezzano. A fronte di ciò, su istanza delle organizzazioni sindacali, la sottoscritta, assistita dall'unità di crisi di Veneto Lavoro, in data 30 marzo ha incontrato azienda e sindacati.
Dopo un ampio confronto, la Regione del Veneto ha invitato le parti a proseguire il dibattito in sede aziendale al fine di valutare ogni possibile soluzione tesa a valorizzare le competenze e le professionalità dei lavoratori oggi impiegati nel sito di Padova.
La Regione continuerà, tramite l'unità di crisi, a monitorare l'evoluzione del confronto fra le parti al fine di sostenere la miglior soluzione possibile per i lavoratori dello stabilimento padovano, e ciò anche in raccordo con il Ministero delle imprese e del made in Italy.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Assessore.
Mi rendo conto che si è in una fase ancora preliminare. Speriamo ci siano dei risvolti positivi. Chiaramente è uno dei tanti casi che segnaliamo all'attenzione della Giunta e su cui la Giunta, appunto, si sta adoperando. Speriamo di avere in futuro delle risposte più definitive e positive da dare a questi lavoratori che sono in Provincia di Padova, sono trentuno e rischierebbero grosso.
Speriamo ci sia questa attenzione. Continueremo a monitorare la situazione di questa azienda.

PRESIDENTE

Grazie.
Rimaniamo ancora con lei, collega Baldin, sulla IRI n. 375.
Collega Camani, vuole presentare anche la sua, la n. 376? Benissimo. Prima Baldin, con la IRI n. 375. Tra l'altro, era precedente alla sua.

Interrogazione a risposta immediata n. 375 del 16 marzo 2023 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "NEL COMUNE DI MARCON (VE) L'ANTIFASCISMO NON È IN LINEA CON IL PROGRAMMA DI MANDATO, LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"

E

Interrogazione a risposta immediata n. 376 del 20 marzo 2023 presentata dai consiglieri Camani, Montanariello, Zottis, Zanoni, Bigon e Giacomo Possamai relativa a "IL COMUNE DI MARCON NEGA IL PATROCINIO AD ANPI: COSA INTENDE FARE LA GIUNTA DI FRONTE A QUESTO GRAVE FATTO?"

Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
In data 16 marzo ho presentato questa interrogazione, perché nel Comune di Marcon c'è stato un fatto che è andato alla ribalta della cronaca e ha creato un certo imbarazzo.
"Roma città aperta" è un film capolavoro del neorealismo italiano, che parla degli orrori della Seconda guerra mondiale, delle nefandezze, della vergogna di nazismo e fascismo e valorizza l'importanza della Resistenza.
Il Comune di Marcon, proprio grazie a notizie diffuse dalla stampa, ha negato il patrocinio alla proiezione del film, organizzata dalla locale sezione dell'ANPI, perché si tratta, secondo loro, di un evento non in linea con il programma.
Sulla base del fatto che l'antifascismo dovrebbe essere tra i valori culturali di una Giunta comunale, come di tutte le altre Istituzioni democratiche di questo Paese, intanto si chiede conto della delibera che ad oggi non è ancora stata pubblicata, che per essere legittima avrebbe dovuto contenere i motivi di urgenza, quindi essere anche motivata, e poi interrogo la Giunta regionale per sapere quali azioni intenda porre in essere, per quanto di competenza, in relazione ai fatti riportati.

PRESIDENTE

Collega Camani, presenti la IRI n. 376.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Premesso che il Comune di Marcon e il suo Sindaco non è la prima volta che balzano agli onori della cronaca per atteggiamenti che potrei definire "nostalgici", se non addirittura "revisionisti" rispetto alla questione della guerra partigiana e dell'antifascismo, questa interrogazione viene proposta in occasione dell'ennesimo fatto, dell'ennesima provocazione che il Sindaco di Marcon ha rivolto in questo caso all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, cioè un'Istituzione nata e finalizzata esattamente con l'obiettivo di coltivare la memoria storica della lotta partigiana e far rivivere i valori dell'antifascismo anche oggi.
Questa associazione ha chiesto al Comune di Marcon di poter ottenere il patrocinio banalmente per la proiezione di un film, "Roma città aperta", che non soltanto, ovviamente, celebra i valori dell'antifascismo, che sono a fondamento della Repubblica italiana e rispetto ai quali si è fondata e costruita anche la nostra Costituzione – lo ribadisco viste le polemiche a cui abbiamo assistito in occasione del 25 aprile, quindi questioni che sembravano ormai acquisite forse è opportuno che siano ribadite – oltre ad essere peraltro un film che ha ricevuto una serie di riconoscimenti molto prestigiosi sul piano, appunto, della qualità cinematografica.
Inspiegabilmente, il Sindaco di Marcon ha scelto di non concedere il patrocinio adducendo la motivazione che quel tipo di proiezione non era in linea con il programma culturale dell'Amministrazione di quel Comune. Ovviamente, crediamo che il gesto del Sindaco di Marcon sia un atto compiuto in maniera provocatoria e violenta, contraria anche all'ordinamento democratico e repubblicano del nostro Paese e crediamo che debba essere stigmatizzato.
Chiediamo, dunque, alla Giunta regionale, e dunque all'Istituzione Regione del Veneto, di esprimere un parere in merito a quanto avvenuto e in particolar modo chiediamo se la Giunta intenda censurare un comportamento così grave.

PRESIDENTE

Grazie.
Risposta congiunta dell'assessore Cristiano Corazzari.
Prego, Assessore.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
I criteri per la concessione del patrocinio regionale trovano riferimento, da ultimo, nella deliberazione della Giunta regionale n. 1.946 del 2017 e ribadiscono che tale importante riconoscimento, secondo soltanto all'alto patronato del Presidente della Repubblica, costituisce una forma di adesione ed apprezzamento della Regione del Veneto di iniziative ritenute meritevoli per le loro finalità sociali, culturali, artistiche, scientifiche, eccetera. Tali finalità, confermate nel provvedimento citato, hanno costituito da sempre il necessario presupposto per richiedere ed ottenere il patrocinio regionale.
Per quanto riguarda le Amministrazioni comunali, invece, la Regione del Veneto non ha alcun potere di intervento né competenze in materia di richieste e/o concessione di patrocini, nonché di procedure amministrative ad esse afferenti gestite unicamente dagli uffici comunali.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Non mi aspettavo una risposta sul merito. In effetti, questa è una risposta molto da burocrati. Sarebbe stato più giusto intervenire parlando del quesito che era posto all'attenzione della Giunta e quindi di cosa significasse per la Giunta regionale l'antifascismo e un film che parla di questo e di resistenza come "Roma città aperta". Ritengo il fatto, comunque, molto grave e spero non ce ne siano altri in futuro.
Chiaramente la speranza è anche che questa Giunta prenda posizione su temi fondanti per la nostra democrazia e che questo episodio non debba più ripetersi in Comuni, in Amministrazioni locali che dovrebbero comunque attenersi a certi principi e a certi valori, a nostro modo di vedere, condivisi da tutti.

PRESIDENTE

Collega Camani, per la replica sulla IRI n. 376.
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ovviamente, non sono minimamente soddisfatta della risposta che, come sovente accade, è una risposta da Ponzio Pilato. Noi, Assessore, le abbiamo chiesto se la Giunta intenda censurare o meno questo comportamento. Sappiamo perfettamente che non serve scomodare la Giunta e fare una delibera per dirci che non è competenza sua e dei suoi colleghi intervenire nelle prassi amministrative di concessione di un patrocinio di un Comune. Noi abbiamo chiesto a lei e alla Giunta di esprimere un'opinione, una eventuale censura rispetto a un fatto grave che riguarda, ripeto, i fondamenti della Repubblica italiana e della Costituzione del nostro Paese. E se lei mi spiega che non lo può fare perché non ne ha il potere amministrativo, ci sta prendendo in giro, Assessore, perché non vuole esprimere il punto di vista suo e della Giunta rispetto a questo fatto.
È davvero comodo fare i "paroni" del Veneto quando ci sono le cose facili da fare e quando si deve decidere da che parte stare, se dalla parte di ANPI che chiede la proiezione di un film per celebrare la lotta partigiana o dalla parte di un Sindaco di destra, che nega il patrocinio del proprio Comune su quell'iniziativa, lei non può non dirci da che parte sta. O meglio, ce lo sta dicendo attraverso questa inutile delibera di Giunta e il suo omertoso silenzio. Grazie.

PRESIDENTE

Il collega Possamai arriva più tardi, quindi ci chiede di rinviare la IRI n. 334.
Per la IRI n. 372 della collega Guarda e per le IRS n. 297 e n. 299, sempre della collega Guarda, verranno spedite le risposte via mail su sua richiesta.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Passiamo alle interrogazioni a risposta scritta.
Cominciamo con la IRS n. 209, a firma Zanoni.

Interrogazione a risposta scritta n. 209 del 25 maggio 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda relativa a "OMICIDIO DI MAURO PRETTO TUTTORA IRRISOLTO: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ESPRIMERE FATTIVA VICINANZA ALLA FAMIGLIA CHE INVOCA GIUSTIZIA DA OLTRE CINQUE ANNI?"

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione del 25 maggio sottoscritta anche dai colleghi Bigon, Lorenzoni e Guarda. Sono trascorsi – e questo naturalmente lo diciamo al 25 maggio 2022 – ben cinque anni dall'omicidio di Mauro Pretto. Apro una parentesi. Il 13 maggio saranno sei anni. L'uomo che veniva da tutti definito il boscaiolo amico della natura e degli animali è stato ucciso sulla porta della sua casa isolata a Zovencedo da un colpo di fucile da caccia sparato al petto nella notte tra il 12 e il 13 maggio 2017.
L'omicidio, simile ad una esecuzione di stampo mafioso, destò grande scalpore e preoccupazione tra la popolazione e, a mesi di distanza, nel settembre 2017 si svolse anche una fiaccolata lungo le vie del centro di Vicenza per chiedere il massimo impegno della magistratura affinché l'assassino di Mauro Pretto venisse assicurato al più presto alla giustizia.
A cinque anni di distanza dai fatti, su questo brutale crimine non è ancora stata fatta chiarezza, mentre il fratello di Mauro Pretto, Diego, continua a non capacitarsi della situazione di stallo in cui sembrano giacere le indagini che potrebbero addirittura portare a un'archiviazione del caso.
L'unica certezza è che un omicida impunito è tuttora a piede libero.
Considerato che il sottoscritto consigliere Andrea Zanoni si è da subito interessato concretamente di questa vicenda, incontrando nel 2019 l'allora Procuratore capo presso il Tribunale di Vicenza, quando mancavano ancora una matrice e un movente utile agli investigatori. La sensazione è che non vi siano stati sviluppi significativi su questo caso nonostante siano intervenuti gli stessi Carabinieri dei RIS. Il fratello della vittima, Diego Pretto, non è mai stato messo a parte del proseguimento dell'indagine corrente. Ciò sarebbe dipeso dal fatto che inizialmente non si era costituito parte offesa nel procedimento penale. Egli sta continuando a livello legale la sua battaglia per la verità, cercando anche di non far spegnere i riflettori su questo omicidio che, per le modalità di esecuzione, richiama delitti di stampo mafioso.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri chiedono al Presidente della Regione se la Giunta regionale intenda esprimere fattiva vicinanza alla famiglia Pretto e adoperarsi affinché sia fatto ogni sforzo per accertare le responsabilità dell'omicidio.

PRESIDENTE

Prego, assessore Corazzari, per la risposta.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda l'efferato omicidio di Mauro Pretto commesso nella notte tra il 12 e il 13 maggio 2017. L'uomo, che viveva in un casolare isolato tra i boschi di Zovencedo, Vicenza, venne ucciso da un proiettile esploso da un fucile da caccia sull'uscio della sua abitazione. Le indagini svolte dagli inquirenti non hanno ancora condotto all'individuazione dei responsabili. Il caso in oggetto riguarda un'attività di indagine ancora in corso, coordinata dalla magistratura e svolta dall'Arma dei Carabinieri.
A tal proposito va rilevata la competenza esclusiva dello Stato nelle materie di ordine pubblico e sicurezza, giurisdizione e norme processuali e ordinamento penale ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione. La Giunta regionale esprime pertanto la piena solidarietà a coloro che sono stati colpiti dal grave lutto, prendendo atto che spetta all'autorità giudiziaria accertare la responsabilità degli autori del delitto.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Volevo naturalmente ringraziare della risposta.
C'è una piccola imprecisione: non è stato ucciso da un proiettile ma da diversi pallettoni. Questo risulta anche evidente dai segni che restano sulla porta di casa di Mauro Pretto, dove appunto sono ben impresse le sagome dei pallettoni di una rosa esplosa da un fucile da caccia.
Io concordo col fatto che le competenze sono ben chiare e ben suddivise dalla nostra Costituzione. La domanda, il dispositivo della domanda della interrogazione scritta infatti chiedeva che la Giunta esprimesse fattiva vicinanza a questa famiglia. Questo è stato fatto perché l'Assessore ci ha espresso appunto la solidarietà della Giunta regionale e quindi mi ritengo soddisfatto, ricordando anche che, proprio a sei anni da questo evento, il 13 maggio a Vicenza ci sarà un incontro pubblico dove ci sarà il fratello di Mauro, la compagna, altre persone che si sono occupate di questo caso, dei giornalisti d'inchiesta, il Presidente di un'associazione che si occupa di giustizia e altri che hanno seguito questo caso, proprio perché questo è un omicidio che non deve essere dimenticato, ma soprattutto che dovrebbe essere finalmente chiarito individuando chi, quella notte, sparò il grilletto del fucile che uccise Mauro Pretto.

PRESIDENTE

Passiamo alla IRS n. 306 della collega Baldin.

Interrogazione a risposta scritta n. 306 del 22 febbraio 2023 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "IL BILANCIO DI PREVISIONE DEL GOVERNO MELONI VIOLA LA COSTITUZIONE LEGIFERANDO IN VIA ESCLUSIVA SULL'ISTRUZIONE, MATERIA A LEGISLAZIONE CONCORRENTE IN BASE ALL'ART. 117 CO. 3 - LA REGIONE INTENDE DIFENDERE LA PROPRIA AUTONOMIA?"

Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 prevede all'articolo 1, comma 557: "I criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, eccetera, sono definiti entro il 31 maggio dell'anno solare precedente l'anno scolastico con decreto del Ministero dell'Istruzione, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze, previo accordo in sede di Conferenza Unificata". In più: "Per i casi in cui l'accordo con la Conferenza Unificata non sia raggiunto entro il termine del 31 maggio i criteri sono definiti in modo unilaterale dal Governo. Inoltre, alle Regioni rimane il compito di provvedere entro il 30 novembre di ogni anno al dimensionamento della rete scolastica sulla base dei criteri di cui sopra".
La norma parla espressamente di riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche, per cui, considerato che l'istruzione è materia di legislazione concorrente, come previsto dall'articolo 117, comma 3 della Costituzione, che la legge regionale veneta 31 marzo 2017, n. 8, quella sul sistema educativo della Regione Veneto, all'articolo 4 prevede che "la Regione governa il sistema educativo esercitano attività di collaborazione alla definizione dei criteri di determinazione degli organici e assegnazione del personale alle istituzioni scolastiche e formative pubbliche" e aggiungo anche che per ritenere il Veneto una Regione efficiente ed eccellente, bisogna che il sistema scolastico sia capillare su tutto il territorio e ci sia una vasta varietà dell'offerta formativa in tutto il territorio veneto.
Considerato anche che la legge dello Stato pare in netta contraddizione con la previsione costituzionale citata e prova ne sia come altre Regioni hanno deciso di impugnare la stessa norma, tra cui la Campania, la Sicilia, la Calabria, la Puglia, la Sardegna, la Toscana e l'Emilia-Romagna.
La Regione del Veneto non può rimanere indifferente davanti a questo, sia per una questione politica, perché negli ultimi anni si è fatta tanta richiesta di maggiore autonomia; quindi, si è fatta dell'autonomia una propria bandiera, sia perché sembra essere anche in contrasto, questa previsione citata, con la Costituzione, perché vìola palesemente l'ordinamento regionale.
Si interroga quindi la Giunta regionale per sapere cosa intenda fare proprio per salvaguardare la propria autonomia rispetto a questa situazione e se intenda impugnare la legge dello Stato sul bilancio per la parte in cui vìola la previsione costituzionale in cui l'istruzione è materia di legislazione concorrente.

PRESIDENTE

Risponde l'assessore Elena Donazzan. Prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
Le nuove disposizioni sulle modalità di definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e sul riparto dello stesso tra le Regioni introdotte dalla legge n. 197/2022, articolo 1, comma 557, prevede l'applicazione di un coefficiente non inferiore a 900 studenti iscritti e non superiore a 1.000, mitigato da diversi correttivi finalizzati a considerare le specificità locali, quali le istituzioni scolastiche dei Comuni montani e delle piccole isole.
In merito, è bene precisare che la Regione del Veneto affronta questa novità normativa avendo già operato una rigorosa razionalizzazione della propria rete scolastica. In base ai dati pubblicati dall'Ufficio scolastico regionale per il Veneto, nell'anno scolastico 2022-2023 il numero medio di alunni per dirigente scolastico nella nostra Regione è pari a 972 studenti e raggiunge, quindi, uno standard ampiamente in linea con i parametri introdotti dalla legge finanziaria, in un contesto nazionale in cui almeno 12 Regioni su 18, non contando Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige, hanno un numero medio di studenti per dirigente inferiore a 900 unità. Il dato medio è calcolato considerando nel computo anche le scuole dei Comuni montani, per i quali il numero di iscritti richiesto per ottenere l'assegnazione di un dirigente scolastico a tempo indeterminato è inferiore al limite ordinario.
Oltre a ciò, si consideri che più del 40% degli istituti scolastici veneti supera i 1.000 iscritti. Per questa ragione, i criteri introdotti dalla legge finanziaria non comporteranno criticità sull'assetto attuale, assicurando, invece, finalmente, alla nostra Regione la possibilità di determinare autonomamente i criteri di assegnazione dei dirigenti agli istituti scolastici e di tener conto così degli specifici fabbisogni legati a particolarità territoriali.
Per queste ragioni, la Giunta ha ritenuto di non impugnare la legge 29 dicembre 2022, n. 197, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale eccetera, relativamente alle disposizioni previste dall'articolo 1, comma 557.

PRESIDENTE

Grazie.
Per la replica, prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Assessore.
Per il momento non ci sono da rilevare criticità, ma visto il calo demografico che ormai negli ultimi anni fa da padrone, mi viene da pensare che probabilmente nelle prossime annualità avremo qualche difficoltà in più. C'è da rilevare comunque che nelle ultime annualità si sono avute delle chiusure di plessi o si è comunque fatta una certa difficoltà a trovare un numero sufficiente di alunni e di studenti per costituire delle prime classi. Questi sono degli aspetti che vanno tenuti in considerazione, come il calo della denatalità, come abbiamo detto, soprattutto in quei territori che sono meno "serviti" da mezzi pubblici. Parlo delle aree di montagna, ma anche nell'area insulare o in quelle aree periferiche di alcuni grossi Comuni come quello da cui provengo, Chioggia appunto, attorno al quale ci sono state delle difficoltà in questo senso. Parlo del Comune di Cona, di Cavarzere, insomma alcune località meno servite, soprattutto dai mezzi pubblici, e con maggiori difficoltà a raggiungere altri centri più grossi dove portare i propri figli. Credo che su questo dovremmo fare un'attenzione particolare, tenendo appunto presente che i numeri degli iscritti nei prossimi anni continueranno a scendere.
Il lavoro del Governo sarà sicuramente importante e la Regione ha il dovere di tenere in considerazione questi aspetti particolari del Veneto, particolari soprattutto di alcune aree, non di tutte, ma chiaramente se vogliamo che il Veneto sia attraente, eccellente su tutta la linea, dobbiamo portare tutti i territori allo stesso livello. Non ci devono essere territori considerati di serie B.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRS n. 276 del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta scritta n. 276 del 16 dicembre 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Guarda, Ostanel e Montanariello relativa a "PERCHÉ LA CARTOGRAFIA DELL'AREA SIC LIDO-ALBERONI È L'UNICA MANCANTE TRA QUELLE DI RETE NATURA 2000? PERCHÉ IN FASE PROCEDURALE PER LA SUA APPROVAZIONE LA GIUNTA REGIONALE NEGA ALLE ASSOCIAZIONI RICHIEDENTI LE FORME PARTECIPATIVE PREVISTE DALLE NORME NAZIONALI ED EUROPEE?"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione del 16 dicembre 2022 è stata sottoscritta anche dai colleghi Zottis, Lorenzoni, Guarda, Ostanel e Montanariello. Si tratta appunto di una domanda relativa alla cartografia di un'area di Rete Natura 2000, un'area molto importante, il Lido-Alberoni, per la quale non è stato consentito, anzi è stato negato l'accesso e la partecipazione delle associazioni di tutela ambientale.
L'area SIC dei litorali di Lido di Venezia-Alberoni è l'unico sito di Rete Natura 2000 per il quale manca l'approvazione della cartografia da parte della Regione Veneto. Risulta agli scriventi Consiglieri che la Regione Veneto abbia finalmente assegnato un incarico di studio per l'elaborazione della suddetta cartografia e che l'associazione Comitato Ambientalista Altro Lido abbia presentato al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore con delega ai parchi e alle aree protette istanza di partecipazione al procedimento approvativo ai sensi della legge 241/1990, dato il carattere ricognitivo dell'atto in questione.
Risulta altresì che il 03/11/2022 la struttura regionale Unità operativa Strategia Regionale della Biodiversità dei parchi abbia comunicato il proprio diniego a tale richiesta motivando con il carattere pianificatorio non ricognitivo il provvedimento regionale di approvazione della cartografia.
Rilevato che, al di là della natura pianificatoria o ricognitiva dell'atto in oggetto, la Giunta regionale dovrebbe tener conto di quanto previsto dall'articolo 2 della direttiva 2003/35/CE del 26 maggio 2003 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla partecipazione del pubblico nell'elaborazione di piani e programmi in materia ambientale, che dispone che il pubblico possa esprimere osservazioni e pareri quando tutte le operazioni sono aperte prima che vengano adottate decisioni sui piani e sui programmi.
Inoltre, le linee guida nazionali per la Valutazione di Incidenza Ambientale, approvate anche dalla Regione Veneto in Conferenza Stato-Regioni, prevedono al capitolo 1.12 la partecipazione del pubblico nei procedimenti di VINCA, cioè nelle procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale di progetti di interventi e opere che riguardano o possono riguardare i siti Rete Natura 2000 attraverso la presentazione di osservazioni. Cosa dice? "Le autorità competenti per la valutazione d'incidenza si impegnano alla pubblicazione sui propri siti web, nella fase iniziale del procedimento, di tutte le informazioni rilevanti ai fini del processo decisionale concernenti la proposta da valutare, garantendo la possibilità di presentare eventuali osservazioni alla stessa. Il termine di presentazione delle osservazioni è di 30 giorni a decorrere dal momento di pubblicazione on line. In caso l'autorità competente richieda integrazioni o venga modificata la proposta, i 30 giorni decorrono nuovamente dal momento in cui dette informazioni vengono rese disponibili al pubblico". Questo è quello che prevedono le linee guida nazionali.
Ciò attesta l'utilità della procedura partecipativa anche a valle dell'approvazione della relativa cartografia e dunque si avvalora l'opportunità per la pubblica amministrazione di acquisire e considerare eventuali contributi del pubblico pure nella fase istruttoria preliminare all'approvazione della cartografia.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali chiedono all'Assessore regionale con delega ai parchi e alle aree protette perché l'area SIC dei litorali di Lido di Venezia-Alberoni sia l'unico sito veneto di Rete Natura 2000 per il quale manca ancora, dopo molti anni, l'approvazione della cartografia da parte della Regione Veneto.
Due, perché non sia stato concesso all'associazione CAAL di rendersi parte attiva e collaborativa, con le modalità democraticamente previste dalla normativa europea e nazionale, nelle fasi procedurali relative all'approvazione della cartografia dell'habitat Lido di Venezia biotopi litoranei, e secondo quale procedura e se intenda procedere all'approvazione di detta cartografia.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Corazzari, per la risposta. Prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie, Presidente.
Il sito Rete Natura 2000 Lido di Venezia, a seguito del decreto del Ministero dell'Ambiente del 27 luglio 2018, è stato designato quale Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS).
Alla Direzione Turismo, Strategia regionale, biodiversità e parchi è pervenuta una proposta di cartografia per parte del sito in argomento, elaborata dall'ambito di progetto "Interventi di miglioramento, ripristino e il recupero dell'area SIC e ZPS degli Alberoni al Lido di Venezia e riqualificazione aree in cantiere Malamocco, spalla nord Alberoni". Committente il Provveditorato interregionale delle opere pubbliche del Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia.
Con riferimento al primo quesito, si evidenzia che, rispetto alla cartografia del sito in argomento, perimetro in formato shape, essa è normalmente consultabile e accessibile sul portale regionale pertinente, consentendo l'individuazione territoriale degli ambiti del Lido di Venezia che costituiscono la ZSC ZPS Lido di Venezia biotopi litoranei, rappresentata, pertanto, non solo nell'ambito dell'area degli Alberoni.
Per quanto attiene all'articolazione in habitat interno alle aree perimetrate essa è in corso di istruttoria. Infatti, la proposta cartografica pervenuta, relativa al solo ambito degli Alberoni, è costituita da relazioni di contenuto spiccatamente tecnico-scientifico, esiti di indagini vegetazionale e rilievi fitosociologici, che sono in valutazione istruttoria da parte della competente Direzione in conformità alla procedura individuata dalla circolare della Segreteria regionale per l'Ambiente e Territorio n. 250930 dell'8 maggio 2009 e dalle disposizioni tecniche o cartografiche della DGR 1066 del 17 aprile 2007.
La Direzione interessata ha ricevuto una richiesta di accesso agli atti, ai sensi degli articoli 9 e 10 della n. 241 del 1990, sulla base della previsione di attività meramente ricognitiva relativa all'approvazione regionale della cartografia, tra l'altro sul presupposto che si tratti di incarico di studio da parte della Regione Veneto, quando trattasi in realtà di una proposta e richiesta di aggiornamento cartotecnico per parte della ZSC ZPS Lido di Venezia biotopi litoranei. Sulla scorta di tali considerazioni è stato risposto, ai sensi dell'articolo 13 della medesima 241 del 1990. La Direzione interessata sta provvedendo al procedimento tecnico-amministrativo per la valutazione della pervenuta proposta di aggiornamento cartografico per il solo ambito degli Alberoni, indicata in premessa, che prefigura obiettivi, priorità, limiti e altri criteri che presiedono all'esercizio dei poteri amministrativi e, in quanto tale, ai sensi dell'articolo 13 della 241/1990, non è oggetto delle norme sulla partecipazione di altri soggetti previsti dagli articoli 9 e 10, sempre della 241/1990. Conseguentemente la Direzione interessata ha comunicato a un'associazione richiedente il diniego alla sua partecipazione al procedimento.
Quanto al secondo quesito, trattandosi di materia di Valutazione di incidenza ambientale non attiene al procedimento in itinere presso la Direzione Turismo.

PRESIDENTE

Collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
In merito, parto dall'ultima dichiarazione in risposta all'interrogazione scritta secondo la quale, per quanto riguarda il secondo quesito – credo che ci sia anche un po' di confusione perché in realtà il secondo quesito è stato oggetto di risposta appena sopra – "trattandosi di materia di Valutazione d'Incidenza Ambientale non attiene al procedimento in itinere presso la Direzione Turismo".
Io credo a questo punto che nel momento in cui arrivano in Giunta le interrogazioni, se ci sono competenze di più Assessorati, dovrebbero essere gli uffici a smistare l'interrogazione agli uffici competenti. Anche perché ci sono veramente molte competenze e molte articolazioni non sempre facili da individuare.
Detto questo, io credo che nella risposta non si tenga conto di quelle che sono le linee guida nazionali per la Valutazione di incidenza ambientale, che, in ogni caso, prevedono che le autorità competenti per la Valutazione d'incidenza si impegnano alla pubblicazione sui propri siti web nella fase iniziale del procedimento di tutte le informazioni rilevanti ai fini del processo decisionale concernenti la proposta da valutare, garantendo la possibilità di presentare eventuali osservazioni alla stessa. Il termine di presentazione dell'osservazione è di 30 giorni. In caso l'autorità competente richieda integrazioni venga modificata la proposta, i 30 giorni decorrono nuovamente dal momento in cui detti informazioni vengono rese. Ciò attesta l'utilità della procedura partecipativa anche a valle dell'approvazione della relativa cartografia. Questo è un punto a mio avviso importante.
Poi faccio anche una considerazione di carattere politico che va al di là delle norme. Abbiamo a volte nei territori dei gruppi di lavoro, gruppi appartenenti ad associazioni, gruppi organizzati all'interno dei quali ci sono delle altissime professionalità e altre conoscenze storiche datate dei siti dove si va a legiferare. Credo quindi sia convenienza dell'Ente pubblico non fossilizzarsi sui cavilli delle norme ma aprire le porte e far partecipare anche queste professionalità che abbiamo nel territorio, anche perché non costa niente: sentiamo che cosa hanno da dire, sottoponiamo i provvedimenti in questo caso cartografici, che riguardano proprio un territorio specifico, Rete Natura 2000, quindi si parla di fauna e flora, perché queste osservazioni potrebbero tornare utili all'Ente pubblico prima di emanare definitivamente determinati atti. Senza alcun ritardo perché sono tutte cose che in questo caso, chi aveva fatto l'accesso agli atti, conosce molto, molto, molto bene.
Credo quindi che la risposta, sotto un profilo procedurale, potrebbe essere anche condivisibile, ma nella lettura all'interno del profilo procedurale, su chi deve essere sentito e chi non deve essere sentito, magari un po' meno.
Dopodiché ritorno sulla questione: se un'interrogazione è competenza di più Assessorati, non è che un Assessorato possa dire che una cosa non gli compete, non è pertinente alle sue funzioni ed è morta lì. Io credo che un Assessorato dovrebbe prendere l'interrogazione e passarla anche all'unità operativa di qualche altro Assessorato, che è competente per quella parte di risposta. Quindi non mi ritengo soddisfatto.

PRESIDENTE

Grazie.
Riassumo. Le IRS nn. 297 e 299 della collega Guarda vengono spedite al suo indirizzo come la IRI n. 372, e le consideriamo esaurite e chiuse.
La IRI n. 334 del collega Possamai viene rinviata al prossimo Consiglio.
Abbiamo terminato con le interrogazioni.
PUNTO
6



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 15 DICEMBRE 1982, n. 55 "NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI ASSISTENZA SOCIALE"". (PROGETTO DI LEGGE N. 194) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 8/2023)

Relazione della QUINTA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Piccinini

PRESIDENTE

Andiamo al punto n. 6, progetto di legge n. 194.
Relatore è il collega Piccinini. Prego.

Tomas PICCININI (Veneta Autonomia)

Grazie, Presidente.
Il presente progetto di legge d'iniziativa della Giunta regionale interviene a modifica della legge regionale 15 dicembre 1982, n. 55 "Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale".
La modifica riguarda una categoria omogenea di immobili elencati all'articolo 25 della suddetta legge regionale, gli immobili provenienti dalla soppressa Opera nazionale pensionati d'Italia, la cui proprietà è stata trasferita dalla Regione con il DPR n. 616 del 1977.
Successivamente, con la legge regionale 15 dicembre 1982, n. 55 , la proprietà è stata riassegnata ai Comuni, ponendo un vincolo di destinazione a servizi di assistenza sociale.
I tre immobili individuati dalla presente legge sono ubicati nei territori dei Comuni di Bassano del Grappa, Verona e Rovigo. Con la proposta in esame si intende attribuire alla Giunta regionale la possibilità di autorizzare, in presenza di comprovati motivi di interesse pubblico e previa valutazione del livello di assistenza sociale presente sul territorio, eventuali deroghe al vincolo di destinazione nei confronti di beni ex ONPI.
La ricaduta positiva che ci si attende dall'approvazione di questo provvedimento legislativo sarà di consentire ai Comuni coinvolti di sfruttare al meglio il proprio patrimonio e in particolare i tre immobili ex ONPI, consentendo loro di ampliare le potenziali destinazioni e conseguentemente di individuare le modalità di utilizzo maggiormente idonee a soddisfare le peculiari esigenze del territorio e della popolazione locale nell'ambito dell'assistenza sociale, che è in continua evoluzione e deve essere aderente alle innovazioni anche organizzative dettate dalla programmazione, competenza regionale.
Va ricordato che nell'iter istruttorio è stato acquisito anche il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali in data 17 aprile 2023, oltre a quello della Prima Commissione consiliare che ha certificato l'assenza di ricadute finanziarie sul bilancio regionale.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ci sono correlatori, avendo avuto il provvedimento un voto unanime in Commissione.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Giustamente, come si diceva, il provvedimento ha avuto un voto unanime anche in Commissione Quinta, Sanità e Sociale, per cui non c'è stata la nomina del correlatore.
L'intervento è solo per ribadire la necessità di dare supporto alle Case di riposo. Questa è una delibera, questo è un PdL che noi approviamo per quanto riguarda ovviamente il cambio di destinazione. Si tratta anche di necessità rimostrate dagli stessi enti. Nello stesso tempo noi ribadiamo appunto il dovere di provvedere a breve con la riforma delle IPAB e con il sostegno alle Case di riposo.
Noi abbiamo dimostrazione da parte loro di difficoltà economiche davvero molto importanti, da una parte per l'aumento dei costi, per i fondi di rotazione che alcuni hanno chiesto e devono ancora essere assegnati, e anche per la gestione delle strutture. Dall'altro punto di vista abbiamo le difficoltà da parte degli utenti ad accedervi, abbiamo liste d'attesa molto importanti, ma le impegnative sono ancora limitate e le famiglie, visti i costi in aumento, non ce la fanno a sostenerli. Nello stesso tempo c'è un dovere anche per la famiglia di lavorare, per cui vi è la difficoltà di tenere a casa il proprio anziano quando ci sono malattie gravi, come sappiamo.
Noi siamo favorevoli – l'abbiamo detto e l'abbiamo votato – ma nello stesso tempo dobbiamo attivarci per aumentare i sostegni a favore delle Case di riposo e soprattutto portare in discussione la riforma delle IPAB.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Come ha annunciato la vicepresidente Bigon, noi ovviamente voteremo a favore di questo provvedimento, che ha una finalità ben precisa, cioè quella di risolvere un problema che riguarda un Comune della nostra Regione. Dunque, se c'è un problema da risolvere, siamo qui per dare il nostro contributo.
Pongo però un problema di metodo relativamente a questo progetto di legge, rispetto al quale davvero mi chiedo se la nostra funzione sia esattamente ed esclusivamente quella di risolvere il problema del singolo Comune. Lo faccio approfittando dei contenuti di questo progetto di legge.
Con questo progetto di legge noi diciamo: ci sono alcuni edifici o alcune proprietà che erano arrivate alla Regione per una serie di ragioni diverse, che la Regione ha devoluto ai Comuni di competenza, chiedendo però a questi Comuni di garantire una finalità nell'utilizzo di quegli immobili. Si tratta anche di proprietà che sono state trasferite 40, 50, 60 anni fa e che arrivano alla Regione a diverso titolo e da diversi enti. È fisiologico, per come si evolve la società e per come cambiano le necessità delle famiglie, rivalutare quel principio e dire che dopo 40, 50, 60 anni quel vincolo di destinazione così stringente può essere rimesso in discussione? Io penso di sì e, infatti, fin qua vi vengo dietro.
Il problema è che di tutti gli edifici che sono stati acquisiti dalla Regione del Veneto nel corso del tempo e che sono stati trasferiti ai Comuni con la medesima finalità, noi con questa legge decidiamo di liberare dal vincolo soltanto tre, perché avevano in comune il soggetto che a suo tempo aveva fatto la devoluzione in favore della Regione.
Allora, se proprio dobbiamo intervenire in questo senso, visto che non siamo l'ufficio soluzione ai problemi del singolo Comune o di quell'altro, perché non abbiamo colto questa occasione per andare a vedere tutti quegli edifici da dove arrivavano e tutte le singole situazioni, per chiederci se magari c'erano altri contesti nei quali effettivamente quel vincolo non aveva più senso? Lo dico perché fare una legge regionale impegna uffici, tempo, risorse, e noi, al netto della necessità di risolvere i problemi dei singoli Enti pubblici, dovremmo provare a mettere un po' di visione e di lettura generale dei processi che sono in corso. Io credo che, viste anche le difficoltà sempre crescenti che i Comuni hanno nella gestione del loro patrimonio immobiliare, questa necessità potrebbe anche riguardare altri Comuni e, più in generale, che il fatto di vincolare in maniera stringente una destinazione d'uso di un edificio comunale possa essere, dopo tanti anni, rimessa in discussione, a maggior ragione alla luce – ripeto – dei mutamenti e delle novità che le nostre comunità stanno vivendo in questi anni.
Quindi, mi va bene risolvere il problema del Comune di Rovigo, ma credo che un Consiglio regionale, il legislatore regionale dovrebbe essere chiamato ad una lettura un po' più profonda e ampia del contesto regionale e agire di conseguenza con provvedimenti, quando è possibile e il più possibile, erga omnes.
Noi stiamo discutendo una legge il cui oggetto qual è? Se l'oggetto della legge è "risolviamo il problema del Comune di Rovigo" va bene, siamo tutti d'accordo. Se, invece, l'oggetto della legge – e io penso che il legislatore regionale, quando scrive una legge, dovrebbe impegnarsi in questo tipo di prospettiva – è che, essendo cambiate la società e le necessità, quel vincolo di destinazione così stringente, che aveva senso allora, anche in virtù delle ragioni per cui la Regione era entrata in possesso di quegli immobili, oggi può essere ridiscusso, se questo è un principio erga omnes, noi dovremmo in quanto tale renderlo effettivamente disponibile a tutti i soggetti che a diverso titolo oggi si trovano nella medesima condizione del Comune di Rovigo o del Comune di Verona o del Comune di Bassano.
Quindi, al netto – ripeto – dello specifico apprezzamento per la soluzione del problema del Comune di Rovigo, penso che abbiamo perso un'occasione anche questa volta, quella di porci realmente la domanda di come poter intervenire a livello regionale per aiutare tutti i Comuni che oggi si trovano o possono trovarsi o potrebbero trovarsi nella necessità di dover gestire e pianificare in maniera differente i servizi sul proprio territorio.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Voterò a favore di questo provvedimento, perché in questo caso ci sono tre Comuni (Rovigo, Bassano e Verona) che hanno identificato un bisogno. Posso anche essere d'accordo che questa poteva essere l'occasione di verificare se ci fossero altre condizioni, però il tema per me oggi è un altro. Non è detto che oggi queste condizioni non ci siano in altri Comuni e la riforma, per quanto mi riguarda, è quella delle IPAB.
C'è però un tema, che ho provato a scrivere in un ordine del giorno che ho appena consegnato, che riguarda il rapporto tra Regione e Comune nella valutazione dell'interesse generale.
Sono d'accordo e ho apprezzato ovviamente il fatto che nella proposta del progetto di legge ci siano due condizioni: una la valutazione dell'interesse generale e l'altra che siano mantenuti i livelli assistenziali presenti. Queste sono due condizioni che oggi mi danno la garanzia di poter votare questo progetto di legge. Il tema, però, è come e con chi valutare l'interesse generale. Ovviamente credo che la Regione coinvolgerà i Comuni nel momento in cui si dovrà definire qual è l'interesse generale e soprattutto qual è il livello di assistenza nei Comuni e nei territori coinvolti. Tuttavia, siccome in norma questo non viene esplicitato e sinceramente dopo il lavoro di interlocuzione con i Comuni non me la sono sentita di emendare un progetto di legge, ho proposto un ordine del giorno più generico, che però ricorda un principio: siccome tecnicamente immagino che anche i Comuni, nel momento in cui dovranno approvare loro stessi, nei loro Consigli comunali o nella Giunta, una serie di delibere per il passaggio di quello che poi la Regione deciderà, è importante, io credo, stare accanto a questi Comuni anche nel momento della valutazione dell'interesse generale. Da un lato, la Regione ha un ruolo guida, ovviamente; dall'altro, i Comuni possono, credo, interloquire con la Regione per definire quei livelli che ci portano poi ad approvare il cambio di destinazione d'uso.
Faccio un unico intervento sul progetto di legge, ma anche presentando questo ordine del giorno, nel quale provo a chiedere che la Giunta coinvolga attivamente, nella verifica della sussistenza dei comprovati motivi di interesse pubblico in ordine alla concessione della deroga del vincolo di destinazione d'uso, i Comuni interessati, al fine di garantire il perseguimento dell'obiettivo del progetto di legge, che è già esplicitato e su cui io sono d'accordo, cioè agevolare i tre Comuni, in questo caso, proprietari degli immobili nell'organizzazione e nella gestione dei servizi.
Credo che questo sia un principio importante, perché se da un lato la Regione ha il compito di identificare qual è l'interesse generale, anche e soprattutto nella programmazione dei servizi, credo che ribadire il fatto che i Comuni saranno coinvolti abbia tutto il suo senso anche in questo momento storico.
Rimane però, per quanto mi riguarda, un tema più grande. Non so se l'Assessora ha voglia di spendere qualche parola di aggiornamento nel suo intervento, ma io credo che, al di là di questi interventi specifici, il grande tema rimanga quando avremo finalmente la riforma delle IPAB che ci permetterà, magari in alcuni casi come questi, di intervenire per tempo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Grazie, Presidente.
Intanto voglio ringraziare la Commissione Quinta e anche la Commissione Prima per la celerità con cui questo provvedimento arriva in Aula. è un provvedimento specifico, che riguarda, come è stato detto, tre strutture, perché sono ex ONPI, quindi hanno una caratteristica ben precisa, sono le uniche che oggi sono presenti in Veneto e hanno queste caratteristiche e questo vincolo.
Questa legge avremmo potuto farla anche rispetto a un'unica struttura, che era quella (e poi entrerò nel merito) che oggi ha bisogno di celerità per i motivi che voi ben conoscete (ma su cui anche vi dirò), ma abbiamo ritenuto, con questo articolo di legge, di inglobare comunque tutte e tre le strutture che hanno queste caratteristiche. Oggi sono rimaste queste tre strutture. è stata fatta anche una ricognizione rispetto ad altre fattispecie, che oggi però non richiedono procedure di questo tipo.
Come è stato detto, questo PDL è stato reso necessario per la chiusura – e io mi auguro che sia effettivamente la chiusura – di un difficilissimo accordo di programma con il Comune di Rovigo per quanto riguarda la situazione dell'IRAS, quindi dell'IPAB IRAS, rispetto a pregressi problemi che si sono accumulati e continuano a creare sicuramente una situazione non favorevole.
La situazione non favorevole, come sapete, vede la struttura commissariata da un po' di tempo, vede un dibattito e un confronto serrato con il Comune, con il tavolo in Prefettura, che è continuato a lungo, e vede al tavolo anche molti soggetti. Oltre alla Regione, oltre all'IRAS, oltre al Comune, al tavolo sono seduti anche l'azienda sanitaria e l'ATER di Rovigo.
L'edificio individuato – voi sapete, l'edificio di Casa Serena – ha una convenzione datata, che oggi non ha nessuna motivazione per continuare a esistere, per una questione di razionalizzazione rispetto a una gestione passata che ha creato delle difficoltà, e che oggi, in base a questo accordo di programma, dovrebbe vedere... Parlo sempre al condizionale, perché finché chiaramente non c'è la firma dell'accordo di programma non arriviamo a una chiusura. Però la firma dell'accordo di programma è propedeutica, su richiesta anche del Comune di Rovigo, alla possibilità di cambio di destinazione di Casa Serena in una previsione (lo posso già dire, l'ho detto anche in Commissione) di uno sviluppo di quell'edificio per finalità sociosanitarie. Dovrebbe esserci anche una parte dei finanziamenti legati al PNRR, la linea degli appartamentini protetti, con dei Centri diurni per disabili, che sono quelli in capo all'Azienda sanitaria, e poi con l'intervento da parte di ATER non per l'edilizia abitativa, ma per studentato e per delle aule didattiche, dove c'è già stata un'interlocuzione con l'Università di Padova. È chiaro che oggi questa modifica urbanistica, quindi di destinazione d'uso, serve per permettere l'insediamento dello studentato futuro.
È un provvedimento che per noi diventa fondamentale, perché il Comune di Rovigo lo ha vincolato al cessare ‒ diciamo così ‒ del contenzioso e dei ricorsi che il Comune di Rovigo ha instaurato nei confronti della Regione Veneto e che non permettono oggi a noi di anticipare quella liquidità che avevamo previsto proprio per il salvataggio di IRAS.
È un provvedimento articolato, nel complesso, quello dell'accordo di programma, che vede nel provvedimento di oggi una parte fondamentale rispetto all'interlocuzione con il Comune di Rovigo. Condividiamo e siamo consapevoli che la destinazione sociosanitaria/universitaria, studentato, didattica di Casa Serena futura rappresenta per il Comune di Rovigo e per la collettività, effettivamente, anche la possibilità di uno sviluppo, essendo anche un edificio centrale e quant'altro.
Le altre due situazioni, quindi Verona e Bassano, allo stato attuale non hanno presentato alcuna richiesta. Oggi sono due strutture per anziani che stanno funzionando, sono due Case di riposo. Oggi non ci sono richieste di alcun tipo né di alcun tipo di trasformazione.
È chiaro che, nell'ottica di inglobare tutte le ex strutture O.N.P.I., abbiamo pensato di fare un provvedimento onnicomprensivo in questo senso.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi in discussione generale, quindi passiamo all'articolato del PDL n. 194.
Colleghi, da un colpo d'occhio, mi pare che i presenti siano tutti registrati. Passiamo, quindi, alla votazione degli articoli.
Siamo sull'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Collega Valdegamberi, a me bastava un attimo solo. Il resto non mi interessa, grazie.
Se un tecnico può dare supporto informatico al collega Valdegamberi.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non ci sono emendamenti su tutto il PDL, quindi vado sugli articoli.
Siamo sull'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione .
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Come preannunciato dalla collega Ostanel, c'è un ordine del giorno praticamente già illustrato. Non poteva fare altrimenti.
ODG n. A0001

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "COINVOLGERE I COMUNI PROPRIETARI DI IMMOBILI EX O.N.P.I NELLA VALUTAZIONE DELLA SUSSISTENZA DI MOTIVI DI INTERESSE PUBBLICO IN ORDINE ALLA CONCESSIONE DELLA DEROGA AL VINCOLO DI UTILIZZO" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifiche alla legge regionale 15 dicembre 1982, n. 55 "Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale"". (Progetto di legge n. 194) APPROVATO (Deliberazione n. 49/2023)

(N.d.r. ‒ Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- l'art. 25, comma 2, della Legge regionale 15 dicembre 1982, n. 55 "Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale", trasferisce in proprietà ai Comuni una serie di beni immobili provenienti dalla soppressa Opera Nazionale pensionati d'Italia e trasferiti alla Regione con DPR n. 616/1977;
- la norma assoggetta tali immobili al vincolo di destinazione a servizi di assistenza sociale;
CONSIDERATO CHE:
- questi immobili in alcuni Comuni, mantenendo il vincolo di destinazione d'uso non vengono utilizzati al massimo delle loro potenzialità;
- il Progetto di Legge 194 ha l'obiettivo di permettere ai Comuni coinvolti di sfruttare al meglio il proprio patrimonio e, in particolare, gli immobili "ex O.N.P.I", consentendo di ampliarne le potenziali destinazioni e, conseguentemente, di individuare le modalità di utilizzo maggiormente idonee a soddisfare i bisogni del territorio in considerazione della realtà sociale in continuo mutamento;
- la deroga al vincolo è lo strumento che permette tale ampliamento di destinazione. La deroga viene concessa se viene accertata, da parte della Giunta, la sussistenza di comprovati motivi di interesse pubblico e solo previa valutazione del livello di assistenza sociale presente sul territorio.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a coinvolgere attivamente, nella verifica della sussistenza dei comprovati motivi di interesse pubblico in ordine alla concessione della deroga al vincolo di destinazione d'uso, i Comuni interessati al fine di garantire il perseguimento dell'obiettivo del progetto di legge, e cioè agevolare i tre comuni proprietari di immobili ex O.N.P.I.(Comune di Bassano del Grappa, Comune di Verona e Comune di Rovigo) nell'organizzazione e nella gestione dei servizi di propria competenza, efficientando maggiormente l'utilizzo delle risorse disponibili.
Metto in votazione l' ODG n. A0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Metto in votazione il PDL n. 194 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Come detto precedentemente, la risoluzione n. 66 della collega Guarda viene rinviata, così come la n. 378.
PUNTI
8 e 9



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VILLANOVA, PAN, GIACOMIN, CESTARI, CECCHETTO, VIANELLO, BORON, MICHIELETTO, SPONDA, CAVINATO, SCATTO, PUPPATO, CESTARO, MAINO, FAVERO, ZECCHINATO, FINCO, BET, SANDONÀ, DOLFIN, BARBISAN, VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "STOP CIBO SINTETICO: DIFESA DELL'AGRICOLTURA VENETA CONTRO I SURROGATI BIOTECNOLOGICI". (MOZIONE N. 376) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 50/2023)
E
MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, RAZZOLINI, FORMAGGIO, PAVANETTO, VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE CONTRO IL CIBO SINTETICO". (MOZIONE N. 380) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 51/2023)

PRESIDENTE

Siamo ai punti nn. 8 e 9, quindi mozione n. 376 e mozione n. 380, che, trattando dello stesso argomento, hanno un'unica discussione generale. Ci saranno poi due votazioni separate.
Partiamo con la mozione n. 376 del collega Villanova.
Consigliere Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Questa mozione riguarda un tema molto discusso negli ultimi mesi, nelle ultime settimane, anche a livello mediatico, cioè lo stop al cibo sintetico in difesa dell'agricoltura veneta italiana contro i surrogati biotecnologici.
Per dare un inquadramento del cibo sintetico, sappiamo che questi sono cibi che vengono preparati grazie a delle cellule staminali, in particolare quella che sarebbe la carne sintetica, inserite all'interno dei bioreattori, che andrebbero a produrre della carne sintetica.
Ho visto proprio l'altro giorno un video, che mi è stato inviato dal collega Barbisan, notoriamente un esperto del settore. Adesso esiste addirittura anche una stampante per produrre le bistecche. Esistono già questi macchinari. Consigliera Camani, glielo giro, così lo può vedere anche lei. Grazie a delle proteine vegetali, in quel caso, vengono stampati degli alimenti che tutto possono essere fuorché una bistecca, fuorché carne. Penso che su questo siamo d'accordo. Vengono, però, venduti come carne.
Penso sia abbastanza chiaro. Visto che stiamo parlando di un'evoluzione tecnologica, forse anche un po' estrema, non sono ancora ben chiare quelle che possono essere le ricadute sulla salute umana nell'assunzione di questo tipo di alimenti. Non sono ancora chiari i processi lavorativi. Ovviamente, prima di arrivare a questi risultati, dovranno passare alcuni anni di sperimentazione, immagino, anche per capire effettivamente se questo tipo di alimenti ‒ se alimenti si possono considerare ‒ provocano o meno ricadute sulla vita di tutti noi.
Il cibo sintetico viene indicato come una soluzione per quello che riguarda i temi ambientali, i problemi ambientali, ad esempio il fatto che tutto questo implica un minor consumo di acqua, un minor consumo di emissioni in atmosfera, un minor uso, magari, di fitofarmaci, anche se, in realtà, abbiamo visto che questo può essere considerato semplicemente uno slogan, perché ancora non sono chiare le ricadute sull'ambiente. Soprattutto, non sappiamo benissimo, per quello che riguarda la produzione delle proteine vegetali che servono a queste stampanti 3D... Sappiamo che, comunque, devono essere coltivati dei campi e che anche lì comunque c'è consumo di acqua e utilizzo di fitofarmaci.
Sicuramente questo, dal punto di vista ambientale, non crea alcun vantaggio, sapendo, però, che creerà grandissimi svantaggi per quello che riguarda una filiera fondamentale per la nostra regione e per il nostro Paese, una filiera che viene messa sotto attacco da parte di fondi internazionali, agenzie, colossi dell'hi-tech, che comunque hanno interesse a investire su queste nuove forme di "alimentazione" (sempre tra virgolette). Sappiamo che questo sarà un grave attacco per quello che riguarda il valore del cibo, il valore della tradizione, della cultura, la tradizione anche di una dieta mediterranea, che è stata vista sempre, negli anni, come un baluardo della salute, del vivere bene, del vivere sano.
Penso sia oggi importante, come Consiglio regionale, mandare un messaggio chiaro affinché questa pratica del cibo sintetico ‒ che riguardi la carne, che riguardi il latte sintetico, che riguardi qualsiasi forma di alimentazione non naturale ‒ venga bloccata fino a quando non ci sarà una certezza dal punto di vista della qualità.
Ricordo che la Regione Veneto è la prima Regione italiana per numero di certificazioni di origine. Le produzioni DOP e IGP ammontano a 95, di cui 39 cibi e 53 vini, con un impatto economico pari a 3,7 miliardi di valore, per quello che riguarda la produzione 2021. Il Veneto ha il 40% degli allevamenti avicoli italiani, il 15% di quelli bovini e il 10% di quelli suini. È la quarta Regione per valore aggiunto in agricoltura, con tre miliardi di euro.
Con questa mozione, quindi, chiedo che la Giunta si impegni "a sollecitare il Parlamento e il Governo italiano, anche attraverso la Conferenza Stato-Regioni, ad attivare ogni iniziativa, altresì, di carattere legislativo volta a introdurre nell'ordinamento giuridico italiano un sistema di norme per contrastare la produzione di cibo sintetico". È anche vero che questo Governo si è già mosso in questa direzione. L'invito, quindi, è di continuare ad andare in questa direzione.
Secondo punto: "a intraprendere iniziative di sostegno alle imprese agroalimentari della Regione del Veneto di fronte a questa minaccia della loro produzione". Infine "a intervenire presso le Istituzioni dell'Unione europea per sostenere tutte le politiche volte a contrastare la produzione di cibo sintetico".
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla presentazione della mozione n. 380 del collega Soranzo e altri.
Consigliere Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi.
È una mozione ‒ quella che abbiamo depositato ‒ che ritengo superi alcuni aspetti che, con la mozione precedente, ha sottolineato il collega Villanova. Anche perché è una mozione che, di fatto, ha la stessa finalità.
Vogliamo precisare che la mozione l'abbiamo depositata, come il collega Villanova e i Gruppi Liga e Lista Zaia, credo, lo scorso novembre 2022. Nel frattempo, siamo anche felici di confermare che, quando abbiamo voluto depositare questa mozione, condividendo pienamente il contenuto della petizione di un'associazione di categoria, che abbiamo citato anche nella mozione, ossia la Coldiretti, dal novembre 2022 ci siamo mossi nei fatti con il Governo, con il ministro Lollobrigida e il ministro Schillaci, proprio a tutela di quello che noi riteniamo un patrimonio agroalimentare e a tutela della collettività in ordine sicuramente ad alcuni aspetti e confermando la contrarietà, quindi uno stop a quello che, di fatto, è un orientamento europeo che ci preoccupa e che, a livello nazionale, non condividiamo in relazione al cibo sintetico.
Il 28 marzo è stato approvato in Consiglio dei ministri il disegno di legge recante "Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici". Questo disegno di legge ha come obiettivo sicuramente quello di assicurare il massimo livello di tutela della salute dei nostri cittadini e di preservare il patrimonio agroalimentare. È chiaro che i dati appena citati dal collega disegnano un ruolo importante per il Veneto in questo settore. In questa mozione, però, abbiamo anche aggiunto la ormai nota posizione che abbiamo come Governo, come forza politica e come amministratori rispetto all'etichettatura e al problema del Nutri-Score.
Quello che, però, vogliamo anche ricordare è che non c'è un atteggiamento persecutorio nei confronti di questa materia, ma, di fatto, come riportato anche dai comunicati stampa, dalle posizioni da parte dei nostri Ministri, vi è la volontà di continuare a tutelare i mercati e le produzioni nella nostra collettività in produzioni che possano essere, da un lato, di qualità, che crediamo il cibo sintetico non assicuri, e, dall'altro, le stesse produzioni. Dietro queste produzioni ci sono tanti lavoratori, quindi anche un occhio orientato a valutare gli effetti sulla occupazione nei nostri settori.
Inoltre, rappresenta per noi anche una valutazione su quelli che sono i rischi per la biodiversità della stessa tematica e quindi ci sarebbe assolutamente un'ulteriore valutazione da fare. Sancito il divieto di impiegare quindi nella preparazione di alimenti e bevande, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o comunque distribuire per il consumo alimentare cibi o mangimi costituiti, isolati e prodotti a partire da culture cellulari dei tessuti derivanti da animali invertebrati per noi è qualcosa assolutamente in questo momento che, in mancanza totale di una normativa europea, andava normato e andava regolato a livello nazionale.
Per questo avevamo prodotto un testo dove impegniamo la Giunta regionale a adottare alcuni impegni e, se il Presidente lo consente, vorremmo anche annunciare una modifica del testo, aggiornandolo, se è possibile.

PRESIDENTE

Bisogna capire la portata della modifica, se c'è bisogno di un emendamento o si può fare verbalmente. Dipende, serve capire quello.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Come preferisce, Presidente, nel senso che...

PRESIDENTE

No, non è come preferisco io. Se la modifica è molto articolata, serve un emendamento. Se è limitata, utilizziamo l'articolo 102.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, io ritengo che non ci sia la necessità di un emendamento perché non è articolata, ma solo un aggiornamento su una o due righe, per eliminare dal dispositivo dell'impegno della Giunta regionale ciò che di fatto è già avvenuto con il disegno di legge del Ministro.

PRESIDENTE

Adesso lei, durante la discussione generale, si confronta con il Legislativo e, se è da togliere, è molto più semplice che aggiungere.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Confermo, Presidente, il contenuto della proposta.

PRESIDENTE

Perfetto.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie.
Lascio adesso alla discussione generale.

PRESIDENTE

Bene. Discussione generale sulle due mozioni, n. 376 e n. 380.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio i colleghi proponenti della mozione, ringrazio il collega Villanova per aver introdotto un argomento davvero molto sentito, ringrazio anche il collega Soranzo per aver dato conferma, sostegno e anche un ulteriore aggiornamento a quello che è il quadro normativo.
È un tema, come diceva bene prima il collega Villanova, sul quale la Regione Veneto non può non dare un indirizzo, non può non dare un'indicazione, non può non assumere una presa di posizione politica, perché, di fatto, siamo di fronte all'ennesimo tentativo, a nostro modo di vedere, di attaccare quella che è l'identità del nostro Paese in ambito ovviamente agricolo, ma soprattutto nell'ambito anche di quella che è la ricerca, la qualità e l'eccellenza, nelle quali nel settore agroalimentare da sempre i nostri coltivatori, i nostri produttori sono impegnati.
Il nostro Gruppo politico di Forza Italia chiede la sottoscrizione ovviamente ai presentatori delle mozioni e aggiunge che abbiamo sottoscritto e condiviso con Coldiretti la petizione e anche le motivazioni sottostanti, perché riteniamo che il nostro dovere sia quello di riaffermare con forza e determinazione non solo l'identità del nostra tradizione, della nostra cultura, ma anche di riaffermare con determinazione quello che è l'impegno, la fatica, la ricerca, lo sforzo finanziario che è stato fatto in tutti questi anni per sostenere i prodotti italiani, per sostenere i prodotti veneti.
Abbiamo delle eccellenze ovviamente di qualità che non possiamo andare a sostituire sulle tavole dei nostri consumatori, anche per quello sforzo che è stato fatto nella qualità anche della salute che noi dobbiamo garantire ai nostri stessi concittadini consumatori, come dicevo, dato da un lavoro che è costato...
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente, perché in effetti si fa un po' fatica con questo brusio a mantenere il filo del discorso.
Come dicevo, noi dobbiamo, come Istituzioni, riaffermare e soprattutto sostenere i grandi sforzi appunto che hanno fatto le associazioni di categoria e i nostri produttori. Queste mozioni hanno un valore politico importante: vogliono dare una presa di posizione, vogliono assumere, dal punto di vista del Consiglio regionale Veneto, quella che è la tradizione nostra, ma soprattutto affiancarci ai nostri produttori e anche ovviamente ai nostri agricoltori, perché sappiamo consapevolmente quanta fatica – ripeto – è stata fatta non solo in termini di ricerca e di innovazione, ma oggi anche per cercare di combattere quelle che sono le nuove iniziative anche in campo europeo che spesso e volentieri pregiudicano il nostro made in Italy. Quindi credo che sia doveroso, da una terra importante come quella del Veneto, che la politica tutta all'unanimità assuma una posizione chiara non solo a livello governativo ma anche a livello europeo, perché noi sappiamo che in quella sede spesso e volentieri, a causa di culture diverse, di tradizioni diverse, anche di interessi economici differenti, il nostro Paese rischia di soccombere dal punto di vista politico, ma soprattutto dal punto di vista di quella che è la nostra eccellenza, la nostra qualità.
Noi siamo un Paese di qualità, non siamo un Paese di quantità. Siamo un Paese di innovazione che va nella direzione di affermare con sempre maggiori criteri il livello di qualità, ma soprattutto dobbiamo garantire ai nostri consumatori quella salute fondamentale che deve essere racchiusa anche nella tracciabilità e nella sostenibilità dei nostri prodotti. Grazie.
Chiedo, Presidente, se i presentatori accettano la sottoscrizione del nostro Gruppo.

PRESIDENTE

Penso non ci siano problemi.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
A livello personale voterò chiaramente a favore delle mozioni, come dichiarato anche in altri contesti, però mi sono ritrovata in alcuni aspetti su quello che adesso ha detto il consigliere Bozza, nel senso che sono vere le tematiche e le criticità rilevate. Nello stesso tempo io credo che, soprattutto se guardiamo al contesto europeo, potremmo sfruttare molto meglio e molto di più – e questa è l'analisi che io mi auguro che avvenga anche nei tavoli del Consiglio regionale e della Commissione competente – tutto ciò che riguarda la ricerca.
La ricerca che facciamo noi, se penso alla Banca del Germoplasma – quindi non vado lontano dal Veneto – va nella direzione, comunque, di cercare di capire come valorizzare quella che è la biodiversità del territorio, come andare a recuperare anche quella che era la ricerca di una maggiore coerenza tra la tipologia di territorio e i seminativi, come comunque andare verso ‒ penso a tutto quello che fa Intermizoo – un potenziamento di quelle che sono le caratteristiche del territorio. Ma per fare questo serve ricerca e la ricerca non va nella direzione di andare contro la biodiversità, va nella direzione della biodiversità.
Su questo aspetto penso che sia come Italia che, come Regione, abbiamo aspettato un po' troppo tempo e non siamo entrati appieno nell'investire maggiormente in quello che è questo filone. Abbiamo perso anni, io di questo ne parlo a livello trasversale, anche su tutto il contesto di piani industriali, e non a caso ci ritroviamo con una Germania, anche su questo tema, che rischia di mangiarci il riso in testa, per usare un termine tutto veneto.
Voterò a favore, ma mi auguro che ci sia lo spazio vero, anche a livello governativo, ma anche sui tavoli regionali: penso ai bandi che, comunque, andiamo a sfruttare e andiamo, in qualche modo, a ricercare (penso anche i bandi diretti) per potenziare e valorizzare le attività di ricerca che esistono, comunque, anche in campo veneto: ripeto, parlo della Banca del Germoplasma, come di tutta l'attività di Intermizoo che siamo andati a visitare qualche settimana fa.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Pan, prego

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Io naturalmente sono d'accordo con tutto quello che ho sentito dire dai colleghi che mi hanno preceduto, perché, effettivamente, questo mondo che ci si pone davanti è un mondo che diventa sempre più difficile. Abbiamo tutto il mondo civile e sociale preoccupato dalle guerre e preoccupato da tante questioni. Abbiamo il mondo scientifico che sta andando da un'altra parte. Un mondo etico che va dall'armocromia – è di moda adesso l'armocromia – fino ad arrivare a tutto quello che la società sta diventando, quindi un'immigrazione, una eticità che si perde tra vari usi e costumi che stanno portando questo mondo a eliminare tutto quello che è la nostra tradizione.
Una volta era normale che ci fosse un papà e una mamma, adesso non è più normale. Una volta era normale sposarsi in chiesa, adesso non è più normale. Una volta era normale fare una famiglia, adesso non è più normale. Stiamo portando questo mondo verso una anormalità che diventa la moda ricorrente. Questa armocromia ci viene imposta da chi? Mah! Forse dalle multinazionali, forse dai grandi poteri, forse dal mondo scientifico? No, siamo noi che crediamo che tutta questa modernità vada a costruire una società nuova, una società più bella di quella che abbiamo avuto adesso.
Noi che arriviamo da generazioni, magari, un po' diverse da quelle che ci sono oggi, pensiamo che, invece, ancora oggi avere un'agricoltura tradizionale, un'agricoltura anche biologica, un'agricoltura che ci porta buoni prodotti, un'agricoltura ancora produttiva e che ci dia, come è stato ricordato dai colleghi, grandi DOP, che ci dia prodotti certificati, che ci dia prodotti anche salubri, sia ancora la strada giusta.
È inutile che io legga sui giornali ogni volta c'è qualche esponente politico (guarda caso, sempre proveniente dal mondo radicale ambientalista) che dice che l'allevamento produce CO2, che bisogna chiudere gli allevamenti perché inquinano, perché sono peggio dell'industria chimica. Siamo arrivati a dei paradossi per cui bisogna giustificare, con la chiusura di questi allevamenti, la carne sintetica. Perché adesso qual è la soluzione? La carne sintetica, il mangime sintetico e tutto industrializzato. Ma come si produce questa cosa? Voi sapete, perché anche qui qualche animalista è presente, che andiamo ad estrarre le cellule staminali dal midollo osseo o da qualche organo delle vacche, dei maiali, delle galline. Mettiamo queste cellule staminali dentro un bioreattore, che consuma, guarda caso, una mezza centrale energetica, che va naturalmente a petrolio, a gas o con l'energia nucleare, e, dentro a questi bioreattori in queste fabbriche moderne, migliaia di tecnici si scervellano con le stampanti laser e tutto quello che ci va dietro a creare questa bistecca.
Tra l'altro, per creare questa bistecca da queste cellule staminali bisogna che sia coltivata dentro un ambiente di aminoacidi. Che cosa sono gli aminoacidi? La base delle bistecche, quindi questi aminoacidi devono essere presi dai muscoli o dagli scarti animali, cioè gli aminoacidi si creano e quindi bisogna prendere ancora degli animali e creare questa base di coltura, metterla nel bioreattore, cacciarci dentro l'energia e buttarci dentro le cellule staminali: allora viene fuori la bistecca buona.
Io sono un ambientalista, difendo l'ambiente, faccio parte di questo mondo di Greta & company perché mangio una bistecca sintetica. Ma fa bene? Quello che mi pongo io, oltre all'eticità di tutto questo, è se poi faccia bene alla salute questa roba, se ci siano stati degli esperimenti in questo senso.
Basta seguire queste mode nordeuropee, dove da secoli mangiano le patate e basta, non hanno altri prodotti tipici o pochi prodotti tipici. Cerchiamo di difendere invece la nostra agricoltura mediterranea, le nostre DOP...
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Consigliere, la invito a chiudere.
Grazie.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

... e i nostri prodotti buoni e salubri del nostro Veneto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Lorenzoni.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ritengo di dover intervenire perché la discussione sta prendendo dei tratti veramente grotteschi. Lo dico perché mi ricorda altre discussioni simili. Un secolo fa, quando i primi robot sono stati introdotti nelle aziende, c'era una parte della popolazione o dei decisori pubblici che paventava gli stessi timori, identici. Ma vi faccio un altro esempio più recente: l'Italia è l'unico Paese che ha bannato, cioè ha messo fuori legge ChatGPT. C'è un oscurantismo verso l'innovazione che è veramente fuori dalla storia. Tra l'altro, il nostro Paese ha fatto marcia indietro dopo due, tre settimane, perché ci sono dei processi che non sono bloccabili.
Allora, non possiamo fare disinformazione. Abbiamo una responsabilità, come amministratori, nel dire le cose corrette. Credo che entrare nella dinamica della ricerca legata a queste attività per la disponibilità di proteine per la popolazione mondiale richieda una certa attenzione. Allora, andare a buttarla in vacca, dire che nel nord Europa mangiano solo le patate, consigliere Pan, mi sembra veramente svilire una discussione che invece è importante. Non possiamo denigrare i nostri vicini di casa in questo modo. Guardiamo con attenzione e stiamo attenti a quello che facciamo, perché se parliamo di lavoratori il precludere un ambito di crescita della nostra economia che può essere potenzialmente grandissimo è una sciocchezza.
Sono d'accordissimo nel regolamentare le attività, sono d'accordissimo però anche nel sostenere la ricerca e nel favorire che questa ricerca diventi impresa e diventi impresa in Veneto, non negli Stati Uniti, non in Olanda, non nei Paesi nordici, che non sono solo mangiatori di patate, sono anche creatori di innovazione.
Allora, regoliamo questo processo, ma vietarlo od ostacolarlo è la cosa più sciocca che possiamo fare come amministratori. Solo un'ideologia, un timore ci può bloccare, perché nella produzione di proteine sintetiche non c'è in nessun modo una concorrenza con le attività DOP. Se voglio mangiare la bistecca DOP della Limousin allevata in provincia di Venezia, vado a mangiare la Limousin allevata qui. Se voglio invece fornire proteine a tutto il mondo e dare la possibilità di mangiare un cibo super controllato, allora la strada è un'altra. Noi non possiamo dare la Limousin a otto miliardi di persone. Lo sappiamo.
Allora, indubbiamente dobbiamo distinguere una cosa dall'altra e nessuno vuole andare a mistificare nulla. Non stiamo parlando della carne di plastica, stiamo parlando di altro. Il made in Italy non è in discussione. La produzione di qualità su questi prodotti c'è e ci sarà e, se siamo capaci, è un mercato che crescerà. Ma non sarà un mercato per tutti. Allora, o ci vogliamo arroccare in una posizione di difesa oppure dobbiamo guardare a cosa sta succedendo nel mondo e guardarlo con attenzione. Siamo stati in visita ad Intermizoo con la Commissione: va benissimo selezionare gli spermatozoi prelevati dai tori, uccidendo tutti gli spermatozoi y, perché non ci interessa che nasca un vitello maschio; vogliamo solo un vitello femmina per farle produrre il latte; vogliamo che la sua attività sia massimizzata e la mandiamo al macello dopo tre o quattro anni, evitando che produca per dieci anni, perché nel frattempo avremo una selezione genetica migliore da parte della ricerca. Quello va bene, perché già in qualche modo lo conosciamo. Ma dov'è la differenza con quella selezione genetica che stiamo facendo, con apparecchiature incredibilmente avanzate? Io condivido che dobbiamo andare in quella direzione, se vogliamo creare prosperità per tutti. Dobbiamo usare la nostra intelligenza e la usiamo in Intermizoo, ma come la dobbiamo usare nella ricerca che stiamo facendo, nella selezione, nella creazione di proteine sintetiche. E lavorare con gli aminoacidi non mi sembra una cosa sconvolgente. Lo facciamo con i farmaci, lo facciamo con gli integratori, lo facciamo in mille modi e non lo possiamo fare per aiutare la popolazione mondiale a crescere con una dieta rigorosa?
Veramente rimango sempre sorpreso dal vedere come guardiamo indietro e come non siamo capaci di guardare avanti.
Questo toglie prosperità al nostro territorio, ricordatelo.

PRESIDENTE

Adesso sospendiamo e riprendiamo alle ore 14.30.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.31
La Seduta riprende alle ore 14.53

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Siamo in discussione.
Ha chiesto di intervenire il collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sulla discussione delle due mozioni. Mozioni che, rispetto ai fatti di questi giorni, risultano ormai sorpassate, laddove il Governo, nel Consiglio dei ministri del 28 marzo, con procedura d'urgenza ha approvato un disegno di legge sul divieto di vendita, commercializzazione, produzione e importazione di alimenti artificiali.
Io credo che sia sempre sbagliato legiferare sull'onda emotiva. Bisogna avere sempre un approccio scientifico su temi importanti come questi. Naturalmente va detto che siamo tutti a sostenere i nostri prodotti tipici, i prodotti tipici locali, e il Veneto ne ha moltissimi. Quindi, siamo tutti naturalmente a sostenere il made in Italy.
La questione però va vista anche da un punto di vista tecnico e scientifico. Ho sentito molti interventi e, se alcuni non mi sono piaciuti, altri sicuramente li ho trovati molto corretti ed equilibrati. Mi riferisco, ad esempio, all'intervento della collega Zottis per quanto riguarda la ricerca.
Volevo leggere quello che dicono due docenti universitari. "La produzione di carne coltivata parte da una biopsia con cui vengono estratte alcune cellule da un animale, in modo semplice e indolore. Queste vengono fatte proliferare e differenziare in una coltura, in modo che si possano creare dei tessuti muscolari sovrapponibili alla carne tradizionale" spiega Carlotta Giromini, docente del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell'Università statale di Milano. Non si parla, quindi, di tessuti o cellule geneticamente modificate, perché il punto di partenza è sempre un animale.
"La carne sintetica, quindi, di sintetico non ha nulla. Tutto il processo è biologico. Casomai dovremmo dire carne coltivata" conferma Diego Mora, docente e coordinatore del dottorato di ricerca in Scienze per i sistemi alimentari, sempre alla Statale di Milano.
"La produzione di carne coltivata prevede anche l'uso di bioreattori o fermentatori, cioè macchinari che ricreano un ambiente adeguato alla crescita di sistemi biologici. Nonostante siano spesso indicati impropriamente come poco sicuri, oggi i bioreattori sono usati in molte produzioni alimentari di uso quotidiano, come la birra o il vino, e nella produzione di tutti i microrganismi usati come probiotici negli integratori e come responsabili dei processi fermentativi nelle produzioni casearie, negli insaccati e nei prodotti da forno derivati. Nel caso della coltivazione di cellule animali, così come per la produzione di microrganismi di impiego alimentare, sono usati bioreattori sofisticati, con controlli sui parametri chimico-fisici, sulla temperatura, sulla somministrazione dei nutrienti" spiega Mora. "La tecnologia di base, quindi, è la stessa, ma in tutti gli altri casi l'uso di bioreattori viene accettato, mentre quando si parla di carne, il prodotto finale è considerato sintetico. È una contraddizione" afferma il docente. "L'avversione della politica italiana per questa tipologia di produzione è prettamente ideologica. Non ha niente di scientifico".
Ecco, io credo che questo sia l'approccio corretto: capire cosa ci dice la scienza. Dovremmo invece preoccuparci del fatto che tra vent'anni saremo 10 miliardi, che il consumo di carne raddoppierà, che già oggi ci sono in Cina allevamenti di maiali di 26 piani. Dobbiamo pensare alle generazioni future perché produrre la carne... Guardate, io sono probabilmente l'unico del Consiglio che dovrebbe disinteressarsi del tema, nel senso che non mangio carne e mai mangerò carne coltivata. Abbiamo però una responsabilità molto importante nel futuro delle nostre generazioni. Ecco, produrre la carne coi sistemi attuali comporta un importante uso di pesticidi per la produzione del cibo per gli animali; c'è la questione dell'agricoltura intensiva; ci sono gli antibiotici negli allevamenti; c'è anche la questione dei nitrati, che dobbiamo in qualche modo utilizzare in agricoltura.
Concludo dicendo che questa mi sembra un po' una caccia alle streghe, qualcosa da utilizzare, da cavalcare, ma che merita...

PRESIDENTE

La invito a chiudere. Grazie, collega.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Ho concluso.
... merita un approfondimento tecnico e scientifico.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io ringrazio i proponenti per aver portato un tema così importante all'interno di un Consiglio regionale. Tuttavia, proprio perché è un tema importante di cui l'Europa sta discutendo e il Governo italiano, come ricordava il consigliere Zanoni, si è già espresso – ahimè – prima che ci siano dei documenti effettivamente valutabili e analizzabili nel concreto, lancio subito una proposta. Io credo che la politica debba essere all'altezza di queste questioni. Oggi con le informazioni che abbiamo, nel momento in cui noi non abbiamo ancora la garanzia che questo tipo di intervento di agricoltura coltivata – perché credo che anche il lessico sia importante: non è cibo sintetico, stiamo parlando di agricoltura coltivata – e che quello che probabilmente si andrà a fare anche in Europa non abbia delle conseguenze negative sia sull'alimentazione sia quindi sulle persone che utilizzeranno questo tipo di alimenti, credo che la politica in generale, a tutti i livelli, dovrebbe fare una cosa unica, sensata, che è quella di approfondire in maniera scientifica un argomento così importante, in questo momento anche così divisivo, per come è stato affrontato anche dalla politica.
Esiste la possibilità, in base all'articolo 120, comma 8, del nostro Regolamento, di passare delle mozioni così importanti all'interno di una Commissione competente, che è la Commissione Agricoltura, in questo Consiglio, e prevedere audizioni ad esempio di Coldiretti, che ha proposto questo tipo di mozione, ma immagino anche di altre associazioni di categoria, come la CIA, che sappiamo avere una posizione simile a quella di Coldiretti, ma che probabilmente potrebbe dire che c'è un argomento da considerare, ossia quello di pensare che, anche se noi un giorno come Europa decidessimo che l'agricoltura coltivata va avanti, questo tipo di tecnologia non dovrà utilizzare un lavoro intensivo e quindi uno sfruttamento che potrebbe venire in futuro, ma noi ancora oggi non lo sappiamo. Si potrebbero anche audire, ad esempio, altri soggetti che hanno magari posizioni oggi diverse, anche legittimamente, come ha detto il consigliere Zanoni, in base ad alcuni studi che stanno arrivando dalla scienza (e quindi sono studi approfonditi) che spiegano che questo tipo di soluzione potrebbe avere degli impatti a trenta, a cinquant'anni su degli argomenti che noi stiamo affrontando. Penso al tema della siccità, che ci ha fatto vedere che per la produzione agroalimentare mondiale probabilmente non sarà sufficiente utilizzare gli strumenti che oggi abbiamo in un contesto di cambiamento climatico.
Ho detto più volte qui dentro qual è la mia posizione sui temi che riguardano l'agricoltura, da persona che arriva da una famiglia di mezzadri. Ho pensato tantissimo, prima di intervenire, a cosa avrebbero detto mio nonno o mio zio nel momento in cui io avessi deciso di votare una mozione di questo tipo. E poi ho pensato alla loro intelligenza di contadini e credo che mi avrebbero detto: "Elena, da contadini e da persone che hanno sempre coltivato la terra in maniera sostenibile" poi farò una parentesi anche su questo "ad oggi penseremmo che questa cosa non va fatta". Però, siccome erano persone intelligenti, entrambe, avrebbero detto anche: "Elena, oggi non abbiamo tutte le informazioni necessarie per prendere una posizione". Tanto più se si tratta di una posizione che abbiamo visto, anche da questo Governo, per quanto mi riguarda, essere presa in maniera ideologica.
Basti pensare che, come ha risposto l'Unione europea, oggi non c'è una norma su cui valutare effettivamente le questioni anche complicate. Ammetto che non ho una posizione, oggi, per dire che, ad esempio, sarei a favore di questa questione. Siccome l'Unione europea ha detto che ad oggi, mentre si sta discutendo, l'Italia ha detto "no" ad una cosa su cui ancora non si hanno dei documenti certi, penso che anche questo Consiglio regionale dovrebbe decidere di fare un approfondimento all'altezza della politica, prendendo due mozioni che aprono un tema – la stessa cosa sta facendo, ad esempio, il Comune di Padova, e io credo stia facendo un lavoro interessante, passando all'interno delle diverse Commissioni competenti e cercando di approfondire un tema complicato con tutte le associazioni di categoria – quindi prendendosi il tempo di approfondire una questione ed eventualmente anche di uscire con una posizione condivisa.
Chiudo con una considerazione. Sono d'accordo che ci siano delle questioni etiche che ancora non abbiamo preso in considerazione, ma non possiamo sostenere, ad esempio... E mi piacerebbe, anche altre volte, quando qui parliamo di agricoltura sostenibile... Pensiamo che la carne coltivata possa avere degli effetti dannosi sui nostri corpi e sulle nostre persone, ma poi autorizziamo, come è stato fatto dall'assessore Caner, più pesticidi nelle colline del Prosecco e non ci chiediamo che impatto essi abbiano sulle persone e anche sui suoli agricoli.
Per avere un'idea pulita di politica, penso che qui dovremmo dire che manca un approfondimento; quindi, si lancia un tema ma dobbiamo far passare queste due mozioni all'interno della Commissione competente, fare le audizioni necessarie e prendersi il tempo di uscire da questo Consiglio con dei ragionamenti che non sono quelli della politica di pancia, ma quelli della scienza.
Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il vicepresidente Finco.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Per ringraziare nuovamente i proponenti, il collega Villanova, per questa mozione.
Noi possiamo sindacare perché il Governo ha deciso di fare una scelta del genere, ma secondo me il Governo ha fatto giustamente quello che doveva fare, quindi difendere la filiera agroalimentare italiana, ma soprattutto difendere i tanti produttori che abbiamo oggi, che sono in gran parte produttori che sanno allevare e produrre prodotti di altissima qualità. E facciamo bene noi, come Regione del Veneto, oggi a prendere posizione.
È ovvio che noi possiamo vietare la produzione di questo tipo di carne, ma non possiamo bloccare ovviamente la commercializzazione. Oggi abbiamo, mi sembra, Paesi come gli Stati Uniti e Singapore dove la carne sintetica è già realtà. In Europa non lo è ancora, ma l'Europa ci ha insegnato, nel corso degli anni, che quando certi temi iniziano a entrare nell'azienda europea, un po' alla volta diventano qualcosa di reale. Sapete che, quando subentrano normative europee, spesso e volentieri vanno a superare le normative nazionali.
Al di là, però, del discorso di vietare la produzione, secondo me, quello che oggi dobbiamo fare – lo stiamo già facendo, ma lo dovremmo fare in maniera ancora più forte – è promuovere la qualità della filiera agroalimentare veneta ed italiana. Oggi abbiamo una gioventù, vedo moltissimi ragazzi che stanno crescendo con una sensibilità particolare e con un'attenzione particolare nei confronti sia dell'ambiente sia anche degli allevamenti.
A volte singoli casi di allevamenti intensivi hanno screditato il mondo dell'allevamento italiano e prodotto anche crisi importanti. Abbiamo il settore lattiero-caseario che ogni tot di anni subisce batoste, con la crisi del prezzo del latte.
Quello che oggi dobbiamo fare è investire prima di tutto su un'agricoltura di qualità, equa e sostenibile da un punto di vista sia economico sia ambientale. Grazie a progetti che la Regione del Veneto ha portato avanti in questi anni, dei risultati li stiamo vedendo. Penso al Progetto Stalla 4.0, che punta proprio a questo, a lanciare il messaggio che oggi gli allevamenti non sono la principale causa di inquinamento di questa terra. Oggi c'è chi sa allevare, mantenendo un giusto equilibrio da un punto di vista ambientale, sociale ed economico. Penso che questi siano i tre pilastri sui quali si deve basare l'agricoltura di qualità, l'agricoltura del futuro.
È ovvio che la battaglia che stanno facendo oggi il Veneto e l'Italia non è una battaglia che farà tutta l'Europa, perché la peculiarità e la qualità del cibo che abbiamo nel nostro Paese non ce l'ha nessun'altra realtà europea. Dall'altra parte, sappiamo benissimo che non possiamo bloccare né la scienza, né il progresso, però la differenza un domani la farà l'utente, perché sarà l'utente che dovrà decidere se mangiare una bistecca sintetica o una bistecca allevata magari da un bravo produttore locale. Io non andrò mai a sostituire quello che è naturale con ciò che è fatto dalla chimica e dai laboratori, anche perché sappiamo che un'economia del genere non va a sostenere i piccoli produttori locali, ma le economie delle grandi lobby, delle grandi multinazionali. Chi è il piccolo produttore veneto che si mette a fare la carne sintetica piuttosto che la fabbrica del latte? Nessuno. Quindi, significherebbe consegnare un pilastro fondamentale dell'economia del nostro territorio alle multinazionali.
Posso capire in un certo modo il pensiero di Lorenzoni, che sostiene che la scienza fa il suo percorso e noi non possiamo bloccare questo cammino, però è anche vero che noi abbiamo tutto il diritto e il dovere di difendere una catena agroalimentare che è fatta da tante piccole aziende, che, a mio parere, anche grazie all'evoluzione che ha vissuto e agli aiuti derivanti anche dai fondi europei, ha fatto enormi passi in avanti. Oggi, se visitiamo le stalle che abbiamo sul territorio, sia stalle che allevamenti avicoli, vediamo che rispettano il benessere animale, vediamo che realizzano prodotti di altissima qualità. Certo, anche attraverso il sacrificio animale, ma non dobbiamo scandalizzarci del sacrificio animale, perché fa parte della catena alimentare.
Penso che oggi il dovere di un'istituzione sia sì, da una parte, preservare una filiera, ma dall'altra, attenzione, garantire che la nostra filiera agroalimentare sia fatta di qualità, con il benessere animale e ovviamente con un equilibrio da un punto di vista ambientale e sociale, perché sappiamo che alla fine il lavoratore, quindi chi ha una stalla, chi ha un allevamento, ha bisogno anche di avere un reddito. E noi non possiamo consegnare questo capitale alle grosse multinazionali.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Io sarei contraria a un approccio proibizionista. Se non siamo arrivati a proibire il fumo, che è dato per certo che fa male alla salute, non vedo perché dovremmo proibire qualcosa che ancora non è certo provochi dei danni alla salute, anzi, non ci sono studi in merito né in un verso né nell'altro. Quindi, io mi atterrei a quello che è scientifico in questo momento. Ci siamo affidati alla scienza su tantissime cose, non da ultimo penso alla questione vaccini. Su questo, dunque, sarei molto lineare e mi affiderei agli studi fatti in questa materia. Non sono certamente un'esperta.
Bisogna anche precisare, però, alcuni concetti che sono stati espressi dai colleghi che mi hanno preceduto. Uno su tutti, esiste un problema alimentare: c'è chi mangia forse troppo e chi mangia troppo poco. C'è una disparità a livello mondiale sull'approvvigionamento del cibo che va sottolineata. Probabilmente in futuro, dato l'aumento della popolazione su scala mondiale, bisognerà porsi il problema della ricerca del cibo per sfamare una popolazione mondiale che è in costante crescita negli ultimi decenni. Questo è un problema.
Il problema correlato a questo è quello della siccità, che tutti stiamo toccando con mano, e quindi si pone la questione relativa agli allevamenti intensivi che consumano notevoli quantità di acqua. Riguardo a questo, quindi, bisogna fare un'opportuna riflessione anche sulla tecnologia dei sistemi di allevamento e di produzione agricola.
Detto questo, torno a quello che diceva il vicepresidente Finco: alla fine tutto si riduce a una libera scelta del consumatore. Noi dobbiamo fare in modo che il cittadino si autodetermini nella scelta se propendere per un cibo cosiddetto "sintetico" o per un cibo di origine completamente naturale. Su questo non vedo alcuna contraddizione in termini. Sta alla scienza, come abbiamo detto tutti, risolvere le questioni più spinose, perché chiaramente un cibo deve essere senza ombra di dubbio salutare e deve essere consumato in piena sicurezza. Non ci possono essere dubbi su questa specifica questione. L'importante, dal mio punto di vista, è non avere preconcetti, un'ideologia che ci porti a dire no a qualcosa solo perché non la conosciamo, laddove molto spesso davanti a una novità ci siamo posti in termini negativi e poi, conoscendo in maniera più approfondita una questione o una situazione, abbiamo cambiato idea.
Sotto questo aspetto dichiaro la mia astensione, perché appunto non ho gli elementi per dire no a un cibo che è chiaramente in via di definizione e di studio, e su cui non abbiamo abbastanza elementi per assumere una posizione contraria a prescindere.

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Barbisan.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Mi sento di intervenire anche perché va chiarito qualche passaggio importante di questo tema per far comprendere ai colleghi e poi a coloro che si rapporteranno con noi al riguardo. Innanzitutto, voglio ringraziare il collega Villanova perché ha portato all'ordine del giorno qualcosa a mio avviso molto importante.
Noi siamo il Veneto e abbiamo una caratteristica, tra le regioni d'Italia, e l'Italia nel mondo, di prodotti tipici e di tipicità che dobbiamo difendere. Dico anche un'altra cosa. Le DOP e IGP rappresentano circa il 20% delle produzioni in Veneto, ma il restante 80% non significa che sono veleni. Nel frattempo, sono intervenute le norme, le leggi. Ricordo che sulle carni nel 1996 è nato il regolamento n. 820, dove si iniziava a parlare di tracciabilità. Cosa sta a significare? Tracciamo un animale, indichiamo da dove arriva, per metterlo poi al consumo. Il regolamento n. 1760 del 2000 ha implementato questo aspetto: oltre a indicare da dove arrivava l'animale, ha aggiunto anche notizie facoltative (chi voleva le metteva) sulla tipologia di allevamento.
Dico questo perché è facile parlare di allevamento intensivo, ma da noi questo termine dovrebbe essere dimenticato, perché non fa parte di noi. Si tratta di allevamento protetto, dentro i capannoni, dove tutto viene controllato ed è controllabile. Viene controllato dalla veterinaria pubblica, oltre al NAS e a tutti i soggetti che devono intervenire. Soprattutto è vero che quello che si dà da mangiare agli animali è controllato, quello che si dà loro da bere è controllato.
Vi faccio un esempio, per farmi capire. Se andiamo in campeggio e ci portiamo una bottiglia d'acqua, beviamo da quella o beviamo nel ruscello? Il panino con la mortadella lo mettiamo sul tavolino o nel cesto o lo appoggiamo per terra? "Controllato" vuol dire che siamo proprio attrezzati sul controllo.
Su questa attività, nasceva nel passato... Oso dire anche qualcosa che per qualcuno può diventare un tabù, ma non per il sottoscritto, perché ci ho combattuto per vent'anni e passa. Si parlava di beta-agonisti, si parlava di uso di ormoni. Ma qualcuno ricorda quella trasmissione in cui si facevano vedere i vitelli al pascolo (Plasmon...) e poi sono nati gli omogeneizzati con gli ormoni? Non era allevamento protetto. E qua mi fermo.
Dico un'altra cosa, e poi vado alla conclusione, che riguarda i parassiti. Quando arrivano gli animali dai pascoli, vi garantisco che sono carichi di parassiti. Zecche e pidocchi si vedono, ma Fasciola Hepatica e Hypoderma Bovis non si vedono, poiché ce li hanno dentro. Sono parassiti, come anche la Tinea.
Cosa succede nei macelli nostri, italiani? Ogni animale viene controllato con un sistema particolare, tralascio i dettagli, per il controllo sulla Tinea, sulla Fasciola Hepatica, parassiti che vengono dal pascolo. Chi li ferma nel mondo? C'è un sistema: il pentolone degli africani. Vi chiedete perché gli africani fanno il pentolone e fanno bollire tutto, aspettando due ore, tre ore per mangiare? Altrimenti non potrebbero mangiare in maniera sana quegli animali che hanno la pancia piena di qualcosa.
Stiamo attenti a quello che diciamo. La direttiva nitrati... Sì, consigliere Zanoni, dobbiamo stare attenti, ma dobbiamo stare attenti anche ad altro. La Regione Veneto è sotto il 2% di sostanza organica nei terreni, cioè a rischio desertificazione...
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Collega Barbisan, concluda, per cortesia.

Fabiano BARBISAN (Gruppo Misto)

Dobbiamo far sì che l'utilizzo delle deiezioni sia fatto in maniera giusta e smetterla di dare la caccia ai fantasmi.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Molto velocemente, il Governo è già intervenuto pesantemente su questa questione, tramite il senatore Luca De Carlo, Presidente della Commissione agricoltura, e soprattutto con il Ministro di Fratelli d'Italia, Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, i quali hanno detto assolutamente no al cibo sintetico.
Quello che mi spaventa di più rispetto a un'eventuale apertura è che non appena l'Italia apre al cibo sintetico, quindi alla produzione... Io sono per la libertà, nel senso che se il collega Zanoni vuole mangiare una bistecca sintetica è libero di farlo, siamo tutti liberi... Se un giorno ti vien voglia di mangiare una bistecca sintetica, potrai farlo. Però mi spaventa quell'ideologia che porterà la parte sinistra del Paese a dire: oggi c'è la bistecca sintetica e anche voi che mangiate gli animali, quindi le bistecche di mucca, dovete assolutamente adeguarvi. È questa ideologia che ci fa paura. Se le bistecche sintetiche le mangiate voi e, tra virgolette, non rompete le scatole a chi porta avanti le tradizioni italiane e venete, non ci sarebbe nessun problema. Ma temiamo che dopo parta un'ideologia per cui non sarà più normale mangiare la carne naturale e bisognerà imporre a tutti – nelle scuole, negli asili eccetera – di mangiare cibo sintetico fino a che questo non diventerà la normalità. È questo che non vogliamo assolutamente.
Quindi, ringraziamo il Governo di Giorgia Meloni che ha detto un tassativo no al cibo sintetico.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Formaggio.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Alcune brevi considerazioni rispetto a un argomento che era anche serio e che è diventato ancora più interessante, oggettivamente, dopo l'intervento del consigliere Formaggio.
Penso che dei tanti argomenti di cui si è occupato questo Consiglio regionale quello di cui ci stiamo occupando oggi è un tema che davvero dovrebbe stimolare la riflessione rispetto non tanto a quello che sta accadendo oggi, ma a cosa può fare la politica per orientare e per agevolare uno sviluppo più sostenibile.
Penso che noi dovremmo affrontare questa discussione provando a tenere insieme, da un lato, il cosiddetto principio di precauzione rispetto a delle innovazioni scientifiche e tecnologiche su cui c'è ancora molto da indagare – serve più informazione attorno alla sicurezza alimentare rispetto a queste nuove tecnologie che si stanno sviluppando – e, dall'altro lato, un po' di intelligenza (politica e non solo) per capire quanto il progresso scientifico e l'innovazione tecnologica possono anche aiutarci ad affrontare una serie di criticità che stanno dentro lo sviluppo e dentro la modernità.
Quand'è che, a mio giudizio, il principio di precauzione e l'obbligatorio sostegno al progresso tecnologico entrano in contraddizione? Quando, anziché essere realmente terreno di confronto tra di noi, diventano piegati alla propaganda e alle posizioni ideologiche, come in parte alcuni passaggi delle mozioni che ci state sottoponendo ci presentano.
Io credo che noi non dobbiamo confondere ciò che è la salute alimentare, la sicurezza dei cibi, e il pregiudizio ideologico di un Ministro del Ministero della sicurezza alimentare, che ci porta a rischiare di non comprendere dove sta il punto di equilibrio tra ciò che noi siamo destinati ad organizzare per il futuro. È chiaro che il tema del cosiddetto cibo sintetico ci pone questioni che riguardano la sfida della transizione ecologica, che volenti o nolenti dovremo affrontare nei prossimi anni e declinare secondo le diverse necessità; il grande tema del rapporto che c'è tra la qualità della vita e la qualità della terra, del modo in cui noi utilizziamo le risorse ambientali e naturali di cui abbiamo la disponibilità; la grande questione dello sviluppo sostenibile, dell'innovazione, di come si incrociano questi due elementi; il tema del rapporto della natura; non da ultimo, assente in questa discussione, la questione della reale redditività delle attività collegate all'allevamento e all'agricoltura. È facilissimo dire che il Veneto è una Regione che si fonda sull'agricoltura e sull'allevamento e poi negare il fatto che sono attività che nella stragrande maggioranza dei casi si fondano sulla buona volontà di chi fa quel mestiere, perché non sono imprese che oggi, per la quantità di lavoro che immettono, hanno una redditività adeguata.
Di fronte a tutto questo scenario io penso che queste due mozioni dovrebbero essere affrontate con l'intelligenza di chi non sta facendo propaganda attraverso la discussione del Consiglio regionale, ma vuole provare a indicare una traiettoria di sviluppo di questa Regione, calcolando che c'è già una legge in discussione, nel senso che questo Governo, a parte aprire il tema, ancora non ha in realtà prodotto alcun atto concreto. C'è un disegno di legge depositato del Ministro, ma ancora non è arrivato in Parlamento e quella roba lì non è ancora legge.
Sul dettaglio, consigliere Formaggio, tendenzialmente è la destra che decide qual è lo spazio dei diritti e impedisce alle altre persone di esercitarli. Semmai la sinistra è per estendere i diritti a tutti, non per limitare i diritti di nessuno. Sostanzialmente è la destra che ci dice cosa dobbiamo fare, come dobbiamo essere, cosa dobbiamo pensare e se non ci adeguiamo a quello schema siamo fuori. La sinistra ha un atteggiamento leggermente diverso. L'ideologia di questo Governo la stiamo riconoscendo anche leggendo il cosiddetto "Decreto Lavoro", che noi abbiamo avuto l'ambizione di soprannominare "Decreto precarietà". Le ideologie non appartengono a questo schieramento politico.
Concludo facendo anche una dichiarazione di voto a nome del Gruppo del Partito Democratico in riferimento alle due mozioni, che credo andranno votate insieme, quindi la discussione è congiunta. Io credo che queste due mozioni pongano entrambe un... Sì, la discussione è congiunta, naturalmente. Infatti, saranno due dichiarazioni diverse in base alla mozione. Chiudo davvero, Presidente.
Credo che queste siano mozioni che pongono un tema giusto. Penso che avremmo dovuto affrontarlo inserendo dentro questa discussione qualche elemento in più, quantomeno di perplessità di fronte alle sfide che l'innovazione ci presenta.
Per queste ragioni e con spirito di precauzione annuncio a nome del Partito Democratico il voto contrario rispetto alla mozione proposta dal consigliere Soranzo e altri... Anzi, astensione, scusate, perché la riteniamo eccessivamente rigida su alcuni passaggi.
Annuncio invece il voto favorevole rispetto alla mozione proposta dal capogruppo Villanova e altri.

PRESIDENTE

Grazie.
In replica il collega Villanova. Prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Devo dire che mi dispiace sentire parlare di propaganda. Secondo me, va affrontato il tema facendo chiarezza. Quando sento dire che, grazie a questo tipo di procedimenti per cui si arriva al cibo sintetico, si andrà a combattere la fame nel mondo, quello che ho sentito dire prima... Io ancora non ho visto il bilancio dal punto di vista di quello che costa, a parità di peso, un chilo di carne sintetica e un chilo di carne naturale. Se noi vogliamo combattere la fame nel mondo, dobbiamo avere dei prodotti che siano a basso costo e che possano arrivare in tutto il mondo.
Da quello che si percepisce fino ad ora, questi sono procedimenti molto costosi, che hanno un impatto dal punto di vista energetico e ambientale che ancora non conosciamo, ma posso dire, per quella che è la mia esperienza con le cellule staminali dovuta all'attività in università, che i bioreattori consumano parecchio. Sì, sappiamo che quando si fa una produzione di massa sicuramente questo va a incidere, però io ho l'impressione che questi tipi di procedimenti le aziende che li mettono in funzione non lo fanno per andare a risolvere il problema della fame nel mondo. Lo fanno per andare a scalzare, dal punto di vista dei mercati, delle fette di mercato dove ambiscono a guadagnare.
Sospendiamo il giudizio su questo tipo di aspetto, quindi il fatto che serva per intervenire nel risolvere il problema della fame nel mondo, che risolva il problema del consumo di energia, che sia più rispettosa dell'ambiente. Secondo me, basterebbe che si facesse chiarezza su una cosa: la carne che esce da un bioreattore non si può chiamare "carne"; il latte che viene prodotto in maniera sintetica non lo si può chiamare "latte"; il formaggio che viene prodotto senza latte non è formaggio.
Nel momento in cui si fa chiarezza anche con la denominazione di questi prodotti si fa chiarezza nei confronti dei consumatori. Se noi andiamo avanti dicendo che la carne sintetica è carne già qui stiamo dicendo qualcosa che secondo me va contro anche la chiarezza e la tutela del consumatore, oltre a creare una concorrenza sleale nei confronti delle aziende che producono la carne, che producono il latte, che producono il formaggio, che producono il vino partendo dall'uva e non dalle polverine magiche.
Io credo che sia compito di questo Consiglio regionale, che rappresenta i veneti, terra di produzioni di qualità, dire forte e chiaro che quei prodotti non hanno niente a che vedere coi prodotti di origine naturale, e prima di noi, di questo Consiglio regionale dovrebbe essere l'Europa a dirlo nel garantire le produzioni di tutto il continente. Usciamo da quella che è la contrapposizione ideologica e politica. Qui nessuno vuole fare propaganda. Ma andiamo nel verso di garantire la tutela della salute, del benessere e della qualità, oltre a delle filiere che in Veneto producono lavoro, producono qualità e portano avanti una tradizione che è insita nella nostra Regione.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento, quindi passiamo alla votazione delle due... Sulla base della proposta della consigliera Ostanel, dobbiamo votare se rinviare le due mozioni in Terza Commissione oppure proseguire con il voto dell'Aula. Diamo tempo all'informatica di predisporre il voto.
È possibile una dichiarazione a favore del rinvio in Commissione e una contro. Chi interviene a favore? Collega Ostanel... C'è la collega Camani che si è iscritta.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
L'avevo spiegato anche prima, ma lo ridico perché forse, non è stato preso in considerazione. Il tema è semplice. è un tema, anche dall'intervento del collega Villanova, su cui noi non abbiamo abbastanza informazioni. Io mi sono presa degli appunti. Ad esempio, sul tema della chiarezza dei termini, io mi trovo perfettamente d'accordo con lei che se abbiamo qualcosa di prodotto che non è latte non debba essere chiamato "latte". Poi dice che i costi sono più alti. Ho letto altri articoli che dicono cose diverse.
Noi abbiamo qui una diatriba incredibile su del materiale scientifico prodotto che ancora non è in grado di farci dire alcune posizioni importanti su un tema importantissimo. Quello che io vorrei fare è prendere queste due mozioni, riportarle in Commissione Agricoltura, pensare a delle audizioni dove anche Coldiretti viene a spiegare a sostegno la sua proposta che viene effettivamente citata in entrambe le mozioni, udire altre categorie che magari hanno posizioni diverse, pensare di poter prendere in carico anche quello che il collega Finco diceva...

PRESIDENTE

Concluda, collega.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

...che io condivido, che questo tipo di agricoltura potrebbe avere anche un impatto sulle multinazionali, su come entrano nei nostri territori. Serve approfondire un tema e lo possiamo fare solo in Commissione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ostanel.
Qualcuno interviene contro? Nessun intervento contro.
Metto in votazione la richiesta di rinvio in Commissione della mozione n. 376.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla mozione successiva, la n. 380, dei colleghi Soranzo, Formaggio ed altri.
Metto in votazione la richiesta di rinvio in Commissione della mozione n. 380.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione delle due mozioni.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Uso la dichiarazione di voto perché avevo visto sul display che si discuteva di quella del collega Villanova. Ho sentito gli interventi di tutti i colleghi dell'Aula, da Barbisan ad altri, parlare della...

PRESIDENTE

Collega, lei sta intervenendo per dichiarazione di voto sulla mozione di Villanova?

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Come vuole, non è un problema. Basta che ...

PRESIDENTE

Sulla mozione Villanova.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Basta che mi dite cosa facciamo, perché per tutta la discussione nel display c'è stata la n. 376...

PRESIDENTE

Sì, perché sul display non sono state inserite entrambe.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

... e i colleghi si sono giustamente congratulati con la mozione depositata dal collega Villanova, tranne la Camani...

PRESIDENTE

Collega Soranzo, io non parlo in arabo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Nessun problema. Se vuole, discuto dopo...

PRESIDENTE

Io ho detto che si discutevano insieme le mozioni. Una discussione unica e votazioni separate.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

E l'emendamento che ho depositato, Presidente?

PRESIDENTE

Votiamo la mozione del collega Villanova e successivamente affrontiamo la sua mozione.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Va bene, allora intervengo dopo.
Grazie.

PRESIDENTE

Sulla mozione del collega Villanova ci sono dichiarazioni di voto?
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la mozione n. 376.
Abbiate pazienza, colleghi. Io faccio il Presidente del Consiglio, non mi occupo dell'informatica. Dell'informatica si occupa qualcun altro.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sulla mozione n. 380 del collega Soranzo.
Emendamento n. B0001 presentato dal consigliere Soranzo, modificativo, che prevede:
Nella parte dell'impegno alla Giunta regionale togliere le parole da "anche per la..." fino a "delle foreste" sostituendole con le seguenti:
"per proseguire nella tutela della salute dei cittadini e preservare il patrimonio agroalimentare in linea con il D.M. MASAF del 20/03/2023".
Se il collega Soranzo vuole illustrarlo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente. Grazie della pazienza dei colleghi e grazie anche del lavoro dell'informatica.
Io unirò due interventi, se mi è consentito, sennò mi richiami pure, Presidente, senza pietà. Intanto volevo dire – lasciami dire, sono anche senza voce, sono afono – che sinceramente non ho capito alcune considerazioni dei colleghi quest'oggi su questo tema, perché la posizione dei nostri Ministri di Fratelli d'Italia è molto rigida e va interpretata nel fatto che il principio di prudenza – che recitava e ricordava e mi pare aver capito abbia condiviso anche la collega Camani – è un principio che noi abbiamo posto a tutela dei consumatori, a tutela dei nostri cittadini e a tutela del patrimonio agroalimentare.
Ciò non significa, come ho anticipato anche nell'illustrazione, che ci sia un atteggiamento persecutorio, una chiusura a quella che è l'innovazione, allo sviluppo e alla ricerca. È certa però una cosa: che non è che ci si debba arrendere, perché c'è un problema di siccità, in quella che è la produzione di un cibo sintetico che è a tutt'oggi giustamente da scoprire, da verificare, da comprendere. Ma proprio perché si deve comprendere, scoprire e verificare è meglio usare il principio di prudenza e di dire ai nostri italiani e ai mercati che in Italia si preferisce mangiare di qualità e con certezza di ciò che si mangia. Questo ha fatto il ministro Lollobrigida con il ministro Schillaci. E questo è l'approccio che ha avuto la nostra mozione.
Aggiungo anche sul problema del consumo dell'acqua, e l'abbiamo scritto molto bene nella mozione, che con i bioreattori si consuma più energia e si consuma più acqua, per quello che sappiamo, nella produzione del cibo sintetico. Ora se essere rigidi e aver posto i punti in modo molto chiaro dentro la nostra mozione significa aver tutelato gli italiani, in questo caso i veneti, ne siamo felici e siamo stati felici di condividere appieno le considerazioni della Coldiretti perché di fatto abbiamo ricalcato esattamente le considerazioni di chi sta oggi in trincea, a tutela e sta valorizzando e sta ricevendo riconoscimenti in tutto il mondo per le produzioni di eccellenza venete.
Aggiungo anche un'altra cosa, e poi vado alla proposta dell'emendamento, molto velocemente: si tratta anche di una mozione che ha voluto però dare un segnale perché di fatto è stata depositata prima, ma il lavoro dei Ministri è stato più veloce. Il fatto che i Ministri di Fratelli d'Italia abbiano dato una risposta in modo celere forse non è stato così condiviso: nessuno si aspettava che fossimo così efficienti.
Il dispositivo viene modificato dall'emendamento, diversamente da quello che pensavamo, in questo senso. Nella parte finale, dove di fatto impegnava la Giunta, togliere le parole da "anche per la" fino a "delle foreste" e sostituirle con le seguenti: "per proseguire nella tutela della salute dei cittadini e preservare il patrimonio agroalimentare in linea con il decreto legislativo del MASAF del 20 marzo 2023".
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
L'emendamento ce l'avete, basta che lo scarichiate.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Pur riconoscendo che è un argomento che deve avere un dibattito sicuramente importante e trasversale, senza essere avari nel tempo a disposizione per discuterlo, volevo dire che non è vero, Presidente, che non c'è un approccio fortemente ideologico. L'intervento del collega Formaggio credo abbia parlato di partito Fratelli d'Italia, ma non dell'argomento che stiamo sviscerando. Credo che questo sia il modo migliore per allontanare il dibattito su temi importanti da una discussione serena che noi dovremmo avere.
Se ci teniamo sulla discussione, pur nella diversità di vedute, pur nella diversità di... Abbiamo visto che non c'è tanta diversità di vedute. Il voto sulla mozione del collega Villanova ci ha fatto vedere che forse è uno degli argomenti dove siamo stati, alla fine, più volenterosi nel trovare una conversione nelle nostre idee. Alla fine, possiamo dire quello che si vuole. L'atto principe, dove prende forma la nostra idea, il nostro dibattito, è il voto.
Siccome questi sono temi importanti siamo stufi di un approccio populista anche su temi importanti. Su questo apprezzo lo sforzo del capogruppo Soranzo che ha tentato di riportare in un binario istituzionale questo, perché è un dibattito anche istituzionale, qualora avvenga, certo pungolati da un'associazione di categoria, tramite azioni di un Ministro e non di un segretario di partito, pur potendo avere un colore il Ministro. È un dibattito istituzionale.
Siamo stufi che ogni volta che si parla di qualcosa di serio ci deve essere sempre lo zampino della rivendicazione identitaria politica. E ai colleghi che lo fanno dico: vi prego di rimproverarci anche quando lo facciamo noi, perché forse ci aiuterete anche ad evitare gli errori che oggi, in qualche modo, vogliamo, nel senso più bello della parola, ribattere dall'altra parte. Però non si può, ogni volta, metterlo sul senso ideologico: "è il partito, è la Meloni, è il Ministro che è mio e siamo i più bravi, voi altri comunisti e tu, Zanoni, "mangiati la bistecca come vuoi" (tradotto da espressione dialettale). Così allontanate la convergenza di idee su temi importanti. Non funziona così. Non si può pensare che tutto possa essere buttato in vacca. Non si può pensare che tutto possa essere buttato in .... (espressione dialettale) Non si può pensare che ogni volta si debba fare i patrioti di partito.
Collega, eravamo partiti bene e il voto l'ha dimostrato: su questi temi si è lontani, ma se voi vedete le dichiarazioni di De Castro forse non è che siano diverse da quelle del Ministro italiano. Andatevele a vedere le dichiarazioni dell'onorevole del PD, l'eurodeputato De Castro. Andate a vederle. Pur rivendicando che l'Europa è leader nell'attenzione che presta nell'agricoltura e nell'allevamento o per una politica protezionistica nei confronti dei cittadini che andranno a consumare, rivendica il fatto che la scienza deve avere un grande valore anche nella ricerca alimentare, ma vanno tenute divise le due cose.
Io dico che questo è un tema di tutti, non è un tema di partito e se qualcuno lo può far passare un tema di tutti, va bene. Discutiamone. Se vuol diventare il tema di partito ve lo somministrate nel vostro dibattito politico come un tema di partito e noi non possiamo essere, ovviamente, per composizione anche di quest'Aula, sullo stesso segmento politico vostro.
Possiamo esserlo se è un tema amministrativo, se diventa il tema della Meloni non possiamo essere sullo stesso tema, perché, ovviamente, se diventa il tema della Schlein voi dovete essere dall'altra parte, perché la democrazia dice che vi hanno scelto per essere dall'altra parte. Smettiamola ogni volta di far tutto un boccio e buttarla in ... (espressione dialettale) sul politichese.
Non fa bene ai cittadini veneti!

PRESIDENTE

Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire perché so che qualcuno si stupisce se c'è una discussione e poi si vota a favore. Delle volte uno spera che la discussione possa essere anche propedeutica a un avanzamento delle posizioni.
Noi oggi discutiamo – poi entro nel merito dell'emendamento – di due mozioni che affrontano lo stesso tema, che è un tema attuale e urgente, rispetto al quale si è aperta una discussione e un dibattito anche pubblico con tutte le incertezze di cui abbiamo parlato precedentemente.
Ci vengono sottoposte due mozioni che hanno due impegni profondamente diversi, e riprendo quello che diceva il consigliere Montanariello, tra chi è in questo Consiglio regionale per difendere o tutelare o ragionare attorno alle priorità della nostra Regione e chi invece è in questo Consiglio regionale per tentare di fare cassa di risonanza di azioni che non esistono, perché presentare un disegno di legge come Ministro o come singolo parlamentare e modificare la legislazione vigente sono due cose molto diverse. Io non so che aspettative abbiate sui Ministri di Fratelli d'Italia. So che al momento rispetto alla questione del cibo sintetico e di Nutri-Score c'è un disegno di legge a firma del Ministro depositato in Parlamento. Non c'è una legge, non c'è un intervento legislativo, c'è qualche dichiarazione a qualche convegno dove ci si spiega della sovranità alimentare e del made in Italy, ma non c'è una parola scritta da parte del Governo rispetto a questo tema. Mi va bene quindi fare pubblicità e propaganda in questa sede quando c'è qualcosa su cui fare pubblicità e propaganda.
Lo dico al consigliere Favero che si stupiva del fatto che abbiamo votato a favore pur avendo discusso: noi abbiamo votato a favore della mozione proposta dal capogruppo Villanova che chiede sostanzialmente tre cose che hanno un senso che vengano chieste da un Consiglio regionale. La prima: sollecitare un intervento del Governo nella direzione di intervenire su questo tema. Due: sostenere le imprese agroalimentari della Regione del Veneto perché noi siamo Consiglieri regionali del Veneto. Il nostro obiettivo è tutelare le nostre imprese, ma sulle imprese del Veneto in questa mozione non c'è una parola.

PRESIDENTE

Collega, sta parlando della mozione che abbiamo già approvato.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Sì, sto spiegando perché invece su questa mozione e su questo emendamento voteremo diversamente.
In generale, sostenere tutte le azioni finalizzate a un approfondimento e a un posizionamento su questo tema.
La mozione che invece andiamo a votare ora e l'emendamento in particolar modo su cui stiamo peraltro intervenendo in realtà dà l'idea che anziché fare i Consiglieri regionali avremmo voluto fare i parlamentari, quindi diamo consigli al Governo, ma non diciamo niente rispetto alle funzioni che qui siamo chiamati a esercitare. A me onestamente, mentre sono qui, mi interessano le imprese agricole del Veneto, mi interessano gli interessi delle cittadine e dei cittadini del Veneto. Giorgia Meloni, che è al Governo, non credo abbia bisogno di noi per fare propaganda. Di fronte a un tema del genere adotto le iniziative per sostenere la petizione fatta da un'organizzazione di categoria: sbagliato, consigliere e capogruppo Soranzo, perché noi siamo il Consiglio regionale del Veneto e non sosteniamo, almeno esplicitamente, le iniziative di una associazione di categoria piuttosto che di un'altra.
Noi sosteniamo un principio, non sosteniamo un'organizzazione di categoria. Non capisco ‒ e arrivo al merito dell'intervento ‒ il senso dell'emendamento. L'unico riferimento che c'era a un Ministro di Fratelli d'Italia (caro Ministro della sovranità alimentare, sappi che il Consiglio regionale la pensa così) non ho capito perché lo volete cancellare. Sì, perché voi togliete le parole "anche per la sollecita trasmissione della presente deliberazione al Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste".
Discutiamo, assumiamo la deliberazione di una materia di competenza del Ministro, ma togliamo dall'impegno l'invio di questa decisione al Ministro. È il tuo emendamento, Soranzo, mica il mio. L'avevi scritto, poi lo cancelli e adesso lo vuoi ricancellare.

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, non interloquite.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Non è già fatto. C'è un disegno di legge depositato. Come lei ben sa, consigliere Soranzo, uno deposita disegni di legge sulla qualunque. Ma non è il punto di lasciarlo o non lasciarlo. È il punto di avere un obiettivo e una coerenza con quello che si fa, che è la ragione per cui ‒ e concludo ‒ abbiamo scelto di votare a favore della mozione proposta da Villanova. A nostro giudizio, per la competenza e i contenuti, siamo costretti ad astenerci su questa.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Per dichiarare il voto di astensione anche su questa mozione. Uno, per una questione di metodo. Non abbiamo voluto approfondire un tema che io credo meriti un necessario approfondimento, anche ascoltando i discorsi in Aula. E poi anche per ricordarvi un rischio che io credo tra un po' di anni noi avremo se continuiamo ad approcciare a questo tema in maniera così ideologica: il fatto che se l'Unione europea deciderà di andare avanti e ci saranno altri Paesi che prenderanno delle scelte diverse da quelle che l'attuale Governo ha fatto, noi rischieremo di vedere in Italia l'OGM 2. Lo diceva, credo, anche se forse in direzione un po' diversa, il collega Finco.
Noi non produrremo quello che, in realtà, il mercato richiederà, e io credo ‒ non sono una veggente, ma lo dico ‒ che se mai ci sarà un via libera su questo non sarà per l'alimentazione in generale, ma sarà per un certo tipo di produzioni. Lasciamo perdere la mia opinione personale su questo. Quindi, ci troveremo a dover importare in Italia, probabilmente da altri Paesi, un prodotto che noi decideremo di non produrre qui localmente. Credo che si potrebbe anche pensare di farlo localmente. Vedremo, da un lato, le multinazionali prendersi un mercato e, dall'altro, l'Italia che necessita di un'importazione.
Visto che voi collegate sempre, come Governo, il tema, anche questa mozione, al made in Italy, ricordatevi sempre un dato: in Italia noi esportiamo 9 dei 50 miliardi del made in Italy che produce una famosa crema spalmabile alla nocciola, invece, per quanto riguarda, ad esempio, il Parmigiano Reggiano, che il mondo ci invidia, noi esportiamo solo 725 milioni. Abbiamo un problema di made in Italy? Sì. Ma abbiamo un problema di come noi decidiamo di utilizzare questo marchio nel mondo. Forse dovremmo intervenire su questo tema piuttosto che pensare di salvaguardare il nostro made in Italy occupandoci di cibo coltivato.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Mettiamo in votazione l'emendamento n. B0001 relativo alla mozione n. 380.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Votiamo, ora, la mozione n. 380.
Volete fare dichiarazioni di voto? Già molti sono intervenuti in merito.
Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
I colleghi mi avevano invitato a non intervenire, però amo lasciare ai verbali delle Aule un'eredità soprattutto chiara dell'intento della discussione e delle affermazioni che sono state formulate.
Voglio dire alla collega Camani che se non vuole votare una mozione proposta da Fratelli d'Italia lo deve dire chiaramente. Dico ai colleghi del PD che devono stare molto più accorti nelle parole che usiamo, nelle affermazioni che formuliamo. Io non ho parlato di partiti. Ho parlato di Ministri e ho parlato di premier. Che siano di Fratelli d'Italia, sono Ministri della Repubblica italiana. Che vi piaccia o no, sono Ministri che stanno lavorando per tutti gli italiani.
Seconda valutazione. Quando abbiamo scritto la mozione abbiamo sostenuto e condiviso una petizione di un'associazione di categoria nei suoi contenuti e nelle proprie finalità, che è una cosa molto diversa, collega Camani, da quello che lei ha affermato. Aggiungo che il dispositivo noi lo abbiamo cambiato e riformulato con un emendamento per un semplice motivo. Lo avevo spiegato all'inizio, ma evidentemente è stata disattenta. Depositandola a novembre 2022, nel frattempo il Governo di un Paese che si chiama Italia, un Governo che ha una premier che si chiama Meloni... Quella Meloni è il Primo Ministro. Indipendentemente da tutto, è anche il suo Primo Ministro. Dovrà accettarlo, come noi abbiamo accettato per lungo tempo altri Primi Ministri, rispettando le Istituzioni, perché vengono indipendentemente dall'appartenenza. Così noi continueremo a lavorare.
Di fatto, abbiamo inserito nel dispositivo di sostenere il provvedimento che il 28 marzo... Anche voi lo avete recitato e ricordato nei vostri interventi, i Ministri sono intervenuti con propri provvedimenti di legge. Alla fine, quindi, è stata semplicemente una correzione per dare seguito e un aggiornamento a un dispositivo che potesse essere, per chi ci ascolta e per chi lo leggerà, assolutamente congruo e soprattutto coerente con i provvedimenti che il Governo ha già approvato.
Con questo, vi ringrazio per la pazienza e ringrazio per il voto che sarà formulato.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, in dichiarazione di voto, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Certamente la collega Camani non ha bisogno di avvocati difensori, però credo sia giusto ribadire, Presidente, attraverso questa dichiarazione di voto, alcune posizioni.
Il Partito Democratico non è che non vuole votare una mozione di Fratelli d'Italia. Non vuole votare una mozione inutile per l'esito del miglioramento della vita quotidiana dei cittadini veneti. Il Partito Democratico non vuole votare una mozione che fa propaganda politica e non aiuta i nostri cittadini. Il Partito Democratico non vuole votare una mozione che parla di Roma e non parla della nostra Regione. Il Partito Democratico non vuole votare una mozione alla quale... Pur essendo tutte le mozioni spesso poco impattanti nella vita quotidiana dei cittadini veneti, questa lo è ancora di più.
Quindi, colleghi, ancora una volta vediamo che sul terreno del dibattito politico-istituzionale si fa un dibattito partitico. Prima il Capogruppo ha detto "io non ho mai detto". Guardi, Capogruppo, che lei non l'ha mai detto, ma qualche suo non autorevole, ma autorevolissimo esponente ha esordito dicendo che Fratelli d'Italia su questo tema si batte. Capisce che c'è un problema? Capisce che, se la mettiamo sul fatto che il Governo italiano si batte per difendere alcuni princìpi, possiamo non essere d'accordo sul percorso, ma possiamo condividere il dibattito? Ripeto: lo abbiamo dimostrato con i fatti, convergendo anche su qualche disquisizione tecnica, su un'unica mozione tutti insieme. Ma se ci venite a dire che Fratelli d'Italia si batte per un tema... È la cosa più lontana da noi quella di andare a fare una battaglia con Fratelli d'Italia su un tema che non parla neanche della nostra Regione.
Capisco sia anche un po' spiacevole da parte vostra, colleghi, esservi accorti che avete sbagliato la formulazione di una mozione. Capisco sia spiacevole il fatto che prendete atto che qualcuno in un'altra mozione cita degli interessi della nostra Regione, legittimi, dei cittadini, e voi, invece, citate gli interessi del vostro partito e fate eco. Ma è così. È così. C'è scritto. Lo avete detto.
Guardate, è inutile ogni volta andare a trovare lo scontro tra noi quando, invece, basterebbe essere più Istituzioni e meno politici quando si fanno alcune discussioni. Collega, se si parla di Ministri di Fratelli d'Italia è un conto; se si parla delle battaglie di Fratelli d'Italia, mi creda, non possiamo essere dalla stessa... Succederebbe qualcosa che non può succedere.

PRESIDENTE

Collega, concluda.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Chiudo dicendo che, pur essendo noi, su questo tema, d'accordo che va tutelato l'interesse dei nostri cittadini... Non in maniera strumentale. È inutile che facciamo la ricerca ‒ in Italia ci laviamo la bocca sulla ricerca ‒ e poi, al momento di applicare, siamo contro i risultati che porta la ricerca. Facciamo la ricerca, ma dopo non applichiamo i risultati.
Bisogna distinguere le cose, come ha detto l'onorevole De Castro.

PRESIDENTE

Grazie, collega Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Chiudo davvero.

PRESIDENTE

Sono passati quaranta secondi, però, collega. Concluda.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ha ragione.
Vogliamo dare un segno di disponibilità, quindi ci asteniamo. Ci asteniamo nell'interesse dei veneti, ma non possiamo condividere un percorso politico e non istituzionale.

PRESIDENTE

Metto in votazione la mozione n. 380, come emendata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il punto n. 10, mozione della collega Guarda, è rinviato.
PUNTO
11



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CENTENARO, BARBISAN, CECCHETTO, RIZZOTTO, MAINO, VIANELLO, PAN, SANDONÀ E GIANPIERO POSSAMAI RELATIVA A "BOZZA DELLA DIRETTIVA EUROPEA PER LE CASE GREEN: SÌ ALL'EFFICIENTAMENTO ENERGETICO, MA NON CON COSTI INSOSTENIBILI PER I CITTADINI". (MOZIONE N. 395) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 52/2023)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 11, mozione n. 395, presentata dai consiglieri Centenaro, Barbisan e altri.
Prego, collega Centenaro.

Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente, di avermi concesso la parola.
Questa mozione consiliare, presentata il 18 gennaio scorso a firma mia e di altri colleghi, con titolo "Bozza della direttiva europea per le case green: sì all'efficientamento energetico, ma non con costi insostenibili per i cittadini", riguarda una direttiva europea volta a sostenere la riqualificazione del patrimonio edilizio necessaria a garantire i nuovi parametri di efficienza energetica per ridurre i consumi e le emissioni di anidride carbonica del parco immobiliare negli Stati membri dell'Europa.
A dire il vero, bozza ancora in corso di discussione, ma licenziata giovedì 9 febbraio scorso dalla Commissione europea per l'industria, la ricerca e l'energia (la cosiddetta ITRE), mentre martedì 14 marzo il Parlamento europeo ha approvato con 343 voti a favore, 216 contrari e 78 astenuti il mandato negoziale all'Esecutivo con il Consiglio europeo, in pratica i Governi dell'UE, prima di tornare in plenaria per concordare la forma definitiva della normativa. Quindi, l'iter non è ancora concluso e si presenta parecchio complicato per le forti proteste di alcuni Governi, tra cui l'Italia, come dimostra anche il voto espresso all'Eurocamera.
Tale direttiva europea prevede che entro il 1° gennaio 2030, con alcune deroghe d'eccezione, gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, per poi raggiungere la classe energetica D entro l'anno 2033, in una scala energetica ancora in corso di definizione, in quanto diversa tra i vari Stati membri dell'Unione europea.
Voglio precisare che nessuno mette in dubbio l'obiettivo, condivisibile, di diminuire le emissioni di gas serra e che parte della responsabilità è dovuta sicuramente all'inefficienza degli edifici dal punto di vista energetico, ma bisogna considerare che da alcuni studi di ENEA, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, dal CTI, che è il Comitato Termotecnico Italiano, e da ANCE, che è l'Associazione nazionale dei costruttori Italiani, sarebbe interessato dall'intervento gran parte del patrimonio edilizio nazionale. Infatti, si parla di circa 9 milioni di edifici, che sarebbero eventualmente circa 3 milioni, con l'utilizzo di tutte le deroghe, che non sarebbero in grado di garantire i limiti energetici indicati nei tempi previsti nella bozza della direttiva.
Si deve, inoltre, tener presente che i costi elevati da sostenere per la riqualificazione energetica ricadrebbero in modo significativo sui cittadini, in quanto in Italia moltissimi sono proprietari dell'abitazione dove risiedono, con il rischio di un'importante svalutazione immobiliare, quindi di un impoverimento dei cittadini italiani.
Con questa mozione consiliare, pertanto, si richiede l'impegno alla Giunta regionale di farsi portavoce presso il Governo affinché la bozza della direttiva europea sulla prestazione energetica nell'edilizia venga modificata, affinché gli obiettivi finali di efficientamento energetico e di riduzione dei consumi non vengano perseguiti solo attraverso obblighi difficilmente perseguibili, ma promuovendo e sostenendo ulteriori incentivi economici e percorsi di maggiore gradualità. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Centenaro che si fa carico di prendere a cuore ‒ diciamo così ‒ le conseguenze della politica europea sui singoli cittadini. Credo, però, che ci sia un po' di non chiarezza su quelli che sono i termini della questione. C'è un tema ambientale, e questo mi pare che nella mozione sia riconosciuto in modo chiaro, ma c'è anche un tema economico, che non è affrontato in modo corretto. è vero che sono investimenti rilevanti, però il costo di vita degli immobili, tenuto conto degli investimenti e dei costi di gestione, è negativo. Questi investimenti creano ricchezza. Il nostro patrimonio immobiliare, se non gestito, si deprezza, indubbiamente. Con lo stimolo che viene da questo Regolamento europeo si sostiene, si accompagna, si richiede un adeguamento del parco immobiliare con una riduzione dei costi di gestione tale che, tenendo conto dell'esborso per l'investimento e dei minori costi di gestione, alla fine, rispetto al caso senza investimenti, si ha una riduzione dei costi.
Dobbiamo tenere conto di questo. Anche perché c'è un tema tra costi privati e costi sociali. Dobbiamo tenere conto, in questa valutazione, anche dei costi sociali. Il fatto che io non adegui il mio immobile a consumare meno e che abbia degli effetti, in termini di costi esterni, sulla comunità in cui vivo e sul pianeta intero è un elemento importante.
Non possiamo ignorare questi aspetti e semplicemente dire "no". Proponiamo, eventualmente, delle modifiche nel percorso, ma non possiamo metterci di traverso rispetto ad un processo che è inevitabile.
Chiedere incentivi, secondo me, è sbagliato. è stato fatto un errore, io lo riconosco, nel 110%. Troppo generoso. Eppure, ha fatto già una parte importante del lavoro che si doveva fare, ma non ha fatto quello più rilevante. C'è chi ha sistemato la seconda casa e non si è dato aiuto a sistemare la prima. Con un 110 inferiore indubbiamente non ci sarebbe stata l'esplosione dei prezzi che si è avuta. Però andava nella direzione giusta. Abbiamo visto che non è tanto dare incentivi, quanto dare riferimenti certi. Non possiamo chiedere di abbassare l'asticella quando abbiamo obiettivi importanti. In questo senso, questa mozione non va nella direzione giusta.
Vogliamo creare dei percorsi per cui questo si faccia semplificando la vita ai cittadini? Va benissimo, discutiamone, ma non diciamo "no" alla direttiva europea, perché non va nella direzione di aiutare i cittadini. Va nella direzione di mantenere dei costi elevati di gestione.
Penso che non dobbiamo tirare indietro, non dobbiamo chiedere gli incentivi. Dobbiamo aiutare a finanziare questi investimenti, in un sistema che non faccia esplodere i prezzi, tenendo conto che le scelte di ciascun cittadino hanno delle conseguenze sui costi sociali dal punto di vista ambientale.
Se l'intendimento di questa mozione era di farsi carico di un potenziale costo sui cittadini, sui proprietari degli immobili, credo non vada nella direzione giusta. Se vogliamo tutelare il capitale degli immobili dei nostri cittadini, dobbiamo aiutarli a fare questi investimenti, non precludere loro la possibilità di ridurre il costo complessivo di gestione degli immobili stessi.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Molto velocemente, Presidente, sennò sembra che discutiamo su questioni rispetto alle quali siamo tendenzialmente anche d'accordo. Due questioni vorrei porre al consigliere Centenaro, che propone la mozione, e agli altri sottoscrittori.
Premesso che sapete benissimo come lavora e come ragiona il Parlamento europeo: le direttive, ovviamente, che dovrebbero valere per tutti gli Stati membri, non possono essere adeguate a delle condizioni che, in molti casi, sono inferiori alla media europea, come quelle previste per il nostro Paese. Il livello di prestazioni energetiche degli edifici è uno degli obiettivi che stanno anche dentro Agenda 2030. Non se le inventa la Commissione europea con questa direttiva. Gli altri Stati membri hanno fatto passi avanti rilevanti sul punto. Il nostro Paese, rispetto agli altri Stati membri della UE, malgrado sia uno di quelli che ha le condizioni meteorologiche meno avverse, diciamo così, continua ad essere uno dei Paesi che come...
Presidente, se vuole andare al bar con il dottor Valente e il consigliere Formaggio, volentieri. Sennò, se vi interessa quello che stiamo facendo qui, continuo.

PRESIDENTE

Cara collega Camani, noi la lasceremo continuare, ma sarà mia premura interrompere il Consiglio ogniqualvolta lei parlerà con il suo collega di banco. Va bene?

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ne ha facoltà, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Dicevo ‒ adesso che ho anche attirato l'attenzione dell'Ufficio di Presidenza ‒ che questo è un tema strategico per la capacità che il nostro Paese avrà di mettere il nostro patrimonio immobiliare nelle condizioni di competere dal punto di vista prestazionale con gli altri Paesi, ma anche per la capacità, attraverso questo aumento delle prestazioni energetiche, che avremo di garantire un impatto sui portafogli delle famiglie.
Accetto, quindi, il livello di discussione che lei ci propone. Mi rimangono due perplessità rispetto all'impegno che lei chiede con questa mozione. La prima riguarda a chi rivolgiamo questa richiesta di maggiore attenzione rispetto a un tema che è perfettamente in linea con le politiche comunitarie in ambito di intervento sul patrimonio immobiliare e intervento di riqualificazione energetica, rispetto al quale oggettivamente il nostro Paese è in difficoltà. Come lei ben sa, le direttive europee non vengono approvate dal Governo italiano. Vengono approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio d'Europa, quindi da un pezzo del Governo. Le chiederei di valutare la possibilità che questo impegno sia esteso, sì, al Governo italiano, ma anche al Parlamento europeo, rispetto al quale noi abbiamo alcuni elementi di influenza, a partire dall'Ufficio della Regione del Veneto a Bruxelles, e che forse, piuttosto che il Consiglio, è il luogo nel quale la discussione attorno a questa direttiva può migliorare.
L'altro elemento di perplessità che ho rispetto agli impegni riguarda la parte finale. Su questo le chiederei di valutare un emendamento che stralci le ultime due righe dell'impegno. Lei dice che gli obiettivi di efficientamento energetico devono essere perseguiti sostenendo incentivi economici e percorsi di maggiore gradualità. Io sono d'accordo, ovviamente, con lei, che è necessario immaginare un incentivo anche di natura economica o fiscale per stimolare l'efficientamento energetico, ed è quello che, del resto, in questi anni è avvenuto in questo Paese, prima con il Bonus del 65% della riqualificazione energetica e oggi con il Bonus 110%, se non fosse che questo è il Governo che ha cancellato il Bonus del 110%, ritenendo che quel tipo di intervento, che era fortemente stimolante rispetto a questo tipo di misure a favore dell'incentivo per la riqualificazione energetica, fosse eccessivo rispetto alle possibilità di questo Paese.
Siccome, da un lato, condivido anche l'impianto che ha portato il Governo a ridurre, diciamo così, il margine di intervento del 110%, le chiedo di valutare se vale la pena tenere dentro questo tipo di mozione un impegno così cogente rispetto agli incentivi economici, che abbiamo già visto essere uno strumento che funziona, ma che abbiamo visto essere anche uno strumento particolarmente gravoso per le casse e per la finanza pubblica.
Le chiederei, quindi, di valutare questi due interventi sull'impegno, farsi portavoce presso il Governo e il Parlamento europeo e, magari, limare la parte in cui richiama gli incentivi economici come unico strumento per incentivare processi e percorsi di riqualificazione energetica degli immobili.

PRESIDENTE

Grazie, collega Camani.
Ci sono altre richieste di intervento?
Collega Centenaro, in replica. Prego.

Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)

In merito all'inserimento anche del Parlamento europeo, mi trovo perfettamente d'accordo. Si potrebbe anche modificare la mozione sulla parte finale.
Per tutto il resto, non tanto. Intanto, ricordiamo che stiamo parlando di edifici residenziali esistenti. Per quanto riguarda le nuove edificazioni, devono sottostare a norme ben precise che li obbligano in fase di costruzione, ma non solo, anche in fase di progettazione, a rispettare determinati criteri di efficientamento energetico.
Al di là del 110%, rispetto al quale non voglio entrare nel merito, perché ho un mio giudizio che non è proprio positivo, soprattutto per come è stato attuato qui in Italia, ricordiamoci che esistono degli incentivi fiscali, che ci sono da ‒ penso ‒ quindici anni, vent'anni, che sono quelli, ad esempio, sulle ristrutturazioni oppure quelli sull'efficientamento energetico. È stato citato prima.
Io lo trovo importante. Se vogliamo che vengano recuperati questi edifici dal punto di vista energetico, quindi con una serie di interventi sia sull'involucro esterno che sugli impianti, sul fotovoltaico, eccetera, bisogna che ci sia una politica economica. Sennò, se non ci sono gli incentivi, difficilmente i cittadini avranno la voglia e la possibilità di fare interventi di questo tipo. Soprattutto rispetto a un periodo molto ristretto. Questa direttiva europea detta, in pratica, il 2030 per le classi energetiche E, il 2033 per le classi energetiche D. Sono tempi molto stretti rispetto a una serie di interventi, che sono stati fatti anche adesso, che hanno portato anche il Governo italiano a sforare in maniera importante il bilancio, con il discorso del Superbonus 110% e con i prezzi che ci sono adesso, soprattutto nell'edilizia.
Per me può andare bene anche l'inserimento nella mozione della parte in cui si chiede anche al Parlamento europeo. Per il resto, se non ci sono incentivi, penso che interventi di questo tipo difficilmente potranno aver seguito. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre richieste di intervento, quindi chiudiamo la discussione generale e passiamo alle dichiarazioni di voto.
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la mozione n. 395.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Il punto n. 12 è rinviato, così come richiesto dalla collega.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BALDIN, OSTANEL, GUARDA, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZANONI, ZOTTIS, LORENZONI, RIZZOTTO E GIACOMIN RELATIVA A "FINE VITA, LA REGIONE SI IMPEGNI A GARANTIRE CHE OGNI PERSONA SIA LIBERA DI SCEGLIERE SENZA CONDIZIONAMENTI POLITICI". (MOZIONE N. 367) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 53/2023)

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione n. 367, presentata dai colleghi Baldin, Bigon, Camani e altri.
Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che ho depositato il 26 ottobre. Ringrazio i colleghi che l'hanno sottoscritta. è una questione di cui si è discusso molto. Si tratta di un primo caso molto importante avvenuto in Veneto, che adesso vi descrivo.
Nei giorni precedenti a questo deposito, la Commissione medica dell'ospedale di San Bassiano, ULSS 7 Pedemontana, ha prestato il proprio assenso alla richiesta formulata da una persona affetta dalla nascita da una rara forma di distrofia muscolare affinché le siano forniti dall'ULSS stessa strumentazione e medicinali di fine vita, da auto-somministrarsi quando lo riterrà opportuno.
Come vi dicevo, si tratta del primo caso in Veneto. L'interessato ci tiene a far sapere che questa questione non riguarda solo sé stesso, ma che lo fa anche per la libertà delle altre persone. Le sue parole sono: "Ho sempre detto che questa mia lotta sarà l'eredità che lascio a chi si trova nelle mie stesse condizioni e chiede diritti leciti. Il mio ultimo dono sarà la libertà di poter scegliere" ...

PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia. Stiamo parlando di fine vita. Penso sia un tema abbastanza delicato e che meriti anche un attimo di attenzione, visto che dopo dovrete esprimervi in merito.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Vi stavo leggendo le dichiarazioni della persona interessata: "Il mio ultimo dono sarà la libertà di poter scegliere" trovando leggi, Istituzioni ed Enti che glielo consentano.
Sappiamo anche che il Presidente della Giunta regionale si è pronunciato in merito e ha incontrato personalmente la persona di cui stiamo discutendo.
Ogni cittadino deciderà quale sarà il suo progetto di vita. Noi dobbiamo preoccuparci del fatto che tutte le persone possano decidere nella totale libertà e che non vi sia qualcuno condizionato dal fatto che qualcun altro lo indirizza verso scelte sbagliate.
La politica non può decidere se sia giusto attivare un progetto di vita oppure no. Questo non spetta alla politica. Spetta alla nostra coscienza.
Sapete anche che c'è stata un'amplia raccolta firme per presentare un progetto di legge regionale sul punto, grazie all'Associazione Luca Coscioni. È stato superato il numero di firme per discutere in questo Consiglio regionale della proposta, che, essendo una proposta di natura popolare, non termina, anzi non decade alla fine di questa legislatura e si spera possa essere portata in quest'Aula il prima possibile.
Tra l'altro, il Comitato per i diritti economici, sociali e culturali dell'ONU ha fatto sapere che l'Italia si trova in una posizione di deficit anche su alcune questioni inerenti ai diritti civili e al diritto alla salute, e sulla base di questo anche il diritto a scegliere per sé sul fine vita fa parte integrante di queste osservazioni. Per cui l'Italia è sicuramente un soggetto attenzionato.
Sulla base del fatto che vi è già stata una posizione in merito da parte di un Direttore di una ULSS, si spera ci sia la stessa previsione e la stessa procedura per chi vorrà far parte di questo percorso, chi voglia intraprendere un percorso di questo genere. L'impegno che si chiede alla Giunta regionale è quello di garantire sul piano regionale a tutte le persone che avanzano richiesta di fine vita un percorso oggettivo, rapido e scevro da qualunque tipo di condizionamento esterno. Promuovere presso tutte le Istituzioni il principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire la libertà di scelta astenendosi da qualunque intervento anche ideologico potenzialmente in grado di coartare o comunque condizionare la libera scelta delle persone.
Chiaramente questo deve essere un primo passo da parte nostra proprio per dare la possibilità alle persone di decidere da sé sulla propria vita o anche sul fine vita appunto. Non possiamo avere condizionamenti di alcuna sorta su questo tema. Credo che la libertà della persona conti sopra ogni cosa e il ruolo della politica, come ho detto prima, deve essere quello di garantire ad ognuno la possibilità di scelta riguardo la propria esistenza o meno su questa terra.
Il caso che vi ho citato è quello di Stefano Gheller, che è stato ripreso da più parti, dalla stampa e anche da tanti che sono andati a incontrarlo. Grazie al suo esempio ho portato avanti questa mozione ed è stato possibile anche raggiungere il numero previsto per la raccolta firme per depositare un progetto di legge sul tema. La speranza è che ci sia anche la rapidità da parte di questo Consiglio nell'esaminarlo e nel portarlo alla votazione finale.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Con la collega Baldin questo è un tema che abbiamo preso in carico più di un mese fa, quando abbiamo anche deciso di organizzare un incontro qui in Consiglio regionale, dove tra l'altro erano stati invitati tutti i Capigruppo. Un incontro importantissimo dove l'Associazione Luca Coscioni ha spiegato una cosa che anche a me all'epoca non era chiarissima e credo che invece per i colleghi sia importante saperlo, come l'ho capito io: in realtà il progetto di legge d'iniziativa popolare vuole sancire un qualcosa che il Veneto fa già o ha già fatto nel caso di Gheller, caso che è stato già esposto.
Ma cosa accade oggi? Che non avendo una norma che permette a tutte le ULSS di potersi comportare nella stessa maniera, potrebbe succedere che se un giorno noi ci troviamo ad avere una situazione simile a quella di quella persona e magari non siamo a Vicenza, potrebbe accadere che, poiché non abbiamo un protocollo sicuro di procedimento, questa cosa non accada da un'altra parte, ma soprattutto non accada nei tempi che permettano a queste persone, che in qualche modo non riescono più ad esprimere una preferenza rispetto al loro fine vita, di agire.
Sapete benissimo che il caso di Gheller racconta una cosa chiara: lui, in questo momento, ha dovuto fare azionare una sorta di macchina per potere a un certo punto, quando dovrà, auto somministrarsi la possibilità di avere un fine vita dignitoso.
Io penso che per arrivare ad un punto in cui ogni cittadino veneto, in questo caso, tra l'altro, come prima Regione in Italia... Sappiamo che per un referendum che è fallito, io credo in maniera sbagliata, oggi non possiamo avere una norma nazionale. Noi però oggi possiamo essere in questa Regione delle persone, dei legislatori che dicono: come prima Regione in Italia noi ci mettiamo di fronte ad un tema che riguarda i diritti civili, ma che riguarda la fine dignitosa di una vita di come ognuno la vuole gestire, tra l'altro, semplicemente normando, cioè dando chiarezza ad una cosa che già viene fatta. Nel caso appunto di Gheller questo è accaduto, ma manca un pezzettino.
Per far capire che i veneti sono pronti di fronte a questa scelta di dignità sono state raccolte 104 firme al giorno, cioè sostanzialmente a partire da 74 giorni fa il Veneto ha raccolto, grazie all'Associazione Luca Coscioni, 7.700 firme. Vuol dire che in ogni banchetto, in ogni città, in ogni paese del Veneto, le persone, indipendentemente dal voto che esprimono poi a livello nazionale o locale, decidono di firmare per un fine vita dignitoso.
Io, in questa mozione (ringrazio la collega di averla condivisa), che mi pare assolutamente impossibile non votare, chiedo semplicemente di garantire ogni azione possibile affinché il diritto di fine vita possa essere sancito. Ma oltre a questo io chiedo un passettino in più perché oggi – e ovviamente non lo votiamo ora, perché non è scritto nella mozione, ma lo dico anche per i colleghi che quel giorno avevano detto di voler essere presenti e ci sono stati, o anche a chi era assente, giustificato, ma in qualche modo su questi temi ha il compito e voglia di andare avanti – se abbiamo raggiunto 7.700 firme significa che a breve, in base alla legge regionale 12 gennaio 1973 della nostra Regione, che norma le leggi di iniziativa popolare, noi abbiamo due passaggi da fare. Io credo che questo dovremmo avere in testa quando anche andiamo a votare questa mozione.
Prima di tutto queste firme devono essere dichiarate ammissibili: ci sarà appunto il Consiglio regionale che, entro 30 giorni dalla presentazione della proposta all'Ufficio di Presidenza, voterà e si esprimerà sulla legittimità. Ma allo stesso tempo il presentatore ufficiale del progetto di legge potrà essere invitato, nella competente Commissione consiliare, a spiegare il progetto di legge, perché – ve lo ricordo e io ringrazio, ad esempio, il collega Pan che quel giorno era presente quando abbiamo fatto questo incontro – io credo sia importante che ogni Consigliere, indipendentemente, appunto, dalla scelta che farà, venga informato sul fatto che con questo progetto di legge noi stiamo davvero andando a normare un diritto che viene sancito, ma non è sancito oggi in maniera uniforme sul territorio regionale e nei tempi certi – sappiamo che, per questo tipo di pazienti, il tempo è tutto – che permetta di poter ancora esprimere la loro volontà.
Cosa accadrebbe ad esempio, e chiudo, se una persona riesce ancora ad essere lucida, a potersi esprimere per un periodo di venti giorni, ma la Commissione esce al ventunesimo? Ecco, noi non dobbiamo permettere che le persone non possano avere il diritto di scegliere.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questo è un tema molto importante. Un tema molto delicato che dovrebbe vedere tutti i Consiglieri approfondirlo e fare delle riflessioni su quanto noi, con questa mozione, abbiamo proposto.
È un tema che deve vedere la politica garantire questa libertà di scelta, libertà profondamente personale, astenendosi da qualsiasi intervento, anche ideologico, come spesso sappiamo avvenire, in modo da garantire la libera scelta delle persone di fronte a momenti così importanti e decisivi.
È una questione molto delicata. Ce lo ha ricordato, come ha scritto la prima firmataria in questa importante mozione, anche l'ONU ricordando appunto che in Italia c'è il perdurare della mancanza di una Istituzione nazionale indipendente per la difesa dei diritti umani.
Questo dispositivo vede impegnata la Giunta a garantire sul piano regionale a tutte le persone che avanzano questa importante, profonda, dolorosa richiesta di fine vita, un percorso oggettivo, rapido e senza condizionamenti esterni; c'è poi la richiesta di promozione presso tutte le Istituzioni per promuovere il principio per cui il ruolo della politica è quello di garantire la libertà di scelta, astenendosi da appunto interventi ideologici che sono in grado poi in qualche modo influenzare, condizionare la libera scelta delle persone.
Credo che sia una delle mozioni più importanti che andiamo a esaminare oggi e che quindi meriti attenzione e ci auguriamo che trovi il consenso di tutta l'Aula.

PRESIDENTE

Collega Rizzotto, prego.

Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Prima di tutto per ringraziare per la presentazione di questa mozione alla quale chiedo anche la mia personale sottoscrizione. Anche io sono iscritta all'Associazione Luca Coscioni. Condivido pienamente i temi sottoposti in questa mozione e quindi anticipo anche il mio voto favorevole, oltre a quello della mia sottoscrizione a questa mozione, e ringrazio per la presentazione.
È un tema morale, etico. Ciascuno di noi può avere le sue scelte personali perché sui temi etici chiaramente c'è una massima libertà di scelta. La mia in questo senso è a favore di questo tipo di iniziativa e ringrazio la proponente e le chiedo la sottoscrizione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Ringrazio anch'io per questo argomento che è stato portato qui, perché quando abbiamo fatto l'incontro come Capigruppo con l'Associazione Coscioni effettivamente tanti dei temi che sono stati sviscerati in quel pomeriggio erano temi che sono sì etici, ma che comunque vanno a colpire tante sensibilità.
Penso che tutti noi, tanti di noi, ma anche tanti cittadini che ci ascoltano, che hanno comunque familiari... io penso che tutti nella propria famiglia o tra i propri conoscenti hanno avuto un'esperienza traumatica più o meno di malattie gravi o di situazioni invalidanti tali da non poter più comportare una vita dignitosa o situazioni di persone che sono allettate per anni, anni e anni fino a arrivare a uno spegnimento purtroppo nel tempo. Penso che siano situazioni molto difficili. Sono d'accordo con la collega Rizzotto che sono comunque scelte etiche anche in base alla propria cultura, alla propria religione, alla propria storia personale.
Io, da questo punto di vista, devo dirvi che non sono assolutamente contrario a una scelta che sia una scelta personale in questo senso, che ci sia la libertà anche alla fine, chiaramente, di scegliere a questo punto se stare in questo mondo o trapassare. è chiaro che però ci sono tante cose da vedere, perché poi magari ci sono anche persone che non riescono neanche a esprimersi perché è da così tanto tempo che sono in un letto di ospedale. Magari effettivamente che ci sia, come aveva proposto il collega Barbisan, una Commissione che comunque sia veloce ad esprimersi, che dia anche i mezzi. So che c'è anche una delibera di Giunta che comunque dà tutta una serie di informazioni tecniche alle nostre ULSS per intervenire.
Io, come Capogruppo della Liga Veneta, lascio libertà di voto ai miei Consiglieri perché penso che ognuno abbia una coscienza propria per svolgere questo tipo di voto. Esprimo il mio voto favorevole comunque personale alla mozione.

PRESIDENTE

Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire riprendendo quanto detto dal collega Pan: trattandosi di temi etici verrà ovviamente lasciata libertà di voto a tutti i Consiglieri dei nostri Gruppi. Per quanto riguarda la mia posizione assolutamente personale, derivata da esperienze anche professionali, posso dire di essere assolutamente d'accordo con questa mozione anche se ritengo che sia un tema molto delicato e andrebbe affrontato con tempi ben più lunghi e con la possibilità di approfondire in maniera più lunga e attenta questo tema. Un tema che riguarda tante persone, un tema che riguarda anche la sensibilità dei professionisti che lavorano all'interno delle strutture a livello di territoriale, un tema che riguarda la legislazione attuale del nostro Paese. Però, ovviamente, trattandosi di una mozione che richiede un voto in pochi minuti all'interno di quest'Aula, ripeto, la mia posizione personale è favorevole, ma verrà lasciata libertà di scelta di voto a tutti i nostri Consiglieri.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Consigliere Giacomin, prego.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega per la presentazione e chiedo la sottoscrizione della mozione. Devo dire che va ringraziata formalmente anche l'associazione Luca Coscioni, che attraverso questa iniziativa popolare ha consentito l'effettiva trasversalità della stessa, che tocca elementi squisitamente personali, evitando così che ci siano bandierine da parte di qualcuno o di qualche altro.
Io voterò favorevolmente. Credo che sia un tema molto delicato, che riguarda la coscienza di ciascuno. Penso a chi ha avuto modo di vedere situazioni veramente estreme, laddove, in un non lontanissimo passato, nostri concittadini hanno dovuto rivolgersi a Paesi terzi per poter risolvere una vita che era esclusivamente sofferenza. Ricordo un mio concittadino che ormai riusciva a esprimersi soltanto attraverso la morsa delle pupille e con un computer riusciva a dare qualche segnale alla famiglia.
Credo che sia un tema importante, che va affrontato, e che questa occasione ci consenta appunto questo.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Se non ci sono altri interventi, do la parola alla collega Baldin, in replica.
Prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Volevo solo ringraziare i colleghi dell'opposizione e della maggioranza che hanno intenzione di sostenere questa mozione. Credo che se arriveremo a sistemare questa faccenda sarà un bene per tutti i cittadini. Effettivamente si tratta di una carenza nel nostro Paese, perché, come diceva il collega, ci sono persone che devono indebitarsi per andare in Svizzera o in altri Stati per poter mettere fine alla propria vita di sofferenza. Parliamo di situazioni drammatiche, quindi è giusto che da parte del nostro Paese e di questo Consiglio regionale, per quanto di competenza, si possa venire incontro alle necessità di queste persone e, quindi, alla scelta di un percorso, come abbiamo detto, che sia utile per tutti e alla stessa stregua in tutte le ULSS, in modo tale che chi vuole mettere fine alla propria vita possa farlo in un contesto tutelato, con i propri affetti e i propri cari vicini.
Ringrazio ancora tutti quanti e spero vi sia, a maggioranza, un voto favorevole a questa mozione.

PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Voterò ovviamente a favore di questa mozione e ci tengo anche a ringraziare chi è intervenuto, pur specificando che lo faceva a titolo personale. Come ha detto il collega Giacomin e come più volte condiviso anche con l'Associazione Coscioni, questo è un tema che parla di diritti civili, che non ha un colore politico, per come io la penso. È anche vero che è importante che ciascuno di noi – e l'ho detto anche all'incontro che abbiamo fatto in Consiglio – possa parlare con le persone vicine per dire una cosa chiara, che comunque in ogni caso non serve tanto tempo per comprendere che c'è una Commissione che valuta lo stato della persona, anche dal punto di vista della possibilità di fare quella scelta, e che non stiamo parlando di qualcosa che non ha regole. Quindi, questo non vuol dire poter mettere fine alla propria vita perché un giorno ci si sveglia e lo si vuole fare. Stiamo parlando di qualcosa che accade già nelle ULSS del Veneto, cioè esiste una Commissione (come nel caso Gheller) che fa una valutazione sensata sulla situazione clinica e psicologica della persona, ma, come dicevo nel mio intervento precedente, serve un tempo certo per permettere a chi si trova in quelle condizioni di poter ancora scegliere.
Intervengo solo perché penso che ognuno di noi, se soprattutto esprime un voto in libertà di coscienza, come mi sembra di capire da parte dei Gruppi di maggioranza, abbia tempo per potersi informare e per comprendere davvero cosa sta dietro a questo progetto di legge. Tante volte ai banchetti, dove alcuni di noi hanno anche dato una mano per raccogliere le firme, personalmente ho visto che in questa Regione, ma in generale in Italia (e lo abbiamo visto anche dalle firme raccolte a livello nazionale), la politica è più indietro delle persone, e che le persone, quando poi sono toccate individualmente da una condizione di questo tipo, dicono – con delle regole ovviamente – "io vorrei poter scegliere".
Questa è l'unica cosa che chiede il progetto di legge di iniziativa popolare. Ricordo: 104 firme al giorno di un Comitato, come quello dell'Associazione Coscioni, che sicuramente non ha la potenza di poter fare banchetti in tutti i Comuni del Veneto tutti i giorni, significa aver raggiunto un risultato che fa capire che i veneti sono avanti. Non hanno bisogno di tanto tempo, hanno probabilmente bisogno solo di essere rassicurati che esiste una procedura chiara e regolamentata per poter dire "io voglio finire la mia vita, se mi accadesse di essere come Gheller – o anche, purtroppo, in altri casi – in questa maniera e nei tempi certi, senza sofferenza". È un appello che mi permetto di fare per dire che chi ancora non è deciso ha tempo di informarsi sul fatto che dietro a questo progetto di legge non c'è nulla di strano.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Per annunciare il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico a questa mozione, che peraltro abbiamo anche sottoscritto tutti insieme. Io penso che dentro questo Consiglio regionale ci siano alcune valutazioni che forse possono aiutare nella discussione, al netto del fatto che apprezzo molto i Consiglieri di maggioranza che sono intervenuti e hanno espresso il loro punto di vista personale, lasciando libertà di voto agli altri membri dei Gruppi.
Penso, però, che la vita personale di ciascuno di noi sia un argomento fondamentale che ci porta, nelle scelte personali, private, a distinguere tra ciò che pensiamo giusto e ciò che pensiamo sbagliato, ma quando siamo qui abbiamo anche una responsabilità politica, che è quella di esprimere un punto di vista e, se siamo nelle condizioni, anche scrivere delle leggi che possono aiutare le persone che hanno bisogno di un allargamento dei diritti, proprio per garantire la possibilità a tutte e a tutti di fare ciò che è giusto.
Ora, è chiaro che è complesso definire il punto di equilibrio tra dove finisce la libertà di una persona nell'autodeterminarsi e dove invece inizia la necessità di tutelare la vita, ma la questione di garantire a tutte le persone che sono in determinate condizioni una morte dignitosa è un argomento che noi non possiamo più far finta di non vedere all'interno della nostra agenda politica. Dunque, dobbiamo avere la forza, perché – lo diceva la capogruppo Ostanel – la società italiana è pronta per questo tipo di discussione, e dobbiamo costruire le condizioni per cui alle valutazioni etiche si associ una scelta politica, al di là, appunto, delle posizioni pregiudiziali di ogni partito.
Io credo che lo dobbiamo fare dentro quelli che sono i criteri, i princìpi che la Costituzione ci assegna. Per troppi anni in questo Paese abbiamo atteso una legge sul fine vita che fosse un punto di equilibrio importante, rispettoso della morte dignitosa delle persone e della necessità di garantire tutela all'esistenza delle persone. Questa mozione, la raccolta di firme, la legge popolare, anche i pronunciamenti della Corte ci dicono che i tempi sono maturi nella società. Il tempo è maturo per procedere in questa direzione. Auspichiamo che anche la politica lo sia.
Devo dire che anche la Regione del Veneto, che noi giudichiamo e abbiamo giudicato con una posizione nostalgica e negativa su tante questioni, su questo tema può essere all'avanguardia. Crediamo che così si debba continuare e che essere noi i promotori di un avanzamento dei diritti di tutti, che non ledono il diritto di nessuno, possa essere importante.
Ovviamente, annuncio il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico a questa mozione.

PRESIDENTE

Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Per annunciare che anche il Gruppo di Fratelli d'Italia lascerà liberi i colleghi di votare secondo il proprio pensiero. Riteniamo che sia davvero una materia molto delicata.
Siamo per la difesa delle libertà, sicuramente e prioritariamente, però è anche vero, colleghi, che questo pomeriggio abbiamo visto su altre mozioni richiamare, per molto meno, la necessità di approfondire – lo abbiamo visto su una mozione poc'anzi – e di avere elementi molto più dettagliati su temi molto meno delicati di questo. Qui noi stiamo parlando della vita delle persone.
Nel pensare che una mozione di qualche ora fa, presentata da questo Gruppo e da altri, avesse bisogno di approfondimenti, ed è stato il motivo per cui non ha visto il voto favorevole di alcuni, mi verrebbe da riportare (e riporto) queste considerazioni su questa mozione. Se infatti quella motivazione era valida un'ora fa, forse questa mozione la merita ancora di più, riguardando un tema delicatissimo e molto importante.
Aggiungo che, indipendentemente da tutto, noi riteniamo che sia necessario usare senso di responsabilità e prudenza e che, quindi, il confronto debba essere sicuramente sui provvedimenti che questo Consiglio regionale, questo Parlamento regionale può esprimere. Quindi, collega Ostanel, se c'è da regolamentare una procedura lo si faccia con una proposta di legge e non con una mozione. Forse lo strumento della mozione non è corretto.
Aggiungo che se queste valutazioni devono essere fatte, proprio per la delicatezza dell'argomento, ricordo che la politica deve esprimersi a livello istituzionale con responsabilità nel valutare i testi di legge. Allora lo faremo di fronte al progetto di legge d'iniziativa popolare e lo faremo ogni volta che ci sarà un testo preciso su cui esprimersi con senso di consapevolezza e soprattutto dopo aver approfondito tutti gli aspetti.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Non ci sono altre dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la mozione n. 367.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI OSTANEL, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, ZOTTIS, GUARDA, ZANONI E BALDIN RELATIVA A "PROMUOVERE TRA LE DONNE E RAGAZZE LA CULTURA E L'APPRENDIMENTO DELLE MATERIE SCIENTIFICHE E IL RAFFORZAMENTO DELLE COMPETENZE NELLE CARRIERE LEGATE ALLE DISCIPLINE STEM". (MOZIONE N. 297) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 54/2023)

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, punto n. 14, mozione n. 297 presentata dai colleghi Ostanel, Baldin ed altri.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione, che ho depositato ormai parecchio tempo fa, che ha un obiettivo molto semplice. Vediamo che a livello di dati, in particolare in Italia, abbiamo una differenza di genere particolare per quanto riguarda l'accesso allo studio delle materie scientifiche. Tra l'altro, in qualche modo stiamo vedendo anche una disparità nell'uso di alcuni fondi che il PNRR aveva garantito e sta assegnando rispetto a questo tema perché in realtà in Italia noi partiamo, rispetto agli altri Paesi europei, da una situazione molto diversa, molto sottostimata.
Tra l'altro, gli obiettivi non solo del PNRR nella Missione 4, ma anche quelli delle Nazioni Unite dell'Agenda 2030 individuano nell'Obiettivo 5 l'uguaglianza di genere, ovviamente l'autodeterminazione di tutte le donne, in particolare anche per quanto riguarda quelle mansioni che tendenzialmente, in particolare in Italia, vengono relegate invece ad una divisione tra generi e sessi. Cosa che invece non è, e lo sappiamo. A partire da questa consapevolezza, abbiamo collaborato con persone che all'interno delle diverse università del Veneto stanno promuovendo gruppi di lavoro per avvicinare anche le bambine alle discipline matematiche e scientifiche, perché in qualche modo fin da piccole ci viene introiettata l'idea per cui ci sono alcune discipline, in particolare scientifico-tecniche, che non sono fatte per le bambine e per le donne. Invece non è così e, ovviamente, lavorare su questo tema anche a livello di consapevolezza in una Regione come il Veneto io credo abbia tutta la sua importanza.
Quindi, l'impegno di questa mozione è di prevedere azioni di contrasto a pregiudizi e stereotipi di genere, con particolare riferimento a quelli che alimentano il gap tra le conoscenze di donne e uomini rispetto alle materie STEM, quindi alle materie scientifiche. Promuovere azioni di diffusione sin dall'infanzia della passione per le materie scientifiche, come tra l'altro, come ho detto, stanno facendo già moltissime Università, ma non solo, anche scuole, dove insegnanti si dedicano a questo tipo di lavoro fin dalle prime classi. Valutare anche l'istituzione di borse di studio o altre agevolazioni dedicate alle studentesse per incentivare la scelta di percorsi di studio in materie scientifiche. Questo è qualcosa che, ad esempio, la Regione Emilia-Romagna ha fatto per tanti anni, il che ha fatto sì che ci siano alcune matematiche, ad esempio nell'Università di Padova, che sono arrivate in questa Università proprio perché finanziate da borse regionali destinate dalla Regione Emilia alle ragazze e alle donne per dire loro che si tratta di materie su cui anche loro, ovviamente, possono esprimersi. Infine, promuovere percorsi di formazione per il personale docente, in particolare delle scuole secondarie di primo grado, volti a trasmettere le competenze adeguate rispetto al tema della parità di genere e al contrasto degli stereotipi di genere per quanto riguarda anche l'insegnamento.
Quando parlo di questi temi parlo anche delle discipline informatiche. C'è una questione – e i dati in Italia lo dimostrano – per cui, ad esempio, noi pensiamo ancora che la programmazione sia un lavoro per gli uomini e degli uomini. In realtà non è così. Non lo dico a lei, collega Pan, ma lo dico soprattutto alle aziende che alle volte fanno fatica a pensare che ci siano donne che possono saper fare questo lavoro. In generale il problema è più a monte, nei percorsi formativi. Basta vedere i dati delle iscrizioni: ad esempio, in una laurea triennale di informatica, abbiamo molti più uomini rispetto alle donne. Iniziare fin da bambini a pensare che quello sia un tema di cui tutti si possono occupare è un lavoro importante che tanti Paesi stanno facendo.
Lo ripeto, i fondi del PNRR, se oggi noi faticheremo ad usarli su questo tema, è anche perché partiamo da un livello di consapevolezza di questa disparità di genere che non è conosciuta, ma è molto importante.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ci sono altri interventi in merito? Non vedo altre richieste di intervento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Non ci sono dichiarazioni di voto.
Metto in votazione la mozione n. 297.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Colleghi, chiudiamo il Consiglio odierno. Vi ricordo che martedì prossimo ci sarà il rinnovo delle Commissioni, quindi raccomando a tutti la presenza.
Per il prossimo Consiglio sarete convocati a domicilio. Buona serata.
La Seduta termina alle ore 16.56
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 96 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 96
MARTEDì 2 MAGGIO 2023


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 96a seduta pubblica – martedì 2 maggio 2023
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022 e dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 16 del 28 marzo 2023.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 6354 del 27 aprile 2023.

Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.32, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 10.50.

La seduta inizia alle ore 10.56.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 95 di martedì 18 aprile 2023.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e le consigliere Guarda e Cestari.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 378 del 21.03.2023
presentata dalla consigliera Baldin
"La Regione intervenga per salvare i 31 posti di lavoro allo stabilimento Micron Technology di Padova"

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Donazzan che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.

n. 375 del 16.03.2023
presentata dalla consigliera Baldin
"Nel Comune di Marcon (VE) l'antifascismo non è in linea con il programma di mandato, la Regione intende intervenire?"

e

n. 376 del 20.03.2023
presentata dai consiglieri Camani, Montanariello, Zottis, Zanoni, Bigon e Possamai Giacomo
"Il Comune di Marcon, nega il patrocinio ad ANPI: cosa intende fare la Giunta di fronte a questo grave fatto?"

Intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI 375 e Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI 376.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde congiuntamente per conto della Giunta regionale.

In sede di replica intervengono le consigliere Baldin (Movimento 5 Stelle) e Camani (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE dichiara rinviata la IRI n. 334 del consigliere Giacomo Possamai, mentre con riferimento alla IRI n. 372 ed alle IRS nn. 297 e 299 le risposte della Giunta verranno trasmesse direttamente alla consigliera Guarda come richiesto dalla stessa.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


n. 209 del 25.05.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Lorenzoni e Guarda
"Omicidio di Mauro Pretto tuttora irrisolto: la Giunta regionale intende esprimere fattiva vicinanza alla famiglia che invoca giustizia da oltre cinque anni?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra la IRS in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 306 del 22.02.2023
presentata dalla consigliera Baldin
"Il bilancio di previsione del Governo Meloni viola la Costituzione legiferando in via esclusiva sull'istruzione, materia a legislazione concorrente in base all'art. 117 co. 3. La Regione intende difendere la propria autonomia?"

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Donazzan che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.

n. 276 del 16.12.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Guarda, Ostanel e Montanariello,
"Perché la cartografia dell'area sic Lido-Alberoni è l'unica mancante tra quelle di Rete Natura 2000? Perché in fase procedurale per la sua approvazione la Giunta regionale nega alle associazioni richiedenti le forme partecipative previste dalle norme nazionali ed europee?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra la IRS in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Punto 6) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Modifiche alla legge regionale 15 dicembre 1982, n. 55 "Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale"". (Progetto di legge n. 194) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 8/2023)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Piccinini (Veneta Autonomia) che svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono le consigliere Bigon (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'ODG n. A1, appena presentato, e l'assessora Lanzarin.

Si passa all'esame dell'articolato.

I tre articoli che compongono il progetto di legge, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Si passa all'esame dell' ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.

ODG n. A1

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Ostanel relativo a "Coinvolgere i Comuni proprietari di immobili ex O.N.P.I nella valutazione della sussistenza di motivi di interesse pubblico in ordine alla concessione della deroga al vincolo di utilizzo" in occasione dell'esame del progetto di legge relativo a "Modifiche alla legge regionale 15 dicembre 1982, n. 55 "Norme per l'esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale"". (Progetto di legge n. 194) APPROVATO (Deliberazione n. 49/2023)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Giacomin, Lorenzoni, Michieletto, Ostanel, Pavanetto, Piccinini, Polato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Giacomin, Lorenzoni, Michieletto, Ostanel, Pavanetto, Piccinini, Polato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE comunica che i punti 7) e 10) all'ordine del giorno, risoluzione n. 66 e mozione n. 378, della consigliera Guarda, vengono rinviati.

Punti nn. 8 e 9) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Villanova, Pan, Giacomin, Cestari, Cecchetto, Vianello, Boron, Michieletto, Sponda, Cavinato, Scatto, Puppato, Cestaro, Maino, Favero, Zecchinato, Finco, Bet, Sandonà, Dolfin, Barbisan, Venturini e Bozza relativa a "Stop cibo sintetico: difesa dell'agricoltura veneta contro i surrogati biotecnologici". (Mozione n. 376) APPROVATA (Deliberazione n. 50/2023)  [RESOCONTO]


e

Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Razzolini, Formaggio, Pavanetto, Venturini e Bozza relativa a "Sostegno alle iniziative contro il cibo sintetico". (Mozione n. 380) APPROVATA (Deliberazione n. 51/2023)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che i due punti in oggetto, trattando lo stesso argomento, avranno un'unica discussione, ma votazioni separate.

Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente) che illustra la mozione n. 376 e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione n. 380 e annuncia la presentazione di un emendamento.

In discussione generale interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto) che chiede la sottoscrizione a nome del gruppo delle due mozioni.

Durante l'intervento del consigliere Bozza assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zottis (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Durante l'intervento del consigliere Pan assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

La seduta è sospesa alle ore 12.31.

La seduta riprende alle ore 14.53.

In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che chiede il rinvio in commissione delle due mozioni, Finco (Liga Veneta per Salvini Premier), Baldin (Movimento 5 Stelle), Barbisan (Gruppo Misto).

Durante l'intervento del consigliere Barbisan assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Camani (Partito Democratico Veneto) e Villanova (Zaia Presidente) in sede di replica.

Si passa alla votazione per il rinvio in Commissione delle mozioni richiesto dalla consigliera Ostanel.

Per l'intervento a favore interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), mentre per l'intervento contrario non interviene nessuno.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il rinvio in commissione della mozione n. 376.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Rizzotto, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il rinvio in commissione della mozione n. 380.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Si passa, quindi, alla votazione delle mozioni.

Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 376.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Zanoni

Astenuti:

Baldin, Lorenzoni, Ostanel

Non votanti:

nessuno

Sull'emendamento n. B1 alla mozione n. 380 intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che lo illustra, Montanariello (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

L'emendamento n. B1 alla mozione n. 380, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

In dichiarazione di voto sulla mozione n. 380 intervengono i consiglieri Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione n. 380 come emendata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Corsi, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

Baldin, Lorenzoni, Zanoni

Astenuti:

Bigon, Camani, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo

Non votanti:

nessuno

Punto n. 11) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Centenaro, Barbisan, Cecchetto, Rizzotto, Maino, Vianello, Pan, Sandonà e Gianpiero Possamai relativa a "Bozza della Direttiva europea per le Case Green: sì all'efficientamento energetico, ma non con costi insostenibili per i cittadini" (Mozione n. 395) APPROVATA (Deliberazione n. 52/2023)  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Centenaro (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto) e Camani (Partito Democratico Veneto).

In sede di replica interviene il consigliere Centenaro (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Ciambetti, Favero, Finco, Formaggio, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Lorenzoni

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE comunica che il punto 12) all'ordine del giorno, mozione n. 355, è rinviato su richiesta della consigliera Venturini.

Punto n. 13) all'ordine del giorno


Mozione presentata dai consiglieri Baldin, Ostanel, Guarda, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Rizzotto e Giacomin relativa a "Fine vita, la Regione si impegni a garantire che ogni persona sia libera di scegliere senza condizionamenti politici". (Mozione n. 367) APPROVATA (Deliberazione n. 53/2023)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Zanoni (Partito Democratico Veneto), Rizzotto (Zaia Presidente) che chiede di sottoscriverla, Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Villanova (Zaia Presidente), Giacomin (Zaia Presidente) e Baldin (Movimento 5 Stelle).

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Camani (Partito Democratico Veneto) e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestaro, Corsi, Favero, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Rizzotto, Scatto, Sponda, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

Formaggio, Valdegamberi

Astenuti:

Ciambetti, Finco, Pavanetto, Razzolini, Sandonà, Soranzo

Non votanti:

Bozza

Punto n. 14) all'ordine del giorno


Mozione presentata dai consiglieri Ostanel, Giacomo Possamai, Camani, Zottis, Guarda, Zanoni e Baldin relativa a "Promuovere tra le donne e ragazze la cultura e l'apprendimento delle materie scientifiche e il rafforzamento delle competenze nelle carriere legate alle discipline STEM". (Mozione n. 297) APPROVATA (Deliberazione n. 54/2023)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra la mozione in oggetto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Centenaro, Cestaro, Corsi, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Razzolini, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 16.56.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MICHIELETTO Gabriele
BALDIN Erika
MONTANARIELLO Jonatan
BARBISAN Fabiano
OSTANEL Elena
BET Roberto
PAN Giuseppe
BIGON Anna Maria
PAVANETTO Lucas
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
RAZZOLINI Tommaso
CAVINATO Elisa
RIGO Filippo
CECCHETTO Milena
RIZZOTTO Silvia
CENTENARO Giulio
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPONDA Alessandra
DOLFIN Marco
VALDEGAMBERI Stefano
FAVERO Marzio
VENTURINI Elisa
FINCO Nicola Ignazio
VIANELLO Roberta
FORMAGGIO Joe
VILLANOVA Alberto
GEROLIMETTO Nazzareno
ZANONI Andrea
GIACOMIN Stefano
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca






LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Erika BALDIN


IL PRESIDENTE
Nicola Ignazio FINCO













N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Paola Lombardo