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Seduta del consiglio regionale del 27/09/2018 n. 186
Resoconto 186a Seduta pubblica
Giovedì, 27 settembre 2018
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- Interrogazione a risposta immediata n. 378 del 12 giugno 2017 presentata dai Consiglieri Zanoni, Bartelle e Guarda relativa a "DECINE DI CAPRIOLI ANNEGATI NEL CANALE ENEL IN LOCALITÀ CREVADA A SAN PIETRO DI FELETTO (TV): COME INTENDE INTERVENIRE LA GIUNTA REGIONALE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI RESIDENTI E PER TUTELARE LA FAUNA SELVATICA, PATRIMONIO DELLA COLLETTIVITÀ?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 264 dell'11 novembre 2016 presentata dal Consigliere Sinigaglia relativa a "CEMENTERIA DI MONSELICE: PERCHÉ LA REGIONE NON STABILISCE I CRITERI PER IL PASSAGGIO DALL'UTILIZZO DEL PET COKE A QUELLO DEL COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO?"
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 338 del 7 aprile 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "LA REGIONE ATTIVI IMMEDIATAMENTE ARPAV PER SCOPRIRE LE CAUSE DELLA MORIA DI PESCI IN UNO SCOLO NELLA CAMPAGNA DI OSPEDALETTO EUGANEO"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 491 del 2 gennaio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "QUALI SONO LE RAGIONI DELLA MANCATA ESENZIONE PER IL PERIODO DI IMPOSTA 2018 DAL PAGAMENTO DELLA TASSA AUTOMOBILISTICA PER I VEICOLI ADIBITI AL TRASPORTO DEI DISABILI E DEGLI ANZIANI?"
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 124 del 22 gennaio 2016 presentata dalla Consigliera Bartelle relativa a "PRONTO SOCCORSO A VENEZIA: LENTEZZA INACCETTABILE"
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- Interrogazione a risposta immediata n. 438 del 26 settembre 2017 presentata dalla Consigliera Baldin relativa a "ARSENICO E AMMONIACA NELL'ACQUA NELLA ZONA DEL POLESINE, COSA INTENDE FARE LA GIUNTA?"
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- Interrogazione a risposta immediata n. 445 del 5 ottobre 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "COSTITUZIONE DELL'AZIENDA ULSS UNICA DEPOTENZIA GLI OBIETTIVI DEL PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE E RENDE SIMULACRI GLI OSPEDALI DI COMUNITÀ?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 505 del 26 gennaio 2018 presentata dal Consigliere Fracasso relativa a "DGR N. 828/2016: PERCHÉ LA GIUNTA REGIONALE NON HA ANCORA EROGATO I CONTRIBUTI ALLE IMPRESE?"
- PRESIDENTE
- Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 596 del 18 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Guarda e Bartelle relativa a "MALGA DOMADOR (BL): RARO ESEMPLARE DI GALLO CEDRONE INVESTITO E UCCISO. QUALI MISURE PER RAFFORZARE LA TUTELA E GARANTIRE LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE APPARTENENTI ALLA TIPICA FAUNA ALPINA IN VENETO?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 615 del 19 luglio 2018 presentata dal Consigliere Azzalin relativa a "GALÀ DEL CARNEVALE DI ROVIGO: IL PRESTIGIOSO TEATRO SOCIALE RIDOTTO A LUOGO DI FESTA, CENA E DISCOTECA A BENEFICIO DI VIP. LA GIUNTA CONDIVIDE QUESTO UTILIZZO DEL TEATRO E DEI FINANZIAMENTI REGIONALI?"
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 604 del 21 giugno 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "PERSISTENTI PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTO DEI PRODOTTI TERAPEUTICI A BASE DI CANNABIS: QUALE È LO STATO DELLE INIZIATIVE INDICATE DALLA GIUNTA REGIONALE NELL'AMBITO DELLA RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 529?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 483 del 5 dicembre 2017 presentata dalla Consigliera Bartelle relativa a "COME INTENDE, LA REGIONE, RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA MANCANZA DI DOSE DI VACCINO ANTITETANICO?"
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZOTTIS, PIGOZZO, AZZALIN E SALEMI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "VIA DEL MARE: IL PRESIDENTE ZAIA RILANCIA L'OPERA MA SULLA REVISIONE DEL PROJECT FINANCING NON FORNISCE ALCUNA INFORMAZIONE. QUALE SONO LE MODIFICHE PROGETTUALI E QUALI LE FONTI DI FINANZIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 598)
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- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 617 del 25 luglio 2018 presentata dai Consiglieri Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel relativa a "EMERGENZA FEBBRE DEL NILO, QUALI MISURE HA ADOTTATO LA REGIONE?"
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, ZOTTIS, E GUARDA, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "EMERGENZA DA CONTAMINAZIONE DA PFAS IN VENETO: QUALI SONO I CONTENZIOSI IN CORSO TRA REGIONE E SOGGETTI TERZI IN SEDE AMMINISTRATIVA, CIVILE E PENALE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 505)
- "APPROVAZIONE BILANCIO CONSOLIDATO 2017. ARTICOLO 68, DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N, 118" (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 78) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 124/2018)
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- PRESIDENTE
- Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo misto – Liberi e Uguali)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ruzzante, Fracasso, Salemi, Azzalin, Moretti, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel relativo a "Il prossimo bilancio consolidato comprenda anche Veneto Sviluppo s.p.a. e Veneto Strade s.p.a." in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Approvazione bilancio consolidato 2017. articolo 68, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118." (Proposta di deliberazione amministrativa n. 78) APPROVATO (Deliberazione n. 123/2018)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi e Uguali)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "ARMONIZZAZIONE DEI FONDI DEL PERSONALE REGIONALE AI SENSI DELL'ARTICOLO 1, COMMA 800, DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2017, N. 205" (PROGETTO DI LEGGE N. 388/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 32/2018)
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- PRESIDENTE
- Maurizio COLMAN (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Polizie provinciali e personale dei centri per l'impiego: compiuta definizione del percorso di riordino e maggiori garanzie per questi importanti ruoli." in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205." (Progetto di legge n. 388/2018) APPROVATO (deliberazione n. 125/2018)
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Giovanna NEGRO (Veneto Cuore Autonomo)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BORON, FINCO E POSSAMAI RELATIVA A "MODIFICHE E INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2006, n. 23 "NORME PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE"" (PROGETTO DI LEGGE 129/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 33/2018)
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- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Orietta SALEMI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.58
PRESIDENTE
Diamo inizio alla 186a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 20993 del 21 settembre 2018.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 182a seduta pubblica di martedì 28 agosto 2018, della 183a seduta pubblica di martedì 4 settembre 2018 e della 184a seduta pubblica di martedì 18 settembre 2018.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Bruno PIGOZZO
I congedi sono concessi.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Interrogazione a risposta immediata n. 378 del 12 giugno 2017 presentata dai Consiglieri Zanoni, Bartelle e Guarda relativa a "DECINE DI CAPRIOLI ANNEGATI NEL CANALE ENEL IN LOCALITÀ CREVADA A SAN PIETRO DI FELETTO (TV): COME INTENDE INTERVENIRE LA GIUNTA REGIONALE PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI RESIDENTI E PER TUTELARE LA FAUNA SELVATICA, PATRIMONIO DELLA COLLETTIVITÀ?"
"Premesso che:
- in questi giorni in zona Crevada, nel comune di San Pietro di Feletto (TV), i residenti stanno assistendo ad una vera e propria strage di caprioli: da notizie di stampa (1) almeno ventidue esemplari sarebbero annegati, essendo rimasti intrappolati in un sifone nel canale di cemento di proprietà dell'Enel;
- sempre secondo notizie di stampa, in passato vi sarebbero rimasti bloccati anche due bambini e a seguito di questo episodio una sponda del suddetto canale è stata parzialmente recintata, tuttavia, ad oggi, circa ottocento metri di riva non sono ancora stati messi in sicurezza. Il problema pertanto deriverebbe dalla mancata delimitazione del canale, nel tratto che da via Po, in territorio di San Pietro di Feletto, va verso Susegana, accanto al torrente Crevada;
- un volontario della sezione vittoriese di Legambiente, Nicola Tonin, ha segnalato alla polizia locale, ai Carabinieri forestali e al servizio veterinario dell'Ulss la presenza di carcasse di animali morti all'interno di un sifone del canale dell'Enel ubicato a San Pietro di Feletto nei pressi di via Crevada;
- l'8 giugno 2017 le guardie della Provincia di Treviso e il personale dell'Enel sono intervenuti, recuperando le carcasse di sette caprioli, di due cani da caccia e di un gatto.
Considerato che:
- i caprioli fanno parte della fauna selvatica considerata patrimonio indisponibile dello Stato, ai sensi delle disposizioni di cui all'articolo 1 della legge n. 157/1992, recepite dalla Regione del Veneto con la legge regionale n. 50/1993 ;
- le suddette norme definiscono i caprioli "tipica fauna alpina" e prevedono la loro tutela e conservazione;
- i manufatti per canali artificiali dovrebbero essere provvisti, dove non è possibile installare recinzioni, di rompi tratte o salvavita per consentire ai malcapitati, sia persone che animali, di uscire agevolmente senza cadere all'interno dei sifoni, dove possono rimanere intrappolati e senza via di scampo e salvezza.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri
chiedono alla Giunta regionale
se non ritenga opportuno intervenire per individuare le responsabilità per i danni al patrimonio indisponibile dello Stato con l'obiettivo della messa in sicurezza del suindicato canale artificiale a beneficio delle persone, degli animali domestici e della fauna selvatica".
PRESIDENTE
Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi e agli Assessori presenti.
Questa interrogazione, che ho depositato assieme alla collega Guarda e Bartelle dell'Intergruppo per la tutela della natura degli animali, risale ancora al 12 giugno del 2017 e pone la questione relativa ad una zona del Comune di San Pietro di Feletto, zona Crevada, dove i residenti da anni stanno assistendo a una strage di caprioli perché periodicamente, soprattutto in periodo di allenamento dei cani da caccia, questi scappando, vanno a finire all'interno di un canale di cemento di proprietà dell'Enel e, naturalmente, non riescono ad uscire perché ci sono delle pareti verticali che non consentono di uscire e questi vanno a morire; capita frequentemente, è capitato anche successivamente all'interrogazione.
Naturalmente il canale è pericoloso anche per gli uomini, adesso io non sto a citarlo, però ricorderete tutti di un bambino che è morto proprio in un canale simile, identico neanche due mesi fa.
Quindi si tratta di un manufatto che può essere una trappola mortale per gli animali - e lo abbiamo visto - fauna selvatica tutelata dallo Stato e anche per le persone.
La richiesta che facevo alla Giunta era se ha fatto accertamenti in merito e se non ritenga opportuno intervenire per individuare le responsabilità per i danni al patrimonio indisponibile dello Stato con l'obiettivo della messa in sicurezza del su indicato canale artificiale, a beneficio delle persone, degli animali domestici e della fauna selvatica.
PRESIDENTE
Prego, risposta dell'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"
La canaletta Crevada, all'interno della quale si sono verificati gli accadimenti oggetto dell'interrogazione situata nel Comune di San Pietro di Feletto (TV) è di proprietà della società Enel Produzione s.p.a. e fa parte dell'impianto di derivazione denominato "Castelletto". La canaletta, nel periodo irriguo, deriva dal canale Castelletto-Nervesa ad uso esclusivo del Consorzio di Bonifica Piave.
Si evidenzia preliminarmente che gli interventi di protezione, adeguamento e manutenzione di tali manufatti non competono alla Regione del Veneto, rimanendo di esclusiva competenza di Enel Produzione s.p.a.
Acquisite le opportune informazioni si è potuto verificare quanto segue:
• la canaletta in oggetto è attualmente recintata solo parzialmente nel tratto in questione;
• nel 2016 il tratto terminale della canaletta è stato oggetto di interventi che ne hanno modificato l'assetto, nell'ambito dei lavori di realizzazione da parte della Provincia di TV della Variante alla SP 38 "F.Fabbri" nei comuni di S. Pietro di Feletto, Susegana e Conegliano – Località Parè;
• Enel Produzione s.p.a., proprietaria del manufatto, anche a seguito di interessamento da parte dell'Amministrazione Provinciale di Treviso, nel corso di riunione con la suddetta Amministrazione tenutasi in data 15/06/2017, ha assunto l'impegno ad adottare soluzioni efficaci atte ad evitare il ripetersi di episodi quali quelli evidenziati che hanno coinvolto la fauna selvatica. In particolare si è impegnata a porre in opera una serie di grigliati lungo le sponde del canale artificiale atti a favorire la risalita della fauna, e, successivamente, a completare la recinzione nei tratti tutt'ora non protetti;
• Enel Produzione s.p.a. ha posto in opera 5 tratti di grigliato nel tratto in esame ultimando la posa entro il mese di luglio 2017;
• risulta che Enel Produzione s.p.a., che si ritiene ora adeguatamente sensibilizzata al problema, intenda attuare un ulteriore intervento di messa in sicurezza che prevede la realizzazione, a monte del sifone, di un manufatto trasversale dotato griglia inclinata finalizzato ad evitare ingressi accidentali, secondo indicazioni tecniche proposte a suo tempo dal Consorzio di Bonifica Piave.
A seguito degli interventi adottati, non si è avuta notizia di nuovi casi analoghi a quello segnalato".
PRESIDENTE
Grazie. Per la replica il collega Zanoni. Prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Devo dire che è sicuramente una risposta soddisfacente, perché ha portato chi di competenza a intervenire per porre fine a questa questione, che durava da anni.
L'Assessore prima, anche un po' polemicamente, diceva che non è sempre colpa della Regione. Nessuno dice che tutto quello che accade e che non va bene è colpa della Regione, ci mancherebbe altro. La Regione, in questo caso, è intervenuta, ha fatto un positivo monitoraggio della situazione, sentendo gli Enti competenti, e probabilmente, proprio perché è intervenuta la Regione, Enel finalmente si è decisa di prendere i dovuti interventi e provvedimenti per scongiurare ancora questo problema. Quindi io penso che la risposta dell'Assessore Bottacin sia sicuramente confortante. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 264 dell'11 novembre 2016 presentata dal Consigliere Sinigaglia relativa a "CEMENTERIA DI MONSELICE: PERCHÉ LA REGIONE NON STABILISCE I CRITERI PER IL PASSAGGIO DALL'UTILIZZO DEL PET COKE A QUELLO DEL COMBUSTIBILE SOLIDO SECONDARIO?"
"Premesso che:
- in data 22.07.2016 la società Cementeria di Monselice SPA ha depositato presso il Settore Ambiente della Provincia di Padova specifica comunicazione di modifica concernente l'alimentazione dell'esistente impianto di produzione del cemento, sito nel territorio del comune di Monselice e del Parco Regionale dei Colli Euganei;
- attualmente l'alimentazione dell'impianto che produce clinker (cemento) è a pet coke e carbon fossile;
- la modifica prevede la sostituzione del pet coke e carbon fossile con combustibile Solido secondario non rifiuto (d'ora in avanti denominato CSS), conforme al DM 14 febbraio 2013 n. 22;
- con nota protocollo n.112637 del 30.08.2016 la Provincia di Padova ha chiesto alla società proponente di fornire adeguate informazioni in merito ai limiti emissivi in atmosfera, chiedendo inoltre di individuare un adeguato periodo di osservazione durante il quale vengano eseguite e comparate analisi di emissioni nelle diverse condizioni di utilizzo di CSS, per paragonare i dati alle analisi delle emissioni con alimentazione a pet coke;
- il Comune di Monselice ha inoltre attivato un procedimento di autotutela, in attuazione del principio di precauzione incaricando una società di consulenza di redigere apposita relazione tecnica contenente osservazioni sulla documentazione depositata dalla società proponente;
- la suddetta relazione, depositata nel settembre 2016, conclude che:
1) le modifiche richieste dalla società possono considerarsi non sostanziali, trattandosi di parziale sostituzione dell'alimentazione senza impatti sulla potenzialità produttiva del sito ed una riduzione del 50% dell'energia termica utilizzata dai processi industriali;
2) richiamando, la normativa regionale delle regioni Abruzzo e Lombardia, non è necessario aggiornare l'AIA provinciale, alla luce della caratteristica non sostanziale della modifica proposta;
- tralasciando le valutazioni sulla conclusione, la citata società di consulenza, nell'esprimere la relazione tecnica, fa quindi riferimento alla normativa delle Regioni Abruzzo e Lombardia, essendo la Regione Veneto priva di normativa di riferimento.
Considerato che nel territorio di Monselice e nel Parco Regionale dei Colli Euganei, che racchiude numerosi comuni della provincia di Padova, la proposta della suddetta società ha avuto vasta eco e ha provocato una mobilitazione a difesa della salute dei cittadini, preoccupati per l'impatto della nuova alimentazione nel breve, medio e lungo periodo. Una nutrita raccolta di firme (oltre 5.000) chiede la sospensione dell'autorizzazione e va a sommarsi ad altre petizioni di cittadini, da già depositate presso il Comune di Monselice, che chiedono una sostanziale revisione dell'iter procedurale e l'attivazione di nuovo procedimento di Valutazione di impatto Ambientale e di AIA provinciale.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere regionale
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere perché la Regione Veneto, a differenza di altre Regioni, come l'Abruzzo e la Lombardia, non ha ancora stabilito i criteri che definiscono quali siano "le modifiche sostanziali" che nel passaggio dall'utilizzo dei combustibili fossili (pet coke) al combustibile solido secondario comportano l'attivazione di nuovo procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e l'aggiornamento dell'Autorizzazione di Impatto Ambientale (AIA)".
PRESIDENTE
La dà per letta? No. Sinigaglia, prego.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
A me dispiace che oggi arrivi la risposta a questa mia interrogazione del novembre del 2016, perché volevo aspettare il biennio, in modo tale da ricevere la risposta con il record stabilito nei tempi d'attesa.
Però l'ironia che ci portiamo dietro di fronte a queste risposte è che nella mia interrogazione c'è scritto "Interrogazioni a risposta immediata, data 16 novembre 2016", siamo al 27 settembre 2018. Sono curioso di sentire la risposta, perché il problema in sé ha già avuto alcune risposte legate a quanto è successo, quindi sono curioso di sentire la risposta che mi darete. Grazie.
PRESIDENTE
La sua curiosità viene esaudita dal collega Bottacin. Prego.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
Faccio presente che abbiamo persone dedicate a rispondere solo alle interrogazioni che arrivano - soprattutto a questo Assessorato e a quello alla Sanità - in numero assolutamente pazzesco, costano, e spesso sono anche fuori luogo, nel senso che competono ad altri Enti e non alla Regione del Veneto, sottolineiamo anche questo aspetto. Qualora fossero più mirate all'attività della Regione, saremmo più celeri.
L'ho detto tante volte che non è pertinente, anche quella di prima, l'ho appena detto.
Volete le risposte? Vi do le risposte e se non vi va bene la risposta direte che siete insoddisfatti.
L'utilizzo di combustibili alternativi nei cementifici... No, qui di prediche ne sento tante dall'opposizione. Posso leggere l'interrogazione oppure vuole che gliela consegno? Non so, dica lei.
"L'utilizzo di combustibili alternativi nei cementifici, come il Combustibile Solido Secondario, in sostituzione dei combustibili fossili, quali il Pet-Coke, rappresenta una misura finalizzata alla riduzione delle emissioni negli impianti industriali dalla Direttiva 2010/75/UE, con particolare riguardo alla riduzione delle emissioni di CO2 dovuta al consumo di combustibili fossili.
In questo quadro, è altresì opportuno sottolineare che l'utilizzo di tali combustibili è previsto anche nelle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili relative all'industria del cemento (Decisione 2013/163/UE).
Inoltre, il D.M. 14.02.2013, n. 22 "Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto di determinate tipologie di combustibili solidi secondari (CSS), ai sensi dell'articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni", che disciplina le condizioni secondo le quali un combustibile solido secondario non è più rifiuto, contribuisce a costituire un quadro normativo articolato e sufficientemente disciplinato.
Riguardo alla richiesta formulata da Cementeria di Monselice S.p.A., per quanto consta alla Regione, essa non riguarda l'autorizzazione di nuove attività IPPC (in particolare: di gestione rifiuti), ma l'utilizzo di combustibili alternativi ai sensi della succitata norma.
Per quanto attiene il quesito formulato dall'interrogante si rappresenta quanto segue.
Con l'emanazione della L.R. 18.02.2016, n. 4, recante "Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale", la Regione del Veneto dispone di un quadro normativo adeguatamente aggiornato in materia, di talché, rispetto al caso che ci occupa, l'unica condizione che potrebbe presupporre la procedura di valutazione di impatto ambientale consisterebbe nel valutare se l'intervento proposto possa avere "notevoli ripercussioni negative sull'ambiente", alla stregua di quanto previsto al punto 8, lett. t) dell'Allegato IV alla Parte Seconda del D. Lgs. n. 152 del 2006 e s.m.i.
Sotto altro profilo si informa che, in ordine all'utilizzo di combustibili alternativi nei cementifici, nessuna regione italiana ha, ad oggi, emanato indicazioni circa la necessità o meno di una procedura di valutazione di impatto ambientale, a priori.
A tale proposito, anche le deliberazioni della Regione Lombardia (DGR n. 2970/2012) e della Regione Abruzzo (DGR n. 917/2011), alle quali pare riferirsi l'interrogante e che annoverano le condizioni per le quali una modifica impiantistica è da considerarsi sostanziale, se applicate alla fattispecie che qui ci interessa non sarebbero di per sé risolutive in quanto esse stesse rinviano all'Autorità competente la valutazione circa la verifica di assoggettabilità alla VIA degli interventi progettuali prospettati.
E' consequenziale quindi che, dovendosi la valutazione effettuarsi su ogni singola proposta progettuale, l'eventuale adozione di un provvedimento che, per sua natura, regolamenti in termini generali la materia, non può prevedere o escludere a priori l'esame dell'Autorità competente in ordine alla necessità di procedere, sul caso specifico, con la valutazione in parola riguardo possibili effetti negativi e significativi in termini di emissioni in atmosfera e di impatti ambientali".
PRESIDENTE
Il testo verrà consegnato all'interrogante. Prego.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Leggerò il testo, perché il bello della risposta stava arrivando, e quindi leggerò il testo e poi farò le valutazioni di conseguenza. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 338 del 7 aprile 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "LA REGIONE ATTIVI IMMEDIATAMENTE ARPAV PER SCOPRIRE LE CAUSE DELLA MORIA DI PESCI IN UNO SCOLO NELLA CAMPAGNA DI OSPEDALETTO EUGANEO"
"
Premesso che in questi giorni, a nord di Ospedaletto Euganeo (PD), in una canaletta nella campagna fra via Giarre e Via Ponticelli, i residenti della bassa padovana hanno dovuto amaramente constatare l'ennesimo effetto dell'inquinamento che già da tempo opprime l'ambiente della bassa padovana: infatti, le acque della zona indicata si sono tramutate in un galleggiare di pesci morti cui si accompagna la presenza di una sostanza ignota, molto probabilmente un refluo di tipo chimico.
Considerato che:
- da tempo la bassa padovana è colpita dagli effetti dell'inquinamento ambientale e, in qualche caso, di disastro ambientale: si veda, tra gli altri, la presenza di pfas nelle acque dei fiumi del territorio;
- la bassa padovana è esposta all'aggravarsi della situazione, stante il potenziale rischio costituito dal deposito di sostanze tossiche della C&C;
- si tratta di situazioni, effettive o potenziali, che minano alla base la fiducia dei residenti circa la reale sicurezza dei rispettivi territori.
Rilevato che la normativa recata dalla legge 22 maggio 2015, n. 68 "Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente" consente di intervenire efficacemente sul piano della repressione dei delitti in questione attraverso l'applicazione dello strumento della confisca e di quanto previsto riguardo alla responsabilità da reato delle persone giuridiche.
Tutto quanto sopra premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
interroga la Giunta regionale
per sapere se in ordine ai fatti da cui origina la presente interrogazione e anche con riferimento alle problematiche ambientali riguardanti la zona della "bassa padovana" la Regione abbia attivato ARPAV e intenda comunque attuare tutti i controlli possibili al fine di verificare le responsabilità e scongiurare gli effetti di un aggravamento della situazione segnalata".
PRESIDENTE
Prego, Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Ho voluto presentare questa interrogazione per capire e lo faccio sempre nell'immediato quando ci sono segnalazioni che mi arrivano dal territorio, in particolar modo nella Bassa Padovana queste segnalazioni sono particolarmente presenti, perché c'è sempre una preoccupazione nella popolazione se ciò che fa morire i pesci possa essere, ovviamente, dannoso anche per i cittadini.
Questa è una zona che è particolarmente sensibile, c'è il problema della presenza dei PFAS nelle acque dei fiumi del territorio, c'è stata questa vicenda del deposito della C&C con sostanze tossiche presenti e lasciate da un'azienda che poi è fallita e che ancora queste sostanze tossiche sono presenti nel territorio tra Pernumia, Battaglia, in quella zona della Bassa Padovana, insomma, c'è una sensibilità.
Io, tanto per restare in tema, non sarei costretto a fare questo livello di interrogazioni se ARPAV fornisse rapidamente informazioni precise ai cittadini; non sempre è così, molto spesso i cittadini non ricevono queste informazioni ed è un suggerimento che io mi sento di fare all'Assessorato quello di invitare ARPAV ad essere più vicina alle richieste dei cittadini, più trasparente e più rapida nelle informazioni e nel dare in qualche modo le risposte che i cittadini si aspettano.
PRESIDENTE
Grazie. Per la risposta, l'Assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"Al fine di argomentare in modo puntuale ed esaustivo riguardo al contenuto dell'interrogazione indicata in oggetto, con nota prot. n. 241624 del 20 giugno 2017, i competenti Uffici regionali hanno richiesto alla Direzione generale ARPAV una relazione in ordine ai fatti oggetto della vicenda, così come tratteggiata dall'interrogante, significando che, con nota acquisita con prot. n. 286860 del 12 luglio 2017, la medesima Direzione ha comunicato quanto segue:
"(...) ARPAV ha effettuato l'attività di controllo di seguito riporta riguardante la verifica di qualità delle acque di un piccolo fossato laterale a Via Comuna nel territorio di Ospedaletto Euganeo PD.
In data 30.03.2017 la Polizia Locale di Este ha segnalato, in orario di pronta disponibilità, una modesta moria di pesci di piccola taglia in fossato laterale a Via Comuna di Este. Si precisava che il corso d'acqua si presentava con basso livello idrico, assenza di colorazione e odori particolari. Si concordava con la stessa Polizia Locale di tenere sotto controllo il colore d'acqua e di richiedere il nostro intervento qualora ritenuto necessario.
A seguito di richiesta, acquisita al nostro prot. 32240 del 03.04.2017, sono stati effettuati accertamenti da parte di ARPAV in data 07.04.2017 i cui esiti, trasmessi agli Enti territorialmente competenti con Notaio prot. 35327 del 10.04.2017, non hanno evidenziato presenza di inquinamento di natura organica e non hanno rilevato positività al saggio ecotossicologico; nonché i parametri microbiologici, inoltre non hanno evidenziato valori anomali o presenza di salmonella.
Successivamente, a seguito di un ulteriore richiesta del Comune di Ospedaletto Euganeo del 12.04.2017, in data 15.04.2017, in orario di pronta disponibilità, sono stati effettuati ulteriori accertamenti da parte di Personale ARPAV, dai quali non sono emerse, lungo i tratti dei corsi d'acqua esaminati, criticità. Gli esiti sono stati poi inviati al Comune stesso e alla Provincia di Padova".
Alla luce delle prospettazioni contenute nella succitata relazione e dalla documentazione inerente l'attività espletata che, ad ogni buon fine, si allega (Allegato A), emerge in modo pacifico che l'intervento di ARPAV, svolto unitamente agli altri soggetti istituzionali competenti in materia, sia stato tempestivo e si sia incentrato nello svolgere gli accertamenti di rito tesi a ricercare eventuali responsabilità, nonché ad evitare gli effetti di un aggravamento della potenziale situazione segnalata.
In ordine, infine, al richiamato rischio costituito dal deposito di sostanze tossiche della C&C, cui si fa riferimento nel testo dell'interrogazione in argomento, per completezza di informazione si rappresenta che, con nota prot. n. 263195 del 3 luglio 2017, i competenti Uffici regionali hanno sollecitato il Comune di Pernumia a fornire l'aggiornamento sullo stato delle procedure poste in essere a seguito dell'incontro tecnico tenutosi presso gli uffici regionali in data 28 aprile 2017, nel corso del quale, presenti i rappresentanti del citato Comune ed i tecnici di ARPAV, si sottolineava, in buona sostanza, la necessità di procedere rapidamente alla caratterizzazione dei rifiuti stoccati all'interno del complesso in parola e di avviare immediatamente l'ulteriore caratterizzazione dei rifiuti che potrebbero rivelarsi di natura non pericolosa relativamente al parametro idrocarburi – utilizzando, a tale ultimo riguardo, il finanziamento regionale di euro 1,5 milioni di cui alla DGRV n. 2725 del 2014 –, il tutto in accordo con ARPAV".
PRESIDENTE
Prego, Ruzzante, per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Sul primo punto mi dichiaro parzialmente soddisfatto, nel senso che io chiederei, di fronte a questi episodi, questo è accaduto il 30 di marzo e di fatto i secondi accertamenti sono avvenuti in data 15 aprile, dei tempi più stretti; lei lo capisce, vale per qualsiasi cittadino.
La prima parte è finita il 10 aprile, però se il Comune ha richiesto un secondo intervento vuol dire che l'episodio non era terminato e quindi il secondo accertamento avviene il 15 aprile.
Suggerirei, ovviamente nei tempi compatibili, per evitare queste preoccupazioni che poi arrivano sul tavolo di noi Consiglieri che le rivolgiamo attraverso atti di sindacato ispettivo alla Giunta, è fondamentale che l'intervento di ARPAV avvenga nei tempi più rapidi possibili e che dia una risposta immediata dal punto di vista di trasparenza nei confronti dei cittadini; forse eviteremmo interrogazioni, eviteremmo problemi, proprio perché trattasi di situazioni di forte preoccupazione. Quando si vedono 20-30 pesci a pancia in su in uno scolo ciascuno di noi penserebbe che c'è una situazione di inquinamento grave. Quindi queste richieste si eviterebbero.
Concordo invece per la seconda parte sulla questione di C&C. Desidererei ricevere ulteriori aggiornamenti rispetto alla risposta data dal Comune di Pernumia alla richiesta avanzata dalla Giunta.
Comunque leggerò bene il testo nella sua parte finale e mi tenga aggiornato sulla situazione di C&C, che è una questione che da un decennio, quindici anni, preoccupa tantissimo quei territori.
PRESIDENTE
L'interrogazione 493 viene rinviata perché il presentatore, il consigliere Pigozzo, è in congedo.
Interrogazione a risposta immediata n. 491 del 2 gennaio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "QUALI SONO LE RAGIONI DELLA MANCATA ESENZIONE PER IL PERIODO DI IMPOSTA 2018 DAL PAGAMENTO DELLA TASSA AUTOMOBILISTICA PER I VEICOLI ADIBITI AL TRASPORTO DEI DISABILI E DEGLI ANZIANI?"
"Premesso che:
- con l'articolo 3 legge regionale 27 aprile 2015, n. 6 (legge di stabilità regionale per l'esercizio 2015) si stabiliva l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli adibiti al trasporto dei disabili e degli anziani di proprietà delle organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale delle organizzazioni di volontariato di cui all'articolo 4 della legge regionale 30 agosto 1993, n. 40 "Norme per il riconoscimento e la promozione delle organizzazioni di volontariato" e successive modificazioni;
- l'efficacia della disposizione sopra richiamata, i cui effetti erano inizialmente limitati ad una sola annualità (periodo d'imposta 2016), è stata successivamente estesa (periodo d'imposta 2017) per effetto di quanto disposto con l'articolo 2 della legge regionale 30 dicembre 2016, n. 31 (legge di stabilità regionale 2017).
Preso atto che né il Pdlr n. 292 "Legge di stabilità regionale 2018" predisposto dalla Giunta regionale né la vigente legge regionale n. 46 del 29 dicembre 2017 (legge di stabilità regionale 2018) prevedono per il periodo d'imposta 2018 l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli adibiti al trasporto dei disabili e degli anziani.
Rilevato che la nota di aggiornamento al DEFR 2018-2010, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 183 del 13 dicembre 2017, al Programma 12.01 (Interventi per la disabilità) tra i risultati attesi annovera il risultato "migliorare la mobilità delle persone con disabilità".
Considerato che la non reiterazione dell'esenzione, agendo su beni mobili registrati appartenenti alle associazioni di volontariato non può che costituire, in via diretta, indebolimento dell'oggetto sociale delle stesse in quanto percosse dalla mancata esenzione e, in via indiretta, detrimento dei diritti delle persone anziane o con disabilità che si trovano effettivamente incise da tale omissione.
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per conoscere le motivazioni soggiacenti alla mancata estensione per il periodo d'imposta 2018 della esenzione introdotta con l'articolo 3 della legge regionale 27 aprile 2015, n. 6 ".
PRESIDENTE
Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"
La Legge regionale n. 6 del 2015 ha disposto, all'art. 3, l'esenzione del pagamento della tassa automobilistica per i veicoli di proprietà delle organizzazioni di volontariato iscritte al Registro regionale ai sensi dell'art. 4 della L.R. 40/1993, purché adibiti al trasporto delle persone anziane e con disabilità.
L'agevolazione riconosciuta con la citata norma, è stata poi reiterata sia nel 2016 con L.R. 27.02.2016 n. 7, che nel 2017 con L.R. 30.12.2016, n.31.
Poiché tale iniziativa si inserisce perfettamente nel quadro delle azioni regionali legate sia al progetto "Stacco", un servizio di trasporto "a chiamata" a favore di soggetti svantaggiati, che a prestazioni volontaristiche di trasporto non oneroso per i cittadini in stato di bisogno, svolto anche a supporto degli Enti locali, la Giunta regionale ha ritenuto che la disposizione normativa non dovesse più essere legata a continue proroghe.
La tempistica e il carattere fiscale della norma non hanno reso possibile che la stessa potesse essere strutturata già a partire dall'anno in corso.
Con L.R. 16.03.2018, n. 12, si è provveduto pertanto a prorogare le disposizioni di cui alla LR 6/2015 per un'ulteriore annualità".
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Prego, consigliere Ruzzante, ha la parola.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Raramente mi capita: mi dichiaro pienamente soddisfatto della risposta dell'Assessore. Anche se sottolineo che quando il 2 gennaio io ho presentato questa interrogazione era in risposta a una sua dichiarazione che era tutto a posto; non era tutto a posto, avevo ragione io, abbiamo dovuto intervenire con norma correttiva, però so riconoscere quando gli impegni, che vengono assunti da parte di un rappresentante della Giunta, vengono mantenuti e lei non solo porterà nel 2019 a soluzione definitiva la questione in maniera tale che non dobbiamo ogni anno intervenire, ma mantiene anche l'impegno, che le avevo richiesto con un ordine del giorno proprio in quella sede, in quella discussione, ritirai l'emendamento e presentai un ordine del giorno, lei si era presa l'impegno di allargare anche alle associazioni sociali e questo è assolutamente avvenuto e avverrà in sede di collegato.
Quindi mi dichiaro pienamente soddisfatto.
Interrogazione a risposta immediata n. 124 del 22 gennaio 2016 presentata dalla Consigliera Bartelle relativa a "PRONTO SOCCORSO A VENEZIA: LENTEZZA INACCETTABILE"
"Premesso che:
- la Città di Venezia, capoluogo della nostra Regione, preziosa perla artistica che il mondo intero ci invidia, è quotidianamente affollata da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo e la popolazione che vi risiede è ormai prevalentemente composta da persone anziane;
- per la struttura stessa che la caratterizza, la città non è certo facile da percorrere, data la presenza di strette calli, ponti e altri ostacoli architettonici (si veda ad esempio il ponte Calatrava, composto di lastroni di vetro che diventano particolarmente pericolosi in caso di nebbia, pioggia o ghiaccio, fenomeni tutt'altro che difficili a verificarsi), tutti fattori che rendono perigliosa la viabilità pedonale cittadina.
Considerato che proprio per la presenza massiccia di turisti e persone anziane, Venezia dovrebbe godere di un sistema organizzato ai massimi livelli ed efficiente di Pronto Soccorso e di mezzi di soccorso adeguati, in grado di raggiungere velocemente ogni punto della città, con le attrezzature necessarie per affrontare ogni tipo di malore o infortunio.
Constatato che:
- a dimostrazione del contrario, nella mattinata del 21.01.2016 sono stata spettatrice involontaria di un incidente fortuito occorso a una signora sul ponte S. Maurizio, e sono rimasta sbalordita dai tempi biblici di intervento del 118;
- non è la prima volta che mi capita di assistere ad episodi di questo tipo: il fattore tempo è fondamentale in questi casi ma è proprio il tempo che manca per raggiungere le strutture ospedaliere più vicine. È inaccettabile che la difficile struttura viaria di Venezia possa fungere da pretesto per coprire gravissime voragini organizzative nel servizio di Pronto Soccorso.
Tutto ciò premesso, la sottoscritta consigliera
interroga la Giunta regionale
per sapere come intende intervenire per assicurare un efficiente servizio di Pronto Soccorso nell'intero territorio della Città di Venezia?"
PRESIDENTE
Prego, consigliera Bartelle, ha la parola.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Guardate, penso che mai nessuna interrogazione sia venuta più a fagiolo come questa, che la data in cui l'ho presentata era il 22 gennaio 2016. Fatalità, proprio in questi giorni è andato su tutti i giornali che un illustre rappresentante di una casa reale di un Paese nord europeo ha avuto un malore ( ...... ), non è che sto dicendo cose... è andato su tutti i giornali e su tutti i telegiornali, ha avuto un'assistenza ineccepibile, velocissima, tutto il meglio che può rappresentare, che un'offerta sociosanitaria di altissimo livello e qualità, qual è quella che noi dichiariamo sempre sia la Regione Veneto, nella sua offerta sanitaria.
Allora, io sono contenta per questa signora che è stata soccorsa e pare che non abbia riportato grandissimi danni, con un aereo privato è tornata a casa sua, ( ..... ) se non erro, però non è la stessa cosa che succede normalmente ai cittadini che hanno la ventura di avere un qualcosa che non va all'interno di Venezia e nei limitrofi.
Personalmente ho assistito in passato ad un paio di situazioni in cui si sono aspettate delle ore i soccorsi, perciò nell'ipotesi di quello che è successo alla ( ...... ), fosse successo alle persone che erano lì a terra, quindi un ( ...... ), non se ne sarebbe poi stato più per nessuno.
Quindi sono curiosa e attendo veramente con suspense la sua risposta, Assessore.
PRESIDENTE
Assessore Coletto, ha la parola.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
La valutazione va fatta rispetto anche alle patologie. Si parlava della ( ...... ), probabilmente ha avuto un ( .... ), quindi direi che il soccorso rapido era necessario, visto e considerato che quando si chiama in Centrale la Centrale stessa fa una classificazione di quello che è il probabile codice di intervento.
Per la signora, per la quale è stata fatta l'interrogazione, era un codice verde, ma vado di seguito a leggere. Per cui bisogna stare attenti quando si fanno comparazioni fra Sanità e politica, è sempre molto pericoloso, perché bisogna essere precisi, bisogna essere attenti al tipo di patologia, bisogna evitare di far polemiche dalla Sanità alla politica, possono essere molto pericolose.
"
In relazione al quesito posto l'Azienda ULSS n. 3 Serenissima ha trasmesso la relazione predisposta il 22 gennaio 2016 dal Direttore della Centrale Operativa 118 – SUEM dr. Paolo Caputo, per l'allora Direttrice Sanitaria dr.ssa Rita Finotto, si riferisce e si precisa quanto segue.
In data 20 gennaio 2016 a Venezia in prossimità di Ponte S. Maurizio, S. Marco civico 2764, a seguito di chiamata effettuata da terzi, veniva effettuato soccorso alla sig.ra T.G. a causa di una caduta accidentale.
Dai dati ricavati dalla chiamata di soccorso (ore10:14:59"), "donna caduta sul ponte accidentalmente con trauma al naso con escoriazione", l'evento veniva codificato dall'operatore di centrale con codice verde. Tale codifica è stata motivata dall'assenza di alterazione di coscienza, alla normale funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria e nonché dall'assenza di impotenza funzionale.
Al riguardo, si segnala che le indicazioni regionali per i codici verdi mirano a contenere i tempi di partenza dei mezzi di soccorso entro l'arco temporale di un'ora, salvo evidenza di variazioni cliniche, indagate con telefonate successive da parte della Centrale Operativa 118 o nuove segnalazioni da parte degli utenti/astanti.
Purtroppo al momento della chiamata ore 10:14:59" erano impegnate in missione di soccorso tutte le quattro idro ambulanze presenti. La Centrale Operativa 118 nel caso specifico, data la sede esterna dell'evento e al fine di evitare al massimo disagi all'utente, ricodificava in codice giallo, l'evento esterno e metteva in atto le strategie possibili per garantire un intervento tempestivo, sospendendo persino trasporti e altresì attivando mezzi di soccorso dedicati ai trasporti programmati effettuati da Enti, la paziente è stata ricodificata in codice giallo alle ore 10:40 circa.
E' stato fatto un tentativo di attivazione di mezzo dedicato al trasporto secondario alle ore 10:40 circa (mezzo che stava portando al Fatebenefratelli un paziente), ma essendosi liberato contestualmente un altro mezzo di soccorso, la Echo 4, questo è stata prontamente inviato alla paziente: la partenza di Idro Echo 4 avveniva alle ore 10:46, con arrivo al target ore 10:58.
L'equipaggio ha valutato la paziente con codice di rientro 1 Charlie 1 (equivalente a codice verde), che conferma il corretto dispatch di invio. La paziente era tranquilla, sveglia, lucida, stabile e capace di camminare. Arrivata in pronto soccorso Venezia la paziente veniva visitata e suturata dal Primario del Pronto Soccorso per piccola ferita alla radice del naso; eseguiva inoltre RX ossa nasali e visita ORL che dimostrava una rima di frattura delle ossa nasali.
Dimessa dal Pronto Soccorso alle ore 15.29, la paziente si recava a domicilio con mezzi propri.
Giova infine ricordare che:
• il dispatch è stato corretto,
• al momento della chiamata, indipendentemente dal codice assegnato, non erano disponibili mezzi di soccorso,
• è stato inviato il primo mezzo disponibile; tempo di partenza del mezzo dalla chiamata: sono stati di 32 minuti, tempo di arrivo dalla chiamata: 44 minuti. Tempi ritenuti adeguati per l'evento descritto".
Quindi con questo cosa vogliamo dire? Vogliamo dire sostanzialmente che in funzione della gravità di quello che era l'incidente, il soccorso è stato assolutamente appropriato, quello della signora che purtroppo è caduta a Venezia ma anche quello della ( ..... ) che probabilmente era affetta da ( ..... ) che prevede tempi di intervento molto molto più rapidi vista e considerata la patologia. Grazie.
PRESIDENTE
Collega Bartelle, se vuole replicare.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Senz'altro. La ringrazio, assolutamente, Assessore. Sono tante le cose su cui potremmo discutere in questa situazione, anche come sono gestiti o come potrebbero essere gestiti al meglio, in maniera più efficace e più veloce, magari la gestione del soccorso.
Io ringrazio perché non ha fatto altro che riprendere quello che realmente è successo e hanno fatto gli operatori, sui quali non c'è nulla da ridire, le assicuro che io ero lì dal momento che la signora è caduta e aveva un'emissione di sangue notevole, è rimasta sporca anche la pavimentazione per giorni.
Guardi, io le ricordo anche, Assessore, che del 22 gennaio 2016 ho ancora la interrogazione a risposta immediata, la n. 124, in cui facevo una richiesta più o meno simile, lì passarono qualcosa di più di 44 minuti tra la richiesta dell'intervento e l'arrivo; e la fortuna volle, quella volta, che presente, oltre a me, c'era un medico che ha messo in sicurezza la signora con un femore rotto per terra e via andare. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 438 del 26 settembre 2017 presentata dalla Consigliera Baldin relativa a "ARSENICO E AMMONIACA NELL'ACQUA NELLA ZONA DEL POLESINE, COSA INTENDE FARE LA GIUNTA?"
"
Premesso che:
- in data 26 settembre 2017 da alcuni organi di stampa, in particolare da "la voce di Rovigo" si legge che sulla base dell'ultimo monitoraggio eseguito dall'Arpav sulla qualità dell'acqua delle falde in Veneto sarebbe presente Arsenico e ammoniaca nell'acqua nella zona del Polesine;
- non solo i dati, sempre secondo la stampa, sarebbero preoccupanti per la zona del Polesine ma anche per altre zone limitrofe;
- i risultati delle analisi segnalerebbero anomalie di sostanze inquinanti su 24 pozzi, valori oltre i 10 microgrammi di arsenico per litro sono stati registrati in sei comuni della provincia di Rovigo. Altri valori oltre la norma per quanto riguarda l'ammoniaca si sono registrati in ben 11 comuni, compreso il capoluogo.
Il sottoscritto Consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere cosa intende fare dopo l'esito dei risultati del monitoraggio eseguito da ARPAV".
PRESIDENTE
Assessore competente è l'assessore Bottacin. Prego, se vuole illustrarla.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"
Nella relazione "Qualità delle acque sotterranee 2016" di ARPA Veneto, presente nel sito wwwarpa.veneto.it, si riporta che valori di Arsenico oltre i 10 microgrammi/L (concentrazione soglia di contaminazione per le acque sotterranee) si riscontrano ordinariamente nella bassa pianura. Si specifica anche tuttavia che la presenza di tale sostanza nelle acque sotterranee sottostanti alcune aree della pianura veneta è molto spesso di origine naturale, essendo legata all'esistenza di falde dalle condizioni riducenti, confinate in particolari strati di terreno torboso-argilloso ricchi di materiale organico, falde particolarmente diffuse nel sottosuolo della bassa pianura, a valle della fascia delle risorgive.
La degradazione delle torbe, che genera alti tenori di ammoniaca, è infatti accompagnata dalla riduzione progressiva di O2, NO3 -, Mn(IV), Fe(III), SO42-, CO2. Questo fenomeno può spiegare gli alti valori registrati di ferro e manganese, liberati nelle acque dalla dissoluzione riduttiva dei rispettivi ossidi, e anche gli alti valori di arsenico, che adsorbito sulla superficie degli ossidi di ferro e manganese, viene liberato dalla riduzione degli stessi. Anche la degradazione della sostanza organica di origine antropica eventualmente presente, come ad esempio percolato o idrocarburi, può fungere da sorgente indiretta di queste sostanze. In tale ultima eventualità, pertanto, nella falda superficiale di bassa pianura, localmente, la presenza naturale può essere intensificata dalla degradazione di sostanza organica antropica. Per quanto riguarda gli idrocarburi, la Regione ha comunque da tempo emanato le Norme Tecniche di Attuazione del Piano di tutela delle Acque, che all'art. 39 comma 3 dettano disposizioni anche per il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento contenenti idrocarburi, come per esempio quelle originate dalle arre adibite alla distribuzione di carburante.
Sempre con riferimento all'Arsenico, è stato effettuato dall'ARPA Veneto uno studio denominato ALiNa - "Analisi dei livelli di fondo naturale per alcune sostanze presenti nelle acque sotterranee della falda superficiale dell'acquifero differenziato del bacino scolante in laguna di Venezia (bacino deposizionale del Brenta)", approvato e finanziato dal Consiglio Regionale con Deliberazione 27.07.2011 n. 45, svolto su incarico della Regione Veneto con D.G.R. 07.02.2012 n. 162 e i cui risultati, trasmessi dall'ARPAV alla Regione con nota 29.10.2014, prot. n. 107577, sono stati trasmessi dalla Regione al MATTM con Notaio 07.01.2015, prot. n. 3501. Lo studio aveva tra gli obiettivi la ricerca e definizione di un valore di fondo naturale per arsenico, ferro, manganese, alluminio, solfati, cloruri e ione ammonio nelle acque sotterranee del territorio sopracitato. Nella relazione finale del progetto si riporta che ferro, manganese e arsenico mostrano una correlazione positiva tra loro e con ammoniaca e carbonio organico totale. Come valore di fondo per l'arsenico è stato proposto il valore 74 microgrammi/l come 90° percentile. Tali considerazioni, formulate per il bacino scolante in laguna di Venezia, possono ragionevolmente estendersi anche nelle altre aree di bassa pianura del Veneto tra cui l'area polesana. Riguardo ai punti monitorati in Polesine, si fa presente che i valori di Arsenico che superano i 10 microgrammi/l si trovano per la maggior parte in falda confinata, in pozzi profondi da 15 a 50 metri (a seconda del pozzo); pertanto, soprattutto in questi punti, è fortemente probabile l'origine naturale di tale sostanza.
Per quanto riguarda l'ammoniaca, anche tale parametro è stato considerato nello studio ALiNa: per esso è stato proposto come valore di fondo il valore 8,88 milligrammi/l come 90° percentile. Anche per l'ammoniaca, i valori che vanno oltre la norma si trovano per la maggior parte in falda confinata, in pozzi profondi da 15 a 50 metri; pertanto, in questi punti è probabile, almeno in parte, l'origine naturale. Si tratta comunque generalmente di pozzi poco profondi in area agricola ed in falde con basse velocità e poco ricambio.
Si richiama comunque il fatto che tutta la provincia di Rovigo è "zona vulnerabile da nitrati" in base al Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, art. 13 comma 1 lettera a). Pertanto in tali zone vigono norme più stringenti sull'utilizzo di fertilizzanti azotati, norme che esplicano il loro effetto positivo limitando la concentrazione di ammoniaca che si può ritrovare in falda.
La consegno.
PRESIDENTE
Collega Baldin, per la replica, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Intanto, per avere la risposta cartacea. Visto che comunque questi titoli dei giornali fanno preoccupare molto anche le persone sarebbe opportuno da parte vostra un chiarimento. Utilizzate voi il mezzo che ritenete più appropriato, però ritengo doveroso da parte della Regione Veneto mettere tutti a riparo, tutti al sicuro, e non far preoccupare i cittadini per sostanze che potrebbero essere ritenute da molti pericolose e dannose per la salute. Intanto mi faccio avere la risposta. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 445 del 5 ottobre 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "COSTITUZIONE DELL'AZIENDA ULSS UNICA DEPOTENZIA GLI OBIETTIVI DEL PIANO SOCIO-SANITARIO REGIONALE E RENDE SIMULACRI GLI OSPEDALI DI COMUNITÀ?"
"Premesso che:
- il Piano Socio-Sanitario Regionale (PSSR) 2012-2016 del Veneto di cui alla Legge regionale 29 giugno 2012, n. 23 determina quali architravi delle politiche Socio-sanitarie del Veneto l'integrazione sociosanitaria e quella tra ospedale e territorio;
- con Legge regionale 25 ottobre 2016, n. 19 , "per la razionalizzazione, l'integrazione e l'efficientamento dei servizi sanitari, socio-sanitari e tecnico-amministrativi del servizio sanitario regionale" è stata istituita l'Azienda Zero contestualmente alla rideterminazione e riduzione del numero e della composizione delle ULSS;
- con Deliberazione n. 1306 del 16 agosto 2017 la Giunta regionale approvava le linee guida per la predisposizione del nuovo atto aziendale, per l'approvazione della dotazione di strutture nell'area non ospedaliera, per l'organizzazione del Distretto, per l'organizzazione del Dipartimento di Prevenzione, per l'organizzazione del Dipartimento di Salute Mentale da parte delle Aziende ed enti del Servizio Sanitario Regionale.
Considerato che, in riferimento all'attuale assetto della sanità patavina - ma il discorso potrebbe essere allargato con gli adattamenti da fare caso per caso ad altre realtà, come si rileva dallo studio compiuto dall'Istituto ricerche economiche e sociali Veneto (IRES)[1] che conclude per la sostanziale disapplicazione del PSSR - con il passaggio all'ULSS unica pare si sia assistendo ad un vera e propria attenuazione dell'obiettivo del PSSR e dunque un allontanamento dalla valorizzazione della medicina del territorio e delle strutture intermedia propria di tale Piano, tanto è vero che molti ospedali di comunità non mai stati istituiti nella provincia di Padova e in quelli istituiti, a causa di carenze di organico, mancano almeno 165 posti.
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere come intenda intervenire rispetto all'attuale assetto della sanità patavina con riferimento alle carenze di organico degli ospedali di comunità".
PRESIDENTE
Prego, collega Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Ovviamente ne discuteremo quando discuteremo del PSSR., però io preventivamente a quella discussione faccio riferimento a uno studio dell'IRES; lei sa quanto seri sono quegli studi, sono poi molto oggettivi, si fondano su dati di comparazione. La comparazione che hanno fatto era tra il Piano Sociosanitario regionale precedente e la realizzazione nel territorio delle strutture previste all'interno del PSSR, con particolare attenzione agli ospedali di comunità. Quello studio evidenzia come c'è uno iato, una differenza, un'assoluta non coerenza tra quello che era scritto nel PSSR e quello che si è realizzato.
Individua anche come causa la realizzazione delle ULSS uniche nel territorio: dice che una delle concause di questa non realizzazione degli ospedali di comunità è legata alla nascita dell'Azienda Zero e alla nascita delle ULSS uniche.
Volevo capire, ovviamente qui faccio riferimento alla Sanità padovana ma non c'è assolutamente differenza con le Sanità di altre province, quindi in realtà il problema è di carattere generale, non riguarda certo solo la questione di Padova, è preliminare alle riflessioni che poi faremo sul PSSR.
PRESIDENTE
Prego, collega Coletto, per la replica.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"
L'istituzione dell'Azienda Ulss 6 Euganea ai sensi della l.r. n. 19 del 25 ottobre 2016, recante disposizioni per l'individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende Ulss della Regione del Veneto, non ha prodotto effetti distorsivi nell'ambito della programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari. La riorganizzazione strutturale e funzionale dei servizi sanitari e socio-sanitari in itinere a seguito della ridefinizione dell'assetto delle Aziende Ulss, è attuata, secondo i principi previsti dal piano socio-sanitario regionale ex l.r. n. 23 del 29 giugno 2012 di equità e di globalità della copertura dei servizi sulla base delle necessità assistenziali di ciascuno.
In ossequio ai richiamati principi di governo di istituzione delle nuove Aziende Ulss, la Giunta Regionale con deliberazione n. 1714 del 24 ottobre 2017 nell'individuare le strutture di ricovero intermedio da attivare prioritariamente nel biennio 2018-2019 nell'ambito del territorio della Regione del Veneto, ha articolato le relative previsioni sulla base territoriale delle soppresse Aziende Ulss, a garanzia di una uniforme erogazione dei LEA in tutto il territorio regionale.
Per quanto attiene il territorio dell'Azienda Ulss 6 Euganea, la DGR n. 1714 del 24 ottobre 2017 ha previsto l'attivazione di strutture di ricovero intermedio all'interno di presidi ospedaliero pubblici e all'interno di strutture extraospedaliere, secondo la seguente articolazione:
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Ex A. Ulss
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Struttura/Ente Gestore
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Comune
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Udo
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Attività al 31.12.16
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Da attivare nel 2018-2019
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Ipab Bonora
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Camposampiero
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Hospice
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6
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A.Ulss 15
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Odc
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15
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Urt
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10
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Ipab Cra
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Cittadella
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Hospice
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6
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Odc
|
|
15
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Urt
|
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10
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Fondazione OIC
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Padova
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Hospice
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12
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4
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Odc
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60
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A.Ulss 6
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A.Ulss 16
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Urt
|
15
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Euganea
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Ist. Suore Elisabettine
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Padova
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Hospice
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7
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Ospedale Padova
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Padova
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Odc
|
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56
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Ospedale Piove di Sacco
|
Piove di Sacco
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Urt
|
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20
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Ospedale Montagnana
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Montagnana
|
Hospice
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6
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A.Ulss 17
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Odc
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25
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Ospedale Conselve
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Conselve
|
Odc
|
8
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17
|
La decisione di collocare nuovi posti letto di strutture di ricovero intermedio all'interno di strutture pubbliche a gestione Azienda Ulss, evita lo stanziamento di risorse aggiuntive grazie all'impiego delle risorse liberatesi a seguito della riduzione dei posti letto prevista dall'attuale programmazione regionale consentendo al contempo il rispetto dei vincoli cogenti previsti dal Decreto Ministeriale n. 70/2015. In tal modo si è resa concreta la correlazione fra attivazione di posti letto di strutture di ricovero intermedio e riduzione di posti letto ospedalieri, prevista dalla DGR n. 2122/2013 al fine di dare una migliore e più appropriata risposta alle esigenze di assistenza sanitaria della popolazione veneta, nel rispetto della sostenibilità economico finanziaria del sistema e del migliore utilizzo delle risorse ospedaliere.
Per quanto attiene la collocazione delle strutture di ricovero intermedio in ambito extra ospedaliero, il costo del personale è a carico dei relativi enti gestori".
PRESIDENTE
Prego, collega Ruzzante, per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Ovviamente la discussione proseguirà, però indirettamente, assessore, non c'è ombra di dubbio che mi dà ragione, perché quel Piano sociosanitario scadeva, glielo ricordo, il 31 dicembre del 2017, prorogato e quello che è, però è evidente che se quasi tutti gli impegni di cui lei mi parla sono 2018, forse 2019, mi consenta di aggiungere forse 2019, è evidente che nell'ambito del Piano Sociosanitario regionale non si sono realizzati quegli obiettivi; se si realizzeranno, anche con qualche mese o anno di ritardo, io sono sempre contento perché io credo molto a un modello di sanità territoriale, però mi permetta, in qualche modo, che su questa discussione forse sarà utile ritornarci, io questa interrogazione l'avevo fatta prima che si aprisse la discussione sul nuovo PSSR, ma mi permetterò di ritornare quando discuteremo del PSSR.
Per cui, per il momento, non mi posso dichiarare soddisfatto perché sono molti gli impegni che avverranno nei tempi futuri, quindi finché non vedo, finché carta non canta Ruzzante non tace, ecco, mettiamola così.
PRESIDENTE
Assessore, per favore aumenti la velocità del Piano, perché è a verbale la dichiarazione del collega Ruzzante.
Interrogazione a risposta immediata n. 505 del 26 gennaio 2018 presentata dal Consigliere Fracasso relativa a "DGR N. 828/2016: PERCHÉ LA GIUNTA REGIONALE NON HA ANCORA EROGATO I CONTRIBUTI ALLE IMPRESE?"
"Premesso che:
- la Giunta regionale, con deliberazione n. 828 del 31 maggio 2016, ha approvato il bando per l'erogazione di contributi alle nuove imprese a valere sull'Azione 3.5.1 del POR FESR 2014-2020 "Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l'offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro finanza". Sub-Azione A "Aiuti agli investimenti delle Start Up";
- con il suddetto intervento si è inteso rafforzare il sistema imprenditoriale veneto, sostenendo l'avvio, l'insediamento e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali in grado di promuovere il ricambio e la diversificazione nel sistema produttivo;
- con decreto n. 140 del 15 novembre 2016 il Direttore della Direzione Industria Artigianato Commercio e Servizi ha approvato la graduatoria dei progetti ammessi al contributo.
Tenuto conto che:
- con riferimento ai termini di conclusione del progetto e di rendicontazione delle spese sostenute, il paragrafo 5.2 dell'Allegato A "Bando per l'erogazione di contributi alle nuove imprese" della DGR n. 828/2016 prevede che: "Il progetto ammesso all'agevolazione deve essere concluso ed operativo entro il termine perentorio del 15 giugno 2017... Entro il termine perentorio del 30 giugno 2017 deve essere presentata alla Regione la rendicontazione finale degli interventi agevolati, pena la decadenza dal contributo concesso con conseguente revoca totale dello stesso.";
- per venire incontro alle difficoltà segnalate sia dalle imprese che dai promotori la Giunta regionale con DGR n. 770 del 29 maggio 2017 ha stabilito "di prorogare al 15 settembre 2017 il termine previsto dal paragrafo 5.2 del bando per la conclusione dei progetti e al 29 settembre 2017 il termine previsto dal paragrafo 5.2 del bando per la presentazione della rendicontazione finale degli interventi agevolati";
- il paragrafo 14.9 del suddetto allegato A prevede che: "l'iter di esame dell'ammissibilità della spesa rendicontata è svolto nel rispetto della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni. La procedura istruttoria, comprensiva della fase di liquidazione del contributo, sarà completata entro 90 giorni dalla data di presentazione della domanda di erogazione.";
- il 28 dicembre scorso è scaduto il termine per la conclusione della procedura istruttoria e, ad oggi, le imprese beneficiarie che hanno presentato la rendicontazione e la domanda di erogazione non hanno ancora ricevuto il previsto contributo;
- il ritardo nella liquidazione del contributo sta mettendo in difficoltà economica le suddette imprese, in particolar modo le nuove start up che per realizzare gli investimenti si sono esposte finanziariamente, facendo affidamento sui tempi previsti per l'erogazione del contributo da parte della Regione.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
chiede all'Assessore allo sviluppo economico ed energia
per quale motivo non sono stati ancora erogati alle nuove imprese i contributi di cui alla DGR n. 828/2016".
PRESIDENTE
Il Consigliere la dà per illustrata, quindi diamo la parola direttamente all'assessore Marcato.
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie. Buongiorno a tutti.
"
La Giunta regionale, con deliberazione n. 828 del 31 maggio 2016, ha approvato il bando per l'erogazione di contributi alle nuove imprese a valere sull'Azione 3.5.1 del POR FESR 2014-2020 "Interventi di supporto alla nascita di nuove imprese sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso l'offerta di servizi, sia attraverso interventi di micro finanza", Sub-Azione A "Aiuti agli investimenti delle Start Up".
A seguito delle richieste pervenute da parte delle imprese ammesse al finanziamento, che avevano segnalato difficoltà nella realizzazione del proprio progetto imprenditoriale entro i termini previsti dal bando, ed al fine di favorire il corretto completamento degli interventi ed il massimo utilizzo delle risorse assegnate, con deliberazione n. 770 del 29 maggio 2017 la Giunta regionale ha prorogato al 29 settembre 2017 il termine per la presentazione della rendicontazione finale degli interventi agevolati, inizialmente fissato al 30 giugno 2017.
Il bando, al paragrafo 14.9, prevede che "L'iter di esame dell'ammissibilità della spesa rendicontata è svolto nel rispetto della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni. La procedura istruttoria, comprensiva della fase di liquidazione del contributo, sarà completata entro 90 giorni dalla data di presentazione della domanda di erogazione".
Ciò premesso, nell'ambito del consueto percorso di accompagnamento delle imprese nella realizzazione dei progetti imprenditoriali, al fine di agevolare la rendicontazione delle spese e la conseguente verifica da parte degli uffici, la competente Direzione Industria Artigianato Commercio e Servizi ha organizzato nei mesi di gennaio e febbraio 2017 una serie di incontri con le imprese beneficiarie con l'obiettivo di fornire istruzioni per la corretta rendicontazione delle spese sostenute.
Ciononostante le domande di erogazione del contributo sono pervenute in larga parte incomplete ovvero prive di parte della documentazione di supporto prescritta dal bando.
Tale circostanza ha impedito l'immediata erogazione dei contributi, determinando per contro l'obbligo, da parte del responsabile del procedimento, di comunicare, ai sensi dell'articolo 10 bis della legge n. 241 del 1990, i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza erogazione con conseguente interruzione dei termini del procedimento, che iniziano nuovamente a decorrere, in base alla legge, dalla data di presentazione delle osservazioni da parte del privato.
A ciò aggiungasi che, per ragioni contabili connesse alla chiusura dell'esercizio finanziario 2017 e all'approvazione del bilancio di previsione 2018, i pagamenti delle liquidazioni sono rimasti sospesi nel periodo compreso tra il 24 novembre 2017 e il 24 gennaio 2018.
Tutto ciò premesso, nonostante le difficoltà operative sopra rappresentate, si evidenzia che già nei primi mesi dell'anno in corso risultavano adottati provvedimenti di liquidazione per una percentuale di imprese superiore al 90% di quelle che hanno presentato la rendicontazione delle spese sostenute. Ad oggi le istruttorie sono state interamente completate. Tuttavia il procedimento, allo stato attuale, non può essere concluso per numero 4 istanze che hanno presentato maggiori criticità e per le quali la documentazione integrativa pervenuta non risulta ancora completa".
PRESIDENTE
Collega Fracasso, ha la parola.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Mi verrebbe da dire: tutto è bene quel che finisce bene, se non fosse finito appunto in tempi non previsti dalle procedure di bando e per i motivi per i quali avevo depositato questa interrogazione.
Mi fa piacere sapere che oltre il 90 per cento delle imprese nel corso di questo primo semestre ha ottenuto la liquidazione. Tuttavia mi sento ancora di sottolineare la necessità che le procedure di bando di presentazione dei progetti, rendicontazione e liquidazione, abbiano uno svolgimento quanto più rapido possibile.
Interrogazione a risposta immediata n. 596 del 18 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Guarda e Bartelle relativa a "MALGA DOMADOR (BL): RARO ESEMPLARE DI GALLO CEDRONE INVESTITO E UCCISO. QUALI MISURE PER RAFFORZARE LA TUTELA E GARANTIRE LA CONSERVAZIONE DELLE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE APPARTENENTI ALLA TIPICA FAUNA ALPINA IN VENETO?"
"Premesso che:
- lo scorso 6 maggio, lungo la strada chiusa, situata in zona di protezione speciale della Rete Natura 2000 dell'UE, che conduce a Malga Domador, nel territorio comunale di Alano di Piave (BL), un testimone oculare residente nella zona ha segnalato alle forze dell'ordine l'investimento con fuoristrada e l'uccisione di un gallo cedrone (Tetrao urogallus) da parte di due persone. Immediatamente dopo il fatto, sempre secondo la testimonianza, gli investitori hanno cercato di caricare a bordo del loro veicolo, e dunque di sottrarre, l'esemplare privo di vita;
- lo scorso 8 maggio anche la testata giornalistica regionale Raitre del Veneto ha segnalato l'episodio attraverso la propria pagina Facebook, postando il video del gallo cedrone, realizzato alcuni giorni prima del fatto (https://www.facebook.com/tgrveneto/videos/2150942035140019/) con la seguente descrizione: "Il gallo cedrone che vedete nel video è stato ucciso da un'auto a malga Domador, nel territorio di Alano di Piave nel bellunese. Per studiarne il comportamento la sezione bolognese dell'Ispra aveva in programma di fargli applicare un sensore. I carabinieri forestali di Feltre stanno indagando per individuare gli investitori";
- le due persone suddette sono state successivamente individuate dagli inquirenti.
Considerato che:
- l'art. 5 della Direttiva Uccelli 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici prevede (alla lettera d) "il divieto di disturbare gli uccelli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva";
- l'art. 6 della Direttiva Habitat riporta che "Gli Stati membri stabiliscono le misure di conservazione necessarie che implicano all'occorrenza appropriati piani di gestione";
- la legge regionale n. 157/92 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" prevede all'art. 30 comma 1 lettera g) "l'ammenda fino a lire 6.000.000 per chi abbatte, cattura o detiene esemplari appartenenti alla tipica fauna stanziale alpina, non contemplati nella lettera b), della quale sia vietato l'abbattimento". Il gallo cedrone fa parte della tipica fauna alpina di cui è vietata la caccia;
- l'art. 301 delle Misure per la Regione Biogeografica Alpina, contenute nell'Allegato A alla DGR n. 786 del 27/05/2016, con oggetto "Approvazione delle Misure di Conservazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della Rete Natura 2000. (Articolo 4, comma 4, della Direttiva 92/43/CEE)", indica così l'Ambito di conservazione per il gallo cedrone (Tetrao urogallus): "Gli interventi selvicolturali seguiranno i seguenti criteri generali, da circostanziare sulla base dei 1.tipi forestali di cui all'articolo 116, ovvero dei fattori di idoneità e di selezione dell'habitat, delle epoche e delle fasi vitali della specie: a)nelle arene di canto e nelle aree ad esse adiacenti, evitare tagli che asportino oltre il 25% della provvigione nell'arco di 20 anni, effettuando tagli saltuari per piccoli gruppi nei soprassuoli invecchiati, rispettando i posatoi e mantenendo le radure e le fessure, specialmente a valle di alberi dominanti; b)pianificare la realizzazione di interventi su siti idonei al canto, ma non ancora frequentati per questa attività; c)nei siti di covata effettuare tagli regolari e periodici, garantendo uno strato arbustivo irregolare, ma localmente denso con latifoglie eliofile e suffrutici; d)nei siti di presenza estiva, attuare interventi che favoriscano la struttura multiplana: i)nelle fustaie monoplane mantenere condizioni di copertura indicativamente comprese fra il 40 ed il 70% agendo se necessario anche sulla rinnovazione; ii)mantenere spazi privi di vegetazione arbustiva o rinnovazione nel sottobosco, che non dovrebbe occupare più del 15% della superficie, per piccoli nuclei, non troppo densi; iii)condurre modesti e localizzati prelievi, accompagnando la fustaia alle fasi stramature, se necessario prelevando le piante schiantate o prossime al crollo, che possono essere di ostacolo alla presenza della specie; iv)nelle fustaie multiplane intervenire con tagli di curazione o a gruppi, ricercando densità irregolari e aprendo buche alternate a piccoli gruppi di individui (3-5). La selezione delle specie forestali cercherà di privilegiare quelle maggiormente idonee per longevità (es. larice) e ramosità (es. larice, abete bianco); e)nei siti di presenza invernale, per quanto possibile, conservare abeti e pini, anche nelle formazioni di origine secondaria";
- nei mesi scorsi un gruppo di consiglieri regionali di opposizione, compreso lo scrivente, ha presentato una proposta di legge di modifica dell'articolo 7 della legge regionale 31 marzo 1992, n. 14 "Disciplina della viabilità silvopastorale", evidenziando che "(...) Da anni nel territorio veneto si rileva un uso indiscriminato dei mezzi motorizzati lungo i sentieri, le mulattiere, le strade agro-silvo-pastorali chiuse al pubblico transito. Le continue incursioni di moto, motoslitte e motociclette deturpano boschi e pascoli, ghiaioni, letti di torrenti e mettono a rischio 'incolumità di coloro che li percorrono a piedi, in bicicletta o a cavallo. I suddetti veicoli circolano in violazione del divieto previsto dalla vigente normativa regionale e molto spesso sono privi di targa identificativa, rendendo difficoltosa 'applicazione delle previste sanzioni ammnistrative. Con il presente progetto di legge si intende pertanto rafforzare le sanzioni previste dalla legge (...)".
Evidenziato che:
- la vicenda riportata in premessa fa emergere la necessità che il Veneto applichi da un lato in maniera più stringente la normativa vigente ed adotti contemporaneamente misure più incisive per la tutela e la conservazione della tipica fauna alpina di specie in via di estinzione, messe a repentaglio dalle aggressioni dell'uomo. Il caso del gallo cedrone è in questo senso esemplare: specie di uccello appartenente alla tipica fauna alpina, la sua sopravvivenza è compromessa proprio dall'uomo. Le decine di migliaia di persone che per tutto l'anno frequentano le zone montane, hanno mediamente una insufficiente cultura faunistica ed educazione ambientale. La loro presenza disturba la nidificazione che avviene a terra: la gallina cedrona (così chiamata in termini dialettali), spaventata dal continuo andirivieni umano, abbandona nido e prole e così la specie è destinata a estinguersi perché non si riproduce più;
- la vigilanza nelle strade montane chiuse al traffico risulta evidentemente insufficiente ed inefficace.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al Presidente della Giunta regionale
come, a fronte della situazione sopra descritta, intende procedere per rafforzare la tutela e garantire la conservazione delle specie in via di estinzione appartenenti alla tipica fauna alpina in Veneto".
PRESIDENTE
Prego, collega Zanoni, se vuole presentarla.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Si tratta di un fatto apparso sulle cronache locali, ma anche alla Rai regionale, dove appunto veniva data notizia che un raro esemplare di Gallo cedrone era stato investito e ucciso in una strada di montagna dove è vietata la percorrenza, a parte naturalmente a chi vi lavora, con l'uccisione di questo esemplare che poi è stato caricato in auto da questi due che erano a bordo di questo fuoristrada, residenti, tra l'altro, da successive indagini, in Provincia di Venezia, pare Mestre.
Questo è un fatto molto grave, perché questa è una specie in via di estinzione, è tutelata a livello di Unione Europea e in quell'area era vietato passare con le auto.
Tra l'altro, si tratta di un esemplare fotografato da molti e conosciuto da molti, in quanto era nel periodo riproduttivo e come specie si fa avvicinare anche a qualche metro, era nella cosiddetta arena di canto.
Siccome si parla di una specie rara, si parla di norme che possono essere fatte dalla Regione Veneto per tutelare maggiormente questo patrimonio faunistico, che tra l'altro è oggetto di interesse da parte di molti appassionati che, quindi, vanno e frequentano le nostre montagne, contribuendo anche a una presenza turistica in questo senso, tra l'altro ieri all'ordine del giorno della Terza Commissione c'era una modifica proprio della legge sui percorsi in montagna, si chiede appunto con questa interrogazione, a fronte della situazione sopra descritta come intende procedere per rafforzare la tutela e garantire la conservazione delle specie in via estinzione appartenenti alla tipica fauna alpina in Veneto. Grazie.
PRESIDENTE
Assessore Corazzari, prego.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Volevo osservare alcuni secondi di silenzio in memoria del dipartito Gallo cedrone.
"
I galliformi alpini svolgono un ruolo importante nella conservazione della natura in Europa. In ragione delle loro esigenze specifiche nei confronti delle caratteristiche ambientali (struttura ed estensione dell'habitat) sono riconosciuti quali ottimi indicatori della biodiversità locale e quindi "specie ombrello" degli ambienti in cui vivono. Le popolazioni dei Tetraonidi sulle Alpi hanno subito un graduale declino per diverse ragioni, quali la perdita il deterioramento e la frammentazione degli habitat, i cambiamenti climatici, la predazione, il pascolamento intensivo e il disturbo antropico dovuto alle attività turistiche.
Il gallo cedrone, Tetrao urogallus, è il più grande tra i tetraonidi; è nidificante, residente e privilegia boschi maturi di conifere, puri o misti di latifoglie.
La specie è oggi considerata particolarmente protetta dalla Direttiva Uccelli (Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e, secondo lo IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) specie Vulnerabile. Per tale ragione le azioni messe in atto a sua tutela riflettono, a livello locale, le indicazioni sovranazionali.
La specie, non oggetto di prelievo venatorio, è protetta attraverso:
• l'art. 5 della Direttiva Uccelli 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009, alla lettera d) "il divieto di disturbare gli uccelli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva";
• la Legge n. 157/92 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" prevede all'art. 30 comma 1 lettera g) "l'ammenda fino a lire 6.000.000 per chi abbatte, cattura o detiene esemplari appartenenti alla tipica fauna stanziale alpina, non contemplati nella lettera b), della quale sia vietato l'abbattimento";
• gli artt. 275, 276, 277, 294 e 298 delle Misure di Conservazione per la Regione Biogeografica Alpina, contenute nell'Allegato A alla DGR n. 786 del 27/05/2016 con oggetto "Approvazione delle Misure di Conservazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della Rete Natura 2000. (Articolo 4, comma 4, della Direttiva 92/43/CEE)" indicano le buone prassi e stabiliscono i divieti per determinate specie di uccelli, tra i quali il gallo cedrone;
• nello specifico, per l'Ambito di conservazione del gallo cedrone, l'art. 301 delle medesime Misure stabilisce i criteri generali da seguire per gli interventi selvicolturali;
Pertanto, la normativa comunitaria, nazionale e regionale, pone in essere un regime stringente di tutela delle specie protette, compreso il gallo cedrone.
In merito all'aspetto relativo alla viabilità silvo-pastorale, il riferimento normativo di base è la Legge Regionale n. 14 del 31 marzo 1992, la quale prevede che nei territori soggetti al vincolo idrogeologico e nei territori soggetti al vincolo di tutela ambientale la circolazione sulle strade silvo-pastorali sia interdetta ai veicoli a motore ad eccezione di alcune categorie di utenti (proprietari e affittuari dei fondi, addetti alla sorveglianza e all'assistenza sanitaria nonché coloro che devono transitare per motivi professionali)".
Io è qui che andrei a cercare il colpevole, caro collega.
"Sono escluse dall'applicazione della legge le strade adibite al pubblico transito e quelle a servizio delle abitazioni.
La Legge regionale sopra citata prevede inoltre che l'individuazione dell'elenco delle strade da assoggettare alla chiusura al traffico (art. 3) sia di competenza delle Unioni montane (in zona montana) sentiti i Comuni. La norma, infatti, lascia la discrezionalità agli enti del territorio (Comuni e Unioni montane) nell'imporre l'introduzione di divieti al transito su determinate infrastrutture a servizio del territorio agro silvo-pastorale.
Per la circolazione sulle strade silvo-pastorali con divieto di transito, gli utenti autorizzati devono essere dotati di un contrassegno rilasciato dal comune territorialmente competente. Inoltre, in base all'art. 4 comma 3 della LR 14/92, "il divieto di circolazione nelle strade silvo-pastorali è reso noto al pubblico mediante l'apposizione di un segnale stradale di divieto di transito riportante gli estremi della legge n.14/92, che può essere integrato da idonea barriera fissa disposta a cura del proprietario del fondo od eventuale Ente gestore".
L'aspetto della vigilanza è trattato all'art. 8 e rimanda alla LR n. 53/74 "Norme per la tutela di alcune specie della fauna inferiore e della flora e disciplina della raccolta dei funghi" che all'art. 16 recita: "Sono incaricati dell'osservanza della presente legge gli organi di sicurezza pubblica, nonché gli organi di polizia forestale, di vigilanza sulla caccia e sulla pesca, gli organi di polizia locale, e i custodi forestali dei Comuni e dei loro Consorzi e gli agenti giurati designati da Enti ed associazioni che abbiano per fine istituzionale la protezione della natura, del paesaggio e dell'ambiente, su autorizzazione della Giunta Regionale".
Con decreto del 27 luglio 2018 il Ministero dell'Ambiente ha designato "Zone speciali di conservazione" (Zsc) 96 Siti di importanza comunitaria (Sic) delle regioni biogeografiche alpina e continentale della Regione del Veneto, tra i quali il sito IT3230022 "Massiccio del Grappa", al quale l'area di Malga Domador appartiene.
La designazione delle Zsc è un passaggio fondamentale per la piena attuazione della Rete Natura 2000 perché garantisce l'entrata a pieno regime delle misure di conservazione specifiche adottate dalla Regione del Veneto con DGR 786 del 27 maggio 2016, e offre una maggiore sicurezza per la gestione della rete e il suo ruolo strategico finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo di arrestare la perdita di biodiversità in Europa.
Si evidenzia pertanto che, per la tutela delle specie protette appartenenti alla fauna alpina, la Giunta regionale del Veneto ha adottato tutte le misure necessarie di sua competenza, intese ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali dell'allegato I e delle specie dell'allegato II della Direttiva 92/43/CEE nonché delle specie di uccelli dell'allegato I della Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009, per la coerenza della rete Natura 2000 della regione biogeografica alpina.
Per quanto concerne la disciplina legislativa relativa alla viabilità silvo-pastorale, di cui alla LR 14/92, eventuali proposte di modifica possono essere iniziativa del Consiglio regionale del Veneto".
Quindi la Regione i propri adempimenti li ha compiuti, occorrerà avere controlli più stringenti in loco.
PRESIDENTE
Intende replicare, collega Zanoni? Prego, ha la parola.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Volevo, naturalmente, soffermarmi sulla battuta iniziale dell'Assessore e anche sul suo modo e tono sprezzante nei confronti di chi si occupa della tutela della fauna selvatica, visto che - e l'ho anche letto - ci sono delle leggi regionali, statali e anche comunitarie che tutelano questa fauna.
Una sensibilità quella dimostrata dall'Assessore che a mio avviso è inferiore a quella che dimostrano i bambini alle elementari, che per questi animali dimostrano una sensibilità sicuramente molto superiore alla sua, caro Assessore.
Tra l'altro, è evidente che lei fa parte di un partito, la Lega, che già dalle comunicazioni fatte ufficialmente ieri l'altro hanno dimostrato come della fauna selvatica e delle leggi, e addirittura delle sanzioni di carattere penale previste da leggi dello Stato, se ne fa un baffo. Tant'è vero che invece di condannare gravi episodi di bracconaggio addirittura questi vengono in qualche modo giustificati, cosa a mio avviso gravissima, e mi riferisco all'uccisione da parte di bracconieri di un lupo.
Non siete capaci di gestire neanche 40 lupi e volete 24 materie per quanto riguarda l'autonomia? Ma dove andremo a finire! Come la notizia che c'è oggi: in provincia di Belluno vengono feriti dei cervi e questi devono rimanere là agonizzanti, perché con le vostre strutture sanitarie non siete neanche capaci di mandare un medico veterinario a porre fine all'agonia di questi animali. E voi volete l'autonomia? Dopo avete in mente di gestirla come in questi casi?
Io dico che è veramente vergognoso il suo atteggiamento, il suo modo sprezzante nei confronti di chi, visto che mi ha chiamato collega per due volte, ha portato alla luce questo caso.
E sappia, caro Assessore, che chi mi ha avvisato di questo grave atto è stato tra l'altro un cacciatore, questo a dimostrazione di come lei è lontano anni luce dal territorio e dai suoi cittadini.
Interrogazione a risposta immediata n. 615 del 19 luglio 2018 presentata dal Consigliere Azzalin relativa a "GALÀ DEL CARNEVALE DI ROVIGO: IL PRESTIGIOSO TEATRO SOCIALE RIDOTTO A LUOGO DI FESTA, CENA E DISCOTECA A BENEFICIO DI VIP. LA GIUNTA CONDIVIDE QUESTO UTILIZZO DEL TEATRO E DEI FINANZIAMENTI REGIONALI?"
"
Premesso che:
- il Teatro Sociale di Rovigo è riconosciuto come Teatro di tradizione dall'art. 28 della Legge 800/67 e, da lungo tempo, rappresenta il fulcro dell'attività artistica cittadina oltre che essere centro produttore di spettacoli dal vivo. Il Teatro Sociale di Rovigo, luogo prezioso anche dal punto di vista architettonico, ha conquistato nei decenni stima, rispetto ed una posizione di prestigio nel panorama culturale nazionale;
- lo scorso 8 febbraio il Teatro Sociale di Rovigo ha fatto da cornice al primo Galà di Carnevale, organizzato dall'amministrazione comunale, ospitando una cena prima al Ridotto e trasformandosi in discoteca nella seconda parte della serata;
- stando alle loro stesse dichiarazioni pubbliche, riportate anche nel sito internet del Comune di Rovigo, l'obiettivo degli amministratori era quello di "aprire le porte del Teatro alla città anche attraverso momenti diversi che avvicinino ugualmente, le persone al nostro meraviglioso scrigno dell'arte e della cultura. È stato un successo - affermava l'assessore alla cultura - e non posso che essere soddisfatta";
- il suddetto Galà, come riporta il sito internet del Comune, ha fatto registrare "il tutto esaurito sia per la cena, con 80 posti previsti, che alla festa delle 22 con ulteriori 160 presenze, per un totale di 240 partecipanti".
Considerato che:
- il suddetto Galà, come testimoniato dalla rendicontazione resa dalla Fondazione Rovigo Cultura, ha comportato una spesa complessiva di 8.563 euro. Tra le voci di uscita più significative quella relativa al catering (3.000 euro), al gruppo musicale (1.952 euro), al servizio DJ (1.342 euro);
- pur essendo stato presentato come evento a scopo benefico, di fatto, visto l'evidente squilibrio tra entrate ed uscite, la somma destinata in beneficenza agli "Amici di Elena" ammonta a soli 1.000 euro. Tutto ciò attingendo alle risorse comunali con una modalità che appare anomala, ovvero attraverso la Fondazione Rovigo Cultura, partecipata e finanziata direttamente dalla Regione;
- contrariamente a quanto dichiarava l'amministrazione comunale di Rovigo, il suddetto Galà non è stato un momento di apertura alla città e ai suoi giovani ma si è rivelato una festa privata ad uso e consumo di una ristretta cerchia di VIP;
- l'evento sopra descritto non appare come il più appropriato dei biglietti da visita per la possibile candidatura di Rovigo a Capitale della Cultura;
- il prestigio artistico e culturale del Teatro Sociale di Rovigo non può essere compromesso da eventi di questa natura, peraltro organizzati e realizzati attingendo a fondi pubblici;
- la Regione Veneto eroga, anche a favore del Teatro Sociale di Rovigo, finanziamenti nell'ambito degli "Interventi per lo sviluppo, la diffusione e la valorizzazione delle attività di spettacolo", in base alla L.R. 5 settembre 1984, n. 52 . Ultimi in ordine di tempo, con CR n. 68 del 19 giugno 2018 sono stati destinati 40 mila euro per le attività al Teatro Sociale di Rovigo.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere regionale
chiede al Presidente della Giunta regionale
se il sopra descritto utilizzo del Teatro Sociale di Rovigo e dei relativi finanziamenti regionali rispondono alle finalità con le quali la Regione stanzia i propri fondi in ambito artistico e culturale".
PRESIDENTE
Io proseguirei, perché mi sembra un argomento interessante e anche la domanda posta, sempre con l'assessore Corazzari, in quanto il consigliere Azzalin ha presentato un'interrogazione che dice: "Galà di Carnevale di Rovigo: il prestigioso Teatro Sociale".
Prego, collega Azzalin, la vuole illustrare?
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
No, aspetto la risposta. Prego.
PRESIDENTE
Aspettiamo tutti la risposta.
Prego, collega.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Scusate, mi spiace che sia stato interpretato prima come un atteggiamento sprezzante, non era l'intenzione. Comunque non tutti sono dotati della medesima sensibilità.
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La Giunta Regionale con proprio provvedimento n. 1048 del 17 luglio 2018 avente ad oggetto "Interventi della Regione del Veneto per lo sviluppo, la diffusione e la valorizzazione delle attività di spettacolo. L.R. 5 settembre 1984, n. 52 , art. 13. - Iniziative dirette. Deliberazione n. 68/CR del 19.06.2018.", ha approvato, dopo aver acquisito il parere favorevole della III commissione consiliare in data 4 luglio 2018, il programma di iniziative dirette proposte da Enti, Istituzioni, Associazioni del territorio alle quali la Regione partecipa con un apporto finanziario.
Nell'ambito del programma di iniziative dirette, approvato con il succitato provvedimento, è stata disposta l'assegnazione di Euro 40.000,00= al Comune di Rovigo per la realizzazione del progetto "Attività al teatro sociale di Rovigo" relativo all'annualità 2018.
Il progetto succitato, proposto dal Comune di Rovigo in data 20 marzo 2018 ed acquisito al protocollo regionale con n. 107606 in pari data, prevede la realizzazione di un articolato programma con iniziative rivolte a diversi target di pubblico, ma con un'attenzione specifica al pubblico più giovane. Detto programma prevede interventi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e progetti specifici finalizzati ad avvicinare i giovani al mondo della lirica, del teatro, della musica e della danza. Il programma comprende altresì la stagione di prosa, con un cartellone che composto da sei titoli di grande spessore e la presenza di protagonisti di fama, spettacoli per le famiglie e tre appuntamenti di teatro al femminile, la Stagione di Danza con 6 spettacoli e la Stagione Concertistica con 6 concerti. Infine il progetto presentato contempla la rassegna Eventi Speciali 2018 che prevede 2 appuntamenti, il Primo Galà di Carnevale "Vestiti d'opera" in programma l'8 febbraio 2018 e "Inferno Parte I di Nekyia – viaggio per mare di notte" in programma il 23 febbraio 2018. Entrambi detti appuntamenti erano già stati realizzati al momento della presentazione da parte del Comune di Rovigo della proposta progettuale sopra dettagliata a valere sull'art. 13 della L.R. 52/84.
La proposta progettuale, complessivamente considerata e valutata, corrisponde alle finalità della L.R. 52/84 e risponde altresì ai criteri di valutazione delle iniziative dirette della Giunta regionale per lo sviluppo, la diffusione e la valorizzazione delle attività artistiche, musicali, teatrali approvati con Deliberazione di Giunta regionale n. 516 del 14 aprile 2017.
Nello specifico il Galà di Carnevale, iniziativa dal titolo "Vestiti d'opera", promossa dall'Assessorato alla cultura del Comune di Rovigo, in collaborazione con la Fondazione "Rovigo cultura", viene presentato come evento con finalità benefiche articolato in due momenti: un momento conviviale con musica dal vivo ed una festa in platea con sfilata di maschere ispirate ai grandi personaggi dell'opera. Il Comune di Rovigo, nell'istanza presentata, afferma che il Comune di Rovigo e la Fondazione "Rovigo cultura", promotori dell'iniziativa, hanno consegnato mille euro, ovvero parte del ricavato, all'associazione "Amici di Elena" che collabora con l'ospedale pediatrico di Rovigo, per la realizzazione di uno spettacolo teatrale al Teatro Studio destinato ai bimbi ricoverati".
PRESIDENTE
Collega Azzalin, per la replica, può dire se è soddisfatto o meno.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Allargo le braccia, Presidente, nel senso che sono assolutamente non soddisfatto, questa è una risposta notarile da parte dell'Amministrazione regionale, perché vi leggo io le cifre, perché se si faceva prima beneficenza era meglio.
Intanto non sta scritto nelle finalità della legge che io stanzi i fondi per far beneficenza. Che faccio iniziative che possono anche prevedere questo, questo lo posso pensare e ipotizzare e mettere in cantiere come un'Amministrazione Pubblica, ma nel caso di specie io spendo 10.000 euro per incassarne 4 e poi ne do 1.000 in beneficenza e utilizzo la migliore istituzione cittadina e la più tradizionale per una festa di pochi intimi e una cena, si sono spesi 3.000 euro per catering, 2.000 euro di spettacolo musicale, 1.500 di dj, eccetera, un incasso di 4.700 euro, incassi per beneficenza 275 euro, cioè il Comune poi e la Fondazione Rovigo cultura ha tirato fuori i soldi e questi hanno dato 1.000 euro di beneficenza.
L'entità delle cifre può far sorridere, rispetto alle cifre che a volte discutiamo qua, ma c'è un limite a tutto, questo è il problema. Nessuno discute che si possa aprire l'istituzione cittadina, lo si deve fare, ma non in questo modo, questo è un modo offensivo delle tradizioni culturali della città ed è un modo improprio di spendere i soldi pubblici.
Quindi, siccome hanno intenzione di rifarlo perché ormai si persevera e tutto, sarà mia cura aggiornare, riaggiornare questo Consiglio delle cose, da questo punto di vista, ma soprattutto attuando anche altre iniziative, a iniziare da quando avremo il parere sulla legge e sui fondi ripartiti dove andremo a spulciare allora il dettagliato programma perché se non ci si fida da questo punto di vista delle cose scritte è bene andare a una dettagliata disamina. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 604 del 21 giugno 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "PERSISTENTI PROBLEMI DI APPROVVIGIONAMENTO DEI PRODOTTI TERAPEUTICI A BASE DI CANNABIS: QUALE È LO STATO DELLE INIZIATIVE INDICATE DALLA GIUNTA REGIONALE NELL'AMBITO DELLA RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 529?"
"
Premesso che nella seduta consiliare del 27 marzo 2018, in sede di risposta alla interrogazione a risposta scritta n. 529 avente ad oggetto "LA GIUNTA REGIONALE È A CONOSCENZA DELLE DIFFICOLTÀ DI REPERIMENTO DEI PRODOTTI A BASE DI CANNABIS TERAPEUTICA?", l'Assessore regionale competente confermava le difficoltà di reperimento dei prodotti terapeutici a base di cannabis e, per quel che concerne il secondo ("2) rispetto a tale difficoltà di reperimento abbia o meno e intenzione di intervenire in tempi brevi" e il terzo ("3) per quel che concerne il reperimento di farmaci a base di cannabinoidi per il trattamento di indicazioni terapeutiche diverse da quelle coperte dal servizio sanitario, abbia o meno intenzione di intervenire anche attraverso l'integrazione e la modifica delle Linee Guida adottate DGR n. 1428 del 15 settembre 2016" dei quesiti posti, notiziava che "in considerazione della nota difficoltà di reperimento, lo SCFM ha avviato la procedura di gara (pubblicata sul sito dell'Agenzia Industrie Difesa) per la fornitura a livello nazionale di 100 Kg di infiorescenze di cannabis ad uso medico di grado farmaceutico. In aggiunta le Aziende ULSS potenzieranno i canali informativi sui propri siti aziendali e individueranno, quale referente per informazioni/quesiti in merito alle preparazioni a base di cannabis, il servizio farmaceutico territoriale. La situazione di carenza dei prodotti a base di Cannabis sarà altresì maggiormente evidenziata sul sito istituzionale della Regione Veneto" e che "alla luce della Legge n.72/2017, il Gruppo Tecnico di lavoro, individuato da ultimo con Decreto del Direttore Generale dell'Area sanità e sociale n. 72 del 16.6.2017, e riunitosi in data 26.2.2018, ha stabilito che saranno riviste le linee di indirizzo regionali con una produzione di raccomandazioni basate sull'Evidence Based Medicine per le indicazioni previste dall'allegato tecnico del DM 9.11.2015 (nelle more della revisione);
Rilevato che sono giunte ulteriori e recenti segnalazioni riguardanti la persistenza di rilevanti criticità nell'approvvigionamento e somministrazione ai pazienti dei prodotti terapeutici a base di cannabis nell'ambito dell'Azienda ULSS 5; in tale contesto sono state scarse o addirittura inesistenti le risposte fornite degli organi competenti alle richieste di informazioni legittimamente avanzate dai soggetti in terapia;
Considerato quanto espresso con le risposte ai quesiti 2) e 3) di cui alla interrogazione a risposta scritta n. 529, ove è fatto specifico riferimento a interventi avviati (bandi di gara) o da avviarsi (potenziamento dei canali informativi; rivisitazione delle linee di indirizzo regionali) a fronte della nota difficoltà di reperimento dei prodotti terapeutici a base di cannabis;
Il sottoscritto consigliere
interroga l'Assessore regionale alla Sanità
per conoscere lo stato degli interventi indicati nell'ambito delle risposte afferenti ai quesiti 2 ) e 3) di cui alla interrogazione a risposta scritta n.529".
PRESIDENTE
Rientriamo con l'Assessore Coletto, a cui abbiamo lasciato un po' di respiro, con un'interrogazione presentata dal Consigliere Ruzzante, quindi io mi appello alla presentazione urgente, come detto prima, del Piano. Parliamo della 604 del 21 giugno, oggetto: "Persistenti problemi di approvvigionamento di prodotti terapeutici a base di cannabis".
Prego, collega, se la vuole illustrare.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Trenta secondi per spiegare perché. Avevo già fatto un'interrogazione, l'Assessore mi aveva risposto, mi ero dichiarato assolutamente soddisfatto per la risposta; purtroppo, a distanza di qualche mese, siamo tornati punto a capo.
In quella risposta - lo rammento a lei - mi aveva parlato di un nuovo bando per garantire la continuità nell'approvvigionamento di questi prodotti, che sono prodotti importanti, adesso non voglio star qui a entrare sugli aspetti sanitari, ma i prodotti a base di cannabis per alcune malattie sono assolutamente essenziali e fondamentali.
Non riesco a capire perché continuiamo ad avere questi problemi di approvvigionamenti. Quando mi vengono segnalati, Assessore, lei può star certo, vuol dire che c'è qualche paziente dall'altro lato che non ha ricevuto questi prodotti, è rimasto senza per alcuni giorni, per alcune settimane, e quindi si lamenta, mi arrivano sul mio tavolo e io faccio l'interrogazione, perché non capisco come mai è l'unico prodotto sul quale ancora continuano a esserci questi problemi di approvvigionamento.
Se è in grado di darmi una risposta, spero che sia ultimativa e che riusciamo a risolvere una volta per tutte.
PRESIDENTE
Assessore Coletto, a lei per la risposta.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"Premesso che
- con D.G.R. n.545 del 21.3.2018 si procedeva a riassumere gli interventi posti in atto dalla Regione alla luce di una situazione di carenza di infiorescenze di cannabis sul territorio nazionale che interessava tanto il prodotto nazionale Cannabis FM2, tanto i prodotti di importazione dall'Olanda;
- in riferimento al quesito 2), di cui alla D.G.R. sopra citata, nel richiamare quanto comunicato dal Ministero della Salute, si precisa che la procedura di gara avviata dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM) serviva ad acquisire ulteriori quote stimate dalle Regioni, di infiorescenze di cannabis ad uso medico, oltre a quelle già previste per l'anno 2018, e necessarie per il solo trimestre dicembre 2017 - febbraio 2018. Si segnala che in Regione Veneto, il totale acquistato da SCFM, grossisti e di importazione è stato di 9,5 kg per l'anno 2017, mentre nel primo trimestre 2018 è stato pari a 3,5 kg e nel secondo trimestre pari a 8,5 kg: questo trend in rapido aumento, unitamente ad analoghe situazioni che si stanno verificando anche nelle altre regioni, spiega il perdurare delle difficoltà di approvvigionamento;
- in aggiunta, la situazione di ridotta disponibilità dei prodotti a base di Cannabis, nonché le indicazioni rimborsate in applicazione al Decreto del Ministero della Salute del 9 Novembre 2015, sono state evidenziate sul sito istituzionale della Regione Veneto, http://www.regione.veneto.it/web/sanita/assistenzafarmaceutica, invitando le aziende sanitarie regionali ad inserire la stessa informativa, rivolta ai cittadini, sui propri siti aziendali;
- si precisa inoltre che la Regione , in data 9.4.2018 ha convocato una riunione tecnica rivolta ai farmacisti preparatori, finalizzata a discutere gli aspetti tecnici correlati all'allestimento dell'estratto in olio a base di cannabis. La riunione ha previsto pertanto la partecipazione delle uniche due farmacie ospedaliere che ad oggi allestiscono l'estratto in olio a base di cannabis (AULSS2 Ospedale di Treviso e l'Azienda Ospedaliera di Verona), insieme ad un esperto di preparazioni e allestimenti farmaceutici dell'Università degli studi di Padova. Dalla riunione è emerso in particolare come l'estratto in olio, che fornisce un quantitativo certo di tetraidrocannabinolo (THC) e di cannabidiolo (CBD) –componenti farmacologicamente attivi- rispetto al decotto, permette di trattare un numero molto maggiore di pazienti, a parità di materia prima. Pertanto la Regione, vista la situazione di ridotta disponibilità di materia prima, sta definendo un percorso che preveda di indirizzare la prescrizione medica verso la forma farmaceutica dell'estratto in olio, laddove possibile e secondo giudizio dello stesso medico, e di potenziare la produzione dello stesso presso le farmacie ospedaliere che già lo allestiscono;
- a fronte di una ripresa nel primo quadrimestre del 2018, delle consegne dei prodotti a base di Cannabis agli ospedali ed alle farmacie richiedenti, in data 04.05.18 la Regione ha avviato una seconda ricognizione presso le aziende sanitarie regionali che ha tuttavia nuovamente evidenziato la presenza di ordini inevasi, oppure di consegne di quantitativi inferiori rispetto all'ordinato, sia per il prodotto nazionale che per quelli di importazioni. Pertanto la Direzione Farmaceutico- Protesica-Dispositivi Medici intende continuare a monitorare la situazione periodicamente e almeno fino a fine anno; in aggiunta la situazione in Regione Veneto, così come rilevata al mese di maggio 2018, è stata inoltrata per seguito di competenza all'Ufficio Centrale Stupefacenti in data 19.6.2018;
- la Regione ha altresì segnalato allo SCFM che sia nel 2017 che nel 2018 gli ordini inoltrati da alcune Farmacie Ospedaliere sono stati evasi solo parzialmente.
- in riferimento al quesito 3), di cui alla predetta D.G.R., si precisa che la revisione delle Linee di indirizzo di cui all'allegato A alla D.G.R. n. 1428 del 15.9.2016 ad oggetto "Linee di indirizzo per l'utilizzo dei medicinali a base di cannabinoidi nella Regione Veneto Legge regionale 28 settembre 2012, n. 38 - aggiornamento a luglio 2016", necessita di una complessiva revisione della letteratura medico-scientifica ad oggi disponibile che tenga conto della qualità delle evidenze, col fine ultimo di rendere disponibili ai pazienti solo trattamenti che presentino sufficienti prove di efficacia e sicurezza, cercando di non creare false aspettative nelle terapie laddove non sono disponibili dati scientifici, e che pertanto necessita di una tempistica congrua.
Tutto ciò premesso:
- la Regione, visto il perdurare di ridotte disponibilità di materia prima a base di Cannabis, sta definendo un percorso che preveda di indirizzare la prescrizione medica verso la forma farmaceutica dell'estratto in olio, laddove possibile e secondo giudizio dello stesso medico, e di potenziare la produzione dello stesso presso le farmacie ospedaliere che già lo allestiscono. Ha altresì evidenziato la problematica sul proprio sito;
- è in fase di finalizzazione la revisione della letteratura medico-scientifica che determinerà un conseguente possibile aggiornamento delle Linee Guida regionali, di cui all'allegato A alla D.G.R. n. 1428/2016.
In conclusione è possibile affermare che la carenza di Cannabis è un problema di carattere nazionale in quanto sia la produzione nazionale attraverso lo SCFM che le importazioni dall'estero risultano contingentate.
Due Farmacie Ospedaliere in Veneto si sono attivate per preparare una formulazione particolare (oleolita) che consente di produrre formulazioni magistrali utilizzando quantità minori di cannabis, a parità di risultati terapeutici.
Di tutto ciò è stata data informazione sul sito istituzionale della Regione del veneto ed è stato richiesto alle Asl di fare altrettanto".
Lascio agli atti e la consegno al consigliere. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Prego, collega Ruzzante, per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Io mi auguro che questa ultima parte possa contenere, in qualche modo, una soluzione, anche gli incontri tecnici che si sono verificati tra le persone esperte in questa materia possano produrre un aumento della produzione e soprattutto della parte relativa alle indicazioni terapeutiche che, quindi, siano prodotti assolutamente in linea con quanto richiesto dal punto di vista medico.
Mi rimane veramente una perplessità rispetto a questa materia, non riguarda solo la Regione Veneto ma riguarda tutte le Regioni. Faccio notare che quasi in tutte le Regioni si sono fatte leggi per la possibilità di utilizzare cannabis a livello terapeutico; la cosa incredibile è che andiamo ad importare dall'Olanda prodotti che potrebbero tranquillamente, anche rendendo la cosa interessante dal punto di vista occupazionale, dal punto di vista lavorativo, essere realizzati direttamente in Italia, cioè non abbiamo bisogno di andare in Olanda.
È veramente incredibile che su questo non riusciamo definitivamente a risolvere un problema, che è quello della cannabis terapeutica, visto che le richieste che sono anche emerse nella sua risposta sono in netto aumento, perché purtroppo le malattie che generano la necessità dell'uso di questa sostanza sono in incremento purtroppo e sono malattie particolarmente gravi anche fra l'altro, quindi questo farmaco è assolutamente un farmaco che migliora la qualità della vita delle persone che ne hanno bisogno.
Io mi auguro di non dover più fare interrogazioni di questo tipo e mi auspico che si arrivi a una soluzione che potrebbe risolvere il problema qui e ora, qui nel Veneto, qui in Italia, senza dover ricorrere a importazioni costosissime e che rappresentano uno spreco di denaro, oltre che uno spreco di possibilità di posti di lavoro.
Interrogazione a risposta immediata n. 483 del 5 dicembre 2017 presentata dalla Consigliera Bartelle relativa a "COME INTENDE, LA REGIONE, RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA MANCANZA DI DOSE DI VACCINO ANTITETANICO?"
"Premesso che:
- la stampa locale (Gazzettino di Treviso del 04.12.2017 pag. III) riferisce che presso l'Ospedale di Conegliano (TV) "come nel resto del Veneto" il vaccino antitetanico è terminato;
- risulta inoltre che una cittadina veneta di Sernaglia della Battaglia (TV) si sarebbe vista rifiutare il vaccino dal PS del predetto Ospedale e sarebbe stata invitata ad acquistare la dose in Farmacia;
- la criticità evidenziata si riflette anche sul piano della prevenzione in quanto chi deve fare il "richiamo" è costretto ad accettare una dose bivalente, tetano e difterite, quantunque non abbia interesse alla profilassi per la seconda e ciò perché, come detto, le dosi di vaccino per il solo tetano sono terminate.
Considerato che, il tasso di mortalità del tetano è pari al 45% e che pertanto la questione riveste il carattere dell'emergenza.
La sottoscritta Consigliera
interroga la Giunta regionale
per sapere quali azioni intenda porre in essere la Regione per risolvere la situazione illustrata".
PRESIDENTE
Prego, collega Bartelle.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie. Sto andando a memoria, perché non ho sottomano l'interrogazione, ma credo che la memoria mi assista bene. Il 5 dicembre 2017 abbiamo presentato questa interrogazione perché finalmente è all'evidenza pubblica su tutti i giornali regionali il fatto che non si trova più il vaccino per il tetano, quindi le persone sia i pronti soccorsi che nelle farmacie non riuscivano e non riescono tuttora a trovare ed acquistare il vaccino in caso di sospetta infezione o per il richiamo alla stessa. Scusi, "la sospetta infezione" la cancelliamo, perché altrimenti andiamo fuori regola e l'Assessore mi tira subito le orecchie. Comunque, non riusciamo a trovare le dosi per i richiami.
Io chiedo come mai sia successo, come mai le uniche dosi che si trovavano erano in combinata con altre vaccinazioni bivalenti, mi sembra che si chiamano, come mai siamo arrivati a questa situazione, cosa che ho sperimentato anche in prima persona, perché sono una persona normale, che va normalmente nei pronti soccorsi e negli ospedali a chiedere quello che chiedono tutti i cittadini e non ha assolutamente situazioni di privilegio in questo, anzi attende una visita oculistica prenotata mesi fa, per il 19 di luglio del 2019.
PRESIDENTE
Prego, collega Assessore. Le raccomando il fatto di essere conciso.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"A seguito delle ripetute segnalazioni, da parte di cittadini e operatori sanitari, circa la difficoltà a reperire il vaccino anti-tetanico monovalente sul territorio nazionale, il Ministero della Salute, sentito anche il parere del Gruppo Tecnico Consultivo Nazionale sulle Vaccinazioni – NITAG, ha ritenuto opportuno fornire alcune precisazioni sul tema, adottando la Circolare prot. n. 20024 del 03/07/2018,"Indicazioni in merito alla vaccinazione anti-tetanica", che è stata trasmessa dalla Regione del Veneto – Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria alle Aziende ULSS ed Ospedaliere con nota prot. n. 332386 del 08/08/2018.
Nella citata Circolare il Ministero della Salute, al fine di garantire ai cittadini un'adeguata profilassi antitetanica, pre o post esposizione, ha affermato che il ciclo di base e gli eventuali richiami possono essere effettuati anche impiegando vaccini multi-componenti contenenti la componente anti-tetanica, nelle varie combinazioni disponibili (ad esempio, con la componente difterica e quella pertussica), a seconda dell'età del soggetto e del suo stato immunitario nei confronti delle altre malattie prevenibili con vaccinazione.
Nella Circolare si sottolinea che tali combinazioni sono preferibili al vaccino monocomponente anti-tetano, in quanto il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019 raccomanda, nei soggetti adulti, il richiamo con una dose di vaccino dTpa ogni 10 anni, al fine di garantire una protezione immunitaria anche nei confronti di difterite e pertosse.
Pertanto, conclude il Ministero, qualunque accesso al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) (Servizi Vaccinali, Pronto Soccorso, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta), che comporti la necessità di una profilassi anti-tetanica, pre o post esposizione, deve essere considerato una opportunità per offrire o promuovere il vaccino combinato e che tali combinazioni possono essere usate in sicurezza anche in soggetti in cui lo stato vaccinale sia sconosciuto o abbiano già ricevuto una dose di vaccino contro difterite o pertosse negli ultimi 5-10 anni.
Pertanto, si ritiene che le disposizioni regionali e nazionali riguardanti tale tematica rispondano alle indicazioni ministeriali impartite con la circolare recentemente pervenuta".
PRESIDENTE
Se intende replicare, collega, ha la parola.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie. Assolutamente sì che intendo replicare, perché non è stata risposta, a mio avviso, alla domanda che ho posto.
Implicitamente dalla risposta che lei mi ha dato, posso dedurre che non saranno disponibili, non sono presenti in questo momento, e gliela do come verità assoluta, perché prima di iniziare la seduta ho chiamato un paio di farmacie nella mia provincia e altre fuori della mia provincia appunto per affermare quanto sto affermando, il fatto che non siano presenti nelle farmacie i vaccini, in nessuna delle due formulazioni.
Lei con la sua risposta mi ha detto che probabilmente, anzi, con quale una quasi certezza assoluta, non li troveremo mai più come singolo vaccino ma soltanto nella forma bivalente.
Io vorrei riportare assolutamente l'aspetto sul fatto che ancora adesso in Italia abbiamo la libertà di cura. Se abbiamo deciso che non esiste più e che ci dobbiamo vaccinare in una certa maniera ditelo e la finiamo qua, però ancora adesso ritengo che io possa poter scegliere se vaccinarsi per una, per due o per tre malattie, senza dover essere obbligata a farmi cose che magari non vanno bene per la mia persona.
Quindi io sto chiedendo la possibilità e l'opportunità che i cittadini possono avere in maniera unica, il discorso del vaccino per il tetano. Non ritengo che sia una risposta, anche se ufficiale, che sia corretto rispondere così alla cittadinanza. La ringrazio.
PRESIDENTE
Lasciamo respirare ancora per un attimo, prima di riprenderlo, l'Assessore Coletto, e passiamo nel frattempo a un'interrogazione scritta.
PUNTO
7 |
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZOTTIS, PIGOZZO, AZZALIN E SALEMI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "VIA DEL MARE: IL PRESIDENTE ZAIA RILANCIA L'OPERA MA SULLA REVISIONE DEL PROJECT FINANCING NON FORNISCE ALCUNA INFORMAZIONE. QUALE SONO LE MODIFICHE PROGETTUALI E QUALI LE FONTI DI FINANZIAMENTO PER LA REALIZZAZIONE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 598)
"Premesso che:
- la cosiddetta "Via del Mare A4-Jesolo" è una delle opere viarie più attese nella nostra Regione. È stata infatti concepita per risolvere gli annosi problemi di viabilità che insistono lungo le attuali arterie stradali del litorale veneziano e per rispondere alle inderogabili esigenze sul fronte della sicurezza stradale. La suddetta opera va inoltre considerata come cruciale per ridare impulso e sostegno al comparto economico del turismo della nostra Regione, settore vitale per migliaia di imprese e famiglie venete;
- negli ultimi anni il progetto della "Via del Mare" ha subito un brusco rallentamento. La scelta della Giunta regionale di realizzarlo attraverso la formula del project financing ha infatti aperto uno scenario di forti incertezze. Malgrado gli appelli, i ricorsi e le richieste di chiarimenti sulle criticità provenienti da istituzioni locali e rappresentanti di categoria, sono rimasti senza una ragionevole spiegazione i motivi per cui si è optato per un piano oneroso in termini economici e di impatto ambientale;
- le ripercussioni dell'inchiesta giudiziaria sul Sistema Mo.se. hanno coinvolto pesantemente anche alcuni singoli soggetti legati al progetto della "Via del Mare" attraverso le società "Adria Infrastrutture S.p.A.", "Strade del Mare S.p.A." ed il consorzio "Via del mare" che avevano ottenuto dalla Giunta regionale (Dgr. n. 988/2009) il riconoscimento del pubblico interesse per il loro progetto preliminare sulla "Treviso-mare", oltre alla qualifica di soggetti promotori con facoltà di esercitare il diritto prelazione. A seguito di questi sviluppi, benché con notevole ritardo rispetto alle ripetute sollecitazioni provenienti anche dagli scriventi, nel gennaio 2015 la Giunta regionale ha deciso di sospendere tutte le procedure collegate al progetto;
- parallelamente alla sospensione del suddetto progetto, e anche a seguito delle pressanti richieste provenienti dal gruppo consiliare di appartenenza degli scriventi, la Giunta regionale ha avviato un processo di revisione di tutti i project financing, incluso quello relativo alla "Via del Mare".
Considerato che nei giorni scorsi il Presidente della Giunta regionale ha rilanciato pubblicamente la realizzazione dell'opera suddetta ma, a distanza di tre anni dalla sopra citata revisione, la Giunta non ha ancora fornito alcuna informazione circa le conclusioni concernenti il progetto per la "Via del Mare".
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al Presidente della Giunta regionale
1) quali sono le conclusioni inerenti alla revisione del project financing relativo alla "Via del Mare"?
2) il progetto originario della "Via del Mare" verrà modificato rispondendo in modo efficace alle esigenze di raccordo scorrevole e sicuro tra le località balneari di Jesolo e Cavallino?
3) quali saranno le fonti di finanziamento per la realizzazione della "Via del Mare"?"
PRESIDENTE
Risponde, al posto della collega De Berti, il collega Corazzari.
Prego, collega Zottis, se la vuole illustrare.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
L'interrogazione chiedeva semplicemente delle delucidazioni in merito all'opera cosiddetta Via del Mare, sulla base anche di alcune dichiarazioni di stampa che erano emerse da parte del Presidente Zaia. In parte alcune risposte sono contenute nella delibera di Giunta di qualche settimana fa, però non sono assolutamente esaustive rispetto né ai tempi, né alle domande che poi vengono poste nell'interrogazione in merito a quelle che sono le dichiarazioni, in merito ai tempi, in merito alle modalità di realizzazione e anche alle richieste a cui era stata data, almeno verbalmente, risposta positiva di continuare con un'eventuale opera verso Cavallino. Grazie.
PRESIDENTE
Prego, collega Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
"
In data 02.04.2007 la Società "Adria Infrastrutture S.p.A.", la Società "Strade del Mare S.p.A." e il Consorzio "Via del Mare", in qualità di proponenti, hanno congiuntamente presentato alla Regione del Veneto una proposta di finanza di progetto ai sensi del D.Lgs. n. 163/2006, art. 153 e della L.R. n. 15/2002 , per la progettazione, costruzione ed esercizio della Superstrada a pedaggio denominata "Via del Mare: collegamento A4 – Jesolo e litorali". Al termine della procedura di valutazione delle proposte pervenute, la Giunta Regionale con D.G.R. n. 988 del 21.04.2009, ha riconosciuto il pubblico interesse della proposta.
Il CIPE, con delibera n. 56 del 30.04.2012, ha quindi approvato il progetto preliminare e ha altresì dichiarato la compatibilità ambientale dell'opera.
Successivamente, il CIPE, con delibera n. 20 del 18.04.2014, ha valutato favorevolmente, con prescrizioni, lo schema di convenzione dell'intervento unitamente ai relativi allegati. Tuttavia, la Corte dei Conti con deliberazione depositata in data 16.12.2014, ha ricusato il visto alla suddetta delibera CIPE.
Nel frattempo la Giunta Regionale ha avviato la relativa gara di concessione poi sospesa con successiva D.G.R. n. 89 del 27.01.2015.
A seguito della L.R. n. 15/2015 , l'intervento in argomento è stato individuato tra quelli da sottoporre in via prioritaria alla procedura di revisione e verifica di sostenibilità prevista dall'art. 4 della anzidetta Legge regionale. Il Comitato Scientifico, all'uopo riattivato, ha avviato l'esame della documentazione inerente l'intervento in argomento, evidenziando in particolare la necessità di approfondire in primis, per rilievo e preliminare ad ogni altra valutazione, la valenza e gli effetti del visto ricusato dalla Corte dei Conti sulla deliberazione del CIPE n. 20/2014 e le conseguenze del mancato riavvio della procedura da parte dello Stato.
A seguito di interlocuzioni con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Giunta Regionale è pervenuta all'approvazione della D.G.R. n. 1183 del 07.08.2018, con la quale ha confermato la disponibilità a superare, per quanto di propria competenza, i rilievi formulati dalla Corte dei Conti ed ha stabilito che la valutazione in merito alla sostenibilità economico-finanziaria delle proposte presentate dai concorrenti in sede di gara, potrà avvenire solo a seguito del superamento della ricusazione del visto formulato dalla Corte dei Conti stessa; con nota del 08.08.2018 la delibera è stata inviata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, cui competono le successive azioni ai fini del perfezionamento dell'iter approvativo.
Pertanto, la procedura di finanza di progetto avviata nel 2007 è tuttora in corso secondo il progetto esaminato ed approvato dal CIPE nel 2012 ed il relativo finanziamento è in capo ai soggetti promotori che hanno presentato le proprie offerte in sede di gara".
PRESIDENTE
Prego, collega Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Non mi ritengo soddisfatta, nel senso che non risponde a nessuna delle tre domande che erano state poste all'interno dell'interrogazione in cui si diceva quali sono le conclusioni inerenti la revisione del project. In parte ha risposto, ma siamo ancora in attesa che venga data risposta completa da parte di tutti gli Enti e, quindi, si evince che c'è la volontà da parte della Regione di andare avanti, ma l'impossibilità di procedere, dopodiché non è chiaro il confronto tra concorrenti quando c'era già a chi era stata affidata la questione.
Il progetto poi originario della Via del Mare verrà modificato rispondendo a quelle che sono le richieste di Jesolo e Cavallino? A questa domanda non è stata data nessun tipo di risposta e penso che non possa neanche essere data in questo momento, però erano apparsi degli articoli in cui, invece, si diceva il contrario.
Quali saranno le fonti di finanziamento? Rimane quindi in vigore il project financing così come previsto fin dall'inizio ma senza nessuna sicurezza di poter procedere, almeno finché non ci sono le risposte da parte degli Enti, quindi di conseguenza nessuna certezza sui tempi. Questo si evince dalla risposta molto parziale che ho ricevuto oggi. Quindi mi auguro che prima di fare ulteriori enunciazioni sulla stampa ci pensiamo molto bene e la smettiamo di illudere che le cose vengano fatte in tempi brevi quando non siamo nelle possibilità tecniche di farlo, e sarebbe il caso anche di approfondire la questione. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 617 del 25 luglio 2018 presentata dai Consiglieri Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel relativa a "EMERGENZA FEBBRE DEL NILO, QUALI MISURE HA ADOTTATO LA REGIONE?"
"Premesso che:
- il Gazzettino di Rovigo di oggi 25.07.2018 riferisce che dall'inizio di luglio nella Provincia di Rovigo si sono già verificati 5 casi di febbre del Nilo, in particolare si parla di un 70enne di Gaiba (RO) in condizioni critiche;
- la malattia è presente nella Provincia di Rovigo almeno dal 2015, in quell'anno infatti un 80enne di Lendinara (RO) perse la vita a causa della febbre del Nilo.
- risulta pertanto palese che la febbre del Nilo è una malattia in grado di mettere in serio pericolo la salute dei cittadini rodigini e di tutti i veneti in generale ed è inaccettabile la sua presenza - da almeno tre anni - in una regione come il Veneto il cui sistema sanitario è portato in palmo di mano dalla Giunta regionale.
Tutto ciò premesso la sottoscritta Consigliera
interroga la Giunta regionale
per sapere quali misure concrete ha messo ed intende porre in essere per eliminare definitivamente la febbre del Nilo dalla Provincia di Rovigo e dalla regione Veneto in generale".
PRESIDENTE
Chi intende illustrarla? Nessuno? La collega Bartelle si è iscritta. Prego, ha la parola.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie. Io credo che qualsiasi parola sarebbe fuori luogo su questa situazione che è urgentissima, pesantissima e gravissima. Uso il superlativo assoluto perché è anche di oggi il fatto che ci sono numeri evidenti, non solo nella provincia di Rovigo ma in tutte le province interessate, ogni giorno scopriamo nuovi numeri di persone infette da questa terribile malattia.
E' saltato il concetto che questa malattia colpiva soltanto le persone anziane, le persone debilitate, le persone più deboli, perché assistiamo sempre più spesso a casi di persone giovani, minorenni, quarantenni, perciò persone che tecnicamente dovrebbero essere nel momento di massima salute.
Adesso, con attenzione e interesse, ascolterò quanto ci dirà l'Assessore.
PRESIDENTE
Prego, collega.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"Dal 2008, anno in cui si sono manifestati i primi casi di West-Nile nei cavalli e nell'uomo, la Regione Veneto ha adottato un proprio "Piano regionale sorveglianza integrata e misure di lotta ai vettori" nel quale sono descritte le attività che ULSS, Comuni e Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) svolgono in campo medico e veterinario, comprese quelle di controllo ordinario e straordinario delle zanzare. Il Piano, il bollettino epidemiologico settimanale e il materiale informativo per la popolazione sono reperibili sul sito della Regione Veneto: https://www.regione.veneto.it/web/sanita/igiene-e-sanita-pubblica.
Premesso che è impossibile eradicare le zanzare della specie Culex pipiens che trasmettono l'infezione da virus West Nile, in quanto non è possibile prevenire l'infezione nei volatili selvatici, serbatoi del virus, e non è disponibile un vaccino per l'uomo, gli sforzi sono volti a ridurre la densità delle zanzare effettuando periodici interventi larvicidi nei siti di deposizione e sviluppo delle uova (caditoie e fossati). Il trattamento adulticida va effettuato solo in caso di focolaio da WNV, oppure anche a seguito di singolo caso umano in ambito urbano, per un raggio di 200 metri dalla sua abitazione.
Le misure messe in atto dalla Regione Veneto si possono di seguito riassumere:
• Predisposizione annuale di un "Piano regionale di sorveglianza integrata e misure di lotta ai vettori", che prevede tra l'altro, interventi routinari di disinfestazione e controllo dei focolai larvali da parte dei Comuni, da effettuarsi regolarmente per tutta la stagione primaverile-estiva, e inoltre interventi di disinfestazione adulticida nelle aree e nei contesti frequentati da un elevato numero di persone come sagre, manifestazioni sportive, eventi culturali, etc. I Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ULSS effettuano sopralluoghi per la valutazione di efficacia della disinfestazione e coordinano gli interventi di disinfestazione straordinaria in presenza di casi umani di infezione da WNV. Per gli interventi di disinfestazione straordinaria è previsto un finanziamento regionale ad hoc predisposto dall'Area Sanità e Sociale.
• Sorveglianza della diffusione del virus West-Nile nelle zanzare: il territorio regionale è stato suddiviso in una rete con maglie di 15 km di lato, in ciascuna delle quali sono state posizionate delle trappole per la cattura delle zanzare al fine di monitorare la densità vettoriale e la circolazione virale nei vettori. La rete è attualmente costituita da 55 trappole posizionate in modo da coprire omogeneamente tutto il territorio regionale ad esclusione delle aree collinari, pedemontane e alpine che non sono favorevoli alla proliferazione del vettore (Culex pipiens). Le trappole vengono controllate ogni 15 giorni per tutta la durata del periodo di attività vettoriale e le zanzare catturate vengono analizzate in laboratorio per identificare le specie presenti e la loro eventuale positività al virus. I risultati vengono resi noti alle Aziende ULSS attraverso un database creato ad hoc.
• Sorveglianza sulle donazioni di sangue e di organi: durante il periodo di circolazione virale, tutte le donazioni di sangue e organi sono sottoposti a test specifici per la ricerca del virus West Nile al fine di evitare la trasmissione del virus mediante trasfusioni e trapianti.
• Sorveglianza dei casi umani sintomatici di malattia da virus West Nile e predisposizione di un Bollettino epidemiologico settimanale.
• Organizzazione annuale di incontri informativi e formativi per operatori del settore sanitario coinvolti nelle attività di diagnosi, prevenzione e controllo; organizzazione di iniziative di comunicazione per la cittadinanza e di esperienze di educazione sanitaria rivolte alle scuole.
Si riportano di seguito i provvedimenti adottati dalla Regione Veneto nella stagione in corso:
• Con nota prot. 113194 del 23.03.2018 sono state trasmesse alle Aziende ULSS le prime indicazioni per il controllo delle malattie trasmesse da vettori anno 2018 e inviate le "Linee operative per la preparazione di un capitolato di appalto per il controllo delle zanzare in ambito urbano". Si è raccomandato, sulla base di quanto previsto dalla DGRV n. 324/2006 e DGRV n. 2206/2012, di istituire tavoli tecnici con le Amministrazioni comunali nei quali condividere le strategie di azione in relazione agli interventi di disinfestazione ordinaria e straordinaria, in particolare:
• programmare le attività di disinfestazione ordinarie nei mesi da aprile ad ottobre;
• approfondire la conoscenza della realtà territoriale circa le azioni avviate dai Comuni;
• condividere protocolli di intervento e disciplinari tecnici;
• attuare le verifiche di efficacia larvicida nei Comuni che attuano un piano di disinfestazione;
• effettuare le verifiche del livello di infestazione nei focolai di sviluppo larvale (caditoie e fossati) nei Comuni che non mettono in atto piani di disinfestazione;
• comunicare tempestivamente ai Comuni le criticità osservate nel corso delle verifiche;
• promuovere, laddove possibile e nelle sedi più opportune, azioni di intervento coordinate attraverso l'interessamento di strutture sovra-comunali e privati.
• Con nota prot. n. 290550 del 9.07.2018 di trasmissione del "Piano regionale di sorveglianza integrata e misure di lotta ai vettori- anno 2018", la Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria ha raccomandato alle Aziende ULSS di rafforzare le attività di vigilanza nei confronti dei Comuni attraverso:
• le verifiche di efficacia larvicida nei Comuni che attuano un piano di disinfestazione;
• le verifiche del livello di infestazione nei focolai di sviluppo larvale (caditoie e fossati) nei Comuni che non mettono in atto piani di disinfestazione;
• la comunicazione tempestiva ai Comuni delle criticità osservate nel corso delle verifiche.
• Con nota prot. n. 317884 del 30.07.2018, la Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria ha nuovamente chiesto alle Aziende ULSS di rafforzare la vigilanza e la valutazione dell'efficacia degli interventi di disinfestazione effettuati dai Comuni e di acquisire dagli stessi i calendari degli interventi di disinfestazione programmati ed eseguiti; ha inoltre chiesto di sensibilizzare la popolazione e di diffondere raccomandazioni sulla prevenzione delle punture di zanzara.
• In data 03.08.2018 la Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria ha chiesto alle Aziende ULSS una mappatura delle attività di prevenzione e lotta ai vettori programmate ed eseguite dai Comuni e un resoconto delle verifiche sull'efficacia di tali attività svolte dalle stesse ULSS e degli incontri informativi per la popolazione.
• Sono state potenziate le iniziative di comunicazione rivolte ai cittadini, diffondendo tramite il sito internet regionale il bollettino epidemiologico aggiornato settimanalmente, le FAQ "West Nile virus in Veneto: facciamo chiarezza" e il depliant informativo "Scelta e corretto utilizzo dei repellenti cutanei per zanzare"".
Riassumo e lascio questo agli atti. Quest'anno c'è stata un'infezione esponenziale rispetto agli altri anni, dovuto evidentemente a quello che è un clima tropicale, dovuto a caldo fortissimo, intercalata da bombe d'acqua, quindi umidità relativa che è aumentata in maniera esponenziale che ha creato un ambiente ideale per queste zanzare.
Siamo intervenuti - e siamo stati l'unica Regione a farlo - con interventi adulticidi, durante l'ultimo periodo estivo, visto e considerato che la segnalazione è arrivata dalla CDC intorno la metà di agosto di questa problematica resasi così importante.
La programmazione per l'anno prossimo sarà molto diversa, stiamo partendo già da adesso con dei tavoli, faremo un convegno, ma soprattutto l'Azienda Zero si attiverà per fare un capitolato d'appalto, oltre che una gara d'appalto unica a livello del Veneto, spacchettandola magari in sette Province, indicando tempi certi per quella che è la disinfestazione primaverile larvicida e indicando anche interventi successivi sia adulticidi che larvicidi da fare durante la stagione estiva, questo per limitare un fenomeno che non è solo del Veneto, che non è solo dell'Emilia Romagna, che non è solo in parte della Lombardia, ma che viene dall'Europa dell'Est; se voi guardate la cartina vedete che, ad esempio, l'Ungheria è completamente infestata, questo a riprova che a trasportare, ad essere serbatori di West Nile sono anche gli uccelli migratori. Grazie.
PRESIDENTE
Collega, vuole replicare?
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Sì. Ringrazio l'Assessore che ha rimesso in fila tutte le notizie che abbiamo letto sui giornali in questi giorni, nonché qualche documento che ho visto girare. La ringrazio perché per il futuro probabilmente saremo più attrezzati.
A me dispiace che per il presente non si sia fatto quello che si doveva fare, nel senso che la Regione, come ho già avuto altre occasioni di affermare quanto sto dicendo, vedendo la poca risposta, colpa degli amministratori locali, non lo so, ma comunque la mancata risposta da parte dei territori che non si attivavano, non reagivano alle richieste che arrivavano da parte del Dipartimento di prevenzione, non abbia fatto quello che doveva fare, perciò avendo lasciato forse mano libera, c'è stata una sottovalutazione generale del problema e siamo arrivati a questo.
Giustamente non possiamo eradicare il problema, ma possiamo contenerlo in maniera efficace ed efficiente, giustamente, se opereremo tutti nella stessa maniera, tutti i territori avranno le stesse possibilità di intervento e gli stessi parametri di conoscenza del problema.
Io un'unica esortazione: aumentiamo il personale che sta nei territori, nelle ULSS, che fa prevenzione; il settore veterinario ha sicuramente bisogno di una spinta anche da un punto di vista di assunzione di personale, come tutti i settori legati alla Sanità. Speriamo che il prossimo anno, anche forse prima ad aprile, si trovino pronti nel combattere insieme questa battaglia, che ha fatto delle vittime, tante, troppe. Grazie.
PRESIDENTE
Al punto 5 non c'è la risposta. Al punto 6 idem.
Prego, collega Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Sull'ordine dei lavori. Anzi, per richiamo al Regolamento.
Credo non sia sfuggita a tutti i colleghi, mi auguro anche ai rappresentanti della Giunta, una pagina che è uscita su alcuni giornali locali, relativamente a questa mia interrogazione.
La questione è molto seria, lo sottolineo tre volte, trattasi di lavori eseguiti dalla Regione con contributi regionali per la metanizzazione dell'intero Veneto.
Secondo quello che ho scritto in questa interrogazione - ma merita ovviamente un dialogo con la Giunta - le aziende, che da municipalizzate si sono poi via via trasformate, all'atto di acquisizione di queste strutture al servizio della metanizzazione i costi per queste strutture realizzate con soldi pubblici li hanno inseriti nei costi generali delle bollette che ciascun cittadino paga per l'approvvigionamento di gas. E' una cosa che se fosse dimostrato, ovviamente, io ho esposto la mia tesi...
PRESIDENTE
Collega, lei sta esponendo appunto. Solo per il Regolamento. Grazie.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Sì, arrivo al punto. Volevo spiegarle qual era il motivo di questa urgenza, mi pare di averlo ben spiegato.
E' evidente che questa cosa può riguardare tantissime risorse da restituire ai cittadini fino a miliardi di euro. Io le chiederei, per favore, di far rispettare il nostro Regolamento. Questa interrogazione è stata presentata assolutamente tanto tempo fa, infatti è collocata all'inizio dell'ordine del giorno proprio perché è iscritta lì da molto, le chiederei di farmi avere una risposta entro il prossimo Consiglio.
E' veramente tanti Consigli - ne è testimone credo anche il Presidente Ciambetti - all'ordine del giorno. Credo sia anche un interesse della Giunta rispondere a questa interrogazione. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Come sempre provvederemo a sollecitare.
A che titolo, collega Bertelle, vuole intervenire? Prego.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Sull'ordine dei lavori. Lei ha enunciato il punto 5 proprio quando stavamo terminando la presentazione della mia precedente interrogazione, quindi io volevo semplicemente dire - non dico non c'è interesse, non c'è la volontà di rispondere - toglietela dall'ordine del giorno oppure dite "Bartelle, non...".
PRESIDENTE
Non si può, purtroppo.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
E allora io sarò sempre qui puntualmente ogni volta...
PRESIDENTE
Può ritirarla lei.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
No, assolutamente, perché sono stata offesa personalmente da associazioni di categorie che hanno dichiarato a mezzo stampa di fare allarmismo.
Siccome delle categorie mediche o altro mi interessa relativamente poco...
PRESIDENTE
Sull'ordine dei lavori. Non illustri, per favore.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Non illustro. Avrei piacere che questo consesso mi desse una risposta adeguata alla richiesta mia.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Cercheremo di fare il possibile.
PUNTO
8 |
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, ZOTTIS, E GUARDA, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "EMERGENZA DA CONTAMINAZIONE DA PFAS IN VENETO: QUALI SONO I CONTENZIOSI IN CORSO TRA REGIONE E SOGGETTI TERZI IN SEDE AMMINISTRATIVA, CIVILE E PENALE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 505)
"Premesso che durante la seduta del Consiglio regionale di mercoledì 27 settembre scorso, l'Assessore Bottacin, prendendo la parola per fatto personale dopo la controrelazione al PDL 286 "Assestamento del Bilancio di previsione 2017-2019", sulla questione limiti PFAS ha dichiarato: "Il discorso della falsità era riferito all'interpretazione letterale del termine, cioè il fatto che non sia vera una notizia, cioè che non è vero che abbiamo aspettato che facesse il Ministero ma siamo intervenuti noi, sia per quanto riguarda l'aspetto ambientale sugli scarichi industriali, sia per quanto riguarda gli aspetti sanitari quindi sull'acqua potabile. Prova ne sia il fatto che siamo intervenuti che abbiamo una dozzina di ricorsi in piedi, uno l'abbiamo anche perduto, proprio in considerazione del fatto che nei ricorsi ci contestano l'eccesso di potere su tutte quelle sostanze che non sono state normate a livello nazionale. Ecco perché abbiamo chiesto l'intervento a livello nazionale. Se vi leggete l'ultimo ricorso che è stato prodotto da alcune aziende ci dicono "ma ci sono delle..." i PFAS a catena corta, per esempio, su cui avevamo dato indicazioni, non sono normati a livello nazionale e quindi rischiamo di soccombere al ricorso. Tutto là. Questo era il tema. Non è che abbiamo aspettato. Abbiamo applicato comunque sia per quanto riguarda gli scarichi industriali che per l'acqua potabile delle limitazioni.".
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono alla Giunta regionale
di conoscere in merito alla questione dell'inquinamento da PFAS in Veneto:
1) il numero di ricorsi amministrativi presso il TAR e/o Tribunale superiore delle acque, quali sono i relativi atti della Regione oggetto del contenzioso, qual è lo stato attuale di ciascun ricorso;
2) quante cause civili o richieste di risarcimento danni sono in corso, nei confronti di quali soggetti della Regione, l'ammontare delle eventuali richieste danni, a conseguenza di quali atti regionali e qual è lo stato attuale dei singoli contenziosi;
3) quanti contenziosi penali sono attualmente in corso (querele della Regione o di terzi comprese), quali i soggetti coinvolti, per quali reati, a causa di quali atti o affermazioni e qual è lo stato attuale dei singoli contenziosi".
PRESIDENTE
Intende intervenire, collega Zanoni? Prego, ha la parola.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Si tratta della ormai annosa e spinosa questione della contaminazione da PFAS in Veneto.
Siccome abbiamo spesso sentito da parte dell'Azienda annunci e dichiarazioni relative alla non responsabilità, o meglio ancora al fatto che tutti gli atti dovuti e previsti per legge sono stati fatti, e quindi è un comportamento che dovrebbe essere ineccepibile, la richiesta che avanziamo con questa interrogazione è capire, invece, in realtà, quali sono i contenziosi in corso tra Regione e soggetti terzi in sede amministrativa, civile e penale, perché - come anche l'Assessore ha avuto modo più volte modo di informare quest'Aula - pare che invece siano molti.
Quindi chiediamo di conoscere, visto che si tratta di attività molto importanti per difendere il nostro ambiente, per difendere la nostra salute, il nostro territorio, i diritti dei cittadini del Veneto il numero di ricorsi amministrativi presso il TAR e il Tribunale Superiore delle Acque, quali sono i relativi atti della Regione oggetto del contenzioso, qual è lo stato attuale di ciascun ricorso.
Inoltre, sapere quante cause civili o richieste di risarcimento danni sono in corso, nei confronti di quali soggetti della Regione, l'ammontare delle eventuali richieste danni e a conseguenza di quali atti regionali e qual è lo stato attuale dei singoli contenziosi.
Infine, quanti contenziosi penali, in questo caso, sono attualmente in corso, querele della Regione o di terzi, quali soggetti coinvolti, per quali reati a causa di quali atti o affermazioni e qual è lo stato attuale dei singoli contenziosi.
Questo anche perché abbiamo sentito, a volte, delle cifre veramente molto importanti di richieste di danni nei confronti a volte anche di tal funzionario, adesso non lo so, anche di qualcuno che ha cariche politiche. Quindi era bene fare luce in modo che tutti i cittadini si rendano conto che questa è una partita veramente molto difficile e che coinvolge anche le Autorità Giudiziarie Amministrative o penali. Grazie.
PRESIDENTE
Prego, risponde il Vicepresidente Forcolin.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
"
Gli interroganti hanno chiesto di sapere:
1) il numero di ricorsi amministrativi presso il TAR e/o Tribunale superiore delle acque, quali sono i relativi atti della Regione oggetto del contenzioso, qual è lo stato attuale di ciascun ricorso;
2) quali cause civili o richieste di risarcimento danni sono in corso, nei confronti di quali soggetti della regione, l'ammontare delle eventuali richieste danni, a conseguenza di quali atti regionali e qual è lo stato attuale dei singoli contenziosi;
3) quanti contenziosi penali sono attualmente in corso (querele della regione o di terzi comprese), quali soggetti coinvolti, per quali reati, a causa di quali atti o affermazioni e qual è lo stato attuale dei singoli contenziosi.
La risposta al primo quesito, può essere formulata nei seguenti termini:
- giudizi avanti al Tar Veneto e Consiglio di Stato, complessivamente sono n. 35 (dei quali n. 3 sono definiti e n. 32 sono pendenti);
- giudizi avanti il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, complessivamente sono 7 (dei quali n. 2 definiti e n. 5 pendenti);
- giudizio al Capo dello Stato e per il quale la Regione Veneto ha chiesto la trasposizione al Tar Veneto, n. 1.
L'elencazione esaustiva di tutti i singoli predetti ricorsi, degli atti impugnati e dello stato attuale di ciascun ricorso è contenuta nell'allegato A) costituente parte integrante del presente atto.
I contenziosi sono molteplici e, in generale, per quanto riguarda gli atti regionali impugnati, si può dire che taluni ricorsi mirano all'annullamento del DDR n. 37 del 29.06.2016 e del successivo DDR n. 5 del 22.07.2016 di parziale modifica del precedente DDR n. 37/2016, entrambi del Responsabile dell'Area Ambiente, ed aventi ad oggetto il rinnovo dell'autorizzazione allo scarico nel corso d'acqua denominato Fratta a Cologna Veneta (VR) e all'esercizio del collettore del Consorzio A.Ri.C.A., nonché all'esercizio dell'impianto di disinfezione a raggi UV centralizzato.
In uno sono stati impugnati altri atti, tra i quali il parere n. 9818 del 06.04.2016 dell'ISS, limitatamente alla parte in cui fissano/indicano appositi valori limite allo scarico per i PFAS c.d. 'a catena corta', lamentando, in particolare, l'illegittimità del decreto regionale che avrebbe indicato valori limite allo scarico più restrittivi e corrispondenti a quelli indicati dall'ISS per le acque destinate al consumo umano.
Alcuni degli altri ricorsi mirano all'annullamento del successivo DDR n. 101 del 07.03.2017 di revisione dei precedenti DDR nn. 37/2016 e 5/2016 per il rinnovo dell'autorizzazione allo scarico del collettore del Consorzio A.Ri.C.A. per arrivare all'impugnativa anche del recente DDR n. 501 del 27.12.2017 di fissazione di nuovi limiti provvisori allo scarico per le sostanze Pfas e di aggiornamento dell'autorizzazione allo scarico del collettore del Consorzio A.Ri.C.A. sulla base dei dati relativi alla mediana dei valori di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) rilevati allo scarico nell'anno 2017. Trattasi dei ricorsi di rappresentati sub nn. 1, 4, 6, 11, 13, 16, 36, 37, 38, 39, 40 e 41 dell'allegato A).
Altri contenziosi mirano all'accertamento dell'obbligo dell'Amministrazione regionale di provvedere e, conseguente, declaratoria dell'illegittimità del 'silenzio-inadempimento' sull'istanza del 16.07.2015 della società Miteni spa finalizzata ad ottenere l'autorizzazione per la realizzazione di un nuovo punto di emissione in atmosfera E24 nello stabilimento loc. Colombara di Trissino (VI): con sentenza n. 379 del 14.04.2017 il Tar Veneto ha dichiarato l'obbligo per la Regione Veneto di provvedere sull'istanza. Tale sentenza è stata appellata ed il giudizio pende avanti il Consiglio di Stato.
La società Miteni ha, poi, adito il Tar Veneto per ottenere la condanna della Amministrazione regionale, ai sensi dell'art. 30 c.p.a., al risarcimento dei danni da c.d. "silenzio-inadempimento", ed al risarcimento dei danni asseritamente subiti dalla ricorrente in conseguenza del mero superamento del termine di conclusione del predetto procedimento (c.d. "danni da mero ritardo), quantificati in €.180.000,00= . Trattasi dei ricorsi di rappresentati sub nn. 2, 3 e 8 dell'allegato A).
Un altro gruppo di contenziosi ha ad oggetto l'annullamento della nota regionale Area Tutela e Sviluppo del Territorio n. 477961 del 15.11.2017 destinata ai gestori di discariche per rifiuti non pericolosi soggetti ad A.I.A. e con la quale era stata richiesta ai singoli gestori la collaborazione per un monitoraggio diffuso ed analitico sui PFAS e, cioè, di aggiungere, per un periodo limitato di tempo (3 anni), alcuni parametri (appunto i PFAS) alle analisi periodiche che ciascuno degli operatori già effettua ai sensi dei piani di controllo (acronimo per PMC) previsti dalla normativa vigente. Trattasi di nn. 12 ricorsi di rappresentati sub n. 12 dell'allegato A).
Pendono poi altri ricorsi proposti per l'annullamento di diversi provvedimenti regionali con i quali sono stati dettati indirizzi operativi per le discariche rifiuti e di riesame dell'AIA rilasciata in ordine ai limiti nello scarico delle acque reflue di sostanze PFAS. Trattasi dei ricorsi di rappresentati sub nn. 17, 30, 31, 32, 33, 34 e 44 dell'allegato A).
Con altri ricorsi, sempre pendenti, sono stati impugnati atti endoprocedimentali, privi di immediata lesione degli interessi della ricorrente (cfr. sub n. 12 dell'allegato A,) e con altri ricorsi sono stati impugnati la Dgr. n. 1517/2015 di recepimento parere dell'11.08.2015, prot. n. 0024565, con il quale l'Istituto Superiore di Sanità aveva indicato i livelli di riferimento per le acque destinate al consumo umano relativamente ai composti quali PFBS e PFBA ed anche i parametri "Altri PFAS" (cfr. sub nn. 14 e 15 dell'allegato A).
La risposta al secondo quesito, può essere formulata nei seguenti termini: l'unica causa civile è stata proposta dall'associazione "La terra dei PFAS", che rappresenta una porzione della popolazione locale, che aveva citato avanti il Tribunale civile di Padova la società Miteni s.p.a. e la Regione Veneto per ottenere il risarcimento dei danni asseritamente subiti e quantificati in €.500.000,00= a seguito dell'immissione nell'ambiente di prodotti chimici tossici, appartenenti alla catena dei PFAS, da parte della società Miteni s.p.a. nonché per l'asserita mancata vigilanza su dette immissioni e per la mancata adozione di provvedimenti idonei ad impedire il protrarsi di tali fatti, da parte dell'Amministrazione regionale. Parte attrice non ha provveduto all'iscrizione della causa al ruolo, per cui il giudizio dovrà essere dichiarato improcedibile, per mancato adempimento procedurale.
Sempre per quanto riguarda le richieste di risarcimento di danni, il ricorso al Tar Veneto della Miteni spa per la condanna della Amministrazione regionale, ai sensi dell'art. 30 c.p.a., al risarcimento dei danni da c.d. "silenzio-inadempimento", già sopra menzionato, configura una richiesta risarcitoria per i danni asseritamente subiti dalla ricorrente in conseguenza del mero superamento del termine di conclusione del predetto procedimento (c.d. "danni da mero ritardo), quantificati in €.180.000,00=, posto che la richiesta autorizzazione è stata rilasciata con Dgr. n. 875 del 06.06.2017. La causa è pendente e siamo in attesa di fissazione dell'udienza pubblica. (cfr. sub n. 8 dell'allegato A).
Altra richiesta risarcitoria è contenuta nel ricorso sempre proposto dalla società Miteni s.p.a. avanti il Tar Veneto ex art. 30 c.p.a. per ottenere il risarcimento dei danni quantificati in €. 98.603.370,48 = asseritamente subiti e conseguenti all'illegittimità del documento rubricato "Problematiche ambientali inerenti Area Miteni in Comune di Trissino (VI) - sintesi dell'incontro Comitato Tecnico 16.10.2017" – nella parte in cui si prevede l'applicazione di una maglia di caratterizzazione 10m x 10m all'intero sito della ricorrente – e di tutti gli atti conseguenti e presupposti, tra i quali la DGRV n. 941 del 23/06/2017, nella parte in cui viene approvata l'istituzione di un Comitato Tecnico composto dai rappresentanti di Regione, Provincia di Vicenza, Comune di Trissino ed Arpav, per garantire un supporto tecnico-amministrativo per la messa in sicurezza e la bonifica dei suoli, del sottosuolo e della falda freatica incidenti l'area dello stabilimento della Miteni s.p.a. La causa è pendente e siamo in attesa di fissazione dell'udienza pubblica. (cfr. sub n. 9 dell'allegato A).
La risposta al terzo quesito, può essere formulata nei seguenti termini: avanti il Tribunale penale di Vicenza, pendono indagini penali (RGNR 1943/16) condotte dalla Procura della Repubblica per episodi di inquinamento della superficie, dei corsi d'acqua e delle falde freatiche da sostanze perfluoroalchemiche (PFAS) e che riguardano le ipotesi di reato relative al reato di adulterazione di sostanze alimentari (440 e 449 c.p.) e, dall'entrata in vigore della l. 68/2015, di disastro ambientale (452 quater c.p.) per il fatti commessi dopo il giugno 2015.
Con Dgr. n. 30 del 17.01.2017, la Giunta Regionale ha autorizzato la propria partecipazione nel relativo procedimento penale quale parte offesa e sta fornendo contributi allo svolgimento delle indagini mediante le attività di studio, ricognitive e repressive che la stessa ha posto in essere dalla scoperta dell'inquinamento ad oggi, sia direttamente che tramite l'ARPAV.
Le indagini sono in corso e saranno valutati gli esiti una volte che questa saranno chiuse, anche ai fini della costituzione della Regione come parte civile nell'eventuale successivo processo".
PRESIDENTE
Prego, collega Zanoni, per la replica.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Volevo ringraziare il Vicepresidente. Chiederò appunto il documento, anche perché volevo vedere i contenuti dell'allegato A. Mi dichiaro soddisfatto.
PRESIDENTE
Prego, se vuole intervenire.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Come i colleghi che prima mi hanno preceduto, volevo far presente che avevo proposto un'interrogazione a risposta scritta ancora nell'agosto 2016, la n. 288, dove chiedevo com'erano stati distribuiti dei fondi.
Siccome adesso si stanno distribuendo i fondi dell'anno 2017, chiedo alla Presidenza di sollecitare questa risposta all'interrogazione a risposta scritta n. 288, presentata il 30 agosto 2016. Grazie.
PRESIDENTE
Bene, abbiamo preso diligentemente nota e faremo il possibile.
PUNTO
9 |
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"APPROVAZIONE BILANCIO CONSOLIDATO 2017. ARTICOLO 68, DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011, N, 118" (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 78) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 124/2018)
"Signor Presidente, colleghi Consiglieri,
al Consiglio regionale spetta quest'oggi l'adozione del bilancio consolidato 2017. Si tratta di un importante adempimento contabile imposto dall'articolo 68 del Decreto legislativo n. 118/2011, che prevede che la Regione lo rediga con i propri Enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate, secondo determinate modalità e criteri. Al bilancio consolidato del "Gruppo della Regione" vanno allegate la relazione sulla gestione (comprendente la nota integrativa) e la relazione del Collegio dei revisori dei conti. Il Consiglio deve poi approvare entro il 30 settembre.
Come noto, le regole contabili introdotte nell'ordinamento del decreto in questione mirano principalmente ad armonizzare i bilanci delle regioni – come pure di Enti locali, Enti del Servizio Sanitario Nazionale, Enti ed organismi strumentali – rendendoli tra loro confrontabili. Esso intende inoltre garantire il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive dell'Unione Europea, al fine di raggiungere, anche con riferimento al settore pubblico allargato:
- l'efficienza nella gestione e nell'utilizzo delle risorse pubbliche,
- la trasparenza delle informazioni nel processo di allocazione delle risorse,
- la confrontabilità dei dati di bilancio"
Ricordato che anche lo Statuto del Veneto dispone (articolo 56, comma 6) che "la Regione adotta un bilancio consolidato che tiene conto dei bilanci degli Enti e degli organismi dipendenti e partecipati", va precisato che l'Allegato 4/4 "Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato" del richiamato D.Lgs. 118/2011, prevede che l'amministrazione verifichi periodicamente la composizione del "Gruppo amministrazione pubblica"; di conseguenza, con riferimento all'esercizio 2017, la Giunta regionale ha provveduto – con deliberazione n. 406/2018 – ad approvare l'elenco dei soggetti che compongono il "Gruppo Regione del Veneto", nell'ambito del quale sono stati ulteriormente individuati i soggetti il cui bilancio dev'essere consolidato con quello regionale.
Circa due mesi fa quest'Aula ha approvato il Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017 (legge regionale 27/7/2018, n. 25), consolidandolo con i risultati della gestione del Consiglio per il medesimo esercizio; tali documenti contengono il bilancio economico della "capogruppo" Regione del Veneto, soggetto dunque a consolidamento con gli Enti e le società individuati dalla citata DGR 406/2018.
Ora, sulla base dei dati contabili pervenuti dagli organismi appartenenti all'area di consolidamento e in applicazione dei princìpi contabili di cui sia all'Allegato 4/4, sia al principio contabile privatistico n. 17 ("Bilancio consolidato e metodo del patrimonio netto") emanato dall'Organismo Italiano di Contabilità, si è pervenuti alla redazione dello stato patrimoniale consolidato, del conto economico consolidato e della relazione sulla gestione consolidata con relativa nota integrativa per l'esercizio 2017.
Il bilancio consolidato 2017 rappresenta il secondo documento di rendicontazione delle attività del gruppo pubblico Regione del Veneto.
Rispetto al primo, relativo al 2016, esso risulta notevolmente implementato nelle informazioni fornite, in quanto il numero di soggetti (Enti, organismi e società) è salito dalle 5 società, interamente partecipate o rilevanti, consolidate nel 2016, ai 26 soggetti confluiti nel perimetro di consolidamento, costituiti da 7 società e 19 enti regionali.
Tale significativa estensione perimetrale consente di fornire una visione molto più ampia delle consistenze economico-patrimoniali del gruppo.
Sintetizzando, il provvedimento oggi all'attenzione di quest'Assemblea rappresenta la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dei soggetti compresi nel suddetto perimetro, integrando le informazioni desumibili singolarmente ed in modo disgiunto dai bilanci forniti dai singoli componenti del gruppo, al fine di consentire una visione d'insieme dell'attività svolta dall'Ente attraverso tale gruppo ed una integrale valutazione delle consistenze patrimoniali e finanziarie, così come del risultato economico, del medesimo.
Il consolidamento dei conti è infatti lo strumento per rilevare le partite infragruppo dei rapporti finanziari reciproci, per esaminare la situazione contabile, gestionale ed organizzativa nonché per rispondere all'esigenza di individuare forme di governance adeguate.
Al tempo stesso, costituisce uno degli strumenti attraverso cui la Regione del Veneto intende attuare e perfezionare la sua attività di controllo sugli organismi partecipati, anche alla luce dell'evoluzione normativa in materia di rapporto società/enti partecipati dagli enti locali, ridefinita e organicamente disciplinata dal D.Lgs. 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica).
Riassumendo brevemente i passaggi intercorsi, ricordo che la Giunta regionale ha approvato tal provvedimento (n. 89/CR) in data 28 agosto 2018 e lo ha trasmesso al Consiglio regionale il 7 settembre. In pari data è stato assegnato in sede referente alla Seconda, Terza, Quinta e Sesta.
Successivamente, il 10 settembre, è stato acquisito il prescritto parere del Collegio dei revisori dei conti, di recente nomina, che si è espresso favorevolmente in ordine alla sua approvazione.
In data 11 settembre il provvedimento è stato illustrato dal Vicepresidente della Giunta, in un'apposita seduta (n. 141) della Prima Commissione, con partecipazione estesa a tutti i Consiglieri regionali; nella medesima seduta la Commissione ha audito il suddetto Collegio.
Infine, nella seduta n. 142 del 20 settembre, acquisiti i pareri favorevoli delle altre Commissione, la Prima Commissione, dopo attento esame, ha concluso i propri lavori sull'argomento, licenziando a maggioranza il provvedimento e proponendo al Consiglio regionale la sua approvazione.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei Gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale, Forza Italia-Alleanza per il Veneto, Siamo Veneto, Centro Destra Veneto-Autonomia e libertà; hanno espresso voto contrario i rappresentanti dei gruppi consiliari Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e la componente politica "Liberi E Uguali" del Gruppo Misto; si è astenuto il rappresentante del Gruppo consiliare Alessandra Moretti Presidente".
PRESIDENTE
Io dò la parola al Consigliere Sandonà per la sua relazione.
Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Al Consiglio regionale spetta quest'oggi l'adozione del bilancio consolidato 2017; si tratta di un importante adempimento contabile imposto dall'articolo 68 del D.Lgs. n. 118/2011, che prevede che la Regione lo rediga con i propri Enti ed organismi strumentali, aziende e società controllate e partecipate, secondo determinate modalità e criteri.
Al bilancio consolidato del Gruppo della Regione vanno allegate la relazione sulla gestione, comprendente la nota integrativa e la relazione del Collegio dei Revisori dei conti, il Consiglio deve poi approvarlo entro il 30 settembre.
Come noto, le regole contabili introdotte nell'ordinamento dal Decreto in questione mirano principalmente ad armonizzare i bilanci delle Regioni, come pure gli Enti locali, Enti del servizio sanitario nazionale, Enti ed organismi strumentali, rendendoli tra loro confrontabili. Esso intende, inoltre, garantire il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive dell'Unione europea, al fine di raggiungere anche con riferimento al settore pubblico allargato l'efficienza nella gestione dell'utilizzo delle risorse pubbliche, la trasparenza delle informazioni nel processo di allocazione delle risorse, la confrontabilità dei dati di bilancio.
Circa due mesi fa quest'Aula ha approvato il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017, consolidandolo con i risultati della gestione del Consiglio per il medesimo esercizio. Tali documenti contengono il bilancio economico della capogruppo Regione Veneto, soggetta dunque al consolidamento con gli enti e le società individuati dalla citata DGR 406/2018.
Ora, sulla base dei dati contabili pervenuti dagli organismi appartenenti all'area di consolidamento e in applicazione dei princìpi contabili, di cui allega all'allegato 4/4, sia al principio contabile privatistico n. 17 emanato all'Organismo italiano di contabilità, si è pervenuti alla redazione dello stato patrimoniale consolidato, del conto economico consolidato e della relazione sulla gestione consolidata con relativa nota integrativa per l'esercizio 2017.
Il bilancio consolidato 2017 rappresenta il secondo documento di rendicontazione delle attività del gruppo pubblico Regione Veneto.
Rispetto al primo, relativo al 2016, esso risulta notevolmente implementato nelle informazioni fornite, in quanto il numero di soggetti (Enti, organismi e società) è salito dalle cinque società interamente partecipate o rilevanti, consolidate nel 2016, ai 26 soggetti confluiti nel perimetro di consolidamento costituiti da 7 società e 19 Enti regionali.
Tale significativa estensione perimetrale consente di fornire una visione molto più ampia delle consistenze economico patrimoniali del gruppo.
Sintetizzando il provvedimento oggi all'attenzione di questa Assemblea rappresenta la situazione economica finanziaria e patrimoniale dei soggetti compresi nel suddetto perimetro, integrando le informazioni desumibili singolarmente in modo disgiunto dai bilanci forniti dai singoli componenti del gruppo al fine di conseguire una visione di insieme dell'attività svolta dall'Ente attraverso tale gruppo e una integrale valutazione delle consistenze patrimoniali e finanziarie così come del risultato economico del medesimo.
Il consolidamento di conti è infatti lo strumento per rilevare le partite infragruppo dei rapporti finanziari reciproci, per esaminare la situazione contabile, gestionale ed organizzativa nonché per rispondere all'esigenza di individuare forme di governance adeguato.
Riassumendo brevemente i passaggi, si ricorda che la Giunta regionale ha approvato questo provvedimento in data 28 agosto 2018, ha trasmesso il Consiglio regionale il 7 settembre e in quella stessa data è stata assegnata in Prima Commissione e alla Commissioni Seconda, Terza, Quinta e Sesta.
Successivamente il 10 settembre è stato acquisito il prescritto parere del Collegio dei Revisori dei Conti, di recente nomina, che si è espresso favorevolmente in ordine alla sua approvazione.
In data 11 settembre il provvedimento è stato illustrato dal Vicepresidente della Giunta nella Prima Commissione, nella medesima seduta la Commissione ha audito il Collegio dei Revisori.
Infine, sono stati acquisiti, in data 20 settembre, i pareri favorevoli delle altre Commissioni.
La Prima Commissione lo ha licenziato a maggioranza e l'ha proposta al Consiglio regionale per la sua approvazione. Grazie.
PRESIDENTE
La parola al correlatore Claudio Sinigaglia, prego.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Non ripeto alcuni aspetti di questo provvedimento amministrativo che siamo chiamati oggi ad esaminare, non ripeto, appunto, quanto è già stato detto dal collega Sandonà.
Volevo soffermarmi soprattutto, è il secondo consolidato che affrontiamo, sulla comprensione di cosa ci serve, cosa serve il consolidato, che tipo di ruolo abbiamo come Consiglio regionale e che tipo di comportamento dovrebbero assumere tutte le consolidate o tutti quegli Enti strumentali partecipate, società che fanno parte del perimetro del consolidato e che entrano poi nel consolidato vero e proprio, perché c'è il perimetro del consolidamento e poi ci sono Enti che entrano, appunto, nel consolidato vero e proprio.
Ricordo solo che quest'anno il bilancio consolidato della Regione Veneto si chiude con un risultato economico positivo, utile consolidato, anche qui bisognerebbe capire... Mi dispiace che non ci sia l'Assessore. Possiamo chiamare l'Assessore della Struttura? Forse è utile che ci sia nel momento. Posso anche far trascorrere qualche minuto, dopo mi riserverò di parlare per i 50 minuti successivi, va bene? Non mi permetterei mai, di fronte a questo consesso di abusare della pazienza; noi facciamo sempre un'opposizione costruttiva, motivata.
Scusate, era per dialogare con qualcuno, perché mi aspetto delle risposte.
Riepilogo che il bilancio consolidato della Regione Veneto si chiude con un risultato economico positivo utile, consolidato di 625.227.486,45 euro; è maggiore rispetto all'anno scorso e chiaramente abbiamo 28 consolidate rispetto alle 7, se non ricordo male, dell'anno scorso.
Poi, c'è anche il dato del patrimonio netto consolidato che parla un totale di 11.145.000.000, lascio stare gli spiccioli a questo punto, e un patrimonio netto consolidato comprensivo della quota di pertinenza di terzi di un 1.963.000.000.
Mi sembra poi di aver colto che il patrimonio netto, se noi andiamo alla variazione tra capogruppo e consolidato, la variazione è di 84.000.000; queste sono le cifre fondamentali di riferimento.
Però, ecco, l'obiettivo è capire a cosa ci serve questo consolidato. È un percorso amministrativo fine a sé stesso, ma tra le finalità che sono chiaramente espresse nel deliberato, che voi avete esposto nella delibera, uno dei princìpi fondamentali del consolidato è quello di permettere una migliore governance da parte del Consiglio regionale, nei confronti del perimetro delle consolidate. Non solo, ma anche un maggior controllo delle consolidate.
Faccio i complimenti perché è un lavoro enorme che viene fatto, poi passando dalle 7 alle 26 è stato fatto un lavoro enorme, che ci costringe, fra le altre cose, anche a seguire tutta una serie di attività e di percorsi contabili economici e patrimoniali che sono importanti per capire bene cosa sta succedendo nella nostra Regione. Oltre a questo lavoro è possibile aumentare la produttività o meglio creare un'impostazione che ci consenta di esplorare meglio queste che sono le finalità di governance e di controllo?
Sicuramente cambiano le modalità per cui noi assumiamo un comportamento diverso rispetto a tutte queste consolidate, perché abbiamo una serie di numeri, una serie di informazioni, una serie di cifre importanti che ci consentono di capire meglio; quando capisci meglio sei consapevole e, quindi, attivi una programmazione adeguata, chiaramente, migliore, se capisci 20 fai una programmazione in base a 20, se capisci 80 la tua programmazione sarà, sicuramente, in grado di incidere maggiormente anche nei confronti delle partecipate, delle società, degli enti strumentali e via di seguito.
Il consolidato dovrebbe incidere anche sull'attività delle società, delle controllate e degli Enti strumentali ed è su questo che bisognerebbe incidere.
Faccio prima alcune richieste: perché alcuni Enti non entrano nel consolidato? Per esempio, Veneto Sviluppo è la S.p.A. alla quale partecipiamo per il 51 per cento, però non la vediamo all'interno del consolidato, eppure è un'attività che il Consiglio regionale porta avanti da quarant'anni, ci sono impegni per 600.000.000 nell'ambito dell'intervento delle cosiddette agevolazioni, assicurazioni, insomma nei confronti delle imprese facciamo tutto un percorso molto importante, alle volte partecipiamo anche ad attività delle imprese, mi sembra quest'anno di ricordare un numero attorno ai 36.000.000 per cui Veneto Sviluppo entra nell'attività delle imprese, in modo tale da recuperare la produttività stessa delle imprese. Perché viene esclusa completamente qualsiasi informazione su Veneto Sviluppo? Addirittura c'è scritto - perché prima c'è l'area del consolidamento e poi c'è quello che entra nel consolidato o viceversa, comunque ci siamo capiti - che l'attività di Veneto Sviluppo è di impatto irrilevante; cioè irrilevante forse per il percorso, per il procedimento che si attiva per il consolidato, ma nei confronti dell'attività delle imprese è importantissimo invece, abbiamo fatto un investimento che è colossale, i numeri di prima lo testimoniano.
Allora mi chiedo: come facciamo? L'anno scorso abbiamo fatto un percorso ad hoc, dopo la Commissione si è riunita e abbiamo esplorato tutte le attività di Veneto Sviluppo, ma ogni anno mi servirebbe che Veneto Sviluppo facesse, su indicazione di alcuni parametri della Regione, una relazione accompagnatoria del consolidato, per cui abbiamo una paginetta che di fronte alla richiesta: quante imprese avete aiutato, che tipo di garanzie avete dato quest'anno, in che maniera vi siete mossi? Fra le altre cose ho visto che c'è stata una società che è passata direttamente alla Regione, eccetera. Bisognerebbe capire come noi abbiamo una conoscenza della struttura fondamentale dell'attività di Veneto Sviluppo, se non riusciamo per motivi procedurali a inserirla pienamente nel consolidato? Però se uno legge il consolidato e legge che è ad impatto irrilevante Veneto Sviluppo, penso ad uno che proviene da un'altra Regione, un esterno che non sa quello che è il percorso di Veneto Sviluppo, l'importanza di Veneto Sviluppo per noi, dice: "va beh, non c'è Veneto Sviluppo, non è importante". E invece no, è fondamentale. Quindi bisognerebbe anche capire questo.
Vado a precisare anche qualche altra richiesta. Per esempio, ci sono una serie di indicazioni che vengono fornite nel consolidato: le spese per il personale. Le spese per il personale sono aggregate ATER per ATER, per esempio l'ESU ci dice quant'è la spesa per il personale, chiaramente la capogruppo ha una spesa predominante, mi sembra siano 150.000.000 circa per la capogruppo per quello che riguarda spese del personale, ma se vogliamo incidere anche nell'attività delle consolidate perché non chiediamo come mai c'è quella spesa per il personale? A cosa fa riferimento? Quanti dirigenti, categoria per categoria, c'è una pianta organica? Perché c'è una spesa difforme tra ATER e ATER e ESU e ESU? Alle volte viene giustificata, chiaramente, anche dall'attività che fanno le singole ATER, altre volte invece non si capisce bene perché.
Quindi vediamo un attimino di esplorare e di dare dei parametri che servono, secondo me, sia per snellire anche il lavoro che fate per raccogliere tutti i dati, sia anche per aiutarci a comprendere ancora e maggiormente il consolidato e i dati che abbiamo a disposizione.
L'anno scorso avevamo i proventi della CAV del 2016, pari a 14.000.000, quest'anno ci scrivete che, grazie anche all'aumento della tariffa del pedaggio, dello 0,45 mi sembra che sia aumentato, nelle tratte gestite da CAV, l'utile di CAV, nel 2017, è diventato di 17.000.000. Quei 14.000.000 e quei 17.000.000 è chiaro che c'è tutta una procedura in corso per un collegamento con ANAS, eccetera (percorso che mi sembra sia in via di definizione ma non è ancora definito), ma c'è già qualche indicazione su come CAV vuole investire questi 14 più 17; i 14 sono stati investiti in qualche modo? I 17 verranno investiti in quale altro modo? Cioè bisognerebbe capire. Ma il dato che voi fornite è quello dell'utile, punto e basta. Quindi vediamo un attimino di lavorare meglio e di far lavorare meglio anche le controllate e le partecipate.
Vi chiedo un attimo di pazienza ancora, l'anno scorso ci siamo soffermati su Veneto Agricoltura, su AVEPA, eccetera, tralascio.
Ci sono dei dati, per esempio, che ci fornite ATER per ATER, sono difformi; una ATER si sofferma sulle alienazioni, un'ATER si sofferma sul lavoro che ha fatto per recuperare i debiti dei canoni; bisognerebbe fornire alle ATER una serie di parametri per cui anno dopo anno nel consolidato abbiamo cinque informazioni che riteniamo fondamentali, diamoci tre mesi, quattro mesi di tempo per studiare assieme e quelle che riteniamo le informazioni più importanti ATER per ATER; così anche per l'ESU, adesso non vi leggo i dati, però ci sono ATER e anche ESU che, per esempio, hanno degli interessanti avanzi di Amministrazione.
Com'è possibile che l'ESU di Verona abbia 12.000.000 di saldo positivo nel 2017? È un dato che andrebbe spiegato e se è vero che l'ESU di Verona ha 12.000.000 come fa ad avere 12.000.000? Legata a un'attività che è per gli studenti?
Insomma, gli altri fanno fatica ad arrivare al pareggio e fanno tanta fatica. Bisognerebbe capire come muoversi per, ripeto, avere dei parametri che aiutano a noi la comprensione, a voi il vostro lavoro, ma aiutano anche le consolidate a crescere.
Dopo c'è anche il dato delle Fondazioni, mi sono prima dimenticato, accanto a Veneto Sviluppo c'è anche tutta la partita delle Fondazioni (Arena, La Fenice), le Fondazioni culturali più significative, anche Arteven partecipiamo come soci, non so se alla Marciano siamo ancora iscritti come soci, ma abbiamo un contributo, non è significativo per cui non rientra nel consolidato, è una materia ancora da esplorare; okay, esploriamola.
Però il percorso che a me interessava è quello di aumentare il livello di comprensione e aiutare noi a svolgere meglio il nostro lavoro di governance e di controllo nei confronti delle consolidate e anche costringere o aiutare o sostenere le partecipate, le controllate e le strumentali a svolgere meglio il loro lavoro, perché sanno che c'è un momento di governance e di programmazione che non sfugge più al Consiglio regionale, che è quello della valutazione del perimetro delle consolidate, allora ATER per ATER sanno che devono darsi cinque parametri, dieci parametri, lo mettono nel bilancio, una paginetta, per cui sanno che devono mandare al consolidato, nel momento in cui c'è l'approvazione, una serie di informazioni, così per l'ESU, così per le società controllate, così per Veneto Sviluppo. Chiediamo che ci sia un impegno da questo punto di vista; dopo siamo anche in grado Commissione per Commissione di chiamare le singole, come abbiamo fatto l'anno scorso per Veneto Sviluppo, laddove riteniamo che ci sia un problema di particolare rilevanza, però, se già nel consolidato avessimo questa chiave di lettura sarebbe, secondo me, molto importante. Anche perché poi siete voi che fate la descrizione di ciò che è scritto nel bilancio, legato all'attività del 2017, ma anche voi prendete alcune parti rispetto ad altre e c'è una disomogeneità di informazioni, come abbiamo letto, appunto, mettendo a confronto le ATER, mettendo a confronto gli ESU, mettendo a confronto le società partecipate. Ecco, questa è la richiesta.
Siamo al secondo anno, secondo me, l'anno prossimo entrerà qualcos'altro nel perimetro delle partecipate, però sarebbe importante, a mio giudizio, muoversi da questo punto di vista: maggiore conoscenza, maggiore esplorazione e certezza che abbiamo un confronto su dati che tutti quanti sono chiamati a fornirci, di volta in volta, chiaramente dati e parametri indicatori, che chiediamo alle ATER rispetto alle ESU, rispetto alle società partecipate, in modo tale, ripeto, da snellire anche il vostro lavoro, che forse diventerebbe anche più semplice, perché avete già dei dati di partenza e agevolare anche la nostra capacità di comprensione per raggiungere gli obiettivi fondamentali che sono quelli di consentirci di attivare una maggiore governance, programmazione e un maggior controllo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Interrompiamo adesso i lavori del Consiglio.
Alle ore 14.00 in Sala Legni è convocata la Quinta Commissione e ricominciamo alle ore 14.30.
La seduta è sospesa alle ore 13.06
La seduta riprende alle ore 14.30
PRESIDENTE
L'inizio dei lavori è rinviato alle ore 15.00.
La seduta è sospesa alle ore 14.30
La seduta riprende alle ore 15.14
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Signori, riprendiamo i lavori. Abbiamo terminato la presentazione da parte dei Relatori e siamo in discussione generale, quindi passo la parola al collega Piero Ruzzante, che l'ha chiesta. Prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo misto – Liberi e Uguali)
Grazie mille, Presidente.
Io intervengo in realtà solo per un motivo perché le considerazioni che sono già state fatte dal Correlatore mi pare che possano racchiudere tutti i punti di vista e non dobbiamo per forza stare qui a ripetere tutti gli stessi concetti. Il motivo per il quale ho preso la parola è sostanzialmente uno: era già avvenuto nell'ambito della discussione prima in Commissione Bilancio e poi nelle Commissioni di merito, cioè la riflessione del perché non allargare ulteriormente rispetto al passaggio già notevole, già importante che abbiamo fatto dai 5 ai 26 enti e aziende che sono in qualche modo ricomprese all'interno del bilancio consolidato 2017.
Il tema che avevo posto in Commissione Bilancio era quello relativo all'ipotesi di allargamento a Veneto Sviluppo S.p.A.; inizialmente mi era stato spiegato che non si poteva perché non era ricompreso all'interno del 118, ma in realtà nel proseguo della discussione del bilancio consolidato, mi è stata data una riflessione nell'ambito della Commissione Ambiente molto più aperta con molta più disponibilità a ragionare anche su questo.
Io l'ho trascritto all'interno di un ordine del giorno, che chiedo ovviamente che venga poi votato, ponendo però la questione in termini ancora più precisi, è questo il motivo per il quale ho preso la parola. La prima riflessione è che non stiamo parlando di aziende in qualche modo controllate dalla Regione minimamente, ma stiamo parlando in un caso di un'azienda controllata dalla Regione al 51 per cento, se non ricordo male, come Veneto Sviluppo e un'altra come Veneto Strade, perché questa è la mia proposta, controllata al 30 per cento ad oggi, ma sappiamo che ci saranno ulteriori sviluppi rispetto a Veneto Strade e la posizione della Giunta su questo mi pare non solo disponibile, ma favorevole all'ingresso, a partire dal consolidato 2018, di Veneto Strade.
La riflessione che vorrei farvi, quindi, è che qui non si sta parlando di aziende o partecipazioni in cui c'è un'incidenza inferiore al 5 per cento, è giusto ed è corretto che abbiate escluso quelle sulle quali c'è un'incidenza minima, al punto quasi dell'irrilevanza nelle partecipazioni regionali. Quindi, da questo punto di vista, mi pare evidente che in questo caso, ai fini della perimetrazione del bilancio consolidato non vengano inserite.
Però qui io ci tengo a sottolineare, l'ho scritto nell'ordine del giorno e vorrei che su questo riflettessimo insieme e dessimo una risposta in positivo, che la riflessione riguarda due aspetti: il primo è la questione dello Statuto e che cosa dice il nostro Statuto? L'articolo 56, comma 6, dello Statuto della Regione Veneto recita così: "La Regione adotta un bilancio consolidato, che tiene conto dei bilanci degli enti e degli organismi dipendenti e partecipati dalla Regione" in termini generali. Quindi non è che dice solo quelli sopra un certo livello di partecipazione, è generico, è generale e quindi non esclude la possibilità che vengano inserite anche società, appunto come Veneto Sviluppo e Veneto Strade, perché l'articolo 56 è assolutamente permissivista da questo punto di vista. Ma aggiungerei una seconda riflessione: che cosa dice il 118? Il D.Lgs. 118/2011 dice: "Gli Enti possono considerare non irrilevanti i bilanci degli Enti e delle società che presentano percentuali inferiori a quelle sopra richiamate".
Cioè non è che il richiamo che, in qualche modo, è stato fatto al 118, impedisce, obbliga la Regione a non inserire nel bilancio consolidato, è una scelta politica. Il 118 è vero che non obbliga l'inserimento, la metto così, è vero, non è che è stato raccontato il falso, è stato raccontato il vero, è vero che il 118 non vi obbliga a inserirlo, ma è altrettanto vero l'affermazione contraria dell'altra parte del bicchiere, cioè non vi impedisce di inserirlo.
Allora, la mia domanda, che però ho scritto anche all'interno di un ordine del giorno, è che anche nei confronti di società che presentano percentuali inferiori a quelle richiamate, cioè del 50 per cento e più, secondo me, sarebbe buona norma e buona cosa inserirle all'interno del bilancio consolidato. Questa è la proposta che io avanzo all'interno.
Non ho presentato, ovviamente, emendamenti, non ho presentato altro, se non questo ordine del giorno che sia impegnativo di una direzione di marcia, cioè quella di ricomprendere società così importanti, come Veneto Sviluppo in particolar modo, che prevede molteplici partecipazioni.
Vedete, noi diciamo sempre genericamente Veneto Sviluppo, ma Veneto Sviluppo è la società che è figlia di decine di partecipazione, non è solo Veneto Sviluppo in quanto tale, ma in qualche modo attraverso l'inserimento di Veneto Sviluppo nel bilancio consolidato, in qualche modo, noi abbiamo la capacità di avere una competenza su molteplici livelli di partecipazione della Regione Veneto, perché è comunque una partecipazione che la Regione Veneto ha.
Mi fermo veramente qui, perché non avrei altro da aggiungere, se non questa considerazione. Ciò che non è obbligatorio non è neanche impedito, quindi facciamo una scelta con coraggio, con forza di andare nella direzione di prevedere l'inserimento di queste due importanti società, da un lato Veneto Strade, dall'altro Veneto Sviluppo, affinché il prossimo consolidato sia ancora più preciso, vada ancora più in profondità rispetto al patrimonio regionale. Questa è la proposta con la quale, come Gruppo di Liberi E Uguali, noi presentiamo questa richiesta di votazione di questo ordine del giorno.
PRESIDENTE
Grazie. La parola alla collega Bartelle.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie. Prendo atto, per citare la vostra delibera, che il consolidato 2017 risulta notevolmente implementato nelle informazioni fornite, in quanto il numero di soggetti è salito dalle cinque società consolidate del 2016, ai 26 soggetti confluiti nel perimetro di consolidamento per l'esercizio 2017.
Questo consente di fornire una visione molto più ampia delle consistenze economiche, patrimoniali del Gruppo - ripeto gruppo - Regione del Veneto.
Quando l'anno scorso vi dissi che il bilancio 2016 non era un vero consolidato per la limitazione delle società e per la scarsità dell'informazione qualcuno in quest'Aula si mise a sghignazzare; spero di farvi ridere ancora se questo serve a migliorare i vostri atti amministrativi.
Sempre l'anno scorso lamentai il poco o nullo coordinamento con le società partecipate, per cui il vostro consolidato era poco più di una sommatoria aritmetica di singoli bilanci e a malapena depurato dalle operazioni infragruppo. Quest'anno è più completo: vedo che avete cercato di ovviare a tale mancanza inventandovi il tavolo tecnico operativo, che è una scopiazzatura informale del Comitato bilancio, che opera nelle società serie di grandi dimensioni, laddove però il Comitato bilancio tiene regolari verbali, relazione in assemblea dei soci e soprattutto è composto da amministratori e non da tecnici.
Ad una mia precisa domanda in Prima Commissione mi è stato risposto che questo Comitato tiene regolari verbali. Ora io ritengo che tale comitato debba essere integrato almeno con due Consiglieri regionali, di cui uno di minoranza, e che dei suoi verbali venga data lettura in Prima Commissione, con cadenza almeno trimestrale.
Resta, infine, da chiarire molto sulle quote possedute direttamente dalla Regione in società per azioni che svolgono attività importanti con la presenza di soci privati e con capitale sociale rimarchevole: penso a Veneto Strade, a Autovie Venete e a Finest S.p.A.
Il criterio guida non può essere un'improvvisazione come è stato finora: se non volete convocare un Consiglio apposito sulle partecipazioni societarie perché non sapete che indirizzo intendete dare rispetto agli investimenti economici rilevanti nel capitale sociale di queste S.p.A. (solo per Finest voglio ricordare che ci sono circa 20 milioni di euro), almeno rammentate che non sono soldi vostri, ma dei cittadini italiani e quindi avviate una seria riflessione al riguardo e presentateci il frutto delle vostre decisioni.
Per carità, non vogliamo essere coinvolti, è inutile chiedervelo. Voi volete l'autonomia da Roma e anche quella dall'opposizione e dai territori per decidere tutto da soli e in splendido isolamento dei vostri poteri. Ma almeno decidete e poi diteci le decisioni che avete preso, in particolare per Finest, ove, per vostra stessa ammissione, non sapete che pesci pigliare da più di due anni a questa parte e quando, come adesso, non avete neanche più l'alibi della Serracchiani in una Regione vicina.
Consolidate almeno Finest, in attesa che vi decidiate a consolidare sul serio il bilancio della Regione Veneto con la pesatura reale delle partecipazioni azionarie rilevanti e non mi dilungherò nello spiegarvi cosa si intende con "pesatura" per non provocare un altro scoppio di risate da parte vostra.
Sono qui ad annunciare anche la mia adesione all'ordine del giorno presentato dal collega Ruzzante perché va assolutamente nella linea sulla quale sto discutendo adesso.
PRESIDENTE
Sono finiti gli interventi e la discussione generale, per cui la parola all'assessore Forcolin per la replica.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Rubo pochi minuti al Consiglio, però due chiarimenti vanno fatti anche nel rispetto di chi lavora in questa Regione e mi riferisco alla struttura tecnico-operativa del bilancio, perché quest'ultimo intervento lascia un po' a desiderare dal punto di vista dello spessore di chi lo dovrebbe fare, cioè un Consigliere regionale, che mette in discussione con parole anche provocatorie, pesanti e denigratoria un lavoro che, invece, si cerca di fare nel migliore dei modi rispetto a dei dettami che sono quelli nazionali del 118.
Pertanto, quando si fanno delle dichiarazioni, che vogliono essere anche operative e professionali, dal punto di vista della consulenza, consiglierei alla collega Bartelle, che se ha un consulente o comunque a un professionista che la aiuta nelle sue relazioni, di cambiarlo perché è assolutamente fuori da ogni dettame che quest'Aula dovrebbe avere nei contenuti e anche nei modi e nelle provocazioni che lei ha esplicitato poc'anzi.
Quando chiede di aggiungere un Consigliere di maggioranza e uno di opposizione a un tavolo tecnico-operativo, sta dicendo una scemenza – scusate il termine – perché se si chiama tavolo tecnico-operativo e l'abbiamo illustrato in Prima Commissione quando abbiamo presentato il consolidato, abbiamo detto che a capo di questo tavolo tecnico-operativo cioè il dottor Masullo, che non fa altro che coordinare le società e gli enti strumentali perché vi sono anche delle semplici difformità operative e di configurazione dei programmi per mettere assieme questi benedetti numeri che non sempre si leggono con una somma algebrica e, quindi, con una sovrapposizione dettata da un click su un software, molte volte hanno bisogno di un coordinamento, proprio perché sono diversi e, quindi, questo coordinamento lo fa il tavolo tecnico operativo coadiuvato e gestito dal dottor Masullo, assieme a ogni referente per ogni società ed Ente strumentale.
Se a questo vogliamo aggiungere un Consigliere di maggioranza e di opposizione uno: dobbiamo cambiare il nome del tavolo, che non è più un tavolo tecnico operativo, ma è un tavolo tecnico politico operativo, non so a cosa serve alla politica in questa fase, ma la Bartelle evidentemente è più veloce e dinamica in queste situazioni che magari lo renderebbe anche più operativo.
Rispetto, invece, ai temi sui quali concordo e avevamo anche discusso fuori da quest'Aula con il collega Sinigaglia e con il collega Ruzzante, vi è ovviamente la volontà, l'avete visto, insomma il salto c'è stato dallo scorso anno a quest'anno, è stato un salto notevole, abbiamo consolidato e messo assieme, con non poche difficoltà, appunto siamo passati dai 5 ai 26 soggetti composti da 7 società e 19 Enti, quindi siamo arrivati a 26, con un lavoro importante, dicevo. E' vero che poi si può e non lo vieta il 118 di, eventualmente, andare ad assoggettare al consolidato anche altre società.
L'abbiamo detto in Commissione, Veneto Strade ha avuto quest'anno quella cessione da parte delle Province delle quote ed è passata a una percentuale molto più alta, dall'originario 30 per cento oggi superiamo il 70 per cento, quindi l'anno prossimo il consolidato di Veneto Strade ci sarà di sicuro e quindi passeremo se non altro a 27 soggetti.
Per quanto riguarda Veneto Sviluppo, l'abbiamo detto, ad oggi non c'era l'obbligo e non c'è l'obbligo, ovviamente ci sono una serie di soggetti prettamente privati, però è altrettanto vero che, come ha detto lei, si può arrivare a questa soluzione che noi vogliamo anche portare a compimento, ma è anche vero che oggi ci sono delle difficoltà tecniche nel consolidare questo tipo di società che non è, dal punto di vista civilistico, omogenea ai nostri dettami, quindi bisognerà aspettare anche questo tipo di passaggio in modo tale che diventi facilmente confluibile all'interno di questo alveo.
Stiamo lavorando assieme al Direttore, a Russo, al Presidente Spagna, assieme stiamo già interloquendo, assieme a Veneto Sviluppo, in modo tale che anche questo tipo di bilancio civilistico possa rientrare in un passaggio tecnico-operativo, ecco che ritorniamo a quel famoso tavolo importante, per poter anche consolidare questo tipo di società.
D'altra parte è vero - e lo dicevo prima a Sinigaglia - che il nostro lavoro non è quello di entrare con il consolidato nella governance del singolo Ente o strumentale, perché altrimenti sviliremo il lavoro del CdA e anche dello stesso Collegio dei Revisori che certifica quegli Enti strumentali, ma dobbiamo dare dei suggerimenti, quello sì, quello della programmazione, che poi rientrano nel DEFR, rientrano nella nostra programmazione regionale, quindi bene che si aggiungano ulteriori tasselli.
Noi questo ordine del giorno ad oggi lo approveremo perché ad oggi è così con Veneto Strade, sì dal prossimo anno com'è stato chiesto; su Veneto Sviluppo, siccome non abbiamo ancora questo tipo di collegamento civilistico e operatività rispetto ai dettami legati all'armonizzazione contabile, su quello non siamo in grado oggi di dire sì anche a Veneto Sviluppo in questo momento, però la mia dichiarazione è anche un lavoro work in progress per arrivare anche al suo auspicio e quindi che prendiamo come suggerimento.
Ordine del giorno n.
B0001 presentato dal Consigliere Ruzzante
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ruzzante, Fracasso, Salemi, Azzalin, Moretti, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel relativo a "Il prossimo bilancio consolidato comprenda anche Veneto Sviluppo s.p.a. e Veneto Strade s.p.a." in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Approvazione bilancio consolidato 2017. articolo 68, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118." (Proposta di deliberazione amministrativa n. 78) APPROVATO (Deliberazione n. 123/2018)
"
Il Consiglio regionale del Veneto
VISTE:
- la proposta di bilancio consolidato 2017 di cui alla proposta di deliberazione amministrativa n.78 di iniziativa della Giunta regionale " Approvazione bilancio consolidato 2017. Art. 68, D.Lgs n. 118/2011" e l'afferente relazione del Collegio dei Revisori dei conti;
RILEVATO CHE:
- la Regione del Veneto detiene partecipazioni azionarie sia nella società Veneto Sviluppo S.p.A ( controllata - 51% delle azioni detenute da Regione del Veneto) sia nella società Veneto Strade S.p.A.( 30% delle azioni detenute da Regione del Veneto);
- giusta deliberazione della Giunta regionale n. 406 del 10 aprile 2018, avente ad oggetto "Bilancio consolidato 2017. Individuazione dei componenti del Gruppo Regione del Veneto e del perimetro di consolidamento ai sensi del D.Lgs. 118/2011", nella redazione del bilancio consolidato 2017 non si è tenuto conto dei bilanci delle summenzionate società in quanto appunto ricadenti nell'area della " irrilevanza" (incidenza inferiore al 5 per cento per le Regioni e le Province autonome rispetto alla posizione patrimoniale, economico e finanziaria della capogruppo) ai fini della perimetrazione;
EVIDENZIATO CHE:
- l'art.56, comma 6, dello Statuto della Regione del Veneto, così recita: "La Regione adotta un bilancio consolidato che tiene conto dei bilanci degli enti e degli organismi dipendenti e partecipati dalla Regione";
- ai sensi del paragrafo 3 del principio contabile 4/4 di cui all'Allegato 4 al D.Lgs n. 118/2011 "gli enti possono considerare non irrilevanti i bilanci degli enti e delle società che presentano percentuali inferiori a quelle sopra richiamate", e ciò in funzione della maggiore significatività del bilancio consolidato;
CONSIDERATO CHE:
- per implementare i livelli di significatività del bilancio consolidato del Gruppo Regione del Veneto appare utile ricomprendere all'interno del perimetro di consolidamento anche i bilanci delle società Veneto Sviluppo S.p.A. e Veneto Strade S.p.A atteso che il bilancio consolidato costituisce "uno degli strumenti attraverso cui la Regione del Veneto intende attuare e perfezionare la sua attività di controllo sugli organismi partecipati, anche alla luce dell'evoluzione normativa in materia di rapporto società/enti partecipati dagli enti locali, ridefinita e organicamente disciplinata dal D.Lgs 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica)" ( cfr. Relazione alla Pda n.78)
impegna la Giunta regionale
a ricomprendere all'interno del prossimo bilancio consolidato del Gruppo Regione del Veneto anche i bilanci delle società Veneto Sviluppo S.p.A. e Veneto Strade S.p.A."
PRESIDENTE
Dichiarazione di voto da parte della collega Rizzotto.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Solo una dichiarazione di voto per manifestare il nostro voto favorevole come Gruppo Zaia Presidente, come Gruppo Lega Nord e tutta la maggioranza.
Ringrazio la Struttura, gli Uffici e il Vicepresidente Forcolin per l'enorme lavoro che è stato fatto.
È evidente che questo documento, questo atto che andiamo ad approvare è un atto prettamente tecnico, nella quale non vi sono assolutamente scelte politiche o scelte discrezionali da parte di coloro che hanno composto questo documento che è previsto per legge.
Ritengo comunque che questo documento possa essere significativo e importante, non tanto in questo esercizio finanziario, quanto nei prossimi perché essendo cambiato il perimetro di consolidamento delle società della Regione, non si può confrontare con quello dell'anno precedente: l'anno a venire, come ha anticipato il vicepresidente Forcolin, l'auspicio è quello che venga consolidata anche la Società Veneto Strade e ovviamente, come ha anche spiegato, non vi è invece la possibilità di consolidare Veneto Sviluppo S.p.A.
Per questo, leggendo l'ordine del giorno che è stato presentato dal collega Ruzzante, le chiederò di modificare questo ordine del giorno escludendo Veneto Sviluppo S.p.A., proprio per le motivazioni che ha detto anche il Vicepresidente, perché non è possibile, in base anche alla normativa attuale, consolidare, come Regione del Veneto, quella società; mentre, per Veneto Strade questo è possibile, è già stato anticipato anche nelle diverse Commissioni nelle quali è stato presentato il bilancio consolidato che è intenzione della Giunta procedere con questo, quindi in questo senso è accoglibile, purché lo modifichi togliendo "Veneto Sviluppo" perché non può rientrare, anche volendo, all'interno del consolidamento.
Da parte nostra non può che esserci una valutazione positiva per quanto è stato fatto. E' evidente che si tratta di un documento tecnico e valutazioni politiche più di tanto non si possono fare in questa fase.
Ribadisco ancora, lo ripeto ancora nuovamente, che i prossimi anni, avendo un perimetro di consolidamento simile, potremmo anche confrontare bilanci diversi degli anni e fare anche delle valutazioni; in questa fase questo non si può fare. Però il lavoro da parte degli Uffici della Struttura è stato egregio e noi siamo più che soddisfatti che la Regione del Veneto abbia proceduto a questo tipo di bilancio consolidato, dato che è importante per valutare, dal punto di vista economico-finanziario complessivo, com'è la nostra Regione.
Quindi anticipo il nostro voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Collega Fracasso per dichiarazione di voto.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Molti degli aspetti di valutazione politica li ha già fatto il Correlatore, il collega Sinigaglia, quindi non ci tornerò. In parte comprendo anche la replica dell'Assessore perché ci era già stato illustrato in Commissione che ci sono delle indicazioni di tipo tecnico sulla redazione di questo documento, però insistiamo che ve ne sono delle altre di natura politica che ci fanno insistere sulla richiesta che altre società vengano ricomprese, seppur non sia previsto tecnicamente dalle norme e dalle indicazioni che vengono insomma per la redazione del consolidato, per un motivo abbastanza evidente: tanto più una società come Veneto Sviluppo, che lavora anche con capitale di rischio, è necessario che si abbia piena consapevolezza di quali sono le operazioni e quali possono essere eventualmente anche le ricadute e gli impatti sul bilancio. Lo stesso dicasi per Veneto Strade.
In questo senso noi ribadiamo il nostro voto contrario al provvedimento e chiedo, invece, al collega Ruzzante di sottoscrivere a nome del Partito Democratico l'ordine del giorno che ha depositato sul tema.
PRESIDENTE
Prima della votazione finale, voteremo l'ordine del giorno e, come ha sentito bene il collega Ruzzante, c'è una richiesta per modificare il dispositivo.
Prego, Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi e Uguali)
Grazie, Presidente.
Unisco la dichiarazione di voto sia sul consolidato che rispetto all'ordine del giorno.
Io ho già detto nell'introduzione a questa riflessione, fin dal dibattito in Commissione, che non c'è ombra di dubbio che è stato fatto un egregio lavoro da parte degli Uffici. Io son sempre per riconoscere il lavoro quando viene svolto da parte degli Uffici coerentemente verso una direzione di marcia che era stata auspicata già l'anno scorso; questo credo che vada sottolineato e credo che vada ringraziato il lavoro che gli Uffici hanno fatto e hanno svolto. Non vorrei che la riflessione che ho fatto qui oggi venisse male interpretata. Non c'è ombra di dubbio che siamo all'interno di un bilancio talmente modificato, che non è comparabile – ha ragione la collega Rizzotto – e vedremo nei prossimi anni: la comparazione potrà essere fatto quando compreremo due bilanci consolidati almeno simili, perché oggi , ovviamente, dai 5 dell'anno scorso, ai 26 di quest'anno è incomparabile, cioè non saprei da che parte iniziare e anche il confronto tra il singolo Ente è differenziato perché nel frattempo si è prodotto un lavoro più in profondità. Quindi su questo, ribadisco, insomma, la riflessione.
Poi è ovvio che siamo all'opposizione, questa fa parte in qualche modo della manovra economica e patrimoniale della Regione, è evidente che noi voteremo contro, c'è anche un aspetto fiduciario in questo, ovviamente, molto spesso in molti di quei Consigli di Amministrazione siamo esclusi o siamo sotto rappresentati e quindi è evidente che c'è un rapporto fiduciario ed è giusto che sia la maggioranza a votarsi il bilancio consolidato.
Io pongo due questioni però, la prima: l'ho anche scritto parzialmente all'interno dell'ordine del giorno, c'è un elemento, io non sarei d'accordo ovviamente per il controllo politico perché qui non si tratta di fare un controllo politico, ma capire in profondità quali sono gli strumenti, perché a questo serve il bilancio consolidato, attraverso i quali la Regione stabilisce un controllo rispetto agli Enti. Un controllo vuol dire una verifica non tanto e non solo di tipo tecnico, ma anche di direzione di marcia, a questo serve il consolidato, per capire come stanno funzionando gli Enti nei quali la Regione ha una sua partecipazione. Lo dico perché non solo erano alcuni punti rilevanti sottolineati da parte della Corte dei Conti in passato, ma anche perché non sempre nel passato la gestione di questi Enti è stata tutta rose e fiori.
Quindi, sotto questo profilo io credo che sia una buona Amministrazione, che in qualche modo gli Uffici della Giunta esercitano anche una funzione di controllo rispetto a quello che gli viene presentato, ma io non ho ombra di dubbio che deve essere anche così, non si può prendere per oro colato. Certo, c'è un rapporto fiduciario, ma il consolidato serve esattamente anche a questo ad avere una tappa di controllo annuale rispetto al patrimonio regionale, all'andamento della situazione patrimoniale degli Enti ai quali la Regione compartecipa.
Quindi ribadisco questo concetto, che non vuole essere un controllo di tipo politico, parlo di un controllo reciproco, tecnico ed è evidente che il soggetto partecipante, cioè la Regione, la Giunta, deve esercitarlo fino in fondo nei confronti degli Enti, serve anche questo il bilancio consolidato. Per cui, questo concetto qui.
Il secondo: io non accedo alla richiesta del Vicepresidente, la capisco perfettamente e sono sicuro che non siamo neanche così distanti perché ho sentito gli Uffici come si sono presentati in Commissione Ambiente, dicendo che state valutando l'inserimento di Veneto Sviluppo, quindi so già che state andando in quella direzione di marcia e mi auguro che ci andiate.
Non posso accettare perché non è vero che non è possibile, cioè è possibile che la Giunta si assuma questo impegno, poi tecnicamente potete prendere tutto il tempo di cui avete bisogno per renderlo possibile, però è possibile, l'ho scritto chiaramente all'interno del mio ordine del giorno, è possibile dal punto di vista statutario, perché non lo nega, ed è possibile dal punto di vista del 118 che, ripeto, non impedisce la possibilità di andare in abbondanza a inserire Enti e partecipazioni che stanno sotto quelli previsti dagli obblighi di legge. Non è obbligatorio, certo, ma è possibile.
Ecco, proprio per questo io chiedo di votarlo com'è, sapendo le problematiche tecniche, se è possibile. Io intanto devo lasciare a microfono che accetto la sottoscrizione del collega Fracasso e della collega Bartelle all'ordine del giorno e poi vediamo se ci saranno ulteriori proposte; per il momento lo mantengo così come l'ho scritto, perché credo che sia una direzione di marcia auspicabile sulla quale possiamo convergere tutti.
Se poi ci saranno dei problemi tecnici nel corso del 2019, ce li spiegherete ma oggi, guardando al 2019, io credo che sia un impegno che possiamo in qualche modo assumerci o, meglio, far assumere alla Giunta regionale.
PRESIDENTE
Grazie. In base a quello che ha appena detto, il Vicepresidente sta predisponendo una modifica che proporrà e poi lei valuterà.
Bartelle, prego.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Chiedo la sottoscrizione al collega Ruzzante da parte di tutto il Gruppo. La ringrazio per l'accettazione.
Volevo semplicemente dire che in una situazione in cui ci definiamo "Gruppo Regione Veneto" e inseriamo in un documento ufficiale, in una delibera, il concetto di tavolo tecnico operativo, è evidente che diamo una valenza a questo tavolo tecnico; se è un tavolo tecnico informale per lavorare, non lo inserite in un documento ufficiale. Voi fate delle delibere, fate dei documenti ed è quindi penso che sia normale che io vi chieda di condividerli e, se è un tavolo tecnico ufficiale, io insisto con la mia idea che non si tratta di inserire la politica, ma inserire due elementi di maggioranza e di opposizione all'interno di un tavolo che tratta operativamente i denari della Regione Veneto.
Per ritornare anche un attimo ai documenti da cui traggo ispirazione, l'Ufficio Studi della Camera dei Deputati, il 12 febbraio 2018, ha divulgato un documento esplicativo su come vengono effettuate anche le pesature, oltre che altri concetti, cioè procedura di razionalizzazione periodica, di revisione straordinaria e qui troviamo il concetto di pesatura: non mi sono discostata da quello che ho letto qui dentro nel mio intervento.
Detto questo preannuncio il nostro voto contrario. Grazie.
PRESIDENTE
La parola alla collega Rizzotto, che fa una controproposta per provare ad avere un ordine del giorno condiviso. Prego, Rizzotto.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
La proposta che sottopongo è:
"Impegna la Giunta regionale a ricomprendere, all'interno del prossimo bilancio consolidato del Gruppo Regione del Veneto, anche i bilanci delle società (e da qui parte la modifica) Veneto Strade e Veneto Sviluppo, compatibilmente con le possibili riclassificazioni del bilancio di tale società rispetto ai principi contabili dell'armonizzazione ex D.Lgs 118/2011".
Con questa modifica noi approviamo questo ordine del giorno.
PRESIDENTE
Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Ovviamente, siccome va nella direzione di marcia che avevo auspicato, accolgo la proposta di modifica.
PRESIDENTE
Okay. Chiedo alla collega Rizzotto di far avere al banco della Presidenza la modifica per modificare poi il dispositivo dell'ordine del giorno.
Quindi con questa modifica accettata dal proponente, fatta a microfono, anche se è una modifica relativamente lunga, ma che rientra nella possibilità che dà l'articolo 102, metto in votazione l'ordine del giorno n.
B0001 con il dispositivo modificato come ha appena illustrato la collega Rizzotto.
"IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
VISTE la proposta di bilancio consolidato 2017 di cui alla proposta di deliberazione amministrativa n. 78 di iniziativa della Giunta regionale "Approvazione bilancio consolidato 2017. Articolo 68, D.lgs. 118/2011" e l'afferente relazione del Collegio dei Revisori dei conti;
RILEVATO CHE:
- la Regione del Veneto detiene partecipazioni azionarie sia nella società Veneto Sviluppo S.p.A. (controllata - 51% delle azioni detenute da Regione del Veneto) sia nella società Veneto Strade S.p.A. (30% delle azioni detenute da Regione del Veneto);
- giusta deliberazione della Giunta regionale n. 406 del 10 aprile 2018, avente ad oggetto "Bilancio consolidato 2017. Individuazione dei componenti del Gruppo Regione del Veneto e del perimetro di consolidamento ai sensi del D.lgs. 118/2011", nella redazione del bilancio consolidato 2017 non si è tenuto conto dei bilanci delle summenzionate società in quanto appunto ricadenti nell'area della "irrilevanza" (incidenza inferiore al 5 per cento per le Regioni e le Province autonome rispetto alla posizione patrimoniale, economico e finanziaria della capogruppo) ai fini della perimetrazione;
EVIDENZIATO CHE:
- l'articolo 56, comma 6, dello Statuto della Regione del Veneto, così recita: "La Regione adotta un bilancio consolidato che tiene conto dei bilanci degli enti e degli organismi dipendenti e partecipati dalla Regione";
- ai sensi del paragrafo 3 del principio contabile 4/4 di cui all'allegato 4 al D.lgs. 118/2011 "gli enti possono considerare non irrilevanti i bilanci degli enti e delle società che presentano percentuali inferiori a quelle sopra richiamate", e ciò in funzione della maggiore significatività del bilancio consolidato;
CONSIDERATO che per implementare i livelli di significatività del bilancio consolidato del Gruppo Regione del Veneto appare utile ricomprendere all'interno del perimetro di consolidamento anche i bilanci delle società Veneto Sviluppo S.p.A. e Veneto Strade S.p.A. atteso che il bilancio consolidato costituisce "uno degli strumenti attraverso cui la Regione del Veneto intende attuare e perfezionare la sua attività di controllo sugli organismi partecipati, anche alla luce dell'evoluzione normativa in materia di rapporto società/enti partecipati dagli enti locali, ridefinita e organicamente disciplinata dal D.lgs. 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica)" (cfr. Relazione alla Pda n. 78);
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a ricomprendere all'interno del prossimo bilancio consolidato del Gruppo Regione del Veneto anche i bilanci delle società Veneto Sviluppo S.p.A. e di Veneto Strade S.p.A. compatibilmente con la possibile riclassificazione del bilancio di tali società rispetto ai principi contabili dell'armonizzazione ex D.lgs. 118/2011."
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso mettiamo in votazione la proposta di deliberazione amministrativa n. 78 con tutte le dichiarazioni appena fatte.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10 |
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "ARMONIZZAZIONE DEI FONDI DEL PERSONALE REGIONALE AI SENSI DELL'ARTICOLO 1, COMMA 800, DELLA LEGGE 27 DICEMBRE 2017, N. 205" (PROGETTO DI LEGGE N. 388/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 32/2018)
"L'articolo 1, comma 800, della legge n. 205/2017 (legge di stabilità per l'anno 2018) ha statuito che "...al fine di consentire la progressiva armonizzazione del trattamento economico del personale delle città metropolitane e delle province transitato in altre amministrazioni pubbliche con quello del personale delle amministrazioni di destinazione a decorrere dal 1° gennaio 2018 i fondi destinati al trattamento economico accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, degli enti presso cui il predetto personale è transitato in misura superiore al numero del personale cessato possono essere incrementati, con riferimento al medesimo personale, in misura non superiore alla differenza tra il valore medio individuale del trattamento economico accessorio del personale dell'amministrazione di destinazione, calcolato con riferimento all'anno 2016, e quello corrisposto, in applicazione del citato articolo 1, comma 96, lettera a) della legge n. 56 del 2014, al personale trasferito, a condizione che siano rispettati i parametri di cui all'articolo 23, comma 4, lettere a) e b) del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75. Ai conseguenti maggiori oneri le amministrazioni provvedono a valere e nei limiti delle rispettive facoltà assunzionali. Le regioni possono alternativamente provvedere ai predetti oneri anche a valere su proprie risorse, garantendo, in ogni caso, il rispetto dell'equilibrio di bilancio".
Quanto ai presupposti giuridici va ricordato che:
- il personale provinciale transitato nei ruoli della Giunta regionale a decorrere dal 1° gennaio 2016 risulta in misura superiore al personale cessato;
- la Regione ha rispettato i parametri di cui all'articolo 23, comma 4, lettere a) e b) del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75.
Quanto alla copertura finanziaria, ai maggiori oneri legati all'incremento dei fondi la Regione provvederà con risorse proprie, in primis, a valere su quelle già destinate al trasferimento di funzioni e personale dalla Città metropolitana di Venezia e dalle altre Province del Veneto di cui alla legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 (Collegato alla legge di stabilità 2017).
Gli importi indicati nell'articolo 1 (commi 1 e 3) sono stati pertanto così determinati.
Per il personale del comparto è stato considerato anzitutto quanto indicato dall'articolo 12 della LR n. 11/2010 , ovvero € 15.367.296,00 + € 4.210.525,00 per un totale di € 19.577.821,00.
A tali importi sono state sottratte le riduzioni del fondo operate nel corso degli anni per i processi di trasferimento di funzioni e personale (anzitutto la separazione formale di cui alle L.R. n. 53/2012 e n. 54/2012 del personale della Giunta e del Consiglio) nonché le riduzioni operate ai sensi delle normative succedutesi nel tempo (tra le quali le più significative sono state l'articolo 9, comma 2 bis, DL n. 78/2010; l'articolo 1, comma 456, legge n. 147/2013; l'articolo 23, comma 2, D.lgs. n. 75/2017) ammontanti complessivamente ad € 1.942.824,73.
A tali decurtazioni vanno aggiunte quelle conseguenti al trasferimento delle funzioni e del personale all'Azienda Zero di cui alla legge regionale 19 ottobre 2016, n. 19 che ha determinato un'ulteriore riduzione del fondo per il personale del comparto calcolata in complessivi € 190.527,99 con la DGR n. 3 del 5/1/2018.
In precedenza, in applicazione dell'articolo 27, comma 4, della legge regionale 17 maggio 2016, n. 14 era stata implementata la parte stabile del fondo con i risparmi strutturalmente conseguiti a seguito del processo di riorganizzazione della dirigenza operato a decorrere dal 1° luglio 2016.
L'importo di complessivi € 486.952,07 era stato determinato con DGR n. 728/2016 e strutturalmente confermato con DGR n. 909/2017 e con DGR n. 1682/2017.
Sull'importo così rideterminato della sola parte stabile del fondo per il trattamento accessorio del personale del comparto, pari ad € 17.444.468,28, può essere operato l'aumento previsto dall'articolo 1, comma 800, della legge n. 205/2017.
Applicando in maniera puntuale il dettato normativo si è proceduto anzitutto a determinare il trattamento economico accessorio corrisposto al personale dell'Amministrazione di destinazione (personale afferente alla Giunta regionale), calcolato con riferimento all'anno 2016, pari ad € 18.540.647,50 risultati dal Conto Annuale 2016.
La consistenza del personale della Giunta regionale, anch'essa desunta dal Conto Annuale 2016, al netto del personale del Consiglio regionale e di quello transitato dalla Città metropolitana di Venezia e dalle altre Province del Veneto, è invece determinata in 2.177,50 unità (media annua).
Il valore medio individuale del trattamento economico accessorio del personale della Giunta regionale, con riferimento all'anno 2016, è pertanto determinabile in € 8.514,55 pro-capite lordi.
Sempre con riferimento all'annualità 2016, il personale trasferito dalle Province (con esclusione del personale con qualifica dirigenziale) ammonta a complessive n.387 unità, determinanti, applicando ad ognuno il valore medio di cui sopra, un importo pari ad € 3.295.169,04 di necessaria integrazione dell'attuale fondo regionale.
Sul punto va precisato che i fondi ad oggi già comunicati e trasferiti (avendo come base di computo l'annualità 2015) dai 7 enti di area vasta ammontano complessivamente ad € 1.803.666,07 con la conseguenza che l'integrazione disposta dall'articolo 1, comma 800, della legge n. 205/2017 è pari ad € 1.491.502,97.
La componente stabile del nuovo fondo unico per tutto il personale afferente alla Giunta regionale (comprensivo pertanto di quello trasferito dalla città metropolitana di Venezia e dalle altre province del Veneto) ammonterà conseguentemente a complessivi € 20.739.637,32.
La determinazione della parte variabile del fondo rimane oggetto di specifica costituzione annuale, in applicazione delle disposizioni normative e contrattuali vigenti.
Il fondo del personale regionale con qualifica dirigenziale va invece determinato applicando al fondo di complessivi € 7.951091,30 determinato con DGR n. 728/2016, le integrazioni legate ai singoli trattamenti accessori dei dirigenti provinciali trasferiti nei ruoli Regione e pari a complessivi € 385.545,60 così come individuati nella DGR n. 960/2016 e successivamente rettificati a seguito di comunicazioni intercorse con la Provincia di Belluno e formalizzati in sede di sottoscrizione definitiva del CCDI per il personale dirigente anno 2016.
Il valore medio pro-capite dei n. 9 dirigenti provinciali trasferiti nei ruoli regionali ammonta ad € 42.838,40, e risulta in linea con il trattamento economico accessorio corrisposto al personale dirigenziale dell'Amministrazione regionale nell'anno 2016. Per la quantificazione del relativo fondo va altresì considerato il trasferimento di funzioni e personale, anche dirigenziale, ad Azienda Zero che ha determinato una contrazione stabile del fondo per il trattamento di posizione e di risultato del personale regionale con qualifica dirigenziale pari a complessivi € 174.845,07.
Sulla base di tali presupposti, il nuovo fondo viene determinato in complessivi € 8.161.791,83. L'incremento è figurativo e non comporta utilizzo di maggiori risorse rispetto a quelle già disponibili.
Gli importi così determinati della componente stabile del fondo per il trattamento accessorio del personale del Comparto e del fondo per il trattamento di posizione e di risultato del personale con qualifica dirigenziale potranno essere modificati a seguito di processi di riorganizzazione che determinino il trasferimento di funzioni da o verso altri enti pubblici, anche strumentali o per effetto della sottoscrizione di nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro incidenti sul punto.
La Prima Commissione consiliare nella seduta del 20 settembre 2018 ha svolto audizioni con le organizzazioni sindacali interessate e nella medesima seduta ha concluso i propri lavori in ordine al progetto di legge 388 approvandolo all'unanimità.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale, Siamo Veneto, Alessandra Moretti Presidente, Movimento 5 Stelle, Centro destra Veneto-Autonomia e libertà, Partito Democratico e la componente politica Liberi E Uguali del Gruppo Misto".
PRESIDENTE
Relatore il collega Colman. Prego.
Maurizio COLMAN (Liga Veneta – Lega Nord)
Buongiorno, Presidente. Buongiorno a tutti.
Il presente provvedimento di legge discende dall'articolo 1, comma 800, della legge 205/2017, ossia la legge di stabilità per l'anno 2018, e consente e prevede l'armonizzazione progressiva del trattamento economico del personale delle Città Metropolitane e delle Province trasferito in altre Amministrazioni Pubbliche nel contesto di Regione Veneto.
Per dare una breve disamina dei parametri e dei termini che troveremo poi all'interno dell'articolato, dividiamo intanto il personale trasferito dalle Province, con esclusione della qualifica dirigenziale che risulta ammontare a 387 unità, del quale la Giunta ha stabilito il nuovo fondo unico per il personale che deve ammontare complessivamente a 20.739.637,32 euro. Questa cifra viene desunta per un calcolo successivo che viene fatto e che è spiegato in premessa, vedendo quella che era la situazione del fondo pre-trasferimento in Regione confrontandolo poi con un valore medio parametrizzato su quello che è il fondo in oggetto, diversamente dal personale con qualifica dirigenziale che risulta ammontare a 9 persone, per i quali non si rende di fatto necessario un'integrazione del fondo e, pertanto, non comporta utilizzo di maggiori risorse.
Tornando, invece, alla cifra che ho precedentemente enunciato, ossia i 20.739.637,32 euro, risulta essere necessaria un'integrazione che andrà poi a ripercuotersi sulle tre successive annualità, pari a 1.491.502,97 per ciascuna annualità.
All'interno dell'articolato possiamo trovare al comma 2 ribadita questa cifra, mentre nell'articolo 2 troviamo la partita di giro fondamentalmente che caratterizza la quota relativa alla componente dirigenziale, mentre nell'articolo 5 che ha come titolo norma finanziaria troviamo la caratterizzazione di fatto di questo provvedimento ossia la quantificazione delle somme che occorre predisporre per i tre esercizi finanziari successivi al corrente.
Ad integrazione mi sento di enunciare ed informare l'Assemblea che nella seduta di Commissione del 20 settembre sono state anche audite le organizzazioni sindacali nella figura del signor Munari e del signor Giordano, che hanno sostanzialmente approvato quanto contenuto in questa proposta di legge e che hanno affermato che questo va incontro, ovviamente, alla normativa vigente e in generale auspicano ad un correttivo che viene fatto dal punto di vista sostanziale, si pervenga anche ad un correttivo per quanto riguarda il piano organizzativo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
La faccio brevissima. Abbiamo votato a favore in Commissione a questa armonizzazione, non c'è ombra di dubbio che è il mantenimento di un impegno, abbiamo ascoltato le parti sindacali che hanno apprezzato il lavoro e il contenuto di questa armonizzazione, che riguarda e coinvolge mi pare 384 dipendenti, quindi va sicuramente nella direzione giusta e manterrò il voto favorevole anche in Aula.
Siccome era venuto fuori proprio nel dibattito all'interno della Prima Commissione e nella discussione con i sindacati, le due armonizzazioni che ancora non sono state del tutto effettuate – questo è un giudizio politico, mi rendo conto – quella relativa alla questione delle Polizie provinciali e quella relativa ai Centri per l'impiego, dal punto di vista delle garanzie anche occupazionali per la prospettiva, mi sono permesso di presentare un ordine del giorno che adesso consegno alla Presidenza, dove si impegna con urgenza quanto previsto con l'articolo 6 della
legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 , e poi ad individuare modalità di maggiore ed effettiva garanzia per la stabilità lavorativa dei lavoratori dei Centri per l'impiego transitati presso l'Ente Veneto Lavoro. Quindi chiedo di consegnare, per favore, questo ordine del giorno alla Presidenza.
Ovviamente perché oggi è ancora più urgente dare risposta positiva a questo ordine del giorno che riprende una battaglia già fatta in questo Consiglio e sulla quale la discussione io ritengo non sia ancora del tutto chiusa? Proprio perché abbiamo armonizzato questi 384 dipendenti ed è giusto che questa armonizzazione riguardi tutti: sarebbe veramente una beffa che gli unici soggetti che restano in qualche modo fuori da questa situazione di armonizzazione siano i rappresentanti della Polizia provinciale, su cui ancora non è completato l'iter, e dall'altro lato, per quel che riguarda le garanzie e le tutele, i lavoratori del Centro Veneto per l'impiego.
Quindi chiedo che, affianco al voto sicuramente positivo per questo progetto di legge sull'armonizzazione dei fondi del personale regionale, si possa porre in votazione anche questo ordine del giorno almeno come impegno a futura memoria.
PRESIDENTE
L'ordine del giorno è appena stato depositato, quindi dobbiamo fare le copie, numerarle e distribuirle. Ci sono altri interventi? Finché vengono fatte queste cose, io sospenderei un attimo e facciamo la Capigruppo per la programmazione della settimana prossima. Quindi sospendo fino alle ore 16.05 e facciamo subito la Capigruppo in Sala del Leone; chiedo anche al collega Montagnoli di essere presente.
La seduta è sospesa alle ore 15.57
La seduta riprende alle ore 16.15
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Se vi accomodate, colleghi, ricominciamo.
Passiamo quindi alle votazioni degli articoli.
Cominciamo con l'articolo 1. Ci sono interventi? Se non ci sono interventi apro la votazione sull'articolo.
Pongo in votazione l'articolo
1,con parere favorevole Relatore e Giunta.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo
2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Scusate, mi sono dimenticato, segnate il mio voto perché non l'ho messo, ero distratto. Ripetiamo la votazione, scusate, perché mancava il mio voto.
Pongo in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. C01
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Polizie provinciali e personale dei centri per l'impiego: compiuta definizione del percorso di riordino e maggiori garanzie per questi importanti ruoli." in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205." (Progetto di legge n. 388/2018) APPROVATO (deliberazione n. 125/2018)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE
- con la Proposta di legge n. 388 "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205" si è inteso attribuire copertura normativa a quanto già oggetto di accordo con le sigle sindacali rispetto all'adeguamento del trattamento economico del personale delle città metropolitane e delle province transitato e confluito nei ruoli della Regione del Veneto;
RILEVATO CHE:
- l'armonizzazione dei fondi di cui alla Proposta di legge in discorso si inserisce nel contesto di un complessivo riordino delle funzioni delle province che tuttavia appare procedere con qualche difficoltà attuativa (v. personale delle Polizie Provinciali) e che in taluni casi non sembra offrire adeguate garanzie sulla effettiva stabilità occupazionale rispetto alle soluzioni legislative adottate (lavoratori dei Centri per l'impiego trasferiti a Veneto Lavoro ex art. 54 della Legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45 e successive modifiche e integrazioni);
CONSIDERATO CHE:
- il riordino, ove non adeguatamente presidiato ed efficacemente diretto e attuato oltre ad alimentare il senso di instabilità e incertezza già certamente patito dai lavoratori interessati, rischia di risolversi in un enorme depotenziamento delle funzioni che la Regione si è attribuite (si pensi al servizio di vigilanza venatoria istituito con Legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 );"
Impegna la Giunta regionale
1) ad attuare con urgenza quanto previsto con l'articolo 6 della Legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 ;
2) ad individuare modalità di maggiore ed effettiva garanzia per la stabilità lavorativa dei lavoratori dei Centri per l'impiego transitati presso l'ente Veneto Lavoro".
Abbiamo l'ordine del giorno del consigliere Ruzzante. Se vuole presentarlo, sennò lo diamo... Ci sono interventi? Dichiarazioni di voto?
Metto in votazione, con parere favorevole della Giunta. Apriamo la votazione sull'ordine del giorno n.
C01.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
A questo punto chiedo se ci sono interventi per dichiarazione di voto. Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Forcolin, ha la parola.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
E' solo per portare, ovviamente come dichiarazione di voto, l'approvazione di questa maggioranza all'armonizzazione e al testo che oggi abbiamo visto e votato poi poc'anzi nel suo articolato, ma anche per fare un rilievo dal punto di vista politico, perché abbiamo visto in Commissione l'apprezzamento delle organizzazioni sindacali che hanno dato il loro assenso ovviamente a questa partita importante, che ha visto già la collocazione delle risorse in sede di assestamento di bilancio con quel milione e mezzo che abbiamo approvato qua in Aula e oggi appunto con questo provvedimento che individua in 1.491.000 euro le risorse necessarie per adempiere a questa armonizzazione e quindi a questo allineamento fra gli ex dipendenti provinciali, oggi confluiti nei cedolini della Regione Veneto come dipendenti regionali.
Però un messaggio politico va lasciato agli atti: questa legge Delrio, così com'è stata prevista, e vi ricordate a ottobre 2015, appena insediati, abbiamo dovuto, con quella manovra da 40 milioni, coprire le risorse non fondamentali e il pagamento degli stipendi dei dipendenti provinciali e abbiamo, tra le prime Regioni in Italia tra l'altro ad adempiere, messo i 40 milioni; da quel momento è iniziato tutto un percorso di riorganizzazione, razionalizzazione, efficientamento della macchina, portando in capo alla Regione determinate funzioni attraverso il collegato alla Finanziaria degli anni successivi, abbiamo lavorato sulla disabilità sensoriale e quindi sul sociale con la collega Lanzarin, piuttosto che col collega Caner, piuttosto che con la collega Donazzan per i Centri per l'impiego, sui quali stiamo lavorando, e con il collega Pan per caccia, pesca e quello che è stato rilevato e stiamo portando avanti sulle funzioni della ormai ex Polizia provinciale, per rientrare appunto nell'alveo regionale.
Questo per dire cosa? Che la Regione ci ha messo del suo, ci ha messo subito le risorse necessarie, non ha guardato in faccia alle difficoltà politiche che la legge Delrio poi, con l'andare del tempo ha portato e che stiamo ancora vivendo, perché noi abbiamo assistito a una cosa certa e sicura, cioè che da quella legge le Province si sono svuotate, le funzioni sono diventate poco produttive, c'è stato un fuggi fuggi delle risorse umane verso collocazioni diverse, da Comuni a Regione stessa, ma soprattutto i cittadini non vedono più quelle risposte che erano abituati a vedere quando avevano un'interlocuzione proficua con l'Amministrazione regionale. E allora quel populismo dettato dal fatto che dovevamo a tutti i costi eliminare le Province perché sembrava che fossero il male da combattere, oggi abbiamo visto che non avere più un Presidente della Provincia, piuttosto che la sua Giunta, ha tagliato forse di qualche briciola le risorse, ma ha lasciato molti problemi nei cittadini e nelle risposte che noi vogliamo dare.
Oggi noi mettiamo un altro milione e mezzo che va ad aggiungersi a quei 40 milioni e mi piacerebbe capire da quei Sindaci, da quegli amministratori, da quella parte politica che vedeva nella riforma Delrio una grande opportunità, se sapevano quali fossero poi le difficoltà che oggi noi stiamo cercando di stemperare, di limitare e di limare attraverso questi provvedimenti, se sapevano che vi erano anche queste difficoltà di armonizzazione, per esempio, fra una struttura e l'altra giustamente con un riequilibrio da apportare.
Spero che i gruppi parlamentari e il Governo possano apportare le giuste modifiche, un restyling veramente importante a questa legge Delrio che è stata veramente dannosa nociva per il nostro territorio, per i veneti e per gli amministratori locali che oggi non hanno nessuno con il quale interloquire per le problematiche dettate dalla Città Metropolitana e dalle rimanenti sei Province venete.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Montagnoli; ne ha facoltà.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Per proseguire e confermare quanto appena detto dal Vicepresidente.
La settimana scorsa a Radio 24 c'era il Presidente di una provincia toscana, Sindaco non di Centrodestra, che diceva in maniera candida: "Penso che Delrio quella notte ha preso una bella botta in testa". Questa è stata una delle peggiori leggi di questo Paese che ha fatto cosa? Ha tolto la democrazia, il voto dei cittadini in un Ente che come Lega abbiamo sempre difeso anche in Parlamento, magari altri carrozzoni, qualche società partecipata si poteva e si può togliere, ma l'effetto è stato alla fine che, uno, si è creato una confusione enorme, non c'è nessun beneficio economico. Anzi, oggi dimostriamo che intanto 40.000.000 del bilancio regionale, più 1.500.000 perché è evidente, si sapeva, quando abbiamo discusso di questa legge ce l'avevano detto che poi il personale che transitava dalle Province a qui avrebbe chiesto lo stesso trattamento, è certificato che non c'è stato nessun risparmio economico. Si sono tolti invece cosa? Gli eletti dei cittadini e la speranza è che un governo saggio rivaluti l'attuale normativa, ripone in capo ai cittadini la scelta di chi deve governare un Ente importante, che è che la Provincia, con tutte le sue competenze, perché tra funzioni fondamentali e non fondamentali anche lì è giusto far chiarezza, certe materie le conosciamo assolutamente tutti quanti, perché oggi re-impegniamo un altro 1.500.000 del nostro bilancio, oltre i 40 già fatti, ma deve veramente uscire un messaggio che una riforma, che è stata bocciata con referendum dai cittadini, referendum che vi ricordiamo era centralista su tutte le materie, visto che oggi c'è e rimane in Costituzione secondo noi deve essere valutata veramente la rimessa in moto delle Province, con l'elezione dei cittadini e far chiarezza anche sulle risorse.
Per cui, sicuramente anche i Sindacati che abbiamo sentito in Commissione sono contenti di questa operazione, ci hanno chiesto anche di intervenire a definire anche le altre materie, ma Pantalone è sempre quello che paga. E' giusto anche fare un passo in avanti e certificare una delle peggiori riforme del Governo precedente e di Delrio che veramente ha distrutto tutto il settore. Per cui andiamo avanti augurandoci che veramente la Lega al Governo metta un po' di ordine in questa materia.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Fracasso; ne ha facoltà.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Io non vedo in giro per il Veneto tutta questa grande nostalgia dell'elezione diretta del Presidente della Provincia onestamente, non la trovo; ma anche a guardarla con un po' più di distacco questa vicenda, proprio nel mentre in cui questa Regione chiede il trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione e tra queste, tanto per dirne una, quella che riguarda il lavoro, io trovo che il passaggio del personale dalle Province alla Regione, che ha la competenza per le politiche del lavoro e che può quindi organizzare un servizio, compreso quello per i Centri per l'impiego, è stato annunciato in questi giorni dall'Assessore un potenziamento di questi servizi, voglio dire non dipingiamo queste Province come l'Eden del passato, di cui oggi i cittadini avrebbero così tanta nostalgia. Anzi, ritengo che già a partire da questa competenza che un trasferimento pieno alla Regione - e proprio parlo della nostra Regione - tanto più una Regione che ha chiesto su questa materia l'autonomia, stia tutta nell'ordine delle cose.
Potrei fare un ragionamento analogo per il sociale, che è una competenza integrata nel Sociosanitario. La Regione ha il governo della programmazione stiamo discutendo il nuovo Piano Sociosanitario, mi pare razionale che non ci siano mille soggetti che intervengono nella gestione di questa materia ma che vada ricondotta, anche questa, come si sta facendo a una sua unitarietà.
Premesso, ripeto, che non vedo questa nostalgia dell'elezione diretta, il problema della legge Delrio non nasce dentro la legge Delrio, nasce dentro la finanziaria di quell'anno in cui fu approvata la legge Delrio e con l'iniziale taglio di 600.000.000 delle Province che di fatto impedì che l'avvio della legge Delrio potesse essere più facile, seppur complessa.
Se si continua a fare tutta questa lamentela e questo pianto sul fatto di aver trasferito qualche centinaio di dipendenti per la competenza sul lavoro, immaginiamo cosa significhi trasferire la competenza dell'istruzione come richiesto da questa Regione con l'autonomia: siamo di fronte non qualche centinaio, ma a decine di migliaia di dipendenti del Ministero della Pubblica Istruzione (insegnanti, personale ATA, dirigenti), di cui si chiede il trasferimento.
Se ci facciamo questi problemi per qualche centinaio, è meglio che la delega per l'autonomia scolastica non si metta neanche nell'intesa per l'autonomia perché vi ricordo che lì ci sono decine di migliaia di dipendenti che questa Regione, questo Consiglio, con la legge che ha approvato, con l'intesa che è stata sottoposta al Governo e con l'intesa che sembra essere a compimento, chiede di poter gestire.
Quindi guardiamo anche a questa trasformazione, che è complicata, per carità, e non devo nascondere nulla, ma anche come un banco di prova della capacità di una Regione di essere effettivamente all'altezza di una sua autonomia di gestione e di organizzazione.
PRESIDENTE
Il collega Finco ha chiesto la parola; può intervenire.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Non volevo intervenire ma, visto l'intervento del collega Fracasso, ovviamente sono obbligato a farlo in quanto il Presidente delle Province italiane, un certo Achille Variati, è stato proprio lui, non più di un mese fa, a uscire sui quotidiani dicendo che la riforma fatta dal Ministro del suo partito è stata una riforma folle, che non ha fatto l'interesse delle Province e dei territori, ma anzi ha peggiorato i servizi che vengono offerti quotidianamente.
Nessuno ha nostalgia del passato, però un conto è trasferire le competenze e anche le risorse, un conto è mantenere degli Enti che non hanno più ovviamente un organo democraticamente eletto, ma un organo nominato, senza più nessuna risorsa per gestire comunque delle competenze importanti.
Al di là del settore del sociale o del lavoro, lei sa benissimo in quale situazione si trovano le nostre strade provinciali: sono un disastro dappertutto, in tutto il Veneto e penso in tutta Italia. Lei sa com'è la situazione degli istituti superiori, che non hanno un euro da investire per la messa in sicurezza e per la messa a norma? Salvo poi chiedere alla Regione ingenti risorse, in questo caso 40 milioni, per il mantenimento dei dipendenti delle Province e magari vedere qualche Sindaco con qualche delega o qualche Presidente di Provincia che, grazie alla vendita magari di qualche società o di qualche azione, oggi sta facendo marchette in giro per il territorio a favore di qualche Sindaco amico o di qualche ente amico.
Questo non è il sistema di riprogrammare le Istituzioni a livello territoriale. Questo è stato un sistema che ha demolito comunque, piaccia o no, un Ente controllore e un ente gestionale a livello locale, che, piaccia o no, comunque nei nostri territori funzionava e dava dei servizi, questi servizi oggi sono stati in parte trasferite alla Regione, in parte sono ancora in capo alle Province, ma sono servizi che oggi non funzionano più. E oggi potete parlare tranquillamente con qualsiasi Presidente di Provincia e, oltre a dirvi che non ha più alcuna voglia di ricandidarsi a fare il Presidente della Provincia, perché ha solamente rogne e problemi da affrontare, ma si trova di fronte a mille difficoltà con zero risorse e ovviamente con cittadini e Sindaci del territorio che chiedono comunque a qualcuno di intervenire.
Quindi questo non è modo di decentrare e di eliminare dei carrozzoni, questo modo in cui qualcuno non ha più la responsabilità nel dare dei finanziamenti alle Province e ha solamente detto: "Io non mi occupo più delle Province, se ne occuperà qualcun altro, i Comuni, la Regione, non so chi, non trasferisco più un centesimo alle Province", però i problemi delle province ad oggi non sono stati superati.
Quindi, collega, non è una questione di avere nostalgia del passato, è una questione che o le riforme si fanno bene, o altrimenti dire: "Tolgo le Province", ma le mantiene la Regione, questo non è il massimo delle riforme che si possono fare.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Bottacin; ne ha facoltà.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
Sarò velocissimo anch'io perché non volevo intervenire ma, da ex Presidente della Provincia, sono rimasto un po' perplesso L'elezione diretta non c'è nostalgia: mi pare proprio di sì. lo chiedono a gran voce anche i cittadini.
Decentramento o accentramento sono due cose diverse. Si invoca il decentramento mi pare tutti, c'è scritto nella Costituzione, in questo caso è stato un accentramento di fatto obbligato dai fatti, mentre invece noi chiediamo autonomia per decentrare; sono due cose che sono all'opposto una rispetto all'altra.
Vorrei ricordare però che i Presidenti di Provincia in Veneto si sono autodenunciati andando in Procura della Repubblica, compresi i Presidenti di Provincia del Centrosinistra, perché non avevano un centesimo per fare le opere che, invece, dovevano fare; ma non è solo una questione del Veneto perché poi non si dica magari in Veneto c'è qualcosa di strano, no.
Cito un caso per tutti: Rigopiano, sappiamo tutti perché la strada non era pulita, il mezzo spartineve era in officina, fermo, che non aveva la manutenzione perché la Provincia non aveva i soldi per metterla a posto. Questa è la situazione delle Province oggi.
PRESIDENTE
Piero Ruzzante, le do la parola, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Rapidissimo, Presidente.
Anch'io non avevo intenzione di intervenire però un po' il dibattito che ha aperto il collega Fracasso, visto che poi in realtà sul provvedimento voterò a favore, l'ho già dichiarato all'inizio, perché trattasi di una armonizzazione.
Però il dibattito che si è aperto mi ha un attimo stimolato, non tanto e non solo sulla questione delle Province, dove io credo che errori culturali ne abbiano compiuto tutti, io non sarei più così sicuro di dire oggi che l'elemento elettivo delle Province era il nodo cruciale attorno al quale doveva essere costruita la riforma delle Province, cioè credo che su alcune cose alcune riflessioni degli anni passati siano andate nella direzione non sempre giusta e non sempre corretta, ce ne accorgiamo dai problemi che abbiamo avuto nella gestione della questione Provincia e non è ancora conclusa.
Non lo so quanto abbiamo poi, alla fine di tutta la partita, in termini economici, veramente risparmiato. Quindi io credo che su questo bisogna avere anche la capacità quando si prendono strade sbagliate di avere il coraggio di dirlo e di ammettere che si potevano fare le cose in termini migliori rispetto a quelle che si son fatte ed è per questo che voterò anche a favore oggi perché qui andiamo a sanare una situazione che sennò restava aperta all'infinito.
Rispetto agli interventi dei colleghi di maggioranza, io sarei un po' più prudente fossi al posto vostro perché capisco che lo sguardo rivolto alla Delrio vi porta a fare queste dichiarazioni, però oggi noi siamo in attesa di vedere quello che il vostro Governo - e mi riferisco alla Lega in questo caso - farà sul tema dell'autonomia. Vedete, io ho votato no, contro, contro 100 volte, ma per fortuna avete fissato voi i paletti e i paletti sono stati fissati, se non ricordo male, cifra più, cifra meno, miliardata più, miliardata meno, come direbbe qualche personaggio noto in quest'Aula un po' troppo assente, si presenta solo quando si va dai 3.000 metri in su, sotto non si vede mai, qui siamo sul livello del mare, ma qui è da qualche mese che non lo vediamo qui in sede, ma miliardata più, miliardata meno, se non ricordo male, l'avete fissato intorno ai 21 miliardi di euro.
Quindi saremo in grado di misurare al centimetro, al millimetro quante saranno le risorse che effettivamente il vostro Ministro, il vostro Governo metterà rispetto alle questioni delle 23 deleghe nuove che il Veneto acquisirà, perché se andrete un po' sotto questa cifra, altro che Province; io lo faccio notare e sottolineare. Secondo me, avevate un po' esagerato rispetto alle richieste di risorse, ma vi assicuro che i cittadini del Veneto sapranno giudicare, perché l'asticella l'avete fissata voi in maniera precisissima. Noi vi avevamo invitato ad essere un po' più prudenti su questo perché i Governi cambiano, le situazioni cambiano, ma saremo in grado di misurare se effettivamente le risorse, insieme alle deleghe, saranno paragonabili a quanto avete richiesto. Se non sarà così, i cittadini del Veneto saranno in grado di giudicare se le risorse saranno sufficienti per potersi assumere quelle deleghe perché, vedete, potrebbe esserci un effetto veramente boomerang, in cui ti danno le deleghe, ma non ti danno le risorse, un po' quello che è successo per le Province, con la differenza che questa volta in fiocco restiamo noi in quest'Aula perché, quando ti danno le deleghe, dopo devi far funzionare le cose e se non ti danno adeguate risorse credo che sarà un effetto assolutamente boomerang.
Non vorrei che a distanza di dieci anni, come abbiamo detto che sulle Province forse abbiamo fatto una riforma un po' sbagliata, se ci arrivano le deleghe e non le risorse, ci trovassimo a dover riflettere di nuovo rispetto ai principi dell'autonomia ma se ne vedranno delle belle; spero di essere ancora in quest'Aula fino al momento in cui verrà stabilito quante saranno le risorse e, se non ci sarò più, vi presenterò lo stesso a questo palazzo perché credo di averne comunque il diritto. Grazie.
PRESIDENTE
E' sufficiente che si iscriva all'associazione Consiglieri e sarà sempre benvenuto.
Collega Azzalin, prego.
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Guardate, il tempo è sempre galantuomo e quindi, ripeto, il Partito Democratico avrà anche probabilmente in parte sbagliato quella riforma - dico in parte a seconda dei punti di vista - perché c'erano delle cose che non andavano e si sono viste, però la finirete di camminare guardando indietro perché si rischia di sbattere e di farsi un po' del male. Le elezioni le avete vinte, qualcuno le ha perse, sta nelle cose, nella vita politica e chi ha vinto deve risolvere i problemi. Tra l'altro, avete vinto anche un referendum, per cui c'era chi non le voleva e adesso c'è chi governa e, se è coerente, le ripristina. Qual è il problema?
Poi, Forcolin, basta lamentarsi per la faccenda dei soldi. Lei deve trovare i soldi per le questioni che mancano in questa Regione. Dove sta scritto? Basta con questi burocrati regionali che nascondono i soldi. La vogliamo finire di dire che non ci sono i soldi e che è colpa di qualcuno? Quando si tratta di andare a mangiare in Marmolada si trovano oppure per altre cose. Quindi, guardate, su questa cosa entriamo nel merito.
Ha ragione il collega, sulle Province qualcuno sta pagando pegno oltre il dovuto, oltre a quello che erano determinate responsabilità politiche, ma adesso abbiamo un'altra partita, abbiamo la partita dell'autonomia sulla quale sono stati presi degli impegni con i cittadini. Più di qualcuno aveva anche detto che, se è così, scoperto il giochino, le questioni non è che poi possono tenersi in piedi.
Mi spiego: se basta chiedere e fare un referendum per avere più soldi degli altri, è evidente che gli altri si svegliano e cosa sta succedendo? Che poi contestualmente la Lombardia, è seguita l'Emilia Romagna, altre cinque Regioni, ce ne sono altre due e altre due seguiranno e la stessa Ministra ha detto a Padova "abbiamo già avuto contatti con Emiliano", eccetera. Allora adesso però la questione è un nuovo assetto dello Stato: questo è il punto, perché è evidente che non basta chiedere per avere di più perché tutti gli altri dicono: "Perché io devo dare a te e non agli altri?". Quindi vedete che su questa questione a fare i furbi sì rischia poi di inciampare sugli stessi errori.
Per cui su questa questione, guardate, preparatevi, tra poco ci sarà il bilancio, noi presenteremo degli emendamenti, voi dovete trovare i soldi; cos'è questa storia che non ci sono i soldi per i pronto soccorso, per i medici, per le borse di studio, per la bonifica, per tutte le cose che sappiamo che non funzionano in questa Regione e di chi è la colpa? Chi governa? Chi protegge la burocrazia regionale che nasconde i soldi?
Ragazzi, se tanto mi dà tanto questo è il binario su cui ci misureremo tra qualche mese e vi voglio vedere a dimostrare perché non avete i soldi. È colpa di Roma? Bene, chi c'è a Roma? Finiranno i barconi dei negri prima o dopo. Lo dico con il vostro linguaggio apposta; lo dico con il vostro linguaggio, non lo dico perché è una svista, lo dico apposta. Finirà questa storia e quindi andremo a vedere dopo cosa vuol dire governare.
Cominciamo a misurarci, guardate guadagniamo un po' tempo tutti sulle questioni, parliamo dei problemi concreti e andiamo avanti. Sennò, se rispondete continuamente sul fatto che qualcuno ha responsabilità e ha governato, allora noi risponderemo così, andremo avanti e andremo, vediamo chi si stufa prima; qualcuno è andato in Marmolada, qualcun altro andrà sullo Stelvio. Grazie.
PRESIDENTE
Per dimostrare che le accuse del collega Azzalin sono infondate, dò la parola alla consigliera Negro.
Giovanna NEGRO (Veneto Cuore Autonomo)
Ed è proprio di questo, Presidente, che vorrei chiarire con il collega Azzalin che deve fare una netta distinzione fra negri e Negro e fra italiani, Negro, fuori extracomunitari. Grazie.
PRESIDENTE
Mi pare che il dibattito si sia concluso, con tutti gli approfondimenti del caso.
Mettiamo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Metto in votazione il progetto di legge n. 338.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
11 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BORON, FINCO E POSSAMAI RELATIVA A "MODIFICHE E INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 3 NOVEMBRE 2006, n. 23 "NORME PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE"" (PROGETTO DI LEGGE 129/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 33/2018)
"Signor Presidente, colleghi Consiglieri,
uno degli aspetti più preoccupanti del fenomeno della disoccupazione è legato al fatto che essa tende a concentrarsi sulle persone svantaggiate, cioè persone che continuano a trovarsi in situazioni di marginalità ed esclusione anche in presenza di una situazione favorevole all'economia e del mercato del lavoro.
Per le persone svantaggiate il lavoro svolge un ruolo fondamentale, poiché buona parte delle interazioni sociali sono connesse al lavoro, favorendo la costruzione e il riconoscimento di un'indennità attraverso il ruolo professionale e l'inclusione nella rete sociale. Lavorare costituisce quindi un elemento fondante e qualificante nella costruzione di un percorso di inclusione sociale.
Il presente progetto di legge vuole rappresentare un tassello importante per valorizzare la grande esperienza della cooperazione e, nell'insieme, favorire maggiormente l'inserimento lavorativo dei soggetti più deboli.
Il modello cooperativo veneto rappresenta da tempo un punto di forza nella partecipazione dei cittadini al processo produttivo e alla fornitura di servizi pubblici e, in via generale, si basa sul reciproco supporto costituito da una capillare rete sociale presente nel nostro territorio.
Il presente progetto di legge, è stato integrato a seguito delle consultazioni svolte in Commissione e delle osservate pervenute e consta ora di quattordici articoli che modificano più disposizioni della citata legge regionale n. 23.
Tali modifiche, finalizzate alla prevenzione e contrasto del fenomeno della "falsa cooperazione" (art.1), potenziano l'attività di controllo regionale sulle cooperative sociali (artt. 5, 10, 11), anche attraverso l'inserimento di una specifica clausola valutativa (cfr. art. 12), l'istituzione da parte della Giunta regionale di un'anagrafe informatizzata (art. 5), l'introduzione di ulteriori ipotesi di cancellazione dall'albo delle cooperative sociali (art. 6) e alla valorizzazione dell'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e deboli, anche mediante l'introduzione di premialità e priorità nell'affidamento di servizi (artt. 1, 2, 7, 8, 10).
Inoltre, in coerenza con la recente normativa statale afferente il codice del terzo settore e le imprese sociali, viene prevista per le cooperative sociali, prima in via facoltativa e poi obbligatoria (successivamente all'emanazione delle linee guida ministeriali e di un provvedimento della Giunta regionale che adotti un apposito schema tipo), la possibilità di dotarsi di un bilancio sociale (art. 3).
Dello stesso segno è l'adozione da parte delle cooperative sociali di un codice etico (art. 4).
Ben comprendo la delicatezza del tessuto socio economico in cui si va ad incidere, è stata prevista una specifica norma transitoria, finalizzata all'applicazione graduale della legge, salvaguardando i procedimenti in corso e garantendo alle cooperative sociali di potersi adeguare in tempi idonei alla nuova normativa introdotta dal presente progetto.
Da ultimo, l'articolo 8, di modifica dell'articolo 13 della predetta legge regionale n. 23, relativo alla riserva di partecipazione alle procedure di aggiudicazione negli appalti, è rispettoso delle previsioni del nuovo codice degli appalti ed in particolare dell'articolo 112 del decreto legislativo n. 50 del 2016.
In data 08 novembre 2016, poi riformulata in data 03 luglio 2018 è pervenuta la scheda di analisi economico finanziaria redatta dalla competente struttura di Giunta regionale.
La scheda di inquadramento normativo, predisposta dal Servizio Affari giuridici e legislativi, è pervenuta il 03 luglio 2018.
Le note di lettura e ricognizione degli impatti economico finanziari redatte dal Servizio Attività e rapporti istituzionali sono pervenute in data 04 luglio 2018.
La Prima Commissione consiliare ha espresso parere favorevole in data 04 luglio 2018.
La Quinta Commissione consiliare nella seduta del 05 luglio 2018 ha licenziato, a maggioranza il progetto di legge in oggetto.
Hanno espresso voto favorevole: il Presidente Boron, i consiglieri Brescacin (con delega del consigliere Villanova) (Zaia Presidente), Barbisan R., Semenzato (Liga Veneta - Lega Nord), Barison (Fratelli d'Italia - Movimento per la cultura rurale), Barbisan F. (Centro destra Veneto - Autonomia e libertà), Ferrari (Alessandra Moretti Presidente).
Hanno espresso voto di astensione i consiglieri Moretti (con delega della consigliera Salemi), Pigozzo (con delega del consigliere Sinigaglia) (Partito Democratico), Bartelle, Berti (Movimento 5 Stelle)".
PRESIDENTE
Collega Boron, se chiede la parola gliela dò volentieri per la relazione.
Prego, la parola al collega Boron.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, uno degli aspetti più preoccupanti del fenomeno della disoccupazione è legato al fatto che essa tende a concentrarsi sulle persone svantaggiate cioè persone che continuano a trovarsi in situazioni di marginalità ed esclusione, anche in presenza di una situazione favorevole all'economia e al mercato del lavoro.
Per le persone svantaggiate il lavoro svolge un ruolo fondamentale, poiché buona parte delle interazioni sociali sono connesse al lavoro, favorendo la costruzione e il riconoscimento di un'identità attraverso il ruolo professionale e l'inclusione nella rete sociale.
Lavorare costituisce, quindi, un elemento fondante e qualificante nella costruzione di un percorso di inclusione sociale e il presente progetto di legge vuole rappresentare un tassello importante per valorizzare la grande esperienza della cooperazione e, nell'insieme, favorire maggiormente l'inserimento lavorativo dei soggetti più deboli. Il modello cooperativo veneto rappresenta da tempo un punto di forza nella partecipazione dei cittadini al processo produttivo e alla fornitura di servizi pubblici e, in via generale, si basa sul reciproco supporto costituito da una capillare rete sociale presente nel nostro territorio.
Il presente progetto di legge è stato integrato a seguito delle consultazioni svolte in Commissione e delle osservazioni pervenute e consta ora di 14 articoli, che modificano più disposizioni della citata legge regionale 23...
PRESIDENTE
Per favore, colleghi. Se qualcuno deve parlare si può accomodare fuori. Lasciamo finire l'intervento. Grazie.
Prego, collega.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Tali modifiche, finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della falsa cooperazione, potenziano l'attività di controllo regionale sulle cooperative sociali, anche attraverso l'inserimento di una specifica clausola valutativa, l'istituzione da parte della Giunta regionale di un'anagrafe informatizzata, l'introduzione di ulteriori ipotesi di cancellazione dall'albo delle cooperative sociali e la valorizzazione dell'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e deboli, anche mediante l'introduzione di premialità e priorità nell'affidamento di servizi.
Inoltre, in coerenza con la recente normativa statale afferente il codice del terzo settore e le imprese sociali, viene prevista per le cooperative sociali, in via prima facoltativa e poi obbligatoria, successivamente all'emanazione delle linee guida ministeriali e di un provvedimento della Giunta regionale che adotti un apposito schema tipo, la possibilità di dotarsi di un bilancio sociale.
Dello stesso segno è l'adozione da parte delle cooperative sociali di un codice etico. Ben comprendo la delicatezza del tessuto socio-economico in cui si va ad incidere ed è stata prevista una specifica norma transitoria, finalizzata all'applicazione graduale della legge, salvaguardando i procedimenti in corso e garantendo alle cooperative sociali di potersi adeguare in tempi idonei alla nuova normativa introdotta dal presente progetto.
Da ultimo, l'articolo 8 di modifica dell'articolo 13 della predetta legge regionale 23, relativo alla riserva di partecipazione alle procedure di aggiudicazione degli appalti, è rispettoso delle previsioni del nuovo Codice degli Appalti ed in particolare dell'articolo 112 del decreto legislativo 50 del 2016.
In data 8 novembre 2016, poi riformulata in data 3 luglio 2018, è pervenuta la scheda di analisi economico-finanziaria redatta dalla Giunta.
Questo progetto di legge è stato poi vagliato dalla Commissione ed ha avuto parere favorevole a maggioranza e astensione da parte dell'opposizione.
Questa è l'introduzione formale della legge, però a me preme dirvi qual è stato il motivo per cui ancora un anno e mezzo fa ho presentato una striminzita legge di un articolo, provocatorio, che prevedevano la soglia del 30% ma del 60%, e iniziai la discussione con questa frase: "Voglio gettare un sasso nello stagno per iniziare un dibattito una discussione, su un tema importantissimo", che un anno e mezzo fa non si vedeva ma che le cronache giornalistiche magari degli ultimi mesi hanno portato alla luce in maniera molto più forte ed è quello della falsa cooperazione.
Il mondo delle cooperative sociali, che è in particolar modo suddiviso in fascia A e B, ha delle riserve di legge particolari, non solo perché hanno possibilità di avere degli appalti, degli ottimi appalti dedicati, ma perché prevedono delle agevolazioni fiscali normative nel mercato del lavoro e questo è stato fatto perché persone, ovviamente, con disabilità, con difficoltà sociali avessero la possibilità di essere integrate, essere occupate nel mondo del lavoro, invece abbiamo avuto un evolversi di situazioni che nulla hanno a che fare con questo mondo ma si sono adoperati e hanno utilizzato questa possibilità, questa riserva, questo vantaggio legislativo per fondare cooperative che effettuano concorrenza sleale nel mercato, sottopagano le persone e sfruttano, molto spesso, anche situazioni contemporanee - parliamo dei profughi - per creare cooperative di servizi e di lavoro che vanno in concorrenza diretta con le vere cooperative sociali a suon di ribassi del 30 e 40 per cento, prevedendo paghe da 2 euro, 3 euro all'ora, prevedendo un vero sfruttamento del lavoro.
Abbiamo visto tutti, non è che serva molto, ma io mi son procurato, come è mia abitudine, le copie degli articoli dei giornali per poi non incorrere a dibattiti che possono dire che mi invento le cose, ma quando si apprende dai giornali che ci sono indagini, procedure, anche accuse circostanziate dove cooperative sociali hanno utilizzato, ad esempio, il vantaggio del fondo di rotazione della Regione, intascandosi 4.000.000 di euro in un caso per fare una cooperativa, ma che poi non è mai nata, 2.500.000 di euro in un altro caso, magari per far nascere una cooperativa e poi abbiamo scoperto che sono nate o tentavano di far nascere delle birrerie, oppure cooperative come in questo caso che vengono condannate poi dal Tribunale civile, dal Tribunale del lavoro, vengono condannate perché vincono gare d'appalto con ribassi del 30 per cento, si trasferiscono i dipendenti in maniera diretta da coloro che hanno perso la gara, portandogli il reddito non a quello che prendevano prima ma al 30 - 40 per cento di livello più basso.
Questi lavoratori sono andati poi dal Giudice del Lavoro, sono andati in Tribunale e hanno avuto una sentenza di ragione e di condanna della cooperativa, che ha dovuto rifondere ovviamente tutto il mancato guadagno, cioè la differenza fra quanto percepivano prima e quanto percepivano in quel momento dallo stesso appaltatore.
Però io mi chiedo: è giusto che quella cooperativa, che ha vinto la gara con il 30-40 per cento, nel momento in cui viene condannata mantenga la gara? A quell'epoca vinse la gara col 30-40 per cento di ribasso, successivamente è stata condannata a pagare i dipendenti come fosse un'azienda normale e se nel momento che ha fatto la gara avesse avuto quei costi non avrebbe potuto fare il 30-40 per cento di ribasso e quindi molto probabilmente non avrebbe vinto la gara.
Quindi c'è una distorsione del mercato del lavoro che fa due effetti negativi: uno, porta via il lavoro alle vere cooperative sociali, quelle che fanno il servizio sociale di adoperare ragazzi down, disabili mentali, qualsiasi persona abbia delle difficoltà e che ha l'obbligo e il diritto di perseguire ovviamente quello che nello statuto sociale hanno scritto, e noi abbiamo gli obblighi di tutelarli, abbiamo gli obblighi di difenderli e dargli ciò che la legge prevede; dall'altra parte, si vuole aggredire in maniera particolare le false cooperative che in questi articoli di giornali vi ho menzionato ma che in Veneto, purtroppo, fra le oltre 800 iscritte, continuano ad esistere.
Io non so, perché la cosa particolare che ho voluto introdurre in questo progetto di legge è che l'ispettivo regionale possa essere incaricato da qualsiasi di noi, perché ho ritenuto che i Consiglieri regionali, da qualsiasi parte politica provengano, sono un po' i sensori del territorio e, quando qualcosa non funziona, hanno qualcuno che va a tirare loro la giacchetta e dice: "Guarda che lì c'è qualcosa che non funziona", per cui ognuno di noi può essere fautore di un'ispezione e andare a verificare se quella cooperativa in particolare segue le norme. Questo non c'era prima. E qualora quella cooperativa venga trovata non conforme alla normativa, ha due possibilità: la prima è la diffida ad adempiere e in quel caso sappiamo tutti che, se è una procedura semplice, potrà regolarizzarsi, ma se viene beccata che ha una situazione tale per cui non potrà mai regolarizzarsi, l'effetto immediato è la cancellazione dall'Albo per diversi anni e, allo stesso modo, deve essere punita nel momento in cui, all'interno della propria compagine direzionale, come prevede per le normali aziende l'ex articolo 38, se hanno all'interno della propria compagine direzionale qualcuno che è stato condannato o che ha avuto precedenti anche nei confronti della Regione - pensiamo a chi ha utilizzato i fondi in maniera distorta - non possa essere più adoperato come responsabile tecnico, responsabile amministrativo, dirigente all'interno di un'altra cooperativa.
Scorrendo queste oltre 800 cooperative, la cosa più sbalorditiva è aver verificato che una di queste cooperative, che è iscritta e quindi usufruisce di queste particolarità e di questi vantaggi del settore, è la cosiddetta cooperativa Edeco, nota a tutti noi e che ovviamente è sotto i controlli non solo delle autorità locali, ma addirittura delle autorità nazionali. Abbiamo la possibilità, il giorno dopo dell'approvazione, anche in ambito regionale di sapere se questa cooperativa che è iscritta come A e B, addirittura una cooperativa plurima, debba ancora continuare ad avere agevolazioni fiscali come cooperativa sociale oppure debba essere definitivamente cancellata dall'albo regionale.
Io ho già detto che è già pronta la lettera sul mio tavolo, la firmerò dopo l'approvazione ovviamente la pubblicazione della legge, la prima ispezione che firmerò è nei loro confronti, perché fare una cooperativa sociale, che gestisce campi profughi nel modo in cui le cronache ci hanno descritto ritengo possa presupporre qualche dubbio nella sua legittima iscrizione; ritengo che ci sia qualche dubbio per il quale quella cooperativa sociale non faccia ovviamente la sua vocazione, che è in Statuto, ovvero recuperare persone svantaggiate o persone deboli, come la legge dice.
E' per questo che a voi Consiglieri chiedo l'approvazione unanime di questo progetto di legge, non perché l'ho proposto io, ma perché ritengo che le vere cooperative sociali debbano avere un segnale forte nei confronti delle false cooperative sociali e perché ritengo che i lavoratori debbono avere un segnale forte che il loro lavoro è uguale a quello degli altri, ovvero che, nel momento in cui passano da un'azienda "normale" a un appaltatore che è considerato cooperativa sociale, debbano avere lo stesso reddito: ne va della tutela di queste persone e soprattutto ne va – io lo dico per me stesso – della mia faccia quando giro per il territorio e vado a incontrare queste persone che sono stati i primi ispiratori su di me per intervenire in maniera decisa in questa legge. Vi ringrazio.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Grazie a lei. Salemi, prego.
Orietta SALEMI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Voglio subito premettere al Presidente Boron e anche all'Aula che il nostro voto sarà un voto favorevole.
Noi ci siamo astenuti in Commissione per il licenziamento di questa proposta di legge per darci il tempo, eventualmente, anche di apportare gli ultimi correttivi di dettaglio, ma devo esprimere anche soddisfazione perché veramente è stata una delle volte in cui ho trovato gratificazione nel lavoro svolto dalla Quinta Commissione, perché siamo partiti, Presidente, lei lo ricordava prima, da una proposta shock, diciamo così.
E' vero che lei aveva detto "io butto la pietra nello stagno", però quell'articolo, unico articolo di cui era costituita la proposta di legge, aveva creato un trauma nel sistema e lì noi abbiamo avuto, se ricorda, un po' una levata di scudi dicendo "fermiamoci un attimo", perché sentivamo che c'era la necessità di dare corso a un'intenzione buona ma che rischiava di avere - direbbe Dante - mal frutto.
L'intenzione quindi è quella che anche oggi noi condividiamo, che è quella, come diceva bene lei, anche argomentandola con i dati e i riferimenti che riportava prima, di intervenire sulle sacche oscure della cooperazione, cioè su quelle che vengono definite dallo stesso sistema cooperativo virtuoso come cooperative spurie, cioè quelle cooperative che in qualche modo sono parassitarie del sistema, sono parassitarie della norma di legge nazionale che prevede la denominazione e la differenza tra i tipi di cooperativa, in modo particolare noi parliamo delle cooperative B, come giustamente lei diceva prima, che tra l'altro in Veneto, adesso lei ha l'elenco, mi risulta siano quelle di tipo B oltre le 350-360, adesso non ricordo esattamente, comunque un numero considerevole rispetto al numero delle 800, cui faceva riferimento lei prima, poi ci sono quelle miste, però parliamo di un numero significativo che per lo più è formato da cooperative che davvero rispondono a quella mission, che è quella dell'inclusione sociale. Sono quelle cooperative che rendono il Veneto anche virtuoso da un punto di vista del welfare sociale, perché fanno sì che il Veneto adempia al principio sacrosanto che è quello di dare una dignità di lavoro a tutti.
Credo che un Paese misuri il grado di civiltà in rapporto a quanto riesce a garantire in termini di uguaglianza, anche sociale, e di diritti rispettati, questo è uno, il diritto anche al lavoro che dà nobiltà, dignità, una vita anche laddove quella vita è segnata dalla fragilità, dallo svantaggio, anche dalla debolezza. Uno degli elementi, secondo me, interessanti di questa legge, c'è già stata un'anticipazione nella legge 23, ma comunque noi andiamo a modificare questa legge che, per certi versi, è datata, ma che insiste anche sull'aspetto del profilo, non soltanto di svantaggio ma anche di debolezza, credo che questo sia un elemento connotante in termini positivi.
Quindi, tornando alla proposta shock, che era quella che aveva in qualche modo allarmato, per così dire, veramente, le cooperative sane, le cooperative virtuose perché era una proposta che faceva saltare il sistema, che non permetteva la sostenibilità, questo 30 per cento portato, per quanto provocatoriamente come diceva lei, al 60 per cento andava paradossalmente a colpire proprio le cooperative virtuose, non certo le cooperative, diciamo, parassite.
La modifica e il lavoro fatto dalla Commissione è stato interessante perché ha permesso la condivisione di un percorso, che ha messo insieme ovviamente i rappresentanti del mondo cooperativo, che ci hanno dato anche degli input e dei suggerimenti, ci hanno spronato anche a formulare delle ipotesi di incentivo, di promozione di un certo tipo di attività e di mission, ma, accanto ai rappresentanti della cooperazione, ci sono stati i Consiglieri e ciascuno ha dato il proprio contributo.
Io ricordo che mi aveva colpito un intervento del collega Gidoni, che aveva sottolineato da subito come in un ambiente come quello della montagna le cooperative piccole potevano rischiare di avere qualche problema e quindi andavano fatti dei distinguo, ma prendo il caso del collega Gidoni perché ha portato una situazione specifica, che comunque aiuta a fare un'analisi corretta del sistema.
E, così come ciascun Consigliere ha dato un contributo, gli uffici legislativi ci hanno aiutato moltissimo in questo percorso che tocca una materia perché intanto abbiamo a che fare con - passatemi l'espressione - il capitale umano, ma tocca una materia delicata perché, come ricordava bene lei, Presidente, noi siamo in una fase transitoria o comunque di interlocuzione perché abbiamo il nuovo Codice degli Appalti da una parte e una riforma del terzo settore che sta vedendo il procedere dei provvedimenti attuativi e quindi abbiamo dovuto anche pensare a interventi di possibile adeguamento futuro a quelli che saranno i provvedimenti della riforma del terzo settore, penso al bilancio sociale, per esempio, come avevamo visto.
Quindi è stato un lavoro interessante, dal mio punto di vista anche gratificante perché ci ha portato a modificare o, meglio, a trasformare in una vera e propria proposta quadro (14 articoli rispetto a uno sono altra cosa), che tiene conto non soltanto dell'esigenza di allargare il ventaglio, come lei diceva nell'articolo originario, perché qui, invece, noi facciamo un'operazione molto più ampia e molto più articolata che permette di andare anche a valorizzare davvero quelle che sono le virtuosità, andando a colpire, com'è stato ben detto, chi inquina il sistema già da domani, cioè da quando questa proposta di legge trova il voto unanime dell'Aula.
Io credo che noi dobbiamo aiutare il mondo cooperativo sano, perché è un mondo che eroga dei servizi, che garantisce della produttività, ma lo dobbiamo aiutare cercando di farlo stare dentro il mercato, cioè fornendogli quelle garanzie che permettono alle cooperative di restare competitive sul mercato.
Questa legge va nella direzione giusta, prevede una serie di controlli che noi condividiamo, come il controllo dei dati, un'anagrafe informatizzata, ne parlavo di recente, molte cooperative già adempiono a questo compito, hanno inserito i dati attraverso il software Coveneto, che è un software di Veneto Lavoro, e io credo che già questo comporti un segnale come dire positivo anche di modello da poter emulare.
La cancellazione dall'Albo a cui faceva riferimento lei in estrema ratio va bene, la dotazione del codice etico, altro elemento importante, la necessita di dotarsi del bilancio sociale, insomma tutto questo è contenuto in questa proposta di legge ampia, che prevede una norma transitoria inevitabilmente; mi ricordo che ne abbiamo discusso anche in Commissione e che l'abbiamo prevista proprio per arrivare ad un adeguamento rispetto a questa materia in via di trasformazione.
Quindi, non voglio dilungarmi oltre, mi sento di dire che il lavoro è stato anche un lavoro buono, un lavoro interessante che ci ha permesso di risentire in Commissione i rappresentanti delle cooperative. Noi abbiamo avuto occasione di incontrarli anche in fase di audizione del nuovo Piano Sociosanitario, ma rispetto a questo tema credo che il mondo cooperativo abbia dato anche un segnale di maturità, ovviamente, di allarme agli inizi, ma anche di maturità collaborativa che ci ha portato a valorizzare tutti quei suggerimenti di dettaglio che sono emersi nell'audizione, mi pare sia di Legacoop, che di Federsolidarietà in Commissione e che insieme ai contributi e alle suggestioni avute da ciascuno dei Consiglieri che si misurano quotidianamente anche con le proprie realtà territoriali, ha fatto sì di portare all'approdo positivo di questa proposta.
Prendiamolo come modello, Presidente, di lavoro, questo lavoro che è stato fatto su questa proposta di legge, perché credo che tante volte, lo abbiamo visto anche oggi nella seduta un po' lampo che abbiamo dovuto fare nella pausa dei lavori del Consiglio, a volte siamo un po' presi anche tra capo e collo; arrivano delle norme che richiederebbero anche magari un maggior approfondimento, un'analisi, tante volte non abbiamo la possibilità di farlo e questo ci mette in grande difficoltà. Però io credo che laddove non ci sia il carattere d'urgenza il tempo che permette di maturare una articolazione come quella che è avvenuta per questa legge, è un tempo prezioso, non è un tempo buttato via, è un tempo che permette poi, in fase anche di discussione di Consiglio, di accelerare le procedure, di non avere, come dire, incrostazioni o zavorre che impediscono durante il Consiglio di poter arrivare a una condivisione, come penso e spero sarà una condivisione unanime di questa proposta di legge. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Adesso direi di interrompere qualche minuto per dare la possibilità alla Commissione di esprimere il parere. Volevo farlo prima della discussione generale così magari aiuta il fatto di avere esaminato, siccome ci sono degli emendamenti serve il parere della Commissione, vi trovate tre minuti e poi si parla o volete... dipende quanti interventi ci sono.
In base alla durata e il numero di interventi il Presidente decide se convocare la Commissione subito o alla fine della discussione generale. Se sono due interventi brevi, facciamo alla fine che è la roba anche migliore.
Quindi, se ho ben capito, Valdegamberi e poi interviene anche Ruzzante.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Solo due considerazioni. La prima: la legge 23 la conosco bene e penso quando ero Assessore al Sociale ho anche dato attuazione ed è stata una buona legge, anche se poi, come tutte le buone cose, dipende molto da come vengono applicate e da chi le applica e dai controlli che ci sono, ha creato degli strumenti perché - poi le norme attuative - si possa attraverso la cooperativa sociale creare possibilità di lavoro, di inclusione sociale per tante categorie di persone, allargandolo non solo ai disabili ma anche a persone che hanno avuto problemi di natura non legate strettamente alla disabilità, di natura psichica, comportamentale e quant'altro, dà la possibilità a tutti di poter lavorare perché il lavoro è il primo elemento di dignità delle persone, quindi il lavoro è una priorità come stabilisce la Costituzione italiana ed è stato uno strumento che ha permesso anche di far entrare nel mercato soggetti che sarebbero stati espulsi dal mercato, che non avrebbero avuto nessuna possibilità di competere perché non hanno quella "efficienza" che il mercato richiede, creando le condizioni economiche perché possono essere comunque inseriti in un contesto di impresa.
Io alla cooperazione sociale sono sempre stato fortemente attento e ho sempre cercato di fare il possibile, però ho molte riserve su un certo tipo di cooperazione, che non è quella sociale ma è legata a mondi diversi, quali commerciali, di servizi, del credito (un certo credito, non tutto), un mondo dove la cooperazione perde addirittura il senso (pensiamo alla Coop) per cui è nata. La cooperazione nasce per valorizzare il lavoro delle persone, il lavoro del socio che deve essere un socio nel vero senso del termine, che deve essere valorizzato la sua retribuzione, la sua capacità lavorativa, il suo lavoro deve avere un valore aggiuntivo.
Purtroppo spesso la cooperazione non è un modo per valorizzare il lavoratore, ma per sfruttarlo e alla fine, nelle commesse che si danno, non è che si risparmia, ma si crea più precarietà e maggior sfruttamento perché c'è un'intermediazione di fatto di manodopera dove il lavoratore riceve meno in termini di diritti e anche di stipendio rispetto a altri lavoratori a tempo indeterminato e ha meno diritti in tutele, nel senso che non ha diritto il TFR, non ha diritto a certe provvidenze, eccetera, e quindi è un lavoro più precario.
Allora, se la cooperazione serve a valorizzare, dovrebbe dare più diritti e non meno diritti, per cui io non capisco che senso abbiano società che dovrebbero essere di capitali e spesso anche creano di disfunzioni squilibri nel mercato in concorrenza con le S.p.A., ci sono grandi strutture, per esempio nell'ambito del commercio e nei servizi, con migliaia e migliaia di soci che si chiamano soci di cooperative, che sono delle vere e proprie società di capitali e di sfruttamento.
Io mi sarei aspettato da parte del Governo, invece di accanirsi contro il lavoro a tempo determinato, perché comunque se tu lasci casa una persona che non va bene vieni penalizzato sempre di più, o a quello a tempo indeterminato, c'è un accanimento nella sbagliata direzione perché comunque quel lavoratore è tutelato, ha un contratto di lavoro, prende il suo giusto stipendio e ha le giuste garanzie previdenziali e assistenziali. Invece sta assolutamente zitto in direzione dell'altro lavoro, quello delle cooperative, dove invece c'è un vero e proprio sfruttamento.
La dignità del lavoro non manca nel lavoro a tempo determinato, manca in certi lavori di cooperative dove prendono 800 euro al mese o meno e ne prende altri 2-300 sulle spalle del lavoratore chi gestisce la cooperativa: è lì che c'è manca la dignità, invece il Governo è andato in direzione sbagliata. Io l'ho letto più volte, ma non è colpendo l'unico lavoro che è secondo contratto di lavoro, che è quello a tempo determinato... Io ho una piccola azienda con un altro socio e abbiamo 15 dipendenti e vi assicuro che un giorno si presenta alla porta una cooperativa, di cui non faccio il nome, la quale dice al mio socio: "Ma perché voi avete ancora lavoratori dipendenti? Siete una mosca bianca. Non vi conviene. C'è la cooperativa e vi diamo noi questo servizio e quest'altro".
Io che prendo un dipendente a tempo determinato e, se questo non va bene, lo lascio casa sono penalizzato, mentre se vado a prendermi la cooperativa, invece lo posso lasciare a casa quando vogliono e nessuno mi dice niente.
Capite bene che non è questo il modo per tutelare i lavoratori. Io voglio che i lavoratori abbiano una giusta busta paga, siano ben retribuiti per lavoro che fanno, però se questo non fa il suo dovere, non rende all'impresa, non è funzionale, non serve perché magari non fa bene il suo lavoro, io devo avere il diritto di non fare io da ammortizzatore sociale per la parte dello Stato. Invece, dover pagare di fronte a un giudice non so quante mensilità, sempre di più, per potere poi, in caso di licenziamento, liberarmi di questo lavoratore che non fa bene il suo dovere, sono penalizzato; se è una cooperativa non paga niente e lo paga meno.
Non è questo il modo di affrontare i problemi. Io vorrei che sulle grandi cooperative, non quelle sociali, ma le grandi strutture che non hanno niente di cooperativa il Governo mettesse mano alla legge e togliesse i privilegi fiscali, previdenziali e quant'altro perché lì sta il vero sfruttamento. I lavoratori di quelle realtà lì sono lavoratori di serie B rispetto ai lavoratori dipendenti di qualunque altra società di capitali (S.r.l., S.p.A., eccetera) e quindi, invece di colpire, ripeto per l'ennesima volta, il lavoro a tempo determinato o indeterminato, che sono gli unici lavori retribuiti regolarmente, si colpisca chi sfrutta le cooperative.
Ma capisco che lì ci sono sistemi di potere molto forti e lì è più facile girarsi dall'altra parte e non vedere nulla.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Ruzzante; ne ha facoltà.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Vedo nell'intervento del collega Valdegamberi che iniziano ad aprirsi le prime crepe nella maggioranza, perché ha criticato fortemente il provvedimento del Governo, bell'aspetto.
Io dell'intervento di Valdegamberi, salvo una parte che ho condiviso e credo che sarebbe utile, in qualche modo, mettere più attenzione rispetto a questo, lo sfruttamento di alcuni soci lavoratori; questo è un problema vero, reale che riguarda decine e decine e decine di luoghi della cooperazione, forse riguarda di più altre forme della cooperazione, non certo gli aspetti della cooperazione sociale dove, secondo me, in qualche modo, c'è più attenzione se non altro per la sensibilità dei soggetti che la promuovono.
Io non dò il giudizio però che ho sentito esprimere dal correlatore su questa legge, io dò un giudizio negativo non solo da come era iniziata, che era sicuramente un giudizio fortemente negativo, ed è sicuramente migliorata la legge nel corso del suo iter, rimangono dei punti nodali sui quali giudicherò, cioè se restano in campo voterò contro.
I tre punti nodali che restano: il primo è la definizione della legge all'articolo 2, c'è una profonda modifica rispetto a quella che è oggi la situazione, cioè voi distinguete mentre prima si parlava di lavoratori svantaggiati nonché persone con fragilità sociale, voi qui le unificate, cioè devono essere lavoratori svantaggiati che versano nella situazione di fragilità sociale. Quindi questo aspetto qui va modificato perché modifica, secondo me, i contenuti della legge, cioè la legge oggi prevede le due fattispecie distinte, non unificate. Quindi questo aspetto qui deve essere, per me, modificato.
C'è poi un secondo aspetto più sostanziale all'articolo 7, alla lettera c e alla lettera d, sui quali io non sono d'accordo ma non sono d'accordo da un punto di vista normativo, oltre che, secondo me, anche costituzionale.
Se è corretto dire "bene che ci siano più soci lavoratori svantaggiati", questo non può essere un criterio premiale rispetto alle cooperative in confronto tra loro, perché oggi la legge nazionale, la legge 381/91, stabilisce che il numero di soci lavoratori con problemi di persone svantaggiate è pari al 30 per cento. Se io ho il 34 bene, meglio, 37 meglio, ma non è che io posso essere, in qualche modo, non premiato perché ho mantenuto quanto la legge stabilisce, cioè il 30 per cento.
Invece voi stabilite un criterio premiale in base alla percentuale di persone che vengono inserite con criteri di svantaggio. Va in contrasto palese, secondo me, questa è la mia valutazione, poi per carità posso sbagliare su questo, va in palese contraddizione con la 381/91 ma, secondo me, va in palese contraddizione con i principi in materia di tutela della concorrenza perché una volta che ho stabilito che cos'è cooperativa sociale sopra il 30 per cento, non è che posso introdurre un altro meccanismo che di fatto mi esclude nella possibilità e nell'assegnazione; questo è il punto.
Secondo me, è un criterio di carattere addirittura costituzionale, cioè non è solo un problema tecnico, ma è un aspetto di carattere addirittura sul quale io rilevo un profilo di incostituzionalità.
Quindi è un principio giusto ma non può essere esclusivo di chi non sta all'interno di quello che la legge prevede, cioè chi sta dentro la legge sta dentro la legge, punto; ha il criterio di poter vedere assegnate in base alla qualità del progetto che presenta, cioè o sei dentro o sei fuori; se sei sotto il 30 per cento non sei cooperativa sociale, se sei sopra il 30 per cento sai cooperativa sociale, questo è il punto. O si modifica la legge nazionale oppure io ritengo che noi non possiamo dal Veneto modificare in termini premiali questo aspetto.
Quindi, sotto questo profilo, io non mi sento tecnicamente di aderire ai contenuti di questa proposta, salvo che non venga modificata sulle tre parti che ho segnalato, cioè la lettera c) e la lettera d) dell'articolo 7 e l'articolo 2. Mi pare di aver capito che sull'articolo 2 c'è una disponibilità, ho colto al volo dal Relatore... E' un refuso? Benissimo. Quindi abbiamo sistemato l'articolo 2, però rimane il nodo della lettera c) e della lettera d) dell'articolo 7, perché, secondo me, è in palese contrasto sicuramente con la legge.
Me la darete e, per il resto, sono sempre disponibile ad ascoltare tutte le spiegazioni, magari anche nel Comitato ristretto.
Se resta così, io non voterò questa legge.
PRESIDENTE
Grazie. A questo punto, come annunciato, si riunisce nella saletta qua di fianco per l'esame degli emendamenti l'Ufficio di Presidenza della Commissione.
Ci aggiorniamo tra dieci minuti, quindi alle 17.40 riprende il Consiglio.
La seduta è sospesa alle ore 17.31
La seduta riprende alle ore 17.59
PRESIDENTE
Signori, ricominciamo, se vi accomodate.
Ricordo che, come concordato, facciamo questo punto e poi le due mozioni sulla TAV e quindi più veloci siamo... Ricominciamo i lavori.
Aspettiamo la distribuzione dell'emendamento perché poi, se i colleghi sono d'accordo, do un minuto per i subemendamenti.
È in distribuzione l'emendamento a firma del Relatore, che credo sia stato concordato durante i lavori della Commissione. Un minuto per eventuali subemendamenti.
Iniziamo ad affrontare l'articolo 1, in cui c'è un emendamento, che è il n. A0001, presentato dal collega Ruzzante. Prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Sì, Presidente. Mi è stato formulato durante la riunione della Presidenza un invito al ritiro, che accolgo.
PRESIDENTE
Viene ritirato l'emendamento.
Visto che è stato distribuito alle ore 18.01, scade il tempo per i subemendamenti dell'emendamento distribuito.
Parere favorevole anche degli amici dell'opposizione (non di tutti).
Mettiamo in votazione l'articolo
1.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2, in cui abbiamo degli emendamenti. C'è un soppressivo a firma del collega Ruzzante, che chiede di intervenire.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Rapidissimamente. Vi ricorderete che avevo posto la questione dei due criteri, cioè quello dell'essere persona debole e quello della fragilità sociale, ed è stato chiarito che era semplicemente un errore, tanto che il Presidente della Commissione ha presentato un emendamento in cui aggiunge la parola "nonché" ed era esattamente lo stesso obiettivo che volevo raccogliere io con questo emendamento. Semplicemente nel suo emendamento si aggiunge che la situazione dei lavoratori deve essere attestata e trattata ai sensi della normativa vigente, che vuol dire con la garanzia e la tutela della privacy.
Quindi ritiro il mio emendamento e voterò a favore dell'emendamento n. A0013 presentato, quindi ritiro l'emendamento n. A0002 e voterò a favore dell'emendamento n. A0013 a firma consigliere Boron.
PRESIDENTE
Bene, quindi andiamo, dopo il ritiro di questo emendamento, all'emendamento n. A0013, presentato dal Relatore.
Emendamento n.
A0013, presentato dal consigliere Fabrizio Boron, articolo 2, sostitutivo, che prevede:
"1. Il comma 2 dell'articolo 3 della legge regionale 3 novembre 2006, n. 23 è sostituito dal seguente:
"2. Ai fini della presente legge si considerano persone deboli i lavoratori svantaggiati di cui all'articolo 2, comma 1, numeri 4) e 99), del regolamento UE n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014, nonché le persone che versano nelle situazioni di fragilità sociale di cui all'articolo 22 della legge 8 novembre 2000, n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" e successive modificazioni. La situazione dei lavoratori di cui al presente comma deve essere attestata e trattata ai sensi della normativa vigente"".
Se non ci sono interventi, apro la votazione sull'emendamento n.
A0013.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Abbiamo l'emendamento n. A0003, presentato sempre dal consigliere Ruzzante, che viene ritirato.
Quindi pongo in votazione l'articolo
2, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
A0004 all'articolo 3, presentato dal consigliere Piero Ruzzante, articolo 3, modificativo, che prevede:
"All'articolo 3, dopo il numero "106", sono inserite le seguenti parole: "sentita la competente Commissione consiliare"".
Prego.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Dico al collega Ruzzante che accetto l'emendamento A0004 subordinatamente al fatto che lo possa correggere scrivendo: "si esprime entro trenta giorni, decorsi i quali si prescinde".
PRESIDENTE
Prego, collega Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente e accolgo la proposta di modifica, che è subordinata comunque alla Presidenza, però è assolutamente la formula che mettiamo sempre nel caso del parere delle Commissioni consiliari.
PRESIDENTE
Provo a leggerlo in modo che rimanga correttamente a verbale. Se ho capito diventa così: "All'articolo 3, dopo il n. 106, sono state inserite le seguenti parole: "sentita la competente Commissione consiliare, che si esprime entro trenta giorni, decorsi i quali si prescinde dal parere".
Metto in votazione l'emendamento n.
A0004 così corretto.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. A0005, presentato dal collega Ruzzante, sempre all'articolo 3
viene ritirato.
A questo punto metto in votazione l'articolo
3 come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 4, dove c'è un emendamento a firma Ruzzante, il n. A0008, che viene ritirato.
Emendamento n. A0007, Ruzzante. Ritirato.
Emendamento n. A0006, sempre Ruzzante. Ritirato.
Metto in votazione l'articolo n.
4.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Non vedo emendamenti sull'articolo 5, quindi apro la votazione.
Metto in votazione l'articolo n.
5.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6. Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo n.
6.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo all'articolo 7, su cui c'è qualcosa, tra cui un emendamento Ruzzante, n. A0009.
Emendamento n.
A0009, presentato dal consigliere Piero Ruzzante, articolo 7, comma 1, lettera c), modificativo, che prevede:
"
Al comma 1 dell'articolo 7 è soppressa la lettera c)".
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Intervengo su questo e vale per i miei tre successivi emendamenti, quindi n. A0009 e n. A0010 e poi ce n'è uno di Sinigaglia, poi c'è il mio emendamento 11.
Prima è chiaro che cosa ho posto, vorrei che fosse chiaro al dibattito, anch'io sono contento se lavorano più persone svantaggiate, più persone con fragilità sociali, non c'è ombra di dubbio.
Ho capito che l'intento della maggioranza che ha proposto questa diversa formulazione nell'attribuzione agli appalti di un punteggio superiore, diciamola così, a coloro che impegnano una percentuale maggiore non è ostativa la partecipazione delle cooperative in base alla percentuale di presenze, ma è semplicemente un punteggio aggiuntivo.
Però, c'ho riflettuto, mantengo questi tre emendamenti, Presidente, ringrazio per l'accoglimento degli altri emendamenti, ma per un motivo: mi hanno sempre insegnato che le cooperative sociali, soprattutto le cooperative sociali, non possono essere giudicate in base ai numeri, vale per i maggiori ribassi, infatti, non a caso quasi nessun Comune ormai attribuisce alle cooperative di tipo B i punteggi o gli appalti in base al maggior ribasso, perché è evidente che le tipologie sono talmente particolari che vanno in qualche modo rispettate le soggettività. La stessa cosa però, secondo me, è un po' pericoloso stabilire che chi impegna più persone, senza badare alla qualità della situazione di svantaggio, perché ci sono tipologie talmente differenziate anche nell'ambito delle disabilità, anche nell'ambito delle situazioni che sono particolari, che non possono essere attribuite in base al fatto che uno ne impegna il 34 rispetto al 33, perché magari in quel 33 la qualità delle persone che vengono impegnate richiedono una maggiore difficoltà, una maggiore problematicità.
Ecco, quindi, pur avendo capito che non è ostativa la partecipazione agli appalti comunque non mi sento di aderire su questo al principio che basta avere una percentuale in più senza guardare a quale tipologia di persone vengono impegnate, e nel sociale noi sappiamo che questo è tutto. La qualità dell'intervento dovrebbe essere valutata non in base ai numeri o alle percentuali, ai numeri diciamo della gara d'appalto per maggior ribasso o alle percentuali di impegno di persone, ma dovrebbe essere valutata in termini un po' più qualitativi e non quantitativi, mi permetto di dire questo.
Quindi ritiro la parte di valutazioni e di considerazioni sull'ostacolo anche addirittura di tipo costituzionale: probabilmente questo non c'è, però non mi sento di aderire a questo principio, anche se ne capisco il senso e la ratio perché tutti vogliamo che vengano impegnate più persone con difficoltà, ma mantengo il mio riserbo su questa parte.
PRESIDENTE
Bene, allora apriamo la votazione sull'emendamento n.
A0009, con parere contrario da parte di Giunta e Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Abbiamo un altro emendamento sempre a firma Ruzzante e vale quanto detto prima.
Emendamento n.
A0010, presentato dal consigliere Piero Ruzzante, articolo 7, comma 1, lettera d), modificativo, che prevede:
"
Al comma 1 dell'articolo 7 è soppressa la lettera d)".
Metto in votazione l'emendamento n. A0010, con parere contrario del Relatore e della Giunta.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento n. A0012, a firma del consigliere Sinigaglia, decade perché ha lo stesso contenuto.
Apriamo allora la votazione sull'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 8.
Emendamento n.
A0011, presentato dal consigliere Piero Ruzzante, articolo 8, modificativo, che prevede:
"
Al comma 1 dell'articolo 8 è interamente soppresso il seguente periodo: "Per la scelta del contraente o del concessionario può essere riconosciuta una maggiorazione del punteggio, qualora in relazione ai singoli appalti o concessioni siano impiegati come lavoratori una percentuale superiore al 30 per cento di lavoratori svantaggiati o con disabilità ovvero soggetti rientranti fra le persone deboli di cui all'articolo 3, comma 2"".
Lo metto in votazione con parere contrario di Giunta e Relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Adesso votiamo l'articolo
8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo
9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo
10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo
11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo
12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo
13.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo
14.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono dichiarazioni di voto? Il collega Ruzzante ha la parola.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Dieci secondi, veramente. Ho votato contro l'articolo 7 e l'articolo 8, l'impianto complessivo della legge non mi convince su quel punto, però mi asterrò nel voto finale.
PRESIDENTE
Prego, collega Boron, ha la parola.
Fabrizio BORON (Zaia Presidente)
Semplicemente per ringraziare tutti i colleghi, ovviamente Consiglieri di maggioranza e di opposizione, i componenti della Quinta Commissione per il lavoro fatto, i funzionari di Commissione e del Legislativo per i quali tutti assieme si è riusciti a raggiungere, secondo me, un obiettivo che, comunque, può essere sempre migliorato strada facendo, ma che oggi dà un segnale importante sul tema, chi ha ragione di esistere come cooperativa sociale e chi dall'altra parte non ha ragione di esistere, perché non è una cooperativa sociale.
PRESIDENTE
Grazie. Metto in votazione il
PDL n. 129.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
C'è stata la richiesta di affrontare le due mozioni come primo punto del prossimo Consiglio, richiesta che accolgo. La seduta si conclude. Sarete convocati martedì 2 ottobre '18 h.10.30.
La seduta termina alle ore 18.17
Il Consigliere segretario
f.to Simone Scarabel
|
|
Il Presidente
f.to Massimo Giorgetti
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Elisabetta Fabris
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 186
SEDUTA PUBBLICA N. 186
GIOVEDI' 27 SETTEMBRE 2018
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE MASSIMO GIORGETTI
PROCESSO VERBALE A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 186 seduta pubblica – giovedì 27 settembre 2018
Processo verbale della 186 seduta pubblica – giovedì 27 settembre 2018
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Zottis, Pigozzo, Azzalin e Salemi, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 2, del Regolamento relativa a "Via del Mare: il Presidente Zaia rilancia l'opera ma sulla revisione del Project financing non fornisce alcuna informazione. Quale sono le modifiche progettuali e quali le fonti di finanziamento per la realizzazione?" (Interrogazione a risposta scritta n. 598)
- Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Zanoni, Zottis, e Guarda, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 2, del Regolamento relativa a "Emergenza da contaminazione da PFAS in Veneto: quali sono i contenziosi in corso tra Regione e soggetti terzi in sede amministrativa, civile e penale?" (Interrogazione a risposta scritta n. 505)
- "Approvazione bilancio consolidato 2017. Articolo 68, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118" (Proposta di deliberazione amministrativa n. 78) APPROVATA (Deliberazione n. 124/2018)
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ruzzante, Fracasso, Salemi, Azzalin, Moretti, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel relativo a "Il prossimo bilancio consolidato comprenda anche Veneto Sviluppo s.p.a. e Veneto Strade s.p.a." in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Approvazione bilancio consolidato 2017. Articolo 68, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118." (Proposta di deliberazione amministrativa n. 78) APPROVATO (Deliberazione n. 123/2018)
- Disegno di legge relativo a "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205" (Progetto di legge n. 388/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 32/2018)
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Polizie provinciali e personale dei centri per l'impiego: compiuta definizione del percorso di riordino e maggiori garanzie per questi importanti ruoli" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205". (Progetto di legge n. 388/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 125/2018)
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Boron, Finco e Possamai relativa a "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 3 novembre 2006, n. 23 "Norme per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione sociale"" (Progetto di legge 129/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 33/2018)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 20993 del 21 settembre 2018.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.58.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 20993 del 21 settembre 2018.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.58.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati i processi verbali della 182a seduta pubblica di martedì 28 agosto 2018, della 183a seduta pubblica di martedì 4 settembre 2018 e della 184a seduta pubblica di martedì 18 settembre 2018.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE effettua le comunicazioni di rito e comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Pigozzo.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Interrogazioni a risposta immediata
n. 378 del 12.06.2017
presentata dai consiglieri Zanoni, Bartelle e Guarda
"Decine di caprioli annegati nel canale Enel in località Crevada a San Pietro di Feletto (TV): come intende intervenire la Giunta regionale per garantire la sicurezza dei residenti e per tutelare la fauna selvatica, patrimonio della collettività?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni, Bartelle e Guarda
"Decine di caprioli annegati nel canale Enel in località Crevada a San Pietro di Feletto (TV): come intende intervenire la Giunta regionale per garantire la sicurezza dei residenti e per tutelare la fauna selvatica, patrimonio della collettività?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 264 dell'11.11.2016
presentata dal consigliere Sinigaglia
"Cementeria di Monselice: perché la Regione non stabilisce i criteri per il passaggio dall'utilizzo del pet coke a quello del combustibile solido secondario?"
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dal consigliere Sinigaglia
"Cementeria di Monselice: perché la Regione non stabilisce i criteri per il passaggio dall'utilizzo del pet coke a quello del combustibile solido secondario?"
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 338 del 07.04.2017
presentata dal consigliere Ruzzante
"La Regione attivi immediatamente ARPAV per scoprire le cause della moria di pesci in uno scolo nella campagna di Ospedaletto Euganeo".
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
Il PRESIDENTE comunica che l'IRI n. 493 viene rinviata, considerato il congedo del suo presentatore, consigliere Pigozzo.
presentata dal consigliere Ruzzante
"La Regione attivi immediatamente ARPAV per scoprire le cause della moria di pesci in uno scolo nella campagna di Ospedaletto Euganeo".
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
Il PRESIDENTE comunica che l'IRI n. 493 viene rinviata, considerato il congedo del suo presentatore, consigliere Pigozzo.
n. 491 del 02.01.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"Quali sono le ragioni della mancata esenzione per il periodo di imposta 2018 dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli adibiti al trasporto dei disabili e degli anziani?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Durante l'intervento dell'assessora Lanzarin assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"Quali sono le ragioni della mancata esenzione per il periodo di imposta 2018 dal pagamento della tassa automobilistica per i veicoli adibiti al trasporto dei disabili e degli anziani?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Durante l'intervento dell'assessora Lanzarin assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 124 del 22.01.2016
presentata dalla consigliera Bartelle
"Pronto Soccorso a Venezia: lentezza inaccettabile."
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
presentata dalla consigliera Bartelle
"Pronto Soccorso a Venezia: lentezza inaccettabile."
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 438 del 26.09.2017
presentata dalla consigliera Baldin
"Arsenico e ammoniaca nell'acqua nella zona del Polesine, cosa intende fare la Giunta?"
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 445 del 05.10.2017
presentata dal consigliere Ruzzante
"Costituzione dell'Azienda ULSS unica depotenzia gli obiettivi del Piano socio-sanitario regionale e rende simulacri gli ospedali di comunità?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 505 del 26.01.2018
presentata dal consigliere Fracasso
"DGR n. 828/2016: perché la Giunta regionale non ha ancora erogato i contributi alle imprese?"
Interviene l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Fracasso (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dalla consigliera Baldin
"Arsenico e ammoniaca nell'acqua nella zona del Polesine, cosa intende fare la Giunta?"
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 445 del 05.10.2017
presentata dal consigliere Ruzzante
"Costituzione dell'Azienda ULSS unica depotenzia gli obiettivi del Piano socio-sanitario regionale e rende simulacri gli ospedali di comunità?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 505 del 26.01.2018
presentata dal consigliere Fracasso
"DGR n. 828/2016: perché la Giunta regionale non ha ancora erogato i contributi alle imprese?"
Interviene l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Fracasso (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 596 del 18.06.2018
presentata dai consiglieri Zanoni, Guarda e Bartelle
"Malga Domador (BL): raro esemplare di gallo cedrone investito e ucciso. Quali misure per rafforzare la tutela e garantire la conservazione delle specie in via di estinzione appartenenti alla tipica fauna alpina in Veneto?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni, Guarda e Bartelle
"Malga Domador (BL): raro esemplare di gallo cedrone investito e ucciso. Quali misure per rafforzare la tutela e garantire la conservazione delle specie in via di estinzione appartenenti alla tipica fauna alpina in Veneto?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 615 del 19.07.2018
presentata dal consigliere Azzalin
"Galà del Carnevale di Rovigo: il prestigioso Teatro Sociale ridotto a luogo di festa, cena e discoteca a beneficio di vip. La Giunta condivide questo utilizzo del Teatro e dei finanziamenti regionali?"
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Azzalin (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dal consigliere Azzalin
"Galà del Carnevale di Rovigo: il prestigioso Teatro Sociale ridotto a luogo di festa, cena e discoteca a beneficio di vip. La Giunta condivide questo utilizzo del Teatro e dei finanziamenti regionali?"
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Azzalin (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 604 del 21.06.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"Persistenti problemi di approvvigionamento dei prodotti terapeutici a base di cannabis: quale è lo stato delle iniziative indicate dalla Giunta regionale nell'ambito della risposta all'interrogazione a risposta scritta n. 529?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
presentata dal consigliere Ruzzante
"Persistenti problemi di approvvigionamento dei prodotti terapeutici a base di cannabis: quale è lo stato delle iniziative indicate dalla Giunta regionale nell'ambito della risposta all'interrogazione a risposta scritta n. 529?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore
Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 483 del 05.12.2017
presentata dalla consigliera Bartelle
"Come intende, la Regione, risolvere il problema della mancanza di dosi di vaccino antitetanico?"
Interviene la consigliere Bartelle (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
IL PRESIDENTE, con il consenso dei consiglieri, anticipa la trattazione del punto n. 7) all'ordine del giorno.
Punto n. 7) all'ordine del giorno.
presentata dalla consigliera Bartelle
"Come intende, la Regione, risolvere il problema della mancanza di dosi di vaccino antitetanico?"
Interviene la consigliere Bartelle (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
IL PRESIDENTE, con il consenso dei consiglieri, anticipa la trattazione del punto n. 7) all'ordine del giorno.
Punto n. 7) all'ordine del giorno.
Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Zottis, Pigozzo, Azzalin e Salemi, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 2, del Regolamento relativa a "Via del Mare: il Presidente Zaia rilancia l'opera ma sulla revisione del Project financing non fornisce alcuna informazione. Quale sono le modifiche progettuali e quali le fonti di finanziamento per la realizzazione?" (Interrogazione a risposta scritta n. 598) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) in sede di replica.
Si prosegue con la trattazione del punto n. 4) all'ordine del giorno.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Interrogazioni a risposta immediata
n. 617 del 25.07.2018
presentata dai consiglieri Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel
"Emergenza febbre del Nilo, quali misure ha adottato la Regione?"
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) per sollecitare la trattazione dell'argomento iscritto al punto 6 dell'ordine del giorno.
Interviene, altresì, la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) sull'ordine dei lavori per sollecitare la trattazione dell'argomento iscritto al punto 5) dell'ordine del giorno.
Punto n. 8) all'ordine del giorno.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Interrogazioni a risposta immediata
n. 617 del 25.07.2018
presentata dai consiglieri Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel
"Emergenza febbre del Nilo, quali misure ha adottato la Regione?"
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) per sollecitare la trattazione dell'argomento iscritto al punto 6 dell'ordine del giorno.
Interviene, altresì, la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle) sull'ordine dei lavori per sollecitare la trattazione dell'argomento iscritto al punto 5) dell'ordine del giorno.
Punto n. 8) all'ordine del giorno.
Interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Zanoni, Zottis, e Guarda, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 2, del Regolamento relativa a "Emergenza da contaminazione da PFAS in Veneto: quali sono i contenziosi in corso tra Regione e soggetti terzi in sede amministrativa, civile e penale?" (Interrogazione a risposta scritta n. 505) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Azzalin (Partito Democratico) per sollecitare la risposta alla interrogazione a risposta scritta n. 288 del 30 Agosto 2016.
Punto n. 9) all'ordine del giorno
"Approvazione bilancio consolidato 2017. Articolo 68, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118" (Proposta di deliberazione amministrativa n. 78) APPROVATA (Deliberazione n. 124/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri
Sandonà (Zaia Presidente) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare e
Sinigaglia (Partito Democratico) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima commissione consiliare.
La seduta è sospesa alle ore 13.06.
La seduta riprende, dopo un rinvio, alle ore 15.14.
Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
In discussione generale intervengono i consiglieri Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali), che annuncia la presentazione di un ordine del giorno e la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle)
Chiusa la discussione generale, interviene, in sede di replica, l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord).
Si passa all'esame dell'ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.
Ordine del giorno n. B1
La seduta è sospesa alle ore 13.06.
La seduta riprende, dopo un rinvio, alle ore 15.14.
Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
In discussione generale intervengono i consiglieri Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali), che annuncia la presentazione di un ordine del giorno e la consigliera Bartelle (Movimento 5 Stelle)
Chiusa la discussione generale, interviene, in sede di replica, l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord).
Si passa all'esame dell'ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.
Ordine del giorno n. B1
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ruzzante, Fracasso, Salemi, Azzalin, Moretti, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Bartelle, Brusco, Berti, Baldin e Scarabel relativo a "Il prossimo bilancio consolidato comprenda anche Veneto Sviluppo s.p.a. e Veneto Strade s.p.a." in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Approvazione bilancio consolidato 2017. Articolo 68, decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118." (Proposta di deliberazione amministrativa n. 78) APPROVATO (Deliberazione n. 123/2018) [RESOCONTO]
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente), Fracasso (Partito Democratico) che chiede di sottoscrivere a nome del Partito Democratico l'ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante, Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che in dichiarazione di voto illustra, anche, l'ordine del giorno n. B1, e Bartelle (Movimento 5 Stelle) che chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno a nome del Movimento 5 Stelle.
Interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente) che propone una modifica all'ordine del giorno n. B1 nei termini che seguono:
"Impegna la Giunta regionale a ricomprendere all'interno del prossimo Bilancio consolidato del gruppo Regione del Veneto, anche i bilanci delle società Veneto Strade e Veneto Sviluppo, compatibilmente con le possibili riclassificazioni del bilancio di tali società rispetto ai principi contabili dell'armonizzazione ex D.Lgs. 118/2011".
Interviene il Consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che accoglie la modifica proposta.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, l'ordine del giorno in oggetto, come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Barbisan Fabiano, Casali, Barison, Berlato, Donazzan, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Bartelle, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Azzalin, Fracasso, Moretti, Salemi, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Barbisan Fabiano, Casali, Barison, Berlato, Donazzan, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Guadagnini, Conte, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Guarda, Baldin, Bartelle, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Azzalin, Fracasso, Moretti, Salemi, Zanoni, Zottis
Astenuti:
Ferrari, Zorzato, Negro
Punto n. 10) all'ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205" (Progetto di legge n. 388/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 32/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Colman (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione illustrativa per conto della Prima Commissione consiliare.
In discussione generale interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che presenta un ordine del giorno.
La seduta è sospesa alle ore 15.57.
La seduta riprende alle ore 16.15.
Assume la Presidenza il Vice Presidente Massimo Giorgetti.
Si passa all'esame degli articoli.
Gli articoli 1 e 2 posti in votazione col sistema elettronico sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'articolo 3 viene posto in votazione col sistema elettronico.
L'articolo 3, nuovamente posto in votazione col sistema elettronico, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Gli articoli 4, 5 e 6 posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame dell'ordine del giorno collegato al progetto di legge in oggetto.
Ordine del giorno n. C1
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Polizie provinciali e personale dei centri per l'impiego: compiuta definizione del percorso di riordino e maggiori garanzie per questi importanti ruoli" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Armonizzazione dei fondi del personale regionale ai sensi dell'articolo 1, comma 800, della legge 27 dicembre 2017, n. 205". (Progetto di legge n. 388/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 125/2018) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Barbisan Fabiano, Casali, Barison, Berlato, Donazzan, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Bartelle, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Moretti, Salemi, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
In dichiarazione di voto finale intervengono l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord), i consiglieri Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord), Fracasso (Partito Democratico), Finco (Liga Veneta – Lega Nord), l'assessore Bottacin (Zaia Presidente), i consiglieri Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) e Azzalin (Partito Democratico).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Barbisan Fabiano, Casali, Barison, Berlato, Donazzan, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Bartelle, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Moretti, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Punto n. 11) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Boron, Finco e Possamai relativa a "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 3 novembre 2006, n. 23 "Norme per la promozione e lo sviluppo della Cooperazione sociale"" (Progetto di legge 129/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 33/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Boron (Zaia Presidente) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Quinta Commissione consiliare.
Durante l'intervento del consigliere Boron assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
Interviene la consigliera
Salemi (Partito Democratico) che svolge la relazione di minoranza per conto della Quinta Commissione consiliare.
Durante l'intervento della consigliera Salemi assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti
In discussione generale intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto) e Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali).
In discussione generale intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto) e Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali).
Il PRESIDENTE sospende la seduta per consentire all'ufficio di Presidenza della Quinta Commissione consiliare l'esame degli emendamenti presentati.
La seduta è sospesa alle ore 17.31.
La seduta riprende alle ore 17.57.
Il PRESIDENTE dà un minuto di tempo per la distribuzione degli emendamenti e la presentazione di eventuali subemendamenti.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. A1 all'articolo 1 è ritirato dal proponente, consigliere Ruzzante.
L'articolo 1 posto in votazione col sistema elettronico è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A2 all'articolo 2, illustrato dal proponente, è ritirato.
L'emendamento n. A13 all'articolo. 2, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato.
L'emendamento n. A3 all'articolo 2 è ritirato.
L'articolo 2 posto in votazione col sistema elettronico è approvato come emendato.
Sull'emendamento n. A4 all'articolo 3 intervengono i consiglieri Boron (Zaia Presidente) che propone di riformularlo e Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che accetta la riformulazione.
Il PRESIDENTE pone in votazione l'emendamento A4 come riformulato nel testo che segue:
"All'art. 3, dopo il n. 106, sono inserite le seguenti parole: sentita la competente commissione consiliare, che si esprime entro 30 giorni, decorsi i quali si prescinde dal parere".
L'emendamento n. A4 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato come modificato .
L'emendamento n. A5 all'articolo 3 è ritirato.
L'articolo 3 posto in votazione, col sistema elettronico, è approvato nel testo emendato.
Gli emendamenti nn. A8, A7 e A6 all'articolo 4 sono ritirati.
L'articolo 4 posto in votazione, col sistema elettronico, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Gli articoli 5 e 6 posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Gli emendamenti nn. A9 e A10 all'articolo 7, illustrati dal proponente, posti in votazione separatamente col sistema elettronico, sono respinti.
Il PRESIDENTE dichiara decaduto l'emendamento n. A12 all'articolo 7.
L'articolo 7 posto in votazione col sistema elettronico è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A11 all'articolo 8, posto in votazione col sistema elettronico, è respinto.
Gli articoli 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) e Boron (Zaia Presidente).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico il progetto di legge in oggetto nel suo complesso, come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Possamai, Semenzato, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Salemi, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Baldin, Brusco, Scarabel, Ruzzante
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato il giorno martedì 2 ottobre 2018 alle ore 10.30.
La seduta termina alle ore 18.17.
Consiglieri presenti:
La seduta è sospesa alle ore 17.31.
La seduta riprende alle ore 17.57.
Il PRESIDENTE dà un minuto di tempo per la distribuzione degli emendamenti e la presentazione di eventuali subemendamenti.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. A1 all'articolo 1 è ritirato dal proponente, consigliere Ruzzante.
L'articolo 1 posto in votazione col sistema elettronico è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A2 all'articolo 2, illustrato dal proponente, è ritirato.
L'emendamento n. A13 all'articolo. 2, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato.
L'emendamento n. A3 all'articolo 2 è ritirato.
L'articolo 2 posto in votazione col sistema elettronico è approvato come emendato.
Sull'emendamento n. A4 all'articolo 3 intervengono i consiglieri Boron (Zaia Presidente) che propone di riformularlo e Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che accetta la riformulazione.
Il PRESIDENTE pone in votazione l'emendamento A4 come riformulato nel testo che segue:
"All'art. 3, dopo il n. 106, sono inserite le seguenti parole: sentita la competente commissione consiliare, che si esprime entro 30 giorni, decorsi i quali si prescinde dal parere".
L'emendamento n. A4 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato come modificato .
L'emendamento n. A5 all'articolo 3 è ritirato.
L'articolo 3 posto in votazione, col sistema elettronico, è approvato nel testo emendato.
Gli emendamenti nn. A8, A7 e A6 all'articolo 4 sono ritirati.
L'articolo 4 posto in votazione, col sistema elettronico, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Gli articoli 5 e 6 posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Gli emendamenti nn. A9 e A10 all'articolo 7, illustrati dal proponente, posti in votazione separatamente col sistema elettronico, sono respinti.
Il PRESIDENTE dichiara decaduto l'emendamento n. A12 all'articolo 7.
L'articolo 7 posto in votazione col sistema elettronico è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. A11 all'articolo 8, posto in votazione col sistema elettronico, è respinto.
Gli articoli 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 14 posti in votazione separatamente, col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) e Boron (Zaia Presidente).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico il progetto di legge in oggetto nel suo complesso, come modificato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Possamai, Semenzato, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Salemi, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Baldin, Brusco, Scarabel, Ruzzante
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale è convocato il giorno martedì 2 ottobre 2018 alle ore 10.30.
La seduta termina alle ore 18.17.
Consiglieri presenti:
AZZALIN Graziano
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LANZARIN Manuela
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BALDIN Erika
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MARCATO Roberto
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BARBISAN Fabiano
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MICHIELETTO Gabriele
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BARBISAN Riccardo
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MONTAGNOLI Alessandro
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BARISON Massimiliano
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MORETTI Alessandra
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BARTELLE Patrizia
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NEGRO Giovanna
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BERLATO Sergio Antonio
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POSSAMAI Gianpiero
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BERTI Jacopo
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RIZZOTTO Silvia
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BORON Fabrizio
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RUZZANTE Piero
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BOTTACIN Gianpaolo Enrico
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SALEMI Orietta
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BRESCACIN Sonia
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SANDONA' Luciano
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BRUSCO Manuel
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SCARABEL Simone
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CALZAVARA Francesco
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SEMENZATO Alberto
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CASALI Stefano
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SINIGAGLIA Claudio
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CIAMBETTI Roberto
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VALDEGAMBERI Stefano
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COLETTO Luca
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VILLANOVA Alberto
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COLMAN Maurizio
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ZANONI Andrea
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CONTE Maurizio
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ZORZATO Marino
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DALLA LIBERA Pietro
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ZOTTIS Francesca
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DONAZZAN Elena
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FERRARI Franco
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FINCO Nicola
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FORCOLIN Gianluca
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FRACASSO Stefano
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GEROLIMETTO Nazzareno
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GIDONI Franco
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GIORGETTI Massimo
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GUADAGNINI Antonio
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GUARDA Cristina
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IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Simone SCARABEL |
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IL PRESIDENTE
Massimo GIORGETTI |
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PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Elisabetta Fabris