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Seduta del consiglio regionale del 28/08/2018 n. 182
Resoconto 182a Seduta pubblica
Martedì, 28 agosto 2018
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- Interrogazione a risposta immediata n. 566 del 6 aprile 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Guarda e Bartelle relativa a "COMMERCIO DI FAUNA SELVATICA PROTETTA NELLA FIERA DEGLI UCCELLI DI GODEGA DI SANT'URBANO. COSA FA LA REGIONE PER FAR RISPETTARE NELLE FIERE DEGLI UCCELLI LE LEGGI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARIE PER LA TUTELA DELL'AVIFAUNA?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Grazie, Presidente.
- PRESIDENTE
- Ass.re Giuseppe PAN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 567 del 16 aprile 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Guarda, Dalla Libera e Ruzzante relativa a "INCIDENTI VENATORI E ATTI DI BRACCONAGGIO IN VENETO DURANTE LA STAGIONE VENATORIA 2017/2018: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI E LA TUTELA DELLA FAUNA SELVATICA RISPETTANDO E APPLICANDO LE LEGGI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARIE?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Giuseppe PAN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 602 del 20 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni e Guarda relativa a "ASOLO (TV): PARASSITA COLPISCE ULIVETI DELLA ZONA. QUALI MISURE PER CONTRASTARE IL FENOMENO?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass. Giuseppe PAN
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 146 del 31 marzo 2016 presentata dal Consigliere Bassi relativa a "QUAL È LA POSIZIONE DELL'ASSESSORE COLETTO SUL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO A CAPRINO?"
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
- Interrogazione a risposta immediata n. 182 del 25 maggio 2016 presentata dal Consigliere Bassi relativa a "COSA STA SUCCEDENDO ALL'OSPEDALE DI BUSSOLENGO?"
- PRESIDENTE
- Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
- PRESIDENTE
- Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
- Interrogazione a risposta immediata n. 331 del 28 marzo 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "METODI MAFIOSI IN VENETO. QUALI INIZIATIVE INTENDE INTRAPRENDERE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- Interrogazione a risposta immediata n. 423 del 1° settembre 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "CONTINUANO GLI INCENDI DI PROBABILE NATURA DOLOSA: IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE SI È RESO CONTO CHE IL TERRITORIO DEL VENETO È A FORTE RISCHIO DI RADICAMENTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO? – fornita risposta unitamente alla IRI n. 331 del 28 marzo 2017"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 500 del 19 gennaio 2018 presentata dai Consiglieri Pigozzo, Sinigaglia, Moretti, Salemi, Fracasso, Azzalin, Zanoni, Zottis e Guarda relativa a "SOGGETTI DANNEGGIATI DA TRASFUSIONI E VACCINAZIONI: PERCHÉ LA GIUNTA REGIONALE NON RISARCISCE A TUTTI LA QUOTA INTERESSI DELL'INDENNITÀ VITALIZIA?"
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 564 del 3 aprile 2018 presentata dalla Consigliere Baldin relativa a "PERCHÉ IL TRENO DEL MARE VERSO LIGNANO SÌ E QUELLO VERSO CHIOGGIA NO?"
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- Interrogazione a risposta immediata n. 587 del 25 maggio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "QUANTO ANCORA DI DOVRÀ ATTENDERE AFFINCHÉ IL MASTIO FEDERICIANO DI MONSELICE TORNI LIBERAMENTE ACCESSIBILE A CITTADINI E VISITATORI?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 593 dell'8 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Pigozzo, Zottis, Moretti, Salemi e Sinigaglia relativa a "E' INGIUSTIFICATO IL RIFIUTO DEL PATROCINIO ALL'ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI VENEZIA: LA GIUNTA RETTIFICHI LA SCELTA"
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 599 del 19 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Azzalin e Guarda relativa a "VONGOLE CONTAMINATE DA PFOA/PFAS: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE EFFETTUARE CONTROLLI E MONITORAGGI, COLMANDO LE EVIDENTI LACUNE?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 607 del 26 giugno 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO AI SENSI DELL'ARTICOLO 6 DELLA LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 2004 TRA VIVARA S.R.L. E COMUNE DI CITTADELLA: RISPETTA LE DISPOSIZIONI REGIONALI IN MATERIA DI CONSUMO DI SUOLO?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 608 del 27 giugno 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "DAL PIANO INDUSTRIALE DELLA FIP RISCHIO DI NUOVI ESUBERI: NEL PADOVANO UN'ALTRA CRISI OCCUPAZIONALE RISCHIA DI PRECARIZZARE ULTERIORMENTE IL TESSUTO SOCIALE ED ECONOMICO: LA GIUNTA REGIONALE COME INTERVERRÀ?"
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE RUZZANTE, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "PERSISTENZA DEI CATTIVI ODORI PROVENIENTI DAL BIODIGESTORE DELLA "SOCIETÀ AGRICOLA TOSETTO S.S." DI LIMENA (PD): COSA HA FATTO E COSA HA INTENZIONE DI FARE LA GIUNTA REGIONALE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 578)
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "PAESE (TV), PROGETTO FUTURA RECUPERI SRL PER NUOVO IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI. TANTE LE CRITICITÀ AMBIENTALI: LA REGIONE INTERVERRÀ A TUTELA DEL TERRITORIO?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 551)
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, SINIGAGLIA E GUARDA, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "AREA C&C DI PERNUMIA: QUAL È LO STATO DELLE PROCEDURE PER L'ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA DEI RIFIUTI PERICOLOSI?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 550)
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "PEDEROBBA (TV), CARNE AVARIATA NELLE MENSE. QUALI CONTROLLI SONO STATI EFFETTUATI E QUALI LE MISURE PER EVITARE IL RIPETERSI DI GRAVI EPISODI?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 521)
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "CALO DELL'ORGANICO DEI MEDICI VETERINARI NELLE ULSS VENETE, EPIDEMIA DELLA AVIARIA, PREVENZIONE IN MATERIA DI AVIARIA E ATTIVITÀ VENATORIA. QUALI LE MISURE MESSE IN CAMPO DALLA REGIONE PER AFFRONTARE QUESTE PROBLEMATICHE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 495)
- INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "ANIMALI D'AFFEZIONE E PREVENZIONE DEL RANDAGISMO: COSA FA LA REGIONE PER L'APPLICAZIONE DELLE NORME STATALI E REGIONALI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE COLONIE FELINE" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 471)
- NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI PADOVA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 74) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 111/2018)
- NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI VERONA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 76) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 112/2018)
- ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI PADOVA. NOMINA DI UN COMPONENTE EFFETTIVO NEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IN SOSTITUZIONE DI UN COMPONENTE.
- DESIGNAZIONE DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESU-ARDSU DI PADOVA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 113/2018)
- DESIGNAZIONE DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESU-ARDSU DI VENEZIA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 114/2018)
- DESIGNAZIONE DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESU-ARDSU DI VERONA". APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 115/2018)
- NOMINA DI UN COMPONENTE SUPPLENTE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DELL'ESU-ARDSU DI VERONA". (DELIBERAZIONE N. 116/2018)
- PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER IL PATRIMONIO CULTURALE DI ORIGINE VENETA NELL'ISTRIA E NELLA DALMAZIA PER L'ANNO 2018. LEGGE REGIONALE 7 APRILE 1994, n. 15 "INTERVENTI PER IL RECUPERO, LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DI ORIGINE VENETA NELL'ISTRIA E NELLA DALMAZIA", ARTICOLO 7, COMMA 1. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 66) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 117/2018)
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- PRESIDENTE
- Luciano SANDONà (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- NOMINA DI UN COMPONENTE EFFETTIVO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DELL'ESU-ARDSU DI PADOVA". (DELIBERAZIONE N. 118/2018)
- VARIANTE AL PIANO AMBIENTALE DEL PARCO NATURALE REGIONALE DELLE DOLOMITI D'AMPEZZO. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 72) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 119/2018)
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- PRESIDENTE
- Francesco CALZAVARA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Sergio Antonio BERLATO (Fratelli d'Italia – Movimento per la cultura rurale)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE STATALE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BOTTACIN, FINCO, RIZZOTTO, MICHIELETTO, VILLANOVA, BARBISAN F., CIAMBETTI, COLETTO, BRESCACIN, CALZAVARA, VALDEGAMBERI, POSSAMAI, SANDONÀ, LANZARIN, GIDONI, BORON, BERLATO, DONAZZAN, BARISON, BARBISAN R., SEMENZATO, GIORGETTI E DALLA LIBERA RELATIVO A: "ISTITUZIONE DEL SERVIZIO CIVILE O MILITARE OBBLIGATORIO". (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 37) INIZIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.38
PRESIDENTE
Iniziamo la Seduta odierna. Diamo inizio alla 182a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 18992 del 22 agosto 2018.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 180a seduta pubblica di martedì 31 luglio 2018 e il processo verbale della 181a seduta pubblica di mercoledì 1 agosto 2018.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Elena DONAZZAN
I congedi sono concessi.
Il collega Forcolin comunica che sarà assente.
PRESIDENTE
Iniziamo con le interrogazioni. Vi chiedo una cortesia: siccome l'assessore Pan ha un impegno istituzionale a breve, io darei la precedenza a lui, visto che c'è anche l'interrogante, sempre presente. Facciamo prima l'assessore Pan e poi riprendiamo l'ordine del giorno normale.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Interrogazione a risposta immediata n. 566 del 6 aprile 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Guarda e Bartelle relativa a "COMMERCIO DI FAUNA SELVATICA PROTETTA NELLA FIERA DEGLI UCCELLI DI GODEGA DI SANT'URBANO. COSA FA LA REGIONE PER FAR RISPETTARE NELLE FIERE DEGLI UCCELLI LE LEGGI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARIE PER LA TUTELA DELL'AVIFAUNA?"
"Premesso che:
- lo scorso 25 marzo si è svolta a Godega di Sant'Urbano (TV) l'annuale fiera degli uccelli. In questa occasione i Carabinieri forestali del Coordinamento di Vicenza hanno effettuato diversi controlli tra gli espositori, i venditori ambulanti e gli allevatori, procedendo con la denuncia alla magistratura di 6 di questi per i reati previsti dall'art. 468 (contraffazione di sigilli), dall'art. 471 (uso abusivo di sigilli), dall'art. 727 (maltrattamento di animali) e dell'art. 30 L. 157/92 (detenzione di fauna particolarmente protetta);
- sempre in occasione del sopra citato evento le suddette forze dell'ordine hanno effettuato un sequestro penale di oltre 100 uccelli tutti detenuti in piccole e singole gabbiette. I denunciati detenevano infatti specie di uccelli protetti come Pettirossi, Frosoni, Cardellini, Lucherini, Fringuelli, Cinciallegre, Taccole ed altri appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato ai sensi dell'art. 1 comma 1 della L. 157/92. Gli uccelli erano stati inanellati con anellini contraffatti, un sistema molto usato per rendere lecita la detenzione di uccelli, oggetto di bracconaggio tramite cattura con trappole, reti e vischio, facendoli così figurare come di allevamento e di proprietà privata, quando invece, per legge, la fauna selvatica è patrimonio dello Stato.
Considerato che:
- non è la prima volta che la sopra citata fiera degli uccelli diventa luogo di violazione di legge e commissione di reati sanzionati dalla legge sulla tutela della fauna selvatica, la L. 157/92, che recepisce le direttive Uccelli e Habitat dell'Unione Europea;
- l'Unione Europea ha chiesto all'Italia di vigilare con rigorosa attenzione sul bracconaggio, visto che il nostro Paese rimane uno dei pochi membri dove ancora il fenomeno permane;
- di recente il governo ha approvato il Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici del 30/03/2017, che prevede un'intensificazione dei controlli antibracconaggio;
- tutte le autorità, istituzioni, enti ed associazioni che hanno a che fare con manifestazioni come la fiera degli uccelli sopra citata, dovrebbero esigere il massimo controllo sul rispetto delle norme da parte degli organizzatori che non dovrebbero dare spazio a commercianti ed allevatori che violano le leggi di tutela sugli uccelli selvatici.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al Presidente della Giunta regionale
quali azioni e provvedimenti sta adottando per far rispettare nelle Fiere degli uccelli le normative regionali (legge regionale n. 50 del 1993), nazionali (legge statale n. 157 del 1992) ed europee (Direttiva Uccelli 2009/147/UE) sulla tutela della fauna selvatica?"
PRESIDENTE
Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutti i colleghi, spero che tutti abbiate fatto delle buone vacanze.
Questa è un'interrogazione per chiedere cosa intende fare la Giunta regionale per far applicare e far rispettare all'interno delle fiere degli uccelli le attuali normative per la tutela della fauna selvatica, normative che derivano da direttive comunitarie e da una legge dello Stato.
In particolare, i Carabinieri Forestali del coordinamento di Vicenza, il 25 marzo di quest'anno, hanno effettuato un controllo presso questa fiera degli uccelli, verificando la violazione di alcuni divieti costituenti reato, come l'uso abusivo di sigilli, la contraffazione di sigilli, maltrattamento di animali e la detenzione di fauna particolarmente protetta.
La contraffazione dei sigilli riguarda gli anelli identificativi che vengono messi agli uccelli che poi vengono messi in vendita, uccelli che appartengono allo Stato, appartengono a noi cittadini, vengono catturati abusivamente e poi con l'anellino vengono sanati e diventano proprietà privata, cosa che naturalmente è illecita in quanto l'anellino viene messo abusivamente; si tratta di pettirossi, frosoni, cardellini, lucherini, fringuelli, cinciallegre e anche altri uccelli.
Non è la prima volta che questo accade alla fiera di Godega. Tra l'altro la fiera di Godega, come altre fiere, vengono fatte in collaborazione anche con Enti e Autorità locali. Il Piano nazionale del contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici prevede un impegno importante per quanto riguarda le Regioni e la richiesta alla Giunta è: quali azioni e provvedimenti sta adottando per far rispettare nelle fiere degli uccelli le normative regionali e europee sulla tutela della fauna selvatica.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la risposta l'Assessore Pan, prego.
Ass.re Giuseppe PAN
Buongiorno a tutti.
"In ordine all'interrogazione in oggetto si ritiene opportuno esporre qualche considerazione preliminare.
Molti allevatori da decenni si dedicano, nel pieno rispetto delle regole, all'allevamento in cattività delle specie di uccelli di interesse venatorio e ornamentale. Non a caso il Veneto ed alcune regioni limitrofe detengono il primato delle sagre "dei osei" più antiche d'Europa, basti pensare a quella di Cisano di Bardolino (VR) o a quella di Sacile (PN), quest'ultima giunta alla sua 745° edizione, e ad altre decine di sagre come quelle, solo per citare alcuni esempi, di Maerne, di Annone Veneto, di San Michele al Tagliamento in provincia di Venezia, o quelle di Asolo, di Godega di Sant'Urbano o di Oderzo in provincia di Treviso, che vengono visitate ogni anno da decine di migliaia di persone con seguito di intere famiglie composte da diverse generazioni. Nel corso di queste manifestazioni fieristiche emergono profondi aspetti culturali che fanno da corollario alla complessiva tradizione legata all'avifauna migratoria, come quello che riguarda la competizione tra i "chioccolatori", ovvero le gare di abilità nell'imitazione del canto degli uccelli con fischietti artigianali in legno, osso o metallo, oppure le gare canore tra uccelli da richiamo allevati, che danno vita a veri e propri concorsi sotto la vigile attenzione di commissioni e giudici nazionali ed internazionali.
Ciò premesso non può che considerarsi prioritaria, nell'ambito non solo di tali manifestazioni, il rispetto della normativa legata al benessere degli animali che, pare superfluo ricordarlo, rappresenta la conditio sine qua non affinché tali eventi possano svolgersi regolarmente. A tal riguardo si ricorda che l'attenzione riservata dall'Amministrazione regionale alla fauna e alla sua tutela in senso lato è dimostrato non solamente dall'azione di controllo svolta puntualmente e professionalmente dal personale dei Corpi di polizia provinciale (un domani Servizio Regionale di vigilanza) ma anche da azioni concrete intraprese a livello centrale quali ad esempio la sottoscrizione del Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici e che hanno visto la Regione del Veneto tra le prime amministrazioni firmatarie del Piano in parola. In tal senso l'Amministrazione regionale si è impegnata in prima persona nel contrastare il fenomeno del bracconaggio e, più in generale, tutti i casi di illeciti a carico degli uccelli selvatici che dovessero interessare il nostro territorio.
Da ultimo si evidenzia come sarà cura di questa Amministrazione vigilare su tali manifestazioni a partire dalla fase di concessione del patrocinio regionale nonché, se del caso, allertare gli uffici competenti nella specifica materia quali i Servizi veterinari delle ULSS e i Carabinieri Forestali".
PRESIDENTE
Grazie.
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Ringrazio l'Assessore per la risposta e spero che all'impegno seguano i fatti per evitare che la nostra Regione veda come la situazione nella nostra Regione appunto di sagre dove purtroppo vengono rilevati questi reati, quindi la prevenzione sarebbe sicuramente meglio della repressione. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 567 del 16 aprile 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Guarda, Dalla Libera e Ruzzante relativa a "INCIDENTI VENATORI E ATTI DI BRACCONAGGIO IN VENETO DURANTE LA STAGIONE VENATORIA 2017/2018: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI E LA TUTELA DELLA FAUNA SELVATICA RISPETTANDO E APPLICANDO LE LEGGI REGIONALI, NAZIONALI E COMUNITARIE?"
"Premesso che:
- sono sempre più numerosi i cittadini che denunciano il mancato rispetto delle norme di sicurezza, in particolare la violazione delle disposizioni di cui alle lettere e) ed f) del comma 1 dell'articolo 21 della legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" che prevedono "È vietato:
e) l'esercizio venatorio nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali; nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a cinquanta metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali;
f) sparare da distanza inferiore a centocinquanta metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro; di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali; di funivie, filovie ed altri impianti di trasporto a sospensione; di stabbi, stazzi, recinti ed altre aree delimitate destinate al ricovero ed all'alimentazione del bestiame nel periodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale";
- durante la stagione venatoria 2017/2018, iniziata con la pre-apertura del 2 settembre 2017 come stabilito dal calendario venatorio approvato dalla Giunta regionale con la DGR n. 865 del 13 giugno 2017, si sono puntualmente verificati numerosi incidenti ed abusi, nonché diversi atti di bracconaggio, molti dei quali sono stati riportati anche dalla stampa locale. In particolare si segnalano i seguenti articoli:
1) TVIWEB, 7 maggio 2017 "Bassano "- Traffico di fauna selvatica: cinque denunce, nei guai anche due veterinari";
2) Corriere delle Alpi, 3 settembre 2017 "Vietate la caccia a Rive di Villa. Appello ambientalista al sindaco. Contestato il mancato rispetto delle distanze di sicurezza dalle abitazioni da parte di alcuni cacciatori";
3) Il Giornale di Vicenza, 5 settembre 2017 "Cani da caccia entrano nel giardino. Sbranata una gattina di tre mesi";
4) Corriere delle Alpi, 15 settembre 2017 "Caccia, proteste per un'altana. Mel. L'Associazione Gruppo di intervento giuridico sollecita a fare accertamenti";
5) Il Gazzettino di Treviso, 18 settembre 2017 "Parte la caccia: "Colpita una casa". Da Spresiano la prima denuncia per le distanze non rispettate: "Centrata l'abitazione dei vicini" Caccia al via per 8mila doppiette nella Marca ma è già caos: "Non rispettano le distanze, abitazioni nel mirino"";
6) Il Gazzettino di Venezia e Mestre, 18 settembre 2017 "Favaro. Si apre la caccia, paura nelle case per gli spari";
7) Corriere delle Alpi, 21 settembre 2017 "Il consiglio di Enel. Cacciatori, non sparate vicino alle linee elettriche";
8) Il Gazzettino di Padova, 21 settembre 2017 "Barricati in casa per i cacciatori. Pernumia. La denuncia dei residenti di via Maseralino terrorizzati dalle doppiette. E spiegano: "Spari vicino alle abitazioni, alberi forati dalle fucilate: la situazione è insostenibile"";
9) Il Mattino di Padova, 21 settembre 2017 "L'Enel mette in guardia i cacciatori "Non sparate sulle linee elettriche". Ogni anno l'azienda deve intervenire per ripristinare i cavi tagliati dai pallini delle doppiette. La stagione venatoria è iniziata domenica scorsa, ci sono restrizioni temporali a seconda della specie";
10) Il Resto del Carlino, 21 settembre 2017 "Caccia. "Non sparate in prossimità di linee o impianti elettrici"";
11) L'Arena, 24 settembre 2017 "Cacciatori, rischioso sparare vicino alle linee elettriche";
12) Il Gazzettino di Belluno, 25 settembre 2017 "Appello dell'Enel. Consigli ai cacciatori, non sparate alle linee";
13) Il Giornale di Vicenza, 25 settembre 2017 "Incidente di caccia. Ferisce l'amico con colpo di fucile";
14) L'Arena, 27 settembre 2017 "Grezzana. La Cassazione conferma la condanna al Parco. È definitiva sia la sentenza già inflitta in primo grado che la confisca di sette rapaci. Un'ammenda di duemila euro ai gestori della struttura di Romagnano. Per i giudici "hanno detenuto i volatili senza rispettare la loro natura"";
15) L'Arena, 27 settembre 2017 "Il nostro impianto resta aperto e funzionante. Mai maltrattato animali";
16) Il Giornale di Vicenza, 28 settembre 2017 "Colpa dei cacciatori che usano richiami vivi. Il consigliere Zanoni: "Utilizzano le anatre nonostante il divieto del ministero della Salute". L'esponente del Pd denuncia un caso avvenuto a Camazzole";
17) Il Mattino di Padova, 29 settembre 2017 "Rischio aviaria. Caccia, vietato l'uso dei richiami vivi";
18) Il Giornale di Vicenza, 30 settembre 2017 "Gatta ferita a morte da una fucilata "Denunceremo". Intervento dell'Enpa "Una rosa di pallini nel cranio sparati a distanza ravvicinata"";
19) La Tribuna di Treviso, 30 settembre 2017 "Casa "crivellata" dai cacciatori a Codognè. "Paura per i nostri bambini"";
20) La Nuova di Venezia e Mestre, 30 settembre 2017 "Volpe uccisa dai cacciatori vicino al maneggio di Praello. Il titolare del circolo ippico ha sentito dei forti spari e ha chiamato i Rangers. Ma per l'animale non c'è stato nulla da fare";
21) Il Gazzettino di Treviso, 1 ottobre 2017 "Spari contro le finestre: sono i cacciatori. Codognè: scoperta e rabbia del capogruppo degli Alpini Aldo Moras: "Chi ha esploso i colpi era troppo vicino alla nostra casa"";
22) Il Giornale di Vicenza, 2 ottobre 2017 "Cane da caccia ucciso da una fucilata. Foza: Asso, campione di proprietà di Cesare Cappellari scompare durante una battuta e viene ritrovato morto dopo due giorni in un dirupo";
23) La Nuova di Venezia e Mestre, 2 ottobre 2017 "Bosco di Mestre, fermiamo i cacciatori. La protesta dei residenti: si appostano ai margini, mandano dentro i cani e appena escono le prede cominciano a sparare";
24) VeneziaToday, 4 ottobre 2017 "Caccia nel bosco di Mestre, l'appello di Lav: "Un pericolo per gli abitanti"";
25) Lipu.it, 11 ottobre 2017 "Caccia illegale: bloccati 10 cacciatori a Orio al Serio con 1.200 uccelli di specie protette";
26) L'Eco di Bergamo, 12 ottobre 2017 "Importazione illegale di uccelli protetti";
27) Il Giornale di Vicenza, 12 ottobre 2017 "Sequestrati volatili protetti. Vicentini tra gli 8 indagati. Il blitz della forestale ieri, all'aeroporto di Bergamo";
28) Il Giornale di Vicenza, 13 ottobre 2017 "Sossano: spara alla lepre ma "abbatte" una ciclista";
29) Il Gazzettino di Belluno, 17 ottobre 2017 "Cacciatori e spettacolo della crudeltà. "Un selfie con il cervo appena ucciso". Un passante vede la scena e denuncia: "C'erano famiglie e bambini, è stata una inutile e cruenta esibizione"";
30) Il Giornale di Vicenza, 18 ottobre 2017 "Contesta i cacciatori, gli sparano sulla stalla. L'episodio avvenuto domenica mattina mentre stava dando da mangiare agli animali. Un commerciante di 45 anni sarebbe stato preso di mira da una doppietta dopo i post su Facebook. "Sono stato vittima di un'intimidazione. Ho paura"";
31) Il Gazzettino di Padova, 18 ottobre 2017 "Bracconieri in azione nell'oasi naturalistica. Monselice. Allarme del gruppo micologico che ha in gestione l'area: due lettere di segnalazione a Comune, vigili e Federcaccia. Uditi di notte spari di fucile, mentre sono spariti i cartelli che segnalano la sospensione dell'attività venatoria nell'area";
32) Il Mattino di Padova, 18 ottobre 2017 "Monselice. Bracconieri all'attacco dell'area umida in via del Borgo";
33) VicenzaToday, 18 ottobre 2017 "Arcugnano, fucilata sulla casa: "Dopo omicidio Pretto sono terrorizzato". Luca, è un ecologista che vive in un luogo in mezzo alla natura. Dopo un post su Facebook contro i cacciatori, domenica dei pallettoni sono piombati sulla tettoia della stalla";
34) AltoVicentino on Line, 20 ottobre 2017 "Monte di Malo. Al cacciatore parte un colpo. Centrata la finestra di una famiglia";
35) Il Gazzettino di Treviso, 21 ottobre 2017 "Breda di Piave. Mattanza di polli: nel mirino i cacciatori";
36) La Tribuna di Treviso, 21 ottobre 2017 "Cani avvelenati. Montello, è allarme. Bocconi mortali lungo la presa XV e nelle zone boschive. Volpago, appello del Comune: non lasciate gli animali liberi";
37) Il Gazzettino di Padova, 23 ottobre 2017 "Sistema il fucile, si spara a un piede. Cacciatore resta ferito da un colpo partito inavvertitamente. È riuscito però a chiamare con il cellulare un'ambulanza";
38) Il Mattino di Padova, 23 ottobre 2017 "Cacciatore si spara al piede mentre ripone il suo fucile";
39) La Nuova di Venezia e Mestre, 23 ottobre 2017 "Noale, cacciatore sbaglia mira e colpisce un anziano nel suo giardino. Per fortuna, solo una ferita lieve all'addome, ma molta paura e si riaprono le polemiche sulla cattiva abitudine di troppi di sparare a ridosso delle case";
40) Il Gazzettino di Venezia e Mestre, 24 ottobre 2017 "Noale. È in giardino. Impallinato dal cacciatore. Un 67enne ferito all'addome. Un pensionato della zona aveva violato le distanze previste dalla legge";
41) La Nuova di Venezia e Mestre, 24 ottobre 2017 "Noale, ferito dal pallino del cacciatore";
42) Il Giornale di Vicenza, 29 ottobre 2017 "Gli esplode il fucile. Ferito cacciatore ora rischia un dito. Valdagno, è accaduto in zona Giani. Al momento di sparare il colpo la canna della doppietta si è aperta";
43) Il Mattino di Padova, 2 novembre 2017 "Strage di uccelli protetti denunciati 15 bracconieri. Caccia di frodo nell'alta Padovana. Blitz delle guardie Enpa, tra i segnalati l'ex sindaco Carolo";
44) Il Mattino di Padova, 2 novembre 2017 "Qui si tollerano i barbari e la vigilanza è intimorita". La denuncia di Renzo Rizzi, portavoce del Coordinamento protezionista Veneto. Zanoni (consigliere Pd): "È urgente una legge. La Regione chiude gli occhi";
45) Il Mattino di Padova, 3 novembre 2017 "La Regione deve chiedere i danni ai bracconieri. Zanoni (Pd) esige severità e attacca Berlato: "Il problema non sono le guardie". I 15 cacciatori denunciati rischiano pesanti sanzioni per i maltrattamenti";
46) Corriere del Veneto, 5 novembre 2017 "Allarme bracconaggio, migliaia di passeri abbattuti";
47) Il Mattino di Padova, 5 novembre 2017 "Sparavano contro uccelli protetti altri due bracconieri denunciati. Albignasego, sorpresi ad abbattere pispole, tortore dal collare e storni vicino all'oasi di Carpanedo. Dopo i casi nell'Alta l'Enpa chiede l'intervento della Regione: "Più controlli o si fermi la caccia"";
48) Il Mattino di Padova, 7 novembre 2017 "Rovolon. Denunciato un altro bracconiere. Da un capanno in mezzo a un campo aveva abbattuto sei pispole";
49) Il Mattino di Padova, 14 novembre 2017 "Bracconaggio, altre denunce. L'Enpa: "Ora più controlli". A Lozzo Atestino interviene la polizia locale, a Piazzola quella provinciale. Le guardie zoofile chiedono al prefetto di essere autorizzate a fare vigilanza";
50) L'Arena, 14 novembre 2017 "Caccia in cortile specie protette. Denunciato pensionato 83enne. Cerea. La Polizia provinciale ha sorpreso l'uomo intento a sparare agli uccelli in mezzo alle case";
51) Il Gazzettino online, 15 novembre 2017 "L'sos dell'Enpa: capanni fuorilegge per catturare i migratori. Uso dei richiami vietati dalla legge";
52) Il Giornale di Vicenza, 16 novembre 2017 "Minacce a guardia zoofila: "La paghi". Tra gli ambientalisti e le doppiette il clima sta diventando rovente. L'intervento del capo nucleo degli zoofili: "colpa della politica"";
53) Il Mattino di Padova, 19 novembre 2017 "Villafranca. Altri due bracconieri sorpresi e denunciati per le catture illegali";
54) Il Gazzettino di Vicenza online, 27 novembre 2017 "Blitz dei Forestali in un negozio: sequestro di volatili vietati, usati anche per "richiami vivi"";
55) Il Giornale di Vicenza, 30 novembre 2017 "Blitz nel negozio di caccia. Denunciato il titolare. Caldogno. In azione i Carabinieri della Forestale allo "ZooVeneto". Sequestrati 39 volatili protetti e contestati altri illeciti. La difesa: "Nessun reato, solo controlli di routine"";
56) Il Fatto Quotidiano, 4 dicembre 2017 "Cacciatori davanti alla porta di casa: la denuncia inascoltata. Sono centinaia gli esposti presentati dall'attivista Tamara Panciera per mettere fine al far west di doppiette a Mel (Belluno) che ormai le rende la vita difficile";
57) Il Mattino di Padova, 4 dicembre 2017 "Sono dieci i cacciatori sorpresi a violare le regole e a uccidere specie protette";
58) Il Mattino di Padova, 4 dicembre 2017 "Sparano a bruciapelo al cane e gli spappolano una zampa. Il proprietario ha sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri di Camposampiero. "Rio non ha mai dato fastidio a nessuno, è stato colpito da distanza ravvicinata"";
59) Il Mattino di Padova, 5 dicembre 2017 "A caccia anche di notte deroga per più di 21 mila. L'assessore Pan rivela il numero delle autorizzazioni concesse dalla Giunta. Zanoni (Pd): "È un far west, così si mette in pericolo l'incolumità dei cittadini"";
60) Corriere del Veneto, 7 dicembre 2017 "Cortina, capriolo scuoiato e decapitato. A Schio un gatto seviziato";
61) Il Mattino di Padova, 7 dicembre 2017 "Mestrino. Strane polpette nell'erba, sos ai carabinieri";
62) Il Giornale di Vicenza, 12 dicembre 2017 "La ruspa investe il cane. Cacciatore disperato spara contro il mezzo. Paura a Nove. Prima spara un colpo in aria per richiamare l'attenzione dell'operatore. Quando la macchina ha travolto l'animale ha aperto il fuoco due volte";
63) Il Gazzettino di Venezia e Mestre, 20 dicembre 2017 "Chioggia. Cacciatori di frodo traditi dalle foto su Facebook, sei indagati";
64) Il Gazzettino di Venezia e Mestre, 21 dicembre 2017 "Chioggia. Decine di cacciatori rischiano il porto d'armi. L'inchiesta sul bracconaggio della Procura: oltre ai sei indagati le autorità stanno valutando altri provvedimenti amministrativi";
65) Il Giornale di Vicenza, 9 gennaio 2018 "Uccelli in negozio con anello irregolare. Rimangono i sigilli. Caldogno. Per una quarantina di esemplari il sospetto di commercio illegale";
66) Corriere del Veneto, 22 gennaio 2018 "Padova, spari contro ristorante vegano. Esplosi tre colpi di fucile da caccia contro la facciata del locale, aperto per il servizio della cena";
67) NonSoloAnimali.com, 24 gennaio 2018 "Cacciatori sparano addosso al ristorante vegano di Padova durante la cena. Il ristorante è "colpevole" di servire piatti biologici vegetariani e vegani. Qualche cacciatore non è d'accordo e ha sparato";
68) La Tribuna di Treviso, 31 gennaio 2018 "Salgareda. I cacciatori sparano al fagiano. Ma la signora è più lesta di loro";
69) Il Gazzettino, 1 febbraio 2018 "Mel. Uccelli da richiamo: bracconiere denunciato";
70) Il Resto del Carlino, 3 febbraio 2018 "Porto Tolle, cacciatori denunciati e fucili sequestrati";
71) Corriere del Veneto, 8 febbraio 2018 "Caprioli uccisi, è caccia ai bracconieri nei boschi di Treviso. Gli agenti della Polizia Provinciale hanno ritrovato una femmina incinta strozzata con un laccio d'acciaio nelle colline di Castelcucco";
72) La Tribuna di Treviso, 26 marzo 2018 "Cerva incinta uccisa a Santa Lucia di Piave: «È un bracconiere». I resti dell'animale e del suo cucciolo trovati su una strada";
73) La Tribuna di Treviso, 29 marzo 2018 "Sequestri e denunce alla fiera degli uccelli di Godega. Il blitz dei Carabinieri ha portato alla denuncia di sei persone, tra espositori e allevatori, oltre al sequestro si oltre 100 uccellini protetti e detenuti in piccole gabbie";
74) Il Giornale di Vicenza, 4 aprile 2018 "Cane ucciso con due fucilate. Ora denunciato il suo padrone. Caltrano. Dopo il ritrovamento del corpo esanime di un bracco italiano di sei anni lungo l'Astico. Messo alle strette dalle guardie zoofile dell'Enpa ha deciso di confessare. Si tratta di un cacciatore di selezione che rischia una condanna a due anni".
Rilevato che:
- in materia di abbattimenti illegali di uccelli selvatici l'Italia è oggetto di un procedimento di "pre-infrazione" EU-Pilot, il n.5283/13/ENVI per violazioni alla Direttiva Uccelli 147/2009/UE;
- dalle analisi e dai dati contenuti nel "Piano nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici", approvato dalla Conferenza Stato-Regioni in data 30 marzo 2017, emerge che le Prealpi lombardo-venete e il Delta del Po rientrano tra le aree in cui il bracconaggio è particolarmente intenso: sono state rilevate ben 2 delle 8 situazioni calde, cosiddette black-spot;
- inoltre nell'Allegato 1, a pagina 19, del suddetto Piano sono descritte chiaramente le diverse tipologie, in particolare quelle riguardanti il bracconaggio. Nella relativa tabella è inserito l'utilizzo di mezzi vietati quali sep, vischio, schiacce, archetti, reti, lacci, e richiami acustici nell'area delle Prealpi, ovvero nella pedemontana; abbattimento con armi da fuoco sempre nelle Prealpi di migratori protetti; utilizzo di mezzi di caccia non consentiti e superamento dei limiti di carniere per gli uccelli acquatici e per i passeriformi protetti;
- il 6 novembre 2016 la Sezione del WWF di Rovigo ha segnalato una serie di irregolarità in materia di caccia alla Regione e alla Provincia, chiedendo la messa in atto di azioni di contenimento del fenomeno del bracconaggio nell'area del Delta del Po;
- l'Italia rischia una procedura di infrazione e una successiva condanna con sanzioni economiche a causa della violazione della Direttiva "Uccelli", la 147/2009/UE;
- la Corte Costituzionale, con sentenza n. 174 del 13 luglio 2017, ha dichiarato l'incostituzionalità di parte della legge regionale n. 18 del 2016, il cosiddetto "Collegato agricoltura, caccia e pesca", nelle parti in contrasto con la legge nazionale n. 157 del 1992, relative alle disposizioni sulla caccia in via esclusiva, in forma vagante o appostamento fisso, al nomadismo venatorio, all'addestramento dei cani da caccia da potersi svolgersi tutto l'anno anche con l'abbattimento di fauna, alla presenza negli organi direttivi degli Ambiti Territoriali di Caccia dei rappresentanti di associazioni venatorie non riconosciute a livello nazionale; alla caccia da natante e alle "misure di contenimento" del Cormorano.
Tenuto conto che:
- l'articolo 1 della legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 "Collegato alla legge di stabilità regionale 2017" prevede che "Sono riallocate in capo alla Regione le funzioni non fondamentali già conferite, alla data di entrata in vigore della presente legge, alle province e alla Città metropolitana di Venezia in materia di caccia e pesca (...)";
- la vigilanza venatoria rientra tra le funzioni in materia di caccia e pesca riallocate in capo alla Regione;
- l'articolo 6 della legge regionale n. 30/2016 ha inoltre istituito il Servizio regionale di vigilanza al quale competono, ai sensi della lettera b) del comma 3 le attività di controllo e di vigilanza relative "alla tutela e salvaguardia della fauna selvatica e all'attività di prelievo venatorio di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" e alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio" nonché della fauna ittica e della pesca nelle acque interne di cui alla legge regionale 28 aprile 1998, n. 19 "Norme per la tutela delle risorse idrobiologiche e della fauna ittica e per la disciplina dell'esercizio della pesca nelle acque interne e marittime interne della Regione Veneto" ricadenti nelle funzioni non fondamentali conferite dalla Regione alle province e alla Città metropolitana di Venezia, di cui all'articolo 2, comma 1 della legge regionale 29 ottobre 2015, n. 19 ";
- nell'ultimo anno l'attività di vigilanza venatoria, attualmente gestita dalle province nelle more dell'istituzione del succitato servizio regionale di vigilanza, ha subito un ridimensionamento a causa della diminuzione del numero di addetti;
- l'art. 59 della legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45 , collegata alla legge di stabilità regionale 2018, introduce quale modifica alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 "Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio" l'art. 39 bis che individua le Azioni per contrastare il fenomeno del bracconaggio. In particolare, il comma 1 stabilisce che "La Giunta regionale è autorizzata a concedere contributi a favore delle associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale o regionale per finanziare progetti di informazione e di sensibilizzazione dei cacciatori del Veneto, progetti predisposti e realizzati per favorire adeguate conoscenze sulla corretta gestione del patrimonio faunistico e degli habitat naturali, per contrastare il deprecabile fenomeno del bracconaggio, per favorire la conoscenza delle normative in continuo aggiornamento che regolamentano l'esercizio dell'attività venatoria, la gestione delle specie invasive e dannose, la gestione dei grandi carnivori e per interventi di miglioramento ambientale";
- in data 7 marzo 2017 la Giunta rispondeva all'interrogazione a risposta immediata n. 302 del 9 febbraio 2017 "Incidenti venatori e atti di bracconaggio in Veneto: la Giunta regionale intende garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela della fauna selvatica nel rispetto delle leggi regionali, nazionali e comunitarie?", garantendo una serie di impegni così testualmente illustrati in aula consiliare: "Il tema della prevenzione dei rischi e degli incidenti connessi all'uso di armi da caccia nell'esercizio venatorio si pone indubbiamente tra le principali questioni da affrontare per favorire un corretto svolgimento dello stesso esercizio venatorio garantendo contestualmente la sicurezza e l'incolumità dei cittadini. A tale riguardo è utile ricordare come la Regione del Veneto con legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 "Collegato alla legge di stabilità 2107", ed in particolare l'articolo 6, prevede l'istituzione del Servizio regionale di vigilanza. Tale scelta non fa che dare continuità, e nel contempo potenziare, ad un collaudato assetto gestionale/operativo sotteso al presidio del territorio nella specifica materia. In aggiunta a quanto sopra esposto, si evidenzia come funzionali rispetto all'obiettivo della prevenzione dei rischi e degli incidenti di cui trattasi (da conseguire, appunto, anche per il tramite del mantenimento e, se possibile, di un rafforzamento delle attività di vigilanza) appaiono anche i corsi di preparazione e/o aggiornamento delle guardie venatorie volontarie, autorizzati dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 34, comma 2 della L.R. n. 50/1993 . Nel prossimo futuro l'azione potrà essere ulteriormente rafforzata sia agendo sul percorso formativo in capo ai neo-cacciatori (eventualmente intervenendo sui programmi d'esame per conseguire l'abilitazione nell'esercizio venatorio, stabiliti dalla summenzionata L.R. n. 50/1993 ), sia incoraggiando specifiche, responsabili iniziative di sensibilizzazione delle stesse Associazioni venatorie nei confronti dei propri associati, e ciò a prescindere dall'età anagrafica dei medesimi. Per quanto concerne il contrasto al fenomeno del bracconaggio sul territorio regionale, finalizzato alla tutela della fauna selvatica migratrice, si configura quale obiettivo imprescindibile nei confronti non solo dell'avifauna migratoria ma anche delle collettività regionale, nazionale e comunitaria, che alla nostra Regione fanno oggi riferimento quale patrimonio faunistico di indubbio pregio e quindi oggetto di particolare tutela. È per questo motivo che l'Amministrazione regionale guarda con favore al Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici (novembre 2016) predisposto dall'ISPRA e attualmente all'esame del Tavolo tecnico ambiente ed energia in vista dell'accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni. Da ultimo si sottolinea come sarà cura dell'Amministrazione regionale operare con iniziative di sensibilizzazione del modo venatorio promuovendo, nelle diverse sedi, (incontri specifici, interventi nell'ambito di convegni, brochure dedicate) l'etica venatoria che costituisce la precondizione soggettiva al rispetto delle norme regolamentari";
- dagli incidenti e atti di bracconaggio verificatisi nel territorio regionale sopra elencati pare evidente che le azioni della Giunta, annunciate con la suddetta risposta, non abbiano sortito alcun effetto.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al Presidente della Giunta regionale
quali azioni e iniziative vengono svolte attualmente per prevenire i rischi connessi all'uso di armi da caccia nell'esercizio venatorio e gli atti di bracconaggio, al fine di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini del Veneto e dei turisti e al fine di tutelare la fauna selvatica rispettando e applicando le vigenti normative regionali, statali e comunitarie".
PRESIDENTE
Prego, Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione solleva un fenomeno che annualmente si manifesta nelle nostre campagne e nelle nostre colline e montagne, in particolare in prossimità delle abitazioni civili e delle strade con degli episodi di violazione delle norme di sicurezza, in particolare quelle delle distanze, l'effettuazione di atti di bracconaggio, l'uccisione anche di animali domestici.
È una situazione che va avanti da molti anni e sembra che col tempo non subisca nessun decremento questo fenomeno, nessuna diminuzione.
In questa interrogazione abbiamo riportato 74 episodi relativi alla stagione venatoria scorsa, ne leggo solo alcuni naturalmente a titolo di esempio: "Cani da caccia: entrano nel giardino sbranata una gattina di tre mesi"; "Barricati in casa per i cacciatori" questo a Pernumia; a Spresiano: "Centrata l'abitazione dei vicini"; a Vicenza: "Incidente di caccia ferisce l'amico con un colpo di fucile", oppure ancora: "Gamba ferita a morte da una fucilata"; "Casa crivellata dai cacciatori a Codognè: paura per i nostri bambini" "Spari contro le finestre, sono i cacciatori"; "Sossano: spara la lepre, ma abbatte un ciclista"; "Contesta i cacciatori: gli sparano sulla stalla"; "Arcugnano: fucilata sulla casa, dopo l'omicidio Pretto sono terrorizzato, al cacciatore parte un colpo, centrata la finestra di una famiglia" e così via.
Ecco questa è una cosa che non potremo più ripetere grazie a quel negativo provvedimento dell'Ufficio di Presidenza che mette un limite anche al testo, quindi una interrogazione così, dopo dieci legislature, non si potrà più fare. La domanda era: quali azioni e iniziative vengono svolte attualmente per prevenire i rischi connessi all'uso di armi da caccia nell'esercizio venatorio e gli atti di bracconaggio.
PRESIDENTE
Grazie. Non è l'Ufficio di Presidenza, ma la Giunta per il Regolamento.
Prego, la risposta, Assessore Pan.
Ass.re Giuseppe PAN
"La sicurezza dei cittadini si pone, da sempre, tra le principali questioni affrontate dalla Giunta regionale. Se ciò è vero in senso assoluto, lo è ancor di più in riferimento all'uso delle armi durante lo svolgimento della pratica venatoria che, per sua stessa natura, rappresenta un'attività non scevra da rischi. A tal riguardo, la Giunta regionale presta particolare attenzione nel garantire ai praticanti l'attività venatoria di svolgere tale pratica nel pieno rispetto delle leggi e avendo come primo obiettivo non solo il prelievo in sé ma soprattutto la tutela e la salvaguardia dei contingenti faunistici caratterizzanti la nostra Regione.
A ciò aggiungasi che, direttamente funzionali all'obiettivo della prevenzione dei rischi di cui trattasi, da conseguire anche attraverso un rafforzamento delle attività di vigilanza, appaiono i corsi di preparazione e/o aggiornamento delle guardie venatorie volontarie, autorizzati dalla Giunta Regionale ai sensi dell'art. 34, comma 2 della L.R.n.50/93.
A tale riguardo si consideri che la Giunta Regionale ha recentemente autorizzato lo svolgimento di ben 16 corsi di formazione per guardie venatorie volontarie organizzati da diverse associazioni e autorizzati da specifici provvedimenti regionali.
Nel prossimo futuro tale azione potrà essere ulteriormente rafforzata sia agendo sul percorso formativo in capo ai neo-cacciatori, agendo sui programmi d'esame propedeutici al conseguimento dell'abilitazione all'esercizio venatorio, sia incoraggiando specifiche iniziative di sensibilizzazione delle stesse Associazioni venatorie nei confronti dei propri associati".
PRESIDENTE
Grazie.
Prego, per la replica, Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Ringrazio l'Assessore per la risposta e poi gli chiederò anche il testo scritto.
Sì, Presidente, è vero: per quanto riguarda il Regolamento, che dà dei limiti in termini di parole per quanto riguarda le interrogazioni, non è stato l'Ufficio di Presidenza ma giustamente la Giunta per il Regolamento, che comunque è sempre presieduta da lei, quindi lei è il fautore, penso, l'ideatore di questa modifica, sicuramente negativa per la libertà dei Consiglieri.
Comunque, a parte questo, resto veramente meravigliato per una delle considerazioni che ha fatto l'assessore Pan adesso, che è quella secondo la quale il primo obiettivo dei cacciatori non è il prelievo ma la tutela della fauna selvatica. Ecco, io mi chiedo se ha mai partecipato a qualche battuta di caccia e sa come funziona, perché io per diversi anni ho fatto la guardia venatoria volontaria, so come vanno le cose e penso che anche i cacciatori possano confermarlo: il primo obiettivo del cacciatore non è tutelare la fauna selvatica, ma è riempire il carniere, tant'è vero che il calendario prevede il carniere e le limitazioni. Poi, che ci siano dei cacciatori che si dedicano alla tutela della fauna selvatica può anche essere, però le assicuro che non è il primo obiettivo.
A parte questo, io vedo che sono molte considerazioni di routine quelle che lei fa. Pensavo che ci fossero degli impegni maggiori, visto anche il Piano nazionale di contrasto al bracconaggio, che è stato approvato e sottoscritto anche dalla nostra Regione e speravo di avere qualche notizia in più per quanto riguarda le azioni concrete per l'applicazione e la realizzazione delle azioni previste da un Piano che abbiamo fatto proprio perché in Italia e anche nella nostra Regione abbiamo, oltre ai fenomeni di violazione delle norme, anche un diffuso bracconaggio in tutto il nostro territorio.
PRESIDENTE
Grazie. La libertà dei Consiglieri è sempre garantita, le norme applicate vengono prese da quelle della Camera dei Deputati e lei che ha avuto esperienze europee immagino che ricordi norme ancora più restrittive.
Interrogazione a risposta immediata n. 602 del 20 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni e Guarda relativa a "ASOLO (TV): PARASSITA COLPISCE ULIVETI DELLA ZONA. QUALI MISURE PER CONTRASTARE IL FENOMENO?"
"Premesso che:
- secondo quanto riportato da La Tribuna di Treviso del 16 giugno scorso nell'articolo dal titolo "Fungo misterioso attacca gli ulivi dell'Asolano" a firma di Federico Cipolla, "(...) gli ulivi dell'Asolano stanno affrontando una nuova minaccia. Da alcuni giorni le piante si sono seccate, bloccando la crescita dei frutti e facendoli in gran parte cadere. Un problema riscontrato soprattutto nelle piante giovani, tra i 15 e i 30 anni. Il parassita che quest'anno ha colpito le piante sembra molto diverso da quello dello scorso anno. Si è manifestato prima con una fessurazione della corteccia, che successivamente si sfalda e si stacca. Il legno a quel punto "necrotizza" e non viene più attraversato dalla linfa, portando alla caduta delle foglie e dei frutti (...)";
- nell'articolo suindicato vengono inoltre riportate le dichiarazioni del direttore dell'Aipo, associazione interregionale produttori olivicoli, Enzo Gambin: "«Abbiamo il sospetto che questo parassita sia connesso alla presenza della cimice asiatica. Si è presentato con caratteristiche diverse da quello dell'anno scorso, il che ci fa supporre che si sia introdotto nella zona un nuovo parassita. Ha colpito in particolar modo l'area trevigiana e padovana. Mentre si è diffuso meno nel Veronese. Inoltre diversamente dall'anno scorso, che era stato segnato da una grande siccità, nel 2018 abbiamo avuto molta umidità, che favorisce la proliferazione di funghi». Giovedì Gambin ha partecipato a un incontro in Regione per decidere come intervenire. I produttori hanno chiesto una deroga per l'utilizzo di prodotti fitosanitari che contrastino il fungo, «perché quelli che possiamo usare oggi non servono a sconfiggerlo», prosegue Gambin. «Stiamo innanzitutto cercando di capire quale prodotto utilizzare (si tratta in ogni caso di fitosanitari "autorizzati" per altre piante), e poi contiamo su una deroga da parte della Regione»";
- nell'articolo da Il Gazzettino di Treviso del 18 giugno scorso dal titolo "Oliveti a rischio: una malattia li sta soffocando" a firma di Gabriele Zanchin, Bruno Bernardi, olivicoltore asolano molto conosciuto ed apprezzato in tutta la zona, proprietario di un oliveto di 1200 piante, dichiara che: "Il problema è che ancora non si sa quale sia la causa della nuova malattia. Questo è un momento delicato della maturazione delle olive: si stanno formando proprio in questa stagione. Certo potrebbe essere anche un effetto dei trattamenti usati contro la cascola, anche questa è una ipotesi al vaglio".
Considerato che la situazione sopra descritta, per stessa denuncia degli esperti olivicoltori, è tale da richiedere un immediato intervento da parte della Regione.
I sottoscritti consiglieri regionali
chiedono alla Giunta regionale
quali misure intende introdurre al fine di fronteggiare il problema sopra descritto".
PRESIDENTE
Collega Zanini, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Presidente, è vero che ci sono le limitazioni in Parlamento Europeo e anche alla Camera e al Senato, però si parla di numeri diversi: 770 eurodeputati e un migliaio tra Senatori e Deputati italiani. Qui siamo una cinquantina di Consiglieri: forse scrivere qualche riga in più alla fine agevola addirittura i funzionari e l'Assessore che deve dare le risposte. Ripeto che, a mio avviso, non è stata una cosa positiva.
Per quanto riguarda questa interrogazione a risposta immediata, ha destato molta preoccupazione nel trevigiano, proprio perché ci sono molti agricoltori che, soprattutto nell'area collinare dell'asolano, hanno iniziato a coltivare gli ulivi, per una moria di piante, dovuta forse a un fungo misterioso – così l'ha definito sui giornali l'Associazione interregionale Produttori Olivicoli, ma abbiamo il sospetto che questo parassito sia connesso alla presenza della cimice asiatica. Fanno anche altre ipotesi: probabilmente troppa umidità o il clima che sta cambiando. Sta di fatto che chi ha investito parecchi denari e molto sudore in questa coltivazione, adesso si vede soprattutto le piante giovani perdere totalmente i frutti, ma anche danneggiare queste piante.
Quindi la domanda era per sapere se la Regione aveva fatto delle verifiche, delle analisi e quant'altro ed eventualmente quali sono state le misure adottate per contrastare questo fenomeno, che purtroppo pare essere nuovo. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Prego, Assessore.
Ass. Giuseppe PAN
L'interrogazione è un po' lunga e cercherò di sintetizzarla nei tempi.
"La coltivazione dell'olivo in Veneto interessa una superficie di circa 5000 ettari distribuiti in tutte le aree collinari, dal Lago di Garda fino alla pedemontana trevigiana, passando dai Colli Berici ed Euganei.
La produzione di olive da olio è circa 150.000 quintali annui da cui si ottengono mediamente 20.000 q.li. di olio extra vergine che si può fregiare di Denominazione di origine molto apprezzate dal mercato.
Ma la pianta di olivo è anche un elemento che caratterizza i paesaggi collinari del Veneto, facendone assumere alle aree ove è presente un aspetto tipico che ricorda i paesaggi collinari mediterranei.
Normalmente la difesa fitosanitaria dell'olivo si concentra su alcuni parassiti di cui si conoscono le caratteristiche biologiche e i mezzi di difesa; tra questi il più importante è senza dubbio la mosca dell'olivo che in alcune annate può compromettere parti importanti di produzione, se non attentamente monitorata e controllata con i mezzi disponibili.
Nella primavera del 2018, ma con maggior intensità nel mese di giugno in alcuni oliveti, soprattutto in provincia di Treviso e Padova, si sono presentati casi diffusi di disseccamenti dei rami di piante d'olivo con presenza di lesioni di colore brunastro, che si estendevano o confluivano tra loro, provocando la morte della parte distale del ramo interessato.
Inizialmente su rametti, rami e tronchi compaiono infossamenti di colore bruno-rossastro, poi, dove si è formata la depressione, si apre una fessura per il lungo e la corteccia si lacera, mostrando il legno sottostante. In lontananza la pianta malata presenta uno o più rami secchi e spogli all'interno di una chioma verde.
I disseccamenti sopraggiungono in breve tempo e sono dovuti alla perdita di funzionalità dei vasi linfatici, con conseguente interruzione degli scambi idrici e nutrizionali tra le radici e la parte superiore del ramo infetto.
Queste nuove manifestazioni sintomatiche sembrano avere un'elevata aggressività e virulenza, soprattutto in olivi che sono in condizioni di stress; in effetti si è pure constato che piante già attaccate da Rogna dell'olivo sono più recettive da questi "Cancri rameali".
Tale situazione è stata segnalata dai tecnici dell'Associazione Interregionale Produttori Olivicoli (AIPO) alla competente struttura regionale Unità Organizzativa Fitosanitario, che ha istituito un tavolo tecnico coordinato scientificamente dai professori di patologia vegetale dell'Università di Padova.
L'obiettivo di questa prima indagine è quella di determinare, tramite analisi molecolari, quali sono le specie parassitarie che causano il fenomeno.
Il quadro sintomatico infatti manifesta una complessità tale che è molto probabile che le cause parassitarie siano più di una e solo con la loro identificazione certa potrà essere messa a punto una adeguata difesa fitosanitaria".
Stiamo aspettando i risultati del tavolo tecnico e poi le saprò dire.
PRESIDENTE
Prego, collega Zanoni, per la replica.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Volevo ringraziare l'Assessore per la risposta e le chiedo cortesemente se posso averla, così la leggo nella sua complessità. Naturalmente ci terremo aggiornati.
L'interrogazione era stata sottoscritta anche dalla collega Guarda appunto per gli esiti di queste verifiche. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 146 del 31 marzo 2016 presentata dal Consigliere Bassi relativa a "QUAL È LA POSIZIONE DELL'ASSESSORE COLETTO SUL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO A CAPRINO?"
"Premesso che:
- il punto di primo intervento a Caprino Veronese era stato approvato, nelle schede regionali, dalla commissione regionale Sanità (su proposta congiunta degli allora assessori Coletto e Bendinelli) nel febbraio del 2015 e avrebbe dovuto essere operativo nell'estate dello stesso anno, sperimentalmente 24 ore su 24. A tal proposito l'assessore Coletto dichiarava alla stampa il 29/04/2015: "Il mese scorso avevo chiesto alla quinta commissione Sanità la riattivazione del Ppi 24 ore su 24 sia a Caprino sia a Malcesine, dove il Ppi è di tipo b, ossia aperto 12 ore su 24. In quell'occasione la votazione era stata positiva e ieri, con delibera, ho appunto recepito il parere favorevole della suddetta commissione. La delibera è dunque stata approvata e sarà pubblicata nel giro di una quindicina di giorni. Dopo questa ratifica il direttore generale dell'Ulss 22 si muoverà per rendere effettivamente operativo questo servizio a breve. Si auspica entro l'estate considerando le zona in cui si trova. La riattivazione del Ppi di Caprino è prevista in via sperimentale per un anno: lo definiamo tale perché si tratta della riattivazione di un servizio che era già esistente ma che era stato chiuso e che è nostra intenzione stabilizzare con successiva provvedimento di giunta. Questo Ppi sarà dotato di più medici abilitati all'emergenza e vi sarà presente un'ambulanza medicalizzata sull'arco delle 24 ore. Manteniamo così le promesse fatte. I Punti di Primo Intervento sono indispensabili in questa zona, il Baldo Garda, territorio densamente abitato nel periodo estivo, con collegamenti stradali difficili ed ospedali per acuti piuttosto distanti l'uno dall'altro";
- successivamente però l'allora direttore generale dell'Ulss 22 Alessandro Dall'Ora aveva eccepito che i locali per la sua ubicazione richiedevano lavori di restauri per la messa in sicurezza, che non sono mai stati avviati in quanto la spesa necessaria per l'Ulss non giustificava un'apertura "sperimentale"; a seguito di questa osservazione, la giunta regionale non aveva dato ulteriori indicazioni né messo a bilancio o trasferito all'Ulss 22 dei finanziamenti mirati;
- dopo mesi di ritardi, silenzi ed incomprensioni nel gennaio di quest'anno è stata approvata dalla commissione regionale Sanità (su proposta del rinnovato assessore Coletto), una nuova delibera che va a modificare quella dello scorso anno e che prevede l'apertura del punto di primo intervento a Caprino Veronese non più per 24 ore su 24 ma "part-time", ovvero 12 ore su 24. Non una copertura totale quindi, ma con la possibilità di allargare l'operatività del servizio a 24 ore al giorno in base ai dati di accesso che si sarebbero riscontrati. Un servizio indispensabile per la peculiarità dell'area del Baldo che non poteva essere ancora trascurata: lasciarla totalmente priva di un minimo punto di riferimento e assistenza sanitaria sarebbe stato grave. A tal proposito l'assessore Coletto dichiarava alla stampa il 27/01/2016: "Come promesso il Ppi di Caprino riaprirà. E in tempi brevi. Si tratta di un'apertura che, per un anno, sarà di 12 ore al giorno con presenza però sulle 24 ore di un'ambulanza con medico a bordo. Poi, alla luce dei dati sull'attività, si potrà valutare l'estensione a 24 ore su 24".
Considerato che:
- odierne notizie a mezzo stampa riportano che il sindaco di Bussolengo (non si capisce in quale veste) avrebbe annunciato al consiglio comunale di Caprino che il punto di primo intervento non potrà riaprire e che questo sarebbe confermato anche dai nuovi dirigenti dell'Ulss 22 (nella fattispecie il direttore generale Pietro Girardi e il direttore sanitario Antonio Ferro) a ca
usa dello stato dell'immobile, in quanto la struttura che dovrebbe ospitarlo necessita di un'ingente ristrutturazione. Addirittura si riporta c
he l'assessore Coletto avrebbe dato il proprio assenso a questo ennesimo dietrofront in una riunione tenutasi il 4/3/2016;
- la notizia è stata ovviamente recepita come un'inaccettabile presa in giro per i residenti di Caprino Veronese e da chi, come il sottoscritto, si batte da anni per la riattivazione di questo servizio ingiustamente tolto alla comunità baldense.
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere qual è la posizione dell'assessore alla Sanità Luca Coletto che sembra aver fatto marcia indietro dopo aver annunciato e approvato a più riprese l'apertura del punto di primo intervento a Caprino Veronese".
PRESIDENTE
Prego, collega Bassi, se la vuole illustrare, altrimenti do la parola direttamente all'Assessore.
Prego, Assessore, intervenga lei direttamente.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"
Con riferimento all'interrogativo formulato dal Consigliere regionale, acquisite le informazioni dalla competente struttura regionale e dall'Azienda Ulss 9 Scaligera, si precisa quanto segue.
Con Delibera della Giunta Regionale n. 2122 del 19 novembre 2013 è stato disposto l'adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate in adempimento alle previsioni del Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016, prevedendo per l'ospedale di Lonigo la classificazione come Ospedale nodo di rete monospecialistico riabilitativo, con la presenza di un Punto di Primo Intervento di tipo B attivo dalle ore 8 alle ore 20, mentre per il Centro Sanitario Polifunzionale di Caprino Veronese la cessazione dell'attività del PPI.
Tuttavia, l'aumento degli accessi al Pronto Soccorso nell'anno 2014 e nei primi mesi dell'anno 2015 e la necessità di garantire gli standard sui tempi di attesa e di trattamento nel PS, hanno indotto la Giunta Regionale a proporre il ripristino, con DGR n. 117/CR del 23 dicembre 2015, del Punto di Primo Intervento di Lonigo per l'intero arco delle 24 ore, nonché l'attivazione di un Punto di Primo Intervento attivo dalle ore 8 alle ore 20 presso il Centro Sanitario Polifunzionale di Caprino Veronese, modificando quanto previsto dalla scheda di dotazione territoriale dell'allora Azienda Ulss n. 22 Bussolengo (ora Azienda Ulss 9 Scaligera).
Acquisito il parere favorevole della competente Commissione Consiliare, con Delibera n. 665 del 17 maggio 2016, la Giunta Regionale ha approvato la modifica della scheda, stabilendo che il Punto di Primo Intervento di Caprino fosse attivo nell'arco diurno prestabilito, con il monitoraggio dei flussi di accesso al fine di valutarne l'attivazione per 24 ore dall'anno 2017.
Purtroppo, tale previsione non ha trovato immediata applicazione a causa di alcune non conformità rilevate in sede di verifica dei requisiti di autorizzazione, per cui l'attivazione del Punto di Primo Intervento di Caprino è stata posticipata fino all'eliminazione delle stesse, con la previsione di interventi sia strutturali che impiantistici.
Infatti, il Direttore Generale dell'Azienda Ulss 9 Scaligera ha manifestato l'intenzione di inserire nel piano investimenti dell'anno 2018 l'importo necessario alla risoluzione delle problematiche connesse al Punto di Primo Intervento di Caprino per consentirne la completa attivazione dello stesso.
Al fine di garantire comunque un servizio di emergenza urgenza sul territorio, l'Azienda sanitaria ha confermato, come per gli anni pregressi, l'attivazione dell'auto medica per i mesi estivi".
PRESIDENTE
Collega Bassi, se vuole replicare.
Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
Premesso che in Aula c'era una confusione tale per cui alcuni concetti non li ho sentiti, poi chiedo la cortesia magari di avere copia dell'intera risposta dell'Assessore, mi riservo eventuali ulteriori valutazioni.
Comunque trattasi di una interrogazione del marzo 2016 quindi è evidente che era abbastanza datata e nel frattempo comunque alcune cose sono successe.
Monitoriamo e speriamo che finalmente questo presidio importante per un territorio come quello del Baido, che è rimasto sicuramente scoperto dal punto di vista sanitario anche alla luce delle scelte successive, non vogliatemene ma Bussolengo era un punto di riferimento anche per questo territorio e quindi anche il declassamento di Bussolengo ha un'ulteriore valenza per questo territorio, e il punto di primo intervento di Caprino diventa ancora più importante dopo queste ulteriori scelte avvenute negli ultimi mesi.
Mi auguro, appunto, che questa previsione di scheda, questo ripristino del punto di primo intervento, come detto precedentemente, venga fatto e venga messo - finalmente fatto, lo sottolineo - al più presto possibile, per cui staremo a monitorare anche quanto ho capito nella risposta dell'Assessore, non me ne voglia, ma purtroppo c'era un brusio di fondo che mi ha impedito di sentire chiaramente alcune cose; per cui mi riservo eventuali valutazioni dopo.
Mi dichiaro parzialmente soddisfatto in fiducia di quanto promesso ulteriormente in questa risposta. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 182 del 25 maggio 2016 presentata dal Consigliere Bassi relativa a "COSA STA SUCCEDENDO ALL'OSPEDALE DI BUSSOLENGO?"
"Premesso che:
- con nota in data 9 maggio 2016 il Direttore Sanitario dell'Azienda ULSS n. 22 di Bussolengo, comunica al Direttore Sanitario dell'Ospedale Sacro Cuore di Negrar e al Direttore Sanitario della Casa di Cura Pederzoli di Peschiera del Garda che, nell'ottica dell'adeguamento alle schede regionali e di una riorganizzazione in atto nelle misure atte ad assicurare i livelli minimi di assistenza ex DGR 610/2014, relativamente ai posti letto dell'area medica per l'Ospedale di Bussolengo, si prevede una temporanea riduzione per circa un mese dei posti letto di area medica;
- nella stessa nota, si chiede pertanto la disponibilità agli Ospedali di Negrar e Peschiera ad una ridistribuzione dei pazienti internistici/geriatrici provenienti da Istituti Assistenziali, aventi il carattere d'urgenza, in merito all'area di afferenza per stabilimento ospedaliero di competenza: di conseguenza non si dovrà considerare quale unico ospedale di riferimento l'Ospedale di Bussolengo. Nello specifico, gli utenti/pazienti delle zone e dei comuni della Valpolicella dovranno afferire all'Ospedale di Negrar mentre i residenti della zona del lago dovranno afferire all'Ospedale di Peschiera.
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere qual è la motivazione di questo spostamento temporanea di posti letto dall'Ospedale pubblico di Bussolengo agli ospedali privati convenzionati di Negrar e Peschiera".
PRESIDENTE
Prego, se la vuole presentare.
Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
Posso stendere un velo pietoso, nel senso è quasi anacronistico che venga risposto. Sto guardando il numero dell'interrogazione: 182 del 25 maggio 2016, sappiamo che da allora sotto i ponti non acqua, è passata la piena proprio, per quanto riguarda l'ospedale di Bussolengo.
Stiamo a sentire la risposta dell'Assessore, è inutile che stiamo qua a perdere tempo, perché evidentemente la risposta sarà legata ad una domanda che nel frattempo è diventata non vecchia, di più. Però dobbiamo dare corso all'iter amministrativo, sento la risposta.
PRESIDENTE
Ha un atteggiamento un po' governativo, dopo le elezioni di Bussolengo, collega.
Prego, assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"Con riferimento all'interrogativo formulato dal Consigliere regionale, acquisite le informazioni dalla competente struttura regionale e dall'Azienda Ulss 9 Scaligera, si precisa quanto segue.
Con Delibera della Giunta Regionale n. 610 del 29 aprile 2014, in attuazione alle previsioni del Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016, sono stati definiti i valori minimi di riferimento per misurare l'assistenza ai degenti, da parte del personale infermieristico e degli operatori socio sanitari impegnati nelle aree di degenza ospedaliera.
Al fine di adempiere ai precetti regionali, l'allora Azienda Ulss 22 di Bussolengo, ora Ulss 9 Scaligera, ha individuato due strutture sanitarie potenzialmente idonee a consentire la ridistribuzione dei posti letto dell'area medica, in attesa della riorganizzazione e del raggiungimento dei livelli di assistenza minimi prescritti.
Tale iniziativa è stata adottata nell'ambito di un contesto già complesso, a causa dei lavori di ripristino dell'Ospedale "Magalini" di Villafranca, per l'attivazione dei posti letti previsti dalla programmazione regionale. A ciò si aggiunga che le schede di dotazione ospedaliera del territorio veronese sono state oggetto di modifica nel corso degli anni, mediante l'adozione di alcuni provvedimenti volti a rendere l'offerta ospedaliera maggiormente aderente ai bisogni della collettività.
Da ultimo si ricorda che, con Legge Regionale n. 19 del 25 ottobre 2016, sono state fornite disposizioni per l'individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende Ulss con riduzione delle stesse da 21 a 9, nell'intento di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle risorse impiegate e di garantire maggiore equità nell'accesso ai servizi.
Pertanto, considerata la riapertura del Presidio di Villafranca, l'intervenuta riorganizzazione territoriale e la conseguente necessità di riequilibrare le unità operative e i posti letto tra le strutture ospedaliere presenti nel territorio, con Delibera della Giunta Regionale n. 353 del 21 marzo 2018 sono state modificate le schede di dotazione ospedaliera degli Ospedali di Bussolengo, di Villafranca.
Nel Presidio "Orlandi" di Bussolengo saranno quindi attive le seguenti funzioni:
- Area Medica: Medicina Generale (con funzione di appoggio per degenze DS) con 25 posti letto, con ulteriori 15 posti letto di Lungodegenza;
- Area Riabilitativa: Recupero e rieducazione funzionale con annesse palestre con 40 posti letto complessivi;
- Area Chirurgica: Day Surgery Multidisciplinare con 15 posti letto.
La nuova ripartizione della dotazione ospedaliera garantisce la corretta e tempestiva presa in carico dei pazienti mediante una migliore attribuzione delle funzioni tra le strutture del territorio veronese e rispetta appieno gli standard nazionali previsti dalla Legge n. 135 del 7 agosto 2012 sulla dotazione di posti letto per abitante".
PRESIDENTE
Grazie. Collega Bassi per la replica.
Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
Presidente, siamo appena rientrati dalle ferie, io no (come si vede, son bianco come una strassa) però io non voglio arrabbiarmi subito al primo Consiglio, però...
PRESIDENTE
Abbiamo l'Assessore alla Sanità.
Andrea BASSI (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà)
No, ma le spiego. Non è colpa, sarà colpa di chi ha scritto una risposta all'interrogazione. Cosa sta succedendo all'ospedale di Bussolengo? Io, prima di parlare, ho voluto vedere che cosa avevo chiesto, perché era un'interrogazione del 2016 ed era a risposta immediata: se non fosse stata a risposta immediata, quando mi sarebbe arrivata la risposta, nel 2024? Prima cosa. Ed è una cosa che succede spesso, non solo da parte dell'Assessore Coletto, però noto che molto spesso, come Consiglio si fanno delle interrogazioni, si fanno delle domande e ci viene risposto a tutto tranne che a quella domanda lì.
Adesso ho preso questo caso e non me ne voglia, perché poi sembra che ce l'abbia sempre e solo con l'assessore Coletto, però è una costante.
Questa interrogazione chiedeva solo una cosa: sapere qual è la motivazione di uno spostamento temporaneo di posti letto all'ospedale pubblico di Bussolengo a quelli privati convenzionati di Negrar e Peschiera. La risposta a questa domanda doveva essere in quella fase, perché si sta parlando di un fatto successo nel maggio 2016 ed è ridicolo che la risposta arrivi nell'agosto 2018.
Ora, non mi rispondete cosa è successo, perché cosa è successo lo so già. E' una costante, prendo questo esempio, perché molto spesso nelle interrogazioni è capitato che si chieda, anche per punti, proprio per semplificare la risposta: ti chiedo cinque cose, mi dai risposta su quelle cinque cose per punti, anche una risposta sintetica di una riga per punto ed è chiuso il discorso. Invece no, viene risposto a tutto, ci spiegano quello che già sappiamo e che magari noi stessi abbiamo messo nelle premesse delle interrogazioni, tranne che a quello che chiediamo.
Quindi ho preso l'esempio di questa interrogazione, però vivaddio chiediamo rispetto, perché è una questione più che altro di rispetto, se facciamo un'interrogazione, dateci risposta a quello che vi domandiamo e non ad altro. Ripeto che non è una cosa relativa solo all'assessore Coletto, ma è già capitato in altre situazioni, però questa è macroscopica: io chiedevo la motivazione dello spostamento dei posti letto da un ospedale ad altri due e mi viene risposto che nel frattempo sono state cambiate le schede ospedaliere.
Interrogazione a risposta immediata n. 331 del 28 marzo 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "METODI MAFIOSI IN VENETO. QUALI INIZIATIVE INTENDE INTRAPRENDERE IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE?"
"Premesso che:
- la presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso in territorio veneto è ormai dato acclarato. Dalle relazioni degli organi deputati all'attività di contrasto (Direzione Distrettuale Antimafia e Direzione investigativa Antimafia), pur non rilevandosi un vero e proprio radicamento, di certo è evidente la presenza di tali consorterie nel territorio regionale;
- le cronache locali riportano, con cadenza sempre più frequente, episodi che destano allarme e minacciano la pubblica incolumità: si veda, da ultimo, l'incendio, di origine dolosa (attestata dalla presenza di una tanica di benzina all'interno della struttura), che il 18 marzo 2017 ha colpito, distruggendolo interamente, il deposito del mobilificio Luisa Mobili Srl a Casale di Scodosia (PD). Tuttavia, l'incendio di Casale di Scodosia è solo l'ultimo di una serie di gravi accadimenti che in altri casi hanno interessato aziende operanti nel settore dei rifiuti (Nek s.r.l. di Monselice -PD-; Eco 2000 srl di Fossò -VE-; ditta Veritas di Mogliano Veneto -TV-; Fe.Mar di Caorle -VE-; e, recentissimamente, l'incendio che ha interessato il capannone adibito allo smaltimento di accumulatori e filtri per olio della Fiorese Ecologia, divisione del Fiorese Group di Rossano Veneto -VI).
Considerato che:
- trattasi di fatti che non devono essere considerati come isolati accadimenti e dai quali invece sembrerebbe emergere la ricorrenza di uno schema intimidatorio che desta forte preoccupazione con riferimento ai pericoli per l'incolumità pubblica e l'eventuale coinvolgimento di soggetti appartenenti o collusi con la criminalità organizzata di stampo mafioso;
- l'ingresso della criminalità organizzata di stampo mafioso nell'ambito di attività economiche legali può avvenire anche su apertura di settori dell'economia legale attraverso un atteggiamento compiacente che pone salde basi per il radicamento della criminalità organizzata di stampo mafioso, interessata - per un fine tipicamente predatorio - alla gestione di attività economiche.
Tutto quanto sopra premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere se, quale Presidente della Regione e rappresentante esponenziale degli interessi e della comunità regionali, intenda o meno acquisire specifiche informazioni, anche attraverso gli organi deputati alla prevenzione e contrasto, circa gli accadimenti e la situazione complessivamente emergente con riferimento a quanto esposto con la presente interrogazione".
PRESIDENTE
Collega Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Sono due interrogazioni in fila e ovviamente adesso espongo la n. 331 e poi sarò più preciso nelle argomentazioni dell'interrogazione successiva.
Io parto, in questa interrogazione, da alcuni episodi avvenuti nel Veneto e rappresentati ormai costantemente nelle relazioni della Direzione Distrettuale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia.
Parto da un caso avvenuto nella provincia di Padova: il 18 marzo 2017 si incendia il deposito del mobilificio Luisa Mobili Srl a Casale di Scodosia ed è l'ultimo di una serie di avvenimenti che hanno interessato le varie province del Veneto. Ne ricordo solo alcuni: la NEK S.r.l. di Monselice (PD), la Eco 2000 Srl di Fossò (VE), la ditta Veritas di Mogliano Veneto (TV), la Femar di Caorle (Ve), la Fiorese Ecologia, divisione del Fiorese Group di Rossano Veneto (VI). Ho scelto solo alcuni degli esempi per rappresentare situazioni di incendi, tutti con caratteristiche dolose, tutti con caratteristiche di rischio di forte collusione con criminalità organizzate di stampo mafioso e con elementi che in qualche modo rappresentano non solo l'incendio, ma forme vere e proprie di intimidazione nei confronti di esercizi e di imprese che operano nel nostro territorio.
Chiedo alla Giunta che cosa intende fare per prevenire e contrastare questi fenomeni.
PRESIDENTE
Assessore Corazzari, prego, per la risposta.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Se voleva anche esporre l'altra interrogazione, così do una risposta unitaria.
Interrogazione a risposta immediata n. 423 del 1° settembre 2017 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "CONTINUANO GLI INCENDI DI PROBABILE NATURA DOLOSA: IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE SI È RESO CONTO CHE IL TERRITORIO DEL VENETO È A FORTE RISCHIO DI RADICAMENTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA DI STAMPO MAFIOSO? – fornita risposta unitamente alla IRI n. 331 del 28 marzo 2017"
"Premesso che con proprie interrogazioni a risposta immediata n.331 del 28 marzo 2017, avente ad oggetto " Metodi mafiosi in Veneto: Quali iniziative intende intraprendere il Presidente della Giunta regionale?" e n. 245 del 10.10.2016, avente ad oggetto "Ennesimo rogo in una azienda che si occupa di rifiuti. Quali interventi a tutela dell'ambiente e della legalità in Veneto?", il sottoscritto consigliere chiedeva al Presidente quali informazioni fossero state acquisite rispetto agli accadimenti segnalati e quali interventi la Giunta regionale intendeva mettere in campo per la tutela dell'ambiente e della legalità.
Evidenziato che, ad oggi, gli atti di sindacato ispettivo sopra richiamati non hanno ricevuto riscontro alcuno e che, come qui di seguito rilevato, gli incendi, verosimilmente di natura dolosa, continuano a essere appiccati su beni strumentali appartenenti ad aziende operanti in territorio Veneto.
Rilevato che:
- il 27 agosto scorso le fiamme hanno distrutto otto mezzi della ditta Hb Transport di Costermano (VR). In ordine a tale episodio merita riportare quanto è dato leggere nell'articolo di cronaca a firma di Gianni Belloni pubblicato il 29 agosto 2017 su "Il Mattino" di Padova: "Negli ambienti investigativi preoccupa il fatto che, anche in questo caso, siano stati coinvolti un importante numero di mezzi. Se venisse confermata l'ipotesi dolosa potrebbe trattarsi di una strategia da parte di operatori criminali di mantenere la propria fetta di business.
- gli investigatori segnalano che si tratta di modalità riscontrate anche al sud. Non tanto un tentativo di estorsione, quindi, ma un vero e proprio strumento di "competizione" in un mercato considerato saturo. Mercato dove storicamente nel veronese operano ditte legate alla 'ndrangheta dell'area di Reggio Calabria e di Vibo Valenzia quasi assenti nel settore dell'edilizia dove sono invece presenti gruppi 'ndranghetisti originari del crotonese e del lamentino. E i segnali di questa presenza non mancano;
- a Dossobuono nella bassa veronese operava - fino al 2011 quando intervennero i carabinieri dei Ros - una ditta di autotrasporti che serviva da base logistica per la cosca ndranghetista Anello – Fiumara della provincia di Vibo Valentia;
- nel giugno del 2016 la Albi Service & Noleggi Srl di Sommacampagna e della Agl Group Srls di Nogarole Rocca sono state oggetto di due interdittive antimafia da parte del Prefetto di Verona. Sempre a Nogarole Rocca sono state sequestrate, nell'ottobre 2014 dalla Procura di Reggio Calabria tre aziende di autotrasporto – la Tranz Veicom S.r.l., la Verotransport S.r.l., la Italspeedy Logistic S.r.l. - sempre riconducibili alla cosca Pesce;
- la TM Logistica di Sona, azienda specializzata nel noleggio di camion e bilici, della famiglia Galasso - Larosa, è stata sede nel 2012 di un summit 'ndranghetista. Nel frattempo sono in dirittura d'arrivo le indagini sul megaincendio del dicembre 2016 che ha colpito la Alfa Trasporti srl dove emergerebbe la responsabilità di un'organizzazione non italiana".
Rilevato, altresì quanto emerge dalle ultime due relazioni della DIA ("Relazione del Ministro dell'interno al Parlamento sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia", primo e secondo semestre del 2016), i cui stralci qui di seguito si riportano. In particolare, nella relazione del primo semestre 2016, si rileva che "La criminalità organizzata calabrese, in specie catanzarese e reggina, seppure non radicata nel Nord Est del Paese, continua a far emergere, soprattutto in Veneto, chiari segnali di operatività. Si sono registrate, infatti, qualificate presenze di soggetti 'ndranghetisti su Padova, nell'ovest veronese e nel basso vicentino, riconducibili ad aggregati criminali di Cutro, Delianova, Filadelfia ed Africo Nuovo. Queste manifestazioni sarebbero diventate palesi con riferimento, oltre che al traffico di stupefacenti, anche alla ristorazione, al turismo e all'edilizia, come emerso con riferimento a quest'ultimo settore, nel corso di un'operazione conclusa nel mese di aprile dalla Guardia di Finanza, con l'arresto, per bancarotta fraudolenta, di tre imprenditori attivi nella fabbricazione di infissi metallici in provincia di Treviso. Uno dei citati imprenditori, originario della provincia di Parma, sarebbe risultato in contatto con esponenti della cosca GRANDE ARACRI. Sempre ad aprile, come accennato nella descrizione delle dinamiche criminali dedicate alla provincia di Crotone, il Centro Operativo D.I.A. di Padova ha concluso l'operazione Amaranto 2, con l'arresto di alcuni soggetti facenti parte di un'associazione criminale di matrice 'ndranghetista insediatasi in Veneto - in particolare a Padova e Vigonza (PD) - diretta da soggetti collegati alla cosca GIGLIO ed attiva prevalentemente nel traffico di sostanze stupefacenti."; nel secondo semestre 2016: "[...]si richiamano le considerazioni espresse nel semestre precedente circa la presenza, per quanto non radicata, di soggetti collegati alle cosche reggine e catanzaresi. Nel tempo sono state rilevate, infatti, qualificate presenze di soggetti 'ndranghetisti su Padova, nell'ovest veronese e nel basso vicentino, riconducibili ad aggregati criminali di Delianuova, Filadelfia, Africo Nuovo e Cutro. In quest'ultimo caso sono stati segnalati soggetti referenti della 'ndrina GRANDE ARACRI. L'esistenza di queste aggregazioni è stata evidenziata, nel recente passato, con gli arresti di 'ndranghetisti avvenuti in Veneto nell'ambito della nota operazione "Aemilia", diretta dalla DDA di Bologna. A fattor comune per questi soggetti, il territorio sarebbe stato utilizzato per riciclare i proventi derivanti principalmente dal traffico di stupefacenti, nei trasporti e nell'edilizia. Non a caso, diversi tentativi di infiltrazione 'ndranghetista sono stati individuati al termine degli accertamenti svolti, su input delle varie Prefetture del Triveneto, dai vari Gruppi Interforze e finalizzati al rilascio della documentazione antimafia, necessaria per consentire alle imprese di partecipare ai pubblici appalti ed iscriversi alle "white list". A seguito degli elementi raccolti, comprovanti il concreto pericolo di inquinamento mafioso, diversi soggetti economici del Triveneto, pur dotati di adeguati mezzi finanziari e di idonea organizzazione, sono stati colpiti da provvedimenti interdittivi ed inibiti ad avere rapporti contrattuali con le Pubbliche Amministrazioni".
Considerato che gli elementi sopra indicati devono indurre tutte le istituzioni a intervenire con maggiore sforzo a salvaguardia della legalità con l'obiettivo di contrastare la riscontrata presenza in Veneto della criminalità organizzata di stampo mafioso al fine di scongiurarne il radicamento e l'espansione.
Il sottoscritto consigliere
interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere se con riferimento a quanto qui esposto in premessa, abbia o meno, nei limiti delle competenze attribuite alla Regione, intenzione di intervenire, anche attraverso l'assunzione a sé del previsto coordinamento di cui alla Legge regionale 28 dicembre 2012, n. 48 "Misure per l'attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile" al fine di compartecipare a salvaguardare il territorio veneto dal rischio di radicamento ed espansione della criminalità organizzata di stampo mafioso".
PRESIDENTE
Prego, collega.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Sì, volentieri, anche perché avevo fatto riferimento a questo anche io.
Qui vado ancora più nello specifico e parlo di un episodio accaduto qualche mese dopo, il 27 agosto 2017 all'HB Trasport di Costermano in provincia di Verona, dove viene rilevato come spesso e volentieri si vada a colpire i mezzi di trasporto, quasi come si volessero eliminare fastidiosi concorrenti.
In questa interrogazione faccio riferimento ad alcuni dati che sono emersi nelle inchieste, nelle indagini, nei documenti delle Direzioni antimafia.
A Dossobuono, nella bassa veronese, operava fino al 2011, quando intervennero i Carabinieri dei ROS, una ditta di autotrasporti che serviva da base logistica per la cosca 'ndranghetista Anello Fiumara della provincia di Vibo Valentia.
Nel giugno del 2016 la Albi Service e Noleggi Srl di Sommacampagna e la AGL Group Srls di Nogarole Rocca sono state oggetto di due interdittive antimafia da parte del Prefetto di Verona.
Sempre a Nogarole Rocca sono state sequestrate nell'ottobre 2014 dalla Procura di Reggio Calabria tre aziende di autotrasporti: la Tranz Veicom Srl, la Verotransport Srl e la Italspeedy Logistic Srl, sempre riconducibili alla cosca Pesce.
La TM Logistica di Sona, azienda specializzata nel noleggio di camion e bilici, della famiglia Galasso-Larosa, è stata sede nel 2012 di un summit 'ndranghetista.
Questi sono dati contenuti tutti all'interno delle relazioni della DIA, che dice: "la criminalità organizzata calabrese, in specie catanzarese e reggina, seppure non radicata nel nord-est del Paese, continua a fare emergere, soprattutto in Veneto, chiari segnali di operatività".
Ho fatto nomi e cognomi, in modo tale che restino agli atti.
PRESIDENTE
Prego, collega Corazzari.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Chiaramente il tema è molto sentito anche dalla Giunta ed è di piena attualità.
"Con Interrogazioni a risposta immediata: n. 331 del 28 marzo 2017, avente come oggetto: "Metodi mafiosi in Veneto. Quali iniziative intende intraprendere il Presidente della Giunta Regionale?" e n. 423 del 1° settembre 2017: "Continuano gli incendi di probabile natura dolosa: il Presidente della Giunta Regionale si è reso conto che il territorio del Veneto è a forte rischio di radicamento della criminalità organizzata di stampo mafioso?", il Consigliere Piero Ruzzante individuava una serie di episodi critici concernenti il più generale problema delle infiltrazioni criminali e mafiose nel contesto economico e sociale del Veneto. La questione degli incendi dolosi poi è ben nota anche a livello nazionale, tanto che il Ministero dell'Ambiente ha emanato una specifica Circolare sull'argomento, la n. 4064 del 15 marzo 2018. L'elenco dei fatti di cronaca esposto nelle interrogazioni non è certo esaustivo, ma apre sicuramente la strada ad una profonda riflessione, che non può certo essere momentanea o episodica, ma che sta diventando strutturale e sistemica nell'azione e nella programmazione della Giunta Regionale. Il tema della penetrazione della criminalità mafiosa nel tessuto produttivo risulta essere ormai una priorità assoluta da affrontare a livello locale, nazionale ed internazionale. Infatti non si tratta più solo di combattere situazioni limitate a livello locale, bensì di prendere coscienza di un ampio fenomeno e di porre in essere adeguate politiche di contrasto in particolare da un punto di vista sociale. Risulta lecito chiedersi come mai la dimensione mafiosa risulti essere così radicata nel tempo e nello spazio, anzi esprime notevoli capacità di adattamento ai cambiamenti della società e dell'economia. Altre forme di criminalità che il nostro paese ha conosciuto in passato (il banditismo o il terrorismo eversivo), sono state limitate e alla fine praticamente azzerate non solo dall'azione delle Forze dell'Ordine e della Magistratura, ma anche da una reazione della società civile, che ha culturalmente isolato i fenomeni negativi.
Rispetto al contesto della criminalità organizzata, è andata progressivamente a determinarsi una "zona grigia" a livello di società civile che sostanzialmente appoggia più o meno direttamente l'influenza e le opportunità offerte dalla criminalità stessa soprattutto da un punto di vista finanziario. Il tema del riciclaggio del denaro sporco (frutto di azioni illegali vere e proprie, come il traffico di droga e di capitali finanziari, quello clandestino di armi e di rifiuti, la tratta delle persone, lo sfruttamento lavorativo, ecc.) ha sempre costituito uno snodo fondamentale nei rapporti tra organizzazioni criminali e società civile, determinando in vari casi contiguità allarmanti e forme di persistenza durature nel tempo dei fenomeni mafiosi. E' proprio su questo snodo che hanno operato figure emblematiche della lotta alla mafia come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Anzi è ancora percepibile sotto traccia una sorta di tacita accettazione della presenza di capitali illegali nel mondo dell'economia, sulla base di un'errata concezione di sviluppo meramente quantitativa e finanziaria. La Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno delle Mafie, nella Relazione Conclusiva di fine legislatura approvata in data 7 febbraio 2018, scrive: "Oggi il consenso alle mafie si radica in modo particolare anche negli ambienti che debbono il loro benessere o la loro sopravvivenza alle attività economiche che ruotano intorno ad esse. Com'è normale che avvenga in tutti i campi in cui in varie parti del mondo interi settori della società sanno di dovere la propria sopravvivenza ad attività illecite e criminali (p.15)". Ugualmente nella Relazione del Ministro dell'Interno al Parlamento sull'attività svolta dalla Direzione Investigativa Antimafia per il Gennaio-Giugno 2017, troviamo: "Ci si trova così di fronte a sodalizi proiettati verso un rinnovamento generazionale, in grado di modificare e rimodulare nel tempo le proprie strategie, conservando da un lato i tradizionali business mafiosi ( come i traffici di droga e le estorsioni) e dall'altro orientandosi con maggiore determinazione verso l'acquisizione fraudolenta di aziende sane e di commesse pubbliche. In tutti i casi, il ricorso alla violenza diventa un'azione residuale, una prevedibile eventualità - nel più tipico concetto di escalation dominance - che cede il passo alla silente contaminazione del territorio. Da tempo ormai le organizzazioni criminali hanno "agganciato" il mondo delle imprese. Un'operazione strategica che ha consentito loro di intercettare alcune componenti della società civile alle quali non avrebbe avuto altrimenti accesso. Una rete di contatti divenuta progressivamente vero e proprio "capitale sociale", insieme alla c.d. "area grigia", composta da fiancheggiatori funzionali al conseguimento di obiettivi illeciti, che rende ancora più difficile affrontare l'intreccio tra mafia, corruzione e riciclaggio (p.7)".
Proprio per far fronte a tali situazioni la Giunta Regionale è da tempo impegnata nella realizzazione di iniziative volte non solo a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione del contrasto alla criminalità, ma anche a proporre soluzioni concrete alle Polizie Locali ed agli enti locali su specifici temi o aree di intervento. Con DGR n. 633 del 8 maggio 2018, è stato approvato un Protocollo di Intesa biennale tra la Giunta Regionale, il Consiglio regionale e l'Università di Padova per la realizzazione di due ricerche avanzate sui temi del contrasto al riciclaggio del denaro sporco nei sistemi produttivi e nelle imprese, nonché sul riutilizzo per finalità sociali dei beni sequestrati alla mafia. I risultati del lavoro verranno messi a disposizione del territorio e delle sue componenti interessate.
Inoltre, con DGR n. 1053 del 17 luglio 2018, la Giunta Regionale ha approvato la Programmazione attuativa della L.R. n. 48 del 28 dicembre 2012. Tale programmazione comprende tre interventi, ovvero:
1)Seconda fase del progetto di tutela del Made in Italy per il comparto agroalimentare (di cui alla DGR n. 1308 del 16 agosto 2017), gestito dalla Direzione Regionale Agroalimentare.
2)Iterazione del progetto "Legalità=Libertà, già sviluppato nel 2017, che prevede la promozione della cultura della legalità attraverso la realizzazione di laboratori di lettura per studenti e loro genitori, in collaborazione con l'Associazione Italiana Biblioteche. La gestione è affidata alla Direzione Regionale Beni, Attività culturali e Sport.
3)Dato il notevole successo riscosso con la prima edizione del 2017, viene infine riproposto il concorso tra le scuole superiori del Veneto per la realizzazione di proposte artistiche, letterarie e di comunicazione, con corresponsione di un premio ai migliori elaborati. Il progetto viene realizzato di concerto con l'Ufficio Scolastico Regionale. La gestione è affidata alla U.O. Polizia Locale e Sicurezza Urbana, presso la Direzione Regionale Protezione Civile e Polizia Locale.
Attraverso tali interventi si intende pertanto rafforzare la Cultura della legalità e la sensibilità sociale sui temi della lotta ad ogni forma di criminalità e di corruzione. Pertanto la Giunta Regionale si impegna a proseguire e rafforzare questa fondamentale azione di prevenzione e di contrasto alla criminalità ed alle mafie, prevedendo la programmazione tecnico-finanziaria di ulteriori innovativi interventi, anche nel contesto della nuova metodologia della sicurezza integrata (Decreto Legge 20 febbraio 2017 n. 14, convertito con modificazioni dalla Legge 18 aprile 2017 n. 48). In tal senso verrà avviata una specifica interlocuzione con il Ministero dell'Interno per la definizione di linee operative condivise".
PRESIDENTE
Vuole replicare, collega?
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Sì, mi basta per un'interrogazione, non c'è problema Presidente.
Mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta. Dico perché parzialmente soddisfatto: sono contento che la Giunta Zaia, finalmente, ammetta l'esistenza di un problema. Ricordo le polemiche di dieci anni fa, quando qualcuno diceva: guardate che il problema delle mafie non riguarda più il sud, riguarda il nord (era Roberto Saviano) sembrava fosse uno scandalo. Ma la cosa ha una sua logica, i soldi e le risorse sono al nord ed è ovvio che la mafia va lì dove ci sono i capitali.
Quando poniamo problemi in sede di bilancio di mettere più risorse sulla legge 48 del 2012 serve esattamente per fare alcune delle cose che lei ha detto, quindi evitare quella contaminazione dei nostri settori di impresa, diffondere una cultura della legalità, evitare le concorrenze sleali che sfociano addirittura in vere e proprie intimidazioni.
Però non basta, mi consenta Assessore di suggerire una questione: l'infiltrazione 'ndranghetista è comprovata dal nome e cognome di aziende che sono legate alle cosche mafiose da decenni e che hanno operato liberamente nel mercato produttivo del Veneto; è ora di costruire delle white list che consentano alle aziende che non hanno nulla a che vedere con il mercato mafioso, criminale, e dall'altro lato impedire qualsiasi rapporto con la Pubblica Amministrazione nei confronti di aziende che hanno un pedigree lungo 6 chilometri dal punto di vista dei rapporti con le cosche, con le 'ndrine, perché è questo il punto sul quale ci poniamo delle domande.
Allora io credo che su questo si possa dare delle risposte. Attendo i dati della ricerca dell'Università perché credo siano elementi utili per fare ulteriori considerazioni.
Interrogazione a risposta immediata n. 500 del 19 gennaio 2018 presentata dai Consiglieri Pigozzo, Sinigaglia, Moretti, Salemi, Fracasso, Azzalin, Zanoni, Zottis e Guarda relativa a "SOGGETTI DANNEGGIATI DA TRASFUSIONI E VACCINAZIONI: PERCHÉ LA GIUNTA REGIONALE NON RISARCISCE A TUTTI LA QUOTA INTERESSI DELL'INDENNITÀ VITALIZIA?"
"Premesso che:
- come noto, la legge n. 210 del 5 febbraio 1992 prevede un'indennità vitalizia da corrispondere ogni bimestre a coloro che hanno contratto malattie o subito danni e/o complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati;
- con decreto del 27 maggio 2015 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 21 luglio 2015, era stato attuato il "Riparto" tra le Regioni e le Province Autonome "del contributo di cui all'articolo 1, comma 186, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, per la corresponsione degli indennizzi, di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210"; attribuendo alla nostra Regione corpose risorse;
- nonostante ciò, si rammenta che nell'ottobre 2015 risultava che la Giunta regionale non avesse ancora provveduto a liquidare agli aventi diritto le indennità relative al solo primo semestre 2015, e che le somme relative al secondo semestre 2015 fossero bloccate;
- per tali ragioni, con l'IRI n. 50 del 5 ottobre 2015, era stato chiesto alla Giunta regionale se intendeva "sbloccare con la massima urgenza la liquidazione delle indennità relative al secondo semestre 2015 a favore dei 1.373 soggetti danneggiati da complicanze irreversibili causate da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati";
- successivamente ai fatti sopra ricordati la situazione si è stabilizzata e agli aventi diritto è stato corrisposto quanto dovuto.
Considerato che:
- con nota prot. n. 409648 del 2 ottobre 2017 del Direttore Generale dell'Area Sanità e Sociale della Regione Veneto, indirizzata al Direttore Generale dell'Azienda ULSS 6, la Giunta regionale ha fornito "indicazioni operative" per la "Corresponsione della somma dovuta a titolo di arretrati della rivalutazione dell'Indennità Integrativa Speciale di cui all'indennizzo previsto dalla legge 25 febbraio 1992, n. 210";
- la nota precisa che la Giunta regionale ha individuato tre "condizioni soggettive" a cui corrisponde un diverso calcolo degli interessi legali;
- nella terza "condizione soggettiva", sono stati collocati "(...) coloro che hanno instaurato un contenzioso giurisdizionale, concluso con sentenza di condanna o decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute e non ancora eseguiti (...)"; per gli appartenenti a questa "categoria" (circa 80 cittadini veneti), la medesima nota della Direzione regionale ha disposto che "(...) gli interessi legali non sono da corrispondere".
Evidenziato che:
- lo Stato ha corrisposto alla Regione Veneto tutti i trasferimenti necessari per liquidare agli aventi diritto anche gli interessi legali derivanti dalle "Indennità Integrative Speciali di cui alla legge 25 febbraio 1992 n. 210", senza discriminare chi ha attivato il contenzioso e chi no;
- la stessa nota prot. n. 409648/2017 della Regione Veneto indica che il "contenzioso legale" che riguarda i soggetti individuati nella categoria n. 3 si è già "concluso con sentenza di condanna o decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute", e che si è soltanto in attesa che tali sentenze vengano eseguite!
- non si comprende, quindi, per quale motivo la Giunta regionale abbia deciso di bloccare la corresponsione degli interessi in oggetto a questi cittadini veneti che hanno pieno diritto ad essere risarciti proprio perché, come tutti gli altri soggetti danneggiati da vaccinazioni, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati hanno subito gravi danni e/o complicanze di tipo irreversibile.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali,
chiedono alla Giunta regionale
se, con la massima urgenza, intenda liquidare tutti i soggetti che, con nota prot. n. 409648 del 2 ottobre 2017 della Regione Veneto, sono stati inquadrati nella terza "condizione soggettiva" ponendo in tal modo rimedio a questa ingiustizia perpetrata ancora una volta ai danni di cittadini veneti che hanno già subito sulla propria pelle le negligenze del Sistema Sanitario Nazionale e che devono continuamente lottare per vedersi riconoscere i risarcimenti dovuti".
PRESIDENTE
Prego, collega Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questo tema della rifusione dei danni a chi è stato danneggiato da trasfusioni, vaccinazioni, emoderivati e così via è già stato oggetto di precedenti interrogazioni.
A fronte di una iniziale situazione confusa, si è arrivati a un minimo di chiarezza, quando appunto nel 2015 è stata riallineata tutta la materia e poi successivamente sono stati riconosciuti, ai vari soggetti danneggiati, i rimborsi che aspettavano da tempo. È rimasta però una pendenza, che è ancora aperta, per quanto riguarda il riconoscimento degli interessi per una categoria di persone che, non vedendosi riconosciuto il proprio diritto, aveva innescato un contenzioso; contenzioso che è già concluso con sentenza di condanna e decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute, quindi non si capisce come mai questa categoria di persone, che si è anche attivata rispetto al riconoscimento del proprio diritto, si trovi ancora in pendenza di conclusione delle somme che spettano a loro. Mentre gli altri, che non avevano fatto alcuna azione di rivalsa, sono stati ritenuti destinatari delle somme e degli interessi che spettavano a loro.
La richiesta dell'interrogazione è: come mai questa differenza di comportamento e di discriminazione fra queste categorie di soggetti, che tutte comunque hanno un danno riconosciuto e che, essendo già stato previsto come rimborso, aspettano ancora gli interessi.
PRESIDENTE
Collega Coletto.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"La legge di stabilità del 2015 (L. 190/2014, c. 186) ha disposto un contributo per gli oneri finanziari derivati dalla corresponsione degli indennizzi di cui alla Legge n. 210/1992 anticipati dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano nel periodo 1.1.2012 - 31.12.2014 e per gli oneri derivanti dal pagamento degli arretrati della rivalutazione dell'indennità integrativa speciale (IIS) di cui al citato indennizzo, fino al 31.12.2011.
Il contributo è stato ripartito tra le Regioni e le Province Autonome interessate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della Salute, del 27.5.2015. Con l'avvenuta pubblicazione del Decreto sulla G.U. n. 167 del 21.07.2015, alla Regione Veneto sono state assegnate le risorse, da trasferirsi nel corso dei quattro anni, come precisato nella seguente tabella:
Risorse 2015
|
Risorse 2016
|
Risorse 2017
|
Risorse 2018
|
Totale
|
€ 8.531.219,42
|
€ 17.062.438,83
|
€ 24.655.224,10
|
€ 12.455.580,35
|
€ 62.704.462,70
|
Il D.M., in attuazione della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo del 3 settembre 2013, stabilisce che le regioni devono utilizzare annualmente il contributo, prioritariamente, almeno per una quota non inferiore al 50% per il pagamento degli arretrati della rivalutazione dell'IIS di cui agli indennizzi ex Legge n. 210/1992 e per la restante quota a compensazione degli oneri finanziari derivanti dalla corresponsione dei citati indennizzi erogati nel periodo 1.1.2012 – 31.12.2014.
La Regione Veneto sta attuando quanto disposto dalla sentenza richiamata, come disposto con DGR n. 1450 del 29.10.2015, DGR n. 1634 del 21.10.2016 e conseguenti provvedimenti attuativi.
Con nota operativa del 23.12.2015 (prot. 522184), la Regione Veneto ha fornito all'allora Azienda Ulss 16, ora Azienda ULSS 6 Euganea, le indicazioni per poter procedere ai pagamenti. La Regione ha deciso di erogare gli arretrati, con contestuale comunicazione al Ministero della Salute, anche nei confronti dei soggetti aventi un contenzioso pendente oppure concluso con una sentenza di condanna o decreto ingiuntivo non ancora eseguiti. Così nel caso di parziale liquidazione avvenuta a seguito di condanna, la stessa nota prevede di verificare il periodo liquidato e procedere al pagamento del residuo, sempre con contestuale comunicazione al Ministero.
Sulla base dei criteri fissati dalle note operative regionali, l'Azienda ULSS 6 ha identificato n. 1.105 aventi diritto agli arretrati della rivalutazione dell'IIS e, con successivi provvedimenti attuativi regionali, è stato corrisposto il pagamento del capitale dovuto a tutti gli aventi diritto in vita per quanto riguarda gli arretrati relativi alla rivalutazione dell'IIS.
Ad oggi la Regione Veneto ha liquidato a titolo di capitale agli aventi titolo un importo complessivo pari a € 13.010.024,29, di cui € 1.237.549,06 a 96 soggetti che hanno avuto una sentenza che condannava il Ministero della Salute al pagamento degli arretrati IIS.
Per quanto concerne gli interessi legali sul capitale liquidato a titolo di arretrati riferiti al periodo 1.1.2002 – 31.12.2011, la Regione, in via prudenziale, aveva dato indicazioni con nota prot. 409648 del 2.10.2017, di non corrispondere gli interessi legali in presenza di sentenza di condanna o decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute. Si rappresenta che la somma finora spesa per il pagamento degli interessi legali è pari ad € 1.671.679,48.
Tutto ciò premesso, alla luce dei residui dei trasferimenti statali di cui al DM 27.5.2015 succitato, relativi alle annualità 2015-2017, la Regione ha stimato di avere le risorse finanziarie sufficienti per poter procedere, per il tramite dell'Azienda ULSS 6 Euganea, già delegata al pagamento, alla corresponsione degli interessi legali anche a favore di coloro che hanno instaurato un contenzioso giurisdizionale conclusosi con sentenza di condanna o decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute e non ancora eseguiti, categoria inizialmente esclusa dalla corresponsione di tali emolumenti, per ragioni prudenziali.
E' opportuno evidenziare che la quantificazione del quantum dovuto per ciascun soggetto dovrà essere fornita dal Ministero della Salute, in quanto soggetto condannato e quindi in possesso dei dati necessari all'esatto conteggio dell'ammontare degli interessi legali dovuti secondo quanto disposto nelle singole sentenze. Infatti i dati in possesso all'Azienda ULSS 6 Euganea non sono sufficienti a tale conteggio. L'Amministrazione regionale ha già provveduto ad informare l'ente competente a tal proposito (prot. regionale n. 296726/2018)".
Interrogazione piuttosto lunga e un preambolo altrettanto lungo per l'inquadramento della questione, parto da una descrizione molto larga.
Si tratta sostanzialmente di un emolumento pensionistico, quello di cui stiamo parlando, che era in carico al Governo, successivamente è stato delegato alle Regioni.
È stato spacchettato in due capitoli e durante la spending rewiev - tanto per dire, il periodo di confusione che accennava il consigliere Pigozzo c'è stato - i capitoli sono rimasti, solo che quello destinato al pagamento da parte delle Regioni era a zero, completamente vuoto. Ci è voluto del tempo, dal 2012 al 2015, per ricollocarlo e dar maniera e modo alla Regione di riuscire a pagare, che ricordo all'epoca fece addirittura una legge per riuscire a anticipare i soldi, me prestito, girandoli poi all'USL 16, allora 16, di Padova, che si era presa in carico tutta quanta la questione.
Lascio da parte il preambolo e partirei da metà interrogazione, comunque sia la deposito e faccio fotocopia.
La Regione del Veneto sta attuando quanto disposto dalla sentenza richiamata, come disposto dalla DGR 1450 del 29 ottobre 2015, DGR 1634 del 21 ottobre 2016 e conseguenti provvedimenti attuativi.
Con nota del 23 dicembre 2015 la Regione del Veneto ha fornito all'allora azienda USL 16, ora ULSS 6 Euganea, le indicazioni di poter procedere ai pagamenti: la Regione ha deciso di erogare gli arretrati, con contestuale comunicazione al Ministero della Salute, che nei confronti dei soggetti aventi un contenzioso pendente oppure concluso con una sentenza di condanna o decreto ingiuntivo non ancora eseguiti; così nel caso di parziale liquidazione avvenuta a seguito di condanna, la stessa nota prevede di verificare il periodo liquidato e procedere al pagamento del residuo sempre con contestuale comunicazione al Ministero.
Sulla base dei criteri fissati con le note operative e regionali della ULSS 6, ha identificato 1105 aventi diritto agli arretrati, con rivalutazione da parte dell'indennità integrativa speciale e, con successivi provvedimenti attuativi regionali, è stato corrisposto il pagamento del capitale dovuto a tutti gli aventi diritto in vita, per quanto riguarda gli arretrati relativi appunto alla rivalutazione.
Ad oggi la Regione Veneto ha liquidato, a titolo di capitale, agli aventi diritto un importo pari ad euro 13.010.000, di cui a 1.237.000 a 96 soggetti che hanno avuto una sentenza che condannava il Ministero della Salute al pagamento degli arretrati
Per quanto concerne gli interessi legali sul capitale liquidato a titolo di arretrati e riferiti al periodo 2002-2011, la Regione, in via prudenziale, aveva dato indicazione, con nota 409648 del 2017, di non corrispondere interessi legali in presenza di sentenza di condanna o decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute.
Si rappresenta che la somma finora spesa per il pagamento degli interessi legali è pari a 1.671.000 euro.
Tutto ciò premesso, alla luce dei residui dei trasferimenti di cui al D.M. 27.05.2015 succitato, relativo all'annualità 2015-2017, la Regione ha stimato di avere le risorse finanziarie sufficienti per poter procedere, per il tramite dell'Azienda ULSS 6 Euganea, già delegata al pagamento, alla corresponsione degli interessi legali, anche a favore di coloro che hanno instaurato il contenzioso giurisprudenziale, conclusosi con sentenza di condanna o decreto ingiuntivo nei confronti del Ministero della Salute e non ancora eseguiti, categoria inizialmente esclusa dalla corresponsione di tali emolumenti per ragioni prudenziali.
È opportuno evidenziare che la quantificazione del quantum, dovuto per ciascun soggetto, dovrà essere fornito dal Ministero della Salute in quanto soggetto condannato e quindi in possesso dei dati necessari all'esatto conteggio per l'ammontare degli interessi legali, dovuti secondo quanto disposto dalle singole sentenze. Infatti i dati in possesso dall'Azienda ULSS 6 Euganea non sono sufficienti a tale conteggio.
L'Amministrazione regionale ha già provveduto ad informare l'ente competente a tal proposito (protocollo regionale 296726/2018). Grazie.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
La ringrazio anche per aver lasciato che l'Assessore concludesse la lettura perché effettivamente è una situazione molto complicata.
Velocemente prendo atto che dalla risposta dell'Assessore si sta procedendo al riconoscimento degli interessi anche a chi aveva fatto il contenzioso, quindi si sta superando l'ostacolo che per qualche anno era stato messo a questo riconoscimento.
Quindi ringrazio per questa attivazione e ci auguriamo che arrivino a conclusione queste vertenze. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 564 del 3 aprile 2018 presentata dalla Consigliere Baldin relativa a "PERCHÉ IL TRENO DEL MARE VERSO LIGNANO SÌ E QUELLO VERSO CHIOGGIA NO?"
"Premesso che:
- nel 1998 venne istituito il "Treno del mare": un servizio di treni speciali che portava al mare all'incirca 500 persone. Il treno era disponibile ogni domenica e nelle giornate festive, riguardava le tratte ferroviarie Schio-Vicenza-Padova-Rovigo-Chioggia e Verona-Cerea-Rovigo-Chioggia e le stazioni intermedie;
- il costo del biglietto corrispondeva a quello ordinario, scontato dal 20 fino al 30 per cento per le famiglie ed i gruppi;
- arrivati a Chioggia, i turisti giornalieri potevano dirigersi ovunque, servendosi delle biciclette a noleggio o scegliere di raggiungere la spiaggia salendo sui bus navetta, appositamente predisposti in coincidenza con l'arrivo dei treni. Il servizio era assai apprezzato anche perché i convogli erano tutti ben climatizzati. Un certo numero di stabilimenti balneari riservava ai clienti uno sconto su tutti i servizi di spiaggia. L'iniziativa "Vacanza Treno del mare" prevedeva, poi, vantaggi offerti dagli alberghi convenzionati;
- il servizio è stato interrotto nel 2014: da quasi quattro anni i turisti in partenza da Verona e Vicenza non possono più raggiungere la spiaggia di Sottomarina senza code, stress o problemi di parcheggio. Le ricadute in termini di aumento del traffico sulla Strada Statale Romea, strada notoriamente ad alta pericolosità ed intensità di veicoli anche pesanti, sono state immediate. Moltissime quindi sono state le polemiche da parte di chi usava il "Treno del mare" e dagli operatori turistici;
- con interrogazione a risposta scritta n.13 del 31 luglio 2015 "Perché non ripristinare il treno del mare verso Chioggia" avevo già sollevato la questione chiedendo all'Assessore competente se intendesse prendere provvedimenti per il ripristino del servizio. La risposta è stata che "con l'entrata in vigore dell'orario cadenzato è stata rivista l'intera offerta commerciale del servizio di trasporto in Veneto": quindi sono state fatte altre scelte in materia di attribuzione dell'offerta e dell'allocazione delle risorse disponibili. L'Assessore aveva aggiunto che si sarebbero potuti valutare, per l'anno successivo, "le condizioni di fattibilità tecnico- economica per prevedere miglioramenti del servizio di trasporto in ambito regionale, sia nel periodo estivo che negli altri mesi dell'anno, sia per le relazioni verso il mare che verso la montagna."
Premesso altresì che effettivamente qualcosa è cambiato quest'anno: da domenica 25 marzo sui binari del Veneto torna sì il "Treno del mare" per venire incontro ai cittadini che nei giorni festivi non vogliono spostarsi in auto, rimanendo vittime del traffico e dell'inquinamento ma verso un'altra destinazione. Da Verona Porta Nuova, Vicenza e Padova si andrà nella stazione di Latisana Lignano Bibione, senza cambiare a Mestre come accaduto finora con l'ordinaria offerta ferroviaria. Il tempo di percorrenza tra Padova e Latisana sarà di un'ora e ventotto minuti con fermate anche a San Donà di Piave e Portogruaro, partenza nella prima mattinata e ritorno nel pomeriggio. Il nuovo treno una volta arrivato a Latisana permetterà di raggiungere a bordo di autobus navetta sia Bibione (Comune di San Michele al Tagliamento quindi Veneto) sia Lignano, in provincia di Udine, incentivando ulteriormente il turismo del Veneto orientale e del Friuli e tagliando completamente fuori le località di Chioggia e Sottomarina.
Considerato che l'Assessore ai Trasporti del Comune di Chioggia ha vivamente protestato contro il ripristino del servizio verso il solo Veneto orientale. Ha infatti dichiarato: "Il servizio riparte, quindi la Regione crede ancora in questo progetto e ci investe, peccato però che il treno finisca in Veneto Orientale e in Friuli". In occasione dell'incontro del sei marzo fra la Regione e i comuni della linea ferroviaria Chioggia-Rovigo, oltre a rimarcare gli oramai cronici disagi che gli utenti devono sopportare tutti i giorni per recarsi al lavoro o a scuola, l'assessore ha proposto di ripristinare il treno del mare sfruttando il collegamento Verona- Rovigo, per raggiungere sia le spiagge di Sottomarina e Isola Verde sia quelle di Rosolina e il Delta del Po, aggiungendo che "il collegamento fra il bacino balneare e quello culturale di Verona sono certo che possa portare vantaggi ad entrambi i poli, noi -ma sono sicuro anche i comuni vicini - siamo disposti a incentivare i servizi collaterali, con navette e bike sharing e gli operatori potrebbero anche disporre pacchetti mirati." Quindi la disponibilità da parte del territorio a fare la propria parte c'è.
La sottoscritta Consigliera
interroga la Giunta regionale
per sapere perché non ha ritenuto di ripristinare il "treno del mare" per raggiungere Sottomarina, isolando ancora di più Chioggia e le sue località turistiche".
PRESIDENTE
Avrebbe delega a rispondere l'Assessora Lanzarin. Prima la presentazione. No, le risponde il collega Bottacin direttamente. Prego, collega, può già intervenire, perché la collega Baldin ha detto che evita di presentarla.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"Negli ultimi anni l'esercizio estivo sulla linea ferroviaria Rovigo-Chioggia è stato oggetto di interruzioni programmate per l'esecuzione di lavori di manutenzione nei periodi dal 14/08/2016 al 04/09/2016 e dal 29/08/2017 fino al 10/09/2017.
Sistemi Territoriali S.p.a., società gestore del servizio di trasporto ferroviario, ha comunicato con una nota del 23/04/2018 che anche per l'estate 2018, R.F.I. S.p.a., in qualità di gestore della rete ferroviaria, ha pianificato la chiusura della tratta per le medesime cogenti necessità tecniche dal 06/08/2018 al 03/09/2018.
I lavori necessari alla manutenzione dell'infrastruttura ferroviaria vengono decisi da R.F.I. S.p.a. e programmati di norma durante i mesi estivi al fine di contenere i disagi all'utenza pendolare, costituita principalmente da lavoratori e studenti, a cui viene comunque garantito il servizio con bus sostitutivi.
Alla luce di tali considerazioni, pare evidente che la chiusura della tratta ferroviaria nel mese di agosto sia incompatibile con la programmazione di un servizio ferroviario a favore dell'utenza turistico-balneare di Chioggia".
PRESIDENTE
La parola alla collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la lettura. Mi sembra comunque un periodo abbastanza lungo per effettuare delle manutenzioni sull'esistente e mi chiedo come mai per quella tratta sì e per le altre tratte no, cioè non mi basta come motivazione il fatto che si stiano svolgendo dei lavori di sistemazione o manutenzione ordinaria, perché comunque dalle altre parti questo non viene fatto e magari si cerca di effettuarle in tempi più ridotti o magari scaglionati nel tempo.
Quindi questa non mi sembra una giustificazione valida da parte delle Ferrovie italiane, né tantomeno da parte dei sistemi territoriali, per cui chiedo a voi che siete sicuramente le persone più vicine al Presidente Zaia, come Giunta regionale, di farvi portavoce delle istanze del territorio della laguna a sud, perché da sempre quello che viene avvantaggiato è il nord della provincia di Venezia.
Il sud è abbandonato perché in effetti in tutte le programmazioni e anche in questo caso con il treno che va a Lignano e a Bibione, passando per Latisana, mi sembra che si stia incentivando più il turismo del Friuli che quello del Veneto. Questa è un'assurdità e vi chiedo di farvi portavoce di queste esigenze. Ormai ho fatto interrogazioni, ordini del giorno e non so più cos'altro fare, è un'esigenza che sentono anche altri Consiglieri regionali che provengono da quelle zone e sottolineo che magari, incentivando il treno verso il sud, potremmo portare vantaggio e beneficio anche per i Comuni magari del Delta, di Rosolina e di quelli che appunto arrivano da Verona in giù, incentivando anche una parte del turismo che oggi è dimenticata.
Interrogazione a risposta immediata n. 587 del 25 maggio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "QUANTO ANCORA DI DOVRÀ ATTENDERE AFFINCHÉ IL MASTIO FEDERICIANO DI MONSELICE TORNI LIBERAMENTE ACCESSIBILE A CITTADINI E VISITATORI?"
"Premesso che:
- con delibera n. 191 del 20 febbraio 2018 la Giunta regionale affidava, per un periodo di 15 anni decorrenti dalla sottoscrizione del contratto di servizio, alla Immobiliare Marco Polo srl a socio unico (società totalmente partecipata dalla regione del Veneto) la gestione dei servizi afferenti i complessi monumentali di proprietà regionale "Villa Contarini" in Piazzola Sul Brenta (PD) e della "Rocca di Monselice";
- in effetti, il contratto di servizio stipulato tra la Regione del Veneto e la Immobiliare Marco Polo srl attribuisce alla Immobiliare Marco Polo srl la manutenzione ordinaria dei beni immobili, dei beni mobili e delle relative pertinenze, con affidamento della manutenzione straordinaria sui medesimi alla Regione del Veneto;
- l'apertura alle visite guidate del Mastio Federiciano è prevista da aprile a fine ottobre.
Considerato che la prevista apertura nel mese di aprile non si è tuttavia verificata ed anzi l'accesso al Mastio risulta interdetto da quasi due mesi, impedendo di fatto la fruizione del monumento proprio nel periodo di maggiore afflusso turistico.
Risulta che:
- l'amministratore della Immobiliare Marco Polo srl ha dichiarato alla stampa quanto segue: «Dopo le verifiche tecniche, abbiamo chiesto e acquisito dei preventivi per i lavori di messa in sicurezza o rifacimento della scala del Mastio. Terminata la fase di valutazione si deciderà e si conosceranno i tempi di realizzazione»;
- sul sito internet ufficiale del Castello di Monselice è riportato il seguente messaggio: «Le visite al Mastio Federiciano sono momentaneamente sospese per problemi tecnici».
Il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere con riferimento a quanto sopra esposto e considerato che la Immobiliare Marco Polo costituisce società organo della Regione del Veneto quali siano le tempistiche relative alle opere da effettuare presso il Mastio Federiciano di Monselice".
PRESIDENTE
Prego, ha la parola per la presentazione.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Parto da un dato relativo al castello di Monselice, in particolare al mastio, il torrione principale federiciano: dal 20 febbraio 2018 per quindici anni la gestione della rocca di Monselice è stata affidata alla Marco Polo S.r.l., che, oltre a gestire la Rocca di Monselice, gestisce anche Villa Contarini in Piazzola sul Brenta.
Da aprile a fine ottobre è il periodo dell'apertura delle visite guidate del Mastio federiciano, ma improvvisamente nel mese di aprile non si è verificata l'apertura ed è stato interdetto per due mesi (la mia interrogazione è di fine maggio) impedendo l'afflusso turistico. C'era un cartello generico che diceva che sono necessari preventivi lavori di messa in sicurezza, rifacimento della scala del Mastio.
La domanda è quali sono le tempistiche per la realizzazione di questo intervento e anche garantire una informazione nei confronti dei tanti turisti che arrivano a Monselice e vorrebbero avere una risposta certa, nel momento in cui si recano lì, vorrebbero accedere alla visita e trovano un cartello generico in cui si dice che ci sono dei lavori ma senza specificare la data in cui sarà reso di nuovo accessibile la possibilità di vedere questo importante monumento della nostra Provincia.
PRESIDENTE
Assessora Lanzarin, ha la parola.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"La Giunta regionale ha acquisito a mezzo mail in data 06.06.2018 da Immobiliare Marco Polo S.r.l. le indagini preliminari da questa effettuate e le richieste di preventivi dalla stessa acquisiti in quanto, in via preliminare, andava percorsa la fattibilità della messa in sicurezza della scala da parte di Immobiliare Marco Polo S.r.l., ditta che gestisce i complessi monumentali di "Villa Contarini" in Piazzola sul Brenta (PD) e della "Rocca di Monselice".
La Società infatti, in forza del contratto di servizio sottoscritto in data 27.03.2018 rep. 35064, è tenuta alla manutenzione ordinaria degli immobili ad essa assegnati in gestione. La Società tuttavia ha ritenuto, a seguito della suddetta indagine, di declinare la propria competenza ritenendo riconducibile l'intervento ad un'opera di carattere straordinario di competenza della proprietà.
Chiarito l'ambito di intervento, gli uffici regionali si sono prontamente attivati in merito predisponendo una relazione tecnica progettuale da inoltrare alla Competente Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l'Area Metropolitana di Venezia e le Provincie di Belluno, Padova e Treviso ed inviata in data 07.08.2018, per procedere, ottenuto il necessario nulla osta, all'affidamento dei lavori di sostituzione dell'attuale scala con altra adeguata alla fruizione da parte del pubblico.
Acquisita l'autorizzazione della Soprintendenza, i tempi di realizzazione e sostituzione della scala saranno di 5 giorni lavorativi".
PRESIDENTE
Vuole replicare, collega?
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Dal punto di vista tecnico mi dichiaro soddisfatto della risposta, ma non mi dichiaro soddisfatto dei tempi della Immobiliare Marco Polo.
Faccio notare che io l'interrogazione l'ho fatta il 25 maggio 2018, la Giunta ha ricevuto la comunicazione della Marco Polo il 6 di giugno, cioè sono arrivate prima le proteste dei cittadini, ed era già chiuso dal mese di aprile, mi pare che abbiamo perso due mesi di tempo per nulla, cioè due mesi di tempo nei quali la Giunta non ha autorizzato la Immobiliare Marco Polo, e solo dopo le proteste dei cittadini, l'interrogazione mia si è mossa inviando alla Giunta, abbiamo perso, io temo, due mesi di tempo, visto che i lavori sono solo di cinque giorni è veramente assurdo che abbiamo perso tutta la stagione, da aprile ad ottobre, per le visite in questo importante monumento della nostra Provincia, per dei lavori che sono tutto sommato, come capite, cinque giorni di lavoro, vuol dire che sono semplicemente dei piccoli interventi.
Non mi dichiaro soddisfatto del comportamento di Immobiliare Marco Polo S.r.l., mentre dal punto di vista tecnico la risposta della Giunta è ineccepibile.
Interrogazione a risposta immediata n. 593 dell'8 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Pigozzo, Zottis, Moretti, Salemi e Sinigaglia relativa a "E' INGIUSTIFICATO IL RIFIUTO DEL PATROCINIO ALL'ARCICONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA DI VENEZIA: LA GIUNTA RETTIFICHI LA SCELTA"
"Premesso che:
- per ben 13 anni la Regione Veneto ha concesso il proprio patrocinio ad una meritevole iniziativa organizzata dall'Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia di Venezia e svolta dai medici e dagli operatori sanitari dell'Ulss 3 Serenissima;
- si tratta di un corso di primo soccorso denominato "Un Soccorso per la Vita", che si svolge tutti gli anni da ottobre a dicembre nella sede della "Casa delle Ferie Sant'Andrea" a Venezia, Piazzale Roma;
- l'iniziativa è di grande rilievo perché si rivolge a tutta la cittadinanza che viene sensibilizzata e formata allo scopo di salvare vite umane; molti studenti vi partecipano, avvicinandosi in tal modo al mondo del volontariato e del primo soccorso; la frequenza permette peraltro a costoro di ricevere i crediti formativi nell'ambito del progetto denominato "Alternanza Scuola-Lavoro".
Considerato che:
- da circa una settimana il Presidente dell'Arciconfraternita della Misericordia di Venezia ha ricevuto una comunicazione da parte della Regione Veneto con la quale si comunica il diniego alla concessione del patrocinio regionale all'importante progetto;
- le scarne e incomplete motivazioni riportate nella lettera non chiariscono in alcun modo i motivi di tale rifiuto ("... si comunica che la struttura incaricata dell'istruzione della richiesta ha espresso parere negativo considerato il contenuto dell'iniziativa").
Rilevato che con DGR n. 1946 del 6 dicembre 2017, allegato A, la Giunta regionale ha stabilito i:
"(...) Requisiti del Soggetto che presenta domanda di Patrocinio.
Il Patrocinio viene generalmente concesso ad Enti ed Associazioni senza finalità di lucro.
Il Patrocinio non viene concesso a singoli privati, né a Società con finalità lucrative ad eccezione (...) delle Società in collaborazione con Enti pubblici o Associazioni senza finalità di lucro per iniziative o manifestazioni non profit e di eccezionale carattere benefico, sociale, culturale e umanitario."
Il Patrocinio viene generalmente concesso ad Enti ed Associazioni senza finalità di lucro.
Il Patrocinio non viene concesso a singoli privati, né a Società con finalità lucrative ad eccezione (...) delle Società in collaborazione con Enti pubblici o Associazioni senza finalità di lucro per iniziative o manifestazioni non profit e di eccezionale carattere benefico, sociale, culturale e umanitario."
Ritenuto che:
- il progetto "Un Soccorso per la Vita", dato il suo valore a carattere umanitario, benefico, filantropico e volontaristico, rientri pienamente tra i criteri dettati dalla Giunta regionale per la concessione del proprio patrocinio, avendo infatti la stessa per ben 13 anni concesso tale riconoscimento;
- si potrebbero elencare molte manifestazioni ed eventi cui viene dato il patrocinio regionale che, pur avendo taluni aspetti di valenza turistica o di promozione territoriale, certamente non possono avere un merito superiore all'iniziativa in oggetto!
Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti Consiglieri
chiedono alla Giunta regionale
di rivedere la propria decisione, concedendo anche per quest'anno il patrocinio regionale all'importante iniziativa "Un Soccorso per la Vita", organizzata come tutti gli anni dall'Arciconfraternita di San Cristoforo e della Misericordia di Venezia, in collaborazione con i medici, gli operatori del Suem 118, e gli infermieri dell'Ulss 3 Serenissima".
PRESIDENTE
Per la presentazione, prego, collega Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Stiamo parlando dell'assegnazione di un patrocinio gratuito da parte della Regione a un Ente, in questo caso l'Arciconfraternita della Misericordia di Venezia, per una serie di attività che ormai da anni svolge questo Ente.
Voglio solo sottolineare che da tredici anni la Regione, ogni anno, concedeva il riconoscimento del patrocinio gratuito ad un progetto denominato "Un soccorso per la vita" che ha a che fare con delle attività formative che sono rivolte alla cittadinanza, agli studenti che si avvicinano al mondo del volontariato facendo anche esperienza di cosa significa primo soccorso e così via e dentro all'ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro.
La Regione quest'anno, inspiegabilmente, dopo tredici anni, risponde che non concede il patrocinio, parere negativo, considerato il contenuto dell'iniziativa.
Andando a vedere quali sono i criteri per concedere i patrocini si scopre che non vengono concessi ad associazioni che hanno finalità di lucro.
Qui stiamo parlando di una associazione di volontariato che viene a svolgere le sue attività in collaborazione con l'ULSS 3 Serenissima e con vari operatori sanitari, medici e così via.
Quindi ci risulta un po' strana questa risposta negativa del patrocinio e volevo capire dall'Assessore se ci dà una spiegazione.
PRESIDENTE
La parola all'Assessore per la spiegazione.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
"Con nota prot. n. 173930/2018 la U.O. Comunicazione e Informazione ha inoltrato all'Area Sanità e Sociale la richiesta di patrocinio avanzata dal legale rappresentante dell'Arciconfraternita della Misericordia di Venezia per l'iniziativa "14° Edizione del Corso di Primo Soccorso "Il soccorso per una vita" programmato nel periodo 1° ottobre/6 dicembre 2018.
L'Area Sanità e Sociale ha esaminato la documentazione allegata dai richiedenti valutandola alla luce, tra le altre, della recente DGR n. 1946/2017 che ha aggiornato la procedura di concessione del patrocinio regionale assoggettato a specifici criteri per il rilascio ed ha, quindi, proposto il proprio parere all'assessorato di riferimento, parere definitivamente trasmesso alla struttura richiedente con nota prot. n. 187182/2018.
Dalla valutazione della documentazione presentata in merito all'iniziativa è emerso che al fine di partecipare all'evento viene richiesta agli interessati (il target di riferimento comprende anche studenti delle scuole superiori, mentre non è richiesta la maggiore età per aderire) la corresponsione di una quota di partecipazione.
Nella locandina dell'iniziativa si legge, inoltre, che a conclusione delle lezioni verrà rilasciato un attestato di frequenza.
Sempre dalle informazioni riportate nel poster dell'evento, si apprende che per coloro che, tra i partecipanti, otterranno "l'idoneità" al termine del corso, è previsto che entrino a far parte della squadra di primo soccorso.
Nonostante il meritevole intento sottostante l'iniziativa, ossia dare ai partecipanti informazioni di base per prestare immediata assistenza e allertare le autorità, non si può non rilevare come appaia fuorviante il rilascio di un'idoneità in merito alla quale non si è in grado di verificare in che modo vengano certificati i risultati di apprendimento e le capacità acquisite, soprattutto in un ambito come quello sanitario che richiede elevata preparazione e formazione.
Per quanto sopra considerato non si ritiene di rettificare la scelta adottata in merito all'iniziativa in parola non sussistendo i requisiti previsti per il rilascio del patrocinio da parte della Regione del Veneto".
PRESIDENTE
Collega Pigozzo, prego.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Ho capito che si tratta di una questione, diciamo così, di garanzia che viene posta in merito al riconoscimento di questo attestato di idoneità, però a questo punto io pongo un problema di modalità di interlocuzione con questi soggetti, cioè se il problema è legato a questo aspetto qui, forse anziché mandare in maniera fredda una risposta dicendo: niente patrocinio. Un'interlocuzione dove poter mettere in chiaro questi punti ed eventualmente ovviare, rispetto alla confusione che poteva generare il manifesto, la locandina che citava l'Assessore, poteva essere il metodo più opportuno e logico per poter comunque continuare una collaborazione e credo che sia di tutto interesse, da parte della sanità del Veneto, ma anche in questo caso dell'ULSS 3 Serenissima avere un supporto di volontari che si dedicano a creare cultura della salute, ma anche e soprattutto formare in maniera idonea, naturalmente, con tutti i crismi richiesti dal caso, personale, in questo caso anche giovani, che possono svolgere la propria attività in maniera volontaria.
Quindi io chiedo se è possibile ritornare sul punto e chiarire in maniera diretta con gli interessati quali sono gli aspetti che vanno corretti.
Interrogazione a risposta immediata n. 599 del 19 giugno 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni, Azzalin e Guarda relativa a "VONGOLE CONTAMINATE DA PFOA/PFAS: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE EFFETTUARE CONTROLLI E MONITORAGGI, COLMANDO LE EVIDENTI LACUNE?"
"Premesso che:
- secondo quanto riportato il 10 giugno 2018 da Il Giornale di Vicenza nell'articolo dal titolo "Pfas nelle vongole pescate in Adriatico" di Luca Fiorin, la rivista "Food Additives & Contaminants" ha pubblicato uno studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Milano, in base al quale è stata rilevata la presenza di elevati livelli di Pfoa, composto facente parte della famiglia dei Pfas, in una partita di vongole provenienti dall'Adriatico, esposte al Mercato ittico di Milano;
- nell'articolo suindicato si precisa che "Tali molluschi avevano 31 nanogrammi per grammo di Pfoa. Una presenza nove volte superiore rispetto a quella che nel 2013 era stata riscontrata dal Cnr in vongole allevate proprio nel delta del Po, e che getta una luce diversa sulla questione della presenza dei Pfas negli alimenti.";
- in merito al suddetto rilevamento, l'articolo pubblicato l'11 giugno 2018 da La Nuova Ferrara dal titolo "Sostanze inquinanti nelle vongole del Delta" riporta quanto sottolineato dal direttore dell'Istituto nazionale per la protezione dell'ambiente - ISPRA: "È una situazione che va monitorata tenendo conto che, in base al consumo che si fa di questi alimenti, probabilmente sono da escludere effetti immediati sulla salute mentre bisogna valutare l'effetto di accumulo, sia per la sicurezza alimentare che per lo stato dell'ambiente".
Considerato che in Veneto la produzione di vongole rappresenta un'attività di primaria importanza per l'intera economia regionale, contribuendo in maniera cospicua al raggiungimento di un fatturato nel settore dei molluschi di circa 15 milioni annuo. È dunque indispensabile, al fine di limitare anche i danni economici, rafforzare controlli e monitoraggi sulla presenza di Pfoa/Pfas anche su questi prodotti.
I sottoscritti consiglieri regionali
chiedono alla Giunta regionale
quali misure intende introdurre al fine di colmare le evidenti lacune sul fronte dei controlli e dei monitoraggi sulla presenza di Pfoa/Pfas nelle vongole prodotte nel Veneto".
PRESIDENTE
Prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Questa è un'interrogazione che ha preso spunto da alcuni articoli, dove si dava la notizia che erano stati rilevati dei PFAS nelle vongole pescate in Adriatico, in maniera molto generica: questo era un dato che veniva riferito alla rivista "Food Additives & Contaminants", che avrebbe pubblicato uno studio di un gruppo di ricercatori dell'Università di Milano, in base al quale è stata rilevata la presenza di elevati livelli di PFOA, composto che fa parte della famiglia dei PFAS.
Naturalmente sappiamo che in Veneto la produzione di vongole rappresenta un'attività importante per l'economia regionale, contribuendo in maniera cospicua al raggiungimento di un fatturato nel settore dei molluschi di circa 15 milioni annui di euro, quindi era, a nostro avviso, indispensabile chiarire la portata di questa notizia, la veridicità di questo studio, se la Regione Veneto era a conoscenza di questo studio e se questo fa veramente riferimento a delle vongole pescate nella parte veneta.
Quindi abbiamo depositato questa interrogazione per chiedere quali misure intenda introdurre, al fine di formare le eventuali lacune, sul fronte dei controlli e del monitoraggio sulla presenza di PFOA e PFAS nelle vongole prodotte nel Veneto. Grazie.
PRESIDENTE
Assessore Coletto per la risposta, prego.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"A seguito della notizia circa la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle vongole pescate nel mar Adriatico, la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria ha chiesto all'ARPAV una relazione aggiornata sulle acque costiere venete, che l'Agenzia ha provveduto a fornire e che si trova agli atti della citata Direzione.
Nel documento, intitolato "Monitoraggio d'indagine PFAS 2016 e successivi aggiornamenti – Acque di transizione e marino costiere del Veneto (Lagune di Caorle, Baseleghe, Caleri, Marinetta, Vallona, Barbamarco, Canarin, Scardovari e Mare Adriatico)", l'ARPAV dà conto del monitoraggio realizzato su diverse matrici: acqua, sedimento e biota (molluschi bivalvi).
In particolare, nel documento si precisa che, a seguito della segnalazione di contaminazione da PFAS, l'ARPAV ha attivato da subito una serie di accertamenti di tutte le acque potenzialmente interessate dalla contaminazione. Tra le azioni messe in atto, oltre ai controlli sulle acque superficiali interne e sulle acque sotterranee, è stato previsto anche il monitoraggio di indagine dei PFAS, effettuato nel 2016 anche negli ambienti di transizione e marino-costieri del Veneto. Per quanto riguarda la laguna di Venezia, il monitoraggio per la definizione dello stato chimico viene realizzato dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, mentre l'ARPAV esegue istituzionalmente il monitoraggio ambientale per valutare la conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi. Pertanto, nel 2016 l'ARPAV ha deciso di integrare l'indagine anche negli altri corpi idrici effettuando le analisi dei PFAS anche sui campioni di mitili prelevati sulla rete di Venezia.
Allo scopo di ottimizzare gli sforzi, per il campionamento sono state mantenute le stesse stazioni delle Reti regionali per il monitoraggio delle acque di transizione e marino-costiere, ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 e del D.lgs. n. 172/2015.
Nel 2017 è stato effettuato il campionamento di sedimento marino e sono state realizzate tutte le analisi previste, comprese quelle relative alle sostanze perfluorate.
L'ARPAV sottolinea che, sia nelle acque che nei molluschi analizzati, i valori sono risultati sempre inferiori ai limiti di quantificazione analitica (LOQ).
Pertanto, l'ARPAV conclude che i risultati della campagna eseguita nel 2016 sulle diverse matrici (acqua, sedimento e biota-molluschi bivalvi), quale monitoraggio di indagine in acque di transizione, e marine e quelli della campagna del 2017 sul sedimento, per l'analisi di tendenza, mostrano come non vi siano presenze dei diversi composti perfluoroalchilici. I monitoraggi su acqua e biota per tali sostanze saranno effettuati regolarmente, a partire dal 2019, in applicazione del D.lgs. n. 172/2015".
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Grazie a lei. Collega Zanoni per la replica.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Sono soddisfatto nel sapere che appunto la situazione è sotto controllo. Mi riservo di leggere la risposta scritta, anche perché non sono, invece, soddisfatto sulla verifica di questo studio se riguardava o no le nostre vongole, perché mi pare che su quello che ha detto non ci sia la risposta. Comunque adesso, se magari mi dà la copia, la leggo tutta. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 607 del 26 giugno 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "ACCORDO PUBBLICO-PRIVATO AI SENSI DELL'ARTICOLO 6 DELLA LEGGE REGIONALE N. 11 DEL 2004 TRA VIVARA S.R.L. E COMUNE DI CITTADELLA: RISPETTA LE DISPOSIZIONI REGIONALI IN MATERIA DI CONSUMO DI SUOLO?"
"Premesso che:
- con Deliberazione n. 16 del 29/05/2018, pubblicata sull'Albo pretorio il 18.06.2018, il Consiglio comunale di Cittadella (PD) ha approvato l'accordo pubblico-privato ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale n. 11 del 2004 tra la proponente Vivara S.r.l. e il predetto ente locale;
- che la proposta avanzata dal soggetto privato, così come riportata nella delibera di cui sopra, prevede: "la ridefinizione dell'area di proprietà, identificata attualmente dal P.I. come "zona agricola in ambito trasformabile delimitato da limiti fisici alla nuova edificazione", in area di tipo "D3 – Commerciali, direzionali ed artigianato di servizio" in quanto all'interno dei limiti fisici alla nuova edificazione di P.A.T.I.; – la demolizione di un fabbricato ad uso commerciale esistente e la costruzione di un nuovo fabbricato ad uso commerciale della superficie coperta di circa 2000 mq (media struttura di vendita) compatibile con la nuova destinazione urbanistica della zona; – la progettazione e la realizzazione delle opere di urbanizzazione; – la progettazione e la realizzazione di una rotatoria di raccordo con la S.R. 47 Valsugana e con via Granatieri di Sardegna; – la progettazione e la realizzazione di una pista ciclabile lungo il lato nord di via Europa e di via Casaretta a partire dall'incrocio di via Asiago fino a Villa Negri; – la quota di perequazione da corrispondere all'Amministrazione Comunale è determinata in complessivi €. 141.557,25 che sarà corrisposta secondo le modalità che saranno previste dal successivo PUA".
Ricordato che la Regione del Veneto, con legge regionale 06 giugno 2017, n. 14 ha dettato specifiche disposizioni in materia di contenimento del consumo di suolo e, in particolare, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 4 della medesima legge, ha, con successiva e recentissima Dgr n. 668 del 15 maggio 2018 (Bur n. 51 del 25 maggio 2018), individuata la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale e nell'Allegato C alla medesima, ha determinata la quantità massima di consumo di suolo ammessa per singolo comune, prevedendo, per il Comune di Cittadella, la percentuale del 38,81 per cento quale quantità di consumo di suolo ammesso;
Evidenziato che il secondo punto del dispositivo di cui alla menzionata deliberazione consiliare del Comune di Cittadella condiziona le previsioni di cui all'accordo al recepimento ed all'adeguamento degli strumenti urbanistico comunali alle disposizioni per il contenimento del consumo di suolo, di cui alla L.R. n. 14 del 6 giugno 2017.
Rilevato che il comma 2 bis, aggiunto dal comma 1 art. 57 legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45 , dell'articolo 12 della L.R. n. 14 del 6 giugno 2017 stabilisce che: "Le disposizioni di cui alla presente legge si applicano anche agli interventi commerciali che restano disciplinati dalla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 "Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto", e dai relativi regolamento e provvedimenti attuativi, ove rechino una disciplina più restrittiva".
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere se l'accordo pubblico-privato approvato dal Comune di Cittadella con Deliberazione consiliare n. 16 del 29/05/2018 è conforme o meno alle disposizioni di cui alla Legge regionale n.14 del 6 giugno 2017 e ai provvedimenti regionali attuativi della stessa, anche avuto riguardo a quanto prescritto dal comma 2 bis dell'articolo 12 della menzionata legge".
PRESIDENTE
Prego, collega Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
La questione è molto semplice: siccome questo accordo è intervenuto successivamente all'approvazione della legge n. 14 del 6 giugno 2017 e prevede la realizzazione di un'area commerciale presso il Comune di Cittadella, in un accordo con il privato, cioè la società Vivara S.r.l., volevo capire se questo incide rispetto alla legge sul consumo di suolo, cioè se in qualche modo – e questa domanda la riporrò ogni volta che si tratterà soprattutto di accordi per aree commerciali di una certa dimensione – questi non vanno ad inficiare il senso della legge sul consumo zero di suolo.
Quindi volevo sapere se rientrava nei programmi previsti dalla legge.
PRESIDENTE
Grazie.
L'assessore Corazzari per la risposta.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
"Con riferimento a quanto richiesto nell'interrogazione in oggetto indicata, si precisa quanto segue.
Gli accordi tra Comune e privati, previsti dall'articolo 6 della legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 , consentono di assumere nella pianificazione territoriale proposte di progetti e iniziative ritenuti di rilevante interesse pubblico.
Gli accordi riguardano alcune previsioni del contenuto discrezionale di atti di pianificazione urbanistica e/o territoriale, senza pregiudizio dei diritti di terzi.
Gli accordi costituiscono parte integrante dello strumento di pianificazione al quale accedono, sono soggetti alle medesime forme di pubblicità e di partecipazione, sono recepiti con il provvedimento di adozione dello strumento di pianificazione e sono condizionati alla conferma delle loro previsioni nel piano urbanistico approvato.
Ciò premesso, esaminata la deliberazione del Consiglio comunale di Cittadella (PD) n. 16 del 29 maggio 2018, riguardante l'approvazione dell'accordo pubblico-privato tra il Comune stesso e la ditta VIVARA srl, oggetto dell'interrogazione in argomento, si può considerare quanto segue.
L'accordo interessa la ridefinizione di un'area privata della superficie di complessivi 7.880 metri quadrati. L'area è identificata nel Piano degli interventi vigente quale "zona agricola in ambito trasformabile delimitato da limiti fisici alla nuova edificazione" e l'attuazione dell'accordo la riqualificherebbe area "D3 – Commerciali, direzionali ed artigianato di servizio".
Per il privato il vantaggio consisterebbe nella realizzazione di un fabbricato ad uso commerciale della superficie coperta di circa 2.000 metri quadrati, configurante una media struttura di vendita.
Il Comune ne avrebbe in cambio una rotatoria stradale, una pista ciclabile, le opere di urbanizzazione e l'importo di circa 141'000,00 euro a titolo di perequazione.
L'accordo non avrà immediata attuazione, ma dovrà essere recepito in apposita variante al Piano degli interventi ed è condizionato al recepimento e all'adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alle disposizioni per il contenimento di consumo di suolo, di cui alla legge regionale 6 giugno 2017, n. 14 .
Per quanto riguarda il riferimento all'attività commerciale, si precisa che l'articolo 12, comma 2 bis, della citata legge regionale n. 14 del 2017, stabilisce che "le disposizioni di cui alla presente legge si applicano anche agli interventi commerciali che restano disciplinati dalla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 "Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto", e dai relativi regolamento e provvedimenti attuativi, ove rechino una disciplina più restrittiva".
Per quanto riguarda l'aspetto commerciale, l'apertura della eventuale successiva attività economica è soggetta ad autorizzazione rilasciata dal SUAP, ai sensi della legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 , recante norme per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto.
Per quanto riguarda la disciplina riguardante il contenimento di consumo di suolo, l'accordo approvato dal Comune non potrà produrre alcun effetto prima della conformazione del Piano di assetto del territorio (PAT) alle quantità individuate dalla deliberazione di Giunta regionale n. 668 del 15 maggio 2018.
L'articolo 13, comma 10, della legge regionale n. 14 del 2017, infatti, impone ai Comuni l'adozione di specifica variante di adeguamento dello strumento urbanistico generale ai contenuti della citata DGR n.668. La successiva variante al Piano degli interventi, conforme al PAT adeguato alle disposizioni regionali per il contenimento del consumo di suolo, potrà recepire i contenuti dell'accordo pubblico-privato.
Per completezza si segnala che con la citata deliberazione della Giunta regionale n. 668 del 2018, al Comune di Cittadella è stata assegnata la superficie massima di 38,81 ettari di suolo consumabile".
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Ruzzante, prego per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie. Resto sempre un po' perplesso quando si dice che queste realizzazioni rispondono a un interesse pubblico, a me pare molto privato l'interesse di queste realizzazioni e di queste aree; fatto sta che si passa da zona agricola a zona commerciale per l'ennesima volta si sottrae territorio a ciò che è agricolo e lo si assegna a ciò che agricolo non è; ma trattasi di commerciale, quindi si tratta di un'opera di urbanizzazione, quindi di cementificazione.
Io non sono contrario, anche perché qui si tratta di una struttura di media dimensione, 2000 metri quadri, ma il problema è che ci siamo messi un po' d'accordo tutti con quella legge nell'invitare le Amministrazioni a produrre, a realizzare queste opere lì dove già hai costruito, andando a riutilizzare fette di territorio - e ce ne sono tantissime nei nostri territori delle nostre Province - che sono ormai abbandonate, che sono già state cementificate, che possono essere ridate a un riuso territoriale, senza consumare neanche un metro quadro di agricolo; invece in questo caso veniamo puntualmente smentiti.
La sensazione è che con l'approvazione di quella legge non è cambiato nulla, cioè si torna a fare le stesse cose che si facevano fino a prima che ci portano ad essere al primato di prima Regione d'Italia per consumo di suolo nel corso del 2017, quindi in qualche modo non si inverte quella tendenza.
Io mi auguro - siccome deve essere sottoposta alla legge n. 14 del 2017 - che questa possa smentire questo intervento di Cittadella e si possa tornare indietro (ma ho qualche dubbio).
Interrogazione a risposta immediata n. 608 del 27 giugno 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "DAL PIANO INDUSTRIALE DELLA FIP RISCHIO DI NUOVI ESUBERI: NEL PADOVANO UN'ALTRA CRISI OCCUPAZIONALE RISCHIA DI PRECARIZZARE ULTERIORMENTE IL TESSUTO SOCIALE ED ECONOMICO: LA GIUNTA REGIONALE COME INTERVERRÀ?"
"Premesso che in data 26 giugno 2017 i lavoratori della Fip Industriale di Selvazzano Dentro (PD), società della Serenissima Holding, hanno scioperato manifestando contrarietà rispetto ai contenuti del nuovo piano industriale dell'azienda che, nei fatti, conclamerebbe il disinteresse totale verso la divisione edile della stessa.
Precisato che:
- il contestato nuovo piano industriale, che segue al licenziamento di ben 65 lavoratori dichiarati in esubero nel corso del 2017, è stato presentato ai sindacati dei lavoratori come operazione necessaria ai fini del rilancio dell'azienda: nei fatti, oggi - a seguito peraltro dell'intervenuto trasferimento di ben 115 lavoratori del settore metalmeccanico verso la nuova compagnia denominata Fip Mec e dell'annunciato, dall'azienda, probabile esubero di 35 tra gli stessi - si teme per il destino lavorativo 91 dei lavoratori con contratto edile e di 65 metalmeccanici;
- in questo contesto, poi, non può non evidenziarsi - ai fini della comprensione anche delle contingenti ragioni che hanno determinato l'attivazione del proclamato sciopero - come l'azienda non solo ha disatteso all'impegno di convocare un incontro, previsto dal verbale sottoscritto congiuntamente il 30 maggio 2018, ma non ha ancora provveduto alla completa erogazione delle retribuzioni spettanti ai dipendenti nel mese in corso.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
Per sapere con riferimento ai fatti sopra esposti come intenda attivarsi a difesa dei livelli occupazionali e a tutela dei lavoratori della Fip industriale e della Fip Mec".
PRESIDENTE
Ruzzante la dà per illustrata.
Risponde per l'Assessora Donazzan, la collega Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"FIP Industriale S.p.a. opera nel campo dell'ingegneria civile e nella costruzione di infrastrutture stradali e ferroviarie. Occupava circa 270 lavoratori, impiegati ed operai - inquadrati come edili (circa 90 dipendenti) e metalmeccanici (circa 180), adibiti alla progettazione, produzione, commercializzazione, posa in opera e manutenzione di dispositivi antisismici, prodotti per gallerie, barriere, apparecchi di appoggio e giunti per la realizzazione di ponti e viadotti.
Il 10 marzo 2017 l'Azienda, in grave crisi finanziaria a seguito della contrazione del mercato, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo formalizzando n. 91 esuberi strutturali. La procedura si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo sindacale in data 9 maggio 2017, che prevedeva la gestione di n. 70 esuberi, di cui 45 appartenenti al settore edile e n. 25 al settore metalmeccanico.
Questa scelta aziendale, unita ad un piano industriale non condiviso dalle Organizzazioni Sindacali, soprattutto per quanto riguarda il reparto dell'edilizia (per il quale si teme la dismissione), e alle recenti difficoltà economiche legate alla poca liquidità e al conseguente ritardo nel pagamento degli stipendi, ha creato molte preoccupazioni, che hanno portato a degli scioperi.
Lo scorso 3 luglio, il Sindaco di Selvazzano Dentro e Presidente della Provincia di Padova, ha convocato la Società e le Organizzazioni Sindacali a un incontro di aggiornamento in merito alla situazione aziendale e al futuro che attende i lavoratori, soprattutto del comparto edile. La Società ha comunicato ai presenti che sta trattando per cedere il predetto ramo e ciò al fine di tutelarne l'occupazione.
Tale incontro non sembra aver rassicurato lavoratori e Organizzazioni Sindacali. L'Assessorato all'istruzione, alla formazione, al lavoro e pari opportunità - anche attraverso l'Unità di Crisi di Veneto Lavoro - e gli uffici regionali della Direzione Lavoro stanno seguendo l'evolversi della vicenda e confermano la propria disponibilità a convocare un incontro, qualora una delle Parti lo richiedesse".
PRESIDENTE
Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Appare veramente incredibile che un'azienda che è impegnata sugli aspetti stradali manutentivi e in particolar modo sulla questione dei ponti e viadotti possa essere in crisi in una fase come questa, mi rendo conto che l'interrogazione è stata rivolta ben prima dei fatti di Genova, però appare evidente a tutti, anche dalle notizie giornalistiche, come in queste settimane si stiano compiendo una serie di verifiche rispetto a strutture stradali, in particolar modo ponti e viadotti, che rappresenteranno un elemento e un'occasione anche di lavoro per aziende come la FIP o chi subentrerà alla FIP; il problema non è, ovviamente, qual è il soggetto imprenditoriale che procura il lavoro, l'importante è tutelare questi posti di lavoro di lavoratori del nostro territorio.
Segnalerò la disponibilità a un'eventuale disponibilità da parte della Giunta a fare da intermediazione per un incontro fra azienda e parti sociali e mi auguro che non si perda un'ennesima occasione di lavoro di un'azienda che è anche molto importante e storica della Provincia di Padova e mi auguro che questi lavoratori possano trovare una soluzione soprattutto nel comparto dell'edilizia, che è quello più in crisi e più in difficoltà.
Mi auguro anche che le situazioni di queste settimane possano rilanciare un settore che è in crisi, ma se lo facciamo lavorare sulle manutenzioni, sulle ristrutturazioni di cui ha tanto bisogno questo Paese, beh io credo che sia assolutamente saggio e utile, utile per i lavoratori e saggio per noi tutti che quotidianamente passiamo attraverso queste strade, questi punti e queste sovrastrutture.
PRESIDENTE
Grazie. Abbiamo terminato le interrogazioni cosiddette di norma e abbiamo invece molte risposte ai sensi dell'articolo 111, ben sei risposte, quindi andremo a snellire, mi auguro, l'ordine del giorno alla prossima seduta.
Io ho il punto n. 7, il punto numero 9 del collega Zanoni, il punto n. 10 del collega sempre Zanoni, punto n. 11 del collega Zanoni, 13 collega Zanoni e, tanto per cambiare, 14 collega Zanoni.
Bartelle sull'ordine dei lavori.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
A me fa piacere che voi mi teniate lì al numero 5 ormai da mesi, non dandomi la risposta che dovreste darmi, da mesi, perché è una questione che, ripeto, riguarda la sicurezza di tanti cittadini che utilizzano i servizi sanitari del Veneto; questa doveva essere una priorità non un qualcosa da rimandare di volta in volta.
Qualcuno si è permesso anche di criticare la mia richiesta di avere delle risposte precise su argomentazioni, ripeto, di una certa importanza e che qualcuno ha paventato il fatto che stavo facendo del terrorismo psicologico, non denunciando ma chiedendo spiegazioni. Quindi la volontà di chi voleva disinnescare questa preoccupazione dove è andata a finire se non dà delle risposte congruenti e in tempi veloci, in modo da disinnescare qualsiasi dubbio?
A voi la risposta.
PRESIDENTE
Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Ho appreso che il punto 7 per cui quella riguardante l'interrogazione su autostrade del mare non viene affrontato. Dispiace più che altro perché la delibera riguardante il tema è già stata pubblicata, credo che una risposta potesse essere data, perché penso che la risposta sia ben contenuta in quello che ho potuto apprendere dal deliberato della Giunta. Grazie.
PRESIDENTE
Procediamo con le risposte.
PUNTO
7 |
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE RUZZANTE, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "PERSISTENZA DEI CATTIVI ODORI PROVENIENTI DAL BIODIGESTORE DELLA "SOCIETÀ AGRICOLA TOSETTO S.S." DI LIMENA (PD): COSA HA FATTO E COSA HA INTENZIONE DI FARE LA GIUNTA REGIONALE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 578)
"Premesso che persiste quanto già segnalato dal sottoscritto consigliere attraverso propria interrogazione a risposta immediata (n.1230 del 2 marzo 2015) con riferimento ai cattivi odori provenienti dal biodigestore "Società agricola Tosetto s.s." di Limena (PD).
Preso atto che nell'ambito della risposta alla successiva interrogazione a risposta immediata n. 251 del 14 ottobre 2016, presentata dal Consigliere Sinigaglia e dal sottoscritto, la Giunta regionale (Dgr n. 271/IIM del 6/12/206) formalizzava il proposito di avviare "per il tramite delle sue strutture tecniche, considerata questa ripresa del diffuso disagio della popolazione, in ispecie quella residente nel quartiere Arcobaleno di Limena, [...] in collaborazione con ARPA Veneto, una nuova campagna di rilievi più mirati per comprendere l'esatta fonte delle emissioni odorigene nonché le molecole effettivamente coinvolte. Tale indagine che sarà avviato nelle prossime settimane in collaborazione con ARPA Veneto, Azienda ULSS competente e Comune di Limena potrà avvalersi delle più avanzate indagini olfattometriche realizzate anche in altre Regioni italiane".
Considerato che:
- come sopra detto, i residenti del quartiere Arcobaleno di Limena (PD) continuano a segnalare alle istituzioni pubbliche la persistenza di consistenti e sgradevoli emissioni odorigene provenienti dal citato impianto;
- la Giunta regionale, da ultimo con Deliberazione n. 1343 del 09 ottobre 2015, ha emesso il provvedimento costituente autorizzazione unica ai sensi ai sensi dell'art. 12, commi 3 e 4, D.lgs. n. 387/2003, a integrazione e modifica delle precedenti autorizzazioni sul punto.
Specificato che l'art. 111 Legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 (Collegato alla Legge di stabilità regionale 2017) prevede, al comma 1, che "Al fine di contemperare il ricorso all'uso di fonti energetiche rinnovabili con le esigenze di tutela della salute umana, di protezione dell'ambiente e di tutela del paesaggio, di contenimento del consumo di suolo, di preservazione delle risorse naturalistiche, relativamente agli impianti energetici a biomassa, agli impianti energetici a biogas e gas di discarica e di processi di depurazione di potenzialità uguale o superiore a 999 kW elettrici si applicano le disposizioni di cui al presente articolo" e, conseguentemente, al comma 6, che "La Giunta regionale, al fine di predisporre le linee guida regionali per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, ai sensi del decreto ministeriale 10 settembre 2010 "Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili", avvia attività di studio per definire le ulteriori misure atte a garantire il rispetto delle esigenze pubbliche di tutela, prevenzione e preservazione di cui al comma 1".
Tutto ciò sopra premesso il sottoscritto consigliere
interroga la Giunta regionale
per sapere:
1) se è stata effettuata in collaborazione con ARPA Veneto la campagna di rilievi, secondo il proposito formalizzato con la Dgr n. 271/IIM del 6 dicembre 2016 e quali sono stati gli esiti di detti rilievi, ove effettuati?
2) perché non sono state ancora predisposte ed emanate le Linee Guida di cui al comma 6 dell'art.11 della Legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 ?".
PRESIDENTE
Collega Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Sono contento che mi sia stata data risposta su questa interrogazione, però solleciterei, visto che sono medaglia d'argento dietro alla collega Bartelle, la risposta all'interrogazione a risposta scritta n. 569 sulla questione della distribuzione del gas naturale. Quindi chiederei agli Uffici, Presidente, sto sollecitando anche io l'interrogazione iscritta all'ordine del giorno n. 6 perché è da tanto tempo che è lì e chiedo la risposta.
L'interrogazione a risposta scritta n. 578 riguarda una situazione che è molto ripetuta in tanti territori: mi rendo conto che sono problemi presenti in tanti Comuni, però qui è una situazione persistente. È la questione relativa ai cattivi odori provenienti dal biodigestore della società agricola Tosetto S.a.s. di Limena, in provincia di Padova.
Più volte i residenti del quartiere Arcobaleno di Limena hanno segnalato alle Istituzioni pubbliche, al Comune, attraverso conferenze stampa e volantinaggi, la persistenza di consistenti e sgradevoli emissioni odorigene provenienti, a detta loro, dall'impianto della società agricola Tosetto S.a.s.: trattasi di un biodigestore.
Tra l'altro, questa situazione è aggravata dalla presenza, in zona limitrofa, anche di un istituto scolastico, quindi anche sotto questo profilo la gravità di questa persistenza degli odori non riguarda solo i residenti, ma anche la possibilità che in qualche modo possano non solo essere cattivi odori, ma anche arrecare qualche situazione di danno nei confronti dei bambini che frequentano quell'area.
E' stata più volte interessata ARPAV e io stesso il 14 ottobre 2016, insieme al consigliere Sinigaglia, avevo predisposto un'interrogazione per richiedere di avviare ad ARPAV delle indagini più accurate rispetto a questa situazione. La Giunta regionale, con deliberazione n. 1343 del 9 ottobre 2015, ha emesso il provvedimento di autorizzazione per quel che riguarda questo impianto, ai fini ovviamente di produzione di fonti energetiche e quant'altro.
Io richiedo, attraverso questa interrogazione, di sapere se sia stata effettuata questa ricerca in collaborazione con ARPA Veneto e se sia stata fatta la campagna rilievi, secondo il proposito formalizzato anche con delibera di Giunta regionale del 6 dicembre 2016 e, effettuati questi controlli, quali siano gli effetti di detti rilievi, perché a noi non è stato consegnato alcun elemento di rilievo, né tantomeno ai cittadini, né tantomeno è stato reso pubblica.
Infine, siccome il tema è generale - io adesso ho sollevato il caso di Limena, ma potremmo citarne molti altri - volevo capire perché non sono ancora state predisposte ed emanate le linee guida di cui al comma 6 dell'articolo 11 della
legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 o, meglio, a me risultava così, quando ho depositato l'interrogazione il 24 aprile 2018, quindi chiedo di sapere se non sono state emanate e perché ci sia questo ritardo, visto che si tratta di una legge del 30 dicembre 2016, la n. 30, che prevedeva, al comma 6, dell'articolo 11, l'emanazione di linee guida per controllare il sistema e le situazione di cattivi odori che rappresentano una dei problemi che affliggono tanta parte della popolazione veneta.
PRESIDENTE
Per la risposta, l'assessore Marcato.
Ass.re Roberto MARCATO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente. Buongiorno.
"Con DGR n. 1343 del 9 ottobre 2015, alla "Società agricola Tesetto s.s." di Limena (PD) è stata rilasciata una modifica e integrazione all'originaria autorizzazione unica (DGR n. 4063/2009). Durante l'iter istruttorio, in occasione di una segnalazione dell'allora Azienda Ulss n. 16 Padova, la Sezione Agroambiente, ora Direzione Agroambiente Caccia e Pesca, con nota protocollo n. 180059 del 29 aprile 2015 invitava "il competente Dipartimento Provinciale di ARPA Veneto a concordare con le Amministrazioni e Enti pubblici interessati - e ovviamente con la stessa Sezione regionale – un cronoprogramma del monitoraggio delle emissioni odorigene segnalate dai cittadini del Comune di Limena, precisamente quelli residenti in località Tavello".
In data 16 settembre 2016, il Servizio controllo ambientale del Dipartimento Provinciale di Padova di ARPA Veneto inoltrava, anche alla Sezione Agroambiente, la Relazione di servizio sull'attività di controllo eseguita da personale dell'Agenzia presso l'impianto termoelettrico alimentato a biogas in gestione alla "Società agricola Tosetto s.s." in data 8 agosto 2016. La Relazione precisa che "al momento del sopralluogo si sono avvertiti odori riconducibili all'attività [agricola, n.d.r.] solo nelle immediate vicinanze del deposito dell'insilato e del biofiltro". L'evidenza di cattivi odori in prossimità di talune strutture aziendali (in particolare il biofiltro prossimo ad una vasca a servizio dell'impianto avente lo scopo di abbattere degli odori delle matrici organiche avviate al processo di fermentazione anaerobica) è stata seguita da un prelievo conoscitivo dell'aria che ha messo in evidenza la presenza di alcuni composti che potrebbero essere la causa dei cattivi odori segnalati dai residenti prossimi all'impianto.
A conclusione della Relazione, il competente Servizio Controllo Ambientale di ARPA Veneto segnalava, peraltro, che nelle immediate vicinanze al sito oggetto di sopralluogo è presente un altro allevamento che potrebbe essere "[...] concausa degli odori percepiti dalla cittadinanza."
L'ampia bibliografia scientifica in materia conferma la difficoltà nell'individuare l'origine puntiforme degli odori con conseguente difficile attribuzione dei medesimi ad una struttura piuttosto che ad un'altra.
Successivamente, con DGR n. 271/IIM del 6 dicembre 2016, la Giunta regionale aveva confermato
l'impegno ad avviare una collaborazione, in particolare con ARPA Veneto, allo scopo di effettuare una campagna di rilievi odorigeni in prossimità dell'impianto di produzione di energia alimentato a biogas e assentito alla "Società agricola Tosetto s.s." in Comune di Limena (PD).
Considerata la difficoltà ad eseguire delle analisi odorigene riconducibili con esattezza alla effettiva origine dei cattivi odori, il Comune di Limena avviava, comunque, la stesura di specifiche direttive, impartite al proprio Ufficio Ambiente, per "favorire la realizzazione del monitoraggio degli odori in territorio comunale".
Con deliberazione della Giunta comunale n. 115 del 22 agosto 2017 si affidava alla ditta OSMOTECH, con sede operativa presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Padova,
l'attuazione di un piano operativo per monitorare le emissioni odorigene nel territorio comunale.
Sulla base degli accordi intercorsi tra l'Amministrazione comunale e OSMOTECH, a gennaio 2018 è stato avviato il monitoraggio delle emissioni; indagine in campo di cui si attendono gli esiti.
Solo dopo la conclusione dell'indagine affidata alla ditta OSMOTECH, pertanto, potranno essere effettuate le pertinenti valutazioni."
PRESIDENTE
Grazie.
Ruzzante, prego, per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Non mi posso dichiarare soddisfatto perché attendiamo gli esiti finali, ma di una cosa sono certo: il naso dei cittadini dice il vero in queste situazioni, in queste occasioni.
Io non so - e neanche lei è in grado di rispondere su questo punto - se è determinato da un solo impianto o dalla compresenza e quindi da una sommatoria di più odori, però stiamo parlando di Limena, che è un paese che ormai è la continuazione della città di Padova e credo anche che siano cambiati i livelli di sopportazione rispetto a questi odori, da parte della popolazione, dei cittadini. Bisogna cercare di capire se effettivamente possono essere compiuti degli atti da parte di queste aziende, io non voglio limitare le attività imprenditoriali, però possono essere compiuti degli atti che mettono a tutela anche la questione odorigena perché rappresenta un problema, rappresenta un elemento di fastidio nei confronti della popolazione.
Attendiamo gli esiti definitivi di queste analisi, la prego di tenermi aggiornato sul punto.
Mi auguro anche che riusciate a predisporre quelle linee guida previste dalla
Legge regionale 30 dicembre 2016, n. 30 , in modo tale da darci delle regole che sono valide per tutto il territorio.
Poi, ovviamente, ci sono impianti che sono costruiti in aperta campagna, ci sono impianti che sono costruiti a ridosso delle case, delle abitazioni, immagino che si possano adottare pesi e misure diverse, da questo punto di vista.
PUNTO
9 |
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "PAESE (TV), PROGETTO FUTURA RECUPERI SRL PER NUOVO IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI. TANTE LE CRITICITÀ AMBIENTALI: LA REGIONE INTERVERRÀ A TUTELA DEL TERRITORIO?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 551)
"
Premesso che:
- nel comune di Paese (TV) è previsto un progetto per la realizzazione ed avvio all'esercizio di un nuovo impianto di recupero di rifiuti speciali, presentato dalla ditta Futura Recuperi Srl di Paese (TV) da realizzarsi in prossimità di via Deledda. Si tratta di un capannone di circa 4.500 metri quadri all'interno del quale verrebbero trattate migliaia di tonnellate di rifiuti l'anno;
- il progetto è sottoposto in questo momento alla procedura di screening di VIA da parte della provincia di Treviso;
- recentemente il comune di Paese (TV) ha dato il via libera alla trasformazione di 80 mila metri quadrati della cava Campagnole da zona agricola, in zona industriale, cava situata a Padernello di Paese (TV) ai confini con Morgano (TV) e Paese (TV), proprio nei pressi del suddetto centro in fase di progetto;
- il suddetto sito si trova in prossimità di una discarica di rifiuti di amianto, la Ex SEV di via Vecelli di Paese dove, oltre all'amianto, sono attualmente stoccate illegalmente circa 20.000 tonnellate di rifiuti pericolosi, speciali e pericolosi contenenti amianto. Questo sito non è mai stato bonificato e i rifiuti restano in condizioni di non sicurezza con possibili contaminazioni per le matrici ambientali acqua, suolo e aria;
- sempre in via Vecelli, nella cava Campagnole, da tempo sono stoccati illegalmente 45.000 metri cubi di materiali e circa 5.000 metri cubi (circa 8.000 tonnellate) di rifiuti pericolosi contenenti amianto, questi ultimi oggetto di sequestro penale da parte della Procura della Repubblica di Venezia;
- il suddetto sito ricade in una zona che comprende varie aree di produzione IGP - Indicazione Geografica Protetta (Radicchio Rosso di Treviso, Variegato di Castelfranco e Asparago di Cimadolmo, Asparago di Badoere), nonché una DOP - Denominazione di Origine Protetta (la Casatella Trevigiana, che si estende all'intero territorio provinciale);
- il suddetto sito si troverebbe a circa 300 metri da un pozzo di approvvigionamento idrico per il prelievo per uso acquedottistico e/o acqua minerale ubicato all'interno dello stabilimento della Acqua San Benedetto Spa, è prossimo ad aree abitate dove vi è assenza della rete acquedottistica, per cui anche il prelievo idrico della popolazione avviene mediante pozzi. Eppure è previsto che lo smaltimento delle acque avvenga anche con recapito finale in acque superficiali o per dispersione al suolo in area peraltro caratterizzata da falde a bassa profondità, circa 6-8 metri dal piano campagna;
- nello studio preliminare ambientale del progetto presentato dalla ditta Futura Recuperi Srl si evidenzia come, a causa di una abitazione civile, non sarebbero rispettate le distanze di rispetto previste dalle vigenti normative, ovvero i 100 metri. Anche qualora l'edificio più prossimo non dovesse risultare stabilmente occupato, va considerato ed evidenziato che il sito si trova all'interno del centro abitato del Comune di Paese con centinaia di abitazioni e che, secondo quanto segnalato dal Comune stesso, le più vicine al sito medesimo si trovano a distanza di 40 metri a sud e di 85 metri a est;
- nel sopra citato studio preliminare ambientale vengono riportati i dati del traffico di veicoli prodotti dal nuovo impianto in oggetto.
In particolare giornalmente sono previsti 160 veicoli in movimento dei quali:
- 12 autoveicoli a benzina;
- 28 autoveicoli diesel;
- 120 mezzi pesanti.
Si evidenziano inoltre gli incrementi di inquinamento dell'aria, in particolare:
- Monossido di Carbonio: 0,27 kg/Km*giorno con un incremento +0,27%;
- Ossidi di Azoto: 0,85 kg/Km*giorno con un incremento +5,72%;
- Composti organici volatili non metanici: 0,03 kg/Km*giorno con un incremento +0,96%;
- Metano: 0,01 kg/Km*giorno con un incremento +2,60%;
- PM10: 0,02 kg/Km*giorno con un incremento +3,92%;
- CO2: 85,21 kg/Km*giorno con un incremento +2,96%.
Si tratta dunque di incrementi che vanno a peggiorare l'attuale situazione di emergenza relativa all'inquinamento dell'aria della Pianura Padana;
- oltre alle emissioni dei veicoli a motore va considerato l'aumento del traffico su una rete viaria già gravata da importanti flussi. L'aumento del traffico crea effetti negativi sull'ambiente e sulla salute dei cittadini diminuendo la qualità della vita. Nulla si dice poi riguardo le probabili direzioni degli automezzi pesanti e quindi dell'eventuale utilizzo della viabilità minore, oltre che della strada regionale su cui si innesta la zona industriale;
- nel documento previsionale di impatto acustico dell'impianto, nonostante si rassicuri che le emissioni di rumore saranno a norma, viene riportato: "È consigliabile tuttavia, una volta insediata l'attività, effettuare una verifica dei livelli di emissione ed immissione riscontrabili in condizioni di esercizio al fine di verificarne l'effettiva conformità ai valori limite". Ciò a dimostrazione che, comunque sia, ci sarà un rumore prodotto che prima non esisteva e che nella sua consistenza dovrà essere misurato a consuntivo. Lo stesso dicasi per le emissioni in atmosfera dell'impianto, previste ma non ben quantificate nell'entità e nella valutazione degli effetti della loro ricaduta, data la vicinanza con l'abitato e con aree agricole aventi le citate produzioni protette;
- la sopra citata relazione tecnico descrittiva prevede la presenza contemporanea di 360.000 chilogrammi di carta, 125.000 chilogrammi di PET (plastiche), 5.000 chilogrammi di legno. Il rischio incendio è stato definito "Medio-Alto". Le succitate quantità destano forti preoccupazioni anche in caso di incidenti ed incendi. In merito agli incendi si osserva come questi siano diventati frequentissimi nei centri riciclo del Veneto e trevigiani (si ricordano i recenti casi nel trevigiano di Motta di Livenza, Castelfranco e Vidor) con rilascio di tonnellate di sostanze pericolose nell'aria;
- in merito al rischio incendio si evidenzia che a pochi metri dall'impianto passa la linea ferroviaria Treviso-Castelfranco Veneto;
- dalla sopra citata relazione tecnico descrittiva si evince che per le operazioni di trattamento si prevedono 240 tonnellate di rifiuti al giorno e ben 60.000 tonnellate all'anno massime. Invece per lo stoccaggio si prevedono al massimo 806 tonnellate al giorno di rifiuti dei quali 20 tonnellate giorno di rifiuti pericolosi.
Considerato che:
- sono numerose ed evidenti le criticità ambientali legate alla realizzazione ed alla messa in funzione del suddetto impianto, destinato ad aggravare ulteriormente un'area già ampiamente compromessa;
- è impensabile che il suddetto impianto non possa non avere interferenze con il vicino sito di Rete Natura 2000 ricadente nel Parco Naturale del Fiume Sile. Perciò la procedura VINCA dovrebbe essere fatta a norma della Direttiva Habitat e delle norme statali e regionali di recepimento;
- il progetto di realizzazione del suddetto impianto è in fase di valutazione di screening di VIA presso la Commissione provinciale per la Valutazione di Impatto Ambientale e dunque la Regione può ancora intervenire a tutela del territorio.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere regionale
chiede al Presidente della Giunta regionale
1) se ritiene di dover intervenire e come nella procedura di screening di VIA - Valutazione di Impatto Ambientale legata al sopra citato progetto;
2) se ritiene opportuno intervenire affinché non ci si limiti alla procedura di screening di VIA ma si arrivi alla più completa e partecipativa procedura di VIA;
3) se ritiene che il suddetto progetto sia compatibile con il Piano rifiuti regionale e con le norme regionali di tutela delle falde acquifere;
4) se ritiene corretto escludere il progetto dalla procedura di Vinca - Valutazione di Incidenza Ambientale".
PRESIDENTE
Prego, Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa è una notizia di un progetto che prevede la realizzazione di un importante centro di recupero di rifiuti, si parla di un capannone di 4.500 metri quadri, dove verrebbero trattate migliaia di tonnellate di rifiuti ogni anno.
Questo nuovo centro di trattamento rifiuti si trova in prossimità del centro abitato del Comune di Paese e desta molta preoccupazione per quanto riguarda i residenti.
La zona è una zona già oggetto di impatti ambientali molto importanti perché si trova lì vicino una cava oggetto di smaltimento illegale di rifiuti anche pericolosi, oggetto di sequestro penale da parte della Procura della Repubblica di Venezia ed è una zona che ha anche altre discariche, sempre a un centinaio di metri c'è la ex SEV, con 20.000 tonnellate di rifiuti pericolosi speciali contenente amianto, oggetto di un fallimento, lasciati lì al loro destino.
C'è anche, a circa 300 metri, lo stabilimento acque San Benedetto S.p.A. e questo progetto è stato presentato in Provincia di Treviso e sono state fatte anche delle osservazioni da parte di residenti, associazioni e cittadini della zona.
Si prevede la presenza in contemporanea di 360.000 chili di carta, 125.000 di pellet, 5.000 di legno e quindi c'è anche un rischio incendio molto elevato e siamo a pochi metri dalla linea ferroviaria Treviso - Castelfranco Veneto.
La relazione tecnico descrittiva di questo progetto prevede operazioni di trattamento 240 tonnellate di rifiuti al giorno per 60.000 tonnellate all'anno massime, invece per lo stoccaggio si prevedono 806 tonnellate al giorno e 20 tonnellate al giorno di rifiuti, addirittura pericolosi.
Quindi la richiesta che con questa interrogazione ho fatto alla Giunta è una interrogazione del 1° marzo del 2018 era se ritiene di dover intervenire e come nella procedura di screening di VIA (Valutazione d'impatto ambientale) legata a questo progetto; se ritiene opportuno intervenire affinché non ci si limiti alla procedura di screening di VIA ma si arrivi alla più completa e partecipativa procedura di VIA; se ritiene che il suddetto progetto sia compatibile con il Piano rifiuti regionale e con le norme regionali di tutela delle falde acquifere, siamo in presenza di un'area di ricarica delle falde acquifere molto, molto delicata e a pochi metri c'è anche una importante cava a falda affiorante, e se ritiene corretto escludere il progetto della procedura di VINCA (Valutazione di incidenza ambientale), così come è stato proposto, considerato che a poche centinaia di metri si trova il Parco Naturale Regionale del fiume Sile che è anche un'area tutelata della Rete Natura 2000, che per quanto riguarda impatti ambientali molto importanti come questo, dovrebbe essere prevista la Valutazione di incidenza ambientale.
PRESIDENTE
Per la risposta l'Assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"Preliminarmente, appare opportuno evidenziare che quanto argomentato dall'interrogante riguarda l'approvazione di un progetto di un impianto di recupero di rifiuti sottoposto, secondo la vigente disciplina, alla procedura di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale, da parte del competente Comitato Provinciale.
Il progetto in questione riguarda, in particolare, l'autorizzazione di attività di recupero di rifiuti raccolti in maniera differenziata (carta e cartone, plastica, rifiuti ingombranti, rifiuti da costruzione e demolizione), tipologia impiantistica particolarmente richiesta dal territorio, considerati i quantitativi elevati di frazioni recuperabili raccolti in provincia di Treviso.
Questo per evidenziare che la presente iniziativa imprenditoriale, come molte altre per il medesimo territorio, ha la finalità di rispondere alla domanda di recupero delle frazioni riciclabili.
Ciò premesso, le valutazioni di merito sulla compatibilità ambientale dell'intervento proposto, nonché l'analisi di tutte gli aspetti sollevati dall'interrogante sono stati oggetto di approfondimento nel corso del procedimento di competenza della Provincia di Treviso, che consente un esame contestuale degli interessi pubblici, a cui possono partecipare tutti i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente dal progetto in parola.
In tale contesto, il Comune di Paese e altre associazioni del territorio hanno avuto modo di presentare le proprie osservazioni puntuali.
Tutti gli aspetti sollevati dall'interrogante sono stati quindi affrontati nel corso della suddetta procedura di verifica di assoggettabilità alla VIA, ai sensi dell'art. 19 del d.lgs n. 152/2006 e s.m.i..
La Provincia di Treviso, con Decreto n. 25 del 04.06.2018, ha preso atto del parere espresso del Comitato Tecnico Provinciale VIA nella seduta del 30/05/2018, escludendo il progetto dalla valutazione di impatto ambientale.
Rispetto a quanto sollevato dall'interrogante, nel suddetto parere emerge che:
• "gli strumenti di pianificazione e programmazione comunali, provinciali e regionali considerati non prevedono particolari vincoli di realizzazione del progetto in esame;
• la realizzazione del progetto non comporta alterazioni significative negative sulle componenti atmosfera, ambiente idrico, suolo/sottosuolo, risorse naturali, paesaggio;
• non risultano possibili effetti significativi negativi sui siti della rete Natura 2000 e non viene modificata l'idoneità dei luoghi nei confronti delle specie."
Sulla scorta di quanto argomentato, si ritiene pertanto che la Provincia di Treviso, nel rispetto della normativa di settore, abbia condotto il procedimento in assoluta trasparenza, garantendo altresì la valutazione di tutti gli aspetti di carattere ambientale sollevati dall'interrogante, non rendendo, quindi, necessario alcun intervento correttivo da parte della Giunta regionale".
PRESIDENTE
Grazie.
Per la replica il collega Zanoni che dà, appunto, già per replicato l'illustrazione.
PUNTO
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZANONI, SINIGAGLIA E GUARDA, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "AREA C&C DI PERNUMIA: QUAL È LO STATO DELLE PROCEDURE PER L'ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA DEI RIFIUTI PERICOLOSI?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 550)
"Premesso che:
- con l'interrogazione n. 216 del 20 luglio 2016 avente per oggetto "Area C&C di Pernumia: una "bomba ambientale" che sta mettendo sempre più a rischio la salute pubblica" i consiglieri Zanoni, Ruzzante e Sinigaglia hanno chiesto alla Giunta regionale "come intende intervenire in merito alla perdurante grave situazione ambientale dell'area dell'ex C&C di Pernumia, tenendo conto anche delle preoccupazioni e osservazioni espresse dai Comitati dei cittadini e dalle Associazioni ambientaliste locali.";
- nella risposta alla suddetta interrogazione (DGR n. 212/IIM del 3 ottobre 2017) la Giunta regionale ha precisato che: "(...) con nota prot. n. 263195 del 3 luglio 2017, i competenti Uffici regionali hanno sollecitato il Comune di Pernumia affinché fornisca l'aggiornamento sullo stato delle procedure poste in essere a seguito dell'incontro tecnico tenutosi presso gli uffici regionali in data 28 aprile 2017".
Tenuto conto che:
- nella nota del 17 agosto 2016 con prot 314639, a firma del direttore dell'U.O. Ciclo dei rifiuti e bonifiche ambientali avente per oggetto "Petizione n. 25472013 di Carlo Simoni circa il sito C&C di Pernumia. Accesso agli atti" veniva riportato che con la DGR n. 2725/2014 la Giunta regionale ha stanziato 1.500.000,00 di euro per l'esecuzione degli interventi di rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi abusivamente depositati all'interno del capannone ubicato nel medesimo Comune all'interno dell'ex stabilimento C&C spa." e inoltre si faceva presente che: "Il Comune ai sensi della predetta delibera, ha la possibilità di presentare ai fini dell'erogazione del contributo, la documentazione giustificativa della spesa sostenuta entro il 31 01.2018, fatta salva la possibilità di concessione di motivata proroga";
- ad oggi non risulterebbe che il Comune di Pernumia abbia approvato il bando di gara relativo al finanziamento regionale per la realizzazione dei suddetti interventi di rimozione e smaltimento di rifiuti pericolosi.
I sottoscritti consiglieri
interrogano la Giunta regionale
per sapere:
- se gli uffici competenti regionali hanno acquisito dal Comune di Pernumia l'aggiornamento in merito allo stato delle procedure relative agli interventi di rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi abusivamente depositati all'interno del capannone ubicato all'interno dell'ex stabilimento della C&C;
- se il Comune di Pernumia, ai fini dell'erogazione del contributo regionale, ha presentato la documentazione giustificativa della spesa sostenuta entro i succitati termini o se ha chiesto una proroga".
PRESIDENTE
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa è una vicenda datata perché è ormai da diversi anni che nel sito della C&C di Pernumia sono stoccate centinaia di tonnellate di rifiuti di diversi tipi anche pericolosi e sono già state fatte in passato delle segnalazioni alla Giunta, delle interrogazioni, sono state fatte anche diversi accessi agli atti e ad un'interrogazione del 20 luglio 2016 ancora veniva chiesto come intende intervenire per quanto riguarda il perdurare di questa grave situazione di quest'area.
Nella risposta all'interrogazione del 2016 veniva detto che i competenti uffici regionali hanno sollecitato il Comune di Pernumia affinché fornisca l'aggiornamento sullo stato delle procedure poste in essere a seguito dell'incontro tecnico che si era tenuto l'anno scorso, il 28 aprile 2017.
Dopodiché, con una nota di risposta a un accesso agli atti del 17 agosto 2016, è stato scritto che la Giunta regionale con delibera aveva stanziato 1,5 milioni di euro, per l'esecuzione degli interventi di rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi abusivamente depositato all'interno del capannone ubicato nel medesimo Comune all'interno dell'ex stabilimento C&C S.p.A.
Inoltre, si faceva presente che il Comune, ai sensi della predetta delibera, ha la possibile di presentare ai fini dell'erogazione del contributo, la documentazione giustificativa delle spese entro il 31 gennaio 2018, salva la possibilità di concessione di motivata proroga.
Quindi un mese dopo la scadenza di questo termine ho presentato questa interrogazione, che hanno sottoscritto anche il collega Sinigaglia e la collega Guarda, chiedendo di sapere se gli Uffici regionali competenti hanno acquisito dal Comune di Pernumia l'aggiornamento delle procedure relative agli interventi di rimozione e smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi abusivamente depositato all'interno del capannone ubicato nell'ex C&C e se il Comune di Pernumia, ai fini dell'erogazione del contributo regionale, ha presentato la documentazione giustificativa della spesa sostenuta entro i succitati termini o se ha chiesto la proroga.
Naturalmente la cosa più interessante sarebbe capire se questi rifiuti, almeno per la parte dell'importo stanziato, visto che pare che costi molto di più quella bonifica, sono stati destinati a discarica autorizzata. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. L'assessore Bottacin per la risposta.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"In ordine al primo quesito formulato nell'interrogazione che ci occupa, si rappresenta quanto segue.
In data 22.02.2018 il Comune di Pernumia, per mezzo della C.U.C. di Monselice, ha pubblicato i due bandi per l'asporto dei rifiuti così come catalogati dalla analisi eseguite.
In particolare è stato pubblicato un bando per il lotto 1 per l'allontanamento di rifiuti speciali non pericolosi stimando una quantità di circa 4.500,00 tonnellate di rifiuti da trattare e un bando per il lotto n. 2 per l'allontanamento di rifiuti speciali pericolosi, stimando una quantità di circa 1.200,00 tonnellate di rifiuti da smaltire.
Per entrambi i bandi la scadenza era stata fissata per il giorno 09.04.2018.
A seguito dell'entrata in vigore, a decorrere dal 01.03.2018 del Regolamento UE 2016/1179 del 19 luglio 2016, pubblicato sulla G.U. dell'unione Europea il 20 luglio 2016, con il quale sono stati modificati i parametri di riferimento per la verifica della pericolosità dei rifiuti in base alle sostanze ivi contenute, si è provveduto ad eseguire nuove analisi al fine di verificarne la rispondenza ai nuovi limiti.
Il Comune di Pernumia, ha provveduto, inoltre, a verificare i rifiuti anche con i nuovi parametri stabiliti dal Regolamento UE 2017/997, pubblicato sulla G.U. dell'unione Europea il 14 giugno 2017 e che si applica a decorrere dal 5 luglio 2018.
A seguito delle nuove analisi di caratterizzazione dei rifiuti eseguite sui campioni prelevati, oggetto del lotto 1 (in precedenza qualificati come non pericolosi) è emerso che gli stessi risultano ora essere pericolosi.
Tale risultato ha imposto l'annullamento dei bandi di gara, procedendo alla predisposizione di un solo bando per l'allontanamento di soli rifiuti pericolosi.
Il nuovo bando è già stato elaborato e valutato dal legale a ciò incaricato in collaborazione con gli uffici del comune di Pernumia e della C.U.C. di Monselice.
Con riferimento alla procedura di cui sopra, da informazioni acquisite per le vie brevi dal Comune di Pernumia, si precisa che in data 17.07.2018 il Comune stesso ha proceduto ad aprire le offerte pervenute entro i termini fissati dalla procedura stessa.
La gara prevedeva di allontanare circa 3.600 tonnellate di rifiuti pericolosi per un importo di euro 1.080.000,00 che sommate alle precedenti 2.800,00 tonnellate avrebbe comportato l'allontanamento di 6.400,00 tonnellata a fronte delle 52.000 esistenti, con un residuo di 45.600 tonnellate.
Entro i termini sono pervenute due offerte e la più conveniente per l'Ente è risultata quella della ditta Garc s.p.a. di Carpi (MO), con sede in via dei Trasporti n. 14, che ha offerto un ribasso del 27,69%.
L'importo di aggiudicazione viene quindi ad essere di € 780.948,00 al netto del ribasso d'asta del 27,69% oltre agli oneri per la sicurezza di € 17.979,38 per un totale di € 798.927,38, oltre IVA e con un importo unitario di 216,93 euro/tonnellata.
A fronte di tale offerta, avendo previsto nel bando la possibilità di affidare anche gli importi derivanti dal ribasso d'asta, il Comune prevede di allontanare complessivamente circa 5.000,00 tonnellate di rifiuti.
Tale quantità sommata a quella precedentemente allontanata di 2.800,00 determina una quantità complessiva di 7.800,00 tonnellate che detratta da quella inizialmente quantificata determina un residuo, ad avvenuta ultimazione dei lavori, di 44.200,00 tonnellate di rifiuti pericolosi.
Considerando una quantità giornaliera di 300 tonnellate di rifiuti avviati a smaltimento, si stimano circa 16 giorni lavorativi, quindi indicativamente quattro settimane.
Nei primi giorni di Agosto il Comune procederà a verificare la regolarità dei documenti e il possesso dei requisiti delle ditte partecipanti e poi procederà all'aggiudicazione definitiva dei lavori per consentire l'inizio delle operazioni fin dai primi giorni di Settembre.
Per quanto attiene la seconda parte della interrogazione di cui trattasi, si evidenzia che, ai sensi dell'art. 54 commi 5 e 6, della L.R. 27/2003:
5. Il saldo del contributo definitivo, determinato in misura proporzionale all'incidenza della spesa effettivamente sostenuta rispetto all'importo considerato ammissibile, è disposto previa acquisizione della seguente documentazione:
a) per i soggetti che realizzano lavori pubblici di interesse regionale di cui alle lettere a), b) e d-bis) del comma 2 dell'articolo 2;
1) deliberazione esecutiva con la quale il beneficiario ha approvato gli atti di contabilità finale, il certificato di collaudo, o di regolare esecuzione, e la spesa effettivamente sostenuta;
b) per i soggetti che realizzano lavori di cui alle lettere c) e d) del comma 2 dell'articolo 2:
1) certificato di collaudo, ove previsto, ovvero certificazione della spesa sostenuta, a firma di professionista abilitato ed iscritto al relativo ordine o collegio professionale, che va documentata da fatturazione esibita a richiesta del soggetto gestore;
2) autocertificazione del beneficiario, redatta ai sensi della vigente normativa, per contributi inferiori a euro 100.000,00, in ordine alla spesa sostenuta documentata da fatturazione esibita a richiesta del soggetto gestore.
6. Il termine ultimo per la presentazione della documentazione di cui al comma 5 è stabilito in cinque anni, a partire dalla data del provvedimento dell'impegno di spesa, con il quale la Giunta regionale ha approvato il programma degli interventi da finanziare e ha impegnato le relative somme. L'inosservanza del predetto termine comporta la decadenza dal contributo e la conseguente revoca del medesimo per la parte non ancora erogata, da accertarsi alla scadenza del termine stabilito, e con riferimento ai lavori eseguiti".
PRESIDENTE
Grazie. Per la replica il collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Brevemente, Presidente, volevo ringraziare l'Assessore per la risposta molto articolata, che evidenzia come sia molto complesso l'iter di smaltimento di questi rifiuti, anche a causa del nuovo Regolamento che è entrato in vigore durante, tra l'altro, la procedura avviata dei due primi bandi, facendoli decadere e come i rifiuti che venivano prima considerati non pericolosi siano divenuti pericolosi, a dimostrazione della complessità del caso, ma anche di quanto sia importante dotarci di normative innanzitutto, ma anche di sistemi e di controllo tali da evitare situazioni come questa, che poi comportano degli impegni per questi piccoli Comuni molto importanti e poi anche impegni economici per la Regione e per la collettività, che vanno a gravare sulle casse pubbliche per risolvere problemi che era meglio naturalmente evitare con maggiori controlli e con l'applicazione di certe norme che magari non c'erano. Qualche norma in più è arrivata, ma purtroppo con scarse possibilità di influire su ciò che è accaduto nel passato. Quindi è bene che si sia iniziato lo smaltimento.
C'è da dire che, sentendo le varie cifre che l'Assessore ha dato all'Aula nella risposta al sottoscritto e agli altri due interroganti, è evidente come i fondi stanziati vadano a coprire circa il 10-15% del totale del materiale da smaltire, quindi è una situazione veramente drammatica per le casse pubbliche, oltre che naturalmente anche per i cittadini, per la comunità di Pernumia, Due Carrare (Comune confinante) a causa di questo bubbone incredibile che elementi poco raccomandabili hanno lasciato ai cittadini.
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "PEDEROBBA (TV), CARNE AVARIATA NELLE MENSE. QUALI CONTROLLI SONO STATI EFFETTUATI E QUALI LE MISURE PER EVITARE IL RIPETERSI DI GRAVI EPISODI?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 521)
"Premesso che:
- nei giorni scorsi, a seguito di una inchiesta della Procura di Pistoia e dei carabinieri del Nas, sono state poste agli arresti domiciliari cinque persone sulle quali gravano ora varie ipotesi di reato: associazione a delinquere mirata alla truffa ai danni di enti pubblici, frode in pubbliche forniture, commercio di sostanze alimentari nocive e falso;
- sotto accusa i titolari e il commercialista della ditta 'Alessio Carni' di Monsummano Terme (PT), i quali avrebbero realizzato il raggiro somministrando carne avariata, considerata potenzialmente nociva, a mense scolastiche, ospedali e caserme della Toscana e di diverse regioni italiane;
- la suddetta azienda forniva anche le Opere Pie di Onigo, ente che produce nella propria cucina centrale i pasti per 900 persone tra utenti di case di riposo, centri diurni, scuole dell'infanzia e mense scolastiche di Pederobba (TV);
- i responsabili delle Opere Pie di Onigo, che hanno provveduto immediatamente a ritirare le carni provenienti dall'azienda sotto inchiesta, sono intenzionati a costituirsi come parte civile al processo e a chiedere gli eventuali danni alla 'Alessio Carni', dichiarando tuttavia che nel passato "gli alimenti sono sempre stati controllati" e rendendo note diverse certificazioni, di cui tre a cura del Dipartimento di prevenzione dell'Ulss, rilasciate tra il 2015 e il 2016 e dalle quali non emerge alcuna irregolarità;
- il sindaco di Pederobba ha obiettato che "i rilievi appaiono più di tipo amministrativo che relativi alla qualità della carne", mentre i rappresentanti dell'associazione genitori mensa denunciano il fatto che "da quando l'Amministrazione gestisce "in cooperazione" il servizio con l'ente Opere Pie, non è più consentita alcuna partecipazione attiva al servizio della scuola e dei genitori, data l'esclusione dell'associazione genitori mensa e la mancata costituzione di un comitato mensa";
- successive indiscrezioni di stampa avrebbero poi rivelato che la 'Alessio Carni' si è resa responsabile delle manipolazioni "solo" nell'ambito delle carni bianche, che a Pederobba sono fornite da altra ditta.
Considerato che:
- la vicenda è di particolare gravità ed è compito della Regione e delle Ulss agire a garanzia totale della sicurezza alimentare dei cittadini del Veneto;
- appare opportuno, anche sulla base della DGR nr. 1866 del 23 dicembre 2015 "per l'attuazione del Green Public Procurement (in sigla GPP), valido per il triennio 2016-2018", verificare che gli obblighi di legge dell'inserimento nelle procedure di acquisto di servizi pubblici di ristorazione collettiva, dei più stringenti standard di qualità contenuti nei "CAM" (Criteri ambientali minimi) e contribuire alla diffusione della politica del "Green Public Procurement", soprattutto per quanto riguarda il servizio mensa scolastica per i bambini e i giovani del Veneto, siano rispettati.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale
chiede alla Giunta regionale
1) quali verifiche ha effettuato nel tempo l'Ulss sulle forniture provenienti dalla "Alessio Carni"?
2) Quali misure si intendono adottare in futuro per prevenire gravi episodi come quello sopra descritto?
3) Si intende verificare che, a Pederobba come ovunque in Veneto, i "CAM" (Criteri ambientali minimi) siano effettivamente inseriti nelle procedure di acquisto di servizi pubblici di ristorazione collettiva?
4) Considerata l'importanza anche educativa del servizio di mensa scolastica, si intende verificare che venga garantita, a Pederobba come ovunque in Veneto, la partecipazione attiva al servizio della scuola e dei genitori, in organi paritetici di verifica, controllo, co-progettazione?"
PRESIDENTE
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Questa è un'interrogazione che ho presentato in seguito ad alcune richieste di cittadini preoccupati per quello che poteva accadere in zona, perché la Procura di Pistoia, tramite i NAS, ha posto agli arresti domiciliari cinque persone, relative a una ditta di Monsummano Terme, che però forniva anche le Opere Pie D'Onigo di Pederobba, Ente che produce nella propria cucina centrale i pasti per 900 persone tra utenti di case di riposo, centri diurni, scuole dell'infanzia e mense scolastiche di Pederobba.
La ditta ha risposto che gli alimenti sono sempre stati controllati, di fronte però a questi arresti ci si chiedeva, a livello di comunità di Pederobba, quali rischi avessero corso tutte queste persone, i bambini e quant'altro.
I rappresentanti dell'Associazione genitori mensa hanno denunciato il fatto che da quando l'Amministrazione gestisce in cooperazione il servizio con l'Ente Opere Pie non è più consentita alcuna partecipazione attiva al servizio della scuola e dei genitori, data l'esclusione dell'Associazione genitori mensa e la mancata costituzione di un Comitato mensa.
Si aggiunge questo brutto e pesante caso di cronaca, quindi appare opportuno che la Regione facesse delle verifiche in merito, soprattutto perché non si verificassero più casi del genere, anche se sarebbe opportuno, io ricordo che questa è un'interrogazione del 20 novembre 2017, venissero attuate quelle misure previste dalla delibera del 23 dicembre 2015 per l'attuazione del Green Public Procurement, valido per il triennio 2016 – 2018, verificare cioè quelle procedure che consentono di verificare che gli obblighi di legge, dell'inserimento nelle procedure d'acquisto dei servizi pubblici di ristorazione collettiva, dei più stringenti standard di qualità, contenuti nei Criteri Ambientali Minimi e contribuire alla diffusione della politica delle Green Public Procurement soprattutto per quanto riguarda il servizio mensa scolastica per i bambini e i giovani del Veneto, che siano rispettati questi criteri.
Avremmo delle norme molto importanti però da fare applicare in maniera stringente, proprio per evitare preoccupazioni molto forti da parte di genitori, da parte della comunità.
Le domande erano, essendo a risposta scritta: quali verifiche ha effettuato nel tempo l'ULSS sulle forniture provenienti da questa ditta che è la "Alessio Carni"; quali misure si intendono adottare in futuro per prevenire gravi episodi come quello sopra descritto; si intende verificare che a Pederobba, come ovunque in Veneto, i CAM (Criteri Ambientali Minimi) siano inseriti nelle procedure di acquisto dei servizi pubblici di ristorazione collettiva, considerata l'importanza educativa del servizio di mensa scolastica si intende verificare che venga garantita a Pederobba, come ovunque in Veneto, la partecipazione attiva a servizio della scuola e dei genitori in organi paritetici di verifica, controllo, co-progettazione.
PRESIDENTE
Grazie. Per la risposta, l'assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Premetto che la risposta è molto articolata, sono quattro pagine.
"In merito alle parti interrogative dell'atto consiliare in argomento si tiene a precisare quanto di seguito rappresentato.
Per ciò che riguarda il quesito n.1 si informa che in data 14 Novembre 2017, è stato effettuato un intervento ad hoc presso l'I.P.A.B. Opere Pie di Onigo, con sede in via Romea 65, Pederobba (TV), da personale del Servizio Igiene Alimenti di Origine Animale dell'AULSS 2 Marca Trevigiana - Distretto di Asolo. In sede di verifica non sono state riscontrate non conformità per quanto riguarda le confezioni sottovuoto di carni bovine e suine fornite dalla ditta Alessio Carni snc. I tagli anatomici e l'etichettatura sono risultati conformi, inoltre le prove organolettiche effettuate su un campione di carne non hanno evidenziato anomalie per odore, colore e sapore delle carni. A maggior tutela, e in via precauzionale, comunque tutte le confezioni di carne presenti e legate a tale fornitura sono state poste in vincolo sanitario.
In merito al quesito n. 2 si precisa che la normativa di rango comunitario che disciplina i controlli ufficiali in materia di alimenti, costituita dal Regolamento (CE) n. 882/2004, fissa le regole generali cui l'Autorità competente deve attenersi nell'esecuzione dei controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alle normative di settore da parte degli operatori. Gli obiettivi generali della norma sono la prevenzione, l'eliminazione o la riduzione a livelli accettabili dei rischi per le persone e gli animali, nonché la garanzia di pratiche commerciali leali e la tutela degli interessi dei consumatori. Con Decreto Legislativo 6 novembre 2007 n. 193, di attuazione della Direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore, sono stati individuati in Italia tre livelli di competenza ai fini dell'applicazione dei regolamenti europei sull'igiene degli alimenti: il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano e le Aziende ULSS, ciascuno per la propria parte di afferenza.
In particolare le strutture di ristorazione collettiva sono soggette al controllo ufficiale da parte del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione e dei Servizi Igiene Alimenti di Origine Animale delle Aziende ULSS che devono ottemperare a quanto previsto dalla normativa tramite le seguenti modalità di controllo previste dall'articolo 10 (1) Reg. 882/2004: monitoraggio, sorveglianza, verifica, ispezione, audit, campionamento e analisi. Le indicazioni sull'organizzazione di tali controlli sono state fornite fin dal 2007; quelle più recenti sono state fornite con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1915 del 27 novembre 2017 che ha recepito l'intesa CSR del 10 novembre 2016: "Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti (CE) 882/2004 e 854/2004". Nel corso del 2017 sono state effettuate in tali strutture 1639 ispezioni e 91 audit.
Le attività di controllo nell'ambito della ristorazione collettiva sono sempre state oggetto di particolare attenzione da parte delle strutture di Prevenzione del SSR, sia dal punto di vista igienico-sanitario, sia nutrizionale e, parimenti, lo saranno anche in futuro.
Da ultimo va sottolineato che la Regione del Veneto, tra le prime in Italia, ha adottato fin dal 2001, con DGR 30.12.2001 n. 3883, provvedimenti con l'obbiettivo di fornire uno strumento regionale di supporto uniforme alle amministrazioni comunali e scolastiche (pubbliche e private), nonché indicazioni igieniche e nutrizionali agli operatori della Ristorazione Scolastica.
In ordine al quesito n. 3 si rimanda all'Allegato 2 "L'appalto del servizio di ristorazione" delle Linee di Indirizzo per il miglioramento della qualità nutrizionale della ristorazione scolastica della Regione del Veneto 2017, approvate con DGR n. 1189 del 01/08/2017; nello specifico: "2.1 "Aggiudicazione di gare di appalto".
Si sottolinea che in base al Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016 (Nuovo Codice degli Appalti) "Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture" (Nuovo Codice degli Appalti), i servizi di ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica sono aggiudicati esclusivamente sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo (articolo 95, comma 3); in particolare l'offerta è valutata in base a criteri oggettivi, quali aspetti qualitativi, ambientali o sociali, connessi all'oggetto dell'appalto.
L'ente appaltante, a seconda delle proprie necessità gestionali e del valore economico della base d'asta, potrà decidere se affidare il servizio di ristorazione collettiva con modalità di appalto o di concessione, inserendo, oltre alla fornitura e alla distribuzione dei pasti, altri servizi come la gestione delle prenotazioni, i pagamenti e la riscossione degli insoluti.
La valutazione dell'offerta tecnica tiene conto, in particolare, degli aspetti relativi a fattori quali la qualità dei generi alimentari con particolare riferimento a quella dei prodotti biologici, tipici e tradizionali, di quelli a denominazione protetta, nonché di quelli provenienti da sistemi di filiera corta e da operatori di agricoltura sociale, del rispetto delle disposizioni ambientali in materia di green economy, dei criteri ambientali minimi e della qualità della formazione degli operatori (art.144 "Servizi di ristorazione", comma 1).
Come indicato nell'articolo 34 del Codice degli Appalti, al fine di conseguire gli obiettivi ambientali previsti dal Piano di Azione per la Sostenibilità Ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Amministrazione, le stazioni appaltanti devono inserire nella documentazione progettuale e di gara delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per il servizio di ristorazione collettiva e la fornitura di derrate alimentari, adottati con Decreto del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 25 luglio 2011, Allegato 1.
Con il D.Lgs n° 56 del 19.6.17 - G.U. 5.5.2017, entrato in vigore il 20.5.17, c.d. Decreto "correttivo" al nuovo codice degli appalti, viene introdotta all'art. 95 il nuovo comma 10 bis che prevede, al fine di assicurare l'effettiva individuazione del miglior rapporto qualità/prezzo, di valorizzare gli elementi qualitativi dell'offerta. A tal fine la stazione appaltante stabilisce un tetto massimo per il punteggio economico entro il limite del 30 per cento.
In riferimento, infine, al quesito n. 4, si riporta quanto esplicitato all'allegato 7 Valutazione del servizio delle Linee di Indirizzo per il miglioramento della qualità nutrizionale della ristorazione scolastica della Regione del Veneto 2017, in particolare al punto 7.2 Commissione mensa.
La Commissione Mensa ha un ruolo rappresentativo e di collegamento tra l'utenza e il soggetto titolare del servizio, riportando le istanze dell'utenza stessa. Oltre a ciò, monitora la gradibilità del pasto e la qualità del servizio attraverso schede di valutazione opportunamente predisposte, ed ha un ruolo consultivo in merito alle variazioni del menù scolastico.
La Commissione Mensa non è istituzionalmente definita da normative, quindi non è sempre presente. Generalmente, ove presente, ne fanno parte i rappresentanti di famiglie degli utenti, della Scuola e dell'Amministrazione Comunale, formati per svolgere al meglio il loro ruolo rappresentativo.
7.2.1 CRITERI PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA FINALITA' E FUNZIONI
La Commissione Mensa ha lo scopo di raccogliere suggerimenti, promuovere idee ed iniziative, esaminare proposte di informazione-formazione, analizzare situazioni di disagio organizzativo, riportare elementi di valutazione sull'organizzazione e sul servizio, garantire i contatti con gli utenti, rilevare le eventuali disfunzioni, le problematiche specifiche sui menù adottati.
Il ruolo della Commissione è solamente consultivo e non vincolante ai fini della funzionalità del servizio.
ISTITUZIONE, COMPOSIZIONE E DURATA
I componenti della Commissione Mensa vengono scelti, ogni anno, sulla base di adesione volontaria e restano in carica fino alla nomina dei nuovi componenti.
I componenti possono rimanere in carica per più di un anno scolastico; anzi tale situazione è auspicabile in quanto si evita di formare continuamente nuovi componenti, con spreco di risorse, e per ottimizzare l'esperienza acquisita negli anni.
La Commissione Mensa è composta preferibilmente da:
▪ un rappresentante dell'Amministrazione comunale;
▪ il Dirigente scolastico o suo incaricato;
▪ uno o più genitori referenti per ogni plesso scolastico;
▪ uno o più insegnanti in rappresentanza dei vari ordini di scuola;
▪ uno o più rappresentanti del personale addetto alla somministrazione dei pasti.
Alle riunioni della Commissione Mensa potranno partecipare, su richiesta della Commissione stessa, altri soggetti quali il/la dietista che ha predisposto il menù, i rappresentanti della ditta appaltatrice, il personale SIAN e altri esperti la cui consultazione è ritenuta utile dalla Commissione stessa (responsabile del Centro cottura, addetto alla preparazione del pasto...).
FORMAZIONE
I nuovi componenti della Commissione Mensa sono obbligati a frequentare un corso di formazione organizzato in collaborazione tra Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della ULSS competente per territorio e Amministrazione Comunale.
Tale corso, della durata di almeno 4 ore, fornirà le basi teoriche e pratiche per la formulazione di un menù, rispettando le indicazioni presenti negli allegati 2 e 4 delle Linee di Indirizzo per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica della Regione del Veneto e strumenti per migliorare le competenze e le abilità nella fase di controllo del servizio, come previsto nell'allegato 7 (controllo di temperature, grammature e scarti, rispetto del menù previsto).
RIUNIONI La Commissione Mensa si riunisce su convocazione del Presidente o su richiesta di almeno due dei suoi componenti. La Commissione Mensa si riunisce con cadenza almeno semestrale, preferibilmente ad inizio e fine anno scolastico, purché non si determini una situazione di urgenza che richieda una specifica convocazione. Per la partecipazione ai lavori della Commissione mensa non è previsto alcun compenso, essendo tali attività previste nell'orario di lavoro delle figure istituzionali che vi partecipano.
CONTROLLI DELLA COMMISSIONE MENSA
La Commissione Mensa può procedere a rilevare:
- rispetto del menù;
- temperature delle pietanze;
- grammature dei piatti;
- gradimento e/o percentuale di scarto.
MODALITA' DEL CONTROLLO
Il controllo è esercitato da ciascun componente della Commissione, con un massimo di due genitori alla volta, presenti contemporaneamente, in ogni singolo refettorio.
L'attività di controllo presso i refettori non può interferire con il regolare svolgimento delle attività quotidiane e con l'igiene degli ambienti. Per quanto riguarda gli assaggi dei cibi, come specificato, nei singoli plessi sarà a disposizione tutto il necessario. Durante i sopralluoghi, non dovrà essere rivolta alcuna osservazione al personale addetto; per gli assaggi dei cibi e per ogni altra richiesta ci si dovrà rivolgere al Responsabile del refettorio. Di ciascun sopralluogo effettuato, la Commissione Mensa compilerà la scheda di valutazione (modula A) da far pervenire all'Ufficio Servizi Scolastici dell'Amministrazione Comunale. I componenti della Commissione sono tenuti a rispettare il segreto d'ufficio e ad utilizzare i dati e le informazioni acquisiti per le finalità inerenti al mandato e, comunque, nel rispetto della vigente normativa sulla tutela della riservatezza.
STRUMENTI DI LAVORO
1. copia del capitolato d'appalto;
2. copia del menù;
3. scheda di rilevazione qualità del pasto;
4. tabella variazione di peso con la cottura;
5. termometro a sonda;
6. bilancia.
Si tiene altresì a ricordare che le "Linee d'Indirizzo regionali per il miglioramento della qualità nutrizionale della ristorazione scolastica" rappresentano una delle strategie efficaci di tutela della salute della popolazione al fine di intervenire sulle scelte dietetiche a scuola e sulla loro offerta, e contribuiscono a favorire i corretti comportamenti alimentari in linea con il programma "Guadagnare Salute. Rendere facili scelte salutari" del Ministero della Salute e con il vigente Piano Regionale per la Prevenzione, 2014- 2018/2019, della Regione del Veneto, che prevede a sua volta, come uno dei punti cardine, il contrasto alle disuguaglianze in salute con particolare riguardo alle categorie più svantaggiate tra cui quella dei bambini.
Tali Linee d'indirizzo rappresentano un valido strumento per:
• migliorare la qualità igienico e nutrizionale della ristorazione scolastica;
• fornire agli enti locali uno strumento misurabile e verificabile di valutazione del servizio;
• dotare i Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN) di una serie di indicatori utilizzabili per la valutazione delle strutture oggetto di vigilanza.
La Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto regolarmente incontra i Responsabili dei SIAN per aggiornamenti e sta promuovendo le suddette Linee d'indirizzo presso tutto il territorio regionale con incontri locali tenuti dai SIAN stessi, per diffondere la buona prassi ai Comuni e alle ditte di ristorazione".
Lascerei l'interrogazione agli atti e nella disponibilità del consigliere Zanoni. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie all'Assessore per la lunga, articolata e dettagliata risposta.
Ho sentito e mi sono anche annotato alcuni numeri per quanto riguarda le ispezioni e devo dire che sono soddisfatto del numero di ispezioni che vengono fatte da parte delle autorità competenti regionali alle mense, perché siamo sull'ordine delle migliaia.
Spiace sentire che la Commissione non è prevista per legge, ma che è presente a seconda dei casi, quindi forse anche magari la normativa potrebbe aiutare a consentire, come in questo caso, che l'Associazione Genitori in mensa possa partecipare a questa funzione.
Comunque mi riservo di leggere, come ha anticipato l'Assessore, il testo completo della risposta e lo ringrazio.
PUNTO
13 |
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "CALO DELL'ORGANICO DEI MEDICI VETERINARI NELLE ULSS VENETE, EPIDEMIA DELLA AVIARIA, PREVENZIONE IN MATERIA DI AVIARIA E ATTIVITÀ VENATORIA. QUALI LE MISURE MESSE IN CAMPO DALLA REGIONE PER AFFRONTARE QUESTE PROBLEMATICHE?" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 495)
"Premesso che:
- nel Veneto, regione con il maggior numero di allevamenti avicoli d'Italia, sono sempre più frequenti i casi di epidemia aviaria che colpiscono in particolare gli allevamenti di polli e tacchini. A fine agosto sono stati rilevati due focolai ad alta patogenicità, del sierotipo H5 nei Comuni veronesi di Cologna Veneta e Angiari e, in questi ultimi giorni, un focolaio nel Comune di Sant'Urbano in provincia di Padova;
- dai dati dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie emerge che nel corso del 2017 si sono già verificati in Veneto 17 focolai del virus dell'aviaria. Per i relativi danni diretti (indennizzo degli animali e spese operative connesse) sono stati sinora corrisposti 2.638.145,11 euro;
- da tempo le associazioni di categoria chiedono la revisione della normativa igienico-sanitaria, indennizzi anche indiretti per i periodi di "fermo" obbligatorio, aiuti per investire negli allevamenti e per sostenere le delocalizzazioni, misure di biosicurezza e nuove regole urbanistiche per gli stabilimenti della filiera avicola. Il direttore regionale della Coldiretti ha ricordato che: "Ogni anno gli avicoltori veneti perdono milioni di euro per focolai che si accendono sul territorio: l'aviaria non è più un imprevisto, occorre un minimo di programmazione nella gestione del settore oltre che una previsione anche in fase di bilancio" e inoltre ha sottolineato che l'avicoltura veneta è un settore all'avanguardia "viste le numerose strutture altamente tecnologiche e sostenibili dal punto di vista dell'ecosistema" (...). "Si attivino i fondi necessari perché il perdurare di questa situazione rischia di mettere in ginocchio un comparto di punta già provato";
- gli assessori regionali all'Agricoltura e alla Salute hanno affermato che: "Il Veneto è leader in Italia nella produzione di polli e tacchini e, purtroppo, quindici anni di focolai di influenza aviaria rischiano di mettere in crisi il potenziale produttivo e occupazionale dell'intera filiera. Siamo già al lavoro per individuare una specifica misura nel Programma di sviluppo rurale che renda disponibili fondi comunitari per le imprese avicole che investono in biosicurezza e in nuove tecniche di allevamento. Il budget ipotizzabile per questo tipo di misura ammonta a 5 milioni di euro";
- le epidemie di aviaria non dovrebbero essere affrontate al pari di eventi calamitosi straordinari ma con idonee misure di prevenzione da realizzare attraverso una revisione della gestione tecnico sanitaria del fenomeno e un potenziamento di medici veterinari nelle competenti strutture del servizio sanitario regionale;
- da tempo il SIVEMP del Veneto denuncia la cronica carenza nelle strutture veterinarie delle Aziende Ulss di personale veterinario: negli ultimi cinque anni il numero di veterinari è diminuito di 47 unità a fronte di un costante aumento di situazioni di emergenza (aviaria, blue tongue, West Nile ed altri virus). Inoltre ne sottolinea le conseguenze negative sulla qualità dei servizi e sulle condizioni di lavoro dei pochi medici veterinari attualmente in servizio in una regione con un patrimonio zootecnico in vetta alle classifiche nazionali. Servizi che comunque sono finora sempre stati garantiti con responsabilità dai medici veterinari delle Ulss.
Considerato che:
- in un articolo pubblicato il 19 agosto 2017 dal quotidiano "La Repubblica" il responsabile del Centro di Referenza nazionale per l'Aviaria ha spiegato che il virus dell'aviaria viene trasportato dagli uccelli selvatici, anche quelli migratori provenienti dal Nord Europa. Inoltre ha precisato che: "(...) è la prima volta che dal nord Europa arriva un virus dell'influenza aviaria così potente, che per di più colpisce fuori stagione. Galline ovaiole, tacchini e oche da carne: sono circa un milione gli animali abbattuti fino ad ora in una ventina di allevamenti di Veneto, Lombardia e, in un caso solo, Emilia. L'H5N8 non lascia scampo. In un grosso allevamento, ha ucciso il 90% dei volatili in 24 ore, altrove è andato un po' più piano ma comunque nel giro di una settimana è stato in grado di contagiare alcune centinaia di migliaia di galline costringendo i veterinari ad una serie di abbattimenti. Si tratta di un problema sanitario grave ma che non riguarda gli uomini, visto che quel tipo di virus aviario non risulta capace di passare alla nostra specie. Di solito la malattia è solo invernale, questa volta ha colpito anche nei mesi caldi";
- il 31 agosto 2017 la Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute ha prorogato e integrato le misure di riduzione del rischio e i sistemi di individuazione precoce dei rischi di introduzione, attraverso i volatili selvatici, dell'influenza aviaria ad alta patogenicità nelle aziende, nonché le misure volte a sensibilizzare i proprietari a tali rischi e alla necessità di attuare o rafforzare le misure di biosicurezza nelle loro aziende.
Tenuto conto che:
- anche il contatto, la detenzione, il trasporto e lo smaltimento della fauna selvatica abbattuta durante l'esercizio della caccia può potenzialmente favorire la propagazione del virus dell'aviaria. Infatti: è sufficiente che parti biologiche di un selvatico infetto finiscano in prossimità di uno dei numerosi allevamenti presenti nel territorio veneto. Per questo appare necessario adottare misure precauzionali di carattere igienico-sanitarie anche nelle operazioni di caccia visto che in parte sono già previste per quanto riguarda l'uso dei richiami vivi nella caccia all'avifauna acquatica;
- il Veneto è una regione notoriamente interessata da importanti migrazioni di avifauna in transito e svernamento soprattutto nel periodo autunno invernale.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere regionale
interroga la Giunta regionale
per sapere:
1) quali misure, ad oggi, sono state adottate per prevenire la diffusione del virus dell'aviaria a livello regionale oltre quelle indicate dal ministero competente;
2) quali azioni intende mettere in atto per aumentare il numero dei medici veterinari nelle aziende Ulss al fine di affrontare adeguatamente le problematiche igienico-sanitarie relative al virus dell'aviaria e ad altri agenti patogeni, nella regione con il maggior numero di allevamenti avicoli d'Italia;
3) se non ritenga opportuno rivedere le procedure di autorizzazione per l'apertura e la gestione di allevamenti avicoli aumentando e rendendo più severe le prescrizioni di sicurezza e prevenzione;
4) quali misure sono state adottate a livello regionale in relazione alle suindicate disposizioni ministeriali del 31 agosto 2017;
5) quali fattori di rischio possono essere ravvisati nelle operazioni relative all'attività venatoria (contatto, detenzione, trasporto e smaltimento di selvatici o loro parti potenzialmente infettati dal virus);
6) quali misure precauzionali di carattere igienico-sanitarie intende adottare nell'ambito delle attività di caccia oltre a quelle previste dai ministeri competenti".
PRESIDENTE
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Cercherò di essere sintetico.
Questa è un'interrogazione del 15 settembre del 2017, quando eravamo in piena emergenza aviaria, e appunto nell'interrogazione chiedevo quali misure fossero state messe in campo, anche perché i medici veterinari delle aziende ALS – questo forse è uno dei punti di attualità di questa interrogazione – negli ultimi cinque anni è diminuito di 47 unità, a fronte di un costante aumento di situazioni di emergenza, perché non c'era solo l'aviaria, ma ricorderete gli episodi relativi alla blue tong, altri virus e west nile, che purtroppo abbiamo visto in queste settimane, dopo un anno dall'interrogazione, si è manifestata in tutta la sua pericolosità, anche purtroppo con dei decessi.
In particolare leggevo un tratto di questa interrogazione, dove il sindacato dei medici veterinari delle ASL sottolineano le conseguenze negative sulla qualità dei servizi e sulle condizioni di lavoro dei pochi medici veterinari attualmente in servizio una Regione con un patrimonio zootecnico in vetta alle classifiche nazionali, servizi che comunque sono finora sempre stati garantiti con responsabilità dai medici veterinari delle ASL.
So che fanno degli orari, quando ci sono queste emergenze, che dire massacranti è anche dir poco ed evidentemente non è un buon lavorare.
Quindi, andando alle domande, chiedevo: quali misure ad oggi sono state adottate per prevenire la diffusione del virus dell'aviaria, che è un virus che purtroppo si manifesta ciclicamente, quindi speriamo di no ma potrebbe manifestarsi ancora; quali azioni si intendono mettere in atto per aumentare il numero dei medici veterinari nelle aziende ASL al fine di affrontare adeguatamente le problematiche igienico-sanitarie relative al virus dell'aviaria e agli altri agenti patogeni nella Regione col maggior numero di allevamenti avicoli d'Italia (abbiamo anche questo dato che ci dovrebbe spingere ad investire di più in questi controlli e quindi anche nell'organico), se non ritenga opportuno rivedere le procedure di autorizzazione per l'apertura e la gestione di allevamenti avicoli, aumentando e rendendo più severe le prescrizioni di sicurezza e prevenzione (leggendo anche le cronache e le rassegne stampa vedo che ci sono continue richieste di nuove aperture di questi allevamenti); quali misure sono state adottate a livello regionale in relazione alle disposizioni ministeriali del 31 agosto 2017 che erano relative all'aviaria, quali fattori di rischio possono essere ravvisati nelle operazioni relative all'attività venatoria (contatto, detenzione, trasporto e smaltimento dei selvatici o loro parti potenzialmente infettati da virus) perché ci sono delle misure molto stringente per gli allevamenti, però poi magari ci dimentichiamo che animali che portano, come è stato appurato, l'aviaria anche da altri Paesi, come gli uccelli migratori, possono essere trattati non con tutte le attenzioni con cui, invece, vengono trattati appunto i detentori degli allevamenti.
PRESIDENTE
Grazie. Risposta, assessore Coletto. Prego.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"Va posto preliminarmente in evidenza che l'influenza aviaria (IA) non conosce confini amministrativi. Per questo motivo la Regione del Veneto ha collaborato, per tutto il 2017 e la parte iniziale del 2018, con il Ministero della Salute nella definizione dei provvedimenti ministeriali di contenimento dell'influenza aviaria, in particolare per quanto concerne il provvedimento DGSAF prot. n. 19967 del 31 agosto 2017 e successive modifiche e integrazioni.
Tale provvedimento, che è rimasto in vigore fino al 30 giugno 2018, è stato modificato nel tempo sulla base dell'evoluzione dei focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) a livello nazionale, prevedendo via via diverse misure sanitarie di prevenzione, controllo e monitoraggio della malattia.
Di seguito le principali misure previste:
- campionamenti straordinari negli allevamenti avicoli (in particolare di tacchini da carne, ovaiole e anatidi);
- misure di biosicurezza più stringenti per l'allevamento, il trasporto e la macellazione degli avicoli;
- divieto di allevamento all'aperto di volatili negli allevamenti delle Regioni considerate maggiormente a rischio di IA (tra le quali il Veneto), fatta salva la possibilità di deroga per talune tipologie di allevamenti (di piccole dimensioni, amatoriali e che non commercializzano i propri volatili);
- regolamentazione dello svolgimento di fiere, mostre e mercati con avicoli;
- divieto di utilizzo degli uccelli da richiamo dell'ordine degli Anseriformi e Caradriformi, nonché della loro detenzione in condizioni tali da consentire il contatto con altri volatili.
Le succitate disposizioni del Ministero della Salute sono state integrate da disposizioni integrative, interpretative e attuative adottate dall'Unità Organizzativa Veterinaria e Sicurezza Alimentare, considerata la peculiarità del territorio regionale ad elevato rischio di introduzione e diffusione della malattia.
Tra le attività di prevenzione e controllo della malattia, quella che ha visto maggiormente impegnati i Servizi Veterinari delle Aziende ULSS è stata, a partire da settembre 2017, la verifica delle misure di biosicurezza negli allevamenti di tacchini da carne, che nel 2018 è stata estesa anche agli allevamenti di broiler e di ovaiole. Tale attività tuttora in corso, è necessaria ai fini dell'autorizzazione all'accasamento per quanto riguarda gli allevamenti di tacchini da carne, mentre, per tutte le altre specie, è propedeutica alla valutazione del rischio IA degli allevamenti avicoli, con conseguente loro categorizzazione risk-based da parte dell'IZS delle Venezie (IZSVe).
A seguito delle verifiche da parte delle Aziende ULSS dei requisiti strutturali e manageriali in allevamento, sovente si è resa necessaria la prescrizione di adeguamenti, con costi anche importanti per gli allevatori. Ciò ha consentito di mantenere un livello sanitario elevato per prevenire l'introduzione della malattia in Veneto. Infatti l'ultimo focolaio nei tacchini da carne si è verificato nella prima decade di ottobre 2017, mentre negli allevamenti all'aperto, in aree non a rischio, l'ultimo caso è stato notificato il primo di dicembre 2017.
Parallelamente all'emanazione delle note regionali di cui sopra, è stato costituito un Tavolo di lavoro della filiera avicola, composto dagli Assessori alla Sanità e all'Agricoltura della Regione del Veneto, da rappresentanti della U.O. Veterinaria e Sicurezza Alimentare, dal Centro di Referenza Nazionale IA (IZSVe) e dalle principali Associazioni di categoria e Filiere avicole.
Le determinazioni assunte in seno al citato Tavolo di lavoro costituiranno poi la base per l'applicazione della Decisione di Esecuzione (UE) n.2018/1136 del 10/08/2018 che stabilisce misure di riduzione del rischio e di biosicurezza rafforzate, nonché sistemi di individuazione precoce dei rischi di trasmissione al pollame, attraverso i volatili selvatici, dei virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità".
PRESIDENTE
Grazie a lei. Zanoni replica.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie all'Assessore per la risposta. È molto articolata, anche questa la leggerò con tranquillità.
Ha ricordato l'Assessore, proprio nell'ultima parte, come siano gli uccelli selvatici a essere veicolo del virus dell'aviaria.
Non trovo risposte concrete però sulla prevenzione che dovrebbe essere fatta non solo sugli allevamenti ma anche sull'attività venatoria e il maneggio di questi animali che potrebbero essere potenzialmente infetti e neanche mi pare impegni particolari per quanto riguarda la dotazione organica; ma dopo mi farò dare la risposta che leggerò con calma. Grazie.
PUNTO
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA, PRESENTATA DAL CONSIGLIERE ZANONI, ISCRITTA ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ART. 111, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO RELATIVA A "ANIMALI D'AFFEZIONE E PREVENZIONE DEL RANDAGISMO: COSA FA LA REGIONE PER L'APPLICAZIONE DELLE NORME STATALI E REGIONALI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE COLONIE FELINE" (INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA N. 471)
"Premesso che:
- la Direzione generale della sanità animali e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, con nota prot. 6019 del 7 marzo 2017, ha trasmesso all'Associazione LAV- Lega Antivivisezione alcuni chiarimenti in merito agli interventi di tutela dei gatti che vivono in libertà, sia da soli che in gruppo (colonie feline);
- nella nota ministeriale si fa riferimento ai principi di cui all'articolo 1 della legge n. 281/1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo" che prevedono l'obbligo dello Stato di promuovere e disciplinare la tutela degli animali di affezione, condannare gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica. Inoltre si riporta quanto previsto dall'articolo 2: "E' vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà. I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo. I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili. Gli enti o le associazioni protezionistiche possono, d'intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza";
- in merito alle suddette disposizioni il Ministero della Salute precisa che: "La norma richiamata indica, come condizione necessaria e sufficiente per la sterilizzazione da parte dell'autorità competente lo status di "gatto libero" non prevedendo restrizioni o limitazioni in base alle caratteristiche del gruppo in cui l'animale vive, né all'estensione del territorio o al titolo di proprietà del luogo (pubblico o privato) in cui lo stesso si è stabilito. Di conseguenza, ferma restando la facoltà delle Regioni di proporre una definizione di "colonia felina", deve essere rispettato il principio fondamentale che prevede la tutela ed il controllo delle nascite di tutti i gatti liberi non riconducibili ad un proprietario";
- nelle conclusioni della nota si precisa che: "al fine di conoscere l'effettiva applicazione dei principi sopra elencati su tutto il territorio nazionale, sono state chieste informazioni alle regioni e province autonome".
Considerato che:
- sono stati segnalati al sottoscritto consigliere diversi casi di mancata applicazione delle disposizioni che prevedono il riconoscimento delle colonie feline e l'esecuzione degli interventi di sterilizzazione sia di gatti appartenenti a colonie feline registrate sia di gatti singoli randagi. Ad esempio, il 25 luglio scorso, un legale della provincia Padova ha trasmesso una lettera all'Ulss 6 Euganea, per conto di due cittadine e del responsabile della Sezione Enpa di Padova, per segnalare una grave inadempienza da parte dell'azienda sanitaria, sottolineando che "la situazione è degenerata in quanto in quest'ultimo periodo sono nati centinaia di gattini destinati per la maggior parte ad ammalarsi con conseguenti costi per le volontarie che, se possibile li accudiranno, oppure a perire di stenti";
- le Associazioni di protezione degli animali e i volontari non hanno le risorse economiche per mantenere, assistere e sterilizzare tutti i gatti che vivono in libertà o nelle colonie feline e in ogni caso non possono sostituire gli enti competenti;
- per evidenziare come in tutto il Veneto la gestione della popolazione felina sia ormai fuori controllo, il responsabile della sezione provinciale dell'ENPA di Treviso ha annunciato che in data 2 agosto 2017 depositerà presso il Tribunale di Treviso ben 131 denunce per l'avvenuto abbandono, da inizio primavera 2017, di oltre 300 esemplari di gatti di pochi mesi da parte di ignoti per il reato di "abbandono di animali" previsto dal Codice penale;
- anche le associazioni Oipa Italia, nonché le associazioni minori che operano nel territorio come Gatti vagabondi e Mici felici stanno gestendo con sempre maggior difficoltà ed impegno di risorse quella che i numeri dicono essere ormai una emergenza. Oipa Italia - Sezione di Treviso segnala di gestire attualmente circa 120 gattini abbandonati nella sola primavera 2017;
- vi sono numerose sentenze (vedasi ad esempio la sentenza della Cassazione n. 2741/ 14 – Tribunale Padova 18.09.14) di condanna delle ULSS (di norma in solido con il comune) al risarcimento dei danni a soggetti rimasti coinvolti in sinistri causati da cani randagi (ma si potrebbe applicare per analogia anche ai gatti) in quanto : "la pubblica amministrazione è responsabile dei danni riconducibili all'omissione di comportamenti dovuti". Nella sentenza del Tribunale di Padova si legge che: " le unità locali socio sanitarie pronuncia l'art. 5 della legge regionale ai fini dell'attuazione della presente legge predispongono gli interventi preventivi e successivi atti anche al controllo delle nascite e organizzano programmi per il controllo demografico e per la limitazione di cani e gatti randagi". Naturalmente si fa riferimento all'articolo.5 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 "Tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo";
- il comma 3 dell'articolo 3 della Legge n. 281/1991 (Competenze delle regioni) prevede che" 3. Le regioni adottano, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentite le associazioni animaliste, protezioniste e venatorie, che operano in ambito regionale, un programma di prevenzione al randagismo". Mentre il comma 4 recita che "4. Il programma di cui al comma 3 prevede interventi riguardanti: iniziative di informazione da svolgere anche in ambito scolastico al fine di conseguire un corretto rapporto di rispetto della vita animale e la difesa del suo habitat; corsi di aggiornamento o formazione per il personale delle regioni, degli enti locali e delle unità sanitarie locali addetto ai servizi di cui alla presente legge nonché per le guardie zoofile volontarie che collaborano con le unità sanitarie locali e con gli enti locali."
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale
interroga la Giunta regionale
per sapere:
1) se la Regione ha trasmesso al Ministero della Salute le informazioni richieste in merito alla gestione delle colonie feline;
2) il numero delle colonie feline presenti sul territorio veneto e il numero dei gatti che sono stati sterilizzati da ciascuna Azienda ULSS negli anni 2015 e 2016;
3) se la Regione ha acquisito documentazione scritta delle ULSS relativa al rigetto delle domande di registrazione delle colonie feline o di diniego di sterilizzazione e, se esistente, quali siano state le motivazioni addotte;
4) quali azioni di controllo la Regione ha effettuato su amministrazioni locali e ULSS, affinché si adoperassero per la corretta applicazione dell'articolo 7 della legge regionale n. 60/93;
5) se, e come, la Regione effettua degli accertamenti sui dati relativi alle sterilizzazioni trasmessi dalle Aziende ULSS;
6) quali accertamenti la Regione intende fare in merito ai fatti denunciati nei confronti dell'Ulss 6 e come intende intervenire affinché la stessa ottemperi agli obblighi di legge;
7) qual è attualmente l'impegno della Regione per favorire l'attività delle associazioni di protezione degli animali che si stanno facendo carico del problema del randagismo felino;
8) quali e quanti iniziative di informazione e quali e quanti corsi di aggiornamento o formazione ha finora attuato e quanti e quali intende intraprendere per prevenire il randagismo canino e felino".
PRESIDENTE
Prego, Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che mi è stata sollecitata da più associazioni che si occupano di tutela degli animali ma anche da cittadini, perché nella nostra Regione possiamo dire di avere un buon primato per aver abbattuto il randagismo, nel senso che c'è poco randagismo canino, non ci sono cani randagi nella nostra Regione, tranne qualche caso sporadico, però abbiamo una emergenza per quanto riguarda il randagismo felino.
Sono state evidenziate molte criticità, ad esempio nella ASL 6, dove si stenta anche a fare la sterilizzazione delle femmine e anche dei maschi, per quanto riguarda le colonie feline.
Poi, un altro caso che riguarda la Provincia di Treviso, anche questo denunciato dall'Enpa, dove sono state ben 131 le denunce per l'avvenuto abbandono di gatti piccoli, da inizio primavera 2017, l'interrogazione era del 3 agosto 2017, con ben 300 esemplari di gatti di pochi mesi abbandonati da parte di ignoti. Anche l'OIVA e Associazione gatti vagabondi e Mici felici ha evidenziato questa escalation di questo tipo di randagismo dovuto a questi abbandoni.
Anche il Ministero della Salute è stato interessato dalla LAV, in questo caso e ha precisato come le colonie feline devono essere oggetto di controlli da parte dell'ente competente, la ASL in questo in questo caso, e ha fatto presente il Ministero di aver chiesto alle Regioni italiane di conoscere l'applicazione di questi contenuti normativi della legge nazionale, che è la 281 del 1991 a tutte le Regioni e a tutte le Province autonome.
Quindi nell'interrogazione che ho depositato viene chiesto se la Regione ha trasmesso i dati al Ministero della Salute, di sapere quante sono le colonie feline presenti sul territorio perché se non sappiamo quante sono e dove sono non sappiamo neanche quando andare a sterilizzare questi gatti; se ha acquisito documentazione scritta da parte delle ASL relativamente a episodi di rigetto di domande di registrazione di colonie feline; quali verifiche ha effettuato sul rispetto dell'applicazione dell'articolo 7, relativo al censimento delle colonie; in merito ai fatti denunciati nella ASL 6 come intende intervenire e qual è l'impegno della Regione per favorire l'attività delle associazioni di protezione degli animali che si stanno facendo carico del problema del randagismo felino; infine, quali e quante iniziative di informazione, quali e quanti corsi di aggiornamento/formazione ha finora attuato e quanti e quali intende intraprendere per prevenire il randagismo felino e canino. Grazie.
PRESIDENTE
Risposta, assessore Coletto.
Ass.re Luca COLETTO (Liga Veneta – Lega Nord)
"In ordine agli interrogativi contenuti nell'atto consiliare in argomento si tiene a precisare riassuntivamente quanto segue.
In merito alla programmazione delle attività, la tutela del randagismo è stata inserita nel Piano Regionale della Prevenzione approvato con DGR 749/2005 e successive integrazioni. La più importante misura prevista in tale ambito è rappresentata dalla identificazione dei cani mediante microchip; la Regione del Veneto è stata la prima Regione in Italia ad adottare tale strumento quale sistema di identificazione degli animali d'affezione.
Dal momento che i veterinari libero-professionisti rappresentano il principale collegamento con i proprietari degli animali d'affezione, nel corso degli anni sono stati adottati numerosi provvedimenti regionali che disciplinano l'organizzazione della banca dati regionale dell'anagrafe degli animali d'affezione e le modalità di collaborazione con i suddetti veterinari. Da ultimo, va a tal riguardo menzionata la DGR n. 1267/2014.
Si tiene altresì a ricordare che l'obbligo di registrazione e di relativa iscrizione all'anagrafe degli animali d'affezione è previsto per:
- i cani;
- i gatti e furetti per i quali viene rilasciato il passaporto per le movimentazioni intracomunitarie;
- i gatti delle colonie feline sottoposti a sterilizzazione.
Per quanto riguarda nello specifico i gatti, il comma 1 dell'articolo 16 della Legge Regionale n. 60/1993 prevede, per espresso, che i gatti sono liberi sul territorio e, pertanto, non si può parlare di randagismo per questi ultimi.
Precisato che i Servizi Veterinari territoriali provvedono a censire le colonie feline e a predisporre specifici programmi di intervento, vengono di seguito riportati i dati principali delle attività svolte dai Servizi Veterinari territoriali, così come riportato nelle relazioni di attività trasmesse al Ministero della Salute per l'anno 2015 con nota della Sezione Veterinaria e Sicurezza Alimentare n. 125681 del 31/03/2016, per l'anno 2016 con nota dell'Unità Organizzativa Veterinaria e Sicurezza Alimentare n. 131518 del 31/03/2017, e per l'anno 2017 con nota dell'Unità Organizzativa Veterinaria e Sicurezza Alimentare n. 100399 del 15/03/2018. Seguono i principali dati ricavati dalla citata banca dati regionale.
Anno 2015
Cani iscritti nel corso del 2015: 40.202. Animali Morsicatori (cani, gatti e altri animali) 2.072. Sterilizzazioni: cani 1.261, gatti 12.306. Colonie feline censite 7.682.
Anno 2016
Cani iscritti nel corso del 2016: 54.747. Animali Morsicatori (cani, gatti e altri animali) 2.308. Sterilizzazioni: cani 1.840, gatti 10.152, Colonie feline censite 6.777.
Anno 2017
Cani iscritti nel corso del 2017: 52.057. Animali Morsicatori (cani, gatti e altri animali) 2.369. Sterilizzazioni: cani 884, gatti 9.538, Colonie feline censite 6.837".
PRESIDENTE
Per la replica, Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Brevemente volevo ringraziare l'Assessore, anche perché mi pare che ci siano veramente diversi dati di quelli richiesti, e chiedo all'Assessore se può darmi copia. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Abbiamo terminato, finalmente, tutte le interrogazioni. Passiamo al punto n. 15.
PUNTO
15 |
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NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI PADOVA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 74) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 111/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Montagnoli.
"
Il Presidente dell'ESU – Azienda Regionale per il Diritto allo Studio è nominato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, d'intesa con l'Università, come previsto dall'art. 7, comma 1, della L.R. 7 aprile 1998, n. 8 .
Con l'Avviso n. 52 del 13 novembre 2015, pubblicato sul BUR n. 89 del 18 settembre 2015, è stata avviata la procedura per la presentazione delle candidature per la nomina dei Presidenti degli ESU del Veneto, successivamente ammesse, per l'ESU di Padova, con Decreto del Direttore della Sezione Istruzione n. 715 del 13 novembre 2015.
L'Avviso n. 26 del 10 ottobre 2016, pubblicato sul BUR n. 85 del 2 settembre 2016, ha aperto nuovamente i termini per la presentazione delle candidature per la nomina dei Presidenti degli ESU del Veneto e con Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione n. 272 del 10 ottobre 2016 sono stati ammessi i candidati relativi all'ESU di Padova.
Con Delibera n. 1039 del 4 luglio 2017 la Giunta regionale, valutato che a seguito dei succitati Avvisi n. 51/2015 e n. 26/2016 le proposte di candidatura a Presidente degli ESU del Veneto a suo tempo presentate potevano risultare superate, ha approvato un nuovo Avviso al fine di ampliare la possibilità di scelta per la designazione, dando così attuazione al dettato normativo contenuto nella L.R. n. 8/1998 .
Pertanto con l'Avviso n. 20 del 13 luglio 2017, pubblicato sul BUR n. 66 del 14 luglio 2017, sono stati riaperti i termini per la presentazione di proposte di candidatura per la nomina del Presidenti dell'ESU di Padova, di Venezia e di Verona, confermando la validità delle candidature già ammesse a seguito dei precedenti Avvisi.
Con Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione n. 1008 del 27 settembre 2017 è stato approvato l'elenco generale e definitivo dei candidati ammessi a seguito dei tre Avvisi per la designazione del Presidente dell'ESU di Padova da parte della Giunta regionale contenuto nell'Allegato C al Decreto stesso.
Tenuto conto delle proposte di candidatura ammesse con tale Decreto, al fine di raggiungere l'intesa sul candidato da proporre per la nomina a Presidente dell'ESU, con nota prot. n. 297011 del 13/07/2018, la Regione del Veneto, nella persona del Presidente della Giunta regionale, ha proposta all'Università degli Studi di Padova il nominativo dell'Avv. Giuseppe Agostini, secondo quanto previsto dalla L.R. 22 luglio 1997, n. 27 che disciplina la procedura per la nomina e la designazione a pubblici incarichi di competenza regionale.
L'Università degli Studi di Padova ha manifestato il proprio assenso sul nominativo proposto dalla Regione del Veneto con la nota prot. n. 2018-UNPD0Z9-0316567 del 19/07/2018, assunta con protocollo regionale n. 305409 del 20/07/2018, perfezionando così l'intesa prevista dall'art. 7, comma 1, della L.R. n. 8/1998 ".
PRESIDENTE
Adesso sperimentiamo per la prima volta in una nomina, visto che c'è un nome solo, la modalità di voto elettronico per evitare di fare i giri dei bigliettini: in questo caso è un voto elettronico segreto, per cui appunto evitiamo di far girare i bigliettini.
La parola al relatore Montagnoli per la PDA n. 74, prego.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Colleghi, per quello che riguarda la nomina del Presidente, dopo l'avviso e l'intesa tra la Giunta regionale e l'Università di Padova, si propone l'avvocato Giuseppe Agostini, intesa raggiunta.
PRESIDENTE
Bene, quindi quello che avverrà adesso è che chi è a favore di Agostini vota sì, chi è contrario vota no, chi si vuole astenere si astiene.
Zorzato, vedo che le innovazioni danno sempre stimoli ai suoi interventi: prego.
Marino ZORZATO (Area popolare Veneto)
La mia vuole solo essere una domanda: ripeto che sono favorevole alle innovazioni e non ho problemi, ma se io, invece che votare Agostini, volessi votare Ciambetti, come faccio?
PRESIDENTE
E' una proposta di deliberazione amministrativa, che arriva dalla Giunta, e lei deve dichiararsi d'accordo o meno su questa proposta di deliberazione.
Marino ZORZATO (Area popolare Veneto)
Se avessimo votato col bigliettino, avrei scritto il nome o "sì" o "no"?
PRESIDENTE
Le sarebbe arrivata la scheda con scritto "sì" o "no".
Marino ZORZATO (Area popolare Veneto)
A posto, se è "sì" o "no" non discuto.
PRESIDENTE
Benissimo, grazie.
Quindi metto in votazione la nomina del Presidente dell'ESU di Padova nella figura dell'avvocato Giuseppe Agostini: chi è d'accordo voti sì, chi non è d'accordo voti no.
Manca la scheda alla collega Baldin.
Fermi. Sospendiamo la votazione, ridistribuiamo le schede a chi non le ha, a chi manca. Baldin, Ferrari.
Tutti i presenti in Aula hanno la scheda? Bene, apriamo la votazione per quanto riguarda la proposta di deliberazione amministrativa n. 74. Il voto è segreto, quindi non vedete cosa.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
16 |
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NOMINA DEL PRESIDENTE DELL'ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI VERONA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 76) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 112/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Montagnoli.
"
Il Presidente dell'ESU – Azienda Regionale per il Diritto allo Studio è nominato dal Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale, d'intesa con l'Università, come previsto dall'art. 7, comma 1, della L.R. 7 aprile 1998, n. 8 .
Con l'Avviso n. 52 del 13 novembre 2015, pubblicato sul BUR n. 89 del 18 settembre 2015, è stata avviata la procedura per la presentazione delle candidature per la nomina dei Presidenti degli ESU del Veneto, successivamente ammesse, per l'ESU di Verona, con Decreto del Direttore della Sezione Istruzione n. 717 del 13 novembre 2015.
L'Avviso n. 26 del 10 ottobre 2016, pubblicato sul BUR n. 85 del 2 settembre 2016, ha aperto nuovamente i termini per la presentazione delle candidature per la nomina dei Presidenti degli ESU del Veneto e con Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione n. 272 del 10 ottobre 2016 sono stati ammessi i candidati relativi all'ESU di Verona.
Con Delibera n. 1039 del 4 luglio 2017 la Giunta regionale, valutato che a seguito dei succitati Avvisi n. 51/2015 e n. 26/2016 le proposte di candidatura a Presidente degli ESU del Veneto a suo tempo presentate potevano risultare superate, ha approvato un nuovo Avviso al fine di ampliare la possibilità di scelta per la designazione, dando così attuazione al dettato normativo contenuto nella L.R. n. 8/1998 .
Pertanto con l'Avviso n. 20 del 13 luglio 2017, pubblicato sul BUR n. 66 del 14 luglio 2017, sono stati riaperti i termini per la presentazione di proposte di candidatura per la nomina del Presidenti dell'ESU di Padova, di Venezia e di Verona, confermando la validità delle candidature già ammesse a seguito dei precedenti Avvisi.
Con Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione n. 1010 del 27 settembre 2017 è stato approvato l'elenco generale e definitivo dei candidati ammessi a seguito dei tre Avvisi per la designazione del Presidente dell'ESU di Verona da parte della Giunta regionale contenuto nell'Allegato B al Decreto stesso.
Tenuto conto delle proposte di candidatura ammesse con tale Decreto, al fine di raggiungere l'intesa sul candidato da proporre per la nomina a Presidente dell'ESU, con nota prot. n. 296942 del 13/07/2018, la Regione del Veneto, nella persona del Presidente della Giunta Regionale, ha proposta all'Università degli Studi di Verona il nominativo della dottoressa Zivelonghi, secondo quanto previsto dalla L.R. 22 luglio 1997, n. 27 che disciplina la procedura per la nomina e la designazione a pubblici incarichi di competenza regionale.
L'Università degli Studi di Verona ha manifestato il proprio assenso sul nominativo proposto dalla Regione del Veneto con la nota prot. n. 232174 del 16/07/2018, assunta con protocollo regionale n. 299908 del 16/07/2018, perfezionando così l'intesa prevista dall'art. 7, comma 1, della L.R. n. 8/1998 ".
PRESIDENTE
Prego, collega Montagnoli.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente. Anche qui, dopo avviso, c'è l'intesa tra la Giunta e l'Università degli Studi di Verona sul nome della dottoressa Francesca Zivelonghi.
PRESIDENTE
Prendiamo le schede di Brusco e di Berti che stanno entrando. Tutti i presenti hanno la scheda? Bene.
Metto in votazione la nomina del Presidente dell'ESU di Verona. Chi è d'accordo prema sì. Prego.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso, invece, torniamo alla tradizione, siamo al punto n. 17.
PUNTO
17 |
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ESU-AZIENDA REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI PADOVA. NOMINA DI UN COMPONENTE EFFETTIVO NEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI IN SOSTITUZIONE DI UN COMPONENTE.
Relazione della Prima Commissione consiliare.
PRESIDENTE
Distribuiamo i bigliettini, il Segretario è Scarabel, la proposta è del collega Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente. Proponiamo il dottor Chinellato Carlo.
PRESIDENTE
Prego, Segretario Scarabel, per la chiamata.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
GIORGETTI Massimo Ha votato
GUADAGNINI Antonio Ha votato
GUARDA Cristina Ha votato
LANZARIN Manuela Ha votato
MARCATO Roberto Ha votato
MICHIELETTO Gabriele Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro Ha votato
MORETTI Alessandra Ha votato
NEGRO Giovanna Ha votato
PIGOZZO Bruno Ha votato
POSSAMAI Gianpiero Ha votato
RIZZOTTO Silvia Ha votato
RUZZANTE Piero Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano Ha votato
SCARABEL Simone Ha votato
SEMENZATO Alberto Ha votato
SINIGAGLIA Claudio Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano Ha votato
VILLANOVA Alberto Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea Ha votato
ZORZATO Marino Ha votato
ZOTTIS Francesca Ha votato
AZZALIN Graziano
BALDIN Erika Ha votato
BARBISAN Fabiano Ha votato
BARBISAN Riccardo Ha votato
BARISON Massimiliano Ha votato
BARTELLE Patrizia Ha votato
BASSI Andrea Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTI Jacopo Ha votato
BORON Fabrizio Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo Enrico Ha votato
BRESCACIN Sonia Ha votato
BRUSCO Manuel Ha votato
CALZAVARA Francesco Ha votato
CASALI Stefano Ha votato
CIAMBETTI Roberto Ha votato
COLETTO Luca Ha votato
COLMAN Maurizio Ha votato
CONTE Maurizio Ha votato
DALLA LIBERA Pietro Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco Ha votato
FINCO Nicola Ignazio Ha votato
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco Ha votato
Seconda chiamata:
SALEMI Orietta
ZAIA Luca
AZZALIN Graziano
DONAZZAN Elena
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno.
PRESIDENTE
Grazie. Chiudiamo questa votazione, gli scrutatori lavoreranno, noi iniziamo già la votazione successiva, che è il punto n. 18.
PUNTO
18 |
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DESIGNAZIONE DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESU-ARDSU DI PADOVA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 113/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
PRESIDENTE
Finco, proposte?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Sì. La maggioranza propone il dottor Milani Matteo.
PRESIDENTE
Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
L'opposizione propone Cosimo Cacciavillani.
PRESIDENTE
Distribuiamo le schede.
Prego Consigliere Scarabel per l'appello nominale, a scrutinio segreto, della votazione.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
GIORGETTI Massimo Ha votato
GUADAGNINI Antonio Ha votato
GUARDA Cristina Ha votato
LANZARIN Manuela Ha votato
MARCATO Roberto Ha votato
MICHIELETTO Gabriele Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro Ha votato
MORETTI Alessandra Ha votato
NEGRO Giovanna Ha votato
PIGOZZO Bruno Ha votato
POSSAMAI Gianpiero Ha votato
RIZZOTTO Silvia Ha votato
RUZZANTE Piero Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano Ha votato
SCARABEL Simone Ha votato
SEMENZATO Alberto Ha votato
SINIGAGLIA Claudio Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano Ha votato
VILLANOVA Alberto Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea Ha votato
ZORZATO Marino Ha votato
ZOTTIS Francesca Ha votato
AZZALIN Graziano
BALDIN Erika Ha votato
BARBISAN Fabiano Ha votato
BARBISAN Riccardo Ha votato
BARISON Massimiliano Ha votato
BARTELLE Patrizia Ha votato
BASSI Andrea Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTI Jacopo Ha votato
BORON Fabrizio Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo Enrico Ha votato
BRESCACIN Sonia Ha votato
BRUSCO Manuel Ha votato
CALZAVARA Francesco Ha votato
CASALI Stefano Ha votato
CIAMBETTI Roberto Ha votato
COLETTO Luca Ha votato
COLMAN Maurizio Ha votato
CONTE Maurizio Ha votato
DALLA LIBERA Pietro Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco Ha votato
FINCO Nicola Ignazio Ha votato
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco Ha votato
Seconda chiamata
SALEMI Orietta
ZAIA Luca
AZZALIN Graziano
DONAZZAN Elena
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
PRESIDENTE
Grazie, abbiamo terminato la votazione anche sul punto n. 18.
Passiamo al punto n. 19.
PUNTO
19 |
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DESIGNAZIONE DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESU-ARDSU DI VENEZIA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 114/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
PRESIDENTE
Consigliere Finco, proposte?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
La maggioranza propone il dottor De Battisti Vittorio.
PRESIDENTE
Zottis, prego.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
L'opposizione propone Ronco Tobia.
PRESIDENTE
Prego Consigliere Scarabel per l'appello nominale della votazione.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
RIZZOTTO Silvia Ha votato
RUZZANTE Piero Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano Ha votato
SCARABEL Simone Ha votato
SEMENZATO Alberto Ha votato
SINIGAGLIA Claudio Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano Ha votato
VILLANOVA Alberto Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea Ha votato
ZORZATO Marino Ha votato
ZOTTIS Francesca Ha votato
AZZALIN Graziano
BALDIN Erika Ha votato
BARBISAN Fabiano Ha votato
BARBISAN Riccardo Ha votato
BARISON Massimiliano Ha votato
BARTELLE Patrizia Ha votato
BASSI Andrea Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTI Jacopo Ha votato
BORON Fabrizio
BOTTACIN Gianpaolo Enrico Ha votato
BRESCACIN Sonia Ha votato
BRUSCO Manuel Ha votato
CALZAVARA Francesco Ha votato
CASALI Stefano Ha votato
CIAMBETTI Roberto Ha votato
COLETTO Luca Ha votato
COLMAN Maurizio Ha votato
CONTE Maurizio Ha votato
DALLA LIBERA Pietro Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco Ha votato
FINCO Nicola Ignazio Ha votato
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco Ha votato
GIORGETTI Massimo Ha votato
GUADAGNINI Antonio Ha votato
GUARDA Cristina Ha votato
LANZARIN Manuela Ha votato
MARCATO Roberto Ha votato
MICHIELETTO Gabriele Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro Ha votato
MORETTI Alessandra Ha votato
NEGRO Giovanna Ha votato
PIGOZZO Bruno Ha votato
POSSAMAI Gianpiero Ha votato
Seconda chiamata
SALEMI Orietta
ZAIA Luca
AZZALIN Graziano
DONAZZAN Elena
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
BORON Fabrizio Ha votato
PRESIDENTE
Intanto vi do l'esito di votazione al punto 18 ODG della nomina dei due componenti del Consiglio di Amministrazione dell'ESU di Padova,: 44 presenti, 5 schede bianche, 1 scheda nulla, 26 voti a Matteo Milani e 12 a Cosimo Cacciavillani.
A causa di un'irregolarità di voto sul punto n. 17, dovremmo ripetere la votazione per quanto riguarda la nomina del componente effettivo del Collegio dei Revisori di Padova. Il voto è irregolare, dobbiamo ripeterlo, meglio.
Ripartiamo dal punto 17. Abbiamo le schede pronte? No.
Proseguiamo con il punto n. 20.
PUNTO
20 |
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DESIGNAZIONE DI DUE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ESU-ARDSU DI VERONA". APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 115/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
PRESIDENTE
Proposte, Consigliere Finco?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
La maggioranza propone Peripoli Stefano.
PRESIDENTE
Collega Zottis.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
L'opposizione propone Caneva Michele.
PRESIDENTE
Quindi le proposte sono Peripoli e Caneva.
Prego Consigliere Scarabel per l'appello nominale della votazione.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano
BALDIN Erika – Ha votato
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia – Ha votato
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo – Ha votato
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo Enrico – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel – Ha votato
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio – Ha votato
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina – Ha votato
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra – Ha votato
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano
VILLANOVA Alberto – Ha votato
Seconda chiamata
ZAIA Luca
AZZALIN Graziano
DONAZZAN Elena
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
SALEMI Orietta
VALDEGAMBERI Stefano
PRESIDENTE
Grazie. Terminata anche la votazione del punto n. 20.
PUNTO
21 |
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NOMINA DI UN COMPONENTE SUPPLENTE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DELL'ESU-ARDSU DI VERONA". (DELIBERAZIONE N. 116/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
PRESIDENTE
Do l'esito della votazione del punto n. 19 all'ODG: "Nomina di due componenti del CdA dell'ESU di Venezia": votanti 44, schede bianche 6, De Battisti Besi Vittorio 26 voti, Ronco Fabio 12 voti. Risultano eletti Ronco e De Battisti.
Iniziamo la distribuzione delle schede.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Proponiamo il dottor Galeotto Simone.
PRESIDENTE
Bene. Segretario Scarabel, prego, per l'appello nominale della votazione.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo – Ha votato
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo Enrico – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel – Ha votato
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio – Ha votato
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina – Ha votato
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra – Ha votato
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano
BALDIN Erika – Ha votato
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia – Ha votato
BASSI Andrea – Ha votato
Seconda chiamata
DONAZZAN Elena
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
SALEMI Orietta
VALDEGAMBERI Stefano
ZAIA Luca
AZZALIN Graziano
PRESIDENTE
Dò l'esito della votazione dell'ESU di Verona al punto n. 20 dell'ODG: votanti 43, schede bianche 6, Peripoli Stefano 23 voti, Caneva Michele 14. Vengono eletti Peripoli e Caneva.
PUNTO
22 |
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PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER IL PATRIMONIO CULTURALE DI ORIGINE VENETA NELL'ISTRIA E NELLA DALMAZIA PER L'ANNO 2018. LEGGE REGIONALE 7 APRILE 1994, n. 15 "INTERVENTI PER IL RECUPERO, LA CONSERVAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DI ORIGINE VENETA NELL'ISTRIA E NELLA DALMAZIA", ARTICOLO 7, COMMA 1. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 66) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 117/2018)
Relazione della Terza Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Luciano Sandonà.
"La legge regionale 7 aprile 1994, n. 15 "Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia" disciplina l'azione regionale rivolta alla promozione e alla realizzazione di iniziative finalizzate al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia.
L'articolo 6 della L.R. n. 15/1994 prevede che il Comitato permanente per la valorizzazione del patrimonio culturale veneto nell'Istria e nella Dalmazia (istituito ai sensi dell'articolo 5 della medesima legge) proponga alla Giunta regionale le iniziative da inserire nel programma annuale degli interventi da realizzare.
Per il sostegno delle iniziative e degli interventi da inserire nel Programma 2018, con la Legge regionale 29 dicembre 2017, n. 47 "Bilancio regionale di previsione 2018-2020", cui è stata data attuazione con deliberazione della Giunta regionale n. 10 del 05.01.2018 "Approvazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione 2018-2020" e con Decreto del Segretario Generale della Programmazione n. 1 in data 11.01.2018, sono state previste le seguenti risorse le seguenti risorse:
- Euro 200.000,00 al capitolo 100769 "Iniziative culturali per la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia - Trasferimenti correnti (L.R. 07/04/1994, n. 15)";
- Euro 100.000,00 al capitolo 70020 "Interventi regionali per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia".
Il Comitato permanente, nella riunione tenutasi a Venezia il giorno 24 aprile 2018, ha formulato la proposta di Programma di interventi per l'attuazione della L.R. n. 15/1994 relativamente all'anno 2018, prevedendo il riparto di somme previste dal Bilancio regionale 2018-2020 per complessivi Euro 288.156,00 con la seguente articolazione:
- Euro 188.156,00 per progetti di studio, ricerca, pubblicazione di libri, corsi di lingua italiana, ecc. (capitolo 100769);
- Euro 100.000,00 per progetti volti al restauro e ripristino di beni culturali di origine veneta presenti in quelle aree (capitolo 70020).
Pertanto si rende ora necessario approvare il Programma degli interventi per il patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia per l'armo 2018 in quanto rispondente alle finalità indicate dalla L.R. n. 15/1994 , come da Allegati A, B, B1, C, C1, D, D1, E ed E1 parti integranti e sostanziali del presente provvedimento.
La Terza Commissione, nella seduta del 4 luglio 2018, ha approvato all'unanimità il Programma degli interventi per il patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia per l'anno 2018 senza modifiche al testo.
Hanno votato i rappresentanti dei gruppi: Liga Veneta-Lega Nord Padania (FINCO con delega POSSAMAl, COLMAN), Zaia Presidente (GEROLIMETTO, SANDONÀ), Fratelli d'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale (BERLATO, BARISON), Partito Democratico (ZOTTIS con delega AZZALIN), Alessandra Moretti Presidente (FERRARI), Veneto Civico (DALLA LIBERA)".
PRESIDENTE
Relatore Sandonà, prego.
Luciano SANDONà (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Si tratta di approvare la proposta di deliberazione amministrativa n. 66, relativa al programma degli interventi per il patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia per l'anno 2018.
La
legge regionale 7 aprile 1994, n. 15 , disciplina l'azione regionale rivolta alla promozione e alla realizzazione di iniziative finalizzate al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta dell'Istria e della Dalmazia.
Per questi interventi quest'anno sono previste le seguenti risorse: 200.000 euro nel capito delle iniziative culturali per la promozione e valorizzazione del patrimonio culturale di origine venete nell'Istria e nella Dalmazia e 100.000 euro per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta dell'Istria e della Dalmazia, per cui sono due differenti capitoli per un totale di euro 300.000. Grazie .
PRESIDENTE
Grazie a lei. È una proposta di deliberazione amministrativa.
Collega Sinigaglia, prego.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Solo per chiedere, vista anche l'attivazione della Sesta Commissione, un intervento su quanto viene proposto e realizzato con questa legge, è una legge del 1994, se non mi sbaglio, che è stata regolarmente finanziata e regolarmente viene approvata all'unanimità.
Nel 2018 il procedimento prevede lo stanziamento di 188.000 euro per alcune tipologie di intervento, ricerche, pubblicazioni di studi, comunità di italiani, forniture di arredi, attrezzature e sussidi scolastici, diffusione e formazione, e poi prevede alcune iniziative di restauro per 100.000 euro, per un totale di 288.156, perché, rispetto ai 300.000 che sono stati citati da Sandonà, ci sono state alcune ammissioni e alcune non ammissioni, quindi l'importo è leggermente modificato.
Sarebbe importante, a mio giudizio, fare un po' il punto della situazione, magari anche con una mezza giornata in cui viene descritto negli ultimi tre anni quello che è stato realizzato e quello che non è stato realizzato, magari anche una visita per capire cosa viene costantemente realizzato, perché è un impegno del Consiglio regionale costante nel tempo e anche importante, per cui una forma di condivisione di quanto realizzato in questi anni penso che sia importante da realizzare, in modo che il Consiglio sia consapevole.
Noi vediamo chiaramente nell'istruttoria della Commissione i titoli delle voci alle quali diamo i finanziamenti, però fare il punto della situazione magari una volta ogni tre anni e capire come è andato avanti il percorso di contributi di sostegno a queste attività, vista l'attivazione della Sesta Commissione, penso sia opportuno farlo, quindi chiedo al Consiglio di farsene carico nei prossimi mesi, o una visita oppure una mezza giornata, qualche ore di slide in modo da capire bene. Va benissimo anche in loco. Il consigliere Presidente Finco propone di andare in loco, va benissimo. Era per condividere quanto fatto.
PRESIDENTE
Grazie. Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Queste proposte, che prevedono un investimento non indifferente perché si tratta, come ricordava il Relatore, di circa 300.000 euro che ogni anno elargiamo a Comuni che sono quasi tutti collocati... perché non tutte le iniziative sono collocate fuori dai confini nazionali, ma tre quarti delle iniziative sono collocate all'interno di territori dell'area dell'Istria e della Dalmazia.
Di per sé non ci sarebbe nulla di male, perché noi andiamo ad intervenire rispetto a beni monumentali che appartengono alla storia della Serenissima, interveniamo su questi beni. Faccio notare che quando dei beni di altri Paesi sono collocati all'interno del nostro territorio nazionale ce ne occupiamo noi, siamo noi a pagare le risorse per quei beni monumentali, però, va bene, è evidente che stiamo tutelando un patrimonio che appartiene alla nostra storia, alla nostra cultura, appartiene, in qualche modo, al nostro territorio; quindi io non contesto assolutamente il senso, il significato di quella legge, anzi credo che sia tra tutte le cose che sono state fatte una norma che ha un senso, ha un suo significato.
Mi ha molto sorpreso la notizia pubblicata in questi giorni, che rispetto a quella iniziativa di legge, relativa ai Comuni onorari del Veneto, alla data di scadenza nessun Comune abbia presentato richiesta, tanto che si è dovuto prorogare e prolungare la data di scadenza, per trovare qualche Comune che potesse essere onorario del Veneto. Trovo che una parte dei Comuni, ai quali elargiamo risorse non indifferenti, perché rapportate rispetto alla realtà della Croazia sono contributi interessanti, molti Comuni del Veneto vorrebbero avere questi contributi e non ce li hanno, penso che almeno un minimo di riconoscenza nei confronti del Veneto avrebbero potuto e dovuto anche dimostrarla.
Qui si mescolano cose molto diverse tra loro: andiamo a finanziare scuole, andiamo a finanziare corsi di lingua italiana o corsi di dialetto Veneto, che non è il nostro dialetto veneto, è il dialetto veneto parlato in Istria, quindi è un dialetto che risale a qualche secolo fa, si pensa ad iniziative che finanziano musei, si va a recuperare un progetto, io non lo conosco, però ho letto le schede, penso a quello del Castello di Grisignana che era stato cancellato, era un finanziamento del 2014 concesso, - un contributo anche abbastanza importante, 46.800 euro - che era stato revocato per mancata presentazione della documentazione attestante l'avvio dell'attività. Dopo quattro anni, si rifinanzia.
Io la trovo una cosa un po' disdicevole. Se uno riceve un finanziamento e non riesce a presentare la documentazione, credo ci siano mille altre cose che possono essere finanziate. Adesso non conosco lo specifico; vale un po' per tutti questi progetti, ce ne sono alcuni che sono ineccepibili, penso al progetto del professore Claudio Povolo, dell'Università di Venezia, relative alle origini del trasporto marittimo in Adriatico, i carigadori dell'età veneziana, pubblicazione di un volume, ineccepibile, è una cosa che ci fa onore, fa onore a questo Consiglio, fa onore alla Regione Veneto e rappresentano elementi di qualità. Ho visto progetti dell'Università di Padova, ho visto progetti anche di alcune Università della Croazia o dell'Istria sui quali non c'è assolutamente nulla da eccepire.
Su altri, sono un po' più stiracchiati: penso alla questione delle fiere, dove si distribuiscono i prodotti veneti dell'agricoltura, mi sembra che c'entrino un po' poco rispetto alla storia della Serenissima, sono pochi quelli che hanno questa caratteristica, appaiono più quasi fiere, penso a quella di Ceggia che è stata finanziata, penso al Comune stesso di Padova e dell'area dei Colli Euganei che vendono prodotti dell'agricoltura veneta tipica in una festa che viene fatta non so bene dove, nelle zone istriane, mi sembrano cose meno pregnanti rispetto al recupero di beni monumentali, di beni culturali, la messa in sicurezza di leoni di Venezia che si trovano un po' ovunque nella zona istriana e nella zona della Croazia.
Fatta la tara di tutto quello che c'è qui dentro, sicuramente non può essere, da parte mia, un giudizio negativo, non voterei mai contro a progetti che sono assolutamente condivisibili, ma non conoscendo nel dettaglio tutte le proposte che sono sottoposte alla nostra attenzione, e pregherei la prossima volta di essere un po' più precisi nella documentazione allegata al provvedimento, mi asterrò dal voto nel giudizio su questo provvedimento.
Rimango rammaricato dal fatto che nessuno di questi Comuni abbia sentito l'obbligo di dire "grazie, Veneto, per questo finanziamento", non indifferente. Se adesso dicessimo ai Comuni del Veneto che c'è un bando per un finanziamento per piccoli Comuni magari di 300.000 euro, farebbero la corsa, molti Comuni a partecipare a questo bando e che non si sia ritenuto di ringraziare il Veneto, con zero iscrizioni ai Comuni onorari, oltretutto anche lì prevedevamo un piccolo finanziamento, se non ricordo male, di 10.000 euro, una cosa abbastanza irrisoria, mi sarei aspettato che almeno una parte di questi Comuni riconoscesse alla Regione Veneto lo sforzo economico che facciamo nel tenere alta la bandiera della storia della nostra Regione, del nostro territorio, della Serenissima, che andava ben oltre la nostra Regione. Quando si mantiene in vita la storia, senza crearne ad hoc e ad arte, ma mantenendola così, com'è e come è stata io credo si faccia sempre un'opera meritoria e credo che questo sia anche uno dei tanti compiti che la politica dovrebbe salvaguardare.
Considerate il mio voto di astensione come un voto importante nel giudizio rispetto a questo provvedimento.
PRESIDENTE
Consigliera Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente. Io invece non ho nessun dubbio nel votare no a questa PDA e adesso vi spiego anche il motivo.
Sono 300.000 euro, è stato detto, di fondi regionali che vanno a finanziare progetti culturali, a dire il vero dubbiosi da parte mia, al di là del territorio veneto, oltremare, quindi, a mio modo di vedere, queste risorse sarebbero meglio adoperabili nel territorio veneto perché sappiamo che abbiamo tantissimi problemi anche qua.
Per rafforzare questa mia tesi vi leggo soltanto uno dei tanti progetti che ho sfogliato all'interno di questa delibera, che sicuramente vi farà, quantomeno, sorridere, perché si tratta di finanziare dei laboratori di gusto veneto dalmata per un percorso di otto incontri, suddivisi per gruppi di persone, in tre fasi; in questi incontri si andranno a fare delle ricerche storiche sulle ricette, a fare preparazione di ricette e addirittura ad assaggiare con una guida per scoprire gli ingredienti e i sapori, questo per un totale di 9.500 euro.
Allora è vero che sono cifre contenute, perché non sono neanche 10.000 euro, però tante cifre contenute fanno la cifra che abbiamo detto (300.000 euro) e con il dubbio su quello che è il vero progetto culturale.
Quindi tutto questo ci fa propendere per un netto no, non può essere assolutamente un giudizio favorevole. Chiaramente riconosciamo sì l'importanza di mantenere vive la tradizione e la cultura veneta anche nelle altre Regioni, però riteniamo che un contributo di questo genere sia decisamente eccessivo e magari, appunto, preferirei aver visto e letto progetti di alto spessore e non certamente le degustazioni, gli assaggi, c'era un'altra fiera del vino, mi sembrano veramente cose di cui possiamo fare a meno e che magari le singole associazioni, Comitati e quant'altro possono autofinanziarsi con i propri mezzi e le proprie risorse a disposizione.
Tutto questo per dire che poi nella nostra Regione ci sarebbero tantissime altre cose da finanziare con i fondi per la cultura e questo non viene fatto.
PRESIDENTE
Collega, lei conosceva bene Luigi Tomaz, qualche opera provi a recuperarla.
Bartelle, prego.
Patrizia BARTELLE (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Io me li sono sfogliati un po' tutti questi progetti che avete presentato in Terza Commissione, non è la mia Commissione, non avevo niente da fare stamattina e mi son guardato per benino le carte, sono andata a leggermi anche la legge sulla quale si basa questo.
Le cose che più mi hanno colpito sono i finanziamenti, cioè i soldi che andiamo a mettere all'estero per far studiare gli stranieri la lingua italiana; il progetto prevede la seguente attività: il corso di lingua conforme al quadro comune europeo di riferimento per le lingue A1, A2, per le varie categorie di lingue che sono riconosciuti a livello europeo e perciò danno il livello di conoscenza della lingua che si può spendere negli altri Paesi Europei.
Diamo un contributo mi sembra di 12.000 euro, cioè io rimango basita da parte delle scelte che sta facendo questa Regione che a volte, scusatemi, colleghi, sembrano azioni un po' schizofreniche. Abbiamo approvato leggi con le quali andavamo a incentivare nel Veneto la conoscenza ed andavamo a imporre la conoscenza della lingua madre del Veneto, in Veneto, a tutti i residenti in Regione e andiamo a finanziare i corsi di lingua straniera italiano in un Paese Europeo, che non è un terzo mondo che ha bisogno degli aiuti dell'Italia.
Quindi ragioniamo su quello che stiamo facendo, perché questi soldi qua se li avessimo trattenuti all'interno della Nazione, non so se dire veneta o italiana, a questo punto sono un po' in confusione anch'io, cioè avremmo potuto darli alle scuole e aumentare le offerte scolastiche per lo studio delle lingue straniere che forse ci servono un po' di più, un po' di inglese o qualcos'altro, per affrontare le sfide che ci aspettano in questi tempi. Questo è uno.
L'altro discorso l'ha ben spiegato la collega, andiamo a fare questa sintesi, andiamo a studiare la storia culinaria locale, andiamo a importare le nostre ricette, andiamo a insegnare anche persone portate dall'Italia là e andiamo a insegnare una cultura e culinaria che non è la loro, quindi andiamo a fare così una gita, per fare altro.
Non c'è solo un progetto, che è il progetto numero 19, andiamo a insegnare e a finanziare la lingua italiana, non dialetto, lingua italiana, in Croazia, abbiamo anche la posizione numero 15, quindi il progetto 22, che prevede la realizzazione di corsi di lingua italiana e di un corso sul dialetto veneto, già qua bene, son contenta, siete ritornati un po' a quello che era lo spirito vostro che vi informa.
Al di là di questo, ho guardato un po' anche la lista, sulle prime pagine c'è la lista completa ve la potete anche andare a guardare voi. Finanziamo tantissimi progetti di ricerca, qui in Italia, non solo in Veneto, non solo diamo dei soldi a delle Università perché finiscono degli studi che hanno già iniziato negli anni passati ma andiamo a dare soldi a delle Associazioni, a delle Fondazioni che si trovano in altre Regioni italiane, e precisamente a Trieste, diamo dei soldi a delle Fondazioni, alla Società Filarmonica di Sant'Apollinare, ma poi andiamo a dare anche dei soldi per mantenere viva la tradizione del Carnevale di Ceggia, non ci facciamo mancare nulla; cioè io son basita.
Diamo soldi anche per una scuola, per una scuola che consta ben di 57 alunni, dalla prima elementare alla terza media che, poveri loro, non è che non hanno gli strumenti per studiare, studiano utilizzando gli strumenti di un'altra scuola lì vicino, quindi noi andiamo a dare i soldi perché si comprino i tablet, perché diamo la lavagna LIM e diamo la possibilità di fare sport.
Io vorrei chiedervi, veramente guardandovi negli occhi, ma voi non conoscete le realtà delle scuole che abbiamo nei nostri territori?
Io finisco così, con questa domanda.
PRESIDENTE
Penso che la proposta del consigliere Sinigaglia sia quanto mai attuale per evangelizzare.
Ass.ra Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Solo per rispondere a una osservazione che ha fatto il consigliere Ruzzante rispetto all'iniziativa, quella dei Comuni onorari.
È stata proprio la scorsa settimana fatta una proroga fino al 15 di ottobre, proprio perché siamo consapevoli che probabilmente non è stata fatta dovuta pubblicità e quindi non si sa di questa iniziativa, però vorrei anche sottolineare che ci sono al vaglio, però sono in istruttoria due richieste, quindi sono pervenute due richieste, posso anche dirle, sono quelle di Arborea e Nuova Venezia in Brasile, però sono al vaglio dell'istruttoria.
Con la proroga ci auguriamo che, con l'aiuto anche delle associazioni, l'iniziativa venga conosciuta e, quindi, arrivano più adesioni in modo da poi poter scegliere tra più Comuni che hanno aderito e quindi si sono iscritti all'Albo.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi. Metto in votazione la PDA n.
66.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Proclamo anche le due votazioni che erano rimaste appunto in sospeso per lo scrutinio, rispettivamente punti 21 e 18 dell'ODG.
ESU di Verona "Nomina componente supplente Collegio Revisori dei Conti": 43 votanti, 17 schede bianche, Galeotto Simone viene eletto con 26 voti.
ESU di Padova "Nomina di due componenti del CdA": 44 votanti, 5 schede bianche, 1 scheda nulla, 26 voti Milani Matteo, 12 Cacciavillani Cosimo. Quindi vengono eletti Milani e Cacciavillani.
Sinigaglia, sull'ordine lavori.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Solo per esprimere il voto. Nella votazione precedente ho votato a favore, non è venuto fuori...
PRESIDENTE
Fatta in immediatezza. Va bene.
Adesso procediamo per ripetere il punto n. 17
PUNTO
17 |
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NOMINA DI UN COMPONENTE EFFETTIVO DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI DELL'ESU-ARDSU DI PADOVA". (DELIBERAZIONE N. 118/2018)
"Nomina di un componente effettivo del Collegio Revisori dei conti dell'ESU di Padova".
Distribuzione delle schede. Finco ripete il nome di Chinellato, immagino.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Il candidato proposto è Chinellato Carlo.
PRESIDENTE
Segretario Scarabel per l'appello nominale della votazione, prego.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio – Ha votato
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina – Ha votato
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra – Ha votato
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano
BALDIN Erika – Ha votato
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia – Ha votato
BASSI Andrea
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo – Ha votato
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo Enrico – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel – Ha votato
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
Seconda chiamata
DONAZZAN Elena
FORCOLIN Gianluca
FRACASSO Stefano
GEROLIMETTO Nazzareno
SALEMI Orietta
SEMENZATO – Ha Votato
VALDEGAMBERI Stefano
ZAIA Luca
AZZALIN Graziano
BASSI Andrea
CASALI Stefano
PRESIDENTE
Bene. Speriamo sia la volta buona per il punto n. 17.
Proseguiamo con l'ordine del giorno, prego un attimo di attenzione.
PUNTO
23 |
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VARIANTE AL PIANO AMBIENTALE DEL PARCO NATURALE REGIONALE DELLE DOLOMITI D'AMPEZZO. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 72) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 119/2018)
Relazione della Seconda Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Francesco Calzavara.
"Con deliberazione del Consiglio regionale del Veneto n. 15 del 24 febbraio 1999, è stato approvato, ai sensi del titolo 11 artt. 3-7 della L.R. 21 del 22 marzo 1990 (legge istitutiva del Parco), il Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d'Ampezzo.
Le Varianti al Piano Ambientale del Parco sono disciplinate dall'art. 7 della L.R. n. 21/1990 e dalle Norme di Attuazione del Piano Ambientale. In particolare, il citato art. 7, rubricato "Varianti al piano Ambientale" prevede quanto segue: "1. Le varianti al piano ambientale sono soggette alla stessa procedura del piano e hanno la stessa efficacia. 2. Le varianti al piano ambientale devono in ogni caso essere basate su una verifica complessiva dell'attuazione del piano e dell'assetto dell'area del parco. Esse sono costituite da tutti gli elementi di cui all'art. 4 e contengono in ogni caso un aggiornamento delle analisi di cui alla lettera a) dello stesso articolo 3. Le varianti parziali che non incidono sui criteri informatori e sulle caratteristiche essenziali del piano ambientale e non modificano i contenuti di cui al comma 2 dell'art. 3, sono approvate dalla Giunta regionale, sentita la Commissione tecnica regionale competente".
Con nota del 23/09/2014, acquisita agli atti con prot. n. 404638 del 29/09/2014, l'Ente Parco ha trasmesso alla Regione del Veneto copia degli atti e degli elaborati relativi ad una variante al Piano Ambientale del Parco riguardante:
1. Ampliamento volumetrico di Malga Ra Stua;
2. Realizzazione di un sentiero naturalistico alle sorgenti e laghi di Rufieldo;
3. Realizzazione pista ciclabile sulla vecchia strada delle Dolomiti (Ra Nona — Bai de Dones);
4. Spostamento del Cason dei Casonate in Val Padeon;
5. Inserimento in elenco della ferrata degli alpini Col dei Bos;
6. Modifica del perimetro del Parco per inserimento del punto informazioni in località Ponte Felizon e per includere la Val Padeon e la Val Granda.
Tra questi, solo il punto 6) riguarda variazioni perimetrali, mentre gli altri sono di natura puntiforme e si riferiscono essenzialmente a variazioni degli elenchi dei fabbricati e dei percorsi.
La modifica del perimetro del Parco, con l'inserimento del punto informazioni in località Ponte Felizon (ha 1,15, consente di includere nel Parco un'area già utilizzata come punto di accesso principale alla Val di Fanes. L'inclusione della Val Padeon e della Val Granda (con estensione di 320 ha) permette di ottenere una tutela omogenea dell'intera valle.
Gli Organismi deputati delle Regole d'Ampezzo, gestore del Parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo, hanno formulato i pronunciamenti di competenza in ordine agli oggetti di variante, così come il Comitato Tecnico Scientifico del Parco.
Successivamente, a seguito di specifiche richieste di parere e di una prolungata attività tecnico amministrativa, il Comune di Cortina d'Ampezzo ha trasmesso copia della Deliberazione del Commissario Straordinario n. 20 del 06/12/2016 recante: Parere favorevole alla modifica in ampliamento del perimetro del Parco con riguardo alla proposta denominata "Strada Valgranda; parere favorevole per le varianti Cason dei Casonate, Ruderi del Brite de Padeon, Ampliamento del Brite de Ra Stua, realizzazione sentiero naturalistico "Sorgenti e Laghi di Rufiedo", realizzazione ciclabile/sentiero in loc. Ra Nona — Bai de Dones, ferrata Col dei Bos, Sentiero di Valgranda.
Il parere del Commissario era, al contrario, non favorevole all'ampliamento denominato "Ponte Felizon" per una superficie di ettari 1,5 in quanto la pianificazione di tale area sarebbe strategica anche nella prospettiva di riattivazione dell'aviosuperficie in previsione dei Mondiali di Sci Cortina 2021. Parimenti, il parere era non favorevole per le varianti Cason dei Cazadore (località Val di Padeon), Ufficio Informazioni del Parco (località Ponte Felizon), Sentiero Val Pomagagnon, Sentiero Zumeles - crosa dei Zestelis.
Le Regole d'Ampezzo, come si è detto soggetto gestore del Parco, hanno, quindi, trasmesso, al Comune di Cortina d'Ampezzo, alla Regione del Veneto e alla Soprintendenza BB.AA., alcune osservazioni in merito ai contenuti espressi dal Commissario Straordinario, confermando le proposte di variante presentate ed evidenziando la valenza naturalistica, paesaggistica ed ambientale della Val Padeon, ribadendo, conseguentemente, la necessità di confermare la confinazione del Parco proposta.
Ha successivamente presentato osservazioni anche la Riserva Alpina di Caccia, alla quale le Regole d'Ampezzo hanno risposto, inviando il "Regolamento per la disciplina del trasporto di armi ed esplosivi all'interno del parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo". La Riserva Alpina di Caccia manifestava, infatti, preoccupazioni, in merito al trasporto di animali abbattuti e per il transito con armi, in conseguenza della proposta di ampliamento.
Successivamente alla adozione della Variante al Piano Ambientale, da parte della Giunta regionale, intervenuta con deliberazione n. 53 del 19/01/2018, sono state formulate alcune osservazioni anche da parte di Faloria S.p.a., con particolare riguardo ad una problematica relativa ad un'area attigua alla Val Padeon. Su tali osservazioni, la competente struttura regionale (Struttura di progetto Strategia regionale della Biodiversità e dei Parchi) ha puntualmente controdedotto.
La Seconda Commissione consiliare, al termine dell'istruttoria sul provvedimento, ha espresso all'unanimità (presenti e rappresentati il presidente Calzavara — con delega del consigliere Rizzotto - ed il consigliere Michieletto del Gruppo consiliare Zaia Presidente, i consiglieri Gidoni e Montagnoli del Gruppo consiliare Liga Veneta-Lega Nord, i consiglieri Fracasso e Zanoni del Gruppo consiliare Partito Democratico ed il consigliere Ruzzante del Gruppo consiliare Misto — Liberi e Uguali) parere favorevole alla sua approvazione".
PRESIDENTE
Relatore il collega Calzavara, prego.
Francesco CALZAVARA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
La proposta di deliberazione amministrativa numero 72 riguarda una variante al Piano Ambientale del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d'Ampezzo.
È una proposta che è stata approvata con voto unanime in seconda Commissione e sulla base di una proposta fatta dalle regole d'Ampezzo che sono i gestori di questo Parco mira a migliorare sia l'offerta turistica che l'offerta agro-silvo-pastorale di quel Parco.
La proposta si concretizza con l'ampliamento volumetrico di Malga Ra Stua, con la realizzazione di un sentiero naturalistico alle sorgenti del lago Rufiedo, con la realizzazione della pista ciclabile sulla vecchia strada delle Dolomiti, con lo spostamento del Cason dei Casonate in Val Padeon, con l'inserimento in elenco della ferrata degli alpini Col dei Bos e con la modifica del perimetro del Parco per l'inserimento del punto informazioni in località Ponte Felizon e per includere la Val Padeon e la Valgranda; in particolar modo l'ultimo punto, che dal punto di vista quantitativo è quello forse più qualificativo e qualificante di questa proposta, porta il Parco dagli attuali 11.419 ettari, a 11.740 ettari con un incremento di 320 ettari del Parco.
Come dicevo tutta la proposta è stata approvata dalla Commissione, con voto unanime, quindi la rimettiamo ai voleri di questo Consiglio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, a lei.
Collega Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
È sicuramente una proposta di deliberazione amministrativa che accogliamo con molto favore. Abbiamo votato, come ha ricordato il Relatore, a favore perché si tratta di ampliare un'area a Parco, come quello delle Dolomiti d'Ampezzo, Parco che tra l'altro abbiamo avuto modo di visitare in sopralluogo con il Presidente Possamai della Quarta Commissione, dove abbiamo avuto modo di conoscere da vicino il Presidente e il Direttore e abbiamo avuto modo anche di vedere alcuni dei siti più interessanti.
È una procedura, era giusto ricordare, che è partita diversi anni fa, è partita nel 2014 e ha avuto un lungo iter.
È da accogliere, sicuramente, con favore perché parliamo in particolare, a parte alcuni piccoli dettagli che riguardano il Piano Ambientale, la parte secondo me che è meritevole di maggiore attenzione è quella dell'ampliamento dell'area a Parco naturale.
In quest'Aula abbiamo dibattuto spesso sui Parchi, abbiamo approvato anche norme tese a dare la possibilità, ahimè, ahinoi, di diminuire le superfici a Parco, mi riferisco al Parco del collega Euganei e al Parco della Lessinia, in questo caso, invece, andiamo ad approvare una proposta di deliberazione amministrativa che arriva dal territorio, un territorio che evidentemente è ben consapevole di come, invece, i Parchi siano una opportunità, tant'è vero che qui si parla di ampliamento, un ampliamento cospicuo, si parla di 320 ettari come ricordava prima il collega Calzavara, quindi sicuramente di un provvedimento che ci rende orgogliosi perché tutelare a Parco un'area naturale è dare la possibilità alle future generazioni di poterla godere come l'abbiamo goduta noi adesso e quindi tramandare alle future generazioni un patrimonio ambientale naturale come questo molto, molto importante.
Quindi è, sicuramente, un atto importante, che ha visto l'unanimità, che arriva dal territorio e che ci vede naturalmente favorevoli.
Auspichiamo che in futuro arrivino altri atti come questi.
PRESIDENTE
Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Come già ho avuto modo di esprimermi in Commissione Ambiente, anche in Aula confermo il mio voto favorevole.
Sicuramente l'elemento determinante in questo voto favorevole è l'ampliamento del Parco: 320 ettari non sono pochi, il fatto che il Comune di Cortina fosse contrario mi fa esprimere ancora con più certezza e più forza il mio voto a favore di questo ampliamento.
Mi sembra che anche gli altri progetti, la realizzazione della pista ciclabile nella vecchia strada delle Dolomiti, la realizzazione di un sentiero naturalistico alle sorgenti e ai laghi di Ruffieldo, l'inserimento della ferrata degli alpini Col dei Bos all'interno dell'elenco delle ferrate, ma tutto sommato anche l'ampliamento volumetrico di Malga Ra Stua, che viene effettuato sottoterra e quindi non rappresenta un elemento di impatto dal punto di vista ambientale, rappresentano tutti elementi sicuramente positivi.
Quindi voterò molto volentieri a favore di questa proposta, ma anche io condivido la riflessione e il ragionamento che ha fatto il collega Zanoni: noi dovremmo investire molto sulle aree a parco e questo è il modo giusto nel quale investire, realizzando piste ciclabili, realizzando percorsi attrezzati, sentieri naturalistici, inserendo nell'elenco delle ferrate alcuni nuovi sentieri ferrati, e soprattutto ampliando le aree in qualche modo protette.
Sono elementi sicuramente che vanno nella direzione da noi auspicata e quindi in qualche modo la riteniamo anche una vittoria culturale nei confronti di chi invece pensa solo a ridurre le aree parco che pensa che rappresentino una palla al piede.
Io credo che vada fatto il giusto investimento in questa situazione, quindi voterò volentieri a favore.
PRESIDENTE
Grazie. Collega Berlato, prego.
Sergio Antonio BERLATO (Fratelli d'Italia – Movimento per la cultura rurale)
Noi, come Fratelli d'Italia, voteremo a favore di questo provvedimento, non per le ragioni che sono state enunciate dal collega Ruzzante o dal collega Zanoni: più di qualche collega della maggioranza ha detto che se Zanoni e compagnia votano a favore, vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa. Però, al di là di questa battuta, ritengo che, se le comunità locali e chi vive in questi territori chiede un aggiustamento e anche un allargamento dell'area protetta, questa richiesta debba essere sicuramente assecondata; cosa diversa è quando si vogliono imporre delle aree protette senza tenere in considerazione il parere di chi in queste aree vive, lavora, produce e deve poi subire le conseguenze di alcuni vincoli che vengono imposti e che impediscono la permanenza o l'esercizio di attività storicamente esercitate in quei luoghi.
Quindi noi votiamo a favore in questo caso della proposta che viene sottoposta all'attenzione del Consiglio, unicamente perché non abbiamo ricevuto - come mi viene confermato anche dal Presidente della Commissione - da parte del territorio alcuna obiezione, anzi condivisione per quanto riguarda questo tipo di proposta ed è per quello che noi voteremo a favore come Fratelli d'Italia, cosa che non faremo per altre situazioni in cui, come è stato ricordato anche per quanto riguarda il Parco della Lessinia o il Parco dei Colli Euganei, una partita che non è chiusa: noi abbiamo proposto di sentire il territorio e di sentire cosa ne pensano i cittadini di eventuali aggiustamenti, anche con la riclassificazione delle aree incluse attualmente nei parchi, in particolar modo in quello della Lessinia e in quello dei Colli Euganei.
Noi riteniamo che debba essere ascoltato il territorio e sappiamo che, sia per quanto riguarda il Parco della Lessinia che per quanto riguarda il Parco dei Colli Euganei ci sono state richieste di riclassificazione delle aree a parco, queste richieste non possono essere ignorate e ci auguriamo che quanto prima la Giunta possa portare quella rimodulazione o riclassificazione delle aree così come ci è stato richiesto dal territorio, dai Sindaci e dalle categorie economiche e sociali che in questi territori vivono.
Ecco, se la questione viene affrontata in questi modi, ascoltando il territorio, noi continueremo a dare risposte concrete a chi in questi territori vive.
Troppo spesso i parchi e le aree protette vengono imposti con i relativi vincoli, legati alla 394/91 che è la legge quadro sulle aree protette, senza sentire il parere delle popolazioni residenti. Qualcuno vuol sempre fare i parchi però in casa degli altri, vuole sempre mettere vincoli però in casa degli altri, mai in casa sua, magari perché casa sua l'ha distrutta, l'ha avvelenata, l'ha cementificata e vuole magari lavarsi la coscienza creando parchi a casa degli altri, per poi magari andare una settimana all'anno a fare un giretto in fuoristrada oppure in camper, poi lasciando ai cittadini che vivono in quelle aree l'onere di sopportarne i vincoli e i divieti per tutto il tempo dell'anno.
Ecco, questa è la nostra posizione che vogliamo ribadire con determinata fermezza.
PRESIDENTE
Consigliere Sinigaglia, prego.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Penso che l'intervento del Consigliere Berlato meriti qualche precisazione, perché anche dalla relazione di questo provvedimento che penso che adesso voteremo all'unanimità emerge che c'è stata una discussione da parte di alcuni soggetti presenti nel territorio; addirittura il Commissario straordinario era contrario all'ampliamento di alcuni pezzi di questo provvedimento e ci sono stati anche dei rilievi ai quali la Giunta ha controdedotto.
Detto questo, vuol dire che con il territorio c'è stato un rapporto dialettico e non capisco perché in alcuni Parchi della nostra Regione, invece di avere un rapporto di promozione e di valorizzazione, si insista sempre e continuamente sul percorso dei vincoli.
Se si è contrari a determinati Parchi della nostra Regione, la questione dei vincoli può essere esaltata, amplificata, enfatizzata oppure si può dire che andiamo a promuovere la bontà del parco e, con una programmazione attenta, tutto ciò che valorizza un tesoro importante come il Parco dei Colli e il Parco della Lessinia.
Io veramente rimango stupito di fronte a questa posizione contraria alla valorizzazione del Parco dei Colli e del Parco della Lessinia e, se si parla solo di vincoli è una cosa, ma un conto è parlare di vincoli e un conto è parlare di programmazione della Regione che non è avvenuta neppure nell'ultima proposta di legge che è passata sulla gestione dei Parchi e si evita appunto di promuovere, valorizzare, programmare, incentivare.
Allora, fermiamoci sui vincoli, faremo tutta una tipologia di vincolo per cui chiuderemo il Parco, ma questa è un'altra visione; noi siamo, invece, per una visione opposta che vuole promuovere, valorizzare, incentivare e far vivere bene i cittadini e le attività lavorative che sono all'interno del Parco: questa è la nostra linea.
Noto che, invece, Fratelli d'Italia ne ha un'altra completamente opposta, che porterà però alla chiusura dei Parchi.
PRESIDENTE
Assessore Corazzari, prego.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
Rispetto alle sollecitazioni che mi sono pervenute dal consigliere Berlato, vorrei rassicurarlo sul fatto che sono state assunte le indicazioni del territorio così come avevamo previsto nella norma di legge e da queste sono state appunto prese quelle indicazioni che vanno a rideterminare alcuni ambiti del Parco con la riclassificazione da area parco ad area contigua.
Pertanto sarà mia cura nel più breve tempo possibile – gli Uffici stanno lavorando su questo – portare le relative delibere, le quali arriveranno poi al Consiglio regionale con le determinazioni conseguenti alle indicazioni del territorio.
Abbiamo voluto appunto essere assolutamente rigorosi nel seguire le indicazioni degli amministratori locali del territorio che, con degli atti formali, ci hanno indicato quelle che sono le osservazioni al perimetro esistente: io penso che questo sia un metodo che da un lato non mortifica l'istituzione del Parco, ma altrettanto dà la giusta dignità alle comunità locali, che penso siano state anche valorizzate nella recente legge sulla governance dei Parchi che ha visto quindi una maggiore condivisione nella gestione dei Parchi a soggetti che prima ne erano completamente avulsi o estromessi.
Penso che questo sia un approccio che potrà rafforzare i nostri Parchi per il futuro, individuandoli solamente non come elemento di vincolo o di problematica, rispetto a chi vi vive e lavora, ma che possano finalmente divenire anche un'opportunità nell'ottica di uno sviluppo sostenibile tra le attività umane e la salvaguardia dell'ambiente.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi, quindi pongo in votazione la PDA n.
72.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Proclamo l'esito della votazione del punto 17 all'ODG: "Nomina componente effettivo del Collegio Revisori dei Conti dell'ESU di Padova": 41 voti espressi, 13 schede bianche, Chinellato Carlo 25 voti, Albanese Andrea 3 voti. Viene eletto Chinellato Carlo.
Sospendo il Consiglio per una riunione dei Capigruppo veloce qui a fianco.
La seduta è sospesa alle 18.39
La seduta riprende alle ore 18.44
PRESIDENTE
Signori, un attimo di attenzione. Riprendiamo posto. Come concordato in Capigruppo, anticipiamo il punto n. 25, quindi il progetto di legge statale n. 37 "Istituzione del servizio civile o militare obbligatorio".
PUNTO
25 |
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PROPOSTA DI LEGGE STATALE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BOTTACIN, FINCO, RIZZOTTO, MICHIELETTO, VILLANOVA, BARBISAN F., CIAMBETTI, COLETTO, BRESCACIN, CALZAVARA, VALDEGAMBERI, POSSAMAI, SANDONÀ, LANZARIN, GIDONI, BORON, BERLATO, DONAZZAN, BARISON, BARBISAN R., SEMENZATO, GIORGETTI E DALLA LIBERA RELATIVO A: "ISTITUZIONE DEL SERVIZIO CIVILE O MILITARE OBBLIGATORIO". (PROGETTO DI LEGGE STATALE N. 37) INIZIO
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Massimo Giorgetti; Correlatore il consigliere Piero Ruzzante.
"Valorizzare le proprie radici geografiche significa anche dedicare un periodo della propria vita al territorio di appartenenza durante il quale svolgere forme di servizio civili o militari. In tal senso da sempre forte l'esempio dei tantissimi veneti che, tramite il loro volontariato, sono animati di spirito di solidarietà e legame al territorio e sono splendida dimostrazione di come si possa mettere a disposizione del prossimo il proprio tempo. Un spirito incarnato magnificamente da gruppi come gli alpini, campioni di solidarietà e spesso primi soccorritori fin da quando nelle calamità naturali interveniva l'esercito, come successe nel disastro del Vajont.
Oggi, per tali scopi e dando continuità a quello spirito, esiste la protezione civile: creare perciò un servizio civile in questo ambito consentirebbe certamente di avere un esercito di persone già addestrate e sempre pronte a intervenire.
Dopo che con la legge n. 331 del 2000 si conferiva al Governo la delega ad emanare la graduale sostituzione dei militari in servizio obbligatorio con volontari di truppa, di fatto sospendendo la leva e conseguentemente anche il servizio civile obbligatorio alternativo, quel senso di appartenenza al territorio che si percepiva precedentemente infatti è in parte venuto a scemare.
Gli interventi, pur lodevoli, con cui è stato istituito, attraverso la legge n. 64 del 2001, il servizio civile volontario certamente non hanno rinsaldato quel desiderio di appartenenza al gruppo che in molti ricordano conseguente al periodo vissuto con i commilitoni durante la leva o comunque in forme alternative al servizio militare. Oggi accade infatti che spesso scelte di ferma militare o civile volontaria rispondano a ragioni che poco hanno a che fare con la solidarietà o l'appartenenza al territorio, ma siano collegabili o interpretabili, senza nulla togliere peraltro all'ottimo servizio che viene prestato, come opportunità di impiego per chi non trova differentemente occupazione.
Con questa proposta di legge si propone quindi di ripristinare un periodo di ferma obbligatoria, quantificato in otto mesi, con 'obiettivo di costruire una cultura della solidarietà e per rispondere altresì ad alcuni bisogni primari del proprio territorio, soprattutto in situazioni in cui dovessero manifestarsi necessità particolari, dando modo a tutti di rendersi utili alla società nell'ambito per il quale ognuno si può sentire più portato: la difesa civile o quella militare.
La scelta tra servizio civile o militare, prevista in maniera paritaria per gli uomini e le donne, potrà essere fatta da ciascun soggetto prima dello svolgimento del servizio, da assolversi nel periodo di tempo tra la maggiore età e il compimento dei ventotto anni, compatibilmente con percorso scolastico del cittadino, che non sarà in alcun modo posto in secondo piano.
Un apposito articolo della proposta prevede inoltre che, in fase di prima applicazione, l'obbligatorietà del servizio in questione decorra nei suoi effetti dall'anno 2021. Se per la scelta del servizio militare si potranno valutare le diverse opportunità di ferma in vigore al momento dell'emanazione della presente legge, per quanto riguarda il servizio civile questo dovrà essere svolto presso le associazioni nazionali o locali accreditate di protezione civile, secondo modalità che saranno disciplinate da successivi decreti legislativi conseguenti alla presente legge.
Il servizio civile o militare sarà svolto nel territorio della propria Regione così da dare forza al territorio di appartenenza attraverso la messa a disposizione di energie umane che a quel territorio già appartengono e, relativamente al servizio civile di protezione civile, la formazione sarà programmata secondo modalità stabilite con deliberazione dalla Giunta regionale.
L'articolo 5, infine, stima i tempi funzionali agli apprestamenti finalizzati a determinare le condizioni per l'attivazione del servizio civile o militare obbligatorio e, correlativamente, opera una quantificazione degli oneri — sia correnti che in conto capitale — rapportandola agli adempimenti preliminari alla suddetta attivazione; la copertura finanziaria è disposta a valere sui fondi speciali — di parte corrente e di conto capitale - del bilancio statale.
La Prima Commissione consiliare nella seduta del 14 giugno 2018 ha concluso i propri i lavori in ordine al progetto di legge statale oggi in esame e lo ha approvato a maggioranza, apportandovi alcune modifiche ed integrazioni rispetto alla versione iniziale.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Forza Italia-Alleanza per il Veneto, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale. Hanno espresso voto contrario i consiglieri Fracasso e Salemi del gruppo consiliare Partito Democratico e la componente politica "Liberi E Uguali" del Gruppo Misto. Si sono astenuti i rappresentanti dei gruppi consiliari Alessandra Moretti Presidente, Centro destra Veneto-Autonomia e libertà, Movimento 5 Stelle ed i consiglieri Azzalin e Zottis del gruppo consiliare Partito Democratico".
PRESIDENTE
La parola al Relatore, il collega Giorgetti. Prego.
Massimo GIORGETTI (Forza Italia – Alleanza per il Veneto)
Grazie. Presidente, io Ia darei per letta. No, qualcosa dico.
Valorizzare le proprie radici geografiche significa anche dedicare un periodo della propria vita al territorio di appartenenza durante il quale svolgere forme di servizio civile o militare. In tal senso da sempre forte è l'esempio dei tantissimi veneti che tramite il loro volontariato sono animati di spirito di solidarietà e legame al territorio, sono splendida dimostrazione di come si possa mettere a disposizione del prossimo il proprio tempo, uno spirito incarnato magnificamente da gruppi come gli Alpini, campioni di solidarietà e spesso primi soccorritori, fin da quando nelle calamità naturali interveniva l'Esercito, come successe nel disastro del Vajont.
Oggi per tali scopi, dando continuità a quello spirito, esiste la Protezione Civile. Creare perciò un servizio civile in questo ambito consentirebbe certamente di avere un esercito di persone già addestrate e pronte ad intervenire.
Dopo che con la legge 331 del 2000 si conferiva al Governo la delega a emanare una graduale sostituzione dei militari in servizio obbligatorio con volontari di truppa di fatto sospendendo la leva e conseguentemente anche il servizio civile obbligatorio alternativo, quel senso di appartenenza al territorio che si percepiva precedentemente infatti è in gran parte venuto a scemare.
Gli interventi, pur lodevoli, con cui è stato istituito attraverso la legge 64/2001 il servizio civile volontario certamente non ha rinsaldato quel desiderio di appartenenza al gruppo che molti ricordano conseguente al periodo vissuto con i commilitoni durante la leva o comunque in forme alternative al servizio militare.
Oggi accade di fatto che spesso scelte di ferma militare o civile volontario rispondano a ragioni che poco hanno a che fare con la solidarietà o l'appartenenza, ma siano collegabili o interpretabili senza nulla togliere, peraltro, all'ottimo servizio viene prestato come opportunità di impiego per chi non trova differentemente occupazione.
Con questa proposta di legge si propone quindi di ripristinare un periodo di ferma obbligatoria quantificato in 8 mesi, con l'obiettivo di costruire una cultura della solidarietà e per rispondere altresì ad alcuni bisogni primari del proprio territorio, soprattutto in situazioni in cui dovessero manifestarsi necessità particolari dando modo a tutti di rendersi utile alla società nell'ambito per il quale ognuno si può sentire più portato, difesa civile o militare.
La scelta tra servizio civile o militare, prevista in maniera paritaria per gli uomini e le donne, potrà essere fatta da ciascun soggetto prima dello svolgimento del servizio da svolgersi nel periodo di tempo tra la maggiore età e il compimento dei 28 anni, compatibilmente con il percorso scolastico del cittadino che non sarà in alcun modo posto in secondo piano.
Un apposito articolo della proposta prevede inoltre che in fase di prima applicazione l'obbligatorietà del servizio in questione decorra nei suoi effetti dall'anno 2021.
Se per la scelta del servizio militare si potranno valutare diverse opportunità di ferma in vigore al momento dell'emanazione della presente legge, per quanto riguarda il servizio civile questo dovrà essere svolto presso le associazioni nazionali e locali accreditate di protezione civile, secondo modalità che saranno disciplinate da successivi decreti legislativi conseguenti alla presente legge.
Il servizio civile o militare sarà svolto nel territorio della propria Regione così da dare forza al territorio di appartenenza attraverso la messa a disposizione di energie umane che a quel territorio già appartengono e relativamente al servizio civile di protezione civile la formazione sarà programmata secondo modalità stabilite con deliberazione della Giunta regionale.
L'articolo 5, infine, stima i tempi funzionali agli apprestamenti finalizzati a determinare le condizioni per l'attivazione del servizio civile o militare obbligatorio e correlativamente opera una quantificazione degli oneri, sia correnti che in conto capitale, rapportandolo agli adempimenti preliminari alla suddetta attivazione.
La copertura finanziaria è disposta a valere sui fondi speciali di parte corrente e di conto capitale del bilancio statale.
La Prima Commissione consiliare, nella seduta del 14 giugno 2018, ha concluso i propri lavori in ordine al progetto di legge statale oggi in esame e lo ha approvato a maggioranza, apportandovi alcune modifiche e integrazioni rispetto alla versione iniziale.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei Gruppi consiliari Liga Veneta Lega Nord, Zaia Presidente, Forza Italia, Alleanza per il Veneto, Fratelli d'Italia, Movimento per la Cultura Rurale; mentre, hanno espresso voto contrario i Consiglieri Fracasso e Salemi del Gruppo consiliare Partito Democratico, la componente politica Liberi E Uguali del Gruppo Misto; si sono astenuti i rappresentanti consiliari Alessandra Moretti Presidente, Centrodestra Veneto Autonomia e Libertà, Movimento 5 Stelle, i Consiglieri Azzalin e Zottis del Gruppo consiliare Partito Democratico.
PRESIDENTE
Grazie. Sospendiamo qui la seduta. Riprendiamo con il Relatore di minoranza martedì 4 settembre alle ore 10.30 su questo punto.
Grazie. Buona serata a tutti.
La seduta termina alle ore 18.51
Il Consigliere segretario
f.to Simone Scarabel
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Il Presidente
f.to Roberto Ciambetti
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Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin, Fabris Elisabetta e Gabriella Gamba
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 182
SEDUTA PUBBLICA N. 182
MARTEDÌ 28 AGOSTO 2018
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE MASSIMO GIORGETTI
PROCESSO VERBALE A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 182a seduta pubblica – martedì 28 agosto 2018
Processo verbale della 182a seduta pubblica – martedì 28 agosto 2018
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Ruzzante, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Persistenza dei cattivi odori provenienti dal biodigestore della "Società Agricola Tosetto s.s." di Limena (PD): cosa ha fatto e cosa ha intenzione di fare la Giunta regionale?" (Interrogazione a risposta scritta n. 578)
- Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Paese (TV), progetto Futura Recuperi Srl per nuovo impianto di recupero rifiuti speciali. Tante le criticità ambientali: la Regione interverrà a tutela del territorio?" (Interrogazione a risposta scritta n. 551)
- Interrogazione a risposta scritta, presentata dai consiglieri Zanoni, Sinigaglia e Guarda, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Area C&C di Pernumia: qual è lo stato delle procedure per l'esecuzione degli interventi di bonifica dei rifiuti pericolosi?" (Interrogazione a risposta scritta n. 550)
- Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Pederobba (TV), carne avariata nelle mense. Quali controlli sono stati effettuati e quali le misure per evitare il ripetersi di gravi episodi?" (Interrogazione a risposta scritta n. 521)
- Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Calo dell'organico dei medici veterinari nelle ULSS venete, epidemia della aviaria, prevenzione in materia di aviaria e attività venatoria. Quali le misure messe in campo dalla Regione per affrontare queste problematiche?" (Interrogazione a risposta scritta n. 495)
- Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Animali d'affezione e prevenzione del randagismo: cosa fa la Regione per l'applicazione delle norme statali e regionali con particolare riferimento alle colonie feline" (Interrogazione a risposta scritta n. 471)
- Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Padova. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 74) APPROVATA (Deliberazione n. 111/2018)
- Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Verona. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 76) APPROVATA (Deliberazione n. 112/2018)
- ESU-Azienda regionale per il diritto allo studio universitario di Padova. Nomina di un componente effettivo nel Collegio dei revisori dei Conti in sostituzione di un componente.
- Designazione di due componenti del Consiglio di amministrazione dell'ESU-ARDSU di Padova. APPROVATA (Deliberazione n. 113/2018)
- Designazione di due componenti del Consiglio di amministrazione dell'ESU-ARDSU di Venezia. APPROVATA (Deliberazione n. 114/2018)
- Designazione di due componenti del Consiglio di amministrazione dell'ESU-ARDSU di Verona". APPROVATA (Deliberazione n. 115/2018)
- Nomina di un componente supplente del Collegio dei revisori dei conti dell'ESU-ARDSU di Verona". (Deliberazione n. 116/2018)
- Programma degli interventi per il patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia per l'anno 2018. Legge regionale 7 aprile 1994, n. 15 "Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia", articolo 7, comma 1. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 66) APPROVATA (Deliberazione n. 117/2018)
- Nomina di un componente effettivo del Collegio dei revisori dei Conti dell'ESU-ARDSU di Padova". (Deliberazione n. 118/2018)
- Variante al Piano ambientale del Parco Naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 72) APPROVATA (Deliberazione n. 119/2018)
- Proposta di legge statale di iniziativa dei consiglieri Bottacin, Finco, Rizzotto, Michieletto, Villanova, Barbisan F., Ciambetti, Coletto, Brescacin, Calzavara, Valdegamberi, Possamai, Sandonà, Lanzarin, Gidoni, Boron, Berlato, Donazzan, Barison, Barbisan R., Semenzato, Giorgetti e Dalla Libera relativo a: "Istituzione del servizio civile o militare obbligatorio". (Progetto di legge statale n. 37) INIZIO
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 18992 del 22 agosto 2018.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 14.38.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 180a seduta pubblica di martedì 31 luglio 2018 e il processo verbale della 181a seduta pubblica di mercoledì 1 agosto 2018.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 18992 del 22 agosto 2018.
Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 14.38.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 180a seduta pubblica di martedì 31 luglio 2018 e il processo verbale della 181a seduta pubblica di mercoledì 1 agosto 2018.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e l'assessora Donazzan.
Inoltre comunica l'assenza del Vice Presidente della Giunta regionale Forcolin.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Inoltre comunica l'assenza del Vice Presidente della Giunta regionale Forcolin.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
Interrogazioni a risposta immediata
n. 566 del 06.04.2018
presentata dai consiglieri Zanoni, Guarda, Bartelle
"Commercio di fauna selvatica protetta nella fiera degli uccelli di Godega di Sant'Urbano. Cosa fa la Regione per far rispettare nelle fiere degli uccelli le leggi regionali, nazionali e comunitarie per la tutela dell'avifauna?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Pan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni, Guarda, Bartelle
"Commercio di fauna selvatica protetta nella fiera degli uccelli di Godega di Sant'Urbano. Cosa fa la Regione per far rispettare nelle fiere degli uccelli le leggi regionali, nazionali e comunitarie per la tutela dell'avifauna?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Pan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 567 del 16.04.2018
presentata dai consiglieri Zanoni, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Guarda, Dalla Libera e Ruzzante
"Incidenti venatori e atti di bracconaggio in Veneto durante la stagione venatoria 2017/2018: la Giunta regionale intende garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela della fauna selvatica rispettando e applicando le leggi regionali, nazionali e comunitarie?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Pan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Guarda, Dalla Libera e Ruzzante
"Incidenti venatori e atti di bracconaggio in Veneto durante la stagione venatoria 2017/2018: la Giunta regionale intende garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela della fauna selvatica rispettando e applicando le leggi regionali, nazionali e comunitarie?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Pan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 602 del 20.06.2018
presentata dai consiglieri Zanoni e Guarda
"Asolo (TV): parassita colpisce uliveti della zona. Quali misure per contrastare il fenomeno?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti.
Interviene l'assessore Pan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni e Guarda
"Asolo (TV): parassita colpisce uliveti della zona. Quali misure per contrastare il fenomeno?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti.
Interviene l'assessore Pan che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 146 del 31.03.2016
presentata dal consigliere Bassi
"Quale è la posizione dell'assessore Coletto sul punto di primo intervento a Caprino?"
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bassi (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà) in sede di replica.
presentata dal consigliere Bassi
"Quale è la posizione dell'assessore Coletto sul punto di primo intervento a Caprino?"
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bassi (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà) in sede di replica.
n. 182 del 25.05.2016
presentata dal consigliere Bassi
"Cosa sta succedendo all'Ospedale di Bussolengo?"
Interviene il Consigliere Bassi (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bassi (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà) in sede di replica.
presentata dal consigliere Bassi
"Cosa sta succedendo all'Ospedale di Bussolengo?"
Interviene il Consigliere Bassi (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Bassi (Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà) in sede di replica.
n. 331 del 28.03.2017
presentata dal Consigliere Ruzzante
"metodi mafiosi in Veneto. Quali iniziative intende intraprendere il Presidente della Giunta regionale?"
e
n. 423 del 01.09.2017
presentata dal Consigliere Ruzzante
"Continuano gli incendi di probabile natura dolosa: il Presidente della Giunta regionale si è reso conto che il territorio del Veneto è a forte rischio di radicamento della criminalità organizzata di stampo mafioso?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra le IRI n. 331 e n. 423 in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
n. 500 del 19.01.2018
presentata dai consiglieri Pigozzo, Sinigaglia, Moretti, Salemi, Fracasso, Azzalin, Zanoni, Zottis e Guarda
"Soggetti danneggiati da trasfusioni e vaccinazioni: perché la Giunta regionale non risarcisce a tutti la quota interessi dell'indennità vitalizia?".
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 564 del 03.04.2018
presentata dalla consigliera Baldin
"Perché il treno del mare verso Lignano sì e quello verso Chioggia no?"
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 stelle) in sede di replica.
presentata dal Consigliere Ruzzante
"metodi mafiosi in Veneto. Quali iniziative intende intraprendere il Presidente della Giunta regionale?"
e
n. 423 del 01.09.2017
presentata dal Consigliere Ruzzante
"Continuano gli incendi di probabile natura dolosa: il Presidente della Giunta regionale si è reso conto che il territorio del Veneto è a forte rischio di radicamento della criminalità organizzata di stampo mafioso?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra le IRI n. 331 e n. 423 in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
n. 500 del 19.01.2018
presentata dai consiglieri Pigozzo, Sinigaglia, Moretti, Salemi, Fracasso, Azzalin, Zanoni, Zottis e Guarda
"Soggetti danneggiati da trasfusioni e vaccinazioni: perché la Giunta regionale non risarcisce a tutti la quota interessi dell'indennità vitalizia?".
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 564 del 03.04.2018
presentata dalla consigliera Baldin
"Perché il treno del mare verso Lignano sì e quello verso Chioggia no?"
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 stelle) in sede di replica.
n. 587 del 25.05.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"Quanto ancora si dovrà attendere affinché il Mastio Federiciano di Monselice torni liberamente accessibile a cittadini e visitatori?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"Quanto ancora si dovrà attendere affinché il Mastio Federiciano di Monselice torni liberamente accessibile a cittadini e visitatori?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
n. 593 del 08.06.2018
presentata dai consiglieri Pigozzo, Zottis, Moretti, Salemi e Sinigaglia
"E' ingiustificato il rifiuto del patrocinio all'Arciconfraternita della Misericordia di Venezia: la Giunta rettifichi la scelta".
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Pigozzo, Zottis, Moretti, Salemi e Sinigaglia
"E' ingiustificato il rifiuto del patrocinio all'Arciconfraternita della Misericordia di Venezia: la Giunta rettifichi la scelta".
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Pigozzo (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 599 del 19.06.2018
presentata dai consiglieri Zanoni, Azzalin e Guarda
"Vongole contaminate da Pfoa/Pfas: la Giunta regionale intende effettuare controlli e monitoraggi, colmando le evidenti lacune?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
presentata dai consiglieri Zanoni, Azzalin e Guarda
"Vongole contaminate da Pfoa/Pfas: la Giunta regionale intende effettuare controlli e monitoraggi, colmando le evidenti lacune?"
Interviene il Consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore
Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Durante l'intervento dell'assessore Coletto assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Durante l'intervento dell'assessore Coletto assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 607 del 26.06.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"Accordo pubblico-privato ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale n. 11 del 2004 tra Vivara S.r.l. e Comune di Cittadella: rispetta le disposizioni regionali in materia di consumo di suolo?".
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"Accordo pubblico-privato ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale n. 11 del 2004 tra Vivara S.r.l. e Comune di Cittadella: rispetta le disposizioni regionali in materia di consumo di suolo?".
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
n. 608 del 27.06.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"Dal Piano industriale della Fip rischio di nuovi esuberi: nel padovano un'altra crisi occupazionale rischia di precarizzare ulteriormente il tessuto sociale ed economico: la Giunta regionale come interverrà?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente)che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
Il PRESIDENTE preso atto che relativamente alle interrogazioni a risposta scritta iscritte ai punti 5), 6), 8) e 12) non sono pervenute le rispettive risposte da parte della Giunta regionale passa al punto 7) dell'ordine del giorno.
Intervengono le consigliere Bartelle (Movimento 5 stelle) e Zottis (Partito Democratico) sull'ordine dei lavori.
Punto n. 7) all'ordine del giorno
presentata dal consigliere Ruzzante
"Dal Piano industriale della Fip rischio di nuovi esuberi: nel padovano un'altra crisi occupazionale rischia di precarizzare ulteriormente il tessuto sociale ed economico: la Giunta regionale come interverrà?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente)che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
Il PRESIDENTE preso atto che relativamente alle interrogazioni a risposta scritta iscritte ai punti 5), 6), 8) e 12) non sono pervenute le rispettive risposte da parte della Giunta regionale passa al punto 7) dell'ordine del giorno.
Intervengono le consigliere Bartelle (Movimento 5 stelle) e Zottis (Partito Democratico) sull'ordine dei lavori.
Punto n. 7) all'ordine del giorno
Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Ruzzante, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Persistenza dei cattivi odori provenienti dal biodigestore della "Società Agricola Tosetto s.s." di Limena (PD): cosa ha fatto e cosa ha intenzione di fare la Giunta regionale?" (Interrogazione a risposta scritta n. 578) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Marcato (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali) in sede di replica.
Punto n. 9) all'ordine del giorno
Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Paese (TV), progetto Futura Recuperi Srl per nuovo impianto di recupero rifiuti speciali. Tante le criticità ambientali: la Regione interverrà a tutela del territorio?" (Interrogazione a risposta scritta n. 551) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Punto n. 10) all'ordine del giorno
Interrogazione a risposta scritta, presentata dai consiglieri Zanoni, Sinigaglia e Guarda, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Area C&C di Pernumia: qual è lo stato delle procedure per l'esecuzione degli interventi di bonifica dei rifiuti pericolosi?" (Interrogazione a risposta scritta n. 550) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Punto n. 11) all'ordine del giorno
Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Pederobba (TV), carne avariata nelle mense. Quali controlli sono stati effettuati e quali le misure per evitare il ripetersi di gravi episodi?" (Interrogazione a risposta scritta n. 521) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Punto n. 13) all'ordine del giorno
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Punto n. 13) all'ordine del giorno
Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Calo dell'organico dei medici veterinari nelle ULSS venete, epidemia della aviaria, prevenzione in materia di aviaria e attività venatoria. Quali le misure messe in campo dalla Regione per affrontare queste problematiche?" (Interrogazione a risposta scritta n. 495) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Punto n. 14) all'ordine del giorno
Interrogazione a risposta scritta, presentata dal consigliere Zanoni, iscritta all'ordine del giorno ai sensi dell'art. 111, comma 3, del Regolamento relativa a "Animali d'affezione e prevenzione del randagismo: cosa fa la Regione per l'applicazione delle norme statali e regionali con particolare riferimento alle colonie feline" (Interrogazione a risposta scritta n. 471) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Punto n. 15) all'ordine del giorno
Interviene l'assessore Coletto (Liga Veneta – Lega Nord) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
Punto n. 15) all'ordine del giorno
Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Padova. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 74) APPROVATA (Deliberazione n. 111/2018) [RESOCONTO]
Intervengono il consigliere Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord), che svolge la relazione illustrativa per conto della Prima commissione consiliare e il consigliere Zorzato (Area Popolare Veneto) per chiarimenti, che gli sono forniti dal PRESIDENTE.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico e a scrutinio segreto, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva
Punto n. 16) all'ordine del giorno
Nomina del Presidente dell'ESU-Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Verona. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 76) APPROVATA (Deliberazione n. 112/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione illustrativa per conto della Prima commissione consiliare.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico e a scrutinio segreto, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva
Punto n. 17) all'ordine del giorno
ESU-Azienda regionale per il diritto allo studio universitario di Padova. Nomina di un componente effettivo nel Collegio dei revisori dei Conti in sostituzione di un componente. [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica la candidatura del Signor Chinellato Carlo.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente del Collegio dei revisori dei conti.
Il PRESIDENTE comunica la necessità di ripetere la votazione per una discordanza tra il numero di presenti e il numero di schede raccolte.
Punto n. 18) all'ordine del giorno
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente del Collegio dei revisori dei conti.
Il PRESIDENTE comunica la necessità di ripetere la votazione per una discordanza tra il numero di presenti e il numero di schede raccolte.
Punto n. 18) all'ordine del giorno
Designazione di due componenti del Consiglio di amministrazione dell'ESU-ARDSU di Padova. APPROVATA (Deliberazione n. 113/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica la candidatura del Signor Milani Matteo.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) la quale, a nome della minoranza, indica la candidatura del Signor Cacciavillani Cosimo.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 5
Schede nulle n. 1
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Milani Matteo n. 26
Cacciavillani Cosimo n. 12
Il PRESIDENTE dichiara designati quali componenti del Consiglio di amministrazione i signori Milani Matteo e Cacciavillani Cosimo.
Punto n. 19) all'ordine del giorno
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) la quale, a nome della minoranza, indica la candidatura del Signor Cacciavillani Cosimo.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 5
Schede nulle n. 1
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Milani Matteo n. 26
Cacciavillani Cosimo n. 12
Il PRESIDENTE dichiara designati quali componenti del Consiglio di amministrazione i signori Milani Matteo e Cacciavillani Cosimo.
Punto n. 19) all'ordine del giorno
Designazione di due componenti del Consiglio di amministrazione dell'ESU-ARDSU di Venezia. APPROVATA (Deliberazione n. 114/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica la candidatura del Signor De Battisti Besi Vittorio.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) la quale, a nome della minoranza, indica la candidatura del Signor Ronco Tobia.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina dei due componenti del Consiglio di Amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 6
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
De Battisti Besi Vittorio n. 26
Ronco Tobia n. 12
Il PRESIDENTE dichiara designati quali componenti del Consiglio di amministrazione i signori De Battisti Besi Vittorio e Ronco Tobia.
Punto n. 20) all'ordine del giorno
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) la quale, a nome della minoranza, indica la candidatura del Signor Ronco Tobia.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina dei due componenti del Consiglio di Amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 44
Votanti n. 44
Schede bianche n. 6
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
De Battisti Besi Vittorio n. 26
Ronco Tobia n. 12
Il PRESIDENTE dichiara designati quali componenti del Consiglio di amministrazione i signori De Battisti Besi Vittorio e Ronco Tobia.
Punto n. 20) all'ordine del giorno
Designazione di due componenti del Consiglio di amministrazione dell'ESU-ARDSU di Verona". APPROVATA (Deliberazione n. 115/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica la candidatura del Signor Peripoli Stefano.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) la quale, a nome della minoranza, indica la candidatura del Signor Caneva Michele.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina dei due componenti del Consiglio di Amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 43
Votanti n. 43
Schede bianche n. 6
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Peripoli Stefano n. 23
Caneva Michele n. 14
Il PRESIDENTE dichiara designati quali componenti del Consiglio di amministrazione i signori Peripoli Stefano e Caneva Michele.
Punto n. 21) all'ordine del giorno
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) la quale, a nome della minoranza, indica la candidatura del Signor Caneva Michele.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina dei due componenti del Consiglio di Amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 43
Votanti n. 43
Schede bianche n. 6
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Peripoli Stefano n. 23
Caneva Michele n. 14
Il PRESIDENTE dichiara designati quali componenti del Consiglio di amministrazione i signori Peripoli Stefano e Caneva Michele.
Punto n. 21) all'ordine del giorno
Nomina di un componente supplente del Collegio dei revisori dei conti dell'ESU-ARDSU di Verona". (Deliberazione n. 116/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica la candidatura del Signor Galeotto Simone.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente supplente del Collegio dei revisori dei conti
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 43
Votanti n. 43
Schede bianche n. 17
Ha ottenuto voti:
Collegio dei Revisori dei Conti
Galeotto Simone n. 26
Il PRESIDENTE dichiara nominato componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti il signor Galeotto Simone.
Punto n. 22) all'ordine del giorno
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente supplente del Collegio dei revisori dei conti
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 43
Votanti n. 43
Schede bianche n. 17
Ha ottenuto voti:
Collegio dei Revisori dei Conti
Galeotto Simone n. 26
Il PRESIDENTE dichiara nominato componente supplente del Collegio dei Revisori dei conti il signor Galeotto Simone.
Punto n. 22) all'ordine del giorno
Programma degli interventi per il patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia per l'anno 2018. Legge regionale 7 aprile 1994, n. 15 "Interventi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta nell'Istria e nella Dalmazia", articolo 7, comma 1. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 66) APPROVATA (Deliberazione n. 117/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Sandonà (Zaia Presidente) che svolge la relazione illustrativa per conto della Terza commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Sinigaglia (Partito Democratico), Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali), Baldin (Movimento 5 Stelle), Bartelle (Movimento 5 Stelle) e l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente).
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Moretti, Pigozzo, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Baldin, Bartelle, Berti, Brusco, Scarabel
Astenuti:
Zorzato e Ruzzante
Punto n. 17) all'ordine del giorno
Nomina di un componente effettivo del Collegio dei revisori dei Conti dell'ESU-ARDSU di Padova". (Deliberazione n. 118/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere
Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica la candidatura del Signor Chinellato Carlo.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente effettivo del Collegio dei revisori dei conti.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 41
Votanti n. 41
Schede bianche n. 13
Ha ottenuto voti:
Collegio dei Revisori dei Conti
Chinellato Carlo n. 25
Albanese Andrea n. 3
Il PRESIDENTE dichiara nominato componente del Collegio dei Revisori il signor Chinellato Carlo.
Punto n. 23) all'ordine del giorno
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del componente effettivo del Collegio dei revisori dei conti.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 41
Votanti n. 41
Schede bianche n. 13
Ha ottenuto voti:
Collegio dei Revisori dei Conti
Chinellato Carlo n. 25
Albanese Andrea n. 3
Il PRESIDENTE dichiara nominato componente del Collegio dei Revisori il signor Chinellato Carlo.
Punto n. 23) all'ordine del giorno
Variante al Piano ambientale del Parco Naturale regionale delle Dolomiti d'Ampezzo. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 72) APPROVATA (Deliberazione n. 119/2018) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Calzavara (Zaia Presidente) che svolge la relazione illustrativa per conto della Seconda commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico), Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi E Uguali), Berlato (Fratelli d'Italia – Movimento per la cultura rurale), Sinigaglia (Partito Democratico) e l'assessore Corazzari.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva.
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Baldin, Bartelle, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Moretti, Pigozzo, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Baldin, Bartelle, Berti, Brusco, Scarabel
Astenuti:
Zorzato e Ruzzante
Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 18.39 per consentire la riunione della Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari.
La seduta riprende alle ore 18.44.
Il PRESIDENTE in conformità alla decisione assunta in Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari passa al punto 25) dell'ordine del giorno.
Punto n. 25) all'ordine del giorno
Proposta di legge statale di iniziativa dei consiglieri Bottacin, Finco, Rizzotto, Michieletto, Villanova, Barbisan F., Ciambetti, Coletto, Brescacin, Calzavara, Valdegamberi, Possamai, Sandonà, Lanzarin, Gidoni, Boron, Berlato, Donazzan, Barison, Barbisan R., Semenzato, Giorgetti e Dalla Libera relativo a: "Istituzione del servizio civile o militare obbligatorio". (Progetto di legge statale n. 37) INIZIO [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Giorgetti (Forza Italia – Alleanza per il Veneto) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima commissione consiliare.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio per il giorno martedì 4 settembre 2018 alle ore 10.30.
La seduta termina alle ore 18.51.
Consiglieri presenti:
BALDIN Erika
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LANZARIN Manuela
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BARBISAN Fabiano
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MARCATO Roberto
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BARBISAN Riccardo
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MICHIELETTO Gabriele
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BARISON Massimiliano
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MONTAGNOLI Alessandro
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BARTELLE Patrizia
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MORETTI Alessandra
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BASSI Andrea
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NEGRO Giovanna
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BERLATO Sergio Antonio
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PIGOZZO Bruno
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BERTI Jacopo
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POSSAMAI Gianpiero
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BORON Fabrizio
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RIZZOTTO Silvia
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BOTTACIN Gianpaolo Enrico
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RUZZANTE Piero
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BRESCACIN Sonia
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SANDONA' Luciano
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BRUSCO Manuel
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SCARABEL Simone
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CALZAVARA Francesco
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SEMENZATO Alberto
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CASALI Stefano
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SINIGAGLIA Claudio
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CIAMBETTI Roberto
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VALDEGAMBERI Stefano
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COLETTO Luca
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VILLANOVA Alberto
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COLMAN Maurizio
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ZANONI Andrea
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CONTE Maurizio
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ZORZATO Marino
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DALLA LIBERA Pietro
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ZOTTIS Francesca
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FERRARI Franco
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FINCO Nicola
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GIDONI Franco
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GIORGETTI Massimo
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GUADAGNINI Antonio
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GUARDA Cristina
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IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Simone Scarabel |
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IL PRESIDENTE
Roberto Ciambetti |
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PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo