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Seduta del consiglio regionale del 17/07/2018 n. 179
Resoconto 179a Seduta pubblica
Martedì, 17 luglio 2018
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
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- Interrogazione a risposta immediata n. 407 del 31 luglio 2017 presentata dai Consiglieri Guarda, Azzalin, Dalla Libera, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Zottis e Zanoni relativa a "INSTALLAZIONE DI IMPIANTI IDROELETTRICI: LA LEGGE REGIONALE NON PREVEDE LA VALUTAZIONE DI IMPATTO CUMULATIVO. VERRA' AGGIORNATA LA NORMATIVA A TUTELA DEI TERRITORI?"
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Alessandra Moretti Presidente)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 215 del 18 luglio 2016 presentata dai Consiglieri Zottis e Pigozzo relativa a "TERZA CORSIA A4. VERRA' SOLLECITATA UNA TEMPISTICA DI BREVE PERIODO PER LA REALIZZAZIONE DEL TRATTO SAN DONA' DI PIAVE-PORTOGRUARO, AL FINE DI GARANTIRE URGENTEMENTE UNA MAGGIORE SICUREZZA?"
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 520 del 7 febbraio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "DALLO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE ALLA SCOMPARSA DEI LUOGHI DELL'AMOR SACRO E DELL'AMOR PROFANO: QUALI AZIONI REGIONALI PER FERMARE IL DECADIMENTO DELLA VAL LAPISINA?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 258 del 27 ottobre 2016 presentata dai Consiglieri Zanoni e Dalla Libera relativa a "DIGA DI FALZE' DI PIAVE: PERCHE' LA GIUNTA REGIONALE NON TIENE CONTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL PIANO STRALCIO PER LA SICUREZZA IDRAULICA DEL MEDIO E BASSO CORSO DEL PIAVE?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Andra ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 263 dell'11 novembre 2016 presentata dai Consiglieri Zanoni, Moretti, Guarda e Dalla Libera relativa a "CENTRALINA IDROELETTRICA IN PROSSIMITA' DELLO STORICO PONTE DEGLI ALPINI DI BASSANO DEL GRAPPA: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ACQUISIRE IL PARERE DELLA COMPETENTE SOVRINTENDENZA?"
- PRESIDENTE
- Andra ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 569 del 19 aprile 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni e Ruzzante relativa a "DANNI DA CINGHIALI NEL PARCO NATURALE REGIONALE DEI COLLI EUGANEI: COME SONO STATI UTILIZZATI I 200 MILA EURO STANZIATI DALLA GIUNTA REGIONALE?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.re Cristiano CORAZZARI
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 283 del 4 gennaio 2017 presentata dal Consigliere Dalla Libera relativa a "QUANDO SARA' FINANZIATO L'INTERVENTO N. 25 DENOMINATO "ATTRAVERSAMENTO (VARIANTE NORD-OVEST) DI ZERO BRANCO (TV)" PREVISTO NEL PROTOCOLLO D'INTESA DELLE OPERE COMPLEMENTARI AL PASSANTE DI MESTRE DEL 2004"
- PRESIDENTE
- Pietro DALLA LIBERA (Veneti Uniti)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Pietro DALLA LIBERA (Veneti Uniti)
- Interrogazione a risposta immediata n. 385 del 20 giugno 2017 presentata dal Consigliere Sinigaglia relativa a "PADOVA, SAN LAZZARO. CHIUSURA PASSAGGIO A LIVELLO COSTRINGERA' AD ISOLAMENTO DA ENCLAVE I RESIDENTI. QUALE INTERVENTO DELLA REGIONE A DIFESA DELLA MOBILITA' E DEI SERVIZI NELLA ZONA?"
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 2 novembre 2017 presentata dal Consigliere Zanoni relativa a "ULTIMO MEGLIO TREVISO-OSTIGLIA: LAVORI BLOCCATI PER CONTAMINAZIONE DA RIFIUTI. QUALI MISURE ED AZIONI PER EVITARE LA CONTAMINAZIONE DELLA FALDA ACQUIFERA E PER BONIFICARE L'AREA?"
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico)
- Interrogazione a risposta immediata n. 573 del 24 aprile 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "A DISTANZA DI POCHI GIORNI DALL'INCENDIO PRESSO LA SEDE SEV DI POVEGLIANO VERONESE (VR) NUOVE FIAMME DISTRUGGONO UN'ALTRA AZIENDA DI RIFIUTI DEL VENETO: LA GIUNTA REGIONALE IMPIEGHI OGNI RISORSA DI PROPRIA COMPETENZA PER INTERVENIRE A CONTRASTO DEL PREOCCUPANTE FENOMENO"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 582 del 15 maggio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "ALL'ATER DI PADOVA E' CONSENTITO SPODESTARE IL COMUNE DEI PROPRI POTERI IN MATERIA DI PRONUNCIA DI DECADENZA DAGLI ALLOGGI?"
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- Interrogazione a risposta immediata n. 589 del 31 maggio 2018 presentata dai Consiglieri Barison e Berlato relativa a "COME INTENDE PROCEDERE LA REGIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL SOTTOPASSO DI MONTICELLI A MONSELICE, OPERA LUNGAMENTE ATTESA?"
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta orale n. 4 del 13 luglio 2017 presentata dai Consiglieri Zottis, Pigozzo e Guarda relativa a "BELFIORE DI PRAMAGGIORE (VE): PASSAGGI A LIVELLO CON TEMPI DI ATTESA ECCESSIVI. QUALE INTERVENTO PER RISOLVERE I PESANTI DISAGI?"
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, GIORGETTI E PIGOZZO RELATIVA A "MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 25 SETTEMBRE 2017, n. 31 "ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI" (PROGETTO DI LEGGE N. 367/2018) APPROVATA (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 25/2018)
- PROPOSTA DI MODIFICA DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI FRACASSO, BRUSCO, FERRARI, AZZALIN, BALDIN, BARTELLE, BERTI, MORETTI, PIGOZZO, SALEMI, SCARABEL, SINIGAGLIA, ZANONI, ZORZATO E ZOTTIS RELATIVA A "MODIFICHE DEL REGOLAMENTO REGIONALE 14 APRILE 2015, n. 1 "REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO" E DISPOSIZIONI DI PRIMA APPLICAZIONE" (PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO N. 3) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 90/2018)
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- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Maurizio CONTE (Veneto per l'Autonomia – Alleanza per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2017" (PROGETTO DI LEGGE 352/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 26/2018)
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- PRESIDENTE
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale provveda alla celere e appropriata risoluzione delle criticità riguardanti gli enti strumentali della Regione del Veneto e adotti i dovuti atti conseguenti rispetto a quanto ulteriormente ribadito dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 91/2018)
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Strumenti derivati: la Giunta regionale valuti ogni azione che consenta di pervenire alla eliminazione degli elementi di criticità rilevati dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 92/2018)
- Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Marino ZORZATO (Area popolare Veneto)
- PRESIDENTE
- DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RICONOSCIMENTO DELLA LEGITTIMITÀ DEL DEBITO FUORI BILANCIO DERIVANTE DA SENTENZA ESECUTIVA DEL TRIBUNALE DI VENEZIA N. 399 DEL 21 FEBBRAIO 2017" (PROGETTO DI LEGGE 363/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 27/2018.)
- PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE FINCO RELATIVA A "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 23 OTTOBRE 2003, n. 23 "NORME PER LA RAZIONALIZZAZIONE E L'AMMODERNAMENTO DELLA RETE DISTRIBUTIVA DI CARBURANTI"" (PROGETTO DI LEGGE 343/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 28/2018)
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- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Franco FERRARI (Alessandra Moretti Presidente)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI BELLUNO (DELIBERAZIONE N. 93/2018)
- NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI PADOVA (DELIBERAZIONE N. 94/2018)
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- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI ROVIGO (DELIBERAZIONE N. 95/2018)
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- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- PRESIDENTE
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VENEZIA (DELIBERAZIONE N. 97/2018)
- NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VERONA (DELIBERAZIONE N. 98/2018)
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- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- PRESIDENTE
- Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
- Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VICENZA (DELIBERAZIONE N. 99/2018)
La Seduta inizia alle ore 10.38
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Inizio lavori alle ore 10.50.
La Seduta è sospesa alle ore 10.38
La Seduta riprende alle ore 10.50
PRESIDENTE
Iniziamo la Seduta odierna. Diamo inizio alla 179a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 16846 del 12 luglio 2018.
PUNTO
1 |
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APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 177a seduta pubblica di martedì 26 giugno 2018 e della 178a seduta pubblica di martedì 3 luglio 2018.
PUNTO
2 |
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COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Elena DONAZZAN
I congedi sono concessi.
In più ci sono le assenze comunicate delle consigliere Bartelle e Baldin. L'assessore Coletto arriverà in ritardo.
PUNTO
4 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Interrogazione a risposta immediata n. 407 del 31 luglio 2017 presentata dai Consiglieri Guarda, Azzalin, Dalla Libera, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Zottis e Zanoni relativa a "INSTALLAZIONE DI IMPIANTI IDROELETTRICI: LA LEGGE REGIONALE NON PREVEDE LA VALUTAZIONE DI IMPATTO CUMULATIVO. VERRA' AGGIORNATA LA NORMATIVA A TUTELA DEI TERRITORI?"
"Premesso che:
- il Decreto legislativo n.152/2006 - "Norme in materia ambientale", come modificato ed integrato dai Decreti legislativi n.4/2008 e n.128/2010, definisce l'impatto ambientale come "l'alterazione qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa dell'ambiente, inteso come sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell'attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti";
- il Decreto interministeriale del 10.09.2010 - "Autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili", riserva alle Regioni e alle Province autonome la possibilità di individuare aree e siti non idonei all'installazione di specifiche tipologie di impianti;
- il Decreto legislativo n. 28/2011 - "Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE", stabilisce che "(...) al fine di evitare l'elusione della normativa di tutela dell'ambiente, del patrimonio culturale, della salute e della pubblica incolumità, per quanto attiene all'individuazione degli impianti e al convogliamento delle emissioni, le Regioni e le Province autonome stabiliscono i casi in cui la presentazione di più progetti per la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili e localizzati nella medesima area o in aree contigue sono da valutare in termini cumulativi nell'ambito della valutazione di impatto ambientale (...)", con questo assegnando alla valutazione d'impatto ambientale un ruolo di coordinamento che il già citato Decreto legislativo n. 152/2006 le assegnava;
- con deliberazione n. 42 del 3 maggio 2013, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato (vista la deliberazione della Giunta regionale n. 82/CR del 31 luglio 2011) il documento "Individuazione delle aree e dei siti non idonei all'installazione di impianti idroelettrici, ai sensi del paragrafo 17.3. delle Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, emanate con il decreto ministeriale del 10 settembre 2010";
- in data 6 luglio 2012 la Provincia di Belluno inviava alla Regione Veneto le "Osservazioni per individuazione aree e siti non idonei all'installazione di impianti idroelettrici", evidenziando la necessità di tener conto "(...) sia delle elevate concentrazioni di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili nella medesima area vasta prescelta per la localizzazione, sia delle interazioni con altri progetti, piani e programmi posti in essere o in progetto nell'ambito della medesima area (...)". Ed ancora, veniva sottolineato che: "(...) Dato l'alto numero di richieste e autorizzazioni relative al territorio bellunese si richiede venga fatta una ricognizione delle stesse tale da consentire di valutarne la concentrazione e gli effetti cumulativi in sede di istruttoria, ed eventualmente includere i territori già eccessivamente gravati da impianti tra i siti non idonei (...)".
Considerato che:
- la Regione Veneto è interessata nell'ultimo decennio da una forte richiesta di domande per l'installazione di centrali idroelettriche, con capacità produttive varie, sia inferiori che superiori ai 100 kw. La suddetta situazione sta provocando uno sfruttamento idrico intensivo di tutte le zone montane, pedemontane venete e di pianura;
- la legge regionale n. 4/2016 - "Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale", non prevede espressamente disposizioni sulla Valutazione di impatto ambientale dei progetti cumulativi nella stessa zona;
- la mancata valutazione dell'impatto cumulativo di più derivazioni e impianti su uno stesso corpo idrico o corso d'acqua, comporta, laddove insistano più domande su tratti consecutivi che non sono in concorrenza, che le domande vengono valutate singolarmente. Tutto ciò aggrava il rischio di ricadute peggiorative dal punto di vista ambientale e paesaggistico poiché non si tiene conto in maniera complessiva degli impatti di ampia scala, non limitati ad un singolo corso d'acqua bensì di bacino;
- fino a quando non verrà prevista la valutazione dell'impatto cumulativo sarebbe opportuna la sospensione di ogni autorizzazione alla realizzazione di centraline idroelettriche. Questo, a tutela del territorio e dei cittadini;
- in data 12 gennaio 2016 il Consiglio regionale ha approvato la mozione n. 36, relativa a "Sospensione delle concessioni alle centraline idroelettriche". Nella mozione si ritiene necessario "che venga attuato un processo rigoroso di valutazione dell'impatto ambientale e che si considerino in modo esplicito gli impatti cumulativi dei progetti che incidono su uno stesso bacino imbrifero, compresi gli impatti causati da attività esterne alla produzione idroelettrica (come le derivazioni a scopo irriguo e gli interventi di artificializzazione degli alvei)";
- inoltre, a dimostrazione delle problematicità esistenti in materia di valutazione di impatto cumulativo si evidenzia che in data 26 luglio 2017 il Comitato Tecnico Regionale VIA aveva all'ordine del giorno i progetti di ben 17 centrali idroelettriche da realizzarsi sul bacino del fiume Piave i quali sono stati considerati singolarmente senza valutarne l'effetto cumulativo.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al presidente della Giunta regionale
se non ritenga opportuno rafforzare le procedure in materia, prevedendo espressamente la valutazione di impatto ambientale cumulativa dei progetti per l'installazione di impianti idroelettrici nello stesso imbrifero."
PRESIDENTE
La consigliera Guarda la dà per letta.
La risposta all'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"La normativa in materia di valutazione di impatto ambientale richiama espressamente la necessità di considerare, tra i diversi fattori rilevanti da tenere presenti nell'ambito della valutazione di ogni nuova istanza, anche il cumulo degli impatti dovuti ad altri progetti esistenti o approvati nell'area di interesse.
Tale criterio, vale a dire quello relativo al cumulo con altri progetti, risulta imprescindibile indipendentemente dalla tipologia procedurale oggetto di valutazione ed è espressamente contemplato dalla normativa statale di riferimento.
Si richiamano in tal senso gli allegati V e VII alla parte seconda del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.i. (che definiscono i contenuti, rispettivamente, dello studio preliminare ambientale e dello studio di impatto ambientale) e quanto disposto dal Decreto del 30 marzo 2015 con il quale il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha fornito indicazioni per la corretta considerazione degli impatti cumulativi di progetti ricadenti nel medesimo ambito territoriale (che di norma, salvo diversa disposizione delle autorità competenti, viene individuato in una fascia di un chilometro per le opere lineari e in una fascia di un chilometro per le opere areali).
Con specifico riferimento al settore delle derivazioni idriche, ed al settore idroelettrico in particolare, si evidenziano inoltre le recenti ulteriori disposizioni emanate a livello statale.
In data 7/03/2018, infatti, è entrata in vigore la cd. "Direttiva Derivazioni" formulata dalla Conferenza Istituzionale Permanente del Distretto delle Alpi Orientali in esecuzione del Decreto direttoriale n. 29 del Ministero dell'Ambiente del 13/02/2017: il provvedimento richiede nello specifico una valutazione ex ante delle derivazioni idriche in relazione al mantenimento e/o al raggiungimento agli obiettivi di qualità ambientale (applicazione della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE e dell'art. 12-bis, comma 1, lett. "a", del R.D. 1775/1933).
Si richiama inoltre la recente emanazione della normativa in materia di deflusso ecologico, ed in particolare quanto disposto dalla Direttiva del Distretto delle Alpi Orientali per la determinazione dei deflussi ecologici a sostegno del mantenimento/raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dal Piano di Gestione.
Tali nuove disposizioni vanno a definire ulteriormente l'ambito complessivo all'interno del quale ogni singola derivazione proposta, sia ad uso idroelettrico o altro, dovrà inserirsi nonché le interrelazioni tra la derivazione in esame e tutte le altre derivazioni presenti o previste all'interno del bacino imbrifero.
Per quanto attiene la valutazione ambientale di impianti idroelettrici, si ritiene quindi che l'eventuale definizione di nuove ed ulteriori specifiche modalità per la valutazione cumulativa di progetti localizzati nel medesimo bacino imbrifero non possa evidentemente prescindere dal contesto sopra evidenziato, ad oggi in piena evoluzione.
Si fa presente che, per garantire una corretta ed efficace considerazione e valutazione di tutti i potenziali impatti ambientali connessi alla realizzazione degli impianti di produzione di energia idroelettrica, la Giunta regionale, già con DGR n. 1628 del 19/11/2015, aveva provveduto a ridefinire le procedure per il rilascio delle concessioni di derivazioni d'acqua pubblica ad uso idroelettrico e per il rilascio dell'autorizzazione unica di cui all'art. 12 del D.Lgs. 387/2003. Con tali provvedimenti, oltre ad adeguarsi al nuovo quadro di riferimento normativo nel frattempo mutato in materia di valutazione di impatto ambientale, si sono altresì contemporaneamente fissate misure di salvaguardia ambientale che hanno reso il Veneto il territorio che ha applicato le norme più restrittive in materia.
In materia di valutazione di incidenza, va ricordato ad esempio che, la citata DGR n. 1628/2015 stabilisce, in virtù del principio di precauzione e proprio in considerazione degli effetti potenzialmente negativi sui siti della Rete Natura 2000 connessi alla realizzazione degli impianti idroelettrici, non ci si possa avvalere delle fattispecie di "esclusione" dalla valutazione di incidenza elencate nella DGR n. 2299/2014, ma che debbano invece essere osservate puntualmente le procedure valutative definite in modo incontrovertibile nell'allegato A della citata deliberazione.
Si ricorda in ogni caso che la Commissione Regionale VIA, precedentemente istituita ai sensi della L.R. n. 10/1999 , già si era dotata, nell'ambito delle proprie valutazioni relative ad impianti di produzione idroelettrica, delle linee guida per la valutazione dell'impatto cumulativo, approvate dalla stessa Commissione nella seduta dell' 11/02/2015 e successivamente aggiornate il 25/03/2015.
Il Comitato regionale VIA, organo tecnico istruttorio al quale è affidato l'esame delle istanze sottoposte a procedura di VIA ai sensi della L.R. n. 4/2016 , d'altra parte, esperisce le proprie valutazioni sulle singole istanze in piena conoscenza del contesto complessivo rispetto alle quali ogni singola istanza risulta presentata.
Nello specifico, per quanto attiene la valutazione dei progetti di centraline idroelettriche localizzate sul bacino del Piave, effettuata dal Comitato nella seduta 26 luglio 2017, si segnala che la valutazione delle singole istanze è stata preceduta da un inquadramento generale delle istanze presentate afferenti al bacino in questione, effettuato a cura degli uffici dell'Unità Organizzativa VIA nel corso della seduta del Comitato del 5 aprile 2017.
Successivamente, nella seduta del 26 luglio 2017 lo stesso Comitato ha quindi proceduto all'analisi puntuale di ciascuna istanza presentata, in conformità a quanto previsto dalla normativa in materia di VIA, determinandosi peraltro in ordine all'assoggettamento a VIA di tutti gli impianti proposti, anche in considerazione del contesto localizzativo all'interno dei quali gli stessi impianti risultavano situati.
Per quanto riguarda le istanze per la realizzazione di impianti idroelettrici localizzate in territorio della Provincia di Belluno, in particolare si evidenzia che con DGR n. 338/2016, in attuazione della Legge regionale 8 agosto 2014, n. 25 , e a completamento di quanto stabilito nell'art. 3 della L.R. 3 febbraio 2006, n. 2 , sono state trasferite alla Provincia le funzioni in materia di autorizzazione unica di cui all'art. 12 del D.Lgs. n. 387/2003".
"La normativa in materia di valutazione di impatto ambientale, richiama espressamente la necessità di considerare tra i diversi fattori rilevanti da tenere presenti nell'ambito della valutazione di ogni nuova istanza, anche il cumulo degli impatti dovuti ad altri progetti esistenti o approvati nell'area di interesse.
Tale criterio, vale a dire quello relativo al cumulo con gli altri progetti, risulta imprescindibile, indipendentemente dalla tipologia procedurale oggetto di valutazione ed è espressamente contemplato dalla normativa statale di riferimento.
Si richiamano in tal senso gli allegati quinto e settimo della parte seconda del decreto legislativo 152 del 2006 e quanto disposto dal decreto del 30 marzo 2015, con il quale il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha fornito indicazioni per la corretta considerazione degli impatti cumulativi dei progetti ricadenti nel medesimo ambito territoriale, che di norma, salvo diversa disposizione delle autorità competenti, viene individuato in una fascia di un chilometro per le opere lineari e in una fascia di un chilometro per le opere areali.
Con specifico riferimento al settore delle derivazioni idriche ed al settore idroelettrico in particolare, si evidenziano inoltre le recenti ulteriori disposizioni emanate a livello statale.
In data 07.03.2018 infatti è entrata in vigore la cosiddetta direttiva di derivazioni, formulata dalla Conferenza istituzionale permanente del Distretto delle Alpi Orientali in esecuzione del decreto direttoriale n. 29 del Ministero dell'Ambiente del 13 febbraio 2017.
Il provvedimento richiede nello specifico una valutazione ex ante delle derivazioni idriche in relazione al mantenimento e/o al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale.
Si richiama, inoltre, la recente emanazione della normativa in materia di deflusso ecologico ed in particolare quanto disposto dalla direttiva del Distretto Alpi Orientali per la determinazione dei deflussi ecologici a sostegno del mantenimento raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati dal Piano di gestione.
Tali nuovi disposizioni vanno a definire ulteriormente l'ambito complessivo all'interno del quale ogni singola derivazione proposta, sia ad uso idroelettrico o altro, dovrà inserirsi, nonché le interrelazioni tra le derivazioni in esame e tutte le altre derivazioni presenti o previste all'interno del bacino imbrifero.
Per quanto attiene alla valutazione ambientale di impianti idroelettrici, si ritiene quindi che l'eventuale definizione di nuove e ulteriori specifiche modalità per la valutazione cumulativa dei progetti localizzati nel medesimo bacino imbrifero non possa evidentemente prescindere dal contesto sopra evidenziato, ad oggi in piena evoluzione.
Si fa presente che per garantire una corretta ed efficace considerazione e valutazione di tutti i potenziali impatti ambientali, connessi alla realizzazione degli impianti di produzione di energia idroelettrica, la Giunta regionale già con DGR n. 1628 del 19.11.2015 aveva provveduto a ridefinire le procedure per il rilascio delle concessioni di derivazioni d'acqua pubblica ad uso idroelettrico e per il rilascio dell'autorizzazione unica, di cui all'articolo 12 del Decreto legislativo 387/2003.
Con tali provvedimenti, oltre ad adeguarsi al nuovo quadro di riferimento normativo, nel frattempo mutato in materia di valutazione d'impatto ambientale, ci sono altresì contemporaneamente fissate misure di salvaguardia ambientale che hanno reso il Veneto il territorio che ha applicato le norme più restrittive in materia a livello nazionale.
In materia di valutazione di incidenza va ricordato ad esempio che la citata DGR 1628/2015 stabilisce, in virtù del principio di precauzione, proprio in considerazione degli effetti potenzialmente negativi sui siti della Rete Natura 2000 connessi alla realizzazione degli impianti idroelettrici, non ci si possa avvalere delle fattispecie di esclusione dalla valutazione di incidenza elencate nella DGR 2299/2014, ma che debbano invece essere osservate puntualmente le procedure valutative, definite in modo incontrovertibile nell'allegato A della citata deliberazione.
Si ricorda in ogni caso che la Commissione regionale, VIA precedentemente istituita ai sensi della legge regionale 10/99, si era già dotata, nell'ambito delle proprie valutazioni...".
Poi continua ancora, ma il succo è che viene tenuto conto dell'impatto e la Regione Veneto su questo tipo di interventi, è la più restrittiva d'Italia.
PRESIDENTE
Grazie. Collega Guarda, per la replica.
Cristina GUARDA (Alessandra Moretti Presidente)
Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta, di cui richiedo anche copia in maniera tale da poterla leggere in maniera complessiva.
Riconosco l'impegno nella definizione più restrittiva di quelli che sono i parametri anche per la valutazione complessiva, però è evidente che, alla luce delle esperienze che sono vissute da molti territori del nostro Veneto, in particolar modo come quello, per esempio, dell'Astico, e anche delle problematiche relative all'ovest vicentino, è chiaro che l'ondata di presentazioni di domande per micro centraline una consecutiva all'altra, che vanno a intubare per chilometri e chilometri di territorio quella che è una risorsa di un torrente o di un fiume, c'è bisogno di un'attenzione particolare, che spetta sì alla Commissione VIA da un punto di vista tecnico, ma è chiaro che la politica deve continuare a monitorare e a intervenire in maniera ben identificata.
Per cui, chiedo copia della risposta, in modo da poterla leggere in maniera complessiva, e ringrazio ed esorto a continuare in una direzione più restrittiva per quanto riguarda la tutela dei nostri torrenti. Grazie.
PRESIDENTE
Bene, grazie. Riprendiamo con l'ordine del giorno.
Interrogazione a risposta immediata n. 215 del 18 luglio 2016 presentata dai Consiglieri Zottis e Pigozzo relativa a "TERZA CORSIA A4. VERRA' SOLLECITATA UNA TEMPISTICA DI BREVE PERIODO PER LA REALIZZAZIONE DEL TRATTO SAN DONA' DI PIAVE-PORTOGRUARO, AL FINE DI GARANTIRE URGENTEMENTE UNA MAGGIORE SICUREZZA?"
"Premesso che:
- in data 7 luglio 2016 Autovie Venete ha pubblicato sul proprio sito web un articolato resoconto sui flussi di traffico e sugli incidenti. In particolare viene evidenziato che "sono tornati quasi ai volumi del 2011 i transiti sulla rete di Autovie Venete. Cala anche il numero di incidenti, ma aumentano le chiusure dei tratti dovute ai flussi più consistenti e alle perdite di carico.
Ha superato i 22 milioni di veicoli il traffico registrato sulla rete di Autovie Venete nei primi sei mesi del 2016, una cifra che si avvicina ai livelli pre-crisi. Nello stesso periodo del 2011 (l'anno che ha preceduto l'inizio del calo) infatti, il volume dei transiti era stato di 22 milioni 675 mila 276 veicoli. Un flusso dove i mezzi pesanti, rispetto a quelli leggeri, rappresentano circa un quarto del totale. In una giornata feriale sull'asse principale delle rete, la A4, passano fra i 25 mila e i 27 mila mezzi pesanti di cui il 61% sono di nazionalità straniera, a conferma che l'infrastruttura resta l'asse privilegiato Ovest-Est per la mobilità delle merci. I dati sono stati illustrati oggi, a Udine, dal direttore dell'esercizio della Concessionaria Davide Sartelli durante il convegno "I nuovi reati stradali" organizzato dalla Polizia di Stato e dalla Procura della Repubblica di Udine. Sulla A4, nel tratto più critico, ovvero fra San Giorgio di Nogaro e San Donà di Piave, nel periodo gennaio - giugno 2016, sono stati registrati 105 incidenti, di cui 56 con mezzi pesanti coinvolti. Causa principale dei sinistri (in 45 casi) il mancato rispetto delle distanze di sicurezza; 31 le persone ferite, 4 quelle decedute. La gravità degli incidenti ha richiesto la chiusura di un tratto autostradale in 11 occasioni. Nello stesso periodo del 2015, gli incidenti sono stati 112 di cui 62 con mezzi pesanti coinvolti. Causa principale del sinistro l'urto laterale (in 45 casi), 51 le persone ferite e 1 decesso. Le chiusure autostradali sono state 3. Nel 2016, rispetto al 2015, le chiusure sono notevolmente aumentate (11 a fronte di 3) per la complessità della loro gestione, complessità legata all'incremento del traffico, e all'aumento dei casi di perdite di carico sulla carreggiata. Particolarmente interessante il raffronto fra il "prima" e il "dopo" nel tratto Quarto D'Altino-San Donà di Piave dove è già stata realizzata la terza corsia: dal 1 gennaio al 6 luglio 2011 gli incidenti registrati sono stati 28, di cui 22 con mezzi pesanti coinvolti; 26 le persone ferite 2 i decessi. Dal 1 gennaio al 6 luglio 2016, gli incidenti complessivi sono stati 9, di cui 5 con mezzi pesanti coinvolti; 12 i feriti, nessuna persona deceduta";
- dal suddetto resoconto si evince dunque l'effetto positivo che gli interventi di realizzazione della terza corsia lungo la A4 hanno in termini della riduzione dell'incidentalità.
Considerato che:
- quello tra San Donà di Piave e Portogruaro rappresenta da sempre un tratto della A4 particolarmente trafficato e rischioso dal punto di vista della sicurezza;
- dalle notizie attualmente a disposizione pare che la completa realizzazione della terza corsia nel suddetto tratto sia destinata a concretizzarsi dopo il 2023;
- se così fosse ci troveremmo di fronte al rinvio, per altri lunghi anni, della soluzione ad un problema che necessità invece interventi urgenti.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri
chiedono al Presidente della Giunta regionale
se intende, nell'ambito delle sue competenze, chiarire e sollecitare una tempistica di breve periodo per l'avvio e la realizzazione del tratto della terza corsia A4 San Donà di Piave-Portogruaro".
PRESIDENTE
La dà per letta.
Risponde l'assessora Lanzarin, in nome e per conto della collega De Berti.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"Da informazioni assunte presso la società Autovie Venete S.p.A., concessionaria della tratta dell'autostrada A4 Venezia-Trieste, si è appreso che sono in corso di definizione gli approfondimenti progettuali volti al completamento del progetto esecutivo e dall'avvio dei lavori di ampliamento dell'autostrada A4 con la terza corsia, nel tratto compreso tra Portogruaro e San Donà di Piave, cosiddetto secondo e terzo sub-lotto del secondo lotto A4.
Per quanto riguarda il primo sublotto del secondo lotto, compreso tra Alvisopoli e Portogruaro, a seguito dell'avvenuta firma del contratto tra il commissario delegato ed il raggruppamento di imprese che risultano aggiudicatarie, sono attualmente in corso le attività propedeutiche alla consegna dei lavori.
Tenuto conto dell'impatto delle opere del traffico autostradale e sulla rete locale e considerato l'avanzamento dei lavori in corso di esecuzione che, a seguito della prossima consegna del primo e del secondo lotto, determineranno la presenza di un cantiere
autostradale di lunghezza pari a circa 40 chilometri da Palmanova e Portogruaro, la programmazione della realizzazione del tratto compreso tra Portogruaro e San Donà di Piave prevede necessariamente un frazionamento nel tempo delle opere da eseguire.
In attesa di individuare nel dettaglio il cronoprogramma degli interventi e di definire le eventuali anticipazioni delle opere d'arte non interferenti con il traffico autostradale, la società ha riferito che ragionevolmente le prime attività realizzative potranno essere avviate nel tratto contiguo a San Donà di Piave a partire dall'estate 2019, mentre la conclusione dell'intero tratto compreso tra Portogruaro e San Donà di Piave potrà avvenire, salvo imprevisti e sulla base della conclusione dell'intera progettazione esecutiva, entro la fine del 2023.
La società ha specificato, infine, che le tempistiche previste e soprariportate costituiscono
allo stato attuale, in attesa di completare la progettazione esecutiva del tratto compreso tra Portogruaro e San Donà, una stima di massima che necessiterà di successivi ed opportuni perfezionamenti.
La Regione Veneto, anche attraverso i propri rappresentanti nella società Autovie Venete S.p.A., continuerà a sollecitare la società stessa per promuovere ogni iniziativa utile ad accelerare le fasi realizzative e per dare completezza alla terza corsia nell'intero tratto veneto".
PRESIDENTE
Grazie. Collega Zottis, per la replica.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
Mi ritengo soddisfatta, confidando che le scadenze che in questo momento ci sono state comunicate non vengano disattese e che la Regione, come ha detto bene l'Assessore al termine della risposta, sia sollecita nel tenere a mente che poi il 2019 è alle porte e quindi siamo confidenti che questo avvenga e di vedere presto i cantieri in atto. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 520 del 7 febbraio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "DALLO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE ALLA SCOMPARSA DEI LUOGHI DELL'AMOR SACRO E DELL'AMOR PROFANO: QUALI AZIONI REGIONALI PER FERMARE IL DECADIMENTO DELLA VAL LAPISINA?"
"Premesso che:
- la Val Lapisina parte da Vittorio Veneto e si incunea tra le prealpi Bellunesi, congiungendo l'alta Marca Trevigiana con l'Alpago attraverso il valico Sella di Fadalto;
- nella vallata, le cui dimensioni sono di soli 10 km, insiste una elevata densità di infrastrutture: 7 centrali idroelettriche, 5 gabbie di trasformazione, linee dell'alta tensione, linee ferroviarie, un'autostrada con viadotto a forbice, la statale 51 Alemagna e diversi acquedotti: in particolare, tali ultime infrastrutture servono la città di Vittorio Veneto e parecchi comuni della provincia;
- la vallata, tuttavia, sconta in termini reali le conseguenze di un paradosso proprio a partire dalla densità di infrastrutture deputate all'approvvigionamento idrico: datrice d'acqua verso la città e parecchi comuni della provincia, di questa è tuttavia priva ai fini dell'approvvigionamento di larga parte dei borghi (Pradal Alto, Pradal Basso, Naronchie, Chiesura, Brigola) che qui insistono e che, da sempre, sono - a tacer d'altro - serviti male e con grave discontinuità, in ciò non aiutati dall'assenza di investimenti promessi e non effettuati da parte del Consorzio idrico Sinistra Piave; quale conseguenza prevedibile, inoltre, i sopradetti borghi subiscono la costante emigrazione dei residenti verso comuni limitrofi e la chiusura di attività commerciali, trasformando l'intera valle in un mero luogo del passato e senza alcun futuro;
Rilevato che l'art. 6, alla lettera i), comma 1, dello Statuto della Regione del Veneto, tra i diritti e gli obiettivi oggetto dell'azione regionale, inscrive l'eliminazione "degli squilibri tra territori, settori, persone e gruppi" e che l'art.8, comma 2, stabilisce che "La disponibilità e l'accesso all'acqua potabile necessaria per i soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono diritti universali. La Regione garantisce a ciascun individuo il diritto al minimo vitale giornaliero d'acqua quale diritto alla vita";
Visto l'art.15, comma 4, dello Statuto della Regione del Veneto
Il sottoscritto consigliere regionale
Il sottoscritto consigliere regionale
interroga la Giunta regionale
per sapere se siano o meno contemplati interventi e risorse tesi a porre rimedio a quanto sopra descritto".
PRESIDENTE
Prego, collega Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Attraverso questa interrogazione pongo una serie di problemi relativi alla Val Lapisina: sono temi molto specifici, molto chiari, con una descrizione di quei luoghi attraversati da sette centrali idroelettriche, cinque gabbie di trasformazione e tutti i problemi connessi alla presenza all'interno di quella vallata straordinaria dal punto di vista ambientale e turistico, anche perché insomma non dimentichiamoci che è una delle vallate frequentate dal punto di vista turistico.
Il problema che si propone qui è un problema che l'assessore Bottacin sicuramente conosce bene, perché viene dalle zone del bellunese, dove si pone lo stesso identico problema, cioè quello dell'approvvigionamento idrico delle acque, che vengono invece utilizzate a finalità della produzione di energia. Da questo punto di vista, diverse volte mi è capitato di attraversare Comuni e paesi nella zona del bellunese e vedere la realizzazione di striscioni da parte di Comitati che ricordano che l'acqua appartiene anche a quelle vallate e non può essere in nessun modo sottratta, sia in termini di disponibilità sia di accesso all'acqua potabile, sia per garantire la vita all'interno del territorio.
Chiedo rispetto a questa zona, che parte da Vittorio Veneto, attraversa e congiunge l'alta marca trevigiana con l'Alpago, quali sono gli interventi che la Giunta vuole porre, per garantire questo bene preziosissimo che è l'acqua.
PRESIDENTE
Grazie. Per la risposta, l'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
Non confonderei il Servizio Idrico Integrato con lo sfruttamento idroelettrico, perché sono due cose che non hanno nulla a che vedere. Inviterei i Comitati a andare in Trentino alto Adige, dove ci sono quattro volte gli impianti che ci sono nel Bellunese proprio in virtù del fatto che, come dicevo nell'interrogazione precedente, siamo i più restrittivi d'Italia come Veneto.
"Relativamente all'interrogazione in oggetto con la quale è stato richiesto alla Giunta regionale di sapere se siano o meno contemplati interventi e risorse tesi all'estensione delle reti acquedottistiche nei borghi della Valle Lapisina e il Comune di Vittorio Veneto, gli uffici regionali della difesa del suolo con nota protocollo n. 89267 dell'8 marzo 2018, hanno provveduto a richiedere le necessarie informazioni di dettaglio al gestore del servizio idrico competente Piave Servizi S.r.l. e all'Ente di governo dell'Ambito territoriale ottimale del servizio idrico integrato individuato nel Consiglio di Bacino Veneto Orientale. Il gestore Piave Servizi S.r.l. ha dato risposta con nota protocollo 8234 del 14.05.2018 confermando, come già rappresentato in occasione di precedenti interrogazioni in merito a situazioni analoghe in Comune di Vittorio Veneto, che l'estensione delle reti in tale aree situate in territorio montano e costituite da nuclei isolati o case sparse comporta notevoli oneri di realizzazione, stimabili in diverse centinaia di migliaia di euro per ciascuna delle località sopra menzionate, per complessivi 1.366.000 euro da sostenersi con la tariffa del servizio idrico integrato, come previsto dalla legge nazionale 152/2006. Un primo stralcio dei lavori è già stato realizzato in località Piadera, nei Comuni di Vittorio Veneto e Fregona, al quale ha contribuito anche la Regione Veneto con un finanziamento di 150.000 euro. In seguito all'esecuzione delle opere tuttavia solamente 12 utenze si sono allacciate alla rete, su un totale di 37 utenze allacciabili. Peraltro il gestore riscontra consumi molto bassi da parte di 11 su 12 di queste utenze, in apparente testimonianza del fatto che si tratta di seconde case o comunque di edifici poco utilizzati.
Con riguardo alla programmazione delle risorse e degli interventi necessari si evidenzia che la normativa statale, ai sensi del 142 del Decreto legislativo n. 152 /2006, prevede che "Gli enti locali, attraverso l'ente di governo, nell'ambito di cui all'articolo 148, comma 1, svolgono le funzioni di organizzazione e Servizio Idrico Integrato di scelta della forma di gestione e modulazione delle tariffe all'utenza, di
affidamento della gestione e relativo controllo.
La programmazione degli interventi è, quindi, di esclusiva competenza del Consiglio di Bacino Veneto orientale, quale ente di governo nell'Ambito Territoriale Ottimale e del Servizio Idrico Integrato, che comprende territorialmente quasi tutta la provincia di Treviso e peraltro si riscontra come le politiche messe in atto a livello statale negli ultimi anni hanno posto molteplici ostacoli alla possibilità di accesso al credito, sia bancario, sia della Cassa Depositi e Prestiti, per i gestori del Servizio Idrico Integrato a totale controllo pubblico, riducendo fortemente la possibilità di copertura dei costi di investimento mediante liquidità a debito garantita dagli introiti da tariffa.
Quanto enunciato si riferisce naturalmente alla pianificazione di medio e lungo periodo, mentre per la gestione delle eventuali situazioni di emergenza idrica saranno attuate, come già avvenuto in precedenza, tutte le procedure di protezione civile a tutela della fornitura idrica e della salute pubblica".
PRESIDENTE
Grazie. Replica al collega Ruzzante.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Non mi posso dichiarare soddisfatto, nel senso che vorrei che venisse fatto di più. Se ci metterete a disposizione più risorse, visto che adesso governate voi il Paese, in qualche modo ben vengano per poter dare una risposta dal punto di vista del servizio idrico integrato all'interno di quell'area che ha queste problematiche.
Ovviamente le situazioni di emergenza sono altra cosa, capisco che nelle situazioni di emergenza verrà garantito e la ringrazio di questo. Sono i Sindaci che decidono in base alle risorse che hanno a disposizione ed è chiaro che la questione è connessa da questo punto di vista. Capisco che non può essere scaricato, non è mia intenzione scaricare tutto sulla Regione, però sicuramente da questo punto di vista qualche sforzo in più... Se io ho fatto l'interrogazione, evidentemente, qualcuno ha segnalato la problematica che è in qualche modo oggetto di questa interrogazione in Val Lapisina.
Mi auguro che nei prossimi mesi e nei prossimi anni, al di là della risposta, ci possa essere una risposta qualitativamente migliore rispetto ai problemi che sono stati evidenziati.
PRESIDENTE
Grazie. Riprendiamo con l'ordine prestabilito.
Interrogazione a risposta immediata n. 258 del 27 ottobre 2016 presentata dai Consiglieri Zanoni e Dalla Libera relativa a "DIGA DI FALZE' DI PIAVE: PERCHE' LA GIUNTA REGIONALE NON TIENE CONTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI NEL PIANO STRALCIO PER LA SICUREZZA IDRAULICA DEL MEDIO E BASSO CORSO DEL PIAVE?"
"Premesso che:
- con la DGR n. 943 del 22 giugno 2016 la Giunta regionale ha deliberato l'avvio delle procedure "per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per la messa in sicurezza idraulica del medio-basso corso del fiume Piave, per individuare, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, demandando alla struttura competente tutte le attività connesse";
- nel suddetto provvedimento si precisa che "Gli studi sin qui eseguiti negli oltre 40 anni trascorsi, ed il dibattito scaturito a livello territoriale fanno apparire preferibile la soluzione che prevede la realizzazione di una vasca di espansione in Comune di Spresiano capace di invasare circa 10 milioni di mc. Tale soluzione, che non arrecherebbe ulteriori problematiche ai rilevanti scambi fra acque superficiali e falde a valle di Ponte Priula, potrebbe essere integrata, previa verifica in sede di progettazione di fattibilità tecnica economica, con una cassa di espansione sulla grave di Ciano, non escludendo aprioristicamente la costruzione di una traversa a Falzè peraltro di altezza limitata";
- il previsto progetto si basa su uno studio presentato nell'aprile scorso dal professore Luigi D'Alpaos che di fatto ripropone la realizzazione di una diga a Falzè di Piave per trattenere un volume di circa 40 milioni di metri cubi d'acqua, sostenuta da un altro invaso da costruire più a monte;
- dalla fine degli anni Sessanta si è dibattuto sull'utilità di costruire uno sbarramento sul fiume Piave per la realizzazione di un serbatoio di contenimento delle acque. Secondo una serie di analisi e studi l'invaso, pur efficace sotto il profilo idraulico, presenta rilevanti problematiche di natura geotecnica e di tenuta idraulica. In particolare le indagini idrogeologiche hanno evidenziato che in prossimità del sito interessato, la falda freatica, le falde in pressione e le risorgive costituiscono un unico sistema idrogeologico. Ogni mutamento di regime del corso d'acqua provocato dallo sbarramento potrebbe pertanto comportare un mutamento nel regime delle falde e delle risorgive con inevitabili sconvolgimenti del sistema idrografico secondario e gravissimi rischi di esondazione negli abitati di Sernaglia, Fontigo e Falzè di Piave.
Tenuto conto che:
- il Piano Stralcio per la Sicurezza Idraulica del Medio e Basso Corso del Piave, approvato con DPCM del 2 ottobre 2009, ha escluso la soluzione della diga di Falzè per la prevenzione delle esondazioni, individuando una serie di casse di espansione da realizzare lungo l'asta del fiume secondo un ordine di priorità;
- il 22 marzo 2012 il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale: " a respingere l'ipotesi progettuale che prevede la realizzazione della diga di Falzè di Piave, come del resto disposto dal Piano di Bacino approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 2 ottobre 2009; - a mettere rapidamente in atto, a monte e a valle di Falzè, soluzioni alternative, già previste nel DPCM, meno impattanti e della medesima efficacia tecnica e idraulica";
- un articolo pubblicato da "L'Azione" il 2 dicembre 2012 riporta quanto segue: "Il Presidente della Giunta regionale Luca Zaia ha espresso la propria contrarietà alla realizzazione di una diga a Falzè di Piave per prevenire il rischio di esondazione del fiume. (..) ha detto di preferire la soluzione delle casse di espansione del Medio Piave a sud di Falzè e Nervesa (...).";
- il Comitato di cittadini per la difesa del territorio dalla progettata diga di Falzè di Piave esprime totale contrarietà alla realizzazione di una diga a Falzè di Piave per i seguenti motivi: l'area dell'invaso è di estrema permeabilità a causa delle numerosissime cavità carsiche presenti sia in destra, nel Montello, che in sinistra, verso Sernaglia e Falzè; dal punto di vista idraulico l'invaso di Falzè provocherebbe un innalzamento delle falde e inciderebbe direttamente sul deflusso dei numerosi corsi d'acqua della Piana Sernagliese con conseguenti inondazioni degli abitati di Fontigo, Falzè, Sernaglia e Moriago; l'area comprende le famose risorgive delle Fontane Bianche ed è protetta dalla Comunità Europea e destinata dal PTRC a Parco del Medio Piave , è definita "(...) sito naturalistico d'elezione, (...) una delle eccellenze ambientali più importanti di tutto il corso del Piave (...)" nel Piano di Gestione delle aree ZPS; l'invaso sommergerebbe un area di notevole valore storico con testimonianze di insediamenti dell'uomo preistorico recentemente messe in evidenza nell'ambito del percorso storico naturalistico delle Volpere; grazie ai percorsi naturalistici e storici realizzati da Passo Barca alle Fontane Bianche, tutta la zona interessata è meta ogni anno di decine di migliaia di visitatori che ne apprezzano le bellezze e le peculiarità paesaggistiche, storiche e naturalistiche; l'opera ricadrebbe all'interno del territorio del Prosecco, candidato al riconoscimento da parte dell'UNESCO, danneggiandolo irrimediabilmente";
- nel settembre scorso il suddetto Comitato ha incontrato il Direttore della Direzione Difesa del Suolo della Regione del Veneto per chiedere la sospensione delle disposizioni previste dalla DGR n. 943/2016 al fine di valutare la fattibilità degli interventi già individuati per la messa in sicurezza idraulica del fiume Piave.
- nel settembre scorso il suddetto Comitato ha incontrato il Direttore della Direzione Difesa del Suolo della Regione del Veneto per chiedere la sospensione delle disposizioni previste dalla DGR n. 943/2016 al fine di valutare la fattibilità degli interventi già individuati per la messa in sicurezza idraulica del fiume Piave.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri
chiedono alla Giunta regionale
se, alla luce di quanto riportato in premessa, non ritenga opportuno sospendere ogni decisione in merito al progetto di realizzazione di una diga a Falzè di Piave, procedendo senza ulteriori indugi all'attuazione degli interventi previsti nel DPCM del 2 ottobre 2009".
PRESIDENTE
Consigliere Zanoni per l'illustrazione.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questo è un tema dibattuto da molti anni e riguarda appunto un progetto relativo a una diga da realizzare a Falzè di Piave per contenere e limitare i danni di eventuali piene del fiume.
C'è una delibera della Giunta regionale del 22 giugno 2016, che prevede l'avvio di procedure per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica per la messa in sicurezza idraulica del medio e basso corso del fiume Piave, per individuare, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività.
Nel suddetto provvedimento si parla di studi effettuati e si cita anche che non viene esclusa aprioristicamente la costruzione di una traversa a Falzè, peraltro di altezza limitata, quindi una possibilità, un'apertura a questo progetto che è escluso dal Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave, approvato con Decreto ministeriale del 2 ottobre 2009.
Anche il Governatore del Veneto, nel 2012, ha espresso la propria contrarietà all'esecuzione di questa diga di Falzè, Comitati, cittadini e autorità locali dicono che l'invaso sarebbe di estrema permeabilità a causa delle numerosissime cavità carsiche e inciderebbe sul deflusso di numerosi corsi d'acqua; c'è stato anche un incontro di un Comitato con il Direttore della Difesa del suolo della Regione Veneto nel 2016.
Quindi si chiede, alla luce di quanto riportato, se non ritenga opportuno sospendere ogni decisione in merito al progetto di realizzazione di questa diga.
PRESIDENTE
Grazie. Bottacin per la risposta.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
Premesso che dopo quella delibera ce ne sono state altre e premesso, altresì, che non è vero che non è considerato nel decreto legislativo del piano stralcio questo intervento, anzi viene definito lì dentro – dovrebbe leggersi le carte – il più efficace.
Tuttavia sono state affrontate le questioni secondo quella che è la proprietà che indica il piano stralcio approvato e, noi ci avvaliamo della consulenza dell'Università di Padova e di sicuro noi non bloccheremo interventi per la messa in sicurezza sul Piave, perché sono assolutamente necessari. Per noi è evidente che non possiamo trascurare alcun corso d'acqua del Veneto.
"Le piene storiche registrate sul Piave hanno dimostrato la fragilità del territorio della pianura veneta nelle Province di Treviso e Venezia, dovute alla insufficiente capacità di portata del medio-basso corso fluviale e l'impossibilità di intervenire per aumentarla oltre a un certo valore.
Il progetto di piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave, redatto dalla Autorità di bacino prevede interventi strutturali e non, programmati per il breve, medio e lungo periodo.
Con l'obiettivo della messa in sicurezza di questo territorio, si deve ricordare come secondo l'Autorità di bacino che l'attuale portata di piena è dell'ordine di cinquemila metri cubi al secondo a fronte di una capacità del tratto terminale valutabile in 2.500 metri cubi al secondo.
Gli interventi strutturali prevedono in sintesi nel piano stralcio: realizzazione di casse di espansione e laminazione delle piene; interventi di taglio vegetazione, rinforzi, rialzi arginali, risezionamenti d'alveo nella tratta da Ponte di Piave al mare.
Le elaborazioni compiute dall'autorità di bacino, dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, nell'ambito del piano stralcio per l'assetto idrogeologico, hanno dimostrato analiticamente come le zone maggiormente critiche siano concentrate nel tratto tra Ponte della Priula e il mare.
Risulta prioritario, per garantire un'adeguata condizione di sicurezza in tale tratto, intervenire a monte con opere di trattenimento delle piene.
In tal senso, con Decreto del Ministero dell'Ambiente è stato finanziato a valere sul "fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico" di cui alla Legge n. 221/2015, l'intervento: "casse di espansione per le piene del fiume Piave in corrispondenza delle Grave di Ciano-Spresiano."
Tale finanziamento, pari a circa euro 1.600.000 sarà impiegato, per la precisa definizione e individuazione dell'intervento, per lo svolgimento delle attività di valutazione di impatto ambientale e di valutazione di incidenza ambientale, ciò al fine di individuare le opere che risultino avere miglior rapporto costo/benefici in termini di riduzione del rischio, migliori condizioni di fattibilità e minore impatto ambientale".
Pertanto in questa fase si sta progettando un intervento a monte rispetto a quello indicato dall'interrogante, non a Falzè, bensì sulle Grave di Ciano in Comune di Crocetta del Montello.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Replica, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Per la risposta, dopo mi riservo di leggerla con attenzione.
Per quanto riguarda la questione del piano stralcio o del medio corso del Piave, il DPCM 2 ottobre 2009, è falso dire che ha previsto invece questa diga. Nell'interrogazione, se va a leggere, non c'è scritto che non l'ha considerata, ma semplicemente che non l'ha prevista come migliore soluzione, individuando appunto una serie di casse di espansione che poi sono quelle che lei ci illustra adesso e ci illustra appunto nella risposta.
La questione è che per quanto riguarda questa diga, non l'ho potuto dire prima, l'area dell'invaso è di estrema permeabilità a causa delle numerosissime cavità carsiche presenti sia in destra nel Montello che in sinistra verso Sernaglia e Falzè; dal punto di vista idraulico, l'invaso di Falzè provocherebbe un innalzamento delle falde inciderebbe direttamente sul deflusso dei numerosi corsi d'acqua della piana Sernagliese, con conseguente inondazione degli abitati di Fontigo, Falzè, Sernaglia e Mogliano. Questa era una delle criticità.
L'area comprende le famose Risorgive delle fontane bianche, protetta dalla Comunità Europea, destinata dal PTRC a Parco del Medio Piave è definita sito naturalistico d'elezione, una delle eccellenze ambientali più importanti di tutto il corso del Piave.
Nel piano di gestione delle aree ZPS, l'invaso sommergerebbe un'area di notevole valore storico, con testimonianze ed insediamenti dell'uomo preistorico, recentemente messe in evidenza nell'ambito del percorso storico-naturalistico delle Volpere.
PRESIDENTE
Diamo la parola al consigliere Zanoni, per la conclusione: dieci secondi.
Andra ZANONI (Partito Democratico)
Volevo concludere sottolineando la data: è un'interrogazione del 27 ottobre 2016, quindi quasi di due anni fa.
Interrogazione a risposta immediata n. 263 dell'11 novembre 2016 presentata dai Consiglieri Zanoni, Moretti, Guarda e Dalla Libera relativa a "CENTRALINA IDROELETTRICA IN PROSSIMITA' DELLO STORICO PONTE DEGLI ALPINI DI BASSANO DEL GRAPPA: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE ACQUISIRE IL PARERE DELLA COMPETENTE SOVRINTENDENZA?"
"Premesso che:
- il 19 ottobre 2016 il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha disposto che la Regione del Veneto, entro 7 giorni, sottoponga con somma urgenza alla Commissione regionale VIA-VAS la questione relativa al procedimento unico di autorizzazione per la realizzazione di una centralina idroelettrica nel Comune di Bassano del Grappa " (...) affinché con altrettanta celerità sia reso parere integrativo del parere favorevole reso nel procedimento di autorizzazione unica nei confronti della ricorrente (...)";
- il 26 ottobre 2016 la Regione del Veneto ha convocato il Comitato regionale V.I.A. e in via di somma urgenza la Conferenza di Servizi decisoria, alla quale sono state invitate le Amministrazioni coinvolte, tra cui la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza;
- la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, con nota prot. 25763 del 26 ottobre 2016, ha comunicato quanto segue: "Con riferimento alla richiesta pervenuta il 25/10/2016 e acquisita a protocollo in data 25/10/2016 al n. 25712 del 25/10/2016 della Conferenza dei Servizi da effettuarsi il giorno 26 ottobre alle ore 12.00 presso la sala CTR della sede regionale di Palazzo Linetti in Calle Priuli, Cannaregio 99 – Venezia relativo al progetto specificato in oggetto. Vista la L. 241/90 e s.m.i., ) omissis...si rappresenta che la tempistica prevista, non consente il coordinamento imposto dalla normativa, nel caso di compresenza di più Amministrazioni statali, da parte del Prefetto come esplicitato nell'art. 14 ter comma 4. Si specifica pertanto che l'assenza di questa amministrazione non può considerarsi ai fini del silenzio assenso (...)".
Rilevato che:
- in merito al progetto di realizzazione della suddetta centralina idroelettrica la Conferenza dei Servizi decisoria, convocata il 26 ottobre 2016, ha espresso parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario del Comune di Bassano del Grappa;
- la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza non ha espresso parere per i motivi suindicati;
- con la DGR n. 1714 del 26 ottobre 2016 la Giunta regionale ha stabilito che nei procedimenti di autorizzazione di impianti idroelettrici, di cui al decreto legislativo n. 387/2003 del 2003, il provvedimento finale di autorizzazione o di diniego è assunto con atto del dirigente responsabile della struttura regionale competente in materia;
- con il decreto n. 189 del 27 ottobre 2016 il Direttore della Direzione Difesa del Suolo della Regione del Veneto ha autorizzato la costruzione e l'esercizio di una centralina idroelettrica nel Comune di Bassano del Grappa, in prossimità dello storico Ponte degli Alpini;
- in soli due giorni, ovvero con una tempistica senza precedenti, ben quattro organismi hanno deliberato in merito al suddetto progetto.
Tenuto conto che:
- in merito al complesso monumentale costituito dallo storico Ponte di Bassano il D.M. 4 dicembre 1954 emanato ai sensi dell'articolo 21 della legge n 1089/39, ora articolo 45 del decreto legislativo n. 42/2004, detta le seguenti prescrizioni: "(...) 1. Art. 1.E' fatto divieto di eseguire opere che possano danneggiare la luce e la prospettiva, o comunque possano alterare le condizioni di ambiente e di decoro del monumento indicato in principio. 2. Qualsiasi progetto di lavoro che comunque possa alterare l'attuale stato dell'immobile soggetto ai predetti divieti dovrà essere sottoposto al preventivo esame della Soprintendenza ai Monumenti competente per territorio, per l'eventuale approvazione (...)";
- il comma 3 dell'articolo 12 del decreto legislativo n. 387/2003 recita: "3. La costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli impianti stessi, sono soggetti ad un'autorizzazione unica, rilasciata dalla regione o dalle province delegate dalla regione nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell'ambiente, di tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico (...)".
Considerato che:
- la centralina idroelettrica sarà realizzata a meno di cento metri dal Ponte degli Alpini e in prossimità del terrapieno sul quale poggia il castello medievale di Bassano del Grappa con danno a un rilevante patrimonio storico e artistico e a un paesaggio di grande pregio;
- la Giunta regionale è comunque tenuta ad intervenire nel caso in cui l'ubicazione di questo tipo di impianti sia incongruente con le norme in materia di tutela ambientale e paesaggistica;
- la Giunta regionale non dovrebbe sottovalutare la petizione, sottoscritta da 13.500 cittadini, contro la realizzazione del suddetto impianto e la posizione dell'Amministrazione del Comune di Bassano del Grappa che intende tutelare il complesso monumentale del Ponte degli Alpini nonché il fragile contesto idrogeologico sito ai piedi del castello medievale;
- in merito alla suddetta centralina sono state presentate due interrogazioni a risposta immediata: la n. 21 dal titolo "La Regione si impegni a preservare il Ponte degli Alpini, simbolo dell'identità veneta" presentata il 17 agosto 2015 dai Consiglieri Moretti, Azzalin, Fracasso e Zanoni e la n. 199 dal titolo "Nuova centralina elettrica in prossimità del ponte degli alpini di bassano del grappa: la giunta riconsideri le proprie decisioni a fronte delle sopraggiunte condizioni di criticità della storica infrastruttura!" presentata il 30 giugno 2016 dal Consigliere Fracasso, quest'ultima non ha ancora avuto risposta.
Tutto ciò premesso i sottoscritti consiglieri
interrogano la Giunta regionale
per sapere se intende acquisire il parere della competente Sovrintendenza in merito al progetto di realizzazione di una centralina in prossimità dello storico Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa, sospendendo il decreto di autorizzazione".
PRESIDENTE
Zanoni, prego.
Andra ZANONI (Partito Democratico)
Visto anche il numero delle interrogazioni, quello delle centrali idroelettriche nei nostri fiumi è un problema molto sentito dai cittadini, perché è evidente che ha un impatto ambientale non indifferente, tant'è vero che ci sono anche delle procedure di pre-infrazione degli EU Pilot che si occupano di questa problematica sia per il Veneto, sia anche per altre Regioni.
Questa interrogazione, anch'essa di circa due anni fa, dell'11 novembre 2016, riguarda la centralina a Bassano sul Grappa.
La domanda, datata in quel caso perché poi appunto c'è stata un'evoluzione della tematica, anche nelle aule amministrative e di giustizia, era sul fatto che non era stato acquisito il parere della Sovrintendenza, citata e convocata per una riunione tecnica in ritardo e quindi questa aveva anche replicato: "Guardate che non potete dare per assodato e per fatto il nostro parere, perché non esiste il silenzio/assenso".
Ci sono state evoluzioni, quindi non so quale sarà la risposta adesso, ma naturalmente la domanda era per sapere se intende acquisire i pareri della Soprintendenza, in merito al progetto di realizzazione di una centralina in prossimità dello storico ponte degli alpini.
Nel frattempo sappiamo che il 28 marzo 2018 c'è stata l'autorizzazione del Genio Civile e poi il ricorso del Comune di Bassano, ci sono già state delle udienze presso il Tribunale del Magistrato delle Acque e quindi la questione è in itinere, però la domanda, visto che questo parere non è poi stato dato, nemmeno positivo, resta comunque di attualità.
PRESIDENTE
Grazie. Per la risposta, l'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"La Direzione Difesa del Suolo ha convocato in via di somma urgenza, d'intesa con la Direzione Commissioni Valutazioni, un'unica Conferenza di Servizi ai sensi della L.R. 18 febbraio 2016, n. 4 e del D.Lgs. n. 387/2003, nel rispetto del termine tassativo contenuto nell'ordinanza giurisdizionale emessa dal Tribunale Superiore Acque Pubbliche, in data 19/10/2016, nell'ambito del procedimento iscritto al R.G. n. 50/16.
La Direzione Commissioni Valutazioni, a sua volta, ha provveduto a convocare il Comitato tecnico per la valutazione di impatto ambientale previsto dall'art. 7 della legge regionale n. 1/2016 .
Le perizie del Prof. Ing.Vitaliani e del dott. Droli sono state portate a conoscenza del TSAP in occasione dell'udienza del 19/10/2016 e hanno indotto lo stesso TSAP a concedere l'ulteriore lasso di tempo di sette giorni per una nuova valutazione tecnica del progetto in sede di VIA-VAS.
Si rappresenta, peraltro, che il parere n. 1 del 26/10/2016 del Comitato V.I.A., è stato assunto all'esito di un'istruttoria svolta alla luce delle relazioni asseverate del Prof. Ing.Vitaliani e del Dott. Droli, ed altresì delle controdeduzioni tecniche contenute nelle relazioni a firma dell'Ing. Tessarolo e del Geol. Stevan, trasmesse dalla società Belfiore '90.
In sede di Conferenza di Servizi il rappresentante del Genio Civile di Vicenza ha sostenuto che "le problematiche evidenziate siano superabili attraverso opportuni accorgimenti tecnici da attuarsi in fase di progettazione esecutiva", proponendo altresì lo stesso Genio Civile quale garante nella fase costruttiva, con verifica del progetto esecutivo prima dell'inizio dei lavori. Per tale attività la Società Belfiore '90 ha presentato, nel novembre 2017, una relazione tecnica a firma della Prof.ssa Ing. Cola.
Con il predetto inciso si intendeva evidenziare che utilizzando normali e idonee metodologie di esecuzione dell'intervento si poteva evitare l'insorgere delle situazioni di eventuale pericolo segnalate. Peraltro non si riteneva fosse competenza della Conferenza di Servizi imporre particolari soluzioni al tecnico progettista, lasciando allo stesso la responsabilità e la decisione di individuare quelle che ritenesse più appropriate, riservandosi solo un compito di verifica. Quanto all'asserita assenza di parere espresso dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, si rappresenta che ai sensi dell'art. 14-ter, comma 7, della legge n. 241/1990 (nella versione ante riforma Madia) "Si considera acquisito l'assenso dell'amministrazione, ivi comprese quelle preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumità, alla tutela paesaggistico-territoriale e alla tutela ambientale, esclusi i provvedimenti in materia di VIA, VAS e AIA, il cui rappresentante, all'esito dei lavori della conferenza, non abbia espresso definitivamente la volontà dell'amministrazione rappresentata". Si segnala, sul punto, una massima del Consiglio di Stato secondo cui: "Ai sensi dell'art. 14 ter comma 7, 17 agosto 1990 n. 241 e s.m.i., il provvedimento finale della conferenza di servizi sostituisce, a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla predetta conferenza; deve, pertanto, ritenersi acquisito anche il nulla osta paesistico ove l'ente competente al rilascio dello stesso, pur convocato, sia stato assente." (cfr. Consiglio di Stato sez. VI, n. 2224/2008).
La disposizione, peraltro, viene nuovamente ribadita (ed integrata) nella versione oggi vigente dell'art. 14- ter, comma 7, della legge n. 241/1990, ai sensi della quale: "All'esito dell'ultima riunione, e comunque non oltre il termine di cui al comma 2, l'amministrazione procedente adotta la determinazione motivata di conclusione della conferenza, con gli effetti di cui all'articolo 14-quater, sulla base delle posizioni prevalenti espresse dalle amministrazioni partecipanti alla conferenza tramite i rispettivi rappresentanti. Si considera acquisito l'assenso senza condizioni delle amministrazioni il cui rappresentante non abbia partecipato alle riunioni ovvero, pur partecipandovi, non abbia espresso ai sensi del comma 3 la propria posizione, ovvero abbia espresso un dissenso non motivato o riferito a questioni che non costituiscono oggetto della conferenza."
Le procedure di autorizzazione per questo tipo di impianti idroelettrici prevedono che venga svolta la citata conferenza di servizi, ove vengono acquisiti i pareri, a cui è susseguito il provvedimento della competente struttura regionale autorizzativo ai sensi del D.Lgs. 387/2003.".
"La Direzione Difesa del suolo ha convocato in via di somma urgenza, d'intesa con la direzione della Commissione Valutazione, un'unica Conferenza di servizi, ai sensi della
Legge regionale 18 febbraio 2016, n. 4 e del Decreto legislativo 387/2003, nel rispetto del termine tassativo contenuto nell'ordinanza giurisdizionale emessa dal Tribunale superiore delle Acque pubbliche, in data 19 ottobre 2016, nell'ambito del procedimento iscritto al n. 50 del registro generale del 2016.
La Direzione della Commissione Valutazioni, a sua volta, ha provveduto a convocare il Comitato tecnico per valutazioni di impatto ambientale, previsto dall'articolo 7 della
Legge regionale n. 1/2016 .
Le perizie nelle persone dell'ingegner Vitaliani e del dottor Droli, sono state portate a conoscenza del Tribunale superiore delle Acque pubbliche, in occasione dell'udienza del 19 ottobre 2016 e hanno indotto lo stesso Tribunale superiore delle Acque pubbliche a concedere un ulteriore lasso di tempo di sette giorni per una nuova valutazione tecnica del progetto in sede di VIA-VAS
Si rappresenta, peraltro, che il parere n. 1 del 26 ottobre 2016 del Comitato VIA è stato assunto all'esito di un'istruttoria volta, alla luce delle relazioni asseverate dai professor Vitaliani e del dottor Droli, ed altresì alle controdeduzioni tecniche contenute nelle relazioni a firma dell'ingegner Tessarolo e del geologo Stevan, trasmesse dalla società Belfiore 90.
In sede di Conferenza dei servizi, il rappresentante del Genio civile di Vicenza ha sostenuto che: "le problematiche evidenziate siano superabili attraverso opportuni accorgimenti tecnici da attuarsi in fase di progettazione esecutiva" proponendo altresì, lo stesso Genio civile, quale garante nella fase costruttiva, "con verifica del progetto esecutivo prima dell'inizio dei lavori".
Per tale, la società ha presentato nel novembre 2017 una relazione tecnica a firma della professoressa ingegnere Cola.
Con il predetto inciso, si intendeva evidenziare che con metodologie di esecuzione dell'intervento si poteva evitare l'insorgere di situazioni di eventuale pericolo segnalare. Peraltro si riteneva non fosse imporre particolari soluzioni al tecnico progettista, lasciando allo stesso la decisione di individuare le più appropriate.
Quanto alla asserita assenza di parere espresso dalla Sovrintendenza per le Province di Verona, Rovigo, Vicenza, ai sensi dell'articolo 14 ter, della legge n. 241/90, nella versione ante riforma Madia, si considera acquisito l'assenso dell'Amministrazione, ivi comprese quelle proposte...".
E' ancora un po' lunga, quindi posso consegnarla?
PRESIDENTE
Allora è bene che la consegni poi al collega Zanoni, che adesso interverrà per la replica.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
A questo punto, Presidente, mi riservo di leggere la risposta, visto che è lunga e articolata. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 569 del 19 aprile 2018 presentata dai Consiglieri Zanoni e Ruzzante relativa a "DANNI DA CINGHIALI NEL PARCO NATURALE REGIONALE DEI COLLI EUGANEI: COME SONO STATI UTILIZZATI I 200 MILA EURO STANZIATI DALLA GIUNTA REGIONALE?"
"Premesso che:
- con deliberazione n. 830 del 6 giugno 2017 la Giunta regionale ha assegnato un contributo di 200 mila euro all'Ente Parco Regionale dei Colli Euganei per far fronte ai danni dovuti alla proliferazione di cinghiali nel territorio.
- nel comunicato stampa della Giunta (n. 819 del 6 giugno 2017) l'assessore al territorio e ai parchi ha precisato: "Sono risorse destinate alla gestione di piani di controllo, contenimento ed eradicazione delle popolazioni di ungulati, sulla base di un progetto predisposto dallo stesso Parco" "Il nostro scopo è quello di tutelare i caratteri naturalistici, storici e ambientali del territorio, ma anche le numerose attività produttive che sono costantemente minacciate dall'eccessiva presenza di questi animali, che si riproducono in maniera esponenziale e rappresentano un pericolo anche per la viabilità. Grazie a questo finanziamento - proseguiva l'assessore - sarà garantita la piena attività della task force allestita nei mesi scorsi e composta da operai forestali, a tempo determinato ed indeterminato, da un operatore forestale e da un funzionario che gestisce in termini informatici i dati relativi alle catture, agli abbattimenti, ai censimenti e ai sopralluoghi, nonché da 72 selecontrollori: è previsto sia il ripristino dell'attività di abbattimento mediante "cerca con faro", sia l'aumento delle catture con chiusini".
Considerato che:
- l'area del Parco Colli Euganei è la più colpita in Veneto dalla presenza di cinghiali, introdotti in passato per ripopolamenti a scopo venatorio;
- il suddetto intervento evidenziato in premessa non pare essere stato risolutivo del problema;
- a distanza di circa un anno dallo stanziamento è fondamentale avere un quadro completo circa la reale destinazione e l'utilizzo delle risorse che in questi ultimi mesi sono state utilizzate.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali
chiedono al Presidente della Giunta regionale
quale sia stato l'utilizzo in dettaglio delle risorse sopra indicate, relative alla proliferazione di cinghiali nel territorio del Parco Colli Euganei".
PRESIDENTE
Collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Questa è un'interrogazione a mia firma e anche del collega Ruzzante, con la quale chiediamo, in merito alla delibera del 6 giugno 2017, la 830, con assegnazione di 200.000 euro all'Ente Parco Regionale dei Colli Euganei, finalizzata al contenimento dei danni a causa della presenza di cinghiali nel territorio, in seguito appunto a ripopolamenti venatori, come sono state destinate queste risorse.
È passato un anno dallo stanziamento di questi fondi, anzi è passato ormai un anno e più, quindi sarebbe utile capire, nel dettaglio, questa è la richiesta, come sono stati spesi questi 200.000 euro. Grazie.
PRESIDENTE
Assessore Corazzari, per la risposta.
Ass.re Cristiano CORAZZARI
Grazie, Presidente.
"Il cinghiale, (Sus scrofa L.), che ha conosciuto un'autentica espansione in gran parte della Penisola negli ultimi decenni, è una specie che si contraddistingue per il significativo impatto socio-economico e socio-ecologico.
A livello regionale si è provveduto, con DGRV n. 598 del 28/04/2017, all'approvazione, ai sensi dell'articolo 19 della L.157/1992 e dell'articolo 17 della L.R. n. 50/1993 , del Piano Triennale di gestione e controllo - a fini di eradicazione - del cinghiale (Sus scrofa L.) nel territorio regionale (2017-2019).
Il Parco Regionale dei Colli Euganei - interessato dalla presenza impattante di questa specie per le attività agricole e per le collisioni con le autovetture - sin dai primi anni 2000 ha predisposto diverse azioni ed approfondimenti per acquisire conoscenze e contrastare la presenza del Suide, secondo quanto previsto dagli artt. 11 e 22 della Legge Quadro sulle Aree Protette (L. 394/1991).
Gli interventi di controllo, così come comunicato dall'Ente Parco, dapprima sono stati realizzati in modo sporadico da appostamento da parte della Polizia Provinciale e successivamente, anche, con l'ausilio di chiusini di cattura; dal 2007 è stata istituita una squadra di addetti all'attività di contenimento, poi potenziata con il coinvolgimento di selecontrollori all'uopo formati dall'Ente Parco.
Con L.R. n. 30 del 30/12/2016 sono stati stanziati euro 200.000,00 all'Ente Parco per il contenimento della specie problematica. Finanziamento poi assegnato con DGRV n. 830 del 6/6/2017 e impegnato con DDR n. 17 del 27/06/2017.
In merito alla richiesta dell'interrogazione, ossia quale sia stato l'utilizzo in dettaglio delle risorse sopra richiamate, relative alla proliferazione dei cinghiali nel territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei, si comunica che nel 2017 la squadra faunistica istituzionale, che opera per il contenimento della fauna, è costituita da 8 operai forestali di cui 4 a tempo indeterminato O.T.I. (di cui 2 abbattitori) e 4 a tempo determinato (di cui 3 abbattitori) che svolgono molteplici attività quali catture, abbattimenti ed eviscerazioni. Tra marzo e dicembre sono state realizzate 132 uscite da parte delle squadre autorizzate, sempre con l'assistenza post abbattimento da parte della squadra faunistica. Nel corso dell'anno si è provveduto alla fornitura di un mezzo idoneo per il trasporto delle carcasse e sono stati acquistati ulteriori chiusini.
Il contributo, sopra indicato, ha concorso alla realizzazione delle attività di gestione faunistica nel corso del 2017: € 216.182,07 per gli stipendi (comprensiva delle 12 mensilità); € 1.873.88 per la fornitura del mais; € 3.907.97 per il materiale per le attività di manutenzione; € 400,00 per lo smaltimento delle carcasse; € 503,98 per le munizioni; € 1.464,00 per l'acquisto dei chiusini; € 5.246,00 (saldo € 20.984,00) per l'adeguamento del mezzo di proprietà a carro frigo; € 2.074,00 per la manutenzione della cella frigo del carro in dotazione; € 5.321,44 per l'incarico al professionista per la realizzazione del corso di selecontrollori; € 990,00 per l'utilizzo del poligono di tiro (a cui si aggiungono € 500,00 per l'incarico al professionista); € 34.554,50 per il trattamento delle carcasse (convenzione con il macello)".
"Il cinghiale che ha conosciuto una autentica espansione nella gran parte della penisola negli ultimi decenni, è una specie che si contraddistingue per l'impatto economico, sociale e socio-ecologico. A livello regionale si è provveduto con la DGR 598 all'approvazione del piano triennale di gestione e controllo, ai fini dell'eradicazione del cinghiale sul territorio regionale.
Il Parco Regionale dei Colli Euganei, interessato dalla presenza impattante di questa specie per le attività agricole e per le collisioni con le autovetture, sin dai primi anni 2000 ha predisposto diverse azioni ed approfondimenti per contrastare la presenza del suide, secondo quanto previsto dagli articoli 11 e 22 della legge quadro sulle aree protette, la 394/1991.
Interventi di controllo, così come comunicato dall'Ente Parco, dapprima sono stati realizzati in modo sporadico da appostamento da parte della Polizia Provinciale, successivamente con chiusini di cattura. Dal 2007 è stata istituita una squadra di addetti all'attività di contenimento, poi potenziata con il coinvolgimento di selecontrollori all'uopo formati dall'Ente Parco.
Con Legge regionale n. 30 del 30.12.2016 sono stati stanziati 200.000 euro all'Ente Parco, per il contenimento della specie problematica, finanziamento poi assegnato con delibera 830 del 2017, impegnato con DDR n. 17/2017
In merito alla richiesta dell'interrogazione, ossia quale sia stato l'utilizzo in dettaglio delle risorse soprarichiamate, relative alla proliferazione del cinghiale nel Parco reginale dei Colli Euganei, si comunica che nel 2017 la squadra faunistica istituzionale, che opera per il contenimento della fauna, è costituita da otto operai forestali, di cui quattro a tempo indeterminato, di cui due abbattitori, e quattro a tempo determinato, di ci tre abbattitori, che svolgono molteplici attività, quali catture, abbattimenti ed eviscerazioni.
Tra marzo e dicembre sono state realizzate 132 uscite da parte delle squadre autorizzate, sempre con l'assistenza post-abbattimento da parte della squadra faunistica.
Nel corso dell'anno si è provveduto alla fornitura di un mezzo idoneo per il trasporto delle carcasse e sono stati acquistati ulteriori chiusini.
Il contributo sopra indicato ha concorso alla realizzazione delle attività di gestione faunistica nel corso del 2017: 2.16182,07 euro sono stati spesi per gli stipendi comprensivi delle dodici mensilità, 1.873,88 euro per la fornitura di mais, 3.907 euro per il materiale...".
Poi c'è l'elenco qui, che le lascio e le consegno, con tutte le spese.
PRESIDENTE
Bene. Zanoni per la risposta.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Volevo ringraziare l'Assessore per la risposta e naturalmente mi riservo di vedere quell'elenco, che aveva appena iniziato, dei dettagli di voci di spesa. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Interrogazione a risposta immediata n. 283 del 4 gennaio 2017 presentata dal Consigliere Dalla Libera relativa a "QUANDO SARA' FINANZIATO L'INTERVENTO N. 25 DENOMINATO "ATTRAVERSAMENTO (VARIANTE NORD-OVEST) DI ZERO BRANCO (TV)" PREVISTO NEL PROTOCOLLO D'INTESA DELLE OPERE COMPLEMENTARI AL PASSANTE DI MESTRE DEL 2004"
"Premesso che:
- nella D.G.R. n. 1556 del 28.06.2005 è stato inserito l'intervento denominato "Tangenziale Nord-Ovest di Zero Branco" quale opera complementare al Passante autostradale di Mestre, in fascia A, per un importo stimato in, € 7.500.000;
- l'intervento n. 25 denominato "Attraversamento di Zero Branco" è anche inserito nel Protocollo d'Intesa del 27.08.2004;
- l'opera si sviluppa interamente in Comune di Zero Branco nel territorio limitrofo a nord-ovest del centro del capoluogo comunale in variante all'attraversamento urbano della S.R. 515, per un'estesa complessiva di circa 2,3 km;
- a seguito dello sviluppo della progettazione preliminare, l'intervento "Attraversamento di Zero Branco", ha denotato per la realizzazione un aumento di costi rispetto a quanto previsto nel sopracitato Protocollo d'Intesa, stante una stima del 2007, di € 16.000.000,00;
- la Conferenza dei Sindaci tenutasi in data 22.12.2007 si è espressa con parere favorevole sull'intervento suddetto;
- nella risposta dell'Assessore Renato Chisso data all'interrogazione a risposta immediata n. 991 del 17.01.2014, si evince che l'opera, ancora da realizzarsi, rimane all'attenzione e nelle priorità della Regione del Veneto;
- l'opera in oggetto a tutt'oggi non è stata ancora realizzata ed è attesa da 12 anni.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere
chiede alla Giunta regionale
quando sarà finanziato l'intervento n. 25 denominato "Attraversamento (variante nord-ovest) di Zero Branco (TV)" previsto nel Protocollo d'Intesa delle opere complementari al Passante di Mestre del 2004".
PRESIDENTE
Consigliere Dalla Libera, prego.
Pietro DALLA LIBERA (Veneti Uniti)
Presidente, la do per letta.
PRESIDENTE
Grazie. Risponde l'assessora Lanzarin in nome e per conto della collega De Berti. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"Com'è noto, l'intervento denominato "Tangenziale nord-ovest di Zero Branco" è inserita nella DGR 1556, quale opera complementare al passante autostradale di Mestre in fascia A, per un importo stimato di 7,5 milioni. Il protocollo d'intesa del 27.08.2004 approvava, con la citata DGR, di determinare in complessivi 103 milioni il finanziamento destinato alle opere prioritarie complementari al passante autostradale di Mestre in fascia A, dei quali 81 milioni da fondi regionali e 22 milioni da fondi statali, divenuti poi 25 milioni a seguito dello stanziamento di ulteriori 3 milioni da parte dello Stato. I fondi di cui sopra, però, sono risultati successivamente disponibili solo in parte, per complessivi 86.975.000 euro.
In seguito, la progettazione degli interventi ha fatto emergere la maggiore criticità a livello infrastrutturale e ha consentito anche una definizione più precisa dei reali costi degli interventi, superiori a quanto stimato inizialmente. Non è stato possibile, pertanto, alla luce delle effettive risorse disponibili, nonché del riscontro dell'aumento dei costi, provvedere all'attuazione di tutti gli interventi in priorità di fascia A previsti dal protocollo d'intesa del 2004.
Specificatamente l'intervento n. 25 denominato "Attraversamento di Zero Branco", a seguito dello sviluppo della progettazione preliminare, ha denotato un aumento di costi rispetto a quanto originariamente previsto, stante una stima dell'anno 2007, per la realizzazione dell'intervento, di 16,5 milioni. L'intervento è stato oggetto di una specifica Conferenza dei servizi preliminare, tenutasi in data 22.12.2007, con esito favorevole, nel corso della quale si sono acquisiti gli assensi e le autorizzazione volte alla successiva fascia di progettazione definitiva. Nella sua attuale configurazione, l'opera si sviluppa interamente nel Comune di Zero Branco, a Treviso, nel territorio limitrofo nord-ovest del centro del capoluogo comunale, in variante dell'attraversamento urbano e della SR 515 Noalese, per una spesa complessiva di circa 2,3 chilometri.
Per la realizzazione dell'opera in argomento permane tuttora la carenza di risorse finanziarie, causate da una forte contrazione degli investimenti, anche per gli interventi di viabilità già inseriti nei vigenti piani territoriali per l'adeguamento della rete viaria".
PRESIDENTE
Grazie. Dalla Libera, prego, per la replica.
Pietro DALLA LIBERA (Veneti Uniti)
Grazie per la risposta. Auspico che si possano reperire i finanziamenti e che, quindi, l'intervento possa essere realizzato nel breve periodo. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 385 del 20 giugno 2017 presentata dal Consigliere Sinigaglia relativa a "PADOVA, SAN LAZZARO. CHIUSURA PASSAGGIO A LIVELLO COSTRINGERA' AD ISOLAMENTO DA ENCLAVE I RESIDENTI. QUALE INTERVENTO DELLA REGIONE A DIFESA DELLA MOBILITA' E DEI SERVIZI NELLA ZONA?"
"Premesso che:
- in data 3 giugno 2016, con delibera n. 2016/0212, la Giunta comunale di Padova ha approvato il Progetto definitivo "Asse di distribuzione urbana est-ovest del prusst rete viaria del quadrante est - secondo stralcio variante via Friburgo 2° lotto - collegamento cavalcavia San Marco";
- per la realizzazione del suddetto intervento, in data 2 dicembre 2015, è stato sottoscritto un Accordo di Programma tra la Regione Veneto e il Comune di Padova, individuando il finanziamento pari a 3,1 milioni di euro;
Considerato che:
- i cittadini della zona interessata dall'intervento, riuniti nel 'Comitato rondò San Lazzaro', contestano il fatto che "non vi è stato, da parte dell'Amministrazione uscente, alcun coinvolgimento con gli abitanti e/o fruitori della zona magari programmando riunioni di quartiere invitando tutte le entità locali, dai cittadini alle associazioni di zona";
- da parte dei residenti viene espressa forte preoccupazione riguardo le conseguenze dell'intervento. In particolare denunciano il fatto che il progetto "(...) prevede la chiusura dell'attuale passaggio a livello a raso, della linea ferroviaria di smistamento merci che percorrono parallelamente via Friburgo e interseca, via San Marco, nel tratto sottostante il cavalcavia Venezia, nello snodo comunemente definito Rondò San Lazzaro. Tale progetto, ricadente nel quadrante est della città, non prevedendo alcuna viabilità alternativa, relega gli abitanti del quartiere San Lazzaro all'isolamento rispetto al resto della città. Paradossalmente in tale quartiere la stessa Amministrazione, che ha approvato il progetto in argomento, ha deciso il futuro insediamento del Polo Ospedaliero che inevitabilmente porterà un appesantimento della viabilità con un afflusso di utenza in una zona che viene relegata. A tale riguardo ne risulterebbero penalizzati anche i mezzi di soccorso che, in risposta alle chiamate provenienti dai quartieri Arcella e Mortise dovrebbero percorrere viabilità interne, meno dirette delle attuali. La prevista chiusura del passaggio a livello non consentirà più attraversamento ai pedoni, cicli, carrozzine, studenti, disabili e anziani, creando l'impossibilità di accedere ai servizi di prima necessità, come ospedale, farmacia, poste, negozi e più genericamente pubblici esercizi. Questi ultimi, infatti, non trovano collocazione all'interno del quartiere San Lazzaro, ma bensì sono situati tutti dall'altra parte, verso zona Stanga, obbligando all'utilizzo dell'auto per qualsiasi necessità, anche le più basilari che attualmente sono svolte utilizzando la bicicletta o addirittura a piedi. In quartiere San Lazzaro (lato Ponte di Brenta) sono presenti due Asili nido, uno privato e uno pubblico, e una Scuola materna che forniscono servizio a un bacino ben più ampio di quello esclusivo di quartiere, ma per tutta la zona Stanga. Peraltro dalla parte opposta, in via Carli e in Via De Cristoforis, (lato Stanga) sono presenti rispettivamente la Scuola Elementare e la Scuola Media che forniscono servizio a tutti gli abitanti di San Lazzaro creando un interscambio di utenza che dava anche un senso di comune condivisione dei servizi e che erano raggiunti molto spesso in bicicletta e/o a piedi, anche in questo caso si dovrà far uso dell'auto (...)";
- lo scenario sopra prospettato è di notevole disagio per gli abitanti e va a privare i cittadini di una serie di diritti, da quello di mobilità a quello dell'istruzione;
- una sospensiva dell'iter di realizzazione dell'opera suddetta consentirebbe di affrontare i numerosi problemi emersi.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale
chiede al presidente della Giunta regionale
come intende intervenire per salvaguardare i diritti dei cittadini della zona di San Lazzaro a Padova che, con l'eliminazione del sopra citato passaggio a livello, si ritroverebbero isolati, privi di collegamenti e servizi con il resto della città, come in una sorta di enclave".
PRESIDENTE
La dà per letta il collega Sinigaglia.
Risponde ancora l'assessora Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"L'intervento denominato "Asse di distribuzione urbana est ovest PRUsST", rete viaria del quartiere est - secondo stralcio - variante di via Friburgo secondo lotto - collegamento cavalcavia San Marco, costituisce un intervento infrastrutturale di competenza dell'Amministrazione Comunale di Padova.
Per quanto sopra, l'ufficio competente ha provveduto con propria nota il 19 luglio 2017 e successivo sollecito 09 ottobre 2017 a richiedere elementi conoscitivi utili relativi all'intervento al soggetto attuatore, per dare compiuta risposta all'interrogazione; tali note sono state riscontrate dal comune di Padova in data 30 gennaio 2018.
L'Amministrazione comunale, nel confermare che l'intervento è di propria competenza, ha comunicato che l'opera è inserita in un Accordo di Programma, sottoscritto con Rete Ferroviaria Italiana negli anni Novanta, che prevedeva la soppressione di due passaggi a livello del proprio territorio, uno costituito da quello di via Maroncelli, già attuato, e l'altro oggetto della presente interrogazione.
A seguito della sottoscrizione dell'Accordo, quest'ultimo intervento, seguendo il consueto iter realizzativo di un'opera pubblica a cura del Comune, è stato inserito nella programmazione di settore, quindi progettato, approvato, finanziato, e infine messo in gara, con bando pubblicato a metà del 2017.
Nel corso dell'iter approvativo, pertanto, si sono seguite le vigenti procedure per l'approvazione di opere pubbliche, che prevedono il coinvolgimento non solo dei diversi Enti interessati dall'intervento, ma anche la possibilità per i cittadini coinvolti direttamente, o indirettamente, di visionare i progetti e esplicitare le proprie osservazioni.
L'Amministrazione comunale ha altresì comunicato come la soppressione del passaggio a livello, pur consentendo tutti i collegamenti viabili, pedonali e ciclabili e quindi le diverse manovre, provoca oggettivamente un allungamento del percorso per i residenti del quartiere San Lazzaro, causa impossibilità di realizzare un sottopasso e avvenuta chiusura del passaggio a livello, dovuta alla presenza di un rilevante canale idraulico interrato.
Pe questo il Comune di Padova, consapevole dei disagi che l'intervento andrà a comportare, ha avviato un'ulteriore valutazione delle diverse istanze dei cittadini, prendendo altresì contatto con i residenti, al fine di mitigare al più possibile gli effetti dell'opera viaria.
Pertanto, la Giunta regionale continuerà a monitorare le azioni del Comune al fine di salvaguardare il diritto della mobilità dei cittadini interessati".
PRESIDENTE
Grazie. Sinigaglia per la replica.
Claudio SINIGAGLIA (Partito Democratico)
Sostanzialmente mi dichiaro soddisfatto. Auspico che la Giunta regionale, in collaborazione con il Comune di Padova, riesca a trovare interventi migliori per evitare che la zona di San Lazzaro non resti preclusa rispetto al resto della città.
Interrogazione a risposta immediata n. 464 del 2 novembre 2017 presentata dal Consigliere Zanoni relativa a "ULTIMO MEGLIO TREVISO-OSTIGLIA: LAVORI BLOCCATI PER CONTAMINAZIONE DA RIFIUTI. QUALI MISURE ED AZIONI PER EVITARE LA CONTAMINAZIONE DELLA FALDA ACQUIFERA E PER BONIFICARE L'AREA?"
"Premesso che:
- sul finire dello scorso mese di luglio sono iniziati i lavori per la realizzazione del primo dei due tunnel previsti sul tracciato dell'Ultimo Miglio della Treviso-Ostiglia, il tratto finale della pista ciclabile, tutto nel territorio del Comune di Treviso, che da strada dell'Aeroporto arriva al punto d'origine storico dell'ex tratta ferroviaria, la stazioncina di Santi Quaranta nel quartiere Eden;
- da allora ad oggi l'avanzamento dei lavori è stato travagliato, fino allo stop degli ultimi giorni. Una situazione di massima incertezza, così descritta in un articolo pubblicato il 29 ottobre scorso da la Tribuna di Treviso: "Il cantiere è fermo, da pochi giorni. Con tanto di annuncio ufficiale a tutte le autorità interessate. Uno stop non annunciato, dopo lavori complicati: da quando sono partiti due mesi fa, i lavori a San Giuseppe sulla Treviso Ostiglia, il famoso ultimo miglio che deve contemplare il sottopasso, non hanno mai avuto pace. Ma c'è un perché. L'impresa Brussi, da quando ha cominciato a scavare - lì all'incrocio fra viale Serenissima e la vecchia ferrovia, sui terrapieni che costellano l'area contigua alla Dogana e al Cerd dei trevigiani, gestito da Contarina - ha trovato di tutto. Siamo a pochi passi dall'area dell'Home festival, tanto per capirci. Una prima sospensione del cantiere, poi l'arrivo dei tecnici dell'Arpav, dei tecnici della Regione. Prelievi e campionamenti a gogo: la ripresa del cantiere, poi all'inizio di questa settimana lo stop, per ora definitivo. C'è sotto qualcosa. E nel senso più letterale del termine. Cosa c'è, nel terreno rimosso dalle ruspe e dalle macchine delle Brussi, e così intensamente campionato dall'Arpav con i suoi tecnici? La voce che circola è che sia tutta terra da bonificare, per la presenza di sostanza inquinanti, e che dunque si debba procedere al trattamento previsto in questo caso, nei centri specializzati. Opera peraltro non economicissima. Al momento si possono fare solo ipotesi; quello che è successo ha inquietato più di un residente, nella zona circostante la ciclopedonale dell'ex ferrovia, ma il viavai di mezzi dell'Arpav - fra uno «stop & go» del cantiere - non è sfuggito nemmeno a chi transitava per recarsi al Cerd, a scaricare i rifiuti ingombranti, o a chi lavora in zona Dogana, e che raggiunge gli uffici. Nel massimo riserbo che circonda la vicenda - si parla più o meno apertamente di smaltimenti abusivi di sostanze inquinanti, in particolari di metalli e residui di lavorazione di fonderie o di aziende metalmeccaniche. Ma c'è anche chi teme che gli uomini dell'impresa si siano trovati di fronte fanghi neri e liquami. Scenari inquietanti, in ogni caso. Perché non è la prima volta che a Treviso ci sono terreni inquinati (e basti ricordare il caso della discarica di via Orsenigo, per non parlare della falde inquinate dal mercurio, che anni fa indussero le autorità a rifornire con le cisterne gli abitanti di Canizzano), ma se si allarga allo sguardo alla Marca e al Veneto i casi si moltiplicano, e alcuni sono ostati al centro di inchieste penali. Quello che nessuno vuole tra i residenti nel quartiere, è che si tratti dell'ennesimo caso dei famigerati fanghi tossici che in altre circostanze sono stati rinvenuti sotto il sedime della autostrada o delle massicciate ferroviarie, in Veneto e non solo. Il cantiere deve - o avrebbe dovuto - completare l'ultimo miglio della pista ciclopedonale, con tanto di sottopasso per i ciclisti sotto viale delle Serenissima, dove passano le auto dirette al Cerd. Ora tutto torna in discussione, e certo i tempi per realizzare l'ultimo miglio si allungano, senza certezze. Cosa può essere successo? Anche qui, si possono solo avanzare ipotesi: certo si deve andare indietro di decenni, ai lavori sull'area TrevisoServizi a fine anni '80, e alla realizzazione della cittadella della Dogana, e quindi agli anni '90, con l'apertura del viale della Serenissima, battezzato così dalla prima amministrazione leghista nel corso degli anni '90, con la porta del Leon";
- a fronte dello stop imposto ai lavori e delle prime notizie emerse su una possibile contaminazione da rifiuti dei terreni del cantiere della Treviso-Ostiglia nei pressi di San Giuseppe, il sottoscritto, in data 30 ottobre, ha inviato una nota ad Arpav, chiedendo delucidazioni;
- in data 31 ottobre perviene al sottoscritto la seguente risposta del Dipartimento Provinciale Arpav di Treviso, firmata dal Direttore Ing. Loris Tomiato: "In riferimento alla Sua nota del 30/10/2017, ns. prot. n. 102979/2017, la Regione del Veneto, committente dei lavori alla pista ciclopedonale Treviso-Ostiglia, ha chiesto ad ARPAV un sopralluogo congiunto presso il cantiere, in seguito alle segnalazioni fatte dalla ditta incaricata ai lavori sul rinvenimento di materiale eterogeneo e sul quale erano già stati effettuati primi accertamenti da parte della ditta stessa. I primi esiti analitici, su un campione prelevato dalla ditta, evidenziavano la presenza di metalli e idrocarburi da verificare. Il 16 ottobre è stato effettuato un primo sopralluogo congiunto presso il cantiere, a seguito del quale la Regione Veneto ha disposto il 19 ottobre un prelievo di nuovi campioni da parte del laboratorio incaricato Studio A.S.A. alla presenza degli Enti. ARPAV ha presenziato alle attività svolte verificando le modalità di prelievo e formazione del campione e sigillandone una aliquota per le eventuali verifiche. Dopo gli esiti analitici dovrà essere definito il relativo iter amministrativo";
- in data 31 ottobre lo scrivente ha effettuato un sopralluogo sul posto, accompagnato da residenti, verificando la gravità della situazione in merito sia alla tipologia ma soprattutto alla quantità dei rifiuti occultati sotto il cavalcavia del Viale della Serenissima in prossimità all'intersezione con la nuova pista ciclabile Treviso-Ostiglia.
Considerato che:
- il quadro sopra esposto impone un urgente e pieno approfondimento circa la portata del fenomeno e gli eventuali rischi per l'ambiente e la salute dei cittadini;
- desta particolare preoccupazione il rischio di contaminazione della falda acquifera.
Tutto ciò premesso il sottoscritto consigliere regionale
chiede alla Giunta regionale
quali misure ed azioni di messa in sicurezza e bonifica sono state messe in atto per evitare la contaminazione della falda acquifera".
PRESIDENTE
Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione fatta in seguimento al rinvenimento di rifiuti che erano stati interrati lungo il viale della Serenissima, alla porta del Leon di Treviso. Un progetto che vedeva la realizzazione di una pista ciclabile, l'ultimo miglio della Treviso-Ostiglia, comportava un'intersezione e lo scavo di un tunnel proprio lungo un terrapieno del viale della Serenissima.
I lavori hanno portato alla luce che sotto il manto stradale erano state interrate importanti, anzi ingenti quantità di materiali non inerti, visibili perché di colori diversi, quindi era facile anche vedere a occhio nudo queste stratigrafie che corrispondevano a diversi carichi di rifiuti, che erano stati portati in maniera evidentemente illecita.
Questo ha comportato il blocco dei lavori di questa opera, finanziata appunto con fondi regionali, e ha portato l'intervento dell'ARPAV per l'effettuazione di campionatura ed analisi su questi materiali.
Successivamente, in data precedente all'interrogazione, che risale al 2 novembre 2017, ARPAV ha reso noto un certificato di analisi, dal quale si evince che sono stati rilevati ingenti percentuali di metalli pesanti e anche idrocarburi, tali da far sì che quel materiale non fosse considerabile come inerte, ma rifiuti speciali da destinare a discarica.
La domanda è relativa a quali misure di messa in sicurezza e bonifica sono state messe in atto per evitare anche la contaminazione della falda acquifera, visto che siamo in una zona dove la falda acquifera si trova ad appena 1-2 metri di profondità.
È uno dei tanti episodi che accadono in Veneto dove, quando si va a mettere mano su opere viarie, si scopre che sotto, nel tempo, magari con carichi arrivati nel cuore della notte, erano stati smaltiti dei rifiuti.
Adesso la questione è: quanto di quel materiale è stato bonificato? E il materiale che si trova lungo tutto il viale della Serenissima, che è stato considerato rifiuto, che fine farà? Quali sono le azioni che intende intraprendere la Giunta regionale in merito a questo rinvenimento?
Colleghi, qui la storia si ripete un po' nel nostro Veneto, dove abbiamo visto nel tempo – faccio l'esempio dell'autostrada Valdastico sud, poi abbiamo il parcheggio P5 dell'aeroporto di Tessera, la terza corsia della A4 – che anziché portare i rifiuti in discarica, vengono addirittura venduti come materiale inerte e quindi il pubblico addirittura questi rifiuti li paga perché li acquista come materia prima utile per fare i terrapieni delle strade. Intanto chi dovrebbe pagare per lo smaltimento addirittura ci guadagna, in questo caso addirittura due volte.
Io penso che sia ora di finirla, ma ogni volta che si mette il naso da qualche parte riaffiorano queste cose.
PRESIDENTE
Grazie. Ass.ra Lanzarin per la risposta.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"L'intervento denominato "Ultimo Miglio" costituisce l'attuazione di un'importante infrastruttura ciclabile nel Comune di Treviso, di competenza della Regione Veneto: tale intervento, infatti, metterà collegamento, dando continuità alle piste ciclabili denominate Treviso-Ostiglia, la Green Way del Sile.
L'ufficio regionale competente in merito allo stato di attuazione dell'intervento ha provveduto a raccogliere, attraverso un responsabile unico del procedimento nonché la direzione lavori, elementi conoscitivi utili a dare compiuta risposta all'interrogazione, evidenziando quanto di seguito riportato.
il RUP e la Direzione lavori hanno appena riscontrato la problematica legata al rinvenimento di materiale di indubbia provenienza durante le operazioni di scavo di viale della Serenissima in Treviso, ne hanno subito dato comunicazione agli organi competenti, nonché all'ente proprietario.
Di conseguenza, a seguito del ritrovamento del materiale, è stato dato incarico ad un laboratorio del territorio di svolgere le prime analisi del materiale e successivamente è stata affidata ad ARPAV l'effettuazione in contraddittorio di campionamenti del materiale rinvenuto.
All'esito delle prove, ARPAV ha comunicato come gli stessi si qualificano come rifiuti speciali non pericolosi, avviando da parte della Direzione lavori dell'ufficio competente regionale la predisposizione del relativo Piano di smaltimento e conferimento, successivamente approvato dall'Amministrazione comunale di Treviso in qualità di ente proprietario.
I lavori per l'attuazione del secondo sottopasso in viale della Serenissima risultano ripresi con le prescrizioni di smaltimento indicate dall'Agenzia regionale nonché con il campionamento del materiale di fondo scale, al fine di verificare l'eventuale percolazione di quanto rinvenuto.
Eventuali ulteriori azioni di bonifica e messa in sicurezza, che si rendessero necessarie nelle aree esterne e quelle interessate al lavoro risultano di competenza dell'ente proprietario del sedime".
PRESIDENTE
Zanoni, prego.
Andrea ZANONI (Partito Democratico)
Ringrazio l'Assessore per la risposta e le chiedo se poi posso anche averne copia.
Sono parzialmente soddisfatto, nel senso che non viene chiarito come si procederà per quanto riguarda i rifiuti che sono stati interrati lungo tutto, si presume, il corso di viale della Serenissima.
Sulla classificazione dei rifiuti come rifiuti speciali non pericolosi, mi pongo una domanda. Ho visto, assieme a dei residenti, la sezione e le varie stratigrafie di colori diversi di questi materiali di provenienze variegate, evidentemente, e dal certificato citato dell'ARPAV risulta che il campionamento è stato un campionamento unico, ovvero si è presa parte delle varie stratigrafie e si è provveduto a determinarne il contenuto; siccome si parla sempre di percentuali, come sapete benissimo, sul totale di volume, e queste percentuali non possono superare dei limiti che fanno passare un rifiuto da inerte o successivamente speciale non pericoloso e, se aumentano, in speciale pericoloso, mi sono chiesto perché non sono state effettuate quelle cinque/sei analisi per ciascuna di queste fasce colorate, in modo da determinare per ciascuna camionata portata la tipologia di rifiuti.
Così facendo si applica quel principio di diluizione, dove appunto queste concentrazioni di materiale variegato vengono di fatto diluite, perché aumentiamo il volume del campione prelevato. Grazie.
Interrogazione a risposta immediata n. 573 del 24 aprile 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "A DISTANZA DI POCHI GIORNI DALL'INCENDIO PRESSO LA SEDE SEV DI POVEGLIANO VERONESE (VR) NUOVE FIAMME DISTRUGGONO UN'ALTRA AZIENDA DI RIFIUTI DEL VENETO: LA GIUNTA REGIONALE IMPIEGHI OGNI RISORSA DI PROPRIA COMPETENZA PER INTERVENIRE A CONTRASTO DEL PREOCCUPANTE FENOMENO"
"Premesso che:
- nella notte del 23 aprile scorso un incendio ha distrutto un capannone di pertinenza della Se.Fi. Ambiente in San Donà di Piave (VE), azienda che opera nel campo della gestione, raccolta e smaltimento rifiuti a Treviso e Venezia, nonché nel trasporto dei rifiuti industriali pericolosi;
- si tratta dell'ennesimo incendio che colpisce aziende attive nella gestione del ciclo dei rifiuti e intervenuto a brevissima distanza di tempo da quello che la notte del 15 aprile ha distrutto la sede della Sev di Povegliano Veronese (VR). Casi del genere riguardano con sempre maggiore frequenza il territorio regionale e più in generale il territorio del settentrione, come emerge dalla relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti (v. Relazione sul fenomeno degli incendi negli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti del 17 gennaio 2018);
- negli ultimi tre anni i casi d'incendio presso centri di smaltimento rifiuti sono raddoppiati rispetto al passato, coinvolgendo nella metà dei casi proprio impianti localizzati nell'Italia settentrionale e in particolare in Veneto.
Preso atto che nel comunicato stampa diramato da ARPAV nella giornata odierna si legge che "Nei referti dei primi campioni, inviati al Sindaco e alla ULSS di competenza, prelevati in concomitanza dell'incendio si riscontrano tracce di alcuni contaminanti tipici di incendi".
Evidenziato che nell'ambito della propria interrogazione a risposta immediata n. 423 dello 01/09/2017, a oggi non ancora definita, il sottoscritto Consigliere, elencando precedenti atti di sindacato ispettivo sul medesimo tema, portava all'attenzione della Giunta regionale il preoccupante aumento d'incendi a danno di aziende specializzate nel ciclo dei rifiuti, segnalando il fondato timore circa le possibili connessioni di tali accadimenti con la ormai acclarata presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso in territorio veneto.
Evidenziato che nell'ambito della propria interrogazione a risposta immediata n. 423 dello 01/09/2017, a oggi non ancora definita, il sottoscritto Consigliere, elencando precedenti atti di sindacato ispettivo sul medesimo tema, portava all'attenzione della Giunta regionale il preoccupante aumento d'incendi a danno di aziende specializzate nel ciclo dei rifiuti, segnalando il fondato timore circa le possibili connessioni di tali accadimenti con la ormai acclarata presenza della criminalità organizzata di stampo mafioso in territorio veneto.
Considerato che l'incendio da ultimo verificatosi e qui segnalato, aggiungendosi a quelli già oggetto di precedenti atti di sindacato ispettivo, ultimo dei quali proprio quello segnalato con l'interrogazione a risposta immediata scritta n. 573 riguardante l'incendio della Sev di Povegliano Veronese (VR), non può non contribuire ad alimentare ulteriormente le preoccupazioni non solo in ordine alle conseguenze sull'ambiente e la salute pubblica, ma, come già da più parti denunciato, sulla consistenza di tali fatti quali "reati spia" di uno specifico disegno criminale.
Il sottoscritto consigliere regionale,
interroga la Giunta regionale
per sapere se a fronte della riscontrata ed elevata frequenza in territorio veneto di incendi di aziende operanti nella gestione del ciclo dei rifiuti abbia intenzione di attivare specifiche e approfondite analisi e collaborazioni con gli organi competenti al fine di fornire un proprio contributo circa le valutazioni e gli interventi da attuarsi per contrastare tale preoccupante fenomeno".
PRESIDENTE
Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
L'Assessore credo abbia già risposto ad altre mie interrogazioni su questo tema. Io lo continuo a sollevare, perché sono più di venticinque gli incendi che riguardano solo le aziende che si occupano dei rifiuti tra il 2013 e il 2018: sono tantissimi e quasi tutti, come nei casi qui sottoposti alla vostra attenzione, di origine dolosa.
Inizia a esserci un secondo problema, oltre a quello in alcuni casi, ma non sono queste le fattispecie, di avvertimenti nei confronti di aziende quando si bruciano i camion, quando si bruciano parti importanti di un'azienda e questi probabilmente rappresentano evidentemente elementi di avvertimento in muro stile mafioso, qui siamo di fronte a un nuovo fenomeno, quello di capannoni che dovrebbero essere vuoti, invece sono pieni di rifiuti, che vengono messi a fiamme e a fuoco e rappresentano una forma alternativa, diciamo così, di fare sparire i rifiuti prodotti nel Veneto.
È evidente che qui c'è anche un aspetto malavitoso e anche un aspetto di speculazione economica e finanziaria. Io credo che dobbiamo, in qualche modo, intervenire da questo punto di vista, perché rappresenta un reato spia, così vengono considerati, di uno specifico disegno criminale.
C'è un metodo molto semplice, secondo me: quelle aziende che incorrono in questi reati non lavorino più nel Veneto. Non vedo altre soluzioni, perché producono un reato ambientale, oltre che criminogeno.
PRESIDENTE
Grazie. Per la risposta, l'assessore Bottacin.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN (Zaia Presidente)
"Non vi è dubbio che nella Regione del Veneto, da qualche anno a questa parte, il numero degli incendi a ditte le cui attività sono connesse alla gestione del ciclo dei rifiuti stia assumendo proporzioni che non possono che destare particolare attenzione, se non viva apprensione.
Ciò premesso, da subito, corre l'obbligo di sottolineare che la Regione del Veneto, nell'espletamento delle funzioni in materia ambientale, ha sviluppato competenze tecnico amministrative di forte rilevanza sul piano della tutela dell'ambiente tout court considerato, che, nel caso della gestione dei rifiuti, sono state finalizzate a dare maggiori garanzie sia nella fase autorizzativa degli impianti che in quella di vigilanza.
Nella materia ambientale un ruolo importante riveste, altresì, la collaborazione della Regione con altri enti.
In linea con quanto precede si pone, giustappunto, la L.R. 18 ottobre 1996, n. 32 , recante "Norme per l'istituzione ed il funzionamento dell'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (A.R.P.A.V.)". Ed infatti, ai sensi degli articoli 1 e 3, si evidenzia che l'Agenzia opera per la tutela, il controllo, il recupero dell'ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo e per l'ambiente, e svolge attività tecnico-scientifiche connesse all'esercizio delle funzioni pubbliche per la protezione dell'ambiente relative anche ai rifiuti solidi e liquidi.
Si ricorda, altresì, che gli impianti sottoposti ad A.I.A. sono periodicamente soggetti ad attività di controllo da parte di ARPAV, ai sensi dell'articolo 29-decies, comma 3, del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, secondo quanto programmato nel rispettivo piano di monitoraggio e controllo. Tale ultimo strumento, in particolare, nel rispetto delle indicazioni contenute nella direttiva 2010/75/UE, ha la finalità di migliorare le tecniche applicate agli impianti industriali in materia di prestazioni ambientali.
Peraltro, è opportuno rappresentare che nella fase autorizzativa la Regione del Veneto fa salve le competenze affidate ad altri Enti, tanto ciò vero che nei vari provvedimenti regionali di autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) è di regola specificato quanto segue: "Il presente provvedimento non sostituisce le competenze dei VV.FF. e dell'U.L.S.S. in materia di prevenzione incendi e di ambienti di lavoro".
In merito alla tematica afferente la vigilanza sul ciclo dei rifiuti, vanno poi annoverate le recenti deliberazioni della Giunta regionale n. 2058 del 14 dicembre 2017 e n. 743 del 28 maggio 2018, con le quali è stato rinnovato il Protocollo d'Intesa tra la Regione Veneto, l'ARPAV e il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente, inerente l'attività di vigilanza e controllo sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti.
In tale contesto pare opportuno evidenziare che, in ordine all'attivazione da parte della Regione del Veneto di specifiche e approfondite analisi e collaborazioni con gli Organi competenti, al fine di fornire un valido contributo in termini di valutazione e proposizione di interventi allo scopo di contrastare i fenomeni di cui in premessa, con deliberazione n. 92 del 26 gennaio 2018 la Giunta regionale ha costituito un Gruppo di lavoro per la definizione di linee guida da applicare sul territorio del Veneto nel caso di incidenti rilevanti che possono determinare rischi per la salute umana e la compromissione della qualità dell'ambiente.
In considerazione della complessità e specificità delle tematiche da affrontare, è stato costituito un Gruppo di lavoro formato da rappresentanti della Direzione Ambiente, della Direzione Protezione Civile e Polizia Locale, della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria, dell'ARPAV, dell'ANCI Veneto, del Comando Interregionale dei Vigili del Fuoco, del Nucleo ecologico dei Carabinieri (NOE) e, infine, dall'Università di Padova - Facoltà di Ingegneria - Corso di laurea in Ingegneria della sicurezza civile e industriale.
L'approccio multidisciplinare individuato per la formazione del Gruppo di lavoro che, a ben vedere, ricalca il modello organizzativo già adottato per la costituzione della Commissione "Ambiente e Salute", ha l'evidente finalità di far crescere il livello di sicurezza e di protezione ambientale, la consapevolezza dei rischi presso le attività produttive del territorio veneto, con priorità per gli impianti di stoccaggio e di trattamento rifiuti che sono oggetto di autorizzazione regionale, nonché di migliorare la gestione delle informazioni al pubblico e ai mass media durante l'evoluzione degli eventi sopra descritti e sino alla loro conclusione.
Al fine di potenziare i livelli di sicurezza delle aziende e ridurre i rischi del verificarsi di emergenze ambientali, il Gruppo di lavoro suindicato effettuerà costanti monitoraggi, definirà strumenti e porrà in essere accorgimenti gestionali, in confronto con stakeholder del mondo produttivo. In tale ambito l'obiettivo sarà l'elaborazione di linee guida che, partendo dalle disposizioni del D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, recante "Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro", facciano sintesi di tutte le prescrizioni normative connesse ai piani di emergenza che le aziende sono tenute ad osservare, nonché delle disposizioni per la sicurezza che provengono dalla normativa antincendio e dalla c.d. direttiva Seveso III di cui al D. Lgs. 26 giugno 2015, n. 105, recante "Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose".
Il modello di riferimento è quello implementato presso le aziende a rischio di incidente rilevante.
Per attuarlo, occorre, da un lato, agire sulla prevenzione, introducendo, ad esempio, nella fase autorizzativa degli impianti, un confronto diretto degli uffici competenti con lo SPISAL e SISP dell'Azienda ULSS territorialmente competente ed i Vigili del Fuoco e, dall'altro, ovverosia nella fase di gestione ordinaria, incentivare i controlli sugli aspetti ambientali da parte di ARPAV e, sulla sicurezza, da parte dei VV.FF., oltre a prevedere interventi mirati delle Forze dell'Ordine (NOE).
In tale progetto, un ruolo importante sarà rivestito dall'Università di Padova che si occuperà di predisporre un'analisi del rischio speditiva per sito allo scopo di valutarne la pericolosità, nonché di elaborare, anche in collaborazione con le Forze dell'Ordine, uno studio post incidentale sugli eventi verificatisi, al fine di capirne le cause.
La Regione del Veneto con la citata deliberazione n. 92 del 2018 si pone all'avanguardia nel panorama nazionale, confermando la sua posizione ai vertici istituzionali per quanto concerne la tutela ambientale tout court considerata.
Con l'emanazione di tale testo, infatti, la Regione del Veneto si è dimostrata lungimirante, rispetto ad un problema che investe in realtà tutto il territorio nazionale e riguardo al quale lo stesso Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha inteso adottare delle misure.
Si rammenta, al riguardo, la recente circolare del 15 marzo 2018 emanata dal MATTM con la quale, a seguito di un confronto tra più parti (Direzione Generale per i rifiuti e l'inquinamento del Ministero, Dipartimento Vigili del Fuoco, Amministrazioni Regionali e Agenzie Ambientali maggiormente interessate), sono state individuate delle iniziative atte a prevenire, o quantomeno a ridurre, i rischi connessi allo sviluppo di incendi presso impianti che gestiscono rifiuti.
Senza dar conto che, a fronte di un individuato "elenco di percorsi utili" per la gestione delle situazioni critiche, la circolare prevede che il medesimo sia implementato a cura delle Autorità preposte".
Anticipo che è lunga, quindi mi riservo di consegnarla, intanto iniziamo.
"Non vi è dubbio che nella Regione del Veneto, da qualche anno a questa parte, il numero di incendi a ditte le cui attività sono concesse alla gestione dei rifiuti, stia assumendo proporzioni che non possono che destare attenzione, se non viva apprensione.
Ciò premesso da subito, corre l'obbligo di sottolineare che la Regione Veneto nell'espletazione delle funzioni in materia ambientale, ha sviluppato competenze tecnico-amministrative di forte rilevanza sul piano della tutela dell'ambiente tout court considerato, che nel caso della gestione dei rifiuti sono state finalizzate a dare maggiori garanzie, sia nella fase autorizzativa degli impianti che in quella di vigilanza.
Nella materia ambientale un ruolo importante riveste, altresì, la collaborazione della Regione con altri enti.
In linea con quanto precede, si pone giustappunto la
Legge regionale 18 ottobre 1996, n. 32 recante "Norme per l'istituzione ed il funzionamento dell'Agenzia regionale per la Prevenzione e protezione ambientale del Veneto" ed infatti, ai sensi degli articoli 1 e 3, si evidenzia che l'Agenzia opera per la tutela, il controllo e il recupero dell'ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l'obiettivo dell'utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell'individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l'uomo e per l'ambiente e svolge attività tecnico-scientifiche connesse all'esercizio delle funzioni pubbliche per la protezione dell'ambiente, relative anche ai rifiuti solidi e liquidi.
Si ricorda, altresì, che gli impianti sottoposti ad AIA sono periodicamente soggetti ad attività di controllo da parte di ARPAV, ai sensi dell'articolo 29 decies, comma 3, del Decreto legislativo 3 aprile 2006 n.152, secondo quanto programmato nel rispettivo piano di monitoraggio e controllo.
Tale ultimo strumento, in particolare, nel rispetto delle indicazioni contenute nella direttiva 2010/75 dell'Unione Europea, ha la finalità di migliorare le tecniche applicate agli impianti in materia di prestazioni ambientali.
Peraltro è opportuno rappresentare che nella fase autorizzativa la Regione del Veneto fa salve le competenze affidate ad altri enti; ciò è tanto vero che nei vari provvedimenti regionali di autorizzazione integrata ambientale è di regola specificato questo segue: "Il presente provvedimento non sostituisce le competenze dei Vigili del Fuoco e delle ULSS in materia di prevenzione incendi in ambienti di lavoro".
In merito alla tematica afferente la vigilanza sul ciclo dei rifiuti vanno poi annoverate le recenti deliberazioni della Giunta regionale n. 2058 del 14 dicembre 2017 e n. 743 del 28 maggio 2018, con le quali è stato rinnovato il protocollo d'intesa tra la Regione del Veneto, l'ARPAV e il Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, inerente l'attività di vigilanza e controllo sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti. In tale contesto pare opportuno evidenziare che, in ordine all'attivazione da parte della Regione del Veneto...".
Io mi fermerei qua, perché non sono arrivato neppure a metà.
PRESIDENTE
Verrà poi consegnata al collega Ruzzante.
Prego, collega Ruzzante, per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Mi dichiaro parzialmente soddisfatto per un aspetto, Assessore, e lei sa che ne abbiamo parlato anche in maniera più riservata di questo tema: il fatto che lei, in apertura della risposta alla mia interrogazione, abbia ammesso l'esistenza di questo fenomeno, di questo problema, nel Veneto. Io credo che questo sia il modo giusto di affrontare il problema e poi troveremo delle soluzioni, perché io credo che debbano essere ricercate delle soluzioni, che attengono a diversi aspetti: da un lato, non possono esserci capannoni pieni di rifiuti perché quei rifiuti dovrebbero già essere collocati; punto secondo, dobbiamo forse inasprire o trovare delle forme, attraverso le quali gli appalti alle aziende che operano nel campo dei rifiuti debbano essere ancora più restrittivi rispetto a quello che già sono per normativa nazionale, ma forse dobbiamo dotarci di una specifica normativa, in modo tal che chi ritiene di poter fare il furbo, nel nostro territorio, bruciando all'aria aperta tonnellate di rifiuti, provocando danni ambientali enormi, oltre che danni alle strutture, rappresenti un'azienda che in questo territorio non può lavorare. Io credo che questa sia la strada maestra.
Leggerò con attenzione la seconda parte della risposta e mi auguro che troveremo insieme una soluzione, perché su questo tema sono convinto si possa e si debba collaborare per mettere ai margini le aziende criminali che operano nel campo dei rifiuti. E' un problema di tutta Italia, ma sicuramente in Veneto questo fenomeno negli ultimi tre-quattro anni ha rappresentato uno dei problemi maggiori.
Interrogazione a risposta immediata n. 582 del 15 maggio 2018 presentata dal Consigliere Ruzzante relativa a "ALL'ATER DI PADOVA E' CONSENTITO SPODESTARE IL COMUNE DEI PROPRI POTERI IN MATERIA DI PRONUNCIA DI DECADENZA DAGLI ALLOGGI?"
"Premesso che risulta che l'ATER di Padova ha notificato agli uffici comunali dell'omonima città almeno quindici atti di sfratto per morosità contro gli attuali assegnatari e inquilini di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Ritenuto che:
- sulla specifica questione dovrebbe trovare applicazione la disciplina transitoria di cui all'articolo 51, comma 1, Legge regionale 03 novembre 2017, n. 39 , che così recita: "Fermo restando quanto previsto dall'articolo 50, ai procedimenti in corso continua ad applicarsi la normativa previgente all'entrata in vigore della presente legge";
- in effetti, l'articolo 27 delle Legge regionale 2 aprile 1996, n. 10 , stabilisce che "La decadenza dell'assegnazione viene dichiarata dal Sindaco del Comune territorialmente competente nel caso in cui l'assegnatario [...]abbia una morosità nel pagamento di canoni, spese di autogestione e oneri accessori superiore a quattro mesi salvo quanto previsto all'articolo 22";
- né, d'altro canto, la nuova disciplina sul punto recata dalla vigente L.r. n.39 del 2017, ove ritenuta applicabile ai sensi dell'articolo 50, comma 3, lett. c), dispone diversamente, facendo transitare la decadenza dall'assegnazione dell'alloggio, anche per le morosità, al procedimento, affatto simile al previgente, stabilendo che i comuni e le ATER, dichiarano, previo parere della commissione alloggi (la quale, peraltro, non risulta ancora istituita) la decadenza dall'assegnazione.
Considerato che sulla questione, nella vigenza della precedente disciplina, è intervenuto il Tribunale di Padova, Sezione II Civile, che con ordinanza 28 settembre 2004, ha così statuito: " In tema di alloggi di edilizia residenziale pubblica, laddove a fronte della morosità dell'assegnatario (la quale costituisce un'ipotesi di decadenza dall'assegnazione espressamente prevista dall'art.27, lett. g), della L.R. Veneto 2 aprile 1996, n. 10) il comune rimanga inerte, l'Ente gestore non può intraprendere un ordinario giudizio di risoluzione del contratto di locazione per inadempimento del conduttore ( eventualmente anche con le forme speciali del procedimento per convalida di sfratto, come nella fattispecie), posto che tale domanda – se accolta – implicherebbe una pronunzia di decadenza che può essere pronunciata solo dal sindaco, all'esito del procedimento amministrativo previsto dal citato art.27".
Considerato, altresì che sui temi del diritto all'abitazione e della gestione delle problematiche connesse in quanto immediatamente ricadenti sui Sindaci, vanno presi a costante riferimento, in particolare nella elaborazione da parte della Giunta regionale del futuro regolamento di cui al comma 2 dell'articolo 49 della L.r. n. 39/2017 , l'articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani, l'articolo 11, paragrafo 1, del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, l'art.27,paragrafo 3, della Convenzione sui diritti dell'infanzia, della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, l'art.31 della Carta sociale europea, l'art. 45 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, il Regolamento UE 492/2011 e gli articoli 2, 3 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere regionale
interroga la Giunta regionale
per sapere se ritiene che nel caso di specie l'ATER di Padova abbia o meno prestato esatto ossequio alla disciplina regionale sul punto."
PRESIDENTE
Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
È un tema del quale avevo dato preannuncio nell'ultima riunione della Seconda Commissione, se si ricorda, Assessore, perché è capitato un caso specifico relativo alla pronuncia di decadenza dagli alloggi. Siccome siamo a metà strada tra la vecchia normativa e la nuova normativa, si è posto questo problema nel Comune di Padova, relativamente alla questione della decadenza.
È anche un caso abbastanza specifico questo, perché trattasi di persona che ha saldato il debito verso l'ATER successivamente, quindi è una mora di un pagamento ma viene saldato da parte dell'assegnatario; si potrebbe procedere tranquillamente, come in mille altri casi si è fatto, attraverso il saldo di quanto dovuto, ad una chiusura della pratica, l'ATER pronuncia la decadenza sull'alloggio.
Io trovo che se procediamo così, procediamo male, perché noi dobbiamo sempre favorire il rientro. Ci sono molte famiglie che sono in difficoltà nei pagamenti e devono essere messe nelle condizioni, attraverso forme di rateizzazione del debito, come spesso avviene e si fa.
Qui le pongo un altro punto, oltre a questo, questo lo discuteremo anche in sede di discussione del Regolamento, il punto è: chi è il titolare nel dichiarare la decadenza dall'alloggio? Perché in alcune Province è il Comune, in altre, come nel caso di Padova, sono gli ATER.
Io credo che bisogna dare una risposta definitiva rispetto a questo tema.
PRESIDENTE
Grazie, per la risposta l'assessora Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"Dalle informazioni acquisite dall'ATER di Padova, risulta che fin dal 2007 è stato istituito un gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dell'ATER di Padova e dal Comune, per la gestione delle gravi morosità a carico degli assegnatari di alloggi ERP di proprietà di Comune ed ATER, con l'obiettivo di garantire una adeguata verifica e istruzione delle situazioni di morosità, onde evitare azioni arbitrarie e lesive degli interessi degli assegnatari coinvolti. Pertanto, le morosità giunte ormai alla fase di sfratto, oggetto dell'interrogazione, sono state attentamente vagliate e l'avvio della azione legale, da parte dell'ATER di Padova, è stata subordinata all'acquisizione del parere dei rappresentanti del Comune di Padova, in seno al sollecitato gruppo di lavoro, come risulta a titolo semplificativo nei più recenti verbali". E ci sono i vari verbali, con la tempistica quando sono stati convocati.
"L'ATER di Padova, a sostegno del procedimento seguito, ha richiamato la sentenza della Corte di Cassazione del 2016, che così recita: "In tema di edilizia popolare e economica, benché il DPR 24 luglio 1977 abbia attribuito ai Comuni le funzioni amministrative inerenti all'assegnazione di alloggi popolari, gli IACP, ne hanno conservato la gestione, con la conseguenza che il potere attribuito ai Comuni di pronunciare la revoca dell'assegnazione o la decadenza della stessa, non ha fatto venire meno la facoltà spettante agli IACP di chiedere giustizialmente - in via alternativa, rispetto ai rimedi della tutela amministrativa - la risoluzione del contratto di locazione per inadempimenti dell'assegnatario. Ciò anche se gli obblighi contrattuali di cui venga denunciata la violazione, siano gli stessi che avrebbero potuto giustificare l'intervento del Comune e la pronuncia di un suo provvedimento di revoca o di decadenza.
L'ATER di Padova ha assicurato che è prassi procedere all'esame attento delle particolari situazioni degli assegnatari, con presenza di morosità e comunque con attenzione alla tutela dell'Azienda".
PRESIDENTE
Grazie.
Ruzzante, per la replica.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Questione molto tecnica, quindi la devo rileggere con attenzione, ma non mi pare che mi abbia dato ragione.
La
legge regionale 2 aprile 1996, n. 10 , stabilisce che "la decadenza e l'assegnazione viene dichiarata dal Sindaco del Comune territorialmente competente nel caso in cui l'assegnatario abbia una morosità, eccetera, quindi è esplicita la legge attuale, e anche la nuova, la n. 39 del 2017, dice che sono i Comuni e le ATER che dichiarano, previo parere della Commissione Alloggi, che peraltro non è ancora istituita, la decadenza dell'assegnazione.
Ci sono anche sentenze del Tribunale di Padova che sono intervenute in tal senso, che esplicitano che comunque è il Comune il titolare della decadenza e, d'altra parte, così si comportano molte ATER nelle province venete: è Padova che evidentemente ritiene di avere un diritto in più, ma non capisco perché visto che la normativa mi risulta essere la stessa, che vale per l'ATER di Padova, come per le ATER di altre province.
Adesso leggerò con attenzione la risposta, però su questo ci deve essere un pronunciamento chiaro ed esplicito, perché lei si immagini quanti casi di contenziosi possono avvenire su questo. Deve essere chiaro ed esplicito a chi compete dichiarare la decadenza di un assegnatario.
Chiedo che su questo, attraverso anche un atto amministrativo, lei lo chiarisca, in maniera tale che tutte le ATER si comportino nella stessa maniera in tutto il territorio del Veneto.
Interrogazione a risposta immediata n. 589 del 31 maggio 2018 presentata dai Consiglieri Barison e Berlato relativa a "COME INTENDE PROCEDERE LA REGIONE PER LA REALIZZAZIONE DEL SOTTOPASSO DI MONTICELLI A MONSELICE, OPERA LUNGAMENTE ATTESA?"
"Premesso che:
- in località Monticelli, in via Rivella, a Monselice passa la linea ferroviaria Bologna-Padova- Rovigo che interseca una strada che da Padova porta a Rovigo, molto trafficata da mezzi, ciclomotori, auto e pedoni;
- tale intersezione, situata all'altezza dei Km 103-645, necessita di un intervento di messa in sicurezza che è stato negli anni evidenziato dal Comune di Monselice e dalla Provincia di Padova;
- nel 2005 l'Assessorato alla viabilità della Provincia di Padova aveva presentato un progetto di sottopasso che, se realizzato, avrebbe risolto in via definitiva il pericolo per il transito dei mezzi e che, stante alle dichiarazioni dell'ufficio tecnico provinciale doveva essere costruito entro il 2006.
Constatato che:
- il progetto originale del 2005 subì ben quattro modifiche nei due anni successivi finché nel novembre del 2008 anche la Commissione tecnica dell'Ente Parco Colli Euganei espresse parere favorevole e tale parere fu accolto l'anno successivo dalla Giunta comunale di Monselice;
- tale opera richiede un cospicuo intervento economico che non può essere sostenuto dal Comune anche per motivi prettamente legati alla competenza e responsabilità in capo all'Azienda Rete Ferroviaria Italiana per il tratto ferroviario, mentre la strada è comunale.
Evidenziando che:
- sono passati 13 anni dalla presentazione del progetto originale, modificato per ben 5 volte ma ancora non realizzato;
- nel frattempo si sono verificati vari incidenti, alcuni purtroppo mortali e le segnalazioni di pericolo sono all'ordine del giorno;
- attualmente il progetto definitivo, considerando l'aggiornamento dei preventivi, a tutt'oggi, sembrerebbe aggirarsi sui 5 milioni e 200 mila euro;
- tale preventivo è stato oggetto di una attenta valutazione che ha previsto un piano finanziario tra RFI, Regione del Veneto, Veneto Strade, Provincia di Padova, Comuni di Monselice e Arquà Petrarca elaborato dopo un incontro tecnico tra le parti avvenuto in Regione il 30 marzo 2010;
- questo piano finanziario doveva essere oggetto di un idoneo accordo di programma che sembrerebbe essere stato stipulato.
Considerato altresì che:
- nel corso del 2017 la progettualità per la realizzazione dell'opera è stata ripresa partendo da un'analisi delle caratteristiche territoriali, che in più riunioni, ha visto coinvolti i seguenti soggetti: la Regione del Veneto, la Soprintendenza, l'ANAS, il Comune di Monselice, il Consorzio di Bonifica e il Genio Civile di Padova;
- si è giunti a marzo del 2018 alla Conferenza dei Servizi preliminare nella quale, in sintesi, si è deciso che la realizzazione del sottopasso in sede preveda la deviazione del canale "Canaletta - scolo Carmine" per un tratto prossimo alla viabilità di progetto;
- attualmente è in corso la predisposizione degli atti di chiusura della Conferenza dei Servizi con l'acquisizione dei pareri degli Enti invitati.
Precisato che:
- questa lunga attesa ha indotto l'Amministrazione comunale di Monselice a prevedere nel frattempo l'istallazione di un pannello segnaletico elettronico posizionato in via Rivella che servirà ad avvisare per tempo gli automobilisti sui tempi di abbassamento delle sbarre;
- tale soluzione, del costo di 20 mila euro, riveste una soluzione palliativa in quanto non sempre gli automobilisti avranno modo di prevedere la possibilità di scegliere strade alternative per evitare lunghe attese;
- inoltre tale soluzione non farà desistere i pedoni dal trasgredire il divieto di attraversamento dei binari con le sbarre abbassate con l'altissimo pericolo che ne consegue.
In riferimento quindi a quanto esposto e tenendo presente tutto l'iter fatto fino ad ora per giungere alla definizione di un progetto definitivo che porti finalmente una soluzione tanto attesa per cittadini, automobilisti, pedoni, mezzi e treni in transito, i sottoscritti Consiglieri regionali
interrogano la Giunta regionale e l'Assessore alle Infrastrutture
per sapere in che tempi e in che modi il sottopasso sarà realizzato per mettere definitivamente in sicurezza una pericolosa intersezione tra una strada densamente trafficata e un tratto ferroviario ove transitano treni anche ad alta velocità".
PRESIDENTE
Barison da là per letta? Sì. Risponde l'assessora Lanzarin.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"Nel corso del 2017 la Giunta regionale, facendo seguito a quanto previsto dalla deliberazione 1940, nella quale sono disciplinate le prestazioni dei servizi di ingegneria nel triennio 2017-2019, per il completamento del sistema ferroviario metropolitano regionale, ha avviato la progettazione di diversi interventi infrastrutturali e ferroviari, costituiti fra l'altro da opere di soppressione di passaggi a livello.
Le attività progettuali hanno trovato, peraltro, sviluppo operativo nell'ambito del protocollo d'intesa sottoscritto a luglio 2017 tra Regione Veneto e Rete Ferrovie Italiane S.p.A., nel quale la Regione si impegna a redigere le progettazioni ed a contribuire all'esecuzione delle opere con i finanziamenti previsti dalla Legge n. 211/92; contestualmente RFI si impegna ad appaltare ed eseguire i lavori secondo un programma pluriennale concordato da entrambe le parti, nonché a cofinanziare il costo totale degli investimenti.
Tra gli interventi previsti negli atti e protocolli sopracitati, è ricompresa anche l'eliminazione del passaggio a livello posto alla progressiva Km103+645 della linea ferroviaria Padova-Bologna, ricadente nella frazione di Monselice, frazione di Monticelli.
Ai fini dello sviluppo progettuale dell'opera la Regione del Veneto ha avviato nel 2017 un'estesa ricognizione delle esigenze e richieste da parte degli Enti territoriali interessati, anche tenendo conto dei numerosi vincoli tecnici, storici e naturalistici presenti nell'area.
In tale fase sono stati interpellati, tra gli altri, la Provincia di Padova, il Comune di Monselice, il Consorzio di Bonifica competente e la società Rete Ferroviaria Italiana. L'iter tecnico seguito ha comportato, inoltre, anche l'approfondita analisi delle precedenti progettazioni sviluppate, tra le quali anche il progetto preliminare redatto nel 2008 dalla Provincia di Padova.
Come previsto dalle disposizioni normative vigenti, è stato analizzato un ampio ventaglio di alternative progettuali sia funzionali che fisiche. Le ripetute interlocuzioni con gli enti territoriali interessati hanno portato a convergere sulla realizzazione di un sottopasso lungo l'attuale sede stradale di via Rivella, con la conseguente necessità di interruzione della viabilità provinciale per tutta la durata dei lavori.
Su tale proposta progettuale, la struttura regionale competente ha indetto, con nota del 09 marzo u.s., la Conferenza dei servizi preliminari e il cronoprogramma delle attività prevede lo sviluppo della progettazione definitiva nella seconda metà del 2018.
In seguito si procederà alla convocazione della Conferenza dei Servizi decisoria per consentire ad ARFI, nel corso del 2019, di procedere all'appalto dei lavori e il successivo avvio della fase realizzativa".
PRESIDENTE
Barison si ritiene soddisfatto per la risposta? Grazie.
Interrogazione a risposta orale n. 4 del 13 luglio 2017 presentata dai Consiglieri Zottis, Pigozzo e Guarda relativa a "BELFIORE DI PRAMAGGIORE (VE): PASSAGGI A LIVELLO CON TEMPI DI ATTESA ECCESSIVI. QUALE INTERVENTO PER RISOLVERE I PESANTI DISAGI?"
"Premesso che:
- in località Belfiore di Pramaggiore (Ve) sono ubicati, lungo la linea ferroviaria Portogruaro-Treviso, tre passaggi a livello che presentano notevoli problematiche e disagi determinati dai prolungati tempi di chiusura delle sbarre;
- lungo la linea ferroviaria Portogruaro-Treviso insiste un traffico intenso di trasporto merci. Ne consegue che i tempi di attesa per l'utenza vadano da un minimo di 10 fino ad oltre i 20 minuti;
- desta particolare preoccupazione il passaggio sito in via Boa, la cui chiusura provoca il totale isolamento di otto famiglie, le quali non dispongono di ulteriori vie di comunicazione. Pertanto, in caso di emergenza, esse non sono raggiungibili dai servizi di soccorso o di sicurezza.
Considerato che in alternativa alla costruzione di cavalcavia e sottopassaggi è pur sempre possibile e doveroso introdurre soluzioni alternative, in grado almeno di limitare i disagi. E' ad esempio valutabile l'attivazione di sensori elettronici che permettano di regolare il funzionamento delle sbarre, riducendo così i tempi di attesa ai passaggi a livello.
Tutto ciò premesso, la sottoscritta consigliera regionale
Tutto ciò premesso, la sottoscritta consigliera regionale
chiede al Presidente della Giunta regionale
quale intervento intende adottare, in accordo con gli altri Enti competenti, per risolvere i pesanti disagi per l'utenza e i cittadini di Belfiore di Pramaggiore?"
PRESIDENTE
Zottis la dà per letta.
Risponde ancora l'assessora Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
"La linea ferroviaria Treviso-Portogruaro, che attraversa anche il Comune di Pramaggiore, presenta nei giorni feriali un traffico di 35 treni/giorno, suddivisi in 20 regionali e 15 convogli merci.
Il transito dei treni comporta nei passaggi a livello situati nel territorio dei predetti Comuni, tempi di chiusura degli stessi con attese variabili dai 9-11 minuti, ai 3-5 minuti sulla base del passaggio a livello considerato, come dai dati trasmessi dalla Rete Ferroviaria Italiana in data 22/5 u.s.
La logica che regola la chiusura dei passaggi a livello, particolarmente complessa ed attiva dal sistema computerizzato sulla base dell'effettiva marcia dei treni, è sottoposta a protocolli d'intervento estremamente rigidi, trattandosi di sistemi che impattano direttamente sulla sicurezza stradale e ferroviaria.
Allo scopo sia di ridurre i tempi di chiusura che di incrementare la sicurezza della circolazione e la puntualità dei convogli, nel corso dell'anno 2017 RFI ha provveduto a regolare gli impianti che regolano la chiusura dei passaggi a livello della linea Treviso-Portogruaro, mediante l'installazione di un apparato centrale computerizzato multistazione; la migliore tecnologia oggi disponibile ed il rinnovo di tutte le casse di manovra e delle barriere stradali. Questo ha consistito la riduzione dei guanti e conseguentemente contenuto in numero di eventi con chiusure prolungate di passaggio a livello nella linea.
Quando si ravvisano comunque rotture, all'infrastruttura o agli impianti o nell'eventualità di circolazione perturbata, il personale ferroviario che regola la circolazione deve agire manualmente alla chiusura dei passaggi livello stessi, attenendosi per tali manovre a rigidi protocolli di sicurezza con relativa tempistica, che hanno comunque conseguenze maggiori, di maggiori tempi di chiusura dei passaggi a livello interessati".
PRESIDENTE
Grazie. Zottis per la replica.
Francesca ZOTTIS (Partito Democratico)
I dati che ho io non corrispondono a quelli che mi sono stati comunicati, quindi in questo momento non mi posso ritenere soddisfatta e approfondirò eventualmente la questione ed eventualmente tornerò a richiedere chiarimenti. Grazie.
PRESIDENTE
Le interrogazioni del collega Coletto, che è impossibilitato, le rimandiamo alla prossima volta, e anche quelle della collega Donazzan, che è convalescente, a cui facciamo gli auguri di pronta ripresa.
Andiamo all'ordine del giorno del Consiglio. Per quanto riguarda le risposte alle interrogazioni ai sensi dell'articolo 111 non ne sono pervenute, quindi passerei al punto n. 11.
PUNTO
11 |
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PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CIAMBETTI, GIORGETTI E PIGOZZO RELATIVA A "MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 25 SETTEMBRE 2017, n. 31 "ISTITUZIONE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI" (PROGETTO DI LEGGE N. 367/2018) APPROVATA (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 25/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Alessandro Montagnoli.
"L'articolo 16 dello Statuto della Regione del Veneto approvato con legge statutaria 17 aprile 2012, n. 1, statuisce i principi relativi alla composizione e al funzionamento del Consiglio delle autonomie locali (CAL) demandando alla legge regionale la disciplina della sua istituzione per la quale si è provveduto con legge regionale 25 settembre 2017, n. 31 "Istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali".
La legge regionale in parola, all'art. 17, dispone che "in sede di prima applicazione, il CAL è costituito entro trecentosessantacinque giorni dall'entrata in vigore della presente legge; a tal fine il Presidente del Consiglio regionale fra il duecentosessantesimo ed il duecentonovantesimo giorno dalla entrata in vigore della presente legge, convoca le assemblee di cui all'articolo 4 per gli adempimenti di individuazione dei componenti elettivi".
La deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 38 dello scorso maggio definisce le modalità per l'elezione dei componenti elettivi del CAL e convoca le Assemblee dei Sindaci e dei Presidenti di Unioni dii Comuni e di Unioni Montane per il 20 luglio 2018.
In considerazione delle scadenze elettorali per il rinnovo di diverse Amministrazioni Comunali e al fine di garantire la più ampia partecipazione degli amministratori locali alle elezioni dei componenti a nomina elettiva del Consiglio delle Autonomie Locali, ANCI Veneto, UNCEM Veneto e UPI Veneto hanno chiesto a codesta spettabile assemblea di voler valutare l'opportunità di posticipare la data delle elezioni.
Il presente progetto di legge si pone, quindi, nella posizione di accogliere tale richiesta differendo i termini prescritti all'articolo 17 della legge regionale n. 31/2017 di novanta giorni prevedendo che le elezioni si tengano tra la fine di settembre e al massimo entro la prima decade di ottobre e prefissando, conseguentemente, la costituzione del Consiglio delle Autonomie Locali entro mese di dicembre 2018.
La Prima Commissione consiliare nella seduta dell' 11 luglio 2018 ha concluso i propri i lavori in ordine al progetto di legge oggi in esame e lo ha approvato all'unanimità.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale, Alessandra Moretti Presidente, Movimento 5 Stelle, Centro destra Veneto-Autonomia e Libertà, Partito Democratico e la componente politica Liberi E Uguali del Gruppo Misto".
PRESIDENTE
Relatore il collega Montagnoli. Prego.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Trattasi di un progetto di legge a firma dell'Ufficio di Presidenza per quello che riguarda la CAL. Sappiamo che c'era la scadenza del 20 di luglio, ma visto anche le richieste di ANCI e UNCEM, si chiede una proroga di 90 giorni, per cui l'ipotesi è che le elezioni si tengano tra settembre e ottobre per consentire la funzionalità della CAL a fine dicembre, per cui è stato votato all'unanimità e penso che sia una cosa più che giusta questa proroga.
PRESIDENTE
Lo ha detto bene lei, è infatti una richiesta che ci arriva dalle associazioni dei nostri enti locali e che serve a far partire, mi auguro, nel miglior modo possibile, questa nuova Istituzione.
Collega Pigozzo, prego.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Con questa occasione vorrei far presente all'Aula di farsi promotori nei propri territori per questa nuova scadenza, che adesso viene fissata con questa legge.
Io credo che l'organismo che è stato pensato con quella legge, abbia un ruolo importante, di raccordo con il Consiglio regionale e con la Giunta regionale, per cui richieda la più ampia partecipazione dei vari Sindaci che sono chiamati ad esprimere le candidature, ma soprattutto consapevolezza del ruolo di questo organismo.
Vi chiederei di farvi portavoce, quando sarà il momento, a settembre, ottobre, per coinvolgere i territori e i Sindaci per questa importante opportunità.
PRESIDENTE
Non vedo altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo all'articolato.
Articolo 1. Non vedo interventi, per cui metto in votazione l'articolo
1.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2. Metto in votazione l'articolo
2.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3. Metto in votazione l'articolo
3.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, io metto in votazione il PDL n.
367 nel suo complesso.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
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PROPOSTA DI MODIFICA DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI FRACASSO, BRUSCO, FERRARI, AZZALIN, BALDIN, BARTELLE, BERTI, MORETTI, PIGOZZO, SALEMI, SCARABEL, SINIGAGLIA, ZANONI, ZORZATO E ZOTTIS RELATIVA A "MODIFICHE DEL REGOLAMENTO REGIONALE 14 APRILE 2015, n. 1 "REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO" E DISPOSIZIONI DI PRIMA APPLICAZIONE" (PROPOSTA DI REGOLAMENTO INTERNO N. 3) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 90/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Stefano Fracasso.
"Con l'approvazione della proposta di regolamento interno n. 2 il Consiglio regionale ha ridefinito l'assetto delle competenze di policy delle diverse commissioni consiliari permanenti, prevedendo l'istituzione della Sesta commissione consiliare. Con specifica disposizione transitoria e di prima applicazione sono stati stabiliti gli adempimenti di istituzione della nuova Commissione. Tuttavia per garantire un'effettiva e piena rappresentanza nelle Commissioni a tutti i gruppi consiliari è necessario introdurre una modifica del Regolamento del Consiglio regionale che consenta di designare uno stesso consigliere fino a tre commissioni, oltre che nella Prima e nella Quarta.
Inoltre, in coerenza con la recente modifica dello Statuto del Veneto, che ha stabilito che gli assessori regionali non siano più scelti tra i consiglieri, appare opportuno prevedere una riduzione del previsto limite massimo dei consiglieri da considerare in congedo per la legalità delle sedute del Consiglio regionale; quanto sopra disponendone refficacia a valere dalla prima legislatura regionale successiva alla entrata in vigore della presente modifica del Regolamento.
Con la presente proposta di regolamento interno si intende pertanto apportare una serie di modifiche al Regolamento del Consiglio regionale del Veneto.
L'articolo 1 modifica l'articolo 27 relativo alla composizione delle Commissioni, aumentandone il numero di potenziali componenti al fine di garantire ai gruppi consiliari una maggior rappresentatività.
L'articolo 2 modifica l'articolo 84 relativo alla legalità delle sedute del Consiglio regionale stabilendo una diminuzione del numero dei congedi computabili ai fini del numero legale per le sedute consiliari.
Infine l'articolo 3 introduce disposizioni di prima applicazione in merito alle modifiche previste dalla presente proposta.
Completa l'articolato la disposizione di immediata entrata in vigore, al fine di consentire il coordinamento con gli adempimenti funzionali all'insediamento della nuova Commissione introdotta con la precedente deliberazione del Consiglio regionale di modifica del regolamento.
Non sono state invece oggetto di accoglimento, in sede di esame di commissione, alcune ulteriori modifiche afferenti alla composizione e alle modalità di elezione della presidenza delle commissioni (articoli 30 e 32 e articoli correlati) finalizzate a rendere effettiva e non derogabile la disposizione regolamentare che stabilisce che qualora il presidente di commissione appartenga ad un gruppo di maggioranza il vicepresidente dev'essere componente di un gruppo consiliare espressione delle opposizioni elettorali. Tali proposte prevedevano che la nuova presidenza dovesse pertanto essere composta da un presidente e due vice presidenti, di cui uno con funzioni vicarie e I'altro con 2 funzioni di segretario della commissione: l'elezione dei due vicepresidenti sarebbe avvenuta con un'unica votazione a scrutinio segreto, con voto limitato a uno.
La Prima Commissione consiliare nella seduta dell'11 luglio 2018 ha concluso i propri i lavori in ordine al progetto di legge oggi in esame e lo ha approvato all'unanimità, apportando delle modifiche alla versione iniziale. Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale, Alessandra Moretti Presidente Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Centro destra Veneto-Autonomia e Libertà, Alessandra Moretti Presidente e la componente politica Liberi E Uguali del Gruppo Misto".
PRESIDENTE
Relatore il collega Fracasso. Prego.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Con questa proposta di modifica intendiamo ampliare le possibilità di partecipazione alle Commissioni da parte dei Consiglieri rispetto all'attuale contenuto del Regolamento che fissa, oltre alla partecipazione alla Prima e alla Quarta, in un'unica Commissione ulteriore aggiuntiva.
Questa previsione era stata così scritta pensando che le due Commissioni, la Prima e la Quarta, fossero di interesse generale e la Seconda, la Terza e la Quinta tematiche, considerata la riduzione del numero dei Consiglieri da 60 a 50 e la riduzione delle Commissioni che erano sette e addirittura in un certo momento furono otto, perché c'era la Commissione Statutaria e anche quella Speciale Europea.
Ora, con l'istituzione della Sesta Commissione diventa difficile poter assicurare la presenza, anche da parte dei singoli Gruppi in tutte le Commissioni, e quindi la prima modifica proposta riguarda la possibilità, non l'obbligo, da parte dei Consiglieri, di partecipare a più di una Commissione, oltre alla Prima e alla Quarta.
Una seconda modifica riguarda la ridefinizione del numero legale e quindi del numero di congedi ammissibili per seduta del Consiglio a seguito della modifica, anche qui introdotta da una parte con la legge elettorale, e cioè la previsione che gli Assessori siano tutti esterni e quindi il venir meno della necessità dei congedi per gli Assessori dalla prossima legislatura ovviamente, porta con sé la necessità di limitare il numero dei congedi attribuibili non al quinto dell'Assemblea ma al decimo. Quindi, tolti gli Assessori che non ne avranno più la necessità, concedere un massimo di 5 congedi su 50, un decimo.
Infine, ne approfitto per annunciare comunque la ripresentazione del terzo punto che era contenuto nella proposta originaria, che poi è stata bocciata in Commissione, ma io lo ripropongo, che riguarda le modalità di elezione dell'Ufficio di Presidenza delle Commissioni stesse. Questa modifica intende assicurare che ci sia una modalità di voto che garantisce che un componente dell'Ufficio di Presidenza, il Vicepresidente nel caso, sia prerogativa della minoranza, e questo si ottiene mettendo la votazione dei due Vice Presidenti, dei quali uno con funzione di Segretario, contemporaneamente con voto limitato a uno.
È un emendamento più complesso, perché ha riassunto in un unico articolo queste modalità di elezione dell'Ufficio di Presidenza, quindi adesso vedremo, ci sarà una riunione dell'Ufficio di Presidenza di Prima per vedere gli emendamenti, se anche su questa modalità può esserci un'intesa.
Sul piano sostanziale non cambia nulla, poi i ruoli rimangono gli stessi, però sulle modalità di elezione è sicuramente una modalità che assicura le prerogative della minoranza, senza intaccare quelle della maggioranza che continua a eleggersi il Presidente e uno dei due Vice Presidenti.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Grazie, Relatore.
Collega Conte, ha la parola.
Maurizio CONTE (Veneto per l'Autonomia – Alleanza per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'anticipazione anche da parte mia dell'illustrazione di due emendamenti che sono collegati alle modifiche proposte in questo progetto di legge sulla partecipazione di Consiglieri a più Commissioni.
Questo sicuramente permetterà, soprattutto ai Gruppi con un numero limitato di Consiglieri, di poter assistere a quelle che sono le attività delle Commissioni, magari per argomenti specifici e anche permettendo il diritto al voto nell'ambito della discussione di quei temi, questo però senza precludere quello che potrebbe essere un impegno maggiore da parte dei Consiglieri, appartenenti a Gruppi di piccole dimensioni, ma che non potrebbe che essere incentivato anche da quella che non può essere una riduzione da parte di assenze su più Commissioni a cui partecipano i singoli Consiglieri. Quindi anche su questo una valutazione nell'ambito di quelle trattenute che per la mancanza di presenza di un Consigliere alle Commissioni ulteriori che vengono aggiunte, può limitare l'azione del Consigliere stesso.
Dall'altra parte per garantire, con un secondo emendamento, la possibilità, in quelle Commissioni ulteriori, che vengono affidate al Consigliere, e soprattutto a Consiglieri che appartengono a monogruppi o a Gruppi di piccole dimensioni, di poter delegare consiglieri della stessa Commissione. Questo per garantire, eventualmente, quello che è il numero legale, che nelle altre Commissioni è garantito solo a componenti dello stesso Gruppo, magari non facenti parte della Commissione.
Sono due proposte che spero vengano valutate dall'Ufficio di Presidenza.
PRESIDENTE
Collega Montagnoli, ha la parola.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Come già abbiamo espresso il voto in Commissione, condividiamo le modifiche all'articolo 1, anche per quello che riguarda i congedi. Confermiamo il voto contrario sull'inserimento dei due Vice Presidenti, anche per una questione economica. Come maggioranza riteniamo la linea delle scelte fatte in Commissione, poi c'è l'emendamento Conte che discuteremo, ma per i Vice Presidenti manteniamo quello già deciso in Commissione.
PRESIDENTE
A questo punto, prego, collega Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Adesso vedremo anche in Ufficio di Presidenza, ma sul piano economico non mi risulta che ci siano variazioni, assolutamente. Non rileva, ai fini della valutazione, poi ci possono essere altre considerazioni, ma eventualmente le vedremo dall'esame degli emendamenti.
PRESIDENTE
Collega Pigozzo.
Bruno PIGOZZO (Partito Democratico)
Io credo che su questo punto specifico dei due Vice Presidenti, in realtà, scritto così dà un impatto che sembra pletorico. Siccome la funzione del Consigliere Segretario comunque va salvaguardata, mentre l'obiettivo dell'emendamento è quello di dire: cerchiamo di garantire la componente di maggioranza e la componente di minoranza.
Se non ricordo male, nel vecchio regolamento, precedente a quello attuale, c'era una formula, che esprimeva in maniera chiara questo concetto e dava questa garanzia, quindi adesso nella pausa di valutazione dell'Ufficio di presidenza della commissione credo si possa andare a riprendere quel testo e riscriverlo esattamente con quella formula, salvaguardando l'obiettivo.
Capisco le obiezioni fatte anche dal collega Montagnoli, possiamo riscriverlo e chiudere la questione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il collega Ruzzante, ne ha facoltà.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Non intervengo sulle parti sulle quali c'è una concordanza e un accordo, nel senso che è assolutamente corretta la proposta avanzata dal collega Fracasso per consentire, a fronte della costruzione della Sesta Commissione, ma anche a fronte della necessità di garantire che tutte le Commissioni siano partecipate, perché alla fine se cancelliamo gli Assessori, se vediamo quanti sono i Gruppi più piccoli che non riescono a essere presenti in tutte le Commissioni, capiamo come questa sia una necessità non solo per garantire a ciascun Gruppo la presenza all'interno della Commissione ma per garantire il funzionamento stesso delle Commissioni, quindi è assolutamente una proposta di buon senso.
Ha collega anche il collega Conte, rispetto a questo emendamento, perché è evidente che se un consigliere, ad esempio nella stessa giornata, ha due Commissioni, alle quali dovrebbe in teoria partecipare e ne partecipa a una, è assolutamente poco corretto, in caso di assenza nella seconda commissione, credo che anche su questo debba essere dato un ordine di priorità, perché sennò è un invito ai Consiglieri di far parte a meno Commissioni possibili e non credo che anche questa sia la finalità e l'obiettivo di questa norma regolamentare, quindi ha ragione il collega Conte.
Mi permetterei, non so se su questo punto - guardo i colleghi Finco, Rizzotto, Montagnoli - c'è proprio una indisponibilità della maggioranza, allora sono voci e verbi sprecati, però mi permetterei di suggerire, se invece c'è un margine di discussione sul punto relativo ai due Vicepresidenti, una soluzione che è diversa da quella prospettata dal collega Fracasso. Mi ero permessa di dirla anche in Commissione, non ho presentato un emendamento, perché era giusto che lo presentasse il Relatore e il partito che ha proposto questa modifica regolamentare.
Sostanzialmente, secondo me, ci sono due aspetti che non vanno bene nella proposta del collega Fracasso: il primo è che non definisce in quella proposta chi viene nominato Segretario; il secondo, che definisce per forza una cosa che, secondo me, è sbagliata, che il Vicepresidente vicario appartiene all'opposizione. Oggi è così, essendoci un solo Vicepresidente, è chiaro che automaticamente è vicario. Io ritengo che queste due cose siano sbagliate entrambe.
Primo, se abbiamo come punto di riferimento la Vicepresidenza del Consiglio, il Vicepresidente vicario, ammesso che esista in questi termini nell'ambito della Presidenza, è colui che prende più voti, se non ricordo male, almeno è così alla Camera, di questo ne sono sicuro. Secondo me, è corretto che il Vicepresidente vicario, se lo riportiamo a un modello che è quello della Presidenza del Consiglio, sia e appartenga alla maggioranza, non all'opposizione, perché se un Presidente deve essere sostituito nelle sue funzioni è ovvio che preferisca farsi sostituire da quello di maggioranza che non da quello di opposizione.
Seconda valutazione: siccome la figura del Segretario oggi appartiene alla maggioranza, deve essere normato anche questo, cioè che il Vicepresidente che prende più voti, e quindi ovviamente è quello della maggioranza, è non solo Vicario, ma è anche il Segretario.
Io non lo so se con questa soluzione rispondiamo all'esigenza dei Gruppi di maggioranza, non so se questa mia proposta incontra la disponibilità da parte del collega Fracasso, sono materie che affido all'Ufficio di Presidenza, sperando che possa trovare una soluzione, però in qualche modo se rivedessimo la proposta in questo senso, il Segretario appartiene alla maggioranza, perché già oggi appartiene alla maggioranza ed è giusto che sia in stretta connessione con il Presidente della Commissione, il Vicepresidente Vicario è giusto che sia della maggioranza, perché è così anche in Consiglio, è giusto che sia della maggioranza, come di fatto è... No, adesso non c'è un Vicepresidente della maggioranza, per cui per forza di cose il Vicepresidente Vicario è dell'opposizione, credo che nulla ci sia da dire su come i Vicepresidenti, qualora abbiamo dovuto svolgere funzioni vicarie, non si siano comportati com'è giusto comportarsi, dal punto di vista istituzionale.
Io ritengo che sia giusto che appartenga comunque alla maggioranza, perché il Vicepresidente Vicario è giusto, nel caso del Consiglio, è più facile che il collega Ciambetti si faccia sostituire, in caso di assenza, senza nulla togliere al Vicepresidente dell'opposizione che ha sempre diretto i lavori di questa aula egregiamente, però è naturale che sia così. Siccome prenderà sicuramente più voti, perché la maggioranza detiene all'interno della Commissione più voti, è giusto che sia lui il Vicepresidente Vicario.
Però dal punto di vista delle opposizioni, questa norma dei due Vicepresidenti mette in salvaguardia il fatto che sono le opposizioni a scegliersi colui che li rappresenta all'interno della Commissione e non può essere scelto dalla maggioranza il Vicepresidente delle opposizioni.
Secondo me, questo è un modo per contemplare... Non so se l'Ufficio legislativo ha capito nel mio caos disordinato quello che volevo dire, se me lo traduce in emendamento e se c'è una disponibilità da parte della maggioranza possiamo trovare un accordo su questa modalità di elezione, di nomina, che ovviamente vale dalla prossima Legislatura, nulla c'entra con questa Legislatura, però nella prossima Legislatura, o comunque alle dimissioni, si può procedere in questa direzione.
È un contributo che ho provato a dare, per dare una soluzione che accelererebbe eventualmente i lavori.
PRESIDENTE
Bene, se non ci sono altri interventi, chiudiamo la discussione generale.
Riunione dell'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione.
Riprendiamo alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.24
La Seduta riprende alle ore 14.55
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Signori, riprendiamo la seduta. E' chiusa la discussione generale e partiamo con l'articolato.
Siamo sull'articolo 1, ci sono emendamenti, in particolare l'emendamento n.
A0003 di pagina 1 del collega Conte. È inammissibile, mi dicono gli Uffici, quindi
è ritirato.
Direi che dobbiamo votare l'articolo 1.
Metto in votazione l'articolo
1.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
A0001, che è un 1 bis, un articolo aggiuntivo, del collega Fracasso.
Emendamento n.
A0001, presentato dal consigliere Stefano Fracasso, articolo 1 bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:
"1bis. Modifiche agli articolo 30, 32, 34 e 42 del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto""
1. All'articolo 30 del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto" sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1 le parole: "procede all'elezione della propria Presidenza, composta da un Presidente, un Vicepresidente e un Consigliere Segretario, con tre votazioni separate a scrutinio segreto" sono sostituite con le parole: "procede all'elezione della propria Presidenza, composta da un Presidente e due Vicepresidenti, di cui uno con funzioni vicarie, con due votazioni separate a scrutinio segreto, rispettivamente per il Presidente e per i due Vicepresidenti"
b) il comma 3 è così sostituito:
"3. La Commissione procede con una unica votazione a scrutinio segreto all'elezione dei due Vicepresidenti; ciascun Consigliere scrive sulla scheda un solo nome. Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, sono eletti Vicepresidenti coloro che nell'ordine riportano il maggior numero di voti ed a parità di voti il più anziano di età"
c) "il comma 4 è così sostituito:
"4. In ogni caso il vicepresidente vicario deve appartenere ad uno dei gruppi consiliari espressione delle opposizioni elettorali qualora il presidente appartenga ad un gruppo di maggioranza";
d) il comma 5 è soppresso.
Conseguentemente sono così sostituiti o modificati gli articoli 32,34 e 42 del Regolamento del Consiglio regionale
1. L'articolo 32 del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto" è così sostituito:
"Art. 32 - Presidenza della Commissione
1. La presidenza della commissione, composta dal presidente e da due vicepresidenti, di cui uno con funzioni vicarie, programma i lavori e fissa l'ordine del giorno delle sedute, tenendo conto di quanto previsto all'articolo 39 comma 5.
2. Il presidente convoca e presiede la commissione; convoca la presidenza della commissione e mantiene i rapporti con il Presidente del Consiglio e l'Ufficio di presidenza del Consiglio.
3. I vicepresidenti collaborano con il presidente al buon andamento delle attività della commissione e delle sedute.
4. Il vicepresidente vicario sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento. In caso di assenza o impedimento anche del vicepresidente vicario la commissione è presieduta dal consigliere più anziano dì età.
5. Il vicepresidente sovrintende alla redazione del verbale e verifica il corretto svolgimento delle votazioni e il relativo esito. In caso di assenza del vicepresidente, le sue funzioni sono svolte dal consigliere più giovane di età".
2. Al comma 2 dell'articolo 34 del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto" le parole: "e sottoscritto dal presidente e dal consigliere segretario" sono sostituite con le parole: "e sottoscritto dal presidente e dal consigliere vicepresidente.
3. Al comma 5 dell'articolo 42 del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto" le parole: "Svolge le funzioni di relatore il presidente della commissione, ovvero, in caso di impedimento, il vicepresidente '' sono sostituite con le parole: "Svolge le funzioni di relatore il presidente della commissione, ovvero, in caso di impedimento, il vicepresidente vicario''".
Prego, collega Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Durante l'Ufficio di Presidenza della Commissione non abbiamo trovato un accordo rispetto ad una diversa modalità dell'elezione dell'Ufficio di Presidenza delle Commissioni, che garantisca che il Vice Presidente venga eletto con i voti della minoranza, quindi a tutti gli effetti ne rappresenti anche le istanze nei lavori della Commissione, nel calendario, insomma in tutti questi aspetti.
Io non ritengo sufficienti le indicazioni che sono contenute attualmente nel Regolamento, ci tengo a sottolinearlo, perché limitarsi a dire che spetta ad un Consigliere di minoranza, ma poi non essendoci effettività il meccanismo elettivo che lo garantisca, ripeto, rimane sulla carta.
Tuttavia, essendo questo un punto, come sempre che riguarda le regole del gioco, ritiro questo emendamento, con l'impegno mio di ripresentarlo alla prima occasione, anche in un contesto in cui possa essere esaminata la cosa con un po' più di chiarezza e anche di respiro, perché mi rendo conto che quando si toccano il Regolamento e lo Statuto ci vuole sempre un po' di tempo per digerire le questioni.
Ritiro questo emendamento.
PRESIDENTE
Grazie.
Emendamento n.
A0002, presentato dal consigliere Stefano Fracasso, articolo 1 ter, aggiuntivo, che prevede:
"
Dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente:
"1ter. – Ulteriori disposizioni di prima applicazione
1. Le disposizioni di cui all'articolo 30, all'articolo 32, all'articolo 34 e all'articolo 42 del Regolamento del Consiglio regionale del Veneto, così come, rispettivamente, modificate e sostituite si applicano a decorrere dalla prima legislatura regionale successiva alla entrata in vigore della presente modifica del Regolamento del Consiglio regionale del Veneto. Ove nel corso della legislatura in essere alla data di entrata in vigore della presente modifica del Regolamento del Consiglio regionale del Veneto si debba procedere al rinnovo della Vicepresidenza di una delle Commissione permanenti, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 30, all'articolo 32, all'articolo 34 e all'articolo 42 del Regolamento del Consiglio regionale del Veneto, così come, rispettivamente, modificate e sostituite"".
Lo illustri, prego.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Una brevissima illustrazione. Questo emendamento corregge l'entrata in vigore della parte modificativa contenuta in questa proposta, in particolare quella previsione di modifica del numero legale e dei congedi, che ovviamente sono pensati, insomma quella modifica è pensata con l'entrata in vigore della nuova legge elettorale con gli Assessori esterni.
È una correzione tecnica, chiamiamola così.
PRESIDENTE
Grazie. È precluso l'emendamento.
Siamo sull'articolo 2, non ci sono emendamenti sull'articolo 2.
Metto in votazione l'articolo
2.
E' aperta la votazione.
(
Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3, non ci sono emendamenti. Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'articolo
3.
E' aperta la votazione.
(
Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento aggiuntivo, emendamento n.
A0004 del collega Conte. Ritirato.
Metto in votazione l'articolo
4.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, metto in approvazione
la proposta di Regolamento n. 3.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2017" (PROGETTO DI LEGGE 352/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 26/2018)
Relazione della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Alessandro Montagnoli.
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
il Rendiconto generale è uno strumento imprescindibile, attraverso cui Consiglio regionale può conoscere e valutare l'attività svolta dall'esecutivo nei dodici mesi trascorsi.
Quello relativo all'esercizio 2017 - oggetto del disegno di legge oggi alla nostra attenzione - è stato necessariamente redatto sulla base degli schemi previsti dal decreto legislativo n. 118/2011 (art. 11, comma 1) ed è composto da:
- il conto del bilancio con relativi allegati, che dimostra i risultati finali della gestione sotto l'aspetto finanziario e fornisce informazioni di natura strettamente contabile;
- il conto economico, che evidenzia le componenti positive e negative della gestione di competenza economica dell'esercizio considerato, rilevate dalla contabilità economico-patrimoniale (affiancata alla contabilità finanziaria, a titolo conoscitivo);
- lo stato patrimoniale, che rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell'esercizio.
Le poste finali evidenziate dal Rendiconto dell'esercizio 2017 sono le seguenti:
- il fondo cassa, pari a 894,5 milioni; erano 1.103,1 l'anno precedente, dunque registra una diminuzione di circa 208,6 milioni. Va detto, al riguardo, che i dati stanno a dimostrare che da quando non esistono i vincoli di cassa imposti dall'ex Patto di stabilità, la Regione del Veneto adempie puntualmente al pagamento degli importi dovuti ai beneficiari, garantendo così un flusso di cassa a favore del territorio;
- i residui attivi, determinati in 5.669,4 milioni (erano 6.607,3);
- i residui passivi, determinati in 5.711,2 milioni (erano 7.364,6);
- il fondo pluriennale vincolato per spese correnti, che ammonta a complessivi 496,7 milioni (di cui 110,8 per spese correnti e 385,9 per spese in conto capitale): fornisce copertura ad altrettanti impegni assunti o reimputati, per esigibilità differita, negli esercizi 2017 e successivi e nasce dall'esigenza di applicare principio della competenza finanziaria cosiddetta "potenziata", rendendo evidente la distanza temporale che intercorre tra l'acquisizione dei finanziamenti e l'effettivo impiego di tali risorse;
- il risultato di amministrazione, determinato sommando il fondo cassa con i residui attivi e sottraendo le altre voci: al 31/12/2017 è positivo per 355,9 milioni. Si consolida dunque il significativo miglioramento di tale voce, passata da -677,3 milioni al 31/12/2014 (prima del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi), a -316,5 milioni al 31/12/2015, a -15,8 milioni al 31/12/2016, fino appunto a + 355,9 milioni.
Il totale miglioramento dal 2014 al 2017 è quantificato dunque in circa 1.033 milioni.
Nella determinazione complessiva del risultato di amministrazione occorre tener conto delle poste finanziarie accantonate e vincolate per legge.
Per il 2017 la quota accantonata è pari a 2.107,1 milioni, di cui:
- il fondo anticipazioni di liquidità ammonta a 1.493,5 milioni: tale quota rappresenta le anticipazioni ricevute, ai sensi del decreto legge n. 35/2013, da parte dello Stato nel 2013 e nel 2014 al netto della quota rimborsata fino all'esercizio 2016 e destinate al pagamenti dei debiti del Servizio Sanitario Regionale (come previsto dall'articolo I, commi 692-700, della legge n. 208/2015);
- il fondo crediti di dubbia esigibilità ammonta a 441 milioni (di cui 427,6 per la parte corrente e 13,3 per la parte in conto capitale): un paragrafo specifico della Relazione sulla gestione (vedasi il Volume 1, pagg. 72-73) provvede a dettagliarne i criteri di quantificazione;
- il fondo residui radiati a finanziamento regionale ammonta a 40,6 milioni (di cui 15,9 per la parte corrente e 24,7 per la parte in conto capitale); il fondo residui radiati a finanziamento vincolato ammonta a 41,8 milioni (di cui 5,4 per la parte corrente e 36,4 per la parte in conto capitale); gli importi di entrambi sono pari al 100% dell'importo dei residui stessi, così come rideterminato in occasione dell'operazione di riaccertamento ordinario, che va effettuata annualmente in vista dell'approvazione del Rendiconto; nel caso dell'esercizio 2017, la Giunta ha preso atto del riaccertamento effettuato dalle sue strutture con deliberazione n. 483 del 17/4/2017;
- il fondo rischi legali ammonta a 9,4 milioni, importo derivante dall'accantonamento stanziato in sede di bilancio di previsione 2017 e dalle variazioni effettuate durante l'esercizio. È frutto di una valutazione effettuata dall'Avvocatura regionale sulla base di criteri prudenziali, fondati sull'esperienza storica maturata attraverso l'ammontare dei pagamenti effettuati, connessi a condanne subite;
- le garanzie fideiussorie concesse dalla Regione assommano 1,1 milioni;
- la tassa automobilistica da restituire allo Stato (ex legge n. 296/2006, art. 1) ammonta a 67 milioni;
- il fondo per la copertura di potenziali conguagli dello Stato su manovre fiscali ammonta a 12,6 milioni: tale accantonamento è effettuato ottemperando a quanto previsto dell'articolo 77 quater del d.lgs. 112/2008.
La quota vincolata è invece pari a 801,5 milioni e si riferisce ad entrate accertate in corrispondenza delle quali non si è ancora impegnata la corrispondente spesa; tale quota si suddivide in:
- 75,7 milioni per vincoli fissati da leggi e da principi contabili;
- 624,5 milioni derivanti da trasferimenti;
- 101,3 milioni per vincoli formalmente attribuiti dall'ente.
Pertanto il disavanzo finanziario al 31/12/2017 risulta determinato in 2.552,7 milioni, in netta riduzione rispetto ai 2.868,2 al 31/12/2016 e ai 3.184,2 milioni di due anni addietro.
Al netto della citata contabilizzazione del fondo anticipazioni di liquidità, disavanzo è pari a 1.059,2 milioni: essendo riconducibile a mutui autorizzati e non contratti, non è imputabile a disavanzo di gestione. Va detto che la riduzione rispetto a tre anni fa è di ben 980 milioni (ammontava infatti a 2.039 milioni al 31/12/2014, a 1.612,9 al 31/12/2015 e a 1.335,4 al 31/12/2016).
In termini finanziari questo sta a significare che la copertura finanziaria degli impegni, originariamente finanziati con autorizzazione all'indebitamento, viene garantita con il risparmio pubblico regionale.
Focalizzando ora l'attenzione sulle Entrate, rilevo che gli accertamenti totali relativi ai vari titoli sono quantificati in circa 14.212 milioni mentre le riscossioni totali (in conto competenza e in conto residui) sono determinate in circa 15.120 milioni.
Escludendo le entrate per conto terzi e partite di giro (titolo 9, che vede accertamenti e riscossioni rispettivamente per 2.283,9 e 2.329,8 milioni), gli accertamenti valgono complessivi 11.928,4 milioni e le riscossioni 12.790,4 milioni; il titolo 1 (entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa) assorbe circa l'82% del totale.
Sul fronte delle Spese, gli impegni totali relativi alle varie missioni (che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dalle region0 sono pari a circa 13.739 milioni mentre i pagamenti totali (in conto competenza e in conto residui) sono determinati in circa 15.329 milioni.
Escludendo i servizi per conto terzi (missione 99, che vede impegni e pagamenti rispettivamente per 2.284 e 3.281,6 milioni), gli impegni valgono complessivi 11.455 milioni e i pagamenti 12.047,3 milioni; la missione 13 (tutela della salute) assorbe circa l'83% del totale, seguita dalla missione 10 (trasporti e diritto alla mobilità) con il 5,4%.
Ritengo necessario ricordare che la legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per triennio 2017-2019 ) stabilisce che a decorrere dall'anno 2017 le Regioni devono conseguire un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali, ascrivibili ai titoli da 1 a 5 e le spese finali, ascrivibili ai titoli da 1 a 3, ai sensi dell'articolo 9, comma 1, della legge n. 243/2012 «Disposizioni per l'attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell'art. 81 sesto comma della Costituzione».
Con riferimento all'esercizio 2017 la Regione del Veneto ha garantito un avanzo pari a 223,9 milioni, rispettando l'obiettivo programmatico di finanza pubblica.
Dicevo inizialmente che l'affiancamento alla contabilità finanziaria della contabilità economico-patrimoniale, a titolo conoscitivo (per la prima volta in occasione del Rendiconto 2016), ha determinato la redazione del conto economico e dello stato patrimoniale.
Il risultato economico dell'esercizio 2017 è accertato nella somma di 592 milioni (erano 533,3 un anno fa).
La situazione patrimoniale attiva e passiva al 31/12/2017 è stabilita in 10.310,1 milioni (era di 9.450,1 al 31/12/2016); il patrimonio netto al 31/12/2017 è determinato in 1.873 milioni, in sensibile miglioramento rispetto a un anno fa.
In chiusura, annoto che:
- il Collegio dei Revisori dei conti, ottemperando a quanto previsto dalla legge regionale n. 47/2012 , ha esaminato il disegno di legge relativo al Rendiconto 2017 trasmessogli dalla Giunta e, con relazione datata 7 giugno 2018, ha attestato la sua corrispondenza alle risultanze della gestione finanziaria, esprimendosi favorevolmente circa la sua approvazione; ha inoltre apprezzato il percorso intrapreso dall'amministrazione regionale con le DGR n. 2137/2017 ("Recepimento delle disposizioni normative in materia di agenti contabili. D.Lgs. 174/2016') e n. 394/2018 ("Ricognizione degli agenti contabili interni ed esterni tenuti alla resa del conto giudiziale a norma del D.Lgs. 174/2016'), auspicando un celere completamento delle procedure in atto. Al tempo stesso ha rinnovato la raccomandazione - già espressa in sede di analisi dei precedenti Rendiconti - circa l'adozione, da parte dell'Avvocatura regionale, di un sistema informatico di monitoraggio dei rischi legali, ritenuto necessario per tutelare il patrimonio regionale; ha nuovamente raccomandato, infine, che le strutture segnalino tempestivamente e sistematicamente eventuali situazioni di rischio che possano comportare un pregiudizio patrimoniale conseguente a eventuali pretese di terzi. Ricordo con l'occasione che il Collegio, dopo cinque anni nel corso dei quali - ritengo doveroso rimarcarlo - ha efficacemente adempiuto ai compiti di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione regionale, in attuazione dell'articolo 59 dello Statuto e dell'articolo 14, comma 1, lettera e), del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, è stato rinnovato lo scorso 3 luglio mediante estrazione a sorte dei suoi componenti, come previsto dal suddetto decreto legge e dalla legge regionale n. 47/2012 .
- Il 6 luglio la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti si è espressa sul Rendiconto 2017 attraverso il giudizio di parificazione, istituto tipico dell'ordinamento statale e delle regioni a statuto speciale, introdotto dal decreto legge n. 174/2012.
Il giudizio, a parere non solo del sottoscritto, è lusinghiero e poche risultano le criticità segnalate; il nuovo Collegio dei Revisori, da parte sua, verificherà lo stato di avanzamento dell'applicazione delle misure nella direzione indicata dalla Corte, relazionando periodicamente all'esecutivo.
Infine, con l'auspicio che il Rendiconto 2017 venga approvato celermente, nel rispetto del termine imposto dall'articolo 18 del decreto legislativo n. 118/2011, ripercorro i passaggi salienti intercorsi nel corrente anno:
- l '11 maggio il disegno di legge della Giunta regionale n. 8 del 30 aprile è stato trasmesso al Consiglio regionale;
- il 15 maggio il provvedimento, che ha assunto il numero 352 tra i progetti di legge, è stato assegnato alla Prima Commissione consiliare;
il 14 giugno 2018 la Commissione ha provveduto ad organizzarne l'illustrazione, estesa a tutti i consiglieri regionali;
- tra il 27 giugno ed il 10 luglio, ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento, le Commissioni Seconda, Terza e Quinta hanno espresso il parere per le 4 parti di rispettiva competenza alla Prima che, previa audizione del Collegio dei Revisori, ha concluso i propri lavori I 1 luglio, licenziando a maggioranza provvedimento.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale, Centro Destra Veneto-Autonomia e Libertà; hanno espresso voto contrario i rappresentanti dei gruppi consiliari Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e la componente politica "Liberi E Uguali" del Gruppo Misto. Si è astenuto il rappresentante del gruppo consiliare Alessandra Moretti Presidente".
PRESIDENTE
Il Relatore è il collega Montagnoli. Dò la parola al collega Montagnoli come Relatore del rendiconto. Prego.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Il punto in discussione è relativo al rendiconto 2017 della Regione Veneto, un documento che è costituito: dal conto del bilancio, il conto economico, lo stato patrimoniale che presenta tutta una serie di dati molto positivi.
Iniziamo dal Fondo di cassa che è di 894 milioni in riduzione rispetto all'esercizio precedente, che era di un miliardo e 103 milioni, ma questo in base anche alle nuove normative in tema di Patto di Stabilità, significa soprattutto che la Regione paga celermente tutti i propri fornitori e questo sicuramente è uno delle prime cose importanti che ci tengo a sottolineare.
I residui attivi: 5 miliardi 669, 5 miliardi 711 i residui passivi e il Fondo Pluriennale Vincolato per spese correnti di 497 milioni.
Il primo dato molto positivo che arriviamo al risultato di amministrazione di 355 milioni di euro. Nel 2014 era di 677 negativo, 316 nel 2015, 15 milioni nel 2016 e, come vi dicevo, nel 2017 positivo per 355 milioni. È il primo dato sicuramente importante, sta a significare che dal 2014 al 2017 c'è stato un miglioramento di 1 miliardo e 33 milioni di euro.
La quota accantonata nel 2017 è di 2 miliardi 107, sappiamo che la voce principale è il Fondo anticipazione liquidità, in base al Decreto legge nazionale 35, in materia sanitaria, non per il fatto che la Regione Veneto non abbia le risorse, ma perché non potevamo spenderle, per cui sono 2 miliardi e 100, ma la parte principale è relativa a questo Fondo che ha aiutato le Regioni meno virtuose del Veneto, a cui si somma un importo, anche questo è dell'ultima normativa, che è il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, di 441 milioni. Il Fondo residui radiati è 40 milioni e 600 mila euro, il Fondo rischi legali, stabilito in maniera corretta da parte dell'Avvocatura è 9,4 milioni e tutti questi dati alla fine, assommata alla quota vincolata per 805, portano a un disavanzo tecnico di 2 miliardi 552, anche questo in netto miglioramento rispetto ai 2 miliardi 8 del 2016, e ai 3 miliardi e 100 dell'anno precedente, per cui un netto miglioramento che sta a significare quanto, soprattutto in questo mandato, la Giunta regionale e le strutture stiano lavorando per consegnare un bilancio in Veneto importante. Con riferimento all'esercizio 2017 alla fine abbiamo un avanzo di 223 milioni rispettando l'obiettivo programmatico di finanza pubblica.
Il bilancio complessivo, alla fine, escludendo le entrate per conto terzi e partite di giro, vede 11 miliardi 928 milioni di accertamenti e 12 miliardi 790 di riscossione.
Abbiamo avuto il parere favorevole dei nostri Revisori dei Conti, che tra l'altro abbiamo già avuto modo di ringraziare in seno alla Prima Commissione, hanno terminato il loro incarico e penso che va un plauso da parte di tutto il Consiglio per l'operato che hanno fatto in questi anni. C'è stato il sorteggio dei nuovi Revisori, a cui auguriamo buon lavoro.
La parifica della Corte dei Conti, ci siamo stati in buona parte, oltre al Presidente ai colleghi di Giunta, anche i Consiglieri, diciamo che lavorando anche insieme, l'ha detto anche il Presidente, ma c'è stata la parifica della Corte dei Conti e penso che sia lusinghiero da parte della nostra Regione, a parte una piccola cosa, ma che già si è precisata, è stata già sistemata anche nel bilancio di quest'anno, mi auguro che tutte le Corte dei Conti d'Italia verificano in maniera puntuale quello che la Corte dei Conti ha fatto da noi perché, comunque, a parte la partita delle Grandi Stazioni e una verifica relativamente agli agenti contabili, il parere, evidentemente, è molto, molto buono e di questo ne andiamo orgogliosi.
Io mi sento di ringraziare sicuramente il Vice Presidente che la delega al bilancio, tutta la Giunta, la struttura.
È ovvio che le risorse di bilancio non sono quelle di anni fa, ma siamo tutti in attesa, ce lo auguriamo, della agognata autonomia per far sì che si rispettano chi gestisce bene le risorse pubbliche e questo bilancio che vede finalmente un risultato di Amministrazione positivo, l'indebitamento in calo, perché è passato da 2 miliardi al miliardo di euro; di questo passo in otto anni, ecco, si chiude completamente questa parte di disavanzo che deriva in parte da questioni contabili.
Penso che, visto che in questo Consiglio abbiamo sentito anche varie polemiche relativamente all'operazione derivati, sappiamo quello che è il tasso medio di indebitamento di questa Regione, che mi sembra di 1.98, se non erro, ed è penso di tutto rispetto, paragonandolo anche con i mutui della Cassa Depositi che hanno tassi anche più elevati, per cui anche la questione derivati, che qualche collega qui ha sollevato tutta una serie di criticità, ma se andiamo a vedere l'operazione complessiva dell'indebitamento della nostra Regione sicuramente è di tutto rispetto.
Un altro dato molto importante, anche questo sottolineato nella parifica della Corte dei Conti, è le spese di personale. Magari tutte le Regioni d'Italia avessero i numeri del personale che ha la Regione Veneto, perché il rapporto è assolutamente molto importante; abbiamo un rapporto tra spesa di personale e spesa corrente dell'1,268%, siamo anche qui da certificato tra le Regioni migliori a livello nazionale, per cui abbiamo garantito tutti i servizi pubblici, abbiamo un ottimo risultato di amministrazione, un fondo di cassa importante e di questo penso che noi tutti colleghi dobbiamo esserne orgogliosi e la speranza, appunto, che abbiamo, insomma, o avremo, da qui a fine anno, quelle deleghe che i veneti hanno chiesto, perché questo Consiglio regionale, il Presidente Zaia, stanno seguendo la volontà dei cittadini e da lì dimostreremo che gestendo così le risorse pubbliche potremo dare anche quelle risposte che sappiamo sono nel programma elettorale su capitoli importanti dalla sanità, al sociale, alle opere pubbliche, all'ambiente e che oggi per questi vincoli e queste normative non ci sono.
Penso che porteremo anche a livello nazionale questo dato che fa sì che il bilancio della Regione sia veramente ottimo, virtuoso.
Ringrazio tutti i colleghi, la Struttura e resto a disposizione se avete delle domande.
PRESIDENTE
Grazie. La parola al correlatore Ruzzante, prego.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie, Presidente.
Ovviamente, io ringrazio intanto tutti i colleghi dell'opposizione per avermi dato la possibilità di fare da Correlatore rispetto al rendiconto generale della Regione, per l'esercizio finanziario 2017.
Parto da un dato, ovviamente ci sono delle cose contenute anche nella relazione del collega Montagnoli che vanno nella direzione giusta; spetta a me mettere in evidenza le parti più oscure.
Parto da un primo dato, che è noto a tutti i colleghi, relativo allo Statuto della nostra Regione, quello sempre, ricordo, votato all'unanimità. L'articolo 57 - e questo dovrebbe essere un po' la nostra Bibbia- recita: "Rendiconto della Regione. Il Rendiconto generale della Regione è articolato in conto del bilancio e conto generale del patrimonio".
Comma secondo: "Entro il 31 marzo di ogni anno il Presidente della Giunta regionale presenta al Consiglio regionale il rendiconto generale dell'anno finanziario, scaduto il 31 dicembre precedente".
Comma terzo dell'articolo 57 del nostro Statuto, la nostra Bibbia: "Il Consiglio esamina e o approva con legge il rendiconto generale, secondo le norme della legge regionale di contabilità non oltre il 30 aprile dell'anno successivo all'esercizio a cui si riferisce".
Se l'orologio lì non è sbagliato, scrive: martedì 17 luglio, non 30 aprile. Ho la sensazione che siamo lievemente fuori tempo massimo.
Siccome a me piace essere onesto intellettualmente, per cinque anni, nella passata Legislatura, ho contestato in maniera durissima quando la Giunta si presentava in ritardo per l'assestamento di bilancio, bilancio preventivo e DEFR; talvolta siamo arrivati a votare il bilancio preventivo senza neanche avere votato il DEFR.
Siccome riconosco, perché ripeto mi piace sempre essere onesto intellettualmente, per esempio la prossima settimana discuteremo l'assestamento di bilancio in largo anticipo rispetto alla scadenza del 30 di settembre, il DEFR è stato presentato entro la scadenza del 30 giugno, quindi noto che c'è stato uno sforzo, lo riconosco, su questo, da parte del Vice Presidente Forcolin c'è stato uno sforzo di andare incontro a quelle scadenze. Andrebbe rispettato questo sforzo anche per il rendiconto. Non è solo una questione della Corte dei Conti, perché anche la Corte dei Conti ha richiamato il rispetto delle date.
Quindi sono partito da questo elemento, che non vuole essere una nota polemica, ma vorrebbe essere semplicemente uno stimolo alla maggioranza di cercare di avvicinarsi a quelle che sono le scadenze, che unanimemente ci siamo dati rispetto al bilancio.
Venendo al merito, invece, mi piace riprendere alcuni punti, sui quali si è soffermata anche la Corte dei Conti, in sede di giudizio di parificazione, che se è vero che è stato dato però ha una serie di punti di annotazione nei confronti della Giunta regionale, in particolar modo sulla questione della gestione del personale degli enti strumentali.
Sono veri i dati che lei ha dato sul personale della Giunta, che lavora presso la Giunta regionale, però è altrettanto vero che la Corte dei Conti ha segnalato il problema della gestione personale degli Enti strumentali. Su questo aspetto derivante dalla segnalata assenza di una verifica degli aspetti contrattuali e normativi di riferimento ho ritenuto opportuno presentare un ordine del giorno, che ho già depositato agli atti, l'ho presentato per tempo, in modo che la Giunta potesse vederli e valutarli. In questo punto, mi piace sottolineare la questione che all'interno di questo ordine del giorno impegno la Giunta affinché provveda alla celere ed appropriata risoluzione delle criticità riguardanti gli Enti strumentali della Regione Veneto, evidenziate dalla Corte dei Conti nell'ambito degli atti del giudizio di parificazione, questo è sostanzialmente l'ordine del giorno che presento.
Il secondo aspetto, la spesa sanitaria. La Corte dei Conti ha segnalato una questione che non è certamente sminuibile, qualificandola in termini di mero richiamo al rispetto delle norme contabili, ma che in vero coinvolge il ruolo di questo Consiglio nello svolgimento della propria funzione programmatoria, in quanto non permette di discriminare tra il fabbisogno finanziario destinato a spese incomprimibili da quello afferente ad altri servizi, suscettibili di un giudizio in termini di sostenibilità finanziaria.
Mi riferisco alla mancata perimetrazione prevista dall'articolo 20, del Decreto legislativo 118/2011 e da qui l'assenza di una separata evidenziazione della spesa per il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza.
Esemplificativo in tal senso è quanto descritto a pagina 19 della sintesi della relazione di accompagnamento del giudizio di parificazione, dove recito quello che è stato consegnato: "Dal confronto tra gli stanziamenti finali sia sul fronte dell'entrata che della spesa e dal confronto tra accertamenti e impegni complessivi, sono emersi scostamenti che, a parte fattispecie particolari, non dovrebbero sussistere in quanto la perimetrazione esige la corrispondenza tra entrate e spese nell'esercizio, risultando con ciò incompatibili eventuali spostamenti di quote dal perimetro sanitario su capitoli a esso estranei".
Non solo, la Corte rivela, altresì, che le risorse destinate al finanziamento dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, risultano allocate in due capitoli non compresi nel perimetro sanità e che, invece, quelle destinate all'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale (ARPAV) afferiscono al fondo sanitario regionale, in particolar modo alla mobilità attiva e passiva (LEA), ciò nonostante che la medesima Agenzia non rientri nel novero degli Enti coinvolti nella gestione della spesa finanziata con le risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale; quindi l'articolo 19 del decreto legislativo 118/2011.
Faccio anche notare che c'è un punto sul quale la Corte dei Conti non si è espressa. A dir la verità questo Consiglio è creditore nei confronti della Giunta perché questa Legislatura è iniziata con un impegno solenne da parte del Presidente della Regione di fare una verifica profonda sui project financing di questa Regione. Chi l'ha visto? Chi l'ha visto più questo impegno della Giunta regionale? Non è più stata detta una parola a questo Consiglio circa la rivalutazione dei project financing, quelli relativi alle opere ma, secondo me, questa rivalutazione doveva riguardare anche i progetti financing della sanità.
Allora su tutto questo monitoraggio che ha partorito la Giunta Zaia manco il topolino abbiamo visto, manco il topolino.
Io capisco che la Corte dei Conti non entri nel merito di questo, perché non è il suo compito dal punto di vista del rendiconto, oltretutto mi si dice perché ci sono anche indagini e inchieste a livello un po' più alto della Corte dei Conti del Veneto.
Quindi da questo punto di vista saranno valutazioni di carattere anche nazionale a darci qualche elemento di valutazione circa quei project financing, così mi è stato detto e così riferisco; ma a me non interessa la parte che eventualmente possa avere risvolti giudiziari, mi interessa la parte economica e politica.
Allora, qualcuno qui si è preso un impegno di rivalutare quei project financing, forse è giunta l'ora, visto che circa quasi un anno che non lo vediamo, venga qui e ci riferisca: questo è l'esito della ristrutturazione dei project financing, della rivalutazione, perché abbiamo la necessità, insomma, in qualche modo, di rivederlo.
Torno poi - e non lo faccio per pignoleria - sulla questione dei derivati, intanto perché ci è tornata anche la Corte sui derivati, non è proprio per niente vero che la Corte ha assolto la Giunta in questo senso. Anzi, dice la Corte: "non è intervenuto alcun mutamento in segno positivo sulla questione derivati. La Regione Veneto ha in essere - ricorda la Corte dei Conti - due contratti in derivati, a copertura del rischio di tasso d'interesse su due prestiti obbligazionari, nominati Regione Veneto 2003 e Regione Veneto 2005, emessi a tasso variabile".
Tali contratti, definiti tecnicamente Collar, Interest Rate Collar, rientrano tra le operazioni a suo tempo autorizzate. Autorizzate perché? Perché un giorno, in questo Paese, è diventato Ministro del Tesoro un tal Tremonti che autorizzò per una brevissima stagione di due o tre anni, dal 2003 al 2006, la possibilità di utilizzare queste scommesse sul piano finanziario, sono scommesse con i soldi pubblici, con il denaro del popolo, abbiamo consentito la possibilità di utilizzare questi Collar e in tre anni solo la Regione è riuscita a farne ben due, non vedeva l'ora di poterli fare, 2003 e 2005. Per fortuna poi Tremonti se n'è andato all'opposizione, sono stati cancellati, nel frattempo purtroppo hanno causato disastri in tutta Italia, nei confronti di Comuni e Regioni, qui non c'è nessuno che si è salvato, Province che hanno aperto forme di derivati come questo, pagando purtroppo tantissimi interessi.
Lo ricordo ai colleghi, perché quando votano questo bilancio, votano anche questi dati qui. Dal 2003 al 2005, quando sono stati accesi questi due Collar, noi abbiamo versato in più, come importo negativo 54.452.638,63 euro in più. Quest'anno, siccome sta andando benissimo questo Collar, aggiungeremo 9.939.598,80 euro, per un totale di 64 milioni di euro, faccio il conto tondo, che regaliamo al sistema delle banche, a Banca Intesa e alla Depfa Bank, a queste due banche noi regaliamo queste cifre, perché abbiamo stabilito un rischio che era assolutamente fuori mercato. Certo, sicuramente non lo era forse nel 2003 e nel 2005, ma non si gioca a queste cose con il denaro pubblico.
Pensate un po', se riuscissimo a comunicarlo ai cittadini veneti, magari a quelli che sono stati frodati dal sistema bancario. Avevamo la possibilità di restituire 64 milioni alle persone colpite dal sistema bancario, invece li diamo alle banche. Certo, io non sto negando che l'altra parte degli interessi è tenuta in maniera adeguata, sennò vi contesterei anche quello, ma io sto contestando questa e solo questa di operazione, perché ci è costata tantissimo, una cifra della testa, 64 milioni, 10 milioni ogni anno; pensate al vostro territorio, alle esigenze del vostro territorio, cosa vuol dire buttare dalla finestra ogni anno 10 milioni.
Su questo ho presentato un ordine del giorno, per evitare di continuare a fare questo bel regalino alle banche, la possibilità di ricontrattarli non è più prevista, perché è stato fatto un Decreto legge nel 2014.
Io chiedo due cose: a) di poterla riprevedere appena possibile, a cinque anni dalla scadenza, secondo il Decreto legge del 2014; b) visto che qualcuno governa oggi, di modificare la norma e di consentire alle Regioni di ricontrattare questi derivati, prima della scadenza. Perché di regalare 10 milioni all'anno il sistema bancario, perché paghiamo interessi del 4,25%, è veramente assurdo, perché oggi siamo a fronte di tassi inferiori all'1%, di questo si tratta, la questione dei derivati, e ci tenevo a sottolinearla e di invitarvi a votare almeno l'ordine del giorno.
Infine, vi è un aspetto tecnico, di non scarso rilievo, per quel che mi riguarda, sul quale ho prodotto anche un emendamento, poi magari ci ritornerò quando discuteremo dell'emendamento, sostanzialmente siamo di fronte all'articolo 12, se non ricordo male, di un debito fuori bilancio che non è stato affrontato come tutti gli altri debiti fuori bilancio, e ancora non ho capito perché, qualcuno mi potrebbe rispiegarlo perché sinceramente e tecnicamente non ho capito perché questo debito fuori bilancio arriva dentro la discussione del Rendiconto all'articolo 12 e, onestamente, è una cosa, secondo me, non congrua, tanto che ho voluto presentare un emendamento da questo punto di vista.
Perché in questa occasione la Giunta regionale ha deciso di farsi pignorare? La cifra è modica, guardate, sono 10.000 euro, niente di più, però la domanda che mi pongo è: perché vi siete fatti pignorare in questo caso? Perché lo dobbiamo inserire all'interno del rendiconto generale, anziché come facciamo e come faremo, sono previsti all'ordine del giorno diversi provvedimenti che prevedono, appunto, scostamenti di bilancio che ci costringono ad intervenire; perché in questo caso si compie un'azione diversa che non trova riferimenti dal punto di vista dei contenuti del decreto legislativo 118 del 2011? Quali sono le motivazioni che hanno reso necessaria questa variazione di bilancio direttamente dentro al bilancio?
È un punto sul quale vorrei una risposta chiara, perché tecnicamente anche in sede di discussione in Prima Commissione non l'ho, sinceramente, ritrovata.
Ci torneremo poi quando discuteremo dell'emendamento, per il momento, visto che il tempo sta scadendo, mi fermo qua.
Sostanzialmente, quindi, ho presentato due ordini del giorno, uno sulla questione dei derivati, l'altro sulla questione del personale negli Enti, praticamente ho recepito due questioni che sono state, comunque, poste dalla Corte dei Conti; ho presentato un emendamento, invece, sull'articolo 13 – scusate, non era il 12 - relativo alla questione del debito fuori bilancio che viene portato dentro al rendiconto generale in maniera straordinaria rispetto a quello che avviene solitamente.
Quindi vorrei, su questi tre punti, avere almeno un'interlocuzione, mi fermo qui perché non è necessario arrivare ai venti minuti.
PRESIDENTE
Grazie della comprensione.
Non vedo interventi. Se l'Assessore vuol replicare. Quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
L'Assessore Forcolin in replica agli interventi fatti fino adesso.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Gran parte degli argomenti citati li ha ben evidenziati il collega Presidente Montagnoli nella sua relazione da Relatore.
PRESIDENTE
Mi permetto, Assessore. È distribuito l'emendamento n. C0001 modificativo dell'articolo 13; cinque minuti per eventuali subemendamenti. Scusi.
Ass.re Gianluca FORCOLIN (Liga Veneta – Lega Nord)
Ho anche avuto modo, tra l'altro, di vedere assieme al collega appunto l'emendamento presentato dal collega Ruzzante su un tema che, peraltro, era già emerso in sede di Prima Commissione.
A carattere generale sono tre i punti che focalizzano questo Rendiconto: il risultato di amministrazione, assolutamente soddisfacente dal punto di vista sia numerico, che dei contenuti, con un miliardo e 33 milioni di differenza dal 2014 al 2017, quindi una forbice che partiva da meno 600 milioni a più 356, quindi un miliardo e 33 milioni che delinea un andamento assolutamente proficuo della gestione amministrativa regionale, se teniamo conto che rispetto ai temi che aveva evidenziato il collega Montagnoli noi partiamo da un dato che è quello che negli ultimi sette anni abbiamo minori trasferimenti per circa 700 milioni di euro nelle entrate a libera destinazione. Quindi con una coperta assolutamente esigua come questa, riuscire a ottenere questo tipo di risultati va riconosciuto ed è stato riconosciuto dalla Corte dei Conti.
Come pure il tema degli investimenti, in una Regione che era abituata a prevedere nel bilancio di previsione piani di investimento per centinaia e centinaia milioni di euro, attingendo all'indebitamento. Oggi, con 40-50 milioni di euro che vengono destinati alle spese di investimento, riusciamo a ottenere risultati che sono assolutamente soddisfacenti.
Un lavoro che non è stato citato, ma va evidenziato, è quello del patrimonio netto positivo. Per la prima volta, evidenziamo un risultato di un miliardo e 800 milioni, che sono dati dalla ricognizione di tutte le partecipate agli Enti strumentali della Regione. Ricordate che fino a qualche anno fa uno dei rilievi importanti della Corte dei Conti era quello di evidenziare non solo il bilancio regionale in sé come bilancio regionale, ma anche di tutte le società e gli enti strumentali, consolidando di fatto anche il patrimonio di queste società.
Con una ricognizione certosina e importante è stato fatto, manca circa un 10% di quella che è la ricognizione patrimoniale, ma oggi il secondo dato, oltre al risultato di amministrazione che mi sento di evidenziare, è quello del patrimonio netto positivo, proprio per effetto di un grosso lavoro che le Strutture regionali hanno fatto e degli enti strumentali, quindi con i loro Presidenti e le loro Strutture, per avere dato questo tipo di risultato positivo per circa 1,8 miliardi.
Non da ultimo, anche questo un tema politico ma operativo, che si è sempre evidenziato in termini di pagamento, per un tema che era assolutamente anomalo: avere una cassa molto alta e non riuscire a ottemperare in tempi congrui ai pagamenti per le nostre imprese, per i nostri imprenditori, per le nostre famiglie, su temi importanti, sui quali l'azione regionale veniva intrapresa.
Abbassare l'indice, la tempestività dei pagamenti sotto un'asticella, che è quella prevista da legge, è un altro motivo di orgoglio nell'azione amministrativa, tant'è vero che il Fondo cassa passa da oltre un miliardo e 100 miliardi a 894 milioni a fine anno. È un altro elemento sul quale c'era una scommessa politica importante, perché dare risorse in tempi brevi vuole dire mettere in moto il PIL e il volano importante per le nostre imprese e per le nostre attività, giustamente, è un risultato che rivendichiamo con positività.
Un tema che citava il collega Ruzzante, sui termini, ci stiamo adoperando e avete visto che il tema della prossima settimana, ma già domani mattina con la presentazione in Prima Commissione con l'assestamento del bilancio 2018, stiamo cercando di accelerare i termini il più possibile.
Vorrei ricordare al collega che non è lo Statuto che detta i termini, ma il 118 che ha riscritto tutti i termini e lo Statuto si deve adeguare. Semmai, e lo concordavo adesso con il presidente Ciambetti, arriverà dalla Giunta una proposta di modifica dello Statuto nei termini perentori previsti dal 118. È il 118 che ha dettato e ha rivisto quelle date che lei ben evidenziava, previste nello Statuto, ma che oggi devono essere riscritte in modo diverso, ma perché lo stabilisce il 118 e noi ci adeguiamo con il nostro Statuto. Una risposta in questi termini c'è già.
Dall'altra parte abbiamo visto i rilievi della Corte, che anche in Commissione ho già evidenziato, sistemati, parliamo di 3 milioni di euro di un leasing su un bilancio di 14 miliardi di euro, è assolutamente una cifra irrisoria, ma già a gennaio di quest'anno 2018, con l'addebito capitolo in quota capitale, in quota interessi di quel leasing, abbiamo sistemato il rilievo della Corte dei Conti. Fa un po' sorridere, ma lo dico perché lo aveva evidenziato il collega Montagnoli.
La settimana scorsa a Roma parlavamo delle nuove opportunità che il Governo dovesse dare, in termini di investimento, soprattutto per le reiscrizioni in conto avanzo, per le disponibilità che noi abbiamo e non riusciamo a svincolare. Questa mattina la Giunta ha liberato 41 milioni di euro di somme di residui da somme vincolate negli anni precedenti, da utilizzare solo dopo la parifica e subito dopo il Rendiconto, e sono circa quell'8% dei 500 milioni che il Governo ha svincolato in conto risorse disponibili anni precedenti, in gran parte assoggettate poi al collega Marcato e alla collega De Berti per reiscrizioni su temi assolutamente importanti.
Ma fa sorridere che il collega della Campania diceva: "noi siamo a buon punto e ci mancano due elementi per parificare il bilancio 2015; poi faremo il 2016 e speriamo entro fine anno di parificare il 2017". Quando si sentono queste voci che vengono dichiarate con assoluta naturalezza, "stiamo parificando il 2015" e noi stiamo lavorando in modo, ovviamente, produttivo, importante, con la Corte dei Conti per dare i risultati che l'ultima relazione ci ha dato eccependo per 3 milioni, fatti salvi altri rilievi che lei ha evidenziato nel perimetro sanitario, ma rilievi che ci stanno, e quindi la Regione Veneto porta al 6 di luglio la parifica in Corte dei Conti, oggi porta il Rendiconto in Aula e la prossima settimana porta all'assestamento proprio per dar modo alle poste di bilancio che sono disponibili per renderle operative ai veneti, alle imprese, al mondo produttivo e qualcuno ci dice "stiamo vedendo gli ultimi rilievi del 2015". Se vogliamo camminare in un Paese che porti autonomia, rispetto delle regole, ma soprattutto valorizzi chi è virtuoso, devo dire che un po' di strada ancora dovremmo farla e spero e auspico che anche questo Governo possa darci gli strumenti per mettere in fila chi le regole rispetta e le rispetta nei termini previsti e chi, invece, aspetta un po' la manna dal cielo, come si suol dire qua spesso in Veneto.
Detto questo, chiudo con l'accoglimento - l'abbiamo visto col collega Montagnoli - dell'emendamento che lei ha proposto e che rimette anche un po' in ordine, il rispetto della Tesoreria nel caso in cui a fine anno ci siano questi tipi di difficoltà oggettive, per riportare anche una sorta di riconoscimento di un debito che magari verrebbe riconosciuto a posteriori, quindi accoglieremo anche quel suo tipo di emendamento e di messaggio che era già peraltro uscito in Commissione.
Da ultimo evidenzio, come ha evidenziato Montagnoli, il tema dei derivati che poi lei ha riproposto in un ordine del giorno che ho poc'anzi letto, sul quale siamo, peraltro, favorevoli, ovviamente, in linea di massima, però debbo ricordare che qualcuno ha anche abusato negli anni scorsi e mi riferisco ad Amministrazioni, ovviamente, non amiche, anche magari dall'altra parte, ricordo una per tutte la città di Taranto che ha abusato e ha dovuto intraprendere un'azione di governo per evitare la bancarotta e il dissesto, e quindi ci sono veramente strumenti che devono essere, sicuramente, posti a tutela di questa questione che anche noi riteniamo e abbiamo ritenuto, anche da Sindaci dei nostri Comuni, poco prudente e anche pericolosa per certi versi.
Però debbo dire che all'interno del nostro alveo è stato riconosciuto più volte - e lo ribadiamo ancora - che gli interessi e il debito per interessi pro-capite in Veneto è circa un terzo di quello della media nazionale, per cui, insomma, 12 euro, contro i 31 euro della media nazionale per quanto riguarda gli interessi passivi sul debito, quindi possiamo dire che l'oculatezza e l'attenzione, anche della Regione in questo senso, è stata evidenziata dalla Corte dei Conti.
PRESIDENTE
Grazie. Non vedo altri interventi. C'è da dare un parere all'emendamento depositato, che viene fatto immediatamente seduta stante dal Presidente della Commissione, Ufficio di Presidenza e Correlatore, che già si sono parlati, quindi il parere lo ha già dato l'Ufficio di Presidenza.
Partiamo dall'articolato e quando arriviamo al momento giusto chiederò il parere del Relatore.
Quindi andiamo in votazione sull'articolato del progetto di legge n. 352.
Siamo sull'articolo 1 del Rendiconto.
Metto in votazione l'articolo
1.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2. Metto in votazione l'articolo n.
2.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3. Metto in votazione l'articolo n.
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4. Metto in votazione l'articolo
4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5. Metto in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6. Metto in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 7. Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 8. Metto in votazione l'articolo
8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 9. Metto in votazione l'articolo
9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 10. Metto in votazione l'articolo
10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 11. Metto in votazione l'articolo
11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 12. Metto in votazione l'articolo
12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sull'articolo 13 c'è l'emendamento preannunciato prima. Parere del Relatore? Prego, Montagnoli.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Già in Prima Commissione era uscito il tema, dovevo presentarlo io, accolgo l'emendamento del Correlatore, per cui voto favorevole. Grazie.
PRESIDENTE
Bene. Sull'emendamento
n. C1, modificativo dell'articolo 13, c'è il parere favorevole del Relatore.
Emendamento n. C1 presentato dal consigliere Ruzzante che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 13, le parole "Ai sensi" sono precedute dalle seguenti parole: "Per gli effetti di cui al principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui all'allegato 4/2 del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modificazioni, paragrafo 6.3, periodi ottavo, decimo ed undicesimo".
In conseguenza, la rubrica dell'articolo è così modificata: "Art. 13 – Allegato n. 4/2 al decreto legislativo n. 118/2011 e successive modificazioni: riconoscimento della legittimità di debito fuori bilancio derivante dalla sentenza esecutiva n. 3846 del 19/12/2014 del Tribunale di Padova".
Metto in votazione l'emendamento n.
C0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Quindi mettiamo in votazione l'articolo
13 così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 14. Metto in votazione l'articolo
14.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ci sono due ordini del giorno, l'ordine del giorno n. C0002 e il n. C0003, entrambi presentati dal collega Ruzzante.
Ordine del giorno n.
C0002
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale provveda alla celere e appropriata risoluzione delle criticità riguardanti gli enti strumentali della Regione del Veneto e adotti i dovuti atti conseguenti rispetto a quanto ulteriormente ribadito dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 91/2018)
"
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- nell'ambito della requisitoria sul "Giudizio sul rendiconto generale della regione Veneto - 2017", il Procuratore regionale presso la Sezione giurisdizionale per il Veneto della Corte dei Conti al paragrafo riguardante la gestione del personale della Regione, reiterando quanto già rilevato in occasione della requisitoria afferente al precedente giudizio di parificazione, si è così espresso: Non risulta viceversa sia avvenuta una verifica dei vincoli sopra richiamati da parte degli enti dipendenti e strumentali della Regione, con particolare riferimento al cd. principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti pubblici. Come già evidenziato lo scorso anno costituirebbe una fattispecie di responsabilità amministrativa per danno erariale il riconoscimento di pretese retributive o compensi aggiuntivi ai dirigenti di enti regionali che non trovino una esplicita previsione di fonte contrattuale collettiva. In tal senso, nella "Sintesi della relazione di accompagnamento", la Corte dei Conti rileva che "Permangono tuttavia le medesime criticità già evidenziate nella precedente relazione di accompagnamento alla decisione di parifica sul rendiconto generale della Regione del Veneto per l'esercizio finanziario 2016. In particolare, si ribadisce, anche nell'anno 2017, una generale carenza nell'esercizio della governance da parte della Regione sugli enti strumentali, che si concretizza, per quanto concerne la materia del personale, nell'assenza di una verifica sulle dinamiche vincolistiche correlate al rispetto degli istituti contrattuali e normativi. Le risultanze istruttorie confermano, infatti, la non omogeneità dei soggetti deputati alla vigilanza ed al controllo degli enti strumentali. Le direttive, laddove emanate, inoltre, non sono state seguite da un effettivo monitoraggio e/o verifica della loro attuazione concreta. Si auspica che la nuova Direzione istituita - come già detto - nel corrente anno con ruolo di coordinamento, controllo, vigilanza e governo sugli enti regionali, possa divenire prontamente operativa in modo da superare le criticità riscontrate.
A tal proposito si auspica, infine, che detta struttura venga dotata di risorse umane e strumentali idonee, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto il profilo qualitativo";
RICORDATO CHE:
- sul medesimo tema, questo Consiglio regionale del Veneto con deliberazione n. 97 del 27 luglio 2017 approvava all'unanimità l'ordine del giorno presentato dal Consigliere regionale Piero Ruzzante e il cui dispositivo impegnava la Giunta regionale a disporre "[...] le necessarie verifiche e adotti i dovuti atti conseguenti rispetto a quanto rilevato dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parificazione sul rendiconto generale della regione Veneto per l'esercizio finanziario 2016 con riferimento al rispetto dei vincoli normativi inerenti la retribuzione dei dirigenti degli enti dipendenti e strumentali della Regione";
CONSIDERATO CHE:
- le criticità rilevate esigono una sollecita e appropriata azione di adeguamento da parte della Giunta regionale, stante quanto ribadito dalla Corte dei Conti, da ultimo, nel contesto del giudizio di parificazione del rendiconto generale della regione per l'esercizio finanziario 2017, e come già richiesto da questo Consiglio regionale con la deliberazione n. 97 del 27 luglio 2017
tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
Affinché provveda alla celere ed appropriata risoluzione delle criticità riguardanti gli enti strumentali della Regione del Veneto, evidenziate dalla Corte dei Conti nell'ambito degli atti del giudizio di parificazione del rendiconto generale della regione per l'esercizio finanziario 2017 e come già richiesto da questo Consiglio regionale con la deliberazione n. 97 del 27 luglio 2017".
Lo dà per illustrato.
Il parere del Relatore?
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Favorevole, sia per questo ordine del giorno, Presidente, sia per il secondo sui derivati, con le precisazioni del Vicepresidente: che si tenga conto a livello nazionale delle varie realtà. A entrambi favorevoli.
PRESIDENTE
Bene. Metto in votazione l'ordine del giorno n.
C0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n.
C0003
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Strumenti derivati: la Giunta regionale valuti ogni azione che consenta di pervenire alla eliminazione degli elementi di criticità rilevati dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 92/2018)
"Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO:
- che in sede di giudizio di parificazione del rendiconto generale della regione per l'esercizio finanziario 2016, nel contesto della "Sintesi della relazione di accompagnamento", la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, argomentava come segue:" La Regione del Veneto ha in essere due contratti in derivati a copertura del rischio di tasso d'interesse su due prestiti obbligazionari (nominati Regione del Veneto 2005 " e " Regione del Veneto 2003 " emessi a tasso variabile. I due contratti derivati, definiti tecnicamente Interest Rate Collar (di seguito anche collar), rientrano tra le operazioni consentite dalla normativa che disciplinava i contratti derivati degli enti territoriali alla data di negoziazione delle operazioni. In data 31 dicembre 2016 i contratti derivati in questione presentano un valore di mercato complessivamente pari a € 65.800.858,76: importo negativo per la Regione. Entrambi gli strumenti derivati, partire dal 2009, a causa di un ribasso del tasso di interesse di mercato oltre il livello del floor, hanno generato flussi differenziali negativi di notevole ammontare, che si sono tradotti in corrispondenti flussi in uscita per il bilancio regionale, per un esborso complessivo, nell'esercizio 2016, pari a 10.091.278,04 euro (a valere sul capitolo di spesa U101309 "Flussi differenziali conseguenti alla stipulazione dì strumenti finanziari derivati - art. 26, c. 6, L.R. 29/11/2001, n. 39 - art. 41, L. 28/12/2001, n. 448 - D.M. 01/12/2003, n. 389 "). Includendo nel conteggio anche gli interessi pagati sui prestiti obbligazionari sottostanti, pari a complessivi a 127.677,11 euro nel 2016, la rata complessivamente pagata dalla Regione nel 2016 ammonta a 10.218.955,15 euro. Non risultano flussi in entrata. Alla luce di quanto sopra rilevato, non paiono venir meno gli elementi di criticità nella dinamica dei contratti derivati che erano già stati rilevati nel corso delle analisi relative ai precedenti esercizi finanziari. Appare poi utile evidenziare che anche se con la stipula dei due collar la Regione ha dato copertura al rischio di eventuali innalzamenti dei tassi di interesse, tale scelta ha comunque prodotto esborsi a carico del bilancio regionale;- che in sede di giudizio di parificazione afferente al rendiconto generale della regione per l'esercizio finanziario 2017, sul medesimo tema dei contratti in derivati stipulati dalla Regione del Veneto, la Corte dei Conti, rilevando che "Za Regione del Veneto ha in essere due contratti in derivati a copertura del rischio di tasso d'interesse su due prestiti obbligazionari (nominati "Regione del Veneto 2003" e "Regione del Veneto 2005 ") emessi a tasso variabile. Tali contratti, definiti tecnicamente Interest Rate Collar, rientrano tra le operazioni a suo tempo consentite (articolo 3, comma 2, lettera d) del D.M. 389/03). In data 31 dicembre 2017 i contratti derivati in questione presentano un valore di mercato complessivamente pari a €-54.452.638,63 (importo negativo per la Regione). Invero, entrambi gli strumenti derivati, a partire dal 2009, a causa del ribasso del tasso di interesse di mercato oltre il livello del floor, hanno generato flussi differenziali negativi di notevole ammontare, che si sono tradotti in corrispondenti flussi in uscita per il bilancio regionale, per un esborso complessivo, nell'esercizio 2017, pari a € 9.939.599,80. Non risultano flussi in entrata", ha segnalato che " Non paiono pertanto venir meno gli elementi di criticità nella dinamica dei contratti derivati che erano già stati rilevati nel corso delle analisi relative ai precedenti esercizi finanziari;
EVIDENZIATO CHE:
- moltissime Amministrazioni pubbliche (nell'ottobre 2011 Federcontribuenti Veneto stimava almeno 664 enti pubblici italiani) hanno utilizzato contratti derivati quali strumenti di copertura dei rischio di variazione dei tassi di interesse sui prestiti obbligazionari contratti;
- nel 2006, con deliberazione n. 1117 del 18 aprile 2006 , la Regione Veneto ha sottoscritto due contratti derivati di tipo "collar", con DePfa Bank Pie e con Banca Intesa; detti contratti scadono rispettivamente nel 2026 e nel 2036;
- la Giunta regionale ha in tal modo accettato di "scommettere" sui tassi Euribor a sei mesi; per non trovarsi in situazione debitoria i tassi dovrebbero mantenersi entro la fascia "protetta" del 4,08-4,10 per cento in basso e del 5,35-5,48 per cento in alto; in realtà essi oscillano su percentuali molto inferiori, tanto che complessivamente dal 2009 al 2012 gli "azzardi" sui derivati sono costati alla Regione Veneto oltre 30 milioni di euro; se la situazione permane, secondo gli analisti, con molta probabilità, nei prossimi 10 anni la Regione registrerà un passivo dalle dimensioni di circa 100 milioni di euro."
CONSIDERATO CHE la sussistenza di forti criticità provenienti dai contratti derivati stipulati dalla Regione del Veneto non può non costituire elemento di forte contrazione delle politiche attivabili dalla regione;
RILEVATO CHE l'insussistenza dei presupposti e delle condizioni di cui all'art.45 (Ristrutturazione del debito delle Regioni) del decreto legge n.66/2014, convertito in legge, con modifiche, dalla L. 23.06.2014, n. 89, che avrebbero consentito di pervenire alla ristrutturazione del debito regionale attraverso il riacquisto dei propri bond, cancellando gli swap sottostanti e finanziando il tutto con un mutuo concesso dallo Stato a condizioni calmierate, non appare affatto dirimente e di ostacolo a una valutazione da parte della Regione del Veneto circa le azioni da intraprendere nell'ottica di una ristrutturazione dei contratti derivati di cui sopra;
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
a valutare le azioni da intraprendere ai fini della ristrutturazione degli strumenti derivati stipulati a copertura del rischio di tasso d'interesse sui presti obbligazionari " Regione del Veneto 2003 " e " Regione del Veneto 2005" e contratti, rispettivamente, con Banca Intesa e Depfa Bank;
ad intervenire presso il Governo affinché, anche nell'ottica di quanto già previsto dall'art.45 del decreto legge n.66 del 2014, siano valutati nuovi strumenti legislativi di intervento che consentano alle Regioni di pervenire alla ristrutturazione degli strumenti derivati stipulati".
Metto in votazione l'ordine del giorno n.
C0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
La parola al consigliere Montagnoli, prego.
Alessandro MONTAGNOLI (Liga Veneta – Lega Nord)
Mi scusi, Presidente, una cosa sola. Per titoli ottimo avanzo di amministrazione, spese del personale sotto, ovviamente, la media nazionale, riduzione dell'indebitamento mi ero dimenticato una cosa: siamo l'unica Regione che non applica tasse in Italia; sono un miliardo e 100 che ogni anno i veneti si tengono giustamente nelle tasche, tra i tanti dati positivi anche questo, il Presidente Zaia lo ricorda sempre.
PRESIDENTE
Zorzato, dichiarazione di voto.
Marino ZORZATO (Area popolare Veneto)
Mi asterrò sul provvedimento anche se essendo un dato tecnico meriterebbe il voto favorevole, ma devo dire che ringrazio il collega Montagnoli perché ha ricordato che per merito nostro non abbiamo messo le tasse sulla Pedemontana.
PRESIDENTE
Metto in votazione il progetto di legge n.
352, come emendato.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
14 |
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DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RICONOSCIMENTO DELLA LEGITTIMITÀ DEL DEBITO FUORI BILANCIO DERIVANTE DA SENTENZA ESECUTIVA DEL TRIBUNALE DI VENEZIA N. 399 DEL 21 FEBBRAIO 2017" (PROGETTO DI LEGGE 363/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 27/2018.)
Relazione di maggioranza della Prima Commissione consiliare.
Relatore in Aula il consigliere Luciano Sandonà; Correlatore il consigliere Graziano Azzalin.
"Il presente disegno di legge è stato predisposto in attuazione alla procedura di approvazione dei debiti fuori bilancio, così come prevista dall'articolo 73, comma I, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, in tema di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi.
Il debito fuori bilancio consiste in un'obbligazione verso terzi maturata senza che vi sia stata l'assunzione dell'impegno di spesa.
L'articolo 73, comma 1, prevede infatti che il Consiglio regionale riconosca con legge, la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da:
- sentenze esecutive;
- copertura dei disavanzi di enti, società ed organismi controllati o dipendenti dalla Regione, purché il disavanzo derivi da fatti di gestione;
- ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, delle società di cui alla lettera b);
- procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità;
- acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.
Il comma 4 del menzionato articolo 73 prevede, inoltre, che al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, il Consiglio regionale provveda entro 60 giorni dalla ricezione della relativa proposta. Decorso inutilmente tale termine, la legittimità di detto debito si intende riconosciuta.
Più precisamente, il presente disegno di legge è finalizzato a riconoscere la legittimità del debito derivante dalla Sentenza esecutiva del Tribunale di Venezia n. 399 del 21 febbraio 2017.
Ciò premesso si espone quanto segue.
Con Decreto del Dirigente della Direzione Industria e Artigianato n. 20 del 28 gennaio 2013, l'ATI avente quale capofila la società Albrigi Luigi 5.r.1., veniva ammessa a contributo di cui al bando ex Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1753 del 14 agosto 2012.
Con Decreto del Dirigente della Direzione Industria e Artigianato n. 829 del 22 novembre 2013, veniva, tra l'altro, impegnata la somma complessiva comprensiva dell'importo relativo al contributo attribuito alla società Albrigi Luigi S.r.l..
A seguito dell'istruttoria effettuata dai competenti uffici regionali sulla documentazione pervenuta, con Decreto del Direttore della Sezione Ricerca e Innovazione n. 414 del 26 novembre 2014 veniva revocato il contributo di euro 150.000,00 precedentemente concesso a favore della Società Albrigi Luigi S.r.l..
Contestualmente, nel medesimo atto, veniva disimpegnata la somma di euro 150.000,00 rilevando per pari importo la relativa economia di spesa.
Solo in data 30 gennaio 2015, a procedura di disimpegno e rilevazione dell'economia ormai conclusa, la società Albrigi Luigi S.r.l. notificava il proprio ricorso, dando così vita presso il Tribunale Ordinario di Venezia all'azione legale conclusasi con sentenza sfavorevole per la Regione Veneto n. 399 del 21 febbraio 2017, notificata in data 20 giugno 2017.
La sentenza è stata appellata dalla Regione Veneto anche proponendo istanza cautelare, respinta dalla Corte d'Appello di Venezia con ordinanza del 29 novembre 2017.
Attesa I'esecutività della sentenza e la richiesta di pagamento prima di procedere ad esecuzione avanzata dalla difesa dell'appellante, sia pur in pendenza della definitiva decisione nel merito dell'appello, è ora necessario dare esecuzione alla stessa procedendo al pagamento del contributo e degli interessi di legge a favore della società Albrigi Luigi Sr.l. per un totale complessivo pari ad euro 152.657,67.
Tutto ciò premesso si ritiene, pertanto, necessario riconoscere con legge la legittimità del debito fuori bilancio succitato.
La Prima Commissione consiliare nella seduta dell'11 luglio 2018 ha concluso i propri lavori in ordine al progetto di legge oggi in esame e lo ha approvato a maggioranza.
Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia-Movimento per la cultura rurale. Hanno espresso voto contrario i rappresentanti dei gruppi consiliari Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e la componente politica "Liberi E Uguali" del Gruppo Misto. Si sono astenuti i rappresentanti dei gruppi consiliari Alessandra Moretti Presidente e Centro Destra Veneto-Autonomia e Libertà".
PRESIDENTE
Relatore Sandonà, prego.
Luciano SANDONA' (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Si tratta del voto relativo al progetto di legge che riconosce la legittimità del debito derivante da una sentenza esecutiva del Tribunale di Venezia, n. 399 del 21 febbraio 2017.
La sentenza esecutiva di cui all'oggetto deriva dalla revoca di un contributo di euro 150 mila del direttore della Sezione ricerca e innovazione della Regione Veneto. Questo atto è stato impugnato, successivamente si è andati a una sentenza che è diventata esecutiva, con ordinanza del 29 novembre 2017; la stessa sentenza esecutiva ha disposto il procedimento al pagamento del contributo degli interessi di legge a favore della società Albrigi Luigi S.r.l. per un totale complessivo pari a euro 152.657,67.
Tutto ciò premesso, si richiede il voto su questo progetto di legge, in cui durante la Prima Commissione consiliare hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei Gruppi consiliari della Liga Veneta, Lega Nord, Zaia Presidente, Fratelli d'Italia e Movimento per la cultura rurale. Voto contrario invece del PD, Movimento 5 Stelle e componente politica Liberi E Uguali e Gruppo Misto. Sono astenuti i rappresentanti dei Gruppi consiliari Alessandra Moretti Presidente, Centrodestra Veneto Autonomia e Libertà. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Collega Azzalin, può intervenire.
Relazione di minoranza della Prima Commissione consiliare.
"Signor Presidente, colleghi consiglieri,
la questione dei debiti fuori bilancio pone il Consiglio di fronte a una serie di casistiche che, diversamente, da alcuni anni fa, ci obbligano a una maggiore attenzione su aspetti di carattere più "amministrativo" che legislativo, ma che attengono sempre a scelte di carattere politico che stanno a monte; questi debiti fuori bilancio, come dice lo stesso relatore possono dipendere da sentenze esecutive, per coprire disavanzi di Enti o società regionali oppure, a seguito di acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.
Qui siamo di fronte a un contributo erogato, poi revocato perché sono venuti meno i requisiti che hanno consentito l'accoglimento della domanda.
Ci mancano tutti gli elementi per esprimere un giudizio puntuale di merito al ricorso accolto dal TAR avanzato da chi ha visto revocarsi il beneficio.
Ora, la Regione ha ricorso in Corte d'Appello. Non essendo stata accettata la sospensiva si deve erogare questo contributo.
Può essere che tra qualche anno, a seguito del ricorso in appello, ci troviamo a pagare nuove spese legali, nuovi interessi oppure a dovere reincamerare il contributo e richiederne la restituzione.
Non sempre avviare un contenzioso è di per sé un vantaggio. Spesso, per la Pubblica Amministrazione, è uno svantaggio. Non sarebbe meglio cercare di evitare i contenziosi? Oppure a volte cercare di transare in determinate situazioni?
Nel prendere atto di questo provvedimento esprimiamo comunque un voto negativo a questo debito fuori bilancio, anche per evidenziare come ci sia una contraddizione nella normativa che interessa il Consiglio regionale di una decisione su una materia in capo esclusivamente al settore tecnico-amministrativo dell'amministrazione, che casomai dovrebbe trovare nella Giunta l'approdo finale dell'iter per vedere sanare situazioni di questo tipo."
Graziano AZZALIN (Partito Democratico)
Grazie, Presidente.
Questa questione dei debiti fuori bilancio che ogni tanto ci tiene occupati come Consiglio, pone il Consiglio di fronte a una serie di casistiche che, diversamente da alcuni anni fa, insomma, ci obbligano a una maggiore attenzione anche ad alcuni aspetti di carattere un po' più "amministrativo" ma che attengono sempre a scelte che a monte sono di carattere politico e hanno a che fare spesso - questi debiti fuori bilancio, come dice lo stesso relatore nella sua relazione - a sentenze esecutive, coperture di disavanzi di Enti o società regionali, ricapitalizzazione, oppure, magari la cosa più classica che a volte succede, l'acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa che deve essere attuato.
Ora, qui siamo di fronte a un qualcosa, se volete, di molto opinabile, insomma, secondo da come la si guardi: un contributo erogato, poi revocato perché cadevano i requisiti della domanda. Noi non abbiamo avuto tutti gli elementi per esprimere un giudizio puntuale di merito sulla pratica, ecco, abbiamo letto alcune carte che sostanzialmente ci dicono come siano caduti gli elementi e che, a seguito della sentenza, perché il revocato, chi ha visto revocarsi il beneficio è ricorso al TAR e in questo caso il Giudice gli ha dato ragione. Ora, la Regione stessa poi ha fatto ricorso in Corte d'Appello ma non essendo stata accettata la sospensiva si deve erogare questo contributo, si deve pagare questo contributo.
Può essere che tra qualche anno, a seguito del ricorso che c'è stato in Appello, ci troviamo a pagare nuove spese legali, nuovi interessi oppure a dovere reincamerare il contributo e quindi richiedere la restituzione.
La morale di questa mia ricapitolazione e di questo ragionamento è che spesso sarebbe interessante capire ad esempio, nel caso di specie, ecco perché noi non possiamo esprimere un elemento puntuale, sarebbe interessante sapere se all'atto della domanda e dell'istruttoria non fossero già presenti allora, ecco perché dicevo che la valutazione di carattere amministrativo spetta agli Uffici, però è logico chiedersi se all'atto dell'istruttoria non fosse necessario porsi qualche domanda e valutare se quei requisiti già allora non fossero presenti o in qualche modo molto labili. Questo è un po' il punto.
Rispetto a queste cose, è poi evidente che veniamo a scoprire anche altre situazioni, che avremo all'attenzione nel prossimo Consiglio presumo, o quell'altro prossimo, di altre situazioni in cui magari si poteva arrivare ad evitare il contenzioso; questo avrebbe magari contenuto le spese della Regione. Non sempre avviare un contenzioso è di per sé un vantaggio; spesso per la Pubblica Amministrazione è uno svantaggio, perché a volte, o prima o dopo, ci prenderemo la briga anche di fare una statistica, però mi risulta che in parecchie Amministrazioni, se penso anche alle cause intavolate nelle Unità Sanitarie locali, spesso vanno a finire che le Unità Sanitarie locali sborsano parecchi soldi a dipendenti che fanno causa, a ditte che fanno causa e l'Amministrazione, per salvaguardarsi, si appella e avvia il contenzioso. Ma è una vera salvaguardia? Non sarebbe meglio cercare di evitare i contenziosi? Oppure a volte cercare di transare determinate situazioni? Ci manca sempre una risposta a questi quesiti, che possa dire qual è la migliore scelta.
Ecco perché noi, nel prendere atto, non possiamo condividere questo approccio ed esprimiamo un voto negativo rispetto a questo debito fuori bilancio, perché su questa complessa materia dei debiti fuori bilancio che puntualmente ci interessa come Consiglio regionale notiamo come ci sia una contraddizione nella normativa: si investe il Consiglio regionale di una prerogativa, di un giudizio che deve dare e di una decisione che deve assumere rispetto a una materia il cui corso, la cui gestione, è meramente in capo all'aspetto amministrativo tecnico.
Da questo punto di vista a noi a volte mancano anche degli elementi oggettivi per giudicare ed è proprio per questo che noi esprimiamo voto negativo, non un giudizio sull'operato degli Uffici, che hanno istruito la pratica, di cui prendiamo atto, ma proprio per questa contraddizione che ci porta da un lato ad avere una carente documentazione, per cui anche la nostra valutazione potrebbe essere incompleta o manchevole di alcuni elementi.
Anche in virtù di questa "contraddizione", secondo noi, ma sempre contraddizione è, di una norma che sembra essere a salvaguardia della spesa pubblica e della trasparenza, eccetera, in realtà ci sono i pro e i contro anche su questo presupposto di questa norma che investe il Consiglio regionale.
Ecco, ne approfitto per fare questa postilla, perché in effetti è un po' strano che noi al termine di un procedimento veniamo investiti di una questione che non abbiamo seguito perché è in capo alla Giunta, in capo all'aspetto tecnico, e la Giunta, essa stessa, a volte quando comunica nelle Commissioni su queste questioni dice: ma anch'io prendo atto, non posso dire alcunché. Quindi figuriamoci il Consiglio regionale se può essere edotto ed esprimere con consapevolezza un voto su questa questione.
Per queste due motivazioni, seppur problematiche, noi votiamo contro questo provvedimento. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire Stefano Valdegamberi, ha la parola.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Solo per evidenziare quanto ha detto sinora il consigliere Azzalin.
Capita spesso che nell'ambito dei contenziosi con la Pubblica Amministrazione i funzionari, ma chiunque, di fronte a un fatto di incertezza - io non conosco il caso specifico, ovviamente questa è una norma un po' generale - se non c'è una sentenza passata in giudicato, se uno va a transare prima, magari anche facendo l'interesse dell'Amministrazione, la stessa Corte dei Conti, tu paghi e dice: "no, dovevi aspettare l'ultimo grado di giudizio". Quindi quel funzionario lì si trova a dover rispondere personalmente.
Io sono d'accordo che tante volte nelle controversie meglio una transazione iniziale, meglio un comminamento prima, se si riscontra magari un'incertezza di interpretazione, piuttosto che una sentenza sfavorevole all'Amministrazione in fondo; ma purtroppo allo stato dei fatti chi è che si assume la responsabilità di chiudere una controversia prima, senza ricorrere all'ultimo grado di giudizio? Quando qualcuno potrebbe dire: no, tu dovevi andare fino all'ultimo grado di giudizio, altrimenti tu avresti magari vinto e la Pubblica Amministrazione sarebbe stata sollevata da questo debito. E quindi con questa norma qui, con questo comportamento da parte della Corte dei Conti che va sempre a penalizzare chi si assume la responsabilità, alla fine nessuno si assume responsabilità, si continua con il contenzioso e si aspetta l'ultimo grado di giudizio. Quindi, se lo dice il Giudice paghiamo. Punto.
Ecco, quindi il ragionamento che tu hai fatto andrebbe bene in un contesto di normalità, in un contesto di buona amministrazione di qualunque azienda privata, nell'ambito privato, uno cerca di valutare i rischi eventualmente dice: va beh, siccome c'è il rischio magari che possiamo perdere per un danno maggiore, meglio invece che, ne so, 150, chiudere con una transazione la controversia subito, paghiamo 30 e chiudiamo, per dire, faccio un esempio a caso, ovviamente.
Ecco, quindi, c'è questo comportamento della Corte dei Conti fortemente rischioso che porta alti rischi, rispetto ai funzionari che poi devono firmare la transazione, perché qualcuno la deve firmare questa transazione e, quindi, si aspetta l'ultimo grado di giudizio.
Quante volte nell'ambito della Pubblica Amministrazione, anche a me o quanti di voi magari che hanno amministrato a vari livelli, vi è stato detto: non chiudere la controversia perché ti assumi la responsabilità. Il tema è molto più ampio, bisognerebbe dare maggior possibilità anche di giudizio da parte dei dirigenti perché se si aspetta sempre il giudizio del giudice molto spesso non è vero che si fa il bene della Pubblica Amministrazione, ma molto spesso si fa il male della Pubblica Amministrazione, ci si trova con conti pesanti da pagare; tardivi, però l'ha detto il giudice e di fronte alla sentenza del giudice nessuno può contestare.
PRESIDENTE
Collega Ruzzante, ha la parola.
Piero RUZZANTE (Gruppo Misto – Liberi E Uguali)
Grazie. Vado rapidamente perché molte considerazioni già sono state fatte.
Il caso che ci è qui sottoposto, è una di quelle classiche situazioni nelle quali c'è un errore, c'è un errore palese dal mio punto di vista, perché era legittimo da parte dei funzionari della Giunta contestare il contributo. Dal loro punto di vista, nella rianalisi del contributo che era stato concesso a quest'azienda, secondo loro, non rientrava più nei canoni previsti dal bando e dal finanziamento. Esattamente, mi pare di ricordare, era la necessità che ci fossero tre aziende che compartecipavano al progetto, una nel frattempo era fallita, quindi secondo loro non esistevano più i presupposti del finanziamento, ma l'errore e qui ci sta, è una valutazione che la Giunta può assumersi di fare, revoca il finanziamento, punto.
Qual è l'errore? L'errore è che il finanziamento è stato cancellato e riassegnato probabilmente a terzi prima dei sessanta giorni, cioè prima di vedere se l'azienda avrebbe ricorso rispetto alla decisione della Giunta. Questo è l'errore tecnico che ci porta ad arrivare qui oggi.
Capisco che talvolta siamo portati un po' tutti a chiedere che vengano riassegnate le risorse che rischiano di rimanere all'interno di un finanziamento non utilizzato, però è buona norma, dal punto di vista amministrativo, attendere di vedere se ci sono o meno ricorsi, perché come spesso capita – vi devo dire la verità, sempre più spesso ho l'impressione, perché ogni settimana abbiamo un debito fuori bilancio, quindi ho la sensazione che ne stiamo perdendo qualcuna di più, di quelle che prevedevamo – gli viene data ragione all'azienda e quindi dobbiamo restituire i 150.000 euro. Se li abbiamo già assegnati, è evidente che diventa un debito fuori bilancio.
Colgo questa occasione, visto che prima è stato accolto l'emendamento sul bilancio, per segnalarvi che una cosa i Revisori dei Conti ci hanno fatto notare, e io mi permetto di farlo notare alla Giunta, a chi ha la pazienza di ascoltarmi: i Revisori dei Conti hanno detto che non è stato implementato un sistema informatico di monitoraggio dei rischi e l'hanno sottolineato molto efficacemente questo, una carenza che era già stata segnalata da parte dei Revisori dei Conti nelle relazioni precedenti, che purtroppo la non presenza di questo monitoraggio dei rischi porta le Strutture a non prevedere le situazioni come quella di cui ci troviamo a dovere affrontare ex post e solo a fronte di una sentenza tardivamente e solo oggi.
Ultima riflessione. Io vi inviterei, inviterei la Giunta a dare seguito a questo monitoraggio dei rischi, perché ci serve per evitare situazioni problematiche, perché è evidente che qui la responsabilità ce l'avranno i Consiglieri che voteranno questo debito fuori bilancio, non certo quelli che non lo voteranno come il sottoscritto, per ci si passa da una responsabilità dei funzionari a una responsabilità dei singoli Consiglieri.
Ultima valutazione rispetto alla questione del monitoraggio dei rischi e complessivamente a delle situazioni di cause e di situazioni che vengono riportate dall'Avvocatura civica. Guardate che dentro al costo non c'è solo la causa ma ci sono anche le spese legali, ci sono anche i costi che in qualche modo aggravano le situazioni, per cui tante volte è meglio pagare piuttosto che andare in causa.
Non so quanti Avvocati danno questo suggerimento alla Regione Veneto, ho la sensazione che non sempre ve li diano questi suggerimenti e vi dicano "si vince, si vince", poi dopo si perde, così loro vincono, gli Avvocati, perché portano a casa la parcella e voi perdete due volte: nei confronti della parte che è creditore della Regione Veneto e nei confronti della parcella dell'Avvocato, che non è semplice pagare, neanche per un Ente pubblico. Mi sono fatto fare l'elenco di quante parcelle abbiamo pagato nel corso di questi anni e vi assicuro che è un conto molto considerevole.
Nella valutazione vi inviterei a fare anche questa, c'è il costo della causa, c'è il costo delle spese legali e c'è la parcella dell'Avvocato, perché se si utilizzasse la Avvocatura civica non sarebbe neanche quello un costo, ma molto spesso utilizziamo Avvocati esterni e studi professionali.
Queste sono le motivazioni che mi portano a votare contro.
Fa bene chi è in maggioranza ad assumersi fino in fondo la responsabilità di votare a favore.
PRESIDENTE
Se non ci sono altri interventi, cominciamo la votazione.
Metto in votazione l'articolo n.
1.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n.
2.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n.
3.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Votiamo il provvedimento nel suo complesso, PDL n.
363.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
15 |
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PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE FINCO RELATIVA A "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 23 OTTOBRE 2003, n. 23 "NORME PER LA RAZIONALIZZAZIONE E L'AMMODERNAMENTO DELLA RETE DISTRIBUTIVA DI CARBURANTI"" (PROGETTO DI LEGGE 343/2018) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 28/2018)
Relazione della Terza Commissione consiliare.
"Con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 257 del 16 dicembre 2016 di attuazione della Direttiva 2014/94/UE e della legge 4 agosto 2017, n. 124 recante "Legge annuale per il mercato e la concorrenza" che hanno introdotto nuove norme in materia di carburanti, si rende necessario adeguare la legge regionale alle nuove disposizioni statali, che sono state anche oggetto d'intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Per rispondere alle esigenze di omogeneità e di semplificazione del quadro normativo e amministrativo in cui devono muoversi gli operatori del settore e al fine di promuovere politiche economiche finalizzate alla tutela dell'ambiente e della salute, in particolare al miglioramento della qualità dell'aria, risulta necessario ricondurre e rendere pienamente allineate le disposizioni della programmazione veneta con quanto condiviso all'unanimità in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, previo parere positivo del MISE, in occasione dell'approvazione delle Linee Guida per il recepimento dell'articolo 18 del D.lgs. n. 257 del 2016 attuativo della "Direttiva DAFI" e recepire quanto previsto dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 5 marzo 2018 di attuazione dell'articolo 1, commi 98 e 99 della legge 4 agosto 2017, n. 124, se non già presente nella legge regionale di settore (legge regionale 23/2003) e nelle disposizioni attuative.
In particolare, nelle more di un riordino complessivo della disciplina, con il presente disegno di legge si provvede:
- con l'articolo 1, ad introdurre la definizione di punto di ricarica elettrica almeno veloce, novità prevista dal D.lgs. n. 257 del 16 dicembre 2016 di attuazione della Direttiva 2014/94/UE "Direttiva DAFI", intesa ad estendere all'interno dei combustibili alternativi, l'energia elettrica quale carburante ecocompatibile;
- con l'articolo 2, ad introdurre la nuova fattispecie di "Ristrutturazione totale dell'impianto" così come definita dalle Linee Guida per il recepimento dell'articolo 18 del D.lgs. n. 257/2016 di attuazione della DAFI, approvate in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 6 aprile 2017;
- con l'articolo 3, a prevedere l'obbligo, per la realizzazione di nuovi impianti e per quelli soggetti a ristrutturazione totale, di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica nonché di rifornimento di gas naturale. Lo stesso articolo prevede la possibilità di derogare al suddetto obbligo nel caso di realizzazione di nuovi impianti o di ristrutturazione degli esistenti se l'impianto è localizzato all'interno delle cosiddette aree svantaggiate intendendo come tali quelle previste dall'articolo 14, comma 1, della DGR 26 maggio 2004, n. 1562.
Il comma 2 prevede, inoltre, la possibilità che i comuni possano autorizzare impianti di distribuzione monoprodotto eroganti esclusivamente carburante a basso impatto ambientale, nonché di punti di ricarica elettrica, assicurando in tal modo una maggiore diffusione dei carburanti ecocompatibili dei sistemi per l'autosufficienza energetica, contribuendo in tal modo alla messa in atto di interventi immediati e fattibili sul fronte delle politiche ambientali e del risparmio energetico;
- con l'articolo 4, ad introdurre nell'ordinamento regionale l'obbligo, per gli impianti stradali già esistenti, di dotarsi entro le scadenze ivi previste (31 dicembre 2018 e 31 dicembre 2020), di infrastrutture di ricarica elettrica e distribuzione GNC e GNL, attraverso la presentazione ai comuni di appositi progetti, che dovranno essere realizzati nei due anni successivi alle scadenze di cui sopra. In caso di inadempimento degli obblighi sopra indicati, sono previste delle sanzioni a carico del titolare dell'impianto, che vanno dalla sanzione amministrava pecuniaria fino alla eventuale successiva revoca dell'autorizzazione.
Ai commi 6 e 7 dello stesso articolo viene inoltre prevista, per l'esclusiva attuazione degli obblighi derivanti dal D.lgs. n. 257 del 2016, la deroga ai limiti del consumo di suolo previsti dalla Legge regionale 6 giugno 2017, n. 14 recante "Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n. 11 "Norme per il governo del territorio e in materia di paesaggio";
- con l'articolo 5, vengono definite le impossibilità tecniche per l'installazione e l'esercizio di un impianto di distribuzione di carburante nonché gli oneri economici eccessivi e non proporzionali alla finalità dell'obbligo di installazione dei carburanti ecocompatibili, come previsti dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 5 marzo 2018 di attuazione dell'articolo 1, commi 98 e 99 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 "Legge annuale per il mercato e la concorrenza";
- con l'articolo 6, si introduce all'articolo 17 della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 , il comma 8 bis che prevede la revoca dell'autorizzazione per la mancata realizzazione dei progetti nei termini previsti. La competenza all'erogazione delle sanzioni rimane in capo ai comuni, così come previsto dall'articolo 6 della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 ;
- con l'articolo 7, viene proposta la disciplina transitoria per i procedimenti in corso per il rilascio di autorizzazioni per i nuovi impianti. La disposizione proposta si rende necessaria al fine di contemperare gli effetti della modifica legislativa con le situazioni in essere, e per garantire sul territorio l'omogeneità dell'applicazione legislativa da parte dei comuni;
- con l'introduzione dell'art. 7 bis l'articolato viene integrato con la declaratoria attestante che l'applicazione del progetto di legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
La Terza Commissione consiliare, acquisito il parere della Prima commissione consiliare ai sensi dell'articolo 66 del Regolamento consiliare, nella seduta del 27 giugno 2018 ha approvato a maggioranza il progetto di legge, con modifiche al testo, che viene ora sottoposto all'esame dell'Assemblea consiliare.
Hanno votato a favore i rappresentanti dei gruppi: Liga veneta-Lega Nord Padania (FlNCO con delega POSSAMAI, COLMAN), Zaia Presidente (GEROLIMETTO, SANDONÀ), Misto ( VALDEGAMBERI), Fratelli d'Italia-AN-Movimento per la cultura rurale (BERLATO, BARISON).
Astenuti i rappresentanti dei gruppi: Partito Democratico (ZOTTIS), Alessandra Moretti Presidente (FERRARI), Movimento 5 Stelle (BALDIN con delega SCARABEL).
Incaricato a relazionare in Aula il consigliere Nicola Ignazio FINCO, correlatore il consigliere Franco FERRARI".
PRESIDENTE
Relatore consigliere Finco, che ha la parola.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Con l'entrata in vigore del decreto legislativo 257/2016 di attuazione della direttiva 2014, conosciuta come direttiva DAFI, si è reso necessario adeguare il quadro normativo in merito alla rete di distribuzione carburanti.
Per rispondere alle esigenze di omogeneità e di semplificazione del quadro normativo e amministrativo in cui devono muoversi gli operatori del settore e al fine di promuovere politiche economiche finalizzate alla tutela dell'ambiente e della salute, in particolare al miglioramento della qualità dell'aria, risulta necessario ricondurre e rendere pienamente allineate le disposizioni della programmazione veneta con quanto condiviso all'unanimità, in seno alla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, previo parere positivo da parte del MISE, in occasione dell'approvazione delle linee guida per il recepimento dell'articolo 18 del Decreto legislativo 257/2016, attuativo della direttiva DAFI e recepire quanto previsto dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 5 marzo 2018, di attuazione dell'articolo 1, commi 98 e 99 della legge 4 agosto 2017, n.124 se non già presente nella legge regionale di settore nelle disposizioni attuative.
In particolare con questo progetto di legge si provvede, con l'articolo 1, ad introdurre la definizione di punto di ricarica elettrica al meno veloce, novità proprio prevista da questa direttiva DAFI, intesa ad estendere all'interno dei combustibili alternativi, l'energia elettrica quale carburante ecocompatibile.
L'articolo 2 serve ad introdurre la nuova fattispecie di ristrutturazione totale dell'impianto, così come definita sempre dalle linee guida e per il recepimento della direttiva DAFI.
Con l'articolo 3 si prevede l'obbligo per la realizzazione di nuovi impianti e per quelli soggetti a ristrutturazione totale di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica, nonché di rifornimento di gas naturale. Lo stesso articolo prevede la possibilità di derogare al suddetto obbligo nel caso di realizzazione di nuovi impianti o di ristrutturazione degli esistenti, se l'impianto è localizzato all'interno delle cosiddette aree svantaggiate.
Il comma 2 prevede, inoltre, la possibilità che i Comuni possono autorizzare impianti di distribuzione monoprodotto, eroganti esclusivamente carburante a basso impatto ambientale, nonché punti di ricarica elettrica, assicurando in tal modo una maggiore diffusione di carburanti ecocompatibili dei sistemi per l'autosufficienza energetica, contribuendo in tal modo alla messa in atto di interventi immediati e fattibili sul fronte delle politiche ambientali del risparmio energetico.
Con l'articolo 4: ad introdurre nell'Ordinamento Regionale l'obbligo per gli impianti stradali, già esistenti, di dotarsi entro le scadenze ivi presenti, che sono sostanzialmente la fine di quest'anno e la fine del 2020, di infrastrutture di ricarica elettrica e di distribuzione GNC e GNL, attraverso la presentazione ai Comuni di appositi progetti che dovranno essere realizzati nei due anni successivi alle scadenze di cui sopra.
In caso di inadempimento degli obblighi sopracitati sono previste delle sanzioni a carico del titolare.
Ai commi 6 e 7 dello stesso articolo viene, inoltre, prevista, per l'esclusiva attuazione degli obblighi derivanti dalla direttiva DAFI, la deroga ai limiti del consumo di suolo, previsti dalla legge regionale numero 14 del 2017.
Con l'articolo 5 vengono definite le impossibilità tecniche per l'installazione e l'esercizio di un impianto di distribuzione di carburante, nonché gli oneri economici eccessivi e non proporzionali alla finalità dell'obbligo di installazione dei carburanti eco-compatibili.
Con l'articolo 6, si introduce l'articolo 17 della
legge regionale 23 ottobre del 2003, n. 23 il comma 8bis, che prevede la revoca dell'autorizzazione per la mancata realizzazione dei progetti nei termini previsti.
Con l'articolo 7 viene proposta la disciplina transitoria per i procedimenti in corso, per il rilascio di autorizzazione per i nuovi impianti. Con l'introduzione dell'articolo 7
bis, l'articolo viene integrato con la declaratoria attestante che l'applicazione del progetto di legge non comporta nuovi o maggiori oneri del bilancio regionale.
Io ringrazio il lavoro fatto dalla Terza Commissione, perché è stato un lavoro celere; soprattutto ringrazio per la sensibilità avuta dalla Commissione, visto che questa è una tematica molto importante, che ci mette in regola non solo a livello comunitario ma con le altre Regioni che hanno già legiferato in tal senso.
Ringrazio il Presidente per la celerità visto che gli impianti si devono adeguare a questa normativa entro la fine di quest'anno.
Il provvedimento è stato votato quasi all'unanimità, solamente con l'astensione dei rappresentanti del Partito Democratico, dei consiglieri Ferrari, Baldin, Scarabel. Grazie.
PRESIDENTE
Prego, collega Ferrari, può intervenire.
Franco FERRARI (Alessandra Moretti Presidente)
Grazie, Presidente.
Fermo restando che questa è una legge molto tecnica, il progetto di legge in esame 23 ottobre 2003 n. 23 recante "Norme per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva dei carburanti", non possiamo non riconoscere il significato dell'intervento di cui si è fatto primo firmatario il presidente Finco un intervento che muove dalla consapevolezza del mutato quadro normativo in materia della mia esigenza di promuovere ed incentivare il ricorso a carburanti a basso impatto ambientale, nonché ai punti di ricarica elettrica di potenza elevata almeno veloce.
Sono sopravvenuti mutamenti a livello comunitario e statale, ovvero il decreto n. 257 del 16 dicembre 2016 di attuazione direttiva 2014 Nota 94 UE, la cosiddetta direttiva DAFI, e la legge 4 agosto 2017 n. 124, recante la legge annuale per il mercato e la concorrenza sulla disciplina degli impianti stradali e di carburante.
Non solo, è anche intervenuta un'intesa, approvata in data 6 aprile 2017, in sedei di Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in occasione della approvazione delle linee guida per il recepimento dell'articolo 18, citato dalla legge n. 257 del 2016.
In sintesi possiamo dire che la nuova disciplina prevede varie misure per l'utilizzo degli carburanti alternativi ecocompatibili, che le Regioni devono adeguare la propria normativa introducendo altri impianti e ristrutturare, l'obbligo di dotarsi di carburante alternativo e misure atte a incentivare l'uso dei carburanti ecocompatibili.
Tale mutato quadro normativo richiede interventi da effettuare nel rispetto dei principi di libera concorrenza, sulla liberalizzazione delle attività commerciali, nonché sui principi di stabilità di stabilimento, libera circolazione dei servizi di semplificazione, ma rilevanti sono anche le implicazioni di carattere ambientale.
Abbiamo detto che è un intervento utile e significativo, si tratta di mettere le imprese in condizioni di conoscere con adeguato anticipo gli adempimenti cui sono stati tenuti, in particolare devono segnalarsi i già ricordati gli obblighi per gli impianti stradali, Decreto legislativo 16 dicembre 2016 n. 157 articolo 18. Gli impianti già esistenti al 31 dicembre 2015 con un erogato all'anno di benzina e gasolio superiori a 10 milioni di litri, che si trovano in una delle circoscrizioni territoriali di Provincia o Città Metropolitana, che hanno superato il limite delle concentrazioni di PM10 per almeno due anni su sei anni, dal 2009 al 2014, sono tenute a presentare entro il 31.12.2018 un progetto al fine di dotarsi di infrastrutture di ricarica elettrica nonché di distribuzione di GNC e GNL.
Analogamente è previsto l'obbligo per tutti gli impianti già esistenti al 31.12.2017 con erogato nell'anno 2017 di benzina e gasolio superiore ai 5 milioni di litri.
Il progetto di cui sopra, una volta approvato, dovrà realizzarsi nei successivi 24 mesi, salvo la sussistenza degli ostacoli tecnici o oneri economici eccessivi e non proporzionati. Una situazione, quindi, che impone di definire, nell'approssimarsi del termine del 31 dicembre prossimo e un quadro di certezza del diritto e di adempimento in cui sono tenute le imprese per adeguarsi alla vigente normativa statale ed europea, ma anche di condizioni di INC delle quali le imprese sono esentate dal rispetto di tali obblighi.
Dobbiamo anche segnalare che a fronte di una disciplina oramai fortemente risalente nel tempo, parliamo di una legge di quindici anni or sono ed a fronte della evoluzione del quadro normativo anche contrassegnata in particolare dall'emergere del tema della mobilità elettrica, manca un approccio organico e complessivo.
Sappiamo, peraltro, che la Giunta ha istituito un gruppo di lavoro per la riforma complessiva della legge 23 del 2003.
Nel relativo provvedimento istitutivo si dà atto della necessità di procedere ad una valutazione di tutti gli aspetti connessi al riassetto del settore, sia dal punto di vista tecnico – economico, che da quello più specificamente normativo e programmatorio, anche con il coinvolgimento delle associazioni di categoria.
Consapevole di questo, esprimo una valutazione positiva sul provvedimento in esame, come primo momento di riforma della materia. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
PRESIDENTE
Bene. Grazie. Non vedo altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo all'articolato.
La Terza Commissione si deve riunire per dare un parere agli emendamenti.
Collega Finco, prego.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Presidente, siccome mi sono confrontato con il Legislativo e abbiamo sostituito alcuni emendamenti che ho presentato, voglio già dire che ritiro l'emendamento n. B0001, n. B0002, n. B0003 e adesso verranno distribuiti 3 emendamenti che sono sostitutivi e uno praticamente va a sistemare un refuso nel testo.
PRESIDENTE
Quand'è che sono pronti?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Il tempo di stamparli e distribuirli.
PRESIDENTE
Dobbiamo sospendere la seduta fino alle 16.30 e poi riprendiamo con la distribuzione degli emendamenti.
Se, comunque, già la Terza Commissione vuole iniziare a guardare quello che c'è sul tavolo, è un lavoro fatto.
Ripresa lavori ore 16.30.
La Seduta è sospesa alle ore 16.19
La Seduta riprende alle ore 16.32
PRESIDENTE
La Commissione sta ancora lavorando sul testo appunto degli emendamenti depositati e sui pareri da dare. Sospendo di nuovo la seduta e riprendiamo alle 16.45.
La Seduta è sospesa alle ore 16.32
La Seduta riprende alle ore 16.47
PRESIDENTE
Signori, riprendiamo i lavori sul PDL n. 343.
Siamo sull'articolato. Ci sono degli emendamenti. Siamo, comunque, sull'articolo 1 che non ha emendamenti.
Metto in votazione l'articolo n.
1.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n.
2.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3. Ci sono degli emendamenti.
L'emendamento n. B0001 è stato ritirato, come preannunciato prima dal collega Finco, ed è stato sostituito con l'emendamento n. B0006.
Emendamento n.
B0006, presentato dal consigliere Nicola Ignazio Finco, aggiuntivo, che prevede:
"Dopo l'articolo 2 del PDL 343 è aggiunto il seguente articolo:
"Art. 2bis – Modifiche dell'articolo 9 della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 , recante "Norme per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva di carburanti".
1. Al comma 2 dell'articolo 9 della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 , dopo le parole "ai fini della sicurezza..." è aggiunta la seguente parola "stradale"".
Parere del Relatore favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0006.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
È stato approvato l'articolo 2 bis.
Siamo sull'articolo 3.
L'emendamento n. B0002 è stato ritirato.
Emendamento n.
B0007, presentato dal consigliere Nicola Ignazio Finco, articolo 3, comma 1, modificativo, che prevede:
"
All'articolo 3 è inserito prima del comma 1 il seguente comma:
"01. Il comma 1 dell'articolo 14 della legge regionale 23 ottobre n. 23, è sostituito dal seguente comma:
1. Gli impianti stradali esistenti al 31 luglio 2018 devono essere dotati dei prodotti benzine, gasolio, e possibilmente GPL e metano; avere installate le apparecchiature self-service, pre e post-pagamento; essere dotati di autonomi servizi all'auto e all'automobilista nonché di autonome attività commerciali integrative su superfici non superiori a quelle definite per gli esercizi di vicinato di cui all'articolo 4, comma 1, lettera d), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114.".
Immagino parere favorevole del Relatore.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0007.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n.
3 così come modificato.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 4.
L'emendamento n. B0003 è stato ritirato ed è stato sostituito con l'emendamento n. B0008.
Emendamento n.
B0008, presentato dal consigliere Nicola Ignazio Finco, articolo 4, comma 1, modificativo, che prevede:
"
Al comma 4 dell'articolo 14 bis così come inserito dall'articolo 4 sono soppresse le seguenti parole:
"lettera b bis), nonché di nuovi punti di ricarica di potenza elevata almeno veloce di cui all'articolo 3, comma 1,"".
Metto in votazione l'emendamento n.
B0008 con parere favorevole del relatore.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
B0009, presentato dal consigliere Nicola Ignazio Finco, articolo 4, comma 1, modificativo, che prevede:
"Al comma 6 dell'articolo 14bis della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 , così come introdotto dal comma 1 dell'articolo 4 del PDL n. 343, le parole "da 2.000 a 10.000 euro" sono sostituite dalle seguenti "da 20.000,00 a 50.000,00 euro"".
Anche in questo caso parere favorevole del relatore.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0009.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n.
4 così come modificato.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Emendamento n.
B0004, presentato dal consigliere Nicola Ignazio Finco, articolo 5, comma 1, modificativo, che prevede:
"Al comma 1 dell'articolo 14 ter della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 , così come introdotto dall'articolo 5 comma 1 del PDL 343, la parola "successivi" è sostituita con la parola "eccessivi""
Parere favorevole del Relatore.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0004.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo n.
5 così come modificato.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 6.
Emendamento n.
B0005, presentato dal consigliere Nicola Ignazio Finco, articolo 6, comma 1, aggiuntivo, che prevede:
"Dopo il comma 8bis dell'articolo della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 , così come introdotto dall'articolo 6, comma 1 del PDL 343, è aggiunto il seguente comma:
"8ter. La Giunta regionale, entro centocinquanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, adegua i criteri e le direttive relativi all'ammodernamento della rete stradale di carburante di cui all'articolo 4 della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 "".
Parere favorevole del Relatore.
Metto in votazione l'emendamento n.
B0005.
E' aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
E' chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'articolo 6 praticamente è stato votato con l'emendamento appena fatto, era sostitutivo... L'articolo 6 era modificato, non sostitutivo.
Metto in votazione l'articolo
6 così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
7 bis.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Finco, prego.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Prima della votazione finale, chiedo di introdurre l'articolo aggiuntivo, che è l'entrata in vigore della dichiarazione d'urgenza.
PRESIDENTE
A verbale inseriamo la dichiarazione d'urgenza. Ai sensi dell'articolo 102, accettiamo questa aggiunta verbalmente.
Metto in votazione la dichiarazione d'urgenza del provvedimento.
"Art. 10 – Entrata in vigore.
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel BURV."
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale, se non ci sono dichiarazioni di voto, metto in votazione il provvedimento n.
343 nel suo complesso, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Collega Fracasso, sull'ordine dei lavori.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Sull'ordine dei lavori. Vedo che i colleghi sono molto provati dalla giornata, chiedo cinque minuti di sospensione; noi ne approfittiamo per una rapida consultazione e i colleghi della maggioranza possono prendere un caffè.
PRESIDENTE
Ripresa lavori alle ore 17.00 in punto.
La Seduta è sospesa alle ore 16.53
La Seduta riprende alle ore 17.08
PRESIDENTE
Bene, mi pare che le riunioni abbiano portato consiglio. Quindi partiamo con il punto n. 16 e seguenti all'ordine del giorno.
PUNTO
16 |
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NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI BELLUNO (DELIBERAZIONE N. 93/2018)
PRESIDENTE
Segretario, faremo una votazione a scacchiera, nel senso che quando votiamo il 16, i componenti CdA, finché c'è lo spoglio iniziamo a votare anche il punto 17, quando avremo il risultato del punto 16 voteremo il Presidente del punto... A scacchiera, va bene? Tenetene conto nel prossimo regolamento.
Siamo al punto n. 16, quindi: "Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale ATER di Belluno. Nomina del Presidente e di due componenti del Consiglio di Amministrazione".
Adesso viene distribuita una scheda per la votazione dei componenti del CdA, dopo lo spoglio verrà rifatta poi la votazione successiva per il Presidente. Voto limitato ai due terzi, quindi i Consiglieri esprimono chi vuole due nomi, chi vuole uno.
Ci sono indicazioni? Collega Finco indica, immagino, due nomi.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Per l'ATER di Belluno proponiamo la dottoressa Ilenia Rento e il dottor La Grua Francesco.
PRESIDENTE
Mentre Fracasso propone?
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Tiozzo Massimiliano.
PRESIDENTE
Bene. Segretario Scarabel, prego.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
Iniziamo dal numero 17.
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Piero – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno -– Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
Seconda chiamata
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SINIGAGLIA Claudio
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
PRESIDENTE
È chiusa la votazione per il CdA dell'ATER di Belluno.
PUNTO
17 |
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NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI PADOVA (DELIBERAZIONE N. 94/2018)
PRESIDENTE
Come dicevo prima, finché c'è lo spoglio in corso per il CdA di Belluno io partirei con la votazione del CdA dell'ATER di Padova.
Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Come maggioranza proponiamo come membri del CdA dell'ATER Padova il dottor Zaramella e il dottor Cavalla.
PRESIDENTE
Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Per Padova Petterlin Massimo.
PRESIDENTE
È in distribuzione la scheda per il CdA dell'ATER di Padova.
Se il Segretario Scarabel è pronto, io inizierei anche con la chiamata delle schede. Prego.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
Elena DONAZZAN
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanni – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
Zorzato Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato
Seconda chiamata.
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SALEMI Orietta – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
PRESIDENTE
È arrivato il risultato della votazione per quanto riguarda
il CdA dell'ATER di Belluno: Rento 26 voti, La Grua 27, Tiozzo 13.
Adesso procediamo con l'elezione del
Presidente dell'ATER di Belluno fra Rento e La Grua.
Finco, prego.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Come Presidente dell'ATER di Belluno noi proponiamo la dottoressa Ilenia Rento.
PRESIDENTE
Distribuiamo le schede per la
presidenza dell'ATER di Belluno.
Avete tutti quanti le schede?
Se il collega Scarabel vuole procedere, prego.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanni – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato.
COLMAN Maurizio – Ha votato.
Seconda chiamata.
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
Fine seconda chiamata.
PRESIDENTE
Grazie. Adesso distribuiamo le schede per il Presidente dell'ATER di Padova.
Votazione per il
CdA dell'ATER di Padova: Zaramella 27 voti; Cavalla 23 voti; Petterlin 14; Ierardi 4. Quindi vengono eletti Zaramella, Cavalla e Petterlin.
Il Presidente dell'ATER di Padova si individua fra Zaramella e Cavalla. C'è un'indicazione di voto?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Come Presidente dell'ATER di Padova proponiamo il dottor Zaramella.
PRESIDENTE
Distribuiamo le schede.
Chiedo al Segretario Scarabel di procedere con la chiamata per il
Presidente dell'ATER di Padova.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo Enrico – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
Seconda chiamata.
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SINIGAGLIA Claudio
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CONTE Maurizio
PRESIDENTE
Grazie. Chiedo agli uscieri di distribuire, intanto, le schede per il CdA dell'ATER di Rovigo.
È arrivato l'esito della votazione per quanto riguarda il
Presidente dell'ATER di Belluno: risulta eletta con 28 voti Ilenia Rento.
PUNTO
18 |
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NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI ROVIGO (DELIBERAZIONE N. 95/2018)
PRESIDENTE
Siamo sull'ATER di Rovigo. Ci sono indicazioni? Rizzotto prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Per l'ATER di Rovigo proponiamo Ferrarese Guglielmo e Frigato Pierpaolo.
PRESIDENTE
Fracasso, prego.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Proponiamo Munari Gianfranco.
PRESIDENTE
Grazie. Quindi Ferraresi, Frigato e Munari.
Se il collega Scarabel vuol procedere.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
Seconda chiamata.
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CONTE Maurizio
PRESIDENTE
Gli usceri distribuiscono le schede per i CdA dell'ATER di Treviso, e li ringrazio per questo. Faccio la
proclamazione del Presidente dell'ATER di Padova: Zaramella con 26 voti viene eletto Presidente dell'ATER di Padova.
PUNTO
19 |
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NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI TREVISO
(DELIBERAZIONE N. 96/2018)
PRESIDENTE
Proseguiamo con la distribuzione delle schede per quanto riguarda l'ATER di Treviso. Indicazioni?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Proponiamo il dottor Barattin Luca e il dottor Ierardi Mattia.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
La proposta è Borsato Oscar.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
CIAMBETTI Roberto – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CALZAVARA Francesco – Ha votato
BRUSCO Manuel
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BORON Fabrizio – Ha votato
BERTI Jacopo
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BASSI Andrea – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BALDIN Erika
AZZALIN Graziano – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
ZORZATO Marino
ZANONI Andrea – Ha votato
ZAIA Luca
VILLANOVA Alberto – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SANDONA' Luciano – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
NEGRO Giovanna – Ha votato
MORETTI Alessandra
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
LANZARIN Manuela – Ha votato
GUARDA Cristina
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FINCC Nicola – Ha votato
FERRARI Franco – Ha votato
DONAZZAN Elena
DALLA LlBERA Pietro – Ha votato
CONTE Maurizio
COLMAN Maurizio – Ha votato
COLETTO Luca – Ha votato
Seconda chiamata.
BRUSCO Manuel
BERTI Jacopo
BARTELLE Patrizia
BALDIN Erika
ZORZATO
ZAIA Luca
MORETTI Alessandra
GUARDA Cristina
DONAZZAN Elena
CONTE Maurizio
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Massimo GIORGETTI
PRESIDENTE
Per quello che riguarda il
CdA dell'ATER di Rovigo, hanno ottenuto voti: Ferrarese 24 voti; Frigato 27; Munari 14 voti.
A questo punto facciamo la votazione per determinare il Presidente tra Ferrarese e Frigato della maggioranza e l'indicazione specifica è?
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Come maggioranza proponiamo come
Presidente ATER Rovigo Ferrarese Guglielmo.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano – Ha votato
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio - Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZANONI Andrea – Ha votato
Seconda chiamata.
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
Guarda Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MORETTI Alessandra
ZAIA Luca
PRESIDENTE
Segretario, siamo a posto. Nel frattempo, annuncio i risultati per quello che riguarda
il CdA dell'ATER di Treviso: hanno ottenuto voti: 25 Barattin; 26 Ierardi; 13 Borsato.
A questo punto procediamo alla
nomina del Presidente dell'ATER di Treviso tra Barattin e Ierardi. Quindi distribuiamo le schede, grazie.
Prego, collega Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente.
Invito, ovviamente, tutta la maggioranza a votare Barattin come Presidente ATER Treviso.
PRESIDENTE
Prego.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
Seconda chiamata.
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SALEMI Orietta
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
Fine della seconda chiamata.
PRESIDENTE
Proclamiamo
Presidente dell'ATER di Rovigo Ferrarese, con 28 voti.
PUNTO
20 |
|
|
|
NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VENEZIA (DELIBERAZIONE N. 97/2018)
PRESIDENTE
Passiamo alla distribuzione delle schede per quello che riguarda l'ATER di Venezia.
Collega Rizzotto.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Per l'ATER di Venezia come maggioranza proponiamo Speranzon Raffaele e Nordio Fabio.
PRESIDENTE
Prego, collega Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Per Venezia, De Crescenzo Maurizio.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
Seconda chiamata.
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
ZAIA Luca
PRESIDENTE
Bene.
Il Presidente dell'ATER di Treviso è Luca Barattin con 26 voti, un voto Ierardi, però vince Barattin con 26.
PUNTO
21 |
|
|
|
NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VERONA (DELIBERAZIONE N. 98/2018)
PRESIDENTE
Il collega Finco aveva chiesto la parola.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Grazie, Presidente. Per l'ATER di Verona noi proponiamo Enrico Corsi e Pesenato Giovanni.
PRESIDENTE
Collega Fracasso, ha la parola.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Per Verona Righetti Claudio.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
Seconda chiamata.
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
PRESIDENTE
Per il CdA dell'ATER di Venezia sono nominati: Speranzon 25 voti, Nordio 25 voti, De Crescenzio 12 voti.
A questo punto, votiamo per il
Presidente dell'ATER di
Venezia tra Speranzon e Nordio.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Proponiamo come Presidente dell'ATER Venezia Speranzon Raffaele.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandro
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONA' Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
Seconda chiamata.
MORETTI Alessandra
ZAIA Luca
ZORZATO Marino – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
PRESIDENTE
Intanto per il CdA dell'ATER Verona: Corsi 26, Pesenato 24, Righetti 14, Rigoni 2.
A questo punto, facciamo il Presidente ATER di Verona. Chi chiede la parola?
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Come Presidente ATER Verona proponiamo Corsi Enrico.
Simone SCARABEL (Movimento 5 Stelle)
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone – Ha votato
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizio
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandro
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpiero – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
Seconda chiamata.
ZAIA Luca
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Bruno PIGOZZO
PRESIDENTE
Intanto è arrivata la votazione per
il Presidente dell'ATER di Venezia: 26 voti Speranzon. Il Presidente quindi è Speranzon.
Attendiamo i risultati dell'ultima votazione.
PUNTO
22 |
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|
|
NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E, SCELTO TRA LORO, DEL PRESIDENTE DELL'AZIENDA TERRITORIALE PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (ATER) DI VICENZA (DELIBERAZIONE N. 99/2018)
PRESIDENTE
Procediamo intanto con ATER Vicenza. Distribuiamo le schede.
La parola per le proposte di candidatura. Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Per il CdA dell'ATER di Vicenza proponiamo: Scomazzon Valentino e Trevisan Gilberto.
PRESIDENTE
La parola a Fracasso.
Stefano FRACASSO (Partito Democratico)
Per Vicenza Ingrid Bianchi.
PRESIDENTE
Procediamo allora con la chiamata per la votazione. Funge da Segretario il collega Guadagnini.
Antonio GUADAGNINI (Siamo Veneto)
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpietro – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
Seconda chiamata.
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GEROLIMETTO Nazzareno
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SCARABEL Simone
ZAIA Luca
PRESIDENTE
Nel frattempo è arrivato l'esito della
nomina del Presidente di ATER Verona: ha ottenuto 29 voti Enrico Corsi, che risulta eletto Presidente dell'ATER di Verona.
Attendiamo l'esito dell'ultima votazione per fare poi la nomina del Presidente di Vicenza. Intanto distribuiamo le schede per il Presidente ATER Vicenza.
Siamo ancora in attesa della votazione del Consiglio di Amministrazione di ATER Vicenza, per procedere alla nomina, invece, del Presidente tra i primi due.
La parola all'assessora Lanzarin che deve darci una comunicazione sull'ordine dei lavori. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN (Zaia Presidente)
Erano in previsione anche le nomine degli ESU, ma siccome siamo in attesa della comunicazione dei vari rettori, le rimandiamo e chiedo il rinvio alla prossima seduta di Consiglio.
PRESIDENTE
Vedo che siete disperati per non restare qui ancora un paio d'ore, quindi significa che adesso faremo la nomina del Presidente di Vicenza e poi concluderemo la seduta.
Risultati per il
Consiglio di Amministrazione ATER di Vicenza: Scomazzon 24, Trevisan 25, Bianchi 11.
Procediamo adesso per la nomina del Presidente ATER di Vicenza tra Scomazzon e Trevisan. Sentiamo le proposte di candidatura. Prego.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta – Lega Nord)
Per la Presidenza di ATER Vicenza proponiamo Valentino Scomazzon.
Antonio GUADAGNINI (Siamo Veneto)
AZZALIN Graziano – Ha votato
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo
BARISON Massimiliano – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BASSI Andrea – Ha votato
BERLATO Sergio Antonio – Ha votato
BERTI Jacopo
BORON Fabrizio – Ha votato
BOTTACIN Gianpaolo – Ha votato
BRESCACIN Sonia – Ha votato
BRUSCO Manuel
CALZAVARA Francesco – Ha votato
CASALI Stefano – Ha votato
CIAMBETTI Roberto
COLETTO Luca – Ha votato
COLMAN Maurizio – Ha votato
CONTE Maurizio
DALLA LIBERA Pietro – Ha votato
DONAZZAN Elena
FERRARI Franco – Ha votato
FINCO Nicola Ignazio – Ha votato
FORCOLIN Gianluca – Ha votato
FRACASSO Stefano – Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno – Ha votato
GIDONI Franco – Ha votato
GIORGETTI Massimo – Ha votato
GUADAGNINI Antonio – Ha votato
GUARDA Cristina
LANZARIN Manuela – Ha votato
MARCATO Roberto – Ha votato
MICHIELETTO Gabriele – Ha votato
MONTAGNOLI Alessandro – Ha votato
MORETTI Alessandra
NEGRO Giovanna – Ha votato
PIGOZZO Bruno – Ha votato
POSSAMAI Gianpietro – Ha votato
RIZZOTTO Silvia – Ha votato
RUZZANTE Piero – Ha votato
SALEMI Orietta – Ha votato
SANDONÀ Luciano – Ha votato
SCARABEL Simone
SEMENZATO Alberto – Ha votato
SINIGAGLIA Claudio – Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano – Ha votato
VILLANOVA Alberto – Ha votato
ZAIA Luca
ZANONI Andrea – Ha votato
ZORZATO Marino – Ha votato
ZOTTIS Francesca – Ha votato
Seconda chiamata.
BALDIN Erika
BARBISAN Fabiano
BARBISAN Riccardo – Ha votato
BARTELLE Patrizia
BERTI Jacopo
BRUSCO Manuel
CIAMBETTI Roberto
CONTE Maurizio
DONAZZAN Elena
GUARDA Cristina
MORETTI Alessandra
SCARABEL Simone
ZAIA Luca
PRESIDENTE
La votazione è conclusa, attendiamo impazienti tutti l'esito della votazione, per dare la nomina del Presidente dell'ATER di Vicenza.
La seduta non è ancora conclusa, immagino che tutti abbiano voglia di scoprire chi è il Presidente, non abbiamo ancora l'esito, formalmente la seduta non è conclusa.
Abbiamo l'esito anche della
nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione ATER
di Vicenza: ha ottenuto 26 voti Scomazzon Valentino, che risulta eletto appunto Presidente.
La seduta è conclusa. Verrete convocati a domicilio per la prossima tornata del Consiglio. Grazie e buona serata a tutti.
La Seduta termina alle ore 18.51
Il Consigliere segretario
f.to Antonio Guadagnini
|
|
Il Presidente
f.to Bruno Pigozzo
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Elisabetta Fabris
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 179
SEDUTA PUBBLICA N. 179
MARTEDÌ 17 LUGLIO 2018
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTI MASSIMO GIORGETTI E BRUNO PIGOZZO
PROCESSO VERBALE A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 179a seduta pubblica – martedì 17 luglio 2018
Processo verbale della 179a seduta pubblica – martedì 17 luglio 2018
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Giorgetti e Pigozzo relativa a "Modifica alla legge regionale 25 settembre 2017, n. 31 "Istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali" (Progetto di legge n. 367/2018) APPROVATA (Deliberazione legislativa n. 25/2018)
- Proposta di modifica del Regolamento del Consiglio regionale di iniziativa dei consiglieri Fracasso, Brusco, Ferrari, Azzalin, Baldin, Bartelle, Berti, Moretti, Pigozzo, Salemi, Scarabel, Sinigaglia, Zanoni, Zorzato e Zottis relativa a "Modifiche del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto" e disposizioni di prima applicazione" (Proposta di regolamento interno n. 3) APPROVATA (Deliberazione n. 90/2018)
- Disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge 352/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 26/2018)
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale provveda alla celere e appropriata risoluzione delle criticità riguardanti gli enti strumentali della Regione del Veneto e adotti i dovuti atti conseguenti rispetto a quanto ulteriormente ribadito dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 91/2018)
- Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Strumenti derivati: la Giunta regionale valuti ogni azione che consenta di pervenire alla eliminazione degli elementi di criticità rilevati dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 92/2018)
- Disegno di legge relativo a "Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva del tribunale di Venezia n. 399 del 21 febbraio 2017" (Progetto di legge 363/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 27/2018.)
- Proposta di legge di iniziativa del consigliere Finco relativa a "Modifica della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 "Norme per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva di carburanti"" (Progetto di legge 343/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 28/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Belluno (Deliberazione n. 93/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Padova (Deliberazione n. 94/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Rovigo (Deliberazione n. 95/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Treviso (Deliberazione n. 96/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Venezia (Deliberazione n. 97/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Verona (Deliberazione n. 98/2018)
- Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Vicenza (Deliberazione n. 99/2018)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 16846 del 12 luglio 2018.
Il Presidente CIAMBETTI dopo un rinvio dichiara aperta la seduta alle ore 10.50.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 177a seduta pubblica di martedì 26 giugno 2018, e il processo verbale della 178a seduta pubblica di martedì 3 luglio 2018.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 16846 del 12 luglio 2018.
Il Presidente CIAMBETTI dopo un rinvio dichiara aperta la seduta alle ore 10.50.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intendono approvati il processo verbale della 177a seduta pubblica di martedì 26 giugno 2018, e il processo verbale della 178a seduta pubblica di martedì 3 luglio 2018.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che è in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e l'assessora Donazzan. Inoltre comunica l'assenza delle consigliere Bartelle e Baldin.
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Punto n. 4) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
n. 407 del 31.07.2017
presentata dai consiglieri Guarda, Azzalin, Dalla Libera, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Zottis e Zanoni
"Installazione di impianti idroelettrici: la legge regionale non prevede la valutazione di impatto cumulativo. Verrà aggiornata la normativa, a tutela dei territori?"
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Alessandra Moretti Presidente) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Guarda, Azzalin, Dalla Libera, Fracasso, Pigozzo, Ruzzante, Salemi, Zottis e Zanoni
"Installazione di impianti idroelettrici: la legge regionale non prevede la valutazione di impatto cumulativo. Verrà aggiornata la normativa, a tutela dei territori?"
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Alessandra Moretti Presidente) in sede di replica.
n. 215 del 18.07.2016
presentata dai consiglieri Zottis e Pigozzo
"Terza corsia A4. Verrà sollecitata una tempistica di breve periodo per la realizzazione del tratto San Donà di Piave-Portogruaro, al fine di garantire urgentemente una maggiore sicurezza?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zottis e Pigozzo
"Terza corsia A4. Verrà sollecitata una tempistica di breve periodo per la realizzazione del tratto San Donà di Piave-Portogruaro, al fine di garantire urgentemente una maggiore sicurezza?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 520 del 7.02.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"Dallo sfruttamento delle risorse alla scomparsa dei luoghi dell'amor sacro e dell'amor profano: quali azioni regionali per fermare il decadimento della Val Lapisina?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"Dallo sfruttamento delle risorse alla scomparsa dei luoghi dell'amor sacro e dell'amor profano: quali azioni regionali per fermare il decadimento della Val Lapisina?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 258 del 27.10.2016
presentata dai consiglieri Zanoni e Dalla Libera
"Diga di Falzé di Piave: perché la Giunta regionale non tiene conto degli interventi previsti nel Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni e Dalla Libera
"Diga di Falzé di Piave: perché la Giunta regionale non tiene conto degli interventi previsti nel Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Piave?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 263 del 11.11.2016
presentata dai consiglieri Zanoni, Moretti, Guarda e Dalla Libera
"Centralina idroelettrica in prossimità dello storico Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa: la Giunta regionale intende acquisire il parere della competente sovrintendenza?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni, Moretti, Guarda e Dalla Libera
"Centralina idroelettrica in prossimità dello storico Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa: la Giunta regionale intende acquisire il parere della competente sovrintendenza?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 569 del 19.04.2018
presentata dai consiglieri Zanoni e Ruzzante
"Danni da cinghiali nel Parco Naturale Regionale dei Colli Euganei: come sono stati utilizzati i 200 mila euro stanziati dalla Giunta regionale?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dai consiglieri Zanoni e Ruzzante
"Danni da cinghiali nel Parco Naturale Regionale dei Colli Euganei: come sono stati utilizzati i 200 mila euro stanziati dalla Giunta regionale?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 283 del 4.01.2017
presentata dal consigliere Dalla Libera
"Quando sarà finanziato l'intervento n. 25 denominato "Attraversamento (variante nord-ovest) di Zero Branco (TV)" previsto nel Protocollo d'Intesa delle opere complementari al Passante di Mestre del 2004"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Dalla Libera (Veneti Uniti) in sede di replica.
presentata dal consigliere Dalla Libera
"Quando sarà finanziato l'intervento n. 25 denominato "Attraversamento (variante nord-ovest) di Zero Branco (TV)" previsto nel Protocollo d'Intesa delle opere complementari al Passante di Mestre del 2004"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Dalla Libera (Veneti Uniti) in sede di replica.
n. 385 del 20.06.2017
presentata dal consigliere Sinigaglia
"Padova, San Lazzaro. Chiusura passaggio a livello costringerà ad isolamento da enclave i residenti. Quale intervento della Regione a difesa della mobilità e dei servizi nella zona?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dal consigliere Sinigaglia
"Padova, San Lazzaro. Chiusura passaggio a livello costringerà ad isolamento da enclave i residenti. Quale intervento della Regione a difesa della mobilità e dei servizi nella zona?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Sinigaglia (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 464 del 2.11.2017
presentata dal consigliere Zanoni
"Ultimo miglio Treviso-Ostiglia: lavori bloccati per contaminazione da rifiuti. Quali misure ed azioni per evitare la contaminazione della falda acquifera e per bonificare l'area?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
presentata dal consigliere Zanoni
"Ultimo miglio Treviso-Ostiglia: lavori bloccati per contaminazione da rifiuti. Quali misure ed azioni per evitare la contaminazione della falda acquifera e per bonificare l'area?"
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico) in sede di replica.
n. 573 del 24.04.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"A distanza di pochi giorni dall'incendio presso la sede Sev di Povegliano Veronese (VR) nuove fiamme distruggono un'altra azienda di rifiuti del Veneto: la Giunta regionale impieghi ogni risorsa di propria competenza per intervenire a contrasto del preoccupante fenomeno"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"A distanza di pochi giorni dall'incendio presso la sede Sev di Povegliano Veronese (VR) nuove fiamme distruggono un'altra azienda di rifiuti del Veneto: la Giunta regionale impieghi ogni risorsa di propria competenza per intervenire a contrasto del preoccupante fenomeno"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 582 del 15.05.2018
presentata dal consigliere Ruzzante
"All'ATER di Padova è consentito spodestare il Comune dei propri poteri in materia di pronuncia di decadenza dagli alloggi?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
presentata dal consigliere Ruzzante
"All'ATER di Padova è consentito spodestare il Comune dei propri poteri in materia di pronuncia di decadenza dagli alloggi?"
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) in sede di replica.
n. 589 del 31.05.2018
presentata dai consiglieri Barison e Berlato
"Come intende procedere la Regione per la realizzazione del sottopasso di Monticelli a Monselice, opera lungamente attesa?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Barison (Fratelli d'Italia – Movimento per la cultura rurale) in sede di replica.
Interrogazioni a risposta orale
presentata dai consiglieri Barison e Berlato
"Come intende procedere la Regione per la realizzazione del sottopasso di Monticelli a Monselice, opera lungamente attesa?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Barison (Fratelli d'Italia – Movimento per la cultura rurale) in sede di replica.
Interrogazioni a risposta orale
n. 4 del 13.07.2017
presentata dai consiglieri Zottis, Pigozzo e Guarda
"Belfiore di Pramaggiore (VE): passaggi a livello con tempi di attesa eccessivi. Quale intervento per risolvere i pesanti disagi?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) in sede di replica.
Il PRESIDENTE preso atto che relativamente alle interrogazioni a risposta scritta iscritte ai punti 5), 6), 7) 8) 9) e 10) non sono pervenute le rispettive risposte da parte della Giunta regionale passa al punto 11) dell'ordine del giorno.
presentata dai consiglieri Zottis, Pigozzo e Guarda
"Belfiore di Pramaggiore (VE): passaggi a livello con tempi di attesa eccessivi. Quale intervento per risolvere i pesanti disagi?"
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Zottis (Partito Democratico) in sede di replica.
Il PRESIDENTE preso atto che relativamente alle interrogazioni a risposta scritta iscritte ai punti 5), 6), 7) 8) 9) e 10) non sono pervenute le rispettive risposte da parte della Giunta regionale passa al punto 11) dell'ordine del giorno.
Punto n. 11) all'ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Ciambetti, Giorgetti e Pigozzo relativa a "Modifica alla legge regionale 25 settembre 2017, n. 31 "Istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali" (Progetto di legge n. 367/2018) APPROVATA (Deliberazione legislativa n. 25/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione illustrativa per conto della Prima commissione consiliare e, in discussione generale Pigozzo (Partito Democratico).
Si passa all'esame dell'articolato.
I tre articoli che compongono la proposta di legge, posti in votazione separatamente col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione competente.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di legge in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Guarda, Zorzato, Bassi, Casali, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Colman, Finco, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Punto n. 12) all'ordine del giorno
Proposta di modifica del Regolamento del Consiglio regionale di iniziativa dei consiglieri Fracasso, Brusco, Ferrari, Azzalin, Baldin, Bartelle, Berti, Moretti, Pigozzo, Salemi, Scarabel, Sinigaglia, Zanoni, Zorzato e Zottis relativa a "Modifiche del Regolamento regionale 14 aprile 2015, n. 1 "Regolamento del Consiglio regionale del Veneto" e disposizioni di prima applicazione" (Proposta di regolamento interno n. 3) APPROVATA (Deliberazione n. 90/2018) [RESOCONTO]
Si dà atto che per l'approvazione degli emendamenti, degli articoli e della proposta di regolamento regionale nel suo complesso è prevista la maggioranza dei consiglieri assegnati alla Regione (articolo 48, comma 1 dello Statuto del Veneto).
Interviene il consigliere Fracasso (Partito Democratico) che svolge la relazione illustrativa per conto della Prima commissione consiliare.
Durante l'intervento del consigliere Fracasso assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti.
In discussione generale intervengono i consiglieri Conte (Veneto per L'autonomia – Alleanza per il Veneto), Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord), Fracasso (Partito Democratico), Pigozzo (Partito Democratico), Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali).
Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 12.24 per permettere all'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione di esaminare gli emendamenti presentati.
Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
La seduta riprende alle ore 14.55 dopo un rinvio.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
Il PRESIDENTE dichiara che il consigliere Conte (Veneto per L'autonomia - Alleanza per il Veneto) ritira l'emendamento n. A3.
L'articolo 1 posto in votazione col sistema elettronico è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il consigliere Fracasso (Partito Democratico) ritira l'emendamento n. A1.
Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. A2.
Gli articoli 2 e 3 posti in votazione separatamente col sistema elettronico sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il consigliere Conte (Veneto per L'autonomia – Alleanza per il Veneto) ritira l'emendamento n. A4.
L'articolo 4 posto in votazione col sistema elettronico è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, la proposta di regolamento in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Zorzato, Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Bassi, Casali
Punto n. 13) all'ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge 352/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 26/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima commissione consiliare e Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima commissione consiliare.
Il PRESIDENTE dichiara che alle 15.35 scade il tempo per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento n. C1 presentato dal consigliere Ruzzante.
Interviene l'assessore Forcolin (Liga Veneta – Lega Nord).
Il PRESIDENTE da atto che l'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare ha espresso parere sull'emendamento n. C1.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
Gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12 posti in votazione separatamente col sistema elettronico sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. C1 modificativo dell'articolo 13, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato.
L'articolo 13 , posto in votazione col sistema elettronico, è approvato come emendato.
L'articolo 14 , posto in votazione col sistema elettronico, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.
Ordine del giorno n. C2
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "La Giunta regionale provveda alla celere e appropriata risoluzione delle criticità riguardanti gli enti strumentali della Regione del Veneto e adotti i dovuti atti conseguenti rispetto a quanto ulteriormente ribadito dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Veneto per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 91/2018) [RESOCONTO]
Interviene il relatore consigliere Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord) che esprime parere favorevole agli ordini del giorno nn. C2 e C3.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Zorzato, Barbisan Fabiano, Bassi, Casali, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Possamai, Semenzato, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Negro
Ordine del giorno n. C3
Ordine del giorno presentato dal consigliere Ruzzante relativo a "Strumenti derivati: la Giunta regionale valuti ogni azione che consenta di pervenire alla eliminazione degli elementi di criticità rilevati dalla Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2017" (Progetto di legge n. 352/2018) APPROVATO (Deliberazione n. 92/2018) [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico l'ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Zorzato, Barbisan Fabiano, Bassi, Casali, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord) e Zorzato (Area Popolare Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico il progetto di legge in oggetto come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Valdegamberi, Guadagnini, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Bassi, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis
Astenuti:
Ferrari, Casali, Negro, Zorzato
Punto n. 14) all'ordine del giorno
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Zorzato, Barbisan Fabiano, Bassi, Casali, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Montagnoli (Liga Veneta – Lega Nord) e Zorzato (Area Popolare Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico il progetto di legge in oggetto come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Valdegamberi, Guadagnini, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Bassi, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis
Astenuti:
Ferrari, Casali, Negro, Zorzato
Punto n. 14) all'ordine del giorno
Disegno di legge relativo a "Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva del tribunale di Venezia n. 399 del 21 febbraio 2017" (Progetto di legge 363/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 27/2018.) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Sandonà (Zaia Presidente) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima commissione consiliare.
Durante l'intervento del consigliere Sandonà assume la Presidenza il Vicepresidente Massimo Giorgetti
Interviene il consigliere Azzalin (Partito Democratico) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Valdegamberi (Gruppo Misto) e Ruzzante (Gruppo Misto – Liberi e Uguali).
Si passa alla all'esame dell'articolato.
I tre articoli che compongono il progetto di legge, posti in votazione separatamente col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, il progetto di legge in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Barbisan Fabiano, Barison, Berlato, Giorgetti, Barbisan Riccardo, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Semenzato, Valdegamberi, Guadagnini, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Zorzato, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Sinigaglia, Zanoni, Zottis, Negro
Astenuti:
Ferrari
Punto n. 15) all'ordine del giorno
Proposta di legge di iniziativa del consigliere Finco relativa a "Modifica della legge regionale 23 ottobre 2003, n. 23 "Norme per la razionalizzazione e l'ammodernamento della rete distributiva di carburanti"" (Progetto di legge 343/2018) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 28/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Terza Commissione consiliare e Ferrari (Alessandra Moretti Presidente) che svolge la relazione di minoranza per conto della Terza Commissione consiliare.
Durante l'intervento del consigliere Ferrari assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
Il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) ritira gli emendamenti nn. B1, B2 e B3.
Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 16.19 per permettere all'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione di esaminare gli emendamenti presentati.
La seduta riprende alle ore 16.32.
Il PRESIDENTE comunica che alle 16.42 scade il tempo per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti nn. B6, B7, B8 e B9 presentati dal consigliere Finco.
La seduta è sospesa alle ore 16.32.
La seduta riprende alle ore 16.47.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
Gli articoli 1 e 2 posti in votazione separatamente col sistema elettronico sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. B6 aggiuntivo di un articolo, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato e inserito come articolo 3.
L'emendamento n. B7 all'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico è approvato.
L'articolo 3 , posto in votazione col sistema elettronico, è approvato come emendato e inserito come articolo 4.
Gli emendamenti nn. B8 e B9 all'articolo 4, posti in votazione separatamente col sistema elettronico, sono approvati.
L'articolo 4 , posto in votazione col sistema elettronico, è approvato come emendato e inserito come articolo 5.
L'emendamento n. B4 all'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato.
L'articolo 5 posto in votazione col sistema elettronico è approvato come emendato e inserito come articolo 6.
L'emendamento n. B5 all'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico, è approvato.
L'articolo 6 , posto in votazione col sistema elettronico, è approvato come emendato e inserito come articolo 7.
Gli articoli 7 e 7 bis ,posti in votazione separatamente col sistema elettronico, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inseriti rispettivamente come articoli 8 e 9.
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che chiede di inserire l'articolo della dichiarazione d'urgenza.
Il PRESIDENTE ai sensi dell'articolo 102 del Regolamento accetta l'inserimento dell'articolo aggiuntivo proposto verbalmente.
L'emendamento verbale aggiuntivo dell'articolo della dichiarazione d'urgenza, posto in votazione col sistema elettronico è approvato e inserito come articolo 10.
Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico, il progetto di legge in oggetto come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Ferrari, Zorzato, Barbisan Fabiano, Casali, Barison, Berlato, Giorgetti, Ciambetti, Coletto, Colman, Finco, Forcolin, Gidoni, Marcato, Montagnoli, Possamai, Semenzato, Berti, Brusco, Scarabel, Ruzzante, Valdegamberi, Azzalin, Fracasso, Pigozzo, Salemi, Zanoni, Zottis, Guadagnini, Negro, Conte, Dalla Libera, Boron, Bottacin, Brescacin, Calzavara, Gerolimetto, Lanzarin, Michieletto, Rizzotto, Sandonà, Villanova
Hanno votato no:
Astenuti:
Bassi
Il consigliere Fracasso (Partito Democratico) interviene sull'ordine dei lavori per una richiesta di sospensione.
La seduta è sospesa alle ore 16.53.
La seduta riprende alle ore 17.08.
Punto n. 16) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Belluno (Deliberazione n. 93/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Rento Ilenia e La Grua Francesco, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor Tiozzo Caenazzo Massimiliano.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 41
Votanti n. 41
Schede bianche n. 1
Schede nulle n. 1
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Rento Ilenia n. 26
La Grua Francesco n. 27
Tiozzo Caenazzo Massimiliano n. 13
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che propone la candidatura della signora Rento Ilenia quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 42
Votanti n. 42
Schede bianche n. 14
Ha ottenuto voti:
Presidente
Rento Ilenia n. 28
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione la signora Rento Ilenia e quali componenti i signori La Grua Francesco e Tiozzo Caenazzo Massimiliano.
Punto n. 17) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Padova (Deliberazione n. 94/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente) la quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Zaramella Gianluca e Cavalla Gregorio, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor Petterlin Massimo.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 42
Votanti n. 42
Schede bianche n. 1
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Zaramella Gianluca n. 27
Cavalla Gregorio n. 23
Petterlin Massimo n. 14
Ierardi Mattia n. 4
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che propone la candidatura del signor Zaramella Gianluca quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 41
Votanti n. 41
Schede bianche n. 14
Schede nulle n. 1
Ha ottenuto voti:
Presidente
Zaramella Gianluca n. 26
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione il signor Zaramella Gianluca e quali componenti i signori Cavalla Gregorio e Petterlin Massimo.
Punto n. 18) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Rovigo (Deliberazione n. 95/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente) la quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Ferrarese Guglielmo e Frigato Pier Paolo, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor Munari Gianfranco.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Assume la Presidenza il Vice Presidente Massimo Giorgetti
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 42
Votanti n. 42
Schede bianche n. 1
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Ferrarese Guglielmo n. 26
Frigato Pier Paolo n. 27
Munari Gianfranco n. 14
Interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente) che propone la candidatura del signor Ferrarese Guglielmo quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 41
Votanti n. 41
Schede bianche n. 12
Schede nulle n. 1
Ha ottenuto voti:
Presidente
Ferrarese Guglielmo n. 28
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione il signor Ferrarese Guglielmo e quali componenti i signori Frigato Pier Paolo e Munari Gianfranco.
Assume la Presidenza il Presidente Roberto Ciambetti
Punto n. 19) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Treviso (Deliberazione n. 96/2018)
Intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Barattin Luca e Ierardi Mattia, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor Borsato Oscar.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Assume la Presidenza il Vice Presidente Massimo Giorgetti
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 41
Votanti n. 41
Schede bianche n. 2
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Barattin Luca n. 25
Ierardi Mattia n. 26
Borsato Oscar n. 13
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che propone la candidatura del signor Barattin Luca quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 39
Votanti n. 39
Schede bianche n. 10
Schede nulle n. 2
Ha ottenuto voti:
Presidente
Barattin Luca n. 26
Ierardi Mattia n. 1
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione il signor Barattin Luca e quali componenti i signori Ierardi Mattia e Borsato Oscar.
Punto n. 20) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Venezia (Deliberazione n. 97/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente) la quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Speranzon Raffaele e Nordio Fabio, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor De Crescenzo Maurizio.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 40
Votanti n. 40
Schede bianche n. 2
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Speranzon Raffaele n. 25
Nordio Fabio n. 25
De Crescenzo Maurizio n. 12
Interviene la consigliera Rizzotto (Zaia Presidente) che propone la candidatura del signor Speranzon Raffaele quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Assume la Presidenza il Vice Presidente Bruno Pigozzo
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 40
Votanti n. 40
Schede bianche n. 10
Schede nulle n. 3
Ha ottenuto voti:
Presidente
Speranzon Raffaele n. 26
Nordio Fabio n. 1
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione il signor Speranzon Raffaele e quali componenti i signori Nordio Fabio e De Crescenzo Maurizio.
Assume la Presidenza il Vice Presidente Massimo Giorgetti
Punto n. 21) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Verona (Deliberazione n. 98/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Finco (Liga Veneta – Lega Nord) il quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Corsi Enrico e Pesenato Giovanni, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor Righetti Claudio.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 40
Votanti n. 40
Schede bianche n. 2
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Corsi Enrico n. 26
Pesenato Giovanni n. 24
Righetti Claudio n. 14
Rigoni Manuela n. 2
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che propone la candidatura del signor Corsi Enrico quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Scarabel (Movimento 5 Stelle), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Assume la Presidenza il Vice Presidente Bruno Pigozzo
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 40
Votanti n. 40
Schede bianche n. 10
Ha ottenuto voti:
Presidente
Corsi Enrico n. 29
Rigoni Manuela n. 1
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione il signor Corsi Enrico e quali componenti i signori Pesenato Giovanni e Righetti Claudio.
Punto n. 22) all'ordine del giorno
Nomina di tre componenti del Consiglio di amministrazione e, scelto tra loro, del Presidente dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ATER) di Vicenza (Deliberazione n. 99/2018) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Rizzotto (Zaia Presidente) la quale, a nome della maggioranza, indica le candidature dei signori Scomazzon Valentino e Trevisan Gilberto, e Fracasso (Partito Democratico) che propone, a nome della minoranza, la candidatura del signor Bianchi Ingrid.
Il consigliere segretario Guadagnini (Siamo Veneto), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 38
Votanti n. 38
Schede nulle n. 3
Hanno ottenuto voti:
Consiglio di amministrazione
Scomazzon Valentino n. 24
Trevisan Gilberto n. 25
Bianchi Ingrid n. 11
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta – Lega Nord) che propone la candidatura del signor Scomazzon Valentino quale Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il consigliere segretario Guadagnini (Siamo Veneto), su invito del Presidente, procede all'appello nominale della votazione, a scrutinio segreto, della nomina del Presidente del Consiglio di amministrazione.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 39
Votanti n. 39
Schede bianche n. 12
Schede nulle n. 1
Ha ottenuto voti:
Presidente
Scomazzon Valentino n. 26
Il PRESIDENTE dichiara nominati quale Presidente del Consiglio di amministrazione il signor Scomazzon Valentino e quali componenti i signori Trevisan Gilberto e Bianchi Ingrid.
Interviene l'assessora Lanzarin (Zaia Presidente) la quale chiede il rinvio delle nomine degli Esu vista la mancata comunicazione dei rettori.
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 18.51.
Consiglieri presenti:
AZZALIN Graziano
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LANZARIN Manuela
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BARBISAN Fabiano
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MARCATO Roberto
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BARBISAN Riccardo
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MICHIELETTO Gabriele
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BARISON Massimiliano
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MONTAGNOLI Alessandro
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BASSI Andrea
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NEGRO Giovanna
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BERLATO Sergio Antonio
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PIGOZZO Bruno
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BERTI Jacopo
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POSSAMAI Gianpiero
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BORON Fabrizio
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RIZZOTTO Silvia
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BOTTACIN Gianpaolo Enrico
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RUZZANTE Piero
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BRESCACIN Sonia
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SALEMI Orietta
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BRUSCO Manuel
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SANDONA' Luciano
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CALZAVARA Francesco
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SCARABEL Simone
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CASALI Stefano
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SEMENZATO Alberto
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CIAMBETTI Roberto
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SINIGAGLIA Claudio
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COLETTO Luca
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VALDEGAMBERI Stefano
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COLMAN Maurizio
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VILLANOVA Alberto
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CONTE Maurizio
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ZANONI Andrea
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DALLA LIBERA Pietro
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ZORZATO Marino
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FERRARI Franco
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ZOTTIS Francesca
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FINCO Nicola
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FORCOLIN Gianluca
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FRACASSO Stefano
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GEROLIMETTO Nazzareno
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GIDONI Franco
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GIORGETTI Massimo
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GUADAGNINI Antonio
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GUARDA Cristina
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IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
Antonio GUADAGNINI |
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IL PRESIDENTE
Bruno PIGOZZO |
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N.B. Gli emendamenti indicati nel processo verbale sono consultabili presso l'Ufficio attività istituzionali
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo