ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 09/11/2021 n. 38

Resoconto n. 38 - 11^ legislatura
Resoconto 38 a Seduta pubblica
Martedì, 9 novembre 2021
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 14.00

PRESIDENTE

Colleghi buongiorno.
Diamo inizio alla 38a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 16812 del 4 novembre 2021.
Anche oggi, avendo dei colleghi che sono sottoposti a misure di quarantena, non perché sono positivi, ma perché hanno avuto dei contatti stretti o per norme, chiamiamole, cogenti, utilizzeremo Concilium per i nostri lavori. Quindi entrate e marcate la presenza.
PUNTO
1



APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE

Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 37a seduta pubblica del 26 ottobre 2021.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Fabrizio BORON
Silvia MAINO
Andrea ZANONI
I congedi sono concessi.

PRESIDENTE

Ha comunicato l'assenza il consigliere Lorenzoni.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Iniziamo con le interrogazioni a risposta immediata.
Inizierei proprio con la prima iscritta all'ordine del giorno della collega Guarda e, quindi, assessore Bottacin.

Interrogazione a risposta immediata n. 121 del 16 aprile 2021 presentata dalle consigliere Guarda e Bigon relativa a "PROCEDIMENTO UNICO REGIONALE SU PROGETTO DI DISCARICA DI CAR FLUFF A SORGÀ (VR): SONO STATE RISPETTATE TUTTE LE FASI E LE TEMPISTICHE PROCEDIMENTALI?".

Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente. Buon lavoro a tutti.
Considerato che, appunto, nella data di presentazione di questa interrogazione, il 16 aprile, era pendente - ed è ancora oggi - il procedimento unico regionale sul progetto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località De Morta del Comune di Sorgà, in Provincia di Verona, e che, in riferimento al procedimento in oggetto, dagli atti pubblicati si evince che con nota acquisita il 2 febbraio 2021 dal Protocollo regionale e con riferimento alla convocazione del Comitato Tecnico VIA al fine della presentazione del progetto per il giorno successivo, il 3 febbraio 2021, mancando integrazioni documentali richieste, la società proponente otteneva, non soltanto chiedeva, ma otteneva la proroga per non solo integrare, ma addirittura per rimodulare l'originaria impostazione progettuale.
Preciso naturalmente che l'articolo 27 bis del decreto 152/2006 disciplina in materia precisa il procedimento che è in oggetto oggi di interrogazione e pone in capo al proponente la presentazione della documentazione il più completa possibile e alle Amministrazioni la possibilità di verificare l'adeguatezza e di eventualmente richiedere integrazioni. Integrazioni richieste in questo caso anche dal Comune di Sorgà e anche dalla Provincia di Mantova, eccetera, a cui appunto era stato dato soltanto un piccolo riscontro parziale.
Alla luce del fatto che il comma 5 dell'articolo 27 bis sopracitato legittima la modifica dei termini temporali e procedimentali con un massimo di 180 giorni, però, attenzione questo meccanismo è previsto soltanto nella fase successiva alla consultazione pubblica e quindi in questo caso si ritiene, da parte mia, ingiustificato, anche perché la motivazione della richiesta del proponente deve essere giustificata e in questo caso ritengo, a mio modesto parere, che questo non lo sia stato.
Ma in più, soprattutto, richiede una dilazione dei tempi. Questa dilazione dei tempi può essere richiesta soltanto per integrazioni, non per rimodulazioni. Questo dice l'articolo 27 bis al comma 5, e alla luce di questo ritengo di poter rilevare che, a mio parere, non è ammissibile questo tipo di deroga.
Per questo motivo il 16 aprile chiedevo all'Assessore all'Ambiente se non ritenesse necessario attivare un approfondimento sull'iter procedurale in atto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Per la risposta, l'assessore Bottacin, prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
In relazione al quesito formulato e in ordine all'opportunità di approfondimento sull'iter procedimentale riguardo al progetto richiamato in oggetto e a tutt'oggi in itinere, si rappresenta che tale valutazione nei fatti è già stata effettuata dagli uffici regionali competenti che hanno ritenuto corretto l'iter procedimentale seguito.
L'articolo 27 bis del decreto legislativo 152/2006, come è ben noto, è finalizzato a garantire la semplificazione delle procedure e, di fatto, si sostanzia nell'interrogazione in un unico procedimento, attivato su istanza di parte, delle valutazioni dei diversi soggetti coinvolti ai fini del rilascio di tutti i titoli necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera proposta.
Data la complessità delle procedure, tuttavia, si osserva che la scansione temporale stabilita dalla norma, proprio nell'ottica del raggiungimento di tale ambizioso obiettivo, prevede una fase preliminare di verifica della completezza della documentazione agli atti dell'autorità procedente, disciplinata dai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 27 bis, che necessariamente anticipa l'avvio del procedimento vero e proprio ed il conseguente avvio della fase valutativa di merito, disciplinata dal comma 4 dell'articolo 27 bis e seguenti.
È evidente che tale fase preliminare, temporalmente e funzionalmente separata rispetto all'inizio della procedura valutativa di merito, è l'unico momento utile in cui il proponente può riscontrare, proprio nell'ottica della razionalizzazione e semplificazione del procedimento, la proposta documentale rispetto alle valutazioni dei soggetti a vario titolo interessati nel procedimento, che sono tenuti ad esprimersi in ordine non solo della completezza, ma anche dell'adeguatezza documentale.
Tale riscontro non può che essere confinato in questa fase preliminare. Non è un caso, in tal senso, poi, che la norma colloqui, a valle dell'avvio del procedimento, il momento decisionale nel quale sono coinvolti tutti i soggetti interessati, ovvero la Conferenza dei Servizi, prevedendone la convocazione solo a conclusione della fase di consultazione del pubblico e dell'acquisizione delle eventuali integrazioni di merito richieste da parte dell'Autorità ai fini della valutazione in ordine alla compatibilità ambientale dell'opera, del rilascio dell'AIA e degli aspetti relativi alla valutazione d'incidenza.
Venendo al caso specifico, appare significativo evidenziare le ragioni addotte dal proponente che hanno portato alla rimodulazione del progetto che, sostanzialmente, si è concretizzata in una modifica in riduzione del progetto iniziale, che ha portato ad una riduzione del sedime della discarica tramite l'eliminazione di un lotto (il lotto 3). A seguito di tale riduzione, infatti, la superficie di coltivazione passa dai 169.500 metri quadri iniziali ai 115.840 metri quadri finali e dal volume di 1.463.200 metri cubi al volume di 950.000 metri cubi.
La rimodulazione del progetto è motivata dalla proponente come risposta ai pareri formulati dai vari enti nella fase di verifica di completezza e adeguatezza della documentazione, avviata dagli uffici dell'UO VIA...

PRESIDENTE

Assessore, è ancora molto lunga la risposta?

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

È ancora un po' lunga ma la posso consegnare.

PRESIDENTE

Sì, dobbiamo consegnare la risposta scritta alla collega perché abbiamo sforato il tempo.
Prego, Guarda, per la replica.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Leggerò, naturalmente, nello specifico la risposta perché, alla luce di quanto ascoltato, non mi potrei comunque ritenere soddisfatta dalla risposta. Per un semplice motivo: non si è mai vista l'attività di rimodulazione del progetto, soprattutto a seguito del fatto che le richieste di integrazione sicuramente erano morte da parte sia della Provincia di Mantova che da parte del Comune di Sorgà. Evidentemente una richiesta protocollata il giorno prima della convocazione del Comitato Tecnico VIA per la presentazione del progetto lascia ovviamente non soltanto l'amaro in bocca nei confronti di chiunque all'epoca volesse risposte chiare, ma soprattutto l'amaro in bocca perché esistono diversi casi in cui i cittadini hanno richiesto la possibilità di avere un tempo per presentare osservazioni, eccetera e questo a loro non è stato concesso a differenza di questo caso in cui l'azienda proponente richiede del tempo agio aggiuntivo per rimodulare il progetto (aspetto che dal 27 bis non viene contemplato e di conseguenza avrebbe dovuto ricominciare un iter differente alla luce anche delle modifiche sostanziali del progetto ripresentato).
È evidente che questo tipo di trattamento non risulta essere coincidente all'articolo 27 bis specialmente perché le motivazioni, come dicevo prima, ad ottenere non sono... cioè la rimodulazione è stata presentata successivamente e, di conseguenza, le modifiche apportate sono state presentate all'interno poi dell'ulteriore tempo consentito da questa autorizzazione.
Di conseguenza, ritengo che le motivazioni portate, cioè di necessità di ulteriore tempo per rimodulare il progetto e non soltanto per rispondere a ciò che nei tempi i cittadini, le associazioni, il Comune di Sorgà e la Provincia di Mantova hanno presentato, la richiesta di integrazioni doveva essere risposta immediatamente e non rimodulata, dando il tempo eventualmente soltanto per le integrazioni richieste e non per una rimodulazione che in questo caso non è assolutamente contemplata all'interno del 27 bis e ritengo che questa cosa debba essere ulteriormente chiarita.
Detto questo, mi riserverò naturalmente di leggere nella sua completezza. Ci riserveremo anche di valutare quelle che sono le necessità di approfondimento ulteriore che, non soltanto da un punto di vista politico noi dobbiamo apportare, ma anche da un punto di vista territoriale. Qui mi fermo. Grazie del tempo.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Passiamo alla 132 sempre della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 132 del 7 maggio 2021 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "COSA STA ACCADENDO NELLA BASSA PADOVANA?".

Luogo mitico.
Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Sì, un luogo mitico, Presidente, che in realtà in questo caso subisce una condizione di non poca preoccupazione. Questa è una interrogazione presentata il 7 maggio e nasce da alcune segnalazioni avvenute proprio nel periodo precedente: il 2 aprile 2021, in un fossato di Lozzo Atestino, è stata riscontrata la presenza di una sostanza schiumosa caratterizzata dalla presenza di grumi.
A quanto si apprende, il rinvenimento della sostanza è stato consentito a seguito di segnalazioni che il Comune ha fatto dopo la sollecitazione da parte dei cittadini, allarmati dalla presenza del forte odore di composto chimico. Si apprende che all'epoca erano in corso accertamenti sulla natura della sostanza e l'origine dell'inquinamento, aspetto non di poca importanza.
Evidenziato poi che l'episodio è di poco seguente ad una moria di pesci avvenuta proprio poco più di un mese prima nel canale Brancaglia, a Vighizzolo d'Este, rispetto a cui l'Istituto Zooprofilattico di Legnaro parrebbe aver escluso la sussistenza di patologie infettive o infestanti atte a determinarla e quindi nell'immaginario, nella riflessione anche comune dei cittadini, c'era la preoccupazione della connessione fra la contaminazione e la moria di pesci. Non solo, perché anche a Sant'Urbano, nello stesso periodo, è stata segnalata la presenza di schiuma di colore bianco nel fiume Santa Caterina e nel canale Masina, senza contare le innumerevoli segnalazioni che dal 7 maggio ad oggi sono comunque pervenute, sia alle autorità competenti che alla sottoscritta.
Considerato che quanto sopra riportato è sicuramente preoccupante e che soprattutto la rapida frequenza di questi eventi e il delimitato aspetto geografico caratterizzano un territorio con probabilmente una problematica da attenzionare da parte di questa Regione, all'epoca interrogavo l'Assessore regionale all'Ambiente per capire se fosse a conoscenza di origini e cause dei fatti sopra descritti. Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Risponde sempre l'assessore Bottacin.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Anche in questa risposta, come nella precedente, non c'è niente di politico, lo sottolineo, è solo ed esclusivamente una questione di carattere tecnico, dove l'Assessore non entra nel merito delle questioni per ovvi motivi, perché non compete alla politica questo aspetto.
Al fine di argomentare in modo puntuale ed esaustivo in ordine al contenuto dell'interrogazione indicata in oggetto, i competenti uffici regionali hanno richiesto specifiche informazioni alla Direzione Generale ARPAV, la quale ha riscontrato nei termini che seguono. Quindi è ARPAV ovviamente, perché proprio non c'è niente di politico.
Non risultano pervenute richieste dal Comune di Lozzo Atestino per presenza di schiume in corso d'acqua del Comune. È invece pervenuta una segnalazione da parte del Comune di Vighizzolo d'Este il 9/2/2021 relativa al canale Brancaglia che evidenziava la presenza di acque scure e di pesci morti. Lo stesso giorno il personale di questo Dipartimento si è recato sul posto effettuando un campionamento di acque superficiali. Il referto analitico non ha evidenziato particolari anomalie.
Un altro intervento è stato eseguito sul canale Brancaglia in seguito alla segnalazione del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo dell'8/4/2021 per la presenza di schiuma sulla superficie dell'acqua. Il sopralluogo effettuato nel giorno successivo ha constatato una rada presenza di schiume e la colorazione tipica di quel corso d'acqua. Il referto del campionamento non ha rilevato valori anomali.
Sempre relativamente al canale Brancaglia, il 7/7/2021 è pervenuta una richiesta di accertamenti per la colorazione rossa delle acque del canale a Vighizzolo d'Este. L'esame della documentazione fotografica allegata ha permesso di chiarire immediatamente che si trattava della specie algale Euglena sanguinea, la cui crescita è favorita, oltre che dalle alte temperature ambientali, anche del flusso d'acqua pressoché assente, quasi stagnante e con poco battente idraulico. Questo Dipartimento, su analoghe segnalazioni di Sindaci in passato, ha provveduto ad eseguire prelievi relative analisi che hanno avallato quanto sopra indicato quale spiegazione scientifica del fenomeno naturale. È da ricordare che quanto finora accertato si riscontra di frequente in corsi d'acqua di pianura, con poca o nulla portata. Ad ogni buon conto, di seguito si riportano le caratteristiche dei corpi idrici fluviali di interesse per la direttiva 2060 CE che attraversano il Comune di Lozzo Atestino. Segue ovviamente la tabella che non posso leggere.
Per quanto riguarda le segnalazioni pervenute da alcuni cittadini dell'area oggetto dei fenomeni di cui trattasi, ARPAV rappresenta in particolare la situazione a Stanghella relativa alla richiesta di campionamento acque e segnalazione in data 8 luglio 2021 da parte di un cittadino per la presenza di chiazze rosse nello scolo consorziale interessato lungo via corretto a Stanghella nei termini che seguono. In riferimento alla richiesta dalla segnalazione in oggetto, si evidenzia che analoghi fenomeni di colorazione rossastra in corsi d'acqua con cadenza annuale in questo periodo dell'anno si verificano su corsi d'acqua in conseguenza del caldo estivo. Si tratta della specie algale Euglena sanguinea, la cui crescita è favorita, oltre che dalle alte temperature ambientali, anche dal flusso d'acqua pressoché assente e quasi stagnante con poco battente idraulico. Questo Dipartimento in passato, su analoghe segnalazioni di Sindaci, ha provveduto ad eseguire prelievi relativi ad analisi che hanno confermato la spiegazione scientifica sopra precisato di un fenomeno del tutto naturale. E ancora, con riferimento alla richiesta di campagna di rilevamento della qualità delle acque superficiali per colorazione rossastra sul sullo stesso scolo nel Comune di Stanghella, ARPAV ribadisce che fenomeni analoghi si verificano ogni anno in questo periodo su corsi d'acqua senza corrente, poca acqua a temperature elevate, condizioni che favoriscono la crescita della specie algale sopra descritta. Abbiamo fatto diversi accertamenti analitici in passato su richiesta di enti che hanno avvalorato questa spiegazione scientifica di fenomeno naturale.
Si sottolinea che nella stessa data del 9 luglio in altre due località della Bassa Padovana sono stati evidenziati fenomeni analoghi.
In data 17 luglio 2021, a ulteriore conferma di quanto già comunicato, è pervenuta agli enti una nota da parte del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo relativa ad accertamenti eseguiti e che risulta perfettamente in linea con quanto già comunicato.
Si consiglia all'Amministrazione comunale di diffondere le notizie riportate alla cittadinanza in quanto annualmente si rappresentano situazioni analoghe che non presentano criticità ambientali.
Ulteriormente, a seguito di altra segnalazione da parte di un cittadino per la presenza di chiazze grigie e carcasse animali in putrefazione sullo scolo interessato in via Correzzo, nel Comune di Stanghella, ARPAV ribadisce quanto già sopra rappresentato facendo inoltre presente che si consiglia al Comune di intervenire con un'opera di pulizia del fossato a rimozione di carcasse animali presenti.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Per la replica, collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie. Chiedo la possibilità di poterla leggere con l'opportuna calma all'Assessore. Lo ringrazio insomma intanto di aver risposto, dato che la situazione era stata presentata diversi mesi fa. Mi rendo conto che, non avendo ricevuto la risposta in quel periodo, ritengo sicuramente almeno utile che sia stata integrata con ulteriori aggiornamenti che non riguardano il caso specifico di Lozzo Atestino, tengo a precisare Atestino, e che, alla luce di questo, insomma, ritengo sicuramente utile questo tipo di approfondimento.
Tuttavia ci tengo a fare una precisazione: gli atti di sindacato ispettivo si fanno naturalmente per segnalare e verificare aspetti di particolare urgenza che sono sì di natura politica in alcuni casi e in altri casi possono avere una valenza di natura anche tecnica e di chiarimento, utile ai cittadini per farsi un'idea chiara e avere contezza di come l'attività venga svolta e gli esiti di queste attività di controllo, che in altra misura sennò non riescono a ricevere.
Eventualmente, come sempre è stato fatto, la sottolineatura del "niente di politico" in questo caso riterrei sia inadeguata al contesto. Quando vogliamo fare le cose politiche le facciamo, quando invece vogliamo soffermarci avendo l'esigenza di ulteriore approfondimento su aspetti sentiti dalla popolazione come particolarmente urgenti abbiamo diritto di farlo con anche questi strumenti.
Detto questo, ringrazio per questo chiarimento. Ritengo che, siccome la comunicazione da parte di Lozzo Atestino era stata data agli organi competenti anche in materia di controlli, approfondiremo con l'Amministrazione comunale questo aspetto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Le interrogazioni dei colleghi Zanoni e Lorenzoni le rinviamo al prossimo Consiglio perché entrambi mi hanno chiesto appunto di posticiparle.
Passiamo all'IRI 189 della collega Guarda.

Interrogazione a risposta immediata n. 189 del 3 settembre 2021 presentata dai consiglieri Guarda e Zanoni relativa a "COLONIE FELINE: URGENTE APPLICAZIONE DELL'ARTICOLO 16 DELLA LEGGE REGIONALE 28 DICEMBRE 1993, n. 60 ".

Prego, Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Speravo di fare una pausa, ma vado avanti così. Questa è un'interrogazione presentata il 3 di settembre a seguito di un fatto di cronaca molto triste: la notizia della dolosa uccisione per avvelenamento di due cuccioli di gatto appartenenti ad una colonia felina di Montecchio Maggiore in Provincia di Vicenza, aspetto che, sebbene magari possa far sorridere qualche collega, in realtà ci consente di affrontare un tema che stava a cuore anche a voi nello scorso bilancio.
Secondo quanto è dato leggere, il responsabile del delitto, previsto e punito dall'articolo 144 bis del Codice penale, avrebbe confessato l'avvelenamento, tanto che l'ente locale, l'ENPA ha nel contesto manifestato l'intenzione di costituirsi Parte civile.
Rilevato che l'articolo 16 della legge regionale del '93 n. 60 prevede interventi a protezione dei gatti, anche attraverso interventi di sterilizzazione di cui al comma 5, aspetto sicuramente molto conosciuto dagli amministratori locali; considerato che l'avvenuta uccisione dei delegati appartenenti alla colonia felina certamente costituisce fatto esecrabile, che qui si condanna fermamente, eppure indica al contempo come la convivenza tra residenti e colonie feline potrebbe diventare - e in alcuni casi è - una problematica anche a causa della insufficienza di interventi, quelli appunto di sterilizzazione in capo ai servizi veterinari delle ULSS, che in tal caso scontano la mancanza o la non congrua dotazione di personale preposto.
Tutto questo premesso, chiedevo all'Assessore regionale alla Sanità quali interventi siano previsti per il potenziamento dei servizi veterinari delle ULSS, con particolare riferimento agli interventi di cui all'articolo 16, comma 5 della legge 60 del '93. Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Per la risposta, l'assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

L'articolo 16 della legge regionale 28 dicembre '93, n. 60, prevede che la limitazione delle nascite dei gatti che vivono in libertà effettuata dal servizio sanitario delle aziende ULSS tramite l'adozione di specifici programmi che descrivono le modalità di tipo e d'intervento.
La Giunta regionale, con delibera 1275 del 21 settembre 2021 avente per oggetto "Legge n. 281 del 14 agosto 1991 'Contributo regionale a favore delle aziende ULSS per l'attività di tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo per l'anno 2021'", ha assegnato alle aziende ULSS del Veneto un contributo per l'anno 2021 finalizzato ad incrementare gli interventi di sterilizzazione dei cani randagi e dei gatti che vivono in stato di libertà dell'importo complessivo di 50.000 euro a valere sul capitolo di spese 10403 del Fondo regionale per la tutela degli animali d'affezione e la prevenzione del randagismo, trasferimenti correnti, contributo finanziato con fondi regionali.

PRESIDENTE

Per la replica, collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Ringrazio per la risposta. La ritengo sicuramente da una parte interessante. Capiamo poi nel territorio che questi fondi che, per quanto siano 30.000 euro gli altri anni, 50.000 questi anni, siano comunque insufficienti per raggiungere la totalità delle necessità territoriali, specie se appunto, accanto a questi fondi, manca la predisposizione del personale adeguato che destina magari alla settimana una giornata o mezza giornata addirittura in alcuni casi, in alcune ASL, per attività di sterilizzazione.
Dato che la questione è molto seria, molto grave, anche perché questo poi implica non soltanto delle preoccupazioni per chi ci tiene a questi animali, ma ha anche delle conseguenze magari da un punto di vista sanitario e sociale come in questo caso si è visto, ritengo che una riflessione su questo aspetto si debba fare per fare in modo che si trovino altre formule di collaborazione, anche territoriale, per cercare di supplire all'assenza di veterinari pubblici destinati a questo scopo.
Ritengo che la promessa nella discussione nello scorso bilancio della legge di innovazione per quanto riguarda gli animali di affezione - anche se quella legge reputo che non sia totalmente all'altezza delle aspettative perché magari predispone delle cose per cui dopo manca operativamente personale sul territorio – ecco che la discussione di quello è importante anche perché ci consentirebbe di portare finalmente le proposte che in questi anni, anche nella scorsa legislatura, abbiamo mandato avanti rispetto a questo tema e magari ci consentirebbe di aprire il tema non soltanto delle colonie feline, quanto anche di tutte quelle non ancora certificate, che sono una grande quantità e di cui si occupa esclusivamente l'attività di volontariato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Abbiamo terminato con le interrogazioni a risposta immediata.
Non ci sono IRS pronte, quindi partiamo con i punti all'ordine del giorno.
PUNTO
6



BILANCIO CONSOLIDATO 2020 (ARTICOLO 68, DECRETO LEGISLATIVO 118/2011). (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 28) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 113/2021)

Relazione della Prima commissione consiliare.
Relatore: consigliere Sandonà; correlatore: consigliera Camani.

PRESIDENTE

Siamo al punto n. 6), approvazione del bilancio consolidato 2020. PDA n. 28.
Relatore il collega Luciano Sandonà.
Chieda la parola con Concilium. Anzi, deve prima marcare, la presenza con Concilium, collega, perché non la vedo ancora presente.
Invito tutti i colleghi che appunto sono presenti di accedere attraverso Concilium. L'ho detto all'inizio che abbiamo un paio di colleghi in quarantena non per contagio, ma per misura preventiva.
Sandonà, prego. Relatore.

Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Signor Presidente, signori Consiglieri, al Consiglio regionale di oggi spetta l'adozione del bilancio consolidato 2020. Si tratta di un importante adempimento contabile imposto dagli articoli 11 bis 68 del decreto legislativo 118 del 2011. Quest'ultimo, in particolare, prevede che la Regione lo rediga con i propri enti ed organismi strumentali (aziende, società controllate e partecipate) secondo determinate modalità e criteri. Peraltro, anche lo Statuto regionale stabilisce che la Regione adotta un bilancio consolidato che tiene conto dei bilanci degli enti e degli organismi dipendenti e partecipati. Al bilancio consolidato del gruppo Regione del Veneto vanno allegate le relazioni sulla gestione, comprendenti la nota integrativa e la relazione del Collegio dei Revisori dei conti.
Ai sensi dell'articolo 18, il Consiglio regionale deve approvarlo entro 30 settembre, termine poi prorogato al 30 novembre dal decreto legge 52 del 2021.
Come è noto, le regole contabili introdotte nell'ordinamento dal decreto in questione mirano principalmente ad armonizzare i bilanci delle Regioni, come pure degli Enti locali, enti del servizio Sanitario Nazionale, enti ed organismi strumentali, rendendoli tra loro confrontabili. Esso intende inoltre garantire il consolidamento e la trasparenza dei conti pubblici secondo le direttive dell'Unione europea al fine di raggiungere, anche con riferimento al settore pubblico allargato, l'efficienza nella gestione e nell'utilizzo di risorse pubbliche, la trasparenza delle informazioni nel processo di allocazione delle risorse e la confrontabilità dei dati di bilancio.
Ai fini della redazione di tale documento, sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo 118/2011, l'Amministrazione dunque è tenuta alla verifica periodica della composizione del gruppo Amministrazione pubblica.
Con legge regionale n. 21 del 23 luglio 2021, l'Assemblea regionale ha approvato il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2020 e il rendiconto consolidato, comprendente i risultati della gestione del Consiglio per il medesimo esercizio.
Le risultanze economico-patrimoniali del consolidamento di Giunta e Consiglio hanno quindi costituito il bilancio economico della capogruppo Regione del Veneto, che confluisce ora nel bilancio consolidato dell'intero gruppo Regione, insieme ai bilanci degli enti e delle società individuati dalla deliberazione della Giunta regionale n. 95 del 2021, appunto "Bilancio consolidato del 2020". Tale deliberazione ha provveduto ad individuare l'elenco dei soggetti componenti il gruppo 2020, stabilendo contestualmente i soggetti il cui bilancio deve essere consolidato con quello regionale, il cosiddetto "perimetro di consolidamento".
I contenuti del provvedimento in questione sono stati poi oggetto di ulteriore aggiornamento con la deliberazione 102 del Consiglio regionale "Approvazione del bilancio consolidato 2020", che ha provveduto a inserire la Fondazione Veneto Film Commission tra i soggetti controllati.
Rispetto alla composizione 2019, sono entrate nel perimetro di consolidamento regionale, oltre all'appena citata Fondazione, anche l'Ente Parco Naturale Regionale della Lessinia, classificato tra gli enti strumentali consolidati.
Le società consolidate sono quindi 8: Immobiliare Marco Polo S.r.l., Veneto Acque S.p.A., Veneto Innovazione S.p.A., Sistemi Territoriali S.p.A., Infrastrutture Venete S.r.l. (tutte controllate al 100%), Veneto Strade S.p.A. (controllata al 76,42%), Veneto Sviluppo S.p.A. (controllata al 51%), CAV (partecipata al 50%).
Mentre per quanto riguarda gli enti ed agenzie consolidate nel 2020, il loro numero è di 21 in seguito dell'inserimento, come detto, della Fondazione Veneto Film Commission e dell'Ente Parco Naturale Regionale della Lessinia.
Sulla base dei dati di bilancio pervenuti dai 29 soggetti di cui sopra ed in applicazione dei principi contabili, nonché emanati dall'Organismo italiano di contabilità, si è pervenuti alla redazione dello stato patrimoniale e del conto economico del gruppo per l'esercizio 2020, che presenta le seguenti risultanze complessive.
Risultato economico consolidato: 292,8 milioni di euro (rispetto ai 213,6 del 2019).
Totale attività patrimoniale consolidate: 11.428,7 milioni di euro (rispetto agli 11.497 milioni del 2019).
Totale patrimonio netto consolidato: 3.0262019 (rispetto ai 3283,9 del 2019).
Sintetizzando, il provvedimento oggi all'attenzione dell'Assemblea rappresenta la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dei soggetti compresi nel suddetto perimetro, integrando le informazioni desumibili singolarmente ed in modo disgiunto dai bilanci forniti dai singoli componenti del gruppo, al fine di consentire una valutazione complessiva delle attività svolte dall'Ente attraverso le aziende e gli enti che fanno parte del gruppo.
Il consolidamento dei conti è infatti lo strumento che consente di rilevare le partite infragruppo e i rapporti finanziari reciproci, di esaminare la situazione contabile, gestionale ed organizzativa, nonché di rispondere all'esigenza di individuare forme di governance adeguate. Al tempo stesso, costituisce uno degli strumenti attraverso cui la Regione Veneto intende perfezionare la sua attività di controllo sugli organismi partecipati, anche alla luce dell'evoluzione normativa in materia di rapporto società ed enti partecipati dagli Enti locali, ridefinita e organicamente disciplinata dal decreto legislativo 175/2016.
Riassumendo brevemente i passaggi intercorso, ricordo che la Giunta regionale ha approvato il provvedimento 102 CR in data 28 settembre 2021 e l'ha trasmesso al Consiglio regionale il giorno successivo.
Il 6 ottobre è stato assegnato in sede referente alla Prima Commissione per il parere sugli aspetti di competenza alle Commissioni Seconda, Terza, Quinta e Sesta.
In data 8 ottobre il Collegio dei Revisori ha espresso parere favorevole in ordine all'approvazione.
Il 20 ottobre il provvedimento è stato illustrato in Prima Commissione ai Consiglieri regionali da parte dell'Assessore al Bilancio.
Infine, nella seduta del 2 novembre, acquisiti i pareri della Seconda, Terza, Quinta e Sesta Commissione per gli aspetti di rispettiva competenza, la Prima Commissione ha concluso i propri lavori sull'argomento, licenziando a maggioranza il provvedimento e proponendo al Consiglio regionale la sua approvazione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola e la correlatrice Vanessa Camani. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con l'approvazione del bilancio consolidato chiudiamo sostanzialmente la fase che riguarda l'approvazione dei documenti riferiti all'esercizio precedente e possiamo dedicarci alla sessione del bilancio per l'anno successivo. In questo senso il bilancio consolidato rappresenta appunto la chiusura del bilancio che raccoglie e consolida appunto le risultanze del rendiconto di Regione, Giunta e Consiglio e di tutti gli altri soggetti che concorrono alle politiche regionali, siano essi società partecipate o controllate, enti strumentali o organismi di altra natura.
Questo, come ha correttamente ricordato il correlatore, avviene in applicazione dei principi contabili, che chiedono al Consiglio regionale di valutare non solo le politiche direttamente applicate dalla Regione, ma anche quelle implementate da soggetti giuridicamente distinti dalla Regione e che comunque, a diverso titolo, dipendono dalla politica regionale, sulla base degli indirizzi programmatici che il Consiglio approva durante la discussione del DEFR.
Stiamo, dunque, parlando di un documento consuntivo, riferito all'esercizio concluso, che rappresenta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo Regione Veneto, come elaborato dal soggetto posto al vertice del gruppo e cioè la Giunta regionale.
Va anche detto, perché rimanga agli atti, che questo atto arriva in Aula - e quindi in approvazione - entro il termine previsto, che è quello del 30 novembre, che posticipa di due mesi quello previsto per legge a causa delle difficoltà legate alla pandemia.
Complessivamente, i soggetti consolidati facenti parte del perimetro, inclusa la Regione in qualità di holding, sono 30, di cui 8 società e 21 tra enti e agenzie.
Il consolidamento dei conti, così come presentato, con la rilevazione delle partite infragruppo e dei rapporti finanziari reciproci, consente, dunque, l'individuazione della situazione contabile generale della Regione del Veneto attraverso uno stato patrimoniale ed un conto economico.
Il bilancio consolidato si chiude con un utile di quasi 293.000.000 euro, di cui 213 riferiti alla gestione di Giunta e Consiglio. Al netto delle rettifiche, dunque, gli altri soggetti del gruppo hanno inciso, nella definizione del risultato economico, per circa soli 80.000.000 euro ed è la Regione, dunque, che apporta l'80% delle risorse e dei ricavi al gruppo Regione del Veneto.
Rispetto all'anno precedente, il gruppo è stato ampliato di ulteriori 8 soggetti: 4 sono enti strumentali (di cui due aggiunti anche al perimetro di consolidamento) e 4 società a partecipazione indiretta. In particolar modo, fanno parte del gruppo Amministrazione pubblica, un organismo strumentale (questo Consiglio regionale, appunto), 20 enti strumentali controllati (tra cui, a titolo di esempio, citiamo gli ATER, gli ESU, Veneto Agricoltura, AVEPA, Veneto Lavoro), 13 enti strumentali partecipati, 22 società partecipate direttamente o indirettamente.
Rispetto all'anno precedente ci sono 8 nuovi soggetti, due dei quali (Fondazione Veneto Film Commission e Parco Naturale regionale della Lessinia) entrano anche nel perimetro di consolidamento.
Rispetto dunque all'elenco dei soggetti che compongono il gruppo, 20 sono considerati rilevanti e, dunque, non rientrano nel perimetro del bilancio consolidato, che si assesta oggi a 30 soggetti: 21 Enti strumentali e ben 8 società partecipate o controllate.
Si capisce, a me pare, subito quanto questo documento, certamente molto tecnico, corrisponda all'esigenza di avere una rappresentazione corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell'Ente nel complesso delle sue articolazioni organizzative, esercitate, appunto, anche attraverso la partecipazione e il controllo di società ed Enti.
Ora, colleghi, i numeri, ovviamente, di bilancio sono importanti. Lo dico da appassionata della materia, lo dico per ragioni professionali, ma anche per convinzione politica. Chi ha l'onere o l'onore di amministrare la cosa pubblica deve prestare attenzione ai numeri, ma io credo che i numeri sono importanti se servono a dirci qualcosa, se contribuiscono a costruire e a rafforzare una convinzione, se sono utili a fornirci elementi per comprendere una strategia. È certamente vero che l'impostazione, che definirei rigorista, delle Istituzioni comunitarie pre-pandemia, sommata allo stato precario dei conti pubblici, nazionali e territoriali, ci ha, nel tempo, costretti a guardare i numeri del bilancio anche come valore assoluto, quindi ci siamo un po' abituati a giudicare il numero assoluto del debito pubblico, dell'indebitamento, del rapporto deficit/PIL. Sono questi i numeri che sono stati a lungo al centro della nostra attenzione.
A me pare che però oggi le condizioni sono cambiate. L'Europa stessa ci ha indicato una nuova via. L'austerity, l'attenzione ai numeri assoluti dei bilanci non è più sufficiente per consentirci di comprendere il senso delle politiche pubbliche. A maggior ragione oggi che con il PNRR abbiamo anche un vincolo meno stringente in termini di risorse disponibili, teoricamente. Io penso che in questo quadro quindi di una politica che è costretta a misurarsi con un nuovo modello di accountability, si direbbe, il tema di come anche il bilancio consolidato possa essere uno strumento utile a comprendere come sta agendo la Regione del Veneto, attraverso i soggetti partecipati, sia un passaggio fondamentale.
Il bilancio consolidato della nostra Regione, tecnicamente, è costruito, sicuramente, bene. L'elenco dei soggetti che compongono il gruppo e il perimetro di consolidamento è certamente definito su parametri seri e oggettivi. Ma se vogliamo rendere di senso questa discussione, io credo che noi dovremmo chiederci che cosa si può dire o che cosa si dice rispetto alla situazione gestionale e organizzativa della Regione del Veneto. Che cosa capiamo rispetto a ciò che è avvenuto nell'anno 2020 in riferimento alle scelte strategiche di politiche pubbliche. Cosa intendiamo o cosa comprendiamo rispetto alle scelte di governance che la Regione ha messo in campo nell'anno difficilissimo della pandemia.
Guardate, a mio giudizio, in questo senso, le informazioni che desumiamo da questo documento amministrativo sono seriamente limitate ai fatti oggettivi, al minimo indispensabile: anche a leggere la relazione allegata al bilancio consolidato, l'unico elemento strutturale di governance degno di nota riferito al 2020 sembrerebbe collegato all'operazione di cessione di Sistemi Territoriali con Infrastrutture Venete. Perché non c'è scritto null'altro in riferimento a scelte strategiche operative che la Regione ha messo in campo nell'anno precedente.
Il resto delle società partecipate, controllate e degli enti ha svolto, sembrerebbe, un'attività ordinaria. Faccio notare che nel 90% dei casi gli indici di realizzazione presentati nel documento sono pari al 100%, al 99%, al 98%. In rari casi mi pare di aver trovato un 97,5%. Altro non è dato sapere.
Al netto che è evidente che il soggetto controllore che deve giudicare la percentuale di realizzazione degli obiettivi dà il 100% di capacità realizzativa a sé stesso, cioè agli enti che egli stesso governa, capite che c'è un problema generale di valutazione dell'implementazione delle politiche pubbliche.
Ma è impensabile immaginare che la galassia articolata delle partecipate e degli enti strumentali alla Regione del Veneto nell'anno più complicato della storia moderna abbia svolto soltanto l'ordinaria amministrazione, cioè che non ci sia nulla degno di nota, di straordinario da rilevare se non i ritardi oggettivi determinati dalla pandemia.
Io penso, ma è una riflessione che rimetto all'Aula, che se noi utilizziamo il passaggio del bilancio consolidato soltanto come un passaggio formale e tecnico in cui prendiamo atto della capacità organizzativa, tecnica, amministrativa di mettere insieme i bilanci di tante società, prendiamo atto e allora non è un voto, è una presa d'atto del Consiglio, perché è evidente che non può essere nostro compito entrare nel merito delle valutazioni dei bilanci dei singoli enti, peraltro di competenza dei relativi Consigli di Amministrazione. Acquisiamo come dati di fatto, Assessore, i dati economici, finanziari e patrimoniali del gruppo.
Io invece avrei voluto capire non tanto e non solo se i soggetti rientranti nel perimetro di consolidamento sono in utile o meno, pure elemento rilevante ovviamente, ma avrei anche voluto intendere e comprendere se l'impianto della governance che la Regione del Veneto si è data in questi anni sia utile ai cittadini, abbia contribuito a risolvere i problemi. Avrei voluto capire se, attraverso questo ampio e articolato sistema di società partecipate e controllate, abbiamo un parametro che ci dica se abbiamo fatto il meglio per i cittadini del Veneto. Questa è una valutazione politica che è assente nella relazione che è allegata agli atti e anche, devo dire, nella relazione del presidente Sandonà.
Questa riflessione la faccio anche perché, preannunciando un po' un argomento che avverrà nelle prossime sedute, se io vado a vedere l'impegno che questa Giunta si è posta anche nel DEFR '22-'24, quindi quello che andremo a discutere tra qualche settimana, trovo solo un generico impegno a un processo di coordinamento, programmazione e controllo del sistema di governance degli enti strumentali e delle società partecipate. Non riescono neppure lì a trovare un'indicazione rispetto a quali sono le intenzioni per il futuro di questa Regione.
Faccio solo alcuni esempi tanto per farvi capire la portata delle questioni che stanno dentro a questo bilancio consolidato. Il tema di ARPAV. ARPAV finalmente quest'anno, dopo anni di commissariamento, è giunta all'indicazione di un nuovo Direttore generale e questo è un tema che meriterebbe un approfondimento, un ingaggio politico rispetto al nuovo Direttore generale dopo anni di commissariamento e rispetto ad un ente che sappiamo ha diversi problemi sulla sua strada: c'è la questione del depotenziamento del ruolo del controllo di ARPAV, la carenza storica di personale, la necessità di implementare le attività interne, di monitoraggio e di controllo e magari anche i tempi con cui queste attività vengono realizzate. Nell'anno in cui ARPAV finalmente trova un Direttore generale, dopo anni di commissariamento, io mi sarei aspettata un impegno, un'indicazione, una strategia rispetto alla nuova fase di ARPAV.
Altro esempio: AVEPA. Signori, continuiamo a tralasciare un tema fondamentale nella governance della Regione del Veneto: nel 2020 AVEPA è stato oggetto di un pesante tentativo di ristrutturazione e riforma, almeno sulla carta. In questo bilancio consolidato non è fatta menzione di questo fatto e sappiamo, per sentito dire, che le intenzioni della Giunta dovrebbero essere quelle di costituire un unico ente economico, braccio operativo dell'Esecutivo, che avrebbe dovuto vedere in AVEPA il punto di caduta di quella proposta di organizzazione delle politiche economiche e finanziarie della nostra Regione. Quella riforma è rimasta sospesa lì, proroga su proroga, e nel bilancio consolidato di questa operazione non c'è menzione.
Ovviamente mi collego al tema di Veneto Sviluppo, assessore Calzavara: abbiamo prorogato, nel corso del 2021, ulteriormente una scadenza, che però arriverà prima o poi, perché le proroghe dilatano nel tempo, ma non risolvono i nodi politici che dovete risolvere voi. E dovete dirci che intenzioni avete, quali sono i rapporti e la governance che avete intenzione di proporre in una fase storica così delicata, in cui il Veneto, i veneti, le imprese del Veneto hanno bisogno di sapere come sarà organizzata la politica economica e finanziaria di questa Regione.
Avete, infatti, deciso durante la pandemia di bloccare il processo di riorganizzazione imposto dalla normativa europea, che vieterebbe alla Regione del Veneto di far svolgere le politiche di economia e finanza da una società partecipata dai privati, perché l'Europa ci ha già detto che quella roba non si può fare. Per alcuni anni avete svuotato Veneto Sviluppo di risorse e immaginato di poter far svolgere quella funzione ad AVEPA, però poi avete approfittato della pandemia per ritornare a fornire Veneto Sviluppo di risorse, essendo il soggetto indicato per la gestione diretta di tutti i fondi legati all'emergenza pandemica.
Oggi noi siamo sospesi lì, Assessore, cioè noi siamo sospesi tra Veneto Sviluppo, che ha tutte le risorse per erogare i contributi alle imprese del Veneto che ne hanno bisogno, e le Istituzioni comunitarie, che ci dicono che non può fare questo mestiere Veneto Sviluppo.
Se non è il bilancio consolidato il momento in cui noi dovremmo guardare e valutare la governance di elementi strategici di politiche regionali, quand'è il momento?
Io, invece, credo - e vado a concludere, Presidente – che, appunto, ragionando insieme di una strategia di governance, capendo quali sono gli strumenti migliori non per moltiplicare i Consigli di Amministrazione, non per ipotizzare forme di governance che prevedano nomine esclusive nelle mani della Giunta, ma io penso che dovrebbe essere l'occasione per capire cosa serve al Veneto e capire quali sono gli strumenti migliori per metterlo in campo.
Dico tre temi che, secondo me, dovrebbero essere al centro del nostro interesse. Il primo: c'è è un grande tema della semplificazione. Cioè ciò che serve alle imprese e ai cittadini è avere un soggetto di riferimento, non Veneto Agricoltura, AVEPA, Veneto Sviluppo, Veneto Innovazione. La semplificazione è un tema che so, condividiamo come prioritario, però bisogna iniziare a praticare la semplificazione e di fronte a un tessuto imprenditoriale che ci chiede chiarezza, noi ancora non sappiamo - mi riferisco e penso in particolar modo al settore primario, fortemente preoccupato dal cambiamento di missione di AVEPA - cosa sarà per il futuro, in un anno strategico, quello del 2021, che prevede la ricalibratura dei fondi strutturali del settennato. Quindi, in un anno strategico, noi ancora, su questo punto non solo non abbiamo fatto chiarezza, al momento non dimostriamo di avere un'idea di prospettiva.
Seconda questione che sottopongo all'Aula per avviarmi alla conclusione: il tema delle garanzie. Anche qua, io capisco la necessità di costruire meccanismi e organismi semplici, rapidi, veloci. Però guardate che non è pensabile che la Regione del Veneto costruisca il sistema di enti e società partecipate esclusivamente attraverso un rapporto tra Giunta e nominati nei CdA, perché c'è un tema di controllo e di garanzie che nella pubblica amministrazione diventa strategico, è garanzia di efficacia e non si può escludere la rappresentanza di tutte le forze politiche da questi processi di riorganizzazione della governance.
Infine - e chiudo - c'è davvero il tema di come vogliamo governare questi 30 soggetti che, a diverso titolo, erogano, per nome e per conto della Regione, politiche pubbliche.
Io penso che diventi strategica, in questi anni, la necessità in parte, di delegare a soggetti esterni alcune funzioni, ma più noi spingiamo nell'esternalizzazione di alcune policy, di alcune politiche pubbliche, altrettanto dobbiamo costruire un sistema di governance che garantisca alla politica il controllo e l'indirizzo di queste politiche.
Ecco perché - Presidente, davvero mi avvio alla conclusione - io penso che il tema del bilancio consolidato non possa essere liquidato da quest'Aula soltanto come una presa d'atto dei bilanci dei 30 soggetti che contribuiscono a erogare politiche pubbliche regionali, ma dovrebbe essere invece l'occasione per condividere alcune strategie, offrire degli spunti all'organo esecutivo, svolgere insomma pienamente il nostro lavoro, che non è quello di prendere atto di ciò che avviene fuori da noi, ma di provare a organizzarlo, orientarlo e indirizzarlo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Siamo in discussione generale del consolidato.
Colgo l'occasione per fare gli auguri all'assessore Corazzari, che oggi compie gli anni. Vedete che è invecchiato di un anno in più.
Bene. Dicevo, siamo in discussione generale.
Non vedo richieste di intervento... Ostanel, prego.
Collega Formaggio, grazie, con le sue considerazioni, fuori dall'Aula.
Prego, Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Mi sono prenotata perché penso sia importante iniziare un po' a discutere di quanto queste due relazioni hanno portato all'Aula.
Anch'io, riprendendo quanto ha appena detto la consigliera Camani, vorrei lavorare e raccontare di un ragionamento che ho fatto nell'analisi di questo bilancio consolidato perché il consolidato è sicuramente un atto importante ed espone una situazione patrimoniale, finanziaria, il risultato economico di una pluralità di enti. Anch'io, analizzando e leggendolo, però, ho ritenuto e ritengo che guardare solo questo non porti valore aggiunto all'Aula, alla discussione, in realtà di enti che sono gli enti che prioritariamente svolgono e servono servizi ai cittadini per conto della Regione del Veneto.
Il tema anche qui - e lo ripeto e mi ripeto - è quello della governance. Cioè la domanda che io pongo agli Assessori presenti, all'Aula, sperando anche di dare un contributo alla discussione generale è: quali indicatori abbiamo non solo economici ma qualitativi per capire se stiamo fornendo, attraverso questi enti che rientrano nel bilancio consolidato, servizi buoni o meno ai cittadini della nostra Regione? A me sembra, guardando questo documento, molto pochi e mi piacerebbe nella discussione provare a capire se, al di là di quei numeri, c'è un ragionamento su come noi valutiamo l'efficacia degli enti che scegliamo di essere partecipati dalla Regione del Veneto.
Faccio un esempio semplice: quello della cultura. Forse è quello che in questo anno ho potuto vedere di più. Ma quali sono gli strumenti che ci permettono di vedere il funzionamento effettivo e valutare i servizi che le partecipate della Regione del Veneto, che operano nell'ambito culturale, stanno proponendo ai cittadini, mentre gestiscono, fruiscono e realizzano servizi culturali nelle nostre città, nei nostri quartieri, nelle nostre aree, soprattutto quelle interne?
In questo bilancio consolidato è entrata questa volta la Film Commission e, guardando gli appunti dell'illustrazione della Commissione che ha discusso il bilancio consolidato, proprio l'assessore Calzavara diceva che è importante l'inserimento della Film Commission all'interno di un bilancio consolidato, perché è un ente che dà una leva importante per favorire anche lo sviluppo economico attraverso la produzione di film nei nostri territori. Ne abbiamo discusso molto in Commissione Sesta e quindi bene che sia inserito qui dentro.
Poi, però, andiamo a vedere il bilancio di previsione e vediamo che, rispetto ai soliti 200.000 euro che davamo l'anno precedente, noi abbiamo quest'anno 170.000 euro. Se noi guardiamo a questo documento e ai numeri che questo bilancio consolidato porta, potremmo dire che la Veneto Film Commission sta funzionando e sta andando bene, okay, ma se noi avessimo una prospettiva di come miglioriamo la governance e il lavoro degli enti dove la Regione è partecipata, allora la domanda ce la facciamo incrociando il dato del bilancio consolidato con quello del bilancio di previsione. Non stiamo facendo abbastanza bene se diamo a un ente che riteniamo strategico – io lo ritengo strategico – meno di quanto gli davamo l'anno prima e diciamo che è strategico perché l'abbiamo inserito nel bilancio consolidato: non è sufficiente.
Poi ci sono gli altri enti che vengono inseriti, come il Parco della Lessinia. Qui permettetemi una battuta: speriamo che sia consolidato anche il fatto che non si intenda più diminuire la perimetrazione di quel parco, visto che in qualche modo noi gestiamo un'area, un parco dove diversi cittadini hanno esplicitato e fatto vedere che quel luogo deve essere tutelato. Noi abbiamo un ente che per noi gestisce quel territorio, speriamo che sia consolidato allora anche il perimetro di quel parco.
Un'altra delle società è la Fondazione Milano-Cortina 2026. Qui si c'è un dato economico che mi rende perplessa, non tanto perché leggo il dato economico in sé, ma perché mi manca una spiegazione politica di quel dato. A pagina 99 del bilancio consolidato si dice che abbiamo istituito un fondo per il concorso della Regione Veneto per la copertura eventuale di deficit del Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali Milano-Cortina 2026: 14 milioni di euro. Non si tratta qui di dire se siamo a favore o contro le Olimpiadi invernali, ma siamo qui a dire: come ci spieghiamo il fatto che in un bilancio consolidato abbiamo la previsione di un deficit di 14 milioni di euro da un evento che viene ritenuto fondamentale per lo sviluppo economico di quei territori?
Di nuovo ATER. Anche qui c'è un tema di gestione e non solo di numeri. Abbiamo fatto in Commissione Seconda l'audizione di tutti i Presidenti ATER, ai quali è stato chiesto - e mi pareva fosse anche condiviso - il numero, ad esempio, di alloggi sfitti che le ATER hanno nei vari territori e nelle varie Province, chiedendo anche quanto fabbisogno economico ci dovrebbe essere per rimetterli a posto e ridarli alle graduatorie.
Permettetemi di dire che siamo davanti a un'emergenza abitativa. Domenica sono stata ad un incontro nella città di Venezia, che dovrebbe essere la città che traina e che porta l'Italia a vedere che qui si potrebbe fare anche una politica abitativa diversa. Abbiamo un Comune che non ha ancora emesso il bando per l'assegnazione delle case pubbliche. Abbiamo un Comune che mette un elemento nelle graduatorie che è l'annualità di residenza, per cui anche un cittadino che inizia o che vive a Venezia, magari perché viene da Treviso, non può essere inserito in quelle graduatorie. Abbiamo 260 alloggi sfitti e in disuso all'interno di una città, che potrebbero essere rimessi in graduatoria quando abbiamo idonei, a quelle graduatorie, per un numero di 2.000 persone solo nella Provincia di Venezia.
Questo lo dico perché non voglio guardare se ATER Venezia ha fatto bene o ha fatto male solo dal punto di vista numerico e dei bilanci. Io vorrei capire se il bilancio consolidato ci aiuta a definire delle direzioni di governance che permettano, ad esempio, di utilizzare i 100 milioni che arrivano dal fondo PNRR - e questo lo sappiamo - in maniera diversa perché la Regione del Veneto, essendo l'Ente che guida le sue partecipate, perché, spero, non le vediamo come dell'outsourcing, fanno quello che vogliono, ma la Regione del Veneto è colei che dirige la direzione politica e strategica di questi Enti. Forse, capire se in un bilancio consolidato c'è la prospettiva politica di vedere come questi Enti devono lavorare, non solo come devono produrre economicamente e gestire entrate e uscite io credo sarebbe strategico e non l'ho trovato nel materiale che ci è stato consegnato.
Ricordo anche che la Corte dei Conti - e mi avvio a chiudere - nel giudizio di parifica chiede per questi enti maggiore trasparenza. Il tema della trasparenza, anche qui, credo sia importante a maggior ragione perché non lo dice la consigliera Ostanel, ma lo sta dicendo la Corte dei Conti all'interno di un giudizio di parifica, che è stato presentato il 25 giugno 2021. Ad esempio, non abbiamo ancora nel sito nostro l'indicazione della Veneto Film Commission o l'Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco o la Fondazione Milano-Cortina 2026. Anch'io, per trovare informazioni sulla Fondazione Milano-Cortina ho dovuto lavorare molto, per trovare non tutte le informazioni di cui credo un cittadino abbia bisogno per pensare che quello sia trasparente. Forse un cittadino che non fa attività dentro il Consiglio regionale è addirittura meno esperto di me ad andare a vedere siti web, documenti, accesso, come non ha la possibilità di fare l'accesso agli atti che io ho la possibilità di fare.
O ancora il fatto che la Corte segnali una differenza sensibile tra impegni e accertamenti e quindi tra pagamenti e riscossioni delle stesse partecipate. E la Regione del Veneto, la Giunta non ha dato una giustificazione ancora a tutto questo e siamo in ritardo perché non è il primo anno, se non erro – forse ho perso alcune annualità precedenti di questa discussione – che questo viene richiesto.
Il tema della trasparenza sulle partecipate, e qui mi avvio a chiudere... Anzi, no. Ho dimenticato un tema importante, ma è già stato segnalato dalla consigliera Camani: Veneto Sviluppo. Ha già detto molto e io sono d'accordo su quanto lei ha detto, ma anche lì la domanda... Ricordo la mozione che è stata liquidata un po' velocemente perché eravamo alle 6 di sera e probabilmente anche molto stanchi, ma probabilmente anche perché è stata proposta da una collega di minoranza. Ma chiedere se Veneto Sviluppo possa in futuro iniziare ad agire sui fallimenti delle grandi o piccole aziende che producono lavoro e danno lavoro soprattutto in particolare in alcuni territori, e mi riferisco alla mozione che avevamo discusso su ACC, dove si pensava e si proponeva che Veneto Sviluppo, come altre Regioni fanno, come la Regione Piemonte, possa in futuro – ovvio non adesso, non si fa in due mesi – avere la possibilità di intervenire in quelle crisi aziendali, su questo abbiamo un pensiero strategico che si collega ai dati economici di un bilancio consolidato? No, non l'ho visto e non solo sulle aziende che producono lavoro nei settori più tradizionali ma anche, ad esempio, in tutto quell'ambito del Working buyout, quindi dell'acquisto delle aziende, che non può essere possibile per ACC, ma può essere possibile magari per aziende più piccole, su cui tra l'altro abbiamo votato anche favorevolmente, invece, ad alcuni inserimenti nel Documento di economia e finanza dell'anno scorso.
Veneto Sviluppo vuole, può e noi, come Regione del Veneto, chiediamo che abbia un ruolo strategico nelle crisi aziendali che, tra l'altro, aumenteranno nei prossimi anni e saranno destinate ad aumentare, purtroppo, dopo la crisi economica che seguirà la pandemia?
Qui chiudo dicendo, come ha già fatto la consigliera Camani, che non c'è nulla di nuovo: in realtà abbiamo invece visto che quest'anno è stato nuovo per tanti, forse soprattutto per quelli che sono fuori di qui, cioè che faticano a lavorare, a stare in piedi, a mandare avanti le loro aziende e noi, in qualche modo, non stiamo forse rispondendo al ruolo strategico che alcune partecipate potrebbero avere nelle vite quotidiane di quelle persone. Perché se Veneto Sviluppo lavorasse diversamente a avesse potuto intervenire nella crisi aziendale di ACC oggi non ci troveremmo ancora nella situazione per cui in quel territorio un sacco di lavoratori e lavoratrici - tante lavoratrici che ho incontrato - rischierebbero di perdere il lavoro per sempre.
È questo quello che manca. I dati economici si vedono, ma manca una discussione allegata, io credo, ai numeri e che dovrebbe esistere rispetto al ruolo strategico che noi vogliamo dare a tutti questi enti. E, come dicevo all'inizio, quali indicatori abbiamo per monitorare l'efficacia dei servizi che questi enti producono per i cittadini che vivono nei territori?
Davvero un ripensamento, un pensiero su questo io credo sia essenziale e importante. Ho fatto alcuni esempi di partecipate, alcune inserite nel bilancio consolidato, alcune che ancora non sono inserite nel bilancio consolidato, ma sono comunque enti partecipati e su questo, appunto, spero che la discussione dia qualche chiarimento in più, ma effettivamente vedere un documento assente rispetto a queste direzioni politiche non è stato sicuramente bello da vedere.

PRESIDENTE

Grazie, collega, per l'intervento.
Ci sono altri interventi in discussione generale? L'Assessore mi sembra voglia prendere la parola.
Prego, assessore Calzavara, ha la parola.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie. Buongiorno a tutti.
Alcune considerazioni rispetto alla correlazione fatta dalla collega Camani e all'intervento della consigliera Ostanel.
Intanto mi fa piacere che si prenda nota della correttezza del documento perché noi oggi ci confrontiamo su quello. Quello che il 118 ci impone è presentare un documento che faccia una ricognizione di tutte quelle che sono le società o enti partecipati della Regione e che ci permetta, sempre di più, di delineare quelle che sono le capacità di una Regione attraverso le proprie società e i propri enti di dare risposte ai cittadini. Risposte che, naturalmente, si cerca di dare attraverso strumenti che riescano sempre in maniera più puntuale e veloce ad intervenire su bisogni puntuali, a differenza qualche volta di una Regione che inevitabilmente, nelle sue dimensioni, rischia di arrivare non in maniera così veloce rispetto ai tempi che in qualche modo l'imprenditoria o il cittadino normale ci chiede.
È un documento, quindi, che dal punto di vista tecnico, ha la sua correttezza. Tra l'altro deriva anche dalla parifica della Corte dei Conti, dove poi mette in evidenza anche alcune situazioni che stiamo cercando, anno dopo anno, di andare a sistemare. È vero che ci sono alcune cose legate all'ATER, ma sarebbe altrettanto onesto dire che, ad esempio, l'osservazione che è stata fatta degli ESU vede una risposta nel prossimo bilancio della Regione con maggior finanziamento agli ESU, proprio per andare a risolvere alcune osservazioni che sono state fatte in fase di parifica.
Si cerca di fare con quello che oggi abbiamo a disposizione e vedrete che, prima dell'arrivo del bilancio definitivamente in Aula, anche alcune idee rispetto a Film Commission, piuttosto che al settore della cultura le avremo.
È un documento che porta l'Assessore al bilancio e l'Assessore alle partecipate, ma che, come voi comprenderete, riguarda tutti gli Assessorati, perché ogni Assessore all'interno di questi 29 Enti ha una competenza: c'è l'Assessore alla Sanità per alcune cose, all'ATER per altre, alla Cultura, ai Trasporti, piuttosto che alle Infrastrutture. Quindi, da questo punto di vista, inevitabilmente, questo documento cerca di far sintesi, di fare una fotografia di quello che è stato. Il 118 non ha l'obiettivo di delineare le future scelte di una Regione all'interno di questo documento. Deve, giustamente come viene definito, trovare un perimetro e all'interno del perimetro fare una sommatoria di quelle che sono le cose positive e negative che ci sono all'interno di quel perimetro, cercando di mettere, magari, in evidenza, se ce ne sono, cose negative per andarle a migliorare. Al netto di quello che è successo nel 2019 e 2020, legato anche ai fenomeni pandemici, credo che un po' di soddisfazione da parte di tutti è notare che all'interno di questo perimetro non ci sono baracconi, non ci sono società che vengono fatte per amici degli amici o per nominare un amico dell'amico. Sono società che nel corso degli anni hanno avuto la possibilità di crescere, di migliorare dal punto di vista delle risposte ai cittadini e di affinare sempre di più la capacità di raggiungere quegli obiettivi che la politica, anno per anno, gli dà. Dà in alcuni casi attraverso delle indicazioni, in altri casi attraverso la disponibilità economica che hanno a disposizione perché è chiaro che se, dico uno per tutti, Veneto Agricoltura al posto di 21 milioni ne avesse 30 probabilmente farebbe cose molto più belle e saremmo qui oggi a parlare della capacità di risposta di Veneto Agricoltura in alcuni settori, ma con 21 milioni riesci a dare risposte per 21 milioni.
Dico questo in un momento in cui, fortunatamente anche la collega Camani riconosce il teoricamente del Piano Nazionale della Ripresa e Resilienza, perché anche quotidianamente, purtroppo, ci confrontiamo con una serie di illusioni che sono state trasmesse ai cittadini piuttosto che gli amministratori locali o anche amministratori regionali, pensando che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza fosse una cascata di soldi nel nostro territorio e invece vediamo quotidianamente la difficoltà da parte delle Regioni di essere interpreti di un bisogno e di una capacità di realizzare progetti su area vasta, su area regionale, da trasmettere al Governo centrale. Il Governo, almeno in alcuni settori, sta pensando di bypassare completamente le Regioni per arrivare a un rapporto diretto tra Stato centrale e Comuni. Questo ci deve in qualche modo permettere di avere chiarezza anche su quello che succederà da qui al 2026. Ecco, non pensiamo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sia la panacea di tutti i mali o dia improvvisamente delle risorse a disposizione.
Non ho sinceramente capito quel passaggio dove si dice che Veneto Sviluppo non ha fatto niente per la pandemia e dopo si dice che Veneto Sviluppo non deve usare i soldi per ristorare. Sembrava che Veneto Sviluppo non abbia dato delle risposte. Io credo che Veneto Sviluppo, pur con le sue complessità, sta facendo anche un percorso, da questo punto di vista, per diventare una società sempre più capace di essere tempestiva negli interventi all'interno delle società in difficoltà. Io non credo che Veneto Sviluppo debba essere la Cassa del Mezzogiorno. Veneto Sviluppo deve avere capacità di analisi e di intervento, come ha dimostrato nell'intervento con Maschio Gaspardo, di entrare con una quota significativa, portare management, portare a capacità di analisi e far ripartire questa società e poi uscire, perché questo è il ruolo di Veneto Sviluppo, che nel corso degli ultimi anni credo abbia dimostrato di avere sempre di più proprio questa capacità di entrare nel merito di società che realmente devono essere salvate. Adesso io non conosco la realtà di ACC però questo, secondo me, è il ruolo di Veneto Sviluppo per il prossimo futuro.
Per chi era qua nel 2016, da quando è iniziato il perimetro, che aveva cinque società, oggi averne 29 credo che sia una ricchezza per il Consigliere regionale che ha questo strumento a disposizione, perché è uno strumento che arricchisce la propria conoscenza di quella che è la macchina della Regione, che non è fatta solo ed esclusivamente dal bilancio regionale ma che oggi è fatta anche con numeri importanti di società che, anno dopo anno, hanno anche la capacità, da questo punto di vista, di evolversi. Vedremo cosa succederà con Infrastrutture Venete, che è una società importante.
Vedremo nel corso dei prossimi anni, io credo nel '22, quelle che saranno le scelte che dal punto di vista gestionale farà la Giunta rispetto ad alcuni settori, in particolar modo penso ai Geni civili e ai Forestali. Sono scelte che inevitabilmente vanno verso una sempre maggiore efficienza della macchina amministrativa, che deve essere messa nelle condizioni di avere delle risorse, ma poi deve avere la capacità, molto probabilmente più diretta, di una società che opera nel libero mercato o una società di capitali.
Credo che questo sia il percorso giusto. Molto probabilmente occorre - e lo vedremo nel corso delle prossime settimane - anche un momento di confronto del Consiglio regionale per delineare quelle che possono essere delle strategie rispetto ad alcune società. Ci sono degli strumenti di confronto che vedremo (proprio il Documento di economia e finanza piuttosto che il bilancio stesso), perché all'interno di quel documento secondo me si possono andare, ognuno naturalmente per la propria visione, a delineare o a definire quelli che dovrebbero essere, secondo chi le propone, le aspettative di società come queste. Ripeto, queste società, all'interno di questo documento dimostrano come il management che è stato inserito all'interno delle società piuttosto che negli enti continui a produrre risultati positivi e ci permetta, anno dopo anno, di presentare un bilancio consolidato della Regione sempre più in salute, che dimostra, anche dal punto di vista quantitativo, l'importanza di una Regione come la nostra. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Chiudiamo qui la discussione generale se relatore e correlatore non intendono replicare...
Prego, Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intanto, giusto per precisare, assessore Calzavara, sì, sono molto preoccupata sulla capacità di vedere arrivare i fondi concretamente del PNRR, ma non sono preoccupata perché il Governo non farà il suo lavoro, ma perché non c'è un progetto concreto che ancora abbiamo visto, di questa Regione per accedere a quei fondi. Questo tanto per specificare.
Ora, per tornare invece sull'oggetto della discussione, ribadisco che questo è un progetto amministrativo tecnicamente ben fatto, sia nelle definizioni del processo di consolidamento, sia nella definizione del perimetro del gruppo prima e del perimetro poi. È per questo che ci asterremo, perché è difficile votare contro un documento che tecnicamente è ben fatto.
Però c'è un problema di natura politica, perché questo Consiglio regionale non è un Consiglio di passacarte, non siamo dei ragionieri e non è neanche nei nostri compiti analizzare tecnicamente il bilancio consolidato di una società o di una holding così complessa. Il nostro compito sarebbe quello di esprimere un punto di vista politico sugli atti, anche tecnici, che ci sottoponete.
Assessore, se io guardo i principi contabili che dovrebbero essere l'obiettivo, che dovrebbero indicarci la funzione che ha questo passaggio, nella definizione delle ragioni che dovrebbero portare una Regione a fare il bilancio consolidato, tra le varie ce ne sono tre fondamentali: una è sopperire alle carenze informative e valutative. Qua l'ha spiegato bene la consigliera Ostanel perché, siccome si sa che un Consigliere regionale non è che può andarsi a prendere i bilanci dei singoli enti, è necessario che abbia un quadro chiaro; ma se il quadro non è chiaro, nel senso che diceva, appunto, la capogruppo Ostanel, cioè non ci vengono dati elementi di riflessione, è un po' complicato.
L'altra grande funzione del bilancio consolidato è attribuire, assegnare, costituire per la Regione uno strumento che serva a: 1) programmare, 2) gestire, 3) controllare. Programmare per me vuol dire avere chiarezza, leggendo il bilancio consolidato e le relazioni allegate, di qual è l'impianto di politiche pubbliche che, attraverso questi 30 soggetti, vogliamo mettere in campo. Poi discutiamo se è giusto che sia un soggetto o 30, ma vorrei capire qual è la strategia.
Ecco perché ho chiesto di Veneto Sviluppo e non ho detto che Veneto Sviluppo non ha fatto il suo mestiere in quell'anno complicatissimo, ma ho detto che la Commissione europea ci dice che non può essere Veneto Sviluppo a fare quel lavoro, perché non è un soggetto pubblico, perché è partecipato per la metà da banche e da soggetti finanziari privati e, dunque, per la normativa europea, non può gestire le risorse pubbliche nella maniera diretta in cui l'ha fatto in questi anni. Non lo dice la consigliera Camani, lo dice l'Unione europea e ce l'ha detto quattro anni fa. Infatti avevate cominciato a togliere le risorse, con l'idea di far fare questo mestiere ad AVEPA che è un soggetto interamente controllato dalla Regione. Poi però è arrivata la pandemia e, siccome durante la pandemia si può fare tutto, avete sospeso questo processo di spostamento di funzione e avete rimesso tutte le risorse su Veneto Sviluppo, incluso il Fondo anticrisi per la pandemia. Va benissimo. Avete lavorato bene e Veneto Sviluppo ha fatto bene. Domani la pandemia finisce e noi siamo punto a capo. E se io chiedo domani, dopodomani, quando finisce la pandemia, alla luce del fatto che Veneto Sviluppo quel mestiere non lo può più fare, come vogliamo organizzare quella funzione fondamentale? Risposte non ne ho. Faccio un esempio, ne ho fatto uno, potrei farne davvero moltissimi in riferimento alla funzione strategica delle società. Quindi programmare.
2) gestire. Anche qua vi ho chiesto: quale governance, rispetto a questo articolato sistema di società partecipate e controllate ed enti e agenzie, ci vogliamo dare? C'è un modo per cui il CdA di Veneto Sviluppo ha qualcosa a che fare con il CdA di Veneto Innovazione, che ha qualcosa a che fare con il CdA di AVEPA? In maniera trasparente, non soltanto perché sono Presidenti di CdA nominati dalle stesse persone. In termini di policy, abbiamo un'idea su questo?
Calcolate che gli Enti esterni alla Regione del Veneto, dentro il perimetro consolidato, non è che gestiscano partite marginali. Tutte le politiche finanziarie della Regione sono gestite da società partecipate o controllate: praticamente la stragrande maggioranza dei fondi europei, dall'accesso ai fondi, alla rendicontazione, all'emissione dei bandi sui fondi strutturali è gestita da una società esterna. Tutta la partita dei trasporti con Veneto Infrastrutture, Sistemi Territoriali, CAV e via discorrendo è gestita da società esterne alla Regione. Quindi sono indirettamente controllate da questo Consiglio. Le politiche sul lavoro sono gestite da Veneto Lavoro, una roba fuori dalla Regione del Veneto. Faccio una piccola parentesi perché non è un soggetto che rientra nel perimetro nel perimetro di consolidamento, ma pure le politiche sanitarie, dopo la riforma di Azienda Zero, non rientrano nel bilancio della Regione e stanno nel bilancio di Azienda Zero, che in questo Consiglio non passa mai.
Stiamo parlando di una Regione che ha deciso di delegare a soggetti esterni l'esercizio delle funzioni strategiche più importanti di politica pubblica regionale. Mi va benissimo se funziona. Vi chiedo di capire qual è la governance di queste politiche, visto che nel bilancio della Regione non la vediamo.
Terza questione dei principi contabili. Dicevamo: programmare, gestire e controllare. Perché noi non abbiamo solo la responsabilità di suggerire, indicare, indirizzare le scelte ma, come sempre si tratta quando si ha a che fare con i soldi pubblici, ciascun Consigliere regionale ha l'obbligo di esercitare funzioni di controllo. E se io quei soldi non li vedo nel bilancio della Regione, ma li vedo transitare negli nei bilanci degli enti, è complicato, se non c'è un sistema di governance e se non c'è una programmazione efficiente, consentirci di svolgere la funzione di vigilanza e di controllo.
Ecco perché il voto sarà di astensione rispetto all'elemento tecnico con cui è costruito il bilancio consolidato, ma le perplessità rispetto a questa modalità organizzativa, che però diventa sostanza politica, ci lascia molto perplessi, perché io sono convinta che a questo Paese, a questa Regione serva come l'acqua avere una macchina amministrativa efficiente. Penso che nessuno come i veneti possa sapere quanto sia importante l'efficienza della macchina amministrativa che sta dentro questa Regione. Però guardate che macchina amministrativa efficiente non fa rima con assenza di macchina amministrativa perché delego l'esercizio della funzione pubblica all'esterno. Avere una pubblica amministrazione efficiente, che risponde con capacità, velocità ed efficacia alle richieste dei cittadini e delle imprese del Veneto deve essere anche una macchina che ha una testa politica a cui risponde, che sia facilmente individuabile e sul cui operato si possa esercitare una funzione di controllo.
Io credo - e vado a concludere - che per il bilancio consolidato che ci avete presentato, per come avete costruito l'architettura istituzionale delle funzioni pubbliche che la Regione Veneto deve svolgere, queste tre funzioni fondamentali non siano garantite. Non c'è la programmazione, non sappiamo qual è l'impianto che vogliamo mettere in campo da offrire ai veneti, non abbiamo capito qual è la governance, il governo da utilizzare rispetto agli assi strategici di politica aziendale e, infine, non siamo sempre messi nelle condizioni di poter esercitare compiutamente la nostra funzione di vigilanza e di controllo. Per questo - e concludo, Presidente - il nostro voto sarà tecnicamente di astensione, ma politicamente il giudizio è assolutamente negativo.

PRESIDENTE

Grazie.
Chiude il relatore Luciano Sandonà, prego.

Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente per puntualizzare alcuni aspetti del bilancio consolidato, che sono stati sottolineati anche dalla correlatrice Vanessa Camani. Dal punto di vista dei numeri, dal punto di vista della costruzione tecnica e contabile del bilancio consolidato credo che non ci sia nulla da dire sia in sede patrimoniale sia in sede di utile di esercizio. Abbiamo visto che abbiamo un utile di esercizio che è aumentato anche rispetto allo scorso anno.
Come prima sottolineava l'assessore Calzavara, questa Regione non ha dei baracconi, non ha delle aziende partecipate e controllate e non ha partecipazioni che sono inutili o che sono con funzioni che non servono. Abbiamo visto il perimetro delle società consolidate: abbiamo 8 società consolidate per quel che riguarda la Regione Veneto. Credo che trovare un esempio di tal genere in altre Regioni con lo stesso numero di abitanti o la stessa dimensione del Veneto sia un esempio praticamente impossibile da trovare.
Entrando anche nella valutazione dei singoli enti, devo dire anche questo: c'è un momento durante l'anno nella Prima Commissione, ma anche successivo in Consiglio, dove si valutano i singoli bilanci delle aziende partecipate e controllate. E quando arriva la relazione delle aziende quello è un momento di discussione, è un momento di approfondimento, è un momento in cui viene votata una relazione molto approfondita, non una relazione di qualche pagina per ogni azienda, ma di molte e molte pagine, con numeri, con approfondimenti, con dati sulla relazione gestionale dell'anno in corso per tutte le aziende controllate e partecipate della Regione Veneto.
Faccio una sottolineatura su Veneto Sviluppo e un parallelo con le altre Regioni. Veneto Sviluppo è una società che negli ultimi anni innanzitutto è sempre stata una società in utile, così come è stabilito dalla Legge Madia, ma è una società che ha sempre avuto nell'efficienza e nella gestione delle particolari situazioni, anche di crisi d'azienda, una medaglia al merito. Non è sicuramente paragonabile ad aziende partecipate analoghe a Veneto Sviluppo che ci sono in altre Regioni che hanno scontato, invece, le pressioni della politica, che poi si sono riverberate in forti perdite.
Una gestione efficiente delle nostre partecipate, una gestione efficiente anche da parte di coloro che sono le persone che poi hanno risposto sempre prontamente davanti alle Commissioni quando sono state chiamate nella funzione vera e propria del controllo. Come sottolineava la collega Camani, il dovere di ogni Consigliere regionale è quello poi di controllare direttamente o di chiamare, nel momento in cui ci sono i soggetti che rispondono direttamente della responsabilità della società, chiamarli ai risultati che danno ogni anno davanti alle Commissioni. Noi abbiamo visto più e più volte sfilare davanti alla Prima Commissione, ma anche davanti a tutte le altre Commissioni, i responsabili delle varie società della Regione Veneto, dall'Immobiliare Marco Polo, da Veneto Acque, da Veneto Innovazione, Sistemi Territoriali, alla CAV, a Veneto Sviluppo, a Veneto Strade e Infrastrutture Venete S.r.l. Varie volte abbiamo esercitato il nostro potere di controllo e la nostra funzione di controllo e di direzione delle aziende, facendo anche domande a volte molto molto particolari su determinati settori della vita di queste società.
Anche questo credo che sia un appunto che fa la Consigliera ma che trova sfogo nella vita del Consiglio regionale e delle Commissioni. Questa è la nostra funzione. In realtà il perimetro, come diceva l'Assessore Calzavara, negli ultimi anni del bilancio consolidato si è ulteriormente allargato. Siamo arrivati praticamente a 30 enti nel bilancio di consolidamento e ogni anno viene migliorata e maggiormente qualificata la struttura del bilancio stesso, il patrimonio e gli utili che ne risultano. Questo si vede anche dalla discussione che c'è stata oggi, approfondita anche su temi della politica, pur avendo il bilancio consolidato una funzione puramente tecnica e di numeri, come abbiamo riportato anche prima in sede di relazione e in sede di prima replica da parte dell'assessore Calzavara. Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Terminata la discussione, passiamo alle dichiarazioni di voto. Già fatte? No, questa è la chiusura, scusatemi, dei relatori, non è la dichiarazione di voto, scusatemi.
Non ci sono dichiarazioni di voto.
Passo alla votazione della PDA n. 28.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto n. 7). PDA n. 32.
PUNTO
7



BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2022-2023-2024 DEL CONSIGLIO REGIONALE. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 32) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 114/2021)

Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
Relatore: vicepresidente Zottis

PRESIDENTE

Relatrice la collega Zottis. Prego, Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Come già detto, andiamo a votare quello che è il bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024 del Consiglio regionale, sulla base di quello che è stabilito per legge nazionale e per quello che è stabilito dalla legge regionale e dallo Statuto della Regione Veneto.
Il bilancio segue alcune linee guida che si basano su una rinnovata capacità di esercizio della rappresentanza generale della comunità regionale al fine di garantire una compiuta espressione dei diversi valori, dei bisogni e degli interessi in essa rappresentati; di esercizio di poteri di regolamentazione legislativa; di indirizzo, di controllo e di verifica del livello di attuazione delle politiche pubbliche da parte della Giunta e del suo Presidente; di comunicazione del proprio ruolo di organo legislativo dell'istituzione regionale e, come tale, di luogo di ascolto e incontro, centro di equilibrio del complesso sistema delle autonomie amministrative, funzionali e sociali; di realizzare servizi ed iniziative di eccellenza in grado di costruire base e requisito per lo svolgimento autorevole ed autonomo delle funzioni proprie dell'Assemblea legislativa, del Garante dei diritti della persona e del CORECOM; di diffondere la cultura della qualità, promuovere la cultura della prevenzione della corruzione e l'attenzione alla salute e alla sicurezza sul lavoro; di porre le persone che cooperano con l'Assemblea regionale al centro dell'organizzazione e di considerare l'utente sia interno che esterno come riferimento centrale della propria attività; di migliorare infine i sistemi di gestione e controllo all'interno; di ridurre gli impatti sull'ambiente, i costi di gestione; di ricorrere a soluzioni per affitti sostenibili per un uso circolare ed efficiente delle risorse nell'ambito degli sforzi di efficientamento che impegnano tutte le pubbliche Istituzioni e la stessa comunità regionale.
Il fabbisogno finanziario complessivo del Consiglio regionale per l'anno 2022 ammonta a 49.998.233, escluse le risorse trasferite dallo Stato alla Regione ai sensi della legge 249/1997.
Ad oggi noi andiamo a deliberare di approvare il Bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024 del Consiglio regionale e di chiedere alla Giunta regionale di mettere nella legge regionale 31 dicembre 2012, la n. 53, la somma di euro 49.198.230 per il funzionamento del Consiglio regionale e degli organismi di garanzia per il 2022; di chiedere alla Giunta regionale la somma di 100.000 euro per il pagamento delle competenze spettanti ai componenti del Collegio dei Revisori dei Conti per il 2022 e di chiedere infine alla Giunta regionale, a norma della legge regionale 10 agosto 2021, n. 18 , le somme introitate a titolo di trasferimenti per le funzioni delegate del CORECOM.

PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Ci sono interventi su questo tema? Mi pare di no.
Pongo in votazione la PDA n. 32.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siccome prima qualche collega mi ha chiesto informazioni, vi comunico che, come Consiglio regionale, abbiamo mandato le condoglianze per la morte di Sir "James" Giacomo Gobbo, che fu Governatore dello Stato di Victoria e anche il giudice della Corte Suprema dello stesso Stato. È stato il primo non anglofono ad avere questo tipo di carichi in Australia e quindi l'abbiamo fatto come Consiglio regionale e lo ha fatto anche unitamente il presidente Zaia come Giunta.
Collega Pan, sull'ordine lavori?

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Solo per ringraziare, Presidente, sia lei che il presidente Zaia per queste condoglianze, in quanto questo mio ex cittadino di Cittadella, questo signore è stato, come lei ricordava, il primo Governatore dello Stato di Victoria nel '97, eletto dalla Regina Elisabetta II, quindi è un grande onore per la nostra città. Tra l'altro, l'abbiamo anche conosciuto di persona quando è venuto qui e per noi di Cittadella chiaramente è uno dei nostri cittadini di grande prestigio.
Ricordo a tutti che nello Stato del Victoria c'è Melbourne, che è una delle città principali di quel continente. Chiamiamolo continente, più che stato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Un grande veneto australiano.
Sospendiamo per il ricambio d'aria e riprendiamo alle ore 15.50.
Grazie, colleghi.
La Seduta è sospesa alle 15.39
La Seduta riprende alle ore 16.15

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. Se ci accomodiamo, grazie.
Mi auguro che il lavoro sia proficuo per analizzare e votare un po' di mozioni.
PUNTO
8



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI ZOTTIS, MONTANARIELLO, GIACOMO POSSAMAI E BIGON RELATIVA A "SOSTEGNO ALLA PROPOSTA ITALIANA DEL "NUTRINFORM BATTERY" PER L'ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI A LIVELLO EUROPEO". (MOZIONE N. 73) RITIRATA

PRESIDENTE

Partiamo dalla mozione n. 73 della collega Zottis e altri.
Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

La mozione, così come è stata presentata, era stata presentata ad aprile 2021; è stata a settembre di quest'anno almeno parzialmente superata per come è strutturata, quindi io l'andrei a ritirare, sapendo che, per fortuna, si è ottenuto che gli eventuali sistemi di etichettatura abbiano solo finalità informativa senza che vengano influenzati i consumatori tramite il sistema dei colori. Credo che questo sia assolutamente un buon risultato, ottenuto grazie proprio agli europarlamentari italiani che stanno seduti all'interno della Commissione.
Mi ripropongo di ripresentare qualcosa in merito, perché ora c'è chiaramente la vigilanza per quanto riguarda come viene tradotto il provvedimento negli Stati membri. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Colleghi, non vedo altri interventi. È ritirata.
PUNTO
9



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MICHIELETTO, VIANELLO, BORON, SANDONÀ, RIZZOTTO, DOLFIN E PAN RELATIVA A "SOSTEGNO DEL LAVORO NEL SETTORE CROCIERISTICO VENEZIANO". (MOZIONE N. 142) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 115/2021)

PRESIDENTE

Passiamo alla 142 del collega Michieletto.
Se mi chiede la parola con Concilium. "Discussione", due clic sulla vocina.
Michieletto, prego.

Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Disturbo pochissimo perché do per letta la mozione, mozione che ha qualche mese, che si proponeva di dare supporto a una delle categorie più penalizzate durante l'emergenza Covid, che è tutta quella che gira intorno al settore crocieristico. Settore molto importante, in particolar modo ovviamente per la Provincia di Venezia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Argomento di assoluta attualità.
Se non ci sono... Zottis? No. Montanariello, penso debba intervenire. Se chiede la parola.
Scusi se l'abbiamo disturbata. È la mozione sulla crocieristica. Ho detto scusi se l'abbiamo disturbata, che vuole che le dica?

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Ero al telefono col porto.

PRESIDENTE

So che lei ha collegamenti in alto.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

No, in basso: l'acqua è più giù.

PRESIDENTE

Mi chiede la parola su Concilium? Grazie.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Faccio subito, Presidente. mi scusi. Non sono più abituato.

PRESIDENTE

Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio intanto i colleghi che hanno portato all'attenzione della discussione un argomento così importante, perché alla fine, vuoi o no, la crocieristica a Venezia, nella città dove oggi discutiamo, ha una duplice valenza: da una parte quella forse meno rilevante, ma più importante, che fa parte della storicità anche della città, visto che Venezia nasce come città portuale e la storia di Venezia è legata alla portualità. Basta vedere alcune foto di quando c'era ancora l'Adriatica nel canale della Giudecca, tutte le navi ormeggiate, quindi è un vero e proprio pezzo di storia.
Dall'altra parte, con gli anni, si è sviluppato, colleghi, un business di primo livello su questo segmento della crocieristica, che individuava in Venezia, appunto, una delle mete più pregiate per fare non solo passaggio come alcune compagnie, ma alcune proprio l'imbarco e sbarco, quindi il check-in e il check-out. Cosa che ha portato anche investimenti importanti sul settore: basta vedere in Marittima cosa hanno fatto, oltre all'indotto che dopo veniva sviluppato. Ho avuto la fortuna di lavorare anche per un periodo per quel servizio che veniva prestato di supporto alla crocieristica: c'erano tanti visitatori che venivano a Venezia ed erano un indotto diretto e indiretto, non solo di posti di lavoro, ma anche di liquidità che si riversava all'interno della città.
Per cosa ho fatto questa piccola premessa? Per dire che è un settore di cui dovremmo discutere più spesso in questo Consiglio regionale perché è un settore davvero importante e quindi, ripeto, è bene discuterne e ringrazio i colleghi.
Noi, collega, non siamo contro questa mozione, anzi ben venga, però vorremmo fare degli accorgimenti, se lei è d'accordo. Ad esempio nella parte finale, quando dice "impegnare la Giunta a invitare il Ministro del Lavoro", direi di scrivere "invitare il MISE e, per competenza, il Ministro del Lavoro", perché alla fine è il Ministero dello Sviluppo Economico che ha in mano e segue questa partita, anche perché, da quando è stata presentata questa mozione, sono cambiate un po' di cose, perché è stato fatto comunque il decreto che dava i ristori, sono cambiate un po' di vicende, il decreto è diventato anche legge con l'iter. Insomma non faccio la cronologia qua, la sa meglio di me, ne parlavamo prima.
Un'altra richiesta che chiediamo, se la vogliono valutare i colleghi proponenti, è dove c'è scritto nell'impegno, scrivere prima del Ministro, dove dice: "a) inviare al MISE", "a) inviare per competenza", quindi anche la parte che dicevamo prima.
Dopo, nella parte finale, dove dice "ai membri del Parlamento italiano" rigo sopra, dove dice: "Al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano e al Ministro del Lavoro" togliere e mettere, anche qui, "per competenza al MISE".
Insomma, ho preparato un paio di modifiche, se vuole gliele do per iscritto così si capiscono meglio, ma non stravolgono l'impianto della mozione. Aggiustano giusto un po' il tiro, perché alla fine il Ministero competente è il MISE, quello del Lavoro è per competenza per quello che succede sulle ripercussioni, quindi, insomma, non entro nel tecnico, però con questi due accorgimenti la rendono un po' più messa a segno. Quattro occhi son meglio di due. Se vuole, la possiamo condividere anche con questi aggiustamenti.

PRESIDENTE

Penso che i richiami al MISE - e guardavo Michieletto - possano essere, in qualche modo, accolti. C'è anche un coordinamento tecnico da fare per alcuni refusi che, comunque, andrebbe fatto sulla mozione.
Collega Baldin, prego.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Anch'io annuncio il voto favorevole a questa mozione e ringrazio i colleghi per averla presentata, perché mette al centro un tema importante e credo che, insomma, abbia fatto bene a riportare una soluzione che è stata anche accolta con voto unanime da tutto il Parlamento e dal Governo che ha deciso di intraprendere questa strada, di far uscire, appunto, le grandi navi, oltre una certa stazza, un certo tonnellaggio, un tonnellaggio di 25.000 tonnellate dal bacino di San Marco, in particolare, e dai canali San Marco e Giudecca, nella realizzazione poi di uno scalo temporaneo a Marghera. Questa, chiaramente, è una soluzione temporanea, però nel frattempo vanno individuate delle misure a sostegno dei lavoratori, che in questo bacino sono tantissimi e hanno bisogno di adeguata protezione.
Su questo nessun rilievo da fare. L'unico appunto che mi sento di dire è che anche oggi siamo ad approvare una mozione che impegna la Regione, in particolare la Giunta, a farsi portavoce presso il Governo e dovremmo, secondo me, invece, oggi pensare anche a quello che può fare la Regione del Veneto in questo settore e in particolare proprio sui flussi turistici. Sappiamo che stiamo affrontando un periodo drammatico, un lento ritorno sta avvenendo di turisti a Venezia, però dobbiamo anche pensare a quando ci sarà la piena ripresa del turismo e, quindi, anche di una sovrabbondanza di turisti all'interno di una città di per sé fragile, come Venezia, e la sua Laguna e capire come poter gestire questi flussi e, di conseguenza, anche la residenzialità che a Venezia sappiamo essere sempre più bassa, sappiamo poi anche che il numero di turisti, a volte, è più del doppio rispetto ai residenti.
Questo è un tema che dobbiamo cercare di affrontare per il presente e soprattutto per il prossimo futuro, però oggi stiamo decidendo di dare un supporto ai lavoratori di questo settore fondamentale per la Laguna e per chi risiede, appunto, nella Provincia di Venezia, quindi va tutto il mio sostegno a questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente. Colleghi.
Hanno fatto bene i colleghi, appunto, a presentare questa mozione perché penso che sia un tema, come è stato detto anche dal collega Montanariello, che coinvolge l'intero Consiglio regionale ed è giusto che ci sia la massima attenzione su una realtà importante, come quella crocieristica, che in Italia crea un PIL importante (circa il 3% del PIL nazionale) con indotto sia lavorativo che economico e sicuramente non messo in dubbio. Ovviamente, la cosa che balza agli occhi è di dire: attenzione, perché il tema del porto di Venezia può creare confusione a livello nazionale. Perché dico questo? Perché ci sono interessi del fatto che magari Venezia possa essere un attimo stoppata: dall'altra parte ci sono altri porti nell'Adriatico, invece, che ne vanno a giovare e parlo di Monfalcone piuttosto che Trieste piuttosto che Ravenna. Dunque come Regione, come realtà comunale, come tutte le Istituzioni che possono dire una parola sul tema devono per forza di cose cercare di tutelare al massimo e parlare tutti quanti la stessa lingua.
Quando sentivo parlare il collega di Ministeri, MIT, il MIF: attenzione, capiamoci bene, perché sì, è vero che quattro occhi vedono meglio di due, però attenzione a mettere in campo tanti Ministeri perché dopo, alla fine gli interessi, come sempre, a livello romano, si disperdono e certe tematiche poi vanno a finire in una bolla di sapone.
Siccome i temi legati alla crocieristica sono tanti, dal Protocollo Fanghi, al Porto off-shore, al V-Gate e chi più ne ha più ne metta, non vorrei mai che, alla fine, ancora una volta, noi parliamo e discutiamo, però, quando è il momento di fare i fatti, ci troviamo, come è già successo, che siamo andati avanti 15-20 anni per spostare una nave dal bacino di San Marco al porto di Marghera.
Questo è un dato di fatto. Ovviamente ne prendiamo atto, perché da una parte c'è una tutela ambientale che va salvaguardata, un impianto storico che, ci mancherebbe altro, è doveroso, è culturale, è tradizione, però è anche vero che c'è tutto un indotto economico e lavorativo che va tutelato in una realtà importante come quella di Venezia. Su questo aggiungo anche la realtà di Chioggia, perché anche Chioggia può essere sicuramente un ritorno importante per quanto riguarda l'ospitalità della crocieristica.
Ringrazio di nuovo i colleghi Vianello e Michieletto che hanno posto, appunto, l'attenzione su questa tematica. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Speranzon, prego.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Mi associo con quanto detto dal collega Dolfin nel suo intervento. Vedete, quando si parla poi di crociera a Venezia o, più in generale, quando si parla di qualsiasi attività che è afferente alla Laguna, piuttosto che al mare, non si deve pensare solo all'aspetto materiale legato al dato occupazionale, ai dati relativi al numero di imprese e di lavoratori che operano in un comparto, ma anche alla stessa storia e alla stessa vocazione della città.
Purtroppo, negli ultimi anni, una serie di mancate scelte da parte della politica ha fatto sì che, a differenza di quanto è avvenuto in particolare a Genova, piuttosto che a Trieste, dove sia gli imprenditori locali, che il mondo della politica e delle Istituzioni locali, si sono stretti attorno a un progetto strategico di rilancio e di difesa del comparto crocieristico. Per quanto riguarda Venezia si è andati in ordine sparso. Grandi responsabilità in questo senso, devo dire, non le ha solo la parte politica, ma le ha anche la parte imprenditoriale, perché raramente è riuscita a trovare punti di sintesi utili da dare alla politica perché potessero essere difesi nei vari contesti, in primis a livello nazionale.
Sappiamo che abbiamo una città che vive di fragilità, una città che va difesa nella sua fragilità, ma anche un ecosistema, quello lagunare, che ovviamente rappresenta una specificità unica a livello nazionale.
L'occupazione di decine di migliaia di persone, direttamente o indirettamente coinvolte dalle attività della crocieristica, però non può non essere il punto di partenza da parte di amministratori avveduti, rispetto alla ricerca di soluzioni adeguate. Questa mozione, che si propone come obiettivo, appunto, quello di difendere questo comparto e di mettere in condizione gli operatori economici di avere certezza rispetto al futuro e quindi non trovarsi nella situazione che drammaticamente, in particolare negli ultimi mesi, hanno vissuto di incertezza rispetto alla possibilità di continuare a operare all'interno della Laguna di Venezia o quantomeno nel contesto veneziano, è una situazione che mette chiaramente in grave allarme anche tante famiglie che, appunto, grazie alla presenza di questo comparto, hanno la possibilità di mantenersi all'interno del nostro territorio.
Sono stato personalmente testimone di tantissime difficoltà legate a trasferimenti di lavoratori in altri porti non così vicini, a Ravenna piuttosto che a Trieste, proprio perché le mansioni che regolarmente svolgevano qui al porto di Venezia oggi non sono più in condizioni di poterle svolgere. Questo è un mondo che qualche volta ha trovato la solidarietà da parte delle forze politiche e delle Istituzioni e la visibilità anche da parte dei media, in qualche altra occasione magari si è corso il rischio di dimenticarcene.
Pertanto, ben vengano mozioni che mettono in evidenza quello che è un problema che riguarda la nostra comunità e delle prospettive che purtroppo, ripeto, in passato abbiamo un po' perso di vista, qualche volta anche per responsabilità del comparto privato che non ha saputo trovare la giusta sintesi da poter consegnare e da poter far sostenere alle varie Istituzioni ai vari livelli.
Speriamo che l'esperienza drammatica dei mesi scorsi possa essere un buon antidoto a questa miopia che in passato ha impedito al nostro comparto crocieristico di vedere il futuro con maggiore serenità.
Come Gruppo di Fratelli d'Italia voteremo favorevolmente a questa mozione.

PRESIDENTE

Grazie.
È chiusa la discussione sulla mozione.
Dichiarazioni di voto.
Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, nella dichiarazione di voto mi permetto di dire al collega altre due modifiche: una era di chiedere di inserire dove ci sono le premesse, un ultimo punto nelle premesse che dice: "Il 16 settembre 2021, il decreto 20 luglio, n. 103 "Misure urgenti a tutela per le vie d'acqua, di interesse culturale, per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per il lavoro"" quindi è da inserirlo nelle premesse perché è subentrato il 20, voi l'avete fatta il 16.

PRESIDENTE

Scusi, non ho capito. Quello che ha letto lei è una aggiunta? Non ho capito.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Una aggiunta, nelle premesse...

PRESIDENTE

Non si è capita, però. Almeno io non l'ho capita.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Nelle premesse aggiungere, ultimo punto, prima del "Considerato che" un punto in più dove dice: "Il 16 settembre 2021, il decreto 20 luglio 2021, n. 103 "Misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro"", perché la mozione è stata fatta il 16 luglio e il decreto conseguente l'hanno fatto il 20 luglio, quindi da mettere nelle mozioni. Fatalità quattro giorni.
Sì, immagino, se potevi tenere conto, ti chiedevo tre numeri, così eravamo a posto.
Dopo, in ultimo, dove c'è "Impegna la Giunta" nella prima riga, la parte finale, dove dice: "Valutare immediatamente", togliere "valutare" e mettere: "avviare".
Dopo è relativo, collega, non muore il mondo, insomma.
Ci sarebbe tanto da dire, Presidente, ma dopo fortunatamente c'è la mozione 150 che è simile e credo che potremmo intervenire anche lì perché è bene, colleghi, questa mozione, ricordo però che è importante - e questo lo dico perché tutti noi dobbiamo sempre tenerlo presente - che in una realtà come la portualità di Venezia e come la portualità veneta non basta solamente dire che ci vogliono i ristori, che è giusto, è giustissimo, però dobbiamo anche pensare come si occupa quella gente che non sta lavorando più. Ad esempio, ci sono i lavoratori della VTP che sono circa da un anno e mezzo o due anni a casa. Ci sono i lavoratori dei portabagagli, che sono una qualche decina anche loro, che sono anche loro a casa.
È bene, è giusto chiedere ristori, però dovremmo anche interrogarci tutti insieme magari pensando anche cosa può fare la Regione per cominciare a dire che dovremmo anche pensare che la gente non può vivere sempre di ristori, ma a un certo punto bisogna pensare di ricollocarla.
Per questo noi saremo sicuramente favorevoli, cari colleghi, e comunque questo tema, credo, non c'è tempo, ma andrebbe dibattuto più in fondo. Fortunatamente dopo c'è un'altra mozione simile. Noi voteremo a favore.

PRESIDENTE

Michieletto come proponente, che mi fa anche chiarezza sull'accettazione o meno delle proposte. Prego.

Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Ringrazio innanzitutto tutti i colleghi che sono intervenuti perché comunque ognuno a modo loro ha dato supporto a quella che è la mozione, allo spirito della mozione, quantomeno.
Ringrazio anche il collega Montanariello perché di fatto, a parte l'ultima questione, quella dell'"avviare" piuttosto che del "valutare", che lo prendo come un auspicio di buona continuazione dell'iter della mozione, non stravolge assolutamente niente, in realtà fa presente...

PRESIDENTE

Però deve dirmi se accetta oppure no l'ultima, "avviare" o...

Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)

Scusi, Presidente?

PRESIDENTE

Deve indicarmi se accetta anche l'ultima.

Gabriele MICHIELETTO (Zaia Presidente)

Sì, stavo arrivando a questo. In realtà il collega fa presente che, quando viene scritta la mozione, non erano ancora stati fatti interventi da parte del Governo di nessun tipo, cosa che succede invece successivamente. Quindi ringrazio il collega per la precisazione.
Per quanto riguarda il termine "avviare", mi sta benissimo, non è un problema, lo prendo come buon auspicio, come ho detto.
Per cui vi ringrazio. Credo e spero che il voto sia unanime. Buona serata.

PRESIDENTE

Signori, il proponente ha accettato le richieste.
Le abbiamo prese a verbale però poi chiedo anche di avere magari un testo... perfetto.
Le modifiche ricadono all'interno dell'articolo 102, quindi sono ammissibili in Aula.
Metto in votazione la Mozione n. 142 come modificata .
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
10



MOZIONE PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA VENTURINI RELATIVA A "LINEA FERROVIARIA PADOVA-BOLOGNA: AVVIO DI UN PROGETTO DI VALORIZZAZIONE INFRASTRUTTURALE-INTERMODALE DELLA STAZIONE FERROVIARIA DI ABANO". (MOZIONE N. 147) RITIRATA

PRESIDENTE

Passiamo alla 147 della collega Venturini.
Prego, Venturini.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Sull'ordine dei lavori, volevo ritirare questa mozione perché è venuto meno l'interesse. Grazie.

PRESIDENTE

Perfetto, ritirata la 147.
PUNTO
11



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CAMANI, ZOTTIS, GIACOMO POSSAMAI E BIGON RELATIVA A "MANTENERE LA RISERVA D'USO DELLA DENOMINAZIONE "SERPRINO" E "PINELLO" NELLA DOC COLLI EUGANEI". (MOZIONE N. 83) RITIRATA

PRESIDENTE

Passiamo alla 83 della collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Anch'io sull'ordine dei lavori, Presidente, perché questa è una mozione che avevo depositato da diversi mesi; nel frattempo ne abbiamo già votata una sostanzialmente simile, presentata dal centrodestra, che credo assorba i contenuti di questa mozione. Io la ritirerei. Grazie.

PRESIDENTE

Ritiriamo anche questa.
PUNTO
12



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FINCO, BARBISAN, VALDEGAMBERI, DOLFIN, MAINO, CENTENARO, ZECCHINATO, VENTURINI, BOZZA, GIACOMO POSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO E ZOTTIS RELATIVA A "RISTORAZIONE PUBBLICA: VERIFICARE LA PUNTUALE APPLICAZIONE, NEL RISPETTO DELLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI PRODOTTI NONCHÉ DELLA TUTELA DELLA CONCORRENZA E DEFINIRE APPOSITE LINEE GUIDA". (MOZIONE N. 76) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 116/2021)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 12), collega Finco. Mozione n. 76.
Finco, prego.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Questa è una mozione che ho presentato ancora nell'aprile di quest'anno e fa riferimento ai criteri ambientali minimi.
Come sapete, nel 2020 è stato adottato il decreto ministeriale che poi è entrato in vigore il 4 agosto del 2020, che va ad evidenziare tutta una serie di elementi tecnici volti ad assicurare, nell'ambito degli acquisti pubblici, una riduzione degli impatti ambientali e una risposta idonea del mercato sul fronte dell'offerta di beni, prodotti e servizi.
L'aggiornamento dei criteri ambientali minimi ha come obiettivo quello di indirizzare le procedure degli acquisti pubblici verso una maggiore sostenibilità ambientale; ha avuto riguardo ai diversi aspetti di natura ambientale afferenti il complessivo ciclo di vita dei servizi di ristorazione collettiva, della produzione delle derrate, alla loro distribuzione, al loro confezionamento, alla preparazione dei pasti e allo smaltimento dei rifiuti.
Questa praticamente è una mozione che serve per impegnare la Giunta a dare una determinata direzione, che è quella di favorire la filiera agroalimentare italiana. Sapete benissimo che, quando noi parliamo di ristorazione collettiva, ci riferiamo ovviamente alle strutture scolastiche, ci riferiamo alle caserme, agli uffici pubblici, alle strutture socio-sanitarie, agli ospedali, a tutta quella filiera che fa parte anche del mondo dei servizi del nostro Veneto che spesso e volentieri però non va ad adottare questi criteri che andrebbero così a favorire tutto un mercato interno, soprattutto legato al chilometro zero e alla qualità dei prodotti agroalimentari.
Da qualche mese la Regione Friuli Venezia Giulia, all'interno dei bandi e delle gare di appalto dei servizi di ristorazione, ha introdotto questi criteri e penso che sia cosa buona e giusta farlo anche a livello di Regione del Veneto. Io adesso, per carità, non voglio criticare, però, non so voi, ma molto spesso ci dicono che all'interno delle mense di determinate scuole, per non parlare poi delle mense degli ospedali, non è che si mangi un granché bene. È vero che l'ospedale non è un ristorante, però, sapendo anche che il mangiare dell'ospedale o delle strutture per anziani è solitamente un mangiare povero e sostanzialmente magro, magari se si potesse anche iniziare ad utilizzare dei prodotti del nostro territorio, visto che il Veneto, sotto il profilo dell'agroalimentare, è un modello a livello nazionale, penso che potremmo fare veramente un bene non solamente alle attività della filiera agroalimentare del nostro territorio regionale, ma soprattutto anche in qualità del cibo che diamo alle persone che sono all'interno delle strutture per anziani, delle strutture socio-sanitarie, degli ospedali, ma anche ai tanti ragazzi che frequentano le nostre scuole e i nostri asili.
Visto che oggi lo Stato ci dà questa possibilità, chiedo alla Giunta, dai prossimi bandi, di iniziare a utilizzare questi criteri ambientali minimi, che sono già previsti oggi per legge.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Finco per aver presentato questa mozione anche perché, come ha detto in chiusura, si tratta in qualche modo di andare ad applicare appieno quelli che sono degli indirizzi già definiti a livello nazionale e anche a livello regionale, con una legge regionale.
Si tratta di attualizzarli chiaramente e, oltre agli obiettivi che ha ben tracciato, io dico che, attraverso un'applicazione piena di quelle che sono le leggi già previste, probabilmente riusciremmo anche ad andare a fare un'azione proprio contro anche quella che è la lotta allo spreco, visti gli obiettivi che ci siamo posti e che ci vengono anche posti.
L'ISPRA qualche anno fa, attraverso l'utilizzo nel settore delle mense del chilometro zero, stimava un abbattimento dello spreco del 60% e questo non sarebbe poco: non è poco da un punto di vista educativo per quanto riguarda le scuole e non è poco in quella che è comunque la valorizzazione dell'agricoltura buona. Spesso noi sentiamo giustamente lamentare gli agricoltori per il poco sostegno al reddito da parte delle Istituzioni e questo in qualche modo, in via indiretta, lo sarebbe perché in qualche modo andremmo a sostenere gli agricoltori del nostro territorio, ma quegli agricoltori che fanno buona agricoltura, perché i controlli prevedono anche questo. Buona agricoltura che significa anche lotta a quello che è tutto un sistema di sfruttamento che purtroppo ha toccato e tocca anche il nostro territorio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Intanto volevo ringraziare il collega proponente per questa iniziativa perché sicuramente ci vede d'accordo come Gruppo politico di Forza Italia e anzi chiedo a Finco, se è possibile, la sottoscrizione e poi perché cade, tra l'altro, in un momento importantissimo su quella che è anche tutta la filiera dell'educazione alimentare nell'ambito scolastico e anche per tutta una serie di notizie che ci giungono anche in questo periodo da alcune strutture di ricovero per anziani, ma anche da alcuni ospedali dove, purtroppo, l'alimentazione non è sempre apprezzata e non è degna di quello che può essere considerato anche un piatto dignitoso in un luogo dove ci sono, ovviamente, quelle che noi consideriamo le categorie più fragili, le categorie più sensibili, quindi i bambini da una parte e gli anziani dall'altra o coloro che, comunque, sono in una situazione di difficoltà di salute.
Questa iniziativa, nel limite del possibile, in quelle che possono essere le linee guida che questa Regione ha nella sua autonomia e facoltà di introdurre, credo che sia quanto mai fondamentale sia per un aspetto educativo sia anche per un aspetto di sostegno e di valorizzazione di quelli che sono i prodotti della nostra agricoltura. Credo che sia anche un forte incentivo di sostegno di ripartenza, in un momento come questo, dove tutti noi ci stiamo cercando di adoperare per sostenere tutte quelle che possono essere iniziative di ripartenza per il nostro tessuto economico, agricolo e imprenditoriale veneto e credo che questo possa essere un forte incentivo, andando, chiaramente, a dare un'identità ben chiara e ben precisa a un comparto che non è solo trainante per la nostra Regione, ma che è trainante per tutto il Paese.
Per cui ne chiediamo la sottoscrizione e convintamente voteremo e ci allineeremo e ci proporremo anche per aiutare e sostenere nelle Commissioni apposite la Giunta per predisporre eventualmente le linee guida migliori. Grazie.

PRESIDENTE

Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, sarò molto breve.
Anche noi come Gruppo vorremmo chiedere al collega Finco se possiamo sottoscriverla. Grazie.

PRESIDENTE

Sono state accettate quindi le iscrizioni del Gruppo di Forza Italia e del Gruppo del PD.
Bene. Non vedo altri interventi. Quindi mettiamo in votazione la mozione... Finco, in replica finale.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Una sola precisazione. So che l'assessore Caner sta lavorando anche a una modifica della legge sul chilometro zero, che mi auguro, insomma, vada anche a recepire una parte delle considerazioni fatte all'interno della mozione che oggi verrà approvata.
Faccio anche una raccomandazione, però, alla Giunta, perché nel corso, soprattutto dell'ultimo anno, questo è un Consiglio che ha approvato numerose mozioni. Mi piacerebbe anche capire poi il seguito e l'iter di molte nostre mozioni che vengono approvate, perché mi ricordo di alcuni provvedimenti, alcune mozioni che sono state approvate l'anno scorso, ma che poi, insomma, sono rimaste lettera morta. Siccome le emozioni, a mio parere, hanno un valore. Capisco che a volte parliamo della pace nel mondo e quindi non tutto può essere sempre risolto dalla Giunta regionale. Ma alcune mozioni, che sono di competenza strettamente regionale, vi chiedo, cortesemente, non è uno scandalo, è una realtà, di seguirle e di dare applicazione agli indirizzi che il Consiglio regionale vi dà attraverso l'approvazione di questi documenti.

PRESIDENTE

Le mozioni che noi approviamo e che hanno come indicazione, appunto, impegni della Giunta, vengono trasmesse tutte quante all'ufficio preposto in Giunta regionale.
Bene.
Metto in votazione la Mozione n. 76.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
13



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SPERANZON, POLATO, SORANZO, RAZZOLINI E FORMAGGIO RELATIVA A "GRANDI NAVI A VENEZIA, SI INTERVENGA SUBITO". (MOZIONE N. 148) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 117/2021)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 13. Mozione 148, Speranzon e altri.
Prego, Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, l'UNESCO ha recentemente inviato al Governo e all'Amministrazione locale di Venezia il rapporto sullo stato di conservazione del sito patrimonio mondiale Venezia e la sua Laguna, che illustra e documenta quanto sia stato fatto per rispondere puntualmente alle raccomandazioni contenute nella decisione del Comitato del Patrimonio mondiale di Istanbul.
Questo è un importante risultato rispetto al percorso che si era iniziato con il Patto per lo Sviluppo della Città di Venezia, che è stato firmato nel 2016 tra il Comune di Venezia e il Governo italiano che, riconoscendo la specificità della città e le peculiarità morfologiche di Venezia, ha stanziato 457 milioni di euro in interventi in città. L'articolazione territoriale del Comune di Venezia ha peculiarità e specificità uniche e chiaramente Venezia è caratterizzata da un'economia articolata e complessa al cui interno sono riconoscibili alcune funzioni produttive per eccellenza e forte attrazione.
In particolare, con riferimento alle raccomandazioni soprarichiamate, si riferisce che, premesso che tutte le autorità competenti alla comunità condividono l'urgenza di individuare soluzioni atte ad evitare il passaggio alle navi da crociera nel bacino di San Marco, si sottolinea che con il Patto per Venezia sono state stanziate dal Governo risorse specifiche per sviluppare progettualità di dettaglio per una soluzione che consentirebbe alle grandi navi di raggiungere la Marittima attraverso il canale Vittorio Emanuele, tutelando migliaia di posti di lavoro, massimizzando l'impiego dei canali portuali già esistenti e consentendo di mantenere la funzione della stazione Marittima come terminal passeggeri, che costituisce una attività produttiva qualificante di grande rilievo economico per l'intera città. Questo era il progetto Tresse Novo, che è stato sostanzialmente successivamente cestinato.
Noi dobbiamo prendere atto di un fatto ricollegandoci anche con la mozione che abbiamo votato pochi minuti fa: qui a Venezia non c'è solo un comparto da difendere, ma ci sono anche tante professionalità, tante esperienze che vanno difese insieme ovviamente al lavoro di migliaia di operatori e anche agli investimenti importanti, in alcuni casi fatti dai privati, ma spesso investimenti pubblici, dove sono state impiegate enormi risorse di denaro pubblico che non possono diventare improduttive perché altrimenti diventerebbero, come in altri casi, degli enormi monumenti allo spreco di denaro pubblico.
Teniamo sempre in considerazione il fatto che, quando si parla del comparto crocieristico, nel caso di Venezia ci sono almeno 5.000 lavoratori diretti e altrettanti lavoratori indiretti interessati. Per cui noi, con questa mozione, chiedevamo alla Giunta regionale - è stata presentata a luglio – di attivarsi presso il Governo nazionale affinché provveda ad attrezzare un primo ormeggio: qui specificavo nei canali industriali lato nord, ex Italiana Coke, ma potrebbe essere, se la Giunta ritiene opportuno, modificata questa dicitura per rendere meno puntuale la localizzazione dell'ormeggio. L'importante è che ci sia un impegno da parte della Giunta nel richiedere al Governo che venga individuato un ormeggio nel canale industriale, utile a permettere di salvare e non penalizzare il settore crocieristico nella città di Venezia, a vantaggio di altre realtà portuali, anche nel mare Adriatico.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
La parola a Jonatan Montanariello.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, che tutti quanti siamo d'accordo che bisogna intervenire a sostegno della crocieristica credo lo abbiamo capito anche nella mozione di prima, però credo, collega, che un ragionamento da fare deve essere un po' più ampio, cominciando dal porci una domanda vera: dove si intende fare il porto per le navi da crociera? La domanda vera è: dove intendiamo farle arrivare, se arrivano?
Pan, le sue battute... guardi, io sono abituato a non rispondere alla miseria politica, quindi è fortunato.
Ma, detto questo, noi oggi abbiamo il molo 103 chiuso e il molo 103 il collega Speranzon sa bene che è quello dove arrivavano, bene o male, le navi finora. Abbiamo il problema occupazionale che diceva prima lei, ma abbiamo anche un altro problema, come dicevamo prima: c'è tutto il gruppo dei lavoratori della VTP, 50-60 diretti e gli indiretti, i bagagli, l'AliLaguna, i lancioni... insomma, un indotto enorme.
Il tema vero è: dove portiamo il porto? Perché, guardi, Assessore, ci sono anche voci di corridoio contrastanti e preoccupanti su questo, perché a oggi qualche piccola navetta forse a Fusina bene o male arriva, ma dal prossimo anno il tema si porrà. Queste navi, se sceglieranno ancora Venezia come meta, dove andranno? Siccome qualche voce di corridoio – ma sicuramente saranno voci sbagliate - incomincia a parlare di metterle nel molo TIV o nel molo VECON, non è qua il primo che si sveglia la mattina – ma non è il nostro caso – dice: "Portiamole nel molo TIV, portiamole nel molo VECON", perché c'è un altro problema, cioè entreresti in contrasto con chi fa commerciale e con chi deve sbarcare e lavorare il commerciale.
Non ci può essere una soluzione temporanea su dove porto le navi, cioè c'è un molo e le porto lì, perché ricordiamoci che c'è anche tutto l'indotto del commerciale che ha bisogno dei suoi spazi, delle sue lavorazioni. Tu non è che vai e gli dici: "Qua non si fa più commerciale, arriva la nave da crociera".
Il grande tema è questo. È chiaro che non può essere, Assessore, una scelta che sta in capo alla Regione del Veneto, per carità, lo sappiamo tutti, però è un problema che si trova nella nostra Regione, cioè la scelta non è in capo solo alla Regione, ma il problema si trova nella nostra Regione. È chiaro che o si fa un ragionamento più ampio - lo diceva prima, lo ha fatto anche in più uscite il collega - dicendo la soluzione non sono le navi a Chioggia, perché non ha i fondali, perché non ha le strutture. Però noi non dobbiamo più ragionare come Venezia, ma come Autorità portuale, che ha più location, più porti. Ci possono essere quelle più piccole che, come dice il collega e ha ragione, compatibili con l'ambiente, possono arrivare a Chioggia, ci possono essere quelle che arrivano nel porto di Venezia, quelle che arrivano da una parte. Ricordiamoci che siamo un sistema di Autorità portuale, cioè non c'è più un solo porto, ci sono più porti in rete.
O si fa un programma serio, partendo da quello che diceva il collega, che non è sbagliato, ricordandoci che ci sono altri porti come quello di Chioggia, ma dicendo anche, quando arrivano a Venezia, dove vanno le navi, perché lo sapete meglio di me che chi prenota una crociera compra un pacchetto e chi ti vende il pacchetto ti deve dire dove vai, perché venire a Venezia, andare a Ravenna, andare a Trieste o andare in Croazia non è la stessa cosa per chi è sul mercato e vende. Se noi non diamo una collocazione storica, un posto dove dire: lì si svilupperà il nuovo hub crocieristico, noi saremo destinati a perdere la crocieristica. Noi, la crocieristica a Venezia, colleghi, la perderemo, perché, ripeto, non è un problema che può risolvere la Regione da sola, ma è un problema che si trova nel territorio della nostra Regione e quindi siamo noi che siamo i primi a subire l'impatto negativo dal punto di vista economico o occupazionale.
Chiudo dicendo cosa? Bene tutte queste richieste di ristori, di nuove location, però ricordiamoci che è molto più complesso e dovremmo veramente, con tutti gli attori, metterci intorno a un tavolo perché il prossimo anno le navi devono avere la certezza di poter arrivare da qualche parte, di poter arrivare con delle strutture in essere, perché insomma, basta andare in porto per vedere le strutture che ci sono: dallo scarico delle valigie ai controlli, ai metal detector che ti controllano lo sbarco, ai pontili.
Collega, siamo d'accordo di individuare un punto, però il ragionamento è molto più ampio e credo che ci toccherà sempre di più da vicino, perché oggi il tema vero è che ci sono, come classico succede in Italia, 100.000 idee e 100.000 progetti, ma nessuno si è assunto la responsabilità di dire: si va lì, ci sono i soldi e si fa l'opera.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Dolfin, prego.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Non voglio essere ripetitivo e ringrazio il collega Speranzon che ha posto di nuovo un altro tema che riguarda quasi lo stesso tema, diciamo così, perché l'oggetto è sempre quello, ancora una volta. Ovviamente dimostra che la nostra attenzione, su questo tema c'è ed è giusto rimarcarla e sottolinearla.
Forse magari in passato si è parlato poco, non lo so. Sta di fatto che comunque da una parte è giusto, serve una programmazione e serve anche un'organizzazione.
Dall'altra, però, ci deve essere un ragionamento generale da parte di tutti, da parte tutti gli enti, della Regione, da parte della Città Metropolitana, dal Governo in primis, perché anche il Governo, ripeto, come ho detto prima, non può essere che ci ha messo vent'anni per decidere di spostare le navi del transito sul bacino San Marco, per portarle poi davanti agli occhi di tutti. La soluzione poteva essere già portata avanti vent'anni fa, se tanto mi dà tanto.
Detto questo, ci sono tanti altri temi che riguardano appunto la crocieristica, in primis proprio il Protocollo fanghi: io spero vivamente che su questo tema nel prossimo Comitatone che ci sarà possa essere sviscerato sotto ogni punto di vista, perché parliamo sempre e dopo ci rendiamo conto che il primo problema di questo impianto di ospitare la crocieristica è proprio la possibilità di escavo dei canali per poter far arrivare le navi ai banchinamenti.
Dunque, ripeto, ben vengano tutte le nostre attenzioni sul tema. Cerchiamo di far sintesi laddove il nostro ruolo sul tema c'è, ma soprattutto stiamo attenti perché ha ragione il collega nel dire: attenzione, che poi alla fine va a finire che perdiamo tutto.
L'auspicio non deve essere certamente questo, perché se partiamo dal presupposto di voler perdere tutto la frittata è già fatta.
Ripeto: porti come Trieste, Monfalcone, Ravenna non vedono l'ora che Venezia possa diventare un porto di serie B o serie C.
Il fatto che il turista, sia prima che dopo, possa soffermarsi nella città, io penso che un'organizzazione, anche se arriva nel porto di Marghera, faccio un esempio, possa comunque essere utile, poi, dopo con una logistica adeguata, dare sempre un servizio e dunque possa essere funzionale alla città di Venezia e a tutto l'indotto che ne viene a capo di tutta la Laguna.
Pertanto, ben vengano tutti gli ordini del giorno, tutte le mozioni che vanno nella direzione di tutelare questa realtà, a tutela da una parte dell'impianto strutturale, dell'impianto architettonico di Venezia e di tutta la Laguna e la salvaguardia della stessa, ma d'altro canto, anche la tutela di tutto quel mondo del lavoro che gira attorno a questo comparto che, ripeto, è un 3% di PIL a livello nazionale, dunque ha, sia in termini lavorativi che in termini economici, un'importanza rilevante a livello non solo nazionale, ma anche a livello internazionale.
Su questo io penso che anche la Regione può fare la sua parte ovviamente, su un'ampia discussione generale, con tutti gli attori in campo, però sperando di parlare tutti quanti la stessa lingua, perché se perdiamo altri vent'anni di discussione non ne veniamo più fuori. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Non volevo intervenire su questo tema, ma visto che mi si è dato delle "miserie politiche", ma poi il collega Montanariello ha anche confermato che tra l'altro Chioggia ha un bel porto e che potrebbe essere anche sede di un arrivo di qualche nave da crociera, ma io pongo comunque una questione che è anche politica, perché poi capisco l'UNESCO che quando mette delle proprie caratteristiche su alcune zone proibisce certi tipi di cose. Però prima, caro collega, che il suo ministro Franceschini mettesse lo stop direttamente a questo tipo di servizio turistico, magari se ci pensava due volte era meglio, perché o prima risolvi il problema e poi fai un decreto che blocchi le grandi navi davanti al porto di San Marco, ma devi considerare che ci sono 10.000, se non mi sbaglio, addetti alla crocieristica a Venezia, più altri indotti che comportano per questa città delicata, perfetta, quello che vogliamo, ma comunque un indotto importante. Ogni nave che sbarca qui erano dai 3.000 ai 5.000 turisti che venivano da tutto il mondo, che comunque spendevano nella città, che comunque giravano qui e si è visto bene con questa scomparsa quali siano le mancanze economiche per la città, ma anche per la Regione. Ricordo che se noi abbiamo anche un sistema cantieristico qui, cioè la Fincantieri che ogni volta che passiamo qui a Marghera vediamo centinaia di lavoratori, ma è un indotto che, cari colleghi, arriva in tutto il Veneto, a tutti gli artigiani e le industrie, eccetera, che costruiscono i ponti delle navi, in qualche maniera, comunque portano ricchezza a tutta la nostra Regione.
Prima di bloccare tutto questo sistema, che è poi fondamentale, ricordo che magari qualcuno che viene in treno a Venezia partendo da Torino, da Parigi, dalla Germania: io ho conosciuto anche famiglie americane che arrivavano qui e sbarcavano in aereo al Marco Polo per poi imbarcarsi sulle navi di crociera alla Marittima. Tutto questo è sparito perché abbiamo, per carità, voluto salvaguardare la città, benissimo, ma senza creare però un'alternativa prima, che era quella di salvare queste migliaia di posti di lavoro e questa economia importante per la nostra Regione.
Quali idee? Immaginate una famiglia che arriva da New York, che sbarca a San Marco, alla Marittima per imbarcarsi o che arriva magari da una crociera nel Mediterraneo per vedere Venezia, perché il primo arrivo è qui, tutti vogliono partire da Venezia o arrivare a Venezia, e invece di far vedere loro la basilica, il campanile, la città e la Laguna, gli facciamo vedere le ciminiere di Marghera. Immaginate voi se questo sia lo spettacolo adatto a migliaia di turisti che vogliono venire qui.
Quali soluzioni? Io non ho le soluzioni, Montanariello, non le ha nessuno probabilmente qui dentro. Forse magari pensare a un porto off-shore fuori dal Lido potrebbe essere una soluzione e poi li facciamo arrivare con le navette in Laguna. Non so, potrebbe anche essere. Ci sono tante soluzioni che possono essere viste, però che queste navi vadano a Trieste o magari in Croazia dispiacerebbe molto alla nostra Regione.
Pensiamoci bene e, invece di guardare le pagliuzze negli occhi degli altri, guardiamo prima magari le travi che abbiamo in casa.

PRESIDENTE

Assessore De Berti, che propone, mi pare, qualcosa. Prego, Assessore.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
Ovviamente con una mozione non possiamo esaurire tutte le argomentazioni, le problematiche e anche le eventuali soluzioni dei problemi che il porto di Venezia si porta avanti da diversi anni. Partendo dal presupposto che condivido la mozione del collega Speranzon, a tutti dico che comunque è stato nominato un Commissario e sono state stanziate delle risorse per poter fare in modo che le navi da crociera tornino il prima possibile a Venezia, prima che il comparto venga chiuso definitivamente.
Io auspico che, in un prossimo futuro, venga preso anche seriamente in considerazione il ripristino del canale Vittorio Emanuele, che è molto discusso, ma potrebbe essere la soluzione per riportare le navi alla Marittima.
Propongo una modifica al collega Speranzon, quindi "ad attivarsi presso" sostituisco "il Governo nazionale" con "le autorità competenti - visto che c'è la nomina di un commissario - affinché provvedano ad attrezzare almeno un ormeggio", quindi cancello "un primo" e lo sostituisco con "almeno un ormeggio". Cancello tutta la parte "nel canale industriale lato nord dell'area ex Italiana Coke" e la sostituisco con la parola alternativa "che intenda salvare e non penalizzare il settore crocieristico a favore di altri porti del Mare Adriatico".
Quindi rileggo la riformulazione, sarebbe: "...ad attivarsi presso le autorità competenti affinché provvedano ad attrezzare almeno un ormeggio, che intenda salvare e non penalizzare il settore crocieristico a favore di altri porti del Mare Adriatico". Grazie.

PRESIDENTE

Il proponente? Prego, Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Recepisco quello che è il suggerimento da parte della vicepresidente De Berti, anche in considerazione del fatto che già nel mio intervento mi ero detto, appunto, disponibile a modificare questo impegno.
Siamo in dichiarazioni di voto?

PRESIDENTE

Se vuole, può fare dichiarazione di voto. Non è Montanariello che sta parlando a microfono perché penso che Speranzon potrebbe avercene. Era apparso Montanariello.
Prego, Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

È sempre presente, è l'ombra di Chioggia che incombe. Lo dicevo simpaticamente, Chioggia è una città meravigliosa.
Quello che volevo sottolineare anch'io, dopo aver ascoltato l'intervento del consigliere Pan, è che comunque, da parte della politica, ci si deve anche interrogare su quello che i nostri punti di riferimento ai vari livelli, poi, fanno in difesa di questo o quel comparto, in difesa di questo o quel territorio, in difesa di questa o quella comunità. Infatti non c'è ombra di dubbio che la scelta del Governo, dettata da una volontà precisa del ministro Franceschini, di bloccare, a partire dal 1° agosto 2021, il transito delle navi da crociera in Laguna, è stata una scelta francamente inspiegabile rispetto ai rischi che avrebbe corso la città nel corso di un paio di mesi in più di stagione e molto dannosa rispetto alle attività economiche e chiaramente, conseguentemente, anche delle aspettative di coloro i quali lavorano impiegati presso i tanti operatori crocieristici.
Per cui, insomma, la nostra speranza è che quelle che sono le nostre dichiarazioni di buona volontà rispetto alla necessità di difendere questo comparto si traducano poi in atti concreti, non solo all'interno del Consiglio regionale del Veneto, ma anche e soprattutto all'interno del Parlamento o all'interno del Governo perché è lì poi che le scelte vengono fatte e le ricadute di quelle scelte spesso e volentieri sono drammatiche per la nostra comunità del territorio.
Per cui mi associo rispetto a un una nota polemica ma doverosa, perché le scelte, ripeto, non sono state fatte da un ignoto, ma sono state determinate e anche queste emozioni nascono proprio perché ci sono state delle scelte a livello governativo che hanno portato un grave danno all'economia locale.

PRESIDENTE

Grazie.
Montanariello, dichiarazione di voto.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, pensavo che si potesse avere un dibattito più alto, ma ancora una volta si tenta il gioco della medaglietta: colpa tua, colpa mia.
Intanto vorrei ricordare che mi pare che quando hanno dato vita allo stop era il 31 luglio o 1 agosto, quei giorni lì. Ricordo, collega Pan, che eravamo insieme al Governo. Glielo ricordo perché è vero che c'è Franceschini, ma è anche vero che avete un Ministro del Turismo, credo che sia vostro, non so se adesso, con questa guerra tra bande, stia da una parte o l'altra, ma credo sia vostro. Credo che avete anche un Viceministro dei Trasporti e quindi non mi pare che qualcuno abbia detto: "Caro Draghi, siccome Franceschini sbaglia, tu cambia rotta, altrimenti noi facciamo battaglia". Mi pare che non ci sia stata nessuna scossa di assestamento nel Governo sul discorso delle grandi navi.
Ricordo, magari chi è a casa non se lo ricorda, che il Ministro del Turismo è della Lega e fa parte di quel Governo che ha affermato le navi.
Speranzon ha titolo per poter fare questi ragionamenti, perché sono in opposizione. Voi no. Voi siete al Governo con me e con Franceschini, tutti insieme appassionatamente. Lo ricordava l'altra sera il collega Villanova da Bacialli insieme: massima fiducia a Draghi. È il governo Draghi, a cui date massima fiducia, che ha fatto questa cosa. Assessore, non vorrei sbagliarmi, perché non vorrei che quando ci sono i soldi del PNRR: massima fiducia Draghi; quando c'è qualche schermaglia: massima fiducia a Draghi. Dopo: "Eh, ma Franceschini nel governo Draghi doveva rivedersi prima". E voi dove eravate quando Franceschini faceva questo? Dove era il Ministro del turismo? Dove era il Viceministro delle infrastrutture? È essere leghista? Quindi, smettiamola di fare demagogia perché su quel Governo ci siamo tutti e due e se qualcuno ha sbagliato, abbiamo sbagliato in parti uguali. Non è che la colpa è sempre degli altri e i meriti sono sempre i nostri. Non funziona così. Quando ci sono posti di lavoro in ballo bisogna avere anche l'onestà intellettuale di dire, come facciamo noi: "È una scelta che non condividiamo, l'ha presa Franceschini, bisognava trovare delle soluzioni alternative prima". Non diciamo mica: "Garavaglia cosa fa?" No, perché abbiamo un'onestà intellettuale che ci porta a dire altro.
Detto questo, sa com'è, il Ministro del turismo su Venezia e le navi magari qualcosa poteva anche dirla, ma, detto questo, perché non facciamo polemica a meno che non ci chiamate a farla, dopo se ci chiamate a farla ci portate...

PRESIDENTE

Ha finito il tempo, collega Montanariello, facendo polemica, quindi ci dica cosa vota.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

No, lei è in dichiarazione di voto.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Sì, noi voteremo favorevole, ma vorremmo capire, Presidente...

PRESIDENTE

Benissimo. Grazie.
Collega, mi permetto, io l'ho ascoltata. Lei ha un tempo determinato per dichiarazione di voto. Stiamo parlando di un provvedimento con dichiarazioni di voto. Lei ha chiesto la parola per quello ed è già la seconda volta che interviene.
Se fossi elastico con tutti come sono con lei andremo a non concludere i lavori mai.
Lei ha fatto la dichiarazione di voto e adesso votiamo, se permette.
La modifica mi sembra sia stata accolta. Il proponente l'ha accolta. L'ha detto a microfono prima di lei. È stato chiarissimo.
Bene.
Con le modifiche proposte dalla Giunta e accettate dal proponente, metto in votazione la Mozione n. 148.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Sospendiamo per 10 minuti per ricambio d'aria.
Riprendiamo alle 17.30.
Capigruppo in Sala del Leone subito.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 17.19
La Seduta riprende alle ore 17.40

PRESIDENTE

Colleghi, se rientriamo in Aula, riprendiamo i lavori.
La collega Venturini c'è.
PUNTO
14



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VENTURINI E BOZZA RELATIVA A "ANNO EUROPEO DELLA FERROVIA: NECESSARIO RIPRISTINARE IL TRENO NOTTURNO INTERNAZIONALE VENEZIA-MILANO-PARIGI A VANTAGGIO DELL'ECONOMIA E DEL TURISMO DELLE CITTÀ D'ARTE DEL VENETO E DEI SUOI TERRITORI". (MOZIONE N. 150) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 118/2021)

PRESIDENTE

Siamo al punto n. 14, mozione n. 150, Venturini e Bozza.
Se la collega Venturini mi chiede la parola. Prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Poco tempo fa è transitato per la nostra Regione, passando per Verona Porta Nuova, il Connecting Europe Express, cioè il treno celebrativo dell'Anno europeo della ferrovia.
Noi saremmo portati a pensare che proprio perché è l'anno celebrativo, ci siano iniziative che incentivano, che potenziano il servizio di trasporto su ferro. Paradossalmente, invece, proprio quest'anno viene soppresso il treno internazionale notturno Venezia-Milano-Parigi. Questo rappresenta una connessione storica, che va a collegare due capitali europee della cultura. Tra l'altro, faceva tappa anche a Padova, a Vicenza e a Verona, e questo permetteva naturalmente di avere delle ricadute anche a livello turistico.
Cosa succede? Che la compagnia ferroviaria Thello, controllata da Trenitalia S.p.A., dopo aver annunciato l'anno scorso la sospensione per la pandemia, quest'anno, invece, annuncia la soppressione di questa connessione, che è una connessione molto apprezzata: è molto apprezzata dai turisti, è molto apprezzata dai viaggiatori d'affari, anche perché con i compartimenti a cuccette e con prezzi accessibili era particolarmente appetibile. Pensate che in un anno riusciva a mobilitare fino a 300.000 viaggiatori, con un fattore di carico superiore anche all'85%. Il fatto di poter caricare anche le biciclette sicuramente permetteva di rendere ancora più appetibile questa connessione.
Noi riteniamo che la scelta di andare a sopprimere il treno notturno internazionale Venezia-Milano-Parigi rappresenti una scelta che va in controtendenza rispetto a quella che è la politica che viene adottata a livello europeo per quanto riguarda il trasporto sostenibile, e rappresenta anche una posizione non in linea con quella che è la strategia della transizione ecologica. Io aggiungerei in più il fatto che va anche contro la promozione turistica del nostro territorio.
Quello che noi chiediamo è che ci sia un intervento da parte del nostro Assessorato presso il Governo affinché si possa ripristinare questo collegamento fondamentale, perché riteniamo essenziale, naturalmente, implementare il più possibile quella che è l'offerta diurna internazionale, ma anche la percorrenza notturna ha la sua valenza e la sua importanza, soprattutto magari se viene collegata a dei servizi aggiuntivi, ad esempio dei servizi navetta, che permettono la conoscenza del nostro territorio, quindi favoriscono il turismo.
In altre parole, noi possiamo dire che questo treno rappresenta un facilitatore per quanto riguarda il nostro turismo, la nostra offerta turistica. Per questo noi sosteniamo fortemente il fatto che venga ripristinata questa connessione fondamentale.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto intervenire il consigliere Montanariello. Prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Presidente, bene questa mozione. Tra l'altro, collega, questa è anche una battaglia importante: più volte mi sono confrontato con la CGIL, che la sta portando avanti, perché c'è anche un problema occupazionale su questo.
Il treno a cui lei fa riferimento, infatti, era il famoso "Notturno 220" e "Notturno 221", tecnicamente era chiamato così: 220 era il codice del treno che andava, 221 quello che tornava, che partiva alle 19.52 da Venezia e arrivava alle 9.30-10 la mattina direttamente in centro a Parigi.
La sua composizione era all'incirca di 14 carrozze, di cui 13 erano cuccette e una era ristorante. Il tema è che lo hanno sospeso per la pandemia. Perché? Perché sostanzialmente era un'operazione 100% Trenitalia, nasceva da una costola di Trenitalia ed era anche un po' fatta per andare in esplorazione anche del mercato estero. Era, come si dice, un po' il "cavallo di Troia" per cominciare ad entrare su quel tipo di mercato. Era un treno che non funzionava sempre, perché nei periodi di alta stagione dal punto di vista trasportistico a Venezia, perché possono essere i "Morti", i "Defunti", Pasqua, d'estate, riusciva a riempire anche tutte e tredici le carrozze; invece in periodi di bassa stagione faceva sei o sette carrozze. Il problema qual è? Quel treno, alla fine, con il Covid non ha più avuto attrazione di richiesta né per andare in Francia né per venire dalla Francia, quindi ha avuto una ridimensionata. Non reggeva più neanche con le sette o le otto vetture.
Oggi ci sono cinque magazzinieri in cassa integrazione, ci sono dai cinque ai dieci addetti alle pulizie che fanno capo alla Stazione di Milano, come diceva lei, dove c'è lo scalo. Non si sa se l'azienda, perché era un appalto terzo, li ha ricollocati, comunque è una perdita di posti di lavoro. Inoltre, c'erano una trentina di macchinisti. Se non ricordo male, c'erano sia macchinisti italiani che macchinisti francesi, però l'Italia aveva una trentina di macchinisti in capo.
Qual è il tema? Il tema è che sicuramente è giusto ripristinarlo. Più che altro, la domanda è: dopo il Covid lo vogliono rimettere? Perché comunque il servizio era attrezzato in maniera abbastanza sostenibile, cioè avevi nel massimo dei picchi di richiesta tredici vetture, con cuccette, li ridimensionavano a sei o sette. Il problema è capire cosa avverrà con il Covid.
È chiaro che è una mozione nobile, perché in qualche modo guarda sia l'aspetto turistico, ma più che altro era, come diceva anche lei, un treno anche abbastanza storico, un collegamento consolidato, si stava creando anche un asse consolidato perché alla fine quel treno chi lo prendeva? Lo prendeva chi non volevano andare in aereo e che sapeva che prendendo quel treno alle 19.52 e alle 21 e mezza era a Parigi centro. In qualche modo c'è un vuoto anche nella nostra offerta trasportistica sotto l'aspetto turistico.
Rafforzo tutto ciò che lei di giusto diceva dando anche voce a quella che è la battaglia sindacale che sta facendo la CGIL su questo tema. Ho sentito più volte anche Piras, che sta seguendo questa vicenda, sul fatto che ci sono dei dipendenti che sono ancora fermi in cassa integrazione e non si sa che futuro avranno. Siccome non mi sembrano tempi rosei per il trasporto, anche noi ci accodiamo alla richiesta di mettere in campo tutta la nostra forza affinché venga ripristinato questo servizio, che ha, a 360 gradi, solo elementi positivi: collegamento, tradizione, posti di lavoro, un servizio aggiuntivo per chi non vuole prendere l'aereo.
Ringraziamo la Consigliera per aver portato anche questo tema all'attenzione; da parte nostra noi ci siamo, per quel poco che può servire, a dare il nostro supporto su questo tema. È un tema complesso, complicato, difficile da sciogliere, perché sappiamo bene che certi servizi devono stare in piedi economicamente e l'Assessore sa meglio di me che, se non stanno in piedi economicamente, nessuno regala niente, però magari si dovrebbero trovare i giusti compromessi affinché tutti i tasselli vadano al loro posto.
Grazie, presidente Finco, mi fa piacere averla rivista oggi nello scranno del primus inter pares.

PRESIDENTE

Piacere mio, collega.
Ha chiesto di intervenire l'assessore De Berti, prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie.
Chiedo alla collega Venturini una modifica alla mozione – e preannuncio il parere favorevole – nel senso di togliere la parte "e del Governo italiano e, per suo tramite, verso il Governo francese", perché attivarmi presso il Governo francese mi risulterebbe alquanto complicato. Quindi la parte di impegno risulterebbe essere: "...ad attivarsi nei confronti del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile affinché si trovi la miglior strategia possibile per il ripristino del treno notturno Venezia-Milano-Parigi".
Con questa modifica do parere positivo.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Collega Venturini, accoglie le modifiche fatte? Bene.
Non ci sono altre richieste di intervento-
Mettiamo in votazione la Mozione n. 150, con le modifiche suggerite dall'assessore De Berti e recepite dalla proponente Venturini.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
15



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI DOLFIN, BARBISAN, CECCHETTO, CORSI, FINCO, PAN, BISAGLIA, CAVINATO, CENTENARO, RIZZOTTO, SANDONÀ E VILLANOVA RELATIVA A "FORZE DI POLIZIA: VELOCIZZARE QUANTO PRIMA LA DOTAZIONE ORDINARIA DEL TASER, PER EVITARE COSÌ L'USO DELLE ARMI DA FUOCO". (MOZIONE N. 131) RITIRATA

PRESIDENTE

Passiamo a quella successiva, che è la 131, presentata dai consiglieri Dolfin e altri.
Prego, collega Dolfin.

Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Sull'ordine dei lavori, ritiro la mozione e giustifico la motivazione: è notizia di questi giorni che il Sottosegretario all'interno, il viceministro Molteni, finalmente, dopo un iter cominciato nel 2014, con la sperimentazione nel 2018, e chi più ne ha più ne metta, ha fatto sì che finalmente si andasse a compimento della sperimentazione e si va così nella direzione della consegna dei vari dispositivi.
Da lì, dunque, la conformità, il collaudo e dunque anche la formazione degli agenti che poi potranno utilizzare questi nuovi strumenti.
Dunque, finalmente, l'obiettivo di dare alle Forze dell'Ordine uno strumento di difesa e non di offesa, di sicurezza e non di violenza, che andrà a beneficio sia degli agenti, ma al tempo stesso anche dell'incolumità delle persone che si troveranno nelle condizioni di fronteggiare le Forze dell'Ordine.
Pertanto, ritiro la mozione e mi ripropongo, nel caso in cui dovessero esserci ulteriori problematiche, di ripresentarla perché non vorrei mai che un tema così importante, che giova nell'interesse di chi opera per la nostra sicurezza, per la sicurezza delle nostre strade, ma al tempo stesso anche di coloro che si ritrovano poi a commettere atti criminali e a dover essere magari colpiti da proiettili nel vero senso della parola e anche perire sugli atti criminali che magari hanno commesso. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega. La mozione è ritirata.
PUNTO
16



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BIGON, ZANONI, ZOTTIS, CAMANI E LORENZONI RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE ADOTTI UN PROTOCOLLO SANITARIO VALIDO IN TUTTO IL TERRITORIO PER L'APERTURA DELLE RSA-CS DEL VENETO A FAMILIARI E TUTORI". (MOZIONE N. 84) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 119/2021)

PRESIDENTE

Passiamo alla successiva, che è la n. 84, presentata dai consiglieri Bigon ed altri.
Prego, collega Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
È una mozione presentata il 16 aprile, ma è ancora a tutt'oggi valida, anche se magari in forma diversa, ma sicuramente è fondata.
I familiari delle persone disabili non autosufficienti soffrono per il fatto che non possono stare accanto ai propri familiari in strutture residenziali. Gli ospiti soffrono perché dopo la chiusura di oltre un anno per il Covid, vedono molto raramente i loro familiari. Ne capiamo sicuramente le conseguenze, viste anche le case di riposo, soprattutto.
Come dicevo, è una manovra del 16 aprile, ma di fatto, ad oggi, non c'è ancora un protocollo che permetta una uniformità degli accessi presso queste strutture, tanto che i Direttori delle strutture fanno accedere i parenti in modo diverso, sporadico, non sempre conforme e sicuramente molto, molto occasionale.
Per cui, chiediamo che la Regione intervenga, che l'Assessorato intervenga per fare un protocollo uniforme in modo tale da, da una parte mettere in condizione gli ospiti di vedere finalmente con continuità i loro parenti e familiari, anche perché soffrono di depressione, dall'altra parte i familiari di poter accedere presso queste strutture vista la vaccinazione degli ospiti e viste, ovviamente, anche le regole che sono intervenute successivamente alla presentazione relativa, ad esempio, al Green Pass e tutti gli strumenti che occorrono per accedere ai locali pubblici e, credo, a maggior ragione, nelle strutture dove sono tutti vaccinati e dove sicuramente c'è ancora più bisogno che non in un altro locale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montanariello. Prego, collega.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Mi sto allenando per il bilancio. Scherzi a parte, credo che, al netto dell'ironia, siamo un po' stanchi tutti, sia importante l'ordine del giorno che porta la collega perché magari adesso, avendo restrizioni meno rigide, veniamo fuori dall'estate, siamo stati un po' più abituati a ritrovare il contatto con i nostri cari, con le persone, a riprendere un po' una vita sociale, anche il fatto di essere di nuovo in Aula – non so per quanto – è un piccolo segno di ritorno alla normalità, però è vero che durante la pandemia, insieme ai drammi legati alla parte sanitaria, c'erano anche i drammi legati, come la collega sottolineava bene, alla parte umana. Del resto, quando hai una persona all'interno di una casa di riposo che non riesce a vedere neanche i familiari, e questa situazione si protrae per mesi, diventa pesante, senza pensare purtroppo – dobbiamo ricordarlo perché c'è stato anche quello – a chi alla fine non ce l'ha fatta, è venuto a mancare e non ha più potuto vedere i propri familiari nemmeno un'ultima volta.
Sicuramente, Assessore, non è una cosa facile, ne siamo tutti consapevoli, e tantomeno pensiamo che lei abbia la bacchetta magica per poter risolvere questo tipo di problemi, però è chiaro che, se i numeri dei contagi che vengono avanti sono quelli che stiamo sentendo in questi giorni, questo ordine del giorno, questa mozione assume un valore. Infatti, se in questi giorni fossimo stati calati in un sistema dove con le vaccinazioni la pandemia ritorna a essere un brutto ricordo, probabilmente la collega Bigon ci avrebbe portato all'attenzione qualcosa ormai di obsoleto. Però, purtroppo i numeri di questi giorni, quello che stanno facendo i Paesi a noi confinanti, ci fanno pensare che probabilmente la strada non sarà in discesa. Spero di sbagliarmi ma, purtroppo, i contagi tornano ad aumentare.
Il fatto di essere preparati più delle altre volte sulla parte sanitaria, e lo abbiamo dimostrato, perché, insomma, dall'esperienza si impara, sappiamo contro chi combattiamo, però c'è anche questo valore umano che è molto importante perché, guardate, quando una persona è isolata dalla propria famiglia credo sia, sotto l'aspetto anche morale, del sentimento, delle relazioni umane, brutto quasi come contrarre il virus, perché io penso che una persona che è in un istituto, sa che davanti non ha ancora tanto modo di poter vedere i familiari, vede tutto chiuso, non incontra nessuno e mi metto anche nei panni dei figli, dei nipoti, di quei mariti che non hanno potuto vedere il caro, anche in alcuni casi, purtroppo, anche per l'ultima volta.
Quindi, Assessore, non è facile. Siamo consapevoli. Però ingegniamoci per far sì che alla fine si trovi un sistema affinché si possa avere accesso, magari con una maglia molto stretta di prevenzione o quant'altro. Perché, ripeto, e concludo, discutiamo di tanti temi in quest'Aula, dove spesso non abbiamo le competenze per farlo o perché sono cose più grandi di noi, perché non possiamo prevederle, perché è giusto discuterne, perché la politica deve discutere su tutto, ma siamo consapevoli anche dei limiti dell'uomo, dei limiti delle Amministrazioni. Su questo tipo di argomenti, però, credo che ci voglia un occhio di attenzione maggiore agli altri, perché si tratta di argomenti fortemente delicati e sensibili.
Io concludo dicendo, Assessore, che non so cosa risponderà lei. Conoscendo la sua sensibilità, do già per scontato che solo aver sentito questo argomento, in qualche modo, dà la sua piena disponibilità, però è un tema che dovremmo cominciare ad affrontare se i numeri della pandemia cominciano a tornare preoccupanti, come stiamo vedendo in questi giorni, per non trovarci dopo a dover chiedere: "Perché non è stato fatto?". Magari non sarà possibile, però mettiamoci tutti d'impegno, ognuno per le sue competenze, come può, per cercare di superare questo scalino che davvero è un neo brutto che ha lasciato nelle famiglie, nei rapporti umani, la pandemia che finora ci ha, purtroppo, accompagnati.

PRESIDENTE

Grazie collega.
Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Questa è una questione che credo riguardi tutti, interessi tutti e su cui tutti, insomma, si sono pronunciati e tutti hanno sensibilità. La mozione è superata se la vediamo rispetto a quando era stata presentata; non c'è il bisogno di adottare un protocollo, perché i protocolli ci sono e i protocolli, come voi sapete, sono stati adottati dopo essere stati emanati all'interno dei decreti, perché c'erano delle misure specifiche su ogni decreto e poi i protocolli, studiati e, se volete, anche condivisi per quanto siamo stati chiamati come Regioni con l'Istituto Superiore di Sanità.
Se vedete, tra le tante circolari, tra le tante linee guida ce ne sono tante nelle varie fasi, che hanno riguardato le strutture per anziani. Abbiamo sempre applicato i protocolli, mandato ufficialmente i protocolli, aggiunto anche, quando c'è stato il discorso che noi offrivamo il tampone per accelerare un po', per far sì che si entrasse anche nei momenti più difficili, quindi non c'è bisogno oggi di parlare di un protocollo.
È chiaro che poi la situazione è molto delicata e sensibile, perché queste strutture purtroppo, ahimè, sono state troppo attenzionate e troppo denigrate e oggi chi si è scottato con l'acqua calda fa difficoltà ad essere un po' più leggero, perché queste strutture hanno visite costanti da parte dei NAS, richieste costanti rispetto a protocolli che non sono stati, secondo qualcuno, applicati; sono state anche richiamate in parte: sapete che ci sono anche Procure che stanno indagando.
C'è un tentativo, che vediamo e io l'ho detto anche a livello di PNRR con la Commissione che è stata fatta a livello nazionale proprio nell'apice della pandemia rispetto a queste strutture che sono state viste come il male assoluto e oggi si dice addirittura: proviamo, mettiamoci attorno a un tavolo, vi diamo fondi per destituzionalizzare, tirare fuori le persone dalle strutture e metterle in contesti più idonei, secondo qualcuno, e più leggeri.
Io dico, come ho già detto anche in Quinta Commissione, che chi scrive e parla così non è mai stato dentro a una casa di riposo e non sa chi c'è in casa di riposo: sono persone che non possono essere portate a casa oppure messe in un appartamento protetto. Forse dovrebbero dare i finanziamenti a livello nazionale e invece non è stato dato nulla. Adesso arriveranno 10 milioni da dividere tra tutte le Regioni per le strutture per anziani. Quanto ci arriverà? Un milione? Se facciamo un po' quota parte, ci arriverà un milione.
Questo è stato l'unico finanziamento che in 20 mesi di pandemia è stato dato. Forse, probabilmente, atteggiamenti a volte un po' troppo rigidi da parte di qualche struttura, da qualche Presidente che è il legale rappresentante di quella struttura... Cosa vuol dire, tanto per essere chiari? Che se si intenta una causa, il responsabile è il Presidente. Se l'anziano - e capita - scivola o se c'è il cancelletto aperto e quindi la carrozzina, il responsabile di quella struttura è il Presidente con tutte le conseguenze. La maggior parte dei nostri Presidenti sono Presidenti, giustamente, gratuitamente, lo fanno da pensionati. Come voi sapete, le strutture non trovano neanche più persone che entrano nei CdA, per la mole di responsabilità. È quindi molto più complesso.
È vero cioè tutto quello che viene detto, quindi sicuramente abbiamo attraversato un momento critico, la chiusura, l'umanizzazione, la socialità, tutto vero, sottoscriviamo tutto, sottoscrivo tutto. Però non mi sento neanche di criminalizzare o imputare a questi gestori che, in maniera autonoma, con senso di responsabilità, per proteggere chi hanno all'interno e far sì che non ci siano situazioni, visto che le hanno anche vissute, a volte sono un po' più rigidi.
Detto questo, i protocolli ci sono, sono stati dati. Sono sicuramente applicati. Può esserci che ci siano delle strutture che li applicano in modo diverso, perché poi ogni struttura, da un punto di vista logistico, ha spazi diversi, quindi anche possibilità di gestire in maniera diversa le visite, i contatti e quant'altro.
Io quindi non parlerei di un protocollo uniforme, perché noi applichiamo quello che abbiamo, linee-guida, eccetera. Visto che è un tema comune a tutti e che tutti condividiamo, potremmo, nel deliberato, monitorare i protocolli già in itinere per consentire l'accesso alle strutture, eccetera, dei familiari. Passiamo da "adottare", che non dobbiamo adottare niente perché applichiamo i protocolli che ci sono, le circolari che ci sono a livello nazionale del Ministero e dell'Istituto Superiore Sanità, a "monitorare l'applicazione uniforme su tutto il territorio dei protocolli già in itinere" o qualcosa del genere, se la consigliera Bigon è d'accordo.

PRESIDENTE

Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Nella modifica, chiaramente, sarà la presentatrice della mozione ad intervenire.
Solo per una questione, intervengo: ci rendiamo assolutamente conto del peso che hanno subìto queste strutture e anche delle incombenze dei Direttori e anche che non sia giusto criminalizzarle, perché si sono fatte carico della sofferenza, in molti casi, delle famiglie e anche di chi è loro ospite all'interno della struttura stessa. La mozione non va in quella direzione, ma va proprio nella direzione che, credo, sia stata la proposta anche dell'Assessore, di creare un'alleanza forte tra Istituzioni e strutture proprio per quello che ha detto lei, Assessore, nel senso che non è accettabile che vengano criminalizzate.
È doveroso effettuare i controlli, è doveroso intervenire dove non sono state rispettate le regole, dove non c'è stato un processo di umanità e di una reale presa in carico anche delle famiglie, perché ci sono strutture che, comunque, anche durante la pandemia hanno trovato delle modalità di contatto e anche di interazione con la famiglia stessa.
La mozione va nella direzione che è stata anche espressa dall'Assessore e che bene prima aveva espresso la collega Bigon.
Lungi da noi la criminalizzazione, ma la richiesta proprio di un'alleanza forte tra Istituzioni e territorio, nella direzione proprio di migliorare costantemente quello che è un servizio di umanizzazione delle strutture e di umanizzazione anche dell'Istituzione stessa.
Condivido che continuare a parlare di domiciliarità – l'ho già detto altre volte – in una quasi ottica di scontro con la residenzialità sia un errore di chi non ha mai vissuto e non ha mai lavorato all'interno delle strutture. Sicuramente lavorare sulla domiciliarità è giusto, ma non tutte le persone, per motivi diversi anche, che sono inserite all'interno delle strutture possono tornare a casa e, soprattutto, potevano rimanere a casa: alcune per scelta, alcune per lo stato di salute e alcune perché sono sole e quando sei solo il contesto residenziale alle volte – non sono tutti omogenei, non sono tutti di eccellenza – è meglio di una casa sola, in cui non sai a chi rivolgerti quando stai male. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zottis.
Collega Bigon, l'assessore Lanzarin ha proposto alcune modifiche in merito agli impegni alla Giunta. Accetta le modifiche suggerite?
Prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Grazie, Assessore.
Assolutamente sì, accettiamo le modifiche. Dobbiamo tener conto che effettivamente all'interno delle case di riposo ci sono veramente persone non autosufficienti, sono dei piccoli ospedali oramai, per cui diventa difficile portare, come diceva, fuori da quella struttura gli ospiti, diventa veramente impossibile. E non è giusto che magari per qualche sbaglio di qualcuno ci rimettano comunque tutti.
Dobbiamo assolutamente monitorare in modo tale che, da una parte, i parenti abbiano una possibilità di entrare all'interno delle case, con tutte le precauzioni del caso ovviamente e del periodo, dall'altra parte dobbiamo garantire agli ospiti una continuità di affettività che è fondamentale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliera.
Non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione la Mozione n. 84, con le modifiche suggerite dall'assessore Lanzarin.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
17



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI SORANZO, POLATO, SPERANZON, RAZZOLINI E FORMAGGIO RELATIVA A "LA GIUNTA REGIONALE AVVII LA PRESA IN CARICO E LA CURA DEI PAZIENTI AFFETTI DA LONG-COVID PRESSO GLI STABILIMENTI TERMALI". (MOZIONE N. 119) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 120/2021)

PRESIDENTE

Passiamo alla successiva, che è la n. 119, presentata dai consiglieri Soranzo ed altri.
Prego, collega. Se fa richiesta di parola, mi fa una cortesia. Prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Questa mozione, seppur depositata il 7 giugno, penso possa essere assolutamente ancora attuale, importante e fondamentale. Questa è una mozione che abbiamo proposto e poniamo all'attenzione del Consiglio regionale, a tutti voi colleghi e alla Giunta, ponendo il focus su quella che è la sindrome post Covid-19, più comunemente chiamata "Long-Covid" soprattutto dai concittadini britannici, che di fatto pone l'attenzione su due versanti: i sintomi dei nostri concittadini che sono stati colpiti dalla pandemia e che, sia nella prima che nella seconda ondata, ma soprattutto nella prima, perché la seconda è un'altra storia, seppur i sintomi si manifestino in stanchezza cronica, disturbi respiratori, sintomi come la ipotonia muscolare, difficoltà motoria, neuromotoria. Sono tutti i sintomi, di fatto, di chi è stato colpito.
Oggi più che mai vi è la necessità di dare una risposta e un'assistenza a questi nostri concittadini.
A tal proposito, sappiamo bene che recenti studi hanno manifestato chiaramente gli ottimi benefici che i trattamenti termali per molte malattie e la cura di infezioni hanno dato. Considerato il patrimonio termale che vede in Veneto stabilimenti termali che hanno anche la caratteristica di essere ricettivi, tra l'altro, il Veneto è la Regione italiana che ha il più alto numero di strutture deputate all'erogazione di cure termali, abbiamo pensato, in due direzioni, di porre all'attenzione del Consiglio regionale di dare una risposta a chi è stato colpito dal Covid e, dall'altra, mettere in gioco questo patrimonio termale, le strutture termali venete come le candidate perfette per dare questa risposta.
Alla luce, tra l'altro, della legge 22 del 2002 e della DGR 538 dello scorso aprile 2021, dove la Giunta regionale ha dato avvio ad un percorso, chiediamo di impegnare la Giunta regionale a dare seguito, prioritariamente, nell'ambito dell'azione prevista dalla stessa delibera di Giunta regionale 538, alla presa in carico di cura dei pazienti di Long-Covid presso gli stabilimenti termali e attivarsi - e qui, Presidente, io chiedo di modificare il testo finale nell'impegno della Giunta regionale - con gli organismi di categoria rappresentativi dei gestori delle strutture termali per il percorso riabilitativo delle strutture termali dei soggetti guariti da Sars-Cov-2 e affetti Long-Covid, quindi stralciare la parte che segue alla parola: "attivarsi" fino a "agli organismi" aggiungendo un "con".
Se ha bisogno poi ho esattamente il testo corretto o comunque preciso. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io ringrazio per la presentazione della mozione il collega Soranzo. Effettivamente noi abbiamo avuto in questi due anni, quest'anno e mezzo, un'emergenza, ma adesso ne abbiamo anche un'altra, che è il post Covid: da una parte, appunto, recuperare tutto quello che non è stato possibile fare, dall'altra recuperare ovviamente tutte le persone che sono state, appunto, colpite dal Covid e hanno delle conseguenze. Conseguenze anche molto pesanti tanto che bisognerà sicuramente dotarsi di percorsi e di strutture, anche psicologici, perché alcuni sono seguiti anche sotto questo aspetto. Credo che il benessere passi anche da quello che è stato proposto oggi con questa mozione, quindi le terme che sono un patrimonio anche nostro. Io credo che una convenzione, un protocollo con loro sarebbe sicuramente parte della soluzione, ma molto importante per dare seguito a un ripristino di quella che è l'attività psicofisica della persona a seguito del Covid. Grazie.


PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Venturini, prego.

Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Solo per dire che sul punto noi, come Gruppo di Forza Italia, abbiamo presentato un'interrogazione con la quale chiediamo il cronoprogramma relativo all'istituzione della piattaforma e del Centro regionale per le tecnologie della teleriabilitazione e il termalismo. Attendiamo di sapere, in esito all'istruttoria che verrà fatta della nostra interrogazione, quanto verrà stabilito. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento.
Quindi mettiamo in votazione la mozione, con l'impegno così modificato e concordato con la Giunta: "Si impegna la Giunta regionale a dare seguito prioritariamente, nell'ambito delle azioni previste dalla DGR 538 del 2021, alla presa in carico e cura dei pazienti affetti da Long-Covid presso gli stabilimenti termali e attivarsi presso gli organismi di categoria rappresentativi dei gestori delle strutture termali per il percorso riabilitativo in strutture termali per soggetti guariti da SARS-CoV-2 e affetti da Long-Covid".
Prego, collega Soranzo.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia – Giorgia Meloni)

Non è "presso gli organismi", ma "con gli organismi".

PRESIDENTE

Va bene, "con gli organismi".
Mettiamo in votazione la Mozione n. 119 come modificata.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
18



MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BET, BARBISAN, BRESCACIN, CENTENARO, GIACOMIN, MAINO, MICHIELETTO, SANDONÀ, SCATTO, SPONDA, VIANELLO, ZECCHINATO, ANDREOLI, CECCHETTO, CIAMBETTI, DOLFIN, FAVERO, FINCO, PUPPATO, RIGO E RIZZOTTO RELATIVA A "GIUSTIZIA: IL VENETO HA BISOGNO DI UN SISTEMA GIUDIZIARIO EFFICIENTE. SERVONO PIÙ MAGISTRATI E PERSONALE AMMINISTRATIVO.". (MOZIONE N. 127) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 121/2021)

PRESIDENTE

Passiamo all'ultimo punto, che è la mozione n. 127, presentata dai consiglieri Bet ed altri.
Prego, collega Bet.

Roberto BET (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Io porto all'attenzione di questo Consiglio un tema legato al servizio giustizia in Veneto.
La giustizia è una competenza esclusiva dello Stato, ma direi anche che è una delle funzioni essenziali, per la quale uno Stato esiste o non esiste, e qui in Veneto siamo di fronte a una situazione molto grave, con una carenza di organico non solo tra i magistrati, ma anche nel personale amministrativo.
Porto questo grido d'allarme avendolo raccolto durante un'audizione del procuratore capo Bruno Cherchi, Procuratore capo della Repubblica di Venezia, il quale, in un'audizione in Quarta Commissione, ha dichiarato che la situazione, per quanto riguarda l'attività della Procura, è drammatica: ci sono carenze di personale che impediscono di fatto di svolgere questa importante funzione.
Qui a Venezia si parla, nel distretto della Corte d'Appello, di una carenza che arriva anche al 50% del personale amministrativo e di questa situazione si lamentano non solo i magistrati che devono svolgere la funzione, ma ovviamente tutte le categorie produttive. Ricordo che in Veneto ci sono 427.000 aziende, ci sono quasi 5.000.000 di abitanti e qui in Veneto abbiamo un giudice ogni 22.700 abitanti.
In Provincia di Treviso, nel Foro di Treviso, abbiamo un giudice ogni 1.750 aziende. Capite quindi che la situazione è particolarmente grave: siamo una Regione che ha un unico distretto di Corte d'Appello. Ricordo che ci sono regioni, in Italia, come la Calabria, dove ci sono due Corti d'Appello: per esempio, in Calabria ci sono Reggio Calabria e Catanzaro; in Campania due Corti d'Appello: Salerno e Napoli; in Puglia due Corti d'Appello: Bari e Lecce; in Sicilia quattro Corti d'Appello: Caltanissetta, Palermo, Catania e Messina. Questo vuol dire che per ogni Corte d'Appello c'è un'organizzazione di personale e di magistrati che è sicuramente superiore a quella di cui noi in Veneto avremmo diritto.
Raccogliendo questo grido d'allarme che lo stesso Procuratore ci ha sollevato, sottolineando anche il fatto che spesso il personale arriva dalle Regioni del Sud e in poco tempo poi abbandona il posto di lavoro perché ritorna ad avvicinarsi ai luoghi di residenza, piuttosto che, in applicazione delle varie norme a tutela dei lavoratori, la 104, eccetera, tutto il lavoro di formazione di questo personale poi viene svilito perché ritornano nelle loro Regioni di origine, è necessario - e questo è l'impegno che chiediamo alla Giunta regionale - chiedere al Governo nazionale una particolare attenzione su questo tema del quale ne va lo sviluppo di una intera Regione.
Ricordo che la Regione del Veneto è quella che produce il 9% del prodotto interno lordo, quindi forse un po' di attenzione anche su questo servizio, che è quello della giustizia, dovremmo darla.
Chiediamo quindi che vengano messi a concorso nuovi posti, chiediamo che i concorsi siano su base regionale, chiediamo che ci sia più attenzione su questo servizio e su questa funzione essenziale per lo sviluppo della nostra economia. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Prego, vicepresidente Finco.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il collega Bet per aver voluto presentare questa mozione, che ovviamente ho sottoscritto e che ovviamente mette benissimo in luce qual è la situazione a livello veneto e soprattutto le gravi carenze all'interno di una Regione molto competitiva come la nostra.
Mi fanno piacere anche, all'interno della sua relazione, i riferimenti che fa alla chiusura delle Procure dei tribunali che ci sono stati negli ultimi anni. Un caso che conosco bene è quello del Tribunale di Bassano, dove per un contenitore costruito a nuovo, sono stati spesi 12 milioni di euro, e al momento dell'inaugurazione, il famoso Governo Monti decise la chiusura definitiva e totale di questo Tribunale.
Io vi invito, se avete occasione, di venire a fare un giro a Bassano del Grappa, per vedere questa struttura completamente nuova, abbandonata a sé stessa, ormai tra un po' ci entrano i topi, ci piove dentro anche l'acqua, però questa è la situazione della Magistratura in Italia: strutture nuove completamente abbandonate.
Chiedo cortesemente al Relatore di inserire due emendamenti molto semplici.
Praticamente a pagina 2, dopo il punto "considerato che", andrei ad aggiungere questi quattro punti. Un punto dove si fa riferimento alla Magistratura onoraria e al tasso di scopertura, che è già elevato in Italia e tra il 2020 e il 2021 è cresciuto di oltre due punti percentuali, portandosi al 63,8%. Secondo le stime, la nostra Regione detiene la media di 12.408 imprese per ogni giudice di pace, ovvero il 135,8% in più rispetto alla media nazionale.
Va, inoltre, evidenziato che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza identifica nella complessità e nella lentezza della giustizia un fattore idoneo a minare la competitività delle imprese e la propensione a investire nel Paese. Infatti, spesso e volentieri uno degli elementi che non agevola l'impresa a inserirsi nel nostro territorio è proprio la lentezza della Magistratura che abbiamo sul territorio regionale e nazionale.
Un altro punto da inserire, che ci sta visto il lavoro che si sta facendo anche a livello nazionale, è che, nel tentativo di porre rimedio a questa situazione, con decreto ministeriale del 23 aprile 2021, è stata costituita la Commissione per elaborare proposte di interventi in materia di Magistratura onoraria, la quale ha tenuto oltre quaranta riunioni di sottocommissioni e quattro riunioni plenarie e ha pubblicato una relazione a fine luglio 2021.
Inoltre, dobbiamo evidenziare che il 15 luglio di quest'anno la Commissione europea ha, comunque, avviato la procedura di infrazione avversa all'Italia, mediante lettera di costituzione in mora. Quindi, vediamo che il nostro Paese a livello di giustizia fa acqua da tutte le parti.
Dopo questo "considerato" chiedo al Relatore di aggiungere negli impegni alla Giunta, il punto 6, dove si dice che è necessario porre rimedio all'attuale assenza di copertura di Giudice di Pace nella Regione Veneto e promuovere ogni azione volta al sostegno della modifica relativa alla riforma della Magistratura onoraria che garantisca ai magistrati onorari la continuità lavorativa, una congrua retribuzione – questo è un altro grosso problema – e un sistema previdenziale ed assistenziale dignitoso.
Se accoglie questi emendamenti, collega, la ringrazio, così poi li mettiamo agli atti. Grazie mille.

PRESIDENTE

Collega Bet.

Roberto BET (Zaia Presidente)

Ringrazio il collega Finco per la proposta e l'integrazione, che assolutamente condivido. Mette anche lui in evidenza la difficoltà del nostro "sistema giustizia". Credo che il caso di Vicenza e del Tribunale di Bassano sia veramente il peggiore esempio di amministrazione della giustizia che l'Italia abbia mai prodotto da quando è stata costituita questa Repubblica. Sprecare così i soldi credo sia veramente vergognoso, soprattutto agli occhi dei tanti contribuenti che ogni giorno pagano le tasse e fanno fatica per mandare avanti questo Paese. Grazie, collega Finco.
Va bene, accolgo gli emendamenti.

PRESIDENTE

Va bene. La ringrazio.
Emendamento n. A2 presentato dal consigliere Finco, premessa, pagina 2, che prevede:
A pagina 2, dopo l'ultimo punto del primo "CONSIDERATO CHE", sono inseriti i seguenti punti:
"- allo stesso modo, in riferimento alla magistratura onoraria il tasso di scopertura, già particolarmente elevato in Italia, è cresciuto tra il 2020 e il 2021 di oltre due punti percentuali portandosi al 63,8%. Secondo le stime, la nostra Regione detiene la media di 12.408 imprese per ogni giudice di pace ovvero il 138,8% in più rispetto alla media nazionale;
- il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, richiamato nell'Osservatorio Costituzionale AIC del 01 giugno 2021 – La riforma (incompiuta) della magistratura onoraria tra "esigenze" del sistema e esigenze della "categoria", identifica nella complessità e nella lentezza della Giustizia un fattore idoneo a minare "la competitività delle imprese e la propensione a investire nel Paese" invocando "azioni decise per aumentare la trasparenza e la prevedibilità della durata dei procedimenti civili e penali";
- nel tentativo di porre rimedio a tale situazione, con decreto ministeriale del 23 aprile 2021 è stata costituita la "commissione per elaborare proposte di interventi in materia di magistratura onoraria" la quale ha tenuto oltre quaranta riunioni di sottocommissioni e quattro riunioni plenarie, ed ha pubblicato una relazione finale in data 21 luglio 2021;
- in data 15 luglio 2021 la Commissione Europea ha comunque avviato la procedura di infrazione avverso l'Italia mediante lettera di costituzione in mora: secondo la Commissione infatti la disciplina nazionale in materia di magistratura onoraria non è rispettosa delle disposizioni dell'accodo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato; dell'accordo quadro allegato alla direttiva 97/81/CE sul lavoro a tempo parziale; della direttiva 2003/88/CE sull'orario di lavoro e della direttiva 92/85/CEE sulle lavoratrici gestanti;
- diversi sono inoltre i disegni di legge ancora in discussione presso la Commissione Giustizia del Senato (nn. 1438, 1516, 1555, 1582 e 1714), di modifica della riforma della magistratura onoraria contenuta nel decreto legislativo 13 luglio 2017 n. 116".
Mettiamo in approvazione l'emendamento n. A2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0001 presentato dal consigliere Finco, dispositivo, pagina 3, che prevede:
A pagina 3, rigo 3 del dispositivo, dopo la parola "amministrativo," è inserito il seguente periodo: "ivi compresa la magistratura onoraria".
A pagina 3, dopo il punto 5) del dispositivo è inserito il seguente periodo: "6) è necessario porre rimedio all'attuale assenza di copertura dei Giudici di Pace nella Regione Veneto e promuovere ogni azione volta al sostegno della modifica relativa alla riforma della magistratura onoraria che garantisca ai magistrati onorari la continuità lavorativa, una congrua retribuzione ed un sistema previdenziale e di assistenza dignitoso".
Mettiamo in votazione l'emendamento n. A1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Votiamo, così come modificata, la Mozione n. 127.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Come d'accordo con i Capigruppo, sospendiamo. Verrete convocati a domicilio. Grazie.
La Seduta termina alle ore 18.28
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Francesca ZOTTIS


Resoconto stenotipico a cura di:
Real Time Reporting S.r.l.

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Cristiano Gebbin e Paola Lombardo
Verbale n. 38 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 38
MARTEDì 9 NOVEMBRE 2021


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS, NICOLA IGNAZIO FINCO

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 38a seduta pubblica – martedì 9 novembre 2021
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, con modalità telematica mista, secondo quanto previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 89 del 5 ottobre 2021.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 16812 del 4 novembre 2021.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 13.35.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Sponda.

Il Presidente CIAMBETTI sospende la seduta alle ore 13.35.

Il Presidente CIAMBETTI riprende la seduta alle ore 14.00.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 37a seduta pubblica di martedì 26 ottobre 2021.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che le votazioni saranno gestite con la modalità elettronica telematica per consentire ai consiglieri Valdegamberi e Puppato, collegati da remoto, di partecipare alla seduta.

Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e i consiglieri Boron, Maino, Zanoni.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 121 del 16.04.2021
presentata dalle consigliere Guarda e Bigon
"Procedimento unico regionale su progetto di discarica di CAR FLUFF a Sorgà (VR): sono state rispettate tutte le fasi e le tempistiche procedimentali?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) in sede di replica.

n. 132 del 07.05.2021
presentata dalla consigliera Guarda
"Cosa sta accadendo nella Bassa padovana?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde congiuntamente per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) in sede di replica.

n. 189 del 03.09.2021
presentata dai consiglieri Guarda e Zanoni
"Colonie feline: urgente applicazione dell'articolo 16 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 "

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale e mette a disposizione il testo.

Interviene la consigliera Guarda (Europa verde) in sede di replica.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Bilancio consolidato 2020 (Articolo 68, decreto legislativo 118/2011). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 28) APPROVATA (Deliberazione n. 113/2021)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri, Sandonà (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), l'assessore Calzavara e la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto).

Interviene il consigliere Sandonà (Zaia Presidente) in sede di replica.

Chiusa la discussione generale il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Non votanti:

nessuno

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024 del Consiglio regionale. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 32) APPROVATA (Deliberazione n. 114/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la Vicepresidente Zottis (Partito democratico) che svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di Presidenza.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Interviene il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) sull'ordine dei lavori.

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 15.39.

La seduta riprende alle ore 16.15.

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Zottis, Montanariello, Giacomo Possamai e Bigon relativa a "Sostegno alla proposta italiana del "NutrInform Battery" per l'etichettatura dei prodotti alimentari a livello europeo". (Mozione n. 73) RITIRATA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Zottis (Partito democratico) che ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 9) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Michieletto, Vianello, Boron, Sandonà, Rizzotto, Dolfin e Pan relativa a "Sostegno del lavoro nel settore crocieristico veneziano". (Mozione n. 142) APPROVATA (Deliberazione n. 115/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Michieletto (Zaia Presidente) che dà per letta la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico), che propone delle modifiche, Baldin (Movimento 5 Stelle), Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier) e Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Chiusa la discussione generale, in dichiarazione di voto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico).

Interviene il consigliere Michieletto (Zaia Presidente) che, in sede di replica, accetta le proposte di modifica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 10) all'ordine del giorno

Mozione presentata dalla consigliera Venturini relativa a "Linea ferroviaria Padova-Bologna: avvio di un progetto di valorizzazione infrastrutturale-intermodale della stazione ferroviaria di Abano". (Mozione n. 147) RITIRATA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 11) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Camani, Zottis, Giacomo Possamai e Bigon relativa a "Mantenere la riserva d'uso della denominazione "Serprino" e "Pinello" nella DOC Colli Euganei". (Mozione n. 83) RITIRATA  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 12) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Finco, Barbisan, Valdegamberi, Dolfin, Maino, Centenaro, Zecchinato, Venturini, Bozza, Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello e Zottis relativa a "Ristorazione pubblica: verificare la puntuale applicazione, nel rispetto della libera circolazione dei prodotti nonché della tutela della concorrenza e definire apposite linee guida". (Mozione n. 76) APPROVATA (Deliberazione n. 116/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono la Vicepresidente Zottis (Partito democratico), i consiglieri Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), che chiede di sottoscriverla a nome del gruppo Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto, Montanariello (Partito Democratico), che chiede la sottoscrizione a nome del gruppo Partito Democratico.

Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 13) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Speranzon, Polato, Soranzo, Razzolini e Formaggio relativa a "Grandi navi a Venezia, si intervenga subito". (Mozione n. 148) APPROVATA (Deliberazione n. 117/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico), Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) e l'assessora De Berti che propone una modifica.

Interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che accoglie la proposta di modifica.

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Montanariello (Partito Democratico).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Ostanel

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE sospende la seduta.

La seduta è sospesa alle ore 17.19

La seduta riprende alle ore 17.40

Punto n. 14) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Venturini e Bozza relativa a "Anno europeo della ferrovia: necessario ripristinare il treno notturno internazionale Venezia-Milano-Parigi a vantaggio dell'economia e del turismo delle città d'arte del Veneto e dei suoi territori". (Mozione n. 150) APPROVATA (Deliberazione n. 118/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento della consigliera Venturini assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico) e l'assessora De Berti che propone una modifica accolta dalla proponente.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 15) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Dolfin, Barbisan, Cecchetto, Corsi, Finco, Pan, Bisaglia, Cavinato, Centenaro, Rizzotto, Sandonà e Villanova relativa a "Forze di Polizia: velocizzare quanto prima la dotazione ordinaria del taser, per evitare così l'uso delle armi da fuoco". (Mozione n. 131) RITIRATA  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier) che ritira la mozione in oggetto.

Punto n. 16) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bigon, Zanoni, Zottis, Camani e Lorenzoni relativa a "La Giunta regionale adotti un protocollo sanitario valido in tutto il territorio per l'apertura delle RSA-CS del Veneto a familiari e tutori". (Mozione n. 84) APPROVATA (Deliberazione n. 119/2021)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che illustra la mozione in oggetto.

In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico), l'assessora Lanzarin, che propone delle modifiche, la Vicepresidente Zottis (Partito democratico) e la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che accoglie la proposta di modifica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 17) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Soranzo, Polato, Speranzon, Razzolini e Formaggio relativa a "La Giunta regionale avvii la presa in carico e la cura dei pazienti affetti da long-Covid presso gli stabilimenti termali". (Mozione n. 119) APPROVATA (Deliberazione n. 120/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che illustra la mozione in oggetto e propone una modifica.

In discussione generale intervengono i consiglieri Bigon (Partito Democratico Veneto) e Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come modificata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 18) all'ordine del giorno

Mozione presentata dai consiglieri Bet, Barbisan, Brescacin, Centenaro, Giacomin, Maino, Michieletto, Sandonà, Scatto, Sponda, Vianello, Zecchinato, Andreoli, Cecchetto, Ciambetti, Dolfin, Favero, Finco, Puppato, Rigo e Rizzotto relativa a "Giustizia: il Veneto ha bisogno di un sistema giudiziario efficiente. Servono più magistrati e personale amministrativo.". (Mozione n. 127) APPROVATA (Deliberazione n. 121/2021)  [RESOCONTO]


Interviene il consigliere Bet (Zaia Presidente) che illustra la mozione in oggetto.

Durante l'intervento del consigliere Bet assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier), che propone due emendamenti con il consenso del consigliere Bet (Zaia Presidente).

Gli emendamenti nn. A2 e A1 alla mozione in oggetto, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la mozione in oggetto come emendata.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Bigon, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 18.28.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MONTANARIELLO Jonatan
BALDIN Erika
OSTANEL Elena
BARBISAN Fabiano
PAN Giuseppe
BET Roberto
PICCININI Tomas
BIGON Anna Maria
POLATO Daniele
BISAGLIA Simona
POSSAMAI Giacomo
BOZZA Alberto
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CAVINATO Elisa
RAZZOLINI Tommaso
CECCHETTO Milena
RIGO Filippo
CENTENARO Giulio
RIZZOTTO Silvia
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZECCHINATO Marco
GUARDA Cristina
ZOTTIS Francesca
MICHIELETTO Gabriele







LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Alessandra SPONDA






IL PRESIDENTE
f.to Francesca ZOTTIS











N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Gabriella Gamba