ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 14/06/2022 n. 62

Resoconto n. 62 - 11^ legislatura
Resoconto 62 a Seduta pubblica
Martedì, 14 giugno 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.46

PRESIDENTE

L'inizio dei lavori sarà alle ore 11.00.
La Seduta è sospesa alle ore 10.46
La Seduta riprende alle ore 11.10

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno.
Diamo inizio alla 62a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 9475 del 9 giugno 2022.
Nella Capigruppo ho comunicato che avremo alcuni cambiamenti rispetto all'ordine del giorno previsto, ma ve li comunico di volta in volta, quando ci arriviamo.
PUNTO
1



APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 61a Seduta pubblica di martedì 24 maggio 2022.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Erika BALDIN
Francesca ZOTTIS
I congedi sono concessi.
Comunico l'assenza dell'assessore Donazzan.
PUNTO
3



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

PRESIDENTE

Partiamo con la IRI n. 82 presentata dal collega Zanoni.
Colleghi, registratevi su Concilium per poter votare dopo e per poter chiedere la parola. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata n. 82 del 23 febbraio 2021 presentata dai consiglieri Zanoni e Bigon relativa a "TONNELLATE DI RIFIUTI ABBANDONATI IN VENETO, QUATTRO PERSONE RINVIATE A GIUDIZIO. LA GIUNTA REGIONALE, OLTRE A COSTITUIRSI PARTE CIVILE, QUALI ALTRE AZIONI INTENDE METTERE IN CAMPO PER EVITARE LA DIFFUSIONE NEL TERRITORIO VENETO DI QUESTO GRAVE FENOMENO?"

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Buongiorno.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti i colleghi. Giornata storica, oggi: finalmente senza dover fare il tampone!
Il 20 febbraio scorso c'è stata la notizia di questo grave fenomeno di traffico illecito di rifiuti che da anni si sta sempre più diffondendo nel nostro territorio. Da un'indagine della Procura di Venezia si è arrivati al rinvio a giudizio di quattro soggetti che utilizzavano capannoni abbandonati, vuoti, piazzati nelle zone artigianali di Cologna Veneta, Rovigo e Remanzacco (in provincia di Udine), per scaricare illecitamente tonnellate di rifiuti classificati anche come speciali.
Tra questi c'era...

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, la mascherina.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

...tra questi rifiuti c'era anche l'amianto, che è un rifiuto pericoloso.
Considerato che nel procedimento penale si sono costituiti parte civile Regione Veneto e anche altri soggetti, come la OSPAR di Milano e la UniCredit; che comunque...

PRESIDENTE

Per favore, le mascherine. Sospendo la seduta se vedo gente senza mascherina.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Considerato che nel nostro territorio abbiamo, ahimè, ahinoi, ben 11.000 capannoni vuoti, abbiamo chiesto più volte e segnalato la gravità di questo fenomeno, di questo abbandono illecito di rifiuti all'interno di questi capannoni vuoti, che vengono trasformati in discariche, praticamente, abusive.
Questa è una diffusa e fiorente attività criminosa, che non può essere demandata unicamente all'azione giudiziaria, ma dovrebbe diventare una priorità per le Istituzioni locali e regionali. Quindi, con l'interrogazione, io e la collega Bigon abbiamo chiesto agli Assessori regionali all'ambiente e alla sicurezza quali azioni urgenti intendono mettere in atto al fine di contrastare efficacemente il grave e sempre più diffuso fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti nel nostro territorio del Veneto.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Bottacin, prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
E lo è, una priorità. Nella lotta agli illeciti ambientali va innanzitutto ricordato che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 92 del 2018, ha costituito un gruppo di lavoro per la definizione di linee guida da applicare sul territorio del Veneto in caso di incidenti rilevanti, che possono determinare rischi per la salute umana e la compromissione della qualità dell'ambiente.
Trattasi di un gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Regione Veneto, dell'ARPAV, dell'ANCI Veneto, del Comando Interregionale dei Vigili del Fuoco, del Nucleo Ecologico dei Carabinieri e dell'Università di Padova. Un'esperienza, quella testé tratteggiata, assolutamente positiva che, proprio per la sua riconosciuta utilità, il Comandante del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, in occasione di un'audizione della Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad esse correlati, ha suggerito di estendere anche ad altre realtà nazionali. Cosa che oggi non è.
Si segnala che la Regione del Veneto è ulteriormente intervenuta adottando diverse deliberazioni di Giunta regionale, con le quali sono stati assegnati a soggetti privati e pubblici contributi a sostegno dell'installazione di impianti di videosorveglianza, al fine di prevenire l'abbandono di rifiuti, ovvero prevenire manomissioni, furti e danneggiamenti dei presìdi ambientali, dando copertura a tutte le domande pervenute.
Vanno ricordate, altresì, le deliberazioni con le quali la Giunta regionale ha instaurato e rinnovato il protocollo d'intesa con il Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente, Gruppo tutela ambientale di Milano, inerente all'attività di vigilanza e di controllo sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti e la convenzione sottoscritta con i Carabinieri forestali.
Inoltre, la Direzione Protezione civile, sicurezza e polizia locale ha nel tempo posto in essere un piano formativo denominato "Conoscere le mafie, costruire la legalità". Ha inoltre avviato un progetto pilota di formazione iniziale rivolto ai Comuni capoluogo per il personale di polizia locale neo-assunto a tempo indeterminato e per il primo accesso ai ruoli e profili professionali del relativo Corpo.
In occasione del prossimo Piano formativo della polizia locale, la competente Direzione ha ritenuto utile inserire nella proposta formativa una trattazione specifica delle tematiche relative ai reati ambientali, quali il traffico e l'abbandono illecito dei rifiuti, anche mediante la formazione congiunta con le forze di polizia di matrice nazionale, previo accordo con le autorità competenti a ciò interessate.
A quanto sopra delineato va sommata l'incessante attività operativa effettuata dall'ARPAV nel territorio regionale, al fine di contrastare in modo sempre più efficace il grave fenomeno rappresentato nell'interrogazione, anche in collaborazione con i Comuni, in particolare per richiamare l'attenzione degli amministratori sulle problematiche in oggetto.
A fronte di quanto sin qui descritto, traspare con evidenza che l'Amministrazione regionale ha adottato, e continuerà a farlo, misure atte a prevenire e a impedire il dilagare dei fenomeni di illegalità connessi all'abbandono illecito dei rifiuti, a dimostrazione del forte impegno profuso nel contrastare i rischi connessi alle infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dello smaltimento degli stessi. E aggiungo che, magari, se ogni tanto arriva qualche lettera di minacce all'Assessore, collegata proprio a queste tematiche, forse un motivo ci sarà.

PRESIDENTE

Per la replica, prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente la risposta dell'Assessore, che chiederò, visto che è articolata e va sicuramente approfondita.
Tra le varie cose che sono state dette si è parlato anche della DGR del 2018 e del gruppo di lavoro sugli incidenti rilevanti. In realtà, qui siamo a sollevare un tema molto specifico e ben delineato, quello dei capannoni vuoti. L'assessore ha citato diverse delibere della Giunta regionale del Veneto, i protocolli, e alcuni altri impegni relativi al contrasto delle ecomafie. Purtroppo, devo anche ricordare le parole del Procuratore distrettuale antimafia dottor Bruno Cherchi, che ha sollevato alcune perplessità non solo nei confronti della Regione Veneto, ma in generale, relativamente ai protocolli che vengono stilati, perché effettivamente ci sono accordi, ci sono degli impegni, però quello che accade fuori dal Palazzo e fuori dalle Istituzioni effettivamente è qualche cosa che sembra non essere controllabile adesso, sembra essere fuori controllo.
Sicuramente c'è un impegno da parte della Regione, da parte dell'Assessore, per contrastare questo fenomeno. Quello che non emerge sono i risultati, perché, nonostante tutte queste azioni messe in atto, si continuano a rilevare questi fenomeni, tanto è vero che anche dal 23 febbraio 2021, quando depositai con la collega Bigon questa interrogazione, si sono succeduti nel territorio numerosi altri eventi, indagini, inchieste che hanno riportato alla luce ancora questo fenomeno.
Quello che si chiede è di cercare di capire come intervenire affinando le armi che abbiamo a disposizione e magari, chissà, anche sollecitando lo Stato a colmare quei buchi di organico che abbiamo nei tribunali, non solo di magistrati, ma anche di personale amministrativo.

PRESIDENTE

Grazie.
Andiamo alla IRI n. 178, ancora del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 178 del 29 luglio 2021 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Zottis, Ostanel, Guarda e Baldin relativa a "PRESENZA DI ELEVATI VALORI DI AMMONIACA, NITRATI, ESCHERICHIA COLI E DERIVATI DEL GLIFOSATE NELLE ACQUE DEL FIUME SILE: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE EFFETTUARE COSTANTI MONITORAGGI AL FINE DI INTRAPRENDERE I NECESSARI INTERVENTI DI RIDUZIONE DEGLI AGENTI INQUINANTI?"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che abbiamo depositato il 29 luglio 2021 ed è stata sottoscritta anche dai colleghi Bigon, Zottis, Ostanel, Guarda e Baldin.
La notizia è del 17 luglio 2021, quindi pochi giorni prima dell'interrogazione, ed è relativa alla campagna di Legambiente Veneto "Operazione Fiumi – Esplorare per custodire", dove appunto si fa riferimento in particolare a un fiume di risorgiva, un fiume importantissimo per l'ecosistema ma anche per l'approvvigionamento idrico, dove è stata evidenziata, in seguito ai dati raccolti, la presenza di ammoniaca, nitrati, Escherichia coli, quindi cariche batteriche, e AMPA, che è un derivato del glifosate, un erbicida utilizzato in agricoltura.
Per quanto riguarda l'AMPA, ci sono stati superamenti dei valori. È un prodotto di degradazione del glifosate, che è un erbicida della Monsanto utilizzato nella viticultura e in altre coltivazioni dell'agricoltura intensiva. I promotori di questa iniziativa hanno evidenziato come debba essere incentivato e aumentato il controllo e come sia necessario individuare le cause e risolvere il problema al più presto, quindi deve esserci una priorità nel ricercare appunto queste cause.
La Regione, in collaborazione con gli enti locali interessati, dovrebbe garantire, attraverso l'attività dell'ARPAV, un costante monitoraggio in tutta l'asta del fiume Sile, al fine di rilevare eventuali criticità e avviare i necessari interventi di riduzione degli agenti inquinanti.
Chiediamo quindi all'Assessore se, alla luce di quanto riportato in premessa, intende fare uno studio specifico per individuare con quanta più precisione possibile le cause di inquinamento, adottando le dovute misure di intervento e mitigazione, che secondo me e secondo noi è l'attività più importante da fare, cioè capire, in seguito a queste risultanze negative per il nostro ambiente, come intervenire, come ridurre questo fenomeno.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, assessore Bottacin, per la risposta.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
Innanzitutto si fa presente che ARPAV già garantisce un costante monitoraggio dell'asta del fiume Sile, attraverso otto stazioni distribuite lungo tutta l'asta del fiume. Le stazioni sono ubicate nei Comuni di Vedelago, Morgano, Treviso (due stazioni), Silea, Roncade, Jesolo (altre due stazioni).
In tali stazioni, relativamente ai parametri citati nelle premesse, i parametri azoto ammoniacale, azoto nitrico ed Escherichia coli vengono monitorati in tutte le stazioni del fiume con frequenza trimestrale, e in una stazione, la 238 di Jesolo, mensilmente.
Il parametro AMPA viene monitorato in alcune stazioni del Sile con frequenza trimestrale e nella stazione 238 di Jesolo con frequenza mensile.
Il glifosate e il metabolita AMPA vengono peraltro ricercati nelle acque in 11 Regioni italiane e sono riscontrati con frequenze complessive rispettivamente del 43% e del 66% (fonte ISPRA), a testimonianza del carattere ubiquitario di tale sostanza.
In ogni caso, ARPAV ha condotto un monitoraggio di tali sostanze fin dal 2015/2016. I dati ottenuti sono stati utilizzati, ove pertinenti, per la classificazione dello stato ecologico e chimico dei fiumi per il sessennio 2014-2019, approvata con DGR n. 3 del 4 gennaio 2022. I dati grezzi fino al 2020 sulla qualità dei corsi d'acqua sono peraltro disponibili nel sito di ARPAV.
La Direzione Ambiente e Transizione Ecologica della Regione Veneto, con il supporto di ARPAV, ha inoltre condotto, nell'ambito della predisposizione dei successivi aggiornamenti del piano di gestione del Distretto idrografico delle Alpi Orientali, un'analisi approfondita delle fonti di pressioni, ossia le possibili cause di inquinamento che possono incidere sulla qualità delle acque anche per il fiume Sile. I risultati di tali analisi sono stati inseriti nel secondo aggiornamento del Piano di gestione delle acque 2021-2027 adottato nella seduta n. 2 del 20/12/2021 e nella seduta n. 1 del 2022 del 18/03/2022, nella Conferenza istituzionale permanente dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, che adotta le integrazioni del Piano.
Per quanto concerne i nitrati, è noto che il ritrovamento di tale sostanza nei corsi d'acqua di risorgiva come il fiume Sile deriva dall'infiltrazione e percolazione di acque ricche di questa sostanza nel sottosuolo nell'alta pianura veneta, che è stata designata vulnerabile da nitrati di origine agricola fin dal 2006 e confermata tale dal Piano di tutela delle acque, e sottoposta pertanto già a vincoli, quindi a misure più stringenti rispetto alle zone non vulnerabili, relative all'utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento.
Riguardo alle altre misure di intervento e mitigazione inerenti il settore fognario depurativo, esse sono già presenti nel Piano di gestione del Distretto idrografico delle Alpi Orientali, e per il Sile sono: la realizzazione di interventi di fognatura nel Comune di Vedelago; l'ampliamento del depuratore di Treviso; l'implementazione del sistema fognario di Treviso e l'ampliamento del depuratore di Carbonera recapitante nel fiume Melma, affluente del Sile. Tali misure potranno avere l'effetto di ridurre la presenza di azoto ammoniacale nel corso d'acqua, indicatore di inquinamento civile.
Relativamente all'inquinamento microbiologico, misure mitigative sono da anni presenti nel Piano di tutela delle acque per gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane di potenzialità superiore o uguale a 2.000 abitanti equivalenti.
Rispetto alla presenza di impianti industriali, ARPAV organizza regolarmente un sistema di controlli per garantire il rispetto delle norme ambientali da parte di tali impianti.

PRESIDENTE

È tanto lunga, assessore?

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

No, ancora una frase.
Sulla base di quanto sopra illustrato, si rappresenta che la qualità del fiume Sile risulta adeguatamente monitorata e che gli studi finalizzati ad individuare le cause dell'inquinamento dei corsi d'acqua, non solo del Sile, e le possibili misure mitigative sono già in atto e in continuo aggiornamento ed evoluzione.
Pertanto, non si ravvede la necessità di un ulteriore studio specifico in materia.

PRESIDENTE

Prego, collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione la risposta dell'Assessore a questa interrogazione del 29 luglio. L'Assessore ha elencato quali sono le stazioni di monitoraggio lungo il corso del fiume Sile e ha riportato anche la frequenza del monitoraggio, dei prelievi, delle analisi per determinare la presenza sia di queste sostanze chimiche sia della carica batteriologica. Poi ha parlato delle attuali misure in essere relative agli interventi di mitigazione, come i depuratori, ad esempio, e l'implementazione di alcuni di essi. Sono sicuramente misure previste dagli attuali strumenti.
Si è detto anche che non serve fare uno studio specifico perché sono già in atto una serie di misure di mitigazione per quanto riguarda questa tipologia di inquinamento. Il problema, in realtà, è simile a quello che abbiamo trattato nell'interrogazione precedente, ovvero ci sono una serie di misure, ci sono una serie di monitoraggi, però non abbiamo i risultati, nel senso che, nonostante questi strumenti siano operativi – ma anche datati – continuiamo ad avere la presenza di carica batteriologica e anche di prodotti chimici, come la decomposizione – l'AMPA – del glifosate.
Io credo che se si vuole eliminare l'inquinamento dalle nostre acque bisognerebbe pensare anche a una strategia più a lungo termine, prevedendo anche... Non vogliamo che ci sia la sostanza che deriva dalla degradazione del glifosate? Bisognerebbe pensare come sostituire questa sostanza con altre meno inquinanti, più compatibili con l'ambiente e con la biodiversità. Quindi, credo che, a conti fatti, il fatto che questo inquinamento perdura nel tempo dimostri che le misure attuate finora non sono state sufficienti.

PRESIDENTE

Passiamo alla IRI n. 250, sempre del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 250 del 31 marzo 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Montanariello e Zottis relativa a "IL PIAVE IN SECCA STA CAUSANDO LA MORTE PER ASFISSIA DI MIGLIAIA DI PESCI. LA GIUNTA REGIONALE STA A GUARDARE?"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione l'abbiamo depositata – naturalmente io sono il primo firmatario, poi l'hanno sottoscritta i colleghi Bigon, Montanariello e Zottis – in seguito a notizie e anche a reportage, immagini, servizi televisivi che hanno mostrato nel Piave l'importante presenza di pesci ridotti in piccole pozze, boccheggianti, molti anche morenti. In seguito al fenomeno, è intervenuta la FIPSAS, Federazione italiana Pesca sportiva e Attività subacquee, per mettere in salvo migliaia di trote, lucci, persici, lamprede e altre specie.
Il responsabile della FIPSAS di Treviso ha lanciato un appello affinché le Istituzioni competenti entrino finalmente in campo, attraverso un'incisiva ed efficace azione di coordinamento di tutte le forze necessarie per affrontare la suddetta grave emergenza.
Questo è causato dal fatto che non ci sono più le precipitazioni. Sul fiume Piave, dove di norma la media, nel mese di marzo, si attesta sui 76,5 millimetri, dagli inizi del corrente mese (cioè marzo) si sono registrati appena 0,3 millimetri; sul Livenza da 88 millimetri, di norma, ne sono stati registrati 0,1; sul Sile, su 67 millimetri di media, ne sono stati registrati 0,1. Una situazione drammatica. Le cronache di questi giorni ci dicono che siamo ancora punto e a capo, perché le piogge che ci sono state non hanno risolto il problema. Vedi il fiume Po, ma soprattutto vedi il fiume Brenta.
Quindi, chiediamo all'Assessore regionale all'ambiente e all'Assessore regionale con delega alla pesca se e come intendano intervenire per far fronte alla suddetta grave emergenza, al fine di salvare da morte certa migliaia di pesci intrappolati negli specchi d'acqua residuali formatisi lungo l'alveo del fiume Piave, a causa della perdurante siccità.
Sottolineo e concludo, Presidente, che si sono resi evidenti dei tratti in secca di Piave che mai prima avevano mostrato una tale siccità.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Corazzari, per la risposta.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie. Gli uffici centrali e territoriali competenti per la pesca della Regione del Veneto erano informati della situazione di carenza idrica che si stava verificando nel mese di marzo scorso nel fiume Piave. Carenza che provocava una situazione di potenziale pericolo per la fauna ittica, che rischiava di rimanere intrappolata nelle buche residue del fiume Piave, con la conseguente morte per asfissia.
Su segnalazione del coordinatore della vigilanza FIPSAS di Treviso, l'Ufficio Pesca regionale ha provveduto ad allertare la Polizia provinciale di Treviso, affinché coordinasse le operazioni di recupero ittico, in collaborazione con gli stessi volontari della FIPSAS, nel più breve tempo possibile. Tale attività della Regione del Veneto è conforme a quanto previsto dall'articolo 33, comma 4, del regolamento regionale 28 dicembre 2018, n. 6 , ai sensi del quale provvede, attraverso il personale delle Polizie provinciali e il personale appartenente ad associazioni e federazioni di pesca sportiva appositamente formato ed abilitato all'uso di apparecchiature elettriche, al recupero della fauna ittica in occasione di asciutte dei corpi idrici.
Dal punto di vista amministrativo, l'ufficio regionale territorialmente competente, con DGR 104 del 9/2/2022, a firma del direttore Direzione agroambiente, programmazione e gestione ittica e faunistico-venatoria, aveva autorizzato la FIPSAS e le altre associazioni di pesca concessionarie delle acque a scopo di pesca sportiva della Provincia di Treviso, ad effettuare le operazioni di recupero ittico attraverso apparecchi per l'elettropesca, sia nelle acque in concessione, sia in quelle libere, coordinate obbligatoriamente dalla Polizia provinciale.
Tale provvedimento amministrativo autorizzativo ha permesso prontamente l'attivazione del gruppo di volontari della FIPSAS, che ha provveduto a recuperare la fauna ittica nel fiume Piave, in data 23 marzo 2022, in collaborazione con la Polizia provinciale di Treviso, evitando situazioni di più grave criticità.
Come previsto dalla legge regionale n. 19/98, il pesce recuperato appartenente a specie di interesse comunitario, come la trota marmorata e la lampreda padana, è stato reimmesso nelle acque libere del territorio idonee, salvaguardando così un patrimonio ittico di notevole interesse conservazionistico e naturalistico.
La Giunta regionale, al fine di garantire la tutela della fauna ittica, in questi ultimi dieci anni e da ultimo quest'anno, con DGR n. 327/2022 ha approvato annualmente bandi a favore della progettualità promossi dalle associazioni di pescatori sportivi, in cui sono previste specifiche misure per contribuire alle spese derivanti dalle attività di recupero della fauna ittica da parte delle associazioni, finanziando anche l'acquisto di attrezzature specifiche e la formazione del personale idoneo allo svolgimento di tali operazioni.
La Giunta regionale, inoltre, con DGR n. 234/2021, ha approvato la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra Regione Veneto e ANBI Veneto, in rappresentanza dei Consorzi di bonifica del Veneto, finalizzato alla protezione dell'ambiente fluviale e della conservazione del patrimonio ittico.
Tale protocollo prevede la sottoscrizione di apposite convenzioni tra i singoli Consorzi di bonifica e le associazioni di pescatori sportivi, al fine di rimborsare le spese di coloro che svolgono le attività di recupero ittico nei canali consorziali in caso di asciutte, programmate o straordinarie.
Per quanto riguarda gli aspetti di più ampia valenza ambientale ed ecologica, la Regione del Veneto ha avviato specifiche sperimentazioni allo scopo di definire i valori di deflusso ecologico per i bacini idrografici del Veneto, come disposto dalla normativa europea.

PRESIDENTE

È ancora lunga?

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Se vuole, la lascio al Consigliere.

PRESIDENTE

Sì, c'è un'altra pagina, la lasci.
Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sono venuto adesso a conoscenza che c'era un'autorizzazione amministrativa del 23 marzo per consentire ai volontari della FIPSAS l'effettuazione del recupero dell'ittiofauna intrappolata in queste pozze, consentendo anche apparecchi di elettropesca.
Le chiedo – e la ringrazio – di poter avere copia della risposta, in modo da poterla leggere tutta, visto che purtroppo i tempi del Regolamento non concedono l'esposizione completa delle risposte alle interrogazioni.
Devo dire che sono abbastanza perplesso perché, nonostante queste autorizzazioni, chi è intervenuto si è lamentato del fatto che le forze in campo erano insufficienti, che mancava un coordinamento delle autorità e che c'era bisogno di un'incisiva azione di coordinamento delle forze in campo. La forza principale è sicuramente la Polizia provinciale. Mi chiedo se la Polizia provinciale di Treviso sia dotata dei mezzi e del personale utili a fare questi interventi.
Pertanto, credo che dovrebbe essere importante, a mio avviso, oltre ai protocolli citati, oltre alle convenzioni citate, prevedere anche dei fondi, degli aiuti. Come sempre, il personale è quello che è, i mezzi sono quelli che sono, straordinari è difficile poterli fare. Quindi, se si vuole essere operativi, serve anche che queste istituzioni siano messe in condizioni di operare, cosa che dalla stessa FIPSAS risulta non essere stata fatta in questo frangente.

PRESIDENTE

Grazie.
Andiamo alla IRI n. 254, sempre del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 254 del 21 aprile 2022 presentata dal consigliere Zanoni relativa a "QUAL È LO STATO DELL'ITER DI APPROVAZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI GIUNTA REGIONALE CHE INDIVIDUERÀ I COMUNI NEI QUALI STRUTTURE AGRICOLO-PRODUTTIVE NON DESTINATE ALL'AGRICOLTURA/ALLEVAMENTO POTRANNO ESSERE UTILIZZATI PER LOCAZIONE TURISTICA?"

Prego, consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere all'assessore Bottacin anche di poter avere cortesemente le risposte alle precedenti interrogazioni.
Questa è una interrogazione che riguarda la possibilità, che è stata data con una legge del 25 luglio 2019 di questo Consiglio, di realizzare in deroga degli alberghi diffusi e delle strutture dedite al turismo attraverso l'utilizzazione delle strutture agricole produttive non più utilizzate per le esigenze dell'agricoltura e dell'allevamento, che siano ubicate nel territorio dei Comuni individuati con un provvedimento della Giunta regionale.
Sono passati ormai tre anni e la Giunta regionale non ha ancora individuato i Comuni nei quali sono ubicate strutture agricolo-produttive non destinate all'agricoltura/allevamento utilizzabili per finalità di locazione turistica. A suo tempo se ne parlò molto. Avevo depositato un'interrogazione il 26 luglio 2021. Mi fu risposto che le Direzioni regionali interessate stanno definendo un modello sperimentale di applicazione di questa norma e che, allo stato attuale, è in corso un'attività istruttoria da parte della Direzione interessata al fine di garantire il necessario approfondimento tecnico-giuridico propedeutico alla stesura del provvedimento di cui trattasi. A quasi sette mesi dalla suddetta risposta non risulta siano ancora stati individuati i territori comunali interessati da questa deroga alle norme urbanistiche.
Pertanto, per la seconda volta, chiedo all'Assessore regionale al Territorio quale sia lo stato dell'iter relativo all'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 44 bis della legge regionale n. 11 del 2004.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Corazzari, per la risposta.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie.
In relazione a quanto richiesto con l'interrogazione in esame, va innanzitutto evidenziato che l'articolo 44 bis, pur se inserito ad opera dell'articolo 13, comma 1, della legge regionale n. 29/2019 all'interno della legge regionale n. 11/2004 "Norme per il governo del territorio in materia di paesaggio", fa diretto riferimento a contenuti e aspetti disciplinati dalla legge n. 11/2013 "Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto", di cui infatti richiama espressamente diverse disposizioni e precisamente gli articoli 11, 25 e 27.
Tuttavia, sebbene il tema principale sia quello relativo alla disciplina dell'attività ricettiva, la predisposizione del provvedimento di Giunta regionale previsto dal comma 1 dell'articolo citato, 44 bis, implica l'analisi dell'integrazione degli aspetti inerenti a diverse discipline: tutela della salute e dell'ambiente, tutela edificabilità di territorio agricolo, pianificazione urbanistica, tutela della salvaguardia del paesaggio e quindi richiede il contributo ed il necessario coordinamento di più Direzioni.
Premesso che l'articolo 44 bis non assegna alla Giunta regionale un termine entro cui deve approvare il sopracitato provvedimento, si conferma quanto già comunicato in occasione della risposta all'interrogazione n. 174/2021 in ordine alle attività al momento in fase di svolgimento volte ad individuare i Comuni nei quali sono ubicate strutture agricolo-produttive non destinate all'agricoltura e all'allevamento e utilizzabili per finalità di locazione turistica, e a determinare i limiti dimensionali massimi di volume o superficie coperta utilizzabile delle strutture e a dettare i criteri e le modalità attuative da osservarsi per la realizzazione degli interventi di riqualificazione.
Attualmente, le diverse Strutture regionali le cui competenze riguardano aspetti attinenti i contenuti del provvedimento da redigere, stanno valutando con attenzione, in coerenza con l'attuazione della normativa regionale in tema di contenimento di consumo di suolo, le possibili ipotesi di concreta applicazione della nuova normativa. Tale attività risulta particolarmente complessa in quanto l'individuazione dei limiti di condizione in cui subordinare gli interventi da realizzarsi alle strutture, per il loro utilizzo finalizzato alla locazione turistica o per finalità di classificazione come dipendenza di albergo diffuso, è imprescindibilmente collegata alla ricognizione delle diverse tipologie delle suddette strutture per le quali sia venuta meno la funzionalità alle esigenze dell'azienda agricola. La suddetta ricognizione a sua volta non può essere attuata se non in collaborazione con i Comuni, quali enti territoriali più vicini ai cittadini, in grado di rappresentare al meglio le reali necessità della collettività e, nel contempo, di valutare appieno le conseguenze dell'applicazione della nuova normativa sul proprio territorio.
La nuova normativa infatti non può essere intesa come uno strumento idoneo a consentire che l'intervento proposto dalle imprese possa essere localizzato prescindendo dalle peculiari caratteristiche del territorio. In altri termini, la deroga dell'articolo 44 della legge n. 11/2004 può essere consentita solo laddove vi sia corrispondenza tra l'interesse di un equilibrato e ordinato uso del territorio e l'interesse e lo sviluppo dell'imprenditorialità.
È pertanto tuttora in corso uno studio approfondito sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista giuridico al fine di giungere alla stesura di un provvedimento che garantisca una corretta e uniforme applicazione di quanto previsto dalla 44 bis della legge regionale 11/2004.

PRESIDENTE

Assessore...

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Ho quasi finito, anzi ho finito.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, per la replica, consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Chiedo cortesemente all'Assessore copia della risposta.
Devo dire, come è accaduto per la risposta precedente, di non essere soddisfatto. Il 14 settembre mi è stata detta praticamente la stessa cosa. Son passati tre anni e io credo che questo studio approfondito per questo provvedimento poteva essere fatto. Tempi biblici per dare attuazione alla norma, norma che invece venne approvata bypassando la Commissione Ambiente perché venne presentata, io mi ricordo, nottetempo durante la discussione di quella norma, con un emendamento. Poi venne venduta al pubblico come una norma utile per tutti i proprietari che avevano un casotto, una vecchia stalla, un rudere, per fare turismo diffuso e venne collegata anche in particolar modo al nuovo sito UNESCO "Colline del Prosecco".
Mi viene detto adesso che bisogna individuare le diverse discipline e capire la questione della tutela della salute per individuare dove poter convertire la destinazione d'uso di questi ruderi, la tutela dell'ambiente, la questione dell'agricoltura. Diciamo che resto basito di questa risposta. Siamo andati alle calende greche per l'approvazione di questa norma che individua i Comuni, però quella norma venne presentata in maniera istantanea: pochi secondi per presentare la norma, tre anni per applicarla. Non è che, forse, visto che eravamo a luglio del 2019, questa norma aveva il semplice scopo, in qualche modo, di avere il consenso e l'approvazione, in vista della successiva data delle regionali? La primavera successiva si andava al voto, quindi mi viene il sospetto.

PRESIDENTE

Grazie. Andiamo alla IRI n. 233, sempre del collega Zanoni .

Interrogazione a risposta immediata n. 233 del 24 gennaio 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Zottis relativa a "QUALI SONO GLI ESITI DELLE ANALISI EFFETTUATE DALL'ARPAV SUL CANALE DI SCOLO DELLA ZONA INDUSTRIALE DI QUINTO DI TREVISO?"

Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa è la seconda interrogazione che riguarda le acque del nostro martoriato Sile, un fiume di risorgiva come pochi esistono in Italia e in Europa. Il 16 gennaio i giornali hanno pubblicato la notizia di sostanze nel canale che dà sul Sile: ipotesi inquinamento, in cui si rende noto che sulle acque del canale di scolo, che attraversa la zona industriale di Quinto di Treviso e sfocia nel fiume Sile, sono state riscontrate delle chiazze scure e torbide, che hanno allarmato molti residenti.
Il Sindaco di Quinto di Treviso e i tecnici comunali hanno effettuato un sopralluogo, allertato i Vigili del fuoco e, per evitare il diffondersi delle chiazze, hanno installato apposite panne assorbenti. Inoltre, l'Amministrazione comunale ha chiesto un intervento dei tecnici ARPAV per effettuare i campionamenti delle acque.
Il suddetto canale di scolo è stato immediatamente interdetto alla pesca. Ciò nonostante, il fatto in questione, desta grande preoccupazione, soprattutto perché le acque interessate sfociano nel Sile, che è tutelato come Parco, ricade per buona parte nella rete Natura 2000. Aggiungo, viene utilizzato anche per l'emungimento di acqua che, dopo essere trattata, va a finire nelle reti consortili.
Chiediamo all'Assessore all'Ambiente quali sono gli esiti di queste analisi effettuate da ARPAV. Questo lo abbiamo chiesto ancora il 24 gennaio del 2022. L'interrogazione era sottoscritta, oltre che dal presente, anche dalle colleghe Bigon e Zottis. Quali sono gli esiti delle analisi effettuate dall'ARPAV sul canale di scolo che attraversa la zona industriale di Quinto di Treviso. Naturalmente, questo viene chiesto, soprattutto, in virtù del fatto che bisogna capire quali sono le sostanze per capirne la provenienza.
Chi sono quei delinquenti che hanno sversato illegalmente queste sostanze nel canale e poi sono andate dentro il fiume Sile? Sapendo che cos'è il fiume Sile, ma è una cosa che, comunque, non si può fare neanche in un canale normale. È importante poter individuare i responsabili per sottoporli alle procedure che sono previste dal Codice di procedura penale e dalla legge-quadro sulla tutela dell'ambiente perché fino a quando non si puniscono i responsabili, infatti, non c'è neanche quell'effetto deterrenza per evitare che altri facciano questo.
È uno scempio delle nostre acque, gravissimo, pertanto bisogna che la Regione in tutti i modi si attivi per individuare questi delinquenti: bisogna assicurarli alla giustizia, bisogna che vengano condannati perché si tratta di uno scempio ambientale gravissimo.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Risponde l'assessore Bottacin. Prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
In merito a quanto specificatamente richiesto nell'interrogazione in esame, ARPAV ha relazionato in tali termini: 1) le risultanze delle analisi su reflui in uscita dalla condotta stradale effettuate il giorno 15 gennaio 2022 non hanno evidenziato, al momento del prelievo, criticità tali da costituire un reale pericolo di danno ambientale; 2) la ditta RMG Busatto Srl, individuata dai Vigili del fuoco quale responsabile dello sversamento, ha provveduto, già nella giornata del 15 gennaio 2022, allo svuotamento della vasca di stoccaggio del refluo liquido, ponendo fine al percolamento dello stesso all'interno del pozzetto di raccolta delle acque meteoriche; 3) in data 17 gennaio 2022, in occasione della verifica di quanto esposto al punto 2, è risultato che l'acqua in uscita dalla condotta stradale recapitante nel fossato si presentava limpida e incolore.

PRESIDENTE

Grazie.
Prego, collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io non ero a conoscenza dell'individuazione dei responsabili, lo premetto in seguito alla risposta dell'Assessore.
Un vecchio detto americano in merito all'inquinamento diceva: "The best solution of pollution is the dilution", "la migliore soluzione per l'inquinamento è la diluizione". Se viene detto che ARPAV non ha trovato criticità – è giusto dirlo anche ai colleghi che hanno ascoltato questa risposta – significa anche che c'è sempre un effetto diluizione e che quindi, se io intervengo dopo qualche ora o il giorno dopo rispetto all'allarme sollevato dai cittadini, la massa di acqua, le centinaia di metri cubi di acqua che sono passate e che sono transitate, hanno creato questo effetto diluizione.
Sappiamo tutti, come dice quel vecchio detto americano, che diluire alla fine vuol dire anche abbassare le percentuali di inquinanti che sono le uniche che oggi la nostra legislazione prevede come parametro. Tutto è parametrato in parti per milioni, PPM, in nanogrammi/litro e quant'altro, ovvero tutto è commisurato alla percentuale. Naturalmente, se io metto acqua pulita e diluisco, quella percentuale automaticamente diminuisce.
Questo non significa che l'inquinamento non fosse pesante, tant'è vero che se i Vigili del fuoco hanno valutato di installare delle panne assorbenti vuol dire che il problema c'era. Ciò non toglie che è bene che siano stati individuati. Io spero che ci sia anche un percorso che porti alle sanzioni, che non sono state dette nella risposta, ma sono dovute.

PRESIDENTE

Un attimo di attenzione. La IRI n. 237 della collega Guarda e la IRI n. 240 della collega Camani hanno la medesima risposta. Quindi, le presentate singolarmente e la risposta dell'Assessore sarà unica. Poi avrete la replica singola per entrambe.

Interrogazione a risposta immediata n. 237 del 9 febbraio 2022 presentata dalle consigliere Guarda e Ostanel relativa a "PRESUNTO TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI DAL FRIULI AL VENETO: LA GIUNTA REGIONALE ATTIVERÀ AUTONOME VERIFICHE?"

e

Interrogazione a risposta immediata n. 240 del 17 febbraio 2022 presentata dalle consigliere Camani, Zottis e Bigon relativa a "COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE PER TUTELARE LA BASSA PADOVANA DA POSSIBILI INQUINAMENTI AMBIENTALI?"

Ha la parola prima la collega Guarda. Prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Dato che torniamo a parlare di rifiuti e di traffico illecito di rifiuti e prima l'Assessore ricordava anche come fosse stato vittima di lettere minatorie e quindi di minacce rispetto a questo tema, anticipo la lettura condividendo la massima solidarietà, come sempre, nei confronti dell'Assessore e di chiunque riceva questo tipo di minacce. Proprio perché queste confermano la sussistenza di un problema, abbiamo presentato, io e la collega Ostanel, che è padovana, un'interrogazione rispetto a quanto è emerso negli scorsi mesi, nel febbraio di quest'anno, dalla cronaca giornalistica e dalle indagini condotte.
Però, abbiamo iniziato richiamando due atti di sindacato ispettivo, due atti presentati nella scorsa legislatura, a cui, però, con i colleghi che li hanno sottoscritti, non abbiamo ricevuto risposta. Una è del 2019, in cui si chiedeva un intervento per quanto riguarda il caso Sesa di Este in Provincia di Padova. Dopo che ARPAV aveva confermato la presenza di metalli pesanti chiedevamo: sono stati attivati i controlli per la verifica delle condizioni sanitarie dei lavoratori e dei cittadini del basso padovano? L'altra interrogazione a risposta scritta, sempre del 2019, aveva per oggetto "Vetro, plastica, idrocarburi, metalli pesanti nel compost prodotto della Sesa di Este: cosa intende fare la Giunta regionale per tutelare l'ambiente e l'agricoltura?".
Appreso appunto nel febbraio di quest'anno dalla cronaca giornalistica regionale che ha diffusamente riportato la notizia dell'intervenuta notifica a più soggetti dell'avviso di conclusione di indagini preliminari effettuate dalla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura della Repubblica di Trieste ed è appunto dato leggere che il trattamento del compost dello stabilimento di Cossano a Maniago il materiale sarebbe finito nei campi dopo una decina di giorni dalla raccolta dei rifiuti urbani e dal Friuli al Veneto, secondo il NOE, avrebbero viaggiato tra il 2017 e il 2020 480.000 tonnellate di rifiuti smaltiti dalla Sesa di Este.
Tutto ciò premesso e considerata la gravità della situazione abbiamo chiesto se, in relazione a quanto sopra esposto, la Giunta abbia o meno attivato autonome specifiche verifiche per quanto di competenza.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Consigliera Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione vogliamo porre l'attenzione del Consiglio su un'indagine che coinvolge la nostra Regione su fatti molto gravi. La Direzione distrettuale antimafia di Trieste, infatti, ha iscritto 18 persone nel registro degli indagati con l'accusa di traffico illecito di rifiuti. In particolare, le indagini riguardano una galassia di società che sembra si occupasse di trasferire in maniera non autorizzata rifiuti dal Veneto a discariche fuori Regione o all'estero. L'indagine pone anche dei dubbi rispetto ai tempi di maturazione e sulle modalità di maturazione del compost poi sversato nei terreni. L'indagine ricostruisce fatti che sembrerebbero portare a pensare che 480.000 tonnellate di rifiuti urbani siano stati trasferiti dal Friuli al Veneto in maniera irregolare e conferiti agli impianti di Sesa S.p.A., una società che è municipalizzata, è partecipata per il 51% dal Comune di Monselice e per il restante 49% da Finan Group, società a sua volta coinvolta nell'indagine, il cui azionista di riferimento è il già noto alle cronache miranese Angelo Mandato, anch'esso indagato nel corso di questa indagine.
Con questa interrogazione chiediamo appunto alla Giunta cosa intenda fare per tutelare il territorio della Bassa Padovana, per garantire i controlli adeguati, perché ci sono due elementi che ci preoccupano moltissimo: uno, che da anni i cittadini residenti della Bassa Padovana denunciano quelle che sembravano – e che oggi le indagini confermano come tali – essere attività illecite di sversamento di sostanze inquinanti nei terreni; l'altro elemento che ci preoccupa è il fatto che all'interno di questa indagine sembra essere coinvolta una società a partecipazione pubblica detenuta – e vado a chiudere, Presidente – per oltre la metà delle quote da un Comune di questa Regione e questo deve responsabilizzare maggiormente l'amministratore pubblico.

PRESIDENTE

Grazie.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Quindi chiediamo alla Giunta che intenzioni ci sono rispetto ai fatti che emergono da questa indagine.
Grazie.

PRESIDENTE

Risponde complessivamente l'assessore Bottacin. Prego.

Ass.re Gianpaolo BOTTACIN

Grazie, Presidente.
In premessa va sottolineato che tra le tante azioni poste in essere dalla Giunta regionale in questi anni vi è anche la costituzione di un gruppo di lavoro per la definizione di linee guida da applicare sul territorio del Veneto nel caso di incidenti rilevanti che possano determinare rischi per la salute umana e la compromissione della qualità dell'ambiente.
Tale gruppo di lavoro è composto dai rappresentanti della Regione Veneto, dall'ARPAV, dall'ANCI Veneto, dal Comando Interregionale dei Vigili del fuoco, dal Nucleo Ecologico dei Carabinieri e dall'Università di Padova. La validità di tali esperienze è stata riconosciuta anche dal Comandante del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco che, in occasione di un'audizione alla Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad essi correlati, ha suggerito di estenderla in altre realtà nazionali.
Va poi ricordato che la Regione del Veneto ha altresì adottato diverse deliberazioni di Giunta regionale con le quali sono state assegnate ai soggetti pubblici e privati i contributi a sostegno dell'installazione di impianti di videosorveglianza al fine di prevenire l'abbandono di rifiuti, ovvero prevenire manomissioni, furti e danneggiamenti dei presìdi ambientali, dando copertura a tutte le domande pervenute. Ha instaurato inoltre un protocollo d'intesa con il Comando Carabinieri per la tutela dell'ambiente, Gruppo Tutela Ambiente di Mirano, inerente all'attività di vigilanza e controllo sul trasporto transfrontaliero dei rifiuti. Nel ricordare che i controlli che competono agli uffici pubblici non possono riguardare coloro che trattano rifiuti abusivamente in quanto sono le forze dell'ordine i soggetti deputati all'individuazione e all'indagine di tali fattispecie, eventualmente servendosi di ARPAV per le analisi tecniche, in relazione agli adeguati controlli effettuati dall'Agenzia sul territorio della Bassa Padovana la Direzione Generale ha riscontrato, confermando nei limiti della propria competenza, la molteplicità delle azioni poste in essere nel tempo e ampiamente documentate con atti ufficiali.
Poiché successivamente all'approvazione in Giunta di questa risposta c'è un elemento non irrilevante che è accaduto, porto a conoscenza il Consiglio del fatto che in data 26 maggio 2022 la DDA ha richiesto l'archiviazione anche per gli ultimi quattro nomi che erano coinvolti nell'indagine. Da parte nostra, aggiungo, abbiamo anche approvato ancora nel 2017, con delibera di Giunta n. 445, una delibera che individua le modalità di definizione dell'eventuale declassamento o, meglio, non declassamento del rifiuto solido urbano. Questa delibera fu impugnata da una società pubblica in Veneto. Il TAR diede ragione alla società. Il Consiglio di Stato, a cui noi facemmo ricorso, diede ragione alla Regione Veneto. Ci fu poi un ricorso alla Corte Europea che in novembre 2021 diede ragione alla Regione del Veneto.
Cosa dice questa delibera? Sostanzialmente che il trattamento meccanico e/o biologico del rifiuto solido urbano non ne cambia l'origine e, di conseguenza, non può essere smaltito fuori Regione o fuori Paese. Questa delibera fu approvata prima dei vari arresti che ci furono per il cosiddetto "Giro bolla" in Toscana, per esempio, sempre nel 2017, ma in dicembre. Questa delibera risale ad aprile. È una delibera che facemmo in collaborazione con i Carabinieri dei NOE, con i quali collaboriamo.
L'ultimo incontro con il Comandante, che si è appena insediato, l'ho avuto venerdì scorso. Però, c'è una richiesta di archiviazione da parte della DDA che, evidentemente, non ritiene che ci fosse il problema. Anzi, leggendo la richiesta di archiviazione, non ci fosse il problema del trasferimento da una parte all'altra dello smaltimento di questi rifiuti.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Replica, adesso, la collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Grazie, Assessore, dell'aggiornamento anche rispetto all'evoluzione del percorso, a seguito, appunto, della conclusione delle indagini.
Detto questo, sicuramente, ci sono degli interventi che vengono fatti per quanto concerne le competenze regionali. Certo che, a seguito delle segnalazioni dello scorso anno riferite proprio alla qualità dei rifiuti, poi trasformati, poi anche in compost da parte di Sesa di Este, in Provincia di Padova, probabilmente, riterremmo opportuni ulteriori approfondimenti a prescindere dall'evoluzione di questo particolare filone di indagine. Anche perché, dato che ci promuoviamo come Regione che ha portato avanti e promosso il cosiddetto "Veneto Riciclone", di conseguenza si è impostato come paladino di un certo tipo di utilizzo, anche del rifiuto, riteniamo che riuscire a garantire la qualità, formalmente, anche di questo percorso, avviato negli scorsi anni, finanziato anche dalla Regione del Veneto, sia necessario.
Le verifiche che chiediamo e che abbiamo chiesto all'interno di questa interrogazione, al di là del processo poi del percorso delle indagini, le riteniamo assolutamente funzionali a comprendere, per quanto riguarda le competenze della Giunta e del Consiglio regionale, quali possano essere le leve d'intervento amministrativo e di tipo preventivo utilizzabili all'interno della nostra Regione proprio per evitare che questi investimenti cadano nel vuoto o magari che vadano a incentivare un utilizzo di materiale che in realtà non è qualitativo e non tutela non soltanto l'ambiente, ma anche gli altri settori che, a caduta, rilevano nel risultato di queste lavorazioni.

PRESIDENTE

Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Io credo che tutte le azioni che vengono messe in campo per tutelare i territori e garantire la correttezza delle procedure, che in particolar modo riguardano il ciclo del rifiuto, siano necessarie: gruppi di lavoro, vigilanze, protocolli d'intesa, Assessore, sono sempre utili.
Siccome però è noto, l'abbiamo ascoltato anche nelle interrogazioni precedenti, che nel campo del ciclo dei rifiuti si annidano spesso forme di illecito molto serie, molto gravi, le cui conseguenze per anni si riverberano sui territori, io credo che forse uno sforzo in più in questo senso dovremmo farlo.
È chiaro che l'azione amministrativa non può e non deve essere dettata dagli atti delle autorità inquirenti. È anche vero che troppo spesso e troppe volte, parlo in particolar modo nel territorio della Bassa Padovana, quel territorio si è visto protagonista di inchieste e di indagini che riguardano questo ambito di intervento.
Chiedo quindi alla Giunta di aumentare, di intensificare i controlli che all'interno di quel territorio il trattamento dei rifiuti avvenga in maniera sempre coerente con le normative e con i vincoli ambientali. Sarebbe anche utile che provassimo a fare un focus specifico di verifica del contesto, del quadro dello stato di salute di quei terreni. Io non so esattamente - leggeremo le carte - cosa sono riusciti a dimostrare gli indagati rispetto alla natura e alla destinazione dei rifiuti conferiti. So però che da anni i cittadini della Bassa Padovana lamentano un utilizzo non coerente di quel territorio rispetto al problema dei rifiuti.
Auspico quindi che la Giunta voglia esercitare un impegno straordinario per un monitoraggio preciso di quei territori.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 256 della collega Ostanel.

Interrogazione a risposta immediata n. 256 del 22 aprile 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "LA GIUNTA INTENDE INTERVENIRE SULLA DEFINIZIONE DELLE MEDIE E GRANDI STRUTTURE DI VENDITA AL FINE DI SALVAGUARDARE L'INTERESSE PUBBLICO E IL COMMERCIO DI VICINATO, EVITANDO SITUAZIONI QUALI QUELLA DEL "PENTOLONE" DI ALBIGNASEGO?"

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Ascolterò con attenzione la risposta a questa interrogazione, perché è ora di sapere, io credo, la verità, cioè se la Lega intende davvero intervenire sul controllo dei centri commerciali oppure se quello che ho visto circolare nel tram di Padova era solo propaganda elettorale e quindi non verità, perché c'era scritto "meno centri commerciali".
Questo è un tema che sto portando da più di un anno e mezzo all'interno di questo Consiglio anche attraverso una proposta di legge. Più volte ho parlato con l'assessore Marcato, ma nulla si muove. Qual è il tema? Io davvero chiedo l'attenzione di tanti amministratori che sono stati Sindaci nei Comuni del Veneto. La proliferazione dell'apertura delle strutture di vendita, dei centri commerciali sotto i 1.500 metri quadri avviene perché c'è una norma regionale che deve essere modificata. Quello che sta succedendo ad Albignasego è un tema importante e lo dico in maniera chiara. Quello che accade è che chi presenta delle proposte sta eludendo una norma regionale, aprendo delle strutture di vendita che sono l'unione di più piccole strutture di vendita sotto i 1.500 metri. Quindi, solo con un'autorizzazione del SUAP si fanno dei grandi parchi commerciali, mentre c'è una legge regionale che dice che per fare un grande parco commerciale bisogna avere un'autorizzazione del Comune, com'è giusto che sia.
Davvero questo è un tema importante. Albignasego ha sollecitato questa interrogazione, quindi ascolto volentieri la risposta, perché quello che sta accadendo nel Pentolone di Albignasego è che si sta creando un parco commerciale mettendo delle strutture da 1.500 metri una vicina all'altra, non si sta nemmeno facendo l'onere di urbanizzazione necessario, quindi la creazione di una rotonda per permettere al traffico di non essere congestionato, e il Comune di Albignasego, governato non da me, ma da voi, sta facendo fatica ed è impossibilitato a mettere un controllo o a negoziare con il privato che lì vuole aprire una struttura di vendita.
Bisogna dare potere ai Comuni.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Risponde, al posto dell'assessore Marcato, la Vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
La vigente normativa regionale in materia di commercio al dettaglio su area privata di cui alla legge regionale 28 dicembre 2012, n. 50 , ha inteso perseguire lo sviluppo sostenibile ed equilibrato della rete distributiva commerciale. In particolare, per quanto concerne le grandi strutture di vendita, il legislatore regionale, con la legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45 , ha reso maggiormente incisivo il controllo pubblico di tali interventi, assoggettando alla pianificazione territoriale intercomunale le aree destinate all'insediamento di grandi strutture di vendita superiori a metri quadrati 8.000 nei Comuni capoluogo di Provincia e a 4.000 negli altri Comuni.
Ciò premesso, per quanto concerne la prospettata elusione della disciplina regionale, con particolare riferimento alla configurazione in fatto di grandi strutture di vendita in forma di parco commerciale, costituito da medie strutture di vendita, si osserva che la citata legge n. 50 del 2012, attuata con il Regolamento regionale n. 1 del 21 giugno 2013, nell'attribuire ai Comuni la potestà autorizzativa degli interventi di maggiore dimensione ha puntualmente individuato i presupposti tecnici che determinano la sussistenza di un parco commerciale al fine di assicurare la corretta applicazione in concreto della normativa regionale da parte dei Comuni medesimi. Situazioni quali quelle evidenziate nell'interrogazione posta non sono pertanto ascrivibili alla carenza o all'insufficienza della normativa regionale.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Ostanel, per la replica.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Mi dispiace davvero che la risposta non arrivi dall'assessore Marcato, con il quale magari poi fuori avremmo potuto avere un chiarimento, perché quello che c'è scritto in questa risposta, mi spiace, ma non è vero: ci sono tantissimi Comuni del Veneto, non governati dal centrosinistra, ma dal centrodestra e dalla Lega, dove tanti Sindaci si stanno lamentando del fatto che non hanno il controllo sull'apertura delle strutture di vendita.
Non significa dire "no" alle strutture di vendita, significa dire "almeno il Consiglio comunale o il Sindaco ha il potere di decidere se sì o se no". Avere l'elusione di una norma è una cosa conclamata in tantissimi Comuni. Anche Schio sta subendo la stessa questione che abbiamo visto ad Albignasego, ma anche Padova e tantissimi altri Comuni. Si aprono strutture di vendita sotto i 1.500, si mettono una vicina all'altra, si chiede l'autorizzazione al SUAP per la singola struttura e si fa un parco commerciale.
Io non sono soddisfatta di questa risposta perché, sostanzialmente, dice che questo non sta accadendo. Andate a parlare con gli amministratori e le amministratrici del Veneto che conoscete e chiedete loro se sulle strutture sotto i 1.500 stanno avendo abbastanza potere di decidere.
La risposta è no. Non è un tema di sinistra, non è un tema di destra. È un tema che mira a dire che quando un amministratore sta governando un Comune deve poter scegliere se dire sì o dire no a una struttura di vendita. Oggi, senza una modifica alla norma regionale, questo non può avvenire. Quello che sta accadendo è che i privati eludono una norma regionale che abbiamo scritto nel 2012, che è vecchia, perché il commercio è cambiato, la pandemia ha cambiato la struttura commerciale e i negozi di vicinato stanno morendo.
Abbiamo approvato qui dentro un emendamento mio al DEFR. Ricordo benissimo l'assessore Marcato seduto lì che diceva: "Bene questo emendamento al DEFR", che diceva "interveniamo sulla norma del 2012". Ora è tempo di farlo. Non sono soddisfatta di questa risposta.

PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo alla IRI n. 262 del collega Zanoni.

Interrogazione a risposta immediata n. 262 del 5 maggio 2022 presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Guarda, Ostanel e Lorenzoni relativa a "ZAIA VUOLE IL NUCLEARE IN VENETO? DICA DOVE"

Prego, collega Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Non abbiamo dormito per notti intere con questo cruccio in mente: dove si farà questa centrale nucleare? Anche perché, in occasione del referendum – qualcuno ha detto a Paese – sul nucleare che si è tenuto nel 2011 il presidente Luca Zaia si è espresso contro l'installazione di centrali nucleari e nel 2016 contro le trivellazioni in Adriatico. A mio avviso, ha ragione. Ricordo che questa interrogazione è sottoscritta, oltre che da me, anche dai colleghi Bigon, Guarda, Ostanel e Lorenzoni.
Tuttavia, nonostante questa contrarietà, in una recente intervista pubblicata sul Gazzettino il 17 aprile 2022 il Presidente della Regione Veneto sembra aver cambiato idea. Infatti alla domanda "Lei accetterebbe una centrale nucleare in Veneto?" ha così risposto: "Io non soffro di feticismo energetico. Non ho posizioni precostituite".
Considerato che l'apertura al nucleare del presidente Zaia non dovrebbe presumibilmente spingersi fino al punto di giudicare ammissibile la costruzione di una centrale nucleare tra le Colline del Prosecco o a ridosso di uno degli otto siti UNESCO del Veneto, Venezia e la sua laguna, Vicenza e le Ville Palladiane, Verona – molto citata in queste ore, Verona – affreschi del XIV secolo di Padova, Orto botanico di Padova (anche di Padova si parla spesso in queste ore), opere di difesa veneziane, siti palafitticoli delle Alpi, Delta del Po.
Tutto ciò premesso, chiedono questi Consiglieri, noi chiediamo al presidente Zaia, in quale luogo del Veneto vorrebbe che fosse costruita una centrale nucleare anche perché, colleghi, non è la risposta alle bollette triplicate, raddoppiate dei nostri concittadini, perché per farla e realizzarla, semmai dovesse essere, spero di no, ci vogliono almeno vent'anni.

PRESIDENTE

Risponde, al posto dell'assessore Marcato, la Vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente.
La crisi energetica attualmente in corso determina un grave aumento dei costi energetici che colpisce duramente cittadini e imprese, inasprendo il fenomeno della povertà energetica e ostacolando la ripresa economica post pandemica.
A fronte di tale contesto, da un lato è necessario fornire risposte immediate per alleviare le conseguenze della crisi energetica, dall'altro risulta urgente individuare nuove soluzioni energetiche sostenibili di medio-lungo periodo al fine di rendersi progressivamente indipendenti dalle fonti energetiche russe, in una logica di maggiore sicurezza e indipendenza energetica.
La stessa Unione europea, con la recente iniziativa REPowerEU, ha ridisegnato completamente il sistema energetico europeo, individuando tre linee strategiche da seguire per affrontare, al tempo stesso, sia le sfide energetiche, che quelle climatiche, diversificazione delle fonti di approvvigionamento, maggiori investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili e maggiore efficienza energetica.
Appare, quindi, evidente come il futuro energetico e la fase di transizione verso la completa decarbonizzazione dovranno, inevitabilmente, basarsi su un insieme combinato di diverse fonti energetiche, anche innovative e noi, per il Veneto, ci stiamo già muovendo, per costruire un polo per lo sviluppo dell'idrogeno verde.
È essenziale, però, che ogni considerazione in merito alla nuova strategia energetica nazionale debba, necessariamente, basarsi su valutazioni tecniche di fattibilità, con il coinvolgimento dei massimi esperti di settore, tenendo conto dei tempi di realizzazione, delle migliori tecnologie disponibili, anche in una logica di filiera, e dei possibili impatti sociali e ambientali connessi.
L'attuazione di una strategia così costruita non potrà che basarsi sulla responsabilità e sulla serietà che questa grave crisi richiede a tutti. In questo senso, il nucleare di ultima generazione, se proposto nell'ambito di un Piano energetico nazionale, potrà avere un ruolo nel fornire risposte nella direzione della sicurezza e dell'autonomia energetica.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Zanoni, per la replica.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Sono – parlo anche a nome dei colleghi – totalmente insoddisfatto, perché chiedevamo il sito, il luogo, ma io non ho sentito citare alcun Comune su cui localizzare questa centrale nucleare.
Mi sono piaciute alcune osservazioni, però, della risposta, che è stata data dall'assessora De Berti a nome dell'Assessore, mi pare, Caner, se non sbaglio, Marcato, pardon, Marcato.
L'assessore Marcato, tra l'altro, non si è più visto. Doveva esserci anche ieri sera ad Antenna Tre, mancava. Chi l'ha visto? Mi sono piaciute queste affermazioni: servono risposte immediate al problema delle bollette dei nostri cittadini e che bisogna tener conto dei tempi di realizzazione dei sistemi che producono l'energia elettrica.
Credo che queste premesse, anche se non viene detto in maniera esplicita, siano il motivo per il quale non c'è il nome del Comune, del posto, dove fare la centrale nucleare. Questo perché, come dicevo prima, colleghi, queste sono delle boutade che escono giusto per dire qualcosa, quando i cittadini sono incazzati e si vedono raddoppiare la bolletta. Ci vuole la centrale nucleare.
L'ultima centrale nucleare, che è stata realizzata in Finlandia, ha visto un percorso, per la sua realizzazione, di una ventina d'anni. Tra vent'anni probabilmente si saranno anche già dimenticati di tutti noi, qui dentro. Noi, invece, dobbiamo dare una risposta subito. A nostro avviso, a mio avviso, la via è quella delle fonti rinnovabili: produrre energia localmente per consumarla localmente a chilometro zero, senza essere dipendenti.
Nella scorsa legislatura, come Gruppo del PD lo avevamo dimostrato anche con uno studio approfondito fatto in collaborazione con l'Università di Padova. Potremmo diventare, grazie alle rinnovabili, una Regione indipendente sotto il punto di vista energetico.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
PUNTO
5



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO.

PRESIDENTE

Passiamo alla IRS n. 174, del collega Possamai.

Interrogazione a risposta scritta n. 174 del 18 febbraio 2022 presentata dal consigliere Giacomo Possamai relativa a "CONTRIBUTI REGIONALI PER L'ACQUISTO DI SISTEMI DI ACCUMULO DI ENERGIA ELETTRICA. PER QUALE RAGIONE È STATA INTRODOTTA NEL BANDO UNA CLAUSOLA CHE ESCLUDE LE PERSONE CHE HANNO FATTO RICORSO A UN FINANZIAMENTO?"

Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Restiamo in campo di energia, anche se mi associo alla delusione del collega per il fatto di non aver scoperto dov'è il sito nucleare del Veneto.
Stando agli accumulatori di energia elettrica, con una scelta lungimirante, la Regione del Veneto ha promosso e incentivato l'autoconsumo di energia rinnovabile attraverso l'erogazione di incentivi per l'acquisto di sistemi di accumulo di energia elettrica dagli impianti fotovoltaici. Questo con un bando istituito dalla DGR n. 840 del 19 giugno 2019. Per inciso, sarebbe utile ripristinare e fare un bando ulteriore, oggi, di questo tipo.
Andando avanti con l'interrogazione: veniva stabilito l'ammontare massimo del contributo e le caratteristiche degli interventi finanziabili, i termini per la presentazione della domanda, le modalità, i termini, eccetera.
Considerato, però, che si tratta di un impegno finanziario importante per un reddito familiare è naturale che molti utilizzino per queste necessità strumenti finanziari, in particolare contratti di finanziamento a termine per il consumo.
L'utilizzo di questi strumenti non significa che, al di là dell'intestazione formale della fattura, l'acquisto non possa essere imputato direttamente al soggetto che ha presentato la domanda, posto che dal contratto di finanziamento, necessariamente allegato alla documentazione, emerge in maniera inequivocabile chi è che ha effettuato effettivamente l'acquisto.
Rilevato che nella fase finale di istruttoria, persone che hanno adempiuto a tutte le condizioni previste, al di là della intestazione formale della fattura, sono state dichiarate decadute dal finanziamento della Giunta regionale, senza tener alcun conto delle particolari caratteristiche di contratti di finanziamento a termine, noi poniamo una questione molto semplice. Perché è stata inserita una clausola, interpretata dalle strutture della Regione in questo modo, che ha escluso le persone che si sono rivolte a un istituto finanziario, privilegiando i soggetti in grado di provvedere da soli all'acquisto?
In sostanza, il punto è il seguente: chi ha provveduto a partecipare a questo bando e quindi a dotarsi dei sistemi di accumulo per l'autoconsumo dell'energia rinnovabile, a meno che non avesse una grande, una importante capacità di spesa autonoma, ha dovuto richiedere un finanziamento.
Faccio presente che ci sono bandi come questo in molte altre Regioni d'Italia e in tutti i casi è prevista la possibilità, ovviamente, di ottenere un finanziamento per poter accedere a questo tipo di incentivo.
In Veneto non si capisce per quale ragione, nel senso che è scritto nel testo del bando, ma in realtà potrebbe anche essere interpretabile in maniera diversa, ma così lo interpretano le strutture della Regione, o una persona finanzia con soldi propri oppure non c'è la possibilità di partecipare. Ci sembra una misura iniqua e quindi la questione è per quale ragione si è fatta questa scelta, ma soprattutto se è possibile pensare in altri termini a questo tipo di finanziamento.
Grazie.

PRESIDENTE

Risponde, sempre per l'assessore Marcato, la Vicepresidente De Berti. Prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Per il bando in questione le modalità di assegnazione dei contributi in argomento sono state determinate dalla Giunta regionale con DGR n. 840 del 2019, sentita la competente Commissione consiliare (deliberazione n. 57 del 2019).
Il bando e le FAQ pubblicate prima dell'apertura del bando chiariscono che il pagamento del sistema di accumulo deve essere sostenuto soltanto dal richiedente il contributo. Non deve essere pertanto sostenuto da un soggetto diverso dal medesimo, nemmeno se appartenente al medesimo nucleo familiare. Deve essere attestato da quietanze di pagamento, bonifici intestati al medesimo e deve essere sostenuto nei tempi previsti dal bando.
Il sostenimento della spesa del sistema di accumulo direttamente dal conto corrente della finanziaria non consente di rispettare le disposizioni del bando, con riferimento al soggetto che sostiene la spesa e alla documentazione obbligatoriamente prevista per la liquidazione del contributo.
In questo caso, infatti, il pagamento viene sostenuto dalla finanziaria e non vengono prodotte quietanze di pagamento intestate a richiedenti il contributo, a meno che il finanziamento stesso non sia stato interamente rimborsato dal richiedente il contributo entro i termini previsti dal bando.
In presenza di contratti di finanziamento estinti dal richiedente entro i termini previsti dal bando, si è infatti provveduto a riconoscere ammissibile l'intera spesa sostenuta.
La ratio del contributo in parola è infatti quella di ristorare il cittadino dalle spese del medesimo, direttamente già sostenute nel periodo previsto dal bando, escludendo ogni situazione che potesse costituire un'indebita forma di arricchimento.
Viceversa, riconoscendo ammissibili le spese pagate dal conto corrente intestato alla finanziaria e non anche dal richiedente il contributo, si sarebbe riconosciuto un contributo a fondo perduto ad un soggetto che, al momento della liquidazione, avrebbe sostenuto solo una parte, anche potenzialmente minima, della spesa totale equivalente ad una o più rate.
Si consideri, infatti, che i contratti di finanziamento prevedono un piano di rimborso su un arco temporale ben più esteso rispetto ai termini previsti dal bando. Prevalentemente prevedono 120 rate da rimborsare in dieci anni.

PRESIDENTE

Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Io ringrazio l'assessore De Berti, che evidentemente non era l'Assessore competente per materia e quindi sarebbe stato meglio avere l'assessore Marcato per poter interloquire. È evidente che non possiamo essere soddisfatti della risposta perché quello che ha spiegato l'Assessore è esattamente il motivo per cui il bando impostato così è profondamente iniquo, nel senso che diventa accessibile soltanto a chi ha quelle risorse personali immediatamente liquide e quindi chiunque voglia però partecipare, potersi dotare di un sistema di accumulo dell'energia rinnovabile, tanto più in un momento come questo, resta tagliato fuori.
Quindi, se sul pregresso non si riesce a fare altrimenti, e questo mi sembra evidente da quello che ha detto l'Assessore, sebbene mi sembri veramente sbagliato perché vuol dire tagliar fuori tutta una serie di persone e soprattutto – è da qui che è nata l'interrogazione – vuol dire che tanti soggetti che hanno partecipato si sono poi ritrovati nelle condizioni di non poter ricevere il contributo, perché avevano partecipato con un finanziamento e poi si son trovati costretti a restituire la cifra.
Sul futuro l'invito è quello di guardare a quello che stanno facendo le altre Regioni, perché davvero tutti i bandi simili (ce ne sono tanti fatti da altre Regioni in Italia) prevedono questa possibilità, se non altro per dare a tutti la possibilità di partecipare.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Abbiamo terminato con le interrogazioni.
PUNTO
6



RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2021 DEL CONSIGLIO REGIONALE. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 42) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 88/2022)

Relazione dell'Ufficio di Presidenza
Relatrice: Vicepresidente Zottis

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6) all'ordine del giorno.
Sia per il punto n. 6) che per il punto n. 7), mancando la collega Zottis, relatrice è diventata la collega Sponda, come ho comunicato prima in Capigruppo.
Partiamo con il rendiconto, PDA n. 42.
Collega Sponda, prego.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Colleghi consiglieri, il decreto legislativo n. 23 giugno 2021 n. 118 "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi", a norma degli articoli 1 e 2 della legge regionale 5 maggio 2009, n. 42 , come modificato e integrato con decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, prevede, a decorrere dal 1° gennaio 2015, l'obbligo per le Regioni di confermare la propria gestione ai principi contabili generali e applicati stabiliti dal decreto, nonché di adottare, a partire dal 1° gennaio 2016, specifici schemi di bilancio e rendiconto.
Ai sensi dell'articolo 67 del citato decreto, le Regioni, sulla base delle norme dei rispettivi Statuti, assicurano l'autonomia contabile del Consiglio regionale.
Come è noto, l'autonomia del Consiglio regionale è garantita dall'articolo 46 dello Statuto del Veneto, disciplinata dalla legge regionale 31 dicembre 2012, n. 53 , "Autonomia del Consiglio regionale".
L'autonomia di bilancio e contabile del Consiglio regionale è disciplinata nell'ambito delle disposizioni contenute nel Titolo II della citata legge. Nel processo di programmazione e controllo disegnato dalla legge di autonomia, l'articolo 8 prevede che il rendiconto sia redatto nell'osservanza della disciplina stabilita dal Regolamento interno dell'amministrazione e organizzazione.
Ciò premesso, per l'anno 2021, nel rispetto dei vigenti princìpi e regole contabili e nell'ambito dell'autonomia di cui all'articolo 67 del decreto, il Consiglio regionale approva il rendiconto della gestione sulla base della proposta di rendiconto approvata dall'Ufficio di Presidenza secondo lo schema previsto dall'articolo n. 10 del decreto legislativo n. 118/2021, ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera b) del decreto.
Comprende il conto del bilancio, i relativi riepiloghi, i prospetti riguardanti il quadro generale riassuntivo e la verifica degli equilibri, lo stato patrimoniale e il conto economico. Nel rendiconto della gestione trova evidenza il riaccertamento ordinario dei residui, ai sensi dell'articolo 3, comma 4 del decreto legislativo n. 118/2011, approvato con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 19 del 22 marzo 2022; il conto del bilancio contenuto nell'allegato A, la dimostrazione delle risultanze contabili finali della gestione finanziaria 2021 rispetto alle autonomie contenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione 2021, 2022, 2023, approvato dal Consiglio regionale con delibera n. 128 del 17 dicembre 2020.
Le previsioni iniziali di entrata e di spesa di competenza del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2021 pareggiavano nell'importo di euro 66.501.761, di cui euro 16 milioni per servizi per conto terzi e partite di giro.
Nel corso dell'anno 2021 sono state apportate le variazioni di bilancio approvate dal Consiglio regionale, dall'Ufficio di Presidenza e dal responsabile finanziario. Le variazioni agli stanziamenti previsionali di competenza hanno reso definitive le previsioni finali di entrata e di spesa pari a euro 85.062.336,58, di cui la differenza di euro 18.560.575,58 si riferisce all'iscrizione, in sede di assestamento di bilancio, di un importo pari ad euro 16.897.510,69 del risultato di amministrazione 2020, per finanziare, nella parte spesa, gli stanziamenti di euro 10.935.896,45 per appositi accantonamenti, pari alle quote...

PRESIDENTE

Colleghi, sospendiamo adesso, se volete. Grazie.
Prego, collega Sponda.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

...del risultato di amministrazione accantonato; di euro 515.576,16 per contributi per le funzioni dedicate alle erogazioni AGCOM e di euro 5.446.038,08 per la somma da destinare alla Giunta regionale; alla variazione in sede di riaccertamento ordinario dei residui 2020, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 118/2011, del fondo pluriennale vincolato in entrata di euro 1.663.064,89, conseguente all'adeguamento degli stanziamenti di spesa e agli importi dei residui passivi reimputati.
La gestione finanziaria complessiva determina un saldo positivo, alla chiusura dell'esercizio 2021, accertato in euro 22.161.720,58. Tale saldo deriva per euro 21.848.516,18 dal saldo della gestione di competenza e per euro 313.204,40 dal saldo della gestione dei residui. La parte disponibile risulta complessivamente pari a euro 9.380.238,72.
Nel corso dell'esercizio finanziario 2021 le riscossioni e i pagamenti sono stati contenuti entro i limiti delle previsioni finali di cassa autorizzate con l'approvazione del bilancio di previsione e con i successivi provvedimenti di variazione, agli stanziamenti di cassa.
Il fondo iniziale di cassa, all'inizio dell'esercizio finanziario, ammontava ad euro 28.149.574,14 e per l'effetto del risultato di gestione di cassa 2021, alla chiusura del medesimo esercizio, ammonta ad euro 28.552.478,65 e coincide con il conto della gestione di cassa reso dal Tesoriere del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Sicuramente è un provvedimento che vede ritornare più di 9 milioni di euro all'interno del bilancio regionale, quindi, in qualche modo, a disposizione della Giunta regionale, che dopo dovrà decidere, con le variazioni propedeutiche, a comporre il bilancio, dove destinarle, dove individuare alcune priorità, dove si ritiene più opportuno stanziare le risorse tra le priorità della nostra Regione.
Per questo io credo che sia anche l'occasione per poter dire, Presidente, che ci sono alcune vicende che meritano di essere segnalate. Stiamo parlando comunque di risorse straordinarie che entrano nel bilancio, e che in una gestione di pari passo con quella pianificata, ovvero, se questi fossero soldi spesi dal Consiglio, non ci sarebbero state.
Possiamo parlare di risorse straordinarie che ritornano all'interno del bilancio, quindi a disposizione della Giunta, che, come organo esecutivo, deve pianificare, come dicevamo prima, le priorità che già ci sono, e magari individuare quelle che meritano un riconoscimento economico maggiore.
Al riguardo, Assessore, credo che un riflettore vada acceso anche su tutto il tema del trasporto pubblico locale, ma non va acceso sul tema del trasporto pubblico locale perché Montanariello parla di trasporto pubblico locale, bensì va acceso perché basta aprire i giornali in questi giorni per vedere quello che sta accadendo nella nostra città, a dieci metri da noi, alle spalle del presidente Ciambetti, fuori da quella porta. C'è un urlo, da parte della cittadinanza, che chiede che ci siano più servizi.
Ricordiamoci che l'altro giorno c'è stato un flash mob alla Giudecca, e quello non lo hanno fatto mica quelli del PD, lo hanno fatto i cittadini. Quei cittadini, in proporzione, per la maggior parte sono elettori vostri prima che nostri. Basta vedere le code di turisti che ci sono, non solo stranieri, ma anche avventori veneti che vengono a visitare la nostra città. Non lo dico perché sono di Venezia, lo dico perché la straordinaria particolarità della nostra città, al punto di renderla brand regionale "Land of Venice", è una città straordinariamente particolare, complicata e complessa. Sotto alcuni aspetti merita delle risposte che siano un po' più attente.
Sarebbe come negare che per certi versi la montagna abbia bisogno di risposte maggiori rispetto a Venezia. Così, sotto l'aspetto del trasporto credo che non offendiamo nessuno, colleghi, se diciamo che quella che si sta verificando in questi giorni a Venezia non è proprio la situazione ottimale per la città capoluogo di una Regione che si definisce "il Veneto eccellente".
Così come credo che, attraverso il trasporto pubblico, Assessore, passi tutto il tema della vera sfida della transizione ecologica. Colleghi, la transizione ecologica non è solamente dire che l'autobus va a metano o l'autobus è elettrico. La transizione ecologica è anche dire ai cittadini che possono lasciare la macchina a casa perché c'è un mezzo di trasporto pubblico. "Transizione ecologica", Presidente, ormai è diventato un vocabolo tanto di moda. Quando non si sa cosa dire a un convegno si cita la transizione ecologica.
La transizione ecologica non è solamente un titolo. La transizione ecologica deve essere declinata, se la vogliamo, in una serie di provvedimenti e atti concreti che, sotto certi aspetti, aiutano. La politica deve aiutare a governare i procedimenti. Io credo, essendo anche in sintonia con l'azione della maggioranza, sotto tanti aspetti, quando si parla di transizione ecologica, che la vera transizione ecologica è non solo avere l'autobus elettrico, se vogliamo sintetizzarla così, con il simbolo "la Regione Veneto dà i contributi per gli autobus a metano, a biometano", ma vuol dire anche che chi va a lavorare la mattina può lasciare la macchina a casa, tanto c'è il trasporto pubblico che lo porta e che lo riporta indietro.
È per questo, Assessore, che con molta tranquillità, con molta serenità, ci permettiamo di dire che di fronte a questo importante stanziamento di risorse straordinarie – poi, dopo, ovviamente, deciderete come è più opportuno indirizzarle, sia chiaro – ci permettiamo, da umili rappresentanti dei nostri territori, di segnalare che ci sono anche queste esigenze, come io credo che ci siano tutte quante quelle esigenze che una volta per tutte vanno messe in campo sul tema del pendolarismo sanitario.
È inutile che noi facciamo i Piani socio-sanitari dove diciamo che ci sono degli ospedali che devono avere maggiori servizi, perché diventano più specializzati, che è una cosa anche condivisibile sotto alcuni aspetti, noi non siamo mica a quelli del no a priori. Volete che non ci siano dei casi dove, anziché avere tre chirurgie in 20 chilometri, è meglio averne una unica per tutti? Ma, per carità, faccio l'esempio di un reparto che può essere un altro. Però, si pone il tema, dopo, di come i cittadini devono raggiungere questi posti, tant'è, Assessore, che stanziamo con il progetto STACCO del terzo settore dei fondi con cui si finanziano queste associazioni di volontariato che portano, in maniera gratuita, chi deve andare a fare una visita nei vari ospedali centrali delle province. Una volta si arrivava a fine anno e adesso, a metà anno, queste associazioni già finiscono i chilometri che vengono messi a disposizione.
Cosa vuol dire? Vuol dire che c'è sempre una maggiore richiesta di raggiungere i plessi ospedalieri. Se noi nella nostra Provincia diciamo che tutto deve andare all'Angelo, al netto di come ognuno di noi la pensa, bisogna anche raggiungere l'Ospedale dell'Angelo. Diciamo che bisogna aiutare la piccola e media impresa. Facciamo un esempio: se un idraulico deve portare la sua mamma a fare una visita in ospedale deve prendersi un giorno di ferie.
A mio parere, non stiamo facendo un buon servizio alla nostra comunità. Attraverso l'uso dei servizi ospedalieri passa tutto un indotto di persone curate e mondi che gravitano intorno, ad esempio semplicemente i familiari che hanno necessità di accompagnarle. Oggi dobbiamo dire che nel Piano socio-sanitario c'è l'ospedale hub che ha i servizi e che se qualcuno lo deve raggiungere deve, purtroppo, chiedere a un amico o a un parente di accompagnarlo.
Purtroppo, lo dicevamo prima, l'allarme arriva dalle associazioni del Terzo Settore, che sempre prima finiscono questi chilometri. Questa non è assolutamente una critica, Assessore. Sa che, per natura, io sono propositivo. Però, in un momento in cui ci sono risorse straordinarie che ritornano in capo alla pianificazione della Giunta, con molta serenità ci permettiamo di segnalare anche queste problematiche. Ad esempio, tutta l'asta della Romea, che è la strada più pericolosa d'Italia, credo sia giusto e doveroso che abbia un collegamento di tutti quei paesi della Provincia di Venezia e di Padova affinché possano raggiungere l'ospedale centrale. Senza dimenticare tutto il tema del pendolarismo sanitario dei dipendenti. Spesso, se un sanitario si trova a lavorare in alcuni ospedali, fa prima a prendere il proprio mezzo piuttosto che i mezzi pubblici.
Assessore, siamo sicuri che questa sensibilità voi l'avete quanto noi. Nessuno vuole fare un dispetto ai propri cittadini. È chiaro che le segnalano a voi come le segnalano a noi. Oggi noi crediamo che, in uno scenario dove è possibile cominciare a ragionare di alcune risorse che non erano previste, si possa anche prevedere, magari, dove alcuni servizi ospedalieri sono stati centralizzati in alcuni ospedali hub (dove non ci sono già i servizi, perché in alcune parti sicuramente ci saranno), di mettere un mezzo perlomeno ogni due ore, in modo che chi deve fare una visita possa dire al proprio figlio: "Caro figlio mio, vai a lavorare, tanto domani prendo il bus e vado a farmi la risonanza".
Chiudo dicendo, Assessore, che il tema di Venezia io non lo cito solamente perché a pochi metri da Ciambetti avviene quello che noi diciamo. Quando i cittadini che vivono sulle isole arrivano a fare un flash mob per dire che non hanno i mezzi per muoversi vuol dire che c'è qualcosa che non va. Ripeto: non sono mica del PD. Quei cittadini, in proporzione, sono tre volte più vostri elettori che nostri elettori.
Su questo, Assessore, credo sia importante, anche in virtù di quello che diciamo, far arrivare subito il progetto di legge n. 9, visto che ogni volta abbiamo la scusa di dire che sono gli Enti di bacino che gestiscono. Siccome i soldi li diamo noi, dovremmo dire qualche parola in più. I soldi sono nostri, sono dello Stato. Noi li giriamo, ma la competenza è nostra. Quindi, noi una parola in più, Assessore, dove è nostra competenza, la dovremmo dire. La legge sul trasporto pubblico regionale non è mica degli Enti di bacino o del Comune di Venezia o dell'egregio Sindaco, architetto Luigi Brugnaro. È della Regione. Magari un giorno sarà Presidente della Regione e potrà pianificare il trasporto pubblico. Per ora, fortunatamente, non è così.
Questo è anche uno stimolo. È stato presentato tra i primi nove progetti di legge del Presidente, il PDL n. 9, governance unica dei trasporti. Facciamolo arrivare, lavoriamoci insieme. Noi siamo qui per dare il nostro contributo propositivo. È anche giusto che, dove abbiamo le competenze, ci assumiamo le responsabilità di poter dare risposte, se le diamo. In caso contrario, ci assumeremo la responsabilità di non essere stati in grado di darle. Quindi, altro tema che credo sia importante è far combaciare le cose. Se oggi il progetto di legge n. 9 fosse stato legge, forse avremmo potuto pensare che qualche risorsa di quelle poteva andare su qualche capitolo collegato a quel progetto di legge.
Assessore, chiudo augurandomi, come spesso già accade, lo dico come intercalare, che le nostre raccomandazioni siano un patrimonio della maggioranza. Assessore, noi non vogliamo risultare antipatici. Ci limitiamo semplicemente a portare le istanze che ci arrivano dai nostri territori. In un momento come questo, attraverso il trasporto pubblico ‒ e chiudo davvero ‒ passa la transizione ecologica, la vivibilità dei nostri cittadini, la qualità della vita dei nostri cittadini, la qualità della nostra offerta turistica e anche la qualità del brand che noi mettiamo sul mercato quando decidiamo di proporci, visto che ne abbiamo tutte le capacità, essendo la nostra una regione straordinariamente bella, come prodotto turistico sul mercato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri interventi.
Accedete a Concilium. È un voto singolo.
Metto in votazione la PDA n. 42.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7



APPLICAZIONE DELLA PARTE DISPONIBILE DEL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE, A SEGUITO DELL'APPROVAZIONE DEL RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2021 E VARIAZIONI DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2022-2023-2024. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 43) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 90/2022)

Relazione dell'Ufficio di Presidenza
Relatrice: Vicepresidente Zottis

PRESIDENTE

Passiamo alla PDA n. 43.
Prego, collega Sponda.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Colleghi Consiglieri, in conformità a quanto disposto dal decreto legislativo n. 118/2011 e nel rispetto dei princìpi generali di congruità, coerenza e attendibilità contabile delle previsioni di bilancio, con il presente provvedimento si rende necessario apportare variazioni al bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024, anche sulla scorta della consistenza del fondo finale di cassa, dei residui attivi e passivi, del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione accertati in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto il 31 dicembre 2021, nel rispetto delle modalità previste dall'articolo 51 del decreto legislativo n. 118/2011, dando atto che le variazioni non alterano gli equilibri di bilancio.
Con proprio provvedimento è stato approvato il rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2021 del Consiglio regionale. L'avanzo di amministrazione, accertato alla chiusura dell'esercizio finanziario 2021, è di euro 22.161.720,58, di cui la parte accantonata risulta pari ad euro 12.153.234,71, la parte vincolata risulta pari ad euro 628.247,15, la parte disponibile risulta pari ad euro 9.380.238,72.
Con il presente provvedimento si propone di sottoporre al Consiglio regionale l'approvazione delle seguenti variazioni relativamente agli stanziamenti del primo esercizio considerato nel bilancio di previsione 2022-2023-2024: iscrizione in entrata dell'utilizzo della quota libera dell'avanzo di amministrazione, pari ad euro 9.380.238,72; iscrizione nella parte spesa della Missione 1, Programma 3, dello stanziamento di euro 9.380.238,72, pari alla quota libera dell'avanzo di amministrazione da restituire alla Giunta regionale.
Con proprio provvedimento n. 19 del 22 marzo 2022 è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2021 e sono state apportate le conseguenti variazioni alle previsioni di competenza 2022 del bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024, al fine di consentire il rimpegno delle spese che risultano non più esigibili nell'esercizio 2021. Nella citata proposta di rendiconto dell'esercizio finanziario 2021 è accertato l'ammontare definitivo dei residui attivi e passivi.
Con il presente provvedimento si tratta di sottoporre all'approvazione del Consiglio regionale, ad avvenuta approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2021, le seguenti variazioni di cassa al bilancio di previsione finanziario 2022-2023-2024, nonché l'adeguamento del fondo iniziale di cassa iscritto in entrata, come indicato nell'allegata tabella e relativa nota integrativa, che formano parte integrante del presente provvedimento.
Le variazioni di cui si propone, con il presente provvedimento, l'approvazione da parte del Consiglio regionale non alterano in alcun modo gli equilibri di bilancio.

PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono due ordini del giorno depositati. Anzi, al momento ce n'è uno, scusatemi.
Qualcuno interviene e ci dice qualcosa? Prego, collega Possamai.
La mascherina, grazie. Se vuole torniamo ai tamponi, collega, decida lei.
Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Anticipo già il contenuto dell'ordine del giorno successivo. Ha già illustrato il provvedimento la consigliera Sponda. Ovviamente voteremo a favore, quindi non abbiamo rilievi da fare.
L'ordine del giorno che abbiamo depositato insieme agli altri Capigruppo chiede di destinare almeno un terzo – ovviamente il nostro auspicio, o almeno il mio, è che sia una quota maggiore ‒ della quota di avanzo a leggi che provengano dal Consiglio, al fondo che va a finanziare queste leggi. Questo perché riteniamo importante dare la possibilità a questa Assemblea, che è un'Assemblea legislativa, di produrre norme, di produrre leggi. Sappiamo bene che gran parte delle leggi ha necessità di un finanziamento, quindi di una dotazione finanziaria. Spesso siamo consapevoli della difficoltà di reperire quella quota di finanziamento.
Siccome questo Consiglio, evidentemente, anche grazie a una gestione virtuosa, riesce ad avere ogni anno un avanzo rilevante, l'idea è che una parte importante di questo avanzo resti in pancia al Consiglio ‒ ripeto ‒ per l'attività legislativa.
Naturalmente oggi votiamo un ordine del giorno, che dal punto di vista tecnico non determinerà questa quota, ma servirà a impegnare la Giunta, in vista del prossimo assestamento di bilancio, a destinare questa quota. Si tratta di 9 milioni abbondanti (9,4 milioni, mi sembra) di avanzo. "Almeno un terzo" vuol dire oltre 3 milioni, quindi una cifra rilevante.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Benissimo.
È stato depositato anche un secondo ordine del giorno, in questo caso da parte del PD.
Tra quaranta secondi viene caricato sul portale. Aspettiamo che sia a disposizione di tutti i colleghi. Basta fare l'aggiornamento di Concilium. Lo potrete vedere caricato tra un minuto. Portate pazienza un attimo.
Facciamo due minuti di sospensione.
La Seduta è sospesa alle ore 12.54
La Seduta riprende alle ore 12.54

PRESIDENTE

Gli ordini del giorno vanno approfonditi.
Sospendiamo qui la seduta. Riprenderemo i lavori alle ore 14.30.
La Seduta è sospesa alle ore 12.55
La Seduta riprende alle ore 14.46

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo la seduta. Vi chiedo di prendere posto nei rispettivi seggi.
Siamo sulla PDA n. 43. Ci sono due ordini del giorno depositati: l'ODG n. A0001, firmato da parecchi Capigruppo, in maniera quasi unanime, e l'ODG n. A0002, praticamente del PD, che ha come prima firmataria la collega Bigon.
ODG n. A0001

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Possamai Giacomo, Villanova, Guarda, Ostanel, Pan, Piccinini, Speranzon, Valdegamberi e Venturini relativo a "LA GIUNTA REGIONALE DESTINI QUOTA PARTE DEL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE DA RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO 2021 DEL CONSIGLIO REGIONALE AD INCREMENTARE I FONDI SPECIALI DESTINATI A FINANZIARE LEGGI REGIONALI DA APPROVARE NELL'ESERCIZIO 2022" RITIRATO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
CONSIDERATO CHE:
- il Consiglio regionale ha conseguito, anche a valere per l'esercizio 2021 e sulla scorta degli interventi legislativi ed organizzativi posti in essere negli anni, significativi risparmi nelle spese di funzionamento;
- come risulta dal rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2021 approvato nella seduta odierna e dal provvedimento in esame, il risultato di amministrazione accertato alla chiusura dell'esercizio finanziario 2021, per la parte disponibile, ammonta ad euro 9.380.238,72;
- il provvedimento in esame dispone di restituire alla Giunta regionale la somma di euro 9.380.238,72 pari alla parte disponibile dell'avanzo di amministrazione accertato con l'approvazione del rendiconto della gestione 2021.
RITENUTO CHE si pone l'esigenza di implementare, già in occasione del provvedimento di assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio 2022, lo stanziamento della Missione 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi", al fine di disporre di adeguate risorse a valere sui Fondi speciali per le spese correnti e per le spese in conto capitale di cui all'articolo 7 della legge regionale 20 dicembre 2021, n. 36 , al fine di consentire la definizione dell'iter legislativo dei progetti di legge di iniziativa consiliare per l'esercizio 2022.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a destinare, per le ragioni indicate in premessa, una quota, in misura non inferiore ad un terzo, della parte disponibile del risultato di amministrazione a seguito della approvazione del rendiconto della gestione 2021 del Consiglio regionale, ad interventi di rifinanziamento della Missione 20 "Fondi e accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi", a valere sullo stanziamento dei Fondi speciali per le spese correnti e per le spese in conto capitale di cui all'articolo 7 della legge regionale 20 dicembre 2021, n. 36 .
Siccome mi manca il primo firmatario dell'ODG n. A0001, chiedo al secondo, che è Villanova, se vuole spiegarlo brevemente.
Prego, Villanova.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno chiede di destinare una parte dell'avanzo, che stiamo vedendo oggi, a rimpinguare il capitolo per i progetti di legge che derivano dal Consiglio regionale, quindi per i progetti di legge dei Consiglieri.
So che l'assessore Calzavara doveva intervenire su questo tema, quindi attendiamo di sentire quello che ci deve dire l'Assessore.

PRESIDENTE

Spontaneamente interviene l'assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie. Buongiorno a tutti.
Ho visto queste due iniziative sui fondi del Consiglio. Noi proprio oggi abbiamo approvato in Giunta l'assestamento, che arriverà in Prima Commissione nelle prossime settimane, e chiaramente, avendo fatto una scelta anche in fase di costruzione del bilancio 2022-2024, di non utilizzare i fondi del Consiglio, sono pienamente all'interno della variazione di bilancio dell'assestamento.
Per noi in questa fase, quindi, è complicato impegnarsi a vincolare in maniera puntuale, come ho visto in questi due provvedimenti, quote parte del bilancio, anche perché, in alcuni casi, un terzo sarebbe particolarmente oneroso nella ridistribuzione delle risorse. Durante la discussione dell'assestamento, in particolar modo per il primo, quindi valutare le risorse da mettere a disposizione per il disagio mentale, cercheremo, all'interno delle poche disponibilità che ci sono ancora, di trovare degli interventi che possano soddisfare questo tipo di bisogno. Mi pare, in questa fase, assolutamente difficile poter garantire il terzo dell'avanzo di amministrazione che, comunque, vedrete, è andato a finanziare anche delle future leggi del Consiglio. Ci siamo ricordati che, in alcuni casi, gli ultimi provvedimenti che sono stati approvati dal Consiglio regionale hanno attinto ai fondi del Consiglio, quindi abbiamo cercato di rimpinguare quel capitolo, ma non avrà la capienza che è richiesta, credo, da quell'ordine del giorno che segue a quello, invece, legato al disagio mentale.

PRESIDENTE

Bene. Siamo sull'ODG n. A0001. Io lo voterei, per poi passare all'ODG n. A0002.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Scusa, quindi, sull'ODG n. 1 si tratta di valutare la possibilità di utilizzare queste risorse, quindi c'è la possibilità, secondo me, di poterlo votare.
Sul terzo per noi non può essere vincolante, almeno in questa fase, proprio perché oggi abbiamo approvato l'assestamento, quindi andrebbe a snaturare il lavoro fatto nell'ultimo mese. Sappiamo che c'è questo tipo di necessità e, quindi, occorre trovare una formula che, comunque, destini una parte dell'avanzo di amministrazione, ma non vincolato al terzo.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, posso?

PRESIDENTE

Se mi chiede la parola.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Scusi.

PRESIDENTE

Consigliere Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Ovviamente non sapevamo che l'assestamento fosse stato approvato stamattina, né io né, immagino, gli altri Capogruppo che l'hanno sottoscritto. L'unica cosa, Assessore, direi di modificarlo, perché è evidente che votare un ordine del giorno che chiede un terzo sull'assestamento già impostato diventa poco credibile. Se ho capito bene, sono stati comunque allocati 800.000 euro per le leggi del Consiglio. È corretto?
La richiesta che facciamo, anche adesso nella modifica che dovremo fare, è di prevedere, in un successivo assestamento, di poter comunque rimpinguare ulteriormente il fondo, perché riteniamo giusto (era il ragionamento di questa mattina, ma forse lei in quel momento non era in Aula, adesso che ci penso) visto che sono 9 milioni di euro che avanzano dal bilancio del Consiglio, che una quota rilevante – non stiamo parlando della maggioranza, parlavamo di un terzo delle risorse che vengono avanzate nel bilancio del Consiglio – venga destinata all'attività legislativa del Consiglio. Ci sembra un principio logico, sensato.
Capiamo che da un punto di vista tecnico adesso diventi difficile tornare indietro e modificare l'assestamento, però chiediamo che sia inserito che in una prossima manovra venga ulteriormente rimpinguato il fondo in maniera considerevole.
Grazie.

PRESIDENTE

Siccome è un passaggio delicato, sospendiamo un attimo per concordare con l'Assessore la modifica adeguata.
La Seduta è sospesa alle ore 14.52
La Seduta riprende alle ore 14.59

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il collega Possamai. Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, alla luce di quello che ci ha detto l'assessore Calzavara e quindi che l'assestamento di bilancio è sostanzialmente già chiuso, francamente, non ha senso approvare un ordine del giorno che, appunto, non dà un messaggio chiaro. La richiesta insomma pro futuro che facciamo è davvero di dare un'attenzione maggiore a quelle che possono essere le proposte che arrivano dal Consiglio. Dare una richiesta maggiore, in questo caso, si sostanzia in metterci più risorse, nel senso che capiamo e non ha nessun senso approvare un ordine del giorno che, appunto, non direbbe nulla a questo punto, però la richiesta forte che facciamo nelle prossime manovre di bilancio è quella di allocare risorse più consistenti di quanto non sia stato fatto fino a oggi nei confronti delle azioni legislative del Consiglio perché pensiamo che sia giusto dare spazio a questo Consiglio regionale e alle proposte dei Consiglieri che ne fanno parte. Pertanto, ritiro l'ordine del giorno.
Grazie.

PRESIDENTE

Viene ritirato l'ODG n. A0001.
ODG n. A0002

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bigon, Zottis, Giacomo Possamai, Camani, Montanariello e Zanoni relativo a "DESTINARE LA PARTE DISPONIBILE DEL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE A SEGUITO DELL'APPROVAZIONE DEL RENDICONTO DELLA GESTIONE DELL'ESERCIZIO FINANZIARIO 2021 DEL CONSIGLIO REGIONALE ALL'INCREMENTO E MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI E ALLA SALUTE MENTALE" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Applicazione della parte disponibile del risultato di amministrazione, a seguito dell'approvazione del rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2021 e variazioni del bilancio di previsione 2022-2023-2024". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 43) APPROVATO (Deliberazione n. 89/2022)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Covid-19 ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto dall'assistenza territoriale e dall'integrazione socio-sanitaria per far fronte al crescente bisogno di prevenzione, cura e riabilitazione, e per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute;
la pandemia ha fatto emergere criticità che già da tempo affliggono il sistema sanitario del Veneto; per risolverle e per fronteggiare nuove emergenze è necessario potenziare la medicina territoriale in termini di organizzazione, di prevenzione, di gestione della transizione ospedale-casa, di continuità assistenziale, di presa in carico multidisciplinare e integrata dei bisogni sanitari, di presenza e aggregazione dei medici di medicina generale, di offerta di un sistema di residenzialità, semi residenzialità e assistenza domiciliare efficiente e di interventi e servizi socio-sanitari riguardanti in particolare la salute mentale.
Ritenuto che:
sia necessario utilizzare oltre agli stanziamenti statali ed europei ogni altra possibile risorsa per il potenziamento dei sistemi socio-sanitari pubblici e in particolare dei servizi territoriali.
Considerato che:
la parte disponibile dell'avanzo di amministrazione accertato alla chiusura dell'esercizio finanziario 2021 del Consiglio regionale risulta complessivamente pari a 9.380.238,72.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a destinare quota parte disponibile dell'avanzo di amministrazione per incrementare e migliorare i servizi socio-sanitari territoriali, con particolare riguardo a quelli relativi ai servizi sociali territoriali e alla salute mentale.
Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno è molto molto semplice, nel senso che chiede che una parte di questa somma di circa 9 milioni di euro venga destinata a servizi per quanto riguarda il sociale e per quanto riguarda la salute mentale. Noi sappiamo, e credo che tutti noi dobbiamo renderci conto, che a seguito della pandemia i casi sono aumentati. C'è un disagio sociale e psicologico molto elevato soprattutto tra i giovani, che non hanno potuto vivere quelle relazioni tipiche della loro età e pertanto le conseguenze stanno arrivando. Manca personale, mancano servizi. Noi chiediamo che una parte di questo avanzo venga destinata appunto per l'attivazione dei nuovi servizi sociali, il potenziamento di quelli già esistenti e, soprattutto, l'opportunità di dare dei servizi anche per quanto riguarda la salute mentale ai nostri giovani che spesso si trovano senza riscontro.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Lanzarin, prego.

Ass.ra Manuela LANZARIN

Credo che siamo tutti consapevoli, ne abbiamo discusso a più riprese in quest'Aula, sul discorso legato alla salute mentale e agli interventi, che sono degli interventi però molto composti, non c'è un intervento unico, perché non c'è oggi un intervento unico che si può fare sulla salute mentale rispetto a quelli che possono essere della prevenzione, dell'accompagnamento, della presa in carico dal disagio scolastico al disagio giovanile a quelle che possono essere poi le strutture semiresidenziali, residenziali, più leggere e quant'altro.
È stata fatta quella delibera quadro che, vi ricorderete, ha una serie di indicazioni di cornice, l'abbiamo detto, una serie di indicazioni che vanno anche nel potenziamento dei presìdi, che vuol dire potenziamento da un punto di vista di personale dedicato, con le difficoltà che ci sono: oggi sapete che una delle specializzazioni su cui si sta più soffrendo in questo momento è quella degli psichiatri, che non ci sono.
Facciamo anche l'esempio della REMS di Nogara, insomma la conosce molto bene anche la consigliera Bigon. Insomma, oggi questo è un punto molto delicato per quanto riguarda questo settore. Non a caso in quella delibera erano inserite anche delle rimodulazioni, delle riorganizzazioni diverse con altre figure professionali: dai terapisti occupazionali ai TRAP, piuttosto che psicologi, educatori e quant'altro.
Si sta facendo un lavoro chiaro di ricomposizione e di ricostruzione anche di una rete, di potenziamento del settore territoriale. Noi arriveremo a breve anche con un CR in Quinta Commissione che finora non era stato finalizzato, quindi c'erano degli esempi, ma non erano stati tutti inquadrati con anche gli standard organizzativi e le relative quote per quanto riguarda i centri diurni per la salute mentale, quindi già anche con un'iniezione di risorse da questo punto di vista, e poi con altri interventi. Quindi è difficile oggi dire "quantifichiamo questi fondi", perché poi sapete che una parte è il Fondo sanitario, una parte è il Fondo sociale, una parte sono i fondi che dovrebbero mettere i Comuni perché la quota sociale sappiamo, insomma, i LEA sono molto chiari e molto ben precisi e sappiamo anche l'esperienza che abbiamo avuto con gli extra LEA che questo Consiglio aveva approvato e poi ci sono stati bocciati e quindi abbiamo dovuto tornare indietro.
Io chiedo, proprio in previsione di quello che stiamo facendo e anche di questi interventi che vedranno anche la Quinta Commissione in alcuni casi, quando parliamo di programmazione, coinvolta, di modificare l'ordine del giorno con "a valutare di riservare", così che vediamo nel contesto, tra gli interventi che ci sono da un punto di vista prettamente sanitario, quelli socio-sanitari e quindi di bilancio regionale, quelli sociali dei Comuni, di cosa eventualmente in questa riorganizzazione c'è bisogno.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Collega Bigon, aderisce a questa richiesta?
Prego, Bigon.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Direi proprio di sì, nel senso che comunque in ogni caso l'importante è potenziare quello che c'è, nel senso che poi non abbiamo indicato che tipo di servizi. L'importante è che una parte delle somme venga destinata a quelle che sono queste esigenze. Pertanto, per me va bene.
Grazie.

PRESIDENTE

Viene accettata la richiesta della Giunta.
Metto in votazione l'ODG n. A0002, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione la PDA n. 43.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Presidente, scusi, sull'ordine dei lavori, posso intervenire?

PRESIDENTE

Prego, Speranzon.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Sulle votazioni, il Gruppo di Fratelli d'Italia compare in una posizione che non rappresenta...

PRESIDENTE

Sono le posizioni assegnate a inizio legislatura.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Esatto. Volevo chiedere, se era possibile, correggere.

PRESIDENTE

Guardi che politicamente non cambia nulla lo schermo.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

No, ci mancherebbe. Era proprio per una questione di semplicità, anche nel leggere le votazioni.

PRESIDENTE

Vedremo col sistema informatico.

Raffaele SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Perfetto.

PRESIDENTE

Bene. Grazie.
PUNTO
8



DESIGNAZIONE DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ "SISTEMI TERRITORIALI S.P.A.". APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 91/2022)

Relazione della PRIMA Commissione consiliare.

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 8). Relazione succinta del Presidente della Prima Commissione.
Viene data per letta? Grazie.
C'è qualche indicazione per queste candidature?
Consigliere Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
A nome della maggioranza, propongo Marco Grandi e Luca Sandonà. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Congratulandomi con il consigliere Sandonà, a nome delle minoranze propongo Benedetta Bagatin.
Grazie.

PRESIDENTE

Signori, un attimo di attenzione. Adesso verrà fatto l'appello da parte del Consigliere segretario. Voi rimanete seduti e verranno i commessi a ritirare la scheda.
Do la parola alla collega Sponda. Rimanete seduti, vengono i commessi a ritirare. Grazie.
Prego, collega Sponda.

Alessandra SPONDA (Zaia Presidente)

Grazie. Iniziamo con l'appello.
ANDREOLI Marco Ha votato
BARBISAN Fabiano Ha votato
BET Roberto Ha votato
BIGON Anna Maria Ha votato
BISAGLIA Simona Ha votato
BORON Fabrizio
BOZZA Alberto Ha votato
BRESCACIN Sonia Ha votato
CAMANI Vanessa Ha votato
CAVINATO Elisa Ha votato
CECCHETTO Milena Ha votato
CENTENARO Giulio Ha votato
CESTARI Laura Ha votato
CESTARO Silvia Ha votato
CIAMBETTI Roberto Ha votato
CORSI Enrico Ha votato
DOLFIN Marco Ha votato
FAVERO Marzio Ha votato
FINCO Nicola Ignazio
FORMAGGIO Joe Ha votato
GEROLIMETTO Nazzareno Ha votato
GIACOMIN Stefano Ha votato
GUARDA Cristina Ha votato
LORENZONI Arturo Ha votato
MAINO Silvia Ha votato
MICHIELETTO Gabriele Ha votato
MONTANARIELLO Jonatan Ha votato
OSTANEL Elena Ha votato
PAN Giuseppe Ha votato
PICCININI Tomas Ha votato
POLATO Daniele
POSSAMAI Giacomo Ha votato
POSSAMAI Gianpiero
PUPPATO Giovanni Ha votato
RAZZOLINI Tommaso Ha votato
RIGO Filippo Ha votato
RIZZOTTO Silvia Ha votato
SANDONà Luciano Ha votato
SCATTO Francesca Ha votato
SORANZO Enoch Ha votato
SPERANZON Raffaele Ha votato
SPONDA Alessandra Ha votato
VALDEGAMBERI Stefano Ha votato
VENTURINI Elisa Ha votato
VIANELLO Roberta Ha votato
VILLANOVA Alberto Ha votato
ZANONI Andrea Ha votato
ZECCHINATO Marco Ha votato
Procedo con la seconda chiamata.
BORON Fabrizio Ha votato
POLATO Daniele
POSSAMAI Gianpiero
FINCO Nicola Ignazio

PRESIDENTE

È chiusa la votazione.
Finché c'è lo spoglio, andiamo avanti con i lavori. (Risultato della votazione alla pag. 66)
Il punto n. 9), cioè il PDL 122, viene rinviato perché il relatore è impossibilitato a partecipare alla seduta.
PUNTO
10



PIANO TRIENNALE DI MASSIMA 2022-2024 DEGLI INTERVENTI NEL SETTORE DELL'IMMIGRAZIONE. (ARTICOLO 3, COMMA 1, LEGGE REGIONALE n. 9/1990 ). (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 40) APPROVATO (DELIBERAZIONE N. 93/2022)

Relazione della SESTA Commissione consiliare
Relatrice: Consigliera Cavinato
Correlatrice: Consigliera Ostanel

PRESIDENTE

Andiamo al punto n. 10), PDA n. 40.
Relatrice la collega Cavinato.
Mi chieda la parola con Concilium, collega.
Prego, consigliera Cavinato.

Elisa CAVINATO (Zaia Presidente)

Buongiorno, Presidente. Buongiorno, colleghi.
Proposta di delibera amministrativa n. 40 "Piano Triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione".
Il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 "Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" prevede che Stato, Regioni, Autonomie locali, in collaborazione con le associazioni del settore, favoriscano l'integrazione dei cittadini stranieri che si trovano regolarmente in Italia.
In particolare, il Testo Unico n. 286/98 attribuisce alle Regioni competenze in materia di immigrazione quanto alle linee d'azione e alle iniziative finalizzate all'integrazione dei cittadini stranieri nei propri territori. L'articolo 45, comma 2, del Testo statale dispone al riguardo che le Regioni adottino nelle materie di competenza programmi annuali o pluriennali relativi a proprie iniziative e attività concernenti l'immigrazione. Coerentemente, la Regione Veneto si è dotata della legge regionale 30 gennaio 1990, n. 9 "Interventi nel settore dell'immigrazione", che all'articolo 3 contempla l'approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano triennale di massima degli interventi predisposto dalla Giunta regionale sentita la Consulta per l'immigrazione.
Le iniziative e gli interventi che il Piano triennale deve includere riguardano strategie d'azione declinate poi in azioni puntuali, attuative, oggetto dei Piani annuali, relative in particolare: alla realizzazione di strumenti di informazione per favorire l'esercizio dei diritti da parte degli immigrati extracomunitari, alla realizzazione di specifici corsi per l'apprendimento della lingua italiana integrati da elementi di educazione civica, all'estensione degli interventi di orientamento scolastico e professionale di prima formazione e di riqualificazione a favore degli immigrati extracomunitari mediante la loro partecipazione a corsi gestiti da centri riconosciuti con l'insegnamento della lingua italiana, alla realizzazione, d'intesa con il Ministero degli Affari Esteri e del Ministero del Lavoro, ai sensi dell'articolo 2 della legge 26 febbraio 1987, n. 49, di corsi di formazione professionali volti al reinserimento degli immigrati nei loro Paesi d'origine, ad iniziative volte a favorire il diritto allo studio, particolarmente quello universitario, agli studenti immigrati extracomunitari, nonché iniziative volte ad agevolare il loro inserimento nell'ordinamento scolastico nazionale, al concorso e sostegno dell'attività svolta da enti ed associazioni, cooperative ed organismi che operano a favore degli immigrati, al concorso e sostegno ad interventi destinati alla realizzazione di centri di prima accoglienza, di alloggio temporaneo e di servizi per stranieri immigrati.
La proposta di Piano triennale di massima 2022-2024, adottata dalla Giunta regionale col parere favorevole della Consulta per l'immigrazione, di cui quest'oggi relatrice, si pone nell'attuale difficile contesto storico nazionale ed internazionale, caratterizzato da una crisi economica epocale che ha fortemente condizionato il mercato del lavoro, imponendo una significativa migrazione in uscita di giovani alla ricerca di un lavoro qualificato. Si sono di contro intensificati in questi ultimi anni flussi non programmati in entrata di persone provenienti per la maggior parte dal Nordafrica, motivati da ragioni umanitarie ed economiche.
Tale fenomeno ha aggiunto al tema dell'integrazione un'ulteriore connotazione di complessità, mettendo pesantemente in crisi i meccanismi di controllo e gestione del fenomeno a tutti i livelli di regolazione e chiedendo uno sforzo maggiore da parte delle Istituzioni per la realizzazione del percorso di integrazione, in ragione del fatto che le persone dichiarate meritevoli di protezione internazionale sono il più delle volte vulnerabili e in situazioni di grave disagio.
Ulteriore aspetto da tenere in considerazione è che è andato maturando il livello di integrazione degli stranieri residenti, il che ha portato a un incremento degli ingressi per ricongiungimenti familiari e a un aumento dei migranti di seconda generazione.
La sfida che il Veneto si trova ad affrontare nel triennio 2022-24, dopo due anni di profonda crisi economica e sociale determinata dalla pandemia e dalle attuali pesanti preoccupazioni generate dalla guerra russo-ucraina e dal conseguente drammatico esodo, si sviluppa quindi lungo molteplici fronti. Occorre mettere a sistema le soluzioni più efficaci già sperimentate nel corso degli ultimi anni e mantenere al contempo aperto il campo dell'innovazione e della sperimentazione, in particolare nelle nuove aree di immigrazione.
Il presente Piano si pone l'intento di favorire, in una politica di azioni multilivello, la costruttiva alleanza tra tutti gli attori istituzionali e non impegnati nelle funzioni di integrazione, protezione e controllo dei flussi migratori. In questo quadro, l'obiettivo strategico del Piano è il perseguimento della piena integrazione dei cittadini extracomunitari in possesso di regolare titolo di soggiorno e permanenza in Veneto nel contesto sociale scolastico e lavorativo, in particolare all'interno del mondo associazionistico e sportivo, favorendo la fissazione di progetti di superamento delle disparità nell'ottica del raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda europea allo sviluppo sostenibile.
Le iniziative si integreranno con le politiche regionali in materia di diritti umani, con particolare riferimento alla lotta contro la discriminazione. Il Piano triennale rinnova sotto un profilo organizzativo e gestionale le modalità di programmazione regionale in tema di politiche migratorie, introducendo nel processo la valutazione degli effetti delle politiche, la misurazione dei risultati e la tendenza della semplificazione dei processi. La Regione vuole attuare un nuovo approccio alla materia nella relazione tra Stato e Regione, quanto la determinazione dei flussi regolari richiesti per ragioni di lavoro, attività da svolgere in stretta relazione con le rappresentanze del mondo economico, produttivo e delle associazioni sindacali ed un significativo apporto da parte delle associazioni degli immigrati rappresentati dalla Consulta.
In questo ambito si pongono inoltre le iniziative per favorire la presenza di studenti e studentesse extracomunitari nel sistema scolastico e formativo regionale, attivando anche protocolli istituzionali per facilitare loro la partecipazione alla cittadinanza attiva all'interno della Regione Veneto. Garantire agli studenti provenienti da famiglie extracomunitarie il diritto di frequentare le università regionali senza limitazioni rispetto ai colleghi italiani sarà uno dei grandi obiettivi della programmazione corrente per giungere a un'integrazione per il futuro. A tale fine e sempre nel contesto dell'integrazione tra le diverse linee di azione in materia di promozione dei diritti umani e cooperazione internazionale attivate nel contesto regionale, si intende perseguire l'attivazione di iniziative per la formazione linguistica o professionale dei lavoratori e delle lavoratrici sin dai Paesi di provenienza al fine di consentire il processo di inserimento nel contesto professionale regionale partendo da adeguate basi allo scopo di giungere a una migliore integrazione.
Il Piano si basa sull'articolazione di una rete di rapporti che interessano i soggetti a vario titolo coinvolti nel tema della gestione dei flussi migratori e dell'integrazione: le Istituzioni statali e gli Enti locali, le associazioni degli immigrati, le organizzazioni di Terzo Settore, i sindacati, le associazioni operanti nel territorio, la scuola, il sistema della formazione professionale, i centri per l'impiego. Questi soggetti compongono una rete attiva in settori diversi su cui è necessario attivare un confronto privo di pregiudizi, ma piuttosto orientato a promuovere un processo di sussidiarietà e responsabilizzazione partendo dalla condivisione delle politiche. In tal senso il primo passo dovrà essere l'attivazione di un confronto per creare una metodologia di concertazione nella progettazione dei singoli interventi responsabilizzando gli attori della rete in modo da creare le condizioni per una condivisione dei problemi.
L'attore primario che affiancherà la Regione in questo processo è la Consulta per l'immigrazione, la cui partecipazione attiva dovrà essere valorizzata anche investendo sul suo funzionamento operativo e non solo consultivo. A tale scopo è necessario che sia prevista all'interno del processo l'attivazione dei singoli tavoli operativi su temi prioritari al fine di consentire un maggiore orientamento operativo.
Elenco di seguito le azioni del Piano da declinarsi in puntuali iniziative oggetto dei Piani annuali attuativi di riferimento: 1) monitorare il fenomeno migratorio; 2) potenziare l'offerta educativa linguistica dei migranti adulti nell'ambito di una rete multi-attoriale; 3) sostenere l'integrazione, l'inserimento scolastico e il successo formativo degli alunni con cittadinanza di Paesi terzi o con background migratorio attraverso la qualificazione dell'offerta formativa e il potenziamento delle reti scolastiche; 4) sviluppare azioni di inclusione e partecipazione attiva degli immigrati nella società attraverso la cooperazione tra associazioni di migranti e organizzazioni pubbliche e private venete; 5) definire il quadro conoscitivo previsionale sulla capacità di assorbimento dei flussi da parte del tessuto produttivo regionale; 6) sostenere l'inclusione sociale dei cittadini stranieri, con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili, valorizzando la mediazione linguistico-culturale; 7) sostenere progetti contro la discriminazione razziale; 8) sostenere progetti per lo scambio di competenze fra i Paesi, favorendo l'integrazione culturale, la crescita reciproca e la creazione di condizioni per un positivo rientro nei Paesi di origine; 9) avviare il processo di aggiornamento della legge regionale n. 9 del 1990; 10) sostenere l'integrazione attraverso il ruolo delle associazioni sportive locali; 11) supporto linguistico per l'orientamento al lavoro; 12) empowerment delle donne immigrate.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Correlatrice è la collega Ostanel. Prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Oggi portiamo in Consiglio il nuovo programma di massima per gli interventi nel settore immigrazione; un Piano che segue la programmazione 2019-2022 e parte da una lettura della situazione veneta che di sicuro ha risentito degli anni della pandemia. Alcuni dati è necessario sottolinearli per comprendere com'è costruito questo Piano, ma soprattutto quali devono essere gli indirizzi della Regione per incidere sulla qualità della vita di tutte le persone che vivono in Veneto e, in questo caso, in particolare dei cittadini stranieri.
In Veneto registriamo dal 2019 al 2020 un calo degli ingressi. Siamo a meno 38%. Se guardiamo il dato nazionale, siamo a meno 40. Quindi, vuol dire che c'è sempre di più un'immigrazione stabile che deve essere integrata, come si diceva nella relazione, quindi un rallentamento dei flussi migratori, quelli economici, e una necessità di agire sulla stabilizzazione e sull'inclusione reale delle persone immigrate che abitano qui da tempo e che rappresentano ormai il 10% della popolazione veneta.
Ci sono due temi nel Piano che vengono sottolineati più di altri, quello del lavoro e quello della formazione. A questi dati riportati nel programma devo aggiungere, però, altri elementi fondamentali per comprendere la situazione veneta e non solo. Esiste, ad esempio, un consolidato divario salariale, anche a parità di mansioni, tra italiani e stranieri; un divario pari al 24%, 35,5% se consideriamo solo i cittadini extra UE, a sostegno del fatto che esiste una forma di razzismo anche nel mercato del lavoro, perché parliamo di parità di mansioni. Abbiamo discusso della parità salariale uomo-donna. C'è anche la parità salariale cittadino nato in Italia e cittadino nato fuori.
A questo si aggiunge il grave tema del caporalato e dello sfruttamento lavorativo, che sappiamo colpire principalmente i cittadini stranieri. Dal 2012 al 2020 il fenomeno del lavoro irregolare, in generale, in Italia, è calato del 28%, mentre nel nord Italia è cresciuto del 26.
Consideriamo che in Veneto, tra l'altro, ormai il caporalato non riguarda più solo il mondo dell'agricoltura, ma tutto l'agroalimentare e anche il manifatturiero. Pensiamo al caso di Grafica Veneta o a quello di Fonti di Posina.
L'incidenza in Veneto del lavoro irregolare, irregolare nel senso dato da un datore di lavoro in forma irregolare, è pari al 3,8% del PIL regionale, per 5,4 miliardi di euro. È un tema di cui una Regione come la nostra, io credo, dovrebbe occuparsi.
Queste situazioni hanno impatti significativi su tutti gli aspetti di una vita di una persona, ma in particolare sulla possibilità di avere una casa. L'emergenza abitativa tra i cittadini stranieri è molto rilevante e i motivi sono molteplici, ma di sicuro, tra questi, ci sono la precarietà lavorativa, le discriminazioni nel mercato dell'affitto privato e la diffidenza dei proprietari ed agenzie di affittare casa a cittadini che non sono nati in Italia, la mancanza di reti sociali.
Ritengo, quindi, sia importante agire per reperire dati, ad esempio sul lavoro sommerso, sullo sfruttamento e sul caporalato e costruire, poi, politiche incisive anche in questo senso.
Lo stesso vale per le politiche abitative. È necessario coinvolgere tutti i soggetti coinvolti già nelle politiche abitative, a partire da ATER, ma anche coinvolgendo università, Comuni, associazioni e associazioni di volontariato, che su questo lavorano da tempo. Questo sempre per poter partire da una fotografia chiara della situazione, ma anche per promuovere iniziative che partano dalla valorizzazione dell'esperienza di progetti che già in Veneto esistono e che dimostrano di aver funzionato. Cito alcuni casi che conosco più da vicino, ad esempio del Comune di Padova, il progetto "Next to me", che ha proprio fatto un lavoro di mediazione con i proprietari privati, per facilitare l'incontro tra affittuari, famiglie di cittadini immigrati e proprietari di casa, alle iniziative di "Una casa per l'uomo", oppure a tutto il lavoro che è stato fatto da Padova Capitale del Volontariato.
La ricerca e l'approfondimento dei dati e il coinvolgimento delle reti locali sono due elementi da cui non si può prescindere, che il Piano cita molte volte, per lavorare bene quando parliamo di inclusione delle persone straniere. Perché se è vero che stanno diminuendo gli ingressi, dobbiamo, torno a dire, lavorare su una vera e propria inclusione, che guardi prima di tutto al benessere delle persone al di là di dove queste persone sono nate.
La politica del "aiutiamoli a casa loro" in questo contesto, ormai, non regge più. Abbiamo tantissimi cittadini e cittadine straniere che vivono qui, che hanno figli, che lavorano e che studiano in Veneto. È bene quello che viene indicato nel Piano. Ci sono molte politiche in questo senso di formazione, orientamento, di inclusione nella vita sociale dei nostri Comuni, anche grazie al coinvolgimento delle associazioni e anche sulla mediazione culturale si citano diverse azioni.
Del resto, i numeri sono chiari nel sistema scolastico: il 5% della popolazione scolastica nei licei è di origine immigrata. Negli istituti tecnici arriviamo al 24%. Il 4,5% dei laureati è cittadino immigrato, e poi dirò meglio cosa intendiamo. Teniamo sempre a mente che la popolazione straniera è pari al 10,5% della popolazione del Veneto e che ha una media sotto i cinquant'anni. Esiste un divario nell'accesso scolastico: pochissimi nei licei, tantissimi all'interno delle scuole professionali. Questo è un tema rispetto anche alla scalata sociale che un giovane immigrato può o non può fare. È un tema anche per i giovani italiani, ma lo è di più per i figli di immigrati. Sono dati che ci dicono che dobbiamo lavorare su queste disomogeneità.
Aggiungiamo, quindi, che il totale della popolazione scolastica negli asili e nelle scuole primarie, il 17% della popolazione, è figlia di immigrati. Significa che se noi guardiamo al futuro nei prossimi quindici, vent'anni, noi abbiamo il 17% dei ragazzi che sono di origine straniera nelle scuole primarie e negli asili.
Di questo 17%, il 71%, è nato in Italia da genitori stranieri. Cosa significa questo? Non è tema del Piano, ma penso sia importante dire in Aula, mentre presentiamo un piano di lavoro per i prossimi anni, che se parliamo di politiche per l'immigrazione è necessario anche parlare – ovvio che non è competenza di questa Regione, ma è competenza dello Stato – di riforma della cittadinanza e sono contenta che proprio oggi se ne stia discutendo in Aula e che oggi all'ODG c'è una risoluzione firmata da me e dal collega Possamai, che non credo arriveremo a discutere oggi, ma su cui spero ci sia una discussione in quest'Aula, scevra, appunto, come diceva la relatrice, da prospettive ideologiche, ma semplicemente che dica che se noi abbiamo il 70% dei bambini che stanno nelle nostre scuole in Veneto che è nato in Italia, forse è arrivato il momento di pensare che siano davvero italiani.
Quindi, a chiusura del mio intervento, dico che ben venga un Piano del genere. Si dovrebbe investire molte più risorse, probabilmente, per fare le azioni che si fanno, per fare in modo che non siano interventi estemporanei, quindi finanziati magari da progetti finanziati dall'Europa, ma che ci sia un vero investimento dal punto di vista del bilancio regionale, portate avanti con l'operato, ad esempio, di Veneto Lavoro e Veneto Immigrazione, insieme come è stato fatto. È un lavoro che, però, ha bisogno di una regia interna forte, con delle competenze specifiche che lavorino, come si diceva prima, anche sul monitoraggio di quello che viene prodotto all'interno di questa Regione.
Attenzione a non dimenticarci due temi che nel Piano, secondo me, sono meno sviluppati rispetto ad altri ed è per questo che poi discuterò un ordine del giorno in questo senso: il tema dell'emergenza abitativa, di cui abbiamo parlato anche in Commissione Sesta, quello dello sfruttamento del lavoro e quello della salute mentale, tema su cui credo sia necessario lavorare proprio per dare un impatto più forte alla vivibilità delle nostre città.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Assessore Corazzari, prego.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Grazie.
Per sintetizzare il lavoro che abbiamo fatto come Giunta, sottolineo innanzitutto che questo Piano è stato redatto e pensato in continuità con le azioni che la Regione svolge nel settore già dalle precedenti legislature.
Il Piano triennale di cui ci occupiamo si declinerà poi in Piani annuali secondo quella che è una logica di programmazione che ormai la nostra Regione sta applicando nelle più disparate materie di intervento. Sottolineo come metodo quello della programmazione. Sottolineo come l'impianto complessivo del Piano si regga su quelle che sono le risorse del FAMI, il Fondo asilo migrazione e integrazione, che rappresenta una linea di intervento di fondi di origine comunitaria che poi il Ministero trasferisce alle Regioni. Solo una piccola parte degli interventi sono finanziati direttamente con fondi regionali. Abbiamo 8 milioni di fondi relativi al FAMI per la programmazione triennale e 200.000 euro di origine dal bilancio regionale.
Le attività sono sostanzialmente articolate su due pilastri, incardinate su due pilastri. Il primo è quello dell'insegnamento della lingua per l'integrazione e il lavoro, il secondo è quello rappresentante il sostegno di progetti d'integrazione legati al mondo delle associazioni legate all'immigrazione e alle reti dei mediatori culturali. Altresì vi è una linea che è dedicata ai contributi ai Comuni per queste attività.
Quindi, nell'ottica di una sostanziale continuità con quelle che sono le azioni che la nostra Regione ha svolto nel passato, voglio sottolineare due elementi di novità che questo Piano presenta. Tra questi elementi di novità sottolineo la gestione dei corsi di lingua italiana, che associa alla rete dei corsi fatti nelle scuole serali, che era la metodologia tradizionale, anche il coinvolgimento del terzo settore.
Un'ulteriore novità è rappresentata, in tema di lavoro, dalla volontà di porre in essere delle azioni per fare emergere quell'immigrazione regolare sulla base di progetti che individuino la forza lavoro necessaria sulla base delle richieste dei soggetti produttori, ovvero delle associazioni di categoria del mondo produttivo. Questo per individuare, sin dal Paese d'origine, quei contingenti di lavoratori e formarli in loco, andando quindi anche a intervenire in una logica di integrazione con il Decreto Flussi nazionale.
Questa penso sia sicuramente una novità importante per intercettare quella manodopera che trova sicuramente una richiesta nel nostro mercato del lavoro e che, quindi, ha conseguentemente una maggiore possibilità di integrazione nella nostra comunità veneta.
Un altro elemento di novità che sottolineo – questa è una novità introdotta dalla Regione Veneto che poi è stata mutuata anche a livello governativo, quindi abbiamo dato un po' un'idea – è quella di individuare e di proporre dei progetti specifici legati al mondo dello sport, alla pratica sportiva, quindi con delle risorse destinate alle associazioni sportive che, nell'ambito della loro attività, individuino dei progetti volti all'integrazione e che quindi, in base allo sport come strumento di integrazione, si prestino a raggiungere le finalità complessive del nostro Piano triennale.
Direi che questo è sicuramente uno strumento interessante e nuovo, che, di fatto, è un'attività che già il mondo dello sport faceva. Così siamo riusciti anche a intercettare delle risorse che vanno alle nostre società sportive.
Chiudo dicendo che, come Giunta, stiamo lavorando a un PDL che vada a intervenire sulla regolamentazione della solidarietà internazionale, soprattutto spinti da questa situazione contingente legata alla crisi internazionale con l'Ucraina.
Abbiamo visto come questa rete dei mediatori culturali, soprattutto ucraini, abbia svolto un ruolo molto importante e prezioso, quindi proporremo un progetto che vada a regolamentare la solidarietà internazionale in tema di mediatori culturali.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Formaggio, prego.

Joe FORMAGGIO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Sentendo il relatore e l'Assessore non sarei intervenuto, ma sentendo le parole della correlatrice, quando parla di necessità di immigrati per il nostro Veneto – a parte che non è vero che stanno diminuendo, perché tutti i giornali, anche della settimana scorsa, riportavano che anche nel nostro Veneto sta aumentando la presenza di stranieri – quello che mi lascia un po' perplesso è che dobbiamo farci carico noi del divario salariale, dell'emergenza abitativa, della mancanza di reti sociali.
Sembra che siamo dei razzisti perché un immigrato in Veneto, lavorando come un veneto, non riesce ad avere una casa o non riesce ad avere i soldi necessari per vivere. Sono tantissimi i veneti che non chiedono assolutamente niente, non chiedono neanche la casa, e hanno gli stessi salari.
Da quel che mi risulta, i Comuni stanno aiutando tutti in maniera uguale, quindi non vedo perché dobbiamo sempre vedere in maniera romantica e malinconica gli extracomunitari nel nostro Veneto.
Il Veneto è una terra di opportunità, signori, e le dà sia che uno sia bianco, che sia nero o giallo. Anzi, nel Piano non dovremo continuare a proteggere sempre gli extracomunitari, ma proteggere di più i veneti rispetto agli extracomunitari.
Quando – sono ancora fresche le notizie dei giornali – mi sento dire che immigrati di seconda generazione arrivano nel nostro bel Veneto e dicono alle nostre figlie venete, bianche "voi siete bianche e non potete salire sul treno", questo Piano, cara collega Ostanel, ha fallito negli anni scorsi, ma non facciamolo fallire anche negli anni futuri, perché non è possibile sentire un razzismo al contrario.
Voterò quindi a favore di questo Piano, però parlare di riforma della cittadinanza in quest'Aula mi sembra un eccesso, perché la cittadinanza se la devono guadagnare. Nulla è gratis, neanche nel nostro amato Veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

Colleghi, non vedo altri interventi, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
C'è un ordine del giorno presentato da Ostanel ed altri.
ODG n. B0001

Ordine del giorno presentato dalle consigliere Ostanel, Camani e Guarda relativo a "PROMUOVERE UN MONITORAGGIO COSTANTE SUI BISOGNI E LE CRITICITÀ DELLE PERSONE MIGRANTI IN VENETO CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL'EMERGENZA ABITATIVA, ALLO SFRUTTAMENTO LAVORATIVO, ALLA SALUTE MENTALE" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Piano triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione. (Articolo 3, comma 1, legge regionale n. 9/1990 ).". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 40) APPROVATO (Deliberazione n. 92/2022)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- Il Piano Triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione, Regione Veneto individua "obiettivo strategico del piano il perseguimento della piena integrazione dei cittadini e cittadine extracomunitari";
- L'azione 1 del Piano Triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione riguarda il monitoraggio del fenomeno migratorio al fine di programmare e realizzare interventi coerenti con le reali esigenze del territorio;
CONSIDERATO CHE
- I dati circa la povertà abitativa in Italia dimostrano che nel 2014 (anno dell'ultimo rilevamento ISTAT) si stimavano 50.724 persone senza dimora di cui il 58,2% straniere;
- Diversi studi hanno dimostrato come ci sia un significativo divario salariale tra cittadini italiani e stranieri. Un dato significativo è l'incidenza di cittadini stranieri nei lavori meno qualificati nei quali sono impiegati il 37% degli stranieri contro l'8% degli italiani;
- Diversi sono i fenomeni di sfruttamento del lavoro, ad esempio del caporalato in agricoltura ma non solo, che interessano le persone straniere;
- È dimostrato che spesso le persone che arrivano da percorsi migratori complicati hanno bisogno di interventi di cura che garantiscano anche la salute mentale;
CONSIDERATO INOLTRE CHE
- Ad oggi gli strumenti di monitoraggio come la piattaforma Venetoimmigrazione con i suoi dispositivi "Frecce", "Rapporto Annuale" e dati navigabili fornisce informazioni principalmente sugli ambiti demografico e del lavoro non approfondendo ambiti quali l'abitare, il lavoro sommerso, il benessere psico-fisico delle persone;
- Risulta prioritario, al fine di costruire politiche di immigrazione coerenti con le esigenze del Veneto, raccogliere dati ed informazioni che restituiscano una fotografia utile all'avvio di interventi efficaci;
- Sul territorio diversi sono i soggetti che, a vario titolo, lavorano con le persone straniere e che risulta utile coinvolgere nella costruzione di database, quali università, associazioni, imprese sociali.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
A promuovere, all'interno dell'Azione 1 il monitoraggio e l'approfondimento dei principali ambiti di criticità sociale che interessano i cittadini stranieri, tra cui l'emergenza abitativa, lo sfruttamento lavorativo, la salute mentale.
Impegna inoltre la Giunta a coinvolgere, nello svolgimento di questa azione, i soggetti a vario titolo impegnati in questi ambiti, quali associazioni, università, imprese sociali, Ater.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Sarò veloce perché l'ho già presentato nella correlazione, ma ne abbiamo discusso in Commissione Sesta. Il Piano manca, in realtà, adesso, ma c'era la volontà, nel senso che ne abbiamo discusso anche in Commissione, di lavorare proprio sull'approfondimento di alcuni dati, legati ad alcune criticità che sono il tema dell'emergenza abitativa, lo sfruttamento lavorativo e la salute mentale. Faccio un piccolo inciso: emergenza abitativa che, ad esempio, hanno anche altre categorie, come gli studenti. Quando c'è una categoria che fa fatica a trovare affitto nel mercato privato, perché magari un padrone di casa non vuole affittare a uno studente, io credo sia giusto farlo anche con altre categorie, e non è assolutamente buonismo.
Il secondo punto di questo ODG impegna la Giunta regionale a coinvolgere nella realizzazione di queste azioni i soggetti a vario titolo impegnati in questi ambiti, nel senso che la co-progettazione è alla base di un lavoro di questo tipo. Io credo che in Veneto ci siano tutte le risorse, dalle associazioni di categoria alle Università, alle imprese sociali, all'ATER, per fare questo tipo di lavoro insieme.

PRESIDENTE

L'Assessore ha una richiesta da fare alla proponente.

Ass.re Cristiano CORAZZARI

Rispetto al testo originario, nel secondo capoverso dell'impegno alla Giunta regionale, dopo "Impegna la Giunta a coinvolgere nello svolgimento di questa azione", togliere la parola "tutti" e lasciare "i soggetti a vario titolo impegnati in questi ambiti, quali associazioni, università, imprese sociali, Ater".
È già un'attività che svolgiamo, quindi questo ordine del giorno non ci crea problematiche.

PRESIDENTE

La collega Ostanel accetta la modifica.
Metto in votazione l'ODG n. B0001, come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione la PDA n. 40.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Do il risultato della designazione dei tre componenti del CdA di Sistemi Territoriali:
45 presenti, 45 votanti.
Marco Grandi 35
Luca Sandonà 35
Benedetta Bagatin 8
Risultano eletti: Marco Grandi, Luca Sandonà e Benedetta Bagatin.
Come d'accordo con i Capigruppo, interrompiamo qui la seduta.
Martedì prossimo non faremo Consiglio. Ci rivedremo martedì 28.
Dichiaro chiusa la seduta.
La Seduta termina alle ore 15.51
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 62 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 62
MARTEDì 14 GIUGNO 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 62a seduta pubblica – martedì 14 giugno 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 35 del 24 maggio 2022.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 9475 del 9 giugno 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.46 e rinvia i lavori alle ore 11.00.

La seduta è sospesa alle ore 10.46.

La seduta riprende alle ore 11.10.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 61 di martedì 24 maggio 2022.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]

Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo le consigliere Zottis e Baldin.

Punto n. 3) all'ordine del giorno


Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

n. 82 del 23.02.2021
presentata dai Consiglieri Zanoni e Bigon
"Tonnellate di rifiuti abbandonati in Veneto, quattro persone rinviate a giudizio. La Giunta regionale, oltre a costituirsi parte civile, quali altre azioni intende mettere in campo per evitare la diffusione nel territorio veneto di questo grave fenomeno?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 178 del 29.07.2021
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Zottis, Ostanel, Guarda e Baldin
"Presenza di elevati valori di ammoniaca, nitrati, Escherichia Coli e derivati del glifosate nelle acque del fiume Sile: la Giunta regionale intende effettuare costanti monitoraggi al fine di intraprendere i necessari interventi di riduzione degli agenti inquinanti?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 250 del 31.03.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Montanariello e Zottis
"Il Piave in secca sta causando la morte per asfissia di migliaia di pesci. La Giunta regionale sta a guardare?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 254 del 21.04.2022
presentata dal consigliere Zanoni
"Qual è lo stato dell'iter di approvazione del provvedimento di Giunta regionale che individuerà i Comuni nei quali strutture agricolo-produttive non destinate all'agricoltura/allevamento potranno essere utilizzati per locazione turistica?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Corazzari che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 233 del 24.01.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon e Zottis
"Quali sono gli esiti delle analisi effettuate dall'ARPAV sul canale di scolo della zona industriale di Quinto di Treviso?"

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 237 del 09.02.2022
presentata dalle consigliere Guarda e Ostanel
"Presunto traffico illecito di rifiuti dal Friuli al Veneto: la Giunta regionale attiverà autonome verifiche?"

e

n. 240 del 17.02.2022
presentata dalle consigliere Camani, Zottis e Bigon
"Cosa intende fare la Giunta regionale per tutelare la Bassa Padovana da possibili inquinamenti ambientali?"

Intervengono le consigliere Guarda (Europa Verde), che illustra l'IRI n. 237, e Camani (Partito Democratico Veneto), che illustra l'IRI n. 240.

Interviene l'assessore Bottacin che risponde congiuntamente alle IRI in oggetto per conto della Giunta regionale.

Intervengono le consigliere Guarda (Europa Verde) e Camani (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 256 del 22.04.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"La Giunta intende intervenire sulla definizione delle medie e grandi strutture di vendita al fine di salvaguardare l'interesse pubblico e il commercio di vicinato, evitando situazioni quali quella del "Pentolone" di Albignasego?

I Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.

n. 262 del 05.05.2022
presentata dai consiglieri Zanoni, Bigon, Guarda, Ostanel e Lorenzoni
"Zaia vuole il nucleare in Veneto? Dica dove."

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Punto n. 5) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]



Punto 5.1) all'ordine del giorno

Interrogazione a risposta scritta presentata dal consigliere Giacomo Possamai relativa a "Contributi regionali per l'acquisto di sistemi di accumulo di energia elettrica. Per quale ragione è stata introdotta nel bando una clausola che esclude le persone che hanno fatto ricorso a un finanziamento?" (Interrogazione a risposta scritta n. 174)


Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

Punto n. 6) all'ordine del giorno

Rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2021 del Consiglio regionale. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 42) APPROVATO (Deliberazione n. 88/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Sponda (Zaia Presidente) che svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio.

In discussione generale interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto n. 7) all'ordine del giorno

Applicazione della parte disponibile del risultato di amministrazione, a seguito dell'approvazione del Rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2021 e variazioni del Bilancio di previsione 2022-2023-2024. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 43) APPROVATO (Deliberazione n. 90/2022)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Sponda (Zaia Presidente) che svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio.

Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati alla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Sull'ordine del giorno n. A1, a firma di tutti i Capigruppo presenti, interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che lo illustra.

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 12.55.

La seduta riprende alle ore 14.46.

ODG n. A1

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Possamai Giacomo, Villanova, Guarda, Ostanel, Pan, Piccinini, Speranzon, Valdegamberi e Venturini relativo a "La Giunta regionale destini quota parte del risultato di amministrazione da Rendiconto della gestione per l'esercizio 2021 del Consiglio regionale ad incrementare i fondi speciali destinati a finanziare leggi regionali da approvare nell'esercizio 2022" RITIRATO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che lo illustra, l'assessore Calzavara e il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE sospende la seduta alle ore 14.52.

La seduta riprende alle ore 14.59.

Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che ritira l'ODG in oggetto.

ODG n. A2

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Bigon, Zottis, Giacomo Possamai, Camani, Montanariello e Zanoni relativo a "Destinare la parte disponibile del risultato di amministrazione a seguito dell'approvazione del Rendiconto della gestione dell'esercizio finanziario 2021 del Consiglio regionale all'incremento e miglioramento dei servizi sociali territoriali e alla salute mentale" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Applicazione della parte disponibile del risultato di amministrazione, a seguito dell'approvazione del rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2021 e variazioni del bilancio di previsione 2022-2023-2024". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 43) APPROVATO (Deliberazione n. 89/2022)  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, l'assessora Lanzarin, che propone una modifica, e la consigliera Bigon (Partito Democratico Veneto) che la accoglie.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Designazione di tre componenti del Consiglio di Amministrazione della società "Sistemi Territoriali S.p.A.". APPROVATA (Deliberazione n. 91/2022)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE dà atto che la relazione della Prima Commissione viene data per letta.

Intervengono i consiglieri Villanova (Zaia Presidente), che a nome della maggioranza propone la candidatura dei signori Marco Grandi e Luca Sandonà, e Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), che a nome della minoranza propone la candidatura della signora Benedetta Bagatin.

La consigliera segretaria Sponda (Zaia Presidente), su invito del Presidente, procede all'appello nominale, a scrutinio segreto, della nomina dei tre componenti del Consiglio di amministrazione della società Sistemi Territoriali Spa.

Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.

Assegnati n. 51
Presenti n. 45
Votanti n. 45
Schede bianche n. 2
Schede nulle n. 0

Hanno ottenuto voti:

Marco Grandi n. 35
Luca Sandonà n. 35
Benedetta Bagatin n. 8

Risultano eletti:

Marco Grandi, Luca Sandonà e Benedetta Bagatin

Punto n. 10) all'ordine del giorno

Piano triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione. (Articolo 3, comma 1, legge regionale n. 9/1990 ). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 40) APPROVATO (Deliberazione n. 93/2022)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Cavinato (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Sesta Commissione consiliare, e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che svolge la relazione di minoranza per conto della Sesta Commissione consiliare.

In discussione generale intervengono l'assessore Corazzari e il consigliere Formaggio (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Chiusa la discussione generale, si passa all'esame dell' ordine del giorno collegato alla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

ODG n. B1

Ordine del giorno presentato dalle consigliere Ostanel, Camani e Guarda relativo a "Promuovere un monitoraggio costante sui bisogni e le criticità delle persone migranti in Veneto con particolare attenzione all'emergenza abitativa, allo sfruttamento lavorativo, alla salute mentale" in occasione dell'esame della proposta di deliberazione amministrativa relativa a "Piano triennale di massima 2022-2024 degli interventi nel settore dell'immigrazione. (Articolo 3, comma 1, legge regionale n. 9/1990 ).". (Proposta di deliberazione amministrativa n. 40) APPROVATO (Deliberazione n. 92/2022)  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che lo illustra, e l'assessore Corazzari, che propone una modifica, accolta dalla consigliera Ostanel.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto come modificato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Piccinini, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Formaggio

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Piccinini, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Bigon, Camani, Formaggio, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale è convocato martedì 28 giugno 2022.

La seduta termina alle ore 15.51.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BARBISAN Fabiano
MICHIELETTO Gabriele
BET Roberto
MONTANARIELLO Jonatan
BIGON Anna Maria
OSTANEL Elena
BISAGLIA Simona
PAN Giuseppe
BORON Fabrizio
PICCININI Tomas
BOZZA Alberto
POLATO Daniele
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Giacomo
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CAVINATO Elisa
RAZZOLINI Tommaso
CECCHETTO Milena
RIGO Filippo
CENTENARO Giulio
RIZZOTTO Silvia
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FORMAGGIO Joe
VENTURINI Elisa
GEROLIMETTO Nazzareno
VIANELLO Roberta
GIACOMIN Stefano
VILLANOVA Alberto
GUARDA Cristina
ZANONI Andrea
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco






LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Alessandra SPONDA






IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI







N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Cristiano Gebbin e Paola Lombardo