ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 27/07/2022 n. 68

Resoconto n. 68 - 11^ legislatura
Resoconto 68 a Seduta pubblica
Mercoledì, 27 luglio 2022
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.55

PRESIDENTE

Colleghi, buongiorno. Siamo in numero legale.
Diamo inizio alla 68a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 11608 del 21 luglio 2022.
Riprendiamo la seduta da dove ci eravamo lasciati ieri.
PUNTO
2



COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Fabrizio BORON
Daniele POLATO
I congedi sono concessi.
PUNTO
8



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "ASSESTAMENTO DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2022-2024". (PROGETTO DI LEGGE N. 147) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 20/2022)

Relazione della PRIMA commissione consiliare.
Relatrice: Consigliera Cestaro
Correlatrice: Consigliera Camani

PRESIDENTE

Ricordo che siamo in discussione generale sull'assestamento di bilancio.
Ci sono altri interventi? Collega Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, buongiorno.
Integro il ragionamento di ieri dicendo due cose.
Ieri sera ho avuto l'occasione, poiché mi aveva incuriosito un po' la pre-discussione che avevamo avuto sull'assestamento di bilancio e, quindi, mi sono confrontato con alcuni colleghi di altre Regioni sull'importo dell'assestamento che presentano le Giunte regionali delle Regioni a noi vicine. Ricordo che noi ieri abbiamo non dico esultato, perché "esultato" non sarebbe corretto, ma descritto come un dato importante i 28.000.000 dell'assestamento del Veneto.
Vi do qualche dato interessante. L'assestamento del Friuli Venezia Giulia è di 900 milioni di euro, con alcune poste particolari che arrivano dallo Stato... Arrivo, arrivo. Non conviene rispondere "l'autonomia", perché adesso arrivo alle Regioni non autonome.
L'Emilia-Romagna 140 milioni di euro. Se volete proseguo, perché ho qualche altro dato. Ve ne ho dato uno di una Regione autonoma e uno di una Regione non autonoma. Lo dico soltanto perché il ragionamento che abbiamo provato a impostare ieri sta esattamente su questi numeri, cioè sulla distanza rispetto alle Regioni che con noi sono in competizione diretta. Continuo a pensare e continuo a dire, e anche questo è un tema affrontato tante volte, che per noi i benchmark non possono essere la Campania, la Calabria e la Basilicata, ma sono le Regioni a noi vicine, le Regioni del nord del Paese, che per tipologia di economia, per impostazione istituzionale sono quelle con cui noi più facilmente ci possiamo confrontare. Ecco, se noi ci guardiamo intorno, fanno impressione la distanza e la differenza.
L'impressione è che qui si scelga sostanzialmente di non avere gli strumenti per incidere e questo per noi è il più grande rammarico, da un lato, e anche la più grande contestazione che muoviamo, cioè il fatto che non si voglia avere le risorse per fare le cose.
La tesi solita che abbiamo sentito tante volte – il Veneto tax free, il fatto di non mettere le mani nelle tasche dei veneti – in realtà è un controsenso, perché le mani nelle tasche dei veneti le si mette il doppio non facendo scelte, non decidendo di avere la possibilità di determinare il futuro di questa Regione.
Lo vediamo, ripeto, confrontandoci non con Regioni governate da pericolosi comunisti, ma con il Friuli Venezia Giulia, che ha come Presidente della Regione, mi risulta, un esponente della Lega. Questo, quindi, è il punto per noi centrale: fa impressione che il grande Veneto, una Regione economicamente fortissima come la nostra, di fronte a quello che le altre Regioni sono in grado di mettere in campo sostanzialmente scompaia.
Ho saltato l'assestamento di bilancio del Trentino-Alto Adige, altrimenti il consigliere Rigo mi avrebbe guardava immediatamente male, comunque sono 500 milioni. Lo dico perché immagino già la risposta "dateci l'autonomia". E siamo tutti convinti che con l'autonomia saremmo in grado di stanziare e di gestire risorse maggiori. Dopodiché, nelle condizioni date, che sono le stesse date – tra le Regioni che ho citato – all'Emilia-Romagna, noi stiamo scegliendo (ripeto, scegliendo) di non essere determinanti sul futuro di questa Regione, di accontentarci di poter gestire un po' dell'esistente. E per noi questo non può funzionare.
Ultime cose che dico. Pur contestando l'impianto generale, in merito alle poche risorse che sono state distribuite, devo dire, però, che in linea di massima non ci sentiamo di muovere contestazioni pesanti. Lo dicevo ieri. Intendo dire che la stragrande maggioranza va nella direzione giusta. Però, siccome noi vogliamo sottolineare il fatto che mancano delle risorse, abbiamo presentato alcuni ordini del giorno su temi specifici. Dopo li illustreranno bene, meglio di me ovviamente, i colleghi, perché ogni Consigliere del Gruppo del PD presente oggi ne ha depositato uno.
C'è il tema, ad esempio, di cui abbiamo parlato a lungo ieri, delle famiglie. Ne ha presentato uno la consigliera Bigon sul tema degli asili nido, sulle rette, sul fatto di arrivare progressivamente alla gratuità per le famiglie, perché è lì che si fa la differenza davvero se si vuole stare vicini alle famiglie. Mi riferisco, ovviamente, all'intervento di ieri del capogruppo Pan: la differenza vera, nell'aiuto alla famiglia, la facciamo se diamo alle famiglie gli strumenti per fare figli. E questa potrebbe essere una grande innovazione nella nostra Regione.
Presenteremo un ordine del giorno sul tema dell'emergenza idrica che stiamo vedendo e vivendo tutti. Oggi sui giornali si racconta addirittura che il razionamento e la riduzione dell'acqua tra poco rischiano di arrivare nelle case. Una cosa che, francamente, mai avremmo pensato di poter vedere, e invece questi sono gli effetti pesantissimi del cambiamento climatico.
Presentiamo un ordine del giorno sul tema delle borse di studio e degli alloggi per gli studenti. Anche questo è un modo, da un lato, per stare al fianco delle famiglie e, dall'altro, per fare in modo che i giovani non se ne vadano da questo territorio, per fare in modo, anzi, di attrarli, per fare in modo che ci siano giovani in gamba che qui vengono a studiare e a vivere.
Inoltre, un ordine del giorno sul tema del trasporto pubblico, sul quale, come sapete, da sempre noi facciamo una battaglia. Il Veneto è una Regione che, storicamente, sul tema del trasporto pubblico mette pochissime risorse, si limita a redistribuire i contributi nazionali. Anche lì, invece, c'è un punto centrale di aiuto negli abbonamenti, nei biglietti per i pendolari, per chi ne ha davvero bisogno.
Quindi, ancora una volta, abbiamo avuto un atteggiamento responsabile, nel senso che non ci siamo messi a fare gli show o a presentare cose che non sono credibili, perché i 28 milioni sono 28 e non 280, purtroppo, quindi con quelle risorse questo si può fare. Di fronte, però, alla contestazione generale sull'impostazione, noi diciamo dove vorremmo andare, se queste risorse in più riusciamo a recuperarle, perché siamo convinti che ancora una volta, di fronte a questo assestamento, l'immagine è che non si faccia abbastanza, che non ci siamo e che non ci siano il desiderio e la spinta a provare a determinare il futuro di questa Regione.
Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo a integrazione di quanto ieri la collega Venturini ha enunciato nel suo intervento, richiamando dei dettagli che sono oggi riportati nell'assestamento di bilancio che ovviamente ci ha fatto piacere poter cogliere. Ciò proprio a dimostrazione dello sforzo importante che si sta facendo, in una fase critica e difficile come questa, in uno strumento come quello dell'assestamento di bilancio che difficilmente – questa è anche una risposta al collega Possamai – può riuscire oggi a dare delle risposte così importanti e così significative come il collega ritiene. Tanto più considerando che veniamo già da un bilancio che è stato comunque difficile da riequilibrare, a causa delle emergenze e di questi fattori imprevisti e imprevedibili che hanno determinato uno sbilanciamento anche di quelle che potevano essere le previsioni di qualsiasi buon padre di famiglia.
Tutto questo ha indotto necessariamente una Regione virtuosa come la nostra a fare scelte non facili, anzi difficili, che hanno dato comunque un senso di vicinanza e di risposte concrete a dei settori che oggi sono ancora in difficoltà. Sicuramente riusciremo insieme ad affrontarle, dando ulteriori strumenti, ulteriori prospettive non solo all'interno del prossimo bilancio, ma anche nell'insieme, con una serie di provvedimenti a cui nelle varie Commissioni possiamo addivenire, adottando una condivisione di massima trasversalità.
Riteniamo, in maniera molto responsabile, che in questo momento storico la politica debba andare nella direzione che i veneti tutti ci chiedono, e non tanto, come invece spesso avviene, verso la contrapposizione politica a tutti i costi.
Ciò che abbiamo visto sicuramente con piacere è un incremento nel capitolo dello sport. Abbiamo fatto uno sforzo nel precedente esercizio, se ricordate, per cercare di dare una risposta importante al mondo della cultura, un mondo pesantemente colpito a seguito della pandemia. Abbiamo lavorato insieme, maggioranza e opposizioni, per dare una risposta, sicuramente non determinante e definitiva, ma comunque un segnale di vicinanza, un segnale anche di attenzione nei confronti di un mondo che tanto fa per il nostro tessuto culturale veneto e che dalle Istituzioni – dico tutte, in termini generali – viene spesso abbandonato.
Oggi vediamo un incremento nel mondo dello sport. Abbiamo un assestamento di bilancio con 1,8 milioni complessivi per l'impiantistica sportiva, che cercherà con queste risorse di dare ulteriori risposte alle graduatorie di quei soggetti che hanno chiesto di poter migliorare la proposta dell'impianto sportivo con la messa in sicurezza dei nostri impianti sportivi nel Veneto. Certo, non è una cifra enorme, ma è un segnale, comunque è un'opportunità che daremo ad alcuni Comuni, ad alcune associazioni, di avere un miglioramento della proposta sportiva nel proprio territorio.
Lo stesso dicasi per i 930.000 euro messi a integrazione dell'attività motoria e delle attività sportive.
Sul punto abbiamo proposto – ed è ancora in fase di discussione a livello di Commissione Sesta – una mozione, che poi approderà anche nel Consiglio regionale, che da questo punto di vista dà alcune indicazioni, proprio nei termini che dicevo prima, non solo nella direzione di individuare nuove risorse, ma anche nuovi strumenti per il mondo sportivo, in particolare quello degli impianti sportivi. Un mondo che, tra l'altro, ha già visto questo Consiglio protagonista con un PDL di proposta statale, che è stato inviato al Governo; è ancora fermo, credo, alla Commissione del Senato, quindi da un certo punto di vista spiace solo vedere che a fronte di quanto si sono impegnate le forze politiche, in questo contesto e in questo Consesso, la stessa cosa non è avvenuta a livello nazionale.
Parlavo di un impegno preso in questa sede, una proposta concreta che viene ulteriormente ribadita in continuità di programmazione, e anche di progettazione, in quella mozione che, vi dicevo, è al vaglio della Commissione, specialmente per quegli impianti che oggi versano in difficili condizioni, che sono gli impianti natatori e gli impianti sportivi delle principali realtà: le stesse che oggi, dal Coordinamento delle associazioni dei gestori degli impianti natatori, alla Federazione, ci sollecitano a cercare di dare risposte in considerazione del fatto che i costi sono aumentati col caro bollette e per la difficoltà di poter ritornare a pieno regime come nei mesi e negli anni precedenti. Una legge statale impediva infatti di utilizzare gli impianti natatori a pieno regime, ma con contestuale richiesta dei canoni di affitto da parte delle Amministrazioni comunali che non avevano uno strumento giuridico necessario a tutelare una eventuale azione di rivisitazione dei canoni, e quindi anche per una rimodulazione dell'equilibrio contrattuale tra le parti, come era stato nello spirito della nostra proposta di legge statale.
Come dicevo, da questo punto di vista, guardando anche a quello che succede nella vicina Regione Lombardia, credo che non solo si debbano trovare, con uno sforzo, risorse economiche aggiuntive, ma che si possano adottare anche tutta una serie di provvedimenti necessari, quali ad esempio il definanziamento di garanzie sui finanziamenti richiesti, quindi concessi, ad esempio da Confidi, a favore di quelle realtà associative sportive dilettantistiche che, a fronte di una erogazione di soldi, quindi di finanziamenti, abbiano la possibilità di restituire questo finanziamento ricevuto con delle garanzie di cui può farsi carico sicuramente un'Istituzione importante come quella della Regione Veneto, come ha fatto la Regione Lombardia, ripeto, con Confidi.
Inoltre, un lavoro importante credo dobbiamo iniziare a farlo anche con l'ANCI Veneto. Credo infatti che in una situazione come questa dobbiamo anche rivedere insieme quelle che sono le priorità di intervento, politiche e programmatiche, anche con i nostri Comuni, che chiaramente da un certo punto di vista fanno da filtro tra chi è sul territorio e ha la necessità di dare risposte immediate e urgenti, e Istituzioni importanti come quella della Regione Veneto, che, ovviamente, deve cercare di mettere anche i nostri Comuni nelle condizioni di poter essere bracci operativi, cercando anche di sburocratizzare, dando risposte certe.
Al tempo stesso quindi dobbiamo creare un confronto all'interno di ANCI Veneto proprio per vedere insieme quali potrebbero essere quegli ulteriori strumenti, che non sono solo dettati, ripeto, da risposte finanziarie, che possiamo mettere in campo per cercare di aiutare anche nella sburocratizzazione di questo tipo di pratiche.
Chiudo dicendo che un'altra risposta importante, e credo sia doveroso sottolinearlo, vada data al mondo della caccia e della pesca, che ricordava ieri la collega Venturini: di attualità oggi è il problema della siccità nel mondo dell'agricoltura, che si è aggravato non solo per la mancanza di acqua, in particolare in alcuni territori delle nostre Province venete (ricordo la pianura bassa veronese che oggi è completamente in ginocchio), ma anche perché ci sono una serie di problemi che si sono ulteriormente aggiunti in una situazione di crisi difficile come questa, quali ad esempio i disastri che le nutrie stanno compiendo nel sistema dei fossati, delle irrigazioni, a livello degli argini, dei canali, oggi secchi. Sapete che le nutrie creano questi buchi importanti negli argini e, quando i terreni hanno livelli diversi, si creano anche degli antipatici travasi innaturali di acqua che vanno a creare delle complicanze ai terreni che stanno più a monte a beneficio di quelli che stanno più a valle.
Per cui, credo che questa politica, questa start-up, questo progetto nelle Province di Padova, Rovigo e Verona, di intervenire per l'eradicazione del problema delle nutrie sia una risposta che questa Regione sta dando ai nostri agricoltori.
Mi fermo qui perché poi le altre cose le ha già annunciate la mia collega. Rinnovando, chiaramente, il lavoro, i complimenti e, ovviamente, la disponibilità e la collaborazione piena all'assessore Calzavara, che credo che mai come in questo momento stia facendo un lavoro, oltre che attento e dettagliato, politicamente molto equilibrato, perché credo che non sia facile in una situazione come questa. Ma soprattutto gli diamo atto della grande disponibilità e del grande confronto che ha sempre avuto e che continua ad avere in questo Consesso e anche, ovviamente, nell'ambito delle Commissioni, perché, ripeto ancora una volta, credo che mai come questa volta la politica debba cercare di collaborare insieme per dare quelle risposte difficili, a fronte di poche risorse, ma che i nostri veneti si attendono e che avranno sicuramente.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo, brevemente, per rispondere a quello che è stato l'intervento del capogruppo Possamai. Sicuramente, guardi, Capogruppo, io apprezzo i suoi toni e, sicuramente, la sua è una posizione rispettabile. Penso, però, che ci siano alcune precisazioni da fare.
Innanzitutto credo non sia corretto nemmeno intavolare un paragone con le Regioni a Statuto speciale. Stiamo giocando dei campionati diversi. Li stiamo giocando da decenni. Il Friuli Venezia Giulia e il Trentino-Alto Adige hanno delle possibilità che sicuramente non serve ricordare oggi. Veramente, giochiamo dei campionati assolutamente diversi.
Sarebbe bello poter giocare tutti con le stesse regole, e per quello che concerne il nostro Gruppo, penso significhi avere tutte le Regioni autonome che possano gestire con responsabilità le proprie risorse. Penso però che sia anche scorretto utilizzare il confronto con l'Emilia-Romagna: sappiamo bene infatti che l'Emilia-Romagna applica l'aliquota IRPEF e, mi correggerà l'assessore Calzavara, la applica tra l'altro anche sulle fasce di reddito più basse, cioè va a tassare proprio le fasce minime, con una platea, quindi, per il prelievo fiscale, molto estesa.
Sinceramente, credo che il suo ragionamento parta da un presupposto sbagliato. Lo dico col rischio di poter sbagliare anche io. Sicuramente però, il fatto di continuare a non voler mettere l'addizionale IRPEF è qualcosa che rende l'amministrazione non più facile: fare dei bilanci come sta facendo l'assessore Calzavara, come sta facendo la Giunta, non è più facile che aumentare le tasse ai cittadini. Sarebbe molto più semplice mettere l'addizionale IRPEF, tassare, come fa l'Emilia-Romagna, partendo dai ceti più bassi, dalle persone meno abbienti. Avremmo molte più disponibilità economiche, sapremmo soddisfare molti più bisogni del territorio.
In un periodo storico come questo, però, penso sia da portare avanti quello che è stato sempre il nostro impegno. Fino a quando cioè sarà fisicamente possibile, noi cercheremo di non aumentare l'addizionale IRPEF. Ma soprattutto in un periodo storico come questo, lo dicevo la settimana scorsa quando sono intervenuto per rispondere alla collega Camani, dove abbiamo il prezzo del metano che è arrivato a 200 euro, dove abbiamo un aumento dei costi dell'energia e delle bollette per le aziende, per le famiglie, per gli artigiani, per le partite IVA; in un momento come questo in cui abbiamo dei costi per il lavoro, per le materie prime in aumento, con un'inflazione che sta correndo all'8%, con la conseguenza quindi che la capacità di spesa e il potere d'acquisto delle famiglie si stanno riducendo, ebbene, io credo che se anche dovessimo ascoltare quella che è stata più volte la vostra proposta, cioè tassare quelli che voi chiamate "i ricchi", sopra i 70.000 euro di reddito lordo (e secondo me, un giretto bisognerebbe farlo per vedere quei liberi professionisti, quegli artigiani che arrivano a 70.000 euro di reddito lordo per capire che non sono dei ricchi), prima di tassare queste persone, prima di mettere un altro freno alla loro attività, o comunque prima di ridurre ancora il loro potere e la capacità di spesa, sinceramente una riflessione la farei.
Credo che il presupposto che state portando avanti sia sbagliato, ma sia ancora più sbagliato in un periodo storico come questo. Credo sia giusto, in questo momento, stare al fianco dei veneti, cercare di non aumentare la tassazione, nel limite delle nostre capacità. Penso che veramente il lavoro fatto dall'assessore Calzavara e da tutta la Giunta sia un lavoro mostruoso per far quadrare i conti. Credo abbiano bisogno di tutta la nostra fiducia e di tutto il nostro sostegno per portare avanti ‒ ripeto ‒ questo lavoro fino a quando sarà fisicamente possibile.
Con questo intervento voglio confermare la fiducia per questo assestamento di bilancio all'Assessore e, ovviamente, a tutta la Giunta. Bisogna cercare di andare avanti su questa linea fino a quando sarà possibile.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Condivido le parole che ha detto il capogruppo Villanova quando dice che bisogna stare vicini alla gente, bisogna evitare di tassare la gente. Però, guardi, collega, ci sono anche visioni diverse di quello che può essere "stare vicino alla gente". Ad esempio, crediamo che l'addizionale IRPEF sia una tassa che va scongiurata qualora questi soldi dovessero servire per uno scopo non propedeutico ad aiutare la gente o i fabbisogni che la gente ha, per cui dovremmo stare loro vicino. E su questo sono d'accordo con lei. Io sarò il primo alleato di questa maggioranza se un centesimo dell'addizionale IRPEF, qualora dovesse essere istituita, servirà ad aumentare lo stipendio al Consigliere regionale, al Dirigente o a mettere un'auto blu. Ma non perché io voglia fare populismo. Non è una storia che appartiene al mio partito quella. Però credo ci siano delle necessità all'interno della nostra Regione, una Regione importante, una Regione che produce, una regione ricca. Però è anche una Regione che, sotto tanti aspetti, ha uno squilibrio tra chi sta tanto bene e chi sta meno bene.
Guardate, oggi non serve mica essere indigente per essere un povero vero. Basta avere un semplice stipendio, pagare quattro bollette, pagare il mutuo per essere una persona che lascia da parte le cure dentistiche perché non può permettersele. Sa meglio di me cosa intendo, collega. E non è un povero. È uno che, magari, la mattina si alza ed è anche un impiegato pubblico, è anche una persona che vive e lavora con la sua dignità. Non è colpa sua, non è colpa mia. È un contesto storico che ci sta portando verso quella direzione. Va riconosciuto che tanto voi quanto noi, con formule diverse, cerchiamo di dare un freno a questo tipo di fenomeni, spesso anche incontrollati e fuori dalla nostra volontà. Però, ci sono delle questioni, in questo caso l'addizionale IRPEF, che il Partito Democratico... Guardate, l'ho detto più volte, non esiste il partito delle tasse, ce lo dicevamo in campagna elettorale, ognuno fa il suo gioco politico, ma la realtà è che a nessun amministratore, a nessun Assessore piace mettere le tasse e dopo andarsi a proporre al consenso cittadino e dire: "tra le cose che ho fatto ho messo le tasse, votatemi".
Però, a volte ci sono delle scelte che vanno fatte. Perché se queste risorse in più che noi, in qualche modo, riusciamo a recuperare vanno per servizi veri ai cittadini, vanno... Ad esempio, mi viene in mente una battaglia che in Veneto si fa, colleghi, sempre più forte, che è quella dei collegamenti dei Comuni con gli ospedali. Perché, ripeto, si è deciso nella Regione Veneto che alcuni servizi vanno portati presso gli ospedali hub e, collega, non entro nel merito, posso anche condividere che certe cose specializzate le deve fare uno e per tutti e non tutti e fatte a metà. È una logica che può esserci.
Però, altrettanta logica mi dice che se io, Assessore, delocalizzo quel servizio da un paese che ha il suo ospedale a un'ora e mezza di strada, magari quella strada è la Romea o la strada per venire da Jesolo d'estate o la Strada regionale 11 della Riviera, capite che, forse, se diciamo a quei signori che andrebbero a essere gli interlocutori, collega Villanova, come ad esempio l'artigiano di turno che non deve prendersi una giornata dal suo lavoro per portare la mamma in ospedale grazie a quei 50 euro di tasse in più che pagherebbe su un mese, forse da un'altra parte li guadagnerebbe. Ma è una mia idea.
Se noi oggi diciamo ad un artigiano della piccola media impresa di mancare dal lavoro, c'è una questione di impegni, di agenda, di credibilità anche di non presentarsi su un cantiere aperto. Perché la realtà del Veneto è questa: gente che, pur imprenditori, si alza la mattina e lavora. Credo che ci siano una serie di servizi che, in qualche modo, vadano affrancati, con un ragionamento più alto del "tasse sì, tasse no". Andare a dare una risposta sotto l'aspetto trasportistico a quello che sta succedendo oggi nella nostra Regione non è una battaglia veneziana o una battaglia di categoria. È una battaglia di civiltà. Perché quando al TG 5 viene fuori che Venezia mette le guardie in pontile per evitare le aggressioni dopo tre ore di coda, è la città che noi vendiamo nel brand The Land of Venice.
Ci sono dei dati, collega, anche abbastanza inquietanti. Questa è la relazione che ha fatto l'associazione di categoria ASSTRA, che ha consegnato in Commissione. Dice cose ben chiare: un rapporto corrispettivo/abitante tra i più bassi; un corrispettivo chilometrico tra i più bassi d'Italia.
C'è anche un passaggio dove dice: "il mancato rimborso negli ultimi anni da parte della Regione Veneto delle agevolazioni tariffarie per le fasce deboli... interventi che comportano una riduzione di ricavi dagli 8 ai 10 milioni". La Regione cioè dice: ho fatto la legge perché c'è un'agevolazione, però io sui miei bilanci pago l'agevolazione e tu non mi hai ristorato niente.
Detto dalle associazioni di categoria, vuol dire che forse, con formule e pensieri diversi, una riflessione dovremmo farla su certi temi. Questo avviene in una Regione che non voglio paragonare alla Lombardia, che non voglio paragonare all'Emilia. In Lombardia c'è un corrispettivo da parte degli Enti locali e della Regione di altri 589 milioni, oltre ai 558 che dà lo Stato: Assessore, diamo 558 milioni agli Enti locali eccetera; nel Lazio idem; in Basilicata altri 42 milioni che mette la Regione; in Calabria altri 7... Da noi in Veneto siamo ad una contribuzione pari al 2,88; dopo di noi, solo la Campania.
La formula non può essere quella per cui "tanto non mettiamo l'IRPEF". Perché a un certo punto se si chiede al cittadino se preferisce avere l'addizionale IRPEF o lasciare la macchina a casa, perché è un mezzo che lo porta al lavoro e lo fa ritornare indietro, io credo che la stragrande maggioranza dei cittadini veneti direbbe che per loro è un guadagno, perché eviterebbero di mettere la benzina, vivremmo in una città meno caotica, avremmo meno traffico, vivremmo in un ambiente più pulito, visto che si parla tanto anche di qualità della vita.
Penso allora che se si andasse in questa direzione, pur con idee diverse, colleghi, forse smetteremo di dire che IRPEF diventa una battaglia tassa sì, tassa no, perché ci sono dei servizi, nel Veneto, che mancano.
Il trasporto non è come a volte in maniera semplificativa si racconta, magari per derubricare qualcuno... Oggi è una battaglia di civiltà: quando uno vive in un posto e non ha un mezzo pubblico per recarsi in ospedale, per recarsi a lavorare, per recarsi a scuola, vuol dire che tu vivi in una Regione dove la qualità della vita costringe i cittadini ad essere incollati ad una macchina, ad avere una macchina in più per famiglia, a dover pagare più benzina, più assicurazioni. Vuol dire che tu vivi in una Regione dove hai una serie di servizi che, in qualche modo... se uso il termometro, probabilmente, dello spopolamento della nostra Regione verso altre Regioni, nei confronti delle quali, collega, non abbiamo nulla da invidiare, forse bisogna porsi il tema di quelli che sono i servizi. Perché? Perché se in una Regione noi cominciamo a creare una capillarità di servizi, forse...
Così come tanti aspetti sotto la sanità, Assessore. C'è ancora un Piano socio-sanitario dal 2016 che ci dice che ci sono degli hospice e degli ospedali di comunità da fare, ma che non sono ancora iniziati. Dal 2016 al 2022. Dovremmo chiederci se lo abbiamo scritto per farli o lo abbiamo scritto per creare, magari, quell'equilibrio con i territori e politico che in quel momento serviva a mettere tutti insieme, ma in realtà non ci abbiamo mai creduto neanche noi.
Così come una serie di interventi che, io credo, se noi avessimo dei soldini in più nel bilancio, Assessore, aiuterebbero. Il tema della pesca. È vero che noi mettiamo in campo misure urgenti sul tema della pesca, e la Regione su questo ha fatto cose importanti, ma le abbiamo fatte con fondi importanti che ci vengono anche dall'Europa, le abbiamo fatte con i FEAMP, le abbiamo fatte con i FEAMPA.
Ad esempio, l'altro giorno mi ferma un pescatore e mi pone una domanda: "Perché la Regione Puglia stanzia 3 milioni per il caro gasolio con una misura regionale – mi ha mandato anche il video, è un pescatore di Cavallino – e il Veneto non li mette?". Lei capisce che quando parliamo di un settore come questo, di un settore dove, all'interno del Veneto, c'è un indotto di primo livello, che non è solamente quello legato direttamente all'addetto che vi opera, al pescatore, ma c'è un indotto di mercati, di import-export, ristorazione, su uno scenario del genere diventa difficile dire a chi ha una barca ferma da due mesi per il caro gasolio: sai, noi non facciamo la misura diretta, diamo il FEAMP, diamo il FEAMPA, il grande problema del de minimis... Le abbiamo affrontate mille volte queste cose. Diventa difficile dire a questi cittadini, Assessore: sai, non puoi andare a lavorare perché, a differenza del pugliese, lui ha il contributo per il caro gasolio, però tu non paghi l'IRPEF. Diventa difficile a volte spiegarlo.
Ripeto, il termometro del territorio lo abbiamo tutti. Qui non ci sono nominati. C'è gente che si confronta con i territori. Ognuno, per quelle che sono le sue esperienze, anche amministrative, ha un termometro del caso.
Concludo dicendo, in maniera molto pacata e in maniera molto tranquilla, senza alimentare scontri di tipo ideologico, che è chiaro che c'è una visione diversa del Veneto, che noi abbiamo e che proviamo a proporre, non perché vogliamo dire che necessariamente la minoranza deve dire qualcosa di diverso, ma perché sono due visioni diverse. Altrimenti saremmo tutti un gruppo, non ci sarebbe democraticamente una maggioranza e una minoranza. La nostra visione, però, dice questo. Assessore, l'altra volta lei ha fatto una considerazione, glielo dico ironicamente, un po' contraddittoria. Lei ha detto: noi non mettiamo le mani nelle tasche dei veneti, perché loro sono bravi dopo a spenderli, a far girare l'economia. Ma, guardi, Assessore, io credo che quando la politica funziona bene, anche la politica sia in grado di fare scelte giuste, che vanno nella direzione di dare una risposta ai cittadini, perché non possiamo dire, da una parte, che siamo quelli bravi ad amministrare e dall'altra dire: è meglio che i soldi restino nelle tasche dei cittadini, perché quasi, quasi, se dopo arrivano a noi, non siamo in grado di fare quello che fanno loro.
Io credo che ci sono delle scelte che bisogna avere il coraggio, oggi, di fare e che ci sono delle scelte che, con molta franchezza, andrebbero portate all'interno di un dibattito politico, dicendo una volta per tutte su quei grandi temi dove il Veneto è storicamente bollinato per delle prestazioni non di primo livello. Ripeto, parliamo del trasporto. Questa è una relazione delle associazioni datoriali di categoria ASTRA, non è una relazione, però punta fortemente il dito contro la Regione Veneto, facendo nome e cognome.
Allora credo che certi temi, Assessore, vadano affrontati, con onestà e anche dicendo che ci sono delle risorse che si possono anche non trovare, perché alcune cose possiamo anche non farle, perché è un momento storico difficile, ma ci sono delle cose, invece, che vanno fatte. Vanno fatte per migliorare la qualità dei servizi, per migliorare la qualità della vita.
Chiudo dicendo che c'è un progetto che la Regione ogni anno realizza. Si chiama il progetto STACCO, che è quello per cui vengono dati dei soldi alle associazioni di volontariato per trasportare chi non è in grado di recarsi per le cure dai propri territori agli ospedali e danno un tot di budget di chilometro rendicontato. Prima questi contributi che dava la Regione finivano ad ottobre. Dopo han cominciato a finire ad agosto. L'anno scorso sono finiti a marzo.
Assessore, noi vediamo l'impegno della Regione di non essere di manica corta in questo tipo di bando, perché va riconosciuto che lo fa e ci tiene, è puntuale, eroga anche gli storni delle fatture con serietà e puntualità. Ma questo è un servizio che viene dato ai cittadini più deboli del Veneto, quelli che devono andare a fare le dialisi, quelli che devono andare a fare le chemio, quelli che devono andare a fare le medicazioni alle ferite, e oggi questi contributi finiscono a marzo. Vuol dire, Assessore, che forse il tema del pendolarismo sanitario che accompagni di pari passo le scelte che abbiamo fatto sul Piano socio-sanitario è un tema regionale che dovremmo cominciare ad affrontare una volta per tutte.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Speranzon, prego.

Raffale SPERANZON (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

La ringrazio, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione quanto ha detto il Consigliere che mi ha preceduto. Innanzitutto mi fa piacere il clima del dibattito in quest'Aula quest'oggi. E mi fa piacere che l'atteggiamento da parte di tutti non sia legato a degli stereotipi, non sia di natura ideologica, ma cerchi un po' di spiegare le ragioni per cui si sceglie una strada piuttosto che un'altra.
Come ha detto giustamente poco fa il consigliere Montanariello, bisogna cercare di spendere nel miglior modo possibile le risorse che abbiamo a nostra disposizione. Aggiungo: il Veneto da questo punto di vista non solo dimostra di essere Regione virtuosa, ma dimostra di essere una delle Regioni che sa spendere meglio quelle risorse che ad esempio ci arrivano attraverso fondi comunitari, che ci arrivano dall'Europa.
Sono soprattutto quelle le risorse che dobbiamo cercare di mettere a terra nei nostri territori. Troppo spesso infatti quelli che sono i cosiddetti servizi drammaticamente si trasformano in sprechi. È vero che ci sono Regioni che spendono più del Veneto; ma se voi chiedete ai veneti se ritengono che quelle Regioni siano luoghi nei quali ci sono servizi migliori, io sono convinto che la stragrande maggioranza dei veneti risponderà di no. In quelle Regioni non si vive meglio, anche se si spende di più; in quelle Regioni i cittadini non hanno servizi migliori, anche se si spende di più.
Quelle Regioni magari sono più attrattive, ma nei confronti di chi? Probabilmente nei confronti di chi vuole prendere. Certo, ci sono tanti pseudo-imprenditori che scelgono il luogo nel quale andare a intraprendere in funzione dei bonus piuttosto che delle opportunità che vengono date attraverso finanziamenti a pioggia, finanziamenti a fondo perduto, erogazioni da parte degli Enti pubblici.
Noi crediamo, invece, suffragati da quello che è il consenso che i veneti hanno attribuito a questa Amministrazione... Dobbiamo avere anche rispetto della democrazia, del parere che i cittadini hanno dato in occasione delle ultime elezioni regionali. Vedete, il presidente Zaia e l'Amministrazione uscente avevano fatto una scelta, da questo punto di vista, coerente, di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Questa può sembrare una frase così, che non ha nessun significato. Noi, come Fratelli d'Italia, non abbiamo un atteggiamento ideologico dogmatico. Certo, una parte di tasse tutti i cittadini devono versarla per forza, perché è evidente che ci sono dei servizi pubblici che devono essere mantenuti. Qui si tratta di capire se quello che versano è sufficiente per garantire il servizio. Riteniamo che in questo momento, anche con la manovra di cui stiamo cominciando la discussione oggi, ci troviamo in una situazione nella quale i cittadini i servizi li hanno. E non ci viene richiesto dai cittadini a gran voce di alzare le aliquote. Se ci fossero, in questo momento, delle manifestazioni di piazza, anche magari qui fuori, sul Canal Grande, di migliaia o centinaia di migliaia di veneti che ci dicono: "Basta con questa IRPEF al minimo, vogliamo che aumentiate l'IRPEF, perché attraverso quell'aumento potremo finalmente avere più risorse da sbloccare". Queste manifestazioni, né visibili né invisibili, non le vediamo.
Dico una cosa ai colleghi del PD. Onestamente, capisco anche il loro approccio, ma non possono nascondersi dietro il paravento. Loro vengono qui e dicono: aumentate l'IRPEF perché in fondo non è una tassa. Se vogliamo dire che aumentare l'IRPEF non significa aumentare le tasse, stiamo prendendo in giro i nostri elettori, stiamo prendendo in giro i nostri contribuenti, stiamo prendendo in giro i veneti che dovremmo rappresentare.
È evidente che, nel momento in cui dovessimo trovarci in una situazione tale per la quale non siamo in grado di garantire i servizi essenziali, allora, a quel punto una riflessione dovremmo farla per forza. Per fortuna non siamo in quella situazione. Semmai abbiamo un grande senso di responsabilità nei confronti dei veneti, perché non c'è dubbio che, per chi amministra, avere più milioni di euro, centinaia di milioni di euro da mettere a terra, nel territorio, significherebbe avere la possibilità di costruire, attorno a queste erogazioni, non solo un miglioramento dei servizi ma, permettetemelo, vedendo l'esperienza di tante altre Regioni italiane, anche di costruire una politica clientelare, di costruire una politica che, attraverso le erogazioni, conquista il consenso. Lo vediamo che in molte Regioni questo accade. Accade da anni, tanto che ci sono Regioni che non cambiano il segno, dal punto di vista politico, non tanto per la qualità dei servizi che erogano, ma per la quantità di denaro che distribuiscono a determinate categorie o a determinati sistemi imprenditoriali o pseudo-imprenditoriali che poi permettono loro di continuare a governare il territorio.
Noi, invece, facciamo una scelta che è di tipo liberale, che è una scelta responsabile, poco retributiva dal punto di vista del consenso, ma che riteniamo sia più gradita ai veneti. Questo è testimoniato dai risultati delle elezioni, perché per questa Amministrazione non è questa la prima volta che si affronta questo tema. Io non ero presente nelle passate legislature, ma credo che fosse un tema che sia stato affrontato, assessore Calzavara, anche in occasione di altre sedute di bilancio, di assestamento. Se la scelta è sempre stata coerente e questa scelta è stata suffragata, nel tempo, da un numero crescente di consensi da parte dell'opinione pubblica, beh, è chiaro che matura in noi la convinzione di aver intrapreso la strada giusta.
Allora, voglio ringraziare l'Assessore per il lavoro, i suoi uffici, i funzionari, il Presidente della Commissione, Sandonà e tutti coloro i quali hanno portato il proprio contributo per riuscire, comunque, anche in un periodo storico, dal punto di vista economico, drammatico per tutti i territori, compreso il Veneto, a fare una manovra di assestamento che non solo non penalizza, ma in alcuni casi permetterà comunque alle nostre Amministrazioni locali di avere qualche strumento in più, utile a garantire servizi migliori per i nostri concittadini.
Il Gruppo di Fratelli d'Italia avrà modo, nel momento in cui poi ci avvieremo alla fase del voto, di dare un sostegno convinto a questa manovra di assestamento.

PRESIDENTE

Collega Valdegamberi, prego.

Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)

Volevo aggiungere una considerazione nel dibattito proprio sul tema dell'addizionale.
Io faccio parte di quei, ormai pochi, amministratori, che a suo tempo facevano parte di questo Consiglio che ha deliberato, che ha votato di togliere l'addizionale per la quota parte di competenza della Regione. Come sapete, una parte è la quota dell'addizionale regionale, una parte è stabilita dallo Stato; noi abbiamo la possibilità di una manovra su una quota parte di questa aliquota.
È stata una scelta non semplice, è stata una scelta coraggiosa, è stata una scelta anche allora criticata. Ho visto, soprattutto nei primi anni, che bisognava riadattare un sistema, era un'entrata importante, coincisa, allora, con Patti di stabilità molto rigidi, in una situazione molto peggiore di quella attuale nei momenti successivi.
Alla lunga però è stata una scelta lungimirante. Devo dire che io sono sempre stato, anche negli incontri all'interno da maggioranza, tra i sostenitori, tra coloro che dicono "rimettiamo l'addizionale, abbiamo più risorse". Io sono sempre stato tra quelli che hanno detto: guardate, è una scelta di indirizzo di governo di questa Regione, che ha caratterizzato il Veneto, che fa onore al Veneto, perché noi in questo Paese, non solo nel Veneto, ma a tutti i livelli dovremmo cominciare a gestire meglio le cose con meno soldi, con meno risorse, con meno tasse.
Quindi, quando noi invochiamo le minori tasse a livello nazionale, dobbiamo prima di tutto dare un esempio a livello locale. Il Veneto questo esempio lo ha dato, e di questo sono orgoglioso, come amministratore, perché abbiamo saputo comunque dare un livello di servizi che, pur con tutte le difficoltà che ovviamente si riscontrano, sono tra i migliori nel nostro Paese, per quanto è nelle nostre competenze, e lo abbiamo fatto con molte minori entrate rispetto ad altre Regioni.
In questo non vedo motivo per lamentarsi, ma vedo un motivo semmai di vanto. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che non è quando tu hai tanti soldi che fai le cose. Intanto, quei soldi li togli a qualcuno, togli la possibilità di spesa a qualcuno che magari, come abbiamo sempre detto, spende in maniera più efficiente di come spendiamo nella pubblica amministrazione. Ma quel momento ti obbliga a rivedere tutti i meccanismi della pubblica amministrazione, a tagliare gli sprechi, dove ci sono, a ottimizzare questa grande e complessa macchina, per non ridurre i servizi ai cittadini. Questa è un'operazione che è stata fatta, un'operazione di cui va dato merito soprattutto alle ultime Amministrazioni di questa Regione. Vedo che i cittadini l'hanno riconosciuta e premiata.
La cosa che mi preoccupa oggi è che stiamo facendo l'esatto contrario ad alti livelli, ad "altri" e anche ad "alti" livelli. A livello europeo ricordo che allora c'era una politica veramente restrittiva, questo Patto di stabilità, tra l'altro fatto con meccanismi assurdi. C'erano difficoltà, veramente una carenza di cassa. C'erano imprese che aspettavano mesi. Adesso, per fortuna, dalla Regione i creditori ricevono i soldi in tempi molto veloci. Ma non era così allora. Ricordo la fila di imprenditori che supplicavano e che non si potevano pagare.
Allora si interpretavano in maniera iper-restrittiva queste norme. Oggi, invece, si assiste a bonus su tutto: c'è il bonus per cambiare il televisore, c'è il bonus per andare a fare le vacanze, c'è il bonus per tutto. Ma un bonus che, poi, viene erogato ‒ ed è la cosa che mi preoccupa ‒ aumentando il debito pubblico. Noi non andiamo a fare un aumento in un momento di stagnazione economica, un innesto di risorse su settori che poi possano creare la competitività di un sistema, quindi generare altre risorse per il futuro. Noi facciamo solamente un'operazione a perdere, un'operazione che ha un sapore quasi populista, così: buttiamo lì dei soldi che sappiamo benissimo che i nostri figli andranno a pagare, che le future generazioni continueranno a pagare, su dei capricci che ci siamo presi. Questo mi preoccupa.
Io ero tra quelli, anche, e l'ho detto anche altre volte, che non erano d'accordo sul PNRR. Non ero d'accordo su come è stato impostato. Se vediamo le voci del PNRR, sono voci in cui diamo milioni, per non dire miliardi di euro su delle cose che non sono di investimento, non sono prioritarie. Oggi lo stiamo vedendo, stiamo vedendo cosa sta succedendo. Io ero tra quelli che dicevano... Nel PNRR c'era una parte in conto capitale e una parte che andava a debito. Quella a capitale non è che siano soldi regalati a qualcuno. Sono soldi che il Paese ci metteva comunque, però erano soldi che non dovevamo poi restituire. Erano soldi dati nel presente. Utilizziamo ‒ come ha fatto forse la Spagna, mi pare ‒ solo, mi pare, vado a memoria, gli 80 o più miliardi, che sono la parte in conto capitale. Non andiamo a fare nuovi debiti. Puntiamo su quei soldi lì per spenderli in opere strutturali importanti, per rigenerare il Paese e rimetterlo al passo con il mondo. Questo si doveva fare.
Noi abbiamo voluto fare la politica populista. Prendiamo soglie abbondanti, facciamo debito e lasciamo il conto da pagare al futuro. Questa è la politica che abbiamo visto negli ultimi mesi. Poi si è aggiunto il tema della pandemia, si è aggiunto il tema dei conflitti, il tema energetico, delle materie prime. Vediamo ora lo stato di indebitamento che ha il nostro Paese.
Quindi, venire qui a criticare la Regione su queste scelte veramente lo trovo biasimevole e poco onorevole per chiunque è un amministratore che ha a cuore lo spirito del buon padre di famiglia nell'amministrare la cosa pubblica. Dico che bene ha fatto, quindi la proposta di non toccare l'addizionale, ma la cosa che dobbiamo fare è di alzare la voce, a livello nazionale, perché ciò che abbiamo fatto noi qui, nel nostro piccolo, venga fatto anche a livello superiore. Sia portato il Veneto come esempio di virtuosità nel fatto di non diminuire i servizi, di darli, comunque, nonostante non inferiore ad altre Regioni, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini.

PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo ai Consiglieri se, in discussione generale, ci sono altri interventi. Non ne vedo.
Il correlatore e il relatore, Assessore, parlano dopo l'intervento della Giunta. Quindi, veda lei se vuole intervenire.
Ho visto spegnere la richiesta della Ostanel, quindi penso abbia rinunciato. Invece, stimolata dall'Assessore, interviene la collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire perché volevo sentire prima l'Assessore e poi eventualmente intervenire dopo. Quindi facevo veramente una scelta strategica. Ma in realtà dico qualcosa anche ora, visto che poi presenterò più nello specifico alcuni emendamenti che ho presentato.
Il tema fondamentale generale è già stato discusso da vari interventi che mi hanno preceduta, ma penso che – e questo lo abbiamo detto anche nella Commissione competente Sesta e anche, in realtà, all'interno della discussione della Prima, che ho potuto seguire anche dai verbali – sia un tema generale, rispetto al fatto che ci sono alcune poste su cui noi potremmo intervenire già in questo assestamento e su cui abbiamo scelto di non intervenire. Ne pongo due che sono, appunto, i contenuti, in particolare dei miei emendamenti.
Il primo, il tema delle borse di studio. Durante la Commissione Sesta, alla presenza dell'assessore Donazzan, ho richiesto i dati rispetto a come coprire, cioè quanto manca per coprire la necessità degli studenti che sono meritevoli di borsa di studio. Quindi sono idonei nel senso hanno le possibilità di avere la borsa di studio nei nostri Atenei, ma diventano non beneficiari perché la Regione del Veneto non aggiunge abbastanza quota per coprire tutte le borse.
Noi abbiamo oggi circa 1.600-1.700 studenti che sono beneficiari di borsa, hanno i requisiti ISEE per averla, ma non abbiamo i soldi per potergliela pagare.
Mancherebbero all'appello circa 2 milioni di euro. Guardando il Fondo di riserva, guardando alcuni degli investimenti che abbiamo fatto, magari non tutto con un assestamento, perché comprendo che non siamo in discussione di bilancio di previsione, si può però pensare al futuro dei giovani di questa Regione. In particolare, vedere quei dati che abbiamo lungamente discusso in Commissione Sesta, per cui i giovani del Veneto, in particolare quelli laureati, emigrano non tanto verso l'estero, ma verso Regioni confinanti, come l'Emilia-Romagna, ci porta a interrogarci su una questione politica. Noi oggi cioè stiamo formando... Questi sono dati della Fondazione legata a Confindustria, non sono esattamente dati di parte, nemmeno probabilmente della parte che si riterrebbe essere più a sinistra: i nostri giovani si formano all'interno di un sistema importante, universitario e non, perché è anche formazione non universitaria, si specializzano, si iperspecializzano all'interno della nostra Regione e poi il sistema produttivo non è in grado di assumere con contratti a tempo indeterminato proprio quelle persone che noi formiamo. Quindi noi spendiamo fondi nella formazione, abbiamo un sistema universitario eccellente, formiamo delle persone eccellenti, che poi però non hanno un comparto produttivo dove inserirsi.
Credo che invece dovremmo lavorare su due filoni: permettiamo agli studenti di studiare, tutti, anche quelli che oggi non se lo possono permettere, con delle borse di studio, quindi aumentiamo i fondi; parallelamente, diamo più gambe al sistema produttivo veneto per innovare all'interno delle loro aziende per prendere quel comparto di giovani formati. In questo modo penso che faremmo un intervento di lungo periodo. Non è tanto cioè spendere oggi quei 2 milioni; nel mio emendamento propongo oggi di investirne metà, e poi, in bilancio di previsione, pensare di mettere l'altro milione, arrivando finalmente nel 2022 a chiudere gli idonei non beneficiari.
Questa è un'emergenza, io credo, in questa Regione. L'attenzione ai giovani, in particolare: abbiamo visto anche ieri sulla discussione del Piano famiglia alcuni dati rispetto a quanti giovani stanno ancora a casa con i genitori in Veneto tra i 18 e i 35 anni e sono tantissimi. Se noi vogliamo dare gambe alle persone più giovani di questa Regione, senza dover farle emigrare... È ovvio che non è colpa della Regione del Veneto e basta, ma anche del sistema produttivo. Però non è possibile che siamo in una Regione eccellente dove però i nostri giovani formati devono andare o all'estero o in un comparto produttivo, come quello emiliano, che è diverso dal nostro. Vuol dire che le nostre aziende non sono supportate, non stanno abbastanza investendo su quel comparto, che è l'innovazione e la tecnologia, per assumere le persone che noi formiamo all'interno delle università.
Non mi interessa solo questo, ovviamente. Abbiamo anche discusso in Commissione Sesta di tutto il lavoro delle persone che non vanno all'università, ma sempre giovani. Del resto, non è che ci dobbiamo occupare solo di quelli che studiano all'università, anzi. Io credo che questo tema non sia preso in giusta considerazione, certamente da quando io sono stata eletta in questo Consiglio regionale troppo poco. Non sono stati messi fondi nella legge sui giovani, se non all'interno di questo assestamento. Nella legge sullo sport e i giovani vediamo risorse che andranno a finanziare alcune opere di Cortina. Ecco, io preferirei che, invece di lavorare su questo, si mettessero dei fondi sul tema giovani, magari anche revisionando la legge che oggi abbiamo a sostegno dei giovani in questa Regione, che non è abbastanza attuale e attuata. È una legge vecchia, è una legge su cui non abbiamo mai messo soldi nel capitolo specifico dedicato ai giovani. Io credo, invece, che si debba fare un ragionamento molto complesso e lungimirante.
Mancano 2 milioni di euro, abbiamo il dato: perché non mettere oggi 1 milione di euro, o quello che si riesce, e lavorare in bilancio di previsione per coprire effettivamente tutti gli idonei non beneficiari di questa regione, cioè quelli che hanno diritto alle borse di studio, ma non abbiamo i soldi per poterle coprire? Questo è uno dei temi.
Il secondo è il tema cultura, ovviamente. Ieri l'Assessore mi prendeva in giro dicendomi: non ho visto l'emendamento sui cinema. No, c'è l'emendamento sui cinema. L'obiettivo qual è? È quello di iniziare a pensare di nuovo al tema cultura, di cui qui ho sempre parlato, quindi mi ripeterò. Però, c'è una questione oggi. Sono usciti i bandi della legge cultura, finalmente. C'è una dotazione di 400.000 euro nel Piano annuale e di 400.000 euro nel Piano triennale. Se noi guardiamo a tutte le realtà che negli anni sono state finanziate, sostanzialmente andiamo a coprire quel budget. Se, però, apriamo ad un bando, finalmente abbiamo dei bandi pubblici, quindi sta circolando, ci sono attori culturali nei territori che dicono "finalmente c'è un bando, è un grande risultato, proporrò un progetto", questo aumenterà il numero di richieste, perché i bandi sono, per fortuna, pubblici e per questo portano le persone a parteciparvi.
Noi non abbiamo abbastanza dotazione economica all'interno di quei due bandi per non lasciar fuori e dover dire di no a tante domande che arriveranno. È scontato che sarà così. Arriveranno soggetti nuovi, persone che vogliono cimentarsi e che magari il primo anno non vengono finanziate, ed è anche giusto che sia così perché magari devono crescere, però si affacceranno nuovi soggetti culturali a quei due bandi. Ebbene, sarebbe un messaggio importante, da parte della Regione, dire: aggiungo una dotazione minima di 200.000 euro, non tanto, per permettere ad alcuni attori, che non sono quelli già sostenuti precedentemente, di partecipare a quei bandi. Quindi, 200.000 euro in più, 100.000 nel Piano annuale e 100.000 nel Piano triennale. Ovviamente, qui all'interno c'è il tema dell'emergenza cinema, su cui ho avuto una rassicurazione dall'Assessore in Commissione Sesta. Lui mi ha detto: durante il bilancio di previsione sto prevedendo una misura specifica su questa emergenza. Allora, qui oggi chiedo di ribadire questo impegno anche con un ordine del giorno, che verrà presentato, perché il tema è dire: abbiamo un'emergenza sul pubblico.
Non so se avete visitato qualche sala, ma credo di sì. È vero che è estate, però è successo e succedeva anche ad aprile, quando ancora non si stava nei cinema all'aperto: i cinema sono sostanzialmente vuoti, nei comuni più piccoli in particolare, ma anche nelle grandi sale cinema, nelle multisala. I cinema sono vuoti rispetto a prima della pandemia. Non per la paura, ma perché è cambiata l'abitudine del pubblico. Tutti noi ci siamo abituati alle piattaforme, tutti noi abbiamo preso schermi migliori a casa o magari un grande proiettore per vedere il cinema a casa e non andiamo più al cinema. Vi è, quindi, questo tema di riabituare il pubblico a tornare nelle sale, oppure, se noi vediamo che questo è un atteggiamento che non si può modificare, capire come aiutare le sale a diventare qualcos'altro, perché il mondo purtroppo cambia e credo dovremmo iniziare a pensare anche a questo. Ma non dimentichiamoci che dietro quelle sale ci sono posti di lavoro, persone che non solo dentro il cinema, ma fuori dal cinema fanno i film. Le industrie cinematografiche, le Film Industry stanno sostanzialmente morendo. Chi si occupa delle proiezioni, i tecnici, come i tecnici che lavorano nella cultura, hanno già cambiato lavoro. Conosco tantissimi di loro che hanno mollato il lavoro al cinema, perché non serve più avere così tanti proiezionisti che stanno dietro a una programmazione. C'è un'emergenza rispetto alla fruizione culturale, ma anche rispetto a chi lavora nel settore.
La rassicurazione, dopo aver sollevato il tema in Commissione Sesta, è stata ricevuta da parte dell'Assessore, ma vorrei anche oggi, magari nella replica, sentire una rassicurazione, sentire anche quanti fondi saranno messi per l'emergenza cinema e per fare cosa, ovviamente legandosi all'emendamento che presenterò, che non è tanto sui cinema di per sé, visto che la rassicurazione io l'ho avuta, e spero sia confermata, ma proprio su quei due bandi che abbiamo appena pubblicato (venerdì scorso) a cui seguiranno, se ricordo bene, altri due, che però hanno a che vedere con l'Audience Development e non con lo spettacolo dal vivo. Aggiungere 200.000 euro all'interno di quel fondo di riserva e di tutte le spese che abbiamo visto all'interno di questo assestamento credo sarebbe un segnale minimo. Non è un emendamento da milioni di euro, sono 200.000 euro, che potrebbero permettere di dire: okay, nel Piano annuale e nel Piano triennale rimpinguo perché so che un bando pubblico aprirà, aprirà a tanti soggetti, finalmente, di questa regione, che vedono bandi chiari, criteri chiari, una commissione che valuterà la qualità delle proposte, quindi si affacceranno al mondo del finanziamento.
Queste due sono le questioni – poi ce ne sarebbero tante altre, ma magari interverrò anche dopo – di competenza della Commissione di cui sono Vicepresidente e con cui abbiamo fatto un lavoro importante, credo, in questo anno e mezzo, tutti insieme. Però, oggi i due temi sono di quella Commissione: l'emergenza giovani, giovani rispetto al sistema educativo di questa Regione – non vedo l'assessore Donazzan oggi presente, spero che mi risponda qualcun altro, però questo è il tema –, e il tema cultura. Non tanto perché la cultura sia un vezzo di cui mi occupo io, ma perché la cultura sta diventando, e in Veneto lo abbiamo visto in questo anno e mezzo, ma anche prima, un comparto produttivo. Come comparto produttivo è fatto di imprese, è fatto di realtà anche associative, che però fanno contratti di lavoro – sto parlando di quello, non dell'amatoriale, che pure è importantissimo – quindi va sostenuto come qualsiasi altro comparto produttivo, soprattutto ora.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vedo altri colleghi che intendono intervenire.
Per la replica finale, passo la parola all'assessore Calzavara. Poi vedo anche il collega Possamai e il relatore di maggioranza.
Prego, assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Prima di tutto vorrei ringraziare i Presidenti di Commissione e tutti i componenti e i colleghi Assessori che, nel corso di questi due mesi, sono venuti a spiegare i più di settata interventi incrementali che sono inseriti all'interno di questo assestamento e che vanno a completare il bilancio 2021-2023. Del resto, credo che l'assestamento non lo si possa leggere soltanto guardando quello che c'è all'interno di questo documento, ma vada considerato come il completamento di un percorso che si fa nel corso dell'anno, che vede un primo forte finanziamento, una prima forte approvazione nel preventivo 2021-2023, che poi trova il completamento con l'assestamento.
Alcune scelte che sono state fatte a dicembre 2021 sono coerenti con il percorso che oggi andiamo a completare. Ne dico una fra tutte, che è quella più semplice: quella di aver deciso di finanziare completamente la cultura, tanto o poco che sia. D'altronde, so qual è il gioco: l'avete finanziata tutta, ma siamo comunque tra gli ultimi nei finanziamenti. Ma questo è un altro percorso. Io intendo parlarne dal punto di vista tecnico: aver voluto finanziare, nel corso del bilancio preventivo, alcune spese, dando modo agli uffici di avere le risorse totali per poter fare, ad esempio, quello che ha realizzato l'Assessorato alla cultura e, quindi, poter bandire questi nuovi strumenti, che ci serviranno, da questo punto di vista, innanzitutto a far vedere se funziona la legge, ma molto probabilmente ci serviranno anche a dimensionare il bisogno. Nel momento in cui noi abbiamo aperto a nuovi bandi, andremo anche a comprendere quanto c'è di capacità di creatività, quanto c'è bisogno di risorse pubbliche per far sì che la creatività nel Veneto, attraverso interventi di sostegno alle iniziative di carattere culturale, possa ulteriormente implementare l'offerta per i cittadini del Veneto. Credo che questo sia un percorso di costruzione anche di nuovi bisogni, che in futuro nel bilancio cercheremo di andare a soddisfare.
Settanta interventi incrementali che arrivano in un momento di sostanziale soddisfazione e orgoglio per la struttura del bilancio. Arriviamo anche da un giudizio di parifica della Corte dei conti, che anche in questo caso si dà per scontato. Purtroppo si dà tutto per scontato, ma non è così vero che tutte le Regioni italiane hanno la parifica completa senza nessun tipo di riserva o senza nessun tipo di indicazione da parte della Corte dei conti. Quella del Veneto arriva prima in Italia, senza nessuna riserva, con alcuni suggerimenti e con alcuni rilievi, che riteniamo siano anche doverosi nel rapporto reale tra Istituzioni, il che ci permette di continuare quel percorso di virtuosità nella presentazione dei conti e nei rapporti con lo Stato.
Si arriva oggi a questo assestamento a distanza di qualche giorno dal rapporto di Fitch che fotografa lo stato della Regione del Veneto, dal punto di vista del suo bilancio, con una tripla B, che è solo una tripla B perché non può essere superiore al rating dello Stato di cui una Regione fa parte. Se la Regione del Veneto fosse una Regione autonoma sarebbe una A+. Questo a testimonianza della bontà e della serietà dei conti e della spesa pubblica della Regione del Veneto. Una spesa pubblica che, nel corso degli ultimi dieci anni, ha visto la capacità di razionalizzare la spesa. Vi ricordo che il Veneto è la Regione con la più bassa incidenza per cittadino di spesa pro capite per cittadino della macchina regionale, quindi un efficientamento della macchina, un efficientamento della spesa nei confronti di chi contribuisce, attraverso una tassazione diretta o indiretta, alle disponibilità della Regione, quindi la possibilità di dimostrare che questa Regione, nel corso di questi dieci anni, ha fatto una seria politica di efficientamento della macchina amministrativa, sapendo che, nel momento in cui ci sono sempre meno risorse, inevitabilmente deve andare a cercare dove molto probabilmente queste risorse erano ancora allocate, frutto di una costante operazione di pulizia dei capitoli, di disponibilità e anche di ricerca di opportunità che, nel corso degli anni, si appalesano.
È chiaro che questo assestamento nasce anche da situazioni contingenti, come quella di aver liberato dei fondi che in maniera prudenziale la Corte dei conti vincolava, piuttosto che la nuova possibilità di rinegoziazione del debito del fondo anticipazione liquidità. Ma questo fa parte di un percorso che qualsiasi Regione può fare, ma che vede la nostra particolarmente attenta e capace di utilizzare al meglio le risorse. Così anche l'avanzo di amministrazione del Consiglio: è stata fatta una scelta nel bilancio preventivo 2021-2023 di lasciare completamente le risorse al tempo, per poi sapere di ritrovarle in fase di assestamento e avere poi la capacità di ridistribuirle.
Queste sono alcune strategie che ci hanno permesso, come vi dicevo, di finanziare completamente la cultura, piuttosto che altre leggi che venivano finanziate nel corso dell'anno e che magari avevano difficoltà a trovare capacità di spesa dal momento dell'assestamento a fine anno, penso all'emungimento delle acque minerali, piuttosto che al sostegno delle comunità montane. Scelte che abbiamo fatto a dicembre e che oggi completiamo, al fine di consentire agli Assessorati, attraverso questi settanta interventi, di avere la capacità di continuare a garantire quella qualità dei servizi che si sono impegnati a mantenere nella scorsa legislatura e che continuano a mantenerli anche in questa, pur sapendo che una parte delle risorse deve essere messa a disposizione per situazioni straordinarie, come ad esempio ci è capitato per l'incremento dei costi delle materie prime, piuttosto che dell'energia, che porta via una cifra considerevole all'interno di questo assestamento.
Quanto al tema dell'addizionale IRPEF, ne abbiamo parlato per due anni e ne parleremo ancora. Credo che non sia all'ordine del giorno e mi pare che anche le ultime dichiarazioni del Presidente Zaia testimonino questa volontà di continuare in questo percorso di ricerca di non incidere sulla tassazione dei veneti. Rispetto all'intervento del collega Montanariello, se non ricordo male, avevo fatto questo tipo di ragionamento: c'è un dato che testimonia che il Veneto è la Regione in Italia che sovraperforma il PIL rispetto a qualsiasi momento di crisi, nel 2008, nel 2011 e nel 2018. Quindi, credo che questa sia la testimonianza che molto probabilmente i soldi lasciati nelle tasche dei veneti riescono a generare più capacità di ripresa in termini più veloci. Questi sono dati storici, è una serie storica: il PIL previsto prima dell'inizio della guerra in Ucraina vedeva ancora il Veneto sovraperformare il dato nazionale. È una nostra caratteristica e di questo bisogna prendere atto.
In un momento difficile come quello che stiamo vivendo, che non sappiamo nemmeno a cosa ci porterà da qui all'autunno, pensare all'introduzione di una nuova tassazione diventa particolarmente difficile, in un momento in cui, tra l'altro, mi segnalano che la riforma degli scaglioni IRPEF adottata dal Governo Draghi prevedrebbe l'abbassamento dello scaglione IRPEF a 55.000 euro. Quindi, anche in questo caso stiamo facendo una verifica se è possibile applicare l'addizionale IRPEF a un solo scaglione, perché la norma prevede la progressività e la proporzionalità nell'applicazione dell'addizionale. Non credo ci siano Regioni italiane dove si applica ad un solo scaglione. Comunque, faremo una verifica per arrivare al bilancio preparati, perché credo che inevitabilmente sarà occasione di confronto anche al prossimo bilancio preventivo 2023-2025. Lo scenario, dunque, è questo: abbassamento a 55.000 euro ed eventuale impossibilità dell'applicazione ad un singolo scaglione. Però, ripeto, al momento non ci sono le condizioni per pensare, da qui all'autunno, di poter introdurre per l'anno 2023 una tassazione legata a un'addizionale IRPEF.
Passo adesso a formulare alcune osservazioni. La prima vorrei farla sul Fondo di riserva per farvi capire come funziona. Capisco che, nel momento in cui si vede un tesoretto, inevitabilmente tutti attingono a quel tesoretto, ma c'è la necessità, dal punto di vista tecnico e della responsabilità nei confronti dell'Ente, di mantenere una cifra sempre importante all'interno del Fondo di riserva. Voi l'avete visto qualche giorno fa. Mi hanno segnalato, questa mattina, che abbiamo speso 350.000 euro per gli incendi che ci sono stati in Veneto nel corso delle scorse settimane. Quindi, bisogna avere la capacità, nel momento dell'emergenza, di avere un minimo di risorse che permettano di intervenire in maniera emergenziale.
Non avrei molto altro da aggiungere. Questo assestamento ‒ lo ripeto ‒ ci permette ancora una volta, e non è così scontato, di arrivare alla fine di luglio ad approvare una cifra di 28 milioni di euro, con alcuni aggiustamenti, che permetterà, dal mese di settembre, di erogare le risorse agli Assessorati e riuscire ad impegnarle per l'anno. Questo ritorna a essere un elemento di efficienza e di capacità di spesa. Del resto, avere troppi soldi, come è accaduto in passato, quando io non c'ero, all'interno dei capitoli, all'interno delle disponibilità, mette nelle condizioni le strutture di non essere performanti e così attente all'utilizzo delle risorse. Invece, nel corso di questi ultimi dieci anni è stato fatto un percorso di grande analisi all'interno dei capitoli per far sì che le risorse presenti siano effettivamente spese e siano effettivamente impegnate. Credo che questo sia il motivo per cui hai una Regione del Veneto, nonostante sia l'unica Regione in Italia a non applicare l'addizionale IRPEF, che ha questa percezione nei confronti dell'esterno di una Regione estremamente performante, di una Regione che continua a dare i servizi, di una Regione che continua a dare quello che ha promesso in campagna elettorale, mantenendo così gli impegni assunti con i suoi elettori, che credo sia il rapporto più importante tra cittadino e Istituzioni.
Oggi la Regione del Veneto, mantenendo una tassazione più bassa in tutta la nostra Italia, ha la capacità di essere una delle Regioni che continuano a essere performanti in molti settori. Questo credo lo si possa ottenere soltanto attraverso un'attenta analisi del bilancio, un'attenta analisi dei costi e un attento impegno da parte di tutti di spendere al meglio le nostre risorse, per riuscire a far sì che i cittadini del Veneto si sentano in una regione performante. Rischio di ripetere questa parola "performante", ma credo sia l'elemento essenziale del percorso che è stato fatto nel corso di questi dieci anni. D'altronde, se non si analizza la performance di una Regione rispetto ai risultati, si rischia di discutere di elementi che poi fanno parte della politica. Invece, qui c'è una Regione che, nonostante non abbia applicato l'addizionale IRPEF per dodici anni e, quindi, abbia rinunciato a 3,6 miliardi di spesa, che sarebbero stati soldi presi dalle tasche dei cittadini, ha continuato a erogare servizi di prima qualità e ha continuato a essere una delle Regioni trainanti del sistema Paese Italia.
Chiudo con un'amara considerazione, collega Valdegamberi: pensare che in Italia qualcuno riconosca la virtuosità – lo dico a un amministratore di lunga data come lei – credo che sia ormai un tentativo, l'ultima speranza che rimane a chi fa amministrazione da tanti anni, perché purtroppo in Italia la virtuosità non l'ho mai vista pagata. Comunque, io credo che quello che si è riusciti a fare nel corso di questi dieci anni nel Veneto sia merito dei tanti amministratori e dei tanti tecnici che hanno lavorato nel corso di questi anni all'interno della Regione, ma soprattutto di un Presidente che ha mantenuto la parola dal momento in cui è stato eletto al momento in cui è stato rieletto con il 76% dei voti dei veneti.
Grazie.

PRESIDENTE

Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Farò un rapido intervento essendo già intervenuto più volte, ma devo una replica al capogruppo Villanova prima di tutto e poi ad alcune cose dette dall'Assessore.
Condivido molto uno dei ragionamenti fatti dal Capogruppo di maggioranza, e cioè che è molto difficile fare un bilancio così. Nessuno lo nega. Quindi, Assessore, da questo punto di vista, viste le forti difficoltà in essere, faccio i miei complimenti a lei e alle strutture. Il punto è che non è normale che in Veneto sia difficile fare un bilancio, perché diventa una scelta a un certo punto. Non è dato dagli astri, ma è dato dalle scelte politiche. Ed è questa la contestazione politica che noi muoviamo. Proprio per questo, siccome prima qualcuno mi diceva che parliamo di Regioni a Statuto speciale, ho recuperato un po' di assestamenti in giro. Ebbene, la Regione Lombardia assesta 350 milioni, la Regione Liguria 500 milioni (poi vi dico perché), la Regione Toscana 346 milioni, la Regione Sardegna (per carità, torniamo su una Regione a Statuto speciale) 78 milioni.
C'è un punto: la questione nell'assestamento non è neanche l'addizionale IRPEF, ma è altro. Per esempio, in questo caso il punto è che ci sono Regioni che hanno già recuperato risorse importanti sul PNRR, perché evidentemente sono riuscite a recuperarle prima e meglio di noi. Io auspico, Assessore, e ne sono assolutamente convinto, che delle famose 16 schede qualcosa arrivi a terra e che, quindi, presto ci troveremo a recepire nel bilancio di questa Regione risorse che arrivano a noi, che sono un altro discorso rispetto alle risorse che arrivano ai Comuni o ad altre realtà. Ma i fatti sono che, se io metto in fila gli assestamenti di bilancio e le risorse che si muovono nelle Regioni italiane, fa impressione. Se io li metto a paragone, fa impressione. Sarà che noi siamo i più bravi di tutti, perché tiriamo la cinghia, quindi le strutture sono diventate straordinarie nel fare le nozze con i fichi secchi, ma resta il problema che, se alle nozze, oltre ai fichi secchi, mi danno anche qualcos'altro da mangiare, forse vado via dal matrimonio più contento. Quindi, questo per noi è il punto.
Anche perché – questa è per me la questione cruciale – quando il Capogruppo dice "ma noi come facciamo, nel momento in cui le persone si trovano a pagare le bollette, si trovano in difficoltà, a chiedere l'addizionale o, comunque, a ragionare sul tema della leva fiscale?", io rispondo che è esattamente il contrario. Perché ci sono tante Regioni italiane, tante, e ne abbiamo già parlato, Assessore, che oltre ai contributi dello Stato ci hanno messo il contributo delle Regioni per aiutare la gente in difficoltà? Perché avevano i soldi per farlo. Siccome i soldi non ce li regalano, purtroppo... Con l'autonomia – recupero il capogruppo Pan – un giorno forse ne avremo tantissimi e allora potremo farlo. Ma non sono solo le Regioni autonome a fare questo tipo di cose, perché lo ha fatto la Regione Lombardia. Quindi, il punto si pone: nel momento in cui dobbiamo aiutare le persone, non siamo in grado di aiutarle. Questo è il fatto politico rilevante che, ancora una volta, ci ritroviamo a discutere.
Mi permetterete un'ultima battuta. Siccome, alla fine, di autonomia arriviamo a parlarne sempre, vi segnalo che non più tardi di una settimana fa il principale partito, largamente maggioritario in questa maggioranza, ha pensato bene di sfiduciare un Presidente del Consiglio che per la prima volta, che io ricordi, in un discorso programmatico alle Camere ha parlato di autonomia in maniera diretta, di regionalismo differenziato. Questo ha inserito nel suo discorso esattamente. Ebbene, qual è stato l'esito? È stato mandato a casa per volontà sicuramente del Movimento 5 Stelle, ma anche di due partiti di questa maggioranza che fino a una settimana fa, invece, l'avevano sostenuto. Mi sembra che tra le intenzioni e la realtà ci sia una distanza considerevole.
Grazie.

PRESIDENTE

Relatrice Cestaro, prego.

Silvia CESTARO (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
In conclusione, direi che le parole che si sentono dall'opposizione sono quanto mai di stimolo. Mi chiedo, infatti, se il capogruppo Possamai, quando ha interrogato i suoi colleghi delle altre Regioni per chiedere come mai i valori dell'assestamento erano così alti, ha chiesto anche come mai questi valori risultano così alti da non essere stati utilizzati i fondi? Scusate, ricomincio. Il tema è questo. Quando uno presenta un assestamento di bilancio con valori così alti, significa che dal momento in cui è stato approvato un bilancio di previsione al momento in cui si va in assestamento evidentemente è mancato qualche cosa. Questo lo si dovrebbe sapere anche da amministratori locali, ovviamente. Generalmente, quando si lavora, si cerca, nel momento in cui c'è la contingenza e la richiesta da parte degli operatori economici, da parte degli Assessorati, da parte delle emergenze, questione che prima l'assessore Calzavara ha spiegato bene, di poter dare una risposta immediata in questo.
Altra domanda che le faccio è questa: si è informato sui livelli del DANC delle altre Regioni, su quanto è stato recuperato? È vero che la Regione del Veneto ha un assestamento di bilancio di 28 milioni di euro, è vero che il grande lavoro che è stato fatto dalla Giunta nel cercare di trovare e portare questi 28 milioni di euro per metterli a disposizione di questo Consesso oggi e degli Assessorati è stato difficile, però è anche il frutto di una serie di scelte portate avanti, ovviamente, scelte non facili. L'hanno detto prima sia l'Assessore sia il capogruppo Villanova. Non facili perché siamo in un momento economico difficile, perché siamo in un momento in cui tutti quanti avrebbero delle esigenze, dalla cultura alle imprese, alle società agricole. E in questi giorni c'è stato modo di parlarne in maniera piuttosto approfondita.
La scelta di partire da un bilancio di previsione e di lavorare in questi ultimi mesi cercando di dare risposte alle esigenze che a mano a mano si presentavano, per arrivare a un assestamento che potesse dare gli ultimi tasselli che mancavano al bilancio di previsione, cercando di finanziare quanto era stato preventivato, ma non ancora raggiunto dal punto di vista economico, direi che può essere il sintomo di una Regione che fino all'ultimo momento dimostra di essere attiva e attenta a quelle che sono le esigenze del territorio.
Certo, è facile fare un ragionamento dove si vanno a fare richiami ad addizionali IRPEF, quando la Regione, finora, cerca sempre di dare risposte nella direzione di aiutare persone che sono in difficoltà.
Allora, l'abbiamo visto con il reddito di cittadinanza quello che è successo con l'aiuto a pioggia. Parliamo da mesi della problematica scaturita dall'aver dato a tutti la possibilità di accedere a un reddito di cittadinanza senza definire regole e criteri precisi.
Allora, a questo punto, se pensiamo che la nostra Regione debba essere di aiuto nei vari comparti, deve farlo in base alle esigenze specifiche – e questo è ciò che è stato dimostrato con i bandi, che vengono messi solo ed esclusivamente quando si ritiene che queste richieste siano effettive – e nell'aiuto alle fasce più deboli. Ieri abbiamo portato la legge sugli aiuti alle famiglie. Questi sono gli indirizzi che devono essere presi.
È chiaro, l'abbiamo detto tutti, è molto più facile fare il ragionamento di mettere l'addizionale IRPEF. Questo semplificherebbe la vita a tutti, ma è molto più difficile giustificare questa addizionale IRPEF in un momento in cui tutti, trasversalmente, nel fare la campagna elettorale vanno a proporre tagli trasversali in tasse, in IVA e in tutto quello che si può proporre. La gente è stanca, non ne può più di sentir parlare di addizionali, di aumenti delle tasse. Vuole esattamente il contrario.
Allora, io direi che possiamo essere fieri e orgogliosi di una Regione che riesce a fare tutto quello che è stato fatto. Penso che in questi ultimi sei mesi, sette, da quando è stato approvato il bilancio di previsione, la Regione abbia dimostrato l'attenzione a tutti i reparti, con tutti i disegni di legge e con le operazioni di variazione di bilancio portate avanti dalla Giunta.
Per questo mi ritengo soddisfatta di questo assestamento di bilancio.

PRESIDENTE

Grazie.
Adesso c'è bisogno di dare il parere sugli emendamenti.
Chiedo al Presidente della Prima Commissione, secondo lui, quanto tempo occorra.
Sospendiamo qui la seduta. Propongo di riprenderla alle ore 14.00.
Ripresa alle ore 14.00. Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.26
La Seduta riprende alle ore 14.19

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
È stato depositato l'emendamento n. C0011, che è sostitutivo di alcuni degli emendamenti depositati. Cinque minuti per eventuali subemendamenti.
Collega Giacomin, vuole intervenire? Barbisan, vuole intervenire? Collega Barbisan, vedo una sua richiesta di intervento. Il collega Formaggio non lo vedo.
Bene. Signori, possiamo riprendere i lavori.
Siamo sull'articolato.
Articolo 1. Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Adesso siamo sull'articolo 6.

Anna Maria BIGON (Patito Democratico Veneto)

Presidente, se posso, sull'articolo 4 credo che non abbia preso il voto.
Grazie.

PRESIDENTE

Resta a verbale.
Articolo 6.
Emendamento n. C0005, presentato dalla Giunta, dall'assessore Calzavara, modificativo, che prevede:
L'allegato 3 dell'articolo 6 è così modificato:
SPESA

Missione
Variazione proposta
Programma
Titolo
Competenza 2022
Competenza 2023
Competenza 2024

MISSIONE 01 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE
+100.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 12 - POLITICA REGIONALE UNITARIA PER I SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE
+100.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(+100.000,00)
(0,00)
(0,00)
D. L. 2020, N. 34 - Art. 242 - MISURE URGENTI IN MATERIA DI SALUTE, SOSTEGNO AL LAVORO E ALL'ECONOMIA, NONCHE' DI POLITICHE SOCIALI CONNESSE
(+100.000,00)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 09 - SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE
-50.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 02 - TUTELA, VALORIZZAZIONE E RECUPERO AMBIENTALE
-50.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(-50.000,00)
(0,00)
(0,00)
D.LGS. 1998, N. 112 - Art. 70 - CONFERIMENTO DI FUNZIONI E COMPITI AMMINISTRATIVI DELLO STATO ALLE REGIONI ED AGLI ENTI LOCALI, IN ATTUAZIONE DEL
(-50.000,00)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 10 - TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ
+300.000,00
+1.200.000,00
0,00
PROGRAMMA 01 - TRASPORTO FERROVIARIO
+4.300.000,00
+1.300.000,00
0,00
SPESE CORRENTI
(+300.000,00)
(+1.200.000,00)
(0,00)
L.R. 2008, N. 1 - Art. 86 - DISPOSIZIONI IN MERITO ALL'ACQUISTO DI NUOVO MATERIALE ROTABILE FERROVIARIO
(+300.000,00)
(+1.200.000,00)
(0,00)
SPESE IN CONTO CAPITALE
(+4.000.000,00)
(+100.000,00)
(0,00)
L.R. 2018, N. 40 - Art. 3 - SOCIETÀ REGIONALE "INFRASTRUTTURE VENETE S.R.L." PER LA GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE FERROVIARIE E DI NAVIGAZIONE INTERNA
(+4.000.000,00)
(+100.000,00)
(0,00)
PROGRAMMA 05 - VIABILITÀ E INFRASTRUTTURE STRADALI
-4.000.000,00
-100.000,00
0,00
SPESE IN CONTO CAPITALE
(-4.000.000,00)
(-100.000,00)
(0,00)
L.R. 2009, N. 1 - Art. 24 - INTERVENTI DI SVILUPPO DEL SISTEMA INFRASTRUTTURALE VIARIO VENETO
(-4.000.000,00)
(-100.000,00)
(0,00)
MISSIONE 11 - SOCCORSO CIVILE
+30.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 01 - SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE
+30.000,00
0,00
0,00
SPESE IN CONTO CAPITALE
(+30.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2018, N. 10 - Art. 4 - NORME PER IL SOSTEGNO E LA VALORIZZAZIONE DEL PERSONALE DEI DISTACCAMENTI VOLONTARI DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO OPERATIVI NELLA REGIONE VENETO
(+30.000,00)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 12 - DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA
+200.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 07 - PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIOSANITARI E SOCIALI
+200.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(+200.000,00)
(0, DO)
(0, 00)
L.R. 2001, N. 11 - Art. 133 - FONDO REGIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI
(+200.000,00)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 14 - SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ
+1.163.867,53
0,00
0,00
PROGRAMMA 01 - INDUSTRIA, PMI E ARTIGIANATO
+60.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(+60.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2017, N. 48 - Art. 2 - DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ REGIONALI IN MATERIA DI PROMOZIONE ECONOMICA E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE VENETE
(+60.000,00)
(0,00)
(0,00)
PROGRAMMA 03 - RICERCA E INNOVAZIONE
+1.103.867,53
0,00
0,00
SPESE IN CONTO CAPITALE
(+1.103.867,53)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2014, N, 11 - Art. 4 - COFINANZIAMENTO REGIONALE D1 PROGRAMMI DELL'UNIONE EUROPEA PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020
(+1.103.867,53)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 16 - AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E PESCA
- 303.867,53
0,00
0,00
PROGRAMMA 03 - POLITICA REGIONALE UNITARIA PER L'AGRICOLTURA, I SISTEMI AGROALIMENTARI, LA CACCIA E LA PESCA
-303.867,53
0,00
0,00
SPESE IN CONTO CAPITALE
(-303.867,53)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2014, N. 11 - Art. 4 - COFINANZIAMENTO REGIONALE DI PROGRAMMI DELL'UNIONE EUROPEA PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020
(-303.867,53)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 18 - RELAZIONI CON LE ALTRE AUTONOMIE TERRITORIALI E LOCALI
+50.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 01 - RELAZIONI FINANZIARIE CON LE ALTRE AUTONOMIE TERRITORIALI
+50.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(+50.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2016, N. 30 - Art. 85 - SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEI COMUNI COSTITUENTI L'AREA DEL LITORALE VENETO
(+50.000,00)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 20 - FONDI E ACCANTONAMENTI
-1.490.000,00
-1.200.000,00
0,00
PROGRAMMA 01 - FONDO DI RISERVA
-590.000,00
-1.200.000,00
0,00
SPESE CORRENTI
(-590.000,00)
(-1.200.000,00)
(0,00)
L.R. 2001, N. 39 - Art. 18 - ORDINAMENTO DEL BILANCIO E DELLA CONTABILITÀ DELLA REGIONE
(-590.000,00)
(-1.200.000,00)
(0,00)
PROGRAMMA 03 - ALTRI FONDI
-900.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(-400.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2021, N. 34 - Art. 5 - COFINANZIAMENTO REGIONALE DI PROGRAMMI DELL'UNIONE EUROPEA PER LA PROGRAMMAZIONE 2021-2027
(-400.000,00)
(0,00)
(0,00)
SPESE IN CONTO CAPITALE
(-500.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2021, N. 34 - Art. 5 - COFINANZIAMENTO REGIONALE DI PROGRAMMI DELL'UNIONE EUROPEA PER LA PROGRAMMAZIONE 2021-2027
(-500.000,00)
(0,00)
(0,00)
Tot. spesa
0,00
0,00
0,00
Per l'anno 2022 le variazioni di cassa sono pari alle variazioni di competenza



Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. C0005, con il parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica).
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. C0001, presentato dalla consigliera Guarda, che prevede:
All'allegato 16 (art. 7, comma 1, lett.j) sono apportate le seguenti variazioni:
MISSIONE
PROGRAMMA
Legge Regionale di spesa
2022
Variazione
proposta
2023
Variazione
proposta
2024
Variazione
proposta
Missione 03 ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA
Programma 0302
SISTEMA INTEGRATO DI SICUREZZA URBANA
L.R. 2310612020, N.24 Normativa regionale in materia di polizia locale e politiche di sicurezza, art.13
+250.000,00
0,00
0,00
Missione 14 SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ
Programma 1404 RETI E ALTRI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
L.R. 15/12/2021, n.34 Collegato alla legge di stabilità regionale 2022, art. 11
-250.000,00
0,00
0,00

0,00
0,00
0,00
Per l'anno 2022 le variazioni di cassa sono pari alle variazioni di competenza
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. C0001, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. C0002, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 6, allegato3, modificativo, che prevede:
All'Allegato 3 è apportata la seguente variazione:
MISSIONE
PROGRAMMA
Legge Regionale di spesa
2022
Variazione
proposta
2023
Variazione
proposta
2024
Variazione
proposta
M 04 "Istruzione e diritto allo studio"
P 0404 "Istruzione Universitaria"
L.R. 8/1998 - Norme per l'attuazione del diritto allo studio universitario
+ 1.000.000,00
--------
--------
M 20 "Fondi e accantonamenti"
P 2001 "Fondo di riserva"
ART. 18, L.R. 39/2001- Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
-600.000,00
--------
--------
M 20 "Fondi e accantonamenti"
P 2003 "Altri fondi"
ART. 20, L.R. 39/2001- Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
-400.000,00
--------
--------
Saldo
0,00
0,00
0,00
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Siccome ho perso gli emendamenti, mi conferma che è quello con il milione? Grazie. Illustro questo emendamento, anche se non ce l'ho di fronte, ma adesso lo trovo. Come abbiamo discusso in Ufficio di Presidenza, c'è un'emergenza fondamentale in questa Regione, l'ho detto anche nel mio intervento, che è il tema del diritto allo studio.
L'obiettivo, in sede di bilancio preventivo, secondo me, deve essere quello sicuramente di impegnare lì tutti i 2 milioni di euro che mancano per garantire il diritto allo studio. Con questo emendamento proponevo almeno di metterne la metà, per raggiungere la metà di quei mille beneficiari, quindi arrivando a 500, per coprire almeno 500 borse di studio per i ragazzi che oggi attendono la borsa di studio, pure essendone idonei.
Siccome in Ufficio di Presidenza, discutendo di questo tema, l'assessore Calzavara ha ritenuto di prendere anche l'impegno su un ODG, che mira a dire che nel bilancio preventivo, che andremo a votare nei prossimi mesi, cercheremo di fare un lavoro sul tema del diritto allo studio, ritiro questo emendamento ovviamente chiedendo e facendo appello, davvero, anche ai Consiglieri di maggioranza per lavorare insieme, in vista del prossimo bilancio preventivo.
Pensare di avere, in tutto il Veneto, 1.600 studenti, che sono in diritto di avere la borsa di studio per reddito e sapere che mancano solo 2 milioni di euro, in un bilancio di una Regione, penso che sia un obiettivo semplice da portare a casa e che cambierebbe la vita, davvero, di 1.000 ragazzi veneti che hanno il diritto alla borsa di studio.
Spero magari anche insieme ad altri di poter fare questo lavoro, in vista dell'approvazione del prossimo bilancio preventivo.
Grazie. Lo ritiro.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
È ritirato quindi l'emendamento n. C0002.
Emendamento n. C0004, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 6, allegato3, modificativo, che prevede:
All'Allegato 3 è apportata la seguente variazione
MISSIONE
PROGRAMMA
Legge Regionale di spesa
2022
Variazione
proposta
2023
Variazione
proposta
2024
Variazione
proposta
M 05 "Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali"
P 0502 "Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale"
L.R. 16/05/2019, n. 17 Legge per la cultura
+ 200.000,00
--------
--------
M 20 "Fondi e accantonamenti"
P 2001 "Fondo di riserva"
ART. 18, L.R. 39/2001- Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
-200.000,00
--------
--------
Saldo
0,00
0,00
0,00
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie mille, Presidente. Questo è un emendamento...

PRESIDENTE

Collega Ostanel, l'emendamento n. C0011, quello appena depositato, mi pare recepisca e intervenga sul tema trattato dall'emendamento n. C0004.
Devo anticipare l'emendamento n. C0011, quello della Giunta, che mi pare faccia sintesi del lavoro che avete fatto in Commissione.
Emendamento n. C0011, presentato dalla Giunta, dall'assessore Calzavara, modificativo, che prevede:
L'allegato 3 dell'articolo 6 è così modificato:
SPESA

Missione
Variazione proposta
Programma
Titolo
Competenza 2022
Competenza 2023
Competenza 2024
MISSIONE 05 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI
+270.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 01 - VALORIZZAZIONE DEI BENI DI INTERESSE STORICO
+150.000,00
0,00
0,00
SPESE IN CONTO CAPITALE
(+150.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 1987, N. 44 - Art. 3 - DISCIPLINA DEL FONDO PER LE OPERE DI URBANIZZAZIONE
(+150.000,00)
(0,00)
(0,00)
PROGRAMMA 02 - ATTIVITÀ CULTURALI E INTERVENTI DIVERSI NEL SETTORE CULTURALE
+120.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(+120.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2019, N 17 LEGGE PER LA CULTURA
(+120.000,00)
(0,00)
(0,00)
MISSIONE 20 - FONDI E ACCANTONAMENTI
-270.000,00
0,00
0,00
PROGRAMMA 01 - FONDO DI RISERVA
-270.000,00
0,00
0,00
SPESE CORRENTI
(270.000,00)
(0,00)
(0,00)
L.R. 2001, N. 39 - Art. 18 - ORDINAMENTO DEL BILANCIO E DELLA CONTABILITA DELLA REGIONE
(270.000,00)
(0,00)
(0,00)
Tot. spesa
0,00
0,00
0,00
Per l'anno 2022 le variazioni di cassa sono pari alle variazioni di competenza



Prego, Assessore.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Questo ulteriore emendamento cerca di raccogliere, in parte, anche le indicazioni emerse durante la discussione, in particolar modo per il settore del cinema. Quindi, abbiamo ritenuto di ulteriormente implementare delle risorse che sono a disposizione attualmente dell'Assessorato, con ulteriori 120.000 euro nel cinema.
Inoltre, approfittiamo di questo emendamento per introdurre ulteriori 150.000 euro nel capitolo che andrà a finanziare il bando o, comunque, le assegnazioni di contributi per gli edifici di culto, che credo sia un altro settore che per anni la Regione non ha finanziato.
Oggi, attraverso le risorse che avevamo stanziato nella fase iniziale del bilancio e questi ulteriori 150.000 euro, pensiamo di avere una dotazione che naturalmente non darà soddisfazione a tutte le quasi venti domande che sono arrivate attualmente all'Assessorato, ma si inizierà un percorso di graduale soddisfazione cercando di individuare anche quali potranno essere i criteri più giusti per dare i contributi che questo settore si aspetta.

PRESIDENTE

Bene.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. C0011. Parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. C0004 è superato dal voto che abbiamo appena fatto.
Prego, Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Intervengo lo stesso per dire che in Ufficio di Presidenza abbiamo discusso di questo emendamento. Quindi, bene che sia stato recepito dal precedente, perché l'emergenza sale cinema, ne abbiamo parlato più volte, è un'emergenza importante. Quindi, aver inserito 120.000 euro a supporto delle sale cinematografiche è un lavoro utile che, con anche il lavoro che abbiamo fatto in Commissione, penso sia un punto importante.
Visto che abbiamo appena approvato l'ordinamentale sugli edifici di culto, appunto le venti domande, ricordo che un ordine del giorno che abbiamo approvato in Aula specificava anche di dare priorità, eventualmente, a quei fondi, a delle attività che fossero poi aperte al pubblico, quindi anche alle attività che magari in patronati e oratori possono essere fatte anche a fruizione culturale, solo per legare un po' i due temi. Spero che queste domande di contributo tengano conto anche dell'ODG che avevamo approvato in Aula.

PRESIDENTE

Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento n. C0003, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 6, allegato3, modificativo, che prevede:
All'Allegato 3 è apportata la seguente variazione
MISSIONE
PROGRAMMA
Legge Regionale di spesa
2022
Variazione
proposta
2023
Variazione
proposta
2024
Variazione
proposta
M 12 "Diritti sociali, politiche sociali e famiglia"
P 1207 "Istruzione Universitaria"
L.R. 11/2001 - Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112
+ 80.000,00
--------
--------
M 20 "Fondi e accantonamenti"
P 2001 "Fondo di riserva"
ART. 18, L.R. 39/2001 - Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
-80.000,00
--------
--------
Saldo
0,00
0,00
0,00
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Lo illustro anche se so di avere parere negativo e poi dirò anche perché lo ritiro.
Il tema è vulvodinia. Abbiamo fatto un convegno qui poco tempo fa, anche alla presenza dell'Assessore, del presidente Ciambetti, della consigliera Brescacin e di altri Consiglieri di maggioranza e minoranza.
Il tema vulvodinia è un tema non solo di moda in questo momento, ma è un tema che affligge tantissime donne, in Italia e non solo, ed è un tema che è stato per anni taciuto. Al convegno abbiamo ascoltato tantissime testimonianze di donne che, soffrendo di questa patologia, non riescono nemmeno a vivere la loro vita normale. L'esempio più plastico è stato il fatto che alcune di loro non potevano nemmeno sedersi durante il convegno. È un tema taciuto per tanto tempo per vergogna. Tantissime donne non hanno mai detto di soffrire di questa patologia, che affligge anche alcuni uomini.
L'idea di questo emendamento era prendere in carico l'impegno, assunto qui in Aula con un ordine del giorno, di andare avanti sul riconoscimento nei LEA di questa patologia. L'obiettivo di questo emendamento è, intanto, di iniziare. In quel convegno è uscito un tema. Quello che basterebbe fare è riuscire, intanto, a formare i medici di Ginecologia e Ostetricia su questa patologia. Anche solo formarli ci permetterebbe di prendere in carico, almeno in alcuni casi, questa patologia, anche prima dell'inserimento eventuale nei LEA.
L'Assessore diceva che l'impegno è chiaro, nel senso che è già stato preso con altri ordini del giorno. Io non ho riproposto, quindi, un ordine del giorno, perché mi sarebbe sembrato ridondante. La cosa che, però, tengo a dire è che io ritiro questo emendamento perché credo che l'impegno ci sia. Mi piacerebbe che, anche a costo zero, perché in effetti forse si può fare un passo anche a costo zero, magari venisse presto convocata una riunione con le direzioni delle ULSS, proprio per iniziare a capire insieme come fare, magari anche veicolando ‒ come dicevamo ‒ il materiale che abbiamo discusso e vedendo se, anche solo transitando un po' di conoscenza, alcuni medici di Ostetricia e Ginecologia iniziano, intanto, a saper rispondere alle donne che vanno da loro. Questo è un passo, probabilmente, più politico che tecnico, che forse non ha bisogno di tante risorse.
Lo ritiro, quindi, sperando di poter lavorare insieme almeno in questo senso.

PRESIDENTE

Viene ritirato e ‒ mi pare ‒ trasformato in ordine del giorno. No? Va bene.
Mettiamo in votazione l'articolo 6, così come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Mettiamo in votazione l'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 8.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Sull'articolo 7 credo non sia stato registrato il mio voto contrario. Grazie.
PRESIDENTE
È a verbale.
Mettiamo in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 9.
Mettiamo in votazione l'articolo 9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo agli ordini del giorno.
ODG n. C0006

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai Giacomo, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis relativo a "LA GIUNTA REGIONALE METTA IN CAMPO SIN D'ORA OGNI MISURA E RISORSA PER AFFRONTARE I PROBLEMI DELLA PERDURANTE SICCITÀ ED EMERGENZA IDRICA". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO

(N.d.r. ‒ Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
il Pianeta si trova di fronte a profondi mutamenti climatici e in assenza di azioni concrete per invertire tale percorso entro pochi anni potremmo trovarci a un punto di non ritorno. Il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), ha ripetutamente illustrato la situazione e lanciato l'allarme sugli effetti irreversibili dei cambiamenti climatici, invitando gli Stati ad assumere decisioni urgenti;
secondo l'IPCC vi è una stretta relazione tra l'attività umana e il cambiamento climatico. Con il ritmo attuale, entro il 2030 la temperatura media globale rischia di aumentare di 1,5 C°. Tale incremento della temperatura globale produrrebbe lo scioglimento del permafrost, l'innalzamento dei mari con la scomparsa di vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l'insorgere di nuove patologie, nonché danni eco-sistemici per foreste e zone umide, il propagarsi della desertificazione e la riduzione dell'acqua potabile a disposizione. Non c'è più tempo da perdere: è necessario ridurre progressivamente le emissioni di gas serra.
Considerato che:
nel quadro descritto in premessa si inserisce a pieno titolo il problema dell'acqua. La grave crisi idrica che stiamo attraversando in questi mesi è destinata a ripetersi, perché queste situazioni sempre più frequenti sono dovute ai cambiamenti climatici; perciò è necessario e urgente rendere più efficienti e resilienti le infrastrutture primarie per la fornitura di acqua destinata a usi civili, agricoli, industriali e ambientali, in modo da garantire la sicurezza dell'approvvigionamento in tutti i settori e superare la "politica dell'emergenza".
Tenuto conto che:
il PNRR prevede investimenti in tutto il territorio nazionale per la realizzazione di progetti per il miglioramento della qualità dell'acqua, per la realizzazione di nuove reti per la distribuzione e per il completamento delle reti di fognatura; tuttavia, anche la Regione deve fare sin d'ora la sua parte, promuovendo la limitazione di colture idrovore, la sostituzione di impianti d'irrigazione a pioggia con impianti d'irrigazione a goccia, la realizzazione di invasi per la raccolta dell'acqua anche utilizzando cave dismesse, l'efficientamento della rete irrigua, la riparazione manutenzione della rete acquedottistica, che in talune zone del Veneto, come del Meridione d'Italia, ha la tenuta di un colabrodo.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
ad individuare soluzioni conseguenti all'assestamento di bilancio che consentano di utilizzare quante più risorse possibili per far fronte alla grave crisi idrica in corso;
a individuare nei successivi documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio le misure e risorse necessarie per far fronte al ripetersi sempre più frequente di lunghi periodi di siccità.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il collega Zanoni, purtroppo, per problemi personali, non può essere presente in Aula, e si scusa.
Abbiamo discusso più volte, non solo nella giornata di ieri, dell'emergenza idrica e di come incida negativamente anche sul nostro territorio e su un comparto per noi fondamentale, sul quale riponiamo massima fiducia, ossia quello dell'agricoltura.
La richiesta all'interno di questo ordine del giorno, collegandosi anche alla fonte del PNRR, è di individuare soluzioni conseguenti all'assestamento di bilancio che consentano di utilizzare maggiori risorse per quanto riguarda la crisi di idrica e di individuare nei successivi documenti di programmazione economico-finanziaria e di bilancio le misure e le risorse necessarie per far fronte al ripetersi sempre più frequente di lunghi periodi di siccità.
Abbiamo votato anche un ordine del giorno ‒ ringrazio la collega Ostanel ‒ per quanto riguarda gli invasi. Ci sono anche altre soluzioni che possono essere sperimentate e messe in atto, anche di natura innovativa, per quanto riguarda il recupero delle acque reflue, piuttosto che valorizzare e rendere stabili progetti di sperimentazione che la stessa Veneto Agricoltura ha fatto. Parlo, per esempio, di alcuni progetti LIFE.
La richiesta, quindi, è di mettere a sistema le risorse che provengono, chiaramente, dallo Stato e dall'Europa, quindi la programmazione regionale, di sfruttarle maggiormente e di dare continuità agli investimenti di natura strutturale e anche di natura scientifica in materia di recupero e valorizzazione delle acque, per rispondere a un'emergenza che ci sta mettendo in ginocchio.
Penso anche a tutti i progetti LIFE ‒ e chiudo ‒ per quanto riguarda il tema delle risorgive, tema che andrebbe, probabilmente, maggiormente valorizzato, a partire proprio dagli studi che sono già in essere e da quei progetti che sono già stati fatti, anche all'interno della Regione Veneto, che in qualche modo potrebbero avere semplicemente una maggiore sistematizzazione e una maggiore programmazione. Grazie.

PRESIDENTE

Sulla ricarica della falda idrica delle risorgive c'è già una legge regionale.
Assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Rispetto a questo ordine del giorno il parere è negativo. Pur considerando ormai l'elemento della siccità una costante degli ultimi anni legata all'innalzamento delle temperature, rientra ancora in un tratto di emergenzialità. Riteniamo, quindi, che stia all'interno delle spese impreviste, così come abbiamo visto nel caso specifico degli incendi, che chiaramente va dopo un periodo di siccità. Crediamo che quello sia l'ambito nel quale una Regione come il Veneto possa intervenire in termini di assistenza a fenomeni come questi, che speriamo possano non ripetersi.
Ciò non toglie che esiste tutto un percorso, che però esce da quelli che potrebbero essere i finanziamenti legati al bilancio 2023-2025 in maniera continuativa. Si tratta di investimenti che molto probabilmente dovranno trovare la loro realizzazione attraverso anche un Piano di caratura nazionale. Il tema non è del Veneto. Il tema della siccità è un tema nazionale che il presidente Zaia ha evidenziato come un'emergenza, quindi una sorta di calamità. Si tratta, quindi, di entrare in un altro ambito, quello di interventi emergenziali e non strutturali, naturalmente sperando che nel corso degli anni si inizi anche quel percorso di attenta valutazione di quelle che possono essere aree di dispersione, che purtroppo ci sono anche nel Veneto, sebbene non così come nel resto d'Italia.
Credo che anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza su questo tema possa mettere a disposizione risorse ‒ senza toglierle dal bilancio magro della Regione del Veneto ‒ in grado di effettivamente migliorare la qualità dell'acqua e di garantire l'approvvigionamento dell'acqua anche durante periodi di lunga siccità.
Per questo motivo, riteniamo di esprimere parere negativo a questo ordine del giorno.

PRESIDENTE

Sull'emergenza idrica mi pare che la Giunta abbia nominato anche Dell'Acqua come commissario. Il nome dovrebbe portare qualcosa di...
Collega Possamai, sulla fiducia. Prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Solo per dire, Presidente e Assessore, che siamo perfettamente in linea con quanto ha appena detto l'assessore Calzavara. Abbiamo molta fiducia. Siamo assolutamente convinti che la Giunta abbia intenzione di finanziare in maniera decisamente più corposa la legge che porta come primo firmatario il presidente Ciambetti. Visto che, come giustamente ricordava il Presidente, esiste una legge sul punto e visto che l'intento, la volontà politica espressa dall'Assessore è molto chiara, siamo fiduciosi che non in questo probabilmente scarno assestamento, ma nella prossima manovra di bilancio, che ci auguriamo abbia più margine, ci sia un segnale in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE

Collega Montanariello, prego.

Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)

Signor Presidente, anche io mi accodo alla fiducia del mio Capogruppo e nell'operato che anche lei sta mettendo in campo.
Oggi continuiamo a parlare di eventi straordinari quando affrontiamo il problema della siccità, della crisi idrica, però credo che sempre più spesso quello che sta accadendo ci debba far cominciare a pensare che stiamo andando incontro a eventi che cominceranno a diventare sempre più strutturali, ordinari.
Non voglio essere il catastrofista di turno, però i cambiamenti climatici, Assessore, lo abbiamo visto con gli ultimi fatti drammatici anche nella nostra Regione, qualche anno fa, forse un decennio fa, venivano considerati il prodotto di una società che evolve sul riscaldamento, e chi più ne ha più ne metta. Oggi, Assessore, cominciamo a toccarli con mano. Proprio in questo momento il toccarli con mano diventa un elemento che impatta sulla nostra vita quotidiana. Il fatto di essere in un salotto e discutere da perbenisti dicendo che il clima sta cambiando è una cosa che, probabilmente, ci può sensibilizzare, ma ci fermiamo lì. Quando incominci a non avere l'acqua per i campi o quando, mentre fai una camminata in montagna, viene giù una valanga o si cominciano ad avere fiumi prosciugati, credo ‒ ma è un nostro pensiero che vorremmo condividere ‒ che la straordinarietà debba essere derubricata cominciando a pensare che questo tipo di problemi dovrebbero cominciare ad entrare in una gestione, anche dal punto di vista programmatico, quasi ordinaria della nostra Regione.
L'altro giorno qualcuno proponeva di chiudere l'Adige con le palancole. Quando si comincia a pensare di fare queste azioni per salvare imprese, indotti economici, prodotti, vuol dire che la situazione è grave. L'elemento di riflessione è questo.
Come diceva la collega Zottis, nell'essere fiduciosi, speriamo anche che questi capitoli aumentino sempre di più. In questo caso, come per la salute (con l'Assessore siete vicini di banco), prevenire, a volte, diventa più importante che correre ai ripari. Prendiamo spunto dall'assessore Lanzarin. Prevenire è meglio che curare. Visto che si parla di cose anche gravi dal punto di vista climatico, il termometro, colleghi, lo sapete meglio di me, è quello.

PRESIDENTE

Permettetemi un brevissimo inciso. Lo dico al collega Andreoli. Secondo me, la Terza Commissione potrebbe fare ‒ e il collega Pan può insegnarmelo ‒ un giro a Vallevecchia, che è di Veneto Agricoltura. In riva al mare vedrete circa 200 ettari di terreno che non sta soffrendo assolutamente la penuria d'acqua. Anzi. È una cosa, secondo me, che la Terza Commissione, e chi vuole, può approfondire. Potrete vedere l'unico posto in Europa, penso, con tre progetti LIFE e con delle soluzioni agronomiche e di allevamento molto particolari. Ed è della Regione Veneto.
Rimaniamo sull'ODG n. C0006.
Non vedo altri interventi.
Mettiamo in votazione l' ODG n. C0006.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. C0007

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zottis, Possamai Giacomo, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni, Ostanel, Baldin, Lorenzoni e Guarda relativo a "LE INGENTI SPESE DI ALLOGGIO E TRASPORTO DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI GRAVANO PER LUNGHI ANNI SU MOLTE FAMIGLIE, COSTRINGENDOLE A RINUNCE E RISTRETTEZZE. LA REGIONE INVESTA SUL FUTURO DEI GIOVANI ATTRAVERSO CONSISTENTI AIUTI ECONOMICI CHE GARANTISCANO REALMENTE IL DIRITTO ALLO STUDIO". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
le famiglie che hanno a carico uno o più figli frequentanti l'Università devono sostenere spese ingenti, che le costringono ad anni di rinunce e ristrettezze; le borse di studio non riescono a garantire contributi a tutti i richiedenti che soddisfano i requisiti ISEE e ISPE: ogni anno in Veneto centinaia di studenti idonei alla Domanda Unica Benefici (DUB) non ricevono la borsa di studio;
la frequenza di un corso di studi universitario è onerosa, sia per gli studenti fuori sede, sia per i pendolari; su di loro e sulle loro famiglie gravano le spese per le tasse universitarie, il materiale didattico, i device tecnologici, ma anche e soprattutto le spese di viaggio e alloggio;
secondo uno studio sul costo medio annuo delle Università presentato nel novembre 2021 dal Coordinamento nazionale dell'Unione degli Universitari, il nostro Paese si colloca agli ultimi posti in Europa per iscrizioni universitarie, ma è ai primi posti in termini di costo annuo per lo studio; il costo medio per anno che deve sostenere uno studente fuori-sede è pari a 11mila euro, contro i 5.000 euro di uno studente in sede. Le spese per i trasporti e quelle per gli alloggi gravano quasi totalmente sugli studenti e sulle loro famiglie: infatti, i posti letto messi a disposizione dallo Stato a livello nazionale sono di poco inferiori alle 36.500 unità, a fronte di richieste che sfiorano le 800.000 unità. Il 26% della spesa media annua che grava sui fuori sede è dovuta ai soli costi di affitto;
per il pendolarismo studentesco in Italia così come in Veneto, non sono state attivate convenzioni di rilievo;
i costi elevati non consentono a molti giovani di iscriversi o li costringono a lasciare gli studi, a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, dove da decenni vengono messe in atto politiche a favore degli studenti universitari per calmierare costi;
nel nostro Paese chi arriva a laurearsi raggiunge l'indipendenza economica anche a distanza di anni dal termine del proprio ciclo di studi, restando ancora a carico dei genitori: per sgravare le famiglie è perciò necessario che le Istituzioni, nazionali e regionali, investano sull'istruzione dei giovani attraverso solidi aiuti economici.
Tutto ciò premesso,
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a rendersi promotrice presso le altre Regioni e presso il Governo di una radicale riforma delle politiche dell'istruzione universitaria nel nostro Paese, che investa sul futuro dei giovani e preveda solidi stanziamenti economici volti primariamente a sgravare le famiglie dalle spese che devono affrontare i figli studenti universitari per gli alloggi e i trasporti;
a mettere in atto da subito e in autonomia una svolta nelle politiche regionali, individuando misure che riducano i costi a carico delle famiglie per i trasporti e gli alloggi dei figli studenti universitari;
a impegnare, immediatamente dopo l'assestamento di bilancio, tutte le risorse disponibili per il diritto allo studio e a stanziare fin dal prossimo bilancio di previsione congrui finanziamenti per aiutare concretamente le famiglie.
Collega Zottis, prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ne abbiamo discusso sempre ieri per quanto riguarda la PDA della famiglia e la collega Ostanel è ritornata a parlarne oggi per quanto riguarda il tema del diritto allo studio, che è uno dei temi centrali sia per un benessere sociale, come ribadivamo ieri, sia per garantire una certa autonomia e un accesso equo e anche meritocratico, in base alle capacità delle persone e non al loro reddito.
È per questo che in questo ordine del giorno noi chiediamo che in qualche modo ci sia un impegno, è vero, straordinario. Non dico "straordinario" per dare un'etichetta negativa alla Regione Veneto, ma è una questione di leggere il contesto. Straordinario è il contesto in cui ci troviamo; straordinarie sono le difficoltà in cui ci troviamo; straordinaria è anche la necessità di rendere autonomi questi ragazzi.
Quello che noi vi chiediamo è che ci sia un impegno nei confronti del livello nazionale, quindi trasversale, per affrontare quello che è il tema del diritto allo studio, dei giovani, del nostro futuro e delle riforme che anche il futuro Governo dovrebbe fare, e in qualche modo mettere maggiori risorse anche negli strumenti che permettono a questi ragazzi di essere maggiormente autonomi in termini sia di trasporto, in questo caso, sia di casa, due elementi essenziali per riuscire a scegliere dove andare a studiare.
Il tema non è solo lo studio. Il tema sono, sì, le borse di studio, come prima ci ricordava e ci ricorderà ancora la collega Ostanel, ma è anche poter scegliere dove e come andare a studiare. Oltre alla mobilità, la questione casa è una questione prioritaria sia per le giovani coppie (o anche non giovani), ma anche per gli studenti, giovani studenti che alle volte magari si trovano limitati nelle loro scelte perché non hanno le stesse possibilità di altri loro colleghi o amici che, invece, per capacità economica possono scegliere di andare a studiare un po' più in là perché possono pagarsi il trasporto e anche la casa.
Provare a mettere i giovani al centro delle nostre attenzioni significa anche dare priorità a questi elementi. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Assessore Calzavara, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Rispetto a questo ordine del giorno, per correttezza nei confronti degli impegni che andiamo a sottoscrivere e che nel prossimo ordine del giorno, che riguarda i contributi per l'università, come anticipato, avremo intenzione di accogliere, noi ci possiamo fermare al primo capoverso, quello "a rendersi promotrice", senza approvare gli altri due.
Se in questo modo viene accettato, potremmo esprimere anche un parere favorevole, perché gli altri due capoversi impegnano in maniera ampia e in questa fase non sufficientemente definita, laddove potrebbero esserci cifre che andrebbero a incidere notevolmente nel bilancio di previsione '23-'25. Oggi, quindi, per serietà, credo che impegnarci a trovare queste risorse nel momento in cui stiamo costruendo il bilancio dei prossimi anni diventerebbe poco credibile.
Fino al primo capoverso, io mi sento anche di esprimere un parere di condivisione, perché credo che si debba cercare di creare le migliori condizioni di accessibilità allo studio e di sostegno alle famiglie. Per quanto riguarda gli altri capoversi, che impegnano direttamente la Regione, ad oggi si rischierebbe di non rispettarli sufficientemente e di deludere delle aspettative. Quindi, io invito la presentatrice in tal senso. Poi farà le sue valutazioni.

PRESIDENTE

Vediamo se l'appello viene accolto.
Prego, collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Ringrazio l'Assessore per l'onestà intellettuale con cui approccia sempre, anche nelle sue risposte e nelle sue analisi. Tuttavia, come abbiamo fatto anche sul tema degli asili nido, si può anche pensare a degli investimenti progressivi. Nessuno qui chiede che ci sia un investimento per coprire tutte le necessità che riguardano queste tematiche, perché ci rendiamo conto anche noi che non è possibile, dall'oggi al domani, fare un investimento di quel genere che vada a coprire le esigenze di tutti.
Mettere in campo delle riforme, da qui a fine anno – comunque abbiamo dei mesi di fronte per farlo con una certa gradualità – che vadano ad affrontare la tematica secondo noi sarebbe prioritario. Questa legislatura è iniziata da due anni circa, ma siamo di fronte ad un tema che abbiamo posto su questi banchi almeno da quando ci sono io, ma se vado a leggere le carte precedenti da molti più anni.
Pertanto, vista anche l'eccezione in cui ci troviamo, il momento storico in cui ci troviamo, dire che da oggi cominciamo un percorso di riforma credo che potrebbe essere un buon inizio.
Quindi, la proposta non viene accolta, perché si poteva pensare anche a una riformulazione per dire che cominciamo gradualmente a investire in questo senso. Ma dire solo che ci si rivolge al Governo per noi è assolutamente troppo parziale.
Grazie.

PRESIDENTE

La proponente, quindi, non ha accolto le proposte della Giunta.
Mettiamo in votazione l' ODG n. C0007.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. C0008

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Zottis, Guarda, Giacomo Possamai e Bigon relativo a "LA REGIONE SOSTENGA TUTTI GLI IDONEI NON BENEFICIARI AD AVERE LA BORSA DI STUDIO LORO SPETTANTE" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Assestamento del bilancio di previsione 2022-2024". (Progetto di legge n. 147) APPROVATO (Deliberazione n. 114/2022)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio Regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la Proposta di legge 147 "Assestamento di bilancio di previsione 2022-2024" prevede variazioni in incremento della spesa per 28 milioni di euro, di cui 530.000 € interviene sulla Missione 04 "Istruzione e diritto allo studio", teoricamente a finanziare borse di studio universitarie;
- Secondo quanto comunicato recentemente dall'Assessorato Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità, gli studenti vincitori della borsa di studio nell'anno accademico 2021-2022 sono 16.475 ma per mancanza di fondi, non sono ancora stati pagati 1.059 studenti, per i quali sarebbero necessarie ulteriori risorse per euro 2.670.000.
CONSIDERATO CHE:
- abbiamo il dovere di assicurare ai giovani che, per merito e situazioni economiche familiari difficili, hanno titoli per beneficiare di un equo sostegno nel loro percorso di studi.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
affinché in sede di redazione del Bilancio di Previsione 2023-2025 vengano individuate opportune risorse per garantire a tutti gli aventi diritto di beneficiare della borsa di studio loro spettante.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Con questo ordine del giorno, che abbiamo condiviso con la collega Zottis, come prima diceva anche nel suo ordine del giorno, e altri colleghi, chiediamo (era quello che dicevo prima) che il fabbisogno di questi idonei non beneficiari venga preso in carico, se non oggi, durante il prossimo bilancio preventivo. Quindi, chiediamo l'impegno a lavorare concretamente su questo tema. Come ho già detto, mille studenti, per un totale di 2 milioni di euro che potrebbero finalmente garantire il diritto allo studio a tutti i beneficiari veneti.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore, prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Come lei sa, c'è il parere favorevole. Non vorrei che passasse l'idea che ci impegniamo a stanziare 2 milioni di euro. Cercheremo di mettere il massimo che il bilancio consentirà per far sì che queste persone abbiano il sostegno per poter effettivamente crescere dal punto di vista personale e dal punto di vista formativo.
Quindi, c'è il parere favorevole, ma senza un impegno di carattere puntuale sul contributo, che andremo ulteriormente a implementare nel bilancio 2023-2025.

PRESIDENTE

Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l' ODG n. C0008.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
ODG n. C0009

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Guarda, Zottis, Possamai Giacomo e Bigon relativo a "LA REGIONE CONFERMI L'IMPEGNO A SOSTENERE IL CINEMA E LE SALE CINEMATOGRAFICHE ATTRAVERSO OPPORTUNE RISORSE NEL BILANCIO DI PREVISIONE 2023-2025" RITIRATO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
- la Proposta di legge 147 "Assestamento di bilancio di previsione 2022-2024" prevede variazioni in incremento della spesa per 28 milioni di euro, interviene sulla Missione 5 "Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali";
- la Regione Veneto è tra le ultime regioni italiane per spesa pro-capite per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali;
- a causa della pandemia Covid-19 le sale cinematografiche hanno vissuto e stanno vivendo una situazione di emergenza che sta portando alla chiusura di molte sale, sia grandi che piccole.
CONSIDERATO CHE
- durante la VI commissione del 20 luglio 2022 l'Assessore Corazzari ha affermato di cogliere le osservazioni pervenute dalla Commissione circa l'emergenza delle sale cinematografiche, garantendo risorse nelle future azioni di governo.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
Affinché in sede di redazione del Bilancio di Previsione 2023-2025 vengano individuate opportune risorse per il sostegno delle sale cinematografiche del Veneto.
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questo è l'impegno rispetto al tema delle sale cinema. Siccome è stato inserito in un emendamento che riconosce anche economicamente, in questa fase, con 120.000 euro, ritiro l'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Grazie. L'ODG n. C0009 viene ritirato.
Adesso ho due ordini del giorno depositati dopo l'inizio della discussione sull'assestamento, quindi vanno posti al voto senza discussione.
ODG n. C0010

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Possamai Giacomo, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis relativo a "LA REGIONE SOSTENGA CONCRETAMENTE E URGENTEMENTE IL SISTEMA DEL TRAPORTO PUBBLICO LOCALE DEL VENETO". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
nell'ultimo decennio il settore del Trasporto Pubblico Locale del Veneto si è complessivamente riorganizzato, superando il modello di finanziamento basato sulla spesa storica per adottare criteri basati su costi e fabbisogni standard, coerenti con la domanda di mobilità espressa nei diversi territori. Fino ad oggi, grazie ai ricavi da traffico, il sistema del TPL Veneto è in grado di dare copertura al 49% del "costo pubblico", mentre la media nazionale si aggira attorno al 30%. Un risultato ottenuto senza far leva su alcun incremento tariffario e senza che la Regione Veneto sia intervenuta con significative integrazioni al Fondo Nazionale, a differenza di quanto avvenuto in quasi tutte le altre regioni italiane. Il sistema del TPL Veneto è in grado di garantire la più elevata copertura a livello nazionale dei costi di gestione e di fornire una elevata capacità di trasporto. Di contro, il sistema veneto è penalizzato da un corrispettivo chilometrico e da un rapporto corrispettivo/abitante tra i più bassi d'Italia. Un ulteriore problema è quello del "nanismo aziendale".
Considerato che:
L'emergenza pandemica ha determinato una pesante riduzione dei ricavi, che nel bilancio 2021 è stata nell'ordine del 50-60%, a fronte di un sostanziale mantenimento dei servizi richiesti. È prevedibile che la disaffezione all'utilizzo del TPL causata dal covid si protrarrà per tempi non brevi. Per evitare il tracollo delle aziende del TPL è perciò necessario e urgente che la Regione garantisca rapidamente adeguato sostegno. Va inoltre garantita la copertura dei costi per i servizi aggiuntivi richiesti dall'emergenza sanitaria.
Rilevato che:
il TPL del Veneto viene pagato dai cittadini veneti, a differenza di quel che avviene in molte altre regioni, dove le aziende si reggono quasi totalmente sui contributi pubblici.
Dato atto che:
le risorse per i trasporti e la mobilità regionale resi disponibili con l'assestamento di bilancio 2022 sono un segnale d'attenzione, seppure insufficiente, ai problemi sopra esposti;
impegna la Giunta regionale
a proseguire nell'adozione di ogni utile misura e a individuare ulteriori risorse, già a decorrere dal nuovo ciclo di programmazione e bilancio, al fine di sostenere il sistema del TPL, garantendo la copertura dei mancati ricavi da traffico conseguenti alla crisi pandemica, e promuovendo politiche di sviluppo, innovazione tecnologica, integrazione tariffaria (biglietto unico) e di intermodalità (acqua-ferro-gomma).
Metto in votazione l' ODG n. C0010.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. C0012

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis relativo a "LA REGIONE GARANTISCA UN ADEGUATO SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PER CONSENTIRE AI CITTADINI DI CHIOGGIA DI RAGGIUNGERE L'OSPEDALE DELL' ANGELO DI MESTRE". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
Premesso che:
nella riorganizzazione della rete ospedaliera regionale in ospedali hub e spoke, per quanto riguarda l'Azienda Ulss 3 Serenissima è stata prevista l'attivazione dell'ospedale hub dell'Angelo di Mestre e ospedali spoke a Chioggia, Venezia, Mirano, Dolo e Noale per garantire a un bacino di circa 625.235 residenti, risposte e prestazioni "su misura" a seconda dei diversi bisogni e con le medesime possibilità di accesso;
la suddetta riorganizzazione ha causato, soprattutto nel periodo della pandemia, serie difficoltà ai cittadini delle aree più lontane che dovevano raggiungere l'ospedale dell'Angelo, come gli abitanti dell'area clodiense.
Impegna la Giunta regionale
ad individuare già a decorrere dal nuovo ciclo di programmazione e bilancio le risorse necessarie per garantire un adeguato servizio di trasporto pubblico locale di collegamento tra la città di Chioggia e l'ospedale dell'Angelo di Mestre.
Metto in votazione l' ODG n. C0012.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo alla votazione finale del PDL n. 147.
Dichiarazioni di voto non ne vedo.
Metto in votazione il PDL n. 147 nel suo complesso, nel testo emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Interrompiamo qui la seduta.
La settimana prossima faremo Consiglio il 2 e credo anche il 3. Quindi, guardate avanti con ottimismo.
La Capigruppo si terrà domani, dopo la Terza Commissione.
La Seduta termina alle ore 15.01
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 68 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 68
MERCOLEDì 27 LUGLIO 2022


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 68a seduta pubblica – mercoledì 27 luglio 2022
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 35 del 24 maggio 2022.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 11608 del 21 luglio 2022.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.55.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE prende atto che il Presidente della Giunta regionale Zaia e i consiglieri Boron e Polato sono in congedo.

Punto n. 8) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Assestamento del bilancio di previsione 2022-2024". (Progetto di legge n. 147) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 20/2022)  [RESOCONTO]


Prosecuzione della discussione generale del progetto di legge in oggetto iniziata nella 67a seduta consiliare di martedì 26 luglio 2022.

In discussione generale intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), Villanova (Zaia Presidente), Montanariello (Partito Democratico Veneto), Speranzon (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Valdegamberi (Gruppo Misto) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

In sede di replica intervengono l'assessore Calzavara, i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) e Cestaro (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE sospende la seduta per permettere all'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione di esprimere parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 12.26.

La seduta, dopo un rinvio, riprende alle ore 14.19.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. C11 scade in cinque minuti.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

Gli articoli 1, 2, 3, 4 e 5, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. C5 all'articolo 6, modificativo dell'Allegato 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

L'emendamento n. C1 all'articolo 6, modificativo dell'Allegato 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra e ritira l'emendamento n. C2.

L'emendamento n. C11 all'articolo 6, modificativo dell'Allegato 3, illustrato dall'assessore Calzavara, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.

Il PRESIDENTE dichiara precluso l'emendamento n. C4.

Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che, dopo aver illustrato l'emendamento n. C4, illustra e ritira l'emendamento n. C3 all'articolo 6, modificativo dell'Allegato 3.

L'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Gli articoli 7, 8 e 9, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.

ODG n. C6


Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zanoni, Possamai Giacomo, Bigon, Camani, Montanariello e Zottis relativo a "La Giunta regionale metta in campo sin d'ora ogni misura e risorsa per affrontare i problemi della perdurante siccità ed emergenza idrica". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, l'assessore Calzavara, i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Montanariello (Partito Democratico Veneto) e il Presidente Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. C7


Ordine del giorno presentato dai consiglieri Zottis, Possamai Giacomo, Bigon, Camani, Montanariello, Zanoni, Ostanel, Baldin, Lorenzoni e Guarda relativo a "Le ingenti spese di alloggio e trasporto degli studenti universitari gravano per lunghi anni su molte famiglie, costringendole a rinunce e ristrettezze. La Regione investa sul futuro dei giovani attraverso consistenti aiuti economici che garantiscano realmente il diritto allo studio". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che lo illustra, l'assessore Calzavara che propone delle modifiche e la consigliera Zottis (Partito Democratico Veneto) che non le accoglie.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. C8

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Zottis, Guarda, Giacomo Possamai e Bigon relativo a "La Regione sostenga tutti gli idonei non beneficiari ad avere la borsa di studio loro spettante" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Assestamento del bilancio di previsione 2022-2024". (Progetto di legge n. 147) APPROVATO (Deliberazione n. 114/2022)  [RESOCONTO]

Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra e l'assessore Calzavara.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. C9


Ordine del giorno presentato dai consiglieri Ostanel, Guarda, Zottis, Possamai Giacomo e Bigon relativo a "La Regione confermi l'impegno a sostenere il cinema e le sale cinematografiche attraverso opportune risorse nel bilancio di previsione 2023-2025" RITIRATO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che lo illustra e lo ritira.

ODG n. C10


Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Possamai Giacomo, Bigon, Camani, Zanoni e Zottis relativo a "La Regione sostenga concretamente e urgentemente il sistema del traporto pubblico locale del Veneto". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. C12

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello e Zottis relativo a "La Regione garantisca un adeguato servizio di trasporto pubblico locale per consentire ai cittadini di Chioggia di raggiungere l'ospedale dell' Angelo di Mestre". (Progetto di legge n. 147) RESPINTO  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno
Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Bozza, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Scatto, Soranzo, Speranzon, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Hanno votato no:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Possamai Giacomo, Zottis

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale è convocato martedì 2 agosto.

La seduta termina alle ore 15.01.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
MONTANARIELLO Jonatan
BET Roberto
OSTANEL Elena
BIGON Anna Maria
PAN Giuseppe
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
BRESCACIN Sonia
POSSAMAI Gianpiero
CAMANI Vanessa
PUPPATO Giovanni
CAVINATO Elisa
RAZZOLINI Tommaso
CECCHETTO Milena
RIGO Filippo
CENTENARO Giulio
RIZZOTTO Silvia
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CESTARO Silvia
SCATTO Francesca
CIAMBETTI Roberto
SORANZO Enoch
CORSI Enrico
SPERANZON Raffaele
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca




LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Alessandra SPONDA






IL PRESIDENTE
Roberto CIAMBETTI







N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian, Paola Lombardo e Gabriella Gamba