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Seduta del consiglio regionale del 17/01/2023 n. 86

Resoconto n. 86 - 11^ legislatura
Resoconto 86 a Seduta pubblica
Martedì, 17 gennaio 2023
SOMMARIO
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.47

PRESIDENTE

Colleghi, per favore, registratevi su Concilium, perché non vedo molti dei presenti in Aula registrati. Grazie.
Diamo inizio alla 86a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 433 del 12 gennaio 2023.
PUNTO
1


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Silvia CESTARO
Silvia RIZZOTTO
I congedi sono concessi.
PUNTO
2



INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTO
4



INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO

PRESIDENTE

Passiamo alle interrogazioni a risposta scritta.
Iniziamo con l'interrogazione n. 220 della collega Camani.

Interrogazione a risposta scritta n. 220 del 21 giugno 2022 presentata dai consiglieri Camani, Giacomo Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni, Zottis, Ostanel, Lorenzoni e Guarda relativa a "PERSONE TRANSGENDER: COSA FA LA REGIONE VENETO PER TUTELARLE?"

Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Purtroppo questa interrogazione nasce da un fatto di cronaca molto grave, molto serio, che ha visto come protagonista una persona transgender che ha scelto, ancora nel mese del giugno scorso, di togliersi la vita a seguito, evidentemente, di una difficoltà profonda di natura personale ed esistenziale, probabilmente collegata anche alle sue scelte in riferimento al suo orientamento di genere e al suo percorso lavorativo.
Cloe Bianco era una persona che aveva scelto di intraprendere il percorso di cambiamento di genere all'interno delle strutture del sistema sanitario nazionale e che aveva provato a voler continuare la sua vita normale con il nuovo genere che aveva scelto di avere.
Lasciamo, ovviamente, alle autorità inquirenti definire le responsabilità eventuali del mondo della scuola, ma l'interrogazione è finalizzata a capire quali siano le intenzioni della Regione per fare ciò che è indispensabile, necessario, obbligatorio che le Istituzioni facciano, come peraltro è previsto dall'articolo 3 della nostra Costituzione, che richiama le Istituzioni al fatto che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È un principio fondamentale, quello dell'uguaglianza delle persone, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, indipendentemente dalle proprie scelte personali in riferimento alla definizione di sé, ripreso anche dallo Statuto della nostra Regione, che, all'articolo 5, comma 1, recita che la Regione opera per garantire e rendere effettivi i diritti inviolabili, i doveri, le libertà fondamentali dell'uomo riconosciuti dalla Costituzione e dalle fonti del diritto europeo ed internazionale.
Il quadro nel quale matura la tragedia della professoressa Cloe Bianco è esattamente questo: una persona che, nell'ambito dei suoi diritti inviolabili e indiscutibili, decide di cambiare genere, attraverso un impegnativo, sia dal punto di vista fisico che psicologico, percorso anche di natura medica e sanitaria.
In questo contesto di difficoltà, di fragilità, nel quale le Istituzioni a maggior ragione dovrebbero dimostrare di stare dalla parte dei cittadini, tutti uguali di fronte allo Stato, in questo contesto ho registrato, con un certo imbarazzo, alcune affermazioni di alcuni esponenti della Giunta, che peraltro vanno in totale controtendenza rispetto, invece, ad esempio alle dichiarazioni assolutamente rispettabili del presidente Zaia rispetto alla conoscenza dei fatti e anche al rispetto per la persona che si è tolta la vita.
Ricorderemo tutti le affermazioni dell'assessore Donazzan, che, utilizzando una violenza ricercata, voluta, ha definito la persona che aveva compiuto il percorso di transizione di genere come "un uomo vestito da donna".
È ovvio che in questo quadro la nostra preoccupazione è quella di capire quali sono le intenzioni della Giunta, se questa Giunta, con questo Assessore che dovrebbe occuparsi, oltre che di istruzione, anche di pari opportunità, possiamo sentirci garantiti e pensare che le persone diverse da come piacciono all'assessore Donazzan siano realmente tutelate, non tanto da Elena Donazzan, quanto dall'Istituzione che ovviamente ha l'onore di rappresentare.
Peraltro – ed è questo anche l'argomento dell'interrogazione – la Regione del Veneto, una tra le prime in Italia, si è dotata, già nel 1993, di una legge finalizzata a dettare norme per la rettificazione e l'attribuzione del sesso, con la quale legge si garantiva, attraverso il sistema sanitario regionale, l'assistenza psicologica per le persone che avessero intenzione di intraprendere questo percorso di transizione, e si delegava, con quella medesima legge, il sistema sanitario regionale per fornire tutta l'assistenza medico-chirurgica necessaria alla rettificazione del sesso.
Qualche anno dopo, successivamente, la Regione individuò anche il luogo dove questo poteva avvenire. Ci fu una discussione molto accesa in Giunta, anche allora – riportano le cronache – con un certo protagonismo dell'assessore Donazzan, che siede ovviamente in Giunta da qualche decennio, e di quella legge non si fece più nulla. Di quel principio, previsto dalla Costituzione, ripreso dallo Statuto e confermato dalla legge regionale del 1993, ad oggi non c'è traccia.
Interrogo, quindi, l'assessore all'istruzione, al lavoro e alle pari opportunità, Elena Donazzan, per sapere quali sono, alla luce dei gravi fatti esposti, le azioni che intende intraprendere per garantire la piena applicazione della legge regionale n. 22/1993 e per contrastare le discriminazioni.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore Donazzan, per la risposta. Prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
La Regione del Veneto, in relazione alla rettificazione di attribuzione di sesso, con legge regionale 25 giugno 1993, n. 22 , ha posto a carico del Servizio sanitario regionale l'attività di consulenza, gli accertamenti, l'assistenza psicologica e il parere sugli interventi necessari ai fini del trattamento medico-chirurgico, individuando anche le strutture ospedaliere adeguate, definendo il corrispettivo delle prestazioni rese e verificando l'attività e la rispondenza delle esigenze dell'utenza.
Con delibera di Giunta regionale n. 2707/2014 è stato, inoltre, istituito il Centro regionale per i disturbi dell'identità di genere presso l'allora Azienda ospedaliera universitaria di Padova, al fine di garantire un'efficace presa in carico dei pazienti presso una struttura dotata di personale con competenze multidisciplinari e multi specialistiche nell'ambito delle problematiche riconducibili al cambio di genere. Successivamente, la Casa di cura Abano Terme è stata individuata quale struttura di riferimento per i cittadini residenti in Veneto.
In relazione all'azione antidiscriminatoria, la Regione ospita l'Ufficio della Consigliera di parità, che, insieme alla rete delle Consigliere di parità del Veneto, opera in qualità di pubblico ufficiale contro le discriminazioni e per le pari opportunità tra uomo e donna. Pertanto, secondo la competenza territoriale e il tipo di discriminazione, individuale o collettiva, tutti possono rivolgersi alla Consigliera per avere tutela, consigli e assistenza.
Con la legge regionale n. 62/1987 la Regione ha, inoltre, istituito la Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna, organo consultivo che, tuttavia, può, se informata e sensibilizzata, avere la funzione, in casi di situazioni discriminatorie, di raccomandare ai diversi soggetti pubblici l'osservanza delle posizioni in materia.

PRESIDENTE

Assessore, grazie.
Per la replica, collega Camani. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Naturalmente non sono affatto soddisfatta. Del resto, all'assessore Donazzan riconosco perlomeno il merito di aver censurato quello che in realtà pensa in merito a questa interrogazione, e spiego perché.
Due erano sostanzialmente le questioni che io le ho posto. Una, visto che è anche di sua competenza e visto che lei in Giunta – così riportano le cronache giornalistiche – allora fece di tutto per ostacolare l'assegnazione alla Casa di cura di Abano Terme della possibilità di svolgere queste funzioni, io le chiedo se la Giunta ha intenzione di dare o meno piena applicazione a quella legge. A questa domanda lei non ha risposto. Mi ha semplicemente riportato i testi delle delibere di Giunta, che francamente non ho bisogno di interrogare lei per sapere, mi basta andare a consultare l'archivio. Quindi, presidente Ciambetti, la mia domanda "ha intenzione, la Giunta, di dare applicazione a quella legge?" è una domanda che è rimasta senza risposta dall'Assessore.
La seconda domanda, che è quella politicamente più rilevante, anch'essa rimasta senza risposta, era finalizzata a sapere se la Giunta ha intenzione di contrastare le discriminazioni di genere all'interno delle Istituzioni e dentro la società veneta. La risposta dell'assessore Donazzan è stata: "Care venete e cari veneti, vi sentite discriminati? Rivolgetevi alla Consigliera di parità o rivolgetevi alla Commissione regionale pari opportunità".
Se questo è il livello di contrasto alle discriminazioni che l'Assessore, che dovrebbe avere, anzi che purtroppo ha – dico "purtroppo" per tutte le persone che sono esposte al rischio di discriminazioni – se questo è l'impegno che l'assessore alle pari opportunità Elena Donazzan intende impiegare per tutelare le persone esposte alla discriminazione, cioè segnalatelo alla Consigliera delle pari opportunità, non posso che registrare che la Regione del Veneto, con questa delega assegnata a questo Assessore, è fortemente esposta sul fronte delle discriminazioni.
Del resto, c'è un tema serissimo rispetto al quale bisognerebbe dire qualcosa, assessore Donazzan, ed essere all'altezza e degni dell'incarico che si ricopre. Se stiamo commentando un fatto di cronaca... Dal punto di vista personale risponde alla sua coscienza, non a me. Dal punto di vista politico, risponde al suo Presidente di Regione, che sui temi antidiscriminatori è molto meno ideologico di lei. Quindi, si vada a leggere un po' quello che dice il presidente Zaia e faccia un ripassino.
Se c'è una persona che è protagonista di un fatto così drammatico come quello che ha coinvolto Cloe Bianco nel giugno scorso, dopo che ha intrapreso un percorso di cambiamento di genere e dopo che deve affrontare delle difficoltà enormi, che soltanto chi ha un impianto ideologico di contrasto a questo tipo di scelte può non riconoscere, le parole dell'Assessore sono "è un uomo vestito da donna", io ritengo che lei confermi di non essere adeguata nella comprensione delle difficoltà che le persone incontrano nella loro vita e che dovrebbe arrendersi al fatto che il mondo e le persone non sono esattamente solo quello che vorrebbe lei.
Assessore, allarghi le braccia se deve rispondere rispetto a ciò che fa come singola persona. C'è poco da allargare le braccia se di quello che fa deve rendere conto di fronte alla Regione, che invece ha un compito fondamentale. Quello della lotta alle diseguaglianze è un argomento rilevante che non può essere delegato alla Consigliera di parità.
Quindi, presidente Ciambetti, non solo siamo insoddisfatti nel merito, anzi nel metodo, nel senso che non c'è stata risposta a questa interrogazione, ma sul punto le dico: già aspettiamo mesi per avere risposte; se poi, quando facciamo la domanda, ci vengono fornite risposte tautologiche, capirà che è doppiamente inutile il lavoro che facciamo. Siamo anche seriamente preoccupati per l'atteggiamento che, per il tramite dell'assessore Donazzan, la Regione del Veneto rischia di mostrare rispetto alle tante persone che in questi anni e nel futuro dovranno affrontare percorsi di rettificazione di sesso e che troveranno, evidentemente, nell'Istituzione che dovrebbe occuparsi di loro e tutelarle, invece una persona che io personalmente non ritengo all'altezza di questo compito.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Io non ho letto la risposta nei particolari, ma penso che, se viene fatta per iscritto e addirittura votata in Giunta, abbia dei passaggi e delle verifiche che danno ritorno e riscontro a un'interrogazione.
Poi, per come lei vede la questione, per fortuna la pensiamo in maniera diversa, in maniera articolata, e questa Assemblea è anche...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Scusi, Presidente, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE

No, io non l'ho interrotta, quindi mi lasci...

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ma lei non può commentare!

PRESIDENTE

Siccome lei mi ha chiamato in causa, io le rispondo. Questa Assemblea rappresenta probabilmente le sensibilità che in Regione ci sono, quindi io posso capire la sua visione di certe tematiche, ma probabilmente altri la pensano anche in maniera diversa.
Non si può intervenire sull'ordine lavori durante le interrogazioni. Lo farà alla fine delle interrogazioni, certo.
Passiamo alla IRS 240 del consigliere Possamai.

Interrogazione a risposta scritta n. 240 del 23 agosto 2022 presentata dal consigliere Giacomo Possamai relativa a "STUDENTATO DI SAN SILVESTRO DI VICENZA. LA GIUNTA STA MANTENENDO GLI IMPEGNI ASSUNTI CON LA MOZIONE N 129-2022? I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE SONO STATI AVVIATI?"

Consigliere Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
In realtà, è un'interrogazione che era di agosto, questo tema lo abbiamo discusso in dicembre, quindi in larga parte l'Assessore aveva già risposto su questo fronte. Nella sostanza ricapitolo velocemente il tema.
Lo scorso febbraio, se non ricordo male, il 23 febbraio dell'anno scorso, quindi circa un anno fa, questo Consiglio ha votato una mozione che impegnava ad avviare i lavori entro la fine dell'anno scorso.
L'interrogazione era di agosto, adesso l'anno è finito, i lavori, passandoci anche davanti, si vede che non sono partiti, quindi quell'impegno non è stato rispettato. Nei fatti, quello che noi chiedevamo con questa interrogazione era di capire a che punto fosse l'iter, come stava procedendo, perché – ne abbiamo già discusso in quest'Aula e non soltanto in quest'Aula – lo studentato è chiuso da più di dieci anni a seguito del terremoto in Emilia-Romagna. È di fatto lo studentato universitario di Vicenza, e quindi per una città che da tanto tempo lavora sul fronte dell'Università e per diventare sempre di più una città universitaria diventa difficile se lo studentato non ritorna in attività, non ritorna aperto. Per noi la questione cruciale è capire a che punto sono non tanto i lavori, che non ci sono, ma l'iter procedurale per arrivare alla ristrutturazione.
Dicevo prima che a dicembre ne abbiamo discusso e l'Assessore ci aveva aggiornato su quale fosse la situazione. Magari nel frattempo ci sono state delle novità, quindi ascolto volentieri la risposta dell'assessore Donazzan.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Assessore Donazzan, per la risposta. Prego.

Ass.ra Elena DONAZZAN

Grazie, Presidente.
In effetti anche il collega Possamai l'ha già ricordato. In questa interrogazione il quadro è più completo e quindi vado a leggere. La presenza universitaria a Vicenza è stata oggetto di attenzione da parte della Giunta nel corso degli anni e si è rafforzata grazie ad una serie di interventi che hanno avuto significative ricadute sulla città.
A partire dal 2009 ad oggi, la Regione ha valorizzato l'offerta di istruzione presso la Fondazione Studi Universitari di Vicenza con corsi di laurea magistrale in innovazione del prodotto e meccatronica di elevato livello qualitativo e fortemente professionalizzanti. Il sostegno finanziario per favorire lo svolgimento dei corsi di studio è stato di 1,6 milioni di euro. Il supporto della Regione per i corsi di laurea si pone in relazione con la realizzazione del nuovo polo di viale Margherita, afferente alla Fondazione Studi Universitari di Vicenza. L'investimento per la realizzazione dell'opera è stato importante, pari a 12,3 milioni di euro e la spesa per il nuovo edificio è stata sostenuta grazie alla collaborazione tra Fondazione Cariverona, Camera di Commercio di Vicenza, Provincia di Vicenza. Anche l'Università di Padova ha voluto intervenire per sostenere le spese degli arredi, dei sistemi di rete e delle dotazioni informatiche e audiovideo.
Si evince che la questione dell'Università nella città di Vicenza ha carattere trasversale perché interessa diverse Istituzioni pubbliche e private, le quali hanno saputo dialogare tra loro concretizzando una progettualità di ampio respiro per lo sviluppo della città. Conseguentemente, tenuto conto del clima di collaborazione istituzionale fra i soggetti pubblici e privati interessati al ruolo fondamentale della presenza universitaria nella realtà vicentina, non è stata avvertita l'esigenza di indire una Conferenza dei servizi. Questa lunga premessa è legata al tema della Conferenza di servizi richiamato dalla interrogazione.
Per quanto attiene alla residenza universitaria di San Silvestro, sita in contrada San Silvestro, a Vicenza, essa è gestita dall'ESU, Azienda regionale per il diritto allo studio universitario, di Padova, per l'erogazione del servizio abitativo degli studenti universitari. È un complesso residenziale composto da appartamenti, con stanze singole e doppie, in grado di garantire complessivamente 60 posti. La residenza ha riportato alcuni danni, come è stato ricordato. L'ESU, per riqualificare la residenza, ha individuato gli interventi da effettuare nell'adeguamento strutturale – il risanamento delle murature, la messa in sicurezza, compresa l'analisi energetica, e la verifica statica di vulnerabilità sismica – approvando il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori.
Allo scopo di reperire le risorse economiche per realizzare i lavori della residenza, quantificati in quasi 3 milioni di euro, l'ESU ha presentato, in data 16 maggio 2022, la domanda di cofinanziamento al quinto bando applicativo della legge n. 388/2000, approvato con decreto del Ministero dell'Università e della Ricerca n. 1257 del 30 novembre 2021. La quota della spesa posta a carico dell'ESU, pari a circa 440.000 euro, trova copertura con la parte disponibile del risultato di amministrazione accertato in sede di adozione del rendiconto 2021.
L'ESU, inoltre, ha presentato la domanda, per quanto riguarda Vicenza, di cofinanziamento per partecipare al bando per l'acquisizione della disponibilità di posti letto a favore degli studenti universitari di cui al decreto del Ministero dell'Università e della Ricerca. Gli esiti sono stati resi noti con decreto ministeriale il 28 novembre ultimo scorso, da cui si evince che dall'ESU di Padova risultano cofinanziati tre interventi a Vicenza relativi all'immobile Hotel Royal e al fabbricato sito in un'altra località di Padova, per un totale di 63 posti letto, e all'immobile San Raffaele di Vicenza, per un totale di 62 posti letto.
Fuori dall'interrogazione portata in Giunta rilevo che, con l'adeguamento dei fondi PNRR, si è deciso di rifinanziare complessivamente la legge n. 388 per quanto riguarda le richieste fatte dall'ESU di Padova, e la residenza di San Silvestro è la prima, di quelle in ordine di approvazione, che è finanziata e partirà nel 2023.

PRESIDENTE

Collega Possamai, prego, per la replica. Se mi chiede la parola, grazie.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Diciamo che sono più soddisfatto della parte fuori dallo scritto che della parte scritta, nel senso che – se l'Assessore mi passa la battuta – la parte scritta è una interessante cronistoria di quello che è capitato negli ultimi anni, ma non c'è una risposta alla domanda.
La domanda era molto semplicemente: a che punto siamo e soprattutto che prospettive concrete ci sono perché San Silvestro possa realmente partire?
Se ho ben capito, rispetto alla risposta, chiamiamola così, fuori sacco, siccome verrà rifinanziata la legge... Ecco, siccome è già stata rifinanziata la legge, che inizialmente tra l'altro prevedeva già un finanziamento più alto, che poi era stato tagliato, per cui San Silvestro è rimasto fuori – corretto? –, grazie a questo rifinanziamento, non abbiamo ancora la carta in mano, la sicurezza, la certezza, ma è molto probabile che, essendo in prima posizione da parte dell'ESU di Padova la richiesta per San Silvestro, la richiesta per San Silvestro venga esaudita e quindi, di conseguenza, che i lavori non nell'anno 2022, ma nell'anno 2023 credibilmente possano partire.
Chiaramente non mi sarei dichiarato soddisfatto sulla risposta precedente, ma se così sarà, cioè se davvero i fondi dovessero arrivare quest'anno, si tratta di una notizia importante. Assessore, ci rivedremo magari in quest'Aula nelle prossime settimane, nei prossimi mesi per avere la conferma definitiva che il finanziamento arriverà e quindi che lo studentato di San Silvestro potrà tornare a essere fruibile da parte degli studenti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passiamo alla IRS n. 141 della collega Guarda.

Interrogazione a risposta scritta n. 141 del 25 ottobre 2021 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "PFAS NEGLI ALIMENTI, DIRITTO ALL'ACCESSO DI MAMME NOPFAS E GREENPEACE: PERCHÉ I DATI SONO STATI CONSEGNATI IN MODO PARZIALE?"

Prego, consigliera Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

È un'interrogazione presentata a ottobre del 2021 che segue altre due interrogazioni senza risposta sempre del 2021 e quindi a due anni di distanza. Ne ho parlato in diverse occasioni in questo anno e mezzo sollecitando una risposta, intervenendo e chiedendo l'intervento dell'Ufficio di Presidenza, per cui do per letta l'interrogazione e aspetto, appunto, di ascoltare la risposta. Grazie.

PRESIDENTE

Risponde, al posto dell'assessore Lanzarin, l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Le sentenze dell'8 aprile 2021 n. 464 e n. 466 della Sezione seconda del TAR Veneto hanno ordinato all'Amministrazione regionale "l'ostensione delle informazioni ambientali richieste".
La richiesta contenuta nelle note del 14 luglio 2020, protocollo 347804, a firma dell'avvocato Matteo Ceruti e del 16 luglio 2020, protocollo 364687, a firma dell'avvocato Alessandro Gariglio, aveva ad oggetto i dati del Piano di campionamento per il monitoraggio degli alimenti in relazione alla contaminazione da sostanze PFAS in alcuni ambiti della Regione del Veneto effettuato nel corso del 2017.
In ossequio alla richiesta che verteva sulla consegna della documentazione relativa al campionamento effettuato nel 2017 è stata fornita la documentazione completa, relativa ai campioni effettuati nell'ambito temporale relativo all'annualità richiesta, ovvero 908 campioni.
Infine, per quanto attiene al pescato, il Piano di campionamento per il monitoraggio degli alimenti in relazione alla contaminazione da sostanze PFAS ha previsto l'effettuazione di campioni di pesci edibili di allevamento e catture nel numero di 76.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Guarda, se mi chiede la parola per la replica, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

È quantomeno singolare questa risposta. Non posso ritenermi soddisfatta perché non ci vuole un anno e mezzo per dire queste cose e questo sicuramente lo riferirò anche personalmente all'Assessore competente; non ci vuole un anno e mezzo per spiegare e anche rispondere alle lettere protocollate, presentate da Mamme No PFAS e Greenpeace proprio su questo tema, perché era settembre-ottobre del 2021 quando abbiamo chiesto tutti insieme che venissero dati i risultati dei 1.248 campioni sugli alimenti effettuati dalla Regione del Veneto. Ne mancavano all'appello 340.
Questo significa mancanza di trasparenza, e non mi posso ritenere soddisfatta del fatto che si utilizzi il riferimento al fatto che Mamme No PFAS e Greenpeace abbiano chiesto i dati dei campionamenti effettuati solo nel 2017, perché nei risultati che sono stati dati alle Mamme No PFAS mancano non soltanto i riferimenti ai campioni sui pesci, a cui fa riferimento anche la risposta della Giunta, ma 8 campioni citati dall'Istituto Zooprofilattico e non riportati, senza documenti, quindi riportati nelle analisi effettuate nel 2017.
Mancano alcune pagine di alcuni campionamenti e questo sicuramente può interessare anche l'ex assessore Pan, visto che si occupa di agricoltura. Mancano pagine, c'è la pagina 2, ma manca la pagina 1 di alcuni documenti di alcuni campionamenti; mancano le geolocalizzazioni di alcune delle analisi che sono state date alle Mamme No PFAS. Ne mancano a decine!
Sappiamo addirittura che ci sono delle analisi effettuate, e lo sappiamo perché abbiamo dialogato insieme agli agricoltori, ma non sono state date notizie all'interno dei documenti forniti dalla Regione del Veneto alle Mamme No PFAS.
Ci sono quindi delle mancanze nei documenti che sono stati forniti; sono citate delle analisi che non corrispondono alla fornitura delle analisi e dei campionamenti fatti. Ci sono aziende che ci riferiscono di aver avuto il campionamento per le analisi del 2017 e i loro risultati non soltanto non sono stati messi a disposizione delle aziende, ma nemmeno la Regione li ha messi a disposizione delle mamme No PFAS e Greenpeace a seguito della sentenza TAR.
Alle sentenze del TAR bisogna dare attuazione non soltanto formalmente, ma anche interamente e fattualmente. Si parla di trasparenza e di informazione, tanto citate dal presidente Zaia quando viene qui e dice "chiedete e avrete". No. Purtroppo, quando è stato chiesto non è stato dato. Le associazioni e i cittadini hanno dovuto rivolgersi ai giudici per far rispettare un proprio diritto. Le avevamo anche chieste noi nella passata legislatura e non ci è stata data una risposta, neanche all'interrogazione che abbiamo presentato dopo aver ricevuto i niet. Soprattutto, questo significa che queste mancanze sono dettate anche da una precisa volontà politica di cui tutti siamo consapevoli e che qui ho denunciato più volte.
Il tema dei PFAS non viene risolto esclusivamente facendo campionamenti ed esclusivamente facendo dei piani. In ben dieci anni poteva essere risolto nell'ambito dell'agricoltura con azioni di prevenzione e guide giuste per capire i metodi colturali più opportuni, le varietà più opportune da coltivare in quelle zone e come intervenire sui terreni e sulle acque contaminate, così come è stato fatto in altre regioni, come in Baden-Württemberg, dove c'è stato proprio uno specifico progetto per eliminare la presenza dei PFAS dalle contaminazioni degli alimenti, in una regione avvelenata.
Non dare trasparenza di questi dati e non agire in tutela dei cittadini nella trasparenza significa non aiutare gli agricoltori, nascondere la polvere sotto il tappeto e non risolvere, così come avevamo chiesto già nel 2016, con azioni specifiche in tutela del settore, in tutela degli agricoltori, che sono i primi contaminati. Per i vicentini, i veronesi, i padovani, i rodigini presenti in quest'Aula. I primi a essere contaminati sono gli agricoltori. Nascondere la polvere sotto il tappeto e non garantire trasparenza è una mancanza politica e anche tecnica rilevante.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Passiamo all'interrogazione n. 204 della collega Camani.

Interrogazione a risposta scritta n. 204 del 23 maggio 2022 presentata dai consiglieri Camani, Zottis, Giacomo Possamai, Bigon, Montanariello e Zanoni relativa a "LE SCUOLE PARITARIE DEL VENETO SONO IN DIFFICOLTÀ: LA GIUNTA REGIONALE INTENDE RESTARE A GUARDARE?"

Prego, consigliera Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Immagino risponda l'assessore Calzavara.
Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione datata maggio dello scorso anno, ma purtroppo è un tema ancora assolutamente attuale. Come sappiamo, da diversi anni le scuole in generale, dunque anche le scuole paritarie, stanno facendo i conti con il grande tema della denatalità, cioè con la riduzione del numero di bambini che hanno bisogno dei servizi educativi all'infanzia.
Negli ultimi mesi, alla questione demografica si è aggiunta un'altra grande questione, che sta coinvolgendo in particolare le scuole paritarie e, dunque, che sta riguardando in particolare la nostra regione, questione che – ne abbiamo parlato molto proprio con l'assessore Calzavara anche durante la discussione relativa al bilancio di previsione – sta impattando gravemente sulla capacità degli istituti paritari della nostra regione, nei prossimi mesi, di far fronte all'aumento esponenziale dei costi energetici. Solo nella Provincia di Padova il servizio offerto dalle scuole paritarie rappresenta il 63% dei servizi alla prima infanzia. Solo nella Provincia di Padova già per l'anno scolastico 2022-2023 ben cinque scuole paritarie, una nella città capoluogo e tre in Provincia hanno annunciato la chiusura, con il risultato di lasciare circa 150 bambini sprovvisti di servizio all'infanzia.
Dicevo che è un tema che riguarda particolarmente la nostra Regione perché è qui, in questi territori, dove le scuole paritarie, più che altrove, hanno sopperito, sostituito un servizio fondamentale garantito dallo Stato. Il 45% dei Comuni veneti vede come garanzia del servizio all'infanzia soltanto quello proposto ed erogato dalla scuola paritaria.
Sappiamo che i Comuni finanziano con risorse ingenti l'attività di questi istituti sui territori, ma sappiamo anche – ce l'hanno confermato più volte le associazioni che gestiscono e organizzano questo servizio – che tra questione demografica e aumento dei costi energetici ormai, per questi istituti, la garanzia di poter fornire, in sostituzione alle istituzioni, un servizio ai bambini della nostra regione sta arrivando al capolinea.
Noi sappiamo perfettamente che le scuole paritarie adempiono alla funzione fondamentale dell'istituzione scolastica, in sussidiarietà, appunto, con le istituzioni pubbliche, come previsto dalla Costituzione, e che, in particolare in questo territorio, il servizio offerto dalle scuole paritarie rappresenta spesso l'unico presidio di questo genere sul territorio.
L'interrogazione è finalizzata a capire, a comprendere se la Giunta regionale ha ben presente la dimensione, la gravità della dimensione del problema e se ha ben presente che l'aumento dei costi energetici, a cui dovranno far fronte questi istituti, rischia di essere inevitabilmente scaricato sulle famiglie, che si vedranno aumentare in maniera significativa la retta per poter consentire ai propri figli di andare a scuola.
Abbiamo già chiesto, durante la sessione di bilancio, di aumentare le risorse a disposizione di questo presidio fondamentale. Questa interrogazione è l'occasione, ovviamente, per riporre il problema all'attenzione della Giunta e per chiedere all'assessore Lanzarin ‒ in questo caso all'assessore Calzavara per l'assessore Lanzarin ‒ se c'è la disponibilità di reperire ulteriori risorse per destinarle alle scuole paritarie, che si trovano, altrimenti, costrette o ad aumentare sensibilmente le rette a carico delle famiglie o addirittura a chiudere la struttura.
Grazie.

PRESIDENTE

Per la risposta, la parola all'assessore Calzavara in luogo della collega Lanzarin.
Prego, assessore Calzavara.

Ass.re Francesco CALZAVARA

La Regione del Veneto ha disciplinato i servizi per la prima infanzia nel 1990 con la legge regionale n. 32 e con la legge regionale n. 23/1980 . Ai sensi di tali norme, la Regione del Veneto promuove e sostiene le attività educative e assistenziali dei servizi rivolti alla prima infanzia, onde realizzare il pieno sviluppo fisico, psichico e relazionale dei bambini e assicurare alla famiglia un sostegno adeguato che consenta e agevoli anche l'accesso della donna al lavoro, nel quadro di un sistema di sicurezza sociale.
A tale scopo, dal 1990 vengono assegnate ogni anno risorse finanziarie regionali a tutti i servizi della prima infanzia che accolgono i bambini da 0 a 6 anni, autorizzati, accreditati e riconosciuti in base alla legge regionale n. 23/1980 e alla legge regionale n. 32/1990 .
Nello specifico, i servizi alla prima infanzia accolgono minori da 0 a 3 anni, mentre le scuole dell'infanzia non statali, altrimenti definite "paritarie", sono rivolte alla fascia 3-6 anni; più nello specifico, sono tutte le scuole "non statali", comunali e private, cui il Ministero ha riconosciuto la parità scolastica.
I servizi per la prima infanzia sono, altresì, destinatari di risorse stanziate dal Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e di istruzione per i bambini di età compresa dalla nascita sino ai 6 anni, ripartito per il 50% ai servizi alla prima infanzia e per il 50% alle scuole dell'infanzia non statali.
Con il provvedimento regionale n. 247/2022 sono state destinate risorse regionali complessive pari a euro 31 milioni. Inoltre, nell'anno 2022 sono stati destinati, con legge regionale del 2 agosto 2022, recante "Assestamento del bilancio di previsione 2022-2024", ulteriori euro 4 milioni in considerazione delle esigenze espresse dai servizi di un maggior sostegno per le situazioni di difficoltà economiche in cui versano tali servizi, gravati, tra l'altro, dagli alti costi per l'energia.
Le scuole per l'infanzia non statali e paritarie sono risultate, pertanto, beneficiarie dall'anno 2019 di risorse come di seguito descritte: nel 2019 15.500.000 di contributo regionale, un contributo regionale di 2.260.000, per euro complessivi 17.760.000; nell'anno 2020 sempre 15.500.000, 1.500.000 di contributo regionale aggiuntivo e un extra contributo Covid di 2.250.000, per un totale di 19.250.000; nell'anno 2021 15.500.000, 2.250.000 aggiuntivo regionale, per un totale di 17.750.000; nel 2022 15.500.000 più 2.750.000, per complessivi 18.250.000. Per quanto riguarda il finanziamento statale per le spese di gestione scuole dell'infanzia non statali, nell'anno 2019 9.372.000, nell'anno 2020 9.458.000, nell'anno 2021 10.245.000, nell'anno 2022 10.214.000.
Queste sono le tabelle che riassumono i contributi negli ultimi quattro anni.
A margine della risposta, credo che anche quest'anno, in fase di assestamento, sulla base anche di quello che effettivamente succederà nel corso di questi mesi legato al caro energia, ci sarà modo da parte della Giunta regionale e del Consiglio di valutare quali potranno essere ulteriori risorse adeguate, per far sì che gli aumenti dei costi dell'energia e delle materie prime non ricadano sulle famiglie dei veneti.

PRESIDENTE

Per la replica, la parola alla collega Camani. Prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Assessore, anche per la precisione della risposta e i dati che ci fornisce. Sono comunque costretta a dichiararmi insoddisfatta. Provo a spiegarle il perché. Per due ragioni. La prima. Nell'elenco, che ci ha giustamente fornito, rispetto ai finanziamenti che la Regione del Veneto ha negli anni assegnato alle scuole paritarie, noi vediamo che c'è un importo che non cambia: 15,5 milioni, che fosse il 2019, che fosse il 2020 in piena pandemia, che fosse il 2022 in piena crisi energetica. Ciò che cambia è il finanziamento nazionale. Una quota significativa dell'incremento minimale, che è stato assegnato all'aumento di risorse per le paritarie, deriva, appunto, dall'aumento del Fondo nazionale.
Non sono soddisfatta perché io credo che questo trend non ci consenta di garantire alle scuole paritarie il mantenimento del servizio alle nuove condizioni che si stanno verificando. Le cose funzionano con uno stanziamento finché va tutto bene. È chiaro che, nel momento in cui c'è qualcosa che non va, noi dovremmo avere la capacità di intervenire per risolvere quella questione che non funziona. Dunque, pensare che i costi energetici del 2022 possano essere affrontati dalle scuole paritarie con il medesimo stanziamento degli anni precedenti credo sia un'illusione.
A maggior ragione – approfitto dell'occasione dell'interrogazione, e vado a chiudere, per fare una riflessione sul futuro – visto che gli stanziamenti rimangono tali e quali anche nel bilancio previsionale del 2023, dobbiamo già mettere in conto che i 15,5 milioni che mettiamo e metteremo anche nel 2023 di certo non saranno sufficienti per sostenere l'incremento dei costi energetici.
Vede, Assessore, è giustissimo l'approccio per cui attendiamo l'assestamento di bilancio o le prossime variazioni per recuperare risorse e, se riusciamo, assegnare alle scuole paritarie un contributo extra. Sapete meglio di me, però, che le scuole paritarie, come tutte le istituzioni scolastiche, programmano la loro attività nell'arco dei nove mesi, cioè le scuole a settembre dovrebbero essere state messe nelle condizioni di sapere se, dal punto di vista finanziario, erano in grado di mantenere o meno il servizio. Questo lo dico sia per le famiglie che portano i loro figli alle scuole paritarie, ma anche, banalmente, per il personale dipendente delle scuole stesse. Quando parliamo di scuole paritarie costrette a chiudere, parliamo certamente di un servizio ai cittadini che viene a mancare, ma parliamo anche di tante persone che perdono il posto di lavoro.
Quindi, ed ecco dove sta la principale insoddisfazione, assessore Calzavara, capirà che ciò che è in discussione con questa interrogazione, e in generale, non è tanto la possibilità che la Regione del Veneto ha di garantire alcuni servizi essenziali ai propri cittadini, ma la necessità, alle attuali condizioni, che una serie rilevante di questi servizi sia messa nelle condizioni di poter programmare, di poter capire se gli impegni saranno mantenuti oppure no.
Questo modo di procedere, attraverso variazioni, attraverso le ultime risorse raschiate dal barile all'assestamento, cioè a settembre-ottobre, a fine anno, può consentire alla Regione di sopravvivere, ma spesso, in particolar modo ai soggetti del privato sociale, che ovviamente non hanno una compagine societaria o un capitale sociale che può garantire l'ammortamento dell'incertezza, rischiano di mettere in ginocchio tutti i servizi che in questa Regione sono erogati, appunto, con il ricorso al terzo settore e al privato sociale, che ha bisogno soltanto di due cose: uno, un po' di risorse per far fronte ai costi; due, sicurezza nel ricevere queste risorse.
Quindi, e chiudo davvero, chiedo all'assessore Calzavara e all'assessore Lanzarin, sebbene credo non ce ne sia bisogno, di monitorare ciò che servirà alle scuole paritarie, ma potrei dire anche alle case di riposo, ma potrei dire a tantissimi altri servizi erogati grazie al supporto del terzo settore, e di avere un impegno più costante e più proficuo proprio per garantire a questi soggetti non soltanto le risorse necessarie, ma anche la capacità di programmare per tempo le proprie attività.

PRESIDENTE

Grazie.
La IRS n. 216, mancando la collega Ostanel, la faremo recapitare presso i suoi uffici.
Ho terminato con le risposte alle interrogazioni che erano disponibili.
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Quello che intendevo dire, senza entrare nel merito della questione – cosa che a mio avviso lei, invece, ha fatto in maniera inopportuna, ma rimane un giudizio personale – è che, quando io dico che si fanno le interrogazioni e nella delibera di Giunta che risponde all'interrogazione non abbiamo la risposta, intendo questo: se nell'interrogazione chiedo "c'è questa legge, c'è questa delibera e c'è quest'altra delibera, ma la legge non è attuata, intende la Regione attuare la legge?" e in delibera mi si risponde "c'è questa legge, c'è questa delibera, c'è quest'altra delibera, punto", e non mi si dice se, oltre alla legge e alle delibere che sono già citate nell'interrogazione, quindi non si aggiunge un argomento in più, c'è attuazione o meno, se c'è intenzione o meno di attuare la legge, per me è una risposta tautologica, che non corrisponde alla richiesta dell'interrogazione.
Sulla parte politica la pensiamo in maniera diversa – e grazie a Dio, aggiungo io – ma dal punto di vista tecnico, se io faccio un'interrogazione in cui chiedo "a" e mi si risponde "a", non è una risposta e, quindi, non può essere considerata tale. Il fatto che sia approvata dalla Giunta – mi consentirà – non è argomento sufficiente per considerarla valida.
Grazie.

PRESIDENTE

Come ho detto prima, collega, l'iter delle risposte alle interrogazioni è piuttosto articolato e non è che ci sia qualche oscuro funzionario che da solo, in qualche piccolo ufficio, risponde alle interrogazioni. È una procedura che vede interessate le strutture competenti, che ha un passaggio in Segreteria di Giunta, che poi ha un'approvazione anche in una Giunta regionale. Quindi, io penso che quando questo iter viene espletato la risposta dovrebbe essere chiara all'interrogante. Mi dispiace se lei non ha colto queste cose nella risposta.
Ripeto, se vengo chiamato in causa, mi permetto di dire anche due parole. Ad esempio, nella replica della collega Guarda non venivo chiamato in causa, ma avrei avuto qualcosa da dire su quello che lei diceva. Ripeto, quando viene chiamato in causa, il sottoscritto si permette di dire due parole.
PUNTO
5



RINNOVO DELLA PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE DI LEGGE STATALE TRASMESSE AL PARLAMENTO NAZIONALE, AI SENSI DELL'ARTICOLO 121 DELLA COSTITUZIONE, NEL CORSO DELLA XVIII LEGISLATURA. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 56) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 7/2023)

Relazione dell'Ufficio di Presidenza
Relatore: Presidente Ciambetti

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 5 all'ordine del giorno, PDA n. 56.
Relatore è il sottoscritto.
Nel corso della nostra XI Legislatura, il Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, ha approvato e trasmesso alla Camera dei deputati sette proposte di legge, due delle quali unificate. Essendo, appunto, conclusa in maniera precoce la XVIII Legislatura italiana, il 12 ottobre scorso, dobbiamo rinnovare al nuovo Parlamento, alle nuove Camere, le nostre proposte di legge statale. Lo facciamo ogni volta che c'è un cambio di legislatura a livello nazionale.
Quindi, con un voto che adesso faremo, rinnoviamo queste sette PdLS che abbiamo approvato nei nostri primi due anni e qualcosa di legislatura, per ricordare al nuovo Parlamento che il Consiglio regionale del Veneto ha fatto queste proposte.
È un voto unico sulla PDA n. 56.
Consigliera Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Intervengo molto brevemente. Naturalmente immagino sia un adempimento sostanzialmente formale, perché chiaramente il cambio della formazione del Parlamento non dovrebbe automaticamente incidere sulla modifica della volontà del Consiglio regionale di avanzare queste proposte di legge.
Quindi, ovviamente il nostro voto sarà favorevole, nel senso che prendiamo atto che si riportano i contenuti di deliberazioni precedenti del Consiglio regionale. Però, colleghe e colleghi – ve lo dico come metodo di lavoro – ogni occasione può essere buona per ricalibrare alcune valutazioni, perché nel frattempo le cose possono essere anche cambiate.
Vi faccio alcuni esempi. Noi stiamo rinviando al nuovo Parlamento una proposta di legge, la 86/21, che riguardava misure in materia di gestione degli impianti sportivi connesse all'emergenza Covid-19. Una legge che, se non ricordo male, abbiamo anche votato all'unanimità, quindi non entro nel merito del contenuto. Però, è chiaro che è una proposta di legge statale che ha esaurito la sua funzione, perché l'emergenza Covid non è più, fortunatamente, nell'agenda istituzionale di questo Paese, e dunque diverse disposizioni previste sono tecnicamente non più applicabili.
Ora, è vero che nove volte su dieci, per non dire 9,9 volte su dieci, le proposte di legge regionale allo Stato non vengono minimamente raccolte dall'iniziativa legislativa nazionale. Mi chiedo, però, se magari non possa avere senso che la Regione del Veneto eviti la figura di mandare al nuovo Parlamento una proposta di legge statale che non ha più senso di essere.
La stessa cosa vale, ad esempio, per la deliberazione 111 del 2021 che, se ricorderete, era quella che riguardava i monopattini elettrici e che non ha più senso, banalmente, perché sono cambiate le norme nazionali, quindi è un progetto di legge che ha dei riferimenti legislativi che sono ormai scaduti.
Anche su questo faccio una valutazione e chiedo un'opinione al Consiglio regionale, se ha senso chiedere, come Regione del Veneto – è un'altra legge a cui mi pare abbiamo votato tutti a favore – al Parlamento nazionale di adottare una legge che è già superata dall'attività legislativa avvenuta nel frattempo.
Ovviamente, l'Ufficio di Presidenza costruisce il provvedimento per il Consiglio come presa d'atto, come meccanismo automatico. Forse sarebbe il caso, però, che quando questi passaggi avvengono ci fosse anche la disponibilità nel valutare l'opportunità, la modernità e la regolarità dei progetti di legge statale che andiamo a proporre, perché mi sembrerebbe consono all'Istituzione che rappresentiamo non lavorare per niente e trasferire, sempre nella speranza che vengano poi raccolte, le proposte di legge statale che possono oggettivamente avere un senso.
Mi viene in mente, ad esempio, la proposta di legge statale che abbiamo approvato (se non sbaglio anche quella all'unanimità) che interviene o chiede allo Stato di intervenire sulla disciplina dei Segretari comunali. Quella è ancora più attuale oggi di quando è stata approvata, ad esempio. Quindi, come metodo, ogni volta che c'è questo passaggio, se mai ci ricapiterà (speriamo presto), se mai ci dovesse essere questo passaggio, proviamo a fare una valutazione anche di merito rispetto ai contenuti che andiamo a trasferire al nuovo Parlamento.

PRESIDENTE

Siccome sono dei progetti di legge che comunque hanno avuto un voto in quest'Aula e che comunque hanno una dignità – mi permetto di dire – data da quello che ha espresso il Consiglio regionale del Veneto, tutte le proposte di legge che hanno avuto questo passaggio vengono riproposte al Parlamento.
Fare una censura preventiva di cosa non è più attuale o di cosa poteva rappresentare in quel momento o attualizzato, sinceramente non possiamo farlo, se non con un passaggio in Commissione. Quindi, per default tutto quello che avevamo spedito alla XVIII legislatura viene rimandato in Parlamento; poi sarà eventualmente la Commissione parlamentare a dirci che questa proposta non è più attuale o altro, però è anche un segnale di quello che il Consiglio del Veneto in quel momento stava indicando o voleva far presente a livello nazionale.
Non ci sono altri interventi.
Metto in votazione la PDA n. 56.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Volevo lasciare a verbale il mio voto a favore.

PRESIDENTE

Bene. Per problemi informatici il collega Zanoni non riesce a votare, dunque rimane a verbale che il suo voto è favorevole.
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
6



PROGRAMMA DI ATTIVITÀ DEL COMITATO REGIONALE PER LE COMUNICAZIONI DEL VENETO (CORECOM) PER L'ANNO 2023. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 50) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 8/2023)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare
Relatrice: Consigliera Cestaro
Correlatrice: Consigliera Camani

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6, PDA n. 50.
La collega Cestaro oggi non c'è. La Prima Commissione ha cambiato relatore, designando la collega Cestari. È cambiata solamente una lettera, tutto il resto è rimasto uguale. Per facilitare gli uffici, ho capito.
Collega Cestari, prego.

Laura CESTARI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
La legge regionale n. 18 del 2001 dispone l'istituzione del CORECOM, Comitato regionale per le comunicazioni del Veneto. Entro il 15 settembre di ogni anno il CORECOM deve presentare all'approvazione di questo Consiglio il programma di attività per l'anno successivo, indicando peraltro il relativo fabbisogno finanziario.
La presentazione del programma viene separatamente effettuata dal Comitato anche nei confronti dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per la parte relativa alle funzioni da essa delegate al CORECOM.
Il CORECOM regionale del Veneto è composto dal Presidente e da quattro membri tutti di nomina consiliare, e nell'attuale composizione si è insediato il 7 luglio 2021. Ha ovviamente autonomia gestionale e operativa, in conformità con le disposizioni in materia di amministrazione e contabilità, nell'ambito delle previsioni contenute nel programma annuale di attività e della corrispondente dotazione finanziaria iscritta in bilancio, alla quale concorrono sia risorse del bilancio regionale sia trasferimenti di AGCOM e del Ministro dello Sviluppo economico.
Il CORECOM Veneto è assistito da un'apposita struttura del Consiglio regionale preposta al suo funzionamento e dotata di indipendenza funzionale, denominata Ufficio supporto CORECOM e organizzativamente collocata nell'ambito della Sezione Diritti della persona.
In base alla già citata legge regionale n. 18/2001 il CORECOM è organo di consulenza e di gestione della Regione e di controllo in materia di comunicazioni. In questa veste svolge molteplici funzioni proprie, individuate dall'articolo 11 e indicate in maniera dettagliata nel programma di attività che, con riferimento a quest'anno, anno 2023, è oggi all'esame di quest'Aula.
Tra tali funzioni spiccano quelle di consulenza alle strutture amministrative del Consiglio e della Giunta regionale che chiedano di essere affiancate nella predisposizione di atti in tema di comunicazione, nonché anche nel rilascio dei pareri preventivi su disegni di legge o provvedimenti concernenti la materia della comunicazione.
Da evidenziare, inoltre, quelle regolatorie dell'accesso da parte dei soggetti individuati dalla legge n. 103 del 1975 alla programmazione radiofonica e televisiva della concessionaria regionale, quindi RAI 3, fondamentalmente.
Il CORECOM Veneto è, come detto, organo funzionale dell'AGCOM e in tale veste svolge molteplici e rilevanti funzioni di governo, garanzia e di controllo in ambito locale del sistema delle comunicazioni. Tali funzioni, anch'esse indicate nel dettaglio nel programma dal 2023, sono esercitate su delega della stessa Autorità in base ad una specifica convenzione bilaterale di durata di due anni, la quale specifica quelle delegate al CORECOM Veneto, nonché le risorse assegnate da AGCOM per provvedere, ovviamente, al relativo esercizio.
Con il provvedimento che oggi sottoponiamo all'Aula, che ha acquisito il n. 50, viene quindi illustrato il programma di tutte le attività che il Comitato intende realizzare nel corso di quest'anno, da gennaio a dicembre 2023, programma che ha come obiettivo generale quello di garantire un livello di servizio in linea con quello fornito l'anno scorso, in particolare per quanto riguarda le attività continuative svolte in esecuzione delle importanti funzioni delegate da AGCOM. Tali attività costituiscono, ovviamente, una dorsale fondamentale nella programmazione operativa del Comitato e della struttura di supporto, il cui sviluppo deve poter contare necessariamente su un'efficace collaborazione con AGCOM.
Nel rinviare, pertanto, al documento oggi in esame la disamina completa delle svariate attività ed iniziative programmate dal Comitato per il prossimo anno, con riferimento sia alle funzioni proprie sia alle funzioni delegate, si ritiene opportuno riservare una menzione veramente riassuntiva di tutte le attività che il Comitato intende proseguire e portare a termine, eventualmente anche con un percorso pluriennale.
Quest'anno è stata data particolare rilevanza, peraltro, alla tutela dei minori e al cyberbullismo, argomenti sicuramente molto sentiti. Tra le attività: valorizzazione delle attività e dei servizi forniti dal CORECOM, promuovendone una più ampia conoscenza e fruibilità nel territorio con una più incisiva campagna di comunicazione, sia attraverso i canali in essere (televisione, stampa, sito web istituzionale), sia attraverso il ricorso a nuovi canali (i social media, per esempio); tema della tutela dei minori, da un lato riorganizzando e promuovendo le azioni e i servizi all'utenza già in essere (quindi monitoraggio televisivo, Sportello Help web reputation e media education), dall'altro sviluppando e promuovendo, in stretto coordinamento e sinergia con altri soggetti pubblici coinvolti (quindi Ufficio Scolastico Regionale, Polizia postale, Garante dei diritti della persona, che peraltro presenta una relazione anche per questa parte), soprattutto per la parte tutela dei minori, iniziative e azioni specifiche anche nel tema del già citato cyberbullismo.
Si proseguirà con le forme di consultazione con la sede regionale della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo al fine di individuare percorsi di miglioramento dell'accesso e dell'utilizzo degli spazi di programmazione radiotelevisiva messi a disposizione dalla RAI regionale alle categorie di soggetti operanti nei diversi ambiti dell'attività sociale e culturale, che sono poi identificati dall'articolo 6 della già citata legge regionale n. 103/1975 .
Ancora, il tema della regionalizzazione dei servizi pubblici di telecomunicazione e radiotelevisione, proponendo all'attenzione e valutazione del Consiglio regionale le conclusioni del progetto di ricerca, supportando poi eventuali approfondimenti del tema per promuovere anche la formulazione di eventuali iniziative legislative qualora vengano.
Per quanto concerne, infine – ultimo ma non ultimo, perché è una parte decisamente importante – il fabbisogno finanziario evidenziato nel contesto del programma di attività per l'anno in corso, le risorse relative ai progetti realizzabili dal CORECOM troveranno copertura nel bilancio di previsione 2023-2025 del Consiglio regionale al Programma "Altri servizi generali" della Missione 1 "Servizi istituzionali generali e di gestione".
Nel corso della seduta del 5 ottobre 2022 la Prima Commissione consiliare ha già provveduto, ovviamente, a sviscerare il tema in tutti i suoi contenuti ed ha proceduto alla consueta utilissima audizione del CORECOM, rappresentato nell'occasione dal suo Presidente e dai suoi componenti affiancati dai funzionari della nostra Struttura, della Struttura consiliare di supporto. Ovviamente nella medesima seduta la Prima Commissione ha approvato a maggioranza la proposta di deliberazione amministrativa n. 50.
Questa è una breve relazione di una lunghissima e dettagliatissima attività del CORECOM. Per cui, grazie a tutti.

PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono interventi in discussione generale?
Prego, correlatrice, non l'avevo colta perché c'è un problema – e ve lo spiego – che sto cercando di risolvere. Ci sono due emendamenti della collega Baldin. Due emendamenti su una relazione, tra l'altro di un organo di garanzia: ho veramente seri dubbi che non c'entrino nulla. Voglio un chiarimento per evitare di fare cose assolutamente inutili.
Prego, consigliera Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente. Grazie anche alla relatrice che ha illustrato, pur con brevità, un'attività complicata e complessa che è quella che l'Ente strumentale della Regione del Veneto, CORECOM, esegue ed eseguirà anche nel 2023 in parte per conto della Regione.
In particolare, il programma che andiamo ad approvare, a votare oggi, fa una panoramica sui servizi che appunto l'Ente eroga e fa una previsione anche rispetto alle attività, agli strumenti, alle risorse finanziarie che saranno necessari nel futuro. Sia le funzioni proprie del CORECOM, sia quelle che vengono adesso delegate dall'AGCOM, verranno mantenute e l'impegno è quello di realizzarle anche nel 2023.
Oltre alle attività tradizionali, il CORECOM si sta impegnando in un percorso di ampliamento delle proprie attività e, in particolare, ne cito quattro che vedranno questo Ente impegnato nel 2023.
La prima è un'attività di informazione. Sarà lanciato un nuovo sito che dovrebbe servire a migliorare l'accessibilità alle informazioni da parte dei cittadini anche attraverso l'istituzione di campagne di comunicazione per far conoscere meglio le attività dell'Ente.
Si investirà e si incentiverà l'attività collegata alla tutela dei minori.
C'è la previsione di collaborare con la RAI per trovare spazi e mezzi da mettere a disposizione di soggetti operanti nel mondo del sociale e della cultura per realizzare i propri messaggi in maniera più professionale e più adatta alle necessità.
Poi c'è la proposta su cui stiamo anche ragionando come Prima Commissione e come Ufficio di Presidenza per regionalizzare il servizio pubblico di telecomunicazione e radiotelevisione con eventuali proposte legislative.
Ovviamente, tutte queste attività amplieranno ciò che già il CORECOM fa nello spirito, appunto, di promuovere l'Ente e i servizi che esso eroga a favore dei cittadini del Veneto.
Brevemente, citerò alcune delle attività che il CORECOM fa, con l'obiettivo di metterne in evidenza alcune criticità: ciò può essere utile per offrire a questo Ente anche opportunità e strumenti più adatti.
Il primo elemento, la prima riflessione riguarda la par condicio elettorale. Come sapete, il CORECOM è assolutamente attrezzato per rispondere alle segnalazioni in riferimento alla par condicio... Facciamo un Ufficio di Presidenza, magari, dopo, altrimenti...
Dicevo che il CORECOM è già pienamente attrezzato per rispondere con celerità alle segnalazioni di presunte violazioni in riferimento appunto alla par condicio elettorale: monitora le trasmissioni di informazione, riceve e coordina la messa in onda dei messaggi politici autogestiti, si occupa dell'erogazione dei rimborsi.
Ultimamente il CORECOM si è attrezzato anche per rispondere con efficacia alle violazioni sui social network, che, come sapete, sono disciplinati in maniera meno rigorosa dalla legge sulla par condicio. Sono infatti sempre più frequenti le segnalazioni che riguardano siti web, blog, testate on line, sulle quali il CORECOM si pronuncia puntualmente.
Sul punto – lo faccio ogni anno e lo vorrei riprendere anche quest'anno – segnalo una criticità seria: la legge sulla par condicio, che prevede appunto delle sanzioni in caso di violazioni, in realtà prevede una pena che potremmo definire ridicola per le Amministrazioni che violano il principio di comunicazione istituzionale in periodo elettorale. La pena, se non ricordo male, è la semplice pubblicazione sul sito web dell'Ente di una rettifica.
È evidente che, se pensiamo che sia scorretto che alcuni Enti utilizzino la propria funzione istituzionale per messaggi elettorali, dobbiamo, per evitarla, per disincentivarla, anche ipotizzare e prefigurare delle pene che siano realmente disincentivanti.
Anche l'accesso al sistema televisivo e radiofonico è un servizio molto utile perché il CORECOM mette a disposizione spazi regionali su RAI 3 e su Radio 3 per associazioni, gruppi sociali, organizzazioni sportive, ricreative, artistiche, sindacati, al fine di offrire un pluralismo interno. Anche da questo punto di vista questo servizio, che potrebbe essere molto utile, in realtà è poco sfruttato perché è poco conosciuto dai cittadini del Veneto. In questo senso quindi mi rivolgo anche all'Ufficio di Presidenza del Consiglio: sarebbe importante costruire dei meccanismi che consentano di dare maggiore visibilità a questo servizio.
Il CORECOM è anche a disposizione di Giunta e Consiglio per le comunicazioni istituzionali e anche svolge delle funzioni a sostegno delle imprese.
L'ultima riflessione la vorrei fare in riferimento alle attività che il CORECOM svolge a tutela e a supporto dei cittadini. Io credo sia interessante l'attenzione che l'Ente pone soprattutto rispetto ai nuovi media social network, dove i cittadini, e in particolar modo i cittadini minori, sono più esposti.
Nel 2023, in collaborazione con la Polizia postale e l'Ufficio scolastico regionale, il CORECOM si impegna a voler sostenere dei percorsi di educazione digitale che insegnino agli studenti come tutelare la propria reputazione on line e come contrastare, dunque, il cyber bullismo. Ovviamente questi sono percorsi che vanno immaginati costruendo modalità anche di interazione con gli studenti, attraverso contenuti, messaggi, linguaggi che riescano a raggiungere l'obiettivo target, cioè, appunto, proprio i ragazzi.
Infine, la criticità che riguarda la funzione della vigilanza. è un servizio fondamentale che consente al CORECOM di controllare meglio le informazioni delle emittenti, non soltanto, ovviamente, durante il periodo elettorale, ed è finalizzato a garantire una informazione di qualità. Sappiamo che su questo fronte nel 2022 c'è stata una sorta di vera e propria rivoluzione copernicana sotto l'aspetto dell'offerta televisiva, in particolar modo in conseguenza alle operazioni di refarming connesse al rilascio delle frequenze in banda diversa.
Il sistema informatico digitale per la registrazione dei programmi trasmessi in Veneto e collocati presso la sede di Mestre non può essere utilizzato per acquisire e conservare in autonomia la programmazione delle nove emittenti attualmente irradiate sulla rete di secondo livello. è quindi necessario, io credo, che il CORECOM sia messo nelle condizioni di poter implementare la propria dotazione, con l'acquisizione di impianti e strumenti che consentano di sopperire, appunto, a questa mancanza.
Infine, per citare un'altra delle attività che il CORECOM svolge in maniera efficace e utile per i cittadini, una parola veloce sulla conciliazione delle controversie tra i gestori dei servizi di telecomunicazione e gli utenti. Questa è un'attività fondamentale per i cittadini veneti, che si rivolgono in misura sempre maggiore al CORECOM per essere tutelati proprio nelle controversie contro i gestori dei servizi di telecomunicazioni, come se il CORECOM svolgesse in questo senso una sorta di funzione simile a quella dell'Avvocatura civica. È chiaro che, calcolando quanto questo tipo di attività impatta e impatterà sull'impegno del CORECOM, e calcolando quanto sia un servizio necessario ai cittadini veneti, anche in questo senso l'ente strumentale avrebbe necessità di risorse sia economiche sia umane molto superiori a quelle di cui può disporre.
Quindi, esprimendo apprezzamento per il lavoro e la funzione che il CORECOM svolge e richiamando il Consiglio regionale alla responsabilità che abbiamo non soltanto di prendere atto delle attività che il CORECOM svolge, ma anche di proporre alcune evoluzioni e alcuni miglioramenti rispetto a queste attività, concludo la correlazione facendo due appelli al Consiglio e all'Ufficio di Presidenza. Il primo è di non considerare le attività del CORECOM come attività inutili, anzi di valorizzarne le potenzialità; il secondo, conseguentemente, di cominciare a valutare le necessità che questo ente ha in riferimento a una maggiore dotazione di risorse, altrimenti rischiamo di poter offrire ai cittadini servizi importanti, ma non mettere l'ente nelle condizioni di poter adempiere effettivamente a questa necessità.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Ci sono interventi in discussione generale? Non ne vedo, quindi dichiaro chiusa la discussione generale.
Ci sono due emendamenti della collega Baldin che io ritengo assolutamente inopportuni, perché queste cose eventualmente andavano discusse e chieste, durante i lavori in Commissione, al CORECOM. Il CORECOM è un organismo di garanzia. Tra l'altro, uno dei due emendamenti riguarda un aspetto che, se non c'è una modifica della legislazione nazionale o anche dell'accordo quadro con l'AGCOM, è impossibile da realizzare. L'accordo quadro con l'AGCOM l'abbiamo firmato ieri, dopo un anno di lavoro, e vi assicuro che non contempla quanto chiesto dalla collega Baldin.
Gli emendamenti sono, secondo me, inopportuni, però purtroppo non posso dichiararli inammissibili. Quindi, l'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione si ritrova in Sala del Leone. Alcune spiegazioni tecniche vi inquadreranno la cosa.
Cinque minuti di sospensione e poi votiamo i due emendamenti e la PDA n. 50.
La ripresa dei lavori sarà alle ore 12.08.
La Seduta è sospesa alle ore 12.03
La Seduta riprende alle ore 12.19

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori.
Come accennato prima, siamo sulla PDA n. 50. Sentita la Commissione e supportato dalla Segreteria generale, dichiaro inammissibili gli emendamenti n. B0001 e n. B0002.
Siamo, quindi, alla votazione della PDA n. 50.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ne vedo.
Metto in votazione la PDA n. 50.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "MODIFICHE E INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 25 LUGLIO 2008, n. 7 "NORME PER ORIENTARE E SOSTENERE IL CONSUMO DEI PRODOTTI AGRICOLI A CHILOMETRI ZERO"". (PROGETTO DI LEGGE N. 120) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 1/2023)

Relazione della TERZA Commissione Consiliare
Relatrice: Consigliera Cecchetto
Correlatrice: Consigliera Guarda

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 7, PDL n. 120.
Relatrice la collega Cecchetto. Prego.

Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Buongiorno a tutti.
La Regione del Veneto, con legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero", ha introdotto nell'ordinamento giuridico regionale una disciplina volta a valorizzare le produzioni agricole locali, favorendone il consumo e la commercializzazione.
L'attuale assetto normativo prevede, inoltre, disposizioni volte ad incentivare e promuovere l'utilizzo dei prodotti a chilometro zero nella ristorazione collettiva, anche prevedendo appositi spazi nelle grandi strutture commerciali di vendita, nonché favorendo la vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli.
La legge regionale n. 7/2008 è stata successivamente modificata con legge regionale 22 gennaio 2010, n. 3 al fine di superare i possibili conflitti con il diritto dell'Unione europea.
A distanza di oltre dieci anni, si rende necessaria una novellazione della legge regionale n. 7/2008 , alla luce anche degli orientamenti della Corte costituzionale in tema di norme volte a preferire i prodotti della cosiddetta filiera corta, la quale, essendo finalizzata a salvaguardare l'ambiente, è da ritenere compatibile con l'articolo 36 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, che lascia impregiudicate le restrizioni alle importazioni giustificate da motivi di tutela della salute e della vita delle persone, degli animali e di preservazione di vegetali la cui salvaguardia dell'ambiente è strettamente connessa.
È inoltre indispensabile recepire il mutato quadro normativo dettato dal decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10 marzo 2020, e i criteri ambientali minimi, i cosiddetti CAM, per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, entrato in vigore il 4 agosto 2020, che aggiorna e costituisce i CAM adottati con il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 25 luglio 2011.
Per approcciare agli impatti ambientali della logistica e favorire gli imprenditori agricoli, evitando di allungare la catena della fornitura con conseguenti ricarichi sui prezzi e senza alcun beneficio per i produttori, i criteri ambientali minimi prevedono un criterio premiante dedicato specificatamente al chilometro zero e alla filiera corta. Tale previsione è finalizzata alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, i cosiddetti GHG, e al contenimento del consumo di energia da fonti fossili, determinato dal trasporto dei prodotti.
Il sostegno a filiere corte e locali innovative contribuisce, inoltre, alla riduzione strutturale dello spreco alimentare grazie al minor numero di passaggi nelle fasi di distribuzione e dell'aumento della shelf-life dei prodotti.
La modifica della legge regionale n. 7/2008 si rende necessaria per rafforzare il rispetto dei criteri ambientali minimi negli appalti pubblici della ristorazione collettiva, rendendo l'utilizzo di prodotti a chilometro zero titolo preferenziale per l'aggiudicazione dei servizi e delle forniture nella ristorazione collettiva, e non più come mera possibilità, stabilendo che tali requisiti di preferenza debbano permanere per tutta la durata del contratto.
Occorre considerare, inoltre, che dal 2008 ad oggi è mutato il contesto economico e sociale, caratterizzato da una maggiore sensibilità della collettività sul tema del consenso di prodotti locali rispettosi dell'ambiente, che si traduce in una richiesta al legislatore nazionale e regionale di norme capaci di assicurare la disponibilità nel mercato di prodotti a chilometro zero, maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale, cui si affianca, in modo inscindibile, la necessità di dare informazioni ai consumatori sull'origine di tali prodotti, in applicazione delle norme europee e nazionali sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari.
Viene previsto, infine, un intervento specifico per incentivare il consumo di prodotti vegetali freschi, promuovendo iniziative che favoriscano la distribuzione di frutta fresca a chilometro zero nelle scuole, mediante distributori automatici e l'erogazione del prodotto in buste monoporzioni.
Il disegno di legge si compone di otto articoli, che trovate di seguito.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la correlatrice Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
La correlazione è volta a portare a conoscenza del Consiglio alcune osservazioni riferite al settore agricolo, al chilometro zero, alla promozione e all'attuazione della normativa nazionale, oltre che alla relazione molto difficile che c'è per quanto riguarda il chilometro zero e al momento anche il biologico in riferimento alle stazioni appaltanti per le mense di scuole, ospedali, eccetera. È un tema molto delicato, anche e specialmente in Veneto.
In questa logica, quindi, la correlazione sarà una co-relazione, non sarà una contro-relazione. Questo perché condivido gli obiettivi della legge e li condividiamo come minoranza in relazione al fatto che questo progetto di legge è frutto della sollecitazione che da diverso tempo viene sia dal settore agricolo che anche dai cittadini, rispetto alla disponibilità dell'utilizzo di prodotti locali, che siano volti quindi a ridurre un impatto ambientale che invece l'utilizzo di prodotti non locali va a creare anche attraverso il trasporto, e che dia garanzie ulteriori di sostegno a una filiera regionale volta a sostenere gli agricoltori del nostro territorio.
Questo progetto di legge, quindi, vede il parere favorevole da parte di tutti, in particolar modo perché adeguarsi ai criteri ambientali minimi è (ed era) un passaggio obbligatorio importantissimo proprio per far venire alla luce il contributo importante che tutta la filiera che sta attorno all'agricoltura può portare per andare a tutelare il nostro ambiente e quindi anche la futura vivibilità del nostro territorio e anche della agricoltura così come oggi la conosciamo.
Il problema in riferimento al chilometro zero, però, è un problema che riguarda anche alcune necessità di revisione della legge nazionale, per cui questa è l'occasione per stimolare l'Assessorato competente a portare le proposte che, anche in sede di discussione di questo progetto di legge con le categorie, sono emerse in riferimento ad alcuni limiti di una legge che riguarda il chilometro zero agroalimentare, quando sappiamo perfettamente che dobbiamo promuovere il chilometro zero derivato dall'agricoltura locale non soltanto utilizzabile per scopi alimentari.
Penso, per esempio, a diverse aziende agricole del territorio veneto che producono prodotti di cosmesi che sono a tutti gli effetti prodotti a chilometro zero, prodotti che vengono distribuiti all'interno dei nostri mercati locali, eccetera e che vengono purtroppo, però, esclusi dalla attività di promozione prevista dalla legge nazionale. Sono problematiche legate, per esempio, anche alle percentuali, problematiche legate al controllo, problematiche legate alla trasparenza, in particolar modo per quanto riguarda le stazioni appaltanti.
Sono tutti temi, questi, che sono stati posti dalle associazioni di categoria non soltanto alla Regione, ma anche ai nostri Comuni, con percorsi che hanno anticipato le previsioni di questo progetto di legge con appalti, per esempio, per le mense scolastiche, che già hanno incluso non soltanto quanto già previsto dalla legge in riferimento all'agricoltura biologica, ma hanno cominciato a inserire riferimenti per quanto riguarda il chilometro zero piuttosto che altre caratteristiche utili a preservare non soltanto l'ambiente, ma anche la salute, in particolar modo dei bambini.
Per questo motivo, credo sia importantissimo che questo progetto di legge si riferisca in particolar modo all'educazione del consumo della frutta e della frutta fresca all'interno delle scuole. Certo, però, che è opportuno, visto che ragioniamo in termini di migliori soluzioni per ridurre l'impatto ambientale, che questo non sia fatto con le tipiche monoporzioni contenute in sacchetti di plastica, ma sia fatto con confezioni ecocompatibili, così come propongo di inserire all'interno della norma attraverso uno dei tre emendamenti che ho deciso di presentare su questo progetto di legge.
Apprendo con favore la proposta dell'Osservatorio del chilometro zero, avanzata dalla relatrice, di cui c'è stata appena data notizia, in risposta a delle sollecitazioni in particolar modo di Coldiretti, se non sbaglio, visto che è stata colei che ha proposto questo tipo di intervento. Si tratta di un Osservatorio che, sicuramente, non si dovrà aggiungere alla lunga lista di tavoli ed osservatori attivati magari senza avere efficacia attuativa nell'analizzare la situazione in Veneto dell'applicazione della norma, ma che potrà essere utile per fare un'operazione che io ho invece suggerito con un ordine del giorno che a breve presenterò; ordine del giorno che riguarda in particolar modo la questione della trasparenza in riferimento agli appalti emanati dalle stazioni appaltanti, dai Comuni, in particolar modo per esempio per le mense e da altri soggetti, come per esempio la Regione per quanto riguarda gli ospedali, in merito ai punteggi di chi ha vinto la gara d'appalto, i punteggi che sono stati rispettati in termini di obiettivo per garantire la trasparenza rispetto alla qualità del servizio che questo Ente, che questa azienda, si prefigge di andare ad ottenere. Questo aspetto è importantissimo.
Credo che l'Osservatorio possa servire in particolar modo per garantire non soltanto la trasparenza e il dialogo con il territorio per attuare la legge nell'ambito della distribuzione del prodotto a chilometro zero e della fruizione della sensibilizzazione dell'acquisto da parte del cittadino veneto, ma in particolar modo sensibilizzando le Istituzioni competenti alle gare di appalto in modo tale da renderle sempre più trasparenti e far capire ai cittadini che non stiamo affidando a chicchessia il servizio e che se costa un attimino di più è semplicemente perché si fa in modo che siano prodotti più sani e siano prodotti più locali quelli a essere distribuiti, per esempio, nelle nostre scuole.
Questo si riconduce a una difficoltà che è oggettiva e che ci testimonia, per esempio, FederBio e tutte le aziende agricole anche del territorio che hanno provato a dare il proprio contributo, in particolar modo per quanto riguarda il chilometro zero nelle mense, che denunciano come sia essenzialmente quasi impossibile garantire un buon prodotto biologico, quello già previsto dalla norma, già supportato dalla norma rispetto alle mense, come sia difficile garantire un buon prodotto biologico alla luce del problema dei prezzi della logistica per le stazioni appaltanti.
Questa testimonianza ci dice e ci chiama ad un'azione che deve essere decisa. È vero, noi possiamo consigliare se fare un appalto, per esempio, per prodotti biologici, un appalto per prodotti a chilometro zero, grazie anche a questa norma, un appalto per prodotti che siano biologici e a chilometro zero, la soluzione che sicuramente tutti auspichiamo, anche per aiutare le aziende venete sempre di più a scegliere la produzione biologica, ovviamente con sementi adeguate a questo scopo e non soltanto quelle di agricoltura tradizionale.
Proprio per questo ci dobbiamo interrogare sulle difficoltà che sono state testimoniate dal settore del biologico, che viene già da un'esperienza difficile da questo punto di vista, un'esperienza difficile proprio in relazione al problema degli appalti.
La garanzia della trasparenza può essere un ulteriore passaggio importantissimo per sollecitare le stazioni appaltanti e le Istituzioni a perseguire l'obiettivo della qualità e a rendere edotti i cittadini, in modo tale da evitare che le nostre mense siano gestite, magari, da soggetti che nel corso degli anni perdono le caratteristiche che hanno testimoniato e che hanno garantito loro la vittoria, per esempio, di questo appalto.
Questi sono temi centrali, temi che purtroppo non vengono risolti con questa legge, temi che magari riguardano anche la normativa degli appalti piuttosto che una normativa nazionale, temi su cui magari possiamo fare qualcosina di più attraverso una richiesta di trasparenza e di controlli adeguati.
Un ultimo passaggio – come vedete, non voglio tirarla per le lunghe – mi permetterò di farlo in particolar modo riguardo a un tema che dovrebbe stare a tutti noi molto a cuore, ossia quello riferito alla questione degli inquinamenti. So che è un po' delicata la situazione, magari anche in riferimento all'emendamento, però l'attenzione dell'Assessore per me è essenziale da questo punto di vista. La sua attenzione mi è decisiva per un semplice motivo.
Qua siamo tutti grandi promotori del chilometro zero, siamo tutti grandi fan del chilometro zero, sia per questioni economiche che per questioni ambientali. Lo sforzo che stanno facendo moltissime aziende locali, anche in riferimento al produrre in maniera più sostenibile, è davvero esaltante. I numeri ci stanno dando ragione. C'è un vero biologico in Veneto e sta crescendo. C'è sempre più attenzione, anche nell'agricoltura tradizionale, a essere più rispettosi dell'ambiente, più rispettosi della qualità del prodotto realizzato. Però c'è un problema. In Veneto il settore dell'agricoltura è anche vittima di situazioni di contaminazione che vanno a compromettere la qualità dei prodotti a chilometro zero.
Il tema che vi citavo prima, nella risposta alle interrogazioni, per esempio, quello dei PFAS, ci dà un insegnamento. Oggi da parte dell'Europa stanno arrivando regolamenti che limitano la possibilità di vendere prodotti che sono stati contaminati, in questo caso non a causa dell'agricoltore, non a causa di scelte dell'agricoltore, ma semplicemente per una fatalità terribile, per cui la mia azienda si ritrova all'interno di un territorio la cui falda è contaminata, il cui fiume è contaminato. Penso alla zona della Valle dell'Agno, alla zona del Basso Veronese, del Basso Vicentino, dell'area Berica, del Basso Padovano e alla zona che sta attorno al Po o al Fratta-Gorzone, fiumi comprovatamene contaminati da queste sostanze e da altre.
Per questo motivo, il ragionamento sul chilometro zero sta nel cuore mio così come sta nel cuore suo, Assessore. Allo stesso tempo, però, c'è la possibilità di intervenire in modo tale che il settore non vada a pagare, per inattività o per sottovalutazione del problema, un problema che sta emergendo sempre più forte.
Questa mattina leggevo di un intervento del Consiglio dei Ministri dei Paesi del Nord, che annunciano la proposta alla Comunità europea di vietare la vendita di prodotti che abbiano all'interno perfluoroalchilici. Fanno riferimento a tutti i prodotti, non soltanto a quelli agricoli, ma fanno riferimento a quelli agricoli. È una proposta purtroppo molto sentita, perché sappiamo i danni che queste sostanze PFAS provocano all'interno del nostro corpo, quindi alla nostra salute. Sono danni gravi, che già noi paghiamo, anche economicamente, non soltanto in termini di salute.
Un ordine del giorno l'ho presentato proprio su questo tema. Dal 2016 ‒ l'ex assessore Pan lo può confermare ‒ ho continuato a sollecitare l'Assessorato all'agricoltura, non soltanto quello alla sanità, nell'azione di prevenzione e nel dare risposta con piani specifici, come fatto per esempio in Baden -Württemberg, per risolvere il problema della contaminazione del suolo.
Non basta semplicemente pianificare la sostituzione delle fonti di approvvigionamento idrico. Ci sono tecniche colturali che possono venirci in aiuto, tecniche e scelte anche di varietà di coltivazioni che possono venirci in aiuto. Esiste la possibilità di un intervento in protezione. Oggi abbiamo già un Regolamento europeo che apre le porte a delle limitazioni in nanogrammi per chilo, per esempio, per la carne, per le uova piuttosto che per il pesce, che stanno già cominciando a colpire le nostre aziende, che andranno a sopportare ulteriori costi, oltre a quelli richiesti dalla Regione del Veneto per i controlli sull'acqua, per il cambiamento della fonte di approvvigionamento nel settore allevatoriale, per esempio, ma stanno già incidendo in termini economici molto chiari. Eppure non sono loro la causa di questa contaminazione.
Quindi, un focus su questo bisogna averlo per evitare che scoppi un caso – è da almeno sei anni che io ne parlo qui in Consiglio regionale, ma è dal 2013 che la Regione ne è consapevole – e per evitare che tutti i nostri buoni propositi sul chilometro zero vadano a cozzare con un obiettivo, che noi abbiamo come agricoltori, che è quello di produrre bene perché produciamo cibo.
Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie.
Adesso iniziamo la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Zanoni.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Ho visto i colleghi di maggioranza entusiasti.
È un progetto di legge importante, che arriva anche con discreto ritardo. È sicuramente un primo passo verso la valorizzazione dei prodotti locali, dei prodotti cosiddetti "a chilometro zero", anche se poi sappiamo che la norma statale ha legiferato in merito e si parla di 70 chilometri, che è comunque ragionevole viste le situazioni molto diversificate dei vari territori della nostra nazione.
È un progetto di legge che prevede diversi dispositivi che migliorano la commercializzazione e il consumo di prodotti a chilometro zero. È una questione sicuramente di estrema attualità. Alcuni contenuti di questa norma sono stati introdotti per diminuire l'impatto che questi prodotti possono avere anche sull'ambiente. I prodotti agricoli che percorrono centinaia, migliaia di chilometri alla fine sono prodotti che impattano moltissimo sui gas climalteranti, quindi hanno ripercussioni per quanto riguarda tutta la questione dei cambiamenti climatici. Sono prodotti che, se trasportati per centinaia, migliaia di chilometri, comportano anche un consumo di carburante molto significativo. Si tratta, quindi, di costi non solo ambientali, ma anche economici. Oltre ai gas climalteranti, c'è anche l'inquinamento dell'aria prodotto da questi carburanti. Incentivare, quindi, aumentare la produzione, l'utilizzo e il consumo di prodotti locali fa bene all'ambiente, fa bene al clima, ma fa bene anche all'economia locale.
Quando tutti noi acquistiamo un prodotto al supermercato dovremmo veramente chiederci: il prodotto che sto acquistando quanto ha girato il mondo, l'Italia, l'Europa? A mio avviso, è anche una questione culturale. Se i cittadini, che sono quelli che creano la domanda, fossero maggiormente consapevoli dell'impatto che può avere un prodotto rispetto a un altro farebbero scelte oculate e consapevoli.
Faccio un esempio. Quanti di noi ogni tanto acquistano le noci? Purtroppo, i nostri supermercati sono inondati soprattutto di noci della California, adesso anche del Cile. Quanti veramente hanno assaggiato le nostre noci, le noci prodotte in Veneto? A chi piace la frutta secca sarà capitato di fare questo paragone. Sembrano due frutti diversi. Le nostre noci, che non hanno percorso tutti quei chilometri e non sono state stivate nelle navi o nei container per mesi, naturalmente hanno un gusto diverso da quelle che vengono prodotte qui. Quindi, non è solo una questione di distanza, colleghi, ma è anche una questione di tempo. Come è già stato detto dalla relatrice e dalla correlatrice, più i prodotti sono vicini più sono freschi, meno tempo hanno. Questo è un fatto molto importante, che si ripercuote anche sulla nostra salute. Naturalmente, la genuinità di questi prodotti è sicuramente maggiore.
È interessante questo progetto di legge, è importante. L'articolo 3 prevede l'utilizzazione dei prodotti a chilometro zero nella preparazione dei pasti forniti dai gestori dei servizi di ristorazione collettiva. Inoltre, l'origine dei prodotti deve risultare espressamente attraverso l'impiego di idonei strumenti di informazione a beneficio degli utenti dei servizi. Quindi, anche una trasparenza di questi prodotti, che naturalmente è utile se c'è una domanda attenta. Se la domanda non è attenta, l'utilità scema. A mio avviso, c'è molto da lavorare anche sulla sensibilizzazione dei nostri cittadini, del pubblico nei confronti di questi cibi, dell'agricoltura a chilometro zero, ovvero cibi freschi. La questione della salute sicuramente non è marginale.
Colleghi, se si cominciasse veramente ad abituare i nostri cittadini, i veneti ad acquistare e consumare prodotti locali, prodotti a chilometro zero, daremmo un contributo veramente considerevole anche all'ambiente e al nostro paesaggio. Per coltivare questi prodotti c'è bisogno di terreno agricolo. Se oggi moltissimi prodotti vengono coltivati all'estero, vengono coltivati su terreni lontani. Quindi, una maggiore passione, un maggior utilizzo per quanto riguarda questi prodotti e per questo tema porterebbe a una maggiore salvaguardia del nostro territorio, del nostro Veneto, dei nostri campi.
Queste buone abitudini, che ci auguriamo diventino comuni, porterebbero anche alla conseguente difesa dei nostri campi, alla difesa delle nostre campagne; ci porterebbero anche a essere più impegnati contro quello che, purtroppo, è uno dei record della nostra Regione, assieme alla Lombardia: quello del consumo di suolo. Ecco perché questa norma, se fatta conoscere, se divulgata, ma anche accompagnata da un impegno da parte dell'Amministrazione regionale, per far conoscere ai cittadini le ricadute positive, può portare sicuramente dei miglioramenti.
È un primo passo. Decisamente si possono fare molte cose di più, però va riconosciuto che l'impegno per portarci alla pari con le norme di rango superiore e per valorizzare questo tipo di prodotti con questa norma c'è.
Visto che non vedo altri iscritti del nostro Gruppo, potrei già pensare di fare una dichiarazione di voto dicendo che il nostro sarà un voto favorevole.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bet.
Consigliere, mi scusi soltanto un attimo. Do dieci minuti di tempo per eventuali subemendamenti all'emendamento n. 18, che è stato depositato dalla relatrice Cecchetto.
Prego, consigliere Bet.

Roberto BET (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Intervengo adesso in discussione generale su questa proposta di legge che ha lo scopo di aggiornare la normativa sulla promozione dei prodotti agricoli a chilometro zero, ovviamente sottolineando l'importanza di questo aggiornamento, soprattutto per gli aspetti ambientali che vengono evidenziati e, appunto, aggiornati nel testo normativo, per sottolineare l'importanza della produzione dei prodotti agricoli e la promozione dei prodotti agricoli a chilometro zero sia per quanto riguarda la filiera corta, sia per quanto riguarda la cosiddetta "compliance" ambientale rispetto all'utilizzo di questi alimenti, ma anche per valorizzarne, secondo me, un aspetto culturale, perché il nostro modello di alimentazione, che oggi stiamo qui discutendo attraverso i prodotti tipici e i prodotti locali, è un modello di alimentazione che è assolutamente diverso e distante rispetto a quelle che sono le discussioni che in questo periodo, in queste settimane e in questi mesi leggiamo nella cronaca a livello europeo, dove, anziché discutere di prodotti tipici, si parla di prodotti sintetici, di alimenti sintetici o degli insetti, o magari di mettere qualche etichetta che impedisce l'utilizzo delle nostre tipicità.
Qui vengo a un elemento che, secondo me, è fondamentale, che è quello dell'utilizzo del lessico che porta il consumo di questi prodotti tipici. Una volta si diceva "magna come che te parla" (espressione dialettale), ma anche "parla come che te magna" (espressione dialettale), che vuol dire usare anche tutta quella storia e quelle tradizioni che permettono di valorizzare questo tipo di prodotto. È per questo che ho proposto un emendamento che suggerisce alla Giunta di stilare degli accordi, delle intese con l'Ufficio scolastico regionale, proprio per valorizzare e diffondere ancora di più, anche tra i nostri studenti, nelle nostre scuole, l'utilizzo di questi prodotti.
Un altro aspetto che ho voluto integrare in questa proposta di legge è quello legato ai distretti del cibo. Una legge nazionale li ha istituiti – qui in Veneto ce ne sono cinque – e rappresentano una nuova formula per la promozione... Per esempio, in provincia di Treviso c'è un distretto del cibo che promuove un paniere di oltre 70 alimenti, tra pietanze e prodotti vari, raccoglie centinaia di adesioni di soci e mette in riga una serie di iniziative anche dal punto di vista della promozione turistica e dell'accoglienza all'interno del nostro territorio.
È per questo che, all'interno della programmazione dei prodotti del settore primario, suggerisco di inserire che la promozione venga effettuata anche nell'ambito dei distretti del cibo, proprio per coordinare questa attività di promozione, che ritengo sia opportuno venga fatta anche coinvolgendo questo ente che è presente nel nostro territorio e che ritengo giusto valorizzare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Sospendiamo la seduta, che riprenderemo alle ore 14.30.
Alle ore 14.00 l'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione si ritrova in Sala del Leone per l'analisi degli emendamenti.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.52
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta riprende alle ore 14.28

PRESIDENTE

A causa del protrarsi dei lavori dell'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione, la ripresa dei lavori è rinviata alle ore 14.45.
La Seduta è sospesa alle ore 14.28
La Seduta riprende alle ore 14.58

PRESIDENTE

Sono stati depositati gli emendamenti n. A0022 e n. A0023.
Dieci minuti per eventuali subemendamenti.
La Seduta è sospesa alle ore 14.58
La Seduta riprende alle ore 15.11

PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo i lavori. Se vi accomodate alle vostre postazioni e accedete ai vostri sistemi informatici, possiamo iniziare.
Siamo sull'articolato.
Emendamento n. A0012 presentato dalla collega Ostanel, pagina 1, articolo 1, comma 1, sostitutivo, che prevede:
Il comma 1 dell'articolo 1 del PdL 120 "Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero" è così sostituito:
"1. Nel titolo della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 le parole: "prodotti agricoli a chilometri zero" sono sostituite dalle seguenti: "prodotti a chilometro zero e prodotti provenienti da filiera corta"."
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Presento questo emendamento e una serie di altri simili che poi verranno, quindi non interverrò più. Ne abbiamo discusso in Ufficio di Presidenza e so che ho parere negativo.
L'obiettivo era quello di inserire non solo il tema del chilometro zero, ma anche quello della filiera corta, dentro questo progetto di legge. Ciò perché, oltre al tema del chilometro zero, la filiera corta è il tentativo, tra l'altro in linea con la norma nazionale... Quindi, io riprendevo questo dalla norma nazionale, che credo indichi un principio interessante: va bene tutelare il prodotto che viene da una certa distanza dal consumatore, ma anche il tipo di filiera corta che, pur non rientrando magari in quei chilometri, permette di controllare un rapporto diretto tra consumatore e produttore.
Vediamo sempre di più che il consumo critico, anche quello a chilometro zero, viene fatto soprattutto disintermediando la distribuzione tradizionale, quindi la filiera corta è dire al consumatore di imparare a scegliere qual è il produttore da cui acquistare, anche disintermediando tutta la filiera del trasporto che, tra l'altro, tendenzialmente impatta sia ambientalmente sia anche dal punto di vista del trasporto, e che toglie lo spostamento di merci che di solito, quando viene fatto in maniera massiva, comporta anche un impatto ambientale importante.
Mi pareva un principio sensato, se stiamo approvando un progetto di legge di questo tipo, dire sì al chilometro zero, ovviamente, ma inserire anche il tema della filiera corta. Ho parere negativo su tutta la serie di emendamenti – perché si è detto in Ufficio di Presidenza che non si vuole aprire oggi a questo tema – dunque non interverrò sui prossimi, ma credo sia un principio da tenere in considerazione eventualmente per il futuro.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0012, con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Resta a verbale che il consigliere Michieletto ha votato contrario (ma non si legge).
Emendamento n. A0013, pagina 2, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 1, comma 2, sostitutivo, che prevede:
Il comma 2 dell'articolo 1 del PdL 120 "Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero" è così sostituito:
"2. Nella legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 le parole: "prodotti agricoli a chilometri zero", ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: "prodotti a chilometro zero e prodotti provenienti da filiera corta".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0013, con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 2.
Emendamento n. A0001, pagina 3, presentato dalla collega Baldin, articolo 2, modificativo, che prevede:
Dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma:
2bis. alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , dopo le parole "chilometri zero" sono aggiunte le parole "anche attraverso iniziative di promozione dell'educazione alimentare a chilometro zero".
Prego, consigliera Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Su questo emendamento ho un parere favorevole, con delle modifiche che leggo: dopo le parole "chilometri zero" sono aggiunte le parole "anche attraverso iniziative di educazione alimentare".

PRESIDENTE

La proponente ha proposto queste modifiche. Con queste modifiche, il parere del relatore è favorevole.
Metto in votazione l'emendamento n. A0001, con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0002, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 2, comma 3, modificativo, che prevede:
Al comma 3 dopo le parole 'a effetto serra (GHG) rispetto ad altri prodotti equivalenti presenti sul mercato' sono aggiunte le parole 'e che rispettino i cinque principi base per la sostenibilità alimentare ed agricola definiti dalla FAO'.
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0002, con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0014, pagina 5, presentato dalla collega Ostanel, articolo 2, comma 3, modificativo, che prevede:
All'articolo 2 comma 3 del PdL 120 "Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero" dopo il punto d) è aggiunto il seguente:
"d bis) prodotti provenienti da filiera corta: i prodotti di cui all'art. 2 comma 1, lettera b) della Legge".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0014, con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo 2, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 3. Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
L'articolo 4 non ha emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'articolo 5.
Emendamento n. A0003, presentato dalla collega Baldin, articolo 5, comma 1, modificativo, che prevede:
Dopo il comma 1 dell'art. 5 del PDLR 120 è aggiunto il seguente comma:
1 bis – Al comma 1 dell'articolo 4 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , le parole '30 per cento' sono sostituite dalle parole '50 per cento'.
Prego, collega Baldin.

Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento che io ritiro proprio in virtù del fatto che l'Assessore si è impegnato ad accettare un ordine del giorno successivo che chiede appunto l'aumento progressivo, in prospettiva futura, della percentuale dal 30 verso il 50% dei prodotti in questione. Quindi, credo sia un buon inizio e mi appresto a ritirare questo emendamento.

PRESIDENTE

È ritirato l'emendamento n. A0003.
Emendamento n. A0004, presentato dalla collega Baldin, pagina 7, articolo 5, comma 2, soppressivo, che prevede:

Il comma 2 dell'art. 5 che modifica l'art. 4 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" e successive modificazioni, è soppresso.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0004, con parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.

Emendamento n. A0008, presentato dalla collega Guarda, articolo 5, rubrica "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" e successive modificazioni, comma 3, modificativo, che prevede:

Al comma3 dell'articolo 5 dopo le parole "utilizzo del logo" sono inserite le seguenti parole: "nel rispetto della disciplina di cui all'articolo 5 della Legge,".
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Questo emendamento intende inserire un riferimento alla legge nazionale, in particolar modo all'articolo 5, che prevede la definizione di un logo per quanto riguarda il chilometro zero. L'intento è quello di evitare di avere 21 loghi differenti, compreso quello della Regione del Veneto. Siccome fa riferimento alla norma nazionale, visto che si esplicitano molte cose che potrebbero anche essere omesse, in questo caso esplicitarlo è opportuno anche per collegare meglio questa norma al riferimento nazionale.
Grazie.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0008. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0005, pagina 9, presentato dalla collega Baldin, articolo 5, comma 3, modificativo, che prevede:
Al comma 3 dell'art. 5 che modifica l'art. 4 co. 3 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" e successive modificazioni, le parole ", le modalità di gestione dell'elenco regionale di cui al comma 3" sono soppresse.
Metto in votazione l'emendamento n. A0005. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0009, pagina 10, presentato dalla collega Guarda, articolo 5, rubrica "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" e successive modificazioni", aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 3 dell'articolo 5 è inserito il seguente comma:
"3 bis. Al comma 4 dell'articolo 4 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , dopo le parole "promozione economica" sono inserite le seguenti parole: "e tenuto conto dei programmi annuali di cui alla legge regionale 29 dicembre 2017, n. 48 "Disciplina delle attività regionali in materia di promozione economica e internazionalizzazione delle imprese venete"
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento intendo includere all'interno della considerazione i diversi piani per la promozione dell'attività economica, non soltanto quelli previsti nella originaria legge del 1980, che si va a modificare con questa norma, ma anche quelli riferiti alla legge del 2017, la n. 48, che disciplina l'attività regionale in materia di promozione economica e internazionalizzazione.
Non si fa riferimento all'esclusiva internazionalizzazione, ma alla promozione dell'attività economica. Ci sono piani per questo, anche a livello locale, e il motivo per cui io ho voluto citare e fare riferimento in questa norma anche a questa legge è semplicemente perché – già il Legislativo lo citava nella propria nota – il riferimento è alla legge, che è postuma rispetto a quella che andiamo a modificare, e di conseguenza era opportuno, in modo tale da coordinare diversi piani tra di loro.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. A0009, con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0011, pagina 11, presentato dal consigliere Bet, articolo 5, comma 3, aggiuntivo, che prevede:
Alla fine del comma 3 dell'articolo 5, sono aggiunte le seguenti parole:
"nonché alla fine del comma sono aggiunte le seguenti parole: ", anche a valere per gli ambiti dei distretti del cibo di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0011, con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 5, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6. Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Andiamo all'articolo 7.
Emendamento n. A0017, presentato dal consigliere Bet, articolo 7, modificativo, che prevede:
Prima del comma 1 dell'articolo 6bis della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , come introdotto dall'articolo 7 della presente legge, è inserito il seguente:
"01. La Giunta regionale è autorizzata a stipulare intese, protocolli e ogni forma di accordo con l'Ufficio scolastico regionale al fine di svolgere, negli istituti del sistema educativo di cui alla legge regionale 31 marzo 2017, n. 8 "Il sistema educativo della Regione Veneto", attività informative e per promuovere l'utilizzo dei prodotti a chilometro zero"."
Al comma 1 sono inserite all'inizio le seguenti parole "In particolare"
A seguito dell'approvazione del presente emendamento, la rubrica dell'articolo 6bis è così modificata:
"Art. 6 bis - Attività informative e di promozione del consumo di prodotti a "chilometro zero negli istituti del sistema educativo veneto.".
Non vedo richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n. A0017, con parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. A0006, pagina 14, presentato dalla collega Baldin, articolo 7, modificativo, che prevede:

Al comma 1 dell'art. 7 che inserisce l'art. 6 bis alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , dopo le parole 'per favorire la distribuzione di frutta fresca' è inserita la parola 'biologica'.
Non vedo interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0006. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0015, pagina 15, presentato dalla collega Ostanel, articolo 7, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 7 comma 1 del PdL 120 "Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero", dopo le parole "promuove iniziative per favorire la distribuzione di frutta fresca a "chilometro zero." aggiungere le parole "e da filiera corta".
Prego, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Questo emendamento interviene su una questione diversa, quindi la illustro. Si inserisce in questo progetto di legge una frase, quando si parla appunto della distribuzione della frutta a scuola, che dice "in particolare in buste monoporzioni mediante distributori automatici".
L'emendamento propone di sopprimere questa frase al fine di lasciare la libertà di scelta, dentro le scuole, della modalità distributiva, proprio cercando di garantire il rispetto di quelle norme igieniche...

PRESIDENTE

Mi pare che non sia questo, collega Ostanel.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Va bene.

PRESIDENTE

Siamo al n. 15 di pagina 15.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Allora questo non lo presento.

PRESIDENTE

Bene. Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. A0015. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0016, pagina 16, presentato dalla consigliera Ostanel, articolo 7, comma 1, modificativo, che prevede:
All'articolo 7 comma 1 del PdL 120 "Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometro zero" le parole "in particolare in buste monoporzioni e mediante distributori automatici." sono soppresse.
Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
È questo quello che presentavo prima, quindi riprendo: togliere "in particolare in buste monoporzioni e mediante distributori automatici", perché c'è l'obiettivo di lasciare libertà di scelta alle scuole su come dare la frutta. In particolare, togliere le buste monoporzioni o i distributori automatici per due motivi: uno, quello della sostenibilità ambientale, perché sappiamo che (sempre di più, e l'epoca Covid lo ha dimostrato) dare la frutta in monoporzione porta ad avere scarti che poi le scuole devono ovviamente smaltire e, soprattutto, non è garanzia del fatto che i prodotti a chilometro zero siano quelli che vengono dati ai ragazzi. Stessa cosa per i distributori automatici.
Prendevo questo spunto, tra l'altro, dal programma che dal 2017 al 2023 promuove proprio il tema della distribuzione della frutta nelle scuole. Quindi, in questa parte io credo che il progetto di legge, senza questa eliminazione, andrebbe contro la previsione nazionale ma anche contro gli obiettivi dello stesso progetto di legge, cioè promuovere il chilometro zero (si è tolta la filiera corta), ma non attraverso la distribuzione di monoporzioni.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. A0016. Parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.

Emendamento n. A0010, pagina 17, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 7, rubrica "Inserimento dell'articolo 6 bis nella legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" e successive modificazioni", modificativo, che prevede:

All'articolo 7, di introduzione dell'articolo 6 bis nella legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , dopo la parola "monoporzioni" sono inserite le seguenti parole: "ed ecocompatibili".
Prego, consigliera Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie, Presidente.
Oltre a condividere le preoccupazioni che sono state esposte dalla consigliera Ostanel riguardo allo scarto e al problema del prodotto fresco e dello scarto, riportato in numerosi studi anche delle nostre università locali, promosso anche nelle campagne di riduzione del rifiuto che vedono in particolar modo frutta e verdura e cibo essere in prima linea in termini di peso e di consistenza sia nella filiera che nelle nostre case, c'è un aspetto che ho cercato di apportare con questo emendamento. Nella promozione da parte della Regione del Veneto di iniziative volte alla distribuzione di frutta fresca a chilometro zero negli istituti scolastici, in buste monoporzione e mediante distributori automatici, almeno questi sistemi di buste siano ecocompatibili. Questo è l'emendamento.
Non stiamo parlando di progetti a carico delle famiglie, perché prima, simpaticamente, anche l'Assessore mi diceva: "Ma sai, tu hai figli: sai quanto costa la retta dell'asilo, la retta della scuola piuttosto che". Non occorre avere figli per riuscire a capire che il peso della questione, anche perché come minoranze, chi ha figli e chi no ha portato qui diverse proposte per riuscire a ridurre l'impatto sulle famiglie dei famosi 680 euro (in un paese qui vicino al mio, per alcune famiglie vicine alla mia) di retta al mese per gli asili nido piuttosto che per altri istituti scolastici, eccetera.
Il principio è che, nel momento in cui la Regione promuove iniziative di questo tipo, senza sovraccaricarle sulle spalle delle famiglie, lo deve fare sicuramente andando ad investire in tutto ciò che può essere più sostenibile possibile.
In questo caso, parlando anche con gli agricoltori che fanno parte della famosa filiera corta, fanno parte della famosa rete del chilometro zero, eccetera, loro stessi mi hanno riferito, e anche poco fa, come sì ci sia un investimento leggermente superiore per la busta monoporzione fatta in maniera ecocompatibile, ma perché fanno questo investimento loro per primi? Lo fanno perché sanno che, comunque, nella gestione della filiera del rifiuto, il costo poi è inferiore rispetto alla busta di plastica, con una logica onestamente improntata nei costi che dopo vengono spalmati e sovraccaricati comunque sulle famiglie.
Quindi, la proposta di inserire "ecocompatibili" non va contro nessuno, non ostacola nessuno, non va a prendere i soldi dalle tasche dei veneti. Per quello ci pensano già le spese sanitarie in più, il famoso non prendere dalle tasche di chi può di più per dare a chi ha di meno, non abbassare le rette, eccetera. Qui stiamo parlando di un'operazione anche per ridurre il costo della gestione della filiera dei rifiuti, che comunque ha un impatto anche nella sua rigenerazione.

PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n. A0010. Parere del relatore contrario.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n. A0022 (tra quelli presentati prima, in ripresa di seduta) presentato dalla consigliera Cecchetto, articolo 7, aggiuntivo, che prevede:
Dopo il comma 1 dell'articolo 6 bis della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a "chilometri zero" e successive modificazioni", come introdotto dal comma 1 dell'articolo 7, è inserito il seguente:
"1 bis. La Giunta regionale promuove altresì iniziative per favorire la distribuzione di frutta fresca a chilometro zero nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie in conformità alla normativa vigente".
Collega Cecchetto, prego.

Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Si propone, dopo il comma 1 dell'articolo 6-bis della legge regionale 25 luglio 2008, di inserire il seguente 1-bis, che recita: "La Giunta regionale promuove altresì iniziative per favorire la distribuzione di frutta fresca a chilometro zero nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie in conformità alla normativa vigente".

PRESIDENTE

Collega Finco, prego.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Ringrazio soprattutto la relatrice Cecchetto e l'assessore Caner per aver inserito questo emendamento. È un emendamento semplice, però c'è già qualche realtà nel nostro Veneto che ha iniziato a sperimentare questa iniziativa, con buoni risultati, soprattutto alcuni consorzi di tutela. Quindi, speriamo che sia un ulteriore strumento. Visto che all'interno dei supermercati ci sono distributori di patatine, merendine e tante altre porcherie, visto che in molte località del nostro Veneto ci sono prodotti di eccellenza, tutelati anche da marchi a livello internazionale, quindi da marchi di tutela, speriamo che possa essere un ulteriore strumento di valorizzazione e di diffusione dei nostri prodotti locali.

PRESIDENTE

Metto in votazione l'emendamento n. A0022. Parere del relatore favorevole.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l' articolo 7, così come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Abbiamo degli emendamenti aggiuntivi.
L'emendamento n. A0018, sul quale è appoggiato il subemendamento n. A0021, è ritirato dal relatore. Lo può dire a microfono?

Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)

L'emendamento n. A0018 è ritirato.

PRESIDENTE

Perfetto.
Emendamento n. A0023, pagina 18 ter, presentato dalla consigliera Cecchetto, articolo 7bis, aggiuntivo, che prevede:
Dopo l'articolo 7 è inserito il seguente:
"Art. 7bis - Inserimento dell'articolo 6 ter nella legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a "chilometri zero" e successive modificazioni.
1. Dopo l'articolo 6bis, come introdotto dall'articolo 7 della presente legge, della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 , è inserito il seguente:
Art. 6ter - Osservatorio regionale per la promozione dell'utilizzo dei prodotti a "chilometro zero".
1. È istituito, presso la struttura regionale competente in materia di agricoltura, l'Osservatorio regionale per la promozione all'utilizzo dei prodotti a "chilometro zero", di seguito denominato "Osservatorio".
2. L'Osservatorio supporta, su richiesta, la Giunta regionale:
a) nella formulazione di pareri e proposte in materia di diffusione dell'utilizzo dei prodotti a "chilometro zero";
b) nel monitoraggio ed elaborazione delle informazioni nonché nella stesura di dossier, report e statistiche relativamente all'andamento della offerta ed utilizzo dei prodotti a "chilometro zero";
c) nella promozione di progetti educativi finalizzati ad iniziative di educazione alimentare rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, proponendo la conoscenza diretta dei luoghi e delle modalità di produzione dei prodotti a "chilometro zero".
3. L'Osservatorio è nominato dalla Giunta regionale, resta in carica per la durata della legislatura ed è composto:
a) dai dirigenti responsabili, o loro delegati, delle strutture regionali competenti in materia di agricoltura e formazione;
b) dai rappresentanti di ciascuna delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, presenti nel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro in rappresentanza dei lavoratori autonomi agricoli e delle imprese agricole;
c) previa intesa, da un rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale.
4. Le funzioni di presidenza e di segreteria sono affidate alla struttura regionale competente in materia di agricoltura.
5. La partecipazione all'Osservatorio non dà luogo alla corresponsione di compensi, gettoni, emolumenti, indennità o rimborsi di spese comunque denominati.
Subemendamento n. A0025, presentato dalla consigliera Guarda, modificativo, che prevede:
Alla lettera c) del comma 2 dell'articolo 6 ter, come introdotto dall'articolo 7 bis, dopo le parole "chilometro zero" sono inserite le seguenti parole: "anche con riferimento alle procedure di appalto della ristorazione collettiva,".
Su questo subemendamento manca ancora il parere dell'Ufficio di Presidenza o mi sbaglio? Vi ritrovate vicino al Legislativo, Ufficio di Presidenza della Terza Commissione e chi è interessato. Grazie.
Colleghi, stiamo in Aula.
La Seduta è sospesa alle ore 15.35
La Seduta riprende alle ore 15.42

PRESIDENTE

Siamo sul subemendamento n. A0025 della collega Guarda.
Prego, collega Guarda.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Lo ritiro alla luce del fatto che comunque c'è un ordine del giorno che parla di questo tema. L'obiettivo, comunque, era quello di fare in modo che l'Osservatorio avesse una funzione specifica, cioè quella di analizzare e accompagnare gli Enti che fanno appalti per la ristorazione collettiva, dalle scuole fino alla Regione del Veneto, nella scelta del prodotto migliore, in questo caso accompagnando verso la scelta del chilometro zero, anche in riferimento alla norma che si riferisce al biologico. Questo proprio nella direzione di ciò che le associazioni di categoria e gli agricoltori stanno già chiedendo da qualche tempo e stanno già facendo come azione di sensibilizzazione all'interno delle nostre Amministrazioni pubbliche.

PRESIDENTE

Il subemendamento è ritirato.
Siamo sull'emendamento n. A0023 del relatore.
Collega Cecchetto, prego.

Milena CECCHETTO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Con questo emendamento si propone l'istituzione di un Osservatorio regionale per la promozione dell'utilizzo dei prodotti a chilometro zero, con i seguenti articoli: articolo 7bis, inserimento dell'articolo 6-ter nella legge regionale e successive modificazioni. Quindi, dopo l'articolo 6bis è inserito il seguente: "art. 6ter Osservatorio regionale per la promozione dell'utilizzo dei prodotti a chilometro zero. 1. È istituito, presso la struttura regionale competente in materia di agricoltura, l'Osservatorio regionale per la promozione dell'utilizzo dei prodotti a chilometro zero, di seguito denominato "Osservatorio".
2. L'Osservatorio supporta, su richiesta, la Giunta regionale: nella formulazione di pareri e proposte in materia di diffusione dell'utilizzo dei prodotti a chilometri zero; nel monitoraggio e elaborazione delle informazioni, nonché nella stesura di dossier, report e statistiche relativamente all'andamento dell'offerta e utilizzo di prodotti a chilometro zero; nella promozione di progetti educativi finalizzati ad iniziative di educazione alimentare rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, proponendo la conoscenza diretta dei luoghi e delle modalità di produzione dei prodotti a "chilometro zero".
3. L'Osservatorio è nominato dalla Giunta regionale, resta in carica per la durata della legislatura ed è composto: a) dai dirigenti responsabili, o loro delegati, delle strutture regionali competenti in materia di agricoltura e formazione; b) dai rappresentanti di ciascuna delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, presenti nel Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro in rappresentanza dei lavoratori autonomi agricoli e delle imprese agricole; c) previa intesa, da un rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale.
4. Le funzioni di presidenza e di segreteria sono affidate alla struttura regionale competente in materia di agricoltura.
5. La partecipazione all'Osservatorio non dà luogo alla corresponsione di compensi, gettoni, emolumenti, indennità o rimborsi di spese comunque denominati".

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l'emendamento n. A0023, con il parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sugli ordini del giorno.
ODG n. A0007

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "VENDITA E SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI, TROPPE 'MEDAGLIE' DISTRAGGONO IL CONSUMATORE E DANNEGGIANO GLI ESERCENTI. UNA PROCEDURA REGIONALE UNICA PER L'ATTRIBUZIONE E LA GESTIONE DI LOGHI ED ELENCHI". (Progetto di legge n. 120) RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
II Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- l'art. 4 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" prevede che, ove un'impresa operante nel territorio regionale ed esercente attività di ristorazione, ospitalità e vendita al pubblico, ad essa sia assegnato un apposito logo per pubblicizzare la propria attività;
- l'art. 6 della predetta legge prevede che "La Regione, le province ed i comuni, nell'ambito delle proprie competenze, esercitano i controlli per l'accertamento delle infrazioni alle disposizioni di cui alla presente";
- ne emerge un quadro normativo semplice e lineare per cui un soggetto, se soddisfa un determinato presupposto, acquista la facoltà dì rivendicare la propria attività con un determinato logo e la permanenza di detto presupposto è verificata con determinati controlli;
- in tale contesto il PDLR 120 inserisce un elenco regionale delle imprese a "chilometro zero" che si appalesa come ultroneo rispetto al quadro normativo già delineato determinando un aggravio amministrativo sulla ragionevolezza del quale vi sono forti dubbi;
- peraltro, in tema di ristorazione, l'ordinamento regionale prevede anche altri loghi ed elenchi la legge regionale 4 novembre 2022, n. 26 "Valorizzazione della tradizione enogastronomica veneta. Istituzione del logo ristorazione tipica del Veneto" al cui articolo 3 è istituito il logo "Ristorazione tipica del Veneto" e al successivo articolo 5 è istituito il "Registro degli esercizi di ristorazione tipica del Veneto";
considerato che:
- per meglio promuovere la cultura enogastronomica veneta, che necessariamente passa anche attraverso l'utilizzo di materie prime di prossimità e a filiera corta nonché – auspicabilmente – derivanti da produzione biologica;
- appare opportuno, quantomeno con riferimento alla filiera della vendita e della somministrazione di alimenti, rivedere il sistema di attribuzione di loghi ed elenchi in modo da ridurre al minimo gli adempimenti amministrativi per gli esercenti;
- ciò si tradurrebbe in una maggiore chiarezza per il consumatore che sarebbe posto in condizione di meglio identificare l'offerta che gli è rivolta e di conseguenza maggiormente invogliato all'acquisto responsabile e consapevole con un riorno positivo, in termini economici e di immagine, sui prestatori di servizi;
impegna la Giunta regionale
a valutare l'opportunità di implementare un sistema unificato di gestione di loghi ed elenchi relativi alla somministrazione e vendita di alimenti.
La collega Baldin lo dà per letto.
Metto in votazione l' ODG n. A0007.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0019

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Bigon e Camani relativo a "PER UN CHILOMETRO ZERO A PROVA DI PFAS". (Progetto di legge n. 120) RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che
- con il progetto di legge regionale n. 120 si intende innovare, alla luce delle recenti disposizioni di cui alla recente Legge 17 maggio 2022 n. 61 "Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e di quelli provenienti da filiera corta", la vigente disciplina regionale in analogo oggetto recata dalla 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero";
Richiamato:
- l'art. 2, comma 1, lett. a), della Legge 17 maggio 2022 n.61 e la correlata definizione di prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero;
Considerato che:
- nell'ottica di tutela della salute in connessione con il consumo di alimenti (si veda, in tal senso il comma 16 quinquies dell'articolo del Decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute", convertito dalla legge 8 novembre 2012, n. 189 - disposizione, questa, che si intende recepire nell'ordinamento regionale attraverso l'art. 7 del progetto di legge regionale n.120) e per una conseguente declinazione di carattere sostanziale e non meramente protezionistico della disciplina legislativa in materia di chilometro zero pare necessario e opportuno valutare specifici interventi amministrativi regionali che tengano conto anche degli effetti derivanti dalla contaminazione da PFAS, possibilmente nei seguenti termini:
1) assistere gli agricoltori locali nella produzione di prodotti agricoli chilometro zero affinché tali prodotti siano in linea con i valori espressi definito dall'Ente Europeo per la sicurezza alimentare nel 2020, in ordine al rispetto del limite di assunzione di 4,4 ng/kg pc alla settimana;
2) contribuire a sviluppare la consapevolezza che in area rossa, arancio e gialla l'esposizione da contaminazione da PFAS, specie nei bambini e nei giovani è già iniziata in epoca fetale ed i rischi sanitari quindi sono più elevati, per questo necessitano di ulteriori tutele;
3) attivare specifiche iniziative che rendano edotto il settore produttivo agricolo, vittima della contaminazione da PFAS, promuovendo progetti per la divulgazione e sperimentazione dei metodi colturali più adeguati, l'uso di varietà meno esposte all'assorbimento di queste sostanze o con meno fabbisogno di acqua, di prodotti fitosanitari o concimi senza perfluoroalchilici e interventi di depurazione atti a ridurre l'esposizione della produzione alle sostanze PFAS trattenute nei suoli o trasportate dalle acque di falda o superficiali utilizzati per l'irrigazione.
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
a valutare l'attivazione delle proposte di intervento di cui al "Considerato" e ogni altra proposta di intervento che ritenga necessaria al fine di promuovere un chilometro zero a prova di contaminazione da PFAS.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Il voto negativo è per una questione di competenze, perché così come in passato sul tema bostrico ci sono state delle differenze di opinione tra gli Assessori competenti, l'Assessore all'Ambiente e l'Assessore all'Agricoltura, abbiamo scoperto che le foreste sono di competenza dell'Assessore all'ambiente, al contrario della scorsa legislatura, in questa occasione chiamo in causa, in realtà, l'Assessorato all'Agricoltura per un semplice motivo...

PRESIDENTE

Signori, se state parlando di altro, uscite. Grazie.
Prego, collega.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Grazie.
Se è vero che l'attività di prevenzione nel comparto alimentare e di controllo è svolta dall'Ufficio di Prevenzione, che sottostà all'assessore Lanzarin, è altrettanto vero che l'assessore Lanzarin non si occupa di tecniche di coltivazione, non si occupa di selezione delle varietà più opportune nel territorio, non si occupa della gestione della rete idrica irrigua e non si occupa dell'assistenza diretta agli agricoltori per questi scopi.
Nel 2016 proposi per la prima volta, nella famosa mozione votata nel Consiglio straordinario sui PFAS, la prima volta che parlammo in quest'Aula di perfluoroalchilici, delle azioni specifiche per il settore dell'agricoltura, perché purtroppo in zona rossa, arancio e gialla PFAS, compresa tutta l'area che preleva acque contaminate da fiumi, come il Fratta-Gorzone o il Po, il problema della contaminazione degli alimenti esiste. Ce lo testimoniano anche le analisi della Regione del Veneto, anche se ce le avete date parzialmente. Ma il problema, purtroppo, non si ripercuoterà sulla Regione del Veneto, bensì sull'economia locale agricola. E non è soltanto una questione di nomea, del Made in Italy o del Made in Veneto, ma anche che abbiamo aziende che oggi, per una causa non loro e per una scelta che non è nelle loro possibilità, si ritrovano danneggiate da un inquinamento di cui purtroppo sono responsabili alcune aziende per quanto riguarda non soltanto la produzione, ma anche l'utilizzo dei PFAS, nonché il livello istituzionale nell'accompagnarle a dare risposte. Queste risposte ci sono. Infatti, in diversi Stati europei stanno proponendo non soltanto sperimentazioni, ma anche atti pratici per ridurre l'esposizione dovuta alla contaminazione del suolo e delle acque, piuttosto che il divieto di utilizzo di fertilizzanti o di prodotti fitosanitari contenenti perfluoroalchilici, perché purtroppo, ahimè, Assessore, sono contenuti anche lì dentro.
Le tecniche colturali ci sono, le tecniche di irrigazione ci sono, sappiamo quali sono gli alimenti più esposti rispetto a quelli meno esposti all'assorbimento dei PFAS, sappiamo che esistono prodotti che trattengono i perfluoroalchilici ed evitano che, attraverso l'assorbimento radicale, la pianta assuma i perfluoroalchilici e parallelamente sappiamo anche che ci sono, per esempio, metodi per evitare che l'insalata abbia una contaminazione, che il prodotto che viene utilizzato direttamente, magari senza essere sbucciato, abbia una contaminazione. Quindi, sappiamo tecnicamente e scientificamente dove intervenire. Ma non devo essere soltanto io a dirvi che si può agire. Una Regione che si vanta che da dieci anni si occupa di perfluoroalchilici e che ha competenza in questo ambito, sapendo che abbiamo anche addirittura dei Regolamenti europei e non soltanto delle indicazioni dell'Ente europeo per la sicurezza alimentare, sulla sicurezza dei PFAS e sulla gestione dei PFAS negli alimenti dovrebbe per prima preoccuparsene.
Io sono assolutamente disponibile, Assessore, come lei mi ha sollecitato prima, a portare questi studi, a portare queste esperienze. Ben volentieri. Oggettivamente parlando, è da cinque anni che ne parliamo in quest'Aula. Capisco che, evidentemente, parlarne solo in Consiglio regionale non basta. Chiedo, tuttavia, che questo ordine del giorno – qui mi rivolgo alla Giunta, non essendo presente l'Assessorato competente – non sia bocciato con un pregiudizio nei confronti della necessità di un intervento, ma sia valutato nella sua interezza e nella possibilità di intervenire, nei prossimi mesi, con progetti specifici. D'altronde, già oggi, con un Regolamento valido dal 1° gennaio 2023, chi produce carne, pesce o uova, in particolar modo carne con 3 nanogrammi per chilo di perfluoroalchilici all'interno, non può venderli. Questo è un Regolamento europeo. E gli allevatori da chi sono accompagnati in questa scelta, in questa tipologia di percorso? La Regione ha dato indicazioni su come andare ad analizzare questi alimenti e da chi? Non abbiamo neanche i laboratori. Per cui, oggettivamente parlando, è un tema su cui picchetterò in viale Torino l'Assessorato competente.

PRESIDENTE

Prego, assessore Caner.

Ass.re Federico CANER

Grazie, Presidente.
Consigliera, capisco le buone intenzioni di questo ordine del giorno, però francamente vanno a interessare tematiche che non sono solo prettamente agricole, perché qui si richiama alle tecniche colturali gli agricoltori e si investono settori quali prevenzione e ambiente, ragion per cui oggi non mi sento nelle condizioni di poter dare l'okay a una mozione di questo tipo.
Posso, invece, offrirle la mia disponibilità, come le ho già comunicato fuori Aula, che, qualora lei porti a supporto degli studi scientifici dell'Università di Padova, istituzione abbastanza nota e con la quale collaboriamo molto su queste tematiche, peraltro è la nostra Università, ma anche di altre realtà universitarie – per carità, se ci sono altri studi, siamo assolutamente disponibili a valutarli –, ne terremo conto per capire se su questo si possano indicare delle tecniche colturali, però senza appesantire il lavoro e il ruolo degli agricoltori, che sappiamo in questo momento essere differente.
Il motivo per cui oggi non mi sento di dare l'okay a questa mozione è che dà per scontate alcune considerazioni anche molto pesanti legate ai PFAS, che non sono materia che tratto io, ma che – lo ripeto – riguardano settori quali prevenzione e ambiente, quindi in questa situazione non me la sento di dare un parere favorevole alla mozione. Però, per il resto porte aperte.

PRESIDENTE

Collega Guarda, mi spiace, non può reintervenire. È previsto un solo intervento per ogni ordine del giorno.
Non vedo altri interventi.
Metto in votazione l'ordine del giorno n. A0019.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. A0020

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Guarda relativo a "PER UNA MISURAZIONE EFFETTIVA DEL CHILOMETRO ZERO NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA". (Progetto di legge n. 120) RESPINTO

(N.d.R. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Richiamata:
- la Deliberazione n.116 del dì 9 novembre 2021 di approvazione della Mozione n. 75 "Ristorazione pubblica: verificare la puntuale applicazione, nel rispetto della libera circolazione dei prodotti nonché della tutela della concorrenza e definire apposite linee guida";
Evidenziato che:
- il primo dei due impegni di cui al dispositivo della precitata deliberazione è il seguente: "a voler verificare la puntuale applicazione, nel rispetto della libera circolazione dei prodotti nonché della tutela della concorrenza, nelle procedure di affidamento dei servizi di ristorazione collettiva da parte delle strutture regionali come degli enti società regionali, ivi compresi gli enti del servizio sanitario regionale, della disciplina di cui alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" e ai sopravvenuti Criteri ambientali minimi approvati con decreto del Ministero dell'ambiente 10 marzo 2020";
Rilevato che:
- l'art. 6, comma 1, della legge 17 maggio 2022 n. 61 "Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero e di quelli provenienti da filiera corta" immuta il previgente comma 1 dell'articolo 144 del codice dei contratti pubblici, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, che oggi così dispone: "1. I servizi di ristorazione indicati nell'allegato IX sono aggiudicati secondo quanto disposto dall'articolo 95, comma 3. La valutazione dell'offerta tecnica tiene conto, in particolare, degli aspetti relativi a fattori quali la qualità dei prodotti alimentari con particolare riferimento a quella di prodotti biologici, tipici e tradizionali e di prodotti a denominazione protetta e indicazione geografica tipica. Tiene altresì conto del rispetto delle disposizioni ambientali in materia di green economy, dei criteri ambientali minimi pertinenti di cui all'articolo 34 del presente codice, della qualità della formazione degli operatori e della provenienza da operatori dell'agricoltura biologica e sociale. Sono fatte salve le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 5-quater, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, nonché quelle di cui all'articolo 6, comma 1, della legge 18 agosto 2015, n. 141.".
Considerato che:
- l'art. 3 del progetto di legge n. 120 fa conseguire precisa disposizione al dettato normativo di cui sopra, prevedendo la sostituzione del vigente articolo 2 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 . In particolare, il comma 3 del novellando articolo 2 della richiamata legge regionale prevede che "L'utilizzazione dei prodotti a chilometro zero nella preparazione dei pasti fomiti dai gestori dei servizi di ristorazione collettiva, nonché l'origine dei prodotti, devono risultare espressamente attraverso l'impiego di idonei strumenti di informazione a beneficio degli utenti dei servizi" e, all'evidente fine di individuare una fonte che consenta anche l'elaborazione di tali idonei strumenti informativi, al successivo comma 4 prevede che "L'approvvigionamento dei prodotti a chilometro zero deve essere documentato da fatture di acquisto che riportino l'indicazione della origine, natura, qualità e quantità dei prodotti acquistati.".
Ritenuto che:
- in corrispondenza dei sopra menzionati obblighi nei confronti dell'utenza e tenuto conto che l'affidamento del servizio di ristorazione collettiva è decisione allocativa di risorse pubbliche, appare necessario ai fini di trasparenza dell'agire amministrativo e senza recesso dall'impegno - sopra richiamato - di cui alla Deliberazione n. 116 del 9 novembre 2021 di approvazione della Mozione n. 75, contribuire a sensibilizzare le stazioni appaltanti alla pubblicazione sui propri siti o portali digitali delle informazioni idonee a dare massima evidenza e trasparenza circa il rispetto del decreto legislativo n. 50 del 2016, del Decreto del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10 marzo 2020 e con specifico riferimento alle disposizioni recate dalla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" come oggetto di innovazione con il progetto di legge regionale n.120 e quanto anche nell' ottica di poter misurare gli effetti e le ricadute reali delle disposizioni legislative sul chilometro zero.
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
a sensibilizzare le stazioni appaltanti alla pubblicazione sui propri siti o portali digitali delle informazioni idonee a dare massima evidenza circa il rispetto della specifica disciplina in materia di ristorazione collettiva recata decreto legislativo n. 50 del 2016, del Decreto del Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare del 10 marzo 2020 e con specifico riferimento alle disposizioni recate dalla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero" come oggetto di innovazione con il progetto di legge regionale n.120.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

Anche questo ordine del giorno viene votato negativamente per una questione di competenza. Allora, desidero precisare che con questi ordini del giorno io non mi rivolgo all'Assessorato all'agricoltura, sebbene io abbia sicuramente grande stima dell'assessore Caner, ma mi rivolgo all'intera Giunta regionale, perché il tema, come ha ricordato l'assessore Caner, è un tema olistico, che riguarda anche l'ambito della prevenzione, ma è un tema che, con queste sollecitazioni, va a interessare effettivamente questo progetto di legge, per cui non può essere bocciato semplicemente perché non si ha la possibilità di interloquire con gli uffici competenti.
Ragioniamo semplicemente su che cosa va a proporre questo ordine del giorno: sensibilizzare ‒ quindi non obbliga nessuno ‒ le stazioni appaltanti, per cui i Comuni, la Regione del Veneto e via elencando, alla pubblicazione sui propri siti o portali digitali delle informazioni idonee a dare massima evidenza circa il rispetto della specifica disciplina in materia di ristorazione collettiva. Essenzialmente significa questo: faccio l'appalto, lo vince una determinata realtà perché ha un determinato tipo di punteggio e mi garantisce determinati parametri di qualità in termini anche di chilometro zero eccetera, io rendo nota questa informazione, al fine di garantire la trasparenza nei confronti degli utilizzatori, che siano le famiglie per i propri bambini o che siano le famiglie dei pazienti ricoverati negli ospedali e via dicendo. È una questione di trasparenza che ci sta tutta. Quindi, riterrei opportuno che almeno un ordine del giorno, che non è impegnativo – non ve lo metto in legge come prima –, valuti questa operazione di sensibilizzazione. Lo ripeto, non obbliga nessuno, ma sensibilizza.
Se magari ricontattate anche la Coldiretti, visto che prima ho sentito che era in diretto contatto con alcuni di voi, e parlate direttamente con loro, saprete che sono stati proprio loro a fare anche questa operazione, come la CIA e la Confagricoltura, che hanno incontrato i Comuni proprio per sensibilizzare rispetto a questa operazione di trasparenza, perché gli agricoltori vogliono sapere, vogliono sapere loro stessi di che cosa stiamo parlando e qual è la fotografia della situazione veneta rispetto agli appalti all'interno delle nostre mense e della nostra ristorazione collettiva.
È un'operazione di trasparenza che aiuta l'agricoltore e le categorie a lavorare per fare in modo che il chilometro zero sia sempre più presente all'interno di esse. È un'operazione di trasparenza nei confronti degli utilizzatori per fare in modo che venga soddisfatta la curiosità di dire: il mio Comune sta lavorando per la garanzia dell'economia locale, la garanzia del prodotto più qualitativo possibile per mio figlio, per il mio parente eccetera. Sono informazioni di trasparenza, assolutamente. Del resto, credo che anche voi vi sarete chiesti l'origine e la necessità di un approfondimento nel momento in cui vi siete ritrovati ad avere a che fare con queste situazioni.
Quindi, oggettivamente parlando, io ritengo che sia una cosa dovuta, più che semplice, che non sia una questione di appartenenza a un certo Assessorato piuttosto che a un altro, dato che immagino, assessore Caner, che voi collaboriate bene tra Assessorato alla Sanità e Assessorato all'Agricoltura.
Detto questo, auspico che questo sia un intervento utile a fare in modo che questo sia preso come impegno non obbligatorio, ma di indirizzo.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione l' ODG n. A0020.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Recupero quanto detto a mezze parole prima: l'ODG n. A0024 è stato depositato oltre i termini per la discussione.
ODG n. A0024

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "LOGO CHILOMETRI ZERO, IL VALORE MINIMO DEI PRODOTTI DA TRATTARE SIA PROGRESSIVAMENTE AUMENTATO DAL 30% AL 50%" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero"". (Progetto di legge n. 120) APPROVATO (Deliberazione n. 9/2023)

(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
- l'art. 4 co. 1 della legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 'norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero' prevede che "Alle imprese esercenti attività di ristorazione, ospitalità e vendita al pubblico operanti nel territorio regionale che, nell'ambito degli acquisti di prodotti agricoli effettuati nel corso dell'anno, si approvvigionino per almeno il 30 per cento, in termini di valore, di prodotti agricoli a "chilometri zero", viene assegnato, al fine di pubblicizzarne l'attività, un apposito logo da collocare all'esterno dell'esercizio e utilizzabile nell'attività promozionale";
- atteso che l'apposizione di tale logo all'esterno di un esercizio commerciale induce il consumatore a ritenere che ivi potrà acquistare prodotti a chilometri zero o prodotti lavorati sulla base di prodotti a chilometri zero;
- che, alla luce di tale considerazione, appare più opportuno prevedere che la soglia minima del valore dei prodotti a chilometri zero acquistati da tale esercizio sia almeno il 50% (la maggior parte);
considerato che:
- ciò si tradurrebbe in una maggiore trasparenza per il consumatore e una maggiore qualità dei prodotti;
- trattandosi di una percentuale rilevante è necessario un aumento progressivo di tale soglia;
impegna la Giunta regionale
ad aumentare progressivamente in prospettiva futura l'attuale soglia minima dal 30% al 50% del valore dei prodotti a chilometri zero acquistati quale presupposto per l'assegnazione del relativo logo.
Non c'è discussione su questo ODG.
Metto in votazione l' ODG n. A0024.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
è chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo al voto finale.
Ci sono dichiarazioni di voto? Collega Zanoni, prego.

Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Come ho detto nel mio intervento in discussione generale, questo è un progetto di legge importante, arriva un po' in ritardo, ma ha dei contenuti utili a migliorare la situazione dei prodotti a chilometro zero nella nostra Regione. Prodotti che sono utili all'ambiente, sono utili alla salute, sono utili anche alla lotta al consumo del suolo. Sicuramente, nonostante sia migliorabile, abbiamo visto che molti degli emendamenti presentati da noi delle opposizioni non sono stati accolti per una serie di motivi vari, ben illustrati dai proponenti che mi hanno preceduto. Anche se era un testo che sicuramente poteva essere migliorato, potrebbe essere un primo passo verso una profonda valorizzazione di quei prodotti che, con il loro utilizzo, contribuiscono alla lotta ai cambiamenti climatici, alla lotta all'inquinamento, alla lotta contro il consumo del suolo.
Il nostro voto sarà favorevole.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zanoni.
Consigliere Andreoli, prego.

Marco ANDREOLI (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Cari colleghi, ci avviciniamo alla conclusione dell'iter di questo progetto di legge sui chilometri zero. Come è stato detto, noi abbiamo voluto aumentare il peso specifico di questi prodotti e diffondere il loro utilizzo. I motivi sono diversi, ne sono stati detti alcuni: andiamo a dare più reddito in questo modo ai produttori, agli agricoltori, ad aumentare i loro margini, a muovere l'economia locale.
Abbiamo anche dei risultati sull'inquinamento, lo sappiamo. Le merci viaggiano di meno, quindi si inquina di meno. I costi dei trasporti sono aumentati molto in questo periodo, lo sapete tutti. I carburanti sono tornati a livelli alti. Abbiamo ricadute sulla salute perché consumare cibi che hanno viaggiato poco tendenzialmente significa consumare cibi più freschi, cibi di stagione. Noi siamo quello che mangiamo, quindi sicuramente la salute ne beneficia.
Non trascurerei, poi, i legami sociali, di vicinato, le relazioni, questo contatto umano tra il produttore e il consumatore che, in un'era in cui tutti acquistiamo da remoto, spesso e volentieri lo facciamo, è anche un valore che andiamo a riscoprire. Così come i significati educativi, perché insegniamo la stagionalità dei prodotti ai bambini quando parliamo di mense scolastiche.
Di fatto, la legge nazionale che è stata citata più volte, la n. 61/2022, all'articolo 95 parla proprio ‒ noi recepiamo questo concetto e lo mettiamo nero su bianco ‒ dell'aggiudicazione dell'offerta, che non sarà più in termini puramente legati al prezzo, ma vincerà l'offerta più vantaggiosa in termini di qualità e prezzo. Il solo prezzo non sempre premia i prodotti a chilometro zero, lo sappiamo. Questo perché la qualità in generale si paga sempre e perché i prodotti di vicinato non godono di quei benefici dell'economia di scala, lo sappiamo tutti. Quindi, la competitività sui prezzi.
Il passaggio fondamentale di questo provvedimento è il comma 2 dell'articolo 3. Qui faccio un ringraziamento, da parte mia e da parte di tutta la Commissione Terza, al nostro Ufficio legislativo, al dottor Giachetti e al dottor Schiavon in particolare. Questo passaggio cita di fatto questa frase: "per l'aggiudicazione dei servizi e delle forniture il punteggio per l'utilizzo dei prodotti a chilometro zero è definito in proporzione al rapporto tra utilizzo dei prodotti a chilometro zero e prodotti utilizzati nell'appalto". Si introduce quindi questo concetto di gradiente e non un valore fisso, variabile e immutabile, perché questo poteva mettere il provvedimento a rischio di illegittimità, in quanto la legge regionale n. 12/2012 della Basilicata, così come la legge regionale n. 75/2019 della Toscana sono state dichiarate illegittime perché citavano, la prima, il titolo preferenziale per l'aggiudicazione riguardo ai prodotti chilometro zero e la Toscana, invece, parlava esattamente di percentuale fissa, in particolare il 50%, per l'aggiudicazione.
Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo sempre recepito la legge n. 61/2022, che all'articolo 3 parla di favorire l'incontro diretto tra i produttori e i gestori della ristorazione collettiva. Penso che questa legge abbia fatto quello, cioè ha favorito l'incontro senza imporre niente.
Mi sento poi di ringraziare ovviamente l'assessore Caner con il dottor Mancinelli e tutta la Giunta per il lavoro svolto, nonché la relatrice del provvedimento, la collega Milena Cecchetto, per il lavoro, per la pazienza e il lavoro incessante, anche soprattutto sull'emendamento che riguardava l'Osservatorio regionale per la promozione. Ringrazio ovviamente poi tutti gli altri colleghi membri della Terza Commissione e tutti gli altri appartenenti alla maggioranza. Ringrazio anche la minoranza perché, da quello che percepisco, c'è l'intenzione di votare il provvedimento all'unanimità.
Pertanto, in maniera abbastanza lapalissiana annuncio anch'io il voto favorevole da parte dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta.
Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Guarda, prego.

Cristina GUARDA (Europa Verde)

L'avevo preannunciato all'inizio: la nostra non era una posizione ostativa, ostile a questo progetto di legge. Era soltanto una posizione di condivisione e di collaborazione.
L'intento del progetto di legge, cioè quello dell'adeguamento alle CAM e quello di andare a sviluppare percorsi di sensibilizzazione e anche di formazione, oserei dire, per cui si è lavorato anche in quest'Aula con alcuni emendamenti rispetto al prodotto a chilometro zero, è sicuramente un progetto che non ci può vedere assolutamente contrari. Apprezziamo questo sforzo di adeguamento, visto che risulta anche da un lavoro di discussione fatto all'interno di questo Consiglio, però ammetto che dispiace soltanto vedere bocciate delle proposte senza sufficienti motivazioni, in riferimento in particolar modo proprio ad aspetti che riguardano ciò che le migliori pratiche in termini di sostenibilità ambientale ispirano al settore dell'agricoltura e della distribuzione del prodotto agroalimentare.
Che questo progetto di legge, questo voto all'unanimità ispiri tutti, compreso l'Assessore, a portare il nostro messaggio a livello nazionale perché la norma sul chilometro zero a livello nazionale ha bisogno di alcune revisioni. Penso, per esempio, anche soltanto al fatto che di chilometro zero non parliamo esclusivamente nel settore dell'agroalimentare, ma ne parliamo anche per prodotti che sono derivati dall'agricoltura ma sono all'interno di altri settori. Penso per esempio alla cosmesi e ad altro. Per cui la promozione del prodotto a chilometro zero deve prescindere da logiche di sotto settori del settore dell'agricoltura, deve svilupparsi a prescindere appunto da quanto ad oggi la legge prevede.
Grazie intanto del lavoro fatto da parte di tutti. Ringrazio l'Assessore per essere stato almeno disponibile nella discussione di alcuni passaggi e sicuramente continueremo nella nostra azione di sensibilizzazione proprio per fare in modo che il chilometro zero, e in particolar modo l'aspetto legato a mense, eccetera, sia sempre di più al servizio degli agricoltori locali e non sia magari fonte di cattive interpretazioni e di valutazioni errate che non valorizzano e non danno seguito e lavoro alle aziende locali, e, per una questione di riduzione del prezzo e di migliore offerta, non vanno nella vera direzione del chilometro zero e del biologico locale, che, dentro a determinati tipi di costi, non ci sta.

PRESIDENTE

Grazie.
Metto in votazione il PDL n. 120 nel suo complesso, come modificato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva all'unanimità.
PUNTO
8



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BOZZA, VENTURINI, PICCININI, BARBISAN E VALDEGAMBERI RELATIVA A "AZIONI REGIONALI PER L'INSEDIAMENTO DI INTEL NEL TERRITORIO VERONESE". (RISOLUZIONE N. 76) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 10/2023)

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 8, risoluzione n. 76 del collega Bozza.
Consigliere Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Grazie, Presidente.
Questa risoluzione, che è stata presentata il 4 ottobre scorso, aveva e ha ancora l'intento chiaramente di affrontare un tema molto importante e molto delicato che riguarda la nostra Regione. In particolare, riguarda il territorio della Provincia di Verona. Sappiamo tutti che Intel, che è la società multinazionale statunitense che produce chip e semiconduttori, è un colosso mondiale, ha intenzione, in un suo complessivo piano di espansione, di investire svariate decine di miliardi di euro sul territorio europeo.
L'Italia fa parte di uno degli Stati europei interessati a questo piano di investimento. Si parla di un investimento di circa 5 miliardi sul territorio nazionale, che porterebbe 5.000 nuovi posti di lavoro, 1.500 diretti e 3.500 di indotto. Oltre a questo, questo è l'inizio di un piano che prevede poi negli anni addirittura di arrivare a un investimento di 11 miliardi di euro. Quindi voi capite e noi capiamo bene quale posta importante, dal punto di vista dello sviluppo economico e lavorativo, possiamo giocarci sul nostro territorio.
Sappiamo anche che non è il veronese l'unico sito dove è stata presentata quella potenziale candidatura di location, ma esiste anche nella Regione Piemonte, in particolare, un territorio vasto che tra Valpiana e Settimo Torinese, nella fattispecie a Chivasso, viene considerato un sito candidato di fatto ad ospitare l'insediamento Intel. Il sito italiano dipende da quello che è un altro piano di investimenti di un hub importante a livello tedesco, a Magdeburgo, e cioè due stabilimenti importanti che riguardano circa 17 miliardi di investimento. In questi giorni, in queste settimane abbiamo anche assistito all'incertezza legata allo stesso investimento da parte di Intel in Germania dettato dall'aumento del caro materie prime e anche del costo, ovviamente, dell'energia che chiederebbe ulteriori 3 miliardi, portando quindi l'investimento da 17 miliardi a 20 miliardi di euro.
Ecco che in Germania questo tipo di sforzo viene chiesto allo Stato, al Governo e, ovviamente, il rischio è che possa saltare – ci auguriamo di no – l'investimento in Germania. È evidente che potrebbe essere un effetto domino anche per i Paesi collegati quali l'Italia, che appunto dovrebbe produrre delle componenti proprio per l'hub principale tedesco.
Valutata appunto fondamentale l'unità di intenti e l'azione sinergica, dal punto di vista politico tutte le Istituzioni e gli stakeholder politici, imprenditoriali e finanziari nel Veneto devono, da questo punto di vista, riteniamo, fare squadra. Ecco perché l'intento di questa risoluzione è di uscire con una voce unica da parte di questo Consiglio regionale, perché nei tavoli politici e nei tavoli tecnici dell'interlocuzione, che sono aperti da tempo con Intel, da parte della Giunta regionale – abbiamo sentito anche il presidente Zaia darci alcuni piccoli assaggi, ovviamente omettendo i dettagli, capendo anche quella che può essere la delicatezza in questo momento della trattativa – non si deve lasciare solo il governatore Zaia. Non dobbiamo lasciarlo solo e non dobbiamo lasciare fare solamente a lui una partita che è molto importante, perché è una partita europea. Sappiamo che il Governo oggi ha tenuto a portare il dossier direttamente sul piano del Presidente del Consiglio.
Ovviamente, da questo punto di vista, l'impegno che adesso noi dobbiamo anche cercare di trasmettere e di far arrivare al Governo è che il Governo deve, da un certo punto di vista, prendere anche una decisione, a nostro modo di vedere, importante. È evidente che se si riuscisse a concentrare in un sito unico in Italia quella che è una candidatura, di fatto, all'azienda Intel, credo che potrebbe giovarne tutto il territorio, potrebbe giovarne la candidatura veronese, potrebbe, quindi, giovarne la candidatura veneta, in modo tale che la Regione Veneto possa avere ancora quella regia politica di sinergia con il Governo.
È evidente che il territorio veronese ‒ e concludo, Presidente ‒ ha una particolare specifica connotazione geografica, che è ovviamente in asse con quella del Brennero. Dovendo noi, in questo momento, collegare l'insediamento Intel di Verona sull'insediamento tedesco, quindi della Germania, è evidente che il sito veronese si trova in una posizione di assoluto vantaggio.
L'impegno, Presidente, è chiedere ai colleghi di questo Consiglio di dar forza al Presidente della Regione e alla Regione stessa per portare una candidatura e un investimento al Governo che possa far sì che il Veneto si aggiudichi questa importante opportunità.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO

PRESIDENTE

Grazie, collega Bozza.
Collega Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Grazie, collega Bozza, per aver presentato la mozione.
L'Intel è una società statunitense che di fatto già aveva indicato come sito il nostro territorio, in particolare il Comune di Vigasio e tutto quel territorio che era destinato ad altre opere e che oggi vede completamente pianura. Da una parte, bisogna assolutamente fare in modo che il Piemonte, in concorrenza in questo momento, non possa avere la possibilità di far insediare questa grande società presso il suo territorio, ma che invece venga fatto nel nostro territorio. Dall'altro punto di vista c'è anche un importante investimento di 4,5 miliardi e 5.000 posti di lavoro, che effettivamente per il Veneto potrebbe essere una grande svolta, anche lavorativa, ma non solo. Sono prodotti comunque innovativi e, sotto l'aspetto tecnologico, molto importanti. Sarebbe quindi anche un investimento, sotto quel punto di vista, fondamentale per il nostro Veneto.
Noi condividiamo la mozione e soprattutto il sostenere la Regione affinché possa dare quel supporto per quelle trattative negli aspetti preliminari affinché venga scelto appunto il territorio di Vigasio, tenendo conto però che era già stato indicato e adesso invece sembra essere messo in dubbio.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Bozza per aver presentato questa mozione. Ritengo che sia importantissimo che il nostro territorio sappia attrarre gli investimenti di queste dimensioni e di questa portata.
Io personalmente ho qualche perplessità sul fatto che realmente Intel voglia realizzare un investimento di questo tipo in Italia, ma non ho perplessità sul fatto che il nostro territorio debba attrarre questi investimenti. Per cui inviterei il proponente ad estendere la richiesta alla Giunta perché noi non sappiamo se Intel deciderà di procedere o meno, ma se sappiamo che il territorio è vocato per questo tipo di investimento, chiedo che la Giunta si adoperi perché se non è Intel sia qualcun altro, perché questo tipo di investimento nell'autonomia dell'industria dell'elettronica in senso ampio, europea, rispetto alle tensioni geopolitiche che si stanno creando con altre aree del mondo, che oggi sono nostre fornitrici quasi in monopolio, è essenziale.
Io chiedo che questa richiesta sia in qualche modo in parte svincolata dalle decisioni che prenderà Intel, che è un soggetto privato e che procederà con dei suoi criteri. Se l'area di cui stiamo parlando è un'area che ha degli elementi di vantaggio competitivo nella realizzazione di questo investimento, la Giunta proceda indipendentemente dalla decisione che farà Intel. Per cui chiedo eventualmente di allargare l'auspicio espresso da questa risoluzione tenendo conto che altri possibili investitori possano essere interessati a un partenariato con l'Amministrazione della Regione. La nostra Regione non deve essere controparte di questi investimenti, deve essere partner.

PRESIDENTE

Collega Polato, prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Grazie anche al collega Bozza per aver portato all'attenzione di questo Consiglio regionale un tema importante, penso il più importante dal punto di vista economico e dell'occupazione degli ultimi anni perché nei numeri – che poi ci auguriamo, collega Bozza, che siano mantenuti sia in termini di investimenti che anche occupazionali – risulta ad essere ad oggi, come dossier del Governo, uno dei primi interventi importanti con una caduta nella Regione Veneto.
Ovviamente, per delega, anche, il Gruppo si è interessato di questa questione ancora in tempi non sospetti, perché eravamo a conoscenza di questo interessamento già ai primi mesi del 2022 e poi si è intensificato intorno a settembre. Mi risulta, ma magari qualche collega di Giunta potrebbe informare il Consiglio, che il presidente Zaia si sia interessato direttamente della cosa, abbia interloquito ed abbia poi fatto tutta una serie di considerazioni politiche che spettano al Presidente stesso, che poi hanno una ricaduta sul territorio.
Collega di Bigon, credo che l'Amministrazione di Vigasio abbia un po' meno informazioni rispetto alla questione della localizzazione e alla destinazione urbanistica. Concordo con il consigliere Lorenzoni: se è un'opportunità, un'opportunità deve essere a prescindere in un territorio che ha la necessità di avere uno sviluppo di questo tipo, sia per la morfologia del territorio, che anche per la vicinanza di arterie importanti che riguardano proprio un'infrastruttura che, per esistere e nascere, deve avere per forza di cose un supporto importante dal punto di vista infrastrutturale e della logistica, anche e soprattutto per l'indotto economico e occupazionale.
Faccio fatica – ma qui faccio uno sforzo e chiedo al collega Bozza – a capire la parte finale del dispositivo della mozione; ovvero, condivido quando esprimiamo il sostegno al presidente Zaia perché è compito nostro con forza farlo e lo stiamo facendo in tutte le situazioni di cui veniamo a conoscenza, dove trattiamo e scongiuriamo un eventuale scippo nel Veneto verso il Piemonte, che non è un tema attuale di questo Governo, ma è un tema precedente, perché già prima si lavorava per trasferire in Piemonte l'interesse di questa multinazionale che si era interessata di questo territorio.
Per cui, pur condividendo ed esprimendo il nostro sostegno in tutti i tavoli e direttamente anche nei nostri colloqui interni col Ministro avvenuti anche in Veneto con il Ministro proprio su questo tema, ritengo che la parte finale, cioè l'auspicio che "nella fase precontrattuale al fine di proporre al partner soluzioni di mercato migliorative" debba essere esplicitata. Intendo dire: in che maniera la Giunta potrebbe attuare o mettere in atto tutta una serie di attività precontrattuali che ci rendano più appetibili rispetto al Piemonte? Perché questo darebbe più forza al presidente Zaia e al Governo nel dire: vieni in Veneto rispetto che in Piemonte, perché, dal punto di vista urbanistico, dal punto di vista infrastrutturale, perché attraverso gli investimenti della A 22, in questo caso sulla concessione e quant'altro, è un'area che è assolutamente più appetibile. Diversamente è una mozione che parla di sostegno. è una mozione, ovviamente, che noi condividiamo, ma in concreto non siamo nelle condizioni di dire cosa.
Chiederei al relatore, al collega Bozza di riuscire a esplicitare con una modifica interna cosa intende per "proposte di soluzioni di mercato migliorative". Ovviamente le condivido e l'auspicio è che effettivamente, ma qui chiedo alla Giunta, si pongano in essere tutti quegli atti amministrativi che ci rendano unici e, a quel punto, scelti dalla multinazionale stessa. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Collega Bozza, prego.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Presidente, volevo sfruttare il tempo della dichiarazione di voto più che altro per rispondere...

PRESIDENTE

Prego, collega, vada.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

è partito?

PRESIDENTE

Sì, adesso sì.

Alberto BOZZA (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)

Volevo sfruttare il tempo della dichiarazione di voto magari per spiegare meglio l'auspicio del dispositivo finale: è evidente che non può essere esplicitato in maniera dettagliata perché non conosciamo oggi quali sono di fatto le interlocuzioni e quindi cosa è stato messo sul tavolo da parte né della Regione Veneto né da parte del Governo.
è evidente che è general generico, ma al tempo stesso è chiaro. Prima ho detto che il sito di Verona e di Vigasio, in questo caso, rispetto ad esempio al Piemonte, gioca in maniera più favorevole all'asse col Brennero, e quindi alla Germania, perché noi sappiamo che in Germania verranno realizzati da Intel due stabilimenti importanti le cui componenti dovrebbero essere poi prodotte nello stabilimento italiano.
è evidente che da questo punto di vista, in termini infrastrutturali, in termini di trasporto, in termini di facilità di collegamento con l'asse del Brennero, e quindi con la Germania, verrà favorita anche poi la facilità di un insediamento che prevede non solo le infrastrutture viabilistiche di tutti i generi, ma anche, ovviamente, quelle opportunità di ampliamento intorno all'insediamento produttivo che possono esserci in termini di ulteriori insediamenti produttivi a corollario dell'attività che poi viene svolta nella sede di Intel in quel di Verona, ipotizzando che fosse Verona.
È chiaro che ci sono una serie di condizioni che devono essere messe sul tavolo. Ricordo che, ad esempio, in Germania, se non sbaglio, si parla di circa il 40% di finanziamenti pubblici sull'investimento complessivo che Intel intende investire nell'ambito tedesco. È chiaro che anche in Italia deve esserci una percentuale di fondi pubblici che devono essere messi a disposizione non per l'insediamento, ovviamente, della struttura, dello stabilimento, ma per tutta una serie di infrastrutture, anche a corollario, che devono andare, di fatto, a rendere la candidatura più forte rispetto a quella di un altro.
Poi possiamo esplicitarle come vogliamo, ma in questa fase, non avendo noi conoscenza dettagliata né da parte del Governo né da parte della Giunta regionale su quali sono oggi gli stati di avanzamento nelle trattative, è anche difficile poter dare delle indicazioni precise.
Credo che, comunque, se oggi si decide che il Veneto investa sul sito veronese e il Governo, da questo punto, dia supporto, ci saranno una serie di investimenti finalizzati, contestualizzati al territorio di riferimento, perché è evidente che se Verona, a Vigasio ha determinate caratteristiche, il Piemonte sicuramente ne avrà delle altre. Gli investimenti vanno commisurati alla conformazione territoriale del sito.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Prego, consigliere Soranzo.
Cortesemente prenotatevi per tempo. Grazie.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Ha ragione, ma siamo un Gruppo e una forza politica che, fin dal suo insediamento al Governo vogliono essere una filiera corta; mentre abbiamo appena adesso votato il chilometro zero, noi siamo una forza politica che cerca di fare il chilometro zero tra Governo regionale e Governo centrale.
Con il collega Polato e tutto il Gruppo nel frattempo interloquiamo con il Ministero e con il Ministro direttamente. Noi voteremo a favore di questa mozione. Ha detto bene il collega Polato, che ha seguito questa cosa direttamente. Preciso che l'interessamento del presidente Zaia arriva ancora prima – insieme a chi, di fatto, si è insediato nel Governo – dell'insediamento del medesimo Governo, e avviene in tempi non sospetti. L'avevo detta anche in sede di bilancio, se ricordo bene, questa cosa.
Votiamo a favore. Perché? È noto anche sulla stampa ‒ è uscito su IlSole24Ore ‒ che il Governo (intanto bisogna essere molto cauti in questo momento) ha fatto i compiti a casa con l'ausilio delle Regioni. Questi compiti a casa, collega Bozza, sono stati fatti, da quello che ci risulta... Credo sia giusto quanto asseriva il collega Polato. Che sia il Presidente o un Assessore a rispondere, magari. Usando sempre cautela, Governo e Regione hanno fatto i compiti a casa, perché hanno risposto in modo puntuale a tutte le richieste dell'azienda, allocando anche le somme e i finanziamenti necessari.
È chiaro che in questo momento c'è un blocco in Germania, che blocca anche il Piano Italia. In questo momento, quindi, credo si possa dire che molto è stato già fatto. Attendiamo fiduciosi che il risultato sia, ovviamente, positivo per l'Italia.
Il voto, naturalmente, è favorevole.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Altre dichiarazioni? Bene.
Mettiamo in votazione la risoluzione n. 76.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
9



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GIACOMO POSSSAMAI, CAMANI, BIGON, MONTANARIELLO, ZANONI E ZOTTIS RELATIVA A "AUTONOMIA REGIONALE: UN'OPPORTUNITÀ SU CUI LAVORARE ASSIEME, OLTRE GLI SLOGAN. (RISOLUZIONE N. 64) RESPINTA

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo, il n. 9, risoluzione n. 64.
Sono due temi differenti. Uno propone una Commissione e l'altro è un invito al Governo.
Prego, collega Possamai.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Presidente, grazie.
Questa risoluzione ‒ che ha ormai quasi un anno, nel senso che è stata presentata il 2 maggio 2022 ‒ era la mozione con la quale presentavamo la nostra proposta sul fronte dell'autonomia. È assolutamente chiaro che ci sono passaggi che fanno riferimento al Governo Draghi e agli impegni che il Governo Draghi stava assumendo con il negoziato, in quel caso del Presidente, insieme alla ministra Mariastella Gelmini. È altrettanto evidente che la situazione è chiaramente cambiata, nel senso che nel frattempo abbiamo un nuovo Governo, un Governo sul quale il presidente Zaia ha detto che non ci sono più alibi. Magari ne discuteremo dopo, Presidente, con la sua risoluzione.
Che cosa dicevamo noi? Noi dicevamo una cosa molto semplice in questa risoluzione, e lo abbiamo detto anche pubblicamente in varie occasioni. È capitato anche in quest'Aula di discuterne già negli scorsi mesi. Il negoziato sull'autonomia di questi anni, a nostro avviso, è stato pesantemente condizionato anche dal modo con il quale la Regione Veneto si è approcciata nei confronti del Governo nazionale. Questa posizione si è tradotta ‒ ripeto, ne abbiamo discusso già più volte in passato ‒ nella discussione tra le 23 materie e quella che noi abbiamo chiamato "la scelta" delle materie che realmente, in via prioritaria, aveva senso negoziare con il Governo. Abbiamo anche già detto, negli scorsi mesi, quali erano. Siamo partiti dai temi della formazione, del lavoro e dell'impresa, perché ci sembrano e continuano a sembrarci le questioni... All'interno delle materie sulle quali si può discutere ci sono aspetti rilevanti in questi ambiti, sui quali è possibile ottenere dallo Stato una devoluzione di competenze. Ci sembrano ‒ dicevo ‒ gli aspetti sui quali ha più senso concentrarsi nel rapporto con lo Stato, ma soprattutto nel rapporto con il territorio e con i cittadini di questa regione, perché sono quelli che possono fare autenticamente la differenza.
Il fatto, invece, di aver chiesto le materie indiscriminatamente ha portato a uno stallo, in questi mesi, anzi in questi anni, ormai, perché parliamo di cinque anni, che non ha portato l'autonomia a casa, con grande chiarezza, ma che ha anche messo il dibattito in una condizione di contrapposizione tra le parti, che, evidentemente, non sta aiutando. Ed è anche la ragione per cui il titolo era "Un'opportunità su cui lavorare insieme, oltre gli slogan".
A questo fine, proprio perché noi volevamo e vogliamo che questa Regione, su questo fronte, su questo tema così importante, ragioni insieme... "Insieme" non vuol dire soltanto maggioranza e minoranza, ma anche con tutti gli stakeholder e le realtà della rappresentanza della Regione, che sappiamo benissimo, è evidente, che la Giunta regionale, il presidente Zaia avrà incontrato e incontrerà costantemente miliardi di volte. Li avrà incontrati anche su questo tema. Quello che noi diciamo, però, è che il Consiglio, su questa questione così rilevante, deve riappropriarsi del proprio ruolo.
Per questo proponevamo e proponiamo la possibilità di istituire una Commissione speciale sull'autonomia differenziata che abbia proprio il compito di approfondire e di portarci a un confronto con la Giunta regionale sul percorso istituzionale e sulle singole materie oggetto del negoziato, nel quale coinvolgere, chiaramente, lo dicevo prima, stakeholder e rappresentanze.
Il punto è semplice. Chiudo l'illustrazione con quest'ultimo punto. Se vogliamo portare a casa davvero l'autonomia, a nostro avviso, anche oggi che al Governo ci siete voi, e noi continuiamo a dire le stesse cose, dobbiamo avere ben chiaro quali sono gli obiettivi: se la vogliamo usare come una bandiera oppure se vogliamo che diventi concretamente una novità in grado di portare un miglioramento nella vita dei cittadini.
Da questo punto di vista, è chiaro che se noi decidiamo quali sono le materie che possono fare la differenza nell'organizzazione della Regione e nella possibilità di dare servizi e risposte ai cittadini potremo fare davvero un servizio a chi vive nel nostro territorio, ai cittadini del Veneto.
L'ha detto – non so se gli sia scappata o se fosse una cosa programmata – anche il ministro Calderoli nella sua prima intervista da Ministro: "Guardate, c'è un piccolo problema. 23 materie da gestire tutte e subito diventa evidente che, in realtà, porta a una complicazione della macchina regionale. Concentrarsi e partire da alcune materie, invece, potrebbe essere la via più sensata". Grazie.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla consigliera Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato questa risoluzione per invitare il Consiglio regionale, per condividere con il Consiglio regionale un tema che spesso ritorna nelle nostre discussioni, ma che, a nostro giudizio, meriterebbe di essere al centro di un dibattito vero tra i Gruppi del Consiglio regionale. Abbiamo presentato in tempi non sospetti ‒ diciamo così ‒ questa risoluzione. Oggi, che è completamente cambiato il contesto nazionale nel quale ci muoviamo, cioè c'è un Governo di destra, centrodestra, con un'ampia maggioranza parlamentare, a maggior ragione questo argomento può tornare interessante.
Parto mettendo in fila alcuni dati di fatto, rispetto ai quali spero ci sia condivisione, e poi proviamo, magari insieme, a ragionare sui contenuti di natura più politica che stanno attorno al tema dell'autonomia.
Il primo dato di fatto è che l'autonomia differenziata, cioè la possibilità per le Regioni di avere maggiori e ulteriori forme di autonomia dallo Stato, è sancita dalla Costituzione italiana. Punto. Quindi, non c'è una parte che la rivendica e una parte no. Almeno fino a quando la Costituzione repubblicana appartiene a tutti.
Il secondo dato di fatto è che questa discussione, che oggettivamente non ha portato a nulla in questi quindici anni, è iniziata in questo Consiglio regionale nel 2007, quando il Consiglio regionale ha dato mandato al Presidente della Giunta regionale di allora, Giancarlo Galan, di trattare l'intesa con il Governo, con i Governi, in riferimento all'autonomia per la nostra Regione. Stiamo parlando del 2007. Se non ricordo male, l'anno successivo uno dei Ministri dei Governi con cui Galan doveva trattare l'autonomia era un certo Luca Zaia ‒ Ministro, se non ricordo male, dell'agricoltura ‒ che penso tutti conoscano abbastanza bene.
Nel 2007, quindi: vai, Galan, tratta. Nel 2008 Zaia è persino Ministro, ma ancora nulla si fa. Nel 2014 viene approvata una legge regionale, quindi il Consiglio vota una legge, con la quale si chiede di sottoporre ai veneti cinque quesiti referendari. Lo dico al vicepresidente Finco, visto che c'è una dimenticanza nella risoluzione che voteremo dopo. Questi cinque quesiti referendari avevano contenuto diverso, anche profili diversi. C'era quello che chiedeva, ad esempio, se si voleva che la Regione mantenesse almeno l'80% dei tributi riscossi; c'era il quesito che chiedeva ai cittadini veneti se volevano che la Regione Veneto diventasse una Regione a Statuto speciale. Il Consiglio della Regione del Veneto ha addirittura votato che venisse sottoposto ai veneti un quesito referendario che chiedeva "vuoi che il Veneto diventi una Repubblica indipendente e sovrana?". Stiamo parlando di questa roba qua.
Ovviamente, la Corte Costituzionale, che deve verificare la compatibilità dei testi dei quesiti referendari con la legislazione vigente e con la Costituzione, di cui parlavamo prima, boccia tutti i quesiti e ne salva solo uno: quello che, di fatto, dal punto di vista del contenuto, ribadisce esattamente il testo dell'articolo 116, terzo periodo, della Costituzione. Se l'articolo 116, terzo comma, dice che "alle Regioni possono essere attribuite ulteriori forme di autonomia", noi abbiamo speso una quantità rilevante di milioni di euro per chiedere ai veneti: vuoi che il Veneto abbia ulteriori forme di autonomia? Bene. Siamo lì, e siamo nel 2017. Ovviamente il quesito viene approvato. La Giunta fa un disegno di legge statale e dà mandato a Zaia di trattare. Dal 2017 al 2023 qualche passo in avanti era stato fatto con i Governi di centrosinistra, con la pre-intesa con il Governo Gentiloni, con la legge quadro con il Governo Boccia. Poi una forza politica, proprio nel momento in cui, ed è quando nasce questa risoluzione, ci si apprestava a presentare in Parlamento la legge quadro, ha mandato a casa il Governo Draghi. Oggi c'è un altro Governo e nulla ci fa pensare che le cose non possano riprendere il proprio cammino.
Mi riservo, ovviamente, di continuare l'intervento nella risoluzione successiva, nel punto successivo o in dichiarazione di voto, ma con questa risoluzione noi pensiamo che sia opportuno almeno fare chiarezza sugli elementi generali e poi trovare insieme, al netto della propaganda, gli strumenti che, partendo da questo quadro, ci consentano di realizzare nuove e ulteriori forme di autonomia per questa Regione.

PRESIDENTE

Grazie.
Consigliera Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Io interverrò una volta sola, a meno che il dibattito non mi porti a intervenire due volte, su entrambe le mozioni. Credo sia abbastanza strano che due mozioni di questo tipo non vengano congiunte. Avrei avuto bisogno di fare commenti a tutte e due, commenti che partono da un ragionamento. Quando ci siamo trovati qui ‒ forse un anno e mezzo fa o due; ci eravamo appena insediati in Consiglio; avevamo fatto un incontro in quest'Aula, anche con il presidente Zaia ‒ ho fatto lo stesso intervento.
Il tema dell'autonomia, su cui non voglio entrare ‒ forse i partiti che siedono qui dentro possono permettersi di farlo ‒ dicendo al Parlamento che porteremo questo tipo di istanza, è un altro. La domanda è se vogliamo un'autonomia che dia più potere alla Regione del Veneto o se vogliamo un'autonomia che dia più potere ai Comuni e ai cittadini, che della Regione del Veneto, purtroppo, conoscono molto poco, intendo come Ente, e magari non beneficiano addirittura di alcuni interventi, soprattutto sul tema sociale. Sono quei Comuni, quegli Enti più vicini ai cittadini.
Nella teoria dell'autonomia, che probabilmente conoscete meglio di me, il tema del decentramento, della devoluzione non è quello dallo Stato alla Regione, che tiene in qualche modo il potere e non dà all'ultimo cittadino – ultimo cittadino che magari sta in Polesine invece che a Padova – la possibilità di avere un beneficio di un'eventuale devoluzione, beneficio sancito dal principio classico che è quello della sussidiarietà.
Se questo è il ragionamento che noi vogliamo fare nella Commissione che la mozione che stiamo discutendo propone, io sono favorevolissima a istituire una Commissione temporanea che coinvolga i Comuni e le sue rappresentanze, li porti in quest'Aula e cerchi di far capire che tipo di autonomia non solo si vuole fare, ma che possano incidere su una riforma che ad oggi viene gestita semplicemente tra Stato e Giunte.
Io so, e l'ho visto ovviamente, che sono stati fatti dei quesiti referendari, ma davvero noi pensiamo che il cittadino che è andato a votare lì capisse davvero quante materie avevano eventualmente devoluzione? Se intendiamo prendere ventitré materie e contemplare tutte queste ventitré materie, arriveremo a un'ulteriore regionalizzazione della sanità, di infrastrutture strategiche, della scuola. Abbiamo spiegato davvero al cittadino beneficiario di questo grande slogan, che è diventato una politica simbolica per alcuni di voi, abbiamo davvero spiegato cosa significa, nella sua vita quotidiana, avere una scuola regionalizzata? Non perché oggi governate voi, magari se un giorno governasse anche qualcun altro, gli abbiamo spiegato cosa vuol dire? Che tipo di benefici avrà in più? Perché a me pare che, ad esempio, nella gestione della sanità, oggi ci siano delle questioni che non funzionano anche perché alcune scelte sono state fatte da questa Regione, e cito Azienda Zero, ad esempio.
Quell'autonomia come inciderebbe su un accentramento di potere a Venezia invece che in una devoluzione agli Enti territoriali, alle ASL, ai cittadini? Questa è la domanda che io pongo – e forse neanche dovevo intervenire – pensando davvero a quella persona che abita soprattutto in un'area interna, in un comune piccolo, nella montagna che di riforme di questo tipo non sa quale sarà il beneficio. L'analisi che viene fatta – e questo sarebbe stato l'intervento che avrei fatto nella mozione successiva – rispetto alle ventitré materie è un'analisi che pensa ai Comuni, ai cittadini e alle diseguaglianze? Io credo di no.
Ben venga, quindi, una Commissione, perché io penso che queste decisioni non dovrebbero essere prese dal Ministro di turno e dalla Giunta che in quel momento è eletta, perché una riforma di questo tipo incide sulla vita dei cittadini per lungo periodo, anzi, trasforma radicalmente quello che è l'istituto dello Stato e le sue forme di rapporto con i cittadini. A me sembra impossibile che qui dentro non si stia discutendo di questo – ed è per questo che voto a favore della mozione proposta dal collega Possamai e altri – perché avere una Commissione che, tra l'altro, non dovrebbe avere costi aggiuntivi, che ci permette di sentire le parti, che ci permette di comprendere se davvero dietro a quella politica simbolica, e chiudo, ci sia un contenuto che è condiviso, allora io lì ci sto, ci entro e ci lavoro.
Se, invece, vogliamo continuare a pensare che parlare di autonomia perché è un feticcio, perché è una simbologia, non ci porta a fare un'analisi se tutte quelle materie vanno devolute, ecco, io lì non ci sto. Dare un contributo su una Commissione io penso sia una proposta di buon senso che possa avere il favore di tanti.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Consigliere Giacomin, prego.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
Come tutti sanno, sono uno dei più vecchietti presenti in questo Consiglio e sono in Lega da tanto tempo. Sono entrato in Lega perché ero un convinto federalista. Lancio un monito, anzi ne lancio qualcuno. Il primo, sento questi discorsi ripetersi e mi sembra un gioco che si faceva da bambini, tanti, tanti anni fa. Se si doveva raggiungere un obiettivo si facevano "tre passi da leone", gridava uno, e allora si facevano i passi grandi, e quando eri vicino all'obiettivo quello che faceva il regista diceva "cinque passi da gambero", e allora si tornava indietro. Alla fine non si raggiungeva mai l'obiettivo.
Io qui lancio un monito. Se la politica non riesce a risolvere questo problema, la politica lancia un grosso vulnus, che in questo momento sembra un problema lontano – abbiamo visto nei tempi passati certi arruffamenti di popolo –, ma magari in presenza di una crisi economico-finanziaria che potrebbe essere anche all'orizzonte, visto il Covid prima, la guerra adesso, energia, eccetera, potrebbe avere certi malumori. Allora, non saremmo più nelle condizioni di dire che ognuno di noi ha fatto il proprio dovere, perché questo problema, questo nodo, che è stato lanciato da anni, che è stato avvertito dal popolo veneto da decenni... Io sentivo parlare di volontà, di autonomia dal mio papà, quando la Lega non c'era. C'è nel DNA dei veneti questo, e lo hanno dimostrato in maniera trasversale con il referendum che si è svolto, che senza "se" e senza "ma" ha dimostrato che i veneti vogliono l'autonomia.
Mi si deve dimostrare perché se la Costituzione prevede tot materie, cioè la madre di tutte le leggi lo prevede, qualcuno dice "ma, forse non semo in grado de... Ventitré (inc.), femo ventidue, perché non ventuno, perché non diciannove" (espressione dialettale). Perché ventitré? Perché per ventitré la Costituzione ce lo consente e il popolo veneto vuole il massimo della regionalizzazione possibile e dell'autonomia possibile, tant'è che (qualcuno lo ha ricordato) se fosse stato possibile mettere un referendum Veneto Regione a Statuto autonomo come la Provincia autonoma di Bolzano, probabilmente ci sarebbe stata una larga maggioranza di veneti che avrebbe detto di sì.
Purtroppo – dico "purtroppo" perché anche la Costituzione è legge fatta dagli uomini e per gli uomini e come tale può essere cambiata – la cornice è molto ristretta.

PRESIDENTE

Per favore, facciamo silenzio e ascoltiamo il Consigliere.

Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)

Se accettiamo questa cornice, diciamo pure qual è la road map per arrivare alle ventitré materie, ma arriviamoci. Chi la tira lunga su questo percorso se ne assumerà la responsabilità di fronte al popolo veneto.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Non vedo altri interventi.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ci sono dichiarazioni di voto?
Consigliera Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Dispiace che, per una volta che si potrebbe parlare seriamente di autonomia dentro il luogo che sarebbe deputato a questa discussione, la maggioranza scelga di non parlarne (a proposito, consigliere Giacomin, che ci si assumerà la responsabilità di ciò che si fa e di ciò che si dice).
Ovviamente, essendo scritta dal Gruppo del PD, voteremo a favore di questa risoluzione, e lo faremo specificando alcune valutazioni che sono contenute nella risoluzione, rispetto alle quali non ho capito (lo vedremo con il voto) l'opinione della maggioranza.
Prima considerazione. Pensiamo che ulteriori forme di autonomia hanno senso nel momento in cui non sono una bandierina, ma servono per erogare realmente migliori servizi ai cittadini e alle imprese. Questo può avvenire su tutte le ventitré materie. Era l'occasione per parlarne, ma siccome è un dogma, è un dogma, non è una discussione politica, non se ne può parlare. C'è chi crede in Dio e c'è chi crede che il Veneto sarà più bravo in tutte le ventitré materie. Sono dogmi. Potevamo discuterne oggi, avete scelto di non parlarne.
Seconda questione. C'è un tema culturale rispetto al quale dovremmo assumerci tutti una certa responsabilità, perché per fare l'autonomia di ventitré o di una materia serve il voto di due terzi dei parlamentari italiani. Delle due, l'una: o voi continuate a dire che siamo i più bravi del mondo e non troverete mai i voti necessari in Parlamento per realizzare l'autonomia, e sto pensando che è la strategia di qualcuno, perché non c'è altra spiegazione possibile proprio di fronte alla volontà del popolo veneto che la classe dirigente del Veneto della Lega in ventitré anni non sia mai stata in grado di fare un passo avanti. La strategia è forse proprio questa, perché finché ho la bandierina da sventolare posso chiedere consenso su quella bandierina, il giorno in cui devo far vedere se quella bandierina la so usare o no il consenso è più complicato da ottenere.
Se io devo ottenere il voto dei due terzi del Parlamento per ottenere l'autonomia, delle due, l'una: o convinco i parlamentari a fare oppure la metto via. Per convincere i parlamentari a votare a favore dell'autonomia per il Veneto e per tutte le Regioni che ne faranno richiesta, bisognerebbe superare il pregiudizio che sta dentro le parole che io ho sentito del consigliere Giacomin, che quella che noi vogliamo non è un'organizzazione diversa delle funzioni dello Stato per soddisfare meglio il bisogno del cittadino, ma è l'indipendenza, la specialità, e questo non è previsto dalla Costituzione.
Se non siete in grado di avere i voti in Parlamento per una legge ordinaria pensate di averli per cambiare la Costituzione?
Con questa risoluzione noi avremmo voluto discutere seriamente di autonomia e trovare insieme il modo per ottenerla. Purtroppo dobbiamo registrare che la bandierina è destinata a rimanere tale.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Villanova, prego.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Consigliera Camani, già quando lei dice che... Io parlo a chi voglio in quest'Aula. Io parlo a chi voglio. Non ho bisogno dei suoi consigli su dove rivolgere il mio intervento. La ringrazio se voleva darmi un consiglio, ma non era richiesto.
Consigliera Camani, già dal suo esordio abbiamo capito come si impostava questa discussione. Quando lei dice che avrebbe voluto parlare seriamente, questo va in antitesi con quello che ha detto, perché nel momento in cui lei ci dice che è stato interrotto il grande lavoro del ministro Boccia... Con lui sì che avremmo portato a casa l'autonomia, cari colleghi, con il ministro Boccia, quello che oggi sta facendo le barricate in Parlamento per non portare avanti l'autonomia, quello che ha dichiarato che non passerà mai l'autonomia.
Lei dovrebbe avere un po' più di rispetto non tanto per noi poveri leghisti, sappiamo che questo non esiste, dovrebbe aver rispetto per i veneti e per la Costituzione. Ripeto, per i veneti e per la Costituzione. Io lezioni su come si porta avanti l'autonomia da chi è iscritto al PD, partito che da sempre ha messo i bastoni contro la libera espressione dei veneti, nel referendum, da sempre...
È giusto, abbia il coraggio di dirlo al microfono dopo, perché ricordiamo cosa è successo, cosa ha fatto il suo partito per impedire ai veneti di votare. Ricordiamo il presidente Renzi, Presidente del Consiglio e Segretario del Partito Democratico che prese quell'unico quesito e lo impugnò davanti alla Corte costituzionale per impedire ai veneti di votare. La Corte costituzionale gli diede torto. Oppure parliamo del Governo Gentiloni, che impedì ai veneti di usare la tessera elettorale e che mandò alla Regione Veneto il conto delle forze dell'ordine ai seggi. Vogliamo parlare di questo? Questa è l'impostazione del PD, questa è l'impostazione di chi veramente vuole portare avanti l'autonomia nella nostra Regione.
Noi abbiamo a cuore un desiderio che i veneti hanno espresso in un libero referendum, quello che un partito che si vuole chiamare e che si chiama "democratico" dovrebbe vedere come la massima espressione della democraticità di un popolo: si vota e si decide.
La questione è ben diversa. La questione è che questo Stato – e qui ha ragione –, che i due terzi del Parlamento degli altri territori non vogliono concederci questa autonomia. è abbastanza chiaro ed evidente. Ripeto, è abbastanza chiaro ed evidente.
Adesso facciamo parte di un Governo con un programma dove sta scritto che verrà portata avanti l'autonomia. C'è un Premier, che è garante di questo programma, e io voglio sperare che questo accordo portato avanti nei confronti non di un partito che si chiama Lega, ma nei confronti di un popolo che si chiama "popolo veneto" e "veneti" venga rispettato fino in fondo.
Proprio per questo, votiamo contro la vostra mozione.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Metto in votazione la risoluzione n. 64.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
PUNTO
10



RISOLUZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI FINCO, BARBISAN, BET, CESTARO, FAVERO, MAINO, SANDONÀ, BORON,DDOLFIN, GEROLIMETTO, PAN, VIANELLO, CENTENARO ECCECCHETTO RELATIVA A "AUTONOMIA: IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA SI IMPEGNI AD INSERIRE IL DISEGNO DI LEGGE QUADRO SULL'AUTONOMIA DIFFERENZIATA ALL'ORDINE DEL GIORNO DEL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI UTILE". (RISOLUZIONE N. 73) INIZIO

PRESIDENTE

Passiamo alla discussione della risoluzione successiva, risoluzione n. 73, presentata dal consigliere Finco ed altri.
Consigliere Finco, prego.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Questa è una risoluzione su cui ho presentato anche un emendamento, perché sono andato a correggerla in alcuni passaggi, in quanto avevo presentato questo documento poco dopo la campagna elettorale per le Politiche, con tutta una serie di dichiarazioni fatte sul territorio. Per rispondere anche alla collega Camani, il motivo per il quale abbiamo voluto dividere la discussione dei due provvedimenti è perché, mentre nella vostra risoluzione si chiedeva la costituzione di una Commissione...
Guardate, noi siamo molto scettici sulla costituzione delle Commissioni straordinarie, le Commissioni d'inchiesta. Un vecchio politico, che è passato anche per quest'Aula e che è delle mie parti, che adesso non c'è più, quindi pace all'anima sua, il senatore Pietro Fabris, quando ho iniziato a muovermi all'interno del mondo della politica, mi ha detto: "Ricordati, ragazzo, che se in politica qualcuno vuole fermare un provvedimento basta fare una Commissione". Ed è proprio vero, perché l'abbiamo visto anche all'interno di questo Consiglio regionale. Questo è il mio tredicesimo anno. Tutte le Commissioni d'inchiesta che abbiamo fatto all'interno di questo Consiglio, che dovevano indagare e trovare chissà cosa o studiare chissà quale strategia, alla fine non hanno mai portato assolutamente a nulla, perché quando si fa politica in maniera trasparente, le tante Commissioni d'inchiesta per studiare un caso piuttosto che un altro poi hanno portato, alla fine, ad aver speso tante ore di lavoro all'interno delle Commissioni piuttosto che nell'Aula portando a casa pochissimi risultati.
La nostra, invece, è una risoluzione diversa, perché, proprio per quanto detto fino ad ora dalla collega Camani, ma anche dal collega Villanova, noi su questo tema chiediamo assoluta chiarezza. Non c'è bisogno di fare ulteriori Commissioni, ulteriori lavori. In questa Regione ormai sono passati 5 anni dal referendum, quasi 2.000 giorni: il lavoro che hanno fatto la delegazione trattante, il Presidente della Regione, il Consiglio regionale è un lavoro che non ha fatto nessuna Regione in Italia. Abbiamo tutte le carte in regola per il progetto dell'autonomia; l'autonomia nei fatti, nella sostanza, da un da un punto di vista legislativo è pronta: è solamente una questione di volontà politica.
Avete visto che anche in questi giorni il tema si è riacceso. Perché? Perché fortunatamente abbiamo un Ministro, il ministro Calderoli, che ha una lunga esperienza a livello di Senato, ma una lunga esperienza anche sul tema dell'autonomia e su questa materia sta premendo e sta premendo anche in Consiglio dei Ministri.
Non lo sta facendo perché fra un mese ci sono le elezioni in Lombardia, come qualcuno ha scritto sui giornali in questi giorni, ma lo sta facendo perché ormai abbiamo quasi la sensazione che qualcuno ci voglia portare a sfinimento su questo argomento, anche se noi sicuramente non molleremo.
Avete visto che si è parlato di LEP: in teoria ci siamo dati come Governo un anno di tempo per definirli. Ieri qualcuno è andato a riesumare una cariatide politica, l'ex Presidente della Camera Gianfranco Fini, che dopo 10 anni dalla sua assenza totale in politica è venuto a dire: "La partita dell'autonomia sarà uno dei temi caldi di questa coalizione di Governo e la partita dell'autonomia dovrà essere gestita con la massima calma".
La Lega è un partito che esiste da più di trent'anni. Il tema dell'autonomia lo portiamo avanti fin dal primo giorno. Prima sono andato a vedermi un po' di vecchia rassegna stampa: Fini parlava di analizzare con calma il tema dell'autonomia negli anni 2000. Sono passati 23 anni, lui fortunatamente non fa più politica, però ancora oggi viene a chiedere calma e tranquillità su un tema come questo.
Sento che viene anche venduta questa importante riforma come una merce di scambio: "Noi passiamo l'autonomia se voi ci date il presidenzialismo". Noi siamo dell'idea che sono due riforme che possono tranquillamente andare avanti, con una semplice differenza: che mentre il presidenzialismo ha bisogno di anni di lavoro, perché bisogna modificare la Costituzione, noi oggi l'autonomia la chiediamo, ovviamente, sulla base di una Costituzione già vigente, quindi basta solamente portare avanti un provvedimento.
Durante la campagna elettorale tutti i leader sono venuti in Veneto e tutti quanti hanno parlato di autonomia. Penso che questa sia una terra che si è sempre dimostrata una terra rispettosa della Costituzione, una terra che ha sempre lavorato e dato tanto a questo Paese, che non ha mai chiesto tanto, ma solamente chiede quello che la Costituzione gli permette. Ma penso che il popolo veneto ha anche il diritto ad essere rispettato al di là dei colori politici, perché non è assolutamente corretto che la bandiera della Costituzione venga sventolata in determinate occasioni e, quando invece si deve dare applicazione a dei temi cari al nostro territorio, si trovino fuori sempre un sacco di scuse: che l'autonomia divide l'Italia, che ci sono Regioni di serie A e di serie B. Sicuramente se oggi l'Italia è divisa, perché ci sono delle Regioni più efficienti e altre meno efficienti, non è per colpa dell'autonomia ma forse è per colpa dell'incapacità di determinate Regioni ad autogovernarsi.
Magari per qualcuno può sembrare strano che una maggioranza in Regione chieda alla sua maggioranza a Roma di fare determinate cose, ma noi lo chiediamo. Sono cinque anni, sono passati cinque Governi: ad ogni Governo abbiamo fatto la stessa richiesta, ma non per sventolare una bandiera, ma per responsabilizzare coloro che oggi sono a Roma, che ovviamente hanno dei doveri anche verso questa terra e che una risposta concreta oggi la devono dare perché scuse non ce ne sono più.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Possamai, prego.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Chiedo scusa. Tra i banchi si discuteva di un punto e cioè che tante volte, perlomeno da quando sono io in quest'Aula, ci è stato contestato e detto che non si potevano fare revisioni radicali di risoluzioni e mozioni.
Adesso non c'è nessun discrimine sul contenuto, però, siccome la risoluzione è letteralmente stravolta rispetto al testo che era stato depositato, solo per mantenere un'omogeneità di comportamento perché altrimenti decidiamo che a volte si fa una roba e a volte facciamo il contrario. Davvero non è per il tema. Capisco anche le esigenze... no, non è per il tema della mozione. Capisco l'esigenza politica visto che c'era scritto che bisognava metterla al primo Consiglio dei Ministri, però non c'entra niente il testo di adesso con quello originario.
Possiamo discuterla la prossima volta, andiamo in Capigruppo e calendarizziamo per la settimana prossima una mozione ripresentata, non c'è nessun problema, però così com'è... sennò ogni volta noi arriviamo, vi presentiamo delle modifiche gigantesche e la ridiscutiamo ogni volta. Siccome ce l'avete sempre detto e siete sempre stati su questo tema stretti, sarebbe francamente grave che oggi facessimo il contrario. Ecco, tutto qua. Perché se guardate i due testi modificati vedete quanto diverso... c'è addirittura una pagina in più praticamente.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

È stata ridepositata la risoluzione, neanche un emendamento. Riscritta e ridepositata.

PRESIDENTE

Chiede di intervenire in merito il presentatore, il consigliere Finco.

Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)

Colleghi, io non ho nessun tipo di problema, però voglio anche specificare una cosa: io il testo l'ho rivisitato perché ovviamente sono passati diversi mesi, quindi sono cambiate le condizioni, però sia chiaro che io faccio il politico e non faccio il funzionario. Io ho depositato un testo modificato ai funzionari del Consiglio ancora la settimana scorsa. Nessuno mi ha detto nulla. è passata una settimana. Oggi mi hanno chiesto di firmare il provvedimento. L'ho firmato e l'ho depositato, però, una volta che il provvedimento è firmato e depositato – e qua non faccio una questione politica, ma è una questione anche di funzionamento dell'Aula – non mi si può venire a dire durante la discussione che il provvedimento non può essere discusso, lo ritiriamo, lo discutiamo la prossima settimana, perché io faccio il politico e qualcuno fa il funzionario. Chi quindi fa il funzionario faccia bene il funzionario e chi fa il politico faccia bene politico, perché io il provvedimento non lo ritiro e, se lo ritiro, voglio le scuse da parte di qualcuno.

PRESIDENTE

Capogruppo Possamai, ha chiesto sull'ordine dei lavori. Così finiamo questa roba.

Giacomo POSSAMAI (Partito Democratico Veneto)

Io posso anche essere d'accordo, nel senso che dico solo che però questo testo a noi è arrivato, non ho visto, ma due ore fa, un'ora fa, tre ore fa, quando che è arrivato, via mail. Siccome abbiamo sempre tenuto un comportamento in quest'Aula e, ripeto, è sempre stato garantito un equo, devo dire su questo fronte, atteggiamento sulle mozioni e sulle risoluzioni tra maggioranza e minoranza, che oggi si faccia il contrario mi sembra fuori dal mondo. Ripeto, l'ho visto oggi, quindi non potevo saperlo che lo aveva depositato una settimana fa. Anche la nostra evidentemente era vecchissima. Non l'abbiamo modificata perché sapevamo che non si poteva fare, altrimenti abbiamo comportamenti completamente diversi. Tutto qua.

PRESIDENTE

Capogruppo Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Al di là dei titoli, io intanto ringrazio il collega Finco per aver presentato questa risoluzione perché penso sia importante che, come Consiglio, ci esprimiamo su questo tema anche se la discussione sull'autonomia è ormai diverso tempo che la facciamo in tante occasioni, spesso e volentieri anche in trasmissioni televisive o durante incontri politici in tutto il territorio.
Io penso che se c'è qualcosa che dobbiamo comunque dire è che finalmente col ministro Roberto Calderoli si è arrivati a una presentazione di un disegno di legge che viene in Consiglio dei Ministri e che va a fissare e a determinare quelli che sono i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni.
A me dispiace vedere che ci sono Governatori che prima richiedevano l'autonomia per la propria Regione e adesso, magari perché stanno diventando Segretari di partiti (in particolare Bonaccini del PD, per cui comunque io ho una grande stima e lo considero un Governatore tra quelli più attenti del proprio territorio) fanno delle retromarce in questo senso.
Faccio sempre questo esempio per spiegare ai cittadini cosa sono questi LEP, questi livelli essenziali delle prestazioni: la scuola. Questo è un grande dibattito, soprattutto a sinistra, perché il mondo della scuola e della cultura da sempre è stato dato, dopo la Seconda Guerra Mondiale, nell'accordo con la Democrazia Cristiana, alla sinistra. Per quanto riguarda il tempo lungo a scuola, se andate a vedere le statistiche, il 50% dei bambini che abitano al Nord fanno la scuola a tempo prolungato, cioè vanno anche nel pomeriggio. Il 10% riguarda le Regioni meridionali.
Se andiamo ad applicare i LEP, e qui vedo il collega Favero, probabilmente arriveremmo tutti a essere al 40-50%. Chi ci guadagna in questo caso, insieme ai contributi, insieme a quello che serve per fare la scuola a tempo pieno, sono le Regioni meridionali.
La stessa cosa varrà per la sanità, probabilmente. Noi abbiamo delle prestazioni altissime in sanità riconosciute a livello internazionale, europeo, rispetto alla sanità della Calabria (abbiamo visto i dati dell'altro giorno): se andiamo a determinare i LEP in Calabria, probabilmente chi dovrà investire di più, chi avrà più contributi, chi avrà più livelli essenziali e quindi anche tutta una serie di interventi sarà probabilmente quella sanità.
Per cui l'autonomia dà responsabilità ai territori, dà responsabilità a chi governa questi territori e sicuramente non viene portato via niente a nessuno. Anzi, probabilmente, chi guadagnerà di più sono proprio quelle Regioni e quei Governatori che stanno facendo barricate.
Per arrivare a questa risoluzione, non so se sarà congiunta o non congiunta, io penso che dobbiamo vedere quello che è successo negli ultimi decenni in qualche altra parte d'Italia, con tutti i finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno e tutte quelle leggi speciali su città come Palermo, Catania, Roma Capitale. Se avessimo avuto in questa Regione il 10% di tutto quello che è stato messo lì in tutti questi decenni, probabilmente avremmo chissà quali autostrade, strade, treni. Quindi, questo senso di responsabilità nell'amministrare il proprio territorio passa attraverso una grande riforma di questo Stato, che non può essere che una riforma federalista, quella che ha portato a modernizzare le grandi democrazie come gli Stati Uniti, la Svizzera, la Germania stessa e tante parti del mondo dove le cose funzionano meglio.
In questo senso, quindi, esprimo il voto favorevole del Gruppo della Lega e dell'Intergruppo, anche a nome del collega Villanova. Grazie.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Sospendiamo qui la seduta. Ci riconvochiamo per martedì prossimo.
I Capigruppo si ritrovino in Sala del Leone adesso. Grazie.
La Seduta termina alle ore 17.29
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI

Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 86 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 86
MARTEDì 17 GENNAIO 2023


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 86a seduta pubblica – martedì 17 gennaio 2023
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 433 del 12 gennaio 2023.

Il Presidente CIAMBETTI dichiara aperta la seduta alle ore 10.47.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia, le consigliere Cestaro e Rizzotto.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Punto n. 4) all'ordine del giorno

Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento  [RESOCONTO]


n. 220 del 21.06.2022
presentata dai consiglieri Camani, Giacomo Possamai, Bigon, Montanariello, Zanoni, Zottis, Ostanel, Lorenzoni e Guarda
"Persone transgender: cosa fa la Regione Veneto per tutelarle?"

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Donazzan che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 240 del 23.08.2022
presentata dal consigliere Giacomo Possamai
"Studentato di San Silvestro di Vicenza. La Giunta sta mantenendo gli impegni assunti con la mozione n 129/2022? I lavori di ristrutturazione sono stati avviati?"

Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessora Donazzan che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 141 del 25.10.2021
presentata dalla consigliera Guarda
"PFAS negli alimenti, diritto all'accesso di mamme no PFAS e Greenpeace: perché i dati sono stati consegnati in modo parziale?"

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che dà per letta l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.

n. 204 del 23.05.2022
presentata dai consiglieri Camani, Zottis, Possamai Giacomo, Bigon, Montanariello e Zanoni
"Le scuole paritarie del Veneto sono in difficoltà: la Giunta regionale intende restare a guardare?"

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.

Interviene l'assessore Calzavara che risponde per conto della Giunta regionale.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.

n. 216 del 09.06.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"La Regione intende intervenire per recuperare e mettere a servizio del territorio Villa dalla Piazza in località Foen in comune di Feltre?"

Il PRESIDENTE comunica che la risposta scritta all'interrogazione n. 216 verrà inviata alla consigliera Ostanel.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) sull'ordine dei lavori.

Punto 5) all'ordine del giorno

Rinnovo della presentazione delle proposte di legge statale trasmesse al Parlamento nazionale, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, nel corso della XVIII Legislatura. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 56) APPROVATA (Deliberazione n. 7/2023)  [RESOCONTO]


Interviene il Presidente Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di Presidenza.

Intervengono la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto), in discussione generale, e il Presidente Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier) in sede di replica.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 6) all'ordine del giorno

Programma di attività del Comitato regionale per le comunicazioni del Veneto (CORECOM) per l'anno 2023. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 50) APPROVATA (Deliberazione n. 8/2023)  [RESOCONTO]


Interviene la consigliera Cestari (Liga Veneta per Salvini Premier) che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Interviene il Presidente Ciambetti (Liga Veneta per Salvini Premier) per alcune precisazioni in ordine agli emendamenti presentati.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per approfondimenti in merito agli emendamenti presentati da parte dell'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare.

La seduta è sospesa alle ore 12.03.

La seduta riprende alle ore 12.19.

In seguito a quanto concordato dall'Ufficio di Presidenza della Prima Commissione consiliare, il PRESIDENTE dichiara inammissibili gli emendamenti nn. B1 e B2 alla PDA 50, presentati dalla consigliera Baldin.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Bet, Bigon, Bisaglia, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Pan, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 7) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero"". (Progetto di legge n. 120) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 1/2023)  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere, Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Terza Commissione consiliare, e Guarda (Europa Verde), che svolge la relazione di minoranza per conto della Terza Commissione consiliare.

Durante l'intervento della consigliera Cecchetto assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene il consigliere Zanoni (Partito Democratico Veneto).

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti all'emendamento n. A18, presentato dalla relatrice Cecchetto, scade in dieci minuti.

In discussione generale interviene il consigliere Bet (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale e sospende la seduta per permettere all'Ufficio di Presidenza della Terza Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati.

La seduta è sospesa alle ore 12.52.

La seduta riprende alle ore 14.28.

Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Il PRESIDENTE rinvia la ripresa dei lavori alle ore 14.45.

La seduta è sospesa alle ore 14.28.

La seduta riprende alle ore 14.58.

Il PRESIDENTE comunica che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti nn. A22 e A23, scade in dieci minuti.

La seduta è sospesa alle ore 14.58.

La seduta riprende alle ore 15.11.

Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.

L'emendamento n. A12 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

L'emendamento n. A13 all'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Sull'emendamento n. A1 all'articolo 2, interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che lo illustra e propone delle modifiche.

L'emendamento n. A1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato come modificato.

Gli emendamenti nn. A2 e A14 all'articolo 2, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica , sono respinti.

L'articolo 2 , posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Gli articoli 3 e 4 , posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che ritira l'emendamento n. A3 all'articolo 5.

L'emendamento n. A4 all'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

L'emendamento n. A8 all'articolo 5, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

L'emendamento n. A5 all'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

L'emendamento n. A9 all'articolo 5, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato.

L'emendamento n. A11 all'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato.

L'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

L'articolo 6, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

L'emendamento n. A17 all'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato.

Gli emendamenti nn. A6 e A15 all'articolo 7, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica , sono respinti.

L'emendamento n. A16 all'articolo 7, illustrato dalla consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

L'emendamento n. A10 all'articolo 7, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è respinto.

Sull'emendamento n. A22 all'articolo 7 intervengono i consiglieri Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier), che lo illustra, e Finco (Liga Veneta per Salvini Premier).

L'emendamento n. A22, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato.

L'articolo 7, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.

Interviene la consigliera Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier) che ritira l'emendamento n. A18, pertanto il subemendamento n. A21 decade.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per permettere all'Ufficio di presidenza della Terza Commissione consiliare di esprimere parere sul subemendamento n. A25, presentato dalla consigliera Guarda.

La seduta è sospesa alle ore 15.35.

La seduta riprende alle ore 15.42.

Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra e ritira il subemendamento n. A25 all'emendamento n. A23.

L'emendamento n. A23 all'articolo 8, illustrato dalla consigliera Cecchetto (Liga Veneta per Salvini Premier), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica , è approvato e inserito come articolo 8.

L'articolo 8, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente e inserito come articolo 9.

Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati al progetto di legge in oggetto.

ODG n. A7

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Vendita e somministrazione di alimenti, troppe 'medaglie' distraggono il consumatore e danneggiano gli esercenti. Una procedura regionale unica per l'attribuzione e la gestione di loghi ed elenchi". (Progetto di legge n. 120) RESPINTO  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

Vianello

Non votanti:

nessuno

ODG n. A19

Ordine del giorno presentato dai consiglieri Guarda, Zanoni, Zottis, Lorenzoni, Bigon e Camani relativo a "Per un chilometro zero a prova di PFAS". (Progetto di legge n. 120) RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto intervengono la consigliera Guarda (Europa Verde), che lo illustra, e l'assessore Caner.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. A20

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Guarda relativo a "Per una misurazione effettiva del chilometro zero nella ristorazione collettiva (Progetto di legge n. 120) RESPINTO  [RESOCONTO]


Sull'ordine del giorno in oggetto interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che lo illustra.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Bozza, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

ODG n. A24

Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "Logo chilometri zero, il valore minimo dei prodotti da trattare sia progressivamente aumentato dal 30% al 50%" in occasione dell'esame del disegno di legge relativo a "Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 luglio 2008, n. 7 "Norme per orientare e sostenere il consumo dei prodotti agricoli a chilometri zero"". (Progetto di legge n. 120) APPROVATO (Deliberazione n. 9/2023)  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE interviene per precisare che l'ordine del giorno è stato presentato successivamente alla conclusione della discussione generale, per cui non è consentito il suo svolgimento, ai sensi dell'art. 107 comma 2 del Regolamento.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Rigo, Sandonà, Scatto, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

Formaggio, Pavanetto, Polato, Razzolini, Soranzo

Non votanti:

nessuno

In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge n. 120 intervengono i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto), Andreoli (Liga Veneta per Salvini Premier) e Guarda (Europa Verde).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.

Il Consiglio approva all'unanimità

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Guarda, Lorenzoni, Maino, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 8) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Bozza, Venturini, Piccinini, Barbisan e Valdegamberi relativa a "Azioni regionali per l'insediamento di Intel nel territorio veronese". (Risoluzione n. 76) APPROVATA (Deliberazione n. 10/2023)  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto)
che illustra la risoluzione in oggetto.

Durante l'intervento del consigliere Bozza assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.

In discussione generale intervengono i consiglieri Bigon (Partito Democratico Veneto), Lorenzoni (Gruppo Misto) e Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).

Intervengono i consiglieri Bozza (Forza Italia – Berlusconi – Autonomia per il Veneto), in sede di replica, e Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione in oggetto.

Il Consiglio approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Camani, Cavinato, Centenaro, Cestari, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Sandonà, Scatto, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Vianello, Villanova, Zecchinato, Zottis

Hanno votato no:

nessuno

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 9) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Giacomo Possamai, Camani, Bigon, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "Autonomia regionale: un'opportunità su cui lavorare assieme, oltre gli slogan. (Risoluzione n. 64) RESPINTA  [RESOCONTO]

Interviene il consigliere Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto) che illustra la risoluzione in oggetto.

Durante l'intervento del consigliere Giacomo Possamai assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Giacomin (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto) e Villanova (Zaia Presidente).

Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la risoluzione in oggetto.

Il Consiglio non approva

Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.

Hanno votato sì:

Baldin, Bigon, Camani, Lorenzoni, Ostanel, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis

Hanno votato no:

Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Cavinato, Centenaro, Cestari, Ciambetti, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Polato, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Sandonà, Scatto, Soranzo, Valdegamberi, Vianello, Villanova, Zecchinato

Astenuti:

nessuno

Non votanti:

nessuno

Punto 10) all'ordine del giorno

Risoluzione presentata dai consiglieri Finco, Barbisan, Bet, Cestaro, Favero, Maino, Sandonà, Boron,Ddolfin, Gerolimetto, Pan, Vianello, Centenaro e Cecchetto relativa a "Autonomia: il Governo della Repubblica italiana si impegni ad inserire il disegno di legge quadro sull'autonomia differenziata all'ordine del giorno del primo Consiglio dei Ministri utile". (Risoluzione n. 73) INIZIO  [RESOCONTO]

Preliminarmente alla trattazione del punto viene distribuito l'emendamento n. C1 alla risoluzione, che propone testo sostitutivo.

Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) che illustra la risoluzione in oggetto.

Sull'ordine dei lavori intervengono i consiglieri Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto), Camani (Partito Democratico Veneto), Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) e nuovamente Possamai Giacomo (Partito Democratico Veneto).

Interviene il consigliere Pan (Liga Veneta per Salvini Premier) in discussione generale.

Durante l'intervento del consigliere Pan assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato martedì 24 gennaio 2023.

La seduta termina alle ore 17.29.

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MICHIELETTO Gabriele
BARBISAN Fabiano
OSTANEL Elena
BET Roberto
PAN Giuseppe
BIGON Anna Maria
PAVANETTO Lucas
BISAGLIA Simona
PICCININI Tomas
BORON Fabrizio
POLATO Daniele
BOZZA Alberto
POSSAMAI Giacomo
CAMANI Vanessa
POSSAMAI Gianpiero
CAVINATO Elisa
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
SANDONA' Luciano
CIAMBETTI Roberto
SCATTO Francesca
CORSI Enrico
SORANZO Enoch
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FINCO Nicola Ignazio
VENTURINI Elisa
FORMAGGIO Joe
VIANELLO Roberta
GEROLIMETTO Nazzareno
VILLANOVA Alberto
GIACOMIN Stefano
ZANONI Andrea
GUARDA Cristina
ZECCHINATO Marco
LORENZONI Arturo
ZOTTIS Francesca








LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
f.to Erika BALDIN




IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI










N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Gabriella Gamba