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Seduta del consiglio regionale del 07/03/2023 n. 90
Martedì, 7 marzo 2023
SOMMARIO
- APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
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- COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
- INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
- INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
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- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 257 del 26 aprile 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI SISTEMI INFORMATIVI DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE?"
- Elena OSTANEL (Il Veneto che vogliamo)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 266 del 18 maggio 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "POVERI PUR LAVORANDO: COSA INTENDE FARE LA REGIONE DEL VENETO?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Elisa DE BERTI
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 269 del 8 giugno 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "SUL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO REGIONALE"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 229 del 18 gennaio 2022 presentata dal consigliere Finco relativa a "ISPETTORATO DEL LAVORO: A QUANTO AMMONTA LA DOTAZIONE DI PERSONALE DELLE SEDI REGIONALI DELL'AGENZIA E QUALI SONO LE ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO EFFETTUATE IN VENETO?"
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Elisa DE BERTI
- PRESIDENTE
- Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 294 del 13 settembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "CONSULTA REGIONALE PER LA SICUREZZA STRADALE, ORGANISMO ISTITUITO NEL 2012 MA INUTILIZZATO. QUANDO SARÀ RESA OPERATIVA?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Elisa DE BERTI
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 308 del 2 novembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "INCENERITORE DI FUSINA E PREOCCUPAZIONE DEI COMITATI PER POSSIBILI RICADUTE SULLA SALUTE DEI CITTADINI, LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
- PRESIDENTE
- Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 312 del 16 novembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "LINEA 80 SOTTOMARINA-VENEZIA-CHIOGGIA, SEVERE LAMENTELE DEGLI UTENTI, LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"
- Ass.ra Elisa DE BERTI
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 313 del 16 novembre 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "RITROVATA FINALMENTE LA CAPACITA' PROSPETTICA, IL PRESIDENTE ZAIA HA ADESSO INTENZIONE DI RIFERIRE PERSONALMENTE AL CONSIGLIO REGIONALE CIRCA COSTI ECONOMICI E SULLA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA PISTA DA BOB EUGENIO MONTI?"
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Elisa DE BERTI
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta scritta n. 269 del 23 novembre 2022 presentata alla consigliera Venturini relativa a "LA REGIONE VENETO INTENDE AVVIARE UN CONFRONTO CON LA CASA DI CURA DI ABANO TERME AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI GLI ACCORDI SOTTOSCRITTI CON LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEI LAVORATORI E SIA ASSICURATO IL SERVIZIO ALL'UTENZA?"
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Manuela LANZARIN
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Interrogazione a risposta immediata n. 341 del 1° febbraio 2023 presentata dai consiglieri Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "AKZONOBEL: LA GIUNTA REGIONALE COME INTENDE CONTRIBUIRE ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI?"
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ass.ra Elisa DE BERTI
- PRESIDENTE
- Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA FONDAZIONE ATLANTIDE - TEATRO STABILE DI VERONA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 30/2023)
- PROGRAMMA TRIENNALE 2023-2025 ED ELENCO ANNUALE 2023 DEI LAVORI PUBBLICI DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONE DEL VENETO. LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n. 27 E D.M. MIT 16 GENNAIO 2018, N. 14. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 58) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 31/2023)
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- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "LA REGIONE SI ATTIVI PER LA REALIZZAZIONE DELLA TRATTA FERROVIARIA CHIOGGIA-PIOVE DI SACCO" RESPINTO
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo e Bigon relativo a "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER IL RADDOPPIO DELLA SP 9 "ARZERON"" RESPINTO
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo, Bigon e Zanoni relativo a "LA STRADA REGIONALE N. 11 DEL TRATTO COINCIDENTE CON LA RIVIERA DEL BRENTA È CONGESTIONATO DAL TRAFFICO VEICOLARE: LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PERCHÉ SIANO AVVIATE CON URGENZA OPERE STRUTTURALI IN TALE TRATTO STRADALE" RESPINTO
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BISAGLIA, BARBISAN, BET, BIGON, BORON, BOZZA, BRESCACIN, CECCHETTO, DOLFIN, MAINO, PAN, PAVANETTO, PICCININI, RAZZOLINI, RIGO, VENTURINI, VIANELLO, ZECCHINATO E ZOTTIS RELATIVA A "DISPOSIZIONI PER FAVORIRE LA PIENA INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AMMALATI". (PROGETTO DI LEGGE N. 117) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 3/2023)
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- PRESIDENTE
- Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
- Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- PRESIDENTE
- Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
- PRESIDENTE
- Cristina GUARDA (Europa Verde)
- PRESIDENTE
- Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
- PRESIDENTE
- Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
- PRESIDENTE
- Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
- PRESIDENTE
- Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
- PRESIDENTE
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.39, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 11.00.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 11.08
PRESIDENTE
Colleghi, buongiorno.
Diamo inizio alla 90a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 3526 del 2 marzo 2023.
APPROVAZIONE VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI
Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 89a Seduta pubblica del 14 febbraio 2023.
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO
Luca ZAIA
Alberto BOZZA
I congedi sono concessi.
La consigliera Maino si è fatta tramite della Fondazione San Bortolo per una promozione dell'attività della Fondazione stessa a favore dell'ospedale di Vicenza.
PUNTO
3 |
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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
PUNTI
4 e 5 |
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RISPOSTE DELLA GIUNTA REGIONALE ALLE INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE
E
INTERROGAZIONI A RISPOSTA SCRITTA ISCRITTE ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 111, COMMA 4, DEL REGOLAMENTO
PRESIDENTE
Passiamo alle interrogazioni e alle interpellanze.
Partiamo con l'interrogazione n. 257 della collega Ostanel, nell'ordine del giorno la n. 2 delle interrogazioni a risposta immediata.
Interrogazione a risposta immediata n. 257 del 26 aprile 2022 presentata dalla consigliera Ostanel relativa a "LA GIUNTA REGIONALE INTENDE GARANTIRE LA SICUREZZA DEI SISTEMI INFORMATIVI DEL SISTEMA SANITARIO REGIONALE?"
Prego, collega Ostanel.
Elena OSTANEL (Il Veneto che vogliamo)
Grazie, Presidente.
Questa interrogazione è stata presentata il 26 aprile 2022 in quanto apprendevo dalla stampa e da segnalazioni dei cittadini che all'epoca c'era stata una nuova – ricordiamo che ce n'era stata una anche precedentemente – fuga di dati sensibili dal database dell'ULSS 6 Euganea, per cui migliaia di padovani si sono visti recapitare lettere di esenzione in realtà destinate ad altri, episodio su cui la stessa Azienda stava in quel momento effettuando delle verifiche per accertare l'accaduto. Nello stesso articolo di stampa si riportava, inoltre, l'ipotesi che ci poteva essere stato un disallineamento dei dati sulle liste degli aventi diritto all'esenzione di questa tipologia.
Quindi, siccome era già accaduto e poiché si trattava di esporre dati estremamente sensibili, e c'erano in quel momento moltissimi cittadini che si lamentavano – ricordiamo anche il dibattito sui giornali rispetto proprio alla sicurezza informatica su questi dati sensibili – visto che la stessa ULSS era stata precedentemente vittima di un attacco hacker che, oltre a mettere in difficoltà il sistema informatico, aveva portato anche, nelle settimane precedenti, a un furto di dati sensibili dei cittadini padovani, interrogavo il Presidente e l'Assessore competente per sapere come si intende risolvere per sempre i problemi dell'ULSS 6, ma in generale di tutte le ULSS, per garantire la funzionalità dei sistemi informatici, ma soprattutto la protezione dei dati sensibili dei cittadini veneti.
È ovvio che in quel momento chiedevo come si intende risolvere questa problematica, ma oggi spero di sentire nella risposta dell'Assessore che, a un anno di distanza, abbiamo risolto definitivamente il problema per tutte le ULSS.
PRESIDENTE
Grazie.
Assessore Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Con propria nota acquisita agli atti, l'Azienda sanitaria Euganea ha rappresentato quanto segue. In data 21.04.2022 si è venuti a conoscenza dell'errata trasmissione dei documenti in oggetto indicati a soggetti diversi dagli interessati, a seguito di un mero errore materiale nell'ambito di una procedura di comunicazione massiva delle certificazioni generate da Regione Veneto, acquisite da Azienda Zero e distribuite agli assistiti da USLL 6 Euganea, secondo quanto previsto dalla nota protocollo del 31.03.2022 del medesimo Ente.
I certificati, nonostante risultino scaricabili dal "Portale Sanità Regione del Veneto", alla pagina che recita il portale, sono stati inviati al domicilio degli assistiti al fine di agevolarli nell'acquisizione degli stessi in quanto soggetti fragili o minori, ma soprattutto per evitare l'accesso alle strutture aziendali per ottenere la stampa degli stessi, visto il particolare momento che prevede, ancora oggi, la riduzione degli assembramenti per limitare la diffusione dei contagi da Covid-19.
Si è provveduto agli adempimenti previsti dall'articolo 33 del Regolamento UE 2020/16679, con l'invio di preliminare notifica al Garante per la protezione dei dati personali entro i termini stabiliti dalla norma, e al rinvio corretto dei certificati ai soggetti aventi diritto.
Al fine di garantire la sicurezza dei dati personali coinvolti, si fa presente che la procedura di inoltro dei certificati di esenzione prevede che venga effettuato un controllo di conformità all'output delle elaborazioni prima di confermare l'invio.
Il sistema informativo aziendale è preservato, ad oggi, con una serie di misure che provvedono a proteggere il perimetro aziendale con strumenti aggiornati ed idonei di ultima generazione.
Si rappresenta inoltre che, come relazionato alla Direzione ICT e Agenda digitale, la Regione del Veneto ha recentemente adottato la DGR n. 1174/2002, con cui ha avviato un percorso in attuazione dell'Agenda Digitale del Veneto volto a favorire la collaborazione tra enti pubblici e privati per gestire il rischio informatico in modo condiviso, e ciò anche mediante la costituzione del CERT (Computer Emergency Response Team). In particolare, questo team avrà il compito di coordinare le attività di gestione della sicurezza mettendo in atto una serie di meccanismi di difesa delle reti informatiche, prevenendo anche l'insorgere di nuovi attacchi.
PRESIDENTE
Grazie.
Prego, collega Ostanel, per la replica.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Leggerò meglio la risposta per iscritto perché alcune informazioni sono molto tecniche, ma non ho sentito una cosa essenziale, io credo, per risolvere il problema della sicurezza informatica. Al di là di favorire il fatto che ci sia una collaborazione tra enti pubblici e privati per gestire il rischio informatico, abbiamo investito su reali misure di controllo di cybersecurity dei sistemi esistenti, ad esempio lavorando o anche cambiando i fornitori con cui noi oggi operiamo all'interno del sistema informatico che gestisce le prenotazioni e la sanità del Veneto? Oppure, abbiamo pensato di usare i fondi del PNRR? Abbiamo investito risorse su questo tema?
Mi sarei aspettata da questa risposta, che ovviamente mi riservo di leggere più nel dettaglio, che l'Assessore dicesse che la Regione del Veneto ha investito dei fondi, non ha solo facilitato la collaborazione o l'emanazione di alcuni protocolli, perché la cybersecurity, per essere realizzata, ha bisogno di strumentazione particolare, ha bisogno di personale che lavori su un monitoraggio continuo dei dati, e non solo di elaborazione di protocolli o, come cita la risposta all'interrogazione, di controlli di conformità sull'output, quindi vedere effettivamente se queste esenzioni vanno alle persone corrette e fare un lavoro preventivo affinché le fughe di dati sensibili non avvengano più.
Questo tema dei fondi e dell'investimento non è uno dei temi che ho sentito nella risposta dell'assessore Lanzarin.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo all'interrogazione n. 266 della collega Baldin.
Interrogazione a risposta immediata n. 266 del 18 maggio 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "POVERI PUR LAVORANDO: COSA INTENDE FARE LA REGIONE DEL VENETO?"
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Illustro brevemente la mia interrogazione per inquadrare meglio il fenomeno.
C'è stato uno studio della Filcams Cgil Treviso, pubblicato sul quotidiano "La Tribuna di Treviso" il 16 maggio 2022, che richiamava il fenomeno dei working poor, ovvero dei lavoratori che, pur lavorando, sono comunque poveri. Ebbene, in base a questo articolo un trevigiano su cinque guadagna meno di 1.000 euro. Poi, in questo studio vengono affrontate anche le varie mansioni. Però, è emerso come sempre di più ci siano lavoratori poveri.
L'indicatore Eurostat 2019, inoltre, registra che il fenomeno dei working poor è più marcato nel nostro Paese rispetto agli altri Stati europei. Tra l'altro, si segnala la direttiva della Commissione europea con la proposta sui salari minimi, che si pone l'obiettivo di adeguare i salari ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Programma NextGenerationEU.
Si rileva anche come in Commissione Lavoro del Senato si sia ripreso l'esame congiunto dei disegni di legge recanti disposizioni per l'istituzione del salario minimo orario.
Ebbene, considerato anche che dal rapporto Istat 2021 l'incidenza della povertà assoluta individuale nel nord-est è cresciuta dal 6,8% all'8,2%, con questa interrogazione chiedo alla Giunta regionale cosa intenda fare, in ogni sede istituzionale competente, per promuovere l'iniziativa della retribuzione minima oraria dignitosa e adeguata a tutte le lavoratrici e i lavoratori, coerente con la proposta della direttiva europea sui salari minimi.
PRESIDENTE
Grazie.
Risponde, per l'assessore Donazzan, il vicepresidente Elisa De Berti. Prego.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
La pandemia di Covid e il conflitto tra Russia e Ucraina sono solo gli ultimi eventi che hanno impattato negativamente sul costo della vita dei cittadini. A fronte di ciò, l'Istat prevede che l'inflazione farà scendere il potere di acquisto, stima probabilmente destinata a peggiorare alla luce dell'ulteriore aumento dei prezzi.
Questo è lo scenario nel quale si inserisce la discussione sul salario minimo e sulla contrattazione collettiva.
In data 7 giugno 2022 è stata approvata la bozza della direttiva UE che stabilisce le procedure per garantire che i salari siano adeguati a garantire un livello di vita dignitoso in tutti i Paesi dell'Unione. Tale testo è stato definitivamente approvato lo scorso settembre dal Parlamento europeo. Questa norma intende migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori dell'UE e promuovere progressi in ambito economico e sociale. A tal fine, vengono definiti i requisiti essenziali per l'adeguatezza dei salari minimi garantiti, come stabilito dalle leggi nazionali o dai contratti collettivi. Rimane, quindi, in capo ad ogni singolo Stato membro la competenza sull'individuazione del livello minimo.
Si ricorda, peraltro, che nel nostro ordinamento è operante la contrattazione collettiva, che costituisce un modello di democrazia fondata sulla partecipazione delle parti sociali alla vita e alle scelte del Paese. Tale contrattazione copre oltre l'80% della popolazione lavorativa, soglia minima prevista dalla direttiva europea.
La Regione, per quanto di propria competenza, continuerà, comunque, ad adoperarsi in ogni opportuna sede istituzionale affinché vengano individuati gli strumenti atti a garantire ai lavoratori pari dignità e tutela anche sul fronte economico, per contrastare la povertà, le disuguaglianze, ma anche la diffusione di lavoro precario e di lavoro sommerso.
PRESIDENTE
Grazie.
Per la replica, collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Vicepresidente, per la risposta.
Diciamo che si avverte un'approvazione di questa proposta di salario minimo dalla risposta che mi viene data. C'è da rilevare, come tra l'altro fa anche nella risposta all'interrogazione, il fatto che la contrattazione collettiva copre solo una parte di tutto l'universo mondo dei lavoratori, quindi è necessario andare a coprire anche la rimanente parte, che altrimenti rimarrebbe priva di tutele.
Prendiamo atto che a livello europeo c'è questa direttiva che finalmente cerca di dare sollievo a tutti i lavoratori di tutti gli Stati, ma chiaramente poi spetta allo Stato competente declinare in maniera specifica tale direttiva.
Mi ritengo, quindi, abbastanza soddisfatta, esprimendo l'augurio che da parte di Veneto Lavoro nella fattispecie ci sia la volontà di procedere in questo senso e di andare avanti per non lasciare privi di tutela i lavoratori più poveri e più fragili.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo all'interrogazione n. 269 della collega Guarda.
Interrogazione a risposta immediata n. 269 del 8 giugno 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "SUL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO REGIONALE"
Prego, collega Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Nell'articolo 12 del decreto-legge n. 179 del 2012, che riguarda misure urgenti per la crescita del Paese, si parla dell'istituzione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Viste le recenti linee – questo, appunto, nello scorso anno, visto che l'interrogazione è di giugno – per l'attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico approvate dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ho presentato questa interrogazione perché alcuni rilievi sono interessanti per il Veneto, perlomeno per una richiesta di evoluzione del settore e dei servizi che sono previsti all'interno del decreto e delle linee guida, in particolar modo per quanto riguarda la presenza di tutta la documentazione e delle componenti del nucleo minimo del Fascicolo Sanitario, che non è assicurata in maniera omogenea all'interno del panorama nazionale.
In questo caso emerge dai documenti del nucleo minimo che la Regione del Veneto non è propriamente messa bene. Nel giugno dello scorso anno quindi rilevavamo come nel 2021 fossero stati caricati documenti afferenti alle prestazioni erogate solo per il 19,7% all'interno di quanto previsto dalle disposizioni tecniche, mentre il 7,8% è in un formato diverso e dunque con criticità rispetto alle esigenze di consultazione.
La vicina Regione dell'Emilia-Romagna, la ponevo come esempio, nel 2021 aveva inserito il 91,6% della documentazione in formato CDA 2 e quindi accessibile.
Per questo motivo ho chiesto con questa interrogazione all'Assessore alla Sanità quali sono le prospettive di intervento al fine di migliorare le proprie prestazioni e gli adempimenti connessi all'implementazione del Fascicolo Sanitario.
PRESIDENTE
Grazie.
Risponde l'assessore Lanzarin. Prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Con riferimento all'interrogazione in oggetto si rappresenta che la stessa è stata prontamente inoltrata con protocollo ad Azienda Zero.
Si informa che, nella cornice del potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico PNRR, il Ministro dell'Innovazione ha dato incarico alla società di accentuare e di somministrare nelle Regioni un questionario per l'assessment delle situazioni attuali del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il questionario così svolto è stato discusso su differenti tavoli come quelli interregionali e ministeriali, in quanto, in base allo stato di attuazione del FSE, è legato il riparto dei fondi per il potenziamento dello stesso.
In considerazione di evidenti errori nella raccolta di dati e/o della rappresentazione degli stessi, è stato ravvisato lo stato di avanzamento del FSE, in base al quale verrà formalizzato il corrispettivo Decreto Riparto.
Ci attendiamo, infatti, che lo stato di avanzamento del FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico) del Veneto sia decisamente migliore rispetto a quello rappresentato nei documenti e ripreso dagli organi di stampa. Nell'ambito del Decreto Riparto sono stati previsti fondi nel migliorare lo stato di attuazione nelle varie Regioni. Regione Veneto intende proseguire il continuo miglioramento (inc.) mediante: uno, l'attivazione del progetto SIO Veneto, all'interno del quale è prevista la pubblicazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico di tutte le tipologie documentali gestite nelle strutture ospedaliere secondo gli standard previsti dal PNRR; due, la possibilità di indicizzazione anche dei documenti clinici dei pazienti non residenti; tre, il coinvolgimento dei privati accreditati.
È prevista, inoltre, l'implementazione di nuovi servizi al cittadino, che prevedono la condivisione dei documenti presenti nel Fascicolo Sanitario Elettronico, che porteranno ad un sempre maggiore utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico da parte dei cittadini.
Si informa, inoltre, che la Regione del Veneto, tramite DGR n. 709 del 14 giugno 2022, ha assegnato a tutte le aziende sanitarie specifici obiettivi previsti nel Decreto Riparto.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Guarda, per la replica.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Mi sento di dirmi parzialmente soddisfatta, in particolar modo in relazione al fatto che darsi degli obiettivi e dare, quindi, degli obiettivi alle aziende ULSS è oggettivamente importante e necessario. Per cui, apprezzo il fatto che nel giugno scorso, a seguito anche delle denunce e della pubblicazione dei dati, sia stato fatto questo passaggio.
Magari possiamo attenderci anche degli aggiornamenti in relazione all'implementazione dei dati, che immagino sia in corso. Mi sembra di capire che c'è una contestazione dei dati raccolti nel 2021 e pubblicati. Assessore ‒ rileggerò nello specifico ‒ mi sembra che lei dica che, in realtà, il dato 2021 per la Regione del Veneto era migliore rispetto a quello presentato. Sarebbe interessante capire e avere questa documentazione, questi dati. Non si può dire che un dato raccolto sia sbagliato se non si dà la controprova del caricamento della documentazione nel 2020 e nel 2021 in controprova. Magari presenterò un accesso agli atti oppure un altro atto ispettivo, in modo tale da avere conferma di questa affermazione.
Nel frattempo, mi auguro che la sollecitazione avvenuta attraverso gli organi di stampa e la pubblicazione del documento attraverso anche i nostri atti possano fare in modo di rendere questo strumento sempre operativo e abbiano stimolato anche nel 2022 un'implementazione dei dati, visto che in altre Regioni questo è già stato fatto.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 229 del collega Finco.
Interrogazione a risposta immediata n. 229 del 18 gennaio 2022 presentata dal consigliere Finco relativa a "ISPETTORATO DEL LAVORO: A QUANTO AMMONTA LA DOTAZIONE DI PERSONALE DELLE SEDI REGIONALI DELL'AGENZIA E QUALI SONO LE ATTIVITÀ DI VIGILANZA E CONTROLLO EFFETTUATE IN VENETO?"
Prego, collega Finco.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
La do per letta.
PRESIDENTE
Risponde l'assessore De Berti al posto dell'assessore Donazzan.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
La Regione del Veneto è attiva da anni nella lotta al lavoro irregolare, allo sfruttamento dell'attività lavorativa e al caporalato, affiancando tutte le Istituzioni che se ne occupano per competenza (forze dell'ordine, SPISAL e Ispettorato del lavoro), promuovendo protocolli d'intesa con i soggetti coinvolti da tale fenomeno. Ciò si fa per favorire la circolazione dei dati utili per le indagini e per promuovere la cultura della sicurezza sul posto di lavoro e della legalità presso i giovani.
Premesso che la Regione del Veneto non ha competenza nella materia in oggetto, i dati inerenti alla dotazione organica sul territorio veneto riguardano la struttura dell'Ispettorato territoriale del lavoro che dipende, per quanto concerne l'organizzazione e lo svolgimento delle attività, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Per quanto riguarda l'attività specifica dell'Ispettorato del lavoro, si segnala che il rapporto annuale delle attività di tutela e vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, pubblicato dall'Ispettorato nazionale del lavoro, rendendo noti i dati relativi al 2021 – dati più recenti pubblicati – dichiara che in tale periodo in Veneto sono stati svolti complessivamente numero 5.411 accessi da parte degli organi ispettivi regionali così suddivisi: 2.906 ispezioni in materia di lavoro e legislazione sociale; 260 ispezioni in materia di salute e sicurezza; 1.245 verifiche ed accertamenti.
Da tale report si evince che sulla totalità delle 3.778 ispezioni definite, nel 71,39% dei casi si sono riscontrate irregolarità tra le quali: 810 casi di lavoro in nero; 27 casi di caporalato; 2.156 violazioni in materia di salute e sicurezza; 380 violazioni penali.
La Giunta regionale conferma l'impegno per la salute e la sicurezza dei lavoratori tra le priorità della propria azione, nella consapevolezza che solo l'azione coordinata di tutti gli attori possa contribuire a rendere gli ambienti di lavoro più sicuri per tutti i lavoratori.
PRESIDENTE
Collega Finco, per la replica. Prego.
Nicola Ignazio FINCO (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Ringrazio la Giunta per la risposta in quanto mi sono fatto un quadro di quella che è la situazione a livello veneto.
Sono un po' meno soddisfatto dei dati che sono stati forniti, perché pensare che all'interno delle 3.778 ispezioni effettuate c'è un 70% di aziende irregolari la dice lunga anche sul lavoro che bisogna ancora fare sul territorio. Magari in tante realtà manca un semplice corso di formazione, però quando si leggono 810 casi di lavoro in nero, 27 casi di caporalato in Veneto, quando il caporalato era qualcosa che apparteneva ad altre parti d'Italia, 2.156 violazioni in materia di salute e sicurezza e 380 violazioni penali, si capisce che forse il lavoro da fare sul settore della sicurezza nell'ambito lavorativo da parte di tutti gli organi interessati è ancora molto.
So che la Regione del Veneto nel corso degli anni ha fatto tanto, però penso che ci siano anche altri organi, in primis anche le associazioni di categoria, che su questo devono investire molto nel sensibilizzare i datori di lavoro.
Con questo non voglio dire che i datori di lavoro in Veneto non facciano formazione, anzi viene fatta, però purtroppo ci sono ancora troppi casi di irregolarità in merito a questo argomento.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 294, della collega Baldin.
Interrogazione a risposta immediata n. 294 del 13 settembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "CONSULTA REGIONALE PER LA SICUREZZA STRADALE, ORGANISMO ISTITUITO NEL 2012 MA INUTILIZZATO. QUANDO SARÀ RESA OPERATIVA?"
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Illustro brevemente anche questa interrogazione.
La legge regionale n. 15 del 2012 prevede l'istituzione della Consulta regionale per la sicurezza stradale, il cui scopo è quello di favorire la conoscenza della sicurezza stradale e promuovere la partecipazione dei soggetti pubblici e privati interessati alle problematiche della sicurezza stradale.
Da un'analisi sembra che questa Consulta sia stata istituita ma mai convocata. La composizione della Consulta permetterebbe l'analisi del tema in modo coordinato e con un approccio multi agenzia fra Istituzioni locali, regionali e provinciali, forze dell'ordine, associazioni motoristiche, scuole guida e dell'istruzione, associazioni delle vittime della strada.
Prova di questa non convocazione è data dal fatto che la Regione ha rivendicato la sottoscrizione di un protocollo sul tema tra la Regione stessa, le concessionarie autostradali e l'Ufficio scolastico regionale senza fare alcun riferimento alla Consulta. Si rileva però che negli anni il numero degli incidenti purtroppo non è diminuito sensibilmente, come si penserebbe, ma sostanzialmente dal 1991 ad oggi non c'è un netto miglioramento della situazione, quindi il trend del numero degli incidenti stradali sul territorio veneto è pressoché costante dal 2012, con una media annua di 13.978 incidenti, di cui 303 mortali. Un'unica evidente flessione è dovuta al Covid nel 2020.
Si chiede quindi alla Giunta regionale quando intenda rendere totalmente operativa e funzionante la Consulta regionale per la sicurezza stradale, che magari qualche contributo positivo a questo tema lo può dare.
PRESIDENTE
Grazie.
Assessore De Berti, prego.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
La Regione del Veneto da tempo ha assunto varie iniziative volte a favorire il raggiungimento di condizioni di maggiore sicurezza per la circolazione sulla rete stradale regionale, sia attraverso il cofinanziamento di interventi di natura infrastrutturale, sia mediante iniziative rivolte all'educazione e alla promozione di un corretto comportamento da parte delle varie componenti degli utenti della strada.
Per quanto riguarda la componente infrastrutturale in particolare, ci si riferisce ai bandi rivolti alle Amministrazioni comunali del territorio, effettuati ai sensi della legge regionale n. 39 del 1991 "Interventi a favore della mobilità e della sicurezza stradale". Con tali bandi, la Regione ha contribuito attivamente alla risoluzione di diversi punti pericolosi della rete stradale, mediante la realizzazione di interventi anche a favore della mobilità debole, ubicati principalmente sulla viabilità comunale e provinciale, ove maggiore è il numero degli incidenti.
In tale ambito, nel periodo 2016-2022, gli interventi finanziati dalla Regione Veneto nel campo della sicurezza stradale e dell'ammodernamento della rete viaria sono stati più di 600, con contributi regionali assegnati di quasi 100 milioni di euro.
Quale doveroso chiarimento in merito al tema dell'educazione stradale si rammenta che la legge regionale n. 15 del 27 aprile 2012, recante "Disposizioni in materia di educazione alla sicurezza stradale e prevenzione degli incidenti stradali", all'articolo 1 riconosce e valorizza il ruolo dell'educazione, dell'informazione e della sensibilizzazione nella prevenzione degli incidenti stradali, favorendo ogni azione finalizzata a ridurre i rischi connessi alla circolazione sulle strade e a garantire una maggior sicurezza stradale.
Con particolare riferimento al citato articolo 1, si evidenzia come ancora nel corso del 2013, al fine di attuare un efficace coordinamento tra le varie realtà del settore in materia di sicurezza stradale, si sia dato avvio alla costituzione della Consulta. L'adesione all'iniziativa da parte degli enti e delle associazioni chiamati a farne parte è stata rallentata rispetto alle aspettative, in quanto a livello territoriale risultavano già presenti attività analoghe operanti sulle medesime tematiche. Tale aspetto ha comportato un differimento delle attività inizialmente previste, tra cui la formazione della Consulta.
Purtuttavia, in considerazione dell'importanza rivestita dal tema della sicurezza stradale e nell'ottica di dare nuovo slancio alle finalità previste dalla legge regionale n. 15 del 2012, nel corso dell'anno 2022 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa in materia di formazione sulla sicurezza stradale che coinvolge la Regione Veneto, l'Ufficio scolastico regionale, diversi concessionari autostradali operanti nel territorio regionale e la Società Veneto Strade.
Il protocollo, pur non riferendosi direttamente alla Consulta, richiama nelle sue premesse la legge regionale n. 15, al fine di valorizzare il ruolo degli enti e delle attività rivolte alla prevenzione della sinistrosità stradale, nonché diffondere la cultura della sicurezza stradale attraverso azioni di informazione e di educazione alla materia.
Da giugno dello scorso anno è attivo il tavolo tecnico di coordinamento, esteso anche al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e alla Polizia stradale, riunitosi con cadenza quasi mensile, che ha già prodotto per l'anno scolastico in corso un catalogo di attività formative e concretizzato diversi incontri con gli studenti degli istituti scolastici del territorio. Durante il recente incontro, tenutosi in data 14 febbraio 2023, i partecipanti al tavolo hanno avviato le attività di programmazione per definire il calendario formativo per l'anno scolastico 2023-2024.
Va specificato peraltro che, qualora ritenuto opportuno ed in relazione agli argomenti trattati, il tavolo tecnico potrebbe coinvolgere anche ulteriori realtà e soggetti operanti nel territorio, al fine di calibrare e affinare tutte quelle azioni ritenute utili e sinergiche al contrasto dell'incidentalità stradale.
Ad ulteriore dimostrazione dell'attenzione rivolta a questo tema, nell'ottica del coinvolgimento e sensibilizzazione dei giovani, preme ricordare l'indizione del concorso di idee avvenuto con DGR n. 1586/2022, ad oggi ancora in essere, per l'attuazione di una campagna di sensibilizzazione in materia di sicurezza stradale rivolto ai giovani delle scuole secondarie di secondo grado, nonché agli istituti di formazione professionale del territorio veneto.
Il concorso a premi denominato "Un'altra strada - Challenge", per il quale è attivo apposito sito, invita i giovani a riflettere su tre concetti base, libertà, responsabilità e sicurezza, presentando dei contenuti multimediali originali che saranno esaminati da apposita Commissione.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Baldin, prego, per la replica.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Vicepresidente.
Da questa risposta si evince che ormai la Consulta per la sicurezza stradale è data per morta o comunque, essendo inutilizzata, è diventata anche inutile nelle premesse della Giunta.
Bene, comunque, le attività di coordinamento, le attività che si fanno nelle scuole per sensibilizzare i giovani, i bandi per i Comuni, però, appunto, come avevo detto all'inizio, il trend degli incidenti purtroppo non diminuisce in maniera sensibile come ci si aspetterebbe, anche perché la tecnologia e le auto hanno margini di miglioramento sempre continui e maggiori rispetto agli anni Novanta, quindi oggi un'auto è sicuramente molto più sicura degli anni Novanta: ci si aspettava un calo abbastanza più drastico della situazione attuale, che invece è comunque drammatica per un numero così alto di incidenti.
Più di 13.000 incidenti stradali nel territorio veneto non sono una sciocchezza e credo appunto che ogni strumento utile per trovare delle soluzioni vada perseguito.
La Consulta poteva essere uno strumento, ma prendo atto che la Giunta ha deciso in un'altra maniera.
PRESIDENTE
Assessore Bottacin, prego, per la risposta.
No, scusate, ho anticipato troppo.
Abbiamo ancora una IRI a firma della consigliera Baldin, la n. 308.
Interrogazione a risposta immediata n. 308 del 2 novembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "INCENERITORE DI FUSINA E PREOCCUPAZIONE DEI COMITATI PER POSSIBILI RICADUTE SULLA SALUTE DEI CITTADINI, LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Dalla stampa riferiscono preoccupazioni riguardo all'ampliamento dell'inceneritore di Fusina e si dice anche che lo studio di Ecoprogetto sulle ricadute delle emissioni è stato praticamente demolito da un parere dell'Istituto Superiore della Sanità. Questo parere è menzionato nel comunicato stampa della Regione Veneto, nel quale si precisa che l'Istituto Superiore della Sanità, il 20 gennaio 2022, ha specificato che la strada principale è quella del monitoraggio ambientale, così come prescritto dalle linee guida dettate dall'OMS, a cui può seguire, in base agli esiti prodotti, l'attivazione di uno studio di biomonitoraggio.
In aprile, ancora, la stampa riferiva che da questo rapporto emergerebbe come il modello di studio sulla dispersione dei fumi utilizzato da Veritas e accettato dalla Regione sarebbe datato e inattendibile a causa del ricorso a parametri di valutazione troppo alti rispetto a quelli più severi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Sussisterebbero anche delle criticità rispetto al consumo di acqua e metano, di cui ho già prodotto interrogazione. Proprio per un principio di massima cautela, la cui applicazione è essenziale, chiedo alla Giunta regionale quali azioni intenda intraprendere, per quanto di competenza, in relazione ai fatti riportati in premessa.
PRESIDENTE
Assessore Bottacin, prego.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
In ordine al progetto denominato "Polo impiantistico di Fusina per la gestione dei rifiuti", progetto di aggiornamento tecnologico presentato da Ecoprogetto Venezia Srl, si rappresenta che le valutazioni ambientali effettuate sono state confrontate con i limiti previsti dalla normativa vigente, ovverosia il decreto legislativo n. 155/2010 recante "Attuazione della direttiva 2008/50/CE", relativo alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, il quale recepisce a livello nazionale, per i vari parametri, i valori limite per qualità dell'aria previsti dalla suddetta direttiva comunitaria.
Si dà conto che ARPAV ha prodotto delle linee guida al fine di standardizzare le valutazioni delle emissioni in atmosfera, che sono state condivise anche in sede di Comitato tecnico regionale VIA, organo indipendente, e che sono la base per la valutazione dei documenti presentati dai vari proponenti. Tale orientamento operativo è stato pubblicato nel sito della Regione Veneto ‒ segue indirizzo e-mail ‒ e nel sito di ARPAV, dandone pubblicità all'interno della rete SNPA ‒ segue indirizzo e-mail ‒ al fine di darne la massima diffusione e fornire strumenti utili ai proponenti per produrre valutazioni strutturate.
L'orientamento operativo è stato pubblicato cronologicamente dopo le valutazioni effettuate per la Ecoprogetto Venezia Srl, ma i principi di valutazione adottati da ARPAV, seppur non pubblici, erano già condivisi e assodati all'interno dell'agenzia.
Per quanto attiene la verifica degli impatti potenziali sulla matrice atmosfera si rimanda a quanto puntualmente riportato nel parere 118 del 20 maggio 2020, recepito con DDR n. 881 del 16 ottobre 2020, allegato A, al provvedimento autorizzatorio unico regionale adottato con DDATST n. 47 del 22 ottobre 2020, con il quale il Comitato tecnico regionale VIA, organo indipendente, ha espresso favorevole condizionato in ordine alla compatibilità ambientale del progetto relativo all'impianto in oggetto.
Si sottolinea che in tale parere è prevista una specifica condizione ambientale finalizzata al monitoraggio della qualità dell'aria ante operam e post operam.
A seguito dei risultati di tali monitoraggi e delle considerazioni sia di ARPAV che di ULSS 3 Serenissima, la società proponente la realizzazione del progetto richiamato in premessa ha rivisto il documento relativo alle campagne di monitoraggio, accogliendo le richieste degli Enti e prevedendo l'estensione del monitoraggio fino al post operam della linea 2, che attualmente deve ancora essere costruita.
Le valutazioni effettuate dai soggetti verificatori rispetto alle rilevazioni effettuate nel monitoraggio condotto hanno portato a confermare le assunzioni effettuate dal proponente negli studi allegati prodotti in fase di VIA, oggetto di valutazione da parte del Comitato tecnico regionale VIA, organo indipendente, per quanto concerne l'area di ricaduta e di esposizione dei diversi punti di misura del monitoraggio in post operam.
La procedura si è conclusa favorevolmente con l'attestazione dell'ottemperanza da parte dell'autorità competente (nota protocollo 599223 del 23 dicembre 2021 della Direzione valutazioni ambientali, supporto giuridico e contenzioso).
Tutta la documentazione relativa al Piano di monitoraggio e agli esiti delle relative campagne effettuate, conformemente a quanto previsto dalla DGRV n. 1620/2019, è comunque pubblicato sul sito internet regionale dedicato all'indirizzo (segue indirizzo mail).
Per quanto attiene il monitoraggio dei potenziali impatti dell'impianto sulla qualità dell'aria, previsto successivamente all'ottemperanza della specifica condizione ambientale citata...
PRESIDENTE
È molto lunga, Assessore?
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
Ho ancora questo.
PRESIDENTE
Concluda.
Ass.re Gianpaolo BOTTACIN
Trattasi di attività riconducibili al complesso delle attività di monitoraggio e controllo ambientale che il gestore è tenuto a svolgere per l'intera installazione, ai sensi di quanto previsto dall'autorizzazione integrata ambientale e dell'articolo 29 sexies del decreto legislativo n. 152/2006.
Per quanto concerne il parere n. 2177 del 20 gennaio 2020, fornito dall'Istituto Superiore della Sanità alla Direzione Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria, formulato in risposta alla richiesta di supporto per l'attivazione dello studio di biomonitoraggio formulata a tale struttura, si informa che l'argomento è stato oggetto di discussione in sede di Commissione Ambiente e salute nella seduta del 14 febbraio 2022.
In tale occasione i soggetti coinvolti hanno provveduto a fornire opportuni chiarimenti rispetto alle questioni evidenziate nel parere dell'Istituto Superiore di Sanità, in particolare in riferimento all'istruttoria effettuata nell'ambito della procedura di VIA dell'impianto di Ecoprogetto.
In tale sede, inoltre, nello spirito di collaborazione tra Enti, ARPAV si è resa disponibile a discutere assieme agli altri attori da coinvolgere, di eventuali integrazioni alle campagne di monitoraggio e della tipologia dei dati ambientali da fornire per la lettura sanitaria degli stessi, in modo da dare riscontro alla necessità, evidenziata dall'Istituto Superiore di Sanità, di avviare un piano di monitoraggio ambientale di maggior dettaglio, funzionale alla definizione dei possibili scenari di esposizione per la popolazione generale.
Da ultimo, in merito alle criticità rappresentate dall'interrogante relative al consumo di acqua, si rappresenta che le stesse sono state trattate in sede di risposta all'interrogazione n. 283 del 29 luglio 2022, adottata con deliberazione della Giunta regionale n. 170 del 29/11/2022.
PRESIDENTE
Grazie, Assessore.
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Assessore.
Mi riservo di leggere attentamente questa risposta e di produrre eventuali valutazioni in seguito. Certo è che rimango convintamente contraria a questo impianto, che naturalmente va ad impattare in maniera forte su un territorio già provato da livelli di inquinamento altissimi, che, come purtroppo sappiamo, contribuiscono ad una serie di patologie delle prime vie respiratorie e non solo. L'attività che svolgo è quella di cercare di andare a ridurre sempre di più gli impatti negativi per i cittadini su un territorio già fragile, già contaminato, che non avrebbe bisogno di ulteriori impatti negativi.
Continuerò quindi a battermi su questo aspetto e a cercare di porre l'attenzione delle Istituzioni sul fronte ambientale e sul rispetto di territorio e ambiente, che deve essere prioritario soprattutto in quest'area del veneziano, che ha già dato molto, forse troppo in passato, e forse è il caso di rivedere un po' la situazione e le priorità in questo campo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Ancora consigliera Baldin, interrogazione n. 312.
Interrogazione a risposta immediata n. 312 del 16 novembre 2022 presentata dalla consigliera Baldin relativa a "LINEA 80 SOTTOMARINA-VENEZIA-CHIOGGIA, SEVERE LAMENTELE DEGLI UTENTI, LA REGIONE INTENDE INTERVENIRE?"
La dà per letta.
Risponde la vicepresidente De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
Con riguardo all'oggetto dell'interrogazione, si premette che spettano agli Enti comunali e provinciali, nell'ambito delle proprie competenze in materia di pianificazione, di assetto e di utilizzazione del territorio, le funzioni amministrative riguardanti i servizi di trasporto pubblico urbani ed extraurbani, ivi compresi il controllo e la gestione dei contratti di servizio, ai sensi della vigente normativa nazionale e regionale.
In particolare, in caso di eventuali necessità di diversa distribuzione dei servizi, gli Enti di Governo possono autorizzare variazioni al programma di esercizio, nei limiti dei finanziamenti loro assegnati dalla Regione.
Riguardo le possibili misure atte a risolvere il disservizio segnalato, gli uffici della Direzione Infrastrutture e Trasporti si sono prontamente attivati interpellando la Città Metropolitana tramite richiesta formale, inviata in data 02/12/2022 e successivamente sollecitata, di relazionare in ordine alle misure organizzative che intende assumere al fine di risolvere la situazione di criticità rappresentata allo stato attuale, in attesa di riscontro.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Baldin, per la replica.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Ringrazio la Vicepresidente.
Devo dire anche che la sottoscritta ha prodotto una mail ad Arriva Veneto chiedendo appunto di implementare degli autobus con delle corse in più o con degli autobus a due piani, e ciò è stato fatto nelle ore di punta, tendenzialmente verso le 6-7 del mattino, quando c'è più afflusso: quindi devo dire che c'è stato un riscontro positivo.
Ringrazio comunque la Giunta per essersi attivata presso la Città Metropolitana di Venezia e spero che questi problemi non si verifichino più nell'imminente futuro e che non ve ne siano altri su cui porre l'attenzione con eventuali interrogazioni. Ringrazio.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 313 della collega Guarda.
Interrogazione a risposta immediata n. 313 del 16 novembre 2022 presentata dalla consigliera Guarda relativa a "RITROVATA FINALMENTE LA CAPACITA' PROSPETTICA, IL PRESIDENTE ZAIA HA ADESSO INTENZIONE DI RIFERIRE PERSONALMENTE AL CONSIGLIO REGIONALE CIRCA COSTI ECONOMICI E SULLA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA PISTA DA BOB EUGENIO MONTI?"
Prego, consigliera Guarda.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che è stata scritta in un momento in cui sembrava che fosse tornata la giusta prospettiva nel ragionare sul fenomeno del grande evento Olimpiadi. In un'epoca di emergenza energetica, di aziende che chiudono, di aziende agricole in particolar modo che chiudono, servizi sportivi in Veneto in gravissima difficoltà, ecco che vedono il rappresentante politico di punta del Veneto andare a Roma ad elemosinare le risorse non per coprire queste chiusure di servizi e attività già in essere, ma per fare la pista da bob, che – ricordo ‒ recentemente il Presidente ha affermato avrà un costo di realizzazione tra i 100 e 120 milioni di euro, più un costo annuale di gestione che, a livello internazionale, si attesta intorno ai 700.000 dollari (in epoca di non emergenza) e che, quindi, con l'aumento dell'energia di questo periodo e la prospettiva di non ritorno, vedrà un aumento considerevole delle proiezioni fatte anche dalla Regione del Veneto in merito ai costi di gestione dell'impianto. Impianto che ‒ lo ricordo anche a chi vive nelle zone montane ‒ verrà pagato con i fondi dei Comuni confinanti, non con i fondi della Regione del Veneto, così come quest'opera, che all'inizio doveva essere pagata interamente dalla Regione del Veneto, non costerà un euro allo Stato, non costerà un euro al CIO, ci diceva il presidente Zaia.
Negli scorsi mesi, a novembre, sembrava ci fosse un ritorno alla normalità, o perlomeno una presa di distanza da parte del presidente Zaia nella volontà di dover continuare per forza, nonostante questo progetto sia oggetto di notevoli confusioni e comunicazioni errate da parte della stessa Regione.
Quindi, ho chiesto alla Giunta regionale se intenda o meno riferire con urgenza al Consiglio regionale in merito alla richiesta di valutazione indirizzata al Presidente della Fondazione Milano Cortina e, per conoscenza, all'attuale Ministro dello sport rispetto alla realizzabilità del progetto di ristrutturazione della pista, rifacimento della pista da bob.
PRESIDENTE
Grazie.
Risponde il vicepresidente De Berti.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
L'intervento di adeguamento della pista da bob Eugenio Monti è un procedimento non in carico alla Regione del Veneto, bensì ad un Commissario straordinario, nominato con il decreto legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito con modificazioni dalla legge 9 novembre 2021, n. 156, normativa, questa, che, proprio al fine di assicurare la tempestiva realizzazione dell'intervento della pista olimpica di Cortina d'Ampezzo, ha individuato nell'amministratore delegato della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 il predetto Commissario straordinario.
La richiesta di valutazione indirizzata al Presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e al Ministro dello sport è stato un atto doveroso per avere formali e puntuali indicazioni in ordine alle decisioni che saranno assunte dalla Fondazione nei confronti del Comitato olimpico internazionale, alla luce del noto dibattito in corso sull'ipotesi di alternative localizzative del nuovo impianto di bob.
Si è ritenuto di dover rappresentare al Presidente della Fondazione come la situazione geopolitica attuale e la crisi in corso abbiano comportato l'aumento, in alcuni casi esponenziale, delle materie prime, con conseguente aumento dei costi di realizzazione anche della pista da bob. Elementi di novità, questi, che necessitano di essere valutati qualora inducano a conclusioni diverse, in coerenza dell'Agenda Olimpica 2020.
In tal senso si sono chieste formali e puntuali indicazioni in ordine alla decisione della Fondazione Milano Cortina 2026. Dall'esito del confronto è emersa l'assenza di valide possibili soluzioni alternative rispetto alla localizzazione di Cortina d'Ampezzo, ma soprattutto è stato sottolineato che uscire dai confini nazionali per organizzare le Olimpiadi 2026 non rientra negli obiettivi dell'Italia.
Dal punto di vista strettamente sportivo è emerso, altresì, il pieno sostegno espresso dalle due Federazioni internazionali rappresentative delle tre discipline olimpiche, così come della Federazione nazionale, che individuano nell'impianto non solo una opportunità di natura meramente sportiva e di avviamento e sviluppo di queste discipline, ma anche di natura economica, promozionale e turistica, con l'impegno a svolgervi con continuità manifestazioni del più alto livello, ivi comprese le competizioni paralimpiche, che rappresentano un elemento qualificante in termini di inclusione sociale e valorizzazione dello sport universale.
In aggiunta a quanto sin qui detto, va rappresentato che nel corso della Conferenza dei servizi decisoria, svoltasi lo scorso 18 gennaio 2023 a Cortina d'Ampezzo per la valutazione del progetto definitivo della pista da bob Eugenio Monti, il Commissario ha illustrato agli Enti e alle Amministrazioni presenti l'impossibilità di individuare soluzioni alternative rispetto all'impianto di Cortina, sia in Italia che all'estero. Nel corso dell'illustrazione è stato argomentato che la pista di Innsbruck in Austria ha bisogno di importanti interventi di ammodernamento, per una spesa di una cinquantina di milioni di euro. Non è più utilizzabile l'impianto di Cesana, in Piemonte, costruito per i Giochi di Torino 2006. L'impianto della Germania è stato gravemente danneggiato da una frana nel luglio 2021. Altri impianti sportivi a distanze ragionevoli, oggetto di indagine da parte della struttura commissariale, non sono oggi disponibili, in quanto privi dei requisiti minimi previsti dalle Federazioni internazionali per lo svolgimento delle prossime gare olimpiche.
Lo stesso Commissario ha, poi, comunicato che per l'impianto di Cortina ci sono tutte le condizioni per un intervento, con tutti i requisiti previsti di sostenibilità economica, sociale ed ambientale richiesti per un'opera così importante, oltre ad aver introdotto un aspetto culturale che si unisce alla destinazione sportiva di questo impianto. Infatti, l'area di Ronco sarà integrata con un memoriale che ricorderà i riti e i miti di Cortina degli ultimi cento anni, legando le Olimpiadi 1956 alle prossime di Milano Cortina 2026.
Tali precisazioni, pertanto, eliminano ogni ulteriore dubbio, a conferma in tutta chiarezza che il progetto di riqualificazione della pista da bob prosegue sotto la regia del Commissario straordinario, ingegner Luigi Valerio Sant'Andrea, secondo le tempistiche di cronoprogramma dettate dall'Agenda Olimpica.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Guarda, per la replica.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Oggettivamente parlando, è vero, oggi il progetto della pista da bob è in mano al Commissario, non alla Regione del Veneto, ma se si è giunti al commissariamento non è per responsabilità altre che della Regione del Veneto, che dal 2019 diceva nel proprio dossier che era già in corso lo studio di fattibilità tecnico-economico, che è stato affidato esclusivamente nel 2021. Siamo, quindi, di fronte a un caso in cui evidentemente c'è stato un rallentamento, che ha causato la situazione e che adesso ci sta portando nella bocca del leone, e non quello amichevole del nostro simbolo regionale. Questo per un semplice motivo, ossia che nel 2021 lo studio della Regione del Veneto, fatto per valutare le alternative, diceva una cosa: si sarebbe dovuto iniziare immediatamente, con la contestuale demolizione e costruzione della nuova pista, nel febbraio 2023, in maniera continuativa; costruzione che è impossibile oggi, perché manca ancora il progetto, che non è stato ancora approvato in maniera definitiva.
Oggettivamente parlando, quindi, che io sia pro o contro, non c'è ancora il progetto, non è ancora stato approvato. È stato presentato in Conferenza, ma ne è stata rimandata l'approvazione. In quel caso, al di là di tutto il fattore burocratico, che è stato bypassato dal commissariamento, in quel documento veniva detto che bisognava garantire una costruzione contestuale alla demolizione, senza alcuna interruzione, anche dovuta a motivi meteorologici.
Per cui, che io sia a favore o contro quest'opera non mi interessa. Il principio è che oggi si sta rinunciando alla possibilità di andare a Innsbruck, dove ancora oggi ‒ in maniera errata, viene riportato all'interno di questa interrogazione ‒ sono in corso i lavori di ammodernamento, a carico di Innsbruck. Oggi si dice "no" a una soluzione che potrebbe salvaguardare e tutelare anche la faccia della Regione del Veneto, dopo tre anni di ritardo nella gestione di quest'opera.
PRESIDENTE
Passiamo alla IRS n. 269 della collega Venturini.
Interrogazione a risposta scritta n. 269 del 23 novembre 2022 presentata alla consigliera Venturini relativa a "LA REGIONE VENETO INTENDE AVVIARE UN CONFRONTO CON LA CASA DI CURA DI ABANO TERME AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI GLI ACCORDI SOTTOSCRITTI CON LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DEI LAVORATORI E SIA ASSICURATO IL SERVIZIO ALL'UTENZA?"
Prego, collega Venturini.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione noi abbiamo posto l'attenzione sulla situazione della Casa di cura di Abano, a seguito anche della mobilitazione dei dipendenti e dello stato di agitazione che è stato dichiarato. Volevamo, quindi, capire che tipo di intervento ci poteva essere da parte della Regione del Veneto per porre attenzione sulla questione.
PRESIDENTE
Assessore Lanzarin, prego.
Ass.ra Manuela LANZARIN
Con riferimento a quanto rappresentato dalla Consigliera interrogante, si rappresenta preliminarmente che la legislazione statale e regionale che disciplina l'accreditamento istituzionale e gli accordi contrattuali con le strutture private non assegna alcuna competenza all'Amministrazione regionale in ordine alle relazioni sindacali interessanti le strutture private accreditate con il Servizio sanitario regionale.
Conseguentemente, nulla prevedono al riguardo gli accordi contrattuali in essere nella Regione del Veneto, che definiscono i rapporti tra le singole aziende sanitarie e le strutture private accreditate, ivi compresi quelli attualmente vigenti tra l'azienda ULSS 6 Euganea e la Casa di cura Polispecialistica di Abano Terme.
Per quanto riguarda il timore espresso dalla Consigliera interrogante, che lo stato di agitazione presso la predetta Casa di cura possa influire negativamente sugli impegni nei confronti del Sistema sanitario regionale e sulle aspettative dei pazienti che accedono al servizio in convenzione, si rappresenta che il citato accordo contrattuale tra ULSS 6 e Casa di cura impegna quest'ultima a mantenere nel tempo i requisiti autorizzativi e di accreditamento previsti dalla normativa statale e regionale vigente e ad eseguire le prestazioni rispetto agli standard previsti dalla legge n. 22/2002 e ai provvedimenti attuativi della stessa.
Inoltre, lo stesso accordo assegna all'ULSS 6 compiti di verifica e di controllo sulla sua applicazione, nonché di accertamento a campione sull'effettiva esecuzione delle prestazioni, sulla regolarità e qualità del servizio, con facoltà di procedere in ogni momento a verifiche su qualità, efficacia e congruità delle prestazioni erogate.
In conclusione, nel ribadire l'impossibilità giuridica per l'Amministrazione regionale di intervenire nel sistema di relazioni sindacali della Casa di cura di Abano Terme, si sottolinea che il predetto accordo fornisce gli strumenti per assicurare il mantenimento dell'erogazione delle prestazioni essenziali all'utenza.
PRESIDENTE
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Ringrazio l'Assessore per la risposta che è stata data a questa interrogazione. Al di là delle competenze specifiche che la Regione può avere al riguardo, penso che l'interessamento da parte nostra, da un punto di vista politico, sia stato ‒ ed è ‒ un atto di attenzione nei confronti dei lavoratori che rappresentano delle criticità. L'intento è quello di ascoltarli, non certo di contrastare, di andare contro l'azienda, ma di favorire un dialogo e cercare di agevolare la formazione di accordi.
Con questo spirito di collaborazione, con l'intenzione di ascoltare le istanze del nostro territorio, continueremo a seguire la questione.
PRESIDENTE
Grazie.
Passiamo alla IRI n. 341 della collega Camani.
Interrogazione a risposta immediata n. 341 del 1° febbraio 2023 presentata dai consiglieri Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis relativa a "AKZONOBEL: LA GIUNTA REGIONALE COME INTENDE CONTRIBUIRE ALLA SOLUZIONE DELLA CRISI?"
Prego, collega Camani.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione, che ho presentato insieme ai colleghi Montanariello, Zottis e altri, vorremmo portare all'attenzione di questo Consiglio regionale e della Giunta quanto sta avvenendo in queste settimane, in questi mesi, nel nostro territorio. La società AkzoNobel, con sede centrale in Olanda, occupa attualmente nel nostro Paese quasi 600 lavoratori, di cui oltre una cinquantina nello stabilimento di Peseggia di Scorzè. Il 20 gennaio 2023 è stato comunicato a tutti i lavoratori l'avvio della procedura, a carattere definitivo, di licenziamento collettivo, proprio per tutti i dipendenti del sito di Peseggia.
Secondo le organizzazioni sindacali, la volontà dell'azienda di chiudere lo stabilimento italiano per delocalizzare la produzione all'estero non è dovuta alla crisi produttiva del sito, bensì a una volontà politica della multinazionale.
Con questa interrogazione vorremmo capire le intenzioni dell'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, per affrontare un tema così delicato, che non riguarda soltanto la vita di tante lavoratrici e tanti lavoratori, ma che riguarda un territorio importante della nostra regione, come la provincia veneziana.
Chiediamo, dunque, quali siano le intenzioni, anche perché al momento non ci risulta aperto nessun tavolo di confronto con il Governo. Con questa interrogazione chiediamo quali siano le intenzioni della Giunta.
PRESIDENTE
Grazie.
Risponde, al posto dell'assessore Donazzan, la vicepresidente De Berti. Prego.
Ass.ra Elisa DE BERTI
Grazie, Presidente.
AkzoNobel Coatings Spa, parte del gruppo olandese AkzoNobel, multinazionale specializzata nella produzione di vernici e rivestimenti, ha oggi complessivamente 570 dipendenti sul territorio nazionale, 55 dei quali occupati presso il sito di Peseggia di Scorzè, Venezia. Lo scorso 18 gennaio la società ha comunicato alle organizzazioni sindacali la propria decisione di chiudere la sede di Peseggia dal 1° giugno 2023 per trasferire le produzioni nello stabilimento principale di Malmö, in Svezia. A tale comunicazione ha fatto seguito l'avvio della procedura di licenziamento collettivo di 46 dipendenti per cessazione dell'attività produttiva.
A fronte di ciò, l'Assessore all'Istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità, assistita dall'unità di crisi di Veneto Lavoro e dalla Direzione Lavoro, in data 30 gennaio 2023 ha incontrato l'azienda, le organizzazioni sindacali e Confindustria e ha chiesto formalmente ad AkzoNobel di valutare percorsi alternativi alla chiusura del sito o comunque finalizzati a garantire la continuità produttiva e occupazionale e le professionalità presenti.
La Regione del Veneto, per quanto di propria competenza, continuerà a mantenere il dialogo costante con tutti i soggetti coinvolti, anche in raccordo con il Ministero delle imprese e del made in Italy, al fine di individuare un percorso che tuteli il sito produttivo e le professionalità presenti.
PRESIDENTE
Prego, collega Camani, per la replica.
Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Devo dire che non sono soddisfatta della risposta predisposta dagli uffici dell'assessore Donazzan, perché è la stessa risposta che avreste dato a qualsiasi altra azienda in stato di crisi.
Ora noi, invece, qua stiamo discutendo di uno stabilimento specifico. Stiamo parlando di 46 famiglie, il cui reddito dipende dall'occupazione dentro questo stabilimento. Stiamo parlando di una multinazionale che delocalizza rispetto a un sito produttivo che ancora era in grado di essere competitivo sul mercato delle vernici. Dunque, la risposta non può essere una fotocopia rispetto a quella che ci date per ogni crisi aziendale.
È un tema rilevante. Riguarda la vita delle persone, il territorio veneziano e la nostra Regione. Noi pretendiamo un impegno maggiore della Regione del Veneto. La vicinanza, la solidarietà, l'attenzione a questo episodio è già stata espressa da un ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio comunale di Scorzè. Tutti i Sindaci del territorio si sono attivati per contribuire a individuare una soluzione. È chiaro che non ci possiamo accontentare di un generico impegno.
Chiedo alla Regione cosa ha fatto finora per verificare se esistano possibili acquirenti che possano sostituire la proprietà della multinazionale, per continuare a garantire la capacità produttiva del sito. Chiedo cosa ha fatto la Regione per garantire l'occupazione, i livelli occupazionali dei 46 lavoratori, che da diversi mesi non sanno che fine faranno, vittime di una procedura ingiusta di licenziamento collettivo. Chiedo alla Regione perché ancora non è stato formalmente attivato il tavolo di confronto con il Ministero delle imprese e del made in Italy, dello stesso Partito dell'Assessore al lavoro, che evidentemente si sentono per altre cose, ma non si sentono per occuparsi delle lavoratrici e dei lavoratori del Veneto.
Credo che l'impegno della Regione per la tutela delle persone che lavorano e del comparto produttivo di questa Regione debba andare oltre gli slogan della risposta di questa interrogazione e offrire risposte molto più concrete. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Ho vagliato le ultime due risposte alle interrogazioni per avviare intanto i proponenti le interrogazioni, anche perché erano le più corte come risposta.
Abbiamo terminato il tempo a disposizione per le interrogazioni, come previsto dal Regolamento. Il resto lo faremo martedì prossimo.
Prego, collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Intervengo sul Regolamento per una questione cara almeno a noi di opposizione.
In Seconda Commissione, con una lettera sottoscritta da dieci Consiglieri, quindi da tutti i Consiglieri di minoranza, il 15 febbraio, abbiamo chiesto la possibilità di avere in audizione il Presidente dell'Ente Parco naturale della Lessinia, il Direttore e anche l'Assessore, per una questione relativa alla pianta organica che prevede l'eliminazione del guardiaparco.
In Commissione ‒ questa non vuole essere assolutamente una critica all'Ufficio di Presidenza della Commissione, ma semplicemente una sottolineatura ‒ ci è stato risposto che non c'è un parere dell'Ufficio di Presidenza, ma ci hanno anche fatto capire che, in pratica, abbiamo un problema di Regolamento per quanto riguarda i numeri.
In effetti, Presidente, in base all'articolo 33 del Regolamento, la convocazione della Commissione ‒ quindi le audizioni ‒ può essere chiesta da un numero di componenti che dispongano almeno di un quarto dei voti attribuiti in Commissione. Noi non abbiamo questi voti attribuiti in Commissione, però vorremmo fare appello anche al suo discorso di insediamento, nel quale diceva – era il 15 ottobre 2020 – che avrebbe tutelato gli interessi e le prerogative dell'intera Assemblea. Noi crediamo che questo sia il suo ruolo, e anche su questo concordiamo. Sta di fatto che in questa Legislatura la minoranza è scesa sotto quella soglia che le consentiva molte prerogative.
Noi, Presidente, non abbiamo mai potuto rivolgerci alla Commissione statutaria di garanzia. Questo sarebbe un tema da Commissione statutaria di garanzia. Sappiamo che non c'è. Ci sono progetti di legge, anche uno a mia prima firma, che non vengono ancora esaminati.
Facciamo, quindi, appello alla Presidenza del Consiglio affinché, anche se siamo sotto soglia, ma c'è l'unanimità della minoranza, ci vengano riconosciute queste prerogative, per noi molto importanti, anche perché riguardano una questione ambientale e un parco che tutti i cittadini hanno dimostrato di apprezzare e di proteggere.
PRESIDENTE
Farò un approfondimento con gli uffici e le darò una risposta. Grazie.
Andiamo avanti.
Collega Valdegamberi, è intervenuto sul Regolamento. Lei interviene per cosa? Se non è sul Regolamento le tolgo la parola.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Io intervengo sempre sul Regolamento, sul tema.
PRESIDENTE
Si potrebbe intervenire anche sull'ordine del giorno.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Io intervengo sul Regolamento, sull'ordine del giorno, quello che volete. Il tema è che, secondo me, a termini di Regolamento, non possiamo in quest'Aula trattare questioni particolari che riguardano ogni singolo dipendente. Perché, a questo punto, porto qua ogni giorno discussioni...
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi, grazie.
Stefano VALDEGAMBERI (Gruppo Misto)
Ci sono enti preposti per fare questo.
PRESIDENTE
Collega Valdegamberi, approfondirò la questione con gli uffici. Non si preoccupi. Il suo intervento era fuori luogo.
NOMINA DI UN COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA FONDAZIONE ATLANTIDE - TEATRO STABILE DI VERONA. APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 30/2023)
Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
PRESIDENTE
Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Propongo il nome di Barbieri Luigi.
PRESIDENTE
Grazie.
Non vedo altre richieste di intervento.
Si vota con Concilium, in forma elettronica. Abbiamo già provato l'altra volta e ha funzionato.
Vedrete i nomi delle persone. Dovete cliccare sul nome che volete e poi confermare con "invia". Due volte "invia".
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Barbieri Luigi 36
Schede bianche 10
Viene riconfermato Luigi Barbieri.
PUNTO
7 |
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PROGRAMMA TRIENNALE 2023-2025 ED ELENCO ANNUALE 2023 DEI LAVORI PUBBLICI DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONE DEL VENETO. LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2003, n. 27 E D.M. MIT 16 GENNAIO 2018, N. 14. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 58) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 31/2023)
Relazione della SECONDA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Centenaro
Correlatore: Consigliere Zanoni
PRESIDENTE
La parola al relatore, collega Centenaro. Prego.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Buongiorno a tutti.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, la programmazione dei lavori pubblici, oggetto del Codice dei contratti pubblici, il cosiddetto Codice, di cui al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, assume un ruolo strategico nel vigente assetto normativo, con particolare riferimento all'attuazione dei princìpi di buon andamento, economicità ed efficienza dell'azione amministrativa in materia di contrattualistica pubblica.
In particolare, le singole Amministrazioni aggiudicatrici, in questo caso la Regione del Veneto, ai sensi dell'articolo 21, programma degli acquisti e programmazione dei lavori pubblici del Codice, adottano il programma triennale dei lavori pubblici e i relativi aggiornamenti annuali per i lavori il cui valore stimato sia pari o superiore a 100.000 euro.
Il programma triennale e l'elenco annuale, i provvedimenti in esame oggi, devono essere approvati nel rispetto dei documenti programmatori e in coerenza con il bilancio.
Il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 16 gennaio 2018, n. 14, che è il Regolamento recante "Procedure e schemi tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale dei lavori pubblici, del programma biennale per l'acquisizione di forniture e servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali", tra l'altro, detta la disciplina e le regole per la redazione, l'approvazione, l'aggiornamento e la modifica del programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale.
Il programma è redatto ogni anno scorrendo l'annualità pregressa e aggiornando i programmi precedentemente approvati.
Si evidenzia che l'inserimento di un'opera nell'elenco annuale dei lavori pubblici costituisce condizione necessaria per l'avvio della procedura. Infatti, ai sensi dell'articolo 5, comma 11, del decreto del Ministero n. 14/2018, un lavoro non inserito nell'elenco annuale può essere realizzato solo quando sia reso necessario da eventi imprevedibili o calamitosi o da sopravvenute disposizioni di legge o di Regolamento, ovvero sulla base di un autonomo piano finanziario che non utilizzi risorse già previste tra i mezzi finanziari dell'Amministrazione al momento della formazione dell'elenco.
Per quanto riguarda la procedura programmatoria di competenza regionale, la
legge regionale n. 27/2003 (Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per la costruzione di zone classificate sismiche), all'articolo 4, comma 2, dispone che il programma triennale, i suoi aggiornamenti annuali e l'elenco annuale dei lavori siano adottati dalla Giunta regionale, approvati dal Consiglio regionale e pubblicati secondo le modalità e nei termini disciplinati con Regolamento dalla Giunta regionale, nel rispetto dei princìpi stabiliti dalla normativa statale in materia di contratti pubblici di lavori.
Per quanto riguarda l'iter del procedimento in esame oggi, questi sono i passaggi.
L'inserimento delle proposte di intervento nel programma triennale dei lavori pubblici è avvenuto mediante la compilazione da parte delle strutture regionali, che hanno rilevato il fabbisogno degli schemi tipo, di cui al DM n. 14/2018, attraverso le funzionalità delle proposte applicativo-informatiche. Successivamente all'approvazione e alla pubblicazione dei bilanci di previsione 2023-2025, di cui alla
legge regionale n. 32/2022 , dette proposte sono state convalidate e trasmesse dai direttori delle medesime strutture regionali, sempre tramite l'applicativo informatico, al referente unico per la redazione della programmazione, il quale ha, poi, provveduto a comporre lo schema del programma triennale 2023-2025 dei lavori pubblici dell'Amministrazione della Regione del Veneto e il relativo elenco annuale 2023.
Con delibera n. 54 del 26/01/2023, la Giunta regionale ha, quindi, adottato, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, della
legge regionale n. 27/2003 , e dell'articolo 5, comma 4, del DM n. 14/2018, lo schema di programma triennale 2023-2025 e l'elenco annuale 2023 dei lavori pubblici di competenza regionale, di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a), della
legge regionale n. 27/2003 .
Lo schema del programma 2023-2025 e l'elenco annuale 2023 dei lavori pubblici di competenza regionale, adottati dalla Giunta regionale, sono stati, quindi, pubblicati, ai sensi dell'articolo 5, comma 5, del DM n. 14/2018, sul profilo del committente nella sezione "Amministrazione trasparente" del sito web della Regione.
La delibera è stata contestualmente inoltrata, a cura della Segreteria di Giunta, al Consiglio regionale per l'approvazione del programma triennale 2023-2025 e dell'elenco annuale 2023 dei lavori pubblici di competenza regionale, ai sensi della
legge regionale n. 27/2003 , articolo 4, comma 2 ‒ si tratta, quindi, della PDA n. 58, che è il provvedimento in esame oggi ‒ ed è stata esaminata dalla Seconda Commissione e licenziata per l'Aula nella seduta del 23 febbraio scorso.
Ai sensi dell'articolo 5, commi 5 e 6, sempre del DM n. 14/2018, l'approvazione del Consiglio regionale deve avvenire entro 60 giorni dalla data di pubblicazione sul profilo del committente dello schema del programma stesso e comunque entro 90 giorni dalla data di decorrenza degli effetti di bilancio regionale. Pertanto, siamo entro i termini previsti.
Vi illustro brevemente i contenuti del provvedimento.
Il programma allegato A PDA n. 58, oggi al nostro esame, si compone delle seguenti schede: scheda A (quadro delle risorse necessarie alla realizzazione del programma), scheda B (elenco delle opere incompiute, che risulta però vuoto, ovviamente), scheda C (elenco degli immobili disponibili, anch'esso vuoto), scheda D (elenco degli interventi del programma triennale nel quale, tra le altre cose, viene indicato il livello di priorità di ciascun intervento, che è massima, media o minima), scheda E (interventi ricompresi nell'elenco annuale), scheda F (elenco degli interventi presenti nell'elenco annuale del precedente programma triennale e non riproposti e nuovi atti, che risulta anch'esso vuoto).
Vi espongo anche alcuni dati sugli interventi di cui al programma triennale 2023-2025 ed elenco annuale 2023 dei lavori pubblici dell'Amministrazione regionale del Veneto. In base alla scheda A che vi ho spiegato prima, le risorse necessarie alla realizzazione del programma triennale nell'ipotesi che tutti gli interventi fossero avviati dal programma e in base alle stime di costo oggi disponibili, ammontano a 60,7 milioni di euro per il 2023. Si tratta di costi stimati per il primo anno di tutti gli interventi ricompresi nell'elenco annuale (scheda E) e a 157,7 milioni di euro per il triennio. In questo caso si tratta dei costi stimati complessivamente per il periodo 2023-2025 per tutti gli interventi inseriti nel programma triennale (scheda D).
Per quanto riguarda la tipologia delle fonti di finanziamento, come evidenziato nella scheda A, in parte si tratta di entrate aventi destinazione vincolata, in parte di stanziamenti di bilancio, in parte altra tipologia. Si tratta di risorse che vengono trasferite alla Regione al termine di gestioni commissariali. Il programma triennale (scheda D) comprende 96 interventi. Di questi 96 interventi, la metà esatta, 48, sono ricompresi nell'elenco annuale (scheda E). Per questi si prevede di avviare la procedura di affidamento entro l'anno 2023 e si certifica per essi la copertura di un bilancio di costi stimati per il triennio, che sono 81,3 milioni di euro.
Il costo stimato per i 48 interventi ricompresi nell'elenco annuale è di 60,7 milioni di euro per il primo anno, 81,3 milioni di euro per il triennio, mentre il costo complessivo, considerando anche le annualità successive al triennio, è di 104 milioni di euro. Anche l'elenco annuale 2022 comprendeva 48 interventi, mentre gli interventi complessivi nel programma triennale erano 110. Quest'anno sono, appunto, 96.
Secondo quanto rappresentato alla Commissione dalla Struttura regionale competente per gli interventi inseriti nell'elenco annuale 2023, risultano soddisfatte le condizioni previste all'articolo 3, comma 8, del DM 16 gennaio 2018, n. 14. In particolare, risulta prevista la copertura finanziaria in bilancio di 81 milioni di euro per il triennio. 28 interventi su 48 di quelli ricompresi nell'elenco annuale afferiscono al settore Difesa del suolo, con costi stimati complessivamente di 98,6 milioni di euro su 104 totali. 16 interventi, con costi di circa 4 milioni, sono relativi a interventi sulle sedi regionali. Le tipologie di intervento principali sono: la manutenzione straordinaria e ordinaria (33 interventi), la nuova realizzazione (6 interventi) e la manutenzione ordinaria (5 interventi).
Naturalmente, a livello di costi complessivi la nuova realizzazione richiede maggiori risorse: 60 milioni di euro contro i 41,7 della manutenzione straordinaria. 33 interventi su 48 hanno priorità massima; i restanti, priorità media.
La Seconda Commissione consiliare, al termine dell'istruttoria sul provvedimento, ha espresso a maggioranza parere favorevole alla sua approvazione da parte del Consiglio regionale nella seduta del 23 febbraio 2023, con 35 voti favorevoli di rappresentanza, 6 contrari e zero astenuti.
Io ho finito. Grazie dell'attenzione.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
La parola al correlatore, il collega Zanoni.
Andrea ZANONI (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io come relatore di minoranza sul programma triennale 2023-2025 ed elenco annuale 2023 dei lavori pubblici dell'Amministrazione regionale del Veneto. Naturalmente, per un cittadino che si trova di fronte questo provvedimento, magari nasce la consapevolezza che questo sia un elenco di tutti gli interventi e dei lavori pubblici della Regione del Veneto. In realtà, sappiamo che alcuni lavori, anche importanti, sono presenti in altri elenchi perché ci sono molte consociate e partecipate che fanno attività che non compaiono in questo elenco. Un elenco, il collega adesso lo ha ricordato, di 98 milioni per la difesa del suolo e di 16 per gli edifici e le strutture della Regione; un Piano che effettivamente non dà nuovi impulsi e non mostra un cambio di rotta anche sugli interventi pubblici necessari per affrontare le nuove emergenze: una fra tutte, ad esempio, l'emergenza idrica, la siccità.
Sappiamo che si parla di Commissario straordinario, abbiamo visto l'idea e la volontà di percorrere la strada per eseguire 99 opere, però qui manca tutto ciò, eppure l'emergenza climatica, l'emergenza idrica e la siccità sono qualcosa che era ben noto ancora prima di questi anni, di questa legislatura. Ricordo, ad esempio, nella scorsa legislatura gli interventi dell'Assessore all'agricoltura Pan su questo: c'era la consapevolezza del problema. In quest'Aula moltissimi componenti della minoranza, ma ricordo anche qualcuno della maggioranza, avevano posto l'attenzione su questo problema. Invece questo Piano sembra non occuparsene con la dovuta necessità e per affrontare queste emergenze sempre più problematiche.
Abbiamo per il secondo anno dati drammatici per quanto riguarda i livelli dei fiumi del Veneto: ci sono fiumi che già ora sono a secco, quindi c'è l'estrema necessità di opere pubbliche, di lavori pubblici che si occupino anche di questo.
In questa Regione, per quanto riguarda gli obiettivi dell'Agenda 2030, avremmo bisogno sicuramente di alcune opere, anche perché abbiamo dei ritardi veramente molto gravi: in una tabella di Veneto Sostenibile, per quanto riguarda la vita sulla terra e la biodiversità abbiamo il bollino rosso e quindi dovremmo accelerare anche su questo.
Parlavo l'altro giorno con l'ex Direttore del Parco nazionale d'Abruzzo che mi raccontava come in Abruzzo la Regione abbia realizzato dei Centri Natura che hanno portato nuovo turismo. Mi diceva che in alcuni di questi Comuni, dove c'erano questi centri Natura, il reddito medio dei cittadini era altissimo, fuori scala, perché questi Centri Natura creati dalla Regione avevano attirato turisti da tutta Italia, ma anche dall'estero.
Noi abbiamo dei parchi importantissimi, dei parchi bellissimi, che potremmo veramente valorizzare anche con questo turismo moderno, sostenibile, ma non investiamo. Sui parchi investiamo poco. Perché non fare, per ogni parco, un Centro Natura, magari andando a recuperare dei vecchi edifici e creando delle sale conferenze e sale pubbliche dove ci sono gli incontri di chi si occupa, non so, degli insetti, di chi si occupa dei mammiferi, di chi si occupa degli uccelli, di chi si occupa della flora e della fauna in generale? Per le guide turistiche abbiamo delle opportunità veramente importantissime, abbiamo delle praterie veramente davanti, se le volessimo percorrere. Oppure, potremmo pensare a interventi di rigenerazione sulle zone per quanto riguarda le zone industriali: magari fare dei centri, uno per Provincia, dove insediare uffici di persone e funzionari che si occupino di filoni di estrema importanza, come, a livello provinciale, affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici sull'agricoltura, sui corsi d'acqua, sulla biodiversità, sul clima, sull'atmosfera, sull'aria che respiriamo.
Per quanto riguarda la questione degli invasi, verranno fatti. In futuro ci saranno. È dal 2003 che abbiamo avuto il primo gravissimo segnale di siccità. Abbiamo bisogno del rifacimento delle opere acquedottistiche, abbiamo delle perdite importantissime. Abbiamo questioni irrisolte importantissime in Veneto: ad esempio, una su tutte, che è scomparsa da questo Piano triennale dei lavori, è il SFMR.
Per i colleghi che non c'erano nella scorsa legislatura volevo anche dire che cos'era. Era il Sistema Metropolitano Ferroviario Regionale. Ne avevamo parlato moltissime volte. Sono percorsi tracciati per questo sistema ferroviario metropolitano che prevede l'attivazione di un servizio ferroviario regionale suburbano a elevata frequenza, ogni 15 minuti circa, con orario cadenzato a minuti fissi ogni ora, interconnessi con il trasporto su gomma.
Si partiva da Venezia, Padova, Castelfranco Veneto, Treviso. Questa metropolitana di superficie si struttura sulle ferrovie già esistenti integrate da nuove tratte e da nuove stazioni, e su nuovo materiale rotabile fornito da Trenitalia. Un progetto ambizioso per il Veneto.
La prima fase prevedeva l'attuazione – ed è stata terminata – del triangolo ferroviario Venezia-Padova-Castelfranco Veneto, più le tratte da Venezia per Mira Buse, Treviso e Quarto d'Altino. Su tali ferrovie il servizio viene articolato in sei diverse linee per la lunghezza complessiva di 150 chilometri. Questa era la prima fase.
Il problema è che la metropolitana di superficie era suddivisa in diverse fasi. La prima è stata completata al 90%, la seconda fase al 10% ma poi dal 2018, in una data che è quasi coincidente con la decisione di iniettare 300 milioni di euro sulla Superstrada Pedemontana Veneta, che altrimenti si bloccava, che altrimenti avrebbe visto l'azienda fallire, questi soldi non sono più stati messi a bilancio.
Nella fase 3 erano previsti 1.200 milioni di euro, ma la SFMR occidentale, che praticamente andava a interessare l'altra parte del Veneto (si parlava poi anche di Verona, Trento, Calalzo) non è più stata finanziata. C'erano 1 miliardo e 200 milioni di euro per gli interventi complementari.
La fase 4, un miliardo e 100 milioni di euro, e il materiale rotabile era per 600 milioni di euro.
Era un sistema importantissimo per la mobilità dei cittadini ma anche per la salute dei cittadini, perché avrebbe consentito di portare via moltissimo traffico su gomma per portarlo sulla rete ferroviaria.
Praticamente, il risultato avrebbe portato a un più 69% di chilometri al giorno percorsi su treni e avrebbe eliminato 32.000 chilometri di sovrapposizioni, portando ad una riduzione veramente molto importante del traffico su gomma.
Di conseguenza, quindi, avrebbe portato anche un miglioramento per quanto riguarda il traffico che congestiona le nostre strade, ma assieme a questo avrebbe portato via moltissimo inquinamento che oggi ci vede, come Regione, nei mesi invernali, violare le normative europee per la salubrità dell'aria, con problemi che vengono scaricati sui Sindaci in particolare.
Abbiamo presentato un progetto di legge statale che prevede che sia il Presidente di Regione a fare le ordinanze di limitazione del traffico, oltre ai Sindaci, per evitare che un cittadino che percorra lungo il marciapiede un percorso pedonale al confine tra due Comuni (adesso abbiamo molti Comuni uno attaccato all'altro, non si distingue neanche più quando finisce uno o finisce l'altro), può respirare aria salubre fino a un certo punto, perché lì ci sono le ordinanze e le limitazioni del traffico, ma, appena fa quel passo, si ritrova nell'altro Comune e nell'altro Comune non ci sono le ordinanze. C'era quindi questo intento di dare la facoltà ai Presidenti di Regione di fare questo passo. Ne abbiamo parlato in Commissione, si è chiesto anche un parere all'ARPAV, io ho anche scritto di prendere per mano questo progetto di legge, ma non è pervenuto, non si sa più niente.
Dopo magari, come al solito, l'assessore Bottacin mi dirà: "Ma anche il PD, nel tavolo, nel multizonale, è seduto...". Dico già preventivamente: cerchiamo di risolvere i problemi invece di scaricare le colpe tra chi c'era, chi non c'era e quant'altro, perché il problema delle polveri sottili esiste.
Se il SFMR fosse attuata sicuramente avremmo avuto un calo di questo inquinamento, che in Veneto è ancora molto, molto considerevole.
Oltre però a non esserci sul Sistema Metropolitano Ferroviario Regionale, vediamo che mancano anche, al di là delle competenze di vari Enti e partecipate della Regione, opere complementari molto importanti alla Superstrada Pedemontana Veneta: c'è una bretella che doveva essere fatta a Povegliano non Veronese, ma di Treviso, che non è mai stata fatta.
Adesso, tra l'altro, ci sono anche – abbiamo visto notizie sui giornali oggi – importanti nuovi insediamenti che andranno a gravitare su quel territorio, come pare un nuovo insediamento della Mitsubishi. Ma le opere non ci sono, sono non pervenute. Non solo. C'è qualche Sindaco che, facendosi forza e non facendosi influenzare da questa Amministrazione, con cui è difficile discutere, ha alzato la testa e ha deciso di adire le vie legali. Mi riferisco al Sindaco di San Zenone degli Ezzelini.
Un articolo recente di un giornale dice: "Pedemontana: Marin batte Zaia. La Regione adesso dovrà pagare la nuova viabilità di San Zenone. Ci saranno 90 giorni di tempo per sbloccare la situazione ferma almeno dal 2012. La sentenza del TAR del Veneto di questi giorni ha intimato alla Regione di dare seguito all'avvio delle opere compensative per la costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta nel Comune di San Zenone degli Ezzelini come da accordi". C'era pure l'accordo. Il fatto è che non è stato mantenuto. Marin fa ricorso e vince. Tradotto, dovrà partire a brevissimo la Conferenza dei servizi per l'esame dell'ultima proposta approvata dal Comune e successivamente dovranno partire i lavori.
L'ultima variante del progetto prevedeva la costruzione di una sola rotatoria a fagiolo, la riqualificazione della piazza centrale del Comune, la realizzazione di un marciapiede di via Marconi e la piazza per un valore complessivo di 4,1 milioni di euro. "Abbiamo approvato in Consiglio comunale il progetto definitivo di Veneto Strade nel 2020 – spiega il Sindaco Fabio Marin – ma finora non è partito nulla. Mi auguro che questa sentenza chiarisca definitivamente che le opere promesse vanno realizzate sia per una ragione etica, in quanto i cittadini da anni attendevano una sorta di risarcimento e compensazione del passaggio della Pedemontana, sia perché, di fatto, la viabilità del centro di San Zenone rappresenta uno dei nodi più critici della zona. Ora la spinta definitiva alla sua realizzazione è anche giudiziaria".
Un Sindaco deve andare dal magistrato per vedere rispettato un accordo che c'era. Tutto è partito, infatti, da un ricorso al TAR presentato quest'estate dallo stesso Marin che, dopo diversi solleciti andati a vuoto nei confronti della Regione, aveva deciso di procedere per altre vie. "Ci ho provato fino all'ultimo giorno a contattarli per incontrarci – dice – l'accordo c'è e va portato avanti, anche perché stiamo parlando di opere necessarie anche per la sicurezza, non di abbellimenti cittadini. Ci sono marciapiedi e opere pubbliche che rendono il nostro Comune più sicuro. Considerato il numero di incidenti che avvengono in queste zone, non mi pare una richiesta banale".
Il TAR ora si è pronunciato accogliendo il ricorso e ordina alla Regione Veneto di convocare la Conferenza dei servizi per l'esame della proposta progettuale. "Ogni dubbio a questo punto mi sembra chiarito ‒ conclude Marin ‒ siamo a disposizione della Regione per tutti gli incontri che saranno necessari".
Mi pare che l'unico incontro che ci sia stato dopo sia stato quello del legale della Regione Veneto che ha ricorso in appello contro la sentenza del TAR. Questo è come ci parliamo qui in Veneto tra vari Enti.
Per fortuna c'è ancora qualche Sindaco che può dire la sua, che non ha nessuna remora perché non ha ordini di scuderia di ingoiare il boccone amaro, ma c'è qualcuno ancora che chiede giustizia e la ottiene anche.
Adesso naturalmente qualcuno mi risponderà: ma si parla di Veneto Strade, si parla dell'ANBI, si parla dei Consorzi. Signori miei, qui stiamo parlando di lavori pubblici e questi sono lavori pubblici di cui dobbiamo discutere.
C'è stato tra l'altro anche un progetto di legge che va a modificare un po' questo assetto che non piace nemmeno a tutta la Commissione.
L'Assessore competente probabilmente mi sta ascoltando on line, perché da quando ho iniziato questo mio intervento come relatore di minoranza non ... C'era con le interrogazioni, bisogna dire, prima c'era, ma con le interrogazioni.
Poi ci sono anche altre opere sicuramente importanti, alcune problematiche. Vi citavo prima Veneto 2030, la questione della biodiversità; ci sono opere che hanno criticità molto, molto importanti.
Altre opere. Domani a Belfiore viene inaugurato il LEB. Io mi sarei aspettato di vedere tra i lavori pubblici un bel nuovo impianto di depurazione che mi va a trattare i cinque scarichi del canale Arica che mi vanno a finire nel Fratta Gorzone. Il Fratta Gorzone viene in qualche modo salvaguardato grazie appunto a questo LEB che butta dentro ben sei metri cubi/secondo per diluire. Invece noi non dovremmo risolvere il problema che abbiamo in Veneto dell'inquinamento con la diluizione.
Io ho ben presente quello che dicevano gli americani, però lo dicevano 100 anni fa: "The best solution of pollution is the dilution". Ma noi non possiamo disinquinare diluendo, perché l'acqua, signori, non c'è più. Non abbiamo più acqua buona per diluire l'acqua cattiva.
Altri interventi che mi sarei aspettato in un programma triennale dei lavori pubblici sono quindi quelli degli impianti. Se i privati non riescono a raggiungere gli standard, ma abbiamo le norme, le leggi che ci dicono che non dobbiamo inquinare, facciamo anche gli impianti di depurazione. è questo che manca in questo Piano: cioè mancano tutte le cose che servono adesso.
Noi non possiamo andare a fare robe, alcune delle quali sono state programmate quarant'anni, per emergenze che non ci sono più, perché il clima è cambiato: manca una presa d'atto che i lavori pubblici che dobbiamo fare in Veneto devono essere commisurati all'attuale situazione. Invece la maggior parte di questa roba è fatta su dati, anche tecnici e scientifici, che riguardano 10, 20, 30 anni fa.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
PRESIDENTE
Grazie.
Adesso interrompiamo e riprendiamo alle ore 14.30.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 12.47
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta riprende alle ore 14.45
PRESIDENTE
Chiedo ai Consiglieri che si erano prenotati se possono riprenotarsi.
Vedo due richieste di intervento: Jonatan Montanariello e Cristina Guarda.
Ha la parola il collega Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Lo scorso Piano triennale delle opere pubbliche che abbiamo fatto era formulato da 106 interventi che dopo sono diventati, in corso d'opera, 110.
Questo invece è di 96 interventi, di cui 48 fanno parte dell'elenco annuale. I 96 interventi totali, quindi quelli previsti per tutto il triennio, cari colleghi, hanno un valore, qualora le stime fossero corrette, di 790 milioni.
Va ricordato però che solo i 48 della tabella annuale sono quelli vincolati, in quanto sono quelli pronti a partire, e ammontano a un valore di 104 milioni nella somma complessiva e di 60 nella parte di utilizzo del primo anno.
In realtà quindi di questi 790 milioni che noi proponiamo, abbiamo la certezza che partiranno i 48 interventi della tabella annuale per un totale di 104 milioni, di cui 60 subito nel primo anno.
Non vediamo i sette interventi, per un totale di 16,3 milioni, di piste ciclabili che erano previsti lo scorso anno non solo nella scheda D, ma anche in quella E, quindi nell'attuale 2022. Ciò mi porta, Presidente, a dedurre che questi interventi siano partiti, ma non abbiamo modo di visualizzare, visto il deficit di questi documenti, quello che ci portiamo dietro come trascinamento, pur magari essendo in corso d'opera.
Deduciamo quindi che quei sette interventi per 16,3 milioni, che c'erano l'anno scorso e che anche nella scheda annuale non vediamo più, siano partiti. C'è da dire, però, che non vediamo altri interventi sulla ciclabilità in questo Piano. È vero che vengono finanziati con altre modalità dedicate al turismo lento e alle ciclabilità, come ad esempio con la legge regionale 39/91, all'articolo 9, che fa un po' sintesi di quello che si faceva una volta con l'articolo 14 nei bandi sui percorsi ciclabili.
Vorrei anche aggiungere che noi, nel PRRR (quindi il nostro PNRR), al progetto 57 chiediamo 400.000.000 per le cinque piste passanti per la nostra Regione, facenti parti delle dieci di interesse nazionale del MIT. Opere che, se non ricordo male, vedono già uno stanziamento di 15.000.000 per la progettazione.
Le motivazioni che noi, come Regione, Presidente, adduciamo a questa richiesta sono: "la realizzazione di itinerari cicloturistici è finalizzata ad attrarre più visitatori e fornire ai cittadini metropolitani luoghi e occasioni di tempo libero; un incremento di estensione delle piste e degli itinerari ciclabili in sicurezza consentiranno di promuovere il territorio; l'occupazione ecosostenibile e il valore potenziale del cicloturismo in Italia è di 3,2 miliardi l'anno ed è una fonte di occupazione, prima ancora che di economia, rivolta principalmente alle piccole aziende agricole ricettive e commerciali, alle piccole realtà artigianali e al grande straordinario mondo della ricettività".
Perché leggo le motivazioni, colleghi, per cui noi chiediamo al progetto 57 del PNRR 400 milioni? Perché dopo, quando invece dobbiamo essere noi come Regione Veneto a realizzarle, passiamo dal 7% del Piano triennale delle opere pubbliche dell'anno scorso allo 0% di quelle previste quest'anno. Dopo, per carità, c'è l'articolo 9 della n. 39/91, però, quando noi dobbiamo mettere qualcosa, ahimè, un anno è il 7%, quest'anno lo zero. Facciamolo lo zero così evitiamo anche di sbagliarci di far poco, perché guardate che anche questa è una teoria: meglio non fare niente che fare poco. Così stride, come alla voce beni culturali, dove vediamo solamente tre interventi, di cui uno su tre sono i restauri al Palazzo regionale Ferro Fini. Per fortuna che dopo veniamo con gli ordini del giorno a promuovere le città venete capitali della cultura: su 100 interventi, ce ne sono 3 ai beni culturali, di cui uno è la sistemazione del Ferro Fini. Vedendo questo elenco, ci accorgiamo che la priorità è essenzialmente quella della difesa del suolo: 64 interventi su un complessivo di 96, per un totale di 780 milioni su 789; il primo anno sono 28 per la difesa del suolo su 48, per un totale di 98 milioni su 104.
Ovviamente, colleghi, sono interventi considerati assolutamente prioritari soprattutto adesso che c'è tutto il tema della classificazione delle zone, quindi le famose P1, P2, 3, 4 e 5, e mi pare anche di aver capito che c'è un elenco di pericolosità, di gradualità, di necessità di intervento prioritario, e questa graduatoria poi è quella che viene trasformata in questa proposta di Piano triennale.
Bene questi interventi, colleghi. Questi interventi a noi piacciono, però ci piacerebbe anche fare un ragionamento un po' più ampio. Va ricordato che c'erano anni in cui il Piano triennale era un'enciclopedia, dove praticamente si conteneva il libro dei sogni delle opere pubbliche del Veneto, con fabbisogni finanziari incredibili che puntualmente venivano disattesi.
Grazie al cielo quell'epoca è finita, però adesso, a mio avviso, Presidente, siamo di fronte a Piani triennali troppo striminziti ed evasivi e non perché il contenuto di questi sia cosa di poco conto perché soprattutto per la parte di difesa del suolo siamo di fronte ad interventi anche di sostanza notevole. Però va riconosciuto, Presidente, che quando leggiamo quella cifra dobbiamo ricordarci che ci sono oltre 500 milioni per una singola opera che partirà nei prossimi anni, stando a quelle che sono le stime del documento. Capite bene che 500 milioni su 700 e passa viziano un po' l'entità del Piano triennale, mi pare 510 o 509 (guardo il relatore Centenaro).
In realtà, quindi, in questi 700 e passa milioni ci sono 510 sull'idrovia, che noi mettiamo, di cui però è prevista la partenza il primo anno nel 2024 o nel 2025. In realtà questo Piano triennale è 700 e rotti meno 510, perché, ragazzi, la matematica non fa politica.
Inoltre, rispetto allo spirito della legge dei lavori pubblici che noi utilizziamo, la n. 27 del 2003, andando a vedere qualche vecchio verbale, cari colleghi, notiamo che era una legge che nasceva con l'intenzione di dare al Consiglio regionale una contezza di quello che avvenisse nei lavori pubblici. Ora non è più così. Ora siamo di fronte a qualcosa che ha snaturato il motivo per cui era nata una legge sui lavori pubblici: in questi Piani parlavamo di lavori pubblici e si diceva ai Consiglieri quello che stava accadendo.
Perché non è più così, caro Presidente? Non è più così perché con il tempo la parte della viabilità è stata trasferita su Veneto Strade; la parte della sanità sulle aziende ULSS piuttosto che ad Azienda Zero; parte degli interventi sulla residenzialità sono destinati e gestiti da ATER. Infatti, nel Piano, cari colleghi, ci sono due tipologie di interventi che noi non visualizziamo: quelli con la stazione appaltante in seno a soggetti terzi, tipo Azienda Zero, ATER, Veneto Acque, Veneto Strade, e quelli a gestione commissariale. Infatti ogni volta che c'è una gestione commissariale, gli interventi non entrano nel Piano triennale. Tanto per citare un altro tema rilevante a gestione commissariale, cari colleghi, è l'emergenza PFAS e la messa in sicurezza delle falde contaminate da PFAS, che una volta è a carico di Veneto Acque, una volta è a carico di gestione commissariale, che vede nello stesso soggetto che dicevamo prima il soggetto attuatore, però non rientrano in questo Piano; oppure gli interventi Vaia, dove c'è un Commissario, gli interventi per il problema del bostrico e, se non erro, anche quelli del Piano d'Alpaos. Ma su questo non ricordo bene.
Noi vediamo, solo dopo, nella voce "altra tipologia", nella scheda A dell'allegato A, che quando le risorse sono a gestione commissariale e la stessa è finita, arrivano alla Regione: motivo in più per cui vederle prima. Altrimenti ce le troviamo che ci entrano in casa dopo una gestione commissariale, e ci troviamo che le registriamo all'interno della scheda A dell'allegato A. Motivo in più quindi per dire che certe cose vanno viste prima.
Un altro caso è quello della Pedemontana, che non rientra in questi elenchi.
Ci sono quindi almeno tre quarti, se non di più, di lavori pubblici promossi e messi in campo da questa Regione che sfuggono nel senso formale a un esame, a un'approvazione del Consiglio e della Commissione. Infatti, come abbiamo detto l'anno scorso, sarebbe utile avere un monitoraggio degli interventi con un rapporto periodico da parte della Giunta in modo tale che si possa capire l'avanzamento delle opere e la motivazione per cui alcuni interventi della scheda D vengono depennati o vanno a trascinamento nel tempo.
Riteniamo che si debba dare un'interpretazione più ampia ai contenuti del Piano triennale, anche perché si dice che al comma 1 bis, dell'articolo 4, della legge del 2003, che per quanto riguarda i soggetti che non sono Regione in prima persona, quindi ULSS piuttosto che Enti dipendenti o strumentali della Regione, c'è la mera – per modo di dire, concedetemi il termine riduttivo – presa d'atto della Giunta del Piano.
Noi pensiamo che non possa esserci la semplice presa d'atto, ma che questo vada a costituire l'insieme del Piano triennale. Quello che fanno gli ATER, quello che fa Veneto Acque, quello che fa Veneto Strade, gli investimenti che fa la Regione sulla Pedemontana o sulle gestioni commissariali devono rientrare in quella che è la presa d'atto di un Piano triennale che arriva in Aula. Quindi noi dovremmo andare all'esame non solo della parte direttamente gestita dalle strutture della Giunta come la difesa del suolo, ma anche di quelle di altre parti, come ho già ricordato prima, la viabilità in primis. Sul piano della viabilità si intersecano le partite di Veneto Strade, la riclassificazione con ANAS, il riparto degli utili di CAV: insomma, una serie di elementi di centinaia di milioni su interventi che noi attendiamo e, oltre agli interventi di difesa del suolo sul patrimonio, si possa, quantomeno, avere un minimo di esame di dibattito.
In Commissione abbiamo avuto una posizione non positiva non perché siamo contrari rispetto agli interventi che sono in elenco. Anzi, ad oggi torniamo a richiedere che, comunque, gli elenchi e la presa d'atto della Giunta, che non sono direttamente competenza del Consiglio, trovino il modo di diventare dibattito di Commissione e di Consiglio. Diventa, a ragione di ciò, importante aprire un dibattito più ampio nel confronto con i Consiglieri che possano portare le proprie istanze e la voce dei territori che rappresentano.
Oggi discutere di Piano in questa forma e in questo modo è la dimostrazione di un disinteresse sostanziale, dell'assenza altrettanto sostanziale di una programmazione complessiva e lungimirante per quanto riguarda i lavori pubblici, che non può essere solo un fatto di risorse, perché noi qui dovremmo parlare e discutere della mobilità e, quindi, delle strade e capire se in Veneto dobbiamo discutere solo di Pedemontana per parlare di strade o ci sono anche altri argomenti che debbono arrivare a questo Consiglio quando si parla di strade e di mobilità e di viabilità. Così come dovremmo discutere perché facciamo certi interventi piuttosto che altri e, poi, capire se la discussione del DUP, che abbiamo già discusso e che arriverà tra qualche mese, ha senso, perché poi, dopo, quando arrivano gli atti implementativi non c'è un minimo di interlocuzione tra quello che prevediamo nel DUP e quello che arriva in questi Piani di opere pubbliche triennali.
Basta andare a compararli, anche per decidere se sia meglio fare un intervento piuttosto che un altro, colleghi, e se decidiamo di farne uno per quale motivo decidiamo di fare quello e non un altro.
Non è un fatto che deve semplicemente tracciare un dirigente nel confronto con la Giunta, la pianificazione della mobilità, o degli interventi di difesa del suolo, o dei PFAS, o degli alloggi ATER o ERP della Regione Veneto. Io credo che sarebbe un errore se oggi proponessimo delle questioni, delle varianti e delle modifiche. Chi potrebbe ascoltarci e che margine potremmo avere per intervenire?
Da questo punto di vista, cari colleghi, voglio sollecitare la Giunta rispetto a questi atti. Si mantenga perlomeno la forma. Discutiamo almeno con gli Assessori competenti in materia, perché ci sono tante cose da dire. Ad esempio, cari colleghi, io credo che potremmo aprire un dibattito vero se serva ancora investire sulle sedi attuali o pensare con lungimiranza e ottica di economia ad altre sedi.
Colleghi, su questo documento, se l'avete letto, ci sono ventisei interventi direzionali amministrativi, per un totale di 7.098.000 euro, di cui solo 5.000.000 di euro per sedi non regionali, vale a dire il Giardino Botanico Litoraneo di Rosolina 138.000 euro, l'impianto di illuminazione di una sede a Vicenza 180.000 euro, un immobile a Verona 120.000 euro, il deposito cartaceo di Battaglia Terme 151.000 euro, una biblioteca presso il Complesso monumentale denominato "Rocca di Monselice", in Monselice, 300.000 euro, per un totale di 899.500 euro. Deduco che gli altri ventuno interventi, per un totale di oltre 6 milioni di euro, siano quelli che noi impieghiamo e spendiamo per le sedi regionali.
Leggendo i vecchi verbali, come ho ricordato puntualmente lo scorso anno, emerge chiaramente come una volta si parlasse della vendita di Palazzo Balbi. Credo sia scontata l'osservazione che noi oggi dovremmo porci: avete cambiato rotta o ritenete ancora valida l'idea di vendere Palazzo Balbi? È cambiato qualcosa? Anche perché ricordo che qualcuno nell'anno 2019 – vi riporto le testuali parole, copiate dal verbale di allora – diceva esattamente così: "Non vi nascondo che anche a noi della maggioranza qualche dubbio sugli interventi legati agli uffici dell'Amministrazione regionale è venuto. Credo che debba essere interessante, da questo punto di vista, provare a ragionare su un edificio che magari raggruppi gran parte delle attività della Regione del Veneto, quegli uffici che sono operativi, in una zona magari facilmente più raggiungibile da Venezia, che possa quantomeno essere l'inizio di un percorso di riflessione per far sì che si possano ottimizzare quelle che sono le risorse, insieme a quelle che sono le esigenze da un punto di vista più tecnologico che una città come Venezia non mette a disposizione". Si parlava anche di iniziare un percorso di condivisione. Questo diceva chi pronunciava queste parole. Del resto, se tutto il Consiglio regionale dovesse esprimere la sua volontà di pensare a qualcosa di diverso rispetto alle molteplici sedi, oggi la Regione del Veneto, soprattutto dal punto di vista degli uffici, non magari quelli di rappresentanza, dovrebbe manifestarla alla Giunta e all'assessore De Berti, al fine di iniziare una riflessione che magari possa far pensare che, fra qualche anno, non occorra più saltare da un edificio all'altro della Regione, ma si possa andare in un unico luogo dove trovare tutto.
Queste parole, cari colleghi, mille giorni fa – l'anno scorso vi ho detto ottocento, quest'anno vi dico mille giorni fa – le pronunciava l'Assessore al bilancio e al patrimonio, Francesco Calzavara. Quindi, l'uomo che parlava di patrimoni e sedi oggi è Assessore al bilancio e al patrimonio. Allora, sorge spontanea una domanda, anche se noto che la Giunta è assente, non vedo neanche l'assessore Calzavara: l'assessore Calzavara ha forse cambiato idea? Guardate, ce lo deve dire se fa ventuno interventi sulle sedi e se le sue ultime affermazioni erano quelle di abbandonare quelle sedi dove oggi interveniamo.
Analogamente sarebbe interessante capire un altro aspetto della questione. Da veneziano sarei felicissimo se la sede regionale restasse qua – sia chiaro! – piuttosto che vedere un albergo. Tuttavia, siccome questa riflessione la faceva l'attuale Assessore al patrimonio e al bilancio, credo che una riflessione vada fatta.
Ci sarebbe altro da dire, Presidente, ma qui non vedo nessun Assessore di riferimento. Invito, comunque, i colleghi a comparare il Piano dell'anno scorso con il Piano di quest'anno, perché così facendo scoprirebbero una cosa davvero molto interessante: noi abbiamo interventi inseriti nell'elenco annuale 2022 riproposti nel programma triennale 2023-2025 che dovevano partire l'anno scorso e che non sono partiti. Basta mettere insieme i piani, uno sopra l'altro, per vederlo. Penso, ad esempio, agli interventi urgenti per la messa in sicurezza del torrente di Borsoia, alla realizzazione di un deposito di materiale cartaceo presso un immobile sito a Ca' Molin, ai lavori di difesa idrogeologica nel Comune di Recoaro Terme, ai lavori di sistemazione idraulica del torrente Muson. Insomma, ci sono, anche qui, quindici interventi che avevate scritto che dovevano partire che non sono partiti e che ci ritroviamo ancora qui.
Capite, allora, che se volete parlare di Piano triennale non dovete venirci a dire cosa abbiamo votato in Commissione, l'elenco delle opere, uno più uno cosa fa, ma dovete dirci se politicamente avete intenzione di cambiare rotta rispetto a quello che avevate dichiarato, perché alcuni interventi sono partiti e altri no, perché alcuni sono scomparsi. Questa è un'analisi politica...
PRESIDENTE
Grazie, collega Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
...non quella di dire che due più due fa quattro. E chiudo, perché non avremmo la discussione...
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Nel principio delle grandi opere, delle opere strutturali, di sviluppo e di gestione del territorio del nostro Veneto, è evidente che in questa lista ne mancano alcune che sarebbero necessarie. Però, oggettivamente parlando, non vorrei concentrarmi su questo oggi, perché già prima ne ha parlato il correlatore. Penso alla questione siccità, alla questione della gestione delle risorse che abbiamo a disposizione e che devono essere rimesse in operatività massima e utilizzate in maniera adeguata. Prima si citava la questione dello scarico industriale e della gestione dei Consorzi di depurazione, di conseguenza è un argomento centrale.
Vorrei porre l'attenzione, invece, su un altro aspetto, che è proprio di questi giorni. All'interno di questo elenco di opere si parla, per esempio, del bacino di laminazione e di rallentamento delle acque delle Rotte del Guà, nel Comune di Trissino, uno di quei territori di cui abbiamo parlato non soltanto in ambito di grandi opere per la gestione del fenomeno delle piogge, dei rischi idrogeologici, ma ne abbiamo parlato anche lo scorso anno in sede di approvazione del Piano faunistico venatorio, perché insieme abbiamo deciso di riconoscere quell'area come una zona di ripopolamento e cattura. Questo per un semplice motivo: i lavori effettuati hanno creato e stanno tuttora creando degli impatti da un punto di vista ecosistemico, in una delle aree che, proprio anche grazie a questo tipo di progettualità, potevano e possono ancora essere utilizzate come aree di massima utilità da un punto di vista ecosistemico.
Quindi, quando parliamo di opere, quando approviamo questi elenchi, quando ragioniamo come politici nell'interfacciarci con gli uffici e con chi poi operativamente si occupa del mantenimento delle opere ed è anche responsabile della relazione tra le opere e l'ambiente, dobbiamo ben tenere conto di questi valori. Questa occasione, dunque, è per me utile per ribadire come dalla pianificazione di questi interventi non si dimentichi la parte di relazione ecosistemica, perché l'esempio delle Rotte del Guà ci sta facendo capire che siamo di fronte a una delle aree di maggiore pregio, anche per la tutela dell'avifauna. Considerate che su 390 specie presenti e riconosciute in Veneto ben 190 fanno passaggio in quest'area e una buona fetta di loro riesce anche a nidificare, ragion per cui è di grande attualità il principio di difesa di questo territorio. Quindi, di fianco alla pianificazione delle opere cominciamo e cominciate a ragionare sulla gestione complessiva del rapporto di queste opere nell'ambito della tutela ecosistemica. Io direi che è necessario per una questione tecnico-scientifica.
Se questi ambienti scompariranno, queste grandi opere non riusciranno a resistere all'emergenza che ci ritroveremo ad affrontare sempre e sempre più forte, e cioè non soltanto una questione di impatto nell'ecosistema e nella vita che dal vostro punto di vista magari è a sé, non è interconnessa con la nostra, che è quella della fauna, ma in particolar modo per quanto riguarda l'impatto che i grandi fenomeni meteorologici stanno avendo sul nostro territorio.
Cominciamo a ragionare mettendo in interconnessione e non sottovalutando e derubricando il problema legato alle grandi opere e alle opere che decidete di realizzare all'interno del nostro territorio, modificando l'ecosistema, altrimenti questo ecosistema si andrà a vendicare e reagirà a questa appropriazione, specie se non ci si preoccupa di custodire il nuovo equilibrio che si è creato attorno a questa grande opera.
Per questa ragione come Europa Verde, insieme al gruppo locale Naturalisti Vicentini, abbiamo proposto di valutare e rivalutare la classificazione fino ad oggi fatta di quell'area, zona di ripopolamento e cattura, in zona, invece, di estremo valore ambientale e, quindi, di estrema tutela, attraverso un'oasi di protezione che riesca a interfacciarsi con le necessità create non soltanto per la fauna, ma proprio per la sopravvivenza dei territori a seguito del rischio idrogeologico.
Quindi, nel momento in cui ragioniamo sulle grandi opere, sui piani delle opere pubbliche, sulle priorità che vengono dichiarate e decise all'interno di questa Regione, almeno si abbia la correttezza, da un punto di vista tecnico, di non perdere l'occasione di andare a tutelare quell'ecosistema, altrimenti realmente ci ritroveremo poi a pagare le conseguenze di questa sottovalutazione dell'interdipendenza che abbiamo noi nel rispetto di quell'ecosistema.
Il prossimo anno potrà essere l'occasione, invece di fare soltanto grandi promesse con grandi progetti di legge, penso ad esempio al provvedimento sulla gestione delle acque, per cominciare a definire all'interno di questi piani la priorità della gestione in ambito siccità e in ambito di riutilizzo e gestione delle acque, dopo aver per lunghi anni derubricato il problema, eliminando, cancellando e bocciando le proposte che venivano anche da questa minoranza.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Lorenzoni, prego.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
In verità avrei preferito non intervenire in merito al programma dei lavori pubblici, perché sarebbe stato un segno di apprezzamento verso un lavoro, però ritengo che sia indispensabile, perché noto che tutti gli interventi – mi riferisco a quelli del primo anno, perché per quelli relativi al secondo e al terzo anno accadrà quel che accadrà – sono finalizzati a cercare di tamponare lavori arginali, cose indispensabili, non differibili, ma non c'è niente che guardi avanti.
Io sono sorpreso che, dopo aver avuto nel 2022 l'anno peggiore della storia in termini di siccità, come ha detto bene la collega Guarda, sull'energia, con la decuplicazione dei prezzi, non si pensi di fare un minimo di investimento per alimentare le strutture della Regione, se non altro. Avete visto che lo scorso anno le strutture sanitarie della Regione del Veneto hanno speso 165 milioni di euro in più per l'energia rispetto all'anno precedente e noi non prevediamo di mettere mano a questa cosa. Vogliamo spendere altri 160 milioni di euro il prossimo anno? Fare impianti fotovoltaici sui parcheggi degli ospedali – mi scuso se torno spesso su questo tema – avrebbe consentito di liberare spesa sanitaria nel 2022, nel 2023, nel 2024, per i prossimi vent'anni, ma nel Piano dei lavori pubblici della Regione del Veneto non viene scritto nulla. Io sono basito di fronte a questa scelta.
Ma qual è la capacità di indirizzo e di visione di questa Regione? Una Regione che non è capace di trovare tre lire (mi viene da dire) per fare alcuni tipi di interventi. D'altronde, alla fine queste cose si possono fare con preventivi di spesa veramente modesti, con modalità di gestione degli appalti minimamente intelligenti. E non lo facciamo.
Sono altrettanto basito che in questo progetto per il primo anno ci sono 760.000 euro per questo Palazzo, di cui tutti siamo orgogliosi e siamo anche contenti perché è ben gestito, ma non è previsto, banalmente, mettere i riduttori di flusso nei rubinetti dei lavandini. Avete visto il flusso di acqua calda che esce dai lavandini? Ebbene, mettere i riduttori di flusso ha un costo di qualche decina di euro e porta risparmi per alcune migliaia di euro l'anno. E non li abbiamo. Andiamo a controllare. Facciamo una relazione.
A me va bene che venga restaurata la scala del palazzo o che le opere artistiche del palazzo vengano manutenute. Che sia di priorità 1 o non sia di priorità 1 lo possiamo anche discutere. Ma che non si guardi con un minimo di capacità, che non si mettano i sensori di presenza sulle scale e rimangano sempre accese, con luci però non a basso consumo perché sono quasi tutte alogene, per me è veramente una cosa incomprensibile.
Veramente stimolo questa maggioranza a ragionare anche in capacità propositiva: gestiamo con intelligenza il patrimonio di questa Regione. Non lo stiamo facendo!
È difficile dare il voto ad un provvedimento di questo tipo, che manca completamente di capacità di visione. Lasciatemelo dire: qui non c'è visione. Ho fatto un paio di esempi, ma ve ne posso fare tanti altri ed è con tristezza che mi appresto a votare contro questo provvedimento.
PRESIDENTE
Collega Rizzotto, prego.
Silvia RIZZOTTO (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Per ritornare un po' sull'argomento, questo PDA che affrontiamo ogni anno riguarda gli interventi di opere pubbliche dove il committente, la Regione del Veneto, fa opere per un importo inferiore ai 100.000 euro: in questo programma trovate solo gli importi inferiori ai 100.000 euro. Il che non vuol dire che sia esaustivo di tutti gli impegni di spesa che fa la Regione per quanto riguarda gli importi dei lavori pubblici.
Nello stesso tempo devo mettere in evidenza che non rientrano in questo programma lavori pubblici (rispondendo a un intervento di Montanariello) gli interventi in opere pubbliche che fanno le società partecipate, perché qui noi parliamo soltanto di opere e lavori pubblici dove il committente è la Regione del Veneto. È chiaro? Regione del Veneto. Non si può parlare di cosa fa Veneto Strade, cosa fanno le ATER, cosa fanno altre società, la Superstrada Pedemontana Veneta, perché non c'entrano nulla. Prima cosa.
Soggetto attuatore che fa l'appalto di gara è la Regione del Veneto, quindi non la dà in concessione, fa la gara. Quest'anno noi abbiamo un importo di interventi inseriti in programma annuale, ma abbiamo fatto una verifica in Commissione – l'ha detto benissimo il relatore Centenaro nella sua relazione – e anche nel programma triennale siamo in linea con gli ultimi anni. Chiaramente con le risorse, se ne avessimo di più, potremmo fare tante più cose, ma la cosa interessante che resta anche quest'anno, ed è importante, è che si è data una priorità di intervento alle opere per la salvaguardia del dissesto idrogeologico, quindi, per la tutela del suolo e del territorio. Perché dei 48 interventi sopra i 100.000 euro, più della metà, quindi 28, sono relativi a questa spesa e quasi la totalità della spesa investita annualmente nel triennio riguarda questo tipo di interventi. E sono importanti, attesi dal territorio.
Adesso io al collega Lorenzoni vorrei dire: capisco, la ringrazio anche per questa sua osservazione sul fotovoltaico, sul fatto che potremmo fare altro, però, oggettivamente, mi scusi, non c'è una linea di spesa che dice che la Regione debba fare investimenti diretti sul proprio patrimonio per questo tipo di interventi, dovremmo prevedere un capitolo di spesa apposito.
Qui, invece, abbiamo questi interventi che sono stati previsti dalla Giunta, chiaramente, perché noi abbiamo un ruolo di indirizzo, la Giunta ha un ruolo attuativo. Noi diamo un indirizzo con cosa? Con il DEFR, con il bilancio di previsione. Poi la Giunta dà attuazione a questi obiettivi. Quindi, questo manca.
Volevo fare presente, in conclusione, solo una cosa: l'anno scorso, come Presidente della Seconda Commissione mi sono presa un impegno di fronte a un ordine del giorno, mi pare una mozione, del mio vicepresidente Montanariello, di predisporre, come Seconda Commissione, una modifica alla legge che riguarda, appunto, questo PDA per la rendicontazione dei lavori pubblici da parte della Regione del Veneto. La Seconda Commissione, all'unanimità dei componenti presenti, ha già presentato questa modifica normativa per facilitare, aiutare tutti i colleghi Consiglieri ad avere maggiori informazioni su quelli che sono gli interventi inseriti nel programma annuale e triennale, perché capisco che anche questi documenti siano di difficile lettura.
Io ringrazio anche la struttura della Seconda Commissione, il nostro dirigente Simionato, per avere anche predisposto, per l'illustrazione in Commissione, alcuni prospetti che ci hanno facilitato la lettura di tutti questi documenti, facilitato tutti i colleghi, comunque. Abbiamo chiesto alla Giunta con questo PDL che, insomma, inizieremo giovedì, poi farà il suo corso e lo porteremo in Aula, per avere anche qualche dettaglio in più, perché in effetti, quando tu guardi un triennale, tu non sei a conoscenza se l'opera era già iniziata, se le opere già inserite sono concluse, a che stato di avanzamento sono, cosa riguardano e che problemi magari possono aver avuto.
Questo è un impegno che ci siamo presi unanimemente e lo stiamo portando avanti. Volevo quindi aggiornare il Consiglio regionale che, come Seconda Commissione, stiamo portando avanti questo impegno.
Grazie.
Assume la Presidenza
Il Vicepresidente Nicola Ignazio FINCO
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Rizzotto.
Non vedo altre richieste di intervento.
Abbiamo degli ordini del giorno.
ODG n. D0001
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "LA REGIONE SI ATTIVI PER LA REALIZZAZIONE DELLA TRATTA FERROVIARIA CHIOGGIA-PIOVE DI SACCO" RESPINTO
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
-
il 15 dicembre 2022 questo Consiglio regionale, durante l'esame in aula del Bilancio di Previsione 2023-2025 (progetto di legge n. 156), ha discusso l'ordine del giorno intitolato "tratta ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco: promuovere uno studio di fattibilità con RFI" sottoscritto sia dalla maggioranza in persona del consigliere regionale Dolfin, che dall'opposizione in persona della sottoscritta;
-
nel testo si dà atto del rilevante costo del traffico in termini di danni ambientali e si evidenzia come tra le possibili alternative vi sia il potenziamento del trasporto pubblico;
-
in tale contesto, visto che da troppo tempo si parla della realizzazione della linea ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco lungo le Strade Statali 516 e 309, l'ordine del giorno impegna la Giunta regionale "a promuovere, anche mediante la stipula di un protocollo d'intesa con RFI, la predisposizione di uno studio di fattibilità per la realizzazione della tratta ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco";
Considerato che:
-
il predetto atto è stato approvato all'unanimità e ciò prova come l'esigenza di un potenziamento dei collegamenti su rotaia da e per Chioggia sia un sentimento comune di tutti i rappresentanti dell'organo di rappresentanza democratica del popolo veneto;
Ritenuto
-
necessario – al fine di concretizzare la promessa assunta – provvedere non solo mediante la stipula di un protocollo di intesa con RFI, ma anche, e soprattutto, a sostenerne i costi;
Tutto quanto sopra premesso
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi per sostenere economicamente, entro il 2023, lo studio di fattibilità per la realizzazione della tratta ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco.
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno prende le mosse da un precedente ordine del giorno che riguardava la stipula di un protocollo d'intesa con RFI per la predisposizione di uno studio di fattibilità per la realizzazione della tratta ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco. Questo in un contesto di bilancio 2023-2025.
Proprio grazie a questo ordine del giorno a prima firma Dolfin, che ho voluto sottoscrivere, si dava il mandato alla Giunta regionale di predisporre questo studio di fattibilità della linea ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco.
Con questo di oggi si vanno a chiedere le risorse economiche per sostenerlo entro il 2023. Spero quindi ci sia la volontà di essere conseguenti a quello che è stato già un impegno preso dalla Giunta regionale. In caso contrario, sarebbe un grave errore e sicuramente una cosa molto sorprendente da parte mia e da parte dei cittadini che si aspettano quest'opera da tantissimi anni.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliere Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, in realtà faccio un po' il furbo e uso questo tempo per accodarmi anch'io ai ringraziamenti che ha fatto la presidente Rizzotto a tutto lo staff della Seconda Commissione, perché è un documento impegnativo, difficile e credo diventi fondamentale il lavoro che hanno fatto i nostri bravissimi tecnici, in primis il dottor Simionato.
Su questo ordine del giorno io credo che la collega Baldin, a differenza di quello che può pensare qualcuno, non stia tirando fuori un ordine del giorno strumentale o tenti di ritrattare una frittata già fatta.
Io credo che la consigliera Baldin stia accendendo i riflettori su qualcosa che crediamo – mi permetto di usare il plurale, collega, da cittadini di quella parte di territorio a sud della Provincia di Venezia – che, dopo anni che se ne parla, debba cominciare a diventare un fatto concreto. Per molti anni anche questo Consiglio regionale ha fatto passare il messaggio che dire di fare qualcosa vuol dire farla, per molti anni questo Consiglio regionale ha fatto passare il messaggio che quando c'era qualche problema si prometteva di fare qualcosa e prometterlo voleva dire che la stavamo facendo.
Io credo che, dopo vent'anni, noi potremmo avere il coraggio di dire che se sono vent'anni che parliamo di quest'opera e in realtà quest'opera ancora non c'è, probabilmente (nessuno si offenda, caro Presidente) qualcosa non ha funzionato.
Se dopo vent'anni che si discute di una ferrovia che da Chioggia vada verso Venezia piuttosto che verso Piove di Sacco, ci troviamo nell'ennesimo documento di Piano triennale delle opere pubbliche a discutere e a chiedere con qualsiasi strumento a nostra disposizione pur di rappresentare il territorio, che la si smetta con quello strabismo che con una mano fa la Pedemontana e con l'altra condanna l'area sud a dover percorrere la strada più pericolosa d'Italia per portare migliaia di pendolari che vanno a lavorare ogni giorno nel segmento Venezia-Padova, invece di creare una struttura più adeguata, meno impattante dal punto di vista ambientale e soprattutto più sicura, vuol dire che qualcosa non ha funzionato.
Se dopo vent'anni siamo qui a parlare di una ferrovia che da Chioggia vada verso Padova o Venezia, vuol dire che in questi vent'anni tutte le volte che ci avete detto "stiamo facendo" qualcuno non ha detto la verità, perché altrimenti dopo vent'anni non dico che avremmo avuto la ferrovia, ma avremmo avuto un cantiere in corso.
Bene si fa oggi a tornare a parlare di questo tema, bene si fa oggi a continuare a incalzare, bene si fa oggi a continuare a dire, cara collega, che quell'opera merita i riflettori accesi, perché non ci accontenteremo più di "stiamo facendo, ci stiamo pensando", perché sono vent'anni che ci state pensando e non ci sono tracce reali di quell'opera tanto chiesta da quel territorio, molto spesso trascurato dal centrodestra che governa da trent'anni la Regione.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Collega Venturini, prego.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Faccio una richiesta di sospensione per poter approfondire con i Capigruppo questo ordine del giorno, in quanto lo stesso argomento è stato presentato come ordine del giorno il 15 dicembre e sul punto ci si era già pronunciati. A mio avviso vale la pena, a questo punto, fare una riflessione con i Capigruppo. Per questo chiedo la sospensione.
PRESIDENTE
Sospendiamo la seduta per cinque minuti, fino alle 15.30.
I Capigruppo in Sala del Leone.
La Seduta è sospesa alle ore 15.26
La Seduta riprende alle ore 15.31
PRESIDENTE
Invito tutti a raggiungere il proprio posto in quanto iniziamo subito con la votazione.
Siamo sull'ordine del giorno n. D0001.
Ci sono altre richieste di intervento?
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
In realtà dopo questa Capigruppo mi trovo a dover intervenire, perché mi sembra di aver capito che l'ordine del giorno della collega Baldin ha parere negativo.
Abbiamo votato poco tempo fa, come ha detto la consigliera Venturini, un ordine del giorno che è sostanzialmente uguale, ma adesso vi spiegherò la differenza, perché è proprio la differenza che porta a dirci che noi abbiamo votato un ordine del giorno della collega Venturini che probabilmente, come tanti degli ordini del giorno che abbiamo qui dentro, non verrà realizzato.
Un conto è dire che noi ci impegniamo a fare uno studio di fattibilità, altro conto è dire che noi ci impegniamo a fare uno studio di fattibilità perché abbiamo le risorse per supportare la realizzazione di quello studio di fattibilità.
L'ordine del giorno che oggi votiamo e su cui voi date parere negativo, sostanzialmente, ci fa capire che noi non avremo mai uno studio di fattibilità che ci porterà a realizzare un'infrastruttura utile per il territorio di Chioggia, e non solo. In qualche modo con questo voto direte che quello che abbiamo votato poco tempo fa non ha alcuna ragione di esistere.
Ancora una volta ci troviamo a vedere che su impegni importanti, non voglio citare le trivelle... So che vi fa ridere questa cosa, ma è la prima volta che intervengo oggi in Aula, almeno chiedo che ci sia un attimo di silenzio, o magari che il Presidente possa chiedere del silenzio. Sarebbe una cosa anche abbastanza normale e giusta per un'Aula.
Stavo citando le trivelle. Poco tempo fa abbiamo visto lo stesso dietrofront su una cosa ancora più importante. Se continuiamo a pensare e a vedere che questa Giunta fa continui avanti e indietro, e in questo caso indietro totale, sulla possibilità di fare uno studio di fattibilità finanziato, perché altrimenti non so chi metterà quei soldi, ci viene da dire che tantissime delle cose che voi dite di voler fare, in realtà poi, come i veneti stanno vedendo, non verranno mai realizzate.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Io veramente non riesco a capire il motivo per cui si voglia dare un parere negativo a un ordine del giorno che sostanzialmente dice "mettere le risorse per uno studio di fattibilità", come è stato chiesto e ottenuto in una seduta di Consiglio, al bilancio regionale, questo in atto.
Veramente dovete spiegarmi, perché sennò ci domandiamo tutti a cosa serve votare un ordine del giorno se poi non si è conseguenti con quello che l'ordine del giorno prevede.
La Giunta si è impegnata nero su bianco, anche con il voto di noi Consiglieri, ad attivarsi per uno studio di fattibilità della linea ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco. Oggi, però, stiamo dicendo che non vogliamo mettere le risorse per fare questo Piano di fattibilità, questo studio di fattibilità.
A questo punto è evidente che l'una o l'altra soluzione prospettata sono errate. Chiedo a questo punto di rivedere quella votazione dell'ordine del giorno della collega Venturini, mi pare, e anche dello stesso consigliere Dolfin, quindi un ordine del giorno della maggioranza, bocciato dalla stessa maggioranza, nella seduta odierna, con un voto contrario a un ordine del giorno che chiede semplicemente di mettere delle risorse per finanziare uno studio.
Senza risorse quello studio non si fa. È evidente, quindi, che qui abbiamo un problema.
PRESIDENTE
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Vorrei solo ricordare che qualche tempo fa, nei mesi scorsi, lo scorso anno ci fu una discussione riguardo all'opportunità o meno di presentare degli ordini del giorno, delle mozioni, perché in alcuni casi lamentavate il fatto che erano propedeutici a fare campagna comunicativa, più che a dare un indirizzo, una visione politica, esprimere una priorità, cercare di convincere, di trovare una strada congiunta.
Ebbene, se non viene votato favorevolmente questo ordine del giorno, è evidente che emerge come, in realtà, probabilmente senza volerlo, la consigliera Venturini è stata proponente di una mozione o di un ordine del giorno che era esclusivamente per tranquillizzare il territorio e dare una rassicurazione sull'impegno della Giunta, l'impegno del Consiglio a sostenere la Giunta in questa decisione, che però non passa ai fatti.
Non vorrei che l'impegno della consigliera Venturini venga così sminuito, perché immagino che lei non sia quel tipo di Consigliere che presenta iniziative fatte esclusivamente per una logica comunicativa. Immagino. Dopodiché, oggi, invece, si va al "vedo". E il "vedo" è cominciare a dirci che noi, Consiglio regionale, abbiamo l'autonomia di pensiero nel dire che questa è una priorità del Consiglio regionale e chiediamo alla Giunta di prendersi l'impegno di dare seguito a quello che è un indirizzo del Consiglio regionale.
Vogliamo sempre essere succubi di una Giunta che ci dice cosa votare, a cosa dire sì, a cosa dire no, o vogliamo cominciare a pianificare noi le politiche che poi, da un punto di vista amministrativo, vengono messe in pratica dalla Giunta regionale?
Guardate che non siamo secondi a nessuno. Siamo quelli che fanno la pianificazione delle politiche sia sanitarie che anche negli altri settori, comprese quelle ambientali, comprese quelle dei trasporti. È da noi che viene discusso il Piano regionale dei trasporti. La Giunta fa una proposta. Noi mettiamo nero su bianco le nostre priorità, perché siamo noi ad essere eletti per fare questo tipo di pianificazione.
Volete cominciare a dare al Consiglio regionale un evidente ruolo non di sudditanza, ma di reale pianificazione? Sarete stati votati per dare questo ruolo? Sì, lo siete stati. Siamo stati votati per avere un'autonomia di pensiero, una capacità di dare l'indicazione alla Giunta di quelle che sono le priorità. Votare questo significa dire alla Giunta "se non lo fai entro il duemila x, guarda che noi l'avevamo chiesto, abbiamo nero su bianco la possibilità di dirti che hai sbagliato". Okay?
Capisco l'appartenenza di squadra, il fidarsi dei propri compagni di viaggio di maggioranza, della Giunta, ma qui, invece, c'è la possibilità di dare delle scadenze.
PRESIDENTE
Collega Montanariello, per dichiarazione di voto. Prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, stiamo discutendo di qualcosa (è giusto che ci diciamo come stanno i fatti) che sono vent'anni che da quest'Aula Zaia adesso, e prima chi lo ha preceduto, promette a quei territori.
Lo ripeto con molta serenità: per molti anni si è pensato, all'interno di quest'Aula, che dire che stavamo affrontando un problema equivaleva a risolvere il problema.
Per molti anni a dei territori – concedetemi il termine duro – maltrattati sotto l'aspetto infrastrutturale e viabilistico non abbiamo dato risposte, perché, guardate, cari signori, se voi volete bene al Veneto, come in una famiglia non ci può essere un figlio che va in vacanza ai Caraibi e uno che non mangia, così non ci può essere una parte di Regione in cui facciamo la Pedemontana e un'altra parte di Regione in cui condanniamo migliaia di cittadini a percorrere tutti i giorni una strada pericolosissima, che si chiama Romea, per andare a lavorare nelle direttrici verso Padova e verso Venezia.
Siccome – ripeto – le opere non si fanno senza studi, gli studi non si fanno senza soldi e le parole non sono fatti, noi oggi stiamo semplicemente dicendo che non ci accontenteremo più di sentirci dire o promettere dal politico di turno che si sta pensando a collegare il territorio dell'area sud, a Chioggia, della Provincia di Venezia, che sia Venezia o sia Padova, con un territorio che gli permetta sviluppo sociale, economico e sicurezza per i propri cittadini. Noi stiamo solamente dicendo che è un dato oggettivo che da vent'anni ci dite che state facendo e state studiando questa ferrovia. Non vi offendete, ma non ci fidiamo di voi, perché sono trent'anni che governate e in trent'anni, oltre alle parole, non c'è non un treno, ma neanche un cantiere per dire che lo state facendo.
Rivendichiamo con forza e con anche quello spirito che ci vuole vedere occupare quel posto in questa Regione, che una realtà come Chioggia e come l'area sud della Provincia di Venezia dovrebbero occupare, che non è certamente quello di un sesto Comune del Veneto condannato ad un'unica arteria infrastrutturale, che è la strada più pericolosa d'Italia e che basta un carico eccezionale per mandare in crisi un intero sistema produttivo, anche nel capoluogo di Venezia, visto che gran parte dei servizi nella città capoluogo vengono offerti da chi passa per l'asta della Romea.
Quindi, noi non solo voteremo favorevolmente a questo ordine del giorno, ma diremo che da oggi in poi ogni occasione sarà utile per accendere i riflettori non sulle nostre pretese, ma sulle vostre promesse, perché dopo trent'anni che questo centrodestra governa la Regione siamo stufi di avere promesse non realizzate.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Collega Pan, prego.
Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Non passa Consiglio regionale, dagli ultimi due anni, che non parliamo della ferrovia di Chioggia, dell'Arzeron e della strada della Romea.
Quindi, per carità, la Regione Veneto è grande, ci son tanti problemi viari dappertutto. Ci sono tante questioni aperte, ma io penso che sentendo ogni volta i colleghi di Chioggia, qui ne abbiamo tre, manca il collega Dolfin, penso che abbiamo capito tutti i problemi dove sono e c'è l'intenzione di questa maggioranza di risolverli.
Tra l'altro, l'ordine del giorno che abbiamo approvato in sede di bilancio, mi pare fosse dicembre, era molto chiaro. Quindi, è inutile ritornare sempre ridondanti sullo stesso argomento e sulle stesse questioni. Non è che, per forza, domani mattina facciamo subito il progetto della ferrovia Chioggia-Piove di Sacco o Padova che, tra l'altro, penso sia un progetto importante, un progetto serio, un progetto che va anche a risolvere i problemi viari di quel disgraziato ponte che arriva sempre lì a Chioggia, anche per il turismo, soprattutto da Padova e poi Sottomarina, la spiaggia dei padovani. Quindi, si risolverebbero tanti problemi.
Però, collega Montanariello e collega Baldin, io penso che l'assessore De Berti in questo caso, che è alle infrastrutture, abbia chiaro in mente cosa fare con le ferrovie e con questo tipo di progetto. Quindi il budget, che sarà un budget che l'Assessore prevederà all'interno del suo Assessorato, sarà il budget adeguato per far partire questo studio di fattibilità. Penso che ci stia già lavorando sopra.
Non è che noi ogni volta dobbiamo andare a dire: dovete mettere questo e dovete mettere quell'altro. Abbiamo capito, da quell'ordine del giorno di dicembre si sta lavorando su questa cosa e io penso che prima o poi arriveremo a una soluzione.
È inutile che rivotiamo una cosa per costringere ancora il nostro Assessore a ritrovare... Lo sa già cosa deve fare.
Per questo io annuncio il voto contrario della maggioranza.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Pan.
Collega Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Grazie, Presidente.
Anche noi, e lo dico anche da padovano, non è che siamo poco sensibili a questo tema.
Sarebbe davvero spiacevole e davvero improprio che da quest'Aula domani, magari sulla stampa, si leggesse una cosa diversa, in verità, dal contenuto, il sentimento, il desiderio, il lavoro che la Giunta, l'Assessore e questa maggioranza stanno svolgendo.
Aggiungo alla considerazione fatta dal collega Pan, che per una parte mi ha anticipato, che questo ordine giorno, collega Baldin, ha sicuramente un intento importante, e anche nello spirito e nell'intendimento nobile di spingere una questione oltre quello che magari tempi e procedura invece accordano. Però, è anche vero che sarebbe poco consono approvare un ordine del giorno dove si impegna – perché questo è il testo che lei ha portato all'attenzione di questo Consiglio – la Giunta ad attivarsi a sostenere economicamente (in verità il mandato l'ha già avuto a dicembre scorso) e per lo più lo fa in un ordine del giorno che si inserisce in un Piano triennale di opere pubbliche che, come sappiamo bene e tutti conoscono in quest'Aula, se ci fossero stati tempi e risorse per cui attivare la procedura per inserirla nel Piano delle opere pubbliche, l'avrebbero inserita e lei avrebbe presentato un emendamento.
Se questo non è, perché magari è inferiore anche l'importo consentito dalla legge per il Piano triennale delle opere pubbliche, sarebbe stato inserito in un momento diverso. Credo che il momento – guardi, collega, è questo che voglio lasciare a quest'Aula – per attivarci a sostenere economicamente uno studio di fattibilità, consentitemi il fatto che il calcolo del progetto viene fatto sull'ammontare più o meno dell'opera che si andrà a realizzare, deve essere conosciuto.
Oggi io non so cosa vuol dire sostenere economicamente il progetto, lo studio di fattibilità di questo progetto, quindi bisogna fare il conto in un momento diverso, che di fatto si conclamerà quando ci sarà eventualmente un assestamento di bilancio.
In quel momento si potrà vedere: a) quanto costa lo studio di fattibilità; b) se sarà possibile inserirlo nell'assestamento di bilancio. Solo così avremo fatto un buon servizio ai veneti, perché sennò, è vero, lo dico alla collega Guarda, che non c'è più, si rischia – chiedo scusa – che gli ordini del giorno hanno più una volontà di propaganda che non invece di concreta operatività. Noi, invece, ai veneti vogliamo da quest'Aula rimarcare che noi le cose le affermiamo sulla base di atti concreti e non della propaganda. Quindi, bene gli intenti, ma credo che il momento sia sbagliato.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, chiedo, se è possibile, con il consenso della consigliera Baldin, di sottoscrivere l'ordine del giorno.
PRESIDENTE
Va bene.
Apriamo la votazione sull'ordine del giorno n. D0001.
Colleghi, prenotatevi per tempo, non sempre all'ultimo minuto. Collega Dolfin, ha già fatto la dichiarazione di voto il Capogruppo. Collega Zanoni, è già intervenuto il collega Montanariello.
Metto in votazione l'
ordine del giorno n.
D0001.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. D0002
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo e Bigon relativo a "LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PER IL RADDOPPIO DELLA SP 9 "ARZERON"" RESPINTO
(N.d.r. – Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Rilevato che:
in Veneto vi sono alcune infrastrutture viarie che da tempo attendono di essere completate per decongestionare i centri abitati dal traffico automobilistico e pesante, che contribuisce in maniera significativa ad aumentare l'inquinamento ed è fonte di pericolo e disagio per i cittadini;
in particolare la Città di Chioggia soffre di un sistema di collegamenti stradali e ferroviari inadeguati. Questa situazione infrastrutturale sta impedendo alla realtà clodiense di sviluppare il suo sistema insediativo, produttivo, turistico, commerciale e portuale: basti pensare all'unico sistema di collegamento ferroviario con Adria, ormai vetusto e inadeguato, o alle gravi problematiche collegate alla strada Romea, soprattutto in termini di sicurezza, e allo stato angusto della strada provinciale "Arzeron", che costituisce l'unica alternativa viaria alla strada statale Romea, collegando la città di Chioggia alla zona di Padova. Il "raddoppio" dell'Arzeron è un'opera da tanto tempo attesa, poiché permetterebbe un flusso automobilistico finalmente scorrevole, diversamente da quanto avviene ora, soprattutto in periodo estivo e nei fine settimana, quando il traffico fatica a defluire e si formano pesanti ingorghi che congestionano fortemente queste zone;
l'intervento in questione rientra nel "terzo stralcio" dei lavori sulla SP 9 Arzeron e, pur essendo stato inserito ancora tra le "opere in priorità" del Piano Triennale Regionale Integrativo di adeguamento della rete viaria 2009-2011, non è ancora stato realizzato.
Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi con urgenza affinché si giunga in tempi rapidi alla realizzazione dell'auspicato "raddoppio" della SP n. 9 "Arzeron" che la città di Chioggia attende da decenni.
Prego, collega.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Anche quest'anno siamo qui e torniamo a parlare di Arzeron: "Arzeron, Strada Provinciale 9". Come avevo promesso all'inizio di questa Legislatura, avevo detto che avrei passato ogni minuto e ogni occasione utile a ricordarvi che c'è quella strada da fare.
Tra l'altro, io credo, con massimo rispetto per l'Ente Regione Veneto, che sia anche un punto di poco orgoglio per la nostra Regione avere quell'opera così, perché sorridiamo tutti quando vediamo "Striscia la notizia" e le opere incompiute in giro per l'Italia, ma vorrei ricordarvi che l'Arzeron è un'opera incompiuta a marchio Regione Veneto. Hanno poco da dire gli arrampicatori sugli specchi che non è competenza della Regione, perché è una provinciale, perché, se così fosse, dovreste spiegarci perché due dei tre stralci sono stati realizzati, ultimati e sono fruibili dalla Regione Veneto.
Capisco che non è una strada regionale, ma se su tre stralci due li fa la Regione, in cuor mio dico "bene, facciamo anche il terzo", altrimenti non facciamo nessuno dei due. La giustificazione non può essere "non è compito nostro, è una provinciale". Andrebbe bene se Montanariello vi chiedesse un'opera di una provinciale su cui non è mai stato fatto nulla dalla Regione, ma se due dei tre stralci li ha fatti la Regione Veneto, consentitemi, c'è uno strabismo nel capire quando è competenza nostra e quando no.
Io sono qui a dire che l'Arzeron va ultimato. Se non riusciamo a farlo con i soldi della Regione, sono una persona responsabile, non voglio fare demagogia, mettiamoci a capo di un tavolo vero, non solamente annunciato, vero, con le Province di Venezia e Padova, e chiediamo di farlo tutti e tre insieme.
Cari signori, dovete sapere che l'Arzeron, visto che parliamo tanto di Romea, è l'unica alternativa reale per chi viene dall'alto rodigino, si aggancia alla Provincia di Venezia fino alla bassa Padovana, perché ti colleghi dalla Provincia di Rovigo e arrivi fino allo svincolo dopo Codevigo.
Io sono stufo, colleghi, ve lo dico con umiltà, di sentire ogni volta qualche millantatore di turno bianco, rosso o verde, perché non è più una questione politica, è una questione territoriale, che ci viene a dire che è tutto a posto o che ci viene a dire che non è compito della Regione dopo che ha fatto due dei tre stralci, o ci viene a dire che il Comune di Chioggia ci sta lavorando. Ma dove? Il sindaco Armelao si è ritenuto soddisfatto in Città Metropolitana, intervenendo senza che nessuno glielo abbia chiesto, su un bilancio che non vedeva neanche 1 euro per le provinciali che passano dal territorio di Chioggia. C'è il video, lo streaming, non ce lo inventiamo noi.
Siamo stufi di sentirci dire "ci stiamo lavorando". Anche quando lo dicono quelli del mio partito non gli credo più, perché dopo vent'anni una Regione che ha in mente l'eccellenza veneta, le Olimpiadi, che ha fatto il Passante, che parla di una app che unifica tutti i settori della Regione, che parla di Pedemontana, che parla di pista di bob, che parla di cose eccellenti, di ospedali, non può essere che non faccia l'ultimo stralcio di una strada che, consentitemi, con massimo rispetto per la provinciale 9, è una stradina di campagna a fronte della Pedemontana e del Passante.
Io non credo più quando ci dicono: "il Sindaco di Chioggia ci sta lavorando". Sono venti Sindaci che ci stanno lavorando: bianchi, rossi e verdi, e la strada non è ancora fatta.
La Provincia ci sta lavorando, bianchi, rossi e verdi, ed è ancora così. Faremo il tavolo. Dov'è questo tavolo? È come la ferrovia, si annuncia che la faremo, ma questo tavolo non l'abbiamo ancora visto. Rendete pubblico ai cittadini di Chioggia se questo tavolo è stato fatto, quando, dove e con chi, perché noi non abbiamo tracce e sono al terzo mandato in Consiglio comunale a Chioggia, quindi, magari, per sbaglio, qualcuno me lo avrebbe anche detto. Quindi noi non abbiamo tracce.
Vi dico, una volta per tutte – io sono un rompiscatole – derubrichiamo i colori politici e mettiamoci una mano sul cuore. Come Regione Veneto prendiamo gli attori, se non abbiamo i soldi noi, mettiamoci capofila noi, perché siamo un Ente di governo superiore in confronto a quelli che dobbiamo mettere insieme e costruiamo le condizioni per farla, costruiamo le condizioni.
Ragazzi, chiudo, concedetemi il termine da bar che non è degno di quest'Aula, ma probabilmente se va il Sindaco di un Comune o Montanariello a proporre un tavolo con le Province, non ci fanno arrivare neanche davanti alla macchinetta del caffè. Se va l'Assessore della Regione Veneto, con l'autorevolezza – chiudo, Presidente – che ha, come Assessore di un'importantissima Regione, come la Vice del Presidente Zaia, chi volete che ci dica di no? Questo si chiede. Non vogliamo strumentalizzare.
Troviamo insieme una soluzione. Non va bene questo ordine del giorno? Strappiamolo, ritiriamolo e scriviamone uno insieme. Noi saremo gli ultimi a firmarlo, però facciamo una strada per intervenire su questa opera.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Chiedo la sottoscrizione dell'ordine del giorno del collega Montanariello.
Vorrei anche dire che non si tratta di un'opera fine a sé stessa, utile per una piccola parte del territorio, ovvero quello da cui proveniamo io, il consigliere Montanariello e il consigliere Dolfin. È un'opera che, probabilmente, serve molto di più a chi proviene da Padova, perché l'Arzeron è da sempre la strada alternativa alla Romea per arrivare al mare, a Sottomarina d'estate.
Non so se voi avete mai fatto la Romea d'estate, si trasforma in un inferno di macchine sotto il sole, per ore. Quella strada, anche se è ad una corsia ed è molto pericolosa e meriterebbe una messa in sicurezza radicale, è l'unica alternativa attuale. Giustamente, come ricordava il collega, è completata per due corsie fino a un certo punto. Da un certo punto in poi bisogna armarsi di pazienza e buonafede per arrivare al traguardo.
In effetti, si discute da tantissimi anni, da decenni sul raddoppio ed il completamento dell'Arzeron. Oggi si può dire che è competenza della Città Metropolitana, ma finché era competenza della Regione del Veneto, che ne è stato? Assolutamente nulla.
Detto questo, l'ordine del giorno impegna semplicemente la Giunta ad attivarsi – leggo il testo – "con urgenza affinché si giunga in tempi rapidi alla realizzazione dell'auspicato raddoppio della strada provinciale n. 9 Arzeron, che la città di Chioggia attende da decenni". Quindi, non vedo nulla di problematico nel votare un impegno che non è nemmeno vincolante rispetto ad una tempistica precisa. Si dice di attivarsi, quindi può farlo benissimo la Regione attraverso un contatto, un dialogo serrato con la Città Metropolitana.
Mi chiedo, anche un voto favorevole a questo ordine del giorno che effetto sortirebbe, che valenza avrebbe, dato che oggi la maggioranza in Consiglio regionale sta sconfessando sé stessa, e l'abbiamo visto pochi minuti fa, con il voto a un ordine del giorno a mia firma, che andava semplicemente nella direzione auspicata dalla maggioranza stessa, cioè quella di andare a finanziare uno studio di fattibilità per la linea ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco.
Se questa è la valenza di un ordine del giorno che è stato approvato, sostenuto da tutta la maggioranza, all'unanimità, se non ricordo male, mi chiedo, anche in questo caso, un altro ordine del giorno come questo, votato favorevolmente, quale tipo di valore avrebbe in seguito. Cosa stiamo facendo qui? Stiamo votando atti concreti o stiamo facendo le solite promesse ai cittadini? "Sì, faremo, ma non sappiamo ancora quando, vedremo". Intanto la gente fa in tempo a morire di vecchiaia e la strada non si fa.
Io naturalmente sostengo questo ordine del giorno e spero nel buonsenso di tutti voi. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Dolfin, prego.
Marco DOLFIN (Liga Veneta per Salvini Premier)
Grazie, Presidente.
Ne approfitto per riallacciarmi al discorso di prima, dato che non ho avuto modo di parlarne.
L'assessore De Berti sta già lavorando al protocollo d'intesa per fare lo studio di fattibilità, e dunque fare questo benedetto protocollo. Lo porterà in Giunta appena sarà finito. Dopo verrà nelle Commissioni preposte. Queste sono le informazioni che io ho su questo tema. Punto.
È un po' pretestuoso l'ordine del giorno presentato. Tra l'altro, è anche pretestuoso il fatto di avermi citato all'interno dell'ordine del giorno stesso. Non ho mai visto, da quando sono qua, in quest'Aula, ordini del giorno addirittura in cui vengono riportati nomi e cognomi dei Consiglieri. Mi lascia anche un po' perplesso. Ma non è questo il problema. Sembra quasi voler accusare o indirizzare le responsabilità su un Consigliere se un provvedimento passa o non passa. Mi sembra veramente una caduta di stile, cara collega Baldin.
Detto questo, abbiamo le spalle grosse e anche l'esperienza per poterlo dire: sono tra i millantatori e anche i demagoghi, collega Montanariello. Io sono ‒ ripeto ‒ un millantatore e un demagogo sul tema dell'Arzeron, per il semplice fatto che, se non abbiamo ancora capito dove siamo e cosa diciamo, siamo messi veramente male.
La invito, ancora una volta, e mi assumo le responsabilità del caso, ad andare davanti alla Corte dei conti, in Procura della Repubblica, a prendersi tutti gli atti di quando questo Consiglio regionale ha messo nel tempo i soldi su una statale provinciale, perché vuol dire che qualcuno, ahimè, ha sbagliato a mettere i soldi su quella provinciale.
Oggi la Regione non ha nessun diritto o dovere di intervenire mettendo soldi su una strada provinciale che non è di sua competenza. Avrei tutto l'interesse, ripeto, visto che vivo su quel territorio, a far sì che la Regione mettesse soldi, e anche tanti.
La Regione ‒ le posso garantire ‒ comunque è a capo della discussione, di un tavolo tecnico tra Comune, Città Metropolitana e Provincia di Padova. Il tema si andrà ad approfondire anche con il Ministero competente e ANAS in primis. Ricordiamoci che, comunque, anche ANAS fa parte di questa partita.
Continuare a dire che all'epoca sono stati messi dei soldi da parte del Consiglio regionale non serve. Io sono qua a dire che ha sbagliato il Consiglio regionale all'epoca. Non so per quale motivo o per quale ragionamento fatto, all'epoca qualcuno ha sbagliato, perché non aveva competenze su una realtà che non è di sua competenza.
La invito, per continuare su questa strada, ad andare veramente nelle sedi dovute a dire: "La Regione ha fatto bene all'epoca a mettere dei soldi in quella partita?". Così, in maniera molto trasparente e sincera, una volta per tutte ci togliamo questo sassolino dalle scarpe. Sembra quasi che sia una mancanza della Regione non intervenire in questa partita, che non è sua competenza.
Detto questo – finisco, Presidente – ho tutto l'interesse che questa partita sia conclusa per far sì che si possa dare, anche in questa parte del sud del territorio, della Provincia di Venezia, una adeguata viabilità e mobilità al territorio.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Ci sono altri interventi in discussione?
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Presidente, non sono un docente di Storia della Regione, quindi non mi metto a spiegare niente a nessuno. Piuttosto le faccio una richiesta ufficiale, Presidente. Visto che io sono sicuro ‒ e i documenti della Regione lo dicono ‒ che quei due stralci li ha pagati la Regione Veneto e che oggi apprendiamo, per bocca di un legislatore, di un Consigliere della Regione Veneto, che probabilmente qualcuno ha sbagliato, la invito a inviare i verbali di questo punto all'ordine del giorno presso la Corte dei conti, dicendo che qualcuno, tra l'altro con l'aggravante di essere anche membro della maggioranza, ha chiesto una verifica sui soldi spesi in Regione qualche anno fa.
Io non mi sono mai permesso di dirlo, perché credo che la politica la facciano le Aule politiche e i giudici facciano i giudici. Però, Presidente, se un membro della vostra maggioranza vi dice "se qualcuno prima ha usato i soldi, ha sbagliato", andate dalla Corte dei conti. Siccome io sono sicuro che quelle opere le ha pagate la Regione, se non lo farà lei, lo faremo noi, come informativa, perché è giusto, a questo punto, chiedere chiarezza.
È anomalo che un Consigliere della maggioranza chieda l'intervento della Corte dei conti per dei soldi spesi sempre dalla sua maggioranza. Lo faremo noi perché, Presidente, non vorrei che passasse il messaggio che il consigliere Montanariello, o chi per esso, invitato ad andare alla Corte dei conti, non ci sia andato. Noi preferiamo, visto che è una richiesta che arriva ufficialmente, che lo faccia il Presidente del Consiglio seduta stante.
Detto ciò, Presidente, ribadisco che i primi due stralci della Strada provinciale 9 li ha fatti la Regione Veneto e che qualsiasi soggetto o individuo, politico e non, oggi dica che non è competenza della Regione non solo risulta essere persona poco informata sui fatti, ma risulta essere persona poco attenta e poco studiosa degli atti amministrativi di questa Regione.
Noi continuiamo a dire che dobbiamo smettere di indignarci quando vediamo le incompiute su "Striscia la notizia". L'Arzeron è un'incompiuta di questa Regione. Non c'è un motivo per cui abbiamo fatto due stralci e non tre. Se mi dite "Montanariello, il motivo è che due stralci avevano un pericolo, una bonifica, e li abbiamo fatti; il terzo non aveva questo elemento pregiudiziale, e non l'abbiamo fatto", è una spiegazione. Non deve mica essere come piace a me, ma c'è un nesso logico. I primi due erano per mettere in sicurezza. Era tutto rotto. Il terzo no. Ma dite il perché. Oggi sulle carte non trovo traccia del perché due li abbiamo fatti e il terzo no.
Credo, quindi, che sia mio dovere venire qui e accendere i riflettori ogni volta che si parla di Arzeron e dissentire dai venditori del sale che si scioglie nelle ampolle, che dicono che ci sono tavoli mai realizzati e mai costituiti. Queste sono affermazioni da bar, non degne di un'adunanza legislativa come questa.
PRESIDENTE
Perfetto. Grazie.
Metto in votazione l'
ordine del giorno n.
D0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
ODG n. D0003
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo, Bigon e Zanoni relativo a "LA STRADA REGIONALE N. 11 DEL TRATTO COINCIDENTE CON LA RIVIERA DEL BRENTA È CONGESTIONATO DAL TRAFFICO VEICOLARE: LA GIUNTA REGIONALE SI ATTIVI PERCHÉ SIANO AVVIATE CON URGENZA OPERE STRUTTURALI IN TALE TRATTO STRADALE" RESPINTO
(N.d.r. - Si riproduce il testo scritto dell'ordine del giorno come presentato)
Il Consiglio regionale del Veneto
Premesso che:
la strada regionale n. 11 nel tratto coincidente con la Riviera del Brenta è pesantemente congestionata da traffico di attraversamento di automobili e mezzi pesanti, che scelgono per motivi economici e logistici di non utilizzare la rete autostradale. Ciò comporta gravi disagi ai residenti nei comuni lungo l'asta della Riviera, oltre che un notevole impatto ambientale per la qualità dell'aria.
impegna la Giunta regionale
ad attivarsi perché siano avviate con urgenza opere strutturali in tale tratto stradale e siano inserite, qualora necessario, ai sensi dell'articolo 5 commi 9-11 del dm 16/01/2018, n. 14 nel programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale o in altro idoneo strumento.
Prego, collega Montanariello.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente Finco.
Lo leggo perché è breve, ma interessante: "La strada regionale n. 11 nel tratto coincidente con la Riviera del Brenta è pesantemente congestionata da traffico di attraversamento di automobili e mezzi pesanti, che scelgono per motivi economici e logistici di non utilizzare la rete autostradale. Ciò comporta gravi disagi ai residenti nei comuni lungo l'asta della Riviera, oltre che un notevole impatto ambientale per la qualità dell'aria".
Con questo ordine del giorno chiediamo di impegnare la Giunta "ad attivarsi perché siano avviate con urgenza opere strutturali in tale tratto stradale e siano inserite, qualora necessario, ai sensi dell'articolo 5 commi 9-11 del dm 16/01/2018, n. 14". Cari colleghi, questo vi toglie ogni alibi. Questo decreto ministeriale dice che noi, anche durante questa discussione, possiamo inserire un'opera nel piano triennale, possiamo inserirla anche nel piano annuale e possiamo anche inserirla senza copertura se nel corso dell'anno viene trovata la copertura. Quindi, non c'è un vizio tecnico. Se per la Regione Veneto la Strada regionale 11 ha un valore che merita di accendere i riflettori, questo decreto ministeriale vi toglie le castagne dal fuoco e vi dice che si può inserire.
Quindi, se sarà sì o no è una scelta, una volontà politica del Centrodestra che governa questa Regione. Si chiede, quindi, di inserirla, ai sensi del decreto ministeriale n. 14/2018, nel programma triennale dei lavori pubblici e del relativo elenco annuale o in altro strumento idoneo. Vi diciamo, quindi: possiamo inserirla nell'elenco triennale; possiamo inserirla, in base al decreto, nell'elenco annuale e trovare copertura per questa azione durante l'anno; o possiamo addirittura decidere di inserirlo in uno strumento più idoneo. Magari, si alza adesso qualche Consigliere della maggioranza e dice: "Ritiralo. Decidiamo che Veneto Strade se ne farà carico. Butta via l'ordine del giorno, Montanariello. Lo farà un altro".
C'è un elemento in discussione. La Strada regionale 11, soprattutto con tutte le vicende incompiute che ruotano attorno al Passante, è in una situazione che davvero ‒ davvero, davvero ‒ merita attenzione da parte della Regione. Non si vive di soli segmenti trasportistici principali. Si vive anche di strade che esistono in piccole comunità, anche in contesti delicati e preziosi, come quelli della Riviera, che meriterebbero una tranquillità degna, tale da far sì che quei territori diventino davvero a vocazione turistica. Diventa difficile pensare un territorio a vocazione turistica se nelle ore di punta, viabilisticamente parlando, hai un congestionamento tale da far scappar via chi ci abita. Se dobbiamo fare una battuta, pensate a chi la deve venire a visitare.
Pongo a questo nobile Consesso questo tema, anche in cerca di soluzioni migliori di quella che io ho posto oggi. L'importante è tentare di discutere di questo annoso e serio problema che vige, che è la Strada regionale n. 11 lungo l'asta del Brenta.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Soranzo, prego.
Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)
Scusi, collega, non voglio essere il rompiscatole della situazione, ma per inserirla nel programma triennale dei lavori pubblici lei ci dovrebbe dire, oltre all'inserimento dell'intervento, a quanto ammonta la spesa da inserire. Lei non può fare un ordine del giorno chiedendo la possibilità di inserirla nel programma triennale delle opere pubbliche, che comunque è un atto propedeutico di programmazione del bilancio, senza dire a quanto ammonta la spesa prevista o stimata. E deve essere fatto, mi scusi, non sulla base di un'idea, ma con il supporto di una documentazione attendibile, ai sensi della normativa che disciplina la norma del programma triennale delle opere pubbliche.
Grazie.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Posso?
PRESIDENTE
Dopo, in dichiarazione di voto.
Altri interventi?
Passiamo alle dichiarazioni di voto. Collega Montanariello, prego.
Jonatan MONTANARIELLO (Partito Democratico Veneto)
Guardi, collega, è una domanda a cui eravamo pronti. Infatti abbiamo non per nulla citato i commi 9-11 del decreto ministeriale.
Se oggi decidiamo di inserirla, abbiamo tutto l'anno in corso per trovare la copertura, che potrebbe tranquillamente subito essere trovata facendo uno studio di quelle che sono le opere infrastrutturali. Lo dirà lo studio. Paghiamo intanto lo studio, certo.
Oltretutto, sappia che ci sono, sia all'interno di Veneto Strade che all'interno di opere compensative del Passante, schede tecniche ben dettagliate di tutto ciò che serve, tant'è che una parte della regionale 11, insieme allo spostamento di alcuni caselli, rientra a pieno titolo all'interno anche delle opere compensative del Passante. Tant'è che l'altro giorno due Sindaci hanno scritto una lettera a Salvini chiedendo di intervenire su quelle opere compensative.
Collega, a parte che c'è già tutto, noi potremmo inserirlo e abbiamo un anno di tempo per fare la variante. Ci facciamo carico noi di fare l'emendamento, con la responsabilità di togliere i soldi da una parte e metterli dall'altra. Ce lo votiamo noi. Lasciate l'Aula vuota. Voi potete dire che vi dissociate da dove vengono tolti, ma vi mettete la medaglietta del capitolo in cui vengono messi. Inseriamola. In dieci mesi le posso assicurare che i nostri uffici trovano da dove prendere i soldi. Basta andare a Veneto Strade. Ci sono tutti i piani.
Il 9 e l'11 prevedono l'inserimento con copertura nell'anno in corso. Non abbiamo citato l'8, il 10 e il 12 per questo motivo. Quindi, era calcolata. Inseriamola. Abbiamo dieci mesi di tempo. Ci sono gli studi. Dipende, decideremo insieme. Facciamo uno stralcio, due, tre, cinque.
Li troviamo, non si preoccupi. In un piano di 790 milioni qualche milione si trova. Glielo posso assicurare. Facciamo noi i cattivi. Presidente, oggi non solo voteremo favorevolmente (credo sia scontato, visto che è nostro), ma siamo qui ad annunciare che, insieme all'Arzeron e all'isolamento infrastrutturale dell'area sud della provincia di Venezia, da oggi in poi torneremo alla carica anche con i problemi viabilistici della Riviera, doppiamente danneggiata, viabilisticamente parlando, anche da quelle opere compensative che mancano. Grazie.
PRESIDENTE
Metto in votazione l'
ordine del giorno n.
D0003.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione della proposta di deliberazione amministrativa n. 58.
Ci sono dichiarazioni di voto? Non ci sono.
Metto in votazione la
PDA n. 58.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Presidente, io avevo chiesto la prenotazione per parlare.
PRESIDENTE
Collega, qui non è uscita la prenotazione.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
Se il sistema informatico si blocca, io non so cosa fare.
PRESIDENTE
Mi dispiace, però qui non è uscita alcuna richiesta di intervento.
Giulio CENTENARO (Zaia Presidente)
A me sì.
PRESIDENTE
Capita spesso.
PUNTO
8 |
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PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI BISAGLIA, BARBISAN, BET, BIGON, BORON, BOZZA, BRESCACIN, CECCHETTO, DOLFIN, MAINO, PAN, PAVANETTO, PICCININI, RAZZOLINI, RIGO, VENTURINI, VIANELLO, ZECCHINATO E ZOTTIS RELATIVA A "DISPOSIZIONI PER FAVORIRE LA PIENA INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AMMALATI". (PROGETTO DI LEGGE N. 117) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 3/2023)
Relatrice: Consigliera Bisaglia
PRESIDENTE
Passiamo al punto successivo, che è il n. 8 all'ordine del giorno.
Sono stati presentati due emendamenti, il n. C0007 e il n. C0008, della collega Bisaglia. Do cinque minuti per eventuali subemendamenti.
Prego, collega, per l'illustrazione.
Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente.
Egregi colleghi, la Regione del Veneto è da sempre attenta al valore della centralità della persona e alla sua piena realizzazione, sia come singolo individuo sia nel contesto familiare e sociale. In tale ambito si pone il presente progetto di legge, che vuole garantire agli alunni ammalati e alle loro famiglie la possibilità di vivere serenamente l'impegno scolastico e consentire agli stessi ragazzi di rimanere in contatto con la scuola anche se impossibilitati a frequentarla perché ricoverati in ospedale o costretti a casa a causa delle patologie di cui soffrono.
Pertanto, il presente progetto di legge si prefigge lo scopo di assicurare la piena integrazione scolastica degli alunni ammalati e di favorire gli interventi a supporto dei servizi già esistenti di scuola in ospedale e di istruzione domiciliare. Tali finalità vengono realizzate in collaborazione con le competenti autorità scolastiche, in conformità a quanto previsto dalla vigente normativa in materia e dalle linee guida e di indirizzo ministeriali in materia di assistenza agli alunni e di somministrazione di farmaci in orario scolastico.
Nel dettaglio, il progetto di legge prevede, all'articolo 2, una corretta formazione del personale scolastico, necessaria per garantire una serena e sicura vita scolastica sia agli alunni ammalati sia al personale scolastico medesimo. A tal fine, la Giunta regionale, di concerto con l'Ufficio scolastico regionale, con le aziende ospedaliere e con le aziende ULSS, predispone dei modelli di protocollo che abbiano i seguenti obiettivi: istruire e sensibilizzare, mediante adeguata attività formativa, una congrua percentuale del personale scolastico su come prevenire, riconoscere e trattare le eventuali situazioni di urgenza-emergenza; garantire la continuità della formazione al suddetto personale della scuola durante tutto l'iter scolastico, tenendo in considerazione il cambiamento delle esigenze e dei bisogni degli alunni ammalati; garantire agli alunni una vita scolastica e relazionale equiparabile a quella dei propri coetanei senza patologie; sostenere i familiari nella gestione degli alunni nel percorso di inserimento a scuola.
Inoltre, il progetto di legge prevede, all'articolo 5, tramite dei bandi, l'erogazione di contributi a favore degli istituti di istruzione e formazione facenti parte del sistema educativo regionale, finalizzati a fornire strumenti tecnologici che consentano di poter esercitare il diritto allo studio sia agli alunni ricoverati in ospedale sia a quelli che, a causa di gravi patologie, sono sottoposti a terapie domiciliari, che impediscono la regolare frequenza della scuola.
Infine, si prevede che nel triennio scolastico di prima applicazione della presente legge gli interventi previsti dagli articoli citati ‒ 2 e 5 ‒ vengano attivati in via sperimentale presso un istituto scolastico per Provincia, scelto di comune intesa tra la Giunta regionale e l'Ufficio scolastico regionale. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Do ora la parola al collega Lorenzoni in qualità di correlatore.
Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Bisaglia per aver portato in Aula questo provvedimento. È un provvedimento importante, un provvedimento che interpreta quello che sta accadendo nel nostro tempo. Comprendere i bisogni delle persone fragili credo sia un nostro dovere, come amministratori. Ci sono sensibilità che stanno evolvendo negli ultimi anni. Penso che farsi carico di queste nuove sensibilità sia importante.
Per questa ragione, e ne ho già parlato con la collega Bisaglia, credo che impostare il lessico di questo provvedimento ‒ non la sostanza, ma il lessico ‒ tra alunni ammalati e alunni non ammalati possa essere discriminatorio verso le persone che sono in una situazione di malattia. Anche perché non c'è un bianco e un nero. C'è una gradualità di grigio tra chi si reputa sano e chi si reputa malato, disagi di vario tipo che credo debbano essere tenuti in considerazione nell'andare ad offrire all'offerta scolastica della nostra Regione degli strumenti adeguati.
Propongo, quindi, di superare questa schematizzazione "ammalato" e "non ammalato" cercando di individuare una terminologia più rispettosa della dignità di ciascuno. La persona ammalata non è un ammalato. È una persona in una condizione che può essere temporaneamente di malattia o anche di impossibilità a muoversi. Se io cado e mi rompo il femore o una clavicola, come mi è successo durante l'attività di questo Consiglio, e sono impossibilitato ad essere presente, non mi sento ammalato, ma mi sento impossibilitato ad essere presente. Per fortuna, oggi la tecnologia consente strumenti anche molto efficaci nella telepresenza. Credo che il provvedimento vada in questa direzione.
Teniamo conto che per la digitalizzazione i fondi del PNRR già mettono a disposizione grandi quantità di denaro per le nostre scuole. Ho in mente un liceo di Padova che ha avuto un finanziamento di 250.000 euro per la digitalizzazione della didattica.
Credo che il compito di questo provvedimento sia quello di andare oltre, cioè di pensare strumenti per cui lo studente impossibilitato ad essere in classe possa essere presente in classe tramite la telepresenza. La proposta che faccio io è proprio quella di sostituire quelle tredici volte in cui nel testo della legge ricorrono "alunni ammalati" con "alunni ospedalizzati, convalescenti e in cura". Una definizione più rispettosa, dal mio punto di vista, della identità, della personalità di ciascuno, soprattutto nella fascia di età della adolescenza, dove una parola può essere una coltellata. La sensibilità a quell'età è molto, molto spinta. Credo sia assolutamente importante cercare di avere un lessico rispettoso.
Per cui, la proposta che faccio alla collega Bisaglia è proprio quella di valutare la possibilità di sostituire la parola "ammalati" con "ospedalizzati, convalescenti e in cura", tenendo conto, quindi, di questa gradualità di grigio che c'è tra tutte le possibili condizioni che uno studente può avere nel corso della sua carriera scolastica. Quindi, evitare anche la medicalizzazione dell'integrazione scolastica. Più che di "integrazione", addirittura io parlerei di "inclusione". Sono due concetti diversi. Credo sia importante. La parola "inclusione", però, purtroppo, ha assunto un termine politico, quindi evitiamola. Il concetto, invece, è importante, quello di rispetto, di riuscire a far sì che ciascuno possa essere presente con le modalità che gli sono possibili e che la tecnologia mette a disposizione.
Per questo, alla fine del comma 1 dell'articolo 2, aggiungere le parole "privilegiando la telepresenza a scuola" può essere un'indicazione al successivo provvedimento di Giunta per orientare gli investimenti di questa norma nella direzione non tanto di una partecipazione tramite programmi quali Zoom, Meet o quello che è, ma tramite proprio la presenza di robot che riescono ad interagire, che riescono a parlare, riescono ad ascoltare, riescono a spostarsi e che, quindi, non privano lo studente dell'esperienza importantissima della socializzazione nell'ambito dell'attività scolastica. Mettere a disposizione delle scuole questo tipo di strumento, consentendo, quindi, agli alunni ospedalizzati di essere presenti, ma anche di fare la chiacchiera, di rivolgere la parola, che alla fine è uno degli aspetti formativi fondamentali, credo sia estremamente importante.
Chiedo alla collega Bisaglia se questi piccoli aggiustamenti al testo, di tipo lessicale, ma che sono sostanziali nei fatti, possano essere accolti.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Baldin, prego.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Anch'io rivolgo una richiesta alla consigliera Bisaglia, che ringrazio per aver predisposto questo progetto di legge, che abbiamo votato a favore nella relativa Commissione consiliare. Per questo motivo, per dare un'approvazione ancora maggiore a questo progetto, le chiedo di fare sue le parole del consigliere Lorenzoni.
Già nella mia manovra emendativa avevo posto l'accento sulla definizione di "alunni ammalati", adducendone una un po' diversa, ossia "alunni con malattia", sicuramente migliore rispetto alla parola "ammalati", perché si va a soggettivizzare gli alunni, gli studenti. Quella del collega Lorenzoni, ovvero la nomenclatura "soggetti ospedalizzati, convalescenti e in cura" potrebbe essere sicuramente migliore. Questa per una piena approvazione, lo ripeto, di questo progetto, che è sicuramente di pregio e che ci ha visto tutti favorevoli nella Commissione.
L'unica cosa che mi sento di sottolineare è la pochezza dei fondi a disposizione, che magari con un ordine del giorno successivo ad ampia maggioranza potrebbe essere votato, proprio per implementare i fondi a disposizione in maniera graduale, se non vogliamo già stanziare adeguate risorse da subito. Questo, però, potremmo farlo successivamente, con un ordine del giorno a sua prima firma, se lo ritiene opportuno.
Per il momento, anch'io mi sento di suggerirle questa piccola modifica, che non va ad impattare sul contenuto del progetto di legge. Comunque, annuncio il mio voto favorevole al progetto.
PRESIDENTE
Grazie.
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Come già avevo avuto modo di preannunciare in Commissione, ho presentato due emendamenti a questo progetto di legge, condividendone assolutamente l'intento, relativamente a un tema che fa parte del Piano triennale per l'informatica nella Pubblica amministrazione. Visto che si parla, in questo progetto di legge, dell'importanza, ovviamente, dell'utilizzo di strumenti digitali, di software dedicati per garantire la continuità formativa ed educativa dei ragazzi a cui si rivolge il progetto di legge, è ovvio che dobbiamo puntare alla massima espressione, alle massime opportunità che anche oggi il settore digitale ci dà per affrontare il tema dell'inclusione e dell'accessibilità dei servizi delle Pubbliche amministrazioni, in questo caso delle scuole.
Per questo proponevo alla consigliera Bisaglia, già all'epoca, un ragionamento rispetto all'accenno alla priorità dell'utilizzo di sistemi digitali e software sostenibili, il famoso "green computing", che fa parte ed è la priorità prevista dalla norma e anche nel Piano triennale delle Pubblica amministrazione, che sta guidando anche le scuole nell'aggiornamento sia in termini di sicurezza digitale che in termini di riduzione di costi, ma anche in termini di efficienza.
Da questo punto di vista, probabilmente non tutti sanno che il settore dell'open source, che è la parte software che garantisce una maggiore tutela da un punto di vista di sicurezza, e la manifestazione delle strategie di green computing, quindi della riduzione dei costi, sia economici che ambientali, del mondo digitale sono artefici di alcune delle migliori strategie, in termini di disposizioni e software, proprio per l'inclusione e l'accessibilità.
La proposta di inserire in due parti del progetto di legge il riferimento all'informatica verde va nella direzione dell'applicazione delle direttive dell'Agenzia per l'Italia digitale, ossia il Piano aggiornato 2021-2023 per l'informatica nella Pubblica amministrazione, quindi rende questo progetto di legge all'avanguardia rispetto alla corsa che viene fatta oggi all'interno delle scuole per l'applicazione del green computing e ci rende all'avanguardia da un punto di vista di servizi, non obbligando, ma dando la priorità a questo tipo di interventi e di investimenti da parte della scuola, proprio per garantire l'utilizzo delle migliori risorse in termini di obiettivo, in termini di risposta economica e di valore da un punto di vista sociale.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Consigliera Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Grazie, Presidente.
Ci associamo, ovviamente. Noi lo abbiamo già sottoscritto e ringraziamo la collega per averlo portato in Aula. Crediamo sia un provvedimento importante, pur nella sua semplicità. Di fatto, abbiamo visto durante il Covid quanto sia stato fondamentale il collegamento con la scuola da parte degli alunni. Proprio negli ultimi giorni mi è capitato il caso di un ragazzo che, per la rottura di una gamba e anche per altre problematiche intercorse, era a casa da oltre due mesi, con difficoltà enormi a poter presenziare.
Quando c'è necessità, questo è un fatto fondamentale. Per due motivi, che sono già stati detti: uno, per una continuità scolastica, ed è fondamentale; l'altro, per l'integrazione e l'inclusione. Anche questo risulta fondamentale, soprattutto per certe fasce d'età, da quelle più piccole a quelle grandi. Ricordiamo l'adolescenza. Nell'adolescenza a maggior ragione non possiamo permetterci alcun tipo di esclusione o quantomeno interferenza o difficoltà nell'interagire con la scuola.
Cercare di mettere a disposizione tutti gli strumenti a favore degli istituti affinché questi possano trovare continuità scolastica e di inclusione credo sia fondamentale. Dobbiamo, però, investire di più. Questa è un'osservazione che dobbiamo assolutamente fare. Di fatto, sappiamo che la scuola pubblica ha bisogno di risorse. La Regione, all'interno delle proprie competenze, deve fare in modo che le risorse vengano aumentate. Questo è sicuramente il nostro auspicio. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Collega Giacomin, prego.
Stefano GIACOMIN (Zaia Presidente)
Ringrazio la collega per l'iniziativa e chiedo di poter sottoscrivere la legge proposta.
Dico anche che questa sottolineatura normativa consentirà, credo, di agevolare e quasi imporre un rapporto di collaborazione, che non sempre c'è, tra direzioni sanitarie, soprattutto degli ospedali, e direzioni di istituti scolastici, che, appartenendo di fatto a strutture diverse, non sempre hanno una piena collaborazione.
Per cui, bene che ci sia una norma precisa della Regione Veneto su questo argomento. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Le comunico che non può sottoscrivere il progetto di legge perché la sottoscrizione è prevista fino al licenziamento del testo in Commissione. Sappiate ‒ lo dico anche per il futuro ‒ che dovete sottoscrivere sempre il progetto di legge prima del licenziamento da parte della Commissione competente.
Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Ringrazio la consigliera Bisaglia per il progetto di legge, che sostengo. Però, per essere anche chiari tra di noi e per non esagerare, io vorrei leggere la norma finanziaria. Penso sia anche giusto, quando si fa un lavoro importante come quello che lei ha fatto, riconoscere in termini economici un progetto di legge di questo tipo. Se mi metto dal punto di vista delle scuole, quando penso che arrivano contributi pari, al punto 1 dell'articolo 8, a 16.400 euro per ogni esercizio del triennio 2023-2025 e, al punto 2, per quanto riguarda l'articolo 5 della legge, pari a 17.500 euro... Queste due cifre parlano del fatto che noi, se davvero stiamo dicendo la verità al microfono, dall'anno prossimo dobbiamo fare in modo che questo progetto di legge abbia i fondi adeguati a poter raggiungere i risultati che la collega Bisaglia ha messo nelle finalità.
Quindi, io voterò a favore, ma credo sia giusto che ci diciamo, in maniera anche franca, e spero che con la collega potremo fare un lavoro insieme anche nel prossimo bilancio, che quando ci accorgeremo che non si metteranno le risorse adeguate per dare le gambe alla sua idea io sarò con lei, e spero con altri, a sostenerla, invece, per dare le gambe a un progetto di legge che stiamo tutti definendo molto positivo, ma che avrebbe bisogno di molti più fondi per essere realizzato. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Chiudiamo la discussione generale e diamo dieci minuti di tempo alla Commissione per dare un parere agli emendamenti. I Capigruppo in Sala del Leone.
I lavori riprenderanno alle ore 16.45.
La Seduta è sospesa alle ore 16.32
La Seduta riprende alle ore 16.55
PRESIDENTE
Emendamento n.
C0004, presentato dalla consigliera Baldin, pagina 1, modificativo, che prevede:
In tutto il testo, titolo compreso, ogniqualvolta ricorra la locuzione "alunni ammalati" la parola "ammalati" è sostituita con le parole "con malattia".
Prego, collega Baldin.
Erika BALDIN (Movimento 5 Stelle)
Grazie, Presidente.
Questo era semplicemente un suggerimento che mi sentivo di fare alla collega Bisaglia perché, come ho detto prima, è un progetto che mi vede favorevole. L'unica questione da sottolineare, a parte la questione che riguarda la parte finanziaria del progetto, è quella sulla nomenclatura utilizzata per questa tipologia di soggetti, che a mio modo di vedere non andava soggettivizzata in quel modo, ma magari trovando una definizione diversa, ad esempio "alunni in cura" o "alunni con malattia", utilizzando una nomenclatura più rispettosa di queste persone.
Spero che questa valutazione possa essere approvata dalla relatrice e dall'Aula.
PRESIDENTE
Ci sono altri interventi? Nessun intervento.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0004, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo sull'articolo 1.
Emendamento n.
C0002, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 1, comma 2, pagina 2, modificativo, che prevede:
Al comma 2 dell'articolo 1, dopo le parole "strumenti tecnologici" sono inserite le seguenti parole: ", privilegiando le soluzioni di informatica verde,".
Collega Guarda, prego.
Cristina GUARDA (Europa Verde)
Grazie, Presidente.
Io vorrei soltanto descrivere più nel dettaglio il motivo per cui ho presentato questo emendamento, che ha valore di inserire all'interno della norma il riferimento al "green computing", ossia al digitale verde, come strategia da privilegiare all'interno delle scuole, in particolar modo per questo caso. E vi spiego perché. Nonostante vi sia un parere negativo, dovuto al fatto, come diceva la Presidente, che non si ritiene di doverlo specificare, vi spiego perché, invece, è necessario specificarlo. Non soltanto perché a livello nazionale è detto che tutte le pubbliche amministrazioni devono mirare a privilegiare i sistemi open source, quindi quelli che garantiscono l'informatica più sostenibile da un punto di vista sia economico che ambientale, ma anche perché il green computing e l'open source rispondono maggiormente all'offerta in relazione alle necessità degli studenti con patologie e degli studenti con difficoltà di apprendimento, offrendo una disponibilità di programmi open source, quindi senza sistemi proprietari, senza essere dipendenti da altri, per garantire la continuità e l'accessibilità agli studi.
Dire di no a questo emendamento magari per voi non significherà niente, ma per chi lavora in questo ambito significa tutto, perché significa aprire finalmente i campanelli d'allarme nelle nostre scuole, nel cuore e nella mente dei nostri dirigenti per dire che il tema dell'open source e del digitale verde non può essere più sottovalutato e rimandato. Del resto, oggi nella pubblica amministrazione e anche nelle scuole del tema dell'open source si parla davvero pochissimo, e si sta parlando soltanto oggi per quanto riguarda la questione della sicurezza dei dati, cosa da non sottovalutare anche per quanto riguarda questo problema, ossia l'accessibilità degli studenti con malattie agli studi.
Dire di no, quindi, è un grande errore strategico, dovuto alla poca consapevolezza, probabilmente, da parte di molti Consiglieri di questo tema, che invito a non sottovalutare e ad approfondire. Non per nulla, ne avevo già parlato in Commissione proprio per cercare di stimolare la vostra curiosità e la consapevolezza del fatto che non si può affrontare un progetto di legge sottovalutando quelli che sono gli strumenti essenziali per poterla applicare.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0002.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Siamo ora sull'articolo 1.
Ci sono interventi? Nessun intervento.
Metto in votazione l'articolo
1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 2.
Emendamento n.
C0007, presentato dalla consigliera Bisaglia, articolo 2, pagina 2 bis, modificativo, che prevede:
Art. 2 - Interventi a favore degli alunni ammalati.
1. Al comma 1 dell'articolo 2, dopo la frase "una corretta formazione del personale scolastico" è aggiunta la seguente: "avvalendosi della Fondazione Scuola di Sanità Pubblica (Fondazione SSP), quale ente che promuove e attua percorsi di formazione in ambito sanitario e socio sanitario".
2. Il comma 5 dell'articolo 2 è abrogato.
Prego, collega Bisaglia.
Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
Grazie, Presidente. Vorrei illustrare brevemente questo emendamento.
Punto 1. Al comma 1 dell'articolo 2, dopo la frase "una corretta formazione del personale scolastico" è aggiunta la seguente: "avvalendosi della Fondazione Scuola di Sanità Pubblica (Fondazione SSP), quale ente che promuove e attua percorsi di informazione in ambito sanitario e socio sanitario".
Punto 2. Il comma 5 dell'articolo 2 è abrogato.
L'emendamento presentato propone di affidare la gestione della formazione del personale scolastico alla Fondazione Scuola di Sanità Pubblica in quanto già ente che promuove e organizza percorsi di formazione in ambito sanitario, come previsto dal Piano socio-sanitario 2019-2023, approvato con
legge regionale n. 48/2018 .
L'emendamento, inoltre, propone l'abrogazione del comma 5 in quanto la disposizione finanziaria di cui all'articolo 8 indica già la copertura delle attività previste dall'articolo 2 mediante le risorse allocate alla Missione 4 "Istruzione e Diritto allo studio".
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega.
Non ci sono altri interventi.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0007, con il parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Emendamento n.
C0003, presentato dai consiglieri Venturini e Bozza, articolo 2, pagina 3, modificativo, che prevede:
Art. 2 - Interventi a favore di alunni ammalati.
Al comma 1, dopo la frase "una corretta formazione del personale scolastico" è aggiunta la seguente: "avvalendosi di medici con adeguata specializzazione dipendenti del servizio sanitario regionale".
Al comma 5, dopo la frase "La realizzazione e gli oneri relativi all'attività formativa sono a carico della Regione" è aggiunta la seguente: "che definisce, di concerto con le Aziende ospedaliere e le Aziende ULSS, i criteri e le modalità di riconoscimento dell'attività formativa espletata dai medici dipendenti del servizio sanitario regionale".
Prego, collega Venturini.
Elisa VENTURINI (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto)
Grazie, Presidente.
Chiedo di poter ritirare questo emendamento, perché abbiamo provveduto alla riformulazione in un altro emendamento, dove è stato accolto il concetto relativo alla formazione. Grazie.
PRESIDENTE
Bene. Quindi, l'emendamento n. C0003 è ritirato.
Metto in votazione l'articolo
2 come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'articolo 3.
Non ci sono emendamenti.
Ci sono interventi? Nessun intervento.
Metto in votazione l'articolo
3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 4.
Emendamento n.
C0008, presentato dalla consigliera Bisaglia, articolo 4, pagina 3 bis, modificativo, che prevede:
Art. 4 Disposizioni relative agli alunni con epilessia.
1. All'articolo 4 la parola "denominato" è sostituita dalle parole "recante il" e le parole "approvato in data 26 aprile 2021" sono soppresse.
Prego, collega Bisaglia.
Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
Grazie. Illustro brevemente l'emendamento.
All'articolo 4 "Disposizioni relative agli alunni con epilessia" la parola "denominato" è sostituita dalle parole "recante il" e le parole "approvato in data 26 aprile 2021" sono soppresse".
L'emendamento proposto, eliminando i riferimenti puntuali alla PDTA attualmente vigente, cioè quella del 26 aprile 2021, rende la norma applicabile anche nel caso in cui il PDTA sia sostituito con un nuovo PDTA riguardante lo stesso ambito, l'epilessia.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0008, con il parere favorevole del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Metto in votazione l'articolo
4 come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 5.
Emendamento n.
C0001, presentato dalla consigliera Guarda, articolo 5, comma 1, pagina 4, modificativo, che prevede:
Al comma 1 dell'articolo 5, dopo le parole "strumenti tecnologici" sono inserite le seguenti parole: ", privilegiando le soluzioni di informatica verde,".
La collega Guarda non c'è.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0001, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo sull'articolo 6.
Non ci sono emendamenti.
Metto in votazione l'articolo
6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 7.
Non ci sono emendamenti e neanche richieste di intervento.
Metto in votazione l'articolo
7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Siamo adesso sull'articolo 8.
Emendamento n.
C0006, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 8, comma 1, pagina 5, modificativo, che prevede:
Le parole "euro 16.400,00" sono sostituite dalle parole "euro 100.000,00".
La collega Baldin lo dà per letto.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0006, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Emendamento n.
C0005, presentato dalla consigliera Baldin, articolo 8, comma 2, pagina 6, modificativo, che prevede:
Le parole "euro 17.500,00" sono sostituite dalle parole "euro 100.000,00".
La collega Baldin lo dà per letto.
Metto in votazione l'emendamento n.
C0005, con il parere contrario del relatore.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio non approva.
Metto in votazione l'articolo
8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Passiamo adesso alle dichiarazioni di voto finali sul progetto di legge. Prego, collega Bisaglia.
Simona BISAGLIA (Zaia Presidente)
Vorrei semplicemente ringraziare tutta la struttura per la collaborazione nella stesura di questo progetto di legge.
Sono particolarmente contenta soprattutto per le famiglie, per i genitori che mi hanno sollecitato per questo progetto di legge.
Ringrazio tutti i colleghi perché da subito hanno compreso quanto fosse importante per i nostri ragazzi.
Vorrei solamente ricordare che stiamo parlando, solamente per quanto riguarda la scuola in ospedale o lo studiare da casa, di oltre seimila ragazzi nella nostra Regione. Quindi, direi che con questo progetto di legge abbiamo fatto veramente qualcosa di importante per aiutare i nostri figli e le famiglie che hanno bisogno del nostro aiuto.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie a lei, collega.
Ci sono altri interventi per dichiarazione di voto? Collega Ostanel, prego.
Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)
Grazie, Presidente.
Io voterò a favore, come dicevo prima. Tuttavia, per riuscire a dare un supporto a seimila studenti, come cita il progetto di legge, avremmo bisogno decisamente di più fondi. Quindi, ribadisco quello che dicevo prima: se abbiamo intenzione di dare gambe, come mi pare di aver capito, ad un progetto di legge di questo tipo, mi aspetto che nel prossimo bilancio ci siano i fondi necessari per realizzare quello che è scritto in questo progetto di legge.
Voto, quindi, a favore per aprire un bel capitolo di spesa, vedremo se la maggioranza sarà conseguente nel dare gambe all'idea della consigliera Bisaglia.
PRESIDENTE
Collega Bigon, prego.
Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)
Anche noi, ovviamente, l'abbiamo sottoscritto, quindi voteremo a favore. Siamo convinti che i fondi debbano essere assolutamente maggiori, credo però che sia un passo avanti per quanto riguarda l'integrazione e soprattutto la possibilità di aiutare le famiglie in questo percorso, perché sono momenti veramente duri per tutta la famiglia allorquando un ragazzino non riesce a integrarsi a scuola a causa di una malattia.
Grazie ancora.
PRESIDENTE
Grazie a lei.
Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione il
progetto di legge n. 117, come emendato.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Chiudiamo la seduta odierna del Consiglio.
Per la prossima seduta sarete convocati a domicilio.
Buona serata.
La Seduta termina alle ore 17.12
Il Consigliere segretario
Erika BALDIN
|
|
Il Presidente
Nicola Ignazio FINCO
|
Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85
Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 90
SEDUTA PUBBLICA N. 90
MARTEDì 7 MARZO 2023
PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE NICOLA IGNAZIO FINCO
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS
PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI
INDICE
Processo verbale della 90a seduta pubblica – martedì 7 marzo 2023
Processo verbale della 90a seduta pubblica – martedì 7 marzo 2023
- Approvazione verbali delle sedute precedenti
- Comunicazioni della Presidenza del Consiglio
- Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze
- Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento
- Nomina di un componente del Consiglio Direttivo della Fondazione Atlantide - Teatro stabile di Verona. APPROVATA (Deliberazione n. 30/2023)
- Programma triennale 2023-2025 ed Elenco annuale 2023 dei Lavori pubblici dell'Amministrazione Regione del Veneto. Legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 e D.M. MIT 16 gennaio 2018, n. 14. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 58) APPROVATA (Deliberazione n. 31/2023)
- Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "La Regione si attivi per la realizzazione della tratta ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco" RESPINTO
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo e Bigon relativo a "La Giunta regionale si attivi per il raddoppio della SP 9 "Arzeron"" RESPINTO
- Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo, Bigon e Zanoni relativo a "La Strada regionale n. 11 del tratto coincidente con la Riviera del Brenta è congestionato dal traffico veicolare: la Giunta regionale si attivi perché siano avviate con urgenza opere strutturali in tale tratto stradale" RESPINTO
- Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Bisaglia, Barbisan, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Brescacin, Cecchetto, Dolfin, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Razzolini, Rigo, Venturini, Vianello, Zecchinato e Zottis relativa a "Disposizioni per favorire la piena integrazione scolastica degli alunni ammalati". (Progetto di legge n. 117) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 3/2023)
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie, fatta eccezione per i consiglieri soggetti ad obbligo di isolamento correlati al Covid-19 che parteciperanno da remoto come previsto dalla deliberazione dell'Ufficio di presidenza n. 64 del 25 ottobre 2022.
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 3526 del 2 marzo 2023.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.39, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 11.00.
La seduta inizia alle ore 11.08.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 3526 del 2 marzo 2023.
Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.39, comunica il rinvio dell'inizio dei lavori alle ore 11.00.
La seduta inizia alle ore 11.08.
Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Erika Baldin.
Punto n. 1) all'ordine del giorno
Approvazione verbali delle sedute precedenti [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della seduta pubblica n. 89 di martedì 14 febbraio 2023.
Punto n. 2) all'ordine del giorno
Comunicazioni della Presidenza del Consiglio [RESOCONTO]
Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Bozza.
Punto n. 3) all'ordine del giorno
Interrogazioni e interpellanze
Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.
Punti nn.4 e 5) all'ordine del giorno
Risposte della Giunta regionale alle interrogazioni e interpellanze [RESOCONTO]
e
Interrogazioni a risposta scritta iscritte all'ordine del giorno ai sensi dell'articolo 111, comma 4 del Regolamento [RESOCONTO]
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 257 del 26.04.2022
presentata dalla consigliera Ostanel
"La Giunta regionale intende garantire la sicurezza dei sistemi informativi del sistema sanitario regionale?"
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) in sede di replica.
n. 266 del 18.05.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"Poveri pur lavorando: cosa intende fare la Regione del Veneto?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 269 del 08.06.2022
presentata dalla consigliera Guarda
"Sul Fascicolo sanitario elettronico regionale"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
n. 229 del 18.01.2022
presentata dal consigliere Nicola Ignazio Finco
"Ispettorato del lavoro: a quanto ammonta la dotazione di personale delle sedi regionali dell'agenzia e quali sono le attività di vigilanza e controllo effettuate in Veneto?"
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) che dà per letta l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene il consigliere Finco (Liga Veneta per Salvini Premier) in sede di replica.
n. 294 del 13.09.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"Consulta regionale per la sicurezza stradale, organismo istituito nel 2012 ma inutilizzato. Quando sarà resa operativa?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 308 del 02.11.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"Inceneritore di Fusina e preoccupazione dei comitati per possibili ricadute sulla salute dei cittadini, la Regione intende intervenire?"
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessore Bottacin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 312 del 16.11.2022
presentata dalla consigliera Baldin
"Linea 80 Sottomarina-Venezia-Chioggia, severe lamentele degli utenti, la Regione intende intervenire?"
La consigliera Baldin dà per letta l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) in sede di replica.
n. 313 del 16.11.2022
presentata dalla consigliera Guarda
"Ritrovata finalmente la capacità prospettica, il Presidente Zaia ha adesso intenzione di riferire personalmente al Consiglio regionale circa costi economici e sulla sostenibilità ambientale della ristrutturazione della pista da bob Eugenio Monti?"
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Guarda (Europa Verde) in sede di replica.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
n. 269 del 23.11.2022
presentata dalla consigliera Venturini
"La Regione Veneto intende avviare un confronto con la Casa di Cura di Abano Terme affinché siano preservati gli accordi sottoscritti con le rappresentanze sindacali dei lavoratori e sia assicurato il servizio all'utenza?"
Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che illustra l'IRS in oggetto.
Interviene l'assessora Lanzarin che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) in sede di replica.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
n. 341 del 01.02.2023
presentata dai consiglieri Camani, Montanariello, Zanoni e Zottis
"Akzonobel: la Giunta regionale come intende contribuire alla soluzione della crisi?"
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) che illustra l'IRI in oggetto.
Interviene l'assessora De Berti che risponde per conto della Giunta regionale.
Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) in sede di replica.
Intervengono sul Regolamento i consiglieri Zanoni (Partito Democratico Veneto) e Valdegamberi (Gruppo Misto).
Punto 6) all'ordine del giorno
Nomina di un componente del Consiglio Direttivo della Fondazione Atlantide - Teatro stabile di Verona. APPROVATA (Deliberazione n. 30/2023) [RESOCONTO]
Interviene il consigliere Villanova (Zaia Presidente) che propone la candidatura del signor Barbieri Luigi.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, a scrutinio segreto, la nomina in oggetto.
Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione.
Assegnati n. 51
Presenti n. 46
Votanti n. 46
Schede bianche n. 10
Ha ottenuto voti:
Barbieri Luigi n. 36
Risulta eletto:
Barbieri Luigi in qualità di componente del Consiglio Direttivo della Fondazione Atlantide - Teatro Stabile di Verona.
Punto 7) all'ordine del giorno
Programma triennale 2023-2025 ed Elenco annuale 2023 dei Lavori pubblici dell'Amministrazione Regione del Veneto. Legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 e D.M. MIT 16 gennaio 2018, n. 14. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 58) APPROVATA (Deliberazione n. 31/2023) [RESOCONTO]
Intervengono i consiglieri Centenaro (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Seconda Commissione consiliare, e Zanoni (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Seconda Commissione consiliare.
Durante l'intervento del consigliere Zanoni assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.
La seduta è sospesa alle ore 12.47.
La seduta riprende alle ore 14.45.
Assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.
In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Guarda (Europa Verde), Lorenzoni (Gruppo Misto), Rizzotto (Zaia Presidente).
Durante l'intervento della consigliera Rizzotto assume la presidenza il Vicepresidente Nicola Ignazio Finco.
Si passa all'esame degli ordini del giorno collegati alla proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
ODG n. D1
Ordine del giorno presentato dalla consigliera Baldin relativo a "La Regione si attivi per la realizzazione della tratta ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco" RESPINTO [RESOCONTO]
Sull'ordine del giorno in oggetto interviene la consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle) che lo illustra.
In discussione generale intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto) che chiede una sospensione per un approfondimento con i Capigruppo.
Il PRESIDENTE sospende la seduta e convoca la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
La seduta è sospesa alle ore 15.26.
La seduta riprende alle ore 15.31.
In discussione generale intervengono i consiglieri Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), Baldin (Movimento 5 Stelle), Guarda (Europa Verde).
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Montanariello (Partito Democratico Veneto), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) e Montanariello (Partito Democratico Veneto) che chiede di sottoscrivere l'ordine del giorno.
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Ostanel, Zottis
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
ODG n. D2
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo e Bigon relativo a "La Giunta regionale si attivi per il raddoppio della SP 9 "Arzeron"" RESPINTO [RESOCONTO]
Sull'ordine del giorno in oggetto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che lo illustra.
In discussione generale intervengono i consiglieri Baldin (Movimento 5 Stelle), Dolfin (Liga Veneta per Salvini Premier).
In dichiarazione di voto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
ODG n. D3
Ordine del giorno presentato dai consiglieri Montanariello, Zottis Camani, Possamai Giacomo, Bigon e Zanoni relativo a "La Strada regionale n. 11 del tratto coincidente con la Riviera del Brenta è congestionato dal traffico veicolare: la Giunta regionale si attivi perché siano avviate con urgenza opere strutturali in tale tratto stradale" RESPINTO [RESOCONTO]
Sull'ordine del giorno in oggetto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto) che lo illustra.
In discussione generale interviene il consigliere Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni).
In dichiarazione di voto interviene il consigliere Montanariello (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica l' ordine del giorno in oggetto.
Il Consiglio non approva
Ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Montanariello, Possamai Giacomo, Zanoni, Zottis
Hanno votato no:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Villanova, Zecchinato
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
PRESIDENTE, non essendoci dichiarazioni di voto, pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Barbisan, Bet, Bisaglia, Boron, Brescacin, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Formaggio, Gerolimetto, Giacomin, Maino, Michieletto, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Soranzo, Valdegamberi, Venturini, Villanova, Zecchinato
Hanno votato no:
Baldin, Bigon, Camani, Guarda, Lorenzoni, Possamai Giacomo, Zanoni
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
Montanariello, Zottis
Punto 8) all'ordine del giorno
Proposta di legge d'iniziativa dei consiglieri Bisaglia, Barbisan, Bet, Bigon, Boron, Bozza, Brescacin, Cecchetto, Dolfin, Maino, Pan, Pavanetto, Piccinini, Razzolini, Rigo, Venturini, Vianello, Zecchinato e Zottis relativa a "Disposizioni per favorire la piena integrazione scolastica degli alunni ammalati". (Progetto di legge n. 117) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 3/2023) [RESOCONTO]
Interviene la consigliera Bisaglia (Zaia Presidente), che svolge la relazione illustrativa per conto della Quinta Commissione consiliare.
In discussione generale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), Baldin (Movimento 5 Stelle), Guarda (Europa Verde), Bigon (Partito Democratico Veneto), Giacomin (Zaia Presidente) e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).
Il PRESIDENTE, chiusa la discussione generale, sospende la seduta per permettere all'Ufficio di Presidenza della Quinta Commissione consiliare di esprimere parere sugli emendamenti presentati e convoca una riunione con la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
La seduta è sospesa alle ore 16.32.
La seduta riprende alle ore 16.55.
Si passa all'esame dell'articolato e relativi emendamenti.
L'emendamento n. C4, illustrato dalla consigliera Baldin (Movimento 5 Stelle), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'emendamento n. C2 all'articolo 1, illustrato dalla consigliera Guarda (Europa Verde), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
L'articolo 1, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. C7 all'articolo 2, illustrato dalla consigliera Bisaglia (Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'emendamento n. C3 all'articolo 2, è ritirato dalla consigliera Venturini (Forza Italia - Berlusconi - Autonomia per il Veneto).
L'articolo 2, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'articolo 3, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
L'emendamento n. C8 all'articolo 4, illustrato dalla consigliera Bisaglia (Zaia Presidente), posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato.
L'articolo 4, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato come emendato.
L'emendamento n. C1 all'articolo 5, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è respinto.
Gli articoli 5, 6 e 7, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
Gli emendamenti n. C6 e C5 all'articolo 8, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono respinti.
L'articolo 8, posto in votazione col sistema elettronico in modalità telematica, è approvato nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.
In dichiarazione di voto finale sul progetto di legge intervengono le consigliere Bisaglia (Zaia Presidente), Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) e Bigon (Partito Democratico Veneto).
Il PRESIDENTE pone in votazione col sistema elettronico in modalità telematica il progetto di legge in oggetto nel suo complesso come emendato.
Il Consiglio approva
Ai sensi dell'articolo 50, comma 4 dello Statuto si riportano i voti espressi dai singoli Consiglieri.
Hanno votato sì:
Andreoli, Baldin, Barbisan, Bet, Bigon, Bisaglia, Boron, Brescacin, Camani, Cavinato, Cecchetto, Centenaro, Cestari, Cestaro, Corsi, Dolfin, Favero, Finco, Gerolimetto, Giacomin, Lorenzoni, Maino, Michieletto, Montanariello, Ostanel, Pan, Pavanetto, Piccinini, Possamai Giacomo, Possamai Gianpiero, Puppato, Razzolini, Rigo, Rizzotto, Sandonà, Soranzo, Sponda, Valdegamberi, Venturini, Villanova, Zanoni, Zecchinato, Zottis
Hanno votato no:
nessuno
Astenuti:
nessuno
Non votanti:
nessuno
Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.
Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle ore 17.12.
Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
MICHIELETTO Gabriele
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BALDIN Erika
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MONTANARIELLO Jonatan
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BARBISAN Fabiano
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OSTANEL Elena
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BET Roberto
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PAN Giuseppe
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BIGON Anna Maria
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PAVANETTO Lucas
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BISAGLIA Simona
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PICCININI Tomas
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BORON Fabrizio
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POLATO Daniele
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BRESCACIN Sonia
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POSSAMAI Giacomo
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CAMANI Vanessa
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POSSAMAI Gianpiero
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CAVINATO Elisa
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PUPPATO Giovanni
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CECCHETTO Milena
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RAZZOLINI Tommaso
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CENTENARO Giulio
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RIGO Filippo
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CESTARI Laura
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RIZZOTTO Silvia
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CESTARO Silvia
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SANDONA' Luciano
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CIAMBETTI Roberto
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SCATTO Francesca
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CORSI Enrico
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SORANZO Enoch
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DOLFIN Marco
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SPONDA Alessandra
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FAVERO Marzio
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VALDEGAMBERI Stefano
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FINCO Nicola Ignazio
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VENTURINI Elisa
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FORMAGGIO Joe
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VIANELLO Roberta
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GEROLIMETTO Nazzareno
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VILLANOVA Alberto
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GIACOMIN Stefano
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ZANONI Andrea
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GUARDA Cristina
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ZECCHINATO Marco
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LORENZONI Arturo
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ZOTTIS Francesca
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MAINO Silvia
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LA CONSIGLIERA SEGRETARIA
Erika BALDIN |
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IL PRESIDENTE
Nicola Ignazio FINCO |
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N.B. Gli emendamenti e i verbali di votazione, che costituiscono parte integrante del presente processo verbale, sono consultabili presso l'Ufficio Attività Istituzionali.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.
PROCESSO VERBALE
Redazione a cura di Alessandro Vian e Paola Lombardo