ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 30/07/2024 n. 141

Resoconto n. 141 - 11^ legislatura
Resoconto 141 a Seduta pubblica
Martedì, 30 luglio 2024
SOMMARIO
Il Presidente Ciambetti, alle ore 10.35, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
La Seduta inizia alle ore 10.57

PRESIDENTE

Diamo inizio alla 141a Seduta pubblica del Consiglio regionale. I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10616 del 25 luglio 2024.
PUNTO
1


APPROVAZIONE DEI VERBALI DELLE SEDUTE PRECEDENTI

Il PRESIDENTE, poiché nessun Consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 140a Seduta pubblica di martedì 23 luglio 2024.
PUNTO
2


COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Hanno comunicato congedo
Luca ZAIA
Roberto BET
I congedi sono concessi.
PUNTO
3


INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento, l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

PRESIDENTE

Non ci sono risposte a interrogazioni e interpellanze, per la seconda settimana di seguito.
Prego, collega Camani.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Vorrei mettere a verbale che ce ne lamentiamo.

PRESIDENTE

A verbale le lamentele muscolari della minoranza.
PUNTO
6



RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2023 DEL CONSIGLIO REGIONALE. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 79) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 49/2024)

Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
Relatrice: Vicepresidente Zottis

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 6, proposta di deliberazione amministrativa n. 79.
La parola alla relatrice, la vicepresidente Zottis. Prego.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
L'autonomia del Consiglio regionale è garantita dall'articolo 46 dello Statuto del Veneto e disciplinata dalla legge regionale 31 dicembre 2012, n. 53 "Autonomia del Consiglio regionale".
Su questo si basano le attività per quanto riguarda l'elaborazione anche del rendiconto della gestione del Consiglio.
Quest'anno le previsioni iniziali di entrata e di spesa di competenza del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2023 pareggiavano nell'importo di euro 66.536.761,00, di cui euro 16 milioni per servizi per conto terzi e partite di giro.
Nel corso dell'anno 2023 sono state apportate le variazioni di bilancio approvate dal Consiglio regionale, dall'Ufficio di Presidenza e dal dirigente capo del servizio consiliare competente in materia di bilancio.
Le variazioni agli stanziamenti previsionali di competenza hanno reso definitive le previsioni finali di entrata e di spesa pari ad euro 79.078.333,67, la cui differenza di euro 12.541.572,67 si riferisce alla variazione in aumento di euro 1.206.131,58 in entrata, per iscrizione del fondo pluriennale vincolato conseguente all'adeguamento degli stanziamenti di spesa agli importi dei residui passivi re-imputati in sede di riaccertamento ordinario dei residui 2022; alla variazione in aumento di euro 11.186.905,74 di entrata, pari alla parte disponibile dell'avanzo di amministrazione accertato con l'approvazione del rendiconto della gestione 2022, da restituire alla Giunta regionale; alla variazione in aumento di euro 178.255,00 di entrata per utilizzo delle quote accantonate dell'avanzo di amministrazione risultante dall'ultimo rendiconto approvato per far fronte all'erogazione dell'assegno di fine mandato e per la restituzione di contributi versati per il trattamento indennitario differito nel corso della legislatura ad un Consigliere regionale cessato; alla variazione in diminuzione di euro 5.000,00 di entrata e di spesa a seguito dei trasferimenti da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale delle risorse allocate nel bilancio regionale per le indennità e rimborsi spesa spettanti ai componenti del Collegio dei revisori dei conti della Regione del Veneto; alla variazione in diminuzione di euro 106.648,26 di entrata e di spesa a seguito dei trasferimenti da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale delle risorse allocate nel bilancio regionale per l'esercizio delle funzioni del Corecom Veneto; alla variazione in aumento di euro 81.928,61 di entrata e di spesa a seguito dei trasferimenti da parte della Giunta regionale al Consiglio regionale delle risorse allocate nel bilancio regionale del contributo per l'esercizio delle funzioni delegate del Corecom Veneto.
Ad oggi la gestione finanziaria complessiva determina un saldo positivo alla chiusura dell'esercizio 2023 accertato in euro 17.845.198,25. Tale saldo deriva per euro 7.506.753,45 dal saldo della gestione di competenza per euro 12.866,87 dal saldo della gestione dei residui e per euro 10.325.577,93 dall'avanzo accantonato e vincolato non utilizzato. La parte disponibile, ad oggi, risulta pari a euro 5.533.514,82.
Il fondo iniziale di cassa all'inizio dell'esercizio finanziario ammontava a euro 28.029.178,59 e, per effetto del risultato della gestione di cassa 2023, alla chiusura del medesimo esercizio ammonta a euro 36.973.307,43.
Lo stato patrimoniale lo potete vedere attestato nell'Allegato A, come anche il conto economico.
Ad oggi si delibera di approvare il rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2023 del Consiglio regionale come da allegato che forma parte integrante del presente provvedimento; di stabilire che la relazione consuntiva sull'attività svolta dal Corecom di cui all'articolo 14 della legge regionale 10 agosto 2001, n. 18 , sarà pubblicata in allegato al rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2023 del Consiglio regionale, a cura del Servizio competente; di stabilire che, ai sensi di quanto stabilito dal decreto-legge n. 174/2012 e dalla normativa regionale di recepimento, i rendiconti per l'anno 2023 dei gruppi consiliari di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 56/1984 saranno pubblicati in allegato al rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2023 a cura del Servizio competente, unitamente alla deliberazione della Corte dei conti di pronuncia sulla loro regolarità; di trasmettere la presente deliberazione alla Giunta regionale al fine di consentire che le risultanze finali del rendiconto del Consiglio regionale confluiscano nel rendiconto consolidato di cui all'articolo 63, comma 3, del decreto legislativo n. 118/2011.

PRESIDENTE

Grazie, collega.
Se non ci sono interventi, metto in votazione la PDA n. 79.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
7



APPLICAZIONE DELLA PARTE DISPONIBILE DEL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE, A SEGUITO DELL'APPROVAZIONE DEL RENDICONTO DELLA GESTIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2023 E VARIAZIONI DEL BILANCIO DI PREVISIONE 2024-2026. (PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. 80) APPROVATA (DELIBERAZIONE N. 50/2024)

Relazione dell'Ufficio di Presidenza.
Relatrice: Vicepresidente Zottis

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 7, proposta di deliberazione amministrativa n. 80.
La parola alla collega Zottis.

Francesca ZOTTIS (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
In conformità a quanto disposto dal decreto legislativo n. 118/2011 e nel rispetto dei principi generali di congruità, coerenza e attendibilità contabile delle previsioni di bilancio, con il presente provvedimento si rende necessario apportare variazioni al bilancio di previsione finanziario 2024-2025-2026 come di seguito descritto, nel rispetto delle modalità previste dall'articolo 51 del decreto citato.
Con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 19 del 9 aprile 2024 è stata approvata la proposta di rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2023, da sottoporre all'approvazione del Consiglio regionale. L'avanzo di amministrazione accertato alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023 è di euro 17.845.198,25, di cui la parte accantonata risulta complessivamente pari ad euro 11.370.737,41; la parte vincolata risulta complessivamente pari ad euro 940.946,02; la parte disponibile risulta complessivamente pari ad euro 5.533.514,82. La giacenza di cassa accertata alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023, da iscrivere come fondo iniziale di cassa nel bilancio in corso, ammonta a euro 36.973.307,43, come indicato nel conto reso dal Tesoriere allegato alla proposta di rendiconto della gestione.
Con il presente provvedimento si propone di sottoporre al Consiglio regionale l'approvazione delle seguenti variazioni relativamente agli stanziamenti del primo esercizio considerato nel bilancio di previsione 2024-2025-2026: variazione in aumento di euro 5.533.514,82 di entrata pari all'utilizzo della quota libera dell'avanzo di amministrazione accertato con l'approvazione del rendiconto della gestione 2023, da restituire alla Giunta regionale; variazioni di cassa conseguenti ai residui attivi e passivi definitivi, al re-impegno delle spese che risultano non più esigibili nell'esercizio 2023 e nell'adeguamento del fondo iniziale di cassa iscritto in entrata.
Si propone, altresì, di sottoporre al Consiglio regionale l'approvazione di una variazione in aumento di pari importo in entrata e in spesa del primo esercizio del bilancio 2024-2026 con riguardo alla gestione tra Giunta e Consiglio regionale della spesa per il personale comandato. Le variazioni di cui si propone con il presente provvedimento l'approvazione da parte del Consiglio regionale non alterano gli equilibri di bilancio, come indicato anche nell'Allegato B.
Si delibera, quindi, di apportare al bilancio di previsione finanziario 2024-2025-2026 le variazioni di bilancio indicate nell'allegata tabella e la nota integrativa (Allegato A), che forma parte integrante del presente provvedimento; di dare atto che le variazioni non alterano gli equilibri di bilancio, come rappresentati nell'allegato prospetto (Allegato B), che forma parte integrante del presente provvedimento; di restituire alla Giunta regionale la somma di euro 5.533.514,82, pari alla parte disponibile dell'avanzo di amministrazione accertato con l'approvazione del rendiconto della gestione 2023.

PRESIDENTE

Grazie, collega Zottis.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Vicepresidente per la relazione e l'illustrazione molto dettagliata e molto precisa.
Vorrei fare una raccomandazione alla Giunta. Visto che restituiamo questi 5,58 milioni di euro, che è ormai una consuetudine, mi pare, di questa gestione, e va bene, niente in contrario sulla restituzione, la raccomandazione che vorrei fare, che mi auguro sia condivisa un po' da tutti i colleghi, è di utilizzare questi fondi che restituiamo alla Giunta per le leggi proposte dal Consiglio regionale. Credo sia un modo intelligente di dare un ruolo centrale e dare vigore all'azione di questo Consiglio. Mi sento di fare questa raccomandazione ai colleghi di Giunta presenti e anche ai colleghi di Giunta non presenti, qualcuno in particolare che vediamo di rado, perché questi soldi siano utilizzati al fine di sostenere le iniziative legislative di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Altre richieste di intervento non ne vedo.
Metto in votazione la PDA n. 80.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
8



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "RENDICONTO GENERALE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2023". (PROGETTO DI LEGGE N. 259) APPROVATO (DELIBERAZIONE LEGISLATIVA N. 19/2024)

Relazione della PRIMA Commissione Consiliare.
Relatore: Consigliere Sandonà
Correlatrice: Consigliera Camani

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 8, progetto di legge n. 259.
La parola al relatore, il collega Sandonà. Prego.

Luciano SANDONÀ (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Il rendiconto generale è lo strumento attraverso cui il Consiglio regionale può conoscere e valutare l'attività svolta dall'esecutivo nei dodici mesi trascorsi, in questo caso nel 2023.
È composto dal conto di bilancio con i relativi allegati, che dimostra i risultati finali della gestione sotto l'aspetto finanziario e fornisce informazioni di natura strettamente contabile; dal conto economico, che evidenzia le componenti positive e negative della gestione di competenza economica dell'esercizio considerato, rilevate dalla contabilità economico-patrimoniale; dallo stato patrimoniale, che rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell'esercizio.
Nel rimandare per tutti i ragguagli e gli approfondimenti necessari alla relazione che accompagna il testo licenziato dalla Prima Commissione, si sintetizzano di seguito le poste finali evidenziate dal rendiconto per l'esercizio 2023: il fondo cassa al 31/12/2023, pari a 1,411 miliardi di euro, è superiore a quello di fine 2022, quando ammontava a 1.289 milioni. Nell'intervallo temporale 2011-2023 il fondo cassa mostra un andamento costante, dimostrando una gestione regolare e continua nel tempo nell'utilizzo delle risorse: i residui attivi, determinati in 5,118 miliardi; i residui passivi, determinati in 4,061 miliardi; il fondo pluriennale vincolato, ammontante a complessivi 497 milioni.
Il risultato di amministrazione al 31/12/2023, determinato sommando il fondo cassa con i residui attivi e sottraendo i residui passivi e il fondo pluriennale vincolato, è positivo per 1.972 milioni (era pari a 1.705 milioni al 31/12/2022). Si consolida, quindi, un significativo miglioramento di tale voce, che al 31/12/2014 ammontava ‒ ricordiamo ‒ a -677 milioni (prima del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi) e dopo quasi un decennio passa a 1.972 milioni.
Nella determinazione complessiva del risultato di amministrazione occorre tener conto delle poste finanziarie accantonate (pari a 2.748 milioni) e vincolate per legge.
Di seguito le più rilevanti tra le poste accantonate: il fondo anticipazioni di liquidità ammonta a 1.244 milioni e rappresenta le anticipazioni erogate dalla Regione negli anni 2013-2014, al netto delle quote rimborsate fino all'esercizio 2022 e destinate al pagamento dei debiti del Servizio sanitario regionale; il fondo crediti di dubbia esigibilità ammonta a 1.114 milioni; il fondo rischi per escussione garanzie ammonta a 10,2 milioni; il fondo contenzioso ammonta a 20 milioni; il fondo per la copertura di potenziali conguagli dello Stato su manovre fiscali ammonta a 19 milioni; l'accantonamento per la copertura delle minori entrate relative al contenzioso tributario in materia di IRAP e addizionale IRPEF ammonta a 15,5 milioni; l'accantonamento per fronteggiare gli oneri derivanti dalle gestioni liquidatorie delle disciolte ex ULSS ammonta a 10,7 milioni; il fondo per il concorso regionale alla copertura di eventuali deficit del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 ammonta a 96,2 milioni; l'accantonamento di risorse regionali da destinare al finanziamento degli extra LEA 2019-2022 ammonta a 85 milioni; l'accantonamento di risorse regionali da trasferire allo Stato per assicurare il contributo alla finanza pubblica ammonta a 13,9 milioni; l'accantonamento di risorse regionali da destinare alla copertura del trattamento integrativo dell'indennità di premio di servizio corrisposto dall'INPS ammonta a 20 milioni.
Nel rispetto degli obblighi di prudenza nella formazione del bilancio, come da ultimo normato dal decreto legislativo n. 118/2011, vengono accantonati 27,5 milioni, ovvero il 50% della somma di cui alla lettera di patronage, pari a 55 milioni, sottoscritta dalla Regione Veneto e dalla Regione Lombardia, inerente all'utilizzo da parte del Comitato organizzatore dei Giochi olimpici di finanziamenti bancari necessari per le attività in capo ad esso; accantonamento di 13,7 milioni relativo al contenzioso per la società concessionaria per lo sviluppo e la gestione del progetto integrato Fusina; accantonamento di 45,6 milioni per il potenziale maggiore esborso quale canone di disponibilità dell'Amministrazione a favore della società concessionaria Superstrada Pedemontana Veneta.
Le poste vincolate, come detto, ammontano a 560 milioni e si riferiscono a entrate accertate in corrispondenza delle quali non si è ancora impegnata la corrispondente spesa. Si suddividono in 57 milioni per vincoli fissati dalla legge e da princìpi contabili; 394 milioni derivanti da trasferimenti; 108 milioni per vincoli formalmente attribuiti all'ente; 1 milione per vincoli derivanti da contrazione di mutui.
Alla chiusura dell'esercizio 2023, considerando le poste accantonate e quelle vincolate, il disavanzo finanziario è accertato nella somma di 1.337 milioni (nel 2015 erano 3.184 milioni). Al netto della contabilizzazione del citato fondo anticipazioni di liquidità (1.244 milioni), il disavanzo è pari a circa 93 milioni, in miglioramento (per circa 2 milioni) rispetto a quello di inizio 2023; è riconducibile a mutui autorizzati e non contratti, il cosiddetto DANC, e non imputabile, quindi, a disavanzo di gestione.
Rispetto a nove anni fa la riduzione è di 1.946 milioni. Ciò sta a significare che la copertura degli impegni, originariamente finanziati con autorizzazione all'indebitamento, viene garantita con il risparmio pubblico regionale; per gli esercizi futuri, quindi, diminuiscono gli eventuali oneri che devono essere stanziati per la copertura del mutuo, che ancora non si andrà a contrarre non riscontrandosi esigenze di cassa.
Per quanto concerne le entrate, gli accertamenti totali relativi ai vari titoli ammontano a 16,868 miliardi, mentre le riscossioni totali sono determinate in 16,557 miliardi. Escludendo le entrate per conto terzi e partite di giro, gli accertamenti ammontano a complessivi 14,813 miliardi e le riscossioni a 14,574 miliardi.
Il Titolo I "Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa" assorbe l'80% del totale. Sul fronte delle spese, gli impegni totali relativi alle varie missioni sono pari a 16,431 miliardi, mentre i pagamenti totali sono pari a 16,434 miliardi.
È doveroso segnalare il corposo Capitolo 18 della relazione sulla gestione, interamente dedicato ai progetti di investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale complementare (PNC).
Volendo, in questa sede, sintetizzare, al 31/12/2023 la spesa complessivamente impegnata dal PNRR e dal PNC ammonta a 1.229,7 milioni; quella pagata ammonta a 139,1 milioni.
La Regione Veneto è coinvolta nella Missione 01 "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo" con impegni per 89,1 milioni e pagamenti per 15,6 milioni; nella Missione 02 "Rivoluzione verde e transizione ecologica" con impegni per 244 milioni e pagamenti per 37 milioni; nella Missione 03 "Infrastrutture per una mobilità sostenibile" con impegni per 24,7 milioni e pagamenti per 5,8 milioni; nella Missione 05 "Inclusione e coesione" con impegni per 122,4 milioni e pagamenti per 73,2 milioni; nella Missione 06 "Salute" con impegni per 749,1 milioni e pagamenti per 7,3 milioni.
È importante, infine, sottolineare che l'affiancamento alla contabilità finanziaria della contabilità economico-patrimoniale ha determinato la redazione del conto economico e dello stato patrimoniale. La gestione 2023 ha portato a un risultato economico di esercizio positivo di 87 milioni (nel 2022 ammontava a 100 milioni).
La situazione patrimoniale attiva e passiva è di 10,588 miliardi. Nella variazione, rispetto al 2022, incide la diminuzione sia dei crediti che dei debiti. Il patrimonio netto risulta di 2,759 miliardi. Incide nella variazione il risultato di esercizio (+87 milioni) e l'aumento del valore complessivo del valore delle partecipazioni regionali valutate a patrimonio netto (+42,9 milioni).
Al termine di questa relazione, si reputa utile ripercorrere velocemente i passaggi intercorsi nell'anno 2024 con riferimento al rendiconto generale della Regione di questo progetto di legge, per l'esercizio 2023.
Il disegno di legge è stato deliberato dalla Giunta regionale il 30 aprile. Il 22 maggio è stato presentato, con l'illustrazione, in Prima Commissione, estesa a tutti i Consiglieri regionali. Il Collegio dei revisori dei Conti ha espresso, in data 25 maggio, parere favorevole all'approvazione del medesimo. Lo stesso ha fatto il CAL, il Consiglio delle Autonomie locali, che ha espresso il proprio parere in data 27 maggio. Infine, la Sezione regionale di controllo per il Veneto della Corte dei conti ha parificato il rendiconto, con approvazione piena, e non parziale, in data 12 luglio, conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente. Il 17 luglio il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla Prima Commissione.
Grazie.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Capogruppo Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Grazie, presidente Zottis.
Il bilancio consuntivo, come sapete, va a mio giudizio analizzato sotto due lenti. La prima è quella che riguarda l'analisi della gestione finanziaria, che rappresenta i numeri del bilancio, funzione che ha svolto in maniera puntuale il relatore, il presidente Sandonà. Alla valutazione dei numeri, però, Presidente, andrebbe accompagnata anche una qualche valutazione di tipo politico rispetto a cosa quei numeri significano in termini di amministrazione regionale. Da questo punto di vista, la sua relazione, Presidente, è totalmente manchevole.
Dico che bisognerebbe affrontare la discussione su questi due piani perché i due piani sono fortemente collegati. Non c'è una contraddizione. Anzi, noi riusciamo e possiamo dare un giudizio politico su come state amministrando la Regione partendo principalmente dai dati di bilancio. Vediamo cosa dicono i numeri che il relatore, il presidente Sandonà, ci ha appena illustrato. Per riassumere, come farebbe e come fa di solito l'assessore Calzavara, abbiamo i conti in ordine. Cosa significa avere i conti in ordine, però, è necessario che lo teniamo ben presente: significa che perseguiamo, raggiungiamo l'ordinario equilibrio di bilancio, cioè che abbiamo un bilancio in pareggio, con saldi non negativi. Lo dico perché sia chiaro che, quando ci dite che abbiamo i conti in ordine, semplicemente abbiamo raggiunto l'equilibrio di bilancio. Non un passo in più. Un saldo non negativo, quindi, in termini di competenza tra entrate e uscite. Esattamente quello che fa il 99,9% degli enti locali e delle Regioni.
Certo, non mi sfugge il fatto che, ad esempio, il giudizio della Corte dei conti, rispetto alla regolarità, va oltre le risultanze di bilancio ed esprime più in generale anche un apprezzamento per la coerenza tra la programmazione e l'allocazione di bilancio sulla correttezza delle scritture contabili. Anche sotto questo punto di vista il giudizio della Corte dei conti rispetto alla regolarità è un giudizio puramente tecnico, puramente contabile. In particolar modo, sotto il profilo contabile quali sono i due elementi che bisogna provare a considerare? Il primo l'ho già detto, è l'equilibrio, un saldo non negativo in termini di competenza. L'altro elemento su cui vale la pena, presidente Sandonà, fare un paio di riflessioni è il risultato di amministrazione. Lei, giustamente, ci ha ricordato come il risultato di amministrazione per il rendiconto 2023 sia in avanzo per quasi 2 miliardi. Colleghe e colleghi, quando dico che l'avanzo di amministrazione è di 2 miliardi significa che noi, nel 2023, incassando quello che dovevamo incassare e spendendo quello che dovevamo spendere, abbiamo risparmiato 2 miliardi. Vuol dire questo. Lo dico perché ogni volta ci lamentiamo, Assessore, che non ci sono mai i soldi. In realtà, i soldi ci sono, tant'è che noi chiudiamo il bilancio avanzando quasi 2 miliardi di euro. Perché siamo costretti ad avanzare 2 miliardi di euro, anziché spenderli per le necessità urgenti che quotidianamente in questo Consiglio regionale affrontiamo? Perché abbiamo debiti vecchi che dobbiamo obbligatoriamente ripagare. Quando la Corte dei conti ci dice "bravi" ce lo dice perché la Corte dei conti, che rappresenta l'organo che deve vigilare sulla tenuta della finanza pubblica, è contenta quando un ente che ha i debiti li ripiana. Non valuta se quei soldi potrebbero essere diversamente impiegati, soprattutto in una fase economica come questa.
Perché abbiamo questi debiti per 2 miliardi da pagare ogni anno, da dieci anni a questa parte? Perché questa Amministrazione regionale – dal 2010 c'è il presidente Zaia ‒ tra il 2013 e il 2020 ha speso più di quello che aveva, soprattutto sotto le campagne elettorali, nella fase del primo mandato, sia in termini di anticipazione di liquidità per il comparto sanità sia in termini di opere pubbliche.
Per delle scelte assunte da questa Amministrazione regionale quindici anni fa o negli ultimi quindici anni, da dieci anni non solo non abbiamo risorse che ci avanzano, ma dobbiamo risparmiare per pagare debiti vecchi. Lo dico perché sennò sembra che il fondo anticipazione liquidità e il debito autorizzato e non contratto siano delle mannaie di finanza pubblica che ci sono capitate tra capo e collo, senza che ce ne accorgessimo. Invece è stata una scelta di politica di bilancio, fisiologica, che si fa sempre quando si inizia il proprio mandato. Chi ha fatto il Sindaco sa che i primi anni si fanno gli investimenti. Solo che, quando gli investimenti sono tali che ti costringono a stare per dieci anni al risparmio, con la cinghia tirata, un problema politico, relatore Sandonà, si dovrebbe porre. Si dovrebbe registrare questo dato di bilancio.
Di tutti questi debiti vecchi, in dieci anni abbiamo rimborsato oltre 2 miliardi. Per questa ragione, dal 2014 in questa Regione non esiste avanzo disponibile. Chi ha fatto l'amministratore locale lo sa: non si vede l'ora di chiudere il bilancio dell'anno precedente per avere un po' di avanzo da portare all'anno nuovo per poter affrontare alcune emergenze. Per la Regione del Veneto, per colpa della gestione del presidente Zaia, che governa questa Regione da quindici anni, questa modalità amministrativa non è applicabile, perché tutto l'avanzo che noi realizziamo, cioè tutti i risparmi che nel corso dell'anno riusciamo a fare a fatica li dobbiamo utilizzare per pagare i debiti pregressi.
Visto che verosimilmente è l'ultimo o il penultimo rendiconto che questa legislatura vede, vorrei che imparassimo a sostituire la parola "conti in ordine" con "enorme piano di rientro mascherato" quale eredità dei tre lustri di Amministrazione regionale di Luca Zaia. Chiamiamo le cose con il loro nome. Peseranno ancora di più ‒ dopo spiegherò perché ‒ su chi verrà dopo il presidente Luca Zaia, che nel frattempo ha speso e che nell'ultima legislatura ci ha fatto tirare la cinghia. Chi arriverà dopo cosa farà?
In questo contesto bloccato da una gestione di bilancio e da una politica di bilancio che vi ho appena descritto, il presidente Zaia ‒ mi limito a questa legislatura, ma potremmo andare indietro nel tempo ‒ nei quindici anni del suo mandato, sostanzialmente, ha lanciato due scommesse alla Regione del Veneto. La prima scommessa che ha lanciato è quella delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Si tratta di una manifestazione importantissima, fondamentale. Sappiamo tutti e speriamo tutti in un successo sportivo e di pubblico per quell'evento. Manca poco. Sappiamo anche che, per come stanno andando le cose, ad oggi, quelle Olimpiadi per la Regione del Veneto servono di più e serviranno di più come spot elettorale per il presidente Zaia che per dare una mano ai conti pubblici di questa Regione o, peggio ancora, per contribuire allo sviluppo del territorio veneto e bellunese. Questa cosa, cioè il fatto che una scommessa sia più utile al Presidente che alla Regione del Veneto, accade sempre quando si antepone il proprio interesse personale all'interesse collettivo, cioè quando si nega la funzione pubblica che si è chiamati a rappresentare.
Dirò alcune cose ‒ tre ‒ sulle Olimpiadi. La prima: mancanza di trasparenza. I calcoli vengono fatti un tanto al chilo; quando non si fanno le opere è colpa del Governo, non ne sappiamo niente, salvo poi nominare rappresentanti della Regione in tutti gli organismi preposti; non sappiamo quanto ci costerà; avete detto che non ci costerà niente, però, nel frattempo, continuate ad accantonare milioni su milioni in attesa del deficit. Sul punto segnalo ‒ lo ha citato il presidente Sandonà ‒ l'ennesimo accantonamento, oltre quello da circa 100 milioni, già presente, di 27,5 milioni ulteriori. Chiedo, durante la Commissione, all'Assessore e al dottor Masullo: come mai questo nuovo accantonamento? La risposta è stata: non c'è nessun motivo, è solo prudenza. Bugia. Questo lo dico rispetto al fatto che ci vorrebbero un po' di parole di verità quando ci diciamo le cose dentro quest'Aula.
Siamo costretti, oltre ai 100 milioni, ad accantonarne altri 27,5 con questo rendiconto perché la Corte dei conti guarda i bilanci della Fondazione Milano-Cortina, dentro la quale la Regione del Veneto esprime il proprio componente da diversi anni, che continuano ad essere bilanci in rosso. La Corte dei conti dice: Regione del Veneto, metti da parte un po' di soldi perché, se il deficit di quel Comitato continuerà, come sta continuando, altro che i 99 milioni già accantonati.
Relatore Sandonà, dentro questo rendiconto del 2023 c'è un fatto politico nuovo, che riguarda l'appuntamento delle Olimpiadi. Non può non essere citato e non può non accendere un faro di attenzione rispetto a cosa sta succedendo nei conti pubblici di quella manifestazione.
Seconda questione. Figuraccia mondiale sulla vicenda della pista da bob. Queste saranno le Olimpiadi che verranno ricordate per l'avanti e indietro della Regione del Veneto sulla pista da bob. Prima la vogliamo fare a tutti i costi, ci metto i soldi, è il simbolo, ha detto il Presidente Zaia: la pista da bob è il simbolo del riscatto del Veneto sulle Olimpiadi. Poi si è accorto che non aveva i soldi per farla, che costava troppo, che avrebbe avuto ‒ e che avrà ‒ un impatto sul piano ambientale devastante e ha iniziato a dire: "Se vogliono, la fanno gli altri". "Decidono i tecnici" mi pare sia la nuova moda del presidente Zaia quando è nel cul-de-sac. Decidono i tecnici. Decide il Governo. Decide il Ministro. Ci mettono i soldi gli altri. Io non metto una lira sulla pista da bob. Avete mandato una lettera. Dopo che il presidente Zaia aveva detto "La pista da bob è il mio riscatto, il mio orgoglio per le Olimpiadi" avete mandato una lettera al Governo dicendo che la Regione del Veneto sulla pista da bob i soldi non li mette. Si farà? Riusciremo ad aprire questi Giochi? La figura mondiale di inefficacia, di inadeguatezza, di impreparazione rimarrà, colleghe e colleghi.
Infine, sulle Olimpiadi, la distanza siderale tra le cose che il Presidente dice e i fatti che poi si verificano. Le Olimpiadi saranno fondamentali, assessore De Berti, per dare lo slancio a opere strategiche che la Regione del Veneto attende da anni e che non siamo riusciti a fare. In particolare, la variante di Longarone e la variante di Cortina. Prima queste due grandi opere infrastrutturali e viarie da urgenti sono diventate differibili, quindi non finiranno, non le faremo in tempo per le Olimpiadi. Forse per le prossime. Due: non sono nemmeno finanziate dal Governo. Una è finanziata, da fare dopo le Olimpiadi; l'altra è parzialmente finanziata, e lo sappiamo tutti che fine fanno le grandi opere infrastrutturali parzialmente finanziate. Va benissimo. Diciamo, però, le cose come stanno.
Le Olimpiadi saranno sicuramente una vetrina fondamentale per il presidente Zaia. Quanto impatteranno sul bilancio della Regione del Veneto non è dato sapere. Quanti benefici porteranno in termini infrastrutturali non è dato sapere. Questa è la modalità con cui abbiamo accettato che venisse gestita la politica di bilancio nella nostra Regione.
L'altra scommessa che ha fatto il presidente Zaia – penso la possiate immaginare – si chiama "Strada Pedemontana Veneta". Ve l'ha detto il ministro Salvini che è una fesseria l'impianto finanziario che avete voluto dare a quell'opera. Capisco che se lo dico io non ci credete, ma ve l'ha detto il vostro Ministro alle Infrastrutture, che vi ha spiegato che, con un impianto finanziario di questo tipo, il bilancio della Regione del Veneto non regge.
A proposito di fatti politici che stanno dentro questo bilancio di rendiconto, relatore Sandonà, così come c'è un ennesimo accantonamento per le Olimpiadi, c'è un ennesimo accantonamento anche per la Strada Pedemontana Veneta di oltre 40 milioni, oltre all'enorme punto di domanda con il quale dobbiamo fare i conti, rispetto a quale sarà il reale impatto economico e finanziario di quell'opera sui destini del bilancio regionale.
Olimpiadi e Pedemontana sono due delle eredità complicate, perlomeno sotto il profilo economico e finanziario, che il presidente Zaia lascia in eredità a chi verrà dopo di lui.
Ho fatto solo gli esempi più clamorosi, ma potrei citarvene molti altri. Credo non si possano gestire i conti pubblici con questa approssimazione e con questa superficialità. L'impressione che si ha dall'opposizione, guardando dentro quei numeri, è che ci sia un approccio ragionieristico, tecnico, non tanto finalizzato al benessere della nostra Regione, ma finalizzato a rendere possibili e contabilmente accettabili le ambizioni personalistiche del presidente Zaia. Questo è un errore di fondo che pagheremo tutti. Noi non possiamo ingessare il bilancio della Regione del Veneto per dieci anni, perché non sappiamo cosa sarà di quel bilancio nel momento in cui arriveranno le Olimpiadi e la Pedemontana. Ci mancano risorse per tutto il resto.
Se questo è il profilo tecnico-contabile, i fatti politici che già stanno dentro i numeri di bilancio e che non ho sentito evidenziati dal relatore Sandonà, è chiaro che il bilancio consuntivo, cioè il bilancio finale del 2023 non può essere soltanto la garanzia dei conti in ordine, ma deve diventare, l'analisi, la discussione che facciamo oggi, una valutazione sul bilancio quale strumento di democrazia, di politica.
Quando dico, dunque, assessore Calzavara, che ci mancherebbe anche non avere i conti in ordine non lo dico per banalizzare i risultati ragionieristici raggiunti, ma per sottolineare che la funzione delle politiche di bilancio, perlomeno sul piano politico, non è il raggiungimento del pareggio, dell'equilibrio di bilancio, sennò non ci metteremmo un Assessore della Giunta. Basterebbe il ragioniere capo. La finalità del bilancio di un Ente pubblico deve essere il perseguimento della buona amministrazione attraverso scelte giuste. È questo il giudizio che noi esprimeremo su questo bilancio 2023.
Il mantenimento dell'equilibrio finanziario, quindi, non è un valore di per sé. Non si vota verde perché abbiamo i conti in ordine. Anche perché non arriverebbe neppure il bilancio in quest'Aula se non avessimo i conti in ordine. Non avremmo la parifica della Corte dei conti. Il voto, il verde o il rosso, dipende dal giudizio politico che noi diamo di questi conti e di questi numeri, cioè capire se questi conti e questi numeri sono funzionali a recuperare la crescita economica del nostro territorio e a promuovere il benessere e la coesione sociale. Su questi due elementi giudicheremo il vostro bilancio e giudicheremo i quindici anni della vostra Amministrazione regionale. A maggior ragione oggi, alla vigilia della chiusura dell'epoca di Luca Zaia presidente.
Per fare questo, assessore Calzavara, guardiamo lo stato di salute del Veneto oggi, ma non attraverso il mio punto di vista: proviamo a guardarlo attraverso lo sguardo severo che quest'anno ha usato la Corte dei conti o attraverso il quadro chiarissimo che ci ha restituito il rapporto statistico 2023 della Regione del Veneto. Sono due informative che vanno lette insieme al rendiconto di bilancio, perché il quadro che ci fanno la Corte dei conti e l'Ufficio Statistico, che coincidono nell'analisi di fatto, corrispondono ai numeri che noi ritroviamo nel vostro bilancio, bilancio nel quale diminuisce anno dopo anno l'ammontare della spesa. Solo nel 2023 la spesa della Regione del Veneto è diminuita del 2,7%.
Faremo questa valutazione, attraverso le parole della Corte dei conti e dell'Ufficio Statistico, con una premessa fondamentale, certificata da Banca d'Italia prima, qualche mese fa, e dalla stessa Corte dei conti ora, che scrive nero su bianco, care colleghe e cari colleghi, che la crisi e la pandemia hanno avuto in Veneto un impatto negativo maggiore rispetto al livello nazionale. In altre parole, ci troviamo in una Regione in cui la Banca d'Italia qualche mese fa e la Corte dei conti oggi ci dicono: attenzione perché, se è vero che la pandemia e la crisi economica hanno colpito tutti in questa Regione il colpo è stato più duro che negli altri territori. Tant'è che per la prima volta da diversi decenni, in una fase complicata come quella che stiamo attraversando, il Veneto va peggio delle altre Regioni. Per la prima volta dopo decenni il Veneto cresce in linea con la media nazionale. Colleghe e colleghi, fino a qualche anno fa il Veneto cresceva il doppio, correva a doppia velocità rispetto alla media nazionale. Oggi siamo allo stesso livello. Quello che più preoccupa, assessore Calzavara, sono le previsioni di crescita, che restituiscono un clima di incertezza, con aspettative basse per la nostra Regione. Certo, il PIL pro capite del Veneto rimane superiore alla media nazionale, ma anche in questo caso negli ultimi anni si è avuta una progressiva contrazione del potere d'acquisto, in particolar modo a causa dell'inflazione, che, attenzione, nella Regione del Veneto ha corso e corre più veloce che nelle altre Regioni d'Italia. In Veneto è l'1%, in Italia lo 0,6%.
Non sto dicendo che è colpa della Regione. Dopo le spiegherò, capogruppo Villanova. Ma forse qualcuno che dica le parole di verità in base ai documenti che fate voi bisognerebbe cominciare ad accettarlo quantomeno.
Non solo siamo la Regione che ormai corre alla stessa velocità media dell'Italia, ma siamo la Regione che ha registrato livelli di inflazione più alti rispetto alla media nazionale. Vi ricordo che la ricchezza che si consuma per l'inflazione non è la ricchezza trasversale, perché la ricchezza che si consuma per l'inflazione è la ricchezza principalmente delle fasce più fragili e più povere, perché l'inflazione, quando è alta, accresce le diseguaglianze. Tant'è che, assessore Calzavara, per la prima volta nel 2023, come dice l'Ufficio Statistico Regionale, assistiamo ad una contrazione della base imprenditoriale: si riduce il numero delle imprese. E quali sono le imprese che chiudono nella nostra Regione? Quelle piccole, quelle artigiane, quelle meno strutturate. Quali riescono a tenere? Quelle più grandi e le società di capitale. Chi chiude? Le imprese femminili e le imprese giovanili. Chi resiste? Le imprese finanziarie. L'unico comparto che cresce in questa Regione nel 2023 è il turismo. Ottimo, è una buona notizia. Anche se è il settore industriale che ha il più basso moltiplicatore in termini di economicità, cioè il PIL che si diffonde è inferiore rispetto alla manifattura, ad esempio. Però, bene, cresce il turismo. Conferenze stampa per dire che il Veneto è la prima Regione turistica d'Italia. Sapete qual è la struttura ricettiva in cui va quasi la metà delle persone, secondo il rapporto statistico, che vengono in vacanza in Veneto? Alloggi privati. Questo, ovviamente, riduce ancora di più quel moltiplicatore, perché un conto è se l'ospite turistico va in albergo, va al ristorante, va nel B&B, altra cosa è se va nell'alloggio privato, che infatti, non a caso, vede nel Veneto una delle Regioni con la maggiore espansione.
Tutto il quadro economico che vi ho fatto va inserito in un contesto in cui peggiora gravemente il quadro ambientale. Infatti, certifica la Corte dei conti: "Non si registrano progressi sotto questo profilo e la Regione del Veneto continua ad essere un territorio nel quale frammentazione eccessiva, riduzione degli ecosistemi, effetti idrogeologici, rischi di frane e smottamenti, inquinamento, degrado ambientale e consumo del suolo sono in continua crescita". Giudizio di parifica della Corte dei conti.
Neanche quello che dici tu è Vangelo. Diciamo che ci sono dati che tenderebbero a farmi credere che dicono cose vere.
Per carità, possiamo anche negare la verità. Ci sono fenomeni molto diffusi di negazione della realtà. Assistiamo da quindici anni al racconto di una fotografia della nostra Regione che non corrisponde al vero. Non mi stupisce che anche in quest'Aula si tenti la stessa operazione. Questo, però, non mi esime dal dover dire le cose come stanno, perché questa è la fotografia del Veneto dopo quindici anni del presidente Zaia.
Per specificare, io non sto dicendo che il Veneto non cresce, non sto dicendo che nel Veneto si sta male. Rimane ed è una delle Regioni più importanti d'Italia, con il tessuto imprenditoriale più laborioso, indicatori del PIL, ricchezza pro capite, ricchezza media. Il Veneto è cresciuto in questi quindici anni del presidente Zaia? Sì, è cresciuto. È cresciuto come tutte le altre Regioni, forse anche di più. Sa qual è il problema, assessore Calzavara? Che in questi quindici anni il Veneto del presidente Zaia è cresciuto in maniera diseguale. Del resto, il sistema capitalistico e il libero mercato sono, per definizione, sistemi economici e sociali che producono diseguaglianze, che sono finalizzati alla crescita e non si occupano di come quella crescita è distribuita. La globalizzazione questo ce l'avrà insegnato. Non riguarda il Veneto, questo fenomeno, riguarda il mondo.
Il mondo capitalistico, se non è governato, produce diseguaglianze, accresce diseguaglianze. Io penso che questa sia la più grave colpa che abbiate voi che avete governato la Regione del Veneto in questi quindici anni. Non avete fatto niente che abbia in qualche modo orientato lo sviluppo fisiologico del sistema capitalistico in un'ottica di redistribuzione, in un'ottica di equità, perché la crescita c'è, a maggior ragione in Veneto, dove ci sono un sacco di imprese, c'è tanto lavoro, si vive bene. La crescita non la garantisce il presidente Zaia, la garantisce il sistema economico di questa Regione. Cosa avrebbero dovuto garantire il presidente Zaia e la Giunta regionale? Equità e giustizia sociale. Su questo siete totalmente mancati.
Vi abbiamo detto come si poteva fare, vi abbiamo dato dei suggerimenti. Vi abbiamo proposto di mettere in campo politiche redistributive da poter affrontare attraverso la leva fiscale, volgarmente detta "addizionale IRPEF", e avete detto di no, un "no" più per una questione ideologica, a proposito di immagine del Presidente che viene prima dell'interesse dei veneti. Avete detto: no, io non metto le mani nelle tasche dei veneti. Tra l'altro, è uno slogan di berlusconiana memoria anni Novanta, quindi anche un po' demodé, a mio giudizio. Ma va bene. Del resto, cosa se non i princìpi della destra conservatrice degli anni Novata governano questa Giunta, fuori moda. Avete detto: no, l'addizionale IRPEF no.
Abbiamo detto: proviamo a fare – seconda strada – politiche di bilancio espansive e non continuamente restrittive, come abbiamo visto anche quest'anno con il 2,7% in meno di spesa. Facciamo politiche espansive, acceleriamo sugli investimenti pubblici. Avete detto: no, perché dobbiamo ripagare i debiti che abbiamo fatto in questi quindici anni. Calcolate che voi state governando la Regione del Veneto negli anni di assenza del Patto di stabilità. Questi erano gli anni che consentivano anche ai bilanci delle Regioni di poter attivare delle politiche espansive. Non avevate i Piani di rientro che l'Europa fino a prima della pandemia imponeva alle Regioni. Vi bastava l'equilibrio di bilancio. Purtroppo, dall'anno prossimo, a proposito dei regalini da consegnare a chi verrà dopo, ricominceranno le restrizioni del Patto di stabilità. Era questa la legislatura per poter investire su politiche pubbliche espansive, e non l'avete fatto.
Vi rimaneva la terza via da provare a percorrere, quella più politica, scegliendo, appunto, le strade che orientassero e condizionassero la crescita verso l'equità e l'inclusione, e avete scelto di non percorrere neppure questa strada. Farò soltanto alcuni esempi. Ho detto che il Veneto cresce, l'economia cresce, le imprese crescono, quelle grandi a scapito di quelle piccole, quelle strutturate a scapito delle piccole e piccolissime imprese, che poi costituiscono l'ossatura fondamentale del sistema produttivo della nostra Regione. Avete messo in campo politiche di protezione per quelle imprese? Avete messo in campo percorsi di crescita dimensionale per quelle imprese? Dubito, perché l'assessore Marcato veniva tutti i giorni in quest'Aula a spiegarci che piccolo è bello, mentre il mondo travolgeva le piccole e piccolissime imprese del Veneto. Anche sulle grandi imprese, non tutte le grandi imprese meritano gli stessi sussidi pubblici. Potevate introdurre un sistema di sussidi pubblici con forti condizionalità: finanziamo e sosteniamo le grandi imprese – dico io – che investono sull'ambiente, che investono su servizi di protezione sociale. E invece no, andava bene tutto, sia il microchip che il bullone. Non c'è una scelta di politica industriale che in questi quindici anni abbia segnato lo sviluppo della nostra Regione. Andava bene tutto, perché questo non è un Governo della Regione, è un non Governo della Regione.
In Veneto cresce il risparmio, sì, il risparmio delle grandi imprese finanziarie, mentre cala inesorabilmente il risparmio delle piccole famiglie e il risparmio privato. Anche su questo, per andare in controtendenza rispetto alla propensione delle famiglie a spendere i risparmi per far fronte alle emergenze, potevate investire in politiche di sostegno al reddito e ai servizi per le famiglie, che invece avete lasciate e guardato impoverire. Guardate i dati dell'Ufficio Statistico sui risparmi privati della nostra Regione.
In generale avete costruito un sistema regionale in cui avanza chi ce la fa e chi non ce la fa resta indietro. Guardate la legge sugli ATS, attesa per ventiquattro anni, che dovrebbe occuparsi proprio dei bisogni delle persone, che ancora non si sa se e come verrà applicata. Guardate la gestione delle case di riposo. Giusto per usare slogan triti e ritriti, riforma delle IPAB, assessore Lanzarin. Sono passati quindici anni. Non è che la fate adesso e risolviamo il problema. Il mancato investimento sulla scuola pubblica.
Guardate, quando facciamo la battaglia sulle borse di studio, non facciamo la battaglia di minoranza per 4.000 studenti sfortunati su 5.000.000 di abitanti. Ma cos'altro è l'università pubblica se non il più grande ascensore sociale che la Regione avrebbe a disposizione per sostenere la crescita inclusiva paritaria? Una grande operazione di giustizia sociale. La cultura cos'altro è se non un biglietto di sola andata per un progetto di vita che migliori ed emancipi la condizione delle persone? Non sono quei 4.000 studenti e studentesse, è un'idea di società che prova a costruire condizioni di equità e di coesione sociale. E neanche su quello avete voluto sentir parlare.
Infine, il PNRR. Abbiamo passato anni a dire che i 200 miliardi dell'Unione europea dovevano essere l'occasione per cambiare l'Italia, per cambiare il Veneto, che non dovevano essere sprecati quei soldi, che questo grande progetto non doveva essere l'ennesimo scivolone. Vi abbiamo chiesto, anziché andare a pescare a caso i progetti, di fare una programmazione che, attraverso i fondi del PNRR, cambi davvero il volto a questa Regione. Quando ci recapitano tutti questi soldi? Avete fatto una delibera di Giunta con i famosi diciassette progetti – i colleghi se lo ricorderanno – l'idrogeno, la superstrada. Cos'altro c'era, collega Ostanel, nel meraviglioso mondo del Veneto? No, le superstrade le avevate messe, ma ve le hanno tolte tutte perché vi siete accorti che non potevano essere finanziate con il PNRR. Come doveva essere il Veneto post PNRR? Come doveva essere? Quanto avremmo potuto cambiare la nostra Regione? Invece, il risultato è – lo ha detto il relatore Sandonà nella sezione del rendiconto che riguarda il PNRR – un elenco di progetti, quelli che siamo riusciti a pigliare, senza una logica di sviluppo. Abbiamo chiesto più volte riunioni della Commissione Bilancio per avere un quadro, per capire dove stavamo andando, e non c'è mai stata in due anni, ed è grave, sulla gestione del PNRR. Ci ritroviamo al pari del Comune di Abano Terme, che ha partecipato a tutti i bandi e ha preso quello che ha preso. I Comuni fanno così: che sia un asilo nido o una scuola materna, l'importante è avere soldi. E voi uguale. Avevate l'occasione di ridisegnare il Veneto, di dirci come ve lo immaginavate per il futuro, di non avere l'obbligo di scontrarvi con la mancanza di risorse. Avete perso anche questa occasione.
Chiudo dicendo che quello che a me sembra il fallimento di questi quindici anni sta esattamente in questo, nel non aver voluto, nel non aver saputo orientare la crescita, che in questa Regione avviene malgrado voi, in maniera più inclusiva, in maniera più equa. Non siete stati capaci di rendere il Veneto, in questi quindici anni, una Regione più coesa sotto il profilo economico, sociale e ambientale. Questo avviene anche perché chi governa questa Regione, il presidente Zaia, è impermeabile a qualsiasi contrasto, considerazione in difformità, pensiero alternativo al suo. Fa quello che vuole lui, non ascolta nessuno. È abituato a circondarsi di persone che gli dicono "hai ragione". Decide lui cosa fare. Vi convoca ogni tanto e vi dice: fate così, non disturbate, non voglio leggere una riga sui giornali. Invece di venire in questo Consiglio regionale, ma non perché io abbia la pretesa di poterlo convincere, perché la democrazia si fa così, si pratica così, si viene nei consessi in cui si è stati eletti e si ascolta anche come la pensa l'opposizione, magari si risponde anche ogni tanto, invece anche adesso, come al solito, mentre voi siete obbligati a stare qui ad ascoltare me, lui si sta facendo la conferenza stampa a Palazzo Balbi. Gliene frega mica niente di cosa pensano le opposizioni, che, per quanto sgarrupate e minuscole rappresentano un pezzo di questa Regione e meriterebbero un po' di rispetto. Sono quattro anni e mezzo di legislatura e il presidente Zaia l'avremo visto in tutto quattro ore. Guardate che non esiste in nessuna parte d'Italia.
La fondamentale legge sul commercio. Mentre noi discutiamo di sviluppo per il Veneto per i prossimi decenni, lui è a Palazzo Balbi che si fa la conferenza stampa per la legge sul commercio, con l'assessore Marcato, naturalmente.
Siamo nell'iperuranio. È la distanza siderale tra la politica, tra gli eletti. È questa l'Assemblea legislativa, non la conferenza stampa di Palazzo Balbi. E non si può accettare questo livello di confronto. Del resto, magari qualche idea buona da qua dentro, non dico da me, ma anche dai Consiglieri di maggioranza può uscire, un confronto proficuo, la capacità di interloquire con il Presidente della Regione. Ma chiediamo tanto? Ma vi sembra così anormale? Ma le democrazie non funzionano così.
Abbiamo visto che l'idea di democrazia del presidente Zaia va un po' a fasi alterne: quando le robe le fa lui vanno bene, quando le propongono gli altri non sono democratiche. Ma non è fisiologico, non è normale governare per quindici anni e non presentarsi mai in Consiglio regionale.
Al presidente Ciambetti avevo chiesto, lo scorso Consiglio regionale, di inviare una comunicazione ufficiale da parte del Consiglio per chiedere al presidente Zaia, almeno nei pochi mesi che restano, a noi e a lui soprattutto, di venire in questo Consiglio regionale. Magari si rinfresca anche la memoria di come ci si sta sopra questa sedia. Io mi chiedo, allora, perché uno insista tanto per starci altri cinque anni su quella sedia, se mai ci sta. È che non gli interessa questa, gli interessa quella di Palazzo Balbi, perché di queste sedie qua non gliene frega niente a nessuno. Allora, io mi chiedo qual è la funzione che noi dobbiamo svolgere qua dentro, se tirare il tempo, se mirare all'indennità a fine mese. Dunque, ci mettiamo d'accordo io e Villanova e diciamo: senti, i Consigli regionali finiscono in cinque minuti, perché tanto questa discussione non serve a niente, non serve a niente!
Onestamente, siccome io penso che tutte le persone che sono sedute qua, in un modo o nell'altro, siano sedute qua perché hanno piacere di fare politica, perché pensano di poter essere utili, dall'opposizione o dalla maggioranza, alla propria Regione, io credo che un po' di rispetto da parte delle Istituzioni dovremmo tutti insieme pretenderlo.
Manca un anno, facciamo un accordo, assessore Calzavara: nell'ultimo anno il presidente Zaia si sforza di venire qua. Ride. Pensi che proposta dirompente che ho fatto: ho chiesto al presidente Zaia di venire in Aula una volta in più nel suo ultimo anno, in quindici anni, per rispetto per le Istituzioni che per quindici anni lo hanno mantenuto.
Io penso – e chiudo davvero – che il fallimento stia anche qui, nell'incapacità di costruire un'interlocuzione o un dialogo, che in democrazia è sempre utile.

PRESIDENTE

Grazie.
Capogruppo Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Come sempre, guardando il rendiconto – lo diceva bene la capogruppo Camani – possiamo fare un ragionamento. Penso che dopo tre anni in cui cerchiamo di fare questo ragionamento si possa ormai concludere che il ragionamento che facciamo sta in piedi, perché abbiamo le prove ogni anno che la questione va così. Io penso che le Istituzioni debbano essere considerate come una famiglia e probabilmente voi pensate che le Istituzioni debbano essere considerate come un'azienda. Dico questo perché nel momento in cui date la priorità alla parità di bilancio e ai conti in ordine, quando invece vediamo – non sarà la Bibbia, ma sono dati incontrovertibili e sono dati non di parte, quelli della Corte dei conti – che, a scapito di conti in ordine, noi stiamo riducendo la spesa pro capite per gli abitanti del Veneto, appare evidente che noi abbiamo due visioni delle Istituzioni completamente diverse.
La visione che avete voi delle Istituzioni è quella che mi fa venire in mente una metafora. Se le guardiamo come una famiglia, come le vorrei vedere io, a me sembra che la famiglia istituzionale che voi avete portato in questa regione, a partire da quando governava il presidente Galan, con il vicepresidente Zaia, sia una famiglia che va a spendere in giro. Facciamo l'esempio di qualcuno che va a giocare, visto che poi ne parleremo nell'ordinamentale, alle slot-machine, il presidente Galan – è un paragone ovviamente, non è reale –, di qualcuno che non monitora, il vicepresidente Zaia o, meglio, che forse sa che va a giocare alle slot-machine ma non dice niente. Facciamo il caso della Pedemontana: sapeva cosa si andava a firmare, qual era il contratto che si andava a firmare e ad elaborare per quella infrastruttura. In qualche modo, senza ragionarci, ci troviamo, oggi, a distanza di tot anni, ad avere una famiglia, che noi oggi gestiamo in virtù di quella eredità, è sempre la stessa famiglia, che ha un buco di bilancio per cui non può più mandare i figli all'università. È esattamente quello che sta accadendo qui dentro: famiglia istituzionale veneta, abbiamo sprecato, nessuno paga.
Una grande domanda che mi fanno le persone fuori di qui quando vedono i dati sulla Pedemontana Veneta o alcune indagini o programmi televisivi che sono stati fatti sulle Olimpiadi è questa: se io fossi un direttore di un'azienda o se io fossi un capofamiglia – a me piace più vederla così – e avessi fatto quegli errori – perché di errori si parla, sono errori di valutazione, project financing firmati sbagliati, senza pensare che quelli sono conti e fondi pubblici, basta andare a ritroso per vedere che sono stati errori di valutazione – chi pagherebbe? In questo caso parliamo in termini politici. Non stiamo pagando noi, e per "noi" intendo tutti, stanno pagando le persone che sono fuori di qui. Lo dicono i dati della Corte dei conti, che non è la Bibbia, ma non sono dati delle opposizioni; quindi, li possiamo citare in quest'Aula non solo come dati terzi, ma come dati verificati e reali.
Allora andiamo a vederli. Abbiamo una riduzione della spesa per abitante nel 2023 di 140 euro a persona, nel 2022 era di 224 euro a persona. Ciò significa che quello che noi abbiamo fatto nella nostra famiglia ci porta, oggi, a tirare la cinghia, come diceva mio padre. Tiriamo la cinghia perché, siccome lo zio andava a giocare e ha sbagliato, non abbiamo più i soldi, Elena, per mandarti all'università, per pagare le borse di studio. Allora, nel 2023 erano 140 euro, nel 2022 erano 224 euro. Vuol dire che in un anno – possiamo anche andare a ritroso, perché i rendiconti li abbiamo visti, ahimè, tutte queste annualità – stiamo riducendo di 100 euro a persona la spesa annuale. Questo è quello che sta accadendo.
Andiamo dentro la sanità. Quest'anno spendiamo 34 euro di spesa pro capite in ambito sanitario, nel 2022 ne spendevamo 123. 123 euro l'anno scorso, 34 euro quest'anno. Mi spiega, Assessore – so che lo sa e so che l'ha letto – come possiamo andare avanti così? Se questa fosse una famiglia e stessimo discutendo davanti a un bicchiere la sera, vicino al focolare, e stessimo dicendo "in banca non c'è più niente", che cosa potremmo fare? Come andremmo avanti? Perché è questa la domanda che ci dobbiamo fare. E sì, aveva ragione la collega Camani: io non voglio immaginare, non voglio pensare che quello che stiamo vedendo oggi sarà di chi ci governerà tra un anno, un anno e mezzo. No, perché sono cose che vediamo arrivare da lontano, da quando questa Regione era governata da qualcun altro, ma ricordiamoci e ricordiamolo a chi ci ascolta da casa che un Vicepresidente è lì per un motivo, ed è lo stesso che oggi è Presidente, e quindi l'errore è anche suo, l'errore politico e di valutazione, per cui oggi ci troviamo così.
Spesa sanitaria: stiamo vedendo cosa succede nei nostri territori e nelle nostre ASL rispetto al fatto che non abbiamo la possibilità di avere un medico di base. Ma oggi al presidente Zaia vorrei rispondergli, vorrei avere l'opportunità di potergli rispondere in quest'Aula che non è solo colpa del fatto che non abbiamo i medici, è colpa della Regione del Veneto, è colpa del fatto che da 123 euro pro capite di spesa sanitaria dell'anno scorso quest'anno, perché dobbiamo tirare la cinghia a causa di alcune scelte scellerate – vedi Pedemontana, dopo parlerò anche di Olimpiade – rispetto alla gestione, Assessore, lei cosa ne sa rispetto al fatto che noi oggi – la Corte dei conti lo spiega bene – stiamo gestendo un tirare la cinghia, perché abbiamo fatto delle scelte strategiche che potrebbero nei prossimi anni metterci in seria difficoltà? Lo spiegano molto bene.
La stessa Corte dei conti spiega alcune questioni chiave su cui questa Regione, dal punto di vista non solo dei dati, ma anche strategico, sta sbagliando. Anche qui cito, perché credo sia importante citare direttamente quello che si scrive in un giudizio di parifica. Abbiamo alcune criticità che emergono da questo giudizio di parifica, e ne cito due perché sono le questioni più forti e principali. La prima riguarda la tutela del territorio: dati fortemente negativi. Ci dicono: attenzione, perché state utilizzando fertilizzanti e pesticidi più del doppio rispetto alla media nazionale e avete una superficie biologica coltivata che non cresce. Mi piacerebbe capire perché l'assessore Caner non è qui, perché tra tutte le questioni politiche che noi possiamo leggere attraverso il giudizio di parifica questa è quella fondamentale, assieme all'assessore Corazzari, che ha la competenza in questa Regione – spero se lo ricordi e lo sappia – della gestione del suolo e del consumo di suolo. La Corte dei conti, infatti, al di là di dirci che stiamo sbagliando su alcune questioni di gestione di bilancio e non di come noi facciamo bene dal punto di vista della gestione, ma di come noi oggi stiamo pagando delle scelte sbagliate del passato, ci dice cose molto chiare, dei punti politici che qui andrebbero discussi, di cui la competenza non è assolutamente sua. E lo spiega molto bene. Andiamo a vedere alcuni dati: più del doppio dell'uso di fertilizzanti in agricoltura rispetto alla media nazionale. Ricordiamoci che già nel 2021 avevamo avuto come Veneto una condanna dal rapporto ONU, che diceva che in questa Regione stiamo utilizzando troppi pesticidi, in particolare per l'uso che se ne fa sulla vite e nell'agricoltura intensiva. Allora, qualcuno ha intenzione di prendere in carico questo dato, che viene posto all'interno di un giudizio di parifica, che guarda anche come noi stiamo raggiungendo gli obiettivi legati al Veneto Sostenibile rispetto all'Agenda ONU 2030?
La stessa cosa ci viene detta anche rispetto al consumo di suolo. C'è un passaggio veramente bello, secondo me, di questo giudizio, quando la Corte dice che è in discussione una riforma, che si chiama "Veneto Territorio Sostenibile", dove la Regione sta cercando di prendere in carico uno di questi grandi vulnus che abbiamo e che la stessa Corte porta all'attenzione all'interno del giudizio, quello del consumo di suolo. Diamo anche qui alcuni dati: negli ultimi cinque anni abbiamo avuto un aumento dell'1,7% rispetto al consumo di suolo, quando la popolazione, nello stesso arco temporale, sta diminuendo dello 0,7%. In altri termini, noi consumiamo suolo in barba non solo agli obiettivi della nostra legge ma anche a quello che ci dicono essere gli obiettivi che devono essere portati all'interno dell'Agenda 2030 dell'ONU. Un consumo di suolo pro capite che è salito a 525 metri quadri per abitante, rispetto a una media nazionale di 359. Quindi, 525 versus 359, che è la media nazionale. La Corte dei conti si fida e dice che è in discussione una norma. Ebbene, sappiamo qual è quella norma, perché in Commissione Seconda l'iter è avviato e si concluderà dopo l'estate, abbiamo visto quali sono gli intendimenti di quella legge e non c'è nulla in quella legge che possa davvero portare a prendere in carico la questione che la Corte dei conti porta all'interno di questo giudizio di parifica.
L'abbiamo discusso anche l'altra settimana, quando discutevamo una mozione sul tema dei poli logistici. Nella Corte dei conti non ci sono tecnici che guardano alle tematiche, ma dovremmo ricordare loro che è vero che è in discussione il progetto di legge "Veneto Territorio Sostenibile", ma non prenderà in carico le questioni che abbiamo posto, perché le parti di consumo di suolo che oggi sono all'ordine del giorno all'interno di questa Regione sono in particolare proprio per quei poli logistici che la Regione non vuole assolutamente prendere in carico.
Andiamo a un altro capitolo che credo oggi meriti attenzione, quello delle Olimpiadi. Anche qui vorrei leggere un passaggio, a beneficio del fatto che io penso che anche i colleghi di maggioranza possano davvero ascoltare in queste parole un allarme, un allarme che possiamo decidere di non sentire, di non prendere in carico, ma che, invece, credo avremmo il compito e il dovere di sentire e prendere in carico. Sul piano degli interventi dicono: "Nonostante ciò, traspare comunque dai tempi ristretti il perdurare di un rischio elevato che non vengano portati a compimento alcuni interventi infrastrutturali di particolare importanza, con il pericolo che l'avvio dei cantieri, per la loro realizzazione in coincidenza con i Giochi, possa determinare disagi o rallentamenti o, ancor peggio, lo slittamento del loro avvio". Lo dicono. Lo sappiamo anche noi. Ne abbiamo più volte discusso in quest'Aula. Poi aggiungono, e questo è un punto, io credo, politico: "La Procura si chiede se non sarebbe più opportuno che tale monitoraggio, rispetto ai tempi, al piano degli interventi e a tutto quello che è stato fatto in questi anni, fosse affidato a un soggetto terzo, piuttosto che alla SIMICO. Il Report Sintetico Opere, pubblicato dal sito della SIMICO Spa, riporta solamente i dati relativi a tipologia di intervento, costo dell'investimento e tempi di realizzazione dell'opera, ma non quelli relativi allo stato di avanzamento per lavori, per ogni singola opera". Vado avanti, perché c'è un altro punto, io credo, ancora più pericoloso all'interno di queste parole, perché questa sì riguarda la famiglia Istituzione. È come leggere un libro, arrivare alla fine e dire: abbiamo un problema. Conclude così: "In merito si evidenzia che, ove non dovesse realizzarsi l'equilibrio economico auspicato, i debitori finali, chiamati alla copertura del deficit patrimoniale, saranno lo Stato italiano e gli Enti territoriali a vario titolo coinvolti – cioè noi – nella gestione dei Giochi olimpici 2026". È come leggere la fine di un libro horror e chiudere così. Noi lo sappiamo questo.
Come sapevamo, quando stavamo firmando un contratto capestro di project financing, che ci porta oggi... Non è un caso. Vedevo prima che stavate discutendo anche con l'assessore De Berti. Ma mi spiegate allora perché il presidente Zaia gioca all'autonomia al contrario e cerca di scaricare la responsabilità di quell'opera al ministro Salvini? Mi rispondete? Se non ci fossero i problemi che noi stiamo rilevando da tempo, pensiamo davvero che ci sarebbe stato questo balletto sul dire "prenditela a carico tu"? L'autonomia al contrario: faccio male? Te la scarico, caro Stato. Servi a questo. Se non ci fosse verità in quello che stiamo dicendo o almeno l'interpretazione del fatto che c'è una criticità, spiegatemi allora perché stiamo cercando di pensare che quello che è stato fatto, sbagliando anni fa, da questa Regione venga scaricato allo Stato. Perché lo si sta facendo, allora? La stessa cosa la leggiamo in questo finale da film horror: cosa succederà tra un po' di anni, quando vedremo che effettivamente il lavoro della Fondazione Milano-Cortina e la gestione delle opere sono stati sbagliati o poco accorti? Farà esattamente quello che la Corte dei conti dice essere la possibilità che non si possa realizzare l'equilibrio economico auspicato? Se non accadrà, chi pagherà? Pagheranno gli Enti territoriali, cioè la nostra famiglia.
Chiudo con un altro punto. Abbiamo avuto in quest'Aula la possibilità di discutere a lungo dei progetti del PNRR e di vedere come all'epoca, dopo la pandemia, i progetti PNRR qui venissero usati un po' come delle carte da gioco. Vi ricordate la discussione che avevamo avuto, anche molto accesa, sul fatto che ci fossero delle schede che non potessero essere finanziate? Si fanno un po' di articoli di giornale e poi del monitoraggio di quello che è accaduto e del fatto che noi qui abbiamo speso un Consiglio dedicato a discutere di mozioni che erano state proposte dall'opposizione per dare un indirizzo al tema del PNRR più niente. Tanto che i Consiglieri, nello specifico, chiedono le informazioni agli uffici per avere uno stato di monitoraggio del PNRR, oltre ai dati che si possono vedere sul sito, che per trasparenza ovviamente siamo obbligati ad avere.
Anche qui, all'interno del giudizio della Corte dei conti c'è un punto che io credo vada rilevato, un punto politico, perché c'è una missione, che è esattamente quella che in quest'Aula provo a portare da tantissimi anni, che è quella della cultura, che racconta come all'interno della Missione "Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura" siamo fermi. Sostanzialmente, la Corte dei conti dice e rileva: attenzione, perché siamo nel 2024, manca pochissimo alla scadenza naturale della possibilità di utilizzare i fondi legati al PNRR e proprio sulla missione dove noi come Regione non riusciamo a mettere nulla; quindi, i nostri operatori della cultura continuano a dirci "ma perché non state investendo sulla cultura?", i fondi li avremmo, ma noi non partiamo. Quindi, anche qui: "Con riferimento al rispetto dei cronoprogrammi, va rilevato che solamente dodici interventi di cui alla Missione 1 "Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura" non risultano ancora avviati. La Procura auspica, pertanto, l'assunzione di una pronta decisione in termini di avvio e di eliminazione degli stessi". Mi piace usare le loro parole perché non sono le parole della minoranza.
Si vorrà – lo chiedo all'assessore Corazzari e all'assessore Calzavara – prendere pronti interventi affinché rispetto a un intero comparto, visto che noi, per quanto dicevo prima, abbiamo la coperta talmente corta che non ci sogniamo di investire abbastanza, quel che serve, mettiamo quello che possiamo, come abbiamo sempre detto, abbiamo la possibilità almeno di dare avvio ai fondi che lo Stato ci ha dato, tramite l'Europa, per il PNRR? Credo sia una domanda lecita.
Concludo, perché ho capito negli anni che intervenire in quest'Aula è importante, perché vedo e so che lei ascolta, però alla fine è sempre una storia che si ripete. Noi diciamo alcune cose, e mi creda, le andiamo a verificare ogni volta prima di dirle, andiamo anche a fare degli accessi agli atti quando serve. Purtroppo, ad esempio, per quanto riguarda la Pedemontana, i dati che mi sono stati forniti sono quelli fino a prima dell'apertura del nuovo casello e, comunque, rilevano il fatto che dai mesi iniziali di quest'anno a prima dell'apertura del casello i pedaggi sono diminuiti, non aumentati. Quindi, il dato rispetto al "dopo" lo vedremo quando avremo i dati. Lo dice lei e lo dico anch'io. Ma rispetto al passato vedere quanti soldi nel nostro bilancio abbiamo messo per riuscire a prendere in carico una scelta sbagliata di gestione di una infrastruttura, questo è un dato chiaro e alla luce del sole. Altrimenti, mi dovreste spiegare perché stiamo andando a chiedere al Governo di prenderla in carico. Dovreste davvero spiegarmi le ragioni.
Prendere questa fine da film horror della Corte dei conti che parla di Olimpiadi, che parla di un deficit probabile e che parla della possibilità che noi non avremo nemmeno in futuro di investire mi fa comprendere che in questi anni il lavoro che abbiamo provato a fare, cioè di raccontare che doveva essere fatto diversamente, non solo non è stato preso in carico in questi anni, ma ci porterà anche negli anni successivi, a chi sarà qua e a chi sarà o potrà ancora essere Assessore di voi eventualmente, a gestire quello che è stato fatto nel passato e quello che in questi anni non abbiamo fatto. Davvero avremmo avuto l'opportunità. Avremmo avuto l'opportunità, evidentemente, di usare i fondi PNRR meglio, avremmo avuto l'opportunità, nei primi anni di questa legislatura, di ascoltare alcuni di noi e anche alcuni di voi che dicevano che si poteva investire su un'addizionale IRPEF progressiva, per permettere, invece, oggi di avere un giudizio di parifica che non ci dica che stiamo investendo 34 euro a persona per la spesa sanitaria, che non ci dica che l'80% dei fondi che abbiamo messo per le liste d'attesa è andato al privato accreditato. È tutto scritto qui dentro. Non l'abbiamo detto noi, non l'abbiamo scritto noi.
Se ci fosse stata la lungimiranza politica non di guardare al singolo consenso del presidente Zaia, alla Regione tax free, perché così non mettiamo le mani in tasca ai veneti, la grande frase che ripete sempre, bensì di guardare a questa Istituzione come a una famiglia, dicendo "non stringiamo la cinghia se non serve, proviamo a chiedere ai nostri confamiliari, concittadini un contributo per fare delle cose", se avessimo avuto il coraggio di fare questo, oggi non ci troveremmo qui. Quindi, in qualche modo chi governa questa Regione dovrà rispondervi, dovrà rispondervi ora e dovrà rispondervi, in particolare, nei prossimi anni.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE.

Grazie, collega.
Ha chiesto la parola il collega Lorenzoni. Prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Grazie per l'illustrazione che è stata fatta del documento.
Anch'io vorrei fare una breve nota e una lettura prettamente politica del resoconto di bilancio; resoconto di bilancio che, dal punto di vista contabile, è assolutamente inappuntabile, che ha portato al risultato di amministrazione al 31.12.2023, che ha determinato sommando Fondo di cassa, con i residui attivi, sottraendo i residui passivi e il Fondo pluriennale a 1,972 milioni, che è una cifra importante, anche in relazione a quello che è il bilancio della Regione.
Il risultato di amministrazione era negativo per 677.000.000 nel 2014. Da allora ha continuato a crescere. C'è stata una progressiva crescita del risultato di amministrazione; un'Amministrazione virtuosa, ma questo io lo pongo come domanda.
È un'Amministrazione virtuosa? Riprendo il paragone con il padre di famiglia. Un padre di famiglia che paga tutte le bollette, i mutui fa anche un fondo di accumulo, ma non dà da mangiare ai figli, è virtuoso? Perché il tema è questo, l'hanno già detto le mie colleghe. Una politica finanziaria così cauta quando i servizi sanitari, ma soprattutto i servizi sociali soffrono, e lo stiamo vedendo, si è dovuto difendere oggi sui giornali il presidente Zaia per spiegare che sulle liste d'attesa ha fatto i miracoli, nonostante la gente abbia un'idea diversa. Il trasporto pubblico perde utenza, perde qualità del servizio. Sul patrimonio immobiliare, continuiamo a vendere le case. Non si pagano le borse di studio. Mi fermo qui, per carità, verso gli Assessori presenti. Ecco, è virtuosa? Io dico di no. Non è virtuosa.
Credo che di fronte alla necessità di dare i servizi e parlo di servizi essenziali e non di fronzoli come la casa, l'assistenza, l'educazione, una politica di bilancio più espansiva sarebbe desiderabile.
Esorto, quindi, l'assessore Calzavara, che è qui presente, a farci una riflessione.
Gli spazi sicuramente si possono trovare, senza dover invocare l'assenza dell'addizionale IRPEF, che ha coperto un po' tutte le mancanze di questi dieci anni di Giunta. Qualsiasi richiesta venisse dal territorio, "noi non abbiamo l'addizionale, mi dispiace". Poi, se uno somma le risposte negative ricevute dai cittadini in merito alle addizionali capisce che, insomma, dovremmo fare un'addizionale veramente pesantissima per avere le risorse su cui si è invocata quell'assenza per motivare il mancato contributo.
Ci sono, però, delle scelte che sono prettamente politiche, che sono difficili da digerire per i cittadini di questa regione. Anche seguendo l'impostazione aziendale – la collega Ostanel faceva la differenza tra la famiglia e l'azienda – anche pensando ad un'azienda, un'azienda che non fa debito, che chiude tutti i debiti esistenti, ma che non fa fronte agli ordini è virtuosa? No. Il debito non è una cosa cattiva per sé, se è gestibile. Abbiamo avuto degli esempi nella gestione passata di questa Regione che erano piuttosto difficili da accettare, ma se è gestibile, io credo che sia importante. Di fronte a una necessità, e sono veramente necessità forte per il benessere, ma non solo per il benessere, anche per la crescita di questa Regione, io credo che sia importante.
Le risorse finanziarie accantonate alla fine del 2023 erano 2.748.000.000, che sono una cifra importante. Certo, c'è una parte che sono le anticipazioni di liquidità, c'è una parte che sono i crediti di dubbia esigibilità, che è oltre 1 miliardo, e queste sono poste tecniche. C'è anche, come si è già detto, il Fondo per il concorso regionale alla copertura del deficit del Comitato organizzatore delle Olimpiadi, ci sono i 45 milioni per la strada Pedemontana. Queste sono delle scelte politiche, per quanto vincolate, su cui veramente i cittadini del Veneto credo abbiano qualcosa da osservare.
Faccio un'osservazione anche in merito al fondo di cassa, che è di 1,4 miliardi, che sono una cosa importante, con delle oscillazioni. È indispensabile avere una cassa che copra. Però, se andiamo a vedere gli ultimi dieci o dodici anni, il fondo di cassa ha oscillato per circa 500 milioni l'anno, non è mai andato sotto.
È veramente necessario tenere un fondo di cassa così cospicuo oppure si può attingere, con delle modalità di tipo contabile, a quelle risorse per riuscire a dare delle risposte ai bisogni immediati dei nostri cittadini?
Un bilancio solido è condivisibile, ma un bilancio troppo prudente non può essere condivisibile di fronte, appunto, alle richieste che emergono dal territorio. Io mi sono fatto questa immagine della famiglia che ha il frigorifero pieno, si consuma quanto si acquista, però, se i figli hanno fame, forse, bisogna dar da mangiare di più di quanto riusciamo ad acquistare e svuotare il frigorifero.
Anche alla luce di quelle che saranno le novità dal punto di vista contabile, previste dalla normativa nazionale – mi pare di aver capito che ci saranno alcune modifiche nella redazione dei bilanci futuri – esorto, per il bilancio di previsione che andiamo a fare per il prossimo anno, a tenere una politica un po' più espansiva, un po' più aperta a dare risposte ai cittadini, in primo luogo, ma anche alle imprese.
Stiamo vivendo un momento di forte trasformazione della nostra economia. Sostenere alcune iniziative virtuose credo sarebbe assolutamente auspicabile. Naturalmente, questo in secondo piano rispetto ai bisogni che ho cercato di illustrare: la salute, la casa, l'istruzione, che sono bisogni primari, su cui far valere la propria capacità autonoma di dare risposte. Credo sarebbe una prova concreta ed efficace dell'utilizzo intelligente dell'autonomia che si va a chiedere.
La mia raccomandazione, a valle della lettura del documento, per l'Assessore, è proprio questa. La esorto a ragionare con le strutture tecniche della Giunta per capire se si possa porre fine a quell'accumulo che ha portato a 2,7 miliardi di risorse finanziarie accantonate per coprire il debito. Il DANC di fatto si è azzerato. Abbiamo visto quest'anno solo 2 milioni di riduzione. Ormai è arrivato praticamente a zero. Chiusa quella partita, apriamone una che sia più attenta ai bisogni, perché ce n'è veramente necessità, senza continuare a invocare l'addizionale IRPEF come scusa per le mancate risposte. Non è necessaria l'addizionale IRPEF per dare risposte ai bisogni più urgenti dei cittadini della nostra regione.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS

PRESIDENTE

Consigliera Luisetto, prego.

Chiara LUISETTO (Partito Democratico Veneto)

Intervengo anch'io sulla falsariga di questo richiamo ai bisogni, che più volte è stato citato questa mattina. Quello che mi ha colpito, seguendo il giudizio di parificazione anche quest'anno e le valutazioni della Corte è stato il richiamo nel dire che i conti pubblici, i numeri di cui si compone il bilancio e il rendiconto non sono solo numeri, ma sono un'espressione concreta di come i diritti fondamentali delle persone in questa regione vengono soddisfatti o non vengono soddisfatti.
Se guardiamo il documento in questa prospettiva, pur riconoscendo le considerazioni positive che la Corte ha fatto rispetto alla tenuta in ordine, ordinaria, corretta dei conti, non possiamo esimerci dal fare alcune valutazioni. Siamo chiamati a delle considerazioni diverse, di verità. Non possiamo non vedere quanti e quali siano i bisogni non soddisfatti, i diritti senza risposta, quelli sacrificati sull'altare del "non mettiamo le mani in tasca ai veneti", che però abbiamo visto come non mettiamo le mani in tasca ai veneti, abbiamo visto come si realizza e si realizza con quei 2 miliardi accantonati per ripianare i debiti e si realizza con mancati servizi e un mancato sviluppo che preoccupa.
La Corte ha evidenziato questi bisogni partendo dalle questioni ambientali. Tra tutte, c'è il consumo di suolo sulle cui politiche, si è ribadito, si disinveste invece che spingere; un consumo di suolo stretto tra una normativa che dovrebbe impedirlo e le deroghe che, invece, continuano a mangiarsi territorio. Un territorio che dovremmo porci l'obbligo di risparmiare, quello sì di risparmiare, in una regione di capannoni sfitti e riqualificazioni ferme.
Seguendo gli obiettivi e la strategia di Sviluppo Sostenibile alla base del Documento di economia e finanza e avendo chiara la necessità di orientare il bilancio a questi obiettivi e orientare l'azione politica e la dimensione di un Veneto che sta in piedi davanti alle grandi sfide economiche del lavoro, le sfide sociali, forse dovremmo dirci che queste direttrici non le stiamo proprio seguendo.
Non possiamo accontentarci di un bilancio sempre uguale a se stesso, sempre un po' più magro, sempre più faticoso di fronte al fatto che c'è una Regione che chiede di correre, ma ha bisogno di farlo in equilibrio, non a diverse velocità, non dove la forbice, come dire, si ampli e le diseguaglianze si facciano sentire sempre più feroci, ma a una velocità che tenga assieme diversi aspetti della società veneta, soprattutto non lasciando indietro chi non ce la fa, anche perché il rischio è che a rimanere indietro siano molte persone, molte realtà.
La Corte dei conti ha fatto degli esempi, ha parlato dei giovani, del disinvestimento nelle politiche giovanili; tanti esempi, dalle borse di studio a tutta un'altra serie di questioni, agli alloggi, a una serie di questioni di cui abbiamo parlato nei mesi sono politiche che dovrebbero mirare a rendere questa Regione attrattiva, a trattenere qua i talenti piuttosto che vederli scegliere di andarsene in Regioni vicine per costruire il proprio futuro, perché lì hanno qualche opportunità.
Ancora prima, però, dovrebbe servire, l'investimento nelle politiche giovanili, a garantire pari diritti, a chi non può, ad esempio, permettersi di studiare adeguatamente, di formarsi o, peggio, resta escluso da percorsi scolastici e lavorativi.
Vi riporto un'altra segnalazione pesante che la Corte ha fatto. Chi ha bisogno di curarsi, pur non avendo le risorse necessarie a permettersi una clinica privata, anche qui dovrebbe trovare risposta. Dovremmo, all'interno di questo bilancio, dar fiato a queste persone. Invece, succede che, come ha sentenziato e specificato la Corte dei conti, la situazione debitoria delle ULSS per 465 milioni di euro è una situazione debitoria preoccupante. Come risolviamo le attese, i problemi, i disservizi, la mancanza di risposta ai cittadini? Con 20 milioni di euro per le liste d'attesa, di cui 16 milioni di euro vengono dati al privato convenzionato. È un cane che si morde continuamente la coda, un pubblico che indebolisce sé stesso invece che rafforzarsi.
Infine, va meglio quando parliamo di infrastrutture? Oggi la capogruppo ne ha parlato a lungo, ma anche gli altri. Non va meglio quando parliamo di opere, perché le Olimpiadi di Milano-Cortina sono ancora sotto la lente di ingrandimento per il ritardo delle varianti, per i bilanci in rosso e per i noti costi lievitati della famosa pista da bob.
Una cosa vorrei dire relativamente alla Pedemontana. In particolar modo nei territori in cui questa infrastruttura è stata realizzata, le promesse sono state diverse e le più varie negli anni, partendo dalla gratuità per i residenti, poi ridotta, poi sparita nella terza convenzione.
Sulla Pedemontana ormai siamo al teatro dell'assurdo. Prima ci viene ribadito che i problemi di bilancio che questa infrastruttura provocherà sono un prodotto del nostro essere Cassandre nel nostro chiamare le disgrazie. Poi ci viene spiegato che per i prossimi nove anni, però, in realtà, non arriviamo al breakeven e quindi il debito rimarrà. Infine, ci dice il Ministro delle infrastrutture che c'è questa bella idea di far pagare a tutti gli italiani, non solo ai veneti, il debito che questa infrastruttura davvero creerà.
La situazione appare quanto mai confusa sui flussi di traffico, sul reale ammontare dei debiti e su quante volte pagheremo questa strada. La paghiamo con il ticket, anche chi doveva avere la gratuità, la paghiamo con le convenzioni stipulate, generose, nei confronti del concessionario, la paghiamo con il territorio consumato. In quanti altri modi la pagheremo?
In definitiva, richiamandoci ai diritti non assolti, non rispettati, credo sia necessario, in quest'ultimo anno, almeno in quest'ultimo anno, negli esercizi che ci attendono, ancorare questi bilanci a obiettivi di maggiore coraggio, di maggiore trasparenza, come è stato chiesto prima, con una visione che rispetti un po' di più i cittadini del Veneto e non si accontenti dello slogan vuoto di non mettere le mani in tasca, quando le mani in tasca i veneti se le devono mettere da soli per potersi garantire diritti sociali e bisogni non rispettati dai bilanci di questa Regione.

PRESIDENTE

Grazie.
Assessore De Berti, prego.

Ass.ra Elisa DE BERTI

Grazie, Presidente. Intervengo velocemente.
La consigliera Camani ha parlato di infrastrutture, ha parlato di Pedemontana, ha parlato di infrastrutture relative ai Mondiali.
Farò solo alcune precisazioni. L'ho ascoltata attentamente e ho notato che lei spesso e volentieri ama sottolineare che noi, quando diciamo le cose, diciamo bugie, diciamo il falso. Mi permetta di correggerla su alcune questioni.
Partiamo dalla Statale 51 Alemagna con gli interventi che si stanno facendo. Oltre il miliardo di investimenti che vengono fatti, sono iniziati i primi stanziamenti con le varianti di Valle, di Tai e di San Vito nel lontano 2018, dal ministro Delrio, Governo di sinistra, finalizzati a realizzare le tre varianti per i Mondiali. Sono stati stanziati i soldi dal ministro Delrio, Governo di sinistra. Tre infrastrutture. I Mondiali si sono fatti e le infrastrutture non sono, di fatto, state realizzate. Sono in corso i cantieri e verranno finite per il 2026. Parliamo di 76 milioni per Valle, 109 milioni per Tai e 64,8 milioni per San Vito.
La stessa cosa è stata fatta per le Olimpiadi. Nella discussione delle infrastrutture necessarie per le Olimpiadi, all'epoca, sostanzialmente, c'era il ministro De Micheli, con il quale avevo parlato io personalmente. Il Ministro mi aveva chiesto quali erano le infrastrutture necessarie per migliorare l'accessibilità a Cortina. Il presidente Zaia aveva scritto una lettera in cui aveva detto che noi per il miglioramento dell'accessibilità a Cortina abbiamo bisogno della variante di Longarone e della variante di Cortina. Non ci sono dichiarazioni nostre. Non abbiamo mai fatto dichiarazioni.
Sappiamo che sono due opere importanti, che non sarebbero state realizzate totalmente per le Olimpiadi. Al pari delle altre tre varianti, comunque è una legacy per il territorio di notevole importanza.
Ricordo che il ministro De Micheli mi disse: "Fammi fare una verifica con i miei sul territorio, perché politicamente devo vedere se sono favorevoli". Con il ministro De Micheli funzionava così: non si guardava al cittadino, all'interesse del territorio o all'interesse delle Province, ma bisognava avere l'accordo con il partito sul territorio. Mi ricordo che quando fissai l'appuntamento con il ministro De Micheli, il ministro mi disse: "È una cosa che mi capita raramente, però, dove ci sono Governi di centrodestra vengono chieste infrastrutture dove anche i miei sul territorio sono a favore".
Ripeto, nessuno ha mai pensato che sarebbero state completamente realizzate. Però, come legacy sul territorio sicuramente sono due opere che senza le Olimpiadi il territorio bellunese non avrebbe mai visto, e le richiedevano da tantissimi anni.
Lei prima ha detto che una non è finanziata, non ho capito quale, e una è parzialmente finanziata. La correggo. Lei ha detto che una non è finanziata e l'altra è parzialmente finanziata. Longarone è finanziata totalmente, e sono 396.000.000 di euro. Cortina è parzialmente finanziata, giusto perché rimanga agli atti. Sono di fatto tre lotti: lotto 0, lotto 1, lotto 2. Adesso non mi chiedete perché sono stati stato chiamati così.
Il lotto 0 e il lotto 1 fanno parte ancora degli investimenti, sostanzialmente, che erano stati previsti per i Mondiali. Parliamo di 30 milioni dell'intervento Lungoboite, poi c'è un altro intervento, il lotto 1, da 53 milioni. Poi c'è il lotto 2 che sono praticamente le gallerie. È stato condiviso che la loro realizzazione prima dei Giochi avrebbe messo in difficoltà, con la cantierizzazione, lo svolgimento dei Giochi. Quindi, si è convenuto, sostanzialmente, che da qui alle prossime leggi finanziarie verrà completamente finanziato, costa 430 milioni e il 50% è finanziato, e comunque i lavori cominceranno subito dopo le Olimpiadi.
È vero che nel PNRR le strade non sono state finanziate, altro argomento, però è anche vero che noi, quando avevamo chiesto nella prima delibera i finanziamenti delle strade, ancora i criteri e i parametri non erano stati resi ufficiali.
Sempre con il ministro De Micheli c'era stata un'interlocuzione perché il ministro De Micheli era interessato sostanzialmente a realizzare un'unica infrastruttura stradale a livello nazionale, dove lo voleva finanziare con i fondi PNRR, ma il project financing della Orte-Mestre.
Vengo alla Pedemontana e guardo la consigliera Ostanel, che non c'è, e mi dispiace, perché ha parlato di Pedemontana con il presidente Zaia che non ha vigilato.
Il primo atto di Pedemontana è stato firmato nel 2009. Se non sbaglio, dal 2008 al 2010 il presidente Zaia era ministro. Però, sono sempre disponibile a essere smentita. Quindi, anche questa informazione non è corretta. La Corte dei conti sulla Pedemontana quest'anno non mi risulta che abbia fatto nessun rilievo.
Sul TAC la Corte dei conti si era espressa e aveva sostanzialmente dichiarato che, con il nuovo assetto negoziale del TAC che è stato firmato nel 2017, la situazione della Pedemontana era sicuramente migliorata, anche perché – voi dimenticate sempre di dirlo e di sottolinearlo – di fatto nei rapporti con il concessionario sono stati tolti ben 9 miliardi, che prima tra contratto e contratto aggiuntivo c'erano e sono stati eliminati.
Vi ricordo anche che la Pedemontana euro un project, al pari di tutti gli altri project, anche a livello nazionale, al pari della Ragusa-Catania, che è un altro project che c'era stato, dove, sostanzialmente, quando si è bloccato, perché il closing finanziario il concessionario non riusciva a farlo, il Governo l'unica cosa che è riuscito a fare per cercare di sbloccare la situazione è stata togliere il commissario governativo e lasciare la problematica totalmente in capo alla Regione.
Io l'ho lasciata parlare, Consigliere. Il rispetto deve essere reciproco, non solo unilaterale.
Per la Ragusa-Catania, che era un project, che aveva delle difficoltà a partire, il Governo di sinistra che cosa ha fatto? Il Ministro di sinistra ha deciso che il project doveva essere tolto. Quindi, tu avevi due situazioni parallele: la Pedemontana e la Ragusa-Catania. La Ragusa-Catania lo Stato se l'è presa in carico e la realizzeranno con soldi pubblici, mentre la Pedemontana l'hanno lasciata alla Regione. Hanno tolto il commissario e hanno fatto di tutto per far sì che non potessimo realizzarla. Siamo riusciti a realizzarla, siamo riusciti a migliorare i rapporti negoziali con il concessionario, siamo riusciti a velocizzare i lavori, siamo riusciti a completarla, ad innestarla e a collegarla a tutte le altre infrastrutture.
Se dobbiamo guardare a parità di situazioni, sicuramente noi abbiamo dimostrato tanto. Sarebbe piaciuto anche a noi che il Governo, come per la Ragusa-Catania, intervenisse risolvendo il problema, ma, come sempre, lo Stato ha fatto un passo indietro, non è riuscito a dare una risposta. Sicuramente in Sicilia la Ragusa-Catania verrà realizzata con soldi pubblici. Noi ci siamo presi la responsabilità di sbloccare il project, di portarlo avanti. I flussi di traffico continuano ad aumentare perché i mezzi pesanti sono assolutamente rispondenti alle previsioni.
La consigliera Ostanel ha parlato di calo di traffico. Non so che dati ha visto, però vi do la disponibilità, al di là della strumentalizzazione politica dell'Aula, a fare tutti gli approfondimenti che volete e, se volete, facciamo qualsiasi ragionamento. Mi sembrava che voi foste il partito che dice "basta infrastrutture, basta consumo di suolo".
Grazie. Siccome io prima l'ho ascoltata, gradivo che mi ascoltasse, perché sennò dopo il rispetto è sempre e solo da una parte. Non voglio incolpare nessuno, non è un problema. Non mi ricordo più che cosa stavo dicendo. Va bene, basta. Mi avete fatto perdere il filo.
I flussi di traffico, sicuramente, stanno, di fatto, migliorando.
Dicevo, voi siete contro il consumo di suolo, contro le nuove infrastrutture. Sulla Brescia-Padova continuano a dire, sostanzialmente, ma lo vediamo adesso, che la quarta corsia serve. Io che vengo da Verona, sicuramente, da Montecchio in poi, in questi anni, si vedeva l'aumento di traffico. Adesso la Pedemontana sta, di fatto, dando uno sfogo alternativo importante ai flussi di traffico e l'intasamento della Brescia-Padova.
Se la Pedemontana non deve far parte del patrimonio autostradale e infrastrutturale, il problema della saturazione della Brescia-Padova come lo risolvereste?
Grazie.

PRESIDENTE

Chiudo la discussione generale.
Chiedo se ci sono interventi per replica del relatore e del correlatore. Poi interverrà l'assessore Calzavara alla fine.
Capogruppo Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

È curioso, presidente Zottis, perché tendenzialmente la correlatrice, o anche il relatore, interviene in chiusura di discussione generale se c'è una discussione. Ormai in quest'Aula le discussioni non avvengono mai. Quindi, o rivediamo il Regolamento o introduciamo prassi nuove, perché è davvero curioso che devo rispondere a quello che ho detto io.
Evidentemente, il rendiconto non è un argomento rispetto al quale i colleghi o il relatore hanno nulla da dire, o forse perché anche ai Consiglieri di maggioranza, al pari del presidente Zaia, di quello che si dice in quest'Aula non interessa niente, perché tanto l'importante è andare a prendere i voti fuori per tornare qui. Però, è un peccato. È vero che l'indennità ci viene bonificata a prescindere dalla quantità di interventi in Aula che facciamo, però ogni tanto, anche solo per essere qui a passare il tempo in maniera più piacevole, sarebbe interessante il confronto democratico.
Per cui, mi limito semplicemente a rispondere alle questioni che ha sollevato l'assessore De Berti, che ringrazio, perché almeno ha tentato di contribuire al confronto democratico.
Assessore De Berti, mi fa piacere sapere che il ministro Delrio, la ministra De Micheli, il PD del Veneto fossero d'accordo con la Giunta regionale a fare la variante di Longarone e la variante di Cortina. È un dato politico che penso sia rilevante. Il tema è, però, quanto, come e se queste opere verranno realizzate, perché non l'ho detto io, quando festeggiavamo e festeggiavate nel 2019 l'assegnazione a Cortina delle Olimpiadi, che la variante di Longarone e di Cortina erano due delle grandi opere fondamentali per il dossier olimpico, tant'è che tra le argomentazioni che il presidente Zaia ha sempre portato per spiegarci quanto erano utili le Olimpiadi, c'erano esattamente anche quelle due infrastrutture. All'inizio, nel dossier olimpico, le due varianti dovevano essere entrambe realizzate prima dell'apertura dei Giochi. È un dato di fatto.
Dall'essere due varianti da realizzare prima dei Giochi, sono diventate due varianti che possono essere realizzate anche dopo i Giochi. Lei dice "succede sempre così", o spesso, è successo anche per i Mondiali. Bene, adesso sono due varianti, di cui per una c'è il finanziamento e per l'altra non c'è il finanziamento.
Il presidente Zaia, un anno fa, a un giornalista che gli chiedeva se ci fosse il rischio che la variante di Cortina non fosse finanziata, rispondeva: "C'è un impegno del Governo: le opere indifferibili sono tutte finanziate. Se qualcuno si prende la briga di togliere i fondi, se ne assumerà le responsabilità".
Chi si è preso la briga di togliere i fondi? Il Governo Meloni nell'ultima revisione e pure nella revisione precedente.
Quindi, ad oggi noi ci troviamo che la variante di Longarone è completamente finanziata e vedremo se e quando verrà realizzata, e la variante di Cortina è finanziata a metà. Siccome lei ha più esperienza di me nelle infrastrutture, sa benissimo che, quando un'infrastruttura dal Governo è finanziata a metà, significa che difficilmente vedrà la luce, almeno a breve.
Il punto è dire le cose come stanno, cioè che una promessa fatta in sede di assegnazione dei Giochi non è mantenuta, anche perché si tratta di due infrastrutture fondamentali che voi volete realizzare con tutte le risorse nazionali. Quanti soldi mette la Regione del Veneto per la variante di Longarone e la variante di Cortina? Zero.
Arriviamo all'altro lato della medaglia, sempre a proposito delle infrastrutture, la Strada Pedemontana Veneta. Ci ha spiegato che i flussi di traffico sono disponibili. Discutiamone. Io non sono un'esperta di traffico e non penso sia neanche nostro compito, ma io ho fatto all'Assessore più volte una semplice domanda. Quanto ci costa? Quanto ci costerà nel 2024, nel 2025, nel 2026 e per i primi nove anni la Strada Pedemontana Veneta? A questa domanda non c'è una risposta ad oggi. Non c'è. Possiamo sperare, e lo speriamo tutti, che i flussi di traffico salgano. Possiamo sperare che le cose migliorino, ma i bilanci degli enti pubblici non si fondano sulle speranze. Se io chiedo quanto costa e la risposta è "Boh, non sono un veggente", vuol dire che non so quanto mi costa.
Calcoliamo, assessore De Berti, che non è che la Pedemontana l'ha fatta tutta la Regione del Veneto. Al momento, il pubblico ha finanziato la strada Pedemontana per 900 milioni: 300 li ha messi la Regione e 600 lo Stato. Non è che lo Stato sia stato su Marte. Ha messo due terzi delle cifre stanziate finora. Se vi renderete conto che quell'opera costava troppo e che, con i fondi regionali, non eravate in grado di portarla a casa, delle volte uno, anziché doversi spaccare la testa per dimostrare che aveva ragione, si può fermare.
Non so valutare se collegare Ragusa a Catania sia più o meno importante di collegare Vicenza con Treviso e che quindi possa esserci un interesse pubblico nazionale diverso. Non necessariamente tutto si risolve nella logica "al sud sì e al nord no", perché magari c'è una valutazione di interesse pubblico diverso. Lo dico per evitare la semplificazione e la banalizzazione.
La rivolgo una domanda, assessore De Berti. Se ci lamentiamo che lo Stato ha finanziato la Ragusa-Catania e non la Vicenza-Treviso, ma le grandi infrastrutture territoriali chi le deve fare? Perché se le deve fare lo Stato, voi dovete modificare la vostra richiesta tra le materie che chiedete per l'autonomia delle grandi infrastrutture, e io sono d'accordo con lei.
Se lei mi spiega e mi vuole convincere che le grandi infrastrutture, importanti per i territori, è impossibile che siano finanziate dai bilanci regionali, esattamente come avviene per la Strada Pedemontana Veneta, io sono d'accordo con lei. Così come abbiamo fatto con la variante di Longarone e Cortina, andiamo insieme dal Governo a chiedere che ci diano una mano perché la Regione del Veneto, pur essendo la Regione più eccellente, sulle grandi infrastrutture, sulle grandi questioni energetiche, su questioni di interesse nazionale non può fare da sé. Io sono d'accordo. Sfonda una porta aperta, ma dovete dire: "abbiamo fatto una roba, perché ci eravamo fissati che dovevamo farla". Come ha recentemente detto il presidente Zaia: "ormai era là, la dovevo finire". Chi se ne frega se era utile o non utile. "Me la sono trovata" è stato capace di dire. Adesso che la Corte dei conti gli fa presente che non regge il bilancio, ha detto: "Me la sono trovata là, la dovevo finire". No, è stata una scelta di questa Giunta, che è venuta in Consiglio regionale a chiedere il Terzo Atto Convenzionale. Cosa ha di folle il Terzo Atto Convenzionale dal mio punto di vista, che si scontra con il bilancio della Regione del Veneto? Ha costruito un meccanismo per cui fenomeni di project financing, che quindi prevedrebbero che il privato rischi del capitale suo per un'opera... Ha ribaltato il rischio di impresa sulla Regione. Quindi, se la Pedemontana funziona o non funziona, non è un rischio di cui si fa carico SIS, ma di cui si fa carico Calzavara, che però, a differenza di SIS, ha pochi strumenti ed elementi per poter determinarne il successo o l'insuccesso.
Sono capaci tutti a fare impresa così: metti 900 milioni per fare l'infrastruttura, un po' la Regione e un po' lo Stato. L'unica roba che rischio me la togli perché te ne fai carico tu. Mi garantisci per trentanove anni un'entrata fissa all'anno, quasi quasi c'è da pensarci, se davvero è un'opera che funziona.
A me interesserebbe sulla Strada Pedemontana Veneta, assessore De Berti, non avere i flussi di traffico, avere un confronto su qual è la funzione della Regione rispetto alle grandi infrastrutture di cui questa Regione ha bisogno, perché nel frattempo, care colleghe e cari colleghi, spendiamo 300 milioni di euro. L'unico mutuo che abbiamo fatto in cinque anni in questa Regione, l'unico investimento in conto capitale che abbiamo pagato, è la Pedemontana, nel 2017. È l'unico mutuo. Non abbiamo contratto mutui. È l'unico mutuo.
Quei 300 milioni, caro assessore De Berti, oltre ad aver ingessato il bilancio, oltre a essere finanziariamente consistenti, oltre a non metterci al riparo dal rischio delle spese correnti per i prossimi trentanove anni, hanno inibito qualsiasi altro intervento su qualsiasi altra strada regionale. Quante volte, collega Montanariello, abbiamo fatto l'elenco di opere che sul territorio servirebbero, magari non così strategiche come quella che collega Vicenza a Treviso, e lei candidamente ha dichiarato "non ho soldi"?
Collega Soranzo, per la Statale 308 a Padova, ci vuole 1 miliardo. Lei ha detto: "Non ce li ho, non discuto neanche. Toglietevelo dalla testa".
Vogliamo parlare dell'Arzerone? Se non lo cito, succede un caos. Non solo abbiamo investito sul piano finanziario, con il mutuo, non solo abbiamo chiesto allo Stato di fare altrettanto, non solo dovremo investire economicamente nei prossimi anni, ma abbiamo di fatto azzerato gli interventi regionali viabilistici e infrastrutturali degli ultimi cinque anni in questa Regione.
Ci sarà un momento in cui facciamo il punto e, diciamo, "la Regione del Veneto ha fatto bene a fare la Strada Pedemontana o no?". Non si può fare, perché è un'idea del presidente Zaia, lui l'ha dovuta fare e non si discute. Arriverà un punto in cui diremo "Abbiamo fatto bene o no a fare le Olimpiadi?". Sono tutte decisioni che non stanno e non passano dentro questo Consiglio regionale. Passano, forse, dentro la Giunta. Vorrei vederle quelle riunioni, con quale discussione, con quale confronto.
Mi chiedo se è normale una gestione di questo tipo, della Regione più importante d'Italia. Sono d'accordo con voi, della Regione più produttiva d'Italia, che dovrebbe e che avrebbe dovuto, negli ultimi quindici anni, decidere come presentarsi al futuro.
Vi invito a non paragonare la Strada Pedemontana Veneta al Passante di Mestre, che ha un impatto totalmente diverso sulla capacità di spostamento di questa Regione. Stiamo parlando della Strada Pedemontana Veneta, che collega Vicenza con Treviso, mica con un Corridoio che collega la Regione del Veneto alla Baviera? 900 milioni solo per iniziare l'opera.
Penso che in qualsiasi dibattito pubblico normale questa roba sarebbe messa come oggetto di confronto, quantomeno. Non a caso, il ministro Salvini, non io, non Delrio, non la De Micheli, l'altro giorno ha detto che per la Pedemontana dobbiamo spostare il costo dalla Regione al Governo. È il Governo Meloni che ha detto di no a lei, assessore De Berti, e alla Regione del Veneto.
Il Governo Meloni ha detto: "Caro Salvini, la Pedemontana te la paghi tu o ve la pagate voi in Veneto", o no? Perché Salvini è entrato in Consiglio dei Ministri con la proposta che lei ci ha appena fatto e il Consiglio dei Ministri l'ha cassata, tant'è che Salvini dice: "Speriamo che nel dibattito parlamentare qualche emendamentino...".
È uscito sui giornali. Paradossalmente, sappiamo di più di cosa succede nel Consiglio dei Ministri che di cosa succede nelle riunioni e nelle sedute di Giunta regionale. L'ha dichiarato Salvini. Sono le dichiarazioni del Ministro delle infrastrutture Salvini, che, prima di entrare in Consiglio dei Ministri, annuncia il tentativo di spostare la Pedemontana a carico dello Stato, e dal Consiglio dei Ministri esce un decreto fantasma, perché ancora non è pubblicato in Gazzetta, senza quella previsione. Lo stesso ministro Salvini dice: "Nel dibattito parlamentare ci aspettiamo un emendamento a prima firma Stefani, che dice: rimettiamo la Pedemontana".
Lo stesso ministro Salvini, in quello stesso Consiglio dei Ministri, ha anche spiegato perché il progetto della holding regionale delle strade e autostrade è destinato a non essere realizzato mai. Questa è un'altra cosa che lei e il presidente Zaia per anni ci avete detto che avreste realizzato. Avete festeggiato quando la Camera ha approvato, appunto, l'emendamento Stefani, che vi consentiva sulla carta di fare questa cosa. Avete presentato e approvato in questo Consiglio regionale una legge per fare quella roba lì.
Il ministro Salvini, però, vi ha detto: "Non esiste, perché semmai, se deve esserci un soggetto che organizza, gestisce e pianifica le grandi reti viarie, a partire da quelle autostradali, non può essere la Regione e deve essere lo Stato". Lo ha detto il ministro Salvini, riuscendo nell'impresa atomica di mettermi nelle condizioni di essere d'accordo con lui, ma non con lei e con il presidente Zaia, che per anni ci avete detto una cosa diversa, e cioè che era la Regione che doveva gestire le autostrade. Visto come avete gestito la Pedemontana, grazie a Dio, non accadrà, e non accadrà non perché l'ho detto io, ma perché l'ha detto il ministro Salvini del Governo Meloni.
Chiaritevi tra di voi. A me basta sapere – e lo ripeto per la terza volta – quanto costerà la Pedemontana al bilancio della Regione del Veneto nel 2024. È un numero che siete in grado di darci oggi? Siamo a metà del 2024, siamo ad agosto 2024. Mancano quattro mesi: settembre, ottobre, novembre e dicembre. Non è che vi chiedo una previsione così complicata. A me basta questo. Mi fido dei suoi flussi di traffico. Mi fido dei pedaggi. Siamo ad agosto 2024. Al 31.12 nel bilancio della Regione del Veneto, tra il dare e l'avere, tra pedaggio e canone, quanto sarà la differenza? Chiedo solo questo. Non mi pare di chiedere molto.
Mi rispondete a questo? Mi metto almeno il cuore in pace. Ma non veniteci più a parlare del progetto regionale sulle infrastrutture strategiche, perché i fatti, non le mie parole, smentiscono le cose che ci avete detto finora.

PRESIDENTE

Chiude l'assessore Calzavara. Prego.

Ass.re Francesco CALZAVARA

Avevo capito che sarei intervenuto dopo la pausa.
Credo che per quanto riguarda la Pedemontana e le infrastrutture la vicepresidente De Berti abbia ricostruito il percorso di questi anni, la bontà attestata anche dalla Corte dei conti di quello che era il momento, perché poi bisogna contestualizzare le scelte che si fanno anche rispetto ai periodi in cui si vive e alle necessità di terminare un'opera importante come la Pedemontana. Credo che il percorso che abbiamo fatto con il Terzo Atto Convenzionale sia un percorso condiviso. Vedremo, nel corso delle prossime settimane, l'ulteriore aggiornamento del traffico.
Il dato lo avrete con la variazione di bilancio che faremo al 31 ottobre. Lì avrete un dato vero, sul quale si potranno fare tutte le valutazioni del caso e sul quale io voglio aggiungere solo una piccola cosa. Credo che alle migliaia di fruitori giornalieri che ci sono oggi nella Pedemontana dovreste avere il coraggio di andare a dire che quell'opera non doveva essere fatta.
Voi dovevate andar lì, oggi, al casello di Montecchio o al casello che oggi devia tutto il traffico che arriva giù da Tarvisio, e dire: "Io, Partito Democratico, io Veneto che Vogliamo, sono contro questa infrastruttura, che non andava fatta con queste caratteristiche". Voi siete quelli contrari rispetto alle opere infrastrutturali, così come eravate contrari al Passante di Mestre. È una storia che conosciamo bene.
Le ho lasciato dire cose inenarrabili. Ha parlato dei soldi della sanità rispetto alla spesa dei cittadini veneti. Non c'entra niente il bilancio della sanità con il bilancio che andiamo a rendicontare. Quello della sanità è un bilancio; quello della Regione, che poi è quello che vi permette di avere un minimo di discussione all'interno di questa programmazione, è ben altra cosa. Sulla sanità sarà chi si occupa della materia, eventualmente, a intervenire.
Voi siete contrari, lo sappiamo, però lo dovete dire a quelle migliaia di persone che stanno continuamente utilizzando la Pedemontana, che stanno incrementando i traffici, a cui si stanno dando proiezioni confortanti. Non saranno, probabilmente, quelle previste dal Terzo Atto Convenzionale, ma non sono nemmeno molto distanti. Su questo la valutazione la farà, credo, la prossima Amministrazione che arriverà e l'opposizione che sarà seduta ancora ai suoi banchi. Credo che la storia ci riporterà ancora a questo scenario.
Capisco che ci sia del nervosismo quando iniziano ad arrivare i primi sondaggi sul 2025 e vedete che questa Amministrazione di centrodestra ha ancora il 60-65% di consenso, a prescindere da quale Presidente si vada a candidare. "Mi tocca stare altri cinque anni seduto là". È il vostro lavoro, quello che avete fatto negli ultimi trent'anni. Lo fate bene, rimanete pure là, che stiamo tranquilli. Questo è quello che sta succedendo. Iniziate a innervosirvi e a fare quello che ormai mi preoccupa da qualche anno a questa parte, perché io sono Assessore non da poco tempo. Nel corso degli ultimi anni mi sono preoccupato più della requisitoria (perché trattasi di requisitoria non di correlazione) da parte dell'opposizione rispetto alla requisitoria del pubblico ministero della Corte dei conti. La Corte dei conti, anche in questa ultima requisitoria fatta dal procuratore, è dovuta uscire dall'ambito tecnico dei conti per iniziare a fare alcune valutazioni di carattere politico, condivisibili o meno.
Se si inizia a parlare di fitofarmaci, se si inizia a parlare di consumo di suolo, ho la sensazione che il procuratore entri in un campo... Probabilmente era la sua ultima requisitoria, quindi ha voluto lasciare un segno, una eredità della sua sensibilità ambientale, che abbiamo visto anche in altri tratti della requisitoria, sia della Sezione di controllo che del procuratore. C'è una sensibilità ambientale che forse fa parte dei tempi, di chi ha redatto quella relazione. Ne va preso atto. Credo che, da questo punto di vista, anche i percorsi che stiamo cercando di fare con Veneto Territorio Sicuro è di riuscire ancora di più a cercare di far sì che il territorio venga consumato meno e venga utilizzato con più attenzione, tenendo sempre assieme il tema della crescita del nostro territorio rispetto al consumo del suolo. Avete detto all'inizio, e dovete continuare a dirlo, che voi siete per non consumare più nessun suolo. Quella era la vostra proposta, la legge n. 17. Voi dovete andare dai cittadini veneti a dire che non volete consumare più un metro quadro, perché volete che il Veneto si inchiodi.
È troppo facile il giochino "ma no, ma sì, quello è giusto". Qual è quello giusto? Quello che dico io è quello giusto, non quello che dici tu? Tenete una posizione chiara e definitiva: voi siete per zero consumo di suolo. Alla prossima campagna elettorale andatelo a dire ai veneti, ma mantenete questa posizione, senza dire: "A Padova va bene, a Verona forse va bene fare i centri commerciali, ma a Treviso no". Attenzione. Il Veneto si ricorda anche di queste cose.
Queste requisitorie fanno parte dei ruoli e di questo percorso di critica e rimangono nelle competenze e anche nei doveri dell'opposizione.
Sulla Pedemontana, ripeto, credo che il Vicepresidente vi abbia detto tutto. Come Assessore al Bilancio, mi fa particolarmente piacere un passaggio della Corte dei conti, che testimonia la coerenza tra il bilancio di previsione e il rendiconto. Lo dice anche attraverso una nota: "Notiamo che ci sono meno variazioni di bilancio rispetto al precedente". Questo vuol dire che il bilancio che prevediamo, il bilancio di previsione che abbiamo fatto nel 2022 per il 2023 è stato coerente ai risultati, che si sono dimostrati quelli che avete testimoniato nel corso dei vostri interventi.
Credo che questo sia un gesto di estrema trasparenza nei confronti del Consiglio regionale, che approva il bilancio e che poi dà mandato alla Giunta di attuare quel bilancio. Quindi, la discussione anche postuma, che, per carità, ci sta, nel cercare di evidenziare quelle che possono essere le criticità all'interno di questo documento, è una replica di quello che si fa durante la previsione di bilancio. Nel momento in cui noi diamo coerenza a quello che abbiamo previsto, crediamo di essere stati sufficientemente autorizzati, al tempo, a portare avanti questo percorso.
Credo sia sotto gli occhi di tutti cosa vuol dire organizzare le Olimpiadi. Al di là di alcune cadute di stile, che ognuno può valutare, su cosa sta succedendo a Parigi, in Francia, dal punto di vista del ritorno mediatico e dal punto di vista che avrà nel corso di tantissimo tempo, perché la promozione del territorio che sta facendo la Francia attraverso le Olimpiadi è straordinaria, credo che in Veneto non spenderemo 1,4 miliardi, come ha speso la Sindaca socialista per tentare di bonificare e far nuotare nella Senna gli atleti. Ha speso 1,4 miliardi la sindaca Hidalgo per cercare di bonificare le acque della Senna, salvo poi annullare i Giochi perché non riesce a farlo. Questo è quello che si legge sui giornali. Mi pare che oggi i pentatleti siano dovuti andare da qualche altra parte. Lei ha fatto il bagno, ha fatto il grande il grande show, da Sindaco di una città illuminata.
Lei la guarda la televisione o guarda soltanto i bilanci? Provi a guardare un po' di televisione, così riesce a capire anche cosa succede fuori, nel mondo, a prescindere dai bilanci.
Credo che questi 25 milioni che spendiamo per le Olimpiadi, perché ad oggi l'unico impegno che ha la Regione è rappresentato dai 25 milioni che impegniamo per quanto riguarda una serie di opere, non il bob, siano niente rispetto a quel ritorno, che diceva, in termini di opere infrastrutturali. Voi sapete bene che in Italia, se non si fa un grande evento, opere infrastrutturali non vengono fatte. Siamo un Paese fatto così: abbiamo bisogno di un evento per riuscire a generare attorno a quell'evento un entusiasmo, che poi magari nel tempo si perde, ma che riesce, in alcuni casi, anche postumi, a realizzare alcune opere. Se non avessimo portato a casa queste Olimpiadi, mai si sarebbe fatta la variante di Longarone e mai si sarebbe fatta la variante di Cortina.
Per quanto riguarda i 25 milioni, a fronte di più di un miliardo di investimenti, credo vada dato atto che è stata fatta una buona operazione di investimento, oltre a quello che sarà, naturalmente, il ritorno, che vedremo negli anni a venire, per la montagna veneta. Credo che sarà un momento di visibilità per tutto il Veneto, a cui si aggiungono i dati sul turismo cui faceva riferimento. Lei, che studia anche questi fenomeni, sa bene che gli alloggi privati hanno avuto una rivoluzione all'interno del mondo del turismo con la novità di Airbnb, che ha completamente stravolto il mercato degli alloggi privati e la possibilità di utilizzare alloggi che prima erano utilizzati da persone normali e messi in locazione. È un mondo che sta cambiando. Il Veneto ha la capacità di interpretare anche questi cambiamenti, di utilizzare al meglio le opportunità e confermarsi ancora prima Regione in Italia per presenze turistiche.
Sulla crescita diseguale, ognuno cerca di tirare l'acqua al proprio mulino e racconta quello che state cercando di raccontare da quattro anni a questa parte, di un Veneto che soffre, di un Veneto che non cresce. Io non ho questa percezione. I dati possono essere letti sotto molteplici punti di vista e vengono tirati ognuno dalla propria parte, però la percezione è che noi siamo ancora una Regione che, grazie alle politiche messe in atto nel corso di questi anni, è riuscita a mantenere i servizi. In alcune aree cercheremo, nel prossimo futuro, anche nel prossimo bilancio, di essere un po' più vicini a bisogni che sono cambiati, anche nel corso degli ultimi anni. Penso alle borse di studio. Pensate soltanto alla modifica dal punto di vista normativo dell'ISEE, che ha inevitabilmente cambiato i parametri di sostenibilità anche da parte del bilancio. Vedrete che qualcosa riusciremo a fare.
Questo rendiconto ha visto la piena parifica della Corte dei conti. Voi lo date per scontato, ma vi assicuro che scontato non è. È anche il tenore dei rilievi che vengono messi in evidenza, che fanno parte del leale rapporto tra istituzioni, tra chi giornalmente cerca di portare avanti politiche di bilancio di una Regione complessa come la nostra e chi, dall'altra parte, deve cercare di far sì che i soldi vengano spesi bene, vengano spesi con serietà. Credo che la parifica, che in qualche modo dà forza a questo rendiconto di bilancio 2023, sia un'ulteriore testimonianza di come questa Regione del Veneto venga amministrata bene, con sensibilità, come il padre di famiglia a cui faceva riferimento la collega Ostanel, che ha la sensibilità di capire che ci sono momenti nei quali bisogna cercare di far sì che le istituzioni siano anche coerenti rispetto alla capacità di spesa, non come, ad esempio, è stato fatto in passato. Quello che in qualche modo cercate di addossare a questa Amministrazione è che il fondo anticipazione liquidità sia quasi un'eredità o, comunque, un peso generato dall'Amministrazione Zaia.
Il fondo anticipazione liquidità è fatto in quasi tutta Italia. Un'altra cosa che non dite è che non è un unicum del Veneto. Perché non dite che tutte le Regioni hanno il fondo di anticipazione liquidità? Tutte le Regioni sono tenute a rientrare, a seconda dei debiti, legati in particolar modo a spese sanitarie, che avevano contratto negli anni precedenti. Il Veneto sta facendo la sua parte, la sta facendo con serietà, mantenendo gli impegni con una cifra che per noi è importante, che in qualche modo ci impedisce anche di fare altre iniziative. È un percorso, però, di serietà del rapporto con lo Stato, che ci ha chiesto di chiudere quella partita. Lo stiamo facendo attraverso un graduale e programmato Piano di rientro. Così come il DANC, che è un ulteriore elemento di criticità che abbiamo ereditato e che ormai, come avete visto, in trend regressivo, è arrivato quasi allo zero.
Questo ci permette ancora di accantonare alcune cifre che, in maniera prudenziale, così come è sempre stato fatto nel corso di questi cinque anni, ha messo in sicurezza la Regione. Ci sono cifre per quanto riguarda il CCT, quindi il Comitato, per quanto riguarda il contenzioso con la Pedemontana, ci sono le garanzie per quanto riguarda le Olimpiadi, in modo che chi arriverà in futuro, perché queste sono cose che molto probabilmente si troverà la prossima Amministrazione, erediti l'accortezza da chi l'ha preceduta di aver messo a copertura delle spese senza farsi trovare impreparata, spese che ad oggi sono impossibili da determinare, ma che in maniera responsabile qualsiasi amministratore, qualsiasi buon padre di famiglia mette accanto, perché non si sa mai. Questo credo sia un modo giusto di amministrare, che permette alla nostra Regione di essere orgogliosa di questo rendiconto 2023.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI

PRESIDENTE

Grazie, collega Calzavara.
Ha chiesto di parlare il collega Polato, sull'ordine dei lavori. Prego.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Rubo qualche minuto ai colleghi non per la rendicontazione di questa proposta, ma per un rendiconto della mia esperienza politica all'interno di quest'Aula in questi quasi quattro anni.
Per l'occasione ho scritto due righe, che vorrei leggere a tutti i colleghi e anche ai dipendenti.
Posso?

PRESIDENTE

Assolutamente.

Daniele POLATO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Caro Presidente e cari colleghi, dopo quasi quattro anni, essendo stato eletto europarlamentare, lascerò il Consiglio regionale del Veneto.
Permettetemi di ringraziare in primis tutto il personale del Consiglio regionale del Veneto per la professionalità, il supporto e la dedizione, il personale pubblico che rende orgogliosi i veneti.
Ringrazio i colleghi tutti, quelli di opposizione, per il confronto franco, a volte anche duro, ma sempre corretto, che ha contraddistinto un rapporto politico teso al contributo fattivo, nel miglioramento dei provvedimenti in Commissione e in Aula.
Ringrazio i colleghi di maggioranza per il lavoro proficuo e la capacità di fare sintesi in una comunità politica con diverse sensibilità, legate a interessi territoriali in un Veneto che esprime eccellenze umane e professionali.
Ognuna delle sette Province ha le proprie richieste, necessità e peculiarità. Il merito della rappresentanza politica tutta sta nel lavoro e nella risposta immediata, che ha permesso di conseguire provvedimenti essenziali, risposte in termini di servizi eccellenti, migliorabili sicuramente, sul podio delle Regioni d'Italia.
Ringrazio il presidente Zaia e tutta la Giunta, in particolare l'assessore Calzavara, con delega ai rapporti con il Consiglio, per la gestione diretta di una delle Regioni più importanti d'Italia. Amministrare in periodi tragici (vedasi Covid), assumersi responsabilità politiche fondamentali ha permesso di tutelare la salute e l'economia di un popolo, quello veneto, abituato a rialzarsi nelle difficoltà e a superare con spirito di comunità situazioni inimmaginabili.
Infine, ringrazio fraternamente i colleghi Elena, Raffaele, Enoch, Tommaso, Joe e Lucas. Grazie a voi ho potuto superare umiliazioni e ingiustizie politiche. Risuonano ancora nella mia memoria parole come "non può fare l'Assessore un condannato", "non può stare nell'Ufficio di Presidenza un Vicepresidente condannato". Ricordo come fossi stato dichiarato decaduto sul sito del Consiglio regionale del Veneto prima ancora del processo di Cassazione e la relativa sentenza di annullamento dell'infamante condanna. A differenza di altri, non ho mai arretrato rispetto alla convinzione di onestà politica e mai scelto vie più facili e convenienti, come un eventuale patteggiamento. Alla fine, il brutto anatroccolo è diventato cigno. Il fatto che decine di migliaia di persone venete, e non solo, mi abbiano scelto come loro rappresentante nel Parlamento europeo mi ripaga di tutto quello che ho subìto.
Mia mamma, recentemente scomparsa, aveva l'abitudine di seminare scritti con frasi di vita. Tra tutte conservo questa, che è diventata pietra angolare della mia vita: la pazienza è la forma quotidiana dell'amore.
Buon lavoro nell'interesse dei veneti e dell'Italia.
Grazie a tutti.
(Applausi)

PRESIDENTE

Buon lavoro a lei in Parlamento Europeo. Le assicuro che è un ambiente dove, con buona volontà e lavoro, si possono fare tante belle cose.
Sospendiamo qui la seduta. Riprendiamo alle ore 15.
Ricordo che adesso inizia subito la Quinta Commissione.
Grazie.
La Seduta è sospesa alle ore 13.30
La Seduta riprende alle ore 15.20

PRESIDENTE

Colleghi, se ci accomodiamo riprendiamo i lavori.
Siamo sull'articolato del PDL n. 259.
Iniziamo a votare gli articoli.
Articolo 1.
Metto in votazione l'articolo 1.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 2.
Metto in votazione l'articolo 2.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 3.
Metto in votazione l'articolo 3.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 4.
Metto in votazione l'articolo 4.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 5.
Metto in votazione l'articolo 5.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 6.
Metto in votazione l'articolo 6.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 7.
Metto in votazione l'articolo 7.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 8.
Metto in votazione l'articolo 8.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 9.
Metto in votazione l'articolo 9.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 10.
Metto in votazione l'articolo 10.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 11.
Metto in votazione l'articolo 11.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 12.
Metto in votazione l'articolo 12.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Articolo 13.
Metto in votazione l'articolo 13.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
Abbiamo terminato le votazioni sull'articolato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto finali sul progetto di legge n. 259, se ce ne sono.
Collega Camani, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Speravo che almeno la dichiarazione di voto fosse l'occasione per poterci dire qualcosa.
Molto brevemente, perché abbiamo detto molto in sede di discussione generale. Ho registrato, però, anche rispetto alla replica dell'assessore Calzavara, una certa difficoltà e resistenza al confronto democratico, che dentro l'Aula è fisiologico che ci sia. Neppure l'opinione del procuratore regionale della Corte dei conti, che legittimamente esprime il punto di vista della Procura, è stata accolta con il giusto spirito critico che sempre dovrebbe animarci nel confronto democratico.
Del resto, cosa ci si può aspettare da un'Amministrazione che sta chiusa dentro il Palazzo, che evita il confronto fuori e dentro quest'Aula? Cosa ci si può aspettare da un Presidente di Regione che evita accuratamente qualsiasi momento o passaggio in cui qualcuno vagamente possa dirgli quello che pensa? Lo evita in Giunta, lo evita in conferenza stampa. Guai a fare la domanda sbagliata al presidente Zaia. Lo evita non presentandosi mai in quest'Aula per rendere conto, come è normale e fisiologico che sia, di ciò che fa e di ciò che decide come Istituzione.
Penso che, oltre alla mancanza di dialogo, ciò che rende complicata la gestione amministrativa della Regione sia anche, assessore Calzavara, un accenno di derisione nei confronti delle opposizioni. Io non lo so se vincerete ancora voi. So per certo che chi vince comunque non ha il diritto di prendersi gioco di chi fa il proprio mestiere, non ha il diritto di eludere le domande che l'opinione pubblica legittimamente pone, non ha il diritto di non rendere conto alle opposizioni, che rappresentano un pezzo di questa regione, di ciò che è stato deciso e di ciò che è stato fatto.
Io non so, dicevo, chi vincerà le prossime elezioni. Ogni tanto mi sembra che, Assessore, sia più preoccupato se le vince Fratelli d'Italia piuttosto che il PD. In ogni caso, e lo dico per l'affetto che provo per questa Regione, l'assenza di alternanza alla guida di un qualsiasi soggetto pubblico trasforma spesso la responsabilità in arroganza, incide sulla trasparenza degli atti e spesso produce pratiche degenerative dentro l'azione amministrativa. L'alternanza, cioè la possibilità, anzi il dovere di rendersi protagonisti rispetto a determinate risposte, il dover rendere conto di come si è amministrato agevola, aiuta la buona amministrazione. Presentarsi in quest'Aula dicendo "tanto voi resterete sempre all'opposizione" è un atteggiamento arrogante, che di sicuro non farà il bene dell'azione amministrativa di questa Regione.
Del resto, è quello che vi anima da sempre. Probabilmente avrete anche ragione. Il fatto è che il potere va esercitato per delle scelte utili ai veneti, non per pratiche di arroganza, finalizzate semplicemente o più interessate alla propria poltrona piuttosto che all'attività positiva per questa Regione. La mancanza di confronto che registriamo ormai da diversi anni in questo Consiglio credo sia aggravata da questo atteggiamento di superiorità, che può essere che vi premi nelle urne, ma non è detto che vi premi nei risultati. Io di quello proverei ad occuparmi.
Abbiamo posto alcune questioni, a mio giudizio molto serie. Abbiamo chiesto quanto ci costerà la strada Pedemontana Veneta. Non è una domanda che viene dalla luna. È una domanda fisiologica, che si fanno le opposizioni, come se la fanno i cittadini. La risposta "vedrete", "vedremo" non è né politicamente né tecnicamente accettabile. Abbiamo chiesto conto di cosa saranno le Olimpiadi Milano-Cortina. "Andrà tutto bene, sarà meraviglioso" non è una risposta politicamente accettabile. Abbiamo chiesto quali progetti avete intenzione di mettere in campo, finanziati con il PNRR, che potrebbero cambiare il volto della regione. "Andatevi a leggere le carte" non è una risposta politicamente accettabile.
L'impressione, onestamente, da questa parte dell'emiciclo, è che ogni passaggio in Consiglio regionale, anche quelli così delicati, come sarebbe a mio avviso il rendiconto, siano considerati dei fastidi, dei passaggi che bisogna in qualche modo fare, ma che non incidono nel luogo dove si prendono le decisioni.
Per questo, presidente Ciambetti, annunciamo ovviamente il voto contrario del Gruppo del Partito democratico, principalmente contro le scelte che sono contenute in questo bilancio consuntivo, che a nostro giudizio non sono all'altezza delle sfide che una grande Regione come il Veneto dovrebbe saper cogliere, in termini, in particolare, di redistribuzione, di uguaglianza, di giustizia sociale, frontiere rispetto alle quali siamo profondamente in ritardo, nel disinteresse generale.
Voteremo contro perché pensiamo che queste politiche di bilancio restrittive, fatte di tagli e di piani di rientro mascherati, non siano compatibili con le necessità che, invece, la nostra Regione avrebbe per essere all'avanguardia e per poter competere in quei terreni dove dovrebbe competere.
Siamo stanchi di vedere il Veneto scendere nelle classifiche generali. Pensiamo che, invece, servirebbe ‒ stavolta sì, e l'occasione ci sarà tra un po' di tempo ‒ cambiare. Anche il Veneto può cambiare, assessore Calzavara. Abbiamo ribaltato tanti risultati negli ultimi anni. Non escluderei di poterlo pensare anche per questa Regione.
Voteremo contro per le scelte sbagliate delle politiche di bilancio, voteremo contro per le scelte sbagliate che hanno contraddistinto questi quindici anni di Amministrazione Zaia e voteremo contro anche perché l'atteggiamento arrogante con il quale vi presentate in quest'Aula – o non vi presentate, come nel caso del Presidente – credo non sia utile, non alle opposizioni, ma alla Regione del Veneto, che forse, oggi, finalmente, meriterebbe una classe dirigente che scende dall'iperuranio del "siamo gli intoccabili e staremo sempre qua, perché voi perderete sempre" e prova a mettersi in gioco, a ridiscutere le proprie convinzioni e magari a fare il meglio per la nostra Regione.

PRESIDENTE

Il collega Villanova è sceso dall'iperuranio. Prego, collega.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

E non mi sono neanche messo la maschera.
Grazie, Presidente. Intanto... Questo è un record: è la prima volta che mi interrompe ancora prima che inizi il mio discorso. Consigliera Camani, quando parla di arroganza, non so come mai, ma sinceramente non la sento tanto riferita a questa parte dell'Aula, ma forse a qualche altra parte.
Assume la Presidenza
La Vicepresidente Francesca ZOTTIS
Oggi con tutti i colleghi siamo stati qui molto volentieri e abbiamo ascoltato il suo intervento. Veniamo in Aula sempre volentieri, perché riteniamo che questo sia un passaggio importante, come tutti i passaggi delle leggi che passano da questo Consiglio. Però, oggi è andato in scena il solito copione, che ormai ha un po' stufato. È un po' stucchevole come copione. C'è questa narrazione che continua ad andare avanti da quattro anni, dove effettivamente tutto va male e se c'è qualcosa che va bene di sicuro non è merito della Regione, di questa Amministrazione.
Voglio soffermarmi in particolare su alcune frasi che ho sentito dire oggi. Sinceramente, anche di fronte a quelli che possono essere i toni preelettorali, di fronte a questa che può essere una contrapposizione sui temi, che noi ascoltiamo anche con grande rispetto, perché non siete mai stati interrotti, non avete mai avuto nessun tipo di problema in quest'Aula, quando sento dire delle bestialità dal punto di vista amministrativo, come quella che vengono distratti i fondi dalla sanità per pagare la Pedemontana, dopo quattro anni che siamo qui, sinceramente fa anche un po' non dico sorridere, perché dobbiamo essere persone serie, ma rasenta il ridicolo. Magari si potrà raccontare in piazza per attirare un po' di attenzione, per parlare del campo largo, per far vedere che siete sul pezzo, ma quando raccontate queste robe qua, per piacere, almeno non dite certe bestialità.
Ho sentito parlare di vari problemi, perché ogni volta che passiamo a un argomento che riguarda il bilancio sentiamo praticamente il bollettino di guerra della Regione Veneto. Sembra di essere nel 1943, con i bombardamenti sopra la nostra Regione. Quando sento dire tra i vari problemi che la nostra Regione ha l'inflazione più alta di tutto il mondo, come abbiamo sentito prima, "in Veneto c'è l'inflazione", io dico che il presidente Zaia si metterà a stampare moneta, o smetterà di stampare moneta, o inciderà sui tassi di interesse.
Sono molto serio. Mi perdoni, collega Camani, mi scusi, ma se non ci riesce Christine Lagarde, che è a capo della Banca Centrale Europea, a fermare l'inflazione, non ci riesce la FED, ci deve riuscire questa Regione, non si sa con che leve dal punto di vista monetario? Lei ci viene a parlare dell'inflazione nella nostra Regione. Ma soprattutto dopo ci viene a fare dei ragionamenti. Prima ho sentito dire – mi ha fatto anche sorridere – che questi sono i princìpi della destra conservatrice che governano questa Regione.
Assume la Presidenza
Il Presidente Roberto CIAMBETTI
Ci venite a dire che non bisogna crescere, che bisogna bloccare qualsiasi opera, che bisogna bloccare l'autonomia, perché i veneti non l'hanno chiesta, insomma qualsiasi tipo di riforma va bloccata, e i conservatori siamo noi. I conservatori siamo noi! Voi state raccogliendo le firme per bloccare l'autonomia...
Collega Camani, mi perdoni, io l'ho ascoltata.

PRESIDENTE

Collega Camani, lasciamo parlare gli altri, come lei ha avuto modo di parlare.

Alberto VILLANOVA (Zaia Presidente)

Capisco che sia nervosa, però prima chiede il dibattito, vuole che qualcuno parli con lei, perché probabilmente ha bisogno di sentirsi rassicurata, dopo intervengo e non mi lascia parlare. Sto rispondendo. La ascolto talmente tanto che prendo gli appunti quando parla. Mi segno le cose, perché sono interessato a quello che dice.
Vi state opponendo a qualsiasi tipo di innovazione e di riforma e venite a dire a noi che siamo i conservatori. Ma di cosa stiamo parlando? Venite a dire che c'è bisogno di dare sostegno alle famiglie, sostegno alle imprese, sostegno ai piccoli artigiani, sostegno di qua, sostegno di là, ma avete presente che nemmeno nell'"Eldorado Romagna", che voi continuate a decantare, dove tassate qualsiasi tipo di reddito, partendo dal più basso, perché l'addizionale IRPEF in Emilia-Romagna la mettete dall'ultimo gradino, dai più poveri, voi li tassate tutti, neanche mettendo quell'addizionale IRPEF che voi mettete nelle altre Regioni riusciremmo a dare un sostegno come quello che voi chiedete? Sarebbe impossibile. Sarebbe impossibile!
Ma la cosa che a me veramente manda via di testa è quando parlate della piccola impresa in crisi. Probabilmente dovreste uscire dai salotti dove vi chiudete e venire con noi dalle imprese artigiane, magari quelle imprese artigiane del nostro territorio legate all'automotive, che magari prima producevano gli stampi che dopo venivano presi dalla Porche in Germania o dall'Audi, ne conosco tanti, oppure della minuteria, che lavoravano per le aziende di automotive, che sono state messe in ginocchio magari da qualche politica europea, che qualcuno ha votato anche. No? Perché, dopo è facile fare retorica. Ma se volete, la facciamo anche noi la retorica. Venite in quelle aziende artigiane a dire che loro sono in crisi, non perché qualcuno ha messo in crisi l'automotive a livello europeo, ma perché la Regione non li sostiene. Venite. Uscite dai salottini dove vi chiudete per firmare i referendum contro l'autonomia. Uscite da quei salottini. Andate a vedere dove lavora la gente. Una volta voi eravate quelli che rappresentavano la classe operaia, classe operaia che adesso è in difficoltà per queste scelte che avete fatto anche voi in Europa e che state continuando a fare in Europa, che l'Europa sta continuando a fare. Di quello non si parla mai, guarda caso.
La nostra è una Regione dove se qualcosa va bene – cito la frase – dite "la crescita avviene malgrado voi", invece se c'è la crisi è colpa nostra. La crescita non dipende da noi. Ma ogni tanto una botta di fortuna ce l'abbiamo anche noi. Sono quindici anni che ci votano: ci sarà un motivo. No, siamo fortunati. La prossima volta cambierà il mondo sicuramente. Ma veramente stiamo qui a vedere.
Come si fa a dire che in Veneto c'è il turismo, ma è meglio la manifattura? L'avete sentito anche voi prima... Scusate, ma la manifattura non si fa nei capannoni che abbiamo sentito accusare di qualsiasi nefandezza per quattro anni, nell'ultima legislatura? Io sono qua da nove e ho sempre sentito parlare contro i capannoni, che sono il male assoluto, però adesso va meglio la manifattura del turismo, perché il turismo è un'economia che non porta grande reddito nel nostro territorio.
Signori, noi siamo qui che vi ascoltiamo molto volentieri, però ogni tanto servirebbe anche un po' di serietà. Mi viene sempre in mente una parte di questa legislatura che mi ha toccato profondamente, che era l'inizio legislatura, quando eravamo sotto Covid. Vi ricordate le accuse che ci avete rivolto per due o tre anni? Io me le ricordo benissimo. Davate delle responsabilità a questa Amministrazione. Cosa è successo di quelle accuse? Sono passati un po' di anni e cosa è successo di quelle accuse? Niente. L'unica cosa che è successa è che chi le ha fatte è finito con un seggio al Senato. Questo è l'unico risultato. L'unica cosa che è successa è che qualcuno è finito al Senato grazie a quelle accuse. Però, del resto non si è più saputo niente. Io capisco che questo sia il vostro modo di far politica. Magari qualcuno riuscite anche a intortarlo. Però, quando venite qua e sperate di farvi ascoltare come delle persone serie, dopo affermazioni come questa noi facciamo veramente fatica ad ascoltarvi e a darvi un po' di credito.
Detto questo, io credo che quello che sta facendo l'Amministrazione, la Giunta, l'assessore Calzavara, con la parifica che arriva sempre in anticipo, sempre rispettando i tempi, cosa che viene data come se fosse la cosa più scontata della terra... Mi piacerebbe andare a vedere altre Regioni d'Italia come sono messe. Arriva la parifica, e voi: va beh, la parifica cosa volete che sia? Niente. Il bilancio? Il bilancio è in regola. Anzi, ma state scherzando? Lo fate passare come qualcosa di positivo avere il bilancio in regola. A questo punto, vedendo come va questo Stato, forse è meglio imparare da qualcun altro che fa i buchi e dopo vengono ripianati da qualche altra Regione. Questo è quello che ci stanno dicendo, che noi facciamo i bilanci in regola e non va bene perché abbiamo il bilancio in regola.
Signori, secondo me, questa Amministrazione sta facendo i salti mortali, come ha fatto in tutti questi anni, per fare l'unica cosa che forse serve a incentivare l'economia in questo Paese, cioè non aumentare le tasse. Come abbiamo detto tante volte, si fanno i salti mortali proprio per evitare di aumentare le tasse, perché questa è l'unica cosa che può spingere. Sicuramente se aumenti le tasse vai a rallentare.
Diamo, pertanto, la nostra totale fiducia all'Amministrazione e all'assessore Calzavara per questo rendiconto e continuiamo a garantire un appoggio incondizionato, perché quello che state portando, i risultati che portate a livello di bilancio sono risultati che probabilmente in tutta Italia ci invidiano.

PRESIDENTE

Collega Soranzo, prego.

Enoch SORANZO (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni)

Grazie, Presidente.
Come Gruppo di Fratelli d'Italia, lo diciamo fin dall'inizio, voteremo a favore di questo rendiconto.
Ci piacerebbe che quest'Aula potesse ascoltare. Il collega Villanova ha appena terminato un intervento dove, di fatto, seppur in modo elegante, raccontava la volontà di raccontare un bombardamento di informazioni nella narrativa dell'opposizione, che giustamente fa bene il proprio mestiere. Però, amici dell'opposizione, colleghi dell'opposizione, Consiglieri regionali di questa opposizione, istituzioni di questa Regione, leggere la memoria della Corte dei conti citandone gli aspetti che più possono avvalorare una narrativa, facendone un'azione politica, non è propriamente ideale. Non uso un altro termine, uso "ideale". Dico questo perché la Corte dei conti, come tutti gli amministratori sanno, soprattutto chi ha a che fare con la pubblica amministrazione, ha il dovere di mettere in luce sicuramente i controlli e l'esito dei controlli del proprio lavoro, ma allo stesso tempo formula delle considerazioni, che sono sempre stati visti, credo da noi tutti, in primis dal Presidente della Giunta e dall'Assessore al bilancio, ma di tutta la Giunta, come di tutto il Consiglio, come inviti e auspici che devono essere assolutamente tenuti in considerazione.
Come Gruppo di Fratelli d'Italia vorremmo lasciare a quest'Aula un'eredità nei verbali, ma anche a chi ci ascolta, mettendo in risalto alcuni aspetti. Proviamo a fare un'operazione di verità e soprattutto di sincerità. Se l'assessore Calzavara si fosse presentato, su mandato del presidente Zaia, con un rendiconto che presentava una situazione dove il debito non veniva in qualche modo recuperato o ridotto, anzi veniva aumentato, che presentava l'introduzione dell'addizionale IRPEF, quindi aumentando la tassazione, che non procedeva nella cautela secondo i criteri di prudenza, che sono i pilastri fondamentali richiamati in tutte le leggi di contabilità, dagli Enti locali fino alle Regioni e anche allo stesso MEF, che manifestava una certa imprudenza nel non formulare gli accantonamenti, che di fatto sono di legge, ma anche quelli di buona condotta o buona gestione di un bilancio, probabilmente da parte dell'opposizione si sarebbe levato un grido dove si raccontava la narrativa di un Assessore e di un'Amministrazione spregiudicati, che badavano più al consenso elettorale, che badavano più alla propaganda, che ‒ perché no? ‒ lasciavano a chi sarebbe venuto dopo un'eredità estremamente pesante e non si sa se recuperabile.
Noi abbiamo visto tante Amministrazioni di questo genere, tant'è che le modifiche normative che sono state introdotte nel corso degli ultimi quindici anni dalle direttive europee e dallo Stato italiano sono andate in questo senso a seguito di dissesti finanziari di molti Enti locali, ma anche di Regioni, non da meno le stesse normative che sono intervenute con una serie di deroghe anche sui bilanci della sanità, che oggi non hanno visto ancora sanzioni, Assessore. Noi sappiamo, però, che abbiamo Regioni vicine che hanno un bilancio, anche sulla sanità, discretamente in difficoltà. Lo sappiamo, nonostante si faccia finta o non sia notizia del giorno.
Assessore, noi siamo convinti che la strada giusta sia quella intrapresa da lei, nella sua buona gestione, e dal presidente Zaia e crediamo che sia una buona gestione perché, invece, va nella direzione opposta. Lo dice la Corte dei conti, lo dice quella relazione che voi, amici dell'opposizione, colleghi dell'opposizione, Consiglieri regionali dell'opposizione, istituzioni della Regione (non lo ripeterò più), avete più volte invocato. Lo dice perché i punti di forza sono riduzione dell'indebitamento, conti in ordine, molto in ordine, molto forti, un bilancio forte e accantonamenti prudenziali. Una buona gestione. A questo, però, si aggiunge che, nonostante le difficoltà e anche, sicuramente, spazi di miglioramento, questa Regione è dal 2007 (se non ricordo male) la prima Regione a utilizzare meglio i fondi europei. Tant'è che ha avuto per credibilità e anche per programmazione un raddoppio dei fondi europei nella nuova programmazione rispetto al passato. E non è una cosa da poco. Tant'è che la Corte dei Conti racconta la bontà di questo tipo di azione e invita a continuare ad assimilare nel bilancio la capacità di utilizzare i fondi europei con le risorse regionali affinché ci possa essere una miscela straordinariamente efficace ed efficiente per garantire i servizi e i bisogni di spesa a cui un bilancio dovrebbe sicuramente fare fronte dal punto di vista contabile e indirizzarsi a cercare di soddisfare al massimo le esigenze e i fabbisogni dei cittadini veneti, in tutte le sue strutture della società.
Condivido, Assessore, la sua riflessione. Quando lei è intervenuto, ha ricordato che nella storia di questo Paese talune occasioni, a me veniva in mente Italia '90 per quello che è stato il mondiale di calcio, servono a finanziare le grandi opere. Questo va ricordato, gentili amici, colleghi Consiglieri, istituzioni della Regione Veneto, L'assessore De Berti citava che sono circa 250 i milioni per i mondiali stanziati per opere, che probabilmente sarebbero arrivati ugualmente se non ci fossero stati i mondiali qui in Veneto, o probabilmente no. Come i 483 milioni per le Olimpiadi, di cui si aggiunge una parte, il 50%, circa 200 milioni parzialmente finanziati, come ha citato anche la collega Camani, sono risorse che sono arrivate grazie al fatto che qualcuno ha voluto portare a casa sfide importanti. Si chiamano così, amici, colleghi Consiglieri. Noi stiamo parlando oggi di opere e di finanziamenti perché il presidente Zaia e questa Amministrazione hanno portato a casa i mondiali e hanno portato a casa le Olimpiadi, sennò non sarebbero arrivati e voi non avreste avuto sicuramente materiale su cui discutere sulla copertura parziale o totale. Ma sicuramente prima o dopo queste opere ci saranno. E questa cosa non è una cosa di poco conto, se si aggiunge a questo tutto quello che è l'indotto di crescita, diretto e indiretto, questo è il diretto, l'indiretto, invece, è sul tessuto sociale dei consumi delle nostre Province e dei nostri territori quando si svolgeranno questi eventi. È un conto difficilmente da mettere in campo, ma che segna sicuramente la differenza su quello che è vincere le sfide, abbracciare le sfide e mettersi in gioco, cosa che il presidente Zaia, questa Amministrazione e noi insieme a tutta la Giunta stiamo mettendo con grande entusiasmo in questa azione politica e amministrativa.
Ultima considerazione, ma non di minore importanza, vale sicuramente sulle criticità citate da questa relazione della Corte dei conti. Colleghi, io ho capito che fa comodo, quindi concludo il mio intervento con questo, citare l'invito della Corte dei conti, si guarda a mettere in evidenza che, come diceva la collega Camani prima e la collega Ostanel poi, Assessore, la sua azione di fare un bilancio di previsione cauto, prudenziale, che possa in qualche modo tenere la macchina in tiro – come si dice in gergo, e chiedo scusa a tutta l'Aula – cioè tenere la struttura sempre alla massima tensione nella voce di spesa e di entrata, fa si poi che nel corso dell'anno ci sia un aumento, come qualcuno cercava di dire, del 120% nelle manovre di assestamento o di variazioni di bilancio. Ma io condivido questo tipo di azione, perché man mano che le previsioni vengono confermate è corretto che un'Amministrazione, su dati reali e soprattutto confermati nel trend durante l'anno, metta in disponibilità della struttura nuove risorse. Questo cosa evita? I buchi di bilancio.
Si evitano i buchi di bilancio. Dare una previsione che è abbastanza realistica, ma poi correggere il tiro in base ai reali incassi delle entrate di un bilancio significa avere una buona gestione, una corretta gestione, e soprattutto non fare bilanci fantasiosi. Quindi, il 120% che la Corte dei conti dice che è frutto delle variazioni di bilancio è, secondo noi, un dato rilevante, rilevante perché vuol dire che il Veneto ha capacità, come l'Italia sta dimostrando, di incassare risorse economiche e finanziarie nuove durante gli anni di esercizio.
Ma su questi il 6.1 dei singoli target, che recita i punti che voi avete voluto citare, ne cita due che mi piace ricordare. Se è vero che peggiora, ahimè, il numero di morti in incidenti stradali, se è vero che peggiora l'utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura secondo la Corte dei conti, se è vero che, purtroppo, la percentuale di superficie agricola utilizzata, la SAU, investita in coltivazioni biologiche peggiora, dice anche che risulta in miglioramento il rischio di povertà ed esclusione sociale, non inclusione sociale. Quindi, miglioramento. Questo, signori, è un altro dato che va messo in risalto. Come va messo in risalto che il tasso di disoccupazione nel 2021 è pari al 5,3% rispetto al 9,5% di quello nazionale e che arriva al 4,3% nel 2022-2023. Questi sono dati che vanno messi in risalto tanto quanto quelli che a voi faceva comodo mettere in risalto nella vostra relazione.
Un'Istituzione ha il dovere di portare una rappresentazione più reale possibile e corretta, e non secondo gli obiettivi politici in narrativa che si vuole raggiungere. È dovere di quest'Aula dire ai veneti la completezza dei dati anche di una relazione della Corte dei conti, che fa il suo lavoro, ma va portata complessivamente, non invece parzialmente o a percentuali di utilizzo a seconda dell'obiettivo politico di narrativa da raggiungere anche in quest'Aula.
Con alcune considerazioni che abbiamo voluto portare in evidenza, come Fratelli d'Italia continueremo a lavorare. È vero, collega Camani, che noi abbiamo delle sfide importanti in Veneto, è vero che ci aspettano tempi non facili di crescita, è vero che il Governo nazionale eredita tagli alla sanità importanti, a cui noi stiamo cercando di dare risposte e recuperare, cosa che ormai finalmente, dopo due anni che noi lo dicevamo in quest'Aula, comincia a diventare patrimonio di cronaca e di dibattiti in tanti ambienti, anche quelli di dibattito politico. Siamo felici di poter dare il nostro contributo. Siamo consapevoli che ci aspettano delle sfide importanti e dei tempi importanti di lavoro.
Siamo sicuri, Assessore, che la Pedemontana Veneta è la risposta giusta. D'altronde, come diceva l'assessore De Berti prima, quando noi pensiamo a un'autostrada, e noi siamo il Corridoio 5, una risposta infrastrutturale ci deve essere. E se non c'è quella quarta corsia, che oggi è un pensiero, esiste una strada oggi reale, concreta, costosa, se volete, comunque speriamo di riuscire ad abbattere i costi, ma è un'alternativa infrastrutturale per il Veneto e di collegamento per l'Europa. Oggi abbiamo sicuramente di fronte il fatto che una programmazione di questo genere comunque è una risposta infrastrutturale. Comunque si potrà lavorare per andare incontro alle esigenze di quei veneti, come le borse di studio, come altre risorse che dovranno andare alle famiglie per affrontare un periodo non facile nei prossimi anni. E ci sarà tutta questa attenzione da parte di questa Amministrazione, come sempre l'ha avuta, come in tutti i settori di questo Veneto.
Una cosa, però, è certa, Assessore: non possiamo abbassare la guardia. Lei non l'ha mai fatto. Quest'Aula le ha dato piena fiducia e siamo felici della fiducia riposta. Siamo convinti che il lavoro fatto è importante e siamo sicuri che ci aspettano sfide importanti e sicuramente impegnative. Questo, però, non porterà mai a togliere il piede dall'acceleratore a una Regione che comunque vorrà tentarle tutte prima di mettere, come qualcuno ha ricordato, le mani nelle tasche dei cittadini.
C'è una profonda differenza tra noi e voi: noi prima di mettere le mani nelle tasche dei cittadini ci pensiamo due volte, voi molto spesso lo fate, forse per storia, forse per modalità. Noi siamo conservatori di quei valori per cui la tassazione deve essere non vessazione, per cui la tassazione deve essere giusta, pagata per i servizi che realmente si danno e non per altri motivi. Quindi, sicuramente se un veneto dovesse aver bisogno rispetto alla solidarietà e all'aiuto di un altro veneto, saremo i primi a chiedere questo sforzo. Ma fino ad allora ci metteremo in gioco noi per trovare quelle risorse, diversamente da mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
Concludo dicendole una cosa: sa perché – non so se sia così, Assessore – a noi viene chiesto di pagare la Pedemontana Veneta e magari alla Regione Sicilia la Ragusa-Catania no? Perché i veneti hanno dimostrato di saper pagare ciò per cui investono e normalmente hanno onorato sempre i propri impegni.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.
Collega Pan, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, in quanto i colleghi che mi hanno preceduto hanno già fatto una sintesi molto ampia di quello che è successo qui questa mattina, però ho due cose che volevo dire assolutamente, perché ogni volta che entra in quest'Aula qualcosa che si riferisce al bilancio sentiamo sempre la stessa litania. Quindi, niente di nuovo, cari colleghi dell'opposizione. Niente di nuovo sul fronte occidentale, potremmo dire, perché poi le cose sono sempre le stesse: le borse di studio, la Pedemontana, la pista di bob, le Olimpiadi. Ogni volta è sempre la stessa litania che ci viene propinata.
Una prima cosa che voglio sottolineare dei discorsi che ho sentito anch'io questa mattina è che trovo strano che la Corte dei conti ci venga a dire che noi siamo quelli che distribuiscono più pesticidi in assoluto in questo Paese. Volevo ricordare ai cari magistrati, che magari sono chiusi sul Ponte di Rialto, che l'agricoltura veneta, soprattutto il vigneto veneto, guarda caso, è il più importante vigneto d'Italia e forse è uno dei vigneti più importanti del mondo, 100.000 e rotti ettari, che fanno sì che giri un'economia che fa esportare 2,2 miliardi di PIL di questa Regione. Di cosa stiamo parlando, del Molise, di due viti che sono magari coltivate nel Lazio? Qui si sta facendo un'agricoltura specializzata, un'agricoltura che ha, come in tutto il resto del mondo, bisogno dell'aiuto dei fitofarmaci per svilupparsi. Ma questo è normale, avviene in tutto il mondo.
Per carità, benissimo l'agricoltura biologica, siamo al 5%, però vi ricordo che per alimentare il mondo bisogna che l'agricoltura sia aiutata anche da questo tipo di interventi. Dico, quindi, ai cari magistrati di occuparsi magari più di codici e codicilli e lasciar stare l'agricoltura a chi di competenza.
Un'altra cosa che voglio sottolineare è il consumo del suolo, che ogni volta ci viene propinato, in quanto siamo la Regione che consuma più suolo in assoluto. Ricordo a tutti, soprattutto a chi ci imputa questo, oltre alla legge eccetera, che, guarda caso, in questa Regione, la locomotiva d'Italia, si lavora e si lavora dentro i capannoni. Non si lavora all'aria aperta. Quindi, se abbiamo molti capannoni, significa che sono tante piccole e medie imprese, carissima, che magari creano quello che lei ‒ questa è la mia terza considerazione ‒ definisce "cattivo capitalismo". Capisco che lei ha una radice culturale sovietica.

PRESIDENTE

Collega, adesso facciamo fatica a capire.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Sul cattivo capitalismo che lei ha citato prima bisognerebbe aprire una bella discussione. Le consiglio, visto che ci sono state da pochi giorni le elezioni in Venezuela, di trasferirsi da Maduro, così magari le fa capire cos'è il comunismo e una società comunista rispetto a una società capitalista. Avremo tutti i mali del mondo, ma probabilmente il progresso, la sanità e tutte le infrastrutture che abbiamo qui da noi, in Europa e nei Paesi occidentali non sono certo...
Anzi, le faccio incontrare qualche emigrato veneto che è scappato dal Venezuela ed è ritornato qui, così le spiega che dalla sera alla mattina c'è l'esproprio proletario, che a lei piace tanto: vanno dentro le case armati e si portano via le casseforti e i soldi. Questo perché il capitalismo è la rovina del mondo. Anzi, bisogna che la società sia tutta uguale, sovietica, che segua Maduro o magari cubana.
Io non l'ho interrotta. Io l'ho ascoltata da questa mattina.

PRESIDENTE

Dopo, collega Camani parlerà per fatto personale.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Consiglio, magari, anche ai vostri governatori e a tutti quelli che stanno raccogliendo le firme contro l'autonomia, un viaggetto da quelle parti lì, per capire come funziona il mondo.
Calma, dopo, per fatto personale, rispondi.
Tra l'altro, voi che siete i veri traditori del popolo veneto, perché state raccogliendo, con il vostro segretario Martella, le firme contro l'autonomia, ricordate che state tradendo i vostri elettori che sono andati a votare nel referendum del 22 ottobre del 2017.
Vergognatevi. Lo dico al governatore della Campania De Luca. Invece di sprecare troppe energie a raccogliere le firme, magari sprechi qualche ora per aggiustare i ballatoi di qualche palazzo di Napoli. Questa è la vera autonomia che farebbe bene anche alla sua Regione.
Questa catastrofe economica non la vedo. Vedo un Veneto, invece, che lavora, un Veneto che si impegna. C'è una crisi economica che è anche globale, dovuta a tante questioni. Non sono un economista, ma mi insegnano che in un periodo di crisi, in un periodo in cui si fa fatica a fare impresa e soprattutto si fa fatica naturalmente a conservare i posti di lavoro, non imporre la tassazione significa lasciare i soldi a chi può fare le spese, a chi può investire, quindi creare economia.
Così si creano i rilanci. Imporre le tasse e mettere l'addizionale IRPEF non serve: 1.170 milioni, che è il totale che potremmo mettere, se li lasciamo alle nostre imprese o li lasciamo in mano ai nostri cittadini facciamo solo un bene in questo periodo, che non è certo facile.
Grazie.

PRESIDENTE

Collega Camani, per fatto personale, prego.

Vanessa CAMANI (Partito Democratico Veneto)

Ovviamente non ho intenzione di spiegare le ragioni per cui sul piano economico la globalizzazione e il capitalismo, che ormai sono patrimonio di tutti, abbiano indotto diseguaglianze.
Solo per precisare: fosse anche solo per motivi anagrafici, non sono mai stata iscritta al Partito Comunista Italiano e neanche alla Federazione giovani comunisti italiani, a differenza del collega Pan, che può raccontare di aver militato nella Federazione giovanile comunisti, ma per ragioni anagrafiche.
Lo dico perché magari si è dimenticato cosa diceva quando era iscritto tra i comunisti, il collega Pan, non io.

PRESIDENTE

Evitiamo le standing ovation.
Collega Lorenzoni, prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
È bello intervenire in questo clima. Non sapevo della militanza comunista del collega Pan.

PRESIDENTE

Lasciamo parlare il collega Lorenzoni, per favore.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Ribadisco la mia soddisfazione a intervenire dopo questa notizia. Caramba che sorpresa!

PRESIDENTE

Se volete sospendiamo una mezz'oretta, colleghi. Riprendiamo fra un po'.
La seduta è sospesa.
La Seduta è sospesa alle ore 16.07
La Seduta riprende alle ore 16.08

PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.
Il collega Pan – immagino – come Salvini frequentava Leoncavallo, forse frequentava il Pedro a Padova. Ci racconterà della sua gioventù.
Vorrei stigmatizzare una cosa. Non avevo intenzione di intervenire in dichiarazione di voto, però, dopo quello che ho sentito veramente mi sono sentito toccato, toccato nel profondo, perché buttare la palla in tribuna non è mai bello. Quello che ho visto fare dalla maggioranza è stato buttare la palla in tribuna.
Non si può, Assessore, rispondere alle nostre osservazioni dicendo che Anne Hidalgo ha buttato 1,4 miliardi per ripulire la Senna, ha buttato via i soldi e la sinistra butta via i soldi. Ma cosa abbiamo a che fare noi con le scelte politiche del sindaco di Parigi? Forse ha preso l'occasione delle Olimpiadi, non per fare delle opere dubbie, ma per pulire il loro fiume. Non voglio entrare in quello, però mi dispiace che le ragioni per far fronte a delle osservazioni che abbiamo portato siano portate su un piano che non è il piano della realtà, è un piano di contrapposizione politica fine a sé stessa.
Io le ho fatto delle osservazioni, Assessore, molto puntuali, e ho detto: "Io, se posso dare un consiglio, utilizzerei la capacità di elasticità nel bilancio per fare delle azioni". Sono stato sul tema e ho chiesto alla struttura tecnica per capire come farlo. Io sono rimasto impressionato. La Regione Friuli-Venezia Giulia il mese scorso ha fatto un assestamento di bilancio da 1,3 miliardi.
Certo, io ho firmato. Io ho firmato contro questa autonomia di Calderoli, perché l'autonomia non è una ideologia.

PRESIDENTE

Lasciamo parlare il collega Lorenzoni, per favore.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Lei è una garanzia.

PRESIDENTE

Per favore. Prego.

Arturo LORENZONI (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Ribadisco, lei è una garanzia.
Ho firmato contro questa autonomia di Calderoli perché, se vuole, possiamo entrare nel merito. Le spiego perché questo processo non è un processo che aiuta le scelte virtuose, i processi virtuosi nell'ambito di una gestione intelligente, perché questa autonomia rischia veramente anche di disgregare gli spazi di autonomia che già ci sono. Per cui, se vuole, di questo poi ne parliamo.
Però, abbiamo anche noi un risultato di amministrazione di 1,9 miliardi. Potevamo farlo anche noi se non avessimo avuto sulle spalle tutto il fardello che ci siamo portati dietro da tempo. Questo vogliamo dire. Abbiamo fatto un assestamento da 18 milioni di euro. La Regione Friuli-Venezia Giulia, che è amministrata sempre dal centrodestra, ha fatto un assestamento da 1,3 miliardi. Chiediamoci il perché.
Vorrei, però, dare delle risposte puntuali, al di là dei luoghi comuni. Collega Villanova, lei veramente ha fatto una serie di luoghi comuni, che a me dispiacciono. Io non ho usato dei luoghi comuni per attaccare. Lei mi viene a dire che voi intortate gli elettori "per". C'è una proposta diversa dalla vostra, ma non può dire questo, perché non ritengo sia giusto.
Faccio alcuni esempi per capirci. Il "mettere le mani in tasca" è una cosa che voi aborrite. In realtà, cerchiamo di capirci, nel momento in cui io sono costretto a pagarmi la radiografia piuttosto che la risonanza piuttosto che un altro tipo di esame, se ho i soldi lo posso fare, se non li ho non lo faccio e aspetto. È questo quello che a noi non piace, che alcuni abbiano accesso ai servizi e altri no.
Nel momento in cui io pago per un singolo esame, siamo cinque in famiglia e facciamo un esame ciascuno, 100 euro, sono 500 euro. È molto più di quello che pagherei con l'addizionale, che – lo dico sinceramente – con i redditi che ho potrei permettermi di fare. Preferisco pagare quei 150-200 euro di addizionale, piuttosto che 500 euro per la radiografia. È questo che noi vi critichiamo. Mi sembra lapalissiano che, nel momento in cui priviamo di alcuni servizi...
Gli asili nido sono un altro caso, come le borse di studio. Non sono i soliti refrain. Sono degli esempi che vi portiamo per far capire come una politica diversa sia possibile. Un altro tema, secondo me, è essenziale: le imprese dell'automotive.
Collega Villanova, noi non siamo chiusi nei salotti. Io non frequento nessun salotto, glielo posso assicurare. Chieda a chiunque, i salotti non mi sono congeniali. Frequento delle aziende, altroché se le frequento, e ho una dimestichezza con le aziende. Nello specifico, parliamo dell'automotive, ma se vuole parliamo di tanti altri settori industriali, in cui, a livello di ricerca, da decenni stiamo dicendo che la traiettoria è quella. La politica di questa Regione non ha detto "la traiettoria è quella". Ha detto "resistiamo, difendiamo le rendite di posizione".
Avete fatto mille Alitalia in questa regione. L'ultima è quella sull'evoluzione dell'automotive. Come lo Stato italiano ha difeso l'Alitalia, a destra e a sinistra, che era indifendibile, bruciando risorse, qui si è cercato di frenare un'evoluzione dal punto di vista industriale. Avevamo una leadership? Sì. La Provincia di Vicenza, alla fine degli anni Novanta, faceva oltre il 90% dei motori elettrici per i finestrini delle automobili. Era una cosa incredibile, l'unica al mondo. Oggi ne fa una piccolissima parte, se ancora qualcuno li fa. Perché? Perché non c'è stato un ecosistema. L'impresa è parte di un ecosistema. Questo voglio dire nella politica economica di questa Regione. Non si fa un lavoro per dire: "Signori, qui cambia la direzione. Dobbiamo fare squadra".
Io non vado nei salotti, però da quello che ho sentito dire ci sono delle opportunità grandissime. Parlavo con un amico che fa pompe di circolazione per le auto. Gli ho chiesto: "Come va con la trasformazione?". Mi ha detto: "È fantastico. Un'auto elettrica ha cinque pompe. Un'auto a motore termico ne ha una. Si quintuplica il mercato. È fantastico per noi. Siamo i più bravi del mondo".
Come questo esempio, posso farne tanti altri. Di tutta l'elettronica delle automobili, quanta se ne fa qui? È chiaro che l'impresa non può essere da sola, però smettiamola con quel racconto per dire che c'è un indirizzo ideologico che la sinistra in Europa ha voluto e le nostre imprese muoiono. È una narrazione sbagliata, gravemente sbagliata, basata sull'ideologia, che rischia di fare peggio per le nostre imprese. Ormai la strada è quella.
Facciamo squadra, vediamo le risorse che abbiamo, che sono importantissime. Abbiamo alcune delle aziende più belle in assoluto. A quel punto aziende come Intel, aziende come Silicon Box avranno interesse a venire qua. Questo vi rimproveriamo, per stare sul tema.
Sul consumo di suolo, un'altra cosa. Voi dite di no a tutto. Io sono stanco di questa narrazione aprioristica. Io non sono contrario a niente. Sono favorevole alle cose intelligenti.
Sui capannoni, io li amo, sono veneto, sto bene dentro un capannone, ma di capannoni ne abbiamo mille. Parlavo domenica con un ingegnere, un amico, che fa capannoni. Diceva di non aver mai avuto un mercato così fiorente, fantastico. Quello che a me dispiace è che per ogni capannone che viene su, uno viene abbandonato. Questo non ha senso, non ha logica. Non ha logica.
Mi rivolgo alla presidente Rizzotto. Dobbiamo mettere degli elementi in Veneto Territorio Sostenibile per limitare le deroghe perché, se noi diamo le deroghe non ci sarà mai quel processo virtuoso. Le ho già detto in Commissione che è stata poco audace. Lei può essere audace, può fare di più.
La collega Rizzotto può fare di più, ma è indispensabile questo perché consumo di suolo zero non è ideologia, è un modo intelligente di guidare l'evoluzione immobiliare, legata al nostro processo industriale.
Il nostro non è un no a priori. Il nostro è un no a politiche facili, perché è facile creare nuovi capannoni e l'altro rimane lì, tanto l'altro è vecchio, è degli anni Cinquanta, costa troppo. Dobbiamo accompagnare questi processi.
Così come sul vino. Collega Pan, è vero che abbiamo il più grande vigneto della storia – poi possiamo discutere se il Prosecco è vino o è qualcos'altro – ma quello che dispiace è sapere quali sono gli effetti sulla salute associati con l'uso di determinati fitofarmaci. Insomma, su tutti i prodotti no, qualcuno di più, qualcuno di meno. Venga a oncoematologia a Padova e si faccia raccontare da dove vengono alcuni pazienti.
Lo stesso sulla Pedemontana Veneta. Non è una contrapposizione alle infrastrutture in sé. Quello che noi abbiamo criticato è un project financing che si è assunto tutto il rischio sulla parte pubblica.
Il project financing non è fatto così. Con il project financing la società veicolo si prende il rischio e il committente non deve tenere il rischio. I rischi sono tre. Queste cose le conosco bene. È dagli anni Novanta che facciamo project financing sull'energia.
Nel 2017, con il Terzo Atto Convenzionale tutto il rischio traffico se l'è preso la Regione. Questa è una follia dal punto di vista strutturale. Avevamo già sbagliato tutti i project financing degli ospedali con Galan, perché sono stati fatti male. Andate a parlare con chi lavora nei reparti, e capirete che quei project sono stati fatti male. Ma sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
E abbiamo perseverato su un'opera che, alla fine, costa non so quanti miliardi. Possiamo discutere anche sui miliardi. La nostra contrapposizione, però, non è nell'infrastruttura. Alla fine, si può anche fare una strada, ma bisogna farla con intelligenza. Il rischio che abbiamo preso è un rischio veramente grande.
Assessore, non prenda le nostre osservazioni come degli attacchi ideologici, non lo sono. Quello che cerchiamo di fare noi è cercare di stimolare. Vorreste che noi votassimo il rendiconto? Non lo so, non faremmo l'opposizione.
Quello che dobbiamo fare noi è cercare di stimolarvi, di farvi capire che migliorare è possibile. Nessuno dice che i veneti sono cattivi, che il Veneto non funziona. Avete raccontato che noi denigriamo il Veneto, ma non è denigrare il Veneto, è far vedere che ci sono dei margini per far star meglio i nostri cittadini.
A me veramente è dispiaciuto che nella discussione si sia finiti in una contrapposizione ideologica destra-sinistra, non è questo. Abbiamo dei margini per superare i luoghi comuni e per utilizzare delle politiche più utili ai nostri cittadini e alle nostre imprese nella gestione delle risorse finanziarie, che, ripeto, sono delle risorse importanti, che stiamo utilizzando con il freno a mano tirato.

PRESIDENTE

Collega Pan, per fatto personale, prego.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Volevo rispondere all'amica Camani.
Io non rinnego mica il mio passato, soprattutto quando si hanno quindici o sedici anni e si fanno le scuole superiori. Parliamo di più di quaranta anni fa.
Ho frequentato, e qui ci sono state delle parti positive e delle parti negative, anche altri movimenti, come i Verdi.

PRESIDENTE

Collega Pan, l'intervento è sul fatto personale, non sulla storia personale.

Giuseppe PAN (Liga Veneta per Salvini Premier)

Soprattutto le dico che quei valori che magari ho anche trovato da qualche parte li ho ritrovati poi in quello che è stato il mio movimento finale, che è stata la Liga Veneta, diventata Lega Nord, in cui ancora mi rispecchio, soprattutto per alcune questioni.
Io spero che questo referendum sull'autonomia vada in porto perché, se va in porto e tutto il partito meridionalista vota, poi noi saremo liberi, e le spiego, di agire per le piazze e per le strade con tutta quella rivoluzione che siamo sempre stati in grado di fare.
Quindi, io non rinnego il passato, ma lei rinnega tutti i suoi valori. Adesso siete non più i rappresentanti degli operai della classe sociale, ma di alcune classi legate a strani diritti che non sto qui a ripeterle.

PRESIDENTE

Collega Ostanel, prego.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Grazie, Presidente.
Assessore Calzavara, dispiace aver sentito dire che l'uso che facciamo di questo rendiconto è un uso politico, cioè politico-strategico. Sembrava dalle sue parole che quello che addirittura c'è scritto qui dentro avesse una visione politica. Invece, semplicemente, la Corte dei conti fa il suo lavoro nel definire e nel dire che gli obiettivi che voi mettete nel DEFR e nella NADEFR, che noi qui votiamo a dicembre, non vengono presi in considerazione. Qui dentro non c'è politica o uno sguardo politico o di parte. Averlo sentito dire, sinceramente, mi ha lasciato un po' sorpresa, perché semplicemente al punto n. 6 si prende in mano la programmazione che noi qui votiamo, NADEFR e DEFR, gli obiettivi che voi mettete. Cosa succede? Che la Corte dei conti giudica se la spesa rispetto al raggiungimento di quegli obiettivi è congrua o meno, e la risposta è, su certi temi, no.
Faccio un esempio: politiche giovanili. Non ne ho parlato prima, ma lo ridirò in questa dichiarazione di voto perché, quando sento dall'altra parte strumentalizzare semplicemente un'analisi di quello che è scritto in un giudizio di parifica, sinceramente non ci sto. Per le politiche giovanili non viene messo un euro rispetto a quello che, invece, decidiamo di scrivere nei documenti di programmazione. Lo dice chiaramente qui.
Punto due. Diciamo nei nostri documenti che avremmo aumentato il terreno in agricoltura biologica. Non ci arriviamo. Anzi, usiamo fertilizzanti e pesticidi più del doppio delle altre regioni italiane.
Questi commenti riguardano il fatto che se mettiamo degli obiettivi in un documento di programmazione, ma nelle nostre spese, nel modo con cui noi rendicontiamo, questo non avviene, è ovvio che viene scritto all'interno di un giudizio di parifica, e non è per un'impostazione o un giudizio politico, ma perché semplicemente, e per fortuna, chi fa il suo lavoro e guarda all'interno di questi documenti ci fa capire se c'è una disparità, una discrasia tra dove noi diciamo di arrivare e quello che facciamo.
In letteratura c'è un bellissimo concetto, quello delle politiche discorsive. Credo che questa Regione sia molto brava a farle. Le politiche che fanno discorso, ma poi, se si guardano le carte, non c'è niente dietro, casca il palco. Questo è quello che avviene. Avviene questo se nei libri del Presidente decantiamo i giovani e poi non vediamo un euro speso nel nostro bilancio in politiche giovanili, e siamo una delle uniche Regioni che non ha una legge, nonostante ce ne siano tre depositate: una a firma del presidente Zaia, una a prima firma della presidente Brescacin e una a mia prima firma. Non abbiamo mai messo un euro su questo punto.
Quando andiamo qui dentro, quando andiamo nelle cose vere, ci rendiamo conto che è facile parlare delle cose. Un conto è quello che noi mettiamo a terra, e questo racconto del giudizio della Corte dei conti sul rendiconto generale credo ci faccia capire molto bene cosa volevamo dire.
Di nuovo, la domanda che le è stata posta dalla capogruppo Camani è quella a cui tutti noi cerchiamo risposta. Lei ha risposto che a novembre 2024 capiremo l'utilizzo dei dati di traffico e capiremo cosa accadrà. La domanda che le pongo è questa: e se accadrà? Io spero di no, altrimenti figuriamoci se investiremo in politiche giovanili. Dovremo davvero, a quel punto, tirare a tal punto la cinghia che nel 2025 non ci sarà nulla da fare in questa Regione. Potremo semplicemente smettere di venirci, e anche voi, come Assessori, potrete smettere di fare gli Assessori regionali, se non ci sarà nulla da mettere a terra.
Spero davvero che i conti tornino, anche perché, e credevo si fosse capito, il tema è quello che diceva il collega Lorenzoni. Il tema non è se la Pedemontana è sbagliata o giusta. È stato sbagliato, e io non ho dubbi, il contratto che è stato fatto all'epoca, un project financing che mette un cappio al collo a questa Regione e alle persone.
Il Vicepresidente è lì per un motivo. Se non l'ha firmato lui e non è stato in grado di dire al Presidente che stava sbagliando, è un errore politico.
Una volta era a Roma, una volta...

PRESIDENTE

Lasciamo completare la collega Ostanel, per favore.

Elena OSTANEL (Il Veneto che Vogliamo)

Quando tocchiamo questo tema si capisce che...
La verità l'abbiamo detta mille volte.
Non interloquiamo in Aula. Grazie, Presidente. Ha ragione, la anticipo, non interloquiamo in Aula. Bene.
Però, stavo parlando io e c'è qualcuno che mi parla sopra. Evidentemente perché tocco un tema importante. Evidentemente tocco un tema. Cosa faremo nel momento in cui ai dati di novembre vedremo che c'è un problema? Non abbiamo, negli anni, evidentemente, rinegoziato. Non abbiamo negli anni avuto la forza di chiedere all'Ente gestore di fare un lavoro diverso da quello che era stato fatto.
Se noi questa non lo prendiamo in carico come questione che la minoranza sta portando in quest'Aula per dire andiamo effettivamente a vedere cosa accadrà e come noi potremo gestire a novembre 2024 quello che accadrà, siamo arrivati troppo tardi, Assessore.
Sono tre anni che stiamo qui dentro a cercare di far capire che quel dato doveva arrivare prima. A novembre mancherà un anno alla fine di questa legislatura. Se ci accorgeremo, io spero di no, che qualcosa è andato male, compreso quello che viene rilevato, le difficoltà e le criticità della gestione delle Olimpiadi, che sappiamo bene essere un evento complesso e sappiamo bene che non è lei singola persona della Giunta o la Giunta stessa ad avere il boccino tutto in mano, lo sappiamo benissimo, cosa faremo? Qual è il tema? Qui dentro ci siamo noi a dirle che c'è un giudizio che ci sta facendo vedere che ci sono delle criticità che non sono state prese in carico. Il presidente Zaia ha mandato una lettera dicendo che la Fondazione Milano-Cortina ha delle problematiche. Crede davvero che questo sia il modo per andare a dire ad un ente dove noi esprimiamo delle persone nel Consiglio di Amministrazione che stanno svolgendo il loro lavoro non in maniera corretta? Pensate che c'è la Simico che controlla, che è la controllata, come ci viene detto qui. Pensate che non ci sono ancora i documenti pubblici dentro un sito che dovrebbe averli. Queste cose sono di nostra competenza.
Mi spiace, ma queste sono le cose che vengono rilevate, ed è giusto che vengano riportate da chi fa il proprio lavoro qui dentro. La minoranza prova a dire che ci sono delle cose che devono essere prese in carico diversamente. Credo che sia semplicemente nostro dovere farlo, e continuare a farlo senza pensare che, se io dico che c'è qualcosa che non è andata nel modo con cui abbiamo contrattualizzato quel project financing, io sono contro la Pedemontana, o se dico che quello che stiamo facendo con la Fondazione Milano-Cortina non va bene, io sono contro le Olimpiadi.
Questo gioco non funziona. La spesa sanitaria è diminuita, ed è scritto qui dentro. Se è scritto qui dentro, cos'altro posso fare se non riportarlo in Aula e dire che, se nel 2024 abbiamo speso solo 34 euro, e l'anno prima erano più di 100, c'è un problema di spesa su un certo tipo di servizi dentro questa Regione? Cosa devo fare, non devo dirlo? È scritto qui, è la verità.
Questo è il motivo per cui facciamo il nostro lavoro. Stiamo qua, leggiamo i documenti, ci prepariamo per intervenire in Aula, per portare un pezzo di verità (lei avrà altri pezzi), che è ragionato, studiato, e non si parla a caso. Non si può votare a favore di un rendiconto che non prende in carico, nemmeno nel dibattito che abbiamo avuto, le questioni che abbiamo rilevato, che sono questioni politiche che darebbero una direzione diversa.
Oggi non si discute di addizionale, e ne abbiamo discusso varie volte. Però, il tema è anche questo. Quando c'è un Presidente che non ha il coraggio di fare la scelta che deve fare, e c'è una Giunta dove so e sappiamo che ci sono delle persone che sono d'accordo, probabilmente c'è anche la possibilità di far capire a quel Presidente che la direzione che ha preso è sbagliata, e che poi la dovete gestire voi mentre lui non è qui.
Questo è il tema. Quando le persone chiedono perché in Veneto non ci sono le politiche giovanili, così gli rispondo: "Luca Zaia non ha avuto il coraggio di mettere un'addizionale IRPEF perché non vuole perdere quattro voti". Questa è la verità, nonostante parte dei suoi Assessori siano d'accordo, nonostante le categorie economiche gliel'abbiano chiesto e gli abbiano detto che sarebbero stati d'accordo.
Lo dico al collega Villanova: la nostra proposta è sempre stata quella di un'addizionale IRPEF sopra un certo tipo di redditi, quindi non quella che ha fatto l'Emilia-Romagna.

PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione il PDL 259 nel suo complesso.
È aperta la votazione.
(Votazione elettronica)
È chiusa la votazione.
Il Consiglio approva.
PUNTO
9



DISEGNO DI LEGGE RELATIVO A "DISPOSIZIONI DI ADEGUAMENTO ORDINAMENTALE 2024 IN MATERIA DI POLITICHE SANITARIE E POLITICHE SOCIALI". (PROGETTO DI LEGGE N. 251) INIZIO

Relazione della QUINTA Commissione Consiliare.
Relatrice: Consigliera Brescacin
Correlatrice: Consigliera Bigon

PRESIDENTE

Passiamo al punto n. 9, progetto di legge n. 251.
Relatrice è la collega Brescacin. Prego.

Sonia BRESCACIN (Zaia Presidente)

Grazie, Presidente.
Il presente disegno di legge costituisce l'esito di una periodica e costante attività di monitoraggio della normativa regionale esistente e di una correlata attività di manutenzione ordinamentale diretta ad aggiornare l'ordinamento regionale e le sopravvenute disposizioni statali di principio, ovvero a introdurre una disciplina legislativa laddove si rilevi la necessità di una regolamentazione, perseguendo obiettivi di qualità del prodotto normativo, con riguardo al suo aggiornamento e alla sua completezza.
Per le ragioni sopraesposte si propone, in continuità con quanto avvenuto nel corso degli ultimi anni, l'approvazione di disposizioni finalizzate alla manutenzione o all'adeguamento dell'ordinamento regionale vigente, prive di impatto sul bilancio regionale.
In particolare, il presente testo del disegno di legge interviene in materia di sanità e sociale e si compone di 18 articoli, accompagnati singolarmente da una breve relazione che esplicita le motivazioni della proposta normativa, con indicazione della struttura regionale di riferimento. Il testo si conclude con le disposizioni transitorie e finali.
Il Capo I riguarda la sanità e il sociale e si compone di 16 articoli, che modificano alcune leggi regionali. In particolare, l'articolo 1 modifica l'articolo 13 della legge regionale n. 56/94 "Norme e princìpi per il riordino del servizio sanitario regionale" in attuazione del decreto legislativo n. 502/92, riguardante le modalità di nomina e la disciplina della carica di direttore generale degli enti del servizio sanitario regionale, così da allineare i contenuti alla normativa nazionale, entrata in vigore successivamente al decreto legislativo n. 502/1992, in particolare al decreto legislativo n. 171/2016 e della legge n. 124/2015, nonché ad alcuni princìpi fissati dalla giurisprudenza costituzionale in materia di spoil system della dirigenza pubblica.
L'articolo 2 modifica l'articolo 14 della legge regionale n. 56/94 riguardante la nomina e il ruolo del direttore sanitario degli enti del servizio sanitario regionale, in modo da allineare i contenuti alla normativa nazionale entrata in vigore successivamente al decreto legislativo n. 502/92, in particolare il decreto legislativo n. 171/2016.
L'articolo 3 modifica l'articolo 15 della legge regionale n. 56/94 riguardante la nomina e il ruolo del direttore amministrativo degli enti del servizio sanitario regionale, in modo da allineare i contenuti alla normativa nazionale entrata in vigore successivamente al decreto legislativo n. 502/92 e in particolare al decreto legislativo n. 171/2016.
L'articolo 4 modifica l'articolo 16 della legge regionale n. 56/94 riguardante la nomina e il ruolo del direttore dei servizi sociosanitari e degli enti del servizio sanitario regionale, in modo da allineare i contenuti alla normativa nazionale, entrata in vigore successivamente al decreto legislativo 502/92, in particolare al decreto legislativo 171/2016.
L'articolo 5 modifica il collegato alla legge di stabilità regionale 2017, il quale disciplina la materia delle spese del personale per dare fondamento legislativo ai compiti di indirizzo della Giunta regionale alle aziende ed enti del servizio sanitario regionale in materia di personale.
L'articolo 6 modifica l'articolo 38 della legge regionale n. 30/2016 , al fine di allineare i tempi di attesa ambulatoriali e i tempi di attesa dei ricoveri programmati a quelli nazionali, nonché di adeguare la normativa regionale al Piano nazionale di governo delle liste d'attesa.
L'articolo 7 introduce una disposizione che consente e fissa le condizioni affinché le aziende ed enti del servizio sanitario regionale acquisiscano prestazioni aggiuntive nei confronti del personale dipendente del ruolo sanitario del comparto, analogamente a quanto già previsto per la dirigenza medica e sanitaria dei vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro.
L'articolo 8 introduce una disposizione con la quale si autorizza la Giunta regionale a disciplinare il conferimento degli incarichi di struttura complessa delle professioni sanitarie e degli enti del servizio sanitario regionale, in modo da allineare i contenuti dell'ordinamento regionale ai principi del decreto legislativo 502/92, tenuto conto di alcune specificità della procedura di nomina previste dalla legge n. 251/2000.
L'articolo 9 abroga l'articolo 19 della legge regionale di adeguamento ordinamentale del 2018 in materia di affari istituzionali sull'utilizzo delle graduatorie concorsuali, in quanto la normativa statale consente ora l'utilizzo delle graduatorie concorsuali anche per l'assunzione dei candidati idonei non vincitori, in quanto la durata di validità delle medesime graduatorie previste dalla legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 è oggi biennale e non più triennale.
L'articolo 10 modifica l'articolo 10 della legge regionale n. 25 del 1982 "Promozione dell'educazione e tutela sanitaria delle attività sportive", che disciplina la nomina e il funzionamento della Commissione d'appello per la certificazione dell'idoneità della pratica sportiva agonistica, in modo da allineare i contenuti del nuovo assetto organizzativo introdotto dalla legge regionale n. 19/2016 ed alla successiva deliberazione della Giunta regionale n. 227/2018, 6 marzo, le quali demandano l'attività di funzionamento della Commissione d'appello, il coordinamento regionale medicina dello sport e dell'esercizio fisico incardinato presso Azienda Zero.
L'articolo 11 modifica la legge regionale n. 3 del 2005 recante "Disposizioni sulle terapie complementari: terapia del gioco del sorriso e pet therapy o interventi assistiti con gli animali", modificando l'articolo 2 e introducendo l'articolo 2.1 relativi agli interventi assistiti da animali, in modo da adeguare i contenuti dell'ordinamento regionale all'accordo Stato-Regioni del 25 marzo 2015, che contiene le linee guida nazionali per i suddetti interventi.
L'articolo 12 modifica l'articolo 5 della legge regionale n. 32/1990 (Disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi) recante la disciplina degli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia, in modo da consentire ai Comuni di elevare, in deroga al limite di legge di 60 posti, la capienza ricettiva massima degli asili nido fino a 66 posti. Trattasi di disposizione che viene proposta al fine di consolidare e ampliare l'offerta educativa per i bambini della fascia d'età 0-6 anni, di difendere la natalità e favorire l'inserimento della donna nel mondo del lavoro, in linea con le indicazioni di incremento dell'offerta ricettiva che provengono dall'Unione europea e dalla normativa nazionale.
L'articolo 13 modifica l'articolo 3 della legge regionale n. 9/2013 (Contratti di formazione specialistica aggiuntivi regionali), recante la disciplina dei contratti di formazione specialistica aggiuntivi regionali dei medici, introducendo, nel comma 1- bis, lettera a-bis), il computo del periodo di attività lavorativa obbligatoria previsto dai contratti di formazione specialistica aggiuntivi, finanziati dalla Regione del Veneto e sottoscritti a decorrere dall'anno accademico 2014/2015, anche l'attività lavorativa svolta dal medico specializzando, durante il quarto e quinto anno di corso, in qualità di dipendente assunto con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato con orario a tempo parziale, ai sensi dell'articolo 1 della legge di bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019, nonché la lettera f-bis), con la quale si precisa che gli importi che il medico specializzando ha percepito e che deve restituire nel caso di inadempimento, da parte sua, degli obblighi discendenti dal contratto di formazione specialistica aggiuntivo regionale ovvero nel caso di rinuncia da parte del medico stesso al corso di specializzazione, si intendono al netto delle imposte e dei contributi previdenziali e assistenziali.
L'articolo 14 modifica l'articolo 4 della legge regionale n. 7/2023 (Disposizioni per la promozione della diffusione e dell'impiego dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni), recante disposizioni inerenti alla promozione della diffusione e dell'impiego dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni, eliminando il riferimento esclusivo alla Fondazione Scuola di Sanità pubblica per lo svolgimento dei corsi di formazione e il contestuale rilascio dell'autorizzazione all'impiego extra ospedaliero dei dispositivi DAE.
L'articolo 15 modifica l'articolo 2 della legge regionale n. 3/2023 (Disposizioni per favorire la piena integrazione scolastica degli alunni ammalati) recante la disciplina per favorire la piena integrazione scolastica degli alunni ammalati, eliminando il riferimento esclusivo alla Fondazione Scuola di sanità pubblica per lo svolgimento dei corsi di formazione del personale scolastico per la gestione degli alunni ammalati.
L'articolo 16 modifica l'articolo 7 della legge regionale n. 38/2019 "Norme sulla prevenzione e cura del disturbo da gioco d'azzardo patologico" per quanto attiene alle modalità autorizzative all'esercizio di sale scommesse e sale da gioco.
Chiude il testo normativo ordinamentale il Capo II, con gli articoli 17 e 18.
L'articolo 17 contiene la clausola di neutralità finanziaria con cui si dà atto che dall'attuazione della legge si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione del Veneto.
L'articolo 18 prevede che l'entrata in vigore della legge avvenga il giorno successivo alla pubblicazione nel BUR.
La scheda di analisi economico-finanziaria redatta dalla competente struttura di Giunta regionale è stata trasmessa il 3 aprile 2024. La scheda di inquadramento normativo, predisposta dal Servizio affari giuridici e legislativi, è pervenuta il 9 luglio 2024.
La Prima Commissione consiliare ha espresso parere favorevole il 17 luglio 2024, allegando le note di lettura e ricognizione degli impatti economico-finanziari redatte dal Servizio attività e rapporti istituzionali.
La Quinta Commissione consiliare, nella seduta del 18 luglio 2024, ha licenziato a maggioranza, con modifiche, il progetto di legge in oggetto.
Grazie.

PRESIDENTE

Correlatrice Bigon, prego.

Anna Maria BIGON (Partito Democratico Veneto)

Grazie, Presidente.
Il PDLR n. 251 ordinamentale, sanità e sociale, 2024 è una proposta di legge della Regione Veneto che dovrebbe mirare a mantenere aggiornate le normative regionali in materia di sanità e politica sociale. L'obiettivo dovrebbe essere quello di migliorare l'efficacia e l'adeguatezza delle disposizioni esistenti, senza aggiungere nuovi costi al bilancio regionale.
Lo scopo di un ordinamentale è quello di semplificare le procedure amministrative e ridurre i tempi burocratici, armonizzare le norme regionali con quelle nazionali e comunitarie, rendere più efficaci le leggi attuali basandosi sull'esperienza e sulle problematiche emerse durante la loro applicazione.
La proposta, quindi, si colloca nell'ambito della competenza regionale, che è concorrente, secondo gli articoli 1, 11, 13 e 15, in aree dove sia lo Stato che la Regione hanno potere legislativo, come la tutela della salute, e competenze residuali (articolo 12) in settori esclusivamente regionali, come i servizi sociali.
L'ambito di intervento riguarda, da una parte, le norme di semplificazione, quindi la riduzione delle fasi procedurali, l'eliminazione di organi non necessari, l'accorciamento dei tempi dei procedimenti amministrativi e, dall'altra, le norme di adeguamento ordinamentale.
L'aggiornamento di leggi, quindi, basate su problemi emersi durante l'applicazione delle norme.
Entriamo nel dettaglio di questi articoli, di cui proporremo ‒ perché questa normativa deve essere adeguata, ma nel modo corretto, non andare oltre ‒ alcuni emendamenti.
Gli articoli 1 e 4 modificano e abrogano parti della legge regionale n. 56/1994 , sul riordino del Servizio sanitario regionale. Le modifiche si riallineano alla normativa statale più recente.
L'articolo 1 definisce la struttura del Servizio sanitario regionale, adeguandosi alle nuove disposizioni nazionali; riguarda le modalità di nomina e la disciplina della carica del direttore generale, nonché adegua la normativa di alcuni princìpi fissati dalla giurisprudenza costituzionale in materia di dirigenza pubblica; prevede, poi, una modifica al sistema di valutazione dei direttori generali, introducendo, però, l'incertezza dei parametri di valutazione, creando, così, eccessiva discrezionalità.
Gli articoli 2, 3 e 4 modificano rispettivamente gli articoli 14, 15 e 16 della legge regionale n. 56/1994 , riguardanti la nomina e il ruolo rispettivamente del direttore sanitario, amministrativo e del servizio sociosanitario degli enti del servizio sociosanitario.
L'articolo 4 abroga l'obbligo di motivazione della scelta delle figure di cui sopra, in caso di scostamento del parere espresso dai Sindaci, rendendo di fatto questo meramente decorativo. Viene proposto, quindi, durante la discussione in esame un emendamento a questo articolo, al fine di evitare la marginalità dei Sindaci e di prevedere, al contempo, il raccordo con il decreto legislativo n. 171/2016 in materia di disposizioni di conferimento degli incarichi su menzionati.
L'articolo 5 adatta la normativa regionale relativa al personale delle aziende ed enti del servizio sanitario regionale alle normative statali vigenti, prevedendo, però, la possibilità di ulteriori contenimenti in materia di spesa del personale, al fine di assicurare l'equilibrio delle gestioni aziendali. Tale norma, a nostro parere, aprirebbe alla possibilità di riduzione degli stipendi in un settore che è già tanto compromesso. Per ovviare a tale criticità, noi abbiamo proposto ‒ e andremo in discussione ‒ un altro emendamento, dove si chiede di sopprimere la possibilità che l'equilibrio economico della gestione aziendale avvenga a danno dei lavoratori.
Gli articoli 6 e 7 aggiornano le norme regionali in materia di liste d'attesa con prestazioni sanitarie.
L'articolo 6 stabilisce criteri per la gestione delle liste d'attesa, in linea con il piano nazionale per il governo delle liste d'attesa. Si propongono due emendamenti a tale scopo, gli emendamenti 3 e 4, a tale articolo, perché con il testo proposto si dispone l'eliminazione di una precisa indicazione temporale circa l'elaborazione del documento riguardante l'analisi e la previsione della domanda di prestazioni ambulatoriali, rendendo, di fatto, indeterminato il termine di realizzazione di questo importante elaborato. Si propone, dunque, l'aggiornamento di tali documenti ogni sei mesi.
Non possiamo dare la possibilità dell'incertezza sui termini. Già ora abbiamo difficoltà nel recepire e nell'avere le relazioni. Se mettiamo un tempo indefinito, automaticamente diventa impossibile ottenerle. Prevediamo, quindi, un emendamento che indichi un termine di almeno sei mesi.
L'articolo 7 introduce contratti con prestazioni aggiuntive del personale sanitario, necessarie per affrontare esigenze straordinarie, come il recupero delle liste d'attesa post pandemia.
L'articolo 8 interviene in materia di conferimento di incarichi di strutture complesse ai dirigenti delle professioni sanitarie.
Con gli articoli 9 e 10 si provvede ad adeguare l'ordinamento regionale alla normativa statale e regionale sopravvenuta in materia di utilizzo di graduatorie concorsuali e di certificazione di idoneità sportiva. Si propone, anche in questo caso, un emendamento, prevedendo l'obbligo di indizione di nuovi concorsi in ambito sanitario tre mesi prima della scadenza della relativa graduatoria. Ovviamente, verrà discusso ed esaminato, e ci auguriamo anche approvato, perché è fondamentale per non ritardare l'assunzione di personale.
All'articolo 11 si provvede ad adeguare la normativa regionale riguardante la terapia del gioco e del sorriso e degli interventi assistiti con gli animali alle osservazioni avanzate dal Ministero della salute.
L'articolo 12 introduce la possibilità di assumere fino a 66 posti la ricettività degli asili nido. In questo caso, proporremo un ordine del giorno per cercare di dare un impegno chiaro e definitivo da parte della Regione in tal senso, sulla recettività e la capacità degli asili nido.
All'articolo 13 viene adeguata la disciplina regionale a quella statale per quanto riguarda il computo del periodo di attività lavorativa obbligatorio del medico in formazione specialistica. Prevede, inoltre, una modifica del calcolo dell'importo che il medico deve restituire alla Regione in caso di risoluzione anticipata del contratto per rinuncia al corso di studi del medico assegnatario del contratto aggiuntivo regionale.
Gli articoli 14 e 15 eliminano l'esclusivo riferimento alla Fondazione Scuola di sanità pubblica nelle leggi regionali n. 7 e n. 3 del 2023, lasciando alla Giunta regionale l'individuazione delle strutture più idonee allo scopo.
Questo PDL, pertanto, non ottempera, chiaramente, agli obiettivi prefissati e previsti dalla normativa. Esamineremo durante la discussione gli emendamenti. Ci auguriamo che vengano approvati e, all'esito, decideremo anche la votazione in merito.
Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei.
Come d'accordo con alcuni Capigruppo, interrompiamo qui la seduta.
Aspettate un attimo, è una comunicazione delicata.
Domani mattina alle ore 9.30 l'Ufficio di Presidenza e gli interessati della Quinta Commissione guardano gli emendamenti.
Ci sono appena arrivate le dimissioni del collega Polato. Quindi, domani mattina non faremo il punto sull'accertamento della causa di incompatibilità, ma faremo subito la surroga, perché dobbiamo ripristinare la completezza dell'Assemblea, ed è prioritario anche se c'è un punto aperto. Domani mattina la prima votazione che faremo subito, alle ore 10.30, riguarderà la surroga del collega Polato con il collega Casali. A breve vi arriverà un'integrazione all'ordine del giorno.
Chiudiamo qui la seduta. Ci vediamo domani mattina.
Grazie.3
La Seduta termina alle ore 16.52
Il Consigliere segretario
Alessandra SPONDA

Il Presidente
Roberto CIAMBETTI


Resoconto stenotipico a cura di:
Cedat 85

Revisione e coordinamento testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli

Elaborazione testo a cura di:
Maria Concetta Miccoli
Verbale n. 141 - 11^ legislatura
PROCESSO VERBALE
SEDUTA PUBBLICA N. 141
MARTEDì 30 LUGLIO 2024


PRESIDENZA
PRESIDENTE ROBERTO CIAMBETTI
VICEPRESIDENTE FRANCESCA ZOTTIS

PROCESSO VERBALE REDATTO A CURA DELL'UFFICIO ATTIVITà ISTITUZIONALI

INDICE

Processo verbale della 141ª seduta pubblica – martedì 30 luglio 2024
La seduta si svolge a Venezia in Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale, secondo le modalità ordinarie ed in conformità alle deliberazioni dell'Ufficio di presidenza n. 25 del 23 aprile 2024 e n. 31 del 30 maggio 2024.

I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno prot. n. 10616 del 25 luglio 2024.

Il Presidente CIAMBETTI, alle ore 10.35, comunica che l'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.50.

Il PRESIDENTE dichiara aperta la seduta alle ore 10.57.

Assume le funzioni di Consigliere segretario la consigliera Alessandra Sponda.

Punto n. 1) all'ordine del giorno

Approvazione verbali delle sedute precedenti


Il PRESIDENTE, poiché nessun consigliere chiede di fare osservazioni, dichiara che si intende approvato il processo verbale della 140a seduta pubblica di martedì 23 luglio 2024.

Punto n. 2) all'ordine del giorno

Comunicazioni della Presidenza del Consiglio  [RESOCONTO]


Il PRESIDENTE comunica che sono in congedo il Presidente della Giunta regionale Zaia e il consigliere Bet; inoltre partecipano da remoto i consiglieri autorizzati ai sensi delle deliberazioni dell'Ufficio di presidenza n. 25 del 23 aprile 2024 e n. 31 del 30 maggio 2024.

Punto n. 3) all'ordine del giorno

Interrogazioni e interpellanze  [RESOCONTO]


Ai sensi dell'art. 114, comma 3 del Regolamento l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze, allegato alla Convocazione, è dato per letto.

Il PRESIDENTE comunica che non sono pervenute risposte agli atti ispettivi da parte della Giunta regionale.

Punto 6) all'ordine del giorno

Rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2023 del Consiglio regionale. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 79) APPROVATA (Deliberazione n. 49/2024)  [RESOCONTO]


Interviene la Vicepresidente Zottis (Partito Democratico Veneto) che svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di Presidenza.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Punto 7) all'ordine del giorno

Applicazione della parte disponibile del risultato di amministrazione, a seguito dell'approvazione del rendiconto della gestione per l'esercizio finanziario 2023 e variazioni del bilancio di previsione 2024-2026. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 80) APPROVATA (Deliberazione n. 50/2024)  [RESOCONTO]


Interviene la Vicepresidente Zottis (Partito Democratico Veneto) che svolge la relazione illustrativa per conto dell'Ufficio di Presidenza.

In discussione generale interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, la proposta di deliberazione amministrativa in oggetto.

Il Consiglio approva

Punto 8) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2023". (Progetto di legge n. 259) APPROVATO (Deliberazione legislativa n. 19/2024)  [RESOCONTO]


Intervengono i consiglieri Sandonà (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Prima Commissione consiliare, e Camani (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Prima Commissione consiliare.

Durante l'intervento del consigliere Sandonà assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

In discussione generale interviene la consigliera Ostanel (Il Veneto che Vogliamo).

Durante l'intervento della consigliera Ostanel assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

In discussione generale intervengono i consiglieri Lorenzoni (Gruppo Misto), Luisetto (Partito Democratico Veneto) e l'assessora De Berti.

Durante l'intervento del consigliere Lorenzoni assume la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale.

Intervengono la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) e l'assessore Calzavara in sede di replica.

Durante l'intervento dell'assessore Calzavara assume la presidenza il Presidente Roberto Ciambetti.

Sull'ordine dei lavori interviene il consigliere Polato (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni) che ringrazia l'Assemblea e annuncia le sue dimissioni.

La seduta è sospesa alle ore 13.30.

La seduta riprende alle ore 15.20.

Si passa all'esame dell'articolato.

I tredici articoli che compongono il progetto di legge n. 259, posti in votazione separatamente col sistema elettronico in modalità telematica, sono approvati nel testo presentato dalla Commissione consiliare competente.

In dichiarazione di voto finale intervengono i consiglieri Camani (Partito Democratico Veneto), Villanova (Zaia Presidente), Soranzo (Fratelli d'Italia - Giorgia Meloni), Pan (Liga Veneta per Salvini Premier).

Durante l'intervento del consigliere Villanova assumono la presidenza la Vicepresidente Francesca Zottis e successivamente il Presidente Roberto Ciambetti.

Interviene la consigliera Camani (Partito Democratico Veneto) per fatto personale.

La seduta è sospesa alle ore 16.07.

La seduta riprende alle ore 16.08.

In dichiarazione di voto interviene il consigliere Lorenzoni (Gruppo Misto).

Intervengono i consiglieri Pan (Liga Veneta per Salvini Premier), per fatto personale, e Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), in dichiarazione di voto.

Il PRESIDENTE pone in votazione, col sistema elettronico in modalità telematica, il progetto di legge in oggetto nel suo complesso.

Il Consiglio approva

Punto 9) all'ordine del giorno

Disegno di legge relativo a "Disposizioni di adeguamento ordinamentale 2024 in materia di politiche sanitarie e politiche sociali". (Progetto di legge n. 251) INIZIO  [RESOCONTO]


Intervengono le consigliere Brescacin (Zaia Presidente), che svolge la relazione di maggioranza per conto della Quinta Commissione consiliare, e Bigon (Partito Democratico Veneto), che svolge la relazione di minoranza per conto della Quinta Commissione consiliare.

Il PRESIDENTE, a seguito delle dimissioni del consigliere Polato pervenute in data odierna, comunica all'Assemblea la variazione all'ordine del giorno per la seduta di domani 31 luglio con la surroga del consigliere Daniele Polato con Stefano Casali.

Il PRESIDENTE dichiara chiusa la seduta.

Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle ore 16.53.

Votazioni ai sensi dell'articolo 50 comma 4 dello Statuto.


Votazione aperta per il punto:
PDA n. 79

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 39
Votanti: 39
Favorevoli: 39
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Cecchetto Milena, Formaggio Joe, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDA n. 80

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 41
Contrari: 0
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Cecchetto Milena, Formaggio Joe, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Contrari:
NESSUN CONTRARIO

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 1

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 35
Votanti: 35
Favorevoli: 29
Contrari: 6
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Bigon Annamaria, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Formaggio Joe, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 2

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 37
Votanti: 37
Favorevoli: 30
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 3

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 37
Votanti: 37
Favorevoli: 30
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 4

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 37
Votanti: 37
Favorevoli: 30
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Cecchetto Milena, Cestaro Silvia, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Razzolini Tommaso, Soranzo Enoch, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 5

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 41
Votanti: 41
Favorevoli: 34
Contrari: 7
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Lorenzoni Arturo, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 6

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 43
Votanti: 43
Favorevoli: 35
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 7

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 44
Votanti: 44
Favorevoli: 36
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bet Roberto, Ostanel Elena, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 8

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 37
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Ostanel Elena, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 9

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 37
Contrari: 8
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea, Zottis Francesca

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 10

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 46
Votanti: 46
Favorevoli: 37
Contrari: 9
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 11

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 46
Votanti: 46
Favorevoli: 37
Contrari: 9
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 12

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 46
Votanti: 46
Favorevoli: 37
Contrari: 9
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Andreoli Marco, Bet Roberto, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - ART. 13

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 47
Votanti: 47
Favorevoli: 38
Contrari: 9
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Boron Fabrizio, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Corsi Enrico, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO
Votazione aperta per il punto:
PDL n. 259 - VOTAZIONE FINALE

Effettuata la votazione si hanno i seguenti risultati:
Consiglieri presenti: 45
Votanti: 45
Favorevoli: 36
Contrari: 9
Astenuti: 0
Non Votanti: 0
Quorum: Semplice 1/2 + 1

Esito: APPROVATA
Presenti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Votanti:
Andreoli Marco, Baldin Erika, Barbisan Fabiano, Bigon Annamaria, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Camani Vanessa, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Maino Silvia, Masolo Renzo, Michieletto Gabriele, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco, Zottis Francesca

Assenti:
Bet Roberto, Boron Fabrizio, Corsi Enrico, Polato Daniele, Zaia Luca, Zanoni Andrea

Non Votanti:
NESSUN NON VOTANTE

Favorevoli:
Andreoli Marco, Barbisan Fabiano, Bisaglia Simona, Bozza Alberto, Brescacin Sonia, Cavinato Elisa, Cecchellero Andrea, Cecchetto Milena, Centenaro Giulio, Cestari Laura, Cestaro Silvia, Ciambetti Roberto, Dolfin Marco, Favero Marzio, Formaggio Joe, Gerolimetto Nazzareno, Giacomin Stefano, Maino Silvia, Michieletto Gabriele, Pan Giuseppe, Pavanetto Lucas, Piccinini Tomas, Possamai Gianpiero, Puppato Giovanni, Razzolini Tommaso, Rigo Filippo, Rizzotto Silvia, Sandonà Luciano, Scatto Francesca, Soranzo Enoch, Sponda Alessandra, Valdegamberi Stefano, Venturini Elisa, Vianello Roberta, Villanova Alberto, Zecchinato Marco

Contrari:
Baldin Erika, Bigon Annamaria, Camani Vanessa, Lorenzoni Arturo, Luisetto Chiara, Masolo Renzo, Montanariello Jonatan, Ostanel Elena, Zottis Francesca

Astenuti:
NESSUN ASTENUTO

Consiglieri presenti o partecipanti in modalità telematica:
ANDREOLI Marco
MAINO Silvia
BALDIN Erika
MASOLO Renzo
BARBISAN Fabiano
MICHIELETTO Gabriele
BIGON Anna Maria
MONTANARIELLO Jonatan
BISAGLIA Simona
OSTANEL Elena
BORON Fabrizio
PAN Giuseppe
BOZZA Alberto
PAVANETTO Lucas
BRESCACIN Sonia
PICCININI Tomas
CAMANI Vanessa
POLATO Daniele
CAVINATO Elisa
POSSAMAI Gianpiero
CECCHELLERO Andrea
PUPPATO Giovanni
CECCHETTO Milena
RAZZOLINI Tommaso
CENTENARO Giulio
RIGO Filippo
CESTARI Laura
RIZZOTTO Silvia
CESTARO Silvia
SANDONÀ Luciano
CIAMBETTI Roberto
SCATTO Francesca
CORSI Enrico
SORANZO Enoch
DOLFIN Marco
SPONDA Alessandra
FAVERO Marzio
VALDEGAMBERI Stefano
FORMAGGIO Joe
VENTURINI Elisa
GEROLIMETTO Nazzareno
VIANELLO Roberta
GIACOMIN Stefano
VILLANOVA Alberto
LORENZONI Arturo
ZECCHINATO Marco
LUISETTO Chiara
ZOTTIS Francesca

IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
f.to Alessandra SPONDA

IL PRESIDENTE
f.to Roberto CIAMBETTI
N.B. Gli emendamenti sono conservati nel sistema documentale del Consiglio regionale.
Le richieste di modifica delle votazioni diverse da quelle previste dall'articolo 89 del Regolamento sono menzionate nel Resoconto.

PROCESSO VERBALE
Redazione testo a cura di Gabriella Gamba
Revisione testo a cura di Carla Combi e Alessandro Vian