ResocontoVerbali

Seduta del consiglio regionale del 28/03/1996 n. 20

Resoconto n. 20 - 6^ legislatura


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
(Sesta Legislatura)

__________

Resoconto della 20a Seduta pubblica
Giovedì, 28 marzo 1996

__________

Presidenza
del Presidente A. SARTORI,
del Vicepresidente F. COMENCINI
e del Vicepresidente E. ARMANO

INDICE


INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE pag. 1

- PRESIDENTE pag. 1

Interrogazione a risposta immediata n. 45
presentata dai consiglieri Boato e Rossi Ivo:
"PERCHE' LA GIUNTA GALAN NON SI E' COSTITUITA PARTE CIVILE NEL PROCESSO "VENETO TEATRO"

pag. 1

- Bruno CANELLA (Vicepresidente della Giunta) pag. 1
- Ivo ROSSI (VERDI) pag. 2

Interrogazione a risposta immediata n. 51
presentata dal consigliere De Poli:
"DISASTROSE CONDIZIONI DEL FONDO STRADALE DELLA S.S. POSTUMIA TRA VICENZA E TREVISO"

pag. 4

- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 4
- Antonio DE POLI (C.C.D.) pag. 6

Interrogazione a risposta orale n. 22
presentata dal consigliere De Poli:
"INTERVENTI URGENTI SULLA VIABILITA' DELL'ALTA PADOVANA"

pag. 6

- PRESIDENTE pag. 6

Interrogazione a risposta immediata n. 15
presentata dai consiglieri Cacciari, Adami, Vanni, Campion, Sprocati, Bertaso, Boato e Marangon:
"L'AGIP VUOLE AFFONDARE IL VENETO" pag. 6

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 6
- PRESIDENTE pag. 9
- Francesco ADAMI (P.P.I.) pag. 9

Interrogazione a risposta immediata n. 27
presentata dal consigliere Miotto:
"E' COMINCIATA LA RESA DEI CONTI" pag. 10

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 10
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 11

Interrogazione a risposta immediata n. 34
presentata dai consiglieri Armano, Campion, Sprocati, Rolando, Variati e Poirè:
"LA GIUNTA REGIONALE NEGHI IL NULLAOSTA IDROGEOLOGICO PER TUTELARE LA COLLINA DI SCHIO DALLE ESCAVAZIONI MINERARIE NEL GIACIMENTO DENOMINATO 'BARBALAITA'".


pag. 13

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 13
- Giovanni Battista ROLANDO (P.D.S.) pag. 14

Interrogazione a risposta immediata n. 35
presentata dai consiglieri Qualarsa, De Poli, Pasqualetto, Chisso e De Checchi:
"TUTELARE LE SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO" pag. 15

- Ass.re Raffaele ZANON pag. 15
- Nadia QUALARSA (F.I.) pag. 16

Interrogazione a risposta immediata n. 41
presentata dai consiglieri Gabanizza, Rolando, Varisco, Vanni e Cacciari:
"PER GLI EDIFICI URBANI NON SI DEVONO PAGARE ONERI AI CONSORZI DI BONIFICA".

pag. 16

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 17
- PRESIDENTE pag. 17
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 17

Interrogazione a risposta immediata n. 42
presentata dal consigliere Bellotti:
"STRADE, NEBBIE E SEGNALETICA" pag. 18

- Ass.re Gaetano FONTANA pag. 18

Interrogazione a risposta immediata n. 43
presentata dai consiglieri Bertaso, Buttura e Resler:
"ULSS N. 21: DOVE SONO I CONTROLLI?" pag. 19

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 19
- Adriano BERTASO (G.M.) pag. 20

Interrogazione a risposta immediata n. 44
presentata dal consigliere Bertaso:
"STOP AI TIR DEI VELENI" pag. 21

- Ass.re Massimo GIORGETTI pag. 21
- Adriano BERTASO (G.M.) pag. 23

Interrogazione a risposta immediata n. 46
presentata dal Consigliere Vanni:
"SICUREZZA PER I LAVORATORI DI PORTO MARGHERA" pag. 24

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 24
- Valter VANNI (P.D.S.) pag. 27

Interrogazione a risposta immediata n. 47
presentata dal Consigliere Bellotti:
"SITUAZIONE DELLA TORRE CAMPANARIA IN LOCALITA` ZELO, COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA (RO)".

pag. 27

- Giancarlo GALAN (Presidente della Giunta) pag. 28
- Luca BELLOTTI (A.N.) pag. 28

Interrogazione a risposta immediata n. 48
presentata dai consiglieri Gabanizza, Paolucci e Vanni:
"FAR CESSARE SUBITO GRAVI SPEREQUAZIONI E SPRECHI DI SPESA DELL'U.L.S.S. DI LEGNAGO"

pag. 28

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 28
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 30
- Giorgio GABANIZZA (P.D.S.) pag. 31

Interrogazione a risposta immediata n. 50
presentata dai consiglieri Pirrami, Prior, Bellotti e Scaravelli:
"CI SARA` SPAZIO ANCHE PER I VENETI NEL MONDO NELLA CONVENZIONE TRA RAI E REGIONE VENETO?"

pag. 32

- Giancarlo GALAN (Presidente della Giunta) pag. 32
- Letizia PIRRAMI (A.N.) pag. 32

Interrogazione a risposta immediata n. 53
presentata dai consiglieri Morosin, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Roccon e Poirè:
"LA PRECARIETA` DELLA PORTUALITA` VENEZIANA. NEL CONFLITTO TRA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E IL MINISTRO DEI TRASPORTI MUOIONO LE SPERANZE DEI LAVORATORI DEL PORTO!".


pag. 33

- Ass.re Raffaele BAZZONI pag. 33

Interrogazione a risposta immediata n. 58
presentata dal consigliere Resler:
"AI PESCATORI DI MOLLUSCHI IN LAGUNA DI VENEZIA OCCORRE DARE DELLE CERTEZZE"

pag. 33

Interrogazione a risposta immediata n. 65
presentata dal consigliere Adami:
"QUANTO DISTA PALAZZO FERRO-FINI DA PALAZZO BALBI?" pag. 33

- Giancarlo GALAN (Presidente della Giunta) pag. 33
- PRESIDENTE pag. 34

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO pag. 35

- Paolo CACCIARI (R.C.) pag. 43
- PRESIDENTE pag. 43

APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE pag. 45

RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO.
FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE.


pag. 46
(Deliberazione n. 21)

Progetto di legge n. 13 pag. 46

- Anna Maria LEONE (C.D.U.) pag. 46

Progetto di legge n. 16 pag. 46

- Anna Maria LEONE (C.D.U.) pag. 47
- PRESIDENTE pag. 47
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 47
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 47
- PRESIDENTE pag. 48

Progetto di legge n. 18 pag. 49

- Michele BOATO (VERDI) pag. 49

Progetto di legge n. 20 pag. 49

- Francesco PICCOLO (C.D.U.) pag. 49

Progetto di legge n. 21 pag. 50

- Antonio DE POLI (C.C.D.) pag. 50
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 50
- PRESIDENTE pag. 51

Progetto di legge n. 22 pag. 51
"CONVALIDA DELLA ELEZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE ONORIO DE BONI

pag. 52
(Deliberazione n. 22)
"NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ISAPREL (ISTITUTO SUPERIORE ADDESTRAMENTO PER IL PERSONALE DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI".


pag. 53
(Rinvio)

- Tiziano Ferruccio ZIGIOTTO (F.I.) pag. 53
DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE EFFETTIVO E UNO SUPPLENTE NEL COMITATO TECNICO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI CONSORZI PER L'ESPORTAZIONE


pag. 54
(Deliberazione n. 23)

- Antonio DE POLI (C.C.D.) pag. 54
NOMINA DI UN COMPONENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE PER L'ARTIGIANATO (ART. 20 L.R. n. 67/1987 ").


pag. 57
(Deliberazione n. 24)

- Luca BELLOTTI (A.N.) pag. 57
ELEZIONE DI UN COMPONENTE EFFETTIVO NEL COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO, SEZIONE PROVINCIALE DI VICENZA (ESPERTO DI CUI AL PUNTO N. 3), LETTERA A), COMMA 1, ARTICOLO 42 DELLA LEGGE N. 142/1990).


pag. 59
(Deliberazione n. 25)

- Luca BELLOTTI (A.N.) pag. 59
NOMINA DI UN RAPPRESENTANTE DELLA REGIONE VENETO NEL COMITATO PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (CER) PRESSO IL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI)


pag. 61
(Deliberazione n. 26)

- Luca BELLOTTI (A.N.) pag. 61
- PRESIDENTE pag. 62

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI PASQUALETTO, DE POLI, VARISCO, ZIGIOTTO E PRIOR RELATIVA A:
"MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 6 GIUGNO 1988, n. 28 "ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO" E DELLA LEGGE REGIONALE 9 AGOSTO 1988, n. 42 'ISTITUZIONE DELL'UFFICIO DI PROTEZIONE E PUBBLICA TUTELA DEI MINORI'"


pag. 63
(Progetto di legge n. 97)
(Discussione, esame ed approvazione)

- PRESIDENTE pag. 63
- Antonio DE POLI (C.C.D.) pag. 64
- PRESIDENTE pag. 64
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 65
- PRESIDENTE pag. 65
- Adriano BERTASO (G.M.) pag. 65
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 66
- PRESIDENTE pag. 66

Inversione all'ordine del giorno pag. 68

- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 68
- PRESIDENTE pag. 68
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 68
- PRESIDENTE pag. 69

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CHISSO, COSTANZO, DE POLI, DE BONI, MARANGON, ROSSI M., SPROCATI, PRIOR E MAZZON RELATIVA A:
"MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 'NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA"


pag. 70
(Progetto di legge n. 124)
(Discussione, esame ed approvazione)

- Carlo COSTANZO (F.I.) pag. 70
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 71
- PRESIDENTE pag. 72
- Paolo CACCIARI (R.C.) pag. 72
- Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.) pag. 74
- Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.) pag. 74
- PRESIDENTE pag. 75
- Renato CHISSO (F.I.) pag. 76
- Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.) pag. 77
- PRESIDENTE pag. 78

Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno pag. 79

- Giuseppe MILANI (F.I.) pag. 79
- PRESIDENTE pag. 79

PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A:
"DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI".

pag. 80
(Progetti di legge nn. 42 e 74)
(Rinvio in Commissione)

- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 80
- PRESIDENTE pag. 82
- Giancarlo GALAN (F.I.) (in veste di consigliere) pag. 82
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 83
- PRESIDENTE pag. 84
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 84
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 87
- Severino GALANTE (R.C.) pag. 91
- PRESIDENTE pag. 92
- Achille VARIATI (P.P.I.) pag. 92
- Roberto UBOLDI (P.P.I.) pag. 93
- Francesco ADAMI (P.P.I.) pag. 95
- Paolo SCARAVELLI (A.N.) pag. 97
- Franco ROCCON (L.N.-L.V.) pag. 98
- Michele BOATO (VERDI) pag. 100
- Adriano BERTASO (G.M.) pag. 100
- PRESIDENTE pag. 101
- Valter VANNI (P.D.S.) pag. 102
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 105
- PRESIDENTE pag. 108
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 108
- PRESIDENTE pag. 110
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 110
- PRESIDENTE pag. 111
- Renzo MARANGON (C.D.U.) pag. 111
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 111
- PRESIDENTE pag. 112
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 112
- PRESIDENTE pag. 113
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 113
- PRESIDENTE pag. 114
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 114
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 115
- PRESIDENTE pag. 115
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 115
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 118
- PRESIDENTE pag. 118
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 118
- PRESIDENTE pag. 119
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 119
- Margherita MIOTTO (P.P.I.) pag. 121
- PRESIDENTE pag. 121
- Michele BOATO (VERDI) pag. 122
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 122
- PRESIDENTE pag. 123
- Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.) pag. 123

Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno pag. 124

- Valter VANNI (P.D.S.) pag. 124
- PRESIDENTE pag. 124
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 124
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 126
- PRESIDENTE pag. 126
PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO RURALE DEL CONSORZIO DI BONIFICA SINISTRA MEDIO BRENTA DI MIRANO (VE), ADOTTATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE CONSORTILE 28 GIUGNO 1991, N. 176.


pag. 127
(Discussione)

- Francesco ADAMI (P.P.I.) pag. 127
- PRESIDENTE pag. 127
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 127
- PRESIDENTE pag. 128
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 128
- Michele BOATO (VERDI) pag. 128
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 129
- Michele BOATO (VERDI) pag. 131
- Paolo CACCIARI (R.C.) pag. 132
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 136
- PRESIDENTE pag. 136
- Ruddi VARISCO (P.D.S.) pag. 136
- PRESIDENTE pag. 138
- Michele BOATO (VERDI) pag. 138
- Alberto DE TOGNI (F.I.) pag. 140
- PRESIDENTE pag. 140
- Roberto BUTTURA (P.D.) pag. 140
- Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.) pag. 140

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO pag. 141

- PRESIDENTE pag. 141


CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
(Sesta Legislatura)

__________

Resoconto della 20a Seduta pubblica
Giovedì, 28 marzo 1996

__________

La seduta inizia alle ore 11.10

Assume la Presidenza
il Presidente A. SARTORI


I lavori si svolgono sulla base dell'ordine del giorno n. 3051 del 22 marzo 1996

Punto 3 all'ordine del giorno
"INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE"

PRESIDENTE

Se i colleghi sono d'accordo, inizierei con le interrogazioni e le interpellanze, intanto lo facciamo con i colleghi Consiglieri presenti.

Interrogazione a risposta immediata
n. 45 del 29 novembre 1995
presentata dai consiglieri Boato e Rossi Ivo:
"PERCHE' LA GIUNTA GALAN NON SI E' COSTITUITA PARTE CIVILE NEL PROCESSO "VENETO TEATRO""

Risponde il Vicepresidente Canella.

Bruno CANELLA (Vicepresidente della Giunta)

Mi scuso, intanto, con il Consigliere per il ritardo della risposta, è stata una mia personale manchevolezza, in quanto credevo di aver risposto, almeno per iscritto, invece poi ho scoperto che ce l'avevo sul tavolo; chiedo scusa.

Per quanto attiene alla risposta, non ho qui il testo scritto perché non mi è ancora pervenuto, comunque è stata approvata in Giunta, siglata, ecc., quindi mi riprometto di fargliela avere anche in giornata.

Il perché della non costituzione di parte civile: è un indirizzo che abbiamo assunto come Giunta di nominare in fase di istruttoria il difensore, al fine di tenerci informati dell'evolversi dell'istruttoria penale stessa nei confronti di tutti i pubblici amministratori e dei dipendenti della Regione, anche perché abbiamo constatato che ci sono state parecchie assoluzioni od archiviazioni in fase di istruttoria.

Abbiamo provveduto, nel caso in specie, a non costituirci, anche sulla base di pareri legali che abbiamo trovato acquisiti nei fascicoli sulla controversa questione della sussistenza del reato penale, che c'è, perché non per nulla c'è il procedimento penale in corso.

Abbiamo privilegiato la questione del danno erariale, rispetto all'accertamento della responsabilità individuale sul piano penale dei sottoposti a processo.

In questo senso fu data comunicazione alla Corte dei Conti, a suo tempo reiterata da parte di questa Giunta per l'eventuale accertamento di responsabilità con la conseguente eventuale condanna alla refusione dei danni arrecati, eventualmente, all'Istituto regionale.

Riteniamo che questa sia la strada più corretta da perseguire nei confronti di un caso alquanto controverso sul piano delle responsabilità penali, distinguendo responsabilità penale da responsabilità erariale.

Sul piano della responsabilità erariale, questa Giunta ha attivato tutte le procedure perché sia fatto il processo e l'accertamento delle responsabilità, con l'eventuale rifusione dei danni.

PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Canella.

La parola al collega Rossi.

Ivo ROSSI (VERDI)

Devo dire che sono insoddisfatto della risposta dell'assessore Canella, in quanto nella sua genericità - mi rendo conto che lei in questo momento non ha alcun pezzo di carta e spero di avere la risposta scritta in giornata - ha fatto riferimento ad una nomina del difensore.

Lei, anche in qualità di avvocato, sa perfettamente che al massimo può riferire, ma che a quel punto non ha più alcuna possibilità di intervenire all'interno del processo in maniera ferma e puntuale, a difesa dell'Ente, in questo caso della Regione.

Sulla sussistenza del reato penale, siccome non siamo in fase di indagini preliminari, ma siamo in fase di processo penale avviato - l'abbiamo fatto tempestivamente nel momento in cui si è aperto il processo, non nel momento in cui si è aperta l'indagine, da 5 anni a questa parte - noi ritenevamo, e riteniamo tuttora opportuno che la prassi seguita, fra l'altro anche da moltissime altre Amministrazioni pubbliche, sia comunali che provinciali, che anche regionali, venisse confermata anche in questa occasione; non tanto nei confronti dei singoli, non è questo il problema, ma per la tutela dell'Ente, a cui noi in questo momento apparteniamo e di cui siamo responsabili, in modo tale da far valere tutte le ragioni dell'Ente proprio nel momento del giudizio.

Il non essersi costituiti parte civile sembra quasi che la Regione lo ritenga un aspetto del tutto insignificante e trascurabile.

Io capisco la parte riguardante la fattispecie amministrativa, la considero una parte importante, avremo modo, credo, di discuterne anche nei prossimi giorni, non so se oggi stesso o nelle prossime settimane, anche all'interno di questo Consiglio, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti che hanno toccato il ruolo dei Consiglieri, più che degli Amministratori.

Credo che questo sia un aspetto che tutti noi dobbiamo considerare, per la nostra libertà anche di voto, di espressione di un giudizio.

Credo che questo sia un aspetto importante, però contemporaneamente noi riteniamo che la Regione avrebbe dovuto costituirsi parte civile direttamente anche all'interno del processo penale.

Per questo dicevo che la risposta dell'Assessore non ci soddisfa per niente, perché abbiamo perso una buona occasione in una vicenda tipica del passato regime, di un modo in cui ci si muoveva fino agli anni '90.

PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.

Interrogazione a risposta immediata
n. 51 del 19 dicembre 1995
presentata dal consigliere De Poli:
"DISASTROSE CONDIZIONI DEL FONDO STRADALE DELLA S.S. POSTUMIA TRA VICENZA E TREVISO"

Risponde l'Assessore Fontana.

Ass.re Gaetano FONTANA

Se il collega De Poli è d'accordo, leggo la risposta per essere più preciso: "In merito all'interrogazione in oggetto, effettuati gli opportuni accertamenti, si comunica quanto segue: fra i moltissimi problemi che caratterizzano la viabilità ordinaria del Veneto, alcuni riguardano l'area nord padovana al confine con le Province di Venezia, Treviso e Vicenza.

Gli atti di programmazione regionale prevedono un forte potenziamento della direttrice della nuova statale del Santo da Padova a Piombino Dese e di qui fino a Castelfranco e Bassano, ove si innesta sull'itinerario pedemontano Veneto previsto nel Piano Regionale Trasporti.

Il disegno di reti viarie prevede anche l'ammodernamento di alcuni tratti di strade statali che attualmente hanno livelli di servizio assai basso, quali ad esempio la S.S. 47 fra Padova e Bassano e la S.S. 53 fra Cittadella e Carmignano.

In sintesi si riportano, per singole problematiche sollevate nell'interrogazione, gli interventi e gli atti che la Giunta ha già assunto o intende assumere per portare a soluzione le situazioni più precarie.

1) S.S. 307 del Santo: da San Michele delle Badesse a Piombino Dese: l'intervento proposto dalla Ragione, rientra in area alternativa di inserimento nel Piano Triennale ANAS '94-'96.

In data 17.11.1995 è stato sottoscritto con ANAS, Provincia di Padova e Comuni interessati, un verbale per concordare la situazione progettuale e nel quale la Giunta regionale si impegna a procedere in tempi brevi alla progettazione esecutiva dell'intervento"

A tal proposito c'è da dire che con la Provincia e i Sindaci interessati, attraverso una Conferenza di servizio abbiamo deciso di declassificare la strada in oggetto da 4 corsie a 2 corsie, quindi si va ad evitare il famoso viep, che fa perdere oltre un anno di tempo, quindi questo problema di fatto è superato.

"2) S.S. 53, tratto Carmignano-Fontaniva e Cittadella: in data 10.11.1995 si è tenuta la Conferenza dei Servizi ex D.P.R. 383/94 ed è stato approvato l'intero intervento.

Conseguentemente, la Giunta regionale ha autorizzato il progettista a completare la progettazione esecutiva del primo stralcio tra Cittadella e Fontaniva, per la cui realizzazione la Regione ha impegnato i fondi di propria competenza già nel 1994 e l'ANAS ha dato disponibilità a coprire la propria quota parte di finanziamento dell'opera"; quindi questa va a posto.

"3) S.S. 47 tra Padova e Bassano: come riportato nell'interrogazione, l'iniziativa progettuale è stata assunta dalla Società Autostrade Brescia-Padova S.p.A. per quanto riguarda la variante di Limena.

Gli Uffici regionali stanno valutando il progetto che attualmente è in fase di procedura di V.I.A..

La Giunta regionale verificherà con la sopraddetta Società la fattibilità finanziaria dell'intervento:

4) S.P. 22 Commerciale tratto Cittadella Camposampiero: gli interventi relativi alla strada provinciale 22 sono di competenza delle Provincia di Padova.

La Regione, nell'ambito della legge regionale n. 39 del '91, ha assegnato per interventi sulla viabilità provinciale per il 1995 un importo pari a lire 24 miliardi.

Essendo tale contributo previsto al 50%, si prevede una attivazione di interventi per lire 48 miliardi. Qualora la Provincia di Padova disponga di progettazione prontamente cantierabile per gli interventi di allargamento o rettifica della strada provinciale 22, i relativi interventi potranno essere finanziati ed appaltati nel prossimo anno". Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Fontana.

La parola al consigliere De Poli.

Antonio DE POLI (C.C.D.)

Ringrazio l'Assessore, mi ritengo soddisfatto, anche perché ha risposto indirettamente anche alla interrogazione numero 22:

Interrogazione a risposta orale
n. 22 dell'8 novembre 1995
presentata dal consigliere De Poli
"INTERVENTI URGENTI SULLA VIABILITA' DELL'ALTA PADOVANA".

PRESIDENTE

Grazie, assessore Fontana.

L'Assessore Bazzoni, responsabile dei rapporti Giunta e Consiglio, è pronto a rispondere a nome degli Assessori che in questo momento non sono presenti, anche per evitare di accumulare ritardi altrimenti non giustificabili.

Interrogazione a risposta immediata
n. 15 del 21 settembre 1995
presentata dai consiglieri Cacciari, Adami, Vanni, Campion, Sprocati, Bertaso, Boato e Marangon:
"L'AGIP VUOLE AFFONDARE IL VENETO"

Risponde l'assessore Bazzoni a nome della Giunta.

Ass.re Raffaele BAZZONI

In merito all'atto consiliare di cui all'oggetto, si comunica quanto segue: "Con istanza del 13.02.1995 prot. n. 0136/4430, l'AGIP S.p.A. ha presentato, ai competenti Ministeri, nonchè agli altri Enti interessati, il Programma biennale di ricerca di idrocarburi nelle "zone di esclusiva E.N.I.", ai sensi della normativa ex D.P.R. 18.04.1994 n. 526, che prevedeva l'esecuzione di n. 35 sondaggi esplorativi, tra cui quelli concernenti i pozzi denominati "Colombara 1" (Provincia di Piacenza), e "Goro 1", (Provincia di Rovigo).

La Giunta regionale del Veneto, con delibera di Giunta regionale n. 2863 del 09.05.1995, in considerazione degli elementi forniti dall'AGIP e vista l'incompletezza dei dati stessi, ha richiesto uno specifico studio di impatto ambientale per tutti i pozzi ricadenti nel territorio regionale e nel mare prospiciente.

Con successiva nota prot. n. 0371/4430 del 12.07.1995 l'AGIP S.p.A., in considerazione del fatto che "tali sondaggi erano stati erroneamente inclusi nel programma biennale di cui sopra, in quanto già autorizzati dall'U.N.M.I.G., sezione di Bologna, rispettivamente in data 27.02.1995 (Colombara 1) ed in data 06.03.1995 (Goro 1)", ha chiesto, a parziale modifica del programma lavori di cui trattasi, che i pozzi sopra menzionati venissero depennati ed esclusi dallo stesso.

Il Regolamento, approvato con il succitato D.P.R. n. 526/94, recante "Norme per disciplinare la valutazione di impatto ambientale relativa alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi", prescrive puntualmente (articolo 2 comma 1°) che, prima del conferimento del permesso di ricerca, di cui agli articoli 5 e 6 della legge n. 09.01.1991 n. 9, il soggetto richiedente debba trasmettere al Ministero dell'Ambiente - Servizio V.I.A. - la prescritta documentazione.

Nel caso poi di permessi di ricerca ricadenti in terraferma (art. 2, comma 2°), il richiedente è, inoltre, tenuto a trasmettere tale documentazione anche al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, nonchè alla Regione territorialmente competente.

Ciò premesso, questa Amministrazione, con nota del 22 agosto 1995, ha rilevato l'improponibilità dell'istanza avanzata dall'AGIP S.p.A., in base al fatto che, nel caso di specie, le autorizzazioni riguardanti i summenzionati pozzi risultano rilasciati in carenza del preventivo parere da parte dei Ministeri competenti e degli Enti interessati, come è espressamente prescritto dalle disposizioni sopra richiamate.

"Con l'occasione, si è altresì precisato che, per quanto concerne il pozzo denominato "Goro 1", che interessa l'ambito territoriale di competenza della scrivente Amministrazione, da studi eseguiti e come risulta evidenziato nello stesso Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, lo stesso ricade in una zona ad elevato valore ambientale (tra il ramo del Po di Goro e del Po di Gnocca, in prossimità di Sacca Scardovari), già soggetta a fenomeni di esondazione e di subsidenza, zona peraltro ricompresa all'interno dell'istituendo Parco Interregionale del Delta del Po, così come previsto dalla legge 06.12.1991 n. 394 (legge quadro sulle aree protette), nonchè soggetta alle Norme di Attuazione del Piano di Area del Delta del Po, approvato con Deliberazione del Consiglio regionale del Veneto n. 1000 del 5 ottobre 1994.

Nonostante le perplessità sollevate da questa Amministrazione, il Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, Direzione Generale delle Miniere U.N.M.I.G., con nota prot. n. 513555 dell'11.09.1995, ha fornito dei chiarimenti ed ha, altresì, affermato che:

1) la disciplina della V.I.A., di cui all'articolo 10 del D.P.R. n. 526/94, entrata in vigore il 20 settembre 1994, non è applicabile alla fattispecie, riferendosi chiaramente al conferimento di un nuovo permesso di ricerca, intervenuto prima della scadenza della presentazione del programma biennale di cui sopra;

2) le autorizzazioni rilasciate dalla Sezione di Bologna dell'U.N.M.I.G. appaiono pertanto pienamente legittime, essendo intervenute rispettivamente il 27.02.1995 e il 06.03.1995, comunque al termine delle normali istruttorie condotte a seguito delle istanze pervenute.

In particolare, relativamente all'ubicazione del pozzo "Goro 1", lo stesso Ministero ha comunicato che la predetta Sezione U.N.M.I.G. di Bologna, prima di rilasciare l'autorizzazione, ha acquisito la dichiarazione del Sindaco del Comune di Taglio di Po del 25.02.1995, dalla quale risulta che l'area dove è stato ubicato il pozzo non ricade in zona soggetta a vincoli paesaggistici ed ambientali.

Pertanto il Consorzio di Bonifica Delta-Po-Adige, in data 17.10.1995, ha affermato che, sulla base di quanto comunicato dal Ministero stesso, non restava che rilasciare le concessioni negate, a meno che la Regione Veneto non intervenisse direttamente nei confronti dell'AGIP S.p.A., al fine di sospendere la perforazione del pozzo di ricerca.

Anche il Prefetto di Rovigo, con nota prot. n. 1608/14-1 GAB del 13.09.1995, aveva esteso le preoccupazioni, già espresse dal Consorzio di Bonifica Delta Po Adige, circa i pericoli che deriverebbero per la stabilità del territorio deltizio dalla perforazione del pozzo di ricerca in effetto.

Pertanto il Ministero dell'Industria, con nota n. 514261 del 06.11.1995, ha fornito dei chiarimenti escludendo che con la programmata perforazione del pozzo "Goro 1" si possano avere gravi danni al territorio ed in particolare agli argini del Po ed all'impianto idrovoro di Goro".

Questi sono gli atti di cui disponiamo.

"Sulla questione è altresì intervenuto, in data 28.11.1995, l'Ufficio Regionale del Genio Civile di Rovigo che ha sollevato ulteriori perplessità, anche in considerazione dell'intervenuta sospensione delle estrazioni in Alto Adriatico.

Allo stato attuale, la scrivente Amministrazione sta predisponendo una nota al Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato, Direzione Generale delle Miniere U.N.M.I.G., con cui si richiedono chiarimenti anche in merito alla data di effettivo inizio dei lavori ed alla sussistenza del vincolo paesaggistico-ambientale, ai sensi della legge 431/'85, allo scopo di dirimere le problematiche sollevate ed adottare le conseguenti determinazioni".

PRESIDENTE

Grazie, assessore Bazzoni.

Volevo ricordare anche alla Giunta - adesso sui contenuti non intervengo, parlo solo sui tempi, capisco la completezza della risposta e non entro nel merito, ovviamente - che dovete prepararvi a rispondere in tre minuti sull'interrogazione a risposta immediata, altrimenti la mandate scritta, poi vi è a disposizione un minuto per la replica, altrimenti perdiamo troppo tempo.

Su questa interrogazione ho lasciato parlare 9 minuti.

La parola al consigliere Adami.

Francesco ADAMI (P.P.I.)

Prendo atto della letteralità della risposta da parte dell'Assessore, che fornisce degli elementi su cui non c'è niente da dire, però nella sostanza rimane una risposta che è estremamente preoccupante e grave, a fronte di quelle che sono le ragioni che venivano proposte dagli interpellanti e da quelle riconosciute anche dalla Regione e dagli Enti locali, lo stesso Comune di Goro che ha lanciato i messaggi di grave pericolo e l'Ente di bonifica.

Noi assistiamo ad una Giunta che, praticamente, condivide tutte queste preoccupazioni e poi abbiamo l'azione centralistica-ministeriale che annulla completamente, non solo le preoccupazioni dell'Ente Regione, ma che giustifica a pieno e legittima le autorizzazioni date, alla faccia di una normale autonomia delle organizzazioni periferiche pubbliche.

Questo mi pare di estrema gravità.

Quindi la Giunta, in questa sua presa di posizione che ha avuto, deve continuare ulteriormente in una azione nei confronti del Ministero e del Governo per vedere rispettate le giuste rivendicazioni della Regione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Adami.

Interrogazione a risposta immediata
n. 27 del 10 ottobre 1995
presentata dal consigliere Miotto:
"E' COMINCIATA LA RESA DEI CONTI"

Risponde l'assessore Bazzoni a nome della Giunta.

Ass.re Raffaele BAZZONI

Rispondo per l'Assessore Braghetto, che oggi ha chiesto congedo, in questi termini: "Le istituzioni sanitarie private ambulatoriali sollecitano la Giunta regionale a dare attuazione al disposto di cui all'articolo 6, comma 6 e 7, della legge n. 724/'94 di accompagnamento alla Finanziaria 1995, segnatamente a seguito della sentenza n. 416/95 della Corte Costituzionale, intervenuta a fine luglio, che ne conferma la legittimità costituzionale, nel contesto normativo recato dai Decreti legislativi n. 502/92 e n. 517/93 di riordino del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare l'articolo 8; nonchè al Piano Sanitario Nazionale 1994-1996, approvato con D.P.R. 1 marzo 1994, cui si deve uniformare la programmazione regionale.

Nell'occasione si richiama che i decreti legislativi n. 502/92 e n. 517/93 innovano radicalmente il modello di erogazione delle prestazioni in ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

Per un verso, è prevista una pluralità di soggetti erogatori, pubblici e privati, che saranno "omologati" ad operare all'interno del Servizio e tra i quali i cittadini avranno piena facoltà di scelta; per altro verso, si postula l'introduzione di un sistema uniforme per il pagamento delle prestazioni da erogare, sulla base di tariffe predeterminate.

Il diverso modello di finanziamento, a cui dare attuazione, mira a introdurre anche all'interno del Servizio Sanitario Nazionale dei meccanismi di concorrenza tra i vari erogatori, tali da consentire un miglioramento del livello di efficienza e complessivo nell'uso delle risorse, oltre che un generalizzato miglioramento del livello di qualità delle prestazioni erogate.

La Giunta regionale deve, altresì, responsabilmente per il governo del settore, predisporre idonei meccanismi di controllo, e prima di tutto appropriate procedure per l'accreditamento delle singole strutture che vogliano esercitare attività sanitarie nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale: in primo luogo, si richiede il possesso effettivo ed attuale di dotazioni strumentali, tecniche e professionali, corrispondenti alla vigente normativa, presupposto per il corretto avvio di un procedimento amministrativo di accreditamento; ed inoltre si prevedono procedure di controllo sull'attività per il perseguimento dell'efficienza e del rigore della spesa sanitaria.

In particolare, il ricorso ad un procedimento amministrativo per l'accreditamento assicura e garantisce la salvaguardia dei principi costituzionali di legalità, di imparzialità e di buon andamento sotto l'angolazione dell'attività amministrativa nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale, perché la libera scelta del cittadino sia garantita in un sistema di piena affidabilità e continuità assistenziale, dato da erogatori di prestazioni, pubblici e privati, ed il cui pagamento avviene sulla base di tariffe predeterminate".

PRESIDENTE

La parola alla collega Miotto.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

In un minuto voglio leggere due passaggi di due documenti che sono pervenuti: uno è una delibera della Giunta, l'altro è una lettera che circola nei Palazzi veneziani.

Occorre confrontare le affermazioni che nella risposta dell'Assessore sono state date: migliorare la qualità, favorire la libera scelta, perseguire l'efficienza e il rigore nella spesa.

Ebbene, la resa dei conti è già cominciata e i conti stanno per essere pagati.

Con la delibera della Giunta, con la quale si determina il nuovo sistema di remunerazione tariffaria, si dice che le nuove tariffe sono state determinate sulla base di una indagine campionaria che è stata fatta sui costi di produzione.

Leggo: "Le informazioni sono pervenute da un ridotto numero di aziende U.L.S.S.", quindi dal pubblico che, come tutti sappiamo, eroga il 95% delle prestazioni sanitarie in Veneto; le informazioni sono state raccolte da un numero ridotto di U.L.S.S., a me risultano 6 o 7.

"Peraltro - si dice - riferite a non tutte le unità produttive della struttura, tuttavia il campionario ha consentito di trarre elementi informativi. Ma c'è di peggio, dalle singole strutture private - cioè sarebbero state sentite, ovviamente, anche le strutture private per determinare i costi di produzione - non sono pervenuti dati, ma gli stessi sono stati forniti - badate bene - dalle Associazioni di categoria, le stesse che avevano inoltrato quella richiesta di pagare i conti prima della campagna elettorale, o meglio, le promesse prima della campagna elettorale. Le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative su base standardizzata, peraltro elaborati secondo un approccio che grossomodo ripropone il percorso metodologico della Regione". Ho letto bene "grossomodo". Questo è il primo documento.

Il secondo viene da una Confederazione di specialisti convenzionati, che scrivono alla Regione e dicono: "Abbiamo visto la stesura definitiva delle nuove tariffe, ma guardate che deve esserci stato un errore, perché alcuni pesi di alcune voci - loro ovviamente trattano le questioni che si riferiscono agli specialisti che rappresentano - quattro voci relative all'elettromiografia sono raddoppiate rispetto all'ultima stesura che era in nostro possesso al 24 gennaio '96, raddoppiate".

Un po' ironicamente dicono: " Correggetele, riportatele almeno ai valori che avevamo pattuito insieme, perché altrimenti si alimenterebbe l'idea che fra noi e la Regione siano intercorsi rapporti non proprio trasparenti.

Se proprio volete insistere, lasciate pure queste tariffe, a Natale vi potremo offrire una cena, sempre che alle U.L.S.S. sia rimasto ancora qualche soldo".

Questi sono gli atti, credo che la miglior smentita delle dichiarazioni dell'Assessore - mi dispiace peraltro che non sia qui in Aula, ma si leggerà gli atti - provenga da atti ufficiali che lui stesso, per quanto riguarda la delibera regionale, ha approvato, e che dimostrano come si facciano alcune affermazioni e che si operi esattamente in senso contrario.

PRESIDENTE

Grazie, collega Miotto.

Interrogazione a risposta immediata
n. 34 del 20 ottobre 1995
presentata dai Consiglieri Armano, Campion, Sprocati, Rolando, Variati e Poirè:
"LA GIUNTA REGIONALE NEGHI IL NULLAOSTA IDROGEOLOGICO PER TUTELARE LA COLLINA DI SCHIO DALLE ESCAVAZIONI MINERARIE NEL GIACIMENTO DENOMINATO 'BARBALAITA'".

Risponde l'assessore Bazzoni a nome della Giunta.

Ass.re Raffaele BAZZONI

La Società ESCO S.r.l. con sede a Dueville (VI), è titolare della concessione mineraria per coltivare marna da cemento nel giacimento denominato "Barbalaita" ubicato nel Comune di Schio ed esteso per una superficie complessiva di Ha. 90.00.00.

Detta concessione, della durata di 15 anni, è stata rilasciata con Decreto dell'ingegnere capo del Distretto minerario di Padova n. 1 del 10 gennaio 1990.

In data 25.07.1995, la Società ESCO S.r.l. indirizzava al Presidente della Giunta regionale del Veneto tramite il Servizio Forestale Regionale di Vicenza, la domanda volta ad ottenere l'autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico per la coltivazione dell'area denominata "Valle Grande" nell'ambito della suddetta concessione, ai sensi degli articoli 3 e 4 della legge regionale 52/78 e dell'articolo 55 delle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale.

Tale richiesta configura lavori connessi all'apertura e all'esercizio della miniera per una superficie totale di Ha. 12.72.00, frazionabili ai fini esecutivi in quattro lotti, dei quali Ha. 10.41.30 boscati, nell'ambito di un'area sottoposta a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D.L. 3267/23 ed anche alle determinazioni della legge 431/85, e altresì lavori di "formazione e sistemazione della strada di accesso all'area di coltivazione e all'ambito per il deposito di materiali e di impianti", comunque all'interno della concessione mineraria assentita.

Il Servizio Forestale Regionale di Vicenza, competente per l'istruttoria, il 31.07.1995, informava la Società interessata che del progetto complessivo sarebbe stato esaminato e quindi istruito solo il primo lotto interessante una superficie pari ad Ha. 02.66.70 a fronte dell'impegno di un preliminare rimboschimento compensativo di Ha. 02.69.87.

In data 29 agosto 1995 il predetto Servizio trasmetteva l'istanza, corredata da una copia della documentazione progettuale, al Comune di Schio (VI) per la pubblicazione all'Albo Pretorio.

Completa del referto di pubblicazione e con l'opposizione presentata dal Comune di Schio, la pratica era stata successivamente trasmessa per l'acquisizione del prescritto parere tecnico, alla Commissione Consultiva Provinciale in materia di Lavori Pubblici, presso l'Ufficio del Genio Civile di Vicenza.

Tale Commissione, nella seduta del 20 ottobre 1995, pur acquisendo uno studio integrativo redatto dal geologo dottor Zavagnin, per conto del Comune di Schio in relazione alla sua opposizione, ha sospeso l'emissione del parere sugli elaborati di progetto, ritenendo necessaria al riguardo la collaborazione tecnica di un geologo del Dipartimento regionale per la Geologia e le attività estrattive.

All'acquisizione dello studio geologico e del conseguente parere della Commissione Consultiva in materia di Lavori Pubblici presso l'Ufficio del Genio Civile di Vicenza, la Giunta regionale potrà compiutamente valutare l'ammissibilità dell'istanza ai fini del vincolo idrogeologico, restando comunque ferma in capo alla Giunta regionale medesima anche la verifica dell'ammissibilità urbanistica ed ambientale".

PRESIDENTE

Grazie, assessore Bazzoni.

La parola al consigliere Rolando.

Giovanni Battista ROLANDO (P.D.S.)

Prendo atto di quanto detto dall'Assessore, anche se dobbiamo dire che questo è un caso emblematico, in quanto viene da Roma, dal Ministero dell'Industria un parere in un primo tempo favorevole, anche se dopo l'istruttoria la Commissione Tecnica Consultiva presso il Genio Civile di Vicenza aveva dato parere negativo all'unanimità, in riferimento alla legge regionale 63 sull'ambiente, soprattutto in capo a valutazioni di carattere ambientale.

Quindi questa vicenda suggerisce anche altre considerazioni in capo all'attività di escavazione, in quanto le attività di miniera vengono oggi regolamentate a livello romano e a livello centrale.

Crediamo che sia sempre più opportuno ed urgente regolamentare anche l'attività di miniera, assimilandola alle attività di cava.

In questo senso la battaglia non è conclusa e riteniamo che debba trovare norma anche in una proposta di legge, cosa che il Partito Democratico della sinistra presenterà la prossima settimana. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Rolando.

Interrogazione a risposta immediata
n. 35 del 23 ottobre 1995
presentata dai consiglieri Qualarsa, De Poli, Pasqualetto, Chisso e De Checchi:
"TUTELARE LE SOCIETA' DI MUTUO SOCCORSO"

Risponde l'assessore Zanon.

Ass.re Raffaele ZANON

Le Società di Mutuo Soccorso esistenti a tutt'oggi nel territorio regionale, che sono 45 e con circa 7.500 iscritti, si collocano nella più vasta area della solidarietà sociale già all'attenzione da tempo dell'Assessore regionale assieme ad altri Enti ed istituzioni, quali le IPAB, le Cooperative sociali, le Organizzazioni di volontariato, le Fondazioni e Associazioni private.

Per tali soggetti, infatti, il P.R.S., approvato con legge regionale 6/89, aveva previsto la formulazione di un apposito progetto denominato "Terzo settore", la cui realizzazione è iniziata da tempo e non ancora conclusa.

Come è stato evidenziato anche dall'interrogazione dei Consiglieri, le Società di Mutuo Soccorso, disciplinate dalla legge 15.04.1886 numero 3818 e dal R.D.L. del 24.01.1924 n. 64, pur essendo caratterizzate da finalità solidaristiche che si attuano mediante il versamento di sussidi in caso di malattia o di vecchiaia, non ricevono dall'ordinamento giuridico generale precise determinazioni sulla Natura giuridica riconosciuta loro.

La loro natura, infatti, è controversa e secondo la prevalente giurisprudenza vanno considerate vere e proprie società mutualistiche (C. 68/2570, Trib. Udine, Decr. 02.05.1985, F. it. 85, I, 2744) che ha ritenuto soggetto a giudizio di omologazione l'atto costitutivo di tali società.

Secondo altre opinioni, invece, esse rientrerebbero nella figura generale dell'"Associazione", a cui applicare, sulla base di interpretazione estensiva, la disciplina prevista per le società cooperative a responsabilità limitata in quanto compatibile con la loro natura.

Nonostante le difficoltà di dare una precisa configurazione a tali entità, che trovano origine ancora nel 1800, va dato atto che le Società di Mutuo Soccorso possono svolgere solo le attività di natura assistenziale previste dalla legge originaria n. 3818/1886.

La Giunta regionale, comunque, tenuto conto della rilevanza sociale del ruolo delle Società di Mutuo Soccorso, si impegna ad esaminare, in armonia con gli strumenti di programmazione, possibili iniziative che, con il coinvolgimento delle forze sociali e degli Enti locali, riconsiderano in ambito regionale le attività poste in essere da queste società.

Devo aggiungere che proprio in applicazione del Piano socio-sanitario è prevista tutta una serie di incontri nel territorio a livello di Conferenze dei Sindaci a livello di Enti locali, che tenga conto anche di questi soggetti per arrivare anche, se del caso, ad una iniziativa consiliare che possa avere un significato anche a livello nazionale.

Nadia QUALARSA (F.I.)

Mi ritengo soddisfatta.

PRESIDENTE

Grazie.

Interrogazione a risposta immediata
n. 41 del 15 novembre 1995
presentata dai consiglieri Gabanizza, Rolando, Varisco, Vanni e Cacciari:
"PER GLI EDIFICI URBANI NON SI DEVONO PAGARE ONERI AI CONSORZI DI BONIFICA".

Risponde l'assessore Bazzoni a nome della Giunta; ha a disposizione 3 minuti.

Ass.re Raffaele BAZZONI

Allora tentiamo di leggere i punti..

PRESIDENTE

Il collega Gabanizza accetta la risposta scritta.

Ha la parola, prego.

Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)

Il problema, signor Presidente, signori della Giunta e Colleghi del Consiglio è che poco tempo fa quest'Aula ha provveduto a votare all'unanimità un documento presentato dal consigliere Comencini, primo firmatario, nel corso del dibattito modificato con emendamenti da me presentati a nome del mio Gruppo.

Il documento su questo argomento, in sostanza - tra l'altro io non mi dilungo su tutto il resto perché è noto dopo il dibattito di quel pomeriggio - dice, fra l'altro: "La sentenza del T.A.R. della Campania dichiara quanto esposto nell'interrogazione", cioè che tutti gli edifici urbani non sono sottoposti alla tassa, al contributo per i Consorzi agrari, perché già pagano prima gli oneri di urbanizzazione, e che, dovendo già pagare dei tributi per le fognature e quant'altro, questi non sono dovuti ai Consorzi.

Questa è la richiesta degli interroganti, ma già il Consiglio ha dato unanimemente la risposta: si assuma il provvedimento del T.A.R. campano, la Giunta provveda a dare una applicazione analoga per la Regione del Veneto, oltre che delle altre cose dette nella mozione, ma si faccia subito.

La mozione, tra l'altro, termina col dire: "Si vada immediatamente all'esame della proposta - o delle proposte, per il momento è una sola presentata da noi, firmatario anche il consigliere Cacciari, se non ricordo male - che è quella relativa al superamento degli oneri non dovuti, appunto, rispetto a delle sentenze, ai Consorzi da parte degli edifici urbani".

Io chiedo alla Giunta, in questo caso all'assessore Bazzoni che la rappresenta se la Giunta operi non tanto sulla base di un'interrogazione che ormai è superata, ma in base ad un voto quasi unanime che ha visto il concorso anche delle mani alzate per il "sì" da parte dei membri della Giunta; quindi si operi, come si soleva dire un giorno: dalle parole ai fatti.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Gabanizza.

Invito la Giunta a dare attuazione ad un voto espresso in Aula ancora qualche Seduta fa.

Interrogazione a risposta immediata
n. 42 del 15 novembre 1995
presentata dal consigliere Bellotti:
"STRADE, NEBBIE E SEGNALETICA"

Risponde l'assessore Fontana.

Ass.re Gaetano FONTANA

Sarà una breve risposta, per dire che il collega Bellotti giustamente evidenzia talune difficoltà per ciò che riguarda la viabilità in provincia di Rovigo, considerato che in materia di segnaletica stradale la competenza, ovviamente, non è nostra almeno per il momento, atteso e considerato che mai la Regione ha gestito direttamente un qualsiasi tratto di strada.

Premesso quanto sopra, la Regione, con nota del dicembre scorso, ha scritto agli organi competenti invitandoli a ripristinare quanto prima la segnaletica indicata dal Collega.

Posso anche dire che in incontri avvenuti successivamente con la Provincia e l'Azienda di Stato, abbiamo fatto nostre quelle raccomandazioni e le abbiamo esternate anche in forma verbale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie all'assessore Fontana e al collega Bellotti

Interrogazione a risposta immediata
n. 43 del 20 novembre 1995
presentata dai consiglieri Bertaso, Buttura e Resler:
"ULSS N. 21: DOVE SONO I CONTROLLI?"

Risponde l'Assessore Bazzoni a nome della Giunta.

Ass.re Raffaele BAZZONI

"Con nota prot. n. 36906 del 18.12.1995 il Direttore generale dell'U.L.S.S. n. 21 di Legnago, ha fornito, in merito alle eccezioni sollevate dall'interrogante le proprie controdeduzioni, che si riportano integralmente: non si ritengono condivisibili le affermazioni contenute nell'interrogazione in questione, secondo cui gli Ospedali di Legnago e Nogara sarebbero terra di conquista per le ditte produttrici di protesi ortopediche e secondo cui le ditte si sarebbero stabilmente insediate con propri uffici vendita.

A tale proposito corre l'obbligo di far presente come il problema dell'accesso di tecnici delle ditte fornitrici presso la struttura pubblica sia stata oggetto, nel passato, di una approfondita valutazione che ha portato anche alla stesura di un dettagliato regolamento, teso a puntualizzare tutti i vari aspetti della presenza di tali tecnici.

Più recenti valutazioni hanno evidenziato la difficile applicabilità di tale regolamento, così da indurre l'Amministrazione, anche alla luce di un eventuale contenzioso in atto, a prevenire un aggravamento dei rapporti con limitazione dell'accesso di tali tecnici.

Nel momento attuale si stanno adottando verifiche e valutazioni per riconsiderare globalmente il problema con l'unica finalità, in un ambito di assoluta chiarezza, trasparenza, pari opportunità di salvaguardia del diritto di libera scelta da parte dell'utente, di assicurare, anche sulla scorta di quanto rappresentato da parte dei sanitari, la fornitura di un miglior servizio.

Si dà pertanto assicurazione che questa Amministrazione sta assumendo una definitiva posizione per quanto riguarda l'individuazione dei migliori modelli operativi da porre in essere".

In riferimento a questa interrogazione, dobbiamo dire che non si ritengono condivisili le affermazioni contenute nell'interrogazione in questione.

A tale proposito bisognerebbe ricordare anche che nel passato erano state studiate modalità e addirittura si erano date delle regole di accesso per questi tecnici nell'ambito delle strutture sanitarie.

Più recenti valutazioni hanno poi indotto l'Amministrazione, anche alla luce di eventuali contenziosi con i tecnici, a prevenire un aggravamento dei rapporti impedendo questo tipo di accesso.

Nel momento attuale si stanno adottando delle verifiche e delle valutazioni per riconsiderare complessivamente il problema cercando di introdurre quella chiarezza e quella trasparenza che tutti auspicano, però non condividiamo che, come si dice nell'interrogazione, siano diventate terra di conquista queste due strutture sanitarie.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Bazzoni.

Il Consigliere Bertaso ha chiesto la parola; ne ha facoltà.

Adriano BERTASO (G.M.)

Sono perplesso per molte ragioni e non mi ritengo assolutamente soddisfatto della risposta.

La nostra legge statale, per quanto riguarda i distretti sanitari, impone alla Regione, dopo un anno, il controllo dei Dirigenti, dei vari direttori delle U.L.S.S..

Ora io mi chiedo se questo governo, se il governo di questa Regione abbia mai operato dei controlli sui Dirigenti e sui funzionari dell'U.L.S.S.; a quanto mi risulta, no.

Questo è uno dei casi, è uno dei tantissimi casi che sono stati denunciati in questo Consiglio, a cui non sono state date delle risposte.

Mi auguro che questo Consiglio, che questo Governo prenda atto di quelle che sono le leggi e le rispetti per primo; quindi chieda ai Dirigenti delle U.L.S.S. che cosa stanno facendo.

Il fatto che alcune aziende private operino all'interno di strutture ospedaliere utilizzando le aule non è negativo, è negativo che vengano escluse o che vengano ammesse solo alcune aziende imprenditrici; è negativo che si diano delle autostrade preferenziali ad alcune aziende; è negativo che il responsabile sanitario, il primario di quell'ospedale abbia ospitato vicino al proprio studio privato questa azienda e poi l'abbia ospitata in una struttura pubblica.

Invito questo Consiglio regionale a rispettare la legge statale e a far sì che ci siano i controlli sui Dirigenti delle U.L.S.S.. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bertaso.

Interrogazione a risposta immediata
n. 44 del 23 novembre 1995
presentata dal consigliere Bertaso:
"STOP AI TIR DEI VELENI"

Risponde l'assessore Giorgetti.

Ass.re Massimo GIORGETTI

Molto brevemente per rispettare i tempi, eventualmente è a disposizione anche la risposta, se qualcuno la volesse.

"In merito all'atto consiliare di cui all'oggetto, dobbiamo dire che la ditta Pedoni ha presentato un progetto relativo all'ampliamento di un impianto di stoccaggio provvisorio con contestuale trattamento dei rifiuti speciali, non tossico-nocivi mediante inertizzazione.

Questa autorizzazione potrà intervenire solamente a seguito del corretto adempimento di quanto stabilito dall'art. 44 della legge 33, cioè: in conseguenza della presentazione del certificato di collaudo, attestante la conformità delle opere al progetto approvato, nonchè della presentazione delle garanzie finanziarie richieste.

Va da sé che il rilascio del provvedimento autorizzativo è, comunque, subordinato alla verifica, da parte della competente Amministrazione provinciale, della sussistenza dei requisiti necessari, previo eventuale accertamento delle condizioni autorizzative all'esercizio dell'impianto approvato.

Per quanto concerne il paventato pericolo di danno all'ambiente, si sottolinea, preliminarmente, che l'opera sarà realizzata in zona urbanisticamente idonea (Zona Industriale D1).

La localizzazione è perfettamente in linea con quanto disposto dalla legge regionale 33/85, articolo 41, primo comma, che tra l'altro prevede esattamente l'ubicazione di simili impianti, cioè nelle aree appositamente individuate nel relativo Piano regionale di settore e/o negli strumenti urbanistici generali, nell'ambito delle singole zone territoriali omogenee produttive.

Peraltro, si fa presente che sono stati, di recente, fissati i nuovi termini per l'approvazione dello strumento regionale ambientale di settore e, pertanto, fino al 31. 12. 1996 valgono le forme transitorie previste dall'art. 16 del PTRC che, in particolare, stabilisce all'ultimo comma: "Fino all'approvazione del PRSR. T.N. la realizzazione di impianti per rifiuti speciali anche tossico-nocivi deve avvenire in aree industriali (Zona D) previste dai P.R.G. comunali.

Tale ultima previsione assume valenza fondamentale, atteso che il PTRC è il massimo strumento di programmazione regionale al quale devono rapportarsi, necessariamente, tutti i singoli piani di settore, tra i quali è ricompreso il Piano di riduzione e smaltimento di impianti speciali.

Nel merito di quanto specificatamente richiesto nell'atto consiliare in oggetto, va sottolineato che il progetto in parole è stato esaminato anche per gli aspetti relativi alla compatibilità dell'impianto con le esigenze ambientali e territoriali.

Infatti la CTRA, tra gli elaborati progettuali presentati ha valutato favorevolmente anche la relazione di compatibilità ambientale, prevista peraltro dall'articolo 29 bis della legge regionale 33/85 (compatibilità ambientale regionale), per gli impianti di prima categoria come quello in parola.

In particolare, relativamente all'aspetto in questione, si fa presente che la compatibilità ambientale dell'impianto, esaurientemente già valutata dalla CTRA in sede di approvazione dell'originario progetto, è stata notevolmente valutata in sede di approvazione dell'ampliamento e dell'attività di trattamento, tant'è che sono state dettate precise prescrizioni in ordine alla tutela dell'ambiente, dall'inquinamento atmosferico, idrico e sonoro, come da copia del parere stesso che, ad ogni buon conto, si allega alla presente.

Peraltro la paventata linea di trattamento mediante inertizzazione non può certo configurarsi quale pericolo di danno per l'ambiente; invero, tale trattamento, che ha trovato valide e sicure applicazioni all'estero ed in Italia (ad esempio l'azienda municipalizzata di Modena), è finalizzato proprio a ridurre la pericolosità dei rifiuti per l'ambiente, in quanto è un processo che limita la possibilità di migrazione di sostanze inquinanti dai rifiuti conferiti.

Pertanto, la nuova linea di trattamento mediante inertizzazione riduce l'impatto ambientale di tutto l'impianto, in quanto il processo di inertizzazione è finalizzato a trattare anche i rifiuti che, allo stato, risultano solo stoccati in via provvisoria".

PRESIDENTE

La parola al consigliere Bertaso; ha a disposizione un minuto.

Adriano BERTASO (G.M.)

Sono parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore Giorgetti, dico parzialmente anche perché vorrei ricordare a questa Giunta e all'Assessore Giorgetti quanto deliberato dalla stessa: la Giunta regionale ha vietato il conferimento di rifiuti urbani di qualunque tipo fuori dalla Regione.

Questi rifiuti, di cui si trattava, cioè il famoso Tir di veleni, erano rifiuti industriali; hanno provocato, all'interno di quella che viene ritenuta dalla Giunta una struttura idonea, un incendio per autocombustione e con l'esalazione di gas tossici, con l'intervento di tutte le autorità: dai pompieri ai carabinieri ai sanitari, per tentare di salvaguardare la Comunità di Bussolengo.

Ora, è chiaro ed evidente che non c'era la tutela della Comunità di quel Comune dove opera quell'azienda; è chiaro ed evidente che quell'azienda in quel periodo non aveva le strutture idonee per fare questa cosa.

Attualmente questa azienda non ha ancora le strutture idonee per fare questo trattamento, per cui invito questa Giunta a fare nuovamente, come per le U.L.S.S., i controlli o a delegare le U.L.S.S., se di competenza, a fare questi controlli.

E prima di autorizzare qualsiasi stoccaggio di rifiuti pericolosi, come in questo caso, ricordo che i famosi Tir di veleni venivano dalle industrie torinesi, dal Piemonte o dalla Lombardia, e venivano parcheggiati nel Veneto.

Quindi invito a fare questi controlli, che non si fanno mai. Grazie.

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata.
n. 46 del 30 novembre 1995
presentata dal Consigliere Vanni:
"SICUREZZA PER I LAVORATORI DI PORTO MARGHERA"

Risponde l'assessore Bazzoni.

Ass.re Raffaele BAZZONI

"In relazione al problema richiamato dall'interrogante in oggetto, si riferisce quanto segue.

Il Decreto Legislativo 19.09.1994 n. 626 ha innovato profondamente la materia della sicurezza e tutela della salute sul lavoro, ponendo a carico dei datori di lavoro precisi obblighi finalizzati a creare un sistema organizzato di gestione continua e permanente dei rischi e della protezione dei lavoratori, anche per quanto riguarda imprese committenti ed appaltatrici.

Relativamente all'area indicata dall'interrogante, l'attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro svolta dalla Regione attraverso il competente Servizio territoriale dell'U.L.S.S. n. 12, è risultata e risulta particolarmente ricca di interventi che comprendono l'attivazione di un osservatorio epidemiologico del fenomeno infortunistico, lo svolgimento di inchieste sui singoli infortuni, l'attuazione di specifici progetti di prevenzione mirati, l'informazione e la formazione dei lavoratori.

Ai fini della valutazione epidemiologica le fonti utilizzate sono rappresentate dai dati ufficiali INAIL, trasmessi alle Regioni ai sensi del DPCM 9/1/86, le notifiche infortuni inviate dal P.S. Ospedale Civile di Mestre, i dati ricavati da un campione di aziende rappresentativo delle realtà produttive.

Nel territorio in questione gli infortuni gravi, considerando tali quelli con prognosi superiore a 30 giorni, rappresentano il 3-3,5% del totale notificato dal Pronto Soccorso (circa 3000 infortuni/anno).

I comparti produttivi che maggiormente contribuiscono agli infortuni gravi sono la metalmeccanica (28% dei casi), il terziario (15%) e l'edilizia (12%). Il 16% dei casi gravi si verifica nelle imprese artigiane.

Caduta dall'alto e caduta in piano sono le forme di infortunio più ricorrenti e nel 52% dei casi la natura della lesione risulta la frattura.

Poiché sia con i dati INAIL che con le comunicazioni del P.S. non è possibile costruire gli indici infortunistici per la mancanza di denominatori (popolazione lavorativa a rischio di infortunio), il Servizio di Medicina del Lavoro dell'U.L.S.S. n. 12 utilizza un sistema di autonotifica, a consuntivo annuale, di un campione di aziende rappresentativo delle realtà produttive del territorio.

I dati forniti con l'autonotifica (n° di assicurati/anno, ore lavorate, n° di infortuni, n° di giorni di invalidità temporanea) permettono il calcolo degli indici infortunistici e la sorveglianza sul fenomeno nel tempo. E` così possibile individuare i settori a rischio più elevato e verificare l'efficacia degli interventi di prevenzione.

I comparti produttivi a minor rischio di infortunio risultano la chimica e l'elettricità che presentano indici di frequenza e di gravità stabilmente bassi in tutto il periodo di osservazione.

Metallurgia e metalmeccanica, lavorazioni agricole industriali e costruzioni sono settori produttivi a rischio elevato.

Lo SPISAL dell'U.L.S.S. n. 12 dispone attualmente di una "mappa" del rischio infortunistico e degli strumenti necessari per programmare interventi di prevenzione mirati di comparto.

L'osservazione epidemiologica ha permesso infatti di individuare, come comparto particolarmente a rischio, oltre a quello delle costruzioni, quello delle aziende metalmeccaniche di piccole dimensioni.

Il Servizio svolge inoltre attività ispettive negli ambienti di lavoro sia su propria iniziativa, sia su richiesta della Magistratura o di altre Istituzioni, sia su denuncia dei lavoratori.

Questo tipo di attività, che si esplica con il sopralluogo in azienda e ha lo scopo di verificare l'ottemperanza alla normativa vigente in materia di sicurezza e di igiene del lavoro, ha utilizzato finora strumenti quali la diffida, la disposizione, la contravvenzione, il rapporto all'Autorità Giudiziaria.

Con l'entrata in vigore, nel 1995, del Decreto Legislativo 758/94, buona parte delle indagini preliminari, prima svolte dal Pubblico Ministero, è stata trasferita sui singoli operatori di vigilanza.

Il Servizio effettua poi le indagini sugli infortuni gravi o mortali che avvengono nel territorio di competenza. L'inchiesta infortunio, oltre che essere uno dei principali compiti di istituto demandati dalla legge, rappresenta un importante mezzo per l'approfondimento delle dinamiche e dei meccanismi che stanno alla base del fenomeno infortunistico.

A partire dal 1993 è operativo, nella U.L.S.S. n. 12, l'istituto della reperibilità antinfortunistica che vede impegnati gli operatori UPG dello SPISAL che vengono attivati, oltre che dal Pronto Soccorso Ospedaliero, dalla Questura, dall'Autorità Giudiziaria, ecc..

Un risvolto pratico importante di questo tipo di indagine è la possibilità di intervenire nell'immediatezza dell'evento e quindi di poter valutare i fatti prima che possano intervenire modifiche a luoghi e circostanze.

Dall'analisi dell'attività antinfortunistica e dalle inchieste infortunio svolte dal servizio SPISAL nel primo semestre 1995, emerge che, su 51 inchieste infortunio conclusesi in tale periodo, solo in 15 casi, pari al 29 per cento, sono state riscontrate violazioni alle norme di legge in materia antinfortunistica e su circa 60 interventi di vigilanza ed ispezione in 28 casi (46%) è stata elevata contravvenzione per inadempienza di norme.

Questi dati evidenziano che il semplice rispetto delle disposizioni di legge non può da solo garantire un consistente ridimensionamento del fenomeno.

Occorre che sia diffusa una "cultura prevenzionistica" coinvolgente tutti i soggetti interessati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro con interventi mirati a modificare l'organizzazione del lavoro, con la progettazione ergonomica delle macchine e del posto di lavoro, con interventi di formazione ed informazione di dirigenti, preposti e lavoratori.

Il decreto legislativo 626/94, dianzi richiamato, si inserisce in tali prospettive mirando a sviluppare il sistema aziendale di tutela della salute e di sicurezza sul lavoro tramite l'azione integrata del Servizio di Prevenzione e Protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e del medico competente.

Questi soggetti potranno, per così dire, realizzare una vigilanza di primo livello in materia di prevenzione nei luoghi di lavoro.

E` necessario che quanto previsto dall'articolo 4 del decreto legislativo 626/94 (valutazione dei rischi e programma delle misure atte a garantire il miglioramento dei livelli di sicurezza) trovi adeguata ed estesa applicazione.

In tal senso si rivolgerà l'impegno della Regione e del Servizio di sicurezza e prevenzione della U.L.S.S., svolgendo un'attività di informazione attiva, rivolta soprattutto a quei settori finora meno coinvolti sui temi della prevenzione (quali l'artigianato, le piccole imprese e la Pubblica Amministrazione) e concretizzando nella formazione quella attività di assistenza al mondo del lavoro previsto dell'articolo 24 del suddetto decreto".

PRESIDENTE

La parola al collega Vanni.

Valter VANNI (P.D.S.)

Mi pare che la risposta della Giunta confermi le preoccupazioni che erano alla base dell'interrogazione, cioè che esiste il problema di continuare un'azione significativa su questo punto.

In particolare, c'è un elemento di insoddisfazione nel testo di risposta che ci è stato letto, relativo al fatto che non si prende in considerazione il processo che è in atto a Porto Marghera, cioè che una serie di lavorazioni vengono trasferite dalla grande azienda ad appalti e subappalti a favore di piccole e medie imprese che, molte volte, non sono nella condizione di rispettare le minime norme di lavoro.

Su questo punto va esercitata un'azione preventiva e di politica industriale; per queste ragioni c'è un elemento di parziale insoddisfazione rispetto alla risposta che è stata data.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vanni.

Interrogazione a risposta immediata
n. 47 del 7 dicembre 1995
presentata dal Consigliere Bellotti:
"SITUAZIONE DELLA TORRE CAMPANARIA IN LOCALITA` ZELO, COMUNE DI GIACCIANO CON BARUCHELLA (RO)".

Risponde il Presidente Galan.

Giancarlo GALAN (Presidente della Giunta)

Nell'interrogazione in oggetto si fa riferimento ad una considerazione: "Considerato che la delibera di impegno di spesa da parte della Regione Veneto non sarà approvata entro il 31 dicembre 1995, tali finanziamenti andranno perduti e i tempi per la soluzione del problema diventeranno biblici".

Non è vero, posso rassicurare il collega Bellotti perché gli interventi di consolidamento previsti nell'ambito del programma sono stati deliberati con l'assunzione di spesa il 18 dicembre 1995, quindi entro il 31 dicembre 1995.

Pertanto la prosecuzione delle opere, quindi l'emissione del decreto di approvazione del progetto stesso, l'appalto e l'esecuzione delle opere avverranno in tempi non certo biblici ma, anzi, assai brevi.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente della Giunta.

La parola al collega Bellotti.

Luca BELLOTTI (A.N.)

Mi ritengo ampiamente soddisfatto della risposta. Grazie.

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata
n. 48 del 7 dicembre 1995
presentata dai consiglieri Gabanizza, Paolucci e Vanni:
"FAR CESSARE SUBITO GRAVI SPEREQUAZIONI E SPRECHI DI SPESA DELL'U.L.S.S. DI LEGNAGO"

Risponde l'assessore Bazzoni.

Ass.re Raffaele BAZZONI

"Alla interpellanza del 22 settembre 1995 relativa alla medesima questione, è seguita l'allegata risposta che nel ribadire la necessità di intervenire compiutamente al fine di raggiungere la massima efficacia ed efficienza nell'ambito degli acquisti di beni e servizi, presenta una prima relazione sulla realtà degli acquisti delle aziende sanitarie regionali basata sulle informazioni attingibili dall'Osservatoria Regionale dei Prezzi e delle Tecnologie. Tale relazione testimonia la complessità nell'affrontare positivamente l'analisi e la valutazione delle condizioni di fornitura delle aziende sanitarie regionali, e cerca anche di interpretare la diversità delle stesse condizioni d'acquisto.

Va peraltro aggiunto che apprezzabili e tangibili vantaggi derivanti da iniziative assunte al fine di modificare le condizioni di fornitura non possono che essere conseguiti sulle voci merceologiche che in modo significativo incidono sull'ammontare della spesa per beni e servizi. I prodotti di cancelleria e prodotti simili raggiungono valori di spesa pressochè irrisori rispetto alla spesa per materiale sanitario, protesi, diagnostici e farmaci. Nel caso dell'Azienda U.L.S.S. n. 21 di Legnago, la spesa raggiunta per gli articoli di cancelleria, secondo precise, puntuali e pubbliche dichiarazioni della stessa Azienda U.L.S.S., ha raggiunto, per il 1995, l'importo di 330.000.000 di lire compreso il valore delle merci conservate a magazzino ed utilizzabili nel corso del 1996. Tale valore rappresenta lo 0,15% del totale del fabbisogno finanziario per la copertura delle spese di gestione della stessa azienda per l'anno 1995.

Nello specifico bisogna ricordare che le differenti condizioni di fornitura denunciate nell'interrogazione in oggetto, derivano da contratti posti in essere dalle amministrazioni delle precedenti ex U.L.S.S. 27 di Bovolone ed ex U.L.S.S. 28 di Legnago confluite nell'azienda U.L.S.S. n. 21 di Legnago.

Ciò comporta che nel valutare l'economicità delle decisioni d'acquisto che nella situazione in esame sono state assunte dalle precedenti diverse amministrazioni, l'effettiva economia di spesa ottenibile da una revisione o risoluzione contrattuale, dipende anche dal sicuro costo sistematicamente inserito nelle clausole contrattuali inerenti la risoluzione anticipata delle forniture, nonchè da tutti gli eventuali costi amministrativi aggiuntivi connessi con la rinegoziazione della fornitura.

Tutto ciò considerato, ribadito il preciso dovere delle amministrazioni coinvolte nella gestione del servizio sanitario regionale di contrastare situazioni di irregolarità amministrativa, si ritiene di dover sottolineare la necessità di incentivare e promuovere tutte le propositive azioni che contribuiscono a migliorare l'efficienza negli acquisti prendendo prioritariamente in esame, per economicità di azione, gli aggregati di spesa più rilevanti".

Io credo che questa vada agganciata alla precedente, dove si parlava dell'accesso dei tecnici nelle strutture sanitarie dell'U.L.S.S. n. 21.

A questo proposito, si sottolineava l'inadeguatezza dei contratti per la fornitura di cancelleria ed altri articoli per il funzionamento dell'Amministrazione.

Da un rilievo ispettivo fatto, risulta che l'importo per il 1995 è di 330 milioni, compreso il valore delle merci conservate a magazzino e utilizzabili nel corso del 1996 e che tale valore rappresenta lo 0,15 per cento del totale del fabbisogno finanziario, ecc.

A questo punto, siccome queste forniture erano state fatte sulla scorta dei contratti assunti dagli amministratori precedenti a quelli attualmente in carica, si fa quindi un rinvio a questi contratti che, a volte, non prevedono la risoluzione anticipata.

In questo caso, comunque, va ribadito il preciso dovere delle Amministrazioni coinvolte nella gestione del servizio sanitario a contrastare situazioni di eventuali irregolarità amministrative; e si ritiene di dover sottolineare la necessità di incentivare e promuovere tutte le propositive azioni che contribuiscono a migliorare l'efficienza negli acquisti, prendendo prioritariamente in esame, anche per economicità di azione, gli aggregati di spesa più rilevanti.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Bazzoni.

La parola al collega Gabanizza.

Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)

Per una parte la risposta è.. - non trovo altro aggettivo - veritiera, nel senso che ci sono dei contratti che hanno dei problemi e che non possono essere interrotti, modificati prima della loro scadenza.

Il grave è, da nostre notizie, che questi contratti vengono rinnovati; quali contratti? Sono contratti per l'acquisto di penne Bic, non di penne a sfera, per cui c'è una marca che costa di più dell'altra, ma le stesse identiche Bic costano da una parte 98 lire, dall'altra 249 lire.

E` scandaloso, se mi è permesso, perché vuol dire che la quantità delle penne Bic acquistata dall'unità d'acquisto di un'unica identica U.L.S.S. è triplice rispetto all'altra.

C'è una sola U.L.S.S. di questo territorio, ci sono due punti di acquisto, che sono le due capitali amministrative delle due ex U.L.S.S. precedenti; in un posto si acquista a 89 lire, nell'altro a 249 lire, ma nella stessa U.L.S.S., e si rinnovano i contratti nella stessa U.L.S.S. pagando il triplo. Vergogna!

Io ho fatto l'esempio delle penne Bic, ma posso fare altri cento esempi.

Questo Consiglio nella precedente tornata aveva sostenuto due cose: una formalmente con un emendamento in una Finanziaria che ho proposto a nome del Gruppo e che ha tentato di mettere in piedi l'allora assessore Buttura, ma poi la questione.. ed invito adesso l'assessore Braghetto a dare continuità, che era l'istituzione di una Commissione regionale per intervenire sui tagli burocratici ad attività amministrative, per doppioni ecc. ecc., nell'attività sanitaria.

L'altra invece era: "In attesa di riordini ed eventuali soluzioni di U.L.S.S. provinciali quantomeno istituire centri d'acquisto provinciali", perché acquistare un chilo di pere al mercato costa 2.000 lire..

PRESIDENTE

Abbiamo superato ampiamente il tempo a disposizione.

Giorgio GABANIZZA (P.D.S.)

E` scandaloso che la Giunta non intervenga in modo adeguato per far terminare sprechi che, contabilizzati per quest'area, significa, solo per le questioni merceologiche che prima ricordavo, oltre un miliardo all'anno buttati via e dati all'intermediazione.

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata
n. 50 del 15 dicembre 1995
presentata dai consiglieri Pirrami, Prior, Bellotti e Scaravelli:
"CI SARA` SPAZIO ANCHE PER I VENETI NEL MONDO NELLA CONVENZIONE TRA RAI E REGIONE VENETO?"

Risponde il Presidente Galan.

Giancarlo GALAN (Presidente della Giunta)

Vorrei rassicurare gli interroganti, perché credo che il tema oggetto dell'interrogazione meriti senz'altro l'attenzione non solo del Consiglio, ma anche della rubrica della RAI.

Quindi il mio è un auspicio che si aggiunge a quello degli interroganti, aggiungendo però che il decisore finale non è certo il sottoscritto e non è neppure la Giunta, ma è la RAI stessa, alla quale posso rivolgere da questo scranno un caldo invito affinchè tratti il tema oggetto dell'interrogazione.

PRESIDENTE

La parola alla collega Pirrami.

Letizia PIRRAMI (A.N.)

Ringrazio e mi ritengo soddisfatta dalla univocità di vedute, quindi insieme speriamo che l'auspicio presentato dal Presidente della Giunta venga dalla RAI doverosamente utilizzato.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pirrami.

Interrogazione a risposta immediata
n. 53 del 21 dicembre 1995
presentata dai consiglieri Morosin, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Roccon e Poirè:
"LA PRECARIETA` DELLA PORTUALITA` VENEZIANA. NEL CONFLITTO TRA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E IL MINISTRO DEI TRASPORTI MUOIONO LE SPERANZE DEI LAVORATORI DEL PORTO!".

Risponde l'assessore Bazzoni, che è competente in materia.

Ass.re Raffaele BAZZONI

Il problema è ormai superato, è intervenuto il decreto del Ministro con la nomina del Presidente Boniccioli, per cui credo che non servano altre informazioni.

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata
n. 58 del 23 gennaio 1996
presentata dal consigliere Resler:
"AI PESCATORI DI MOLLUSCHI IN LAGUNA DI VENEZIA OCCORRE DARE DELLE CERTEZZE"

Viene data risposta scritta al collega Resler.

Interrogazione a risposta immediata
n. 65 del 16 febbraio 1996
presentata dal consigliere Adami:
"QUANTO DISTA PALAZZO FERRO-FINI DA PALAZZO BALBI?"

Risponde il Presidente Galan.

Giancarlo GALAN (Presidente della Giunta)

Ho misurato e dico che, per quanto riguarda il Piano venatorio regionale, questo è stato adottato dalla Giunta regionale il 6 febbraio e il 27 febbraio con due decreti successivi, il n. 8 e il n. 17, per cui è stato possibile trasmetterlo al Consiglio regionale 3 giorni dopo, difatti questo è stato recepito dal Consiglio venerdì I° marzo 1996, tre giorni dopo la sua adozione definitiva.

Per quanto riguarda, invece, i disegni di legge sui parchi, cioè i numeri 10, 11, 12, 13 e 14, devo dire che l'acquisizione della documentazione allegata, ovvero la scheda di analisi economico-finanziaria e il completamento delle connesse procedure hanno consentito la trasmissione al Consiglio il 21 febbraio 1996, effettivamente 15 giorni dopo.

Un po' troppo forse, sempre meglio delle Poste, quindi i vaporini o il servizio di fattorini della Giunta funziona certamente meglio delle Poste.

Credo che 15 giorni possano essere giudicati troppi, ma non certo eccessivi, data la complessità dell'argomento trattato e considerando le schede che abbiamo dovuto allegare.

PRESIDENTE

Il consigliere Adami non c'é.

Abbiamo risposto a tutte le interrogazioni a risposta immediata che erano state messe a disposizione della Giunta.

A questo punto interrompiamo e ci riserviamo il 3 mattina di dedicare ancora un'ora, un'ora e mezza alle interrogazioni e alle interpellanze che abbiamo sospeso.

Punto 1 all'ordine del giorno

"COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO"


Iniziamo i lavori ordinari del Consiglio, con le Comunicazioni della Presidenza del Consiglio.

Richieste di congedo

Hanno chiesto congedo i Consiglieri:

BRAGHETTO Iles
CASARIN Vittorio
PASQUALETTO Lucio

I congedi sono concessi

Promulgazioni di leggi regionali

Il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la seguente legge regionale:

Legge regionale n. 8 del 4 marzo 1996
MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE 25 GENNAIO 1973, n. 6 : "ISTITUZIONE E DETERMINAZIONE DEL RIMBORSO DELLE SPESE SOSTENUTE DAI CONSIGLIERI REGIONALI PER LA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITA' DI ISTITUTO E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI".

Comunicazioni del Commissario di Governo

Il Governo, tramite il Commissario di Governo, ha posto il visto alla seguente deliberazione legislativa:

n. 100 del 4 marzo 1996
MODIFICHE ALLE DISPOSIZIONI PREVISTE AGLI ARTICOLI 43 E 44 DELLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 : "NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI.

Progetti di Legge Statale

E' stato presentato alla Presidenza del Consiglio il seguente progetto di legge statale:

n. 11 dell'8 marzo 1996
Presentato dai consiglieri Gabanizza, Piccolo, Foggiato, Milani, Resler, Roccon, Rolando, Uboldi, Ivo Rossi e Tesserin:
"NORME PER FAVORIRE LA TRASFORMAZIONE DEGLI ENTI GESTORI DEI MAGAZZINI GENERALI"

Progetti di legge

Sono stati presentati alla Presidenza del Consiglio i seguenti progetti di legge:

n. 125 del 5 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Adami, Miotto, Tesserin, Uboldi e Variati:
"DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI VIGILANZA ECOLOGICA"

n. 126 del 5 marzo 1996
Disegno di legge relativo a:
"DISPOSIZIONE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI AGRO-FAUNISTICHE"

n. 127 del 6 marzo 1996
Disegno di legge relativo a:
"CELEBRAZIONI DEL SECONDO CENTENARIO DELLA CADUTA DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA"

n. 128 del 6 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Vigna, Vanni, Armano, Campion, Gabanizza, Paolucci, Rolando, Sprocati e Varisco:
"INTERVENTI PER IL SOSTEGNO E LO SVILUPPO DI ATTIVITA' CULTURALI"

n. 129 del 6 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Vigna, Vanni, Armano, Campion, Gabanizza, Paolucci, Rolando, Sprocati e Varisco:
"ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA REGIONALE DI BIBLIOTECHE E ARCHIVI DI ENTI LOCALI E DI INTERESSE LOCALE E NORME PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO LIBRARIO"

n. 130 del 6 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Vigna, Vanni, Armano, Campion, Gabanizza, Paolucci, Rolando, Sprocati e Varisco:
"NORME IN MATERIA DI MUSEI E DI RACCOLTE DI ENTI LOCALI E DI INTERESSE LOCALE, DELEGA DI FUNZIONI AMMINISTRATIVE AI COMUNI"

n. 131 del 19 marzo 1996
Disegno di legge relativo a:
"ATTRIBUZIONE AL PERSONALE REGIONALE CON QUALIFICA DI DIRIGENTE REGIONALE GENERALE E DI DIRIGENTE REGIONALE DI UN ACCONTO SUL TRATTAMENTO ECONOMICO PREVISTO DAL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO DEL PERSONALE CON QUALIFICA DIRIGENZIALE"

n. 132 del 21 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Vigna, Vanni, Armano, Campion, Gabanizza, Paolucci, Rolando, Sprocati e Varisco:
"INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA STAMPA LOCALE"

n. 133 del 21 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Vigna, Vanni, Armano, Campion, Gabanizza, Paolucci, Rolando, Sprocati e Varisco:
"INTERVENTI A SOSTEGNO DELL'INFORMAZIONE RADIOTELEVISIVA LOCALE"

n. 134 del 22 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Pirrami, Prior e Zanon:
"NUOVA DISCIPLINA DEI RIFUGI ALPINI ED ESCURSIONISTICI"

n. 135 del 22 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Armano, Campion, Paolucci, Sprocati e Vanni:
"MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 10 OTTOBRE 1989, n. 38 : "NORME PER L'ISTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI" IN ADEGUAMENTO ALLA LEGGE 6 DICEMBRE 1991, N. 394"

Comunicazioni della Commissione di Controllo

La Commissione di Controllo sull'Amministrazione regionale ha posto il visto alle seguenti deliberazioni consiliari:

n. 15 del 4 marzo 1996
LEGGE REGIONALE 18 DICEMBRE 1993, n. 51 , ARTICOLO 2, COMUNI DI BROGLIANO, VALDAGNO E CHIAMPO. CLASSIFICAZIONI TERRITORIO MONTANO. LEGGE REGIONALE 13 GENNAIO 1976, n. 3 RIDETERMINAZIONE CLASSIFICA COMPRENSORI DI BONIFICA

n. 19 del 4 marzo 1996
PROGRAMMA DI PROMOZIONE DELLE PRODUZIONI VENETE SETTORE SECONDARIO PER L'ANNO 1996 E CRITERI PER L'ACCESSO AI RELATIVI CONTRIBUTI (LEGGE REGIONALE 14 MARZO 1980, n. 16 E LEGGE 7 AGOSTO 1990, N. 241)

Interrogazioni

Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interrogazioni:

a risposta scritta

n. 204 del 6 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Rolando, Paolucci, Poire' e Variati:
"CASE DI RIPOSO DEL VENETO: RETTE GIORNALIERE TROPPO CARE PER LE FAMIGLIE. OCCORRE RIDURRE GLI AUMENTI A CARICO DEGLI OSPITI NON AUTOSUFFICIENTI DECISI DALLA GIUNTA REGIONALE; PREVEDERE E COSTRUIRE UNA EFFICIENTE RETE DI SERVIZI TERRITORIALI PER RIDURRE LA QUOTA SANITARIA E FAVORIRE L'INTEGRAZIONE DELLA CURA A DOMICILIO; RIDURRE I TEMPI DI EROGAZIONE DELLE QUOTE RICONOSCIUTE AGLI OSPITI NON AUTOSUFFICIENTI DEGLI ISTITUTI PER ANZIANI"

n. 205 del 7 marzo 1996
Presentata dal consigliere Cacciari:
"E' STATO ISTITUITO IL SOCCORSO SANITARIO PER LE GRANDI EMERGENZE?"

n. 206 del 14 marzo 1996
Presentata dai consiglieri De Poli, De Boni e Miotto:
"COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI?"

n. 207 del 15 marzo 1996
Presentata dal consigliere Scaravelli:
"IMPEGNO FINANZIARIO REGIONALE AGGIUNTIVO PER I CONTRATTI DEL PERSONALE DEL SERVIZIO SANITARIO"

n. 208 del 19 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Scaravelli, Bellotti, Berlato, Canella, Giorgetti, Pirrami, Prior e Zanon:
"REITERATE AGGRESSIONI A GIOVANI DIRIGENTI DI A.N. DA PARTE DI GRUPPI DELLA SINISTRA EXTRAPARLAMENTARE NEL VENETO: NECESSITA DI UNA FERMA PRESA DI POSIZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE PRESSO IL MINISTRO DEGLI INTERNI"

n. 209 del 21 marzo 1996
Presentata dal consigliere Gabanizza:
"FINANZIARE GLI IMPORTANTI SCAVI ARCHEOLOGICI DI SANTA MARIA DI ZEVIO (VR)"

n. 210 del 21 marzo 1996
Presentata dal consigliere De Poli:
"COSA INTENDE FARE LA GIUNTA REGIONALE A SOSTEGNO DEI CAMPEGGI PARROCCHIALI?"

n. 211 del 25 marzo 1996
Presentata dal consigliere Mazzon:
"PERCHE' LA MORIA DI PESCI NEL FIUME BRENTA IN LOCALITA' CARTURO DI PIAZZOLA SUL BRENTA CONTIGUA ALLA CENTRALE DI S. GIORGIO IN BOSCO?"

n. 212 del 25 marzo 1996
Presentata dal consigliere Miotto:
"IL MONTE RUSTA FRANA? ...E LA GIUNTA REGIONALE NON SI PREOCCUPA"

a risposta orale

n. 40 del 6 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Gabanizza, Vanni, Armano, Rolando, Sprocati e Varisco:
"LA PAVENTATA REALIZZAZIONE DELL'ELETTRODOTTO DI 380 KV LIENZ-CORDIGNANO ALLARMA LE POPOLAZIONI BELLUNESI. SOSTENERE LE RICHIESTE DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE BELLUNO"

n. 41 del 13 marzo 1996
Presentata dal consigliere Varisco:
"ISOLA VERDE: COMPLETARE GLI INTERVENTI CONTRO L'EROSIONE"

n. 42 del 14 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Paolucci e Rolando:
"VICENZA: LA RADIOLOGIA DELL'OSPEDALE RIDUCE I MEDICI E L'ULSS RADDOPPIA LE SPESE AI CONVENZIONATI"

n. 43 del 22 marzo 1996
Presentata dal consigliere Ivo Rossi:
"LA REGIONE PER COPRIRE LA VECCHIA LOTTIZZAZIONE RINUNCIA ALLA VERIFICA DEI RISULTATI AMMINISTRATIVI E DI GESTIONE DEI DIRETTORI GENERALI DELLE USL COSI' COME PREVISTO DALLA LEGGE STATALE"

n. 44 del 26 marzo 1996
Presentata dal consigliere Varisco:
"DARE GARANZIE AL C.F.P. DI CHIOGGIA"

n. 45 del 28 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Armano, Milani, Beggiato, Rolando e Variati:
"TEMPI E MODALITA' DI COMPLETAMENTO DELLA NUOVA VALSUGANA"

a risposta immediata

n. 67 del 7 marzo 1996
Presentata dal consigliere Uboldi:
"COMMISSARIARE URGENTEMENTE LA COMUNITA' ADIGE-GUA'"

n. 68 del 18 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Galante e Uboldi:
"SICUREZZA PER I LAVORATORI, I CITTADINI, LE CITTA' DEL VENETO"

Risposta alle Interrogazioni a risposta scritta

n. 121 del 10 novembre 1995
Presentata dai consiglieri Armano e Miotto:
"AIUTARE I COMUNI CHE SI UNIFICANO A PARTIRE DA DUE CARRARE"

n. 139 del 12 dicembre 1995
Presentata dai consiglieri Ivo Rossi, Paolucci, Cacciari e Boato:
"LA VERITA' SULL'OMICIDIO TURRA"

n. 144 dell' 11 dicembre 1995
Presentata dal consigliere Ivo Rossi:
"NECESSARIO UN INTERVENTO URGENTE DELLA GIUNTA PER PORRE FINE ALL'ODISSEA DELLA DIVISIONE MEDICA 1 DELL'OSPEDALE DI PADOVA"

n. 147 del 13 dicembre 1995
Presentata dal consigliere Ivo Rossi:
"LA GIUNTA 'FINIVEST' PROTEGGE GLI INTERESSI AZIENDALI DAGLI OBBLIGHI PREVISTI DALLA LEGGE N. 29/1993 CHE STABILISCONO NORME A TUTELA DELLA SALUTE E DEL PAESAGGIO"

n. 149 del 14 dicembre 1995
Presentata dai consiglieri Cacciari, Paolucci e Boato:
"PRIMI ESEMPI DELL'APPLICAZIONE DEL MODELLO AZIENDALISTA (LE REGOLE DEL MERCATO) NEI SERVIZI SOCIALI"

n. 157 del 5 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Armano:
"A MONSELICE E NEL VENETO ('LOCOMOTIVA D'ITALIA.....') SI DECLASSANO VITALI ISTITUTI SCOLASTICI SUPERIORI: COSA VUOL FARE LA GIUNTA REGIONALE?"

n. 163 del 10 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Bertaso:
"QUOTE LATTE DA RIFARE. COSA PENSA DI FARE LA GIUNTA?"

n. 169 del 18 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Galante:
"I LAVORATORI DELLA EX DAVANZO DI SELVAZZANO (PD)"

n. 174 del 22 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Resler:
"LA REGIONE SI IMPEGNI A RIVEDERE LA LEGGE 380/1990"

n. 175 del 18 gennaio 1996
Presentata dai consiglieri Beggiato, Poire', Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto e Roccon:
"I FINANZIAMENTI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA HANNO LO SCOPO DI AIUTARE IL CITTADINO AD ACQUISTARE LA CASA O QUELLO DI AUMENTARE IL PATRIMONIO DELLE IMPRESE EDILI"

n. 177 del 24 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Galante:
"COMPUTEROPOLI IN REGIONE"

n. 179 del 26 gennaio 1996
Presentata dai consiglieri Gabanizza, Vanni e Rolando:
"SALVAGUARDARE L'OCCUPAZIONE E L'ATTIVITA' PRODUTTIVA DELLA DITTA LONARDI DI S. PIETRO IN CARIANO (VR)"

n. 180 del 29 gennaio 1996
Presentata dal consigliere Galante:
"ANCORA RAZZISMO A PADOVA"

n. 189 del 6 febbraio 1996
Presentata dal consigliere Galante:
"TREVISO-PORTOGRUARO 'UNA FERROVIA MOLTO...LENTA'"

Interpellanze

Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti interpellanze:

n. 108 del 7 marzo 1996
Presentata dal consigliere Roccon:
"IL LAGO S.CROCE RESTA A RISCHIO: MINACCIA PER IL TURISMO DELL'ALPAGO"

n. 109 del 7 marzo 1996
Presentata dal consigliere Piccolo:
"IL DISAGIO MENTALE NELLA ULSS N. 14 CON RIFERIMENTO SPECIFICO ALLA EPIDEMIOLOGIA PSCHIATRICA PRESENTE NEL COMUNE DI CHIOGGIA"

n. 110 dell' 8 marzo 1996
Presentata dal consigliere Boato:
"LA REGIONE NON PUO' LASCIAR MORIRE PER QUESTIONI BUROCRATICHE LA CASA DI ACCOGLIENZA PER MALATI TERMINALI DI AIDS "IL GABBIANO""

n. 111 dell' 8 marzo 1996
Presentata dal consigliere Ivo Rossi:
"A LORENZAGO SI ABBATTONO GLI ABETI CHE DISTURBANO LE LINEE ELETTRICHE"

n. 112 del 12 marzo 1996
Presentata dal consigliere Uboldi:
"LA REGIONE SALVAGUARDI L' AREA BAGNARA"

n. 113 del 13 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Gabanizza e Paolucci:
"COSTRUIRE URGENTEMENTE IL CENTRO PER LA CURA DEI MALATI DI AIDS A VERONA"

n. 114 del 15 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Comencini, Gobbo, Beggiato, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poire' e Roccon:
"PIOVE SEMPRE SUL BAGNATO! ANCORA FAVORITISMI PER GROSSI CENTRI COMMERCIALI"

n. 115 del 15 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Beggiato, Gobbo, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poire' e Roccon:
"IL MONTE LABBIA DI ALBETTONE NON DEVE TRASFORMARSI IN UNA CAVA"

Mozioni

Sono state presentate alla Presidenza del Consiglio le seguenti mozioni:

n. 68 del 14 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Miotto, De Poli, Poire', Vanni, Cacciari, Rossi, Buttura, Bertaso, Adami, Boato, De Boni, Gabanizza, Paolucci, Resler, Tesserin, Uboldi, Variati e Varisco:
"INTERVENTI URGENTI PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI"

n. 69 del 15 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Ivo Rossi, Mario Rossi, Costanzo, Campion, Armano, Sprocati e Cacciari:
"PIANO AMBIENTALE DEL PARCO DEI COLLI EUGANEI"

n. 70 del 18 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Piccolo, Milani, De Boni, Galante, Roccon, Gabanizza e Uboldi:
"TARIFFE INAIL - SETTORE OCCHIALERIA"

n. 71 del 22 marzo 1996
Presentata dai consiglieri Gobbo, Marangon, Milani, Miotto, Vanni e Zigiotto:
"RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER LA TUTELA DELLE GARANZIE PREVISTE DALL'ART. 122, COMMA 4° DELLA COSTITUZIONE"

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cacciari, ne ha facoltà.

Paolo CACCIARI (R.C.)

Sull'ordine dei lavori, Presidente, io mi aspettavo che lei dicesse qualcosa su quello che è successo ieri in questa città.

Ieri in questa città è successa una cosa assolutamente mai vista prima, che ha delle relazioni precisissime sui lavori e sulle responsabilità di Governo di questa Istituzione, cioè la Regione. Ieri questa città è stata trasformata in un campo di battaglia con scontri e incidenti avvenuti tra gruppi di cittadini veneti, che si sono trovati messi l'uno contro l'altro per l'incapacità e l'insipienza di questa Giunta nello svolgere il proprio ruolo e la propria azione di Governo.

Io aspettavo, Presidente, che su questa questione non si facessero ancora gli struzzi come negli ultimi 3 anni.

PRESIDENTE

A questo punto all'ordine del giorno sono previste le comunicazioni del Presidente.

Purtroppo io, pur essendo Presidente in questa assemblea, ho delle opinioni diverse da quelle del collega Cacciari sulle responsabilità di quanto è accaduto ieri e non condivido neppure - però sono opinioni ovviamente personali - le dichiarazioni che sono state fatte a cominciare dal primo cittadino della città di Venezia, dicendo che le responsabilità, prima di tutto, risiedono in questa città e in quello che è avvenuto in questi mesi.

Ma queste sono - ripeto - opinioni, e quindi, se dovessi dare una informazione su quello che è accaduto ieri, direi soltanto che ieri abbiamo ricevuto in questo Palazzo le delegazioni rappresentanti i pescatori di Rovigo, le delegazioni rappresentanti i pescatori di Pellestrina, le delegazioni dei Sindaci della realtà rodigina e la Quarta Commissione consiliare. Prima i Capigruppo e poi la Quarta Commissione consiliare hanno lavorato tutti i giorni per tentare di dare una risposta, in tempi brevissimi, ad una illegalità storica che è stata consentita in questa città sotto gli occhi di tutti i cittadini di quest'area; situazione di gravissima illegalità che è stata tollerata per anni in questa città.

Questo è quanto è accaduto ieri, però l'informazione che io, se volete, vi do è questa: ieri abbiamo avuto queste presenze e il Presidente della Quarta Commissione mi ha comunicato che ieri sera, al termine della giornata, è stata raggiunta una ipotesi di soluzione, che non è detto riesca a soddisfare interessi, a questo punto, contrapposti, ma sicuramente rappresenta una ipotesi di soluzione politica costruita dai Consiglieri regionali di tutte le Province del Veneto e non soltanto da quelle interessate.

Io mi auguro che questa proposta possa arrivare in Aula anche la settimana prossima, al più presto possibile, e mi auguro che quest'Aula sia messa nelle condizioni di decidere senza subire pressioni o violenze esterne, perché i problemi che abbiamo nell'area veneziana li abbiamo in tutte le aree del Veneto e gli altri cittadini delle altre Province, per fortuna, non hanno fatto manifestazioni di questo tipo.

Sulle comunicazioni non ho più nulla da dire.

Ripeto: invito ancora la Quarta Commissione consiliare a risolvere al più presto questa questione, così come mi è stato detto dal Presidente della stessa.

Punto 2 all'ordine del giorno

"APPROVAZIONE DEL VERBALE DELLA SEDUTA PRECEDENTE"

Il verbale è stato distribuito. Se non ci sono osservazioni, lo pongo in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Punto 4 all'ordine del giorno.

RINVIO ALLE COMMISSIONI CONSILIARI DEI PROGETTI DI LEGGE ISCRITTI ALL'ORDINE DEL GIORNO AI SENSI DELL'ARTICOLO 41 DELLO STATUTO.
FISSAZIONE DI UN ULTERIORE TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLA RELAZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE.

PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIERE CACCIARI, RELATIVA A: "MODIFICA DELL'ARTICOLO 7 DELLA LEGGE REGIONALE 28 AGOSTO 1986, n. 46 ".
(Progetto di legge n. 13)

Relazione della Sesta Commissione consiliare.

Anna Maria LEONE (C.D.U.)

Il primo firmatario è il consigliere Cacciari, che sento di dover ringraziare per la pazienza portata.

E' stato modificato insieme ad un altro progetto di legge che ormai è in dirittura d'arrivo in Commissione.

Se il collega Cacciari è d'accordo, chiederei 30 giorni di rinvio.

PRESIDENTE

Il collega Cacciari è d'accordo.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAL CONSIGLIERE SCARAVELLI, RELATIVA A: "ABROGAZIONE DELLA LEGGE STATALE 22 DICEMBRE 1989 N. 54".
(Progetto di legge n. 16)

Relazione della Sesta Commissione consiliare.

Anna Maria LEONE (C.D.U.)

Vuole parlare il consigliere Scaravelli.

PRESIDENTE

La proposta solitamente è della Commissione e poi chi presenta il disegno di legge si dice d'accordo o meno.

Il collega Scaravelli è membro della Sesta Commissione per cui, se il Presidente delega il consigliere Scaravelli, interpreta entrambe le parti.

Paolo SCARAVELLI (A.N.)

La situazione è in questi termini: esiste un'altra proposta di legge sul medesimo argomento che dovrebbe essere iscritta all'ordine del giorno della Commissione nei prossimi giorni, quindi chiederemmo il rinvio di un paio di mesi, in modo da poter unificare o, eventualmente, essendo io il proponente, ritirare la proposta di legge in argomento.

PRESIDENTE

In realtà, in questi casi la Commissione propone, colui che presenta la legge, dice se è d'accordo o meno e poi si mette ai voti.

La proposta del collega Scaravelli è di 60 giorni.

C'è qualcuno contrario?

Prego, collega Miotto.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Non posso essere né favorevole né contraria, ma sono sorpresa del fatto che questo progetto di legge era stato ritirato in Prima Commissione ed era stato annunciato il ritiro anche in Sesta Commissione.

Il ritiro, peraltro, era stato condizionato dalla iscrizione all'ordine del giorno del PDL 55, che doveva assorbire il PDL 16.

Il PDL 16 che come sappiamo tutti, per il dibattito che si è sviluppato allorchè fu presentato nel settembre del '95, ha rappresentato un momento di dibattito che ha coinvolto l'intera società veneta, devo dire, con reazioni violente di protesta, mi domando per quale ragione non si sia adempiuto alla richiesta del proponente di iscrivere il PDL 55 all'ordine del giorno, che avrebbe consentito di ritirare il PDL 16.

Ogni ulteriore ritardo per l'iscrizione del PDL 55 comporta, come abbiamo sentito oggi dal proponente, il mantenimento in vita del PDL 16 e questo, per quanto riguarda alcune dichiarazioni fatte da alcuni componenti della maggioranza, francamente non è giustificabile.

Quindi, mi aspetterei che si rimuovesse questo ostacolo che - ripeto - non è per nulla motivato, dell'iscrizione del PDL 55, perché solo così decade il PDL 16, sennò la Presidente della Commissione si assume una responsabilità che non è di poco conto.

PRESIDENTE

Su questo non si può aprire un dibattito.

Le possibilità sono queste: noi abbiamo un progetto di legge n. 16 che va iscritto in base ai sensi dell'articolo 41 perché sono trascorsi sei mesi dal momento in cui è stato depositato.

In questo caso la Commissione propone, chi ha presentato il progetto si dice d'accordo o meno di discuterlo subito oppure di rinviarlo ad altra data.

Questa è la prassi normale, a meno che il progetto di legge non sia stato ritirato da colui che l'ha presentato.

Per quanto riguarda il PDL 55, che io peraltro non conosco, le possibilità sono due: o la Commissione ha già terminato il suo lavoro e lo manda in Aula, ed allora verrebbe iscritto regolarmente all'ordine del giorno, oppure, visto che sono trascorsi 6 mesi dal momento in cui è stato depositato, il PDL 16 sarebbe iscritto in base all'articolo 41.

Se questo non rientra né in un caso e né in un altro, non può essere iscritto, quindi oggi noi possiamo ragionare solo formalmente sul progetto di legge numero 16, non essendo stato ritirato; poi le altre questioni le vedrete in Commissione, le vedremo nel momento in cui discuteremo il PDL 55.

Pongo in votazione la proposta di rinvio di 60 giorni, presentata dalla Commissione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BEGGIATO, CACCIARI, MIOTTO, IVO ROSSI E VANNI, RELATIVA A: "RIORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI AMBIENTALI ED ISTITUZIONALI DELL'AGENZIA REGIONALE PER LA PREVENZIONE E PER L'AMBIENTE".
(Progetto di legge n. 18)

Relazione della Settima Commissione consiliare.

Il consigliere Padoin non c'è, collega Boato.

Michele BOATO (VERDI)

E` in corso il gruppo di lavoro, che sta procedendo anche molto velocemente, anche domani ha una riunione, quindi basteranno 60 giorni.

PRESIDENTE

A nome della Settima Commissione, il collega Boato propone all'Aula 60 giorni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, BEGGIATO, COMENCINI, FOGGIATO, MOROSIN, MUNARETTO, POIRE` E ROCCON, RELATIVA A: "ISTITUZIONE DEL MARCHIO DELLA REGIONE VENETO: MADE IN VENETO".
(Progetto di legge n. 20)

Relazione della Terza Commissione consiliare.

Francesco PICCOLO (C.D.U.)

Chiediamo 30 giorni di proroga.

PRESIDENTE

I presentatori non dicono nulla, va bene.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MIOTTO, VARIATI, UBOLDI, ADAMI E TESSERIN RELATIVA A:
"DISCIPLINA DELL'ORGANIZZAZIONE E DELLA DIRIGENZA DELLA REGIONE VENETO IN ATTUAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 FEBBRAIO 1993 N. 29".
(Progetto di legge n. 21)

Relazione della Prima Commissione consiliare.

Il collega Presidente è in congedo per malattia, quindi la parola al collega De Poli.

Antonio DE POLI (C.C.D.)

Sia per il progetto di legge numero 21 che per il progetto di legge numero 22, che riguardano praticamente lo stesso argomento, ieri la Giunta ha depositato il suo progetto, chiederei 60 giorni di rinvio se i Colleghi sono d'accordo.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Miotto.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Ovviamente non posso che prendere atto della proposta.

Faccio notare che il 19 settembre 1995 il Presidente Galan dava assicurazioni che la Regione Veneto sarebbe stata la prima ad applicare il decreto 29 e il 10 ottobre il Vicepresidente Canella prometteva che entro novembre sarebbe stato presentato il provvedimento.

Da novembre ad oggi sono passati cinque mesi e mezzo e la Giunta l'ha rinviato per almeno 7-8 riunioni, c'é un ritardo di sei mesi rispetto alle promesse e di 9 mesi rispetto alle promesse fatte agli elettori, che forse sono ancora più importanti e rilevanti di quelle fatte in Prima Commissione; non c'è male.

PRESIDENTE

Pongo in votazione un rinvio di 60 giorni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

PROPOSTA DI LEGGE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI VANNI, ARMANO, CAMPION, GABANIZZA, PAOLUCCI, ROLANDO, SPROCATI, VARISCO E VIGNA, RELATIVA A: "DISCIPLINA DELL'ORGANIZZAZIONE E DELLA DIRIGENZA DELLA REGIONE VENETO".
(Progetto di legge n. 22)

Relazione della Prima Commissione consiliare.

E' identico, pongo in votazione un rinvio di 60 giorni.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Punto 5 all'ordine del giorno

"CONVALIDA DELLA ELEZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE ONORIO DE BONI"

La proposta di delibera è quella convalidata dall'elezione a Consigliere regionale del signor Onorio De Boni, votata all'unanimità dalla Giunta delle Elezioni.

Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la convalida così come è stata depositata.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Punto 6 a) all'ordine del giorno

"NOMINA DI TRE COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'ISAPREL (ISTITUTO SUPERIORE ADDESTRAMENTO PER IL PERSONALE DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI)".

Ha chiesto di intervenire il consigliere Zigiotto; ne ha facoltà.

Tiziano Ferruccio ZIGIOTTO (F.I.)

Per quanto riguarda le nomine al punto a), siccome merita un maggiore approfondimento il rapporto di questo Consiglio con l'ISAPREL, proporrei a questo Consiglio di rinviare e passare subito al punto b).

PRESIDENTE

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Punto 6 b) all'ordine del giorno

"DESIGNAZIONE DI UN COMPONENTE EFFETTIVO E UNO SUPPLENTE NEL COMITATO TECNICO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AI CONSORZI PER L'ESPORTAZIONE"

Viene nominato Segretario il consigliere De Poli.

C'è l'attestazione del Collegio dei garanti.

Deve essere votato un membro effettivo e uno supplente; i Colleghi possono votare un nome per un membro effettivo e un nome per un membro supplente contemporaneamente.

(Si procede alla distribuzione delle schede e alla chiamata).

Antonio DE POLI (C.C.D.)

ADAMI Francesco
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi
BOZZOLIN Franco Ha votato
BUTTURA Roberto Astenuto
CACCIARI Paolo
CAMPA Cesare
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio Astenuto
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio
DE CHECCHI Fabrizio
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALAN Giancarlo Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
LEONE Anna Maria Ha votato
MARANGON Renzo
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele Ha votato
PADOIN Antonio
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille
VARISCO Ruddi
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele Ha votato
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato

PRESIDENTE

Il consigliere Bellotti riprende la sua funzione di consigliere segretario.

E' chiusa la votazione, si passi all'operazione di scrutinio.

Risultato della votazione:

presenti 45,
votanti 43,
astenuti 2,
schede bianche 15,
schede nulle 1.

Hanno ottenuto voti, per un componente effettivo:

Guiotto 23,
Barbaran 3,
Rampi 1.

Ha ottenuto voti, per un componente supplente:

Go 22.

Risultano eletti come componente effettivo il Sig. Guiotto e come componente supplente il Sig. Go.

Punto 6 c) all'ordine del giorno

"NOMINA DI UN COMPONENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE PER L'ARTIGIANATO (ART. 20 L.R. n. 67/1987 ").

C'è stata la valutazione delle candidature, si procede alla sostituzione di un componente seguendo le domande presentate in base alla legge regionale n. 67 e il parere dei garanti.

Deve essere votato un membro della Commissione regionale per l'artigianato.

(Si procede alla distribuzione delle schede e alla chiamata).

Luca BELLOTTI (A.N.)

ADAMI Francesco
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi Ha votato
BOZZOLIN Franco Ha votato
BUTTURA Roberto Astenuto
CACCIARI Paolo
CAMPA Cesare
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno Ha votato
CHISSO Renato
COMENCINI Fabrizio Ha votato
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo Ha votato
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALAN Giancarlo
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo Ha votato
GOBBO Gian Paolo Ha votato
LEONE Anna Maria Ha votato
MARANGON Renzo
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio
MUNARETTO Michele Ha votato
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato

PRESIDENTE

Risultato della votazione:

presenti 47,
votanti 46,
astenuto 1,
schede bianche 2
schede nulle 0

Hanno ottenuto voti:

Lazzaretti 25,
Orfeo Sartori 19.

Risulta eletto alla Commissione regionale per l'artigianato il Sig. Lazzaretti.

Punto 6 d) all'ordine del giorno

"ELEZIONE DI UN COMPONENTE EFFETTIVO DEL COMITATO REGIONALE DI CONTROLLO, SEZIONE PROVINCIALE DI VICENZA (ESPERTO DI CUI AL PUNTO N. 3), LETTERA A), COMMA 1, ARTICOLO 42 DELLA LEGGE N. 142/1990)"

Anche qui è a disposizione del Consiglio la scheda di valutazione dei requisiti dei candidati. Deve essere sostituito un componente effettivo.

(Si procede alla distribuzione delle schede e alla chiamata).

Luca BELLOTTI (A.N.)

ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele Ha votato
BOLLA Pierluigi Ha votato
BOZZOLIN Franco Ha votato
BUTTURA Roberto Ha votato
CACCIARI Paolo Ha votato
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio Ha votato
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio
DE CHECCHI Fabrizio Ha votato
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo Ha votato
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALAN Giancarlo Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo
GOBBO Gian Paolo Ha votato
LEONE Anna Maria Ha votato
MARANGON Renzo
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio Ha votato
MUNARETTO Michele Ha votato
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo Ha votato
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato

PRESIDENTE

Risultato della votazione:

presenti 53,
votanti 53.

Hanno ottenuto voti:

Favara 23,
Zanella 30.

Nessuno dei candidati proposti ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati.

Punto 6 e) all'ordine del giorno

"NOMINA DI UN RAPPRESENTANTE DELLA REGIONE VENETO NEL COMITATO PER L'EDILIZIA RESIDENZIALE (CER) PRESSO IL MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI"

La proposta della Giunta per l'Assessore, come sempre, avviene in questi casi.

(Si procede alla distribuzione delle schede e alle chiamate.)

Luca BELLOTTI (A.N.)

ADAMI Francesco Ha votato
ARMANO Elio Ha votato
BAZZONI Raffaele Ha votato
BEGGIATO Ettore Ha votato
BELLOTTI Luca Ha votato
BERLATO Sergio Antonio Ha votato
BERTASO Adriano Ha votato
BOATO Michele
BOLLA Pierluigi Ha votato
BOZZOLIN Franco Ha votato
BUTTURA Roberto Ha votato
CACCIARI Paolo
CAMPA Cesare Ha votato
CAMPION Elder Ha votato
CANELLA Bruno
CHISSO Renato Ha votato
COMENCINI Fabrizio Ha votato
COSTANZO Carlo Ha votato
DE BONI Onorio Ha votato
DE CHECCHI Fabrizio
DE POLI Antonio Ha votato
DE TOGNI Alberto Ha votato
FOGGIATO Mariangelo
FONTANA Gaetano Ha votato
GABANIZZA Giorgio Ha votato
GALAN Giancarlo Ha votato
GALANTE Severino Ha votato
GAVA Fabio
GIORGETTI Massimo
GOBBO Gian Paolo Ha votato
LEONE Anna Maria Ha votato
MARANGON Renzo Ha votato
MAZZON Vittoriano Ha votato
MILANI Giuseppe Ha votato
MIOTTO Margherita Ha votato
MOROSIN Alessio Ha votato
MUNARETTO Michele Ha votato
PADOIN Antonio Ha votato
PAOLUCCI Paolo Ha votato
PICCOLO Francesco Ha votato
PIRRAMI Letizia Ha votato
POIRE' Alberto Ha votato
PRA Floriano Ha votato
PRIOR Franco Ha votato
QUALARSA Nadia Ha votato
RESLER Elso Ha votato
ROCCON Franco Ha votato
ROLANDO Giovanni Battista Ha votato
ROSSI Ivo
ROSSI Mario Ha votato
SARTORI Amalia Ha votato
SCARAVELLI Paolo Ha votato
SPROCATI Gianpaolo Ha votato
TESSERIN Carlo Alberto
UBOLDI Roberto Ha votato
VANNI Valter Ha votato
VARIATI Achille Ha votato
VARISCO Ruddi Ha votato
VIGNA Lorenzo Ha votato
ZANON Raffaele
ZIGIOTTO Tiziano Ferruccio Ha votato

PRESIDENTE

Risultato della votazione:

presenti 51,
votanti 51,
schede bianche 14,
schede nulle 1.

Hanno ottenuto voti:

Bozzolin 33,
Berlato 3.

Risulta eletto l'assessore Bozzolin.

Sono chiuse le votazioni.

Il Consiglio è convocato per le ore 15.00.

La Seduta è sospesa alle ore 13.25.

La Seduta riprende alle ore 15.40.

Assume la Presidenza
il Vicepresidente F. COMENCINI

Punto 7 all'ordine del giorno

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI PASQUALETTO, DE POLI, VARISCO, ZIGIOTTO E PRIOR RELATIVA A:
"MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 6 GIUGNO 1988, n. 28 "ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO" E DELLA LEGGE REGIONALE 9 AGOSTO 1988, n. 42 'ISTITUZIONE DELL'UFFICIO DI PROTEZIONE E PUBBLICA TUTELA DEI MINORI'"
(Progetto di legge n. 97)

PRESIDENTE

Relazione della Prima Commissione Consiliare.

Il consigliere Pasqualetto è in congedo per malattia; chi fa la relazione? Il Consigliere De Poli.

Sospendo tre minuti finchè arriva il consigliere De Poli, alla seconda sospensione viene sospeso il Consiglio.

La Seduta è sospesa alle ore 15.42.

La Seduta riprende alle ore 15.43.

Assume la Presidenza
il Vicepresidente F. COMENCINI

PRESIDENTE

Relazione della Prima Commissione; il relatore è il consigliere De Poli in sostituzione del consigliere Pasqualetto.

Prego, consigliere De Poli.

Antonio DE POLI (C.C.D.)

"Il presente progetto di legge ha per scopo quello di integrare gli emolumenti previsti dalle leggi istitutive del Difensore Civico e del pubblico tutore dei minori con il riconoscimento agli stessi del rimborso delle spese di viaggio, di soggiorno e della diaria giornaliera avuto riguardo ai soggetti ai quali sono equiparati (rispettivamente i componenti della Giunta regionale e i Consiglieri regionali).

Si ritiene invero che detta estensione trovi la sua giustificazione nell'impegno richiesto per l'espletamento di detti incarichi, impegno che ad oltre un anno dall'insediamento dei loro titolari si è dimostrato di particolare gravità e comportante la presenza quasi quotidiana in Venezia.

Per questi motivi si propone il presente progetto di legge, i cui oneri trovano copertura negli stanziamenti previsti in bilancio".

Questi sono i motivi per cui si è richiesto l'adeguamento a queste persone, quindi al Difensore Civico e al pubblico tutore dei minori.

Si dà per lettera la legge che è passata in Prima Commissione.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere De Poli.

E` aperta la discussione generale; qualcuno intende intervenire?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Miotto; ne ha facoltà.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Una breve dichiarazione che serve anche da dichiarazione di voto, per accelerare l'esame del punto.

Noi ci asterremo su questo provvedimento, perché la motivazione addotta devo dire che ha una risposta che non è adeguata rispetto alle esigenze che vengono presentate.

Se davvero c'è un grande carico di lavoro per questi due Uffici, si deve adeguare l'organico, non adeguare i compensi dei loro titolari.

C'è una contraddizione, insomma, fra le premesse e la risposta che è stata escogitata, perciò ci asterremo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Miotto.

Altri intendono intervenire? Se nessun altro intende intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.

Passiamo agli articoli.

Pongo in votazione l'articolo 1.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Pongo in votazione l'articolo 2.

Adriano BERTASO (G.M.)

Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE

C'è la richiesta di verifica del numero legale che è, quindi, relativa all'articolo 2, perché bisogna farla in fase di votazione.

C'è il numero legale, 32 dicono.

Pongo in votazione l'articolo 2.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Pongo in votazione l'articolo 3.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

C'è qualcuno che intende intervenire per dichiarazione di voto?

Il consigliere Buttura; ne ha facoltà.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Intervengo per annunciare il voto contrario del Gruppo che rappresento.

Credo che le motivazioni portate per la modifica della legge regionale siano motivazioni che gettano cattiva luce, per certi aspetti, sulle ragioni che hanno costituito l'istituzione dei due Uffici: del Difensore Civico e per la protezione e tutela dei minori.

Io avevo pensato - sono sempre stato molto scettico su questi due istituti, all'atto dell'approvazione di queste leggi - che fossero istituti nei quali le persone designate avessero più senso del sacrificio di quello che, invece, mi pare si sia dimostrato nel portare in Consiglio questa proposta di legge.

Così è, cose che nel passato venivano tacciate come ricerca della "carega dei soldi", adesso vengono tacciate come esigenze che derivano dallo spirito di sacrificio di coloro che si sono assunti gli oneri e, naturalmente, gli onori delle cariche.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Buttura.

Pongo in votazione l'intero disegno di legge.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.
"Inversione all'ordine del giorno"

Ha chiesto la parola il consigliere Costanzo; ne ha facoltà.

Carlo COSTANZO (F.I.)

Faccio richiesta a codesta Assemblea di inversione di un punto all'ordine del giorno, precisamente del punto n. 28 relativo ad una proposta di legge di modifica parzialissima della legge regionale n. 63.

E` una modifica di legge molto semplice che richiederà, penso e mi auguro, pochissimo tempo, abbiamo tutti urgenza per qualsiasi cosa, ma questa ha un particolare carattere di urgenza.

Grazie.

PRESIDENTE

E' un punto votato all'unanimità.

Possono intervenire un Consigliere contro e uno a favore per un massimo di 5 minuti.

Qualcuno intende intervenire contro?

Il consigliere Miotto; ne ha facoltà.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Io sono contraria all'inversione.

Sono invece favorevole alla trattazione del punto n. 28 entro oggi e chiedo a tutti i Consiglieri di garantire la loro presenza, perché solo così riusciremo ad affrontare anche i punti precedenti a questo, pure importanti.

Quindi voto contro, ma chiedo che sia garantita la presenza fino al punto richiesto dal consigliere Costanzo; credo che probabilmente sarà l'unico modo perché quest'Aula mantenga il numero legale.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Miotto.

Qualcuno intende intervenire a favore di quanto proposto dal consigliere Costanzo?

Nessuno intende intervenire a favore.

Pongo in votazione la richiesta di inversione all'ordine del giorno del punto 28.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Punto 28 all'ordine del giorno

PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI CHISSO, COSTANZO, DE POLI, DE BONI, MARANGON, ROSSI M., SPROCATI, PRIOR E MAZZON RELATIVA A:
"MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 'NORME PER L'ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTA' DI VENEZIA'"
(Progetto di legge n. 124)

Relazione della Seconda Commissione Consiliare.

La parola al relatore, consigliere Costanzo.

Carlo COSTANZO (F.I.)

"Le motivazioni della presente legge vanno ricercate nella necessità di superare alcune difficoltà di applicazione della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 .

Con l'articolo 1 si tende a precisare che l'espressione "imprenditore privato", richiamata dalla legge quadro 15 gennaio 1992, n. 21 e dalla legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 in ordine alle figure giuridiche dei titolari di autorizzazione per l'esercizio del servizio di noleggio con conducente, non esclude di per sé l'imprenditore collettivo.

Conseguentemente, poiché il rilascio delle autorizzazioni è subordinato al requisito della iscrizione a ruolo dei conducenti, sono precisate le caratteristiche della sussistenza di tale requisito per l'imprenditore collettivo.

L'articolo 2 riguarda il trasporto di cose per conto terzi. Anche in questo caso, non disciplinato peraltro dalla legge n. 21/19929, in conformità a quanto previsto dalla normativa comunitaria è precisato che l'esercizio di tali attività può essere svolto in forma di impresa sia individuale che societaria.

La Seconda Commissione consiliare ha espresso all'unanimità parere favorevole".

Si tratta di una modifica breve, concisa, relativamente alla legge 63, del trasporto non di linea per via d'acqua.

Si tratta, praticamente, di un'interpretazione del termine imprenditore; per imprenditore si vuole chiarire, tramite questa proposta di legge, che si tratta sia di impresa privata e sia di impresa societaria.

A questa proposta di legge viene proposto contemporaneamente un emendamento che amplia il concetto inserito nell'articolo 1 di questa proposta di legge, così come dovrebbero avere tutti i Consiglieri sul loro tavolo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Costanzo.

Altri intendono intervenire in discussione generale?

Ha chiesto la parola il consigliere Buttura; ne ha facoltà.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Io prendo la parola non per intervenire sulla proposta di legge regionale sulla quale, mi pare, francamente, non ci siano problemi di sorta.

Intervengo sul fatto che ormai è prassi usuale, da parte di questo Consiglio, di operare inversioni all'ordine del giorno che hanno lo scopo di rispondere non tanto ad una logica, mi pare, stabilita in senso cronologico dall'uscita della proposta di legge dalle varie Commissioni e in senso ordinatorio da quanto viene poi raccolto dal Presidente di questo Consiglio e messo all'ordine del giorno, ma si persegue una logica che mi sembra di carattere opinabile e, comunque, poco dignitoso di questo Consiglio.

La riflessione che faccio fare ai Consiglieri è questa: non è possibile pensare che ad ogni piè sospinto, rispetto ad elementi particolari che influenzano i singoli Consiglieri, o una parte dei Consiglieri, si vada a determinare inversioni all'ordine del giorno, perché il risultato è quello di arrivare, secondo me, ad una disaffezione e una demotivazione dei Consiglieri che rischia di essere letale per questo Consiglio.

Che poi questo meccanismo faccia parte anche delle strane regole per cui il Presidente di una Commissione domanda l'inversione all'ordine del giorno e si va ad un criterio di maggioranza e minoranza a determinare questa inversione, è ancora peggiore.

Il risultato che si potrebbe avere tra poco sarebbe quello di arrivare ad una ulteriore e non raccomandabile - almeno per quanto mi riguarda - delegittimazione di questo Consiglio, già sufficientemente in difficoltà per motivi determinati, non tanto e non solo da problemi di carattere magari personale o di omogeneità di carattere politico, ma anche da problemi che riguardano la mancanza di programmi di questa maggioranza del Consiglio regionale.

Io volevo fare solo una raccomandazione ai Colleghi Consiglieri: di evitare continuamente questo gioco di spostamento dell'ordine del giorno perché crea - almeno per quel che mi riguarda - elementi turbativi che, per carità, magari qualcuno sorride quando li dice il Capogruppo di una forza politica che è rappresentata da ben due Consiglieri, ma che però alla fine crea elementi di turbativa anche nei Gruppi di più grande e più alta consistenza.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Buttura.

Siamo in discussione generale, richiamo tutti all'argomento in quanto abbiamo già fatto il dibattito sull'inversione.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cacciari.

Paolo CACCIARI (R.C.)

Io non ho difficoltà nel riconoscere la positività del lavoro svolto dalla Commissione, soprattutto anche con l'ultimissimo emendamento che è stato presentato, però vorrei richiamare la vostra attenzione sull'incongruenza generale della normativa che affrontiamo.

Stiamo mettendo un paio di cerotti ad una legge regionale di qualche anno fa che applicava una legge quadro nel settore; e queste, sia la legge quadro nazionale sia la legge regionale attuativa, non sono in grado - e lo stanno dimostrando i fatti - appunto questo continuo bisogno di aggiustamento, non recepivano in modo adeguato le esigenze organizzative e fisiche della città di Venezia, i cui servizi di trasporto sono del tutto particolari.

Ricordo ai Colleghi che è in itinere, cosa che non mi pare il Presidente della Commissione Costanzo abbia detto, è già all'attenzione della Commissione una nuova proposta di legge, della Provincia di Venezia, che andrà a modificare ulteriormente la legge regionale n. 63 del '93.

Questo a conferma del fatto che non è l'ultimo cerotto che andiamo ad attaccare oggi a questa complicata normativa.

Forse è il caso di riaffrontare organicamente la materia, in modo da dare delle risposte congruenti, durature ed efficaci ai problemi che il trasporto di merci e di persone nella città di Venezia impongono, magari anche facendo una proposta di legge di carattere nazionale, se è necessario, cioè di adeguamento.

Se scopriamo che le ragioni di queste continue necessità di aggiustamenti, queste ragioni di disfunzione della normativa a Venezia, dipendono dalla legge quadro nazionale, nessuno ci vieta di andare a Roma con una proposta di legge statale e di modificare la legge nazionale.

Un invito, quindi, alla Giunta di prendere questa materia non a spizzichi e bocconi, ma di prenderla in un modo un attimo ordinato ed adeguato.

Io ho un dubbio: che molta della confusione che vi è in materia non dipenda tanto dalle incongruenze, dai difetti e dai limiti della legge quadro nazionale, che male si applica, è male attuabile nella laguna di Venezia, ma credo che molto dipenda dalla scelta fatta da questa Istituzione del Consiglio regionale nel '93, che ha lasciato le competenze a mezzo servizio.

La Regione allora non ha avuto il coraggio di delegare tutto alla Provincia o ai Comuni, si è tenuta un po' di cose, e così c'è questo ping-pong a tre - se mai è possibile giocare a ping-pong in tre - tra Comune, Provincia e Regione, in una rincorsa di continui aggiustamenti ed adeguamenti della materia.

Allora anche qui non è il caso, Colleghi ed Assessorato ai Trasporti, di rivedere la materia organica con più decisione e con più decisione fare un trasferimento di competenze, che poi mi pare in gran parte sia solo il Comune di Venezia che ha questi problemi, Chioggia, Jesolo, delegando e decentrando davvero le competenze?

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Cacciari.

Altri intendono intervenire in discussione generale?

Consigliere Sprocati; ne ha facoltà.

Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)

Io volevo dire al consigliere Cacciari che le cose che lui dice sono tutte condivisibili, nel senso che l'applicazione di questa legge 63 ci sta creando continui problemi di applicazione, sia a livello comunale, sia a livello regionale.

Tuttavia, è vero che questo intervento che noi facciamo oggi serve proprio ad impedire che noi siamo costretti tra breve a dover riaffrontare la materia, magari concedere al Comune un'ulteriore proroga per l'espletamento dei bandi e dell'assegnazione delle licenze e delle concessioni, perché il Comune non sarebbe in grado di completare questo iter se noi oggi non dessimo la possibilità di usufruire della legge nei termini che stiamo facendo.

Siccome l'intenzione dei Gruppi regionali è quella di permettere che ci sia l'espletamento di questi bandi, si rende indispensabile in qualche modo questo aggiustamento e questo cerotto.

E' altresì vero che tutti i Gruppi hanno dato disponibilità, rispetto alle cose che diceva anche il consigliere Cacciari, di mettersi intorno ad un tavolo e verificare tutta questa materia per la complessità dei problemi che sta creando.

Per cui, fatte salve le osservazioni, io sarei per chiedere di andare rapidamente all'approvazione della proposta che oggi facciamo, per poi affrontare organicamente l'insieme della materia, così come è stato proposto.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Sprocati.

Ha chiesto la parola il consigliere Beggiato; ne ha facoltà.

Ettore BEGGIATO (L.N.-L.V.)

Grazie, Presidente. Se non vado errato, siamo al punto 28, una proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Chisso, Forza Italia, Costanzo Forza Italia, De Poli C.C.D., De Boni C.C.D., Marangon C.D.U., Rossi Mario C.D.U., ecc..

Io vedo i banchi della Giunta regionale, del governo regionale scandalosamente vuoti, praticamente vuoti, perché siete in tre, non vedo nessuno su tutta una serie di banchi, allora mi chiedo a che gioco stiamo giocando.

Perché voi non potete, ancora una volta, pretendere da parte delle minoranze e delle opposizioni una sorta di lealismo istituzionale che voi prendete i meriti e noi stiamo qui in Aula a garantirvi il numero legale; questa è la realtà.

E' tutto il giorno che stiamo giocando su questo equivoco, su un Consiglio regionale Kafkiano..

Ma Presidente, per cortesia, adesso sono arrivati, anche perché questa mattina, le ricordo che nella votazione dei CO.RE.CO. il candidato delle opposizioni, il nostro candidato, ha succlassato il candidato della maggioranza, il mitico Secondo Favara. E' questa la realtà.

Allora, o state qui in Aula durante i lavori, oppure non dovete più pretendere da parte nostra un lealismo istituzionale che è durato un anno ma che non so quanto possa durare ancora. Va bene cercare di fare il proprio dovere e, ripeto, essere qui per lealismo istituzionale, ma non potete pretendere da parte nostra...

Dovete essere presenti durante la trattazione dei vostri provvedimenti, perché questo è un provvedimento che come primo firmatario vede il consigliere Chisso, poi il consigliere Costanzo, il consigliere De Poli, il consigliere De Boni e il consigliere Marangon; non c'è il consigliere Beggiato, non c'è il consigliere Roccon, non c'è il consigliere Gobbo, non c'è il consigliere Comencini, non ci siamo noi su questi provvedimenti.

Quindi voi li proponete, siamo in campagna elettorale e voi portate a casa qualcosa, quindi non potete pretendere da noi che stiamo qui a garantirvi il numero legale; questa è la realtà.

PRESIDENTE

Grazie. Altri intendono intervenire in discussione generale?

Se nessun altro intende intervenire, passiamo alla votazione degli articoli.

All'articolo 1, comma 1, vi è un emendamento proposto dal relatore e da altri Consiglieri regionali che prevede:
dopo le parole "lettera d)" aggiungere le parole "e limitatamente al servizio di cui all'articolo 5, comma 4..".

Questo è un emendamento del relatore e di altri Consiglieri. Qualcuno intende intervenire sull'emendamento?

Lo pongo in votazione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva

Pongo in votazione l'articolo 1, così come emendato.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Articolo 2, non ci sono emendamenti.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Sono aperte le dichiarazioni di voto.

Ha chiesto la parola il consigliere Chisso; ne ha facoltà.

Renato CHISSO (F.I.)

Una brevissima dichiarazione di voto, signor Presidente e Colleghi, per riaffermare che questa modifica era stata richiesta dalle categorie economiche, ma soprattutto dal Comune di Venezia, che con i noti ritardi si è inceppato nel meccanismo dell'emanazione dei bandi.

Questa è l'ultima, credo, possibilità, che per quanto ci riguarda vale su questo, ma vale soprattutto sulla scadenza che avremo in giugno nell'applicazione delle sanzioni in pendenza del regolamento, e quindi in pendenza dell'assegnazione delle ulteriori licenze.

E` l'ultima ancora di salvezza che noi lanciamo che ha una realtà istituzionale come quella del Comune di Venezia, consci che forse sarebbe meglio che rispetto alle parole e alle accuse che il rappresentante di questa Amministrazione, il Sindaco, professor Cacciari, si permette di fare rispetto ad un problema che pure lo interessa, ma che sono, mi pare, affermazioni che mi sembrano fuori luogo, senza usare altri termini, come abbiamo sentito ieri sulla questione del rastrello vibrante e sulla questione di Pellestrina e di Rovigo, che sono riecheggiate questa mattina sui giornali; dichiarazioni che mi sembrano fuori luogo.

Questo è un esempio di come la Regione intende operare non a parole, ma con fatti concreti, rispetto ad altri che operano più con interventi, con altisonanti parole, ma che poi sui fatti, quando si tratta di difendere e quando si tratta di sviluppare un'economia non ci sono, non sono mai esistiti e non esisteranno. La ringrazio.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Chisso.

Altri intendono intervenire in dichiarazione di voto?

Il consigliere Sprocati.

Gianpaolo SPROCATI (P.D.S.)

Intervengo anche sollecitato da questa strana dichiarazione di voto del consigliere Chisso.

Io volevo dire che non stiamo facendo regali a nessuno, stiamo semplicemente, come Consiglio regionale, cercando di rendere applicabile una legge regionale, in base anche ad una legge quadro nazionale, che abbiamo appena detto, prima del dibattito, ha delle diverse contraddizioni e difficoltà di applicazione; per cui abbiamo dovuto più volte intervenire per concedere proroghe e per fare aggiustamenti in corsa.

Non è che noi oggi risolviamo il problema, come diceva anche il consigliere Cacciari, noi oggi mettiamo il Comune di Venezia nella possibilità, finalmente, dopo un anno e mezzo di tentativi bloccati dai Comitati di Controllo vari, di permettere di espletare i concorsi per quanto riguarda i bandi, per quanto riguarda l'assegnazione delle licenze, in particolare le licenze del granturismo e delle merci, altrimenti ci troveremo con la città di Venezia bloccata, al di là delle polemiche e al di là delle parole.

Mi pare che questo senso di responsabilità, che è stato ricordato anche adesso, delle minoranze qui presenti, di garantire comunque questo iter, sia appunto un segnale non di favore, ma un segnale di un dovere a cui, in qualche modo, il Consiglio regionale deve rispondere.

Così come deve rispondere, credo, dopo questa approvazione, mettendosi subito al lavoro con il Comune, con le associazioni competenti per cercare di introdurre ulteriori miglioramenti, che ci sono stati chiesti sia dalla Provincia, con la quale non c'è contraddizione rispetto a quello che ci è stato illustrato dall'assessore Rumiz durante le audizioni, sia dalle categorie.

Per cui il nostro voto, appunto, è favorevole in questo senso.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Sprocati.

Altri intendono intervenire? Se nessun altro intende intervenire, pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Prima di dare la parola al consigliere Milani, volevo dire che già questa mattina la Presidenza del Consiglio regionale ha stigmatizzato alcune accuse gratuite fatte al Consiglio regionale. Noi, per quello che riguarda il Consiglio regionale, dobbiamo garantire la dignità di questa assemblea legislativa, che non può essere sottoposta né alle critiche gratuite di qualche esponente politico esterno, nè alle pressioni o alle minacce di chicchessia, perché questo Consiglio regionale sta facendo dignitosamente e degnamente il suo dovere legislativo e nelle Commissioni sta portando avanti un grande lavoro.

Questo è a tutela del Consiglio regionale.

"Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno"

Ha chiesto la parola il consigliere Milani; ne ha facoltà.

Giuseppe MILANI (F.I.)

Chiedo l'iscrizione all' o.d.g., con procedura d'urgenza di due mozioni: la prima riguarda i "Criteri attinenti alle grandi strutture di vendita", quindi la sospensione della concessione del nullaosta per l'apertura di esercizi e ampliamenti di superficie per un periodo di 90 giorni dalla data del presente atto. La seconda mozione è la n. 71.

PRESIDENTE

MOZIONE PRESENTATA DAI COMPONENTI LA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE RELATIVA A: "CRITERI ATTINENTI ALLE GRANDI STRUTTURE DI VENDITA".

Qualcuno intende intervenire a favore o contro?

Se nessuno intende intervenire a favore o contro, pongo in votazione l'iscrizione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

MOZIONE N. 71 PRESENTATA DAI CONSIGLIERI GOBBO, MARANGON, MILANI, MIOTTO, VANNI E ZIGIOTTO, RELATIVA A: "RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER LA TUTELA DELLE GARANZIE PREVISTE DALL'ARTICOLO 122, QUARTO COMMA DELLA COSTITUZIONE"

Qualcuno intende intervenire?

Se nessuno intende intervenire, pongo in votazione l'iscrizione della mozione.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Punto 8 all'ordine del giorno

"PROGETTO DI LEGGE RELATIVO A: "DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI".
(Progetti di legge nn. 42 e 74)

Relazione della Quarta Commissione, relatore il consigliere De Togni.

Alberto DE TOGNI (F.I.)

"Ad un anno dall'applicazione della legge regionale 15 novembre 1994, n. 66 relativa a: "Disciplina della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati", si è ritenuto di dover intervenire per modificare alcuni punti che si sono rivelati di non facile applicazione ed introdurre alcune necessarie integrazioni.

Considerate le indicazioni pervenute dalle Province, Comunità Montane e dai Gruppi micologici, di seguito si espongono le principali innovazioni che porteranno ad una applicazione più fluida della norma.

In primis, è prevista l'aggiunta dell'aggettivo "spontanei" sia nel titolo della legge che nel testo dell'articolo 1. Tralasciare questo termine, che peraltro è riportato anche nella legge 23 agosto 1993, n. 352, potrebbe dar adito ad interpretazioni non corrette in merito alla raccolta e soprattutto alla commercializzazione dei funghi.

Si è variato l'ambito territoriale di applicazione in quanto si è considerata l'esistenza di zone a diversa valenza ambientale: la legge si applica quindi a territori montani e alle zone sottoposte a vincolo idrogeologico (indicativamente le zone collinari e le pinete litoranee).

Per rendere meno problematica la raccolta e pur mantenendo un elenco di specie fungine soggette a maggiore tutela, si sono eliminate le misure minime, definendo però, ai fini della prevenzione sanitaria, che i funghi possono essere raccolti solo se manifestano appieno le proprie caratteristiche morfologiche.

Si permette poi ai proprietari dei terreni, agli usufruttuari, ai conduttori e agli aventi diritto all'uso civico nell'ambito dei fondi di loro pertinenza, di poter godere, in misura più ampia rispetto agli altri fruitori dei boschi, della raccolta dei funghi. Tale beneficio viene concesso sempre e comunque nel rispetto della normativa nazionale che prevede, appunto, come limite massimo della raccolta giornaliera i tre chilogrammi.

L'innovazione più interessante è comunque quella prevista dalla modifica dell'articolo 3. Nel nuovo testo si prevede l'introduzione dell'autorizzazione obbligatoria valida sul territorio regionale, così come sopra definito, per poter raccogliere i funghi epigei. Tale autorizzazione ha validità quinquennale e, di volta in volta, dovrà comunque essere integrata dai permessi (settimanali, mensili o annui) rilasciati dai competenti Enti.

In questo modo l'imposta di bollo verrà pagata solo all'atto del rilascio dell'autorizzazione.

Sono esentati da questo obbligo i proprietari dei terreni, gli usufruttuari, i conduttori e i loro familiari e gli aventi diritto all'uso civico, per la raccolta nei rispettivi fondi: i suddetti dovranno comunque munirsi di idoneo documento comprovante il diritto di cui sopra.

Un'altra modifica introdotta è quella di inserire tra le categorie aventi diritto al rilascio di speciali autorizzazioni nominative a a titolo gratuito anche gli ispettori micologici che operano presso le Unità locali socio-sanitarie con compiti di controllo micologico pubblico.

Per quanto riguarda gli introiti derivanti dal pagamento dei permessi e delle sanzioni, questi in parte saranno destinati a coprire i costi di gestione e in parte destinati ad interventi di tutela e valorizzazione dei territori oggetto di raccolta di funghi e per le iniziative di carattere didattico.

Ultime, ma non per questo meno importanti, le modifiche apportate all'articolo 14 relativo alle violazioni. In aggiunta a quanto previsto dalla vecchia normativa si è ritenuto opportuno prevedere anche la distruzione del confiscato: in molte occasioni, infatti, è difficile che l'Ente di beneficenza, alla quale lo stesso è destinato lo accetti, trovandosi nell'impossibilità temporale di poterlo far controllare presso le Unità locali socio-sanitarie all'uopo delegate.

Inoltre, per non incorrere in una applicazione non corretta dell'articolo 8 della legge 14 novembre 1981, n. 689, che tratta del caso di più violazioni di disposizioni che prevedono sanzioni amministrative, si è previsto di introdurre il concetto del cumulo delle sanzioni".

PRESIDENTE

Il Presidente Galan chiede la parola.

Il Presidente parla sempre dal suo posto, non deve spostarsi.

Vuole fare il Consigliere? Intende intervenire in discussione generale, visto che è data per letta? Prego, Presidente; ne ha facoltà.

Giancarlo GALAN (F.I.) (in veste di consigliere)

Colleghi Consiglieri, noi parliamo spesso, forse un po' troppo spesso, se giudichiamo dai fatti concreti, di deleghe ai Comuni, di principio di sussidiarietà, di decisioni che vanno prese vicino ai cittadini.

So di mettermi in questo momento contro tutto il Consiglio regionale, lo so, ma sento anche di doverlo fare.

Quella che è stata elaborata dalla Commissione, dalla Quarta Commissione, è certamente una buona legge, è forse oggi una delle migliori leggi in materia di funghi, ma io vi chiedo di non votarla.

Io vi chiedo di non votarla perché se quel principio di sussidiarietà, quel principio e quel dovere che abbiamo, perché corrisponde ad una volontà politica più volte enunciata, di delegare le decisioni laddove queste sono più facilmente controllabili dai cittadini, dove queste possono essere giudicate e più facilmente applicate, e più facilmente controllate, io credo che almeno per questa Seduta questa legge non possa e non debba essere approvata.

Ho preparato un emendamento, che recita pressappoco così: "Gli articoli da 1 a 16 del testo preparato dalla Quarta Commissione sono abrogati" e sostituiti dal seguente: "I principi a cui si ispira e scritti nella legge statale per la raccolta e la conservazione dei funghi sono delegati ai Comuni e, laddove esistano, alle Comunità Montane, che provvederanno con loro regolamento, entro 60 giorni dall'approvazione di questa legge, all'emanazione delle norme a tutela dei funghi epigei", come ho scoperto si chiamino.

Molti mi hanno consigliato di studiare attentamente, anche dal punto di vista legislativo questa norma, molti mi hanno esortato a ritirare questo emendamento, molti hanno sostenuto, con autorevoli pareri, che il Commissario di Governo certamente boccerà una legge di delega così totale, così ampia, così rispettosa anche degli ordini della legge statale.

Io vi chiedo di farlo lo stesso, almeno in questa occasione.

Io vi chiedo di aprire dai funghi una vertenza con le leggi dello Stato, che non tengono nel debito conto le volontà, in questo caso della Regione, ma a partire da questo caso, anche con i Comuni e con gli Enti locali subordinati.

Io vi chiedo, sin da oggi, di votare l'elemento e la legge così variata, di attendere le relazioni, le reazioni, più che le relazioni, del Commissario di Governo e, per esso, dello Stato centrale; e di procedere, eventualmente, qualora non ci fosse nessuna possibilità aperta, all'approvazione del testo di legge così come ci è stato presentato dalla Quarta Commissione.

Io vi chiedo, dai funghi fino a tanti altri argomenti compresi: le cave, le discariche e i piani regolatori, di aprire una vertenza con lo Stato da oggi in questo Consiglio regionale, a partire certamente dai funghi, perché credo che fra i compiti istituzionali, i compiti veri di una Regione, di un Parlamento che ha 4 milioni e mezzo di amministrati, non ci sia il dovere di controllare la misura minima della cappella di un fungo e non ci sia il dovere di imporre ai Comuni ciò che essi possono fare con maggior accortezza, e meglio.

PRESIDENTE

Ringrazio il Presidente della Giunta.

Ha chiesto la parola il Consigliere Buttura; ne ha facoltà.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Francamente ricordo che in una riunione, alla quale erano stati invitati i deputati veneti, in occasione della discussione sulla legge finanziaria dello Stato 1996, ebbi a dire, suscitando lo scandalo da parte dei nuovi che avanzavano in quell'occasione, che fra poco, aveva ragione il mio amico Paolo Cacciari quando mi diceva: "Speriamo che tornino Cremonese, Bernini e De Michelis"..

PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Buttura, vorrei un po' di silenzio in quest'Aula.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Presidente, non è interessante.

PRESIDENTE

Per me è interessante ascoltarla.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Spiegherò solamente chi sono Bernini e De Michelis, perché credo che i nuovi che avanzano non sappiano chi erano.

Qual è il problema? E` che quando sento questo tipo di interventi, fatti da un Presidente della Giunta regionale del Veneto, ho l'impressione non di assistere al teatrino della politica, che avrebbe, quanto meno, l'esigenza comunque di essere organizzato, pur essendo teatrino, ma ho l'impressione di non capire più i motivi per i quali noi stiamo in questa Aula consiliare, quali sono le motivazioni attraverso le quali siamo stati votati dal popolo e, in modo particolare, le motivazioni attraverso le quali è stato votato dal popolo il Presidente di questa Giunta regionale e la maggioranza di questa Giunta regionale.

Perché quello che non capisco sono i motivi veri di un intervento che ha, per quel che mi riguarda, molto di strumentale e pochissimo di effettivo.

Quali sono i motivi attraverso i quali noi abbiamo bisogno di aprire una vertenza con lo Stato sul problema dei funghi?

Quali sono i motivi? Perché ce n'erano di ben più gravi nel passato, anche nel passato di questo Consiglio regionale, che si è evitato accuratamente di portare avanti.

Qual è il problema sui funghi che non sia, invece, un problema di più ampia portata, quando ad esempio il Presidente di questa Giunta regionale, che è il primo firmatario di una proposta di legge che riguarda il diverso "ordinamento" dello Stato nei confronti delle Regioni e degli Enti locali, che anch'io ho firmato, non ha più portato in questo Consiglio regionale?

Quali sono i motivi per cui, quindi, su una legge che ha visto comunque il lavoro, sbagliato o giusto che sia, di una Commissione e dei proponenti di una legge, che nella fattispecie è anche il sottoscritto, oltre che la Giunta regionale? Credo che sia una cosa che non esiste.

E quindi, caro Presidente della Giunta, Lei sappia che quando fa di queste proposte, continua a persistere in un elemento che considero pericoloso per le Istituzioni, che è quello di far pensare che questo Consiglio sia un Consiglio che non sa neanche quello che fa, che deve essere preso per mano per evitare di fare cose che magari possono essere disdicevoli, che non è in grado di ragionare e di lavorare per 3 mesi, per 4 mesi, come è stato fatto per questi progetti di legge, in modo serio.

Quello che non riesco più a capire sono le motivazioni per cui c'è questo stranissimo rivendicazionismo nei confronti dello Stato in questo momento.

La Giunta regionale del Veneto e il suo Presidente avevano la possibilità, già da ben 6 mesi, 7 mesi, 8 mesi, da quando è stata istituita, da quando è stata votata, di votare una legge statale in questo Consiglio regionale che recitava così: "Articolo 1, il Parlamento italiano abroga la legge 352"; poteva fare questo e non l'ha fatto.

E ha continuato a far andare avanti, io cerco di mettermi nei panni non di Roberto Buttura, che oramai, scusate la franchezza, ne ha fin sopra i capelli di essere ritenuto elemento di disturbo rispetto a tutto questo nuovismo imperante fatto di ex, ma mi metto nei panni del Presidente della Quarta Commissione che per 4 mesi, 5 mesi, in modo mi pare anche serio, insieme a tutti gli altri, compreso l'Assessore, ha lavorato con molta serietà e con molta diligenza, ha domandato, ha chiesto a tutte le organizzazioni, ai Comuni, alle Regole, alle Province, a tutti, alle Associazioni amatoriali, micologiche, a tutti, ha domandato il parere su questa legge, ha elaborato una proposta di legge, che peraltro non mi trova totalmente d'accordo, siamo alla fine di marzo e ci viene detto che questa legge non deve andare.

Sappiate che poi, quando fra poco comincerà la stagione dei funghi, anzi sono stato indotto a ritirare la proposta di abrogazione della legge 66 che quella, quantomeno, aveva il senso di rifiutare la logica dello Stato, dicendo che è meglio fare una legge migliore.

E adesso mi viene detto in questa Aula che bisogna fare un emendamento dall'1 al 16 di abrogazione di questa proposta di legge, che non riesco neanche a capire perché se non è legge, non puoi abrogarla.

O altrimenti devi abrogare la legge 66, non puoi abrogare una proposta di legge che non esiste ancora come legge, puoi abrogare solo ed esclusivamente una legge che c'è già.

Allora, se il problema è che cambiamo il treno in corsa e diciamo che quello che è stato fatto dalla Commissione non esiste più, è stata una cosa, io mi sono sognato, il consigliere De Togni si è sognato, il consigliere Varisco si è sognato, altri Colleghi si sono sognati, il consigliere Adami si è sognato, e abbiamo sognato in una notte di mezza estate, o di mezzo inverno, che volevamo fare una legge migliore di quella che c'era prima, bene, se invece si vuole abrogare qualcosa, si abroghi la legge 66. E` l'unica legge da abrogare.

Ma sappiate, allora, che questa la ritengo, per quello che mi riguarda, siccome oramai ho capito che abbiamo a che fare con una informazione che è meglio spararsi, oramai, speriamo che ti metta anche... è meglio spararsi, perché domani uscirà sulla stampa che questa Giunta regionale avrà fatto un atto eccezionale contro lo Stato italiano determinando l'abrogazione della legge regionale e andando contro lo Stato sul problema della raccolta dei funghi, quindi su un problema determinante per il futuro di questo Paese e di questa Regione.

Queste sono le cose che non sopporto più, e cioè questo meccanismo continuo di strumentalizzazione continua di cose che non hanno senso, perché alla fine non ha senso, non esiste la raccolta dei funghi di destra, di sinistra o di centro, non esiste la raccolta di funghi federalista, non esiste la raccolta dei funghi ambientalista, esiste la raccolta dei funghi che va regolamentata in modo serio, e basta.

Non esiste il fungo Forza italista, o il fungo pidiessino, non esiste, esiste il fungo. Non esiste il fungo del vecchio regime e quello del nuovo regime, esiste solo il fungo.

Ed allora, caro Presidente, non pensate, voi continuate a ridere su queste cose, ma a me preoccupano queste cose, perché poi alla fine il risultato è che questo Consiglio regionale ha già profondo discredito all'esterno di queste mura, perché nella realtà noi siamo considerati non dei rappresentanti di forze politiche serie, omogenee, che sanno dare risposte, ma siamo considerati solo ed esclusivamente, probabilmente anche per merito di qualcuno che pensa che la politica sia stata nel passato qualcosa di diverso di quello che effettivamente era, e che ha acquisito del passato non le cose buone, ma solo le cose che vengono considerate cattive, credo che questo sia il modo, ancora una volta, per rispondere in maniera francamente sbagliata a quelle che sono le esigenze che vengono poste.

Se poi il ragionamento di questo tipo lo facciamo sui funghi, io mi immagino quando bisognerà cominciare, se cominceremo, a parlare di cose serie, ma serie sul serio. Perché allora sarà meglio arrivare allo scioglimento naturale di questo Consiglio regionale per manifesta incapacità, perché il problema non è più la politica, ma diventa l'incapacità.

Noi abbiamo un problema: questo Consiglio regionale manca, e le forze politiche che lo rappresentano mancano di selezione, sono state forze politiche che sono arrivate così all'arrembaggio, il risultato sarà che noi non saremo più in grado di governare seriamente la Regione del Veneto.

Quindi, quando mi dicono che ci vuole federalismo, a volte guardandoci in faccia, tra di noi devo dire: "Meno male che non c'è che, quantomeno qualcosa nel gioco dei vari.."

Per quello che mi riguarda, invito questo Consiglio regionale a respingere l'emendamento del Presidente della Giunta, in quanto è un emendamento improponibile in questa sede.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Buttura.

Ha chiesto la parola il consigliere Varisco; ne ha facoltà.

Ruddi VARISCO (P.D.S.)

Signor Presidente e Colleghi consiglieri, devo dire che sul piano umano io ho sempre provato un sentimento di affetto nei confronti dei personaggi che, così, un po' anche in modo irregolare vogliono rappresentare la novità. Per cui quando ho visto il Presidente della Giunta regionale lasciare i banchi della Giunta e sedersi vicino al Presidente della Quarta Commissione un motto di simpatia in me è stato istantaneo, istintivo.

Però quando l'ho sentito parlare devo dire che ho dovuto fare, e sto facendo, uno sforzo notevole per trattenermi dall'esprimere una critica molto pesante e, spero, una critica argomentata al punto da consigliare al Presidente della Giunta regionale di invertire la rotta.

Una delle domande che io mi pongo, ogni tanto insomma, quando c'è la campagna elettorale, è: perché il Consiglio regionale deve rispettare la campagna elettorale? Perché si dice che il Consiglio regionale non deve essere tenuto nel corso della campagna elettorale.

Credo che l'intervento del Presidente della Giunta Galan abbia dimostrato questo: un Consiglio regionale non si può tenere in campagna elettorale perché questi sono i rischi.

Il rischio è gravissimo, perché noi corriamo il rischio di buttare via sia il bambino che l'acqua sporca, di non fare nè l'una cosa, né l'altra, di non fare né la gestione del quotidiano, né le riforme.

Io non ho nessun problema a dire, senza arroganza, che l'intervento del Presidente è un intervento scorretto, perché è un intervento demagogico e perché è un intervento di crassa ignoranza e spero - cercherò di spiegare perché - che gli uffici, e i Segretari, gli addetti, i funzionari della Regione, consiglino il Presidente a non commettere un atto non sbagliato, perché se è sbagliato dice: "Va bene, non è sbagliato, per me è giusto", ma commettere un atto improponibile, improponibile sotto il profilo istituzionale e sotto il profilo politico.

Demagogico perché? Demagogico perché noi abbiamo presentato, come Gruppo, una proposta di legge da 4-5 mesi che riguarda le deleghe e l'affidamento dei poteri a Province e Comuni, e abbiamo cominciato solo 15 giorni fa a discuterla in Commissione perché la Giunta regionale non era pronta.

Sulla legge che riguarda i funghi la Commissione era pronta ancora prima di Natale, e si è fermata perché, su richiesta dell'assessore Berlato che rappresenta la Giunta, ha voluto attendere una proposta della Giunta sui funghi.

E le proposte della Giunta, signor Presidente, fino a prova contraria, trovano nel Presidente il primo responsabile.

Ebbene, la proposta della Giunta era una proposta dove il principio di sussidiarietà non stava da nessuna parte.

Nella proposta della Giunta, e può assentire il Presidente e relatore della Quarta Commissione, era una proposta che lasciava tutto il potere in mano alla Giunta regionale.

Era demagogica per questo, ma demagogica anche perché gli atti devono essere atti conseguenti.

Noi abbiamo all'ordine del giorno una proposta di Piano faunistico-venatorio - io la prossima settimana avrò modo di intervenire - che riteniamo illegittimo, perché il Piano faunistico-venatorio dovrebbe coordinare i piani delle Amministrazioni provinciali.

Ebbene, su proposta dell'assessore Berlato, è stato approvato a maggioranza in Commissione un piano che stravolge completamente le proposte delle Amministrazioni provinciali; e c'è un comma che dice: "La Giunta regionale può modificare questo piano".

Per cui non soltanto l'Amministrazione regionale fa strame delle proposte delle Province, ma esautora quello che le Province già hanno, quello che le Province hanno ottenuto con i Governi dorotei. Cioè toglie alle Province il potere di decidere su questioni di poteri che le Province hanno avuto dai Governi dorotei.

Allora come fa un Presidente di Giunta regionale alzarsi e dire che sui funghi epigei vuol dare il potere ai Comuni. Io mi sento imbarazzato, perché sul piano umano la critica vuole fermarsi ad un certo punto, il coltello non lo voglio spingere oltre ad un certo punto, ma ci si costringe a fare questo.

Abbiamo assistito prima all'intervento del consigliere Chisso che se la prendeva con Massimo Cacciari, perché parla in generale e non gestisce le cose concrete. Cosa dirà il consigliere Chisso dell'intervento del suo Presidente di Giunta regionale?

Almeno Massimo Cacciari ha il pregio e il difetto di essere filosofo di professione, ma il Presidente Galan ha una tradizione di manager, ha una tradizione di uomo concreto e dunque deve proporre a questo Consiglio regionale soluzioni possibili e non fare demagogia, non fare campagna elettorale.

Ignoranza perché? Per ignoranza, e questo è il punto che merita la pena di essere ulteriormente riflettuto: il principio di sussidiarietà non toglie poteri alla Regione. Ma il principio di sussidiarietà individua per ciascun Ente le proprie responsabilità, le proprie competenze.

Allora ci sono le competenze dell'Unione Europea, ci sono le competenze dello Stato nazionale, ci sono le competenze delle Regioni, ci sono le competenze delle Comunità locali.

Ciò che deve essere affermato in questa legge, ed è già affermato e può ulteriormente essere affermato se si vuole modificare ed entrare nel merito, è che la Regione si deve limitare a svolgere un ruolo di programmazione e di coordinamento che le deriva, signor Presidente della Giunta regionale, non da un atto di protervia, non dalla volontà di mantenere dei poteri che possono essere affidati ad altri, ma dalla esigenza di fare in modo che quell'atto amministrativo, quella norma che regola l'attività dei cittadini, sia normata al miglior livello possibile.

Faccio l'esempio della legge sui funghi; il ruolo delle Regioni non è soltanto affermato dalla legge dello Stato, dove si scrive: "Le Regioni determinano la quantità massima complessiva per la persona" e via di questo passo, per cui la legge riconosce un potere alle Regioni di coordinamento e di programmazione, ma il potere delle Regioni è necessario per il cittadino che va a funghi, perché se noi diamo il potere al Comune di dare l'autorizzazione, il cittadino che va un anno nella località di montagna x, si fa il permesso in quella località di montagna, l'anno dopo decide di cambiare e si deve fare un permesso da un'altra parte.

Determiniamo per questo cittadino un sovraccarico di compiti burocratici di lungaggine per quanto riguarda le domande, per quanto riguarda, diciamo così, le autorizzazioni, per quanto riguarda anche il pagamento dei tributi.

Mentre nella proposta che la Commissione ha elaborato, il cittadino si fa un tesserino regionale che ha validità quinquennale e che non lo costringe ogni anno a fare questo gioco, e chiede all'Amministrazione comunale - perché è l'Amministrazione comunale che ha il potere - soltanto il permesso della raccolta, che l'Amministrazione comunale dà in ragione della tutela dell'ambiente e della tutela della riproduzione del bene che lui va a raccogliere. Dunque il potere dell'Amministrazione comunale c'è ed esiste.

La legge, riconoscendo un potere programmatorio alle Regioni, non fa altro che semplificare le procedure a cui i cittadini sono costretti.

Concludo dicendo, dunque, che i neofiti del nuovo, i demagoghi, perchè siamo in piena demagogia, non soltanto non risolvono i problemi, ma alla fine determinano anche una complicazione per i cittadini, vanno a danno dell'interesse dei cittadini stessi.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Varisco.

Ha chiesto la parola il consigliere Galante; ne ha facoltà.

Severino GALANTE (R.C.)

Il coup de théatre del Presidente della Giunta costringe a non intervenire nel merito della legge ma, appunto, sull'atto stesso che ha innescato questa discussione, e quindi brevemente.

Mi pareva che il propinante dicesse che, a differenza del Sindaco Cacciari, il Presidente della Giunta non è un teorico, è un pratico.

Credo che invece gli vada riconosciuto un merito teorico: ha introdotto la 501ma forma di federalismo: il federalismo micologico alla bresadola.

Credo che nel momento in cui faceva quella proposta, il Presidente pensasse ad un fungo particolare. Voi sapete che ce ne sono migliaia e migliaia di funghi; ce n'è uno, però, vero Presidente, che si chiama satirone, volgarmente, e scientificamente fallus impudicus. Probabilmente Lei a questo pensava rivolgendosi a questo Consiglio.

Credo che noi, come Consiglio, non possiamo far nostro questo riferimento e questa interpretazione, la metafora che voleva esser presente nel federalismo micologico del Presidente, dobbiamo entrare nel merito del significato della sua proposta, ed era l'assillo che angosciava il collega Buttura.

Perché? Qual è il motivo che induce il Presidente a fare una proposta, tra l'altro tecnicamente improponibile come quella che è stata fatta?

Io credo sia semplice: è la rinuncia a legiferare, ed è la rinuncia a legiferare per due motivi: per paura ed incapacità di scegliere e perché, scegliendo in questo momento, soprattutto in questa fase di campagna elettorale, in una materia tanto opinata e che suscita tante diverse opinioni e reazioni, si rischia di scontentare qualcuno, anzi, si rischia di scontentare molti.

Ed allora non è utile scontentare molti nel momento in cui le urne sono vicine.

Questo è il senso vero, l'unico che si possa dare alla proposta che è stata fatta, ed allora credo che il Presidente debba essere molto chiaro.

Se questo è il senso, la richiesta non è rivolta al Consiglio, è rivolta, credo, al collega De Togni, ed è una richiesta che gli dice: "Siccome la mia proposta di emendamento è impresentabile", ed appunto è stato argomentato, gli emendamenti abrogativi abrogano qualcosa che esiste già, questa legge non esiste perché è un disegno di legge e lo si può abrogare soltanto dopo che è stato votato; ma se si vota il meccanismo salta, il giochino si scoperchia.

La proposta al collega De Togni è: "Ritira la tua proposta di legge"; credo che questa sia la richiesta autentica.

Allora senza tanto perdere tempo, vorrei sentire se il collega De Togni la ritira, oppure no.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Galante.

Leggendo l'emendamento presentato da poco, vedo che è un emendamento modificativo dall'1 al 16, non è soppressivo, solo per correttezza, sostituisce: "e così sostituiti", non solo "soppressi", va bene.

Ha chiesto la parola il consigliere Variati; ne ha facoltà.

Achille VARIATI (P.P.I.)

Devo dire che ascoltando la gente nelle nostre città, nei nostri Comuni, apprezzo, signor Presidente Comencini, quello che Lei diceva all'inizio della ripresa dei nostri lavori oggi, quando ha tentato di fare, anzi ha fatto un ragionamento a difesa dell'autorevolezza del Consiglio regionale contro chi al di fuori tenta di fare pressioni od offese a questo consesso.

Però, obiettivamente, io mi sento in questo momento piccolo piccolo, come Consigliere, dopo aver ascoltato il Presidente della Giunta regionale che propone su questa legge, che è stata oggetto di una elaborazione lunga e seria all'interno della Commissione consiliare, che ha visto varie proposte di legge dei Consiglieri regionali, che ha visto, signor Presidente, la proposta di legge n. 105 proposta dalla sua Giunta, dalla Giunta da Lei presieduta, che ha visto la Commissione fare un lavoro di unione per arrivare in Aula - lo testimonierà il Presidente della Commissione - con una proposta seria, innescare demagogici ragionamenti che poi si contraddicono con gli atti che la sua Amministrazione va a portare negli oggetti successivi.

Perché col Piano faunistico venatorio la sua Giunta, da Lei presieduta, si sta schierando contro tutte le Province del Veneto, stravolgendo una costruzione che le Province con difficoltà, ma anche con grande autorevolezza, avevano costruito in incontri ed incontri presso la Regione.

La Giunta, da Lei presieduta, non è stata in grado finora di apportare una delega ai Comuni e alle Province in termini urbanistici, bocciando, la maggioranza e la Giunta da Lei presieduta in questo Consiglio, proposte che erano state avanzate.

Se Lei oggi oggi che è una giornata serena, c'è il sole dopo tante giornate di nebbia, aveva voglia di scherzare, diciamo che Lei ha scherzato, che ha cercato di innescare un ragionamento difficile sui delicati rapporti tra la Regione e lo Stato, ne riparleremo con calma, ritiri la sua proposta che è indecente, altrimenti è meglio, addirittura, che si arrivi a sospendere i lavori di questo Consiglio per la Seduta di oggi e anche per la Seduta del 3, riparlandone con serietà, spero, dopo la campagna elettorale.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Variati.

Ha chiesto la parola il consigliere Uboldi; ne ha facoltà.

Roberto UBOLDI (P.P.I.)

Sarò brevissimo, anche perché molti Colleghi hanno già detto cose che avrei voluto dire io.

Mi sembra di dover solo sottolineare alcune considerazioni che di fronte a quanto è accaduto in quest'Aula, mi pare debbano essere sottolineate.

Sono convinto che se fermiamo le prime 100 persone che passano per la strada, e comunichiamo loro che il Consiglio regionale sta discutendo la legge per le modalità di raccolta dei funghi, il 99,5 - ammesso che sia possibile dividere una persona per metà - probabilmente si scandalizzerebbero e direbbero: "Ma perché cos'altro hanno da fare questi signori, se non mettersi addirittura a discutere delle norme che regolano la raccolta dei funghi?"

Quindi il sentire della gente comune rispetto a questi temi, è un sentire abbastanza chiaro, per cui chi voglia cavalcare quest'onda sa bene in che direzione andare.

Se è comprensibile che in questo esercizio, soprattutto in campagna elettorale, molti si addentrino, ed è assolutamente intollerabile che questo - non mi interessa cosa dirà domani nei suoi paginoni Giorgio Lago - esercizio venga svolto dal Presidente del Governo regionale per una serie di motivi, primo, perchè noi dobbiamo capire se quando nelle Commissioni legislative regionali intervengono gli Assessori della Giunta a riportare il parere del Governo di questa Giunta, vengono a titolo puramente personale, oppure se rappresentano alla Commissione regionale il parere della Giunta.

Perché, diversamente, noi dovremo considerare da questo momento in poi ogni intervento di ogni Assessore regionale, nelle Commissioni regionali, delle pure prese di posizione personali, salvo verifica in Aula se poi questa posizione rappresentata alla Giunta è quella vera o meno.

Ma non solo per rispetto ai Consiglieri regionali, perché si dà il caso che sui disegni di legge, anche su questo disegno di legge, una volta che si è maturata una posizione - ed io non faccio parte della Commissione, ma so che ci hanno lavorato parecchio e hanno confrontato opinioni diverse - su queste posizioni che alla fine maturano con il conforto del ritenere di sapere, perché, evidentemente, in questo caso non era stato così, qual era il pensiero del Governo della Giunta; questo Consiglio fa anche le consultazioni con le Province, con gli organismi associativi, e va a dire a norma di Statuto: "Guardate cari Comuni, guardate Comunità Montane, guardate Province, che l'opinione legislativa del Consiglio regionale è questa, voi cosa ne dite?"

D'ora in poi non facciamole più, perché non siamo in grado di garantire nemmeno a chi consultiamo se quello che proponiamo è effettivamente il pensiero della Giunta o meno, o il pensiero del Consiglio.

Terza considerazione, mi sia consentito, noi siamo per il principio della sussidiarietà, però, francamente, non riusciamo a capire come troviamo sempre muri di cemento armato ogni volta che proponiamo, ad esempio, la delega alle Province sulle questioni urbanistiche, mentre troviamo grande liberalità sulla raccolta dei funghi porcini e degli ovuli.

Infine faccio un'osservazione: io non vorrei mai sentire da un rappresentante della Giunta e, tantomeno, dal Presidente, non accetto di sentirmi dire: "Sappiamo che questa legge sarà bocciata dal Commissario di Governo", cioè sappiamo che stiamo legiferando in maniera non coerente alla legislazione vigente, neanche a titolo provocatorio.

Perché anche nella disgraziatissima legge sulle gabbiette, che qualcuno ricorderà, quando alcuni di noi avevano avanzato nell'ambito del dibattito l'ipotesi che probabilmente la norma che andavamo a votare non era adeguata al punto da ritenere prevedibile l'approvazione da parte del Commissario di Governo - poi si è dimostrato il contrario - però giustamente in quell'occasione chi relazionava replicò dicendo: "No, abbiamo sentito, abbiamo consultato, stiamo legiferando nell'ambito della legge per quello che ci è consentito".

Quindi partire sapendo di legiferare in una forma che poi sarà bocciata dal Commissario di Governo, o ritenendo in partenza che questo sarà un atto improduttivo di effetti, è un'abitudine che svuota un'Assemblea legislativa di ogni seria credibilità.

Dal mio punto di vista sono per il passaggio agli articoli, a meno che il Presidente della Commissione non richieda un ritorno in Commissione della legge regionale per poterla esaminare al di fuori dai fumi elettorali.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Uboldi.

Ha chiesto la parola il consigliere Adami; ne ha facoltà.

Francesco ADAMI (P.P.I.)

Signor Presidente, Presidente della Giunta e assessore Berlato, dovete credermi, anche se questo è il terzo intervento che viene da un Gruppo, seppur modesto numericamente, non ha assolutamente una funzione di ostruzionismo; vi prego di credermi, perché a volte può anche sembrare che caricando il tono ci siano altre finalità.

Quando noi affrontiamo un disegno di legge che abroga una legge del novembre '94 e una del febbraio '95, su una materia che, seppur importante, non è proprio fondamentale per la sopravvivenza di questa Regione, già questo dà un tono di sofferenza, perché pare che il Consiglio si interessi più di aspetti marginali che non di aspetti fondamentali, eppure lo abbiamo fatto; in Commissione è stato svolto un lavoro molto particolare, intenso ed approfondito.

Ad un certo momento, credo, Presidente Galan, che la sua richiesta di oggi sia la risposta che viene con due mesi di ritardo alla domanda che è stata posta in Commissione all'assessore Berlato, quando è venuto ad illustrare il disegno di legge della Giunta, per il quale - e devo sottolinearlo - la procedura di arrivo alla discussione in Commissione è stata a dir poco rocambolesca, come succede purtroppo per altri disegni di legge della Giunta in materia agricola. Ricordo che è venuta minutata così e per un riguardo nei confronti della Giunta la Commissione l'ha esaminata e l'ha anche respinta.

E' stato chiesto all'assessore Berlato cosa intendeva fare del disegno di legge della Giunta a fronte dell'approvazione da parte della Commissione di un disegno di legge alternativo.

L'Assessore lì sul campo non ha dato alcuna risposta ed io oggi ritengo che l'abbia data lei in questo momento.

Ma è improponibile questa procedura, mi consenta, perché non è la prima volta, anche in sede di deposito al Consiglio delle leggi di Bilancio, che sono venuti quasi in un pacchetto altri due disegni di legge molto importanti in materia agricola, quello dell'assistenza tecnica e quello della riorganizzazione degli Enti strumentali.

Questa è una procedura che alla fine determina un rallentamento dell'attività del Consiglio, non un'attività di produzione legislativa.

In quella sede, poiché almeno due punti della proposta della Giunta erano proprio inaccettabili, la Commissione che si era autodisciplinata in questa materia, perché a fronte delle richieste pervenute dalle Associazioni micologiche, dalle Comunità Montane, dalle Province e da quant'altri consultata, ha detto: "Facciamo una proposta unitaria chiedendo anche il sacrificio ad altri firmatari di altri disegni di legge di farne il ritiro" (vedi Buttura ed altri).

A questo punto proprio non riesco più ad accettare questo modo di procedere, perché non produrremmo niente né oggi, né domani e né fra un anno e quindi mentre ancora oggi in questa sede vengono proposti altri emendamenti che sono migliorativi del disegno di legge depositato, non è assolutamente accettabile un colpo di spugna che cancella la materia.

Pertanto, io propongo che si vada all'esame, si voti e non si facciano neanche affermazioni minacciose del tipo: "che si sta a votare per nulla".

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Adami.

Ha chiesto la parola il consigliere Scaravelli; ne ha facoltà.

Paolo SCARAVELLI (A.N.)

Consigliere Galan, perché in questo frangente penso che in questo senso ci dovremo rivolgere a Lei, come Alleanza Nazionale abbiamo apprezzato - glielo dico sinceramente - la sua presa di posizione, che penso sia stata volutamente provocatoria su un tema apparentemente minore come è quello di una regolamentazione per la raccolta dei funghi.

Lei, spostandosi dai banchi della Giunta ed andando a sedersi tra i banchi di Forza Italia, ha voluto dare un significato, ritengo, preciso a questo suo passaggio.

Ha voluto parlare come Consigliere regionale e non come Presidente di questa Regione e ha voluto - mi corregga se sbaglio, se non riesco a cogliere le sue intenzioni - non perdere l'occasione per poter sottolineare una cosa che tutti noi pensiamo, anche quelli che fanno finta di non capire, anche quelli che per ragioni strumentali mi hanno preceduto e che l'hanno così duramente contestata, cioè quello che effettivamente è così come Lei ha detto.

La maggior parte dei veneti ed anche, ritengo, dei partecipanti a questo Consiglio è di questa opinione: noi abbiamo moltissime leggi, troppe leggi, andiamo a legiferare su questioni che sono effettivamente minimali e anche su questioni importanti che comunque dovrebbero essere delegate in questa famosa ottica dell'applicazione del principio della sussidiarietà ad altri Enti locali più vicini al territorio.

E' vero tutto quello che Lei ha detto, e io sono convinto che all'interno di ciascuno di noi, maggioranza e opposizione all'interno di questo Consiglio, siamo tutti d'accordo con Lei su questo tipo di affermazioni e per questo la ringrazio; con soddisfazione ho ascoltato questo suo intervento un po' fuori dai ranghi, un po' di rottura rispetto alla routine dei ruoli di questo Consiglio.

Abbiamo apprezzato questo come Alleanza Nazionale perché lo condividiamo; non possiamo però essere d'accordo sul percorso e sui principi che questo tipo di impostazione deve prendere: cioè il percorso di rinunciare alla votazione di questa legge, che ritengo sia stata una presa di posizione utile proprio perché provocatoria, perché ha colto l'occasione per sollevare un problema che esiste e che andrà affrontato.

Come Alleanza Nazionale questo percorso ci sentiamo di non poterlo condividere, nel senso che riteniamo che questa legge debba essere votata.

Comunque auspichiamo che la denuncia che una volta ancora Lei ha fatto dai banchi di questo Consiglio non cada nel vuoto, ma abbia un seguito per la realizzazione di quel decentramento, di quel federalismo che sicuramente anche Alleanza Nazionale nel Veneto persegue ed è con Lei nel perseguirlo.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Scaravelli.

Ha chiesto la parola il consigliere Roccon; ne ha facoltà.

Franco ROCCON (L.N.-L.V.)

Condivido gli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto sul fatto che la Commissione intera ed anche la Giunta, perché anche la Giunta ha presentato un suo disegno di legge, abbia lavorato per dei mesi anche aspettando il disegno di legge che l'assessore Berlato ha presentato molto in ritardo, e abbia lavorato dei mesi per stendere un articolato di legge per la raccolta dei funghi che fosse il più valido possibile.

Però consentitemi di dire, sostanzialmente, che la proposta Galan è il primo provvedimento che un Presidente con l'incarico di Consigliere fa in forma federalista, e quindi approviamo in questo senso il concetto di sussidiarietà dato dal consigliere Galan.

C'è un rischio, il rischio è fortissimo, ed è una manovra elettorale che è chiara ed è visibile, sotto gli occhi tutti.

Allora che cosa fare a questo punto? Innanzitutto c'è da ribadire il concetto di rispetto delle autonomie locali, che è importante, autonomie ai Comuni, a Istituti regolieri e Province, che sul proprio territorio - visto che la raccolta viene fatta quasi esclusivamente in montagna, qualcuno proponeva addirittura un tesserino differenziato dalla pianura alla montagna - questi Istituti regolieri, che queste Comunità, che questi Enti locali decidano sul proprio territorio, sulle proprie popolazioni e sui propri cittadini quale gabella inserire, perché di gabella con questa legge si tratta, poca o tanta che sia, il pagamento di un tesserino o il pagamento delle giornate di raccolta.

E' ben vero che poi l'introito di questi tesserini, o l'introito dei permessi, va a finalizzare il recupero ambientale, però nessuno ne è assolutamente sicuro, al di là che noi possiamo mettere dei paletti stretti agli Enti locali o a chi è demandato a questo compito, ma nessuno di noi è sicuro che ciò avvenga.

C'è anche da dire che le autonomie locali in loco hanno sempre provveduto senza una legge sui funghi ed altre leggi, l'uso legnatico, civico, o quello che è, hanno provveduto nel tempo, negli anni e nei secoli, a regolamentarsi senza una legge regionale, senza che qualcuno da lontano provvedesse a regolamentare queste cose, soprattutto perché frutti della terra spontanei e che hanno, per chi raccoglie - dalla legge e tutto - un senso ludico, non certamente un senso economico.

La proposta che aveva formulato la Commissione era sicuramente una buona proposta perché condivisa un po' da tutti; c'era però l'eccessiva burocratizzazione con l'innesto dei corsi e c'era comunque anche un dispendio economico per i cittadini.

Speriamo che questa proposta fatta dal consigliere Galan trovi lo stesso riscontro, ma come Presidente di questo Consiglio, anche per i provvedimenti che vengono adottati in materia venatoria e che su quelli, invece, non si faccia un accentramento, come si è voluto fare con quella proposta di legge dell'assessore Berlato.

Quindi si attuino, con lo stesso dinamismo che è stato suscitato oggi e con le stesse critiche che sono state mosse dai Consiglieri di maggioranza e di minoranza, le stesse proposte anche in senso venatorio.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Roccon.

Ha chiesto la parola il consigliere Boato; ne ha facoltà.

Michele BOATO (VERDI)

Lettera aperta al direttore de "Il Gazzettino" Giorgio Lago.

"Caro Lago, un bel titolo sul tuo, o forse su altri giornali, sperato dal Presidente della Giunta Galan, vale bene l'umiliazione di una intera Giunta regionale che aveva approvato il disegno di legge sui funghi, Galan compreso, e di una intera Commissione del Consiglio regionale che ha lavorato per alcune settimane con grande impegno su questa legge.

Il cambio di registro in tema di poteri dei Comuni e delle Province va fatto presto e con serietà.

Questo stesso Consiglio deve discutere, in questa stessa Seduta, un Piano faunistico regionale che in maniera totalmente illegittima calpesta i poteri delle Province per mano di questa stessa Giunta Galan.

Insomma siamo al trionfo della scorrettezza, del falso buon senso a poco prezzo, della strumentalizzazione politica e della dittatura di una effimera immagine senza reale contenuto".

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Boato.

Ha chiesto la parola il consigliere Bertaso; ne ha facoltà.

Adriano BERTASO (G.M.)

Un dato è certo, Presidente Galan, Lei ha risvegliato questa Assemblea; l'ha risvegliata perché da mesi si era assopita.

Credo che la Quarta Commissione, di cui ho l'onore di far parte, abbia lavorato bene, e non solo la Quarta, ma hanno lavorato bene tutti quei Colleghi e quei Presidenti che hanno partecipato alla stesura di questa legge sui funghi.

Abbiamo ascoltato tutti, sono convinto che abbiamo fatto una buona legge e poi mi auguro che il Presidente della Quarta Commissione si esprima nel merito.

Di una cosa posso dirle grazie e di un'altra no: grazie per questo strappo istituzionale, sono d'accordo con Lei sullo strappo istituzionale, però non sono d'accordo nel merito sulla legge dei funghi.

Sarò con Lei in prima linea, quando Lei, o questo Governo, o questo Consiglio, chiederete l'autonomia della Regione del Veneto, chiederete la Regione Veneto a Statuto speciale.

Sarò in prima linea quando Lei chiederà alla gente veneta che cosa vuole fare di questa terra, quando chiederà l'unificazione del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, in quella che è oggi la terra del Triveneto; sarò con Lei in prima linea.

Qui non posso assolutamente appoggiare la sua proposta, non la posso appoggiare perché è una proposta che ha rispettato le autonomie, le ha rispettate in tutte le sue forme.

Non è vero che è stato gravato l'utente o il raccoglitore di funghi in maniera indiscriminata, poiché chi ha letto attentamente la legge, ha interpretato e ha capito che abbiamo fatto tutto il possibile per evitare che ci fossero ingerenze di tasse da parte dello Stato, per evitare che ci fossero ingerenze da parte della Regione sulle Autonomie locali: Comuni, Comunità Montane ed altro.

La invito, quindi, a riflettere sulla sua proposta, ed allineandomi a quello che ha detto il consigliere Scaravelli in maniera corretta, di ripensarci. Grazie.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Bertaso.

Ha chiesto la parola il consigliere Vanni; ne ha facoltà.

Dopo l'intervento del consigliere Vanni, ci sono altri che intendono iscriversi in discussione generale?

Se nessun altro intende intervenire, chiudo le iscrizioni in discussione generale.

Siamo sulla proposta dei funghi, ciò che è stato illustrato dal consigliere Galan è un emendamento, e preciso che l'emendamento è presentato non come Giunta regionale, ma come consigliere Galan,·così almeno ci è stato rettificato.

Prego il Consiglio di prendere atto della rettifica.

Scusi, consigliere Vanni, a lei la parola.

Valter VANNI (P.D.S.)

Io devo dire che non sono rimasto affatto sorpreso della proposta che ha fatto il Presidente Galan, perché i vestiti non si possono cambiare a piacimento, Presidente della Giunta.

Era stato preannunciato qualche giorno fa sui giornali il fatto che su questa vicenda si tentasse un colpo di teatro, era abbastanza prevedibile.

Bisogna anche riconoscere che i presupposti per il colpo di teatro ci sono, nel senso che la legge nazionale sui funghi è la riprova della seria crisi che la nostra vita parlamentare attraversa.

Un Parlamento, come quello italiano, che è costretto, a ripetizione a tradurre in legge i decreti del Governo, e che, espropriato delle funzioni legislative, trova qualche volta occasione di consolarsi occupandosi anche di funghi; e quindi che il pretesto ci sia è indubbio.

Quello che stupisce è che questo pretesto venga accolto, in questa occasione, con il provvedimento in Aula, perché il Presidente della Giunta regionale ha tutti gli elementi per seguire il lavoro delle Commissioni, per dire alla sua maggioranza e al Presidente della Quarta Commissione: "Guarda che quella roba lì non s'ha da fare", per dire al suo Assessore: "Guarda che devi andare là a dire che non va regolamentata questa materia perché non ce n'è bisogno, perché bisogna fare un'altra cosa, perché intendiamo aprire una battaglia"; non è un peone, non è l'usciere, è il Presidente della Giunta regionale, quindi ha tutte le occasioni per fare prima le cose che qualcuno di noi, anche dell'opposizione, magari è costretto a fare in Aula per fermare un provvedimento che non gli va bene.

Cioè non esiste che il Presidente della Giunta regionale si spogli del suo vestito e si trasformi in un peone del Consiglio regionale per fare una proposta come questa, non esiste.

Vuol dire che non si hanno chiari i compiti che si sono assunti, e questo è un fatto gravissimo, a prescindere dal merito della proposta, un fatto gravissimo. Questo è il punto.

Noi non abbiamo bisogno di denunce, abbiamo bisogno di opere di bene da parte della Giunta regionale, se è capace di farle; cosa di cui dubito fortemente.

Si ritiene che il decentramento e l'attribuzione di poteri ai Comuni e alle Province sia una cosa seria, allora si fanno gli atti conseguenti, non le denunce.

Avete 34 Consiglieri, la maggioranza, gli Uffici regionali a disposizione per studiare, per fare le proposte e per metterle in campo; non si fanno all'ultimo momento emendamenti improvvisati come questo, perché altrimenti ci costringete a leggere le cose in un altro modo, e cioè: che cosa significa questo emendamento che è stato presentato con un colpo di teatro come la disponibilità della Regione a dare poteri ai Comuni e alle Comunità Montane perché si autogovernino in materia di funghi?

Questo regolamento dice l'esatto contrario, che si vuole fare un'operazione di accentramento, e non è un caso che il consigliere Scaravelli applauda, perché il consigliere Scaravelli le cose le capisce e rispetto a come la pensa lui, i conti gli tornano.

"Perché i regolamenti - dice il secondo comma di questo emendamento - che i Comuni devono fare, devono conformarsi ai criteri della legge nazionale, massimo del federalismo, e sono sottoposti all'approvazione della Giunta regionale", ovvero la Giunta regionale che vuole decentrare, che riconosce le Autonomie, si trasforma nel CO.RE.CO, nell'aborrito CO.RE.CO dei Comuni e delle Comunità Montane che devono fare i regolamenti, e questa è esattamente la posizione che la Giunta regionale aveva portato, non per un incidente di percorso, facendo aspettare 4 mesi la Commissione da quando ha presentato la sua proposta.

E non è nemmeno un incidente di percorso sui funghi, perché dalla Giunta sono venute proposte di legge che dicono: "Negli organi dei parchi la Giunta regionale nomina un proprio rappresentante" e due articoli dopo c'è scritto: "La Giunta regionale nomina il Presidente dell'Ente Parco tra i membri del Consiglio di Amministrazione dei parchi che ha contribuito a determinare", quindi non scherziamo, altro che decentramento.

Una delle due: o siamo in presenza di un atto che non sta né in cielo e né in terra, o siamo in presenza di un tentativo fatto da quel banco là, ma che invece sta tutto nel ricatto che una parte di quelli che stanno in questi banchi vi fanno tutti i giorni, a voi di Forza Italia, e a Lei Presidente della Giunta, che propone un altro modo di funzionare di questa Regione, quello in base al quale non c'è più nessuno, non c'è più il Sindaco, il Presidente della Provincia, i Consigli comunali, ecc., ma c'è la Giunta regionale che comanda lei.

Quale delle due è? Che vi facciate carico delle posizioni più arretrate, più centraliste, più stataliste, più dirigiste, facendo il gesto di farle apparire come un atto di decentramento; mi pare che siamo alla schizofrenia.

Capisco che la campagna elettorale e il venticello di primavera possano sviluppare quello che Tana de Zulueta chiama la lepre marzolina che non capisce più, la lepre marzolina che gira per i campi un po' impazzita e non capisce più quello che fa.

Capisco che possa succedere anche questo, datevi una calmata, prendete camomilla.

Il Consiglio regionale è di fronte ad una proposta che la Commissione ha esaminato con un larghissimo consenso; allora ci sono due possibilità: la Giunta chiede di tornare in Commissione a riesaminare, non si sa bene cosa, perché la Commissione non ha discusso cinque minuti, ha realizzato al suo interno, tra le diverse componenti della maggioranza e anche dell'opposizione, un consenso ampio.

Quindi la Commissione, se è seria, può tornare ad esaminare il provvedimento, ma può cambiare le virgole, non la sostanza, cioè non avrebbe senso, a meno che non abbiate inventato, o non inventiate un'altra linea. Oppure si comincia ad esaminare il provvedimento in Aula, articolo per articolo, emendamento per emendamento, con la preghiera - e finisco - ai Colleghi della Lega di non entusiasmarsi troppo per le battute, e a pensare 30 secondi prima di applaudire, perché applaudire Bossi è lecito, è il capo del vostro Partito e quando le spara, anche grosse, fate bene ad applaudirlo, quando invece applaudite qualcun altro pensateci su.

Questa è la richiesta, almeno il tempo di contare fino a dieci, perché avete applaudito la proposta che era stata appena finita di annunciare, di dire che i regolamenti che i Comuni devono fare sono approvati dalla Giunta regionale.

Cioè avete applaudito la costituzione della Giunta regionale in CO.RE.CO., e questa è una contraddizione anche per voi.

Quindi, amichevolmente, la richiesta per tutti è di pensarci sopra e di non fare colpi di teatro, perché queste povere Istituzioni di questo Paese di tutto hanno bisogno fuorché di colpi di teatro.

Se vogliamo fare una battaglia contro ipotesi centraliste, bisogna avere la forza di fare una discussione di merito, bisogna correre qualche rischio, qualche forza politica prima che cominciasse questa campagna elettorale questo rischio ha deciso di correrlo, qualche altro ci ha provato e poi si è tirato indietro, qualcun altro non lo voleva proprio correre e qualcuno è stato a guardare.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Vanni.

Ha chiesto la parola il consigliere Morosin; ne ha facoltà.

Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)

E` opportuno che il mio intervento sia completo, visto che anche il mio applauso, sia pur breve, ha richiamato l'attenzione di tutti.

Ma prima di entrare sulla questione sollevata dal Presidente della Giunta come singolo Consigliere e, peraltro, forse anche ricollegandomi alle interpretazioni che alla mia nota di applauso ha dato il consigliere Vanni, partendo da un'osservazione che Lei, Presidente, ha fatto in apertura di Seduta, vorrei sottolineare un aspetto che, secondo me, troppo spesso viene dimenticato: che ogni Consigliere ha diritto di esprimersi in piena libertà, senza essere interpretato da nessuno, né prima, né dopo, e soprattutto senza subire come più volte ho fatto, ma questa volta non lo tollero più, delle espressioni che considero gravemente ingiuriose, e comunque inadeguate, a quella che è la mia responsabilità istituzionale, che è mia, e non è di nessuno oltro, nemmeno del collega Buttura.

Queste due frasi le ho segnate in una busta che mi è stata recapitata, per la fretta di non perderle, e desidero che siano, ai sensi di regolamento, oggetto di una espressione di giudizio da parte dell'Assemblea, non perché si debba giudicare e far Tribunale di questa Istituzione, ma perché ognuno sia libero di esprimersi senza dover omologare e qualificare gli altri come è stato fatto dal collega Buttura, testualmente:

"Il Consiglio regionale ha profondo discredito all'esterno" E' una frase gravissima, intollerabile; io sono uno dei componenti - l'ho detto anche in altre circostanze che ritengo gravi e importanti - io sono uno dei componenti del Consiglio regionale.

Collega Buttura io non ho discredito all'esterno, se altri hanno altre storie all'esterno, io non ho discredito.

E non intendo, non è la prima volta che Lei lo fa, non intendo né ora, nè in futuro che Lei si permetta, almeno guardando me, come ho fatto io mentre lo diceva, di dire frasi di tale gravità; non lo tollero, non per me stesso, o perlomeno oltre che per me stesso, anche per l'Istituzione e per quelle persone che mi hanno mandato qua.

Bisogna usare lealtà, se Lei ha altre storie del passato, e ha avuto altre persone che l'hanno guardata diversamente e avevano di che vergognarsi, o di cui aver discredito all'esterno, si rivolga a loro e non a me, e desidero che Lei lo ricordi fermamente. Quindi il Consiglio regionale non ha profondo discredito all'esterno.

E nemmeno l'altra frase, signor Presidente, che è gravissima, bisogna che ci abituiamo ad essere liberi rispettando gli altri.

Io ci tengo moltissimo, è una cosa che ha un valore emotivo e un valore di principio.

Non si può dire che bisogna sciogliere il Consiglio regionale per manifesta incapacità, ognuno cerca di dare, con i suoi limiti, con le sue energie, con le sue risorse il meglio di se stesso; io faccio questo.

Per manifesta incapacità, non mi taccia certamente un altro Collega, potrà rimproverarmi, potrà emendare la mia condotta in sede propria, ma queste frasi io non le voglio più sentire consigliere Buttura, con serenità - se vuole - con pacatezza in altro momento, ma non le voglio più sentire.

Chiedo formalmente al Presidente che questo fatto personale ai sensi dell'articolo 50, in considerazione dell'articolo 38 del regolamento, sia oggetto di un giudizio da parte dell'Assemblea per alzata di mano come prevede la norma.

L'avevo qualificata "vox Buttura, vox bruttura", ma in realtà spero non sia più.

E non ho finito, volevo fare una breve nota. Quanto all'applauso che mi è stato interpretato, è mio dovere dire una cosa anche al consigliere Vanni.

Ognuno, evidentemente, nello spirito di libertà che contraddistingue la sua funzione, la sua manifestazione di pensiero, deve in qualche modo spiegare perché compie certi atti.

Io oggi, seppur condividendo le note di qualche Collega che evidentemente non è sprovveduto, molto attento, ha detto che il Presidente della Giunta è venuto a fare demagogia, io posso anche condividere e condivido.

Ma noi per raggiungere certi obiettivi, quando si parla di federalismo, anche partendo dalla cappella dei funghi, accettiamo anche la demagogia, accettiamo la speculazione, accettiamo quel che volete, ma un Presidente della Giunta che ha il coraggio di contraddire se stesso, di contraddire il progetto della Giunta, di contraddire il proprio Presidente di Commissione, di contraddire tutta una serie di passaggi istituzionali che altri correttamente hanno rilevato, avrebbe dovuto utilizzare, a me sta bene.

Sta bene perché consente, finalmente, di mettere attenzione alla necessità di dare una svolta a quella che è l'azione di governo di questa Giunta, che probabilmente è contraddittoria, o probabilmente ha bisogno di essere impostata diversamente.

Era evidente che il messaggio del Presidente era un messaggio partorito con difficoltà, ma noi lo accettiamo così demagogico, elettorale se vogliamo, ci sta bene Presidente, ha fatto bene a dire questo!

Però noi vorremmo che lo dicesse anche in relazione al Piano faunistico-venatorio, quindi sussidiarietà in ogni ambito, non che quella che è la volontà delle Province espressa in tre anni di lavoro venga tacciata dal suo Assessore senza motivazione alcuna, calpestando ogni passaggio regolarmente sviluppato in via istruttoria, con adeguata espressione e coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti nella fase propria che la procedura prevedeva.

Quindi in tutti i momenti in cui la sussidiarietà va applicata, noi chiediamo che Lei sia attento, non soltanto sulla cappella dei funghi che vuole rimettere alla disciplina dei Comuni.

Io spero, signor Presidente, che questo sia un messaggio, io lo accetto, ripeto, come una sfida, una sfida demagogica, ma sia un messaggio che Lei ha dato non a degli sprovveduti che l'hanno applaudita, a delle persone che capiscono la sua difficoltà di fare il Presidente, come più volte ha enunciato, ma come sistematicamente ha dimostrato di non poter fare, o di non essere posto nelle condizioni di fare.

Noi la verificheremo, accettiamo questa sfida, l'accettiamo anche in campagna elettorale, perché la Lega non ha preoccupazione di confrontarsi, la Lega è un movimento coraggioso, è un movimento che, come avete visto anche in queste elezioni, ha accettato di correre da sola, probabilmente perdendo tanti Deputati, però la Lega non ha paura di confrontarsi con questo tipo di azione demagogica.

L'azione demagogica ci sta bene, accettiamo la sfida, la vogliamo continuare su tutti gli altri progetti che voi avete presentato e che sono fermi nei cassetti e che, evidentemente, andrete a blandire anche nel periodo della campagna elettorale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Morosin.

Ha richiamato l'articolo 50, l'articolo 50 prevede che la discussione sia alla fine dell'argomento, o alla fine della seduta, quindi andiamo avanti con la discussione generale.

E' iscritto il consigliere Marangon, ringrazio il consigliere Beggiato che ha ritirato l'iscrizione ad intervenire.

E` l'ultimo intervento in discussione generale; ne ha facoltà consigliere Marangon.

Renzo MARANGON (C.D.U.)

Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta nel ruolo di Presidente della Giunta, io capisco le sue difficoltà, Lei capisca le nostre.

Nel senso che la sua proposta fatta da Consigliere, ma con l'abito che non si è tolto, ha indubbiamente posto una pezza nel dibattito del Consiglio che indubbiamente - anche se il consigliere Vanni ha letto non so quali quotidiani - personalmente non mi aspettavo.

Prove tecniche di campagna elettorale, le ha fatte Lei, devo dire in maniera molto riuscita, e ci ha provato qualcun'altro, devo dire in maniera un po' meno riuscita.

Poi abbiamo avuto le varie orazioni sul corpo di Cesare che attengono alla retorica di questo Consiglio; personalmente sono sempre stato lontano dalla retorica, ma sempre vicino alle battute, però la retorica non attiene, anche perchè non avendo fatti studi classici ho delle difficoltà, devo arrivare per coloro che come me, spero, si sono laureati all'università della strada e non all'università degli studi delle varie città della Regione; classico esempio di retorica.

Fuor di metafora e delle battute, fra la dimensione delle gabbiette che contengono chissà che cosa e la descrizione dei funghi, che ha fatto con scientifica definizione il consigliere Galante, questo Consiglio qualche volta sfiora l'aspetto erotico-sessual-morboso nelle battute, ma non conclude.

Quindi, signor Presidente, nel ruolo anche di Presidente e di Consigliere, al di là della battuta sulla prova tecnica di campagna elettorale, Lei ha gettato il sasso in piccionaia e anche se il consigliere Varisco ha per Lei un moto di simpatia quando va fuori delle regole, spero che il consigliere Varisco abbia un moto di simpatia anche per me quando faccio le battute, perché invece in Commissione si arrabbia sempre.

La proposta che Lei ha fatto era e rimane chiaramente un sasso in piccionaia, senza però tirare via la mano.

Devo dire che Lei non ha tirato via la mano, è rimasto lì con le definizioni che le si attengono, e con la necessità, però questo sì, nel ruolo di Presidente della Giunta di dare coerenza alle cose che vengono dalla Giunta.

Io - e chiudo rapidamente il mio intervento - non posso che proporre a quest'Aula di riportare il dibattito su questo problema in Commissione, chiedendo al Presidente Galan di intervenire.

Pur se poco, nella legislatura scorsa, quando il Presidente della Quarta Commissione era Gaetano Fontana, ho partecipato ai lavori della Commissione, fra l'altro ho anche firmato il disegno di legge che poi divenne legge, prendendomi un sacco di improperi dai funghisti e non posso non sottrarmi all'esigenza di chiedergli di venire, e di chiedere che la Giunta su questo atto importante che Lei ha posto oggi, non faccia più Consigli fino alla campagna elettorale, perché, altrimenti, saremmo subissati di.. C'è il problema del Piano, ma mi sono riproposto di parlare di cose concrete.

Perché poi, visto che faccio l'amministratore da qualche anno, non mi piace essere ripreso, quando la campagna elettorale è finita, da coloro ai quali ho fatto delle proposte, o da coloro con i quali mi sono dialettizzato, e farmi riprendere in maniera incoerente rispetto a quello che ho detto, rispetto a quello che ho votato.

Ecco perché sul problema delle deleghe agli Enti locali sarà utile che studiamo bene anche noi i principi della sussidiarietà e che i disegni di legge che prepariamo noi, e che prepara la Giunta regionale siano conseguenti.

Approfitto, signor Presidente del Consiglio, per ricordare a questo Consiglio che stamattina - colpa mia - mancavo, ma comunque non per colpa mia, e introduco un altro elemento che dura un minuto.

Quando si fanno degli accordi, questi accordi valgono nella misura in cui vengono rispettati, e quando c'è un accordo lo si rispetta.

Rispetto ad una serie di nomine, che riguardano in particolare i Comitati regionali di controllo, fra maggioranza e minoranza è sorto un cosiddetto gentleman agreement. Questa mattina non è stato rispettato.

Questo per dire che quando si lanciano strali qualche volta bisognerebbe essere un po' più aderenti e conseguenti alle cose che si dicono, perché se non si scrivono e non si mantengono, ciò riguarda la moralità della persona.

Questo vuol dire - spero non sia vero - che comunque da questo momento in poi, nei confronti della minoranza, è difficile che si possano ancora fare accordi, perché non siete in grado di rispettarli, sicuramente la maggioranza..

PRESIDENTE

Consigliere Beggiato per favore, non può interrompere; comunque, consigliere Marangon, mi permetto di richiamarla all'ordine del giorno, questo non è all'ordine del giorno, Lei ha ragione a sostenere tutte le sue questioni sull'argomento, stiamo parlando dell'emendamento.

Consigliere Beggiato la devo richiamare. E' richiamato ufficialmente a norma di Regolamento, consigliere Beggiato basta, è un richiamo orale.

Consigliere Marangon; ha la facoltà.

Renzo MARANGON (C.D.U.)

Non volevo far richiamare il consigliere Beggiato, fra l'altro non mi sono consoni in questo Consiglio questi termini che, chiedo scusa, ha usato nei suoi confronti.

Lui ha ragione quando dice che la matematica e le cifre hanno il loro peso ma non mi deve dare torto quando dico che gli accordi si mantengono anche in certe condizioni, perché la parola data..

PRESIDENTE

La prego, Consigliere, rimanga al tema, altrimenti le devo togliere la parola.

Renzo MARANGON (C.D.U.)

Se la parola data non è, ne prenderemo atto con tutte le conseguenze.

Grazie, signor Presidente.

PRESIDENTE

Va bene Consigliere, la ringrazio.

E' terminata la discussione generale.

Prima di dare la parola al relatore, devo avvisare il Consiglio per quanto riguarda la richiesta del consigliere Morosin per fatto personale: essendo le parole citate inerenti l'intero Consiglio, la Presidenza si riserva di controllare la trascrizione, dopodiché, eventualmente, proporrà al Consiglio eventuali considerazioni.

Non ci sono interventi su questa questione, non c'è fatto personale, perché ha richiamato una questione che è stata sospesa.

La parola al consigliere De Togni, lei non ne ha facoltà.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Presidente, allora le dico una cosa: non serve la trascrizione perché confermo quello che ho detto e sono sicuro che il consigliere Morosin ha interpretato bene quello che ho detto e adesso voglio parlare, d'accordo?.

PRESIDENTE

Benissimo, siccome Lei ha confermato quello che ha detto, a norma dell'articolo 38 Lei è censurato ufficialmente, è censurato ufficialmente da questo Consiglio.

Roberto BUTTURA (P.D.)

No, no, mi spiace, io ho detto..

PRESIDENTE

E' censurato ufficialmente da questo Consiglio a norma dell'articolo 38.

Lei può accettare o respingere la censura e ha diritto di parlare.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Mi spiace, caro Presidente, Lei deve fare il Presidente, non il Consigliere della Lega Nord, che sono due cose diverse.

PRESIDENTE

Sbaglia, io sto facendo il Presidente.

Roberto BUTTURA (P.D.)

E nemmeno il Segretario della Lega Nord..

PRESIDENTE

Non mi interessa, sto facendo il Presidente.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Lei deve fare il Presidente. E allora le dico che confermo quello che ho detto, perché il prosieguo della discussione ha confermato quello che ho inteso dire, ed allora io sono sempre più convinto che questo Consiglio è un Consiglio che non riesce a svolgere nel pieno..

PRESIDENTE

Noi non l'accettiamo, Consigliere.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Ma Lei può dire quello che vuole.

PRESIDENTE

Non l'accettiamo ed è dovere della Presidenza richiamarla.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Lei, insieme ad altri Consiglieri, ha firmato una mozione contro quello che ha fatto la Corte dei Conti, come fa a censurarmi, come fa?

PRESIDENTE

Lei, Consigliere, è censurato perché ha offeso tutti i Consiglieri.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Deve finirla! Deve finirla di dire queste cose, deve finirla, ha capito, Presidente? Presidente per modo di dire in questo caso, deve finirla. Io le dico che confermo quello che ho detto..

PRESIDENTE

Per favore tolga la parola al consigliere Buttura, non ha più la parola. Per favore tolga la parola al consigliere Buttura!

Roberto BUTTURA (P.D.)

Lei è quello che è sempre stato e da dove proviene e Lei lo sa bene da dove proviene.

PRESIDENTE

Tolga la parola al consigliere Buttura!

Roberto BUTTURA (P.D.)

Me la tolgo da solo.

PRESIDENTE

Consigliere Buttura, le ricordo una cosa sola: che l'articolo 38 del Consiglio prevede che se un Consigliere pronuncia parole sconvenienti, oppure turba con il suo contegno la libertà della discussione e l'ordine della Seduta, il Presidente lo richiama formalmente nominandolo.

Nel momento in cui si offende l'intero Consiglio dichiarando e confermando quello che si è detto, queste sono parole sconvenienti, le piaccia o non le piaccia, Lei può comunque chiedere di spiegare le motivazioni, e io le avrei dato la possibilità di spiegare le sue motivazioni, ma Lei ha continuato nell'offesa.

Ho richiamato anche il consigliere Beggiato, richiamandolo ufficialmente nel momento in cui turbava, con il suo atteggiamento, l'intervento del consigliere Marangon.

Quindi lei non può dare a me della parzialità, questo non lo accetto.

La parola al consigliere De Togni.

Alberto DE TOGNI (F.I.)

Evidentemente questa è una settimana decisamente di fuoco per la Quarta Commissione.

Ho sentito l'intervento del Presidente Consigliere Galan, e devo dire che già da tempo il Presidente ci aveva e mi aveva personalmente invitato a cercare di semplificare e di delegare il più possibile - mi riferisco, ovviamente, alla famigerata legge sui funghi - di semplificare il più possibile la proposta di legge che abbiamo esaminato in Commissione, e che andavamo a proporre al Consiglio regionale.

Il tentativo che abbiamo fatto con i Colleghi della Commissione, a cui va dato atto sicuramente di grande impegno e di grande professionalità nella stesura di questa legge, abbiamo preparato questo disegno di legge che ci sembrava potesse rispondere il più possibile alle norme di legge che ci sono imposte dallo Stato e alle esigenze che abbiamo colto durante le consultazioni, dai Colleghi consiglieri ed anche dalla Giunta.

Cogliendo quanto ho sentito negli interventi che mi hanno preceduto, soprattutto, da parte del consigliere Uboldi e del collega Marangon, mi sento di proporre di fare un ulteriore tentativo in Commissione, e quindi chiederei il ritiro del provvedimento e il rinvio in Commissione per un riesame.

Grazie.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere De Togni.

E` stata chiesta una modifica dell'ordine del giorno; può parlare un Consiglierre a favore ed uno contro per la durata di 5 minuti.

Mi dispiace per Lei, questo è il regolamento che è stato votato, io lo applico.

La parola al consigliere Buttura.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Nei limiti in cui io sono capace, vi dirò che è giusto che parli io perché sono uno dei due estensori della proposta di legge, non per altro.

Siccome sento che il Presidente della Quarta Commissione parla di ritirare e di riportare in Commissione la proposta di legge su cui tutti insieme avevamo lavorato per portala in Consiglio, credo che sia giusto che io dica che sono contrario a questa proposta, perché la ritengo, francamente, una cosa lesiva della dignità del Consiglio. Non vorrei che questa frase portasse ad un'altra censura da parte del Presidente del Consiglio, perché va a finire che se io esprimo una libera opinione, se dico che questo Consiglio non è, mi pare, o non ha, mi sembra, la capacità di essere autorevole nei confronti dei nostri cittadini: se dico ad esempio che questo Consiglio, mi sembra, o mi pare, o arguisco che sia sufficientemente delegittimato perchè non riesce a dare risposte serie a questa Regione, abbastanza serie a questa Regione, credo di dire delle cose dal punto di vista in cui le vedo, dal quale le osservo, e dal punto di vista al quale sono abituato a fare riferimento.

La cosa straordinaria che io ho sentito in questa sede, la cosa che oramai non riesco più a sopportare è la disonestà intellettuale, e vi ricordo che la disonestà intellettuale, anche se per qualcuno sembrerebbe di no, è peggiore della disonestà materiale.

E' giusto dirlo, perché mi dispiace che il collega Morosin abbia pensato che quando parlavo guardassi lui; probabilmente lo guardavo, ma non lo vedevo; nel senso che quando si parla di solito si punta lo sguardo da qualche parte, ma non volevo certamente; adesso lo guardo, lo osservo, ma se ha pensato che nel precedente intervento lo guardassi gli chiedo scusa.

Ho l'impressione che quando lui ha pensato questo, probabilmente aveva un po' la coda di paglia, perché pensava che io pensassi che lui pensava; io non pensavo affatto, stavo facendo riferimento solo ed esclusivamente ad un intervento allucinante del Presidente della Giunta regionale, il quale, dopo 5 mesi di lavoro, di 6-7-8 mesi di lavoro, ci viene a spiegare che il problema di questa proposta di legge presentata dal Presidente della Quarta Commissione De Togni è un problema che riguardava la sussidiarietà.

C'è sempre il modo per prenderci in giro, anche benevolmente; a me piace la battuta, e mi pare piaccia anche al collega Marangon, ma lui le fa bene, io le faccio male; però quello che non è accettabile è la presa in giro quando si parla di politica e di amministrazione, quello non lo accetto.

E quando dico che la disonestà intellettuale è peggiore della disonestà materiale dovete credere che quello è, e vi dico anche di più, e non so se urto la sensibilità, o se rischio una nuova censura, per quel che mi riguarda debbo dire che certamente non sono pentito di essere stato eletto, dato che mi hanno eletto i cittadini, ma debbo dire che la qualità di questo Consiglio, e probabilmente parto da me nel sottolineare la qualità di questo Consiglio, è pessima.

E sappiate un'altra cosa: quando una Giunta regionale e un Presidente della Giunta regionale ha questo tipo di atteggiamento, affossa la qualità di questo Consiglio regionale, ve lo dico, e quindi è un monito a tutti.

Non facciamo più di queste cose, non facciamole più; è per questo che io dico che sono contrario al rinvio in Commissione di questa proposta di legge.

Poi sappiate una cosa: siccome questa proposta di legge ritornerà in Commissione, arriverà il 21 aprile, arriveranno i primi di maggio, arriverà giugno, arriverà luglio, dopodiché è giusto che sappiate che alla faccia della sussidiarietà, alla faccia del federalismo, alla faccia del giusto riconoscimento degli Enti locali, alla fine del giro, gli Enti locali, la Regione sarà sbeffeggiata da tutti coloro che andranno a funghi, perché il risultato sarà che si ripagheranno le 20 mila lire del bollo, si ripagheranno tutto quello che c'è da pagare solo ed esclusivamente perché il Presidente della Giunta regionale del Veneto il 27 marzo '96 ha detto che il problema è diventato il principio della sussidiarietà.

Io credo che sia un elemento clamorosamente strumentale rispetto ad un problema che invece è solo esclusivamente perché il Presidente della Giunta regionale del Veneto, il 27 marzo '96, ha detto che il problema è diventato il principio della sussidiarietà.

Io credo che sia un elemento clamorosamente strumentale rispetto ad un problema che, invece, è di merito.

Noi abbiamo una bruttissima legge regionale, questa legge regionale è la conseguenza di una bruttissima legge statale; su questo non c'è dubbio.

Se il Presidente della Giunta regionale mi viene a dire che bisogna abolire quella legge regionale, io sono d'accordo, faccio una proposta: dico "no" al rinvio in Commissione.

Faccio una proposta: chiedo, in deroga a tutti i Regolamenti di cui il Presidente di questo Consiglio pro tempore è il mago - perché lui è come il prestigiatore di Pechino, per certi aspetti, quando parla di Regolamento - chiedo alla Quarta Commissione di riunirsi, chiedo alla Giunta di riunirsi immediatamente e il Presidente della Giunta fa la proposta di abrogazione della legge 66 in toto.

Questa mi pare una cosa seria, non abrogare una legge che non esiste, perché gli emendamenti del Presidente sono emendamenti su una legge che non esiste, su un progetto di legge che non esiste.

Allora faccio la richiesta, il collega De Togni ha detto che fa la proposta..

PRESIDENTE

Consigliere, se può concludere..

Roberto BUTTURA (P.D.)

Sì, faccio la proposta, la formalizzo: di richiedere alla Giunta regionale, oggi, e naturalmente a tutti i Capigruppo, la disponibilità ad esaminare una proposta di legge regionale che reciti: "Articolo 1: abrogazione della legge regionale 66/94". Grazie.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Buttura.

Qualcuno intende intervenire a favore?

Consigliere Miotto, interviene a favore del rinvio?

Mi faccia il piacere; che non debba toglierle la parola, se poi dirà che voterà contro.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Sì, Presidente, credo che non ci siano problemi da questo punto di vista, per un intervento che magari può essere..

PRESIDENTE

Ci sono problemi di regolarità.

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Sì, certo, benissimo. Penso che oggi abbia riservato qualche motivo, credo, di risentimento da parte di tutti i Consiglieri, quindi io la pregherei..

Certo, è mia, come era sua l'opinione riguardante la censura al collega Consigliere di prima; ma io la pregherei di ricondurre anche qui la conduzione dei lavori consiliari ad un clima di maggiore tolleranza, lasciando ai Consiglieri la facoltà di poter esprimere valutazioni senza il pericolo di vedere continuamente il cartellino giallo alzato. Siamo adulti, evitiamo di utilizzare modalità che sono un po' da scuola elementare.

Io voglio semplicemente rifarmi ad alcuni fatti ai quali abbiamo assistito oggi, perché ritengo che, al di là delle valutazioni che si possono dare alle volontà autenticamente federaliste o meno del Presidente della Giunta, ciò che contano poi sono le scelte che si compiono, sono soprattutto i comportamenti istituzionali che si tengono e che si dimostrano.

Una prima considerazione: la proposta di rinvio in Commissione mi trova d'accordo per una semplice ragione, vedo in questo modo smentita la proposta del Presidente di ignorare il lavoro del Consiglio e il lavoro della Commissione; non solo, vedo così smentita l'ipotesi del Presidente di ergersi qui in Aula quale unico difensore delle Autonomie locali.

Devo dire che la smentita viene guardando poi alle proposte che sono state avanzate, proposte che sono inaccettabili - come è stato detto un attimo fa - e sono esattamente in coerenza con il progetto di legge che la Giunta aveva licenziato, il PDL n. 105 per la cronaca, approvato dalla Giunta, che demandava alla Giunta regionale le modalità per il rilascio, nonché per le giornate, ecc., ecc., articolo 3, comma 2, quasi ripreso dalla seconda parte dell'articolo 1 dell'emendamento presentato dal Presidente Galan.

Mentre è facile riscontrare all'articolo 3 del PDL 105 licenziato dalla Commissione che affida le modalità.. Sì, scusi, il testo unificato, ha ragione, erroneamente ho citato il numero, il testo licenziato dalla Commissione, ha ragione il Presidente, affida alle Comunità Montane, ai Comuni parzialmente montani, alle Province per il rimanente territorio le funzioni previste dai commi precedenti dell'articolo 1.

Io credo che in questo modo vadano ricondotte nel loro esatto posto le questioni che sono state qui, in maniera strumentale, sollevate.

Devo dire, però, che trovo più corretto discutere in questo modo in Commissione anche per un'altra ragione, perché il Presidente qui ha inaugurato una stagione che mi auguro venga immediatamente chiusa, una parentesi da non riaprire; perché il Presidente deve sapere che c'è un rapporto di coesione fra le Istituzioni locali che non può subire lacerazioni per esigenze di propaganda elettorale.

Dica chiaramente il Presidente che vuole tagliar fuori le Province, altro che principio di sussidiarietà!

Nella sua ipotesi c'era oggi la necessità di guadagnare un'ora e mezza per non discutere dei problemi veri del Veneto, che sono quelli che vengono successivamente a questo punto all'ordine del giorno, problemi che attendono decisioni entro il 31 marzo, quindi una esigenza banale.

In secondo luogo c'era la necessità di riconfermare cose che, peraltro - ha già avuto modo di affermare in qualche intervista - lui non riconosce fra le Autonomie locali, le Province.

Bene, deve stare attento quando chiede contemporaneamente il rispetto delle Istituzioni e, in modo maldestro, si riappropria delle competenze in questa materia attraverso l'ultimo comma dell'articolo 1, da un lato, e cancella le competenze delle Province, peraltro - come altri Colleghi hanno sottolineato - questo in perfetta coerenza con una visione dell'articolazione delle Autonomie che, appunto, anche per altre funzioni, per altre competenze, non contemplano, secondo il Presidente, le Province.

Ma poi c'è un'altra ragione, il Presidente ha accreditato l'idea che le assemblee elettive siano di ostacolo al lavoro della Giunta; questa è una interpretazione inaccettabile, perché deve stare al suo posto, lo inchiodano lì con le sue responsabilità; ed è quello il posto nel quale deve stare finchè è Presidente della Giunta.

Il Presidente ha il dovere, più di altri, di contribuire ad emendare eventualmente le proposte, perché a lui competono le funzioni di Governo, non quelle di sabotare le proposte che provengono dalla maggioranza della Commissione, in qualsiasi modo si sia formata questa maggioranza nelle Commissioni consiliari.

Questo è il suo dovere, altro che chiacchierare, o blaterare tanto di federalismo!

PRESIDENTE

Può concludere, Consigliere?

Margherita MIOTTO (P.P.I.)

Questo sarebbe davvero - e ho chiuso, Presidente - un imbroglio e devo dire che questa stagione elettorale non consiglia di ripetere simili esperienze, non le ripeta, perché credo che danneggerebbe davvero l'immagine anche delle Istituzioni regionali.

PRESIDENTE

La ringrazio.

Prima di passare alla votazione, mi è fatto obbligo rispondere a quanto mi è stato fatto osservare dal consigliere Miotto, e lo faccio con estrema calma.

Io avevo richiamato il consigliere Morosin, se voi avete ascoltato bene il mio intervento, dicendo che secondo me non sussisteva il fatto personale, in quanto il motivo di fatto personale è offesa alla singola persona; eventualmente si sarebbe potuto ravvisare nelle parole del consigliere Buttura un richiamo all'articolo 38, quindi a valutazioni successive lasciate all'Ufficio di Presidenza.

Sono stato interrotto e il consigliere Buttura, interrompendomi involontariamente, o volontariamente, non lo so, ha ribadito alcuni giudizi senza spiegarli, quindi di fronte a tali interventi sono dovuto intervenire.

Successivamente il consigliere Buttura ha spiegato il suo intervento, che in quel caso era perfettamente legittimo, infatti mai si sono censurate le opinioni, solo le offese, se ce n'erano.

Quindi, se noi avessimo rispettato le procedure e si fosse lasciato all'Ufficio di Presidenza il compito di valutare il vero senso delle parole dette dal consigliere Buttura e se si fosse lasciata ai Consiglieri la facoltà di intervenire per spiegarle, senza interrompere la Presidenza che voleva solo rinviare l'eventuale censura, o altre questioni, se ce n'erano, o eventualmente dire: "Non sussiste nulla", non ci sarebbe stato il trambusto che c'è stato prima.

Questo è quello che dovevo dire per correttezza perché, piaccia o non piaccia al consigliere Miotto, quando cerco di presiedere, mi svesto di quelle che sono le mie opinioni politiche e non ho motivo di intervenire, sia nei confronti dei Consiglieri che stanno "dalla mia parte" che nei confronti dei Consiglieri che stanno dall'altra parte. Questo è quello che dovevo dire.

Quindi ora siamo in fase di votazione, il consigliere Miotto ha dichiarato che il mio intervento era contrario.

Adesso votiamo, poi le do subito la parola per richiamo al Regolamento, consigliere Boato.

Pongo in votazione la richiesta del Presidente della Quarta Commissione di rinviare in Commissione il progetto di legge in oggetto.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Prego, consigliere Boato.

Michele BOATO (VERDI)

Volevo solo precisare che, essendo stato chiamato in causa proprio personalmente il consigliere Buttura dal consigliere Morosin, il consigliere Buttura aveva il diritto di parola per fatto personale solo per questo motivo, non per tutto il resto.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Buttura.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Presidente, mi sembra che lei abbia modificato, in senso che giudico positivo e anche non riportando esattamente lo svolgimento della discussione, quanto è successo.

Siccome io non voglio avere sempre ragione, anche se è mia consuetudine, dire la verità, e in particolar modo in questo momento non voglio averla, chiedo comunque un Gran Giurì oppure voglio le scuse da parte sua.

Se le scuse non ci sono, esigo un Gran Giurì che vada a guardare quella che è stata la discussione, se io ho offeso qualcuno, perché quando dico che il Consiglio è quello che dico, esprimo una mia libera opinione che nessuno ha il diritto di censurare, d'accordo?

Se è così, se lei dice che si scusa perché ha capito male, non c'è problema, altrimenti chiedo il Gran Giurì.

PRESIDENTE

Le sue parole sono registrate, il Presidente del Consiglio deciderà in merito in quanto è un fatto, naturalmente, che mi riguarda e lei ne ha diritto a norma di Regolamento.

Prego, consigliere Morosin.

Alessio MOROSIN (L.N.-L.V.)

Solo per una brevissima nota doverosa: il collega Buttura con molto garbo prima, ancorché con una battuta, mi ha rivolto le scuse, che io ho accettato vivamente.

Il mio richiamo, tengo a sottolinearlo, e l'ho detto nella motivazione perché non sfugga, era derivato dal fatto che le espressioni che ho richiamato e che sentivo, che annotavo come lesive dalla mia posizione, erano state espresse mentre il Consigliere che le pronunciava mi guardava direttamente; questa era la motivazione.

Quindi era una motivazione fondata, per questa ragione colui che le ha pronunciate correttamente si è scusato, ed io accolgo le scuse.

Quindi per me la questione è chiusa, grazie.

"Iscrizione d'urgenza all'ordine del giorno"


PRESIDENTE

Prego, consigliere Vanni.

Valter VANNI (P.D.S.)

Chiedo l'iscrizione della mozione n. 73 con procedura d'urgenza.

Gli interessati hanno contattato tutti i Gruppi, il testo della mozione è stato largamente concordato, quindi chiederei l'iscrizione all'ordine del giorno per poterlo votare, se si può, la prossima settimana.

PRESIDENTE

Mozione
n. 73 del 28 marzo 1996
presentata dai consiglieri Vanni, De Togni, Piccolo, Adami, Chisso, Morosin, Varisco, Cacciari, Boato, Bertaso
"RIDUZIONE DI 79.000 TONNELLATE DI ZUCCHERO A CEGGIA".

Qualcuno intende intervenire a favore o contro questa richiesta di iscrizione?

Se non c'è nessuno che intende intervenire, pongo in votazione l'iscrizione della mozione illustrata dal Presidente del P.D.S..

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Ha chiesto la parola il consigliere Buttura.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Presidente, la discussione non si è conclusa; io ho sentito quello che ha detto il consigliere Morosin, non ho mai pensato che la politica fosse un fatto personale, e certamente non l'ho pensato prima, nel momento in cui guardavo, non vedendolo, il consigliere Morosin. Quello che mi interessa è che lei smentisca quello che ha detto, non il consigliere Morosin.

PRESIDENTE

Consigliere Buttura, io le rispondo, se vuole, rileggendole quello che le ho detto.

Ho detto che il consigliere Morosin ha sollevato una questione di fatto personale a norma dell'articolo 50, la Presidenza del Consiglio ha ritenuto che non sussisteva quel fatto personale in quanto le sue accuse non erano rivolte alla persona del consigliere Morosin.

Eventualmente, avevo detto, si potevano rivedere i verbali delle sue dichiarazioni per vedere in sede di Ufficio di Presidenza, o di Presidenza, se vi fossero state altre parole sconvenienti o che turbavano il Consiglio, in forza dell'articolo 38.

Nel frattempo lei è intervenuto e ha ribadito con foga alcune altre questioni, nonostante i richiami che venivano da questa Presidenza.

In quel caso io ho pronunciato la parola "censura" nei suoi confronti e, se si fossero rispettate le procedure, ho detto, non si sarebbe arrivati a questo incidente.

Tant'è che alla richiesta del consigliere Miotto, nella quale si diceva che il sottoscritto non aveva gestito il Consiglio in maniera corretta, io ho ribadito che il Consiglio sarebbe stato gestito in maniera corretta; nel momento in cui io avessi finito di fare il mio intervento, lei poteva alzare la mano, poteva avere motivo di rispondere e di precisare le sue posizioni, e quindi non ci sarebbe stato il dibattito concitato tra me e lei, e nel momento in cui lei parlava, senza avere la parola, e ha ribadito con foga alcune dichiarazioni, che poi invece successivamente ha spiegato e che erano perfettamente legittime; questo è quello che io ho detto.

Lei ha chiesto il Gran Giurì; siccome il Gran Giurì lo chiede nei miei confronti e nei suoi confronti, non sono certamente io che glielo posso permettere, sarà il Consiglio, sarà il Presidente del Consiglio.

Le sue dichiarazioni sono verbalizzate, io ho riprecisato qual è stata la mia posizione, non penso di averla offesa assolutamente.

Quindi, se eventualmente si riterrà opportuno istituire il Gran Giurì, per me va bene, però non dipende assolutamente da me.

Quello che dovevo dirle era questo.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Ribadisco che lo chiedo.

PRESIDENTE

E' verbalizzato, Consigliere.

Punto 9 all'ordine del giorno

"PIANO GENERALE DI BONIFICA E DI TUTELA DEL TERRITORIO RURALE DEL CONSORZIO DI BONIFICA SINISTRA MEDIO BRENTA DI MIRANO (VE), ADOTTATO CON DELIBERAZIONE CONSILIARE CONSORTILE 28 GIUGNO 1991, N. 176."

Relazione della Quarta Commissione.

Il relatore è il consigliere Varisco.

E' stato approvato all'unanimità.

Prego, consigliere Adami.

Francesco ADAMI (P.P.I.)

Ho una richiesta di natura procedurale da fare: questo Piano generale riguarda un Consorzio il cui territorio per il 90% è sversante in laguna, con i relativi problemi; ci sono altri due Piani generali di altrettanti Consorzi che sversano pure in laguna per il loro territorio per il 70-80%, il Dese-Sile e il Bacchiglione-Brenta.

Io chiedo al Consiglio se non si ritenga opportuno che la discussione e l'approvazione dei tre Piani avvenga congiuntamente, in quanto la natura degli interventi e della pianificazione dovrebbe corrispondere ad analoghi criteri.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Adami.

Interpretando ciò che lei ha chiesto: la sua è una richiesta sospensione di questo punto all'ordine del giorno.

Su una richiesta di sospensiva può parlare un Consigliere a favore e uno contro per la durata di 5 minuti.

Prego, consigliere De Togni; ne ha facoltà.

Alberto DE TOGNI (F.I.)

Parlo contro, Presidente.

Avevamo già discusso con il consigliere Adami e anche con gli altri Colleghi in Commissione, circa l'opportunità di portare in Consiglio gruppi di Piani Generali di Bonifica e Tutela del territorio per Consorzi omogenei.

Purtroppo, da una piccola indagine che abbiamo fatto, i Piani cui si riferisce il consigliere Adami sono in ritardo di mesi.

Poiché questo è un Piano che è stato deliberato dal Consorzio di Bonifica in oggetto il 28 giugno del '91, crediamo opportuno di procedere alla sua approvazione in tempi celeri.

Gli altri Piani che arriveranno, sarà cura della Commissione accorparli in un'unica Seduta consiliare.

Il motivo per cui questo non è stato fatto è esclusivamente una questione di tempo, perché avremmo dovuto far aspettare mesi questo Piano che invece era già pronto per l'esame del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE

La ringrazio. Qualcuno intende intervenire a favore della richiesta del consigliere Adami? Se nessuno intende intervenire a favore, pongo in votazione la richiesta del consigliere Adami di sospendere la discussione del punto n. 9 e di ritrattarlo assieme ad altri punti dello stesso tenore.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio non approva.

Prego, consigliere Varisco per la relazione.

Ruddi VARISCO (P.D.S.)

Io do la relazione per letta, riservandomi di intervenire in sede di conclusione del dibattito.

Michele BOATO (VERDI)

Io vorrei sentire la relazione, ho il diritto di sentire la relazione.

Ruddi VARISCO (P.D.S.)

"Il Piano Generale di bonifica è uno strumento di programmazione del territorio previsto fin dal lontano 1933 con il Decreto 215 sulla bonifica.

Nel tempo, sia come impostazione filosofica anche se non sostanzialmente sotto il profilo giuridico, il concetto, e quindi i contenuti del Piano si sono dilatati, fino ad assumere anche la denominazione di "Tutela del territorio rurale" come una specificazione intesa a calare maggiormente le azioni in esso previste nel mondo agricolo.

A livello regionale, il concetto è stato ripreso dalla legge regionale n. 3 del 1976, dalla legge 9 del 1983 ed in modo più significativo e completo dalla legge n. 1 del 1991 dove, agli articoli 14 e 15 il Piano di bonifica viene ad assumere una valenza, possiamo dire, di "Piano regolatore del comprensorio di bonifica".

Il Piano di bonifica riporta innanzitutto la situazione idraulica e territoriale del comprensorio, nonché una fotografia degli insediamenti urbani, industriali, agricoli.

Vengono successivamente indicate le opere necessarie al riequilibrio idraulico, sia irriguo che di bonifica del comprensorio, nonché gli interventi di tutela delle acque e difesa dell'ambiente.

Particolare attenzione viene riservata poi agli aspetti urbanistici, valutando opportunamente le interrelazioni esistenti tra P.G.B. e gli strumenti urbanistici vigenti sia a livello comunale che provinciale e le aree oggetto di protezione (parchi ecc.).

Naturalmente, il Piano è stato sottoposto al parere del Comitato per la bonifica ed alla Commissione Tecnica Regionale, sezione urbanistica, che hanno posto alcune prescrizioni di non grande rilievo ed alla Seconda Commissione che lo ha approvato con una serie di prescrizioni che trovano riscontro nel "Piano per la prevenzione dell'inquinamento e di risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente versate nella laguna di Venezia" e nel Piano di area della laguna di Venezia (P.A.L.A.V.)

Al riguardo la Commissione ha pertanto ritenuto di vincolare eventuali progetti contenuti nel Piano di bonifica e che interessano il bacino scolante in laguna ed in particolare nella gronda lagunare alle prescrizioni del P.A.L.A.V. stesso e del Piano di risanamento della laguna. Per tali considerazioni la delibera consiliare di approvazione del PGB del Consorzio Sinistra Medio Brenta specifica tali prescrizioni.

Riguardo poi all'ordine del giorno allegato al parere della Seconda Commissione con il quale si invita il Consorzio di bonifica a rivedere i criteri e le modalità con cui vengono determinati i tributi consortili, in modo da escludere gli edifici ricadenti nelle aree urbane, dal pagamento del prescritto tributo, si fa presente che, sullo specifico argomento, è giacente in Commissione il PDL n. 64 di iniziativa dei consiglieri del Gruppo P.D.S." e io aggiungo la relazione del primo firmatario, il Consigliere che sta parlando.

"Tale questione non riguarda il PGB ma il Piano di classifica, strumento che consente la determinazione del beneficio che gli utenti hanno in relazione alle opere irrigue o di bonifica effettuate dal Consorzio e, quindi, al pagamento dei relativi oneri.

E` indubbio che la questione del pagamento degli oneri di bonifica per le zone urbane esiste e va in qualche modo risolta anche se i vincoli posti dalla legislazione statale in materia sono attualmente insuperabili.

Il Piano di cui si tratta è stato approvato all'unanimità in Commissione, cosa che si auspica avvenga anche in quest'Aula".

Io aggiungo il dispositivo della deliberazione del Consiglio regionale che dà conto della risposta alle osservazioni della Seconda Commissione consiliare.

"Delibera:

1) - di approvare il Piano generale di bonifica e di tutela del territorio rurale del Consorzio di bonifica Sinistra Medio Brenta di Mirano (VE), adottato con deliberazione consiliare consortile 28 giugno 1991, n. 176 con le prescrizioni proposte dal Comitato Regionale per la bonifica e dalla Commissione Tecnica Regionale sezione urbanistica.

2) - nel caso in cui le opere individuate dal Piano generale di bonifica e tutela del territorio rurale interessino il bacino scolante in laguna di Venezia e in particolare la gronda lagunare, dovranno essere rispettate le prescrizione del Piano direttore per il disinquinamento della laguna di Venezia e del Piano di Area della Laguna di Venezia (PALAV)".

Ringrazio il Presidente e i Consiglieri per l'attenzione.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Varisco.

Altri intendono intervenire in discussione generale?

Prego, consigliere Boato.

Michele BOATO (VERDI)

La questione di questo Piano è, come è stato accennato prima dal consigliere Adami, legata ad una sbagliata impostazione che ha organizzato i lavori della Giunta, e perciò del Consiglio, sulla base di una frammentazione ingiustificata.

Allora noi non siamo in grado di dare una valutazione reale e scientifica di questo pezzo del bacino scolante in laguna, che è questa zona che è oggetto di questo Piano, perché scientificamente l'acqua per gravità scende dall'alto verso il basso, è legata da una serie di connessioni infinite che possono essere organizzate solo all'interno di un bacino; un bacino che, in questo caso, è il bacino di una serie di fiumi di risorgiva che stanno ad ovest della laguna di Venezia.

E' pesantemente scorretto, e chiedo alla Giunta di prendere una decisione ora, a partire da questa decisione, di ritirare questo Piano adesso, così come in Commissione si è discusso, per portarlo in Commissione complessivamente sull'insieme dei Piani che a livello di bacino possono essere oggetto di una valutazione scientifica.

E' scorretto anche dal punto di vista della Commissione Tecnica Regionale, dare una valutazione su un bacino di questo genere, su un pezzo di bacino di questo genere; è scorretto dal punto di vista dell'impostazione che abbiamo dato in questo Consiglio ormai da qualche anno del ciclo complessivo delle acque, con un Assessorato che sovraintende anche al ciclo delle acque.

E` scorretto che questo pezzo di analisi delle acque sia oggetto di un altro Assessorato, non Dipartimento, cioè è scorretta l'impostazione, veramente, che non ha né capo né coda, oppure ha parte dalla coda.

Quindi, la proposta che aveva fatto il consigliere Adami prima non era una proposta peregrina o dilatoria, il consigliere Adami è il più sensibile, anche per la sua collocazione professionale, alle richieste ed esigenze dei Consorzi di Bonifica di approvare i Piani.

In una discussione avuta recentemente, ma anche in passato, con gli stessi Consorzi e con il Consorzio dei Consorzi a livello regionale, essi stessi sono stati d'accordissimo nel dire che neanche a loro conveniva questo modo di procedere, per cui il Piano che arriva prima si porta prima in votazione e poi ne arriva un altro a monte, poi ne arriva un altro più a est, poi un altro più a ovest, per arrivare alla fine, chissà, forse, ad avere un quadro complessivo della Regione.

Quindi io richiedo formalmente, senza nessun gioco politico, e lo sa benissimo il Presidente De Togni che non gioco mai sulla politica e su queste cose, di fare questo sforzo, di portare in Commissione l'insieme dei piani che possono essere valutati, perché l'uso delle acque in agricoltura, l'uso delle acque idropotabili, l'uso delle acque a fini energetici e a fini anche turistico-ambientali sia valutato veramente dalle sorgenti alle foci, e non così per un pezzo, e chissà che cosa succede prima e chissà che cosa succede dopo.

PRESIDENTE

Ringrazio il consigliere Boato.

Ha chiesto la parola il consigliere Cacciari

Paolo CACCIARI (R.C.)

Mi scusino i consiglieri De Togni e Varisco se mi permetto di insistere con le osservazioni che l'intera Seconda Commissione gli aveva fatto pervenire e che non ritengo assolutamente recepite dalla deliberazione finale nella stesura in cui ci viene indicata e ci viene proposta; nel senso che la decisione che avete assunto in Commissione sia quella non dell'assunzione del problema, ma del rinvio del problema.

Voi avete detto: "Benissimo, se vi saranno contrasti, se vi saranno dei problemi per quanto riguarda le congruenze tra questo Piano generale di bonifica ed altri Piani, ed altri interventi già approvati dal Consiglio regionale, questi si vedranno, e si vedrà di risolvere queste incongruenze eventuali nella fase di applicazione e di esecuzione dei progetti che questo Piano generale di bonifica prevede".

Ma non era questa la questione, Colleghi, se mi permettete un'attenzione, io non voglio essere quello che regolarmente rompe le scatole sui problemi della laguna, però questa è la vicenda.

Noi non vi abbiamo detto che vi saranno delle incongruenze, noi vi abbiamo detto che vi sono delle incongruenze, cioè vi abbiamo detto che questo Consorzio di bonifica, che per conto dell'Amministrazione regionale ha elaborato questo Piano generale, perché elaborare il Piano generale di bonifica è compito della Regione, mentre i Consorzi di bonifica - se non ho capito male, consigliere Adami, dopo mi corregga - elaborano per conto della Regione; in questo caso sono un organo tecnico, chiamiamolo così, addirittura concessionario, mi suggerisce il consigliere Adami.

Noi avevamo detto: "Attenzione, perché questo Consorzio di bonifica ha elaborato questo Piano non assumendosi degli strumenti di pianificazione generale - passi -, ma anche strumenti già operativi approvati da questo Consiglio regionale", cioè i primi Piani di attuazione del Piano generale cosiddetto di disinquinamento della laguna, che fra le altre sovvenziona progetti ed interventi per svariate decine di miliardi.

Quindi noi vi abbiamo detto: "Attenzione, perché ci sono già delle incongruenze, non si potranno verificare in fase di attuazione di questo Piano, ci sono"; per cui dovete richiamare il Consorzio di bonifica, far presente queste questioni".

Probabilmente non è nemmeno colpa del Consorzio di bonifica, probabilmente il Consorzio di bonifica, visti i tempi secolari con cui questo tipo di pianificazione viene alla luce, ha incominciato l'elaborazione di questo Piano generale di bonifica prima che nel 1995, il 20 ottobre nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto è stato pubblicato il programma di interventi in attuazione del Piano di prevenzione dell'inquinamento a risanamento della laguna con 281 miliardi, parte dei quali insiste su questo Piano.

Allora non è che si possa dare il via così a questi miliardi, queste opere, visto che interagiscono pesantemente sulla parte terminale fondamentale della rete di bonifica di questo Consorzio, vanno considerate in questa fase, non in una fase successiva.

Quindi ci sono già delle incongruenze già previste, non possiamo approvare una cosa senza sapere che il giorno prima ne abbiamo già approvata un'altra sullo stesso terreno, sullo stesso canale, sullo stesso corso d'acqua; e quindi va fatta.

Tanto più assurda è questa volontà di non voler fare queste correzioni quando non crolla il mondo, quando c'è stato spiegato - anche qui il consigliere Adami mi corregga se invece sbaglio - che non c'è nessun tipo di urgenza, cioè non perdiamo nessun milione.

Attenzione, l'urgenza casomai è esattamente il contrario; allora scendiamo nel merito, io non riesco mai a parlare in astratto se parlo di canali, di fossi e di barene.

Noi abbiamo approvato un Piano, anzi abbiamo approvato il programma, il primo programma di interventi in attuazione del Piano, l'anno scorso, che prevede provvedimenti di fitobiodepurazione in terra di questo Consorzio.

Anche qui non so chi sia della Giunta che si dovrebbe occupare dell'Amministrazione di questa Regione; chi è l'Assessore incaricato a spendere 281 miliardi e di dire del Piano di disinquinamento delle fognature della laguna? Chi è quell'Assessore che sta trattando con il Comune di Mira, con il Comune di Venezia su come fare l'impianto di fitobiodepurazione dell'impianto di Fusina? Non è ancora chiaro, devono ancora studiare questa cosa.

Ed allora faccio presente che stanno lavorando su questo terreno, non so chi, ma dovrebbero lavorare.

Allora, consigliere De Togni, il problema è questo: se questi ci produrranno domani, dopodomani, quando perderanno i finanziamenti, quando lo vorranno, quando si accorgeranno di avere questi finanziamenti, quando riusciranno a fare questa cosa e ce la vengono ad approvare, noi ci troviamo di fronte, non so che valore giuridico abbia, un Piano di bonifica in quell'area dove questi signori con la mano destra stanno facendo questo provvedimento e noi con la sinistra stabiliamo che quel punto è il punto più bello, più redditiero per l'agricoltura.

Ma come, se stiamo decidendo di fare un impianto di fitobiodepurazione, di naturalizzazione, di ripristino a barena, di ripristino alla libera espansione della laguna, di rinaturalizzazione di quella cosa lì?

Noi lo stesso giorno, anzi un giorno dopo, un giorno prima, non ho capito, stabiliamo che quella è una zona perfetta, autorizziamo il Consorzio di bonifica a portare l'acqua, ecc., ecc., perché è una zona bellissima per l'agricoltura.

Io non so chi abbia ragione dei due, però mettetevi d'accordo.

Mettetevi d'accordo se quella deve essere una zona per mantenere l'agricoltura o per fare l'impianto di fitobiodepurazione, non si può fare la stessa cosa sulla stessa.. o ignorare.

Soprattutto questo mi irrita, proprio sul piano dell'onestà, della coerenza intellettuale e così via.

Non si può ogni volta fare delle bellissime relazioni in cui si dice che l'acqua è una risorsa che va gestita in termini globali, che il ciclo dell'acqua va chiuso, che bisogna sapere quanta acqua utilizziamo per l'agricoltura, quanta per la depurazione, quanta per bere, ecc., facciamo queste bellissime premesse col ciclostile e dopo uno fa il Piano di bonifica e l'altro fa il Piano.., con la stessa premessa, nella stessa acqua e con la stessa terra; una prevede che l'acqua corra da nord verso sud e l'altro prevede che l'acqua corra da sud verso nord.

E' così, perché per fare l'impianto di fitobiodepurazione bisogna modificare tutte le pendenze, ecc..

Non si può amministrare così male, anche quando vi si dice: "Mettetevi d'accordo, non crolla il mondo, perdete un'ora di più, siamo pagati per stare qui e lavorare un'ora di più, chiamate i vostri Uffici e fateli mettere d'accordo, perché non si possono approvare due cose diverse"; niente, c'è frettolosità.

Quando il consigliere Adami dice: "Guardate, qui stiamo intervenendo su un sottobacino del bacino scolante in laguna di Venezia, il sistema è globale", per piacere, mettiamo insieme questi tre Consorzi di bacini e facciamone una valutazione globale. No, tutte queste richieste vengono prese con insofferenza anche quando non c'è bisogno.

Bisogna mettersi con diligenza, senza fretta a dire agli uffici di fare le cose per bene; e quando ci vengono qui delle cose fatte male, quando ci viene qui un Piano fatto male, bisogna che qualcuno dica a chi ci ha fatto il Piano di andare a fare un altro mestiere oppure di rifarlo bene.

Non far finta di non vedere nemmeno quando ci sono incongruenze così plateali, così grandi, perché questo, secondo me, è un modo che ci porta guai, che ci porta a conflittualità, ad incongruenze, che porta poi i nostri Comuni, in questo caso il Comune di Mira, a non sapere a chi deve badare, al Consiglio regionale che approva il Piano di disinquinamento o al Consiglio regionale che approva il Piano di bacino.

Cosa dice quel Sindaco? Che aiuti gli diamo? Deve credere a noi, al Consiglio regionale di oggi o a quello di tre mesi fa, che ha approvato il Piano di 160 miliardi? Ma vi pare permesso?

Ve lo si dice e niente, allora va bene, se c'è questa fretta inutile, se neanche le cose di buonsenso - anche quando ve le dicono, non io ma il consigliere Adami - volete capire, va bene, io posso solamente affidarmi alla democrazia e votare contro.

Però votando contro sappiate che si va incontro a questa incongruenza.

PRESIDENTE

La ringrazio, consigliere Cacciari.

Altri intendono intervenire?

Prego, consigliere Buttura; ne ha facoltà.

Roberto BUTTURA (P.D.)

Chiedo il rinvio in Commissione.

PRESIDENTE

Va bene. Ci sono altri interventi per la discussione generale?

Per porre in votazione la proposta del consigliere Buttura bisogna che termini la discussione generale, quindi, se non ci sono altri interventi in discussione generale, il relatore ha facoltà di replica.

La parola al consigliere Varisco.

Ruddi VARISCO (P.D.S.)

Io mi sono assunto l'onere di fare il relatore perché ho tentato di mediare tra l'atteggiamento della Quarta Commissione e le proposte di modifica della Seconda.

Mi sono assunto l'onere di fare il mediatore e di fare il relatore pur essendo solo parzialmente soddisfatto delle proposte di mediazione che alla fine, compreso dunque anche il consigliere Adami, visto che è stato citato da altri, all'unanimità la Commissione ha approvato.

Il problema non è dire al consigliere Cacciari o al consigliere Boato che si sbagliano e non esistono delle incongruenze, né dire di no alla proposta di esame congiunto di tutti i progetti di bonifica dei Consorzi che sversano, almeno in misura maggioritaria, in laguna; il problema è di fare una verifica di come stanno effettivamente le cose.

La Commissione Tecnica Regionale, interpellata sull'argomento, ha dichiarato che non è in grado di fare una previsione realistica, nel giro cioè di qualche mese, positiva, per quanto riguarda questa richiesta.

Proprio stando alla base di questa verifica che la Commissione ha detto se il problema è quello di rinviare sine die l'approvazione del Piano, visto che l'approvazione del Piano fa anche salvaguardia sugli strumenti urbanistici dei Comuni; è opportuno che il Piano venga portato in Commissione, perché nessuno impedirà alla Commissione, nel momento in cui sarà possibile realizzare quell'esame unitario, di intervenire anche con suggerimenti e con modifiche rispetto ai Piani approvati.

Dunque non un'operazione di pressappochismo governativo ha caratterizzato quell'atteggiamento della Commissione, quanto una analisi realistica delle cose come stanno.

Quanto invece alle osservazioni puntali che il consigliere Paolo Cacciari ha fatto sulle incongruenze cartografiche tra la proposta del Piano di bonifica e il Piano direttore, noi non diciamo che non sappiamo che queste incongruenze ci sono, noi definiamo una misura che, pur non individuando queste incongruenze in modo puntale nella deliberazione, stabilisce il principio che questo Piano che noi approviamo va modificato nel senso di privilegiare, nel senso che è lo strumento modificativo di questo Piano, sia quanto previsto nel PALAV, sia quanto previsto nel Piano direttore.

Per cui noi non diciamo di no al consigliere Cacciari, diciamo che abbiamo ritenuto di accogliere le sue osservazioni col punto 2 della deliberazione, che io ho letto prima e che evito di rileggere adesso.

D'altra parte, la stessa Seconda Commissione nel formulare le osservazioni al Piano di bonifica non aveva individuato una modifica cartografica, ma aveva indicato una serie di strumentazioni di carattere normativo, chiamiamole così, tese a tutelare la prevalenza del Piano direttore del PALAV sul Piano di bonifica.

Noi abbiamo ritenuto di poter condensare questi suggerimenti, queste osservazioni ritenendole valide, ripeto, aggiungendo un comma deliberato con il quale il Consiglio approva il Piano.

Dunque, io non posso che fare mie le critiche che il consigliere Paolo Cacciari rivolge alla Giunta e agli Assessori che non fanno i Piani, che non mettono d'accordo i Comuni, però per quanto riguarda il compito del Consigliere regionale, del Consiglio regionale, noi approviamo un Piano che non può che subordinarsi a quanto questo Consiglio ha approvato a proposito di piano direttore e di PALAV.

Assume la Presidenza
il Vicepresidente E. ARMANO

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Varisco.

Mi pare che con queste considerazioni è ancora viva la proposta di rinvio del consigliere Buttura.

Può intervenire un Consigliere a favore ed uno contro.

Prego, consigliere Boato.

Michele BOATO (VERDI)

Intervengo a favore. D'accordo, c'è il punto 2 della mozione, mi è stata fatta leggere prima dal consigliere De Togni, è stata richiamata adesso dal consigliere Varisco, ma questo non risolve il problema.

Questo impedisce che siano fatti dei gravi errori e basta, ma è veramente poco meritorio per questo Consiglio, rendetevi conto delle cose che ha detto adesso Il consigliere Paolo Cacciari, è poco meritorio per il Consiglio approvare un Piano che di per sé è in contraddizione col PALAV.

E' vero che c'è la clausola a catenaccio, e va benissimo; io ammetto che se non viene votato, comunque non ci sarà il disastro.

Questo Consiglio potrebbe, visto che è stato richiamato in tempo a questa contraddizione, e io devo dire grazie perché personalmente non avevo visto questa contraddizione, la sento in questo momento chiarissima, perché avevo sentito per bene la questione della fitodepurazione, ma non avevo visto per bene quella parte del Piano di bonifica.

Ma non possiamo, una volta che siamo stati messi sull'avviso, dire: "Va bene, ma tanto c'è la clausola per cui prevale l'altro", non è possibile.

Una Regione, salvo casi eccezionali, ma devono essere veramente dei casi eccezionali, cioè delle cose di dettaglio, deve sapere la mano destra cosa fa la mano sinistra, cioè il Dipartimento bonifiche non può non sapere che cos'è la pianificazione regionale, che cosa fa il Dipartimento Agricoltura e che cosa fa il Dipartimento dei Lavori Pubblici, che è quello che sovraintende poi alla questione delle acque; anzi, il Dipartimento ai Lavori Pubblici che non sovraintende alla questione della legge speciale. E' una cosa incredibile, in questa Regione dopo tanti anni ancora non si sa a chi fa capo questa questione enorme del Piano di disinquinamento della laguna di Venezia; non è possibile!

Prendiamo questa occasione, perché non è che si fa uno sbaglio non votandola, si fa uno sbaglio votandola, questo è evidente, cioè si fa un errore.

C'è però anche la clausola di penitenza, va bene, è un errore, però dicendo un Pater, Ave e Gloria poi si sana, ma no, scusate, c'è un errore perciò saniamolo prima ed anche richiamiamo il Dipartimento bonifica a dare immediatamente, cioè nell'arco di due mesi, la priorità fra i 5-6 piani che avrà lì in discussione a quelli che completano il bacino sversante, così altri errori non si faranno e si completa il lavoro.

Questa non mi sembra una proposta debole, anche se c'è la clausola numero 2.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Boato.

La parola al collega De Togni.

Alberto DE TOGNI (F.I.)

Io parlo contro per le motivazioni già espresse dal collega Varisco, che evito di ripetere. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta del consigliere Buttura.

Favorevoli? Contrari? Astenuti?

Il Consiglio non approva

Roberto BUTTURA (P.D.)

Chiedo la verifica del numero legale.

PRESIDENTE

Manca il numero legale.

A partire dalle dichiarazioni che ha ritenuto di fare, ha chiesto la parola il collega Fabrizio Comencini.

Fabrizio COMENCINI (L.N.-L.V.)

Prima della chiusura del Consiglio, mi è stato fatto notare dalla Segreteria Generale che ho utilizzato in maniera impropria la parola censura, in quanto la parola censura è riferita ad un provvedimento che avviene dopo due richiami, su proposta della Presidenza e una votazione.

Quindi io chiedo che venga modificato il verbale, perché io non intendevo assolutamente prevedere l'espulsione dall'Aula del consigliere Buttura, ma era un mero richiamo a quello che è il Regolamento, così come era previsto.

"COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO"


PRESIDENTE

Interrogazioni

E` stata presentata alla Presidenza del Consiglio la seguente interrogazione:

a risposta immediata

n. 69 del 28 marzo 1996
Presentata dal consigliere Cacciari:
"I RIFIUTI DELLA CITTA` DI MILANO SAREBBERO BRUCIATI SEGRETAMENTE DALL'ENEL NELLA CENTRALE DI FUSINA"

Il Consiglio è convocato per mercoledì 3 aprile 1996, ore 10.00. Sarete convocati a domicilio.

La Seduta è tolta alle ore 18.51.


Il Consigliere segretario Il Presidente
f.to Luca Bellotti f.to Elio Armano

Verbale n. 20 - 6^ legislatura


I N D I C E

Processo verbale della 20a Seduta pubblica di giovedì 28 Marzo 1996

pag.

Interrogazioni 5

Rinvio alle Commissioni consiliari dei progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.
(Deliberazione n. 21) 7

Progetto di legge n . 13

Progetto di legge n. 16

Progetto di legge n. 18

Progetto di legge n. 20

Progetto di legge n. 21

Progetto di legge n. 22

Convalida dell'elezione del consigliere regionale Onorio DE BONI.
(Deliberazione n. 22) 8

Designazione di un componente effettivo e uno supplente nel Comitato Tecnico per la concessione di contributi ai Consorzi per l'esportazione (legge 21 febbraio 1989, n. 83, articolo 4).
(Deliberazione n. 23) 8

Nomina di un componente della Commissione Regionale per l'artigianato
(Deliberazione n. 24) 8

Elezione di un componente effettivo del comitato regionale di controllo, sezione provinciale di Vicenza (Esperto di cui al punto n. 3), lettera a), comma 1, articolo 42 della legge n. 142/1990).
(Deliberazione n. 25) 8

Nomina di un rappresentante della Regione Veneto nel Comitato per l'edilizia residenziale (CER) presso il Ministero dei lavori pubblici.
(Deliberazione n. 26) 9

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Pasqualetto, De Poli, Varisco, Zigiotto e Prior relativa a "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 6 GIUGNO 1988, n. 28 "ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO" E DELLA LEGGE REGIONALE 9 AGOSTO 1988, n. 42 "ISTITUZIONE DELL'UFFICIO DI PROTEZIONE E PUBBLICA TUTELA DEI MINORI"
(Progetto di legge n. 97)
(Discussione, esame ed approvazione) 10

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Chisso, Costanzo, De Poli, Marangon, Rossi Mario, Sprocati, Prior e Mazzon relativa a "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 "NORME PER L'ESERCIZIO DELLA FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTÀ DI VENEZIA"
(Progetto di legge n. 124) 10
(Discussione, esame ed approvazione)

Rinvio alla Quarta Commissione consiliare del progetto di legge relativo a "DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"
(Progetti di legge nn. 42 e 74)
(Deliberazione n. 27) 10

Piano generale di bonifica e di tutela del territorio rurale del consorzio di bonifica sinistra medio Brenta di Mirano (VE), adottato con deliberazione consiliare consortile 28 giugno 1991, n. 176.
(Manca numero legale) 11

Allegato. Provvedimenti approvati
Interrogazioni definite 13


Processo verbale della 20a Seduta pubblica - Giovedì 28 Marzo 1996

V E R B A L E

(Prot. n. 3256)


Presidenza del Presidente Amalia SARTORI
del Vicepresidente Fabrizio COMENCINI
e del Vicepresidente Elio ARMANO

Alle ore 11,10 il Presidente Amalia SARTORI dichiara aperta la Seduta.

Sono in congedo i consiglieri BRAGHETTO, CASARIN e PASQUALETTO.

I lavori si svolgono sulla base dell'Ordine del giorno n. 3o51 del 22 marzo 1996.

La Giunta risponde alle seguenti interrogazioni:

a risposta immediata

n. 45 del 29 novembre 1995
presentata dai consiglieri Boato e Rossi Ivo
Perché la Giunta Galan non si è costituita parte civile nel processo "Veneto Teatro"

n. 51 del 19 dicembre 1995
presentata dal consigliere De Poli
Disastrose condizioni del fondo stradale della SS Postumia tra Vicenza e Treviso

n. 15 del 21 settembre 1995
presentata dai consiglieri Cacciari, Adami, Vanni, Campion, Sprocati, Bertaso, Boato e Marangon
L'AGIP vuole affondare il Veneto?

n. 27 dell'11 ottobre 1995
presentata dal consigliere Miotto
E' cominciata la resa dei conti?

n. 34 del 20 ottobre 1995
presentata dai consiglieri Armano, Campion, Sprocati, Rolando, Variati e Poirè
La Giunta regionale neghi il nulla osta idrogeologico per tutelare la collina di Schio dalle escavazioni minerarie nel giacimento denominato "Barbalaita"

n. 35 del 23 ottobre 1995
presentata dai consiglieri Qualarsa, De Poli, Pasqualetto, Chisso e De Checchi
Tutelare le società di mutuo soccorso

n. 41 del 15 novembre 1995
presentata dai consiglieri Gabanizza, Rolando, Varisco, Vanni e Cacciari
Per gli edifici urbani non si devono pagare oneri ai consorzi di bonifica

n. 42 del 15 novembre 1995
presentata dal consigliere Bellotti
Strade, nebbie e segnaletica

n. 43 del 20 novembre 1995
presentata dai consiglieri Bertaso, Buttura e Resler
ULSS n. 21: dove sono i controlli?

n. 44 del 23 novembre 1995
presentata dal consigliere Bertaso
Stop ai tir dei veleni

n. 46 del 30 novembre 1995
presentata dal consigliere Vanni
Sicurezza per i lavoratori di Porto Marghera

n. 47 del 7 dicembre 1995
presentata dal consigliere Bellotti
Situazione della torre campanaria in località Zelo. Comune di Giacciano con Baruchella (RO)

n. 48 del 7 dicembre 1995
presentata dai consiglieri Gabanizza, Paolucci e Vanni
Far cessare subito gravi sperequazioni e sprechi di spesa dell'ULSS di Legnago

n. 50 del 15 dicembre 1995
presentata dai consiglieri Pirrami, Prior, Bellotti e Scaravelli
Ci sarà spazio anche per i Veneti nel mondo della convenzione RAI e Regione Veneto?

n. 53 del 21 dicembre 1995
presentata dai consiglieri Morosin, Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Munaretto, Roccon e Poirè
La precarietà della portualità veneziana, Nel conflitto tra il Presidente della Giunta regionale e il Ministro dei trasporti muoiono le speranze dei lavoratori del porto!

n. 58 del 23 gennaio 1996
presentata dal consigliere Resler
Ai pescatori di molluschi in laguna di Venezia occorre dare delle certezze

n. 65 del 19 febbraio 1996
presentata dal consigliere Adami
Quanto dista Palazzo Ferro Fini da Palazzo Balbi?

La Giunta ha risposto anche all'interrogazione a risposta orale

n. 22 dell'8 novembre 1995
presentata dal consigliere De Poli
Interventi urgenti sulla viabilità dell'Alta Padovana

Il PRESIDENTE svolge le Comunicazioni di rito e stigmatizza gli scontri avvenuti tra i pescatori di Pellestrina e San Pietro in Volta e quelli del Polesine che hanno causato il ferimento anche di forze dell'ordine.
Dopo l'approvazione del verbale della Seduta precedente si passa al punto n. 4 all'Ordine del giorno

Rinvio alle Commissioni consiliari dei progetti di legge iscritti all'Ordine del giorno ai sensi dell'articolo 41 dello Statuto.
Fissazione di un ulteriore termine per la presentazione della relazione al Consiglio regionale.

Proposta di legge di iniziativa del consigliere Cacciari relativa a "Modifica dell'articolo 7 della legge regionale 28 agosto 1986, n. 46 "DISCIPLINA DELLE AGENZIE DI VIAGGIO E TURISMO E DEGLI ALTRI ORGANISMI OPERANTI NELLA MATERIA MEDIANTE DELEGA ALLE PROVINCE" E SUCCESSIVE MODIFICHE E INTEGRAZIONI"
(Progetto di legge n . 13)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 30 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Sesta Commissione consiliare.

Proposta di legge di iniziativa del consigliere Scaravelli relativa a "ABROGAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 22 DICEMBRE 1989, n. 54 (INTERVENTI A TUTELA DEI ROM E DEI SINTI)"
(Progetto di legge n. 16)
Viene approvata a maggioranza la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Sesta Commissione consiliare.

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Beggiato, Cacciari, Miotto, Rossi Ivo e Vanni relativa a "RIORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI AMBIENTALI ED ISTITUZIONE DELL'AGENZIA REGIONALE PER LA PREVENZIONE E PER L'AMBIENTE)"
(Progetto di legge n. 18)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Settima Commissione consiliare.

Proposta di legge di iniziative dei consiglieri Gobbo, Beggiato, Comencini, Foggiato, Morosin, Munaretto, Poirè e Roccon relativa a "ISTITUZIONI DEL MARCHIO DELLA REGIONE VENETO: "MADE IN VENETO" "
(Progetto di legge n. 20)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 30 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Terza Commissione consiliare.

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Miotto, Variati, Uboldi, Adami e Tesserin relativa a "DISCIPLINA DELL'ORGANIZZAZIONE E DELLA DIRIGENZA DELLA REGIONE VENETO IN ATTUAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 3 FEBBRAIO 1993, N. 29"
(Progetto di legge n. 21)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Prima Commissione consiliare.

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Vanni, Armano, Campion, Gabanizza, Paolucci, Rolando, Sprocati, Varisco e Vigna relativa a "DISCIPLINA DELL'ORGANIZZAZIONE E DELLA DIRIGENZA DELLA REGIONE VENETO"
(Progetto di legge n. 22)
Viene approvata all'unanimità la proposta di rinvio di 60 giorni del termine per la presentazione della relazione al Consiglio da parte della Prima Commissione consiliare.

Punto n. 5) all'Ordine del giorno

Convalida dell'elezione del consigliere regionale Onorio DE BONI.

In accoglimento della proposta della Giunta delle elezioni viene approvata all'unanimità la convalida dell'elezione a consigliere regionale del signor Onorio DE BONI.

Punto n. 6) all'Ordine del giorno

NOMINE

a) Nomina di tre componenti del consiglio di amministrazione dell'ISAPREL (Istituto superiore addestramento per il personale delle regioni e degli enti locali)

In accoglimento della proposta del consigliere ZIGIOTTO (FI) viene approvato all'unanimità il rinvio.

Designazione di un componente effettivo e uno supplente nel Comitato Tecnico per la concessione di contributi ai Consorzi per l'esportazione (legge 21 febbraio 1989, n. 83, articolo 4).
Si procede alla votazione segreta per appello nominale.
Risultano eletti rappresentanti della Regione nel Comitato tecnico per la concessione di contributi ai consorzi per l'esportazione i signori:

Componente effettivo

GUIOTTO Guido

Componente supplente

GO Ruggero

Nomina di un componente della Commissione Regionale per l'artigianato
Si procede alla votazione segreta per appello nominale.
Risulta eletto componente della Commissione regionale per l'artigianato il signor LAZZARETTI Roberto.

Elezione di un componente effettivo del comitato regionale di controllo, sezione provinciale di Vicenza (Esperto di cui al punto n. 3), lettera a), comma 1, articolo 42 della legge n. 142/1990).
Si procede alla votazione segreta per appello nominale.
Nessuno dei candidati proposti ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri assegnati.

Nomina di un rappresentante della Regione Veneto nel Comitato per l'edilizia residenziale (CER) presso il Ministero dei lavori pubblici.
Si procede alla votazione segreta per appello nominale.
Risulta eletto rappresentante della Regione Veneto nel Comitato per l'edilizia residenziale (CER) presso il Ministero dei lavori pubblici l'assessore regionale incaricato della materia dell'edilizia residenziale pubblica, consigliere BOZZOLIN Franco.

Alle ore 13.28 il PRESIDENTE sospende la Seduta,

La Seduta riprende alle ore 15.40
Assume la Presidenza
il Vicepresidente Fabrizio COMENCINI


Punto n. 7) all'Ordine del giorno

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Pasqualetto, De Poli, Varisco, Zigiotto e Prior relativa a "MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 6 GIUGNO 1988, n. 28 "ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO" E DELLA LEGGE REGIONALE 9 AGOSTO 1988, n. 42 "ISTITUZIONE DELL'UFFICIO DI PROTEZIONE E PUBBLICA TUTELA DEI MINORI"
(Progetto di legge n. 97)
Il consigliere DE POLI (CCD) svolge la relazione illustrativa per conto della Prima Commissione consiliare.
Il consigliere Margherita MIOTTO (PPI) motiva l'astensione del suo Gruppo.
I tre articoli della proposta di legge vengono approvati a maggioranza nel testo presentato dalla Commissione.
In dichiarazione di voto intervengono i consiglieri BUTTURA (PD voto contrario) e DE POLI (CCD voto favorevole).
La proposta di legge nel suo complesso viene approvata a maggioranza.
Il consigliere COSTANZO (FI) propone l'inversione all'Ordine del giorno per trattare subito il punto n. 28.
La proposta viene approvata a maggioranza, essendosi dichiarato contrario il consigliere Margherita MIOTTO (PPI).

Punto n. 28) all'Ordine del giorno

Proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Chisso, Costanzo, De Poli, Marangon, Rossi Mario, Sprocati, Prior e Mazzon relativa a "MODIFICHE ED INTEGRAZIONI ALLA LEGGE REGIONALE 30 DICEMBRE 1993, n. 63 "NORME PER L'ESERCIZIO DELLA FUNZIONI AMMINISTRATIVE IN MATERIA DI SERVIZI DI TRASPORTO NON DI LINEA NELLE ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA E PER IL SERVIZIO PUBBLICO DI GONDOLA NELLA CITTÀ DI VENEZIA"
(Progetto di legge n. 124)
Il consigliere COSTANZO, (FI) svolge la relazione illustrativa per conto della Seconda Commissione consiliare.
Intervengono al dibattito i consiglieri BUTTURA (PD), CACCIARI (RC), SPROCATI (PDS) e BEGGIATO (LN-LV).
All'articolo 1 viene proposto e approvato a maggioranza il seguente emendamento aggiuntivo dopo la lettera d): " e limitatamente al servizio di cui all'articolo 5, comma 4 ...."
Vengono quindi approvati i due articoli di cui si compone la proposta di legge.
Dopo le dichiarazioni di voto dei consiglieri CHISSO (FI voto favorevole) e SPROCATI (PDS voto favorevole), viene posta in votazione ed approvata a maggioranza la proposta di legge nel suo complesso.

Iscrizioni d'urgenza all'Ordine del giorno

Viene approvata l'iscrizione all'Ordine del giorno, con procedura d'urgenza, delle seguenti mozioni:

Mozione n. 72 presentata dai componenti della Terza Commissione consiliare relativa a "Criteri attinenti alle grandi strutture di vendita",

Mozione n. 71 presentata dai consiglieri Gobbo, Marangon, Milani, Miotto, Vanni e Zigiotto relativa a "Ricorso alla Corte Costituzionale per la tutela delle garanzie previste dall'articolo 122, quarto comma della Costituzione".

Mozione n. 73 presentata dai consiglieri Vanni, De Togni, Piccolo, Adami, Chisso, Morosin, Varisco, Cacciari, Boato e Bertaso relativa a "Riduzione di 79.000 tonnellate di zucchero a Ceggia".

Punto n. 8) all'Ordine del giorno

Rinvio alla Quarta Commissione consiliare del progetto di legge relativo a "DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E COMMERCIALIZZAZIONE DEI FUNGHI EPIGEI FRESCHI E CONSERVATI"
(Progetti di legge nn. 42 e 74)
Il consigliere DE TOGNI (FI) dà per letta la relazione illustrativa della Quarta Commissione consiliare.
Il PRESIDENTE della Giunta GALAN (FI), nella veste di semplice consigliere, illustra un emendamento suddiviso in tre articoli sostitutivo dell'intero progetto di legge.
Sulla proposta emendativa intervengono i consiglieri BUTTURA (PD) VARISCO (PDS), GALANTE (RC), VARIATI (PPI), UBOLDI (PPI), ADAMI (PPI), SCARAVELLI (AN), ROCCON (LN-LV), BOATO (VERDI), BERTASO (GM), VANNI (PDS), MOROSIN (LN-LV) e MARANGON (CDU).
Durante la discussione generale il consigliere MOROSIN (LN-LV) ha chiesto l'intervento della Presidenza ritenendosi offeso dall'espressione usata dal consigliere BUTTURA (PD) "il Consiglio regionale ha profondo discredito all'esterno", espressione confermata dal consigliere BUTTURA e per la quale il PRESIDENTE lo censura ufficialmente a norma dell'articolo 38 del Regolamento.
E' stato anche richiamato il consigliere BEGGIATO (LN-LV).
Il consigliere BUTTURA (PD) ha chiesto che la discussione venga esaminata da un "gran giurì" ritenendo di non aver offeso nessuno, ma di aver espresso una sua libera opinione.
Il consigliere DE TOGNI (FI) propone il rinvio in Commissione del progetto di legge.
Contrario al rinvio si dichiara il consigliere BUTTURA (PD), il quale propone alla Giunta e a tutti i Capigruppo di esaminare una proposta di legge che reciti: "ARTICOLO 1: ABROGAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 66/94".
Interviene il consigliere Margherita MIOTTO (PPI).
La proposta di rinvio in Commissione, posta in votazione, viene approvata a maggioranza.

Punto n. 9) all'Ordine del giorno

Piano generale di bonifica e di tutela del territorio rurale del consorzio di bonifica sinistra medio Brenta di Mirano (VE), adottato con deliberazione consiliare consortile 28 giugno 1991, n. 176.
Il consigliere ADAMI (PPI) propone la sospensione della discussione.
Il consigliere DE TOGNI (FI) si dichiara contrario alla sospensione.
La proposta sospensiva, posta in votazione, viene respinta.
Il consigliere VARISCO(PDS) svolge la relazione illustrativa per conto della Quarta Commissione consiliare.
Intervengono i consiglieri BOATO (VERDI) e CACCIARI (RC).
Il consigliere BUTTURA (PD) propone il rinvio in Commissione.
Interviene il consigliere VARISCO (PDS).

Assume la Presidenza
il Vicepresidente Elio ARMANO


In favore del rinvio in Commissione parla il consigliere BOATO (VERDI), contro il consigliere DE TOGNI (FI).
La proposta di rinvio viene posta in votazione.
Manca il numero legale.
Il Vicepresidente COMENCINI (LN-LV) precisa che il richiamo al consigliere BUTTURA (PD) debba intendersi come "mero richiamo al Regolamento".

Alle ore 18.51 il PRESIDENTE toglie la Seduta.

Il Consiglio è convocato per mercoledì 3 aprile 1996 alle ore 10.00.

IL PRESIDENTE
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO Elio Armano
Luca Bellotti